turismo, assalto alle piste «una pasqua mai vista»...pasqua 4500 presenze, e a pa-squetta 2200....
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CALCIO
Valmalenco, la protesta in campoHanno esposto uno striscione e hanno evitato di giocare il primo minuto
della partita di Terza categoria contro l’Altolario, incrociando le braccia
e gli scarpini. Singolare protesta ieri della Valmalenco contro la penalizzazione
del giudice sportivo scattata dopo la sfida con l’Ardenno Buglio
SERVIZIO A PAGINA 38
IDOMENIIL MUROÈ UN VELOSQUARCIATOdi ELENA CATALFAMO
Questa volta è statadura, più dura delsolito. Gli occhi e ilcuore non reggonopiù a certe cose. Sarà
che questa volta non mi ha aiutato molto a scacciare i fantasmi neanche l’ouzo con ghiaccio con i compagni di viaggio la sera tardi dopo una giornata a Idomeni, il campo profughi non autorizzato più grande d’Europa. Anzi per dirla tutta quell’ouzo mi è proprio andato di traverso.
A Idomeni, sul confine trala Grecia e la Macedonia, un confine sigillato da filo spinato e agenti in tenuta antisommossa, vivono da un mese ormai almeno 10 mila persone e metà – i dati sono dell’Unhcr – sono donne e bambini. È un enorme CONTINUA A PAGINA 9
Turismo, assalto alle piste«Una Pasqua mai vista»Ieri invece il tempo incerto ha accelerato un rapido rientro verso casa
Una Pasqua così, sulle pi-ste, non si era mai vista da Livigno,a Madesimo, passando per Bormio,Valfurva, Aprica, Valmalenco e Val-gerola. Tant’è che, quasi tutti gli impiantisti, segnalano quella di sa-bato 26 marzo, come giornata re-cord di stagione per presenze.
In Valle Spluga , sabato 7200sciatori sul comprensorio, cifra cherappresenta il record stagionale. APasqua 4500 presenze, e a Pa-
squetta 2200. Pescegallo segnala900 sciatori nella giornata di saba-to, la Valmalenco 5800. Migliaia glisciatori anche ad Aprica. Ecco i nu-meri in Alta Valtellina: 7.000 solosu Bormio, 13.000 presenze in tuttal’Alta Valle e 8.000 su Livigno, gior-nata di “cambio” dei flussi settima-nali. A Pasqua, invece, 11.000 gli sciatori su Bormio, Valfurva e Val-didentro, e 10mila su Livigno.DEL CURTO A PAGINA 16Le code sulla tangenziale di Sondrio FOTO GIANATTI
Idea a Talamona: un parco per le motoMoto da outdoor e da
montagna, bici da fuoristrada e un grande progetto di trasforma-zione territoriale. Viene da Tala-mona una delle idee più originaliattualmente in circolazione perdare una nuova vocazione a zone
remote del fondovalle. È il Moto club Val.Com a voler-
si impegnare per cambiare voltoalla area boscosa della Torraccia,22mila metri quadri di pianuraindividuabile a est del Tartano, alberatura fitta, a tratti una vera
boscaglia. «È lì - spiegano entu-siasti i sodali del Moto club - chevogliamo realizzare un grande impianto sportivo dedicato alledue ruote. A Talamona, come sisa - spiega il segretario del grup-po, Sergio Raitelli - abbiamo una
grande tradizione per il trial, e labici da montagna. Ci sono in pae-se campioni e azzurri di moun-tain bike e ciclocross, e anche peril trial il nostro sodalizio organiz-za competizioni nazionali, vengo-no da noi ospiti internazionali».Il vicesindaco: «Interessante, maci sono molti vincoli».ROCCA A PAGINA 26
“Pro mundi vita”, del reparto Dossi-
glio, si è portato a casa l’edizione
2016 dei Pasquali di Bormio. La
portantina ha superato di soli undici
punti quella del Dossorovina “Illu-
minati da Te” presentata da Federi-
co Dei Cas e Diego Pedrini. Se i
Pasquali in gara erano “solo” dician-
nove, la precisione, l’attenzione ai
particolari che li caratterizzava
erano davvero di altissimo livello.
GURINI A PAGINA 23
La testimonianzaPasquali a BormioEmozioni in piazzatra fede e coraggio
Sopra SondrioIl bosco degli arciericon le sagometridimensionaliBETTINI A PAGINA 13
L’interventoIl rifugio LongoniNovità per l’estateSERVIZIO A PAGINA 17
MorbegnoL’ex pretura ospiteràrari gioielli musicaliGHELFI A PAGINA 25
Attesa aperturaMuseo ValchiavennaForse è la volta buonaPRATI A PAGINA 27
Addio “Risiko”, ora c’è la versione localePiccoli trattori al posto
dei carrarmatini, obiettivo conqui-stare la fattoria del vicino al gridodi “Foo di mee praa”.Non si gioche-rà più a Risiko. Adesso c’è “Villiko”,creato dal laureando in filosofia Aaaron Grolli, 25 anni, di Teglio.La rivisitazione ironica in salsa val-ligiana del popolare gioco da tavolosta spopolando sui social networke ha conquistato rapidamente pa-gine di giornali e servizi tv.Esiste finora un unico esemplaredi “Villiko” che voleva essere al-l’inizio solo un divertimento, benfatto, tra amici. Ma il successo otte-
nuto sta inducendo l’inventore apensare alla produzione in serie.«Ci stiamo riflettendo seriamente:si vorrebbe realizzare una versioneintroducendo “carte imprevisto”e “power up” ispirate a concorsi per becchi, Sagra di San Bello, riti-ro patenti per ebbrezza e frane ritardanti, ispirandoci sempre a quello che avviene dalle nostre parti».Presto per dire se “Villiko” sfonde-rà anche sul mercato italiano, male carte in regola per diventare uncult ci sono tutte. REDAELLI A PAGINA 14Successo per Villiko, versione valligiana del Risiko
ANNO 125 . NUMERO 86 • www.laprovinciadisondrio.it MARTEDÌ 29 MARZO 2016 • EURO 1,30
9771590
588032
60329
Il ricordoVerceia, l’addioall’albergatoredel “Miralago”
Nei giorni scorsi l’ultimo salu-to all’imprenditore che ebbel’idea di realizzare un albergocon vista sul lago, oggi è l’Ho-tel Saligari. SERVIZIO A PAGINA 27
Severo Copes
Filo di Seta
Pd diviso sulle trivelle. Un dissidio profondo.
TERRORISMOSONO NOSTRIANCHE I MORTIDEL PAKISTANdi GIUSEPPE FRANGI
C’è un posto nel mondoin cui la passione diCristo è continuataanche nel giorno di
Pasqua. Questo posto è Lahore, in Pakistan, dove un kamikaze si è fatto esplodere proprio nella domenica della Resurrezione in mezzo ad un parco dove centinaia di persone stavano facendo festa. Gran parte di queste persone erano naturalmente cristiane. La contabilità di questo ennesimo atto di terrore cieco che ha insanguinato questo grande paese è drammatica: 72 morti, CONTINUA A PAGINA 9
LA PROVINCIA 11MARTEDÌ 29 MARZO 2016
to: nei primi nove mesi dell’an-no scorso, infatti, l’export ver-so il Paese africano ha avuto unvalore pari a 73.146 euro, co-munque in crescita del 738,5%rispetto agli 8.723 euro regi-strati nei primi nove mesi del2014. Praticamente nulle, in-vece, le importazioni di pro-dotti dalla Valtellina alla Val-chiavenna.
Gli affari tra la provincia diSondrio e la Nigeria hanno ri-guardato soprattutto prodottialimentari, bevande e tabacco(49 mila euro), macchinari eapparecchi (18 mila euro) e, inmisura minore, mezzi di tra-sporto (3.000 euro) e metalli dibase e prodotti in metallo (1.859 euro). G. Mai.
valore che supera i 200 milionidi euro e rappresenta oltre unterzo del totale italiano (38%).Milano è la provincia che esporta di più, cioè il 69% lom-bardo e cresce nel 2015 del 37,1%; seguono Varese con il6,6%, Bergamo con il 5,1%, Monza e Brianza con il 3,7%,Lecco con il 3,5% e Brescia conil 3,2%. I prodotti più esportatisono i macchinari (51% del to-tale) seguiti dai metalli, dai far-maceutici e chimici e dagli ap-parecchi elettrici, tutti sopra al9%. Il 91% dell’import è invecein tessili e abbigliamento.
Per quanto riguarda, invece,i rapporti commerciali della provincia di Sondrio con la Ni-geria si tratta attualmente diun giro d’affari piuttosto ridot-
in Italia si passerà, invece, alsuccessivo follow up sui con-tatti sviluppati da parte di per-sonale locale dedicato e all’as-sistenza per lo sviluppo di nuo-ve opportunità di business.
Per maggiori informazioni eadesioni è possibile consultareil sito internet www.promos-milano.it.
L’export verso la Nigeria va-le attualmente quasi un quintodi quello regionale verso l’inte-ra Africa sub-sahariana, per un
volta della Nigeria il prossimo16 maggio, fa parte di un pro-getto rivolto alle aziende delsettore arredo e complementi,al contract alberghiero e resi-denziale, edilizia e illumino-tecnica. Il progetto prevedeuna fase preliminare di analisie approfondimento delle ne-cessità del mercato nigeriano,incontri b2b, visite imprendi-toriali e contatti con contro-parti selezionate durante ilviaggio a Lagos. Dopo il rientro
Iscrizioni aperteL’iniziativa è rivolta
alle aziende lombarde
del settore arredo, edilizia
ed illuminotecnica
Sono aperte le iscri-zioni per la missione impren-ditoriale che la Camera di Commercio di Milano orga-nizza per le aziende lombardedel settore dell’arredo.
La missione, che partirà alla
Affari tra Sondrio e Nigeria Una missione per rafforzarli
Trasferta per aziende lombarde
SONDRIO
La differenza tra pic-cole e grandi derivazioni, il di-stricato quadro normativo in materia e il ruolo della Provin-cia di Sondrio, con la difficile mafondamentale richiesta di «una piena titolarità sul demanio idrico, competenza oggi in capoalle Regioni e alle Province au-tonome». Sono solo alcuni deglielementi affrontati da Marco Bissi, presidente di Bissi Hol-ding, nell’incontro organizzato a Sondrio dall’Unitre dal titolo “Rinnovo delle grandi conces-sioni idroelettriche, passaggio cruciale per lo sviluppo socio economico della Valtellina”.
Il Testo Unico
«Si parte dal quadronormativo che in Italia risale al 1933, anno di nascita del Testo Unico legisla-tivo originario, che èstato successiva-mente corretto in alcuni suoi aspetti dal Decreto Bersani (d.lgs. 79/1999). Una legge, quest’ultima, nata come recepimento della diretti-va dell’Unione Europea sulla li-beralizzazione del mercato in merito alle grandi derivazioni idroelettriche - ha spiegato Bis-si -. Il Testo Unico, infatti, pre-vedeva un regime di proroga delle concessioni sostanzial-mente perpetuo, il Decreto Ber-sani, pone invece una grossa dif-ferenza tra le grandi derivazioniidroelettriche (ovvero quelle che superano i 3.000 kW di po-tenza nominale annua) e le pic-cole (quelle che non eccedono i 3.000 kW) rispetto al loro desti-no allo scadere delle relative concessioni. Per le piccole deri-vazioni, infatti, è possibile il rin-novo, qualora non in contrasto
Un ulteriore elemento di difficoltà è la ripartizione delle competenze legislative
«Demanio idrico, la Valle si mobiliti»L’incontro. Marco Bissi ospite dell’Unitre parla di derivazioni e di un quadro normativo molto complicato«Mercato non liberalizzato, sistema delle concessioni da rivedere e competenze da mantenere in provincia»
con prevalenti motivi di inte-resse pubblico, mentre per le grandi derivazioni il Decretoprevede il passaggio delle opereallo Stato e la riassegnazione della concessione mediante l’espletamento di gara onerosa ad evidenza pubblica. Il Decre-to, però, non abbandona il rico-noscimento di uno speciale re-gime di favore per il concessio-nario uscente, diretto in qual-che modo a compensare l’aboli-zione della illimitata facoltà di proroga prevista dal T.U. del 1933. Quest’ultimo aspetto pe-rò, è stato dichiarato illegittimodalla Corte Costituzionale, rite-nendo il diritto di prelazione un
indebito privilegio afavore dei conces-sionari uscenti chesnatura l’essenzastessa della gara,rendendola di fattoinutile impedendola parità di tratta-mento tra i vari ope-ratori» ha continua-to. Anno dopo annosi arriva ai giornid’oggi dove di fatto
l’Italia non è stata in grado né dicreare nuove gare in materia nédi dettarne le regole.
La Corte Costituzionale
«Infatti, i diversi provvedimen-ti che sono seguiti al Decreto Bersani sono stati tutti censu-rati dalla Corte Costituzionale eoltre a non aver liberato il mer-cato, così come aveva sollecita-to l’Unione Europea, hanno comportato un’illegittima pro-roga delle concessioni». Una si-tuazione che non lascia immu-ne nemmeno la nostra provin-cia, soprattutto considerando che produce circa il 13% del-l’energia idroelettrica prodotta a livello nazionale e il 50% di quella lombarda. «Delle varie
L’imprenditore
Marco Bissi
[email protected]. 0342 535511 Fax 0342 535553
TOCCANDOFERRO
«Le attuali competenze della Provincia di Sondrio in temadi grandi derivazioni sono poche e si limitano all’istruttoria
delle domande, ma non al rilascio delle concessioni»
Marco Bissi, presidente di Bissi Holding
concessioni presenti oggi in provincia di Sondrio, infatti, 9 sono già scadute tra il 2010 e il 2016 e vengono quindi esercita-te attraverso proroghe dichia-rate incostituzionali».
Un ulteriore elemento di dif-ficoltà è la ripartizione dellecompetenze legislative in quan-to la materia complessiva delle derivazioni idroelettriche com-pete allo Stato; alle Regioni, in seguito al D.Lgs. n. 112/1998, competono le funzioni ammi-nistrative relative alla gestione del demanio idrico, comprese quelle relative alle derivazioni di acqua pubblica e alla deter-minazione dei canoni di con-cessione; mentre alle Province, infine, sono state trasferite al-
cune competenze, ma soprat-tutto in materia di piccole deri-vazioni.
Poche competenze
«Le attuali competenze dellaProvincia di Sondrio in tema di grandi derivazioni sono poche esi limitano all’istruttoria delle domande, ma non al rilascio delle concessioni - ha continua-to Bissi -. Nessuna competenza è riservata alla Provincia di Son-drio nella determinazione dei canoni demaniali che, per quanto concerne le derivazioni valtellinesi, ammontano a circa45 milioni di euro annuali. Se laprovincia di Sondrio desidera avere un ruolo reale nella parti-ta di riassegnazione delle gran-
di derivazioni, ciò che occorre rivendicare è la piena titolarità sul demanio idrico, competen-za oggi in capo alle Regioni e alleProvince autonome. È una ri-vendicazione difficile da otte-nere, che deve essere portata avanti con forza da tutto il terri-torio, affinché la principale ric-chezza della provincia di Son-drio resti del suo territorio. Tut-te le forme di autogoverno au-spicate richiedono e necessita-no di risorse, esattamente comesuccede nelle vicine Trento e Bolzano, e quella relativa al de-manio idrico è per questo terri-torio la principale. Una rivendi-cazione di piena titolarità, a mioavviso, difficile ma dovuta e le-gittima», ha concluso Bissi.
� «Rivendicazioneche deve essere portata avanti con forza da tutto il territorio»
12 Sondrio economiaLA PROVINCIA
MARTEDÌ 29 MARZO 2016
SONDRIO
A seguito della crisi po-litico-militare con l’Ucraina, lesanzioni economiche introdottenel 2014 dall’Unione Europeanei confronti della Russia e lereazioni di Mosca sono costateal made in Italy 3,6 miliardi dieuro. L’export italiano verso la Federazione russa, infatti, è pas-sato dai 10,7 miliardi del 2013 ai7,1 miliardi di euro del 2015 (-34%).
La denuncia
A denunciarlo è la Cgia di Mestresecondo la quale la Lombardia èla regione che più ci ha rimessoperdendo 1,18 miliardi del pro-prio export. A seguire Emilia Ro-magna (-771 milioni) e Veneto(-688,2 milioni). Dei 3,6 miliardidi minori esportazioni, 3,5 sonoascrivibili al comparto manifat-turiero. I macchinari (-648,3 mi-lioni di euro), l’abbigliamento(-539,2 mln), gli autoveicoli(-399,1), le calzature/articoli inpelle (-369,4), i prodotti in metal-lo (-259,8), i mobili (-230,2) e leapparecchiature elettriche(-195,7) sono stati i settori dovei volumi di affari hanno registra-to le contrazioni più importanti.
I beni congelati
La nuova guerra “fredda” econo-mica con la Russia ha azzeratocompletamente le esportazionidi ortofrutta, formaggi, carni esalumi Made in Italy ma ha an-che provocato una devastanteturbativa sui mercati agricoli eu-ropei che ha messo in crisi milio-ni di aziende. Dall’inizio dell’em-bargo ad oggi si stimano perditedirette per 400 milioni di euro.È quanto afferma la Coldiretti inriferimento all’indagine dellaCgia di Mestre nel ricordare che
L’export italiano verso la Federazione russa è sceso del 34%
Russia, crolla l’exportPerso più di un miliardoEffetto embargo. La Lombardia è la regione più colpita dalle sanzioni Coldiretti: «Pesanti conseguenze sui beni del settore agroalimentare»
l’agroalimentare è l’unico settoread essere colpito direttamentedall’embargo totale sancito dallaRussia con una lista di prodottiper i quali è del tutto vietato l’in-gresso.
In termini di valore i prodottiagroalimentari Made in Italy piùdipendenti dalla Russia e quindipiù colpiti dall’embargo sono stati - precisa la Coldiretti - nel-l’ordine la frutta, le carni e fratta-glie, i formaggi e latticini. La guerra commerciale ha però pro-vocato - continua la Coldiretti -anche effetti indiretti dovuti allamancanza di sbocchi di mercatoche ha fatto crollare le quotazio-ni di molti prodotti agricoli euro-pei nel lattiero caseario, nellacarne e nell’ortofrutta al di sottodei costi di produzione costrin-
gendo le aziende alla chiusura.
Danno di immagine
Per il Made in Italy si sta verifi-cando anche - conclude laColdiretti - un pesante danno diimmagine a causa della diffusio-ne in Russia di prodotti di imita-zione che non hanno nulla a chefare con l’Italia ma che sono rea-lizzati all’interno dei confini rus-si o in Paesi che si stanno avvan-taggiando della situazione.
Non manca poi la polemicapolitica. «A causa dell’embargoalla Russia la Lombardia ha per-so più di un miliardo di euro nel2015: grazie Europa, grazie Ren-zi!», ha scritto, sul suo profiloFacebook, il presidente della Re-gione Lombardia Roberto Maro-ni,
3,6LA CIFRA TOTALE
Lo stop all’Expo è costato al made in Italy 3,6 miliardi di euro
1,18LA CLASSIFICA
Secondo la Cgia di Mestre la Lombardia paga un prezzo altissimo
anche in Veneto. «È il mo-mento che l’Italia recuperi lasua identità perché il vino faparte della nostra storia - hadetto il senatore Stefano - unelemento da vivere non dalpunto di vista tecnico o eno-logico ma innanzitutto dicultura». Un’iniziativa legi-slativa che ha ottenuto ilplauso dal mondo del vinoche ha partecipato alla pre-sentazione al Senato.
«Il vino è storia e tradizio-ne - ha detto Paolo Castellet-ti, segretario generale Unio-ne Italiana Vini - e se studia-to fin dalle scuole medie puòformare i giovani al consumomoderato e portare alla ri-scoperta del gusto. E il ddl vain questa direzione».
Secondo Riccardo Cotarel-la, presidente di Assoenologi,«l’obiettivo oggi è far capirequello che c’è dietro il vino enon solo berlo», mentre Isa-bella Marinucci, di Federvi-ni, ha evidenziato che soste-nere il vino significa anchevalorizzare i territori di pro-venienza.
Un apprezzamento giungeanche da parte del professoreAttilio Scienza: «Era ora chearrivasse questa proposta,dopo che la Francia si è giàmossa in questa direzione nel1991».
Materia obbligatoriaIl ddl è opera di Dario
Stefano (Sel), componente
della Commissione
Agricoltura in Senato
La storia del vino sicandida a diventare materiadi insegnamento obbligato-rio nelle scuole primarie e se-condarie di primo e secondolivello.
È l’obiettivo del ddl pre-sentato nei giorni scorsi dalsenatore Dario Stefano (Sel)componente della Commis-sione Agricoltura, che puntaa raccontare l’Italia attraver-so l’uva e il vino, componentiessenziali della cultura me-diterranea. Sei gli emenda-menti del testo che coinvol-gono il Miur (ministero del-l’Istruzione) per quanto ri-guarda la programmazionedei corsi annuali, la didatticae la formazione dei docenti,quantificando in 12,4 milionile risorse necessarie per po-ter istituire un’ora di inse-gnamento in aula alla setti-mana dedicata a “Storia e ci-viltà del vino”.
Un progetto che potrebbepartire a livello sperimentalegià dal prossimo anno nellescuole di alcune regioni, apartire dalla Puglia e forse
Proposta di leggeLa storia del vinomateria di scuola
Vendemmia a Sondrio
erbicidi e concimi chimici che avvelenano il nostro corpo». Ni-cola ha aggiunto «Scegliamo il bio per crescere sani e per non ammalarci da grandi», mentre Elektra ha sottolineato che «quando gli agricoltori non bio-logici spruzzano i veleni questi vengono assorbiti sia dalle pian-te, arrivando fino ai frutti che mangiamo e dalla terra che restainquinata». Infine Thomas ha affermato che «i veleni arrivano anche agli animali come per esempio le api e altri insetti utiliche muoiono a causa di questi». Iprincipali obiettivi degli inse-gnanti erano, infatti, quelli di trasmettere ai ragazzi il valore del biologico al fine di rispettareil corpo ed il pianeta e anche l’importanza di una sana cola-zione, corretta anche dal punto di vista nutrizionale. C. Cas.
gio pratico, hanno precedente-mente imparato le regole per una colazione sana e nutriente attraverso una lezione teorica dove Bassi ha spiegato l’impor-tanza di introdurre un alimento di ogni tipo: un frutto biologico, di stagione e possibilmente kilo-metro zero per le vitamine, i sali minerali, gli enzimi e gli antios-sidanti; un tipo di proteine sce-gliendo tra yogurt bianco o latte di soya per avere i mattoncini che formano il nostro corpo; i cereali integrali o il pane inte-grale con il lievito madre come fonte di energia a rilascio più lento; infine i semi o la frutta sec-ca per introdurre nel corpo i grassi buoni. I bambini hanno potuto riflettere così sull’im-portanza di alimentarsi con cibi biologici. «È meglio il bio – ha detto Federico -, per non man-giare veleni come gli insetticidi,
se pronto all’arrivo degli alunni. Il maestro Marco Mazza ha fattoda “cavia” assaggiando e gustan-do per primo gli ingredienti nuovi che suscitavano più titu-banza nei ragazzi. «Durante la colazione – spiega Manuela Bas-si - gli insegnanti hanno prepa-rato spremuta di arancia, tanta frutta biologica tagliata in picco-li pezzi (fragole, banane, arance,mele), cereali integrali, yogurt bianco eventualmente da dolci-ficare con miele o marmellata biologica offerta dall’agricoltorebiologico Riccardo Finotti, suc-co di mele biologico così come il miele biologico, il pane integralefatto con il lievito madre ed i se-mini di vario tipo (sesamo, gira-sole e zucca). Gli alunni hanno anche preparato con le loro ma-ni un ottimo muesli , abbinando tra loro i vari ingredienti».
I bambini, prima dell’assag-
L’iniziativaCoinvolti i bambini della
scuola primaria di Teglio: la
finalità educativa è stata
ampiamente raggiunta
A colazione a scuola con … prodotti biologici.
È questa l’idea simpatica, masoprattutto, altamente educati-va che il dirigente scolastico del-l’Istituto comprensivo di Teglio,
Maurizio Gianola, ha propostoalla scuola primaria di Teglio do-ve, in due mattinate, i bambini sono stati coinvolti nell’assaggiodi alimenti sani e nutrienti. Tut-ti gli insegnanti della scuola hanno collaborato, ognuno con il proprio ruolo. Antonella Sar-toris si è occupata della spesa biologica, le altre insegnanti hanno lavato, tagliato, spremu-to la frutta in modo che tutto fos-
In aula dalla teoria agli assaggi L’importanza di una colazione sana
Colazione biologica per un gruppo di alunni della primaria di Teglio
L’assaggio è stato preceduto da una lezione teorica sul mangiare sano
LA PROVINCIA 13MARTEDÌ 29 MARZO 2016
FRANCESCA BETTINI
Nei boschi della Son-drio di sopra sta nascendo un nuovo impianto sportivo, ma sarebbe inutile aguzzare la vistaper cercare costruzioni o strut-ture.
C’è pure il calabrone gigante
È tutto all’aperto il nuovo “cam-po 3d” per il tiro con l’arco che l’associazione Arcieri Rezia Valtellina sta ultimando pro-prio in questi giorni: a poca di-stanza dal laghetto di Triangia ilgruppo ha individuato le piaz-zole di tiro, ha posizionato una serie di sagome tridimensionaliche faranno da bersagli – un or-so, un capriolo, un cinghiale, mapure un calabrone gigante - e hainstallato la segnaletica di sicu-rezza.
Nei giorni scorsi, però, qual-cuno si è preso la briga di ap-puntare su alcune sagome – le più lontane dal laghetto - dei fo-glietti con frasi di protesta con-tro l’iniziativa: in uno ad esem-pio si accusano gli arcieri didanneggiare l’ambiente, «ma le sagome sono prodotte da una
Il campo 3D per il tiro con l’arco sorge a poca distanza dal laghetto di Triangia GIANATTI
La Sondrio di sopradiventa il paradisodel tiro con l’arcoLa novità. Campo “3D” vicino al laghetto di Triangia L’associazione Arcieri Rezia Valtellina lo sta ultimando Si tratta della prima struttura di questo tipo in provincia
ditta specializzata che utilizzamateriali e vernici non inqui-nanti, con tanto di certificazio-ni, e ogni volta portiamo via eventuali frecce rotte e tutti i ri-fiuti», sottolinea il segretario dell’Arcieri Rezia Valtellina Mirco Meraviglia.
Gli appassionati di tiro conl’arco comunque non hanno in-tenzione di lasciarsi scoraggia-re dall’episodio, e dopo gli ulti-mi ritocchi - completati proprioin questo weekend di Pasqua - ilcampo sarà pronto per acco-gliere gli sportivi.
Tanta curiosità
«È la prima struttura di questo tipo in provincia di Sondrio –spiega Meraviglia -, ne esistonodiverse nel Nord Italia ma i per-corsi 3d sono molto diffusi so-prattutto in Austria e in Germa-nia. Gli appassionati del nostro sport in genere apprezzano molto questo tipo di campi, ma durante l’allestimento sono ve-nuti a trovarci anche molti cit-tadini che non praticano il tiro con l’arco, e le sagome hanno suscitato molta curiosità». L’as-sociazione già da diversi anni utilizza per le proprie attività il campo sportivo di Ponchiera, tramite una convenzione con il Comune rinnovata di recente, «quindi abbiamo pensato diproporre a Sondrio anche que-sto progetto», spiega ancora il segretario. Individuata l’areacon le caratteristiche adatte ad
ospitare il nuovo campo, nelle scorse settimane palazzo Pre-torio ha organizzato un incon-tro fra l’associazione e i proprie-tari dei terreni della zona inte-ressata, ai quali l’Arcieri Rezia ha richiesto l’autorizzazione al-l’utilizzo dei boschi.
«Insieme agli assessoriOmobono Meneghini e Pier-luigi Morelli abbiamo presen-tato il progetto – racconta Me-raviglia – e abbiamo condiviso con i proprietari le modalità di accesso ai boschi, i piccoli inter-venti per preparare le piazzole ecosì via. In base alle autorizza-zioni date dai cittadini, poi, ab-biamo individuato i punti in cuiposizionare le sagome, utiliz-zando anche un gps per evitare di “invadere” per sbaglio le pro-prietà di persone che non han-no messo a disposizione i terre-ni».
Raduni, gare e un open day
Negli ultimi fine settimana ilgruppo dell’Arcieri Rezia ha già collaudato le piazzole man ma-no preparate, e diversi appas-sionati di altre zone si sono già “prenotati” per sperimentare ilpercorso di Triangia. E sul tavo-lo ci sono diverse idee per com-petizioni e raduni dedicati agli appassionati di tiro con l’arco, ma non solo: «Stiamo pensandoanche di organizzare una sorta di “open day” - dice Meraviglia -per presentare a tutti il percor-so 3d e le nostre attività».
� Sono già comparsefrasi di protesta sulle sagome che serviranno come bersagli
Domande entro il 31 marzo
Per pesca ed eventila parrocchia cerca gestore
Il “3d parcours” dell’Arcieri Rezia è
quasi pronto, ma per il laghetto di
Triangia è in ballo anche un’altra
novità. Scadrà fra pochi giorni,
infatti, il bando lanciato dalla
parrocchia per raccogliere le
manifestazioni d’interesse alla
gestione dell’area, che «si presta
per l’effettuazione di attività
sportive, in particolare la pesca,
attività ricreative e manifestazioni
ludiche in generale». Il “pacchetto”
oltre al laghetto comprende circa
seimila metri quadrati di boschi e
un migliaio di metri quadri di prati,
più i due piccoli fabbricati che
ospitano i servizi igienici e gli spazi
per depositare materiali e attrez-
zature, dotati di energia elettrica,
acqua corrente e collegamento alla
rete del metano: alla gestione
possono candidarsi privati cittadi-
ni, associazioni, società sportive e
pro loco, che hanno tempo fino al
31 marzo per inviare la manifesta-
zione d’interesse, in forma scritta.
La parrocchia poi comunicherà le
modalità per presentare i progetti
di gestione e le offerte economi-
che. � F. BET.
planetologia spaziali dell’Inaf. Una scoperta che «ribadisce l’importanza di Cerere nel con-testo degli scenari di formazio-ne del sistema solare».
Il gruppo di ricercatori diDawn ha anche completato una mappa a colori migliorata della superficie di Cerere che mette inevidenza la diversità di materia-le che la compone. In più, grazie ai primi dati dello strumento Gamma Ray and Neutron De-tector (GRaND), ha individuato concentrazioni di idrogeno maggiori in prossimità dei poli. Poiché l’idrogeno è il principale costituente dell’acqua, questa informazione rafforza lo scena-rio della presenza di ghiaccio d’acqua nelle regioni polari di Cerere.
ultime immagini inviate dalla sonda mostravano infatti con un dettaglio senza precedenti la superficie di Cerere da una di-stanza di circa 13.600 chilome-tri. In particolare l’attenzione degli scienziati della Nasa era concentrata sulle macchie lu-minose visibili all’interno di unodei crateri. La notizia diffusa po-chi giorni fa è stata data nel corsodella 47a edizione della Lunar and Planetary Science Confe-rence a The Woodlands, in Texas. «Vir ha osservato la pre-senza di acqua all’interno di Oxo, un cratere di recente for-mazione, con un diametro di cir-ca 9 chilometri e situato nel-l’emisfero nord di Cerere», con-ferma Maria Cristina De San-ctis, dell’Istituto di astrofisica e
lermo (1791) e di Capodimonte (1817), da lui stesso fondati. Si dedicò principalmente alla for-mazione di un grande catalogo di posizioni stellari. Durante queste osservazioni scoprì (1801) il primo dei pianetini, cui dette appunto il nome di Cerere.A Piazzi è intitolato anche l’os-servatorio di Ponte, che nel giu-gno dello scorso anno organizzòuna serata per parlare dei punti-ni luminosi che la sonda Dawn ha rilevato sul pianeta nano. Le
gruppo di ricercatori della mis-sione Dawn della Nasa, grazie al-le osservazioni condotte dallo spettrometro italiano Vir, forni-to dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), sotto la guida scientifica dell’Inaf (Istituto nazionale di astrofisica).
Cerere è stato scoperto dal-l’astronomo Giuseppe Piazzi, nato a Ponte in Valtellina nel 1746. Sacerdote dell’ordine dei Teatini (1769), fu direttore degli osservatori astronomici di Pa-
Orgoglio localeLa sua scoperta si deve
all’astronomo Giuseppe Piazzi,
nato a Ponte
in Valtellina nel 1746
C’e’ acqua sulla super-ficie del pianeta nano Cerere, anche se non si sa in quale stato, cioè se liquida, ghiacciata o me-scolata a rocce e polveri: a sco-prirla per la prima volta, all’in-terno del cratere Oxo, è stato il
Nuove rivelazioni su CerereAcqua sul pianeta di Piazzi
L’osservatorio Piazzi di Ponte
[email protected]. 0342 535511
Luca Begalli [email protected], Marzia Colombera [email protected], Eugenio Gizzi [email protected], Sara Baldini [email protected], Monica Bortolotti [email protected],
Riccardo Carugo [email protected], Paolo Giarrizzo [email protected], Antonia Marsetti [email protected], Alessandra Polloni [email protected], Franco Tonghini [email protected]
Esponenti dell’Arcieri Rezia Valtellina in posa con orso ecorispettoso Un bersaglio tridimensionale
14 SondrioLA PROVINCIA
MARTEDÌ 29 MARZO 2016
PAOLO REDAELLI
Non si giocherà più a Risiko. Adesso c’è “Villiko”, creato dal laureando in filosofiaAaron Grolli, 25 anni, di Te-glio, messo a punto in pochi giorni in base ad un’intuizione nata dopo una nottata al tavoloda gioco (di società).
I trattorini al posto dei car-rarmatini, obiettivo conquista-re la fattoria del vicino (che, co-me è noto, è sempre più verde) al grido di “Foo di mee praa”, seci fosse bisogno di traduzione.
Rivisitazione ironica dellacultura valligiana da parte di ungiovane che già ha scritto, da leader della punk band PessimiElementi, testi come “Valtelli-na Rock and Roll” o “Sondrio Brucia”, “Villiko” sta spopolan-do sui social network dove è stato rilanciato in poche ore dapagine come “Il montanaro im-bruttito” ed ha conquistato ra-pidamente pagine di giornali e servizi tv.
Dalla musica ai dadi
Grolli è stato aiutato nell’operada un altro musicista, il grafico
Luca Berton, di Sondrio, 37enne chitarrista in alternan-za tra SNP e Vulgar Pressure,tribute band dei Metallica, che ha dato forma al tutto. E maga-ri, paradossalmente, i due con-quisteranno più fama con il gio-co che con la loro musica.
«L’idea mi è venuta dopol’ennesima partita con gli ami-ci”, spiega Aaron Grolli - Sono tornato a casa e ho cominciato a
Il Villiko, rivisitazione ironica del celeberrimo Risiko è un’idea di Aaron Grolli supportato da Luca Berton
Non carrarmati, ma trattori: è il “Villiko”L’invenzione. La versione montanara del celeberrimo Risiko è un’idea del tellino, laureando in filosofia, Aaron Grolli La Valle divisa nei cinque mandamenti e un obiettivo: conquistare la fattoria del vicino al grido di “Foo di mee praa”
pensarci sopra. Il giorno dopo ho schizzato una cartina della Valtellina divisa in cinque ter-ritori che ricalcano quelli dei mandamenti. Grazie a Luca ab-biamo realizzato il piano di gio-co e gradualmente la struttura ha preso forma. Abbiamo deci-so di presentarci a casa di un amico che festeggiava il com-pleanno con questo regalo per-sonalizzato. Siamo andati in unlocale di Sondrio e lì abbiamo iniziato a giocare, riscontrandoben presto interesse e curiosi-tà. Poi abbiamo postato delle foto su Facebook che sono di-ventate rapidamente virali». E il gioco, per così dire, è fatto.
Esiste finora un unico esem-plare di “Villiko” che voleva es-sere all’inizio solo un diverti-mento, ben fatto, tra amici. Ma il successo ottenuto sta indu-cendo Grolli e Berton a pensare
alla produzione in serie.
La produzione in serie
«Ci stiamo riflettendo seria-mente, siamo colpiti dall’effet-to che questa iniziativa ha su-scitato tra la gente in modo cosìrapido - dice il creatore - Tant’èvero che stiamo pensando direalizzare una versione intro-ducendo “carte imprevisto” e “power up” ispirate a concorsi per becchi, Sagra di San Bello, ritiro patenti per ebbrezza e frane ritardanti, ispirandocisempre a quello che avviene dalle nostre parti».
Ma non temete che l’uso diuna grafica simile e il richiamo al nome possano scatenare qualche questione legale? «In Italia già ne esistono mille ver-sioni diverse con riferimenti, anche espliciti, ma li hanno prodotti», risponde sicuro Lu-ca Berton. «Noi stiamo pensan-do a tutti i cambiamenti, grafi-ca, caratteri eccetera».
Improvvisa notorietà
E come vive Grolli questo mo-mento di improvvisa popolari-tà? «Mah, bene direi. Oggi per esempio sono andato a semina-re patate nel campo».
Presto per dire se “Villiko”sfonderà anche sul mercato ita-liano, ma le carte in regola per diventare un cult ci sono tutte.
“Foo di me praa” è già adessoun tormentone. E per una vol-ta, nelle locandine, non sono comparsi omicidi e incidenti stradali.
��� In un battibaleno le foto del gioco da tavolo postate su Facebook sono diventate virali
��� In arrivo “carte imprevisto” con concorsi per becchi, ritiro patenti per ebbrezza e frane
Il popolo di facebook ha subito accolto con goliardia la novità Un divertimento per tutte le età
compensazione del minor get-tito derivante dalle esenzionie dalle agevolazioni su Imu eTasi», quest’ultima azzeratadalla normativa. «Inoltre,sempre la legge di stabilità hafissato una riduzione dellaquota di alimentazione delfondo di solidarietà a caricodegli enti locali che passa dal38,23% al 22,4% con conse-guente riduzione del fondostesso. È vero che non vengo-no apportati ulteriori tagli, marestano tuttavia in vigorequelli operati dalle precedentileggi». Daniela Lucchini
Ha altresì ricordato come«gli ultimi anni siano stati ca-ratterizzati da una notevoleevoluzione normativa in ma-teria di entrate comunali».Tra queste, «il blocco degli au-menti dei tributi e delle addi-zionali per il 2016 rispetto ailivelli deliberati per il 2015,che si traduce in un blocco delpotere delle amministrazio-ni», per terminare con il pro-blema del Fondo di solidarietàcomunale, «diventato ormaiun rebus» la sottolineatura delvice sindaco.
«La legge di stabilità preve-de un aumento del Fondo a
Gara di solidarietà
Insieme sulle nevi diLivigno con un duplice obiet-tivo: non dimenticare quattroamici e compagni di scuola edare una mano a chi ha biso-gno: sabato 2 aprile ritorna inpista la solidarietà con l’edi-zione numero dieci di “Ap-puntamento con la vita” - leiscrizioni sono già aperte escadono il 31 marzo -, gara dislalom gigante dedicata allamemoria di Andrea Trivella,Matteo Franzini, Paolo Silve-stri ed Andrea Perregrini, gio-vani che persero la vita in unincidente stradale sul pontedi Albosaggia.
Squisitamente solidale il fi-ne della competizione: il rica-vato, come è nello spirito del-la manifestazione organizza-ta da chi porta nel cuore Pao-lo, Andrea, Matteo e Andrea,sarà devoluto a “OperarePer”, sodalizio di cui fa parte ilmedico valtellinese SimoneDel Curto. Dopo le premiazio-ni saranno estratti i bigliettivincenti abbinati ad una lot-teria di beneficenza. Per leiscrizioni chiamare il3358468762 oppure la ScuolaSci Azzurra Livigno allo0342.997683.
Sulla neveper ricordarequattro amicidi Albosaggia
con un contributo Secam (paria 100mila euro) per i sotto ser-vizi, e uno del Bim di 76.500euro per allargare la carreg-giata di via Piazza.
Altri 130mila sono stati ap-postati a bilancio per la siste-mazione e l’allargamento del-la strada di Runsc, 55mila perrimettere a nuovo alcune altrestrade del paese, 25.800 europer apportare delle migliorieculturali nel bosco, spesa co-perta, questa, con contributodella Comunità montana diSondrio.
Presentando al consiglio ilbilancio, Baldini, ha rimarcatoil clima di assoluta incertezzain cui per la stesura del docu-mento si sono visti costretti adoperare gli enti locali, il tuttoimputabile a ritardi del gover-no: «Anche quest’anno il ter-mine per l’approvazione delbilancio ordinariamente pre-visto al 31 dicembre dell’annoprecedente, è stato differito al31 marzo e poi al 30 aprile: ilcopione è sempre lo stesso conil governo che promette “maipiù rinvii”, e poi è costretto aconcederli».
MontagnaInvestimenti per il 2016
per più di un milione di euro:
il vicesindaco ha illustrato
in consiglio gli interventi
Opere pubbliche perpiù di un milione di euro di in-vestimenti. Al centesimo, è di1.011.600 euro la previsione dispesa per il 2016 del Comunedi Montagna, come è emersodal documento programmati-co 2016-2018, licenziato dalconsiglio convocato giovedìsera.
Tra le voci più ingenti, elen-cate in aula dal vicesindacoBarbara Baldini, assessore alBilancio, quelle riguardanti isottoservizi in via Madonnina,l’allargamento della strada divia Piazza (primo lotto) e la ri-qualificazione energetica del-l’edificio che ospita la farma-cia comunale (nel complessodel municipio), per la realizza-zione dei quali sono stati stan-ziati rispettivamente320mila, 200mila e altrettanti200mila euro, in larga parte fi-nanziati con entrate correnti,
Opere pubbliche Sottoservizie strade in primis
Scorcio dell’edificio che ospita il Comune e la farmacia di Montagna
LA PROVINCIA
Sondrio 15MARTEDÌ 29 MARZO 2016
BEPPE VIOLA
Mac! O taroz? È statoil dilemma irrisolto della “Sa-gra del mac” di San Giuseppe.“Sagacemente” mescolati gli ingredienti, i circa 180 “sagra-ioli” non hanno capito un tubo,solo che la proposta nel piattoera decisamente accattivante,per cui, mac o taroz, alla finesono avanzati solo i piatti vuo-ti, con l’intima certezza di ave-re ognuno gustato il “suo”.
I numerosi bambini presen-ti non se lo sono nemmeno po-sto il problema: per loro è statasolo grande festa. Ma come èpotuto accadere? «È stata unatruffaldina operazione di in-telligence - ha scherzato Fran-cesca, l’anima dei mac - abbia-mo chiesto un aiuto nella pre-parazione a Gino Cattaneo,ma lui ospita la Compagnia delTaroz nella sua Brace e non haresistito a imbrogliare gli in-gredienti. E così, delle due pre-libatezze presenti in ogni piat-to servito, nessuno ha capitoniente, convinto di sapere tut-to... Sarà una lunga lotta», hapromesso una battagliera Francesca. Se la ride il Ginoche racconta una delle sue mi-tiche barzellette e scappa via,pago di aver contribuito a undiscorso di “pace nel piatto”.
Uno scontro leale
Soddisfatto, col suo artistico bastone presidenziale, pureErminio della Compagnia “ne-mica”: «Tutto in amicizia que-sta sera, è stata una cosa bella.
In cucina Gino Cattaneo ci ha messo del suo ed ha “tarozzato” il mac FOTO GIANATTI
La sfida mac-tarozfinisce in paritàVince la tradizioneL’iniziativa. Piatti a confronto nella sagra di Berbennoma con una variazione sul tema a cura di Gino CattaneoGli invitati: «Un falso ideologico da leccarsi i baffi»
Come Compagnia del taroz ab-biamo rinnovato il consiglio,c’è una segretaria onesta e sia-mo qui tutti in battaglia in ter-ritorio mac».
Laura, Pina e Natalia hannole idee ben chiare: «I taroz era-no buonissimi e dobbiamo direche Gino, che doveva prepara-re i mac, li ha “tarozzati” pro-prio bene. Fagiolini, patate eformaggio e cipolla col burro;ma si chiamavano mac; adessoè uscito fuori taroz. Io ho man-giato solo il mac – afferma sicu-ra una delle tre signore – che èoriginaria di Polaggia, mentre itaroz sono di su (Sondrio) e giù(Morbegno). Io sono di Cata-eggio – dice un’altra – e man-giavamo i mac, ma li chiamava-mo “patati e fasoi ’rrustit”».
La ricetta “originale”
Ma cosa sono i mac lo dobbia-mo proprio chiedere alla loropaladina Francesca, mentreFranco (Taroz) spara un paiodi tappi di spumante in dire-zione di un tavolo mac da cuirispondono alzando il bicchie-re in brindisi: «La De.Co. (de-nominazione comunale, NdA)sul piatto è la ricerca della tra-
dizione e stasera l’abbiamo continuata, la nostra tradizio-ne, mangiando un piatto di mac per aiutare la nostra chie-sa di Berbenno a restaurare iltetto. Mac e taroz oggi sono fat-ti nello stesso modo, più che al-tro il mac (che era fatto nellefamiglie contadine) utilizzavamaterie prime del posto e conla De.Co. abbiamo voluto pro-prio sottolineare l’obbligato-rietà di utilizzare queste mate-rie prime. I capisaldi sono sicu-ramente le patate, poi, a secon-da della stagione, cambiano lealtre verdure (fagiolo o fagioli-no, coste...). Secondo la profes-soressa Nella Credaro Porta
“mac” è un nome di origine la-tina che indica più piatti in Val-tellina e specificatamente il piatto di casa, contadino, ditutti i giorni. A Grosio peresempio troviamo la cena deimac (una sorta di minestra concereali e cotenna di maiale),anche ad Albaredo c’era un al-tro mac, un’evoluzione dellaminestra ma più asciutta, poivia via sempre più consistenteper le energie richieste dallavita quotidiana. Mi auguro chesi possa rifare seriamente que-sta diatriba, perché in questofrangente – sorriso divertito –non si è potuto decidere, si so-no inquinate le prove, un falsoideologico nel piatto che però èstato comunque “gradevol-mente vuotato”: la bontà e ilgusto hanno trionfato, indi-pendentemente dall’etichet-ta!».
� La sagraha raccolto fondi per sistemare il tetto della chiesadi Berbenno
Tra i più divertiti, i piccoli ospiti presenti alla sagra
Gino Cattaneo tra Erminio e Francesca Traversi La compagnia dei Taroz, ospite dei mac
16 LA PROVINCIA
MARTEDÌ 29 MARZO 2016
Come cambia il turismonella stagione delle “5 A”
IL COMMENTO
“Tinte rosa” comeprimo bilanciosul turismo perla stagione in-vernale nel
2015/16. Il piccolo aumentodei turisti stranieri ha soppe-rito a una parziale “stagnazio-ne” del turismo domestico, an-che se in particolare in questoultimo periodo ha messo inevidenza risultati migliori ri-spetto alle attese di inizio sta-gione.
Complessità e turbolenzasono stati due aspetti che inquesta prima parte dell’annohanno caratterizzato non soloil turismo, ma anche diretta-mente la nostra vita. Ora que-sti fattori andranno necessa-riamente visti come elementida gestire, anziché come mi-
nacce da temere. Il “turista consumer” non
si caratterizza solo per il mag-gior spazio che dà alle “emo-zioni” e alla “sensorialità”, maanche per la maggiore autono-mia; è un individuo flessibile,portato a fare delle scelte nonuniformi, che si destreggia nelmercato globale tra le variealternative per conseguire so-stanzialmente i suoi scopi.L’atto d’acquisto non si risolvecon una scelta più convenien-te, ma entrano in gioco moltifattori, come il suo benessere,l’aspetto ludico e l’esperienza.
Ciò rende allo stesso tempoil turista/consumer partico-larmente infedele alle località,ma facilmente ricettivo neiconfronti delle nuove propo-ste. Un confronto lo possiamo
fare con la moda: molte azien-de nell’abbigliamento hannosaputo rileggere queste mi-nacce come opportunità stra-ordinarie: la decisione adesempio di cambiare comple-tamente l’assortimento delpunto vendita di settimana insettimana, ha spinto inevita-bilmente il cliente ad acqui-stare “d’impulso”.
Il paragone non è semplice,ma ha il suo fondo di verità: inmolte destinazioni turistichedi tipo tradizionale e in modoparticolare nella zona alpina,ad esempio le infra e sovra-strutture spesso non sono piùadeguate. Inoltre vi sono statidegli sviluppi poco consoni al-le regole concorrenziali neifattori produttivi. Questi fe-nomeni hanno influenzato no-tevolmente la capacità di pre-stazione e rendimento da par-te delle imprese turistiche.
Certo è che il turista/consu-mer del terzo millennio è mol-to diverso da quello di un tem-po. Minor disponibilità ditempo libero, miglioramentodella mobilità, tecnologie di
comunicazione e di trasportopiù performanti hanno incisoprofondamente nel comporta-mento e nelle scelte. Il feno-meno è ormai esploso: oggi,come più volte detto, non sipuò più neanche parlare di“turismo“, ma di “turismi”:intendendo un insieme di sot-to-attività che includono mol-te tipologie diverse di praticadi viaggio. Alcune legate a unosfruttamento passivo delle at-trattive e delle risorse, altreinvece a un interesse attivo edinamico. Ma il profondocambiamento dovrà riguarda-re soprattutto il come si fa tu-rismo.
Le trasformazioni socialihanno dato vita al cosiddettoturismo postmoderno, si è in-fatti passati dal turismo passi-vo (“per guardarsi intorno”)al turismo d’esperienza.
Oggi si deve parlare di unturista delle “5A” che mira a:Acquire (apprendere), Amu-sement (divertimento), At-tractiveness (bellezza), Assi-stance (supporto) per soddi-sfare le proprie esigenze. Ma,
soprattutto, va citata la quinta“A”, forse la più funzionale delsistema: Aid (sostegno) dalleistituzioni e dal territorio.
Il turista postmoderno del-le “5A” cerca una via di distra-zione da un contesto normal-mente stressante. Pretendetutte le comodità cui è abitua-to (wi-fI, tv sat, telefono, sms,mail…), ma nello stesso tempo(non senza qualche contraddi-zione) vuole rallentare il suostile di vita, almeno in vacan-za.
Ricerca attività autentiche,tagliate su misura, uniche esenza falsificazioni ed è allacontinua ricerca di esperienzedi intrattenimento e culturali.
Inevitabilmente le destina-zioni turistiche, le strutturericettive e tutti gli operatoridel settore se vogliono rima-nere nel mercato (e magaricrescere) dovranno conside-rare seriamente questi nuoviaspetti.
Roberto Pinna
Direttore consorzio turistico
Sondrio e Valmalenco
Primo Piano I numeri delle festività
La Pasqua regala presenze da recordIl bilancio. Tutte le località hanno registrato il massimo afflusso (anche stagionale) nella giornata di sabatoIl repentino peggioramento del meteo ieri in quota non ha consentito di fare una tripletta da tutto esaurito
ELISABETTA DEL CURTO
Una Pasqua così, sullepiste, non si era mai vista, confrotte di sciatori decisi a ri-prendersi i propri spazi. Allafine, il vero “bingo” si è consu-mato nella giornata di sabato,eccezionale dal punto di vistameteorologico, con perfetta te-nuta del manto nevoso ovun-que, da Livigno, a Madesimo,passando per Bormio, Valfur-va, Aprica, Valmalenco e Valge-rola. Tant’è che quasi tutti gliimpiantisti segnalano quella disabato 26 marzo come giornatarecord di stagione per presen-ze.
In Valle Spluga
«Solo sabato avevamo 7.200sciatori sul comprensorio - as-sicura Marco Garbin, diretto-re della Skiarea Valchiavenna-, che rappresentano il recordstagionale. Tutto sommato èandata bene anche la giornatadi Pasqua, partita un po’ lenta,con accessi in tarda mattinata,ma comunque alla fine, abbia-mo totalizzato 4500 presenze,che non sono poche. A Pa-squetta siamo sulle 2.200 per-sone in pista, fra cui i 330 con-correnti di un Trofeo che si èdisputato in mattinata. Se iltempo avesse retto, avremmopotuto arrivare alle 7mila pre-senze, purtroppo non è statocosì e molti hanno deciso dirientrare alle proprie abitazio-ni. Restano, invece, parecchibelgi, inglesi e cechi, a Madesi-mo per la settimana bianca,circa 700 persone, che riem-piono, fino a sabato, tutti glialberghi».
Sorridono le Orobie
Alle stelle anche il morale diMarilisa Paltrinieri, presi-dente di Fupes Pescegallo, che
segnala «900 sciatori nellagiornata di sabato - dice -, re-cord di stagione sia per presen-ze sia per incasso per quantoriguarda le giornate di sabato,tenuto conto anche che nonavevamo niente di organizzato,a livello di gare. Il record asso-luto, invece, appartiene a duedomeniche fa, quanto abbiamoregistrato presenze e incassoche, mai, negli ultimi dieci annisi erano visti».
Ai piedi del Bernina
E soddisfazione, per la Pasqua2016, arriva anche dalla Valma-lenco, dove Livio Lenatti, di-rettore della Fab, Funivia alBernina, conferma di aver regi-strato il record di presenzeproprio sabato «con circa5.800 sciatori in pista - assicu-ra -, mentre la domenica diPasqua è andata così così e aPasquetta peggio che mai. Losapevamo perché il meteo an-nunciava il peggioramento, masperavamo si sbagliasse. Se co-sì fosse stato avremmo sicura-mente totalizzato parecchi piùaccessi. Invece, vista la malpa-
rata, i più sono già partiti».Partenze anticipate, del re-
sto, un po’ in tutta la valle, cau-sa il meteo che ha scoraggiatole permanenze, numerose, an-che ad Aprica.
«Peccato perché stava giran-do tutto molto bene – assicuraAlliana Bozzi, promoter diSkipass Aprica – con la giorna-ta di sabato, addirittura, da re-cord per presenze a livello sta-gionale. La domenica è scivola-ta via, invece, normale, e, oggi,col brutto tempo, si è fatto po-chino. Comunque siamo soddi-sfatti, sia come sistema sci checome sistema paese, Aprica eraaffollata».
L’Alta Valtellina
Ultima, ma non ultima, l’AltaValtellina, che fra comprenso-rio di Bormio, con Valdidentroe Valfurva e Livigno ha segnato,sabato e domenica, qualcosacome «21mila presenze-giornosui comprensori sciistici - assi-cura Valeriano Giacomelli,amministratore delegato dellaSib, Società Impianti Bormio- il che è molto positivo. Pecca-to per Pasquetta, che ha vistoun peggioramento del meteo,tale da scoraggiare le perma-nenze, per cui in parecchi han-no iniziato a lasciare il com-prensorio intorno alle 13». An-che secondo Giacomelli, il datodelle presenze in pista di saba-to, con riguardo a Bormio, èquasi record «pari a 7mila solosu Bormio – dice – che è di pocosotto il dato stagionale più ele-vato riferito al 3 gennaio. Poi,avevamo 13mila presenze intutto sull’Alta Valle e 8mila suLivigno, giornata di “cambio”dei flussi settimanali. A Pa-squa, invece, 11mila gli sciatorisu Bormio, Valfurva e Valdi-dentro, e 10mila su Livigno».
Auto in colonna sulla tangenziale di Sondrio nel pomeriggio di ieri FOTO GIANATTI
� Alla vigilia900 sciatoria Pescegallo, 4500ad Aprica, ben 5800 a Chiesa
Exploit inatteso in quotama agli operatori non basta
È un fine settimana di Pasqua, quello appena trascor-so, soprattutto fra sabato e do-menica, che ha fatto felici tutti gli operatori turistici di casa no-stra, indotto compreso.
«Quando ce n’è, ce n’è pertutti», commenta Livio Lenatti,direttore della Fab, Funivia al Bernina, soddisfatto per i nu-meri registrati in pista sabatoscorso, per quanto non riesca-no a sollevargli, del tutto, il mo-rale, rispetto a una stagione
molto strana.«Non è solo quello, è che so-
no dieci anni, ormai, che faccio iconti con stagioni in calo – pre-cisa – per cui non riesco a tran-quillizzarmi neppure di fronte ad un exploit di Pasqua, che, pu-re, c’è stato ed ha fatto bene a tutto il settore, maestri di sci, alberghi, ristoranti, noleggi, esercizi commerciali».
Da buon malenco, Lenatti,ha i piedi saldamente ancorati aterra e capisce che lo sci non sta
tirando come un tempo, nono-stante gli sforzi fatti per stare alpasso coi tempi.
Soddisfazione, comunque,arriva anche dalle fila dellaScuola Sci Valmalenco dove,Ilario Pedrolini, direttore, as-sicura essere stata «una buona Pasqua, in cui tutti, noi, associa-ti, - dice – e siamo in 26, abbia-mo potuto lavorare. Erano anniche non si vedeva un’affluenza del genere in questo periodo».
A vele spiegate, poi, sono an-dati ristoranti e agriturismi, che, a Pasqua, hanno registratoil tutto esaurito da parecchi giorni prima. Impossibile tro-vare posto senza prenotazione. E. Del.
Roberto Pinna
� A Pasqua 11mila gli sciatori a Bormio, Valfurva e Valdidentro, e 10mila a Livigno
LA PROVINCIA
Sondrio 17MARTEDÌ 29 MARZO 2016
ELISABETTA DEL CURTO
Sono trascorsi quasi 77 anni dall’apertura ufficialedel rifugio Longoni, situato a 2450 metri di quota nel gruppodel Bernina, nel territorio di Chiesa in Valmalenco, al termi-ne della cresta sud occidentale del Sasso d’Entova. Era il 10 lu-glio del 1938, quando, l’allorapresidente del Cai di Seregno, Alfonso Rossi, che lo aveva fortemente voluto, ne tagliò il nastro, e, sempre il Cai di Sere-gno, proprietario della struttu-ra, ne inaugurerà il restylingfunzionale, in occasione dellaprossima apertura estiva fissa-ta al 3 luglio.
Per la stagione 2016, infatti,lo storico rifugio, gestito da pa-recchi anni a questa parte, da Elia Negrini, guida alpina di Caspoggio, che, neanche a dir-lo, porta lo stesso nome di uno dei due fratelli Longoni cui è dedicato (Elia ed Antonio), si presenterà rimodernato dal punto di vista degli impiantidato che verranno investiti 50mila euro per l’adeguamentodi quello elettrico, di cui, il 60%finanziati a fondo perso dal Caicentrale, mentre i restanti
Il Rifugio Longoni, di proprietà del Cai Seregno, è stato aperto quasi 77 anni fa. Lo gestisce Elia Negrini
Rifugio LongoniL’estate cominceràcon una luce nuovaL’intervento. Lavori di adeguamento impianti in arrivoSe ne occuperà il Cai Seregno, proprietario della struttura L’auspicio: ultimarli in tempo per l’apertura del 3 luglio
20mila euro verranno investiti direttamente dal Cai di Sere-gno che, per il tramite del suo attuale presidente, fresco dielezione, Giorgio Leoni, in-tende chiedere anche il sup-porto della cittadinanza e deglieredi Longoni, in particolare.
Elia e Antonio, fratelli militari
«Si sono sempre dimostrati molto generosi col Cai di Sere-gno – precisa il suo presidente –, avendo probabilmente mol-to apprezzato l’idea di voler de-dicare questo rifugio, in altaValmalenco, a due figure di mi-litari così nobili quali furono Elia ed Antonio Longoni».
D’altronde, di veri e proprieroi si tratta, dal momento che Elia Longoni, classe 1879, su-balterno medico inquadratonel battaglione dell’ottantano-vesima Fanteria, trovò la morteil 9 ottobre del 1916 in un’azio-ne nel vallone di Doberdò, sul Carso, quando una granata gli squarciò in pieno il petto, men-tre il fratello Antonio, di undicimesi più giovane, morì il 7 giu-gno dello stesso anno sull’alto-piano di Asiago dove stavacombattendo come sergente nel quinto reggimento Alpini, in un’azione in cui, già ferito, tentò di sfondare la linea nemi-ca. Entrambi di Seregno, i due fratelli, furono, poi, decorati con la Medaglia d’Argento al Valor Militare e il direttivo Cai di Seregno dell’epoca deciseche a loro doveva essere dedi-cato il rifugio di montagna, da-
to che, oltre che valorosi com-battenti, i fratelli Longoni era-no uomini di montagna.
«L’importante è anche che ilmeteo ci assista – sottolineano dal Cai di Seregno -, perché l’in-tenzione è proprio quella di ul-timare i lavori entro l’apertura della stagione estiva in modo daconsegnare il rifugio pronto al gestore e alla clientela. Se tuttoandrà per il meglio, il 3 luglio avremo il rifugio rinnovato, e apriremo la stagione estiva col la Messa officiata dal prevosto, Bruno Molinari, seguito dauna folta delegazione di amantidella montagna di Seregno».
Terza tappa del Tour del Bernina
Ricordiamo che il rifugio Lon-goni costituisce, anche, una delle tappe fondamentali, la terza, del “Tour del Bernina”, nuovo prodotto turistico for-mato trekking recentementepresentato dagli operatori del-la Valmalenco, dell’Engadina e della Val Poschiavo, costituito da nove tappe che permettono di praticare tutto il gruppo del Bernina, ad anello, volendo, da Pontresina su Pontresina pas-sando per la Valmalenco e la Valposchiavo. Um itinerariopercorribile per intero o per tratti, dotato di servizio di tra-sporto bagagli da rifugio a rifu-gio.
Il Longoni è anche metaclassica degli affezionati diChiareggio, dato che lo si rag-giunge in 2 ore e 30 minuti, perun dislivello di 820 metri.
� La gestione da anni è affidata alla guida alpina di Caspoggio Elia Negrini
Una splendida immagine del rifugio posto a 2450 metri di quota nel gruppo del Bernina
vece, saranno coinvolti in una “Caccia al rifiuto”, con premi in palio per i migliori. Il program-ma prevede il ritrovo domenica alle 8,45 al fontanello di acqua naturizzata della Secam nel par-cheggio pubblico all’entrata del paese, al Piano. Da lì si partirà, divisi in squadre, a ripulire di-verse aree già individuate dal Comune. Alle 13 si ritorna in oratorio per un pranzo in com-pagnia, per partecipare al quale però è richiesta la prenotazione entro il 31 marzo, chiamando in municipio allo 0342.358006 oppure telefonando al 3357528674 chiedendo di Sa-brina. Alle 14,45 sul grande schermo sarà proiettato “Lorax,il guardiano della foresta”, film d’animazione in tema di rispettoambientale. In contemporanea, lungo il “risc”, che sale verso il Centro, Bruno Leusciatti terràuna lezione a cielo aperto, sve-lando tutti i segreti delle barba-telle di Nebbiolo innestate.
Castione AndevennoTra sabato 2 e domenica 3
previsti diversi eventi
compresa una visita
alla Secam di Cedrasco
Si “gioca” su due giornila “Giornata del verde pulito 2016”, promossa con la collabo-razione di tutte le associazioni diCastione. Un doppio appunta-mento, sabato 2 e domenica 3 aprile, che vede tra i protagonistiin prima linea gli alunni della scuola primaria “Tullio Bagiot-ti”. Anzitutto è loro il merito di aver ideato - per ora rimangono però top secret - gli slogan “gre-en”, stampati sulle t-shirt che indosseranno tutti i volontari che prenderanno parte alle ope-razioni di pulizia. Poi, seconda iniziativa, rivolta agli alunni nel-la giornata di sabato, quando an-dranno in visita all’impianto di smaltimento della Secam a Ce-drasco. Domenica mattina, in-
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LA PROVINCIA
23MARTEDÌ 29 MARZO 2016
Tirano e Alta Valle
BORMIO
DANIELA GURINI
“Pro mundi vita”, del reparto Dossiglio, si è portato a casa l’edizione 2016 dei Pasqualidi Bormio con complessi 1.175 punti. Il lavoro presentato da Denis Antonioli e Davide Pe-drini ha superato di soli undici punti la portantina del Dossoro-vina “Illuminati da Te” presen-tata da Federico Dei Cas e Die-go Pedrini, che ha chiuso a quo-ta 1.164 punti. Questo minimo distacco testimonia come que-st’anno sia stato particolarmen-te difficile il lavoro della giuria.
Lavori molto accurati
Se i Pasquali in gara erano “solo”diciannove, la precisione, l’at-tenzione ai particolari che li ca-ratterizzava erano davvero di al-tissimo livello, probabilmente le più alte mai raggiunte. Tutte le portantine hanno brillato perla cura sia dal punto di vista estetico che per quanto concer-ne il significato religioso. Un la-voro difficile, quello dei giurati, con un settore della piazza del Kuerc, quello di sinistra giun-gendo dalla via Roma, caratte-rizzato da un tripudio di legno, muschio, incisioni perfette con il pirografo. Tutte opere impor-tanti alle quali si sono aggiunti i lavori che svettavano al di sotto del Kuerc, sicuramente con co-lori più sgargianti, portantine che hanno coinvolto e fatto ri-flettere.
Ma veniamo ai vincitori chehanno scelto come simbolo “l’Agnello di Dio” che prende sudi sé il peccato del mondo sal-vando così l’umanità. In cima al pasquale svettava infatti un agnello che ruotava in conti-nuazione. L’agnello si trovava sul “libro” chiuso da sette sigilli che racchiude l’intera storia del
“Pro mundi vita”, il carro allegorico del reparto Dossiglio che ha vinto il primo premio BORMIPHOTO
Dai Pasqualiil richiamo alla fedeContro la violenzaI carri bormini. “Pro mundi vita” del reparto Dossiglioe “Illuminati da Te” del Dossorovina ai primi due postiTerrorismo e cronaca nera tra i temi delle allegorie
mondo illuminata dalla morte erisurrezione di Gesù. Se il male, redento dalla morte di Cristo, a volte sembra prevalere sulla vi-ta, sappiamo, tuttavia, che l’ulti-ma Parola è quella della Risur-rezione. Il libro poggia sul cali-ce, che ci rimanda immediata-mente all’Eucarestia e ci dona salvezza. Il lavoro è avvalorato da sette angeli, le sette Chiese dell’Apocalisse, immagine di universalità. I sette specchi, po-sti su fiori che ruotano, rifletto-no i flagelli che, nell’Apocalisse, si riversano sul mondo in attesadi essere giudicato.
«Un pasquale - hanno scrittoi promotori - che diventa mes-saggio di speranza: vivere insie-me a Cristo ogni giorno, nutren-dosi dell’Eucarestia, testimo-niando così al mondo che sol-tanto coloro che seguono umil-mente Gesù Crocifisso e Risortoavranno la pienezza della vita per sempre».
Grandi quesiti di fede
Il secondo classificato invita ad entrare per la porta stretta che conduce alla vita. Si tratta di “Il-luminati da Te”, una serie di porte, oltrepassate da tutti i visi-tatori, che si stringono sempre più.
«Anche i fatti di cronaca nerain cui siamo immersi - hanno commentato dal Dossorovina - possono essere solo notizia op-pure diventare chiamata: un impulso per servire, rispondere,pregare, per stare al cospetto di Dio con il dolore di questi uomi-ni, fare cioè un salto nell’amore.Forte e attuale è il richiamo ai recenti avvenimenti di Parigi (ma anche di Bruxelles, accadi-menti avvenuti quando oramai il Pasquale era già stato realizza-to). E che cosa sono questi fatti?Sono una chiamata! Noi abbia-mo posto solo le domande: do-v’era Dio quel giorno? Dov’era-no i mandanti? Il Signore ci po-ne davanti alla domanda radica-le: dov’eravamo noi? Se il nostrocuore non cambia, se non im-bocchiamo la strada del Vange-lo, insomma se l’uomo non si converte, l’ecatombe sarà la conclusione inevitabile di que-sta folle corsa verso l’autodi-struzione universale. Conver-sione è letteralmente “voltarsi verso”; all’origine della conver-sione c’è l’esperienza di un in-contro e la contemplazione di un volto».
Sei premi legati a tradizione e solidarietàIl carro dei bambini dedicato a Christiano
Sei i premi speciali e unriconoscimento a sorpresa, do-menica pomeriggio in piazza delKuerc, per i Pasquali di Bormio, tradizionale manifestazione or-ganizzata dall’associazione “I Reparti” di Bormio. Il premio per il “lavoro artigianale” è an-dato a “Com-muoversi” mentre a trionfare, nella categoria tradi-zione e cultura, è stato il vincito-re “Pro mundi vita”. Il miglior si-gnificato religioso, a detta della parrocchia di Bormio è “Come
cerva alla sorgente” mentre per il lavoro artistico menzione spe-ciale per la medaglia d’argento “Illuminati da Te”. Un premio speciale, promosso dall’Avis di Bormio, anche per il lavoro che ha meglio interpretato i senti-menti di “solidarietà e altrui-smo”. Il riconoscimento è anda-to a “Hebdomada maior” un pa-squale realizzato da bambini, quelli del gruppo Musicarte e della scuola dell’infanzia di Bor-mio, per aiutare un altro bimbo
ovvero il piccolo Christiano, un bimbo valtellinese di sette anni affetto da Sensibilità Chimica Multipla (MCS). “Comincia, Gesù mio, la tua passione e Ti se-guo con viva commozione. A pregare con Te vengo nell’Orto per donarti, con l’angelo, confor-to. Vengo con Te da Anna e da Pi-lato a dire che Tu sei senza pec-cato….” : questo uno stralcio del-la poesia scritta per celebrare l’annuncio pasquale. Il premio ricevuto di 500 euro sarà devo-
luto per le cure del piccolo di Co-sio Valtellino. Altra menzione speciale per “Miserando atque eligendo” che si è portato a casa il premio “pasquale bambini” offerto da Us Acli Sondrio. Origi-nariamente non in scaletta ma unanimemente apprezzato da tutti il premio alla voce dei Pa-squali Domenico Careddu, in arte “Baffo”, che da 42 anni rac-conta con sentimento e coinvol-gimento la manifestazione. D. Gur. Il terzo classificato “Com-muoversi” ha ottenuto un premio speciale
� Difficile quest’anno il lavoro dei giurati di fronte a delle creazioni complesse
� Sono moltii simbolismi piùo meno espliciti messi in mostranei lavori
Costumi tradizionali e folclore
Ma diamo uno sguardo alla classi-
fica generale dei Pasquali. Dopo
“Pro mundi vita” (Denis Antonioli
e Davide Pedrini) del Dossiglio e
“Illuminati da Te (Federico Dei Cas
e Diego Pedrini) del Dossorovina,
terza posizione per “Com – muo-
versi” di Kristian Confortola del
Combo (1.125 punti nella classifica
generale). Quarto posto per “De
hymno vitae” di Francesca Dei Cas
e Luca Bradanini del Buglio con
1.048 punti e quinta posizione per
il lavoro dei bambini dell’oratorio
di Bormio tutti “Insieme sul treno
pasquale” di Alfredo Gaglia e
Leonardo Canclini del Maggiore
fermi a quota 1.039 punti. Seguo-
no “Come cerva alla sorgente” di
Marco Rocca e Chiara Rainolter
del Combo (1.024), “Aprire porte
per costruire ponti” di Fabio e
Marco Rini del Dossiglio (965),
“Scegli il tuo cammino” di Simone
Pedrini e Stefano Pedranzini del
Maggiore (954), “ Andiamo a
tempo” di Desirè Conforti e Dome-
nico Barbalace del Combo (866),
“Illumina il nostro cammino” di
Davide Compagnoni e Cristian
Codara del Buglio (833), “A braccia
aperte” di Anna Occhi Lorenzo
Vitalini del Dossorovina (829), “La
forza dell’amore” di Michele
Andreola e Francesca Mutti del
Combo (811), “Gioca con noi” di
Ilaria Giordano Maria Giacomelli
del Buglio (806), “Fare centro
nella vita” di Simone Compagnoni
del Combo (802), “Sorgente di
misericordia” di Marco Compa-
gnoni e Simone Bellotti del Mag-
giore (770), “Permesso, grazie,
scusa” di Federico Alberti ed Enea
Andreola del Combo (759), “Mise-
rando atque eligendo” di Stefano
Castellazzi e Simone Prandi del
Buglio (744), “Hebdomada maior”
di Giulia Antonioli e Gioele Rini del
Dossiglio (730) e “Tra le tue mani”
di Matteo Tenci e Veronica Fattor
del Combo (722).
La classifica per reparto vede in
prima posizione il Combo, che ha
schierato sette portatine, con
3.015 punti complessivi davanti al
Maggiore (2.763), Buglio (2.687),
Dossiglio (2.519) e Dossorovina
(1.993). D. GUR.
La classifica totale
Il reparto Combo fa il pienodi voti con sette portantine
“Illuminati da Te” del reparto Dossorovina si è aggiudicato il secondo posto
24 LA PROVINCIA
MARTEDÌ 29 MARZO 2016
La tradizione Storie di fede a Grosio
La “santela di rogi”fonte di miracolie di protezioneLa tradizione. In paese forte la devozione dei fedelidifesi da malanni, da incidenti e dalle esondazioniIn particolare i custodi godrebbero di un aura benefica
GROSIO
PAOLO GHILOTTI
A Grosio c’è una cappel-la miracolosa che assicura lungavita ai suoi custodi. È quella chein dialetto grosino è chiamata la“giesola”, ovvero la chiesetta op-pure la “santela di rogi”, visto lavicinanza a quella che un tempoera la roggia dei mulini. È situatain via Valeriana, verso la strada che lascia l’abitato di Grosio e porta a quella che conduce sui monti del Mortirolo. Una posi-zione simbolica, visto che tutti coloro che lasciavano il paese perraggiungere i maggenghi doveva-no passare da lì e si fermavano peruna preghiera e facendo un’offer-ta in denaro.
Le famiglie custodi
I custodi sono sempre stati i vici-ni di casa. Fino ai primi anni No-vanta se ne occupava Caterina Sassella, che era nata nel 1902 escomparve a 96 anni, passando iltestimone alla vicina di casa, Ma-
ria Rinaldi, che ora di anni ne ha91 ed è in splendida forma.
Oltre a garantire longevità achi se ne occupa, la cappella ha pure effettuato dei miracoli. Ba-sta chiedere alla famiglia Ghilotti“Cavic-Muliner”, da cui si rac-conta di quando un carro di fienosi rovesciò sull’erta salita che con-duce alla cappella, ma miracolo-samente marito e moglie che era-no sul carro restarono illesi e perla grazie ricevuta donarono un
quadretto, che è ancora conser-vato all’interno della cappella. Fino a una trentina di anni fa vierano conservate anche le “cro-scie”, i bastoni in legno al qualedoveva appoggiarsi un anziano della zona per deambulare, ma dei quali all’improvviso non ebbepiù bisogno in seguito a una mira-colosa guarigione. Per ricono-scenza l’anziano lasciò quelle stampelle nella cappella. Notizieprecise sulla chiesina non ne esi-stono. Certamente, in quella zonadi Grosio, ma un po’ più spostataverso l’alveo del fiume Adda, c’erala chiesa di San Martino secondol’archivio comunale di Grosio, ci-
tata in un documento del 1384.
Il santo protettore
La tradizione popolare vuole chela cappella sia stata edificata e dedicata a San Giovanni Nepo-muceno, santo protettore delle confessioni, dell’onore e di chi èin pericolo d’annegamento. In passato, infatti, il fondovalle ve-deva il corso dell’Adda subire im-provvisi e pericolosi cambiamen-ti. Talvolta l’abitato e gli abitantierano minacciati dal fiume che esondava, non essendoci gli argi-ni.
La prima famiglia, a memoriapopolare, che gestì la cappella èquella dei Cavic “Muliner”. Neldopo guerra la cappella fu arric-chita da tre statue e un crocifisso:la Madonna, la Maddalena, SanGiovanni - nicchia di sinistra,provenienti dalla cappella di SanMichele sulla piazza del Comunedi Grosio, in quella che per tantianni è stata la sede dei vigili delfuoco volontari. Nel passaggio dalclero al comune e con la relativasconsacrazione, le statue presen-ti in San Michele andarono ad arricchire la “cappella dei rogi”.Degna di particolare attenzionela statua di San Giovanni Nepo-muceno, in ottimo stato di con-servazione. Sulla veste sono rap-presentati tanti piccoli pesci, inricordo della morte del santo, af-fogato nel fume Moldava per nonaver svelato quello che la reginaaveva confidato in confessione.
Maria Rinaldi, attuale custode della “santela di rogi”, la cappella grosina sulla via Valeriana
� Conosciuti il caso della coppia salva dopo un terribile incidentee del vecchio guarito
� Nella cappella sono custoditetre statue arrivate dalla sconsacrata San Michele
Tre famiglie molto devoteal servizio del luogo sacro
I custodi hanno forni-to gratuitamente la loro operaalla “santela di rogi”, ma incambio hanno ottenuto prote-zione. Ognuna delle ultime trefamiglie, che si sono occupatedalla salvaguardia della cap-pella, ha avuto l’aiuto dell’Al-tissimo in situazioni partico-larmente delicate per la salutedi qualche caro e tutti sono fer-mamente convinti che sia sta-ta la devozione alla cappella aproteggere. Il piccolo luogo sa-cro è sopravvissuto anche alledue esondazioni dell’Adda,
quella degli anni 60 e quella del1987: «L’acqua giunse a lambi-re la cappella - ricorda MariaRinaldi, attuale custode - manon ho mai temuto che portas-se via la mia abitazione perchéero convinta che saremmo sta-ti protetti». La cappella è statarecentemente restaurata gra-zie ai soldi delle offerte,- operadell’imbianchino Franco DePalo e del muratore AntonioDe Carli - anche se pochi giornidopo il termine dei lavori uncamion polacco ne ha danneg-giato il tetto. Inoltre, finché fucustode Caterina Sassella la cappella era anche illuminatagrazie al collegamento che lasignora aveva effettuato conl’impianto di casa sua. P. Ghi.
esponenti di maggioranzaproporre una delibera simile -che dovrà comunque essereapprovata dall’assemblea -,quando il Comune di Bianzo-ne non è coinvolto così comepure quello di Sernio ed anchequello di Grosio, che perdecontributi per l’acquedottoche poi la Comunità montanagli darà. Si è andati a colpiregli avversari. Tovo sulla cen-tralina poteva partire col pro-getto esecutivo così nonavrebbe perso i contributi.Comunque per gli equilibridella Comunità montana diTirano bisogna aspettare ilverdetto delle amministrati-ve di Villa di Tirano».
L’operazione di recupero sipuò riassumere in una revocadei contributi effettuata dallaCm per un totale di 1 milione e235mila euro, così ripartiti:Vervio (370 mila euro), Aprica(215 mila euro), Lovero (200mila euro), Tovo (190 mila eu-ro), Grosio (118 mila euro), Ti-rano (40 mila euro), Grosotto(35 mila euro), Teglio (27 milaeuro), consorzi e privati (40mila euro). P. Ghi.
colpiti sono quelli di Vervio,Aprica e Lovero, che sono inminoranza in Comunità mon-tana, allora mi viene da pensa-re che si tratti solo una di unamanovra politica da parte del-la maggioranza per colpire gliavversari. Comodo per gli
TovoL’ex sindaco Pruneri
commenta così la decisione
della Comunità montana
che danneggia tre Comuni
L’ex sindaco di Tovoed attuale capogruppo di mi-noranza Giambattista Pru-
neri punta il dito contro i taglieffettuati dalla Comunitàmontana di Tirano nei con-fronti dei Comuni ai quali harevocato i contributi ottenutie mai utilizzati.
«Non ci si può alzare ilmattino e prendere una deci-sione del genere. I Comuniandavano avvisati e dato loroun termine per utilizzare icontributi. Quando poi vedoche i Comuni maggiormente
«Il recupero dei fondiUn atto politico contro l’opposizione»
Giambattista Pruneri Mazzo. Pasqua amara per gli amministratori diMazzo che il giorno della vigilia hanno trovato unabrutta sorpresa. La quasi totalità delle 100 piantinedi erica che avevano acquistato a proprie spese, autotassandosi, per abbellire la rotonda della zonaartigianale, sono state rubate. « Ne sono rimaste22 per la precisione - racconta il consigliere di maggioranza Annalisa Saligari -. Più del danno economico, le avevamo pagate 2 euro la piantina
e ne abbiamo piantato 100, ci dà fastidio il gesto.Ma già in settimana ne pianteremo delle altre». Alsindaco Franco Saligari, pure lui amareggiato perl’accaduto, non è rimasto altro che sporgere denun-cia contro ignoti.Le piante erano già fiorite e quellamacchia rossa che si era creata sulla rotonda erastata apprezzata dai passanti, ma evidentementequalcuno deve essere allergico all’erica e ha pensa-to di estirparla. P. Ghi.
Sulla rotonda buchi invece di piante
Caterina Sassella (a destra)
LA PROVINCIA
25MARTEDÌ 29 MARZO 2016
evento fondamentale per la vi-ta di Morbegno, gli Stati gene-rali della cultura di Morbe-gno».
Si passa poi all’appuntamen-to di sabato 16 aprile alle 15 inmunicipio per il workshop “Tutti in scena!”. Saranno pro-posti tavoli interattivi di cono-scenza e di dialogo ai quali sonoinvitati istituzioni, scuole, fon-dazioni, organizzazioni di vo-lontariato, associazioni di cate-goria, scuole di musica e di dan-za, palestre, associazioni egruppi informali in ambito cul-turale, associazioni giovanili (eanche meno giovanili), artisti,singoli cittadini. Ma il progettonel suo complesso si sviluppe-rà nell’arco di un anno e mezzoe si suddivide in una serie diazioni come “Sapere: il pubbli-co, i luoghi e la creatività”, cheprevede corsi di teatro, musicad’insieme e produzione musi-cale; oppure “Giovani in sce-na”, cioè le attività al Lokalino.O ancora: “Vivere il palazzo Malacrida”, con concerti, esposizioni documentarie, at-tività artistiche. Per chiudersicon un grande festival finale. S. Ghe.
Morbegno, Channel Morbe-gno, l’associazione Lokazione, Associazione Performingdan-za.
Lo scopo
« “Tutti in scena!” intende ge-nerare una nuova alleanza traattori diversi che operano a Morbegno in ambito socio-cul-turale, per produrre processi dipartecipazione nuovi, per in-centivare, fruizione e plurali-smo da parte dei cittadini, per mobilitare risorse ed energie secondo un modello “bottom-up” (progettazione dal basso,ndr)» - dice D’Agata». Tutti so-no chiamati a essere protago-nisti, a formulare proposte, adattivarsi come promotori e co-me spettatori attivi e partecipi.«L’invito a partecipare ad un
MorbegnoDomani conferenza stampa per presentare il progettoche unisce diversi “attori”nel settore della cultura
L’appuntamento èper domani alle 18 in munici-pio. In questa occasione «pre-senteremo il progetto che uni-sce il Comune di Morbegno, lacooperativa sociale Insieme e l’associazione culturale AdFontes», precisa l’assessore al-la Cultura, Claudio D’Agata.Insieme a loro contribuiscono all’iniziativa l’Unione com-mercianti di Morbegno e il Cpia (Centro provinciale istru-zione adulti), il Parco delleOrobie valtellinesi, la Proloco Morbegno, la Filarmonica di
“Tutti in scena”Una nuova alleanza per generare cultura
Morbegno e Bassa Valle
MORBEGNO
SABRINA GHELFI
L’ex tribunale si tra-sforma nella cittadella della cultura e delle associazioni: ilconsiglio comunale approva lospostamento della collezione di monsignor Felice Rainoldinelle ex carceri. E il sindacoAndrea Ruggeri invita le as-sociazioni interessate a pren-dere posto nel palazzo a pre-sentare domanda entro il pros-simo 30 aprile.
Il Comune darà in comoda-to d’uso i tre locali posti al pia-no terra cosiddetti delle ex car-ceri nell’ex pretura di Morbe-gno, in cambio da parte dell’as-sociazione Ad Fontes dellaconcessione di una «impor-tante collezione di oltre dieci-mila pezzi tra spartiti, stru-menti musicali, cd e altri sup-porti musicali, la collezione delcompianto monsignor FeliceRainoldi - ha detto il sindacoRuggeri - che tutti ricordiamoper l’alta levatura dell’uomo,
Dopo il trasferimento degli uffici giudiziari, nel palazzo ci sarà un nuovo trasloco e un nuovo inquilino
Nell’ex tribunale le associazionie gioielli musicaliIntesa con «Ad Fontes». Via libera in aula al traslocodella preziosa collezione di monsignor Felice Rainoldi«Chi volesse una sede non ha che da far domanda»
dell’ecclesiastico, ma anche delmusicista e dell’amante dellacultura. Abbiamo accettato dasubito la proposta di Ad Fontesperché doteremmo la città diuna importante collezionemusicale composta anche di pezzi di altissimo pregio e col-lezioni complete di spartiti or-mai molto rari». Un progetto che si lega a filo diretto con labiblioteca Ambrosiana di Mi-lano, con la quale Ad fontes haun rapporto privilegiato.
L’amministrazione comu-nale in vista del trasferimentodell’archivio nell’ex tribunalesta predisponendo gli spazi neilocali, interessati negli anni daqualche ammaloramento equalche infiltrazione.
Un grazie al “don”
«Credo che questa sia un’occa-sione importante per la città esia anche una forma di ringra-ziamento alla straordinaria fi-gura di don Felice - ha afferma-to dalla minoranza Paolo Ronconi -, figura importanteanche per le molte persone chegli sono state vicino e chel’hanno aiutato, iniziando dal-l’associazione Ad Fontes cheriunisce gli amici di don Felice,poi la congregazione di San Pietro. Don Felice ha conclusola sua esperienza a Morbegno eper una persona di quello spes-
sore è stata anche una forma diringraziamento che lui ha datoalla città. Quindi continuare inquesta opera è importante esperiamo che serva a fare cul-tura, non solo a depositare cul-tura, questo è il nostro augurio,quindi dipenderà un po’ ancheda quanto riusciremo a rende-re vivo l’archivio».
Una sede per tutti
Insieme a questa iniziativa, lagiunta sta portando avanti an-che il progetto relativo alle as-sociazioni «che vogliono rice-vere una sede, ovviamente gra-tuita, nell’ex pretura in cambiodel pagamento delle spese viveche sono quelle della luce e delriscaldamento - le parole delprimo cittadino -. Abbiamo da-to come termine ultimo il 30aprile per presentare le richie-ste. Sulla base di queste predi-sporremo una graduatoria da comporsi su una serie di crite-ri. Insieme con la sistemazionedel Cpia (Centro provinciale diistruzione per adulti) nell’ulti-mo piano della medesima struttura, questi progettiesprimono la volontà di rende-re alla città un asset di cittadel-la della cultura e delle associa-zioni e questo ci sembra ancheun buon segnale di sinergiacon coloro che operano sul ter-ritorio».
� Il Comune darà in comodato d’uso i tre locali posti al piano terra dell’ex pretura
Scomparso lo scorso anno a Chiu-
ro , a ridosso dei suoi ottant’anni,
stroncato da un male incurabile,
don Felice Rainoldi è ricordato per
le sue qualità di sacerdote, ma
anche per quelle artistiche e per la
sua grande passione per la musica,
è stato uno dei fautori della rifor-
ma della musica liturgica in Italia.
Fondatore della scuola musicale
diocesana, tra i fondatori dell’as-
sociazione culturale morbegnense
“Ad Fontes”, aveva lavorato come
docente al Coperlim, il Centro per
la liturgia musicale, ed era stato
musicologo, compositore, autore
di libri di storia della musica sacra
e canti, pubblicati presso le edizio-
ni Paoline. Negli ultimi anni aveva
vissuto a Morbegno, in un appar-
tamento vicino alla chiesa di San
Pietro, dove spesso gli capitava di
fare da guida nelle visite culturali
alla piccola “parrocchiale”.
Per molti anni operativo nel
Comasco, parroco di Luisago, di
Carate Urio per più di vent’anni,
canonico del Duomo di Como. A
proporre la collocazione del suo
archivio al Comune è stata l’asso-
ciazione Ad Fontes alla quale don
Felice ha donato la sua intera
biblioteca, le composizioni musi-
cali dallo stesso scritte, gli stru-
menti musicali e i supporti multi-
mediali, dischi in vinile, musicas-
sette, cd e dvd, da lui acquisiti
negli anni ed ora riuniti complessi-
vamente in un insieme denomina-
to “Fondo”. Ad Fontes ha definito
con la biblioteca Ambrosiana di
Milano uno specifico accordo di
collaborazione per la valorizza-
zione del Fondo Rainoldi, in parti-
colar modo della sezione libraria
che conta di più di 10.000 pezzi. S.
GHE.
L’eredità di don Felice
Spartiti,dischi cd e cassetteIl lascito è davvero ricco
[email protected]. La mail spedita da una ca-
sella di posta elettronica noncertificata non verrà presa inconsiderazione e dovrà essereripresentata tramite Pec, otramite raccomandata o con-segnata direttamente in mu-nicipio che si trova in via SanPietro a Morbegno. S. Ghe.
con validità tre anni a partiredalla data di pubblicazione.Tutte le informazioni e il ban-do sono consultabili sul sitoistituzionale del Comune diMorbegno.
Per chi fosse interessato al-l’impiego la domanda dovràessere spedita da una caselladi posta elettronica certificataalla casella protocollo, morbe-
Il bandoLa domanda dovrà essere inoltrata via mail da una casella di posta elettronica certificata
Il Comune di Morbe-gno ha indetto un bando perl’assunzione di un insegnanteall’asilo nido “La tartaruga”.Sono diversi i requisiti richie-sti dal bando, fra di essi vi è larichiesta di un diploma o unalaurea in ambito infantile o diassistenza, oppure avere lacittadinanza italiana, esseremaggiorenni e avere l’idoneitàfisica all’impiego. La commis-sione esaminatrice valuterà ledomande, stilando una classi-fica a punteggi: tre punti pertitolo di studio, sei per titoli diservizio, uno per titoli vari.Dopo le valutazioni si provve-derà a stilare una graduatoria,
L’asilo nido “La tartaruga”cerca insegnante diplomata
Alcuni piccoli ospiti dell’asilo “ La Tartaruga”FOTO ARCHIVIO
26 Morbegno e bassa valleLA PROVINCIA
MARTEDÌ 29 MARZO 2016
nel pomeriggio verso le 16, hanno dovuto dichiarare “soldout”, finiti i pass, finito il cioc-colato messo a disposizionedagli sponsor, un’azienda pro-duttrice di Delebio. Mentre an-cora decine di persone si accal-cavano davanti ai punti vendi-ta negli uffici turistici del paeseper partecipare al percorso.«Avevamo preventivato nu-meri alti - ha commentato perl’organizzazione, Sergio Cur-toni - ma le richieste sono an-date oltre le aspettative. Perfortuna siamo riusciti a fare ar-rivare nel pomeriggio, altreporzioni di cioccolato, perchéstavamo terminando tutte le scorte». Le “stazioni” in cui siconsumavano gli assaggi e letazze di cioccolata erano alle-stite in luoghi tipici, che carat-terizzano la località alpina e ilsuo folclore, nella «vecchia fa-legnameria», nell’antico em-porio, in veri e propri siti mu-seali.
Grande curiosità ha riscosso“la Sfida”, invito ad assaggiarela cioccolata calda abbinata a sapori stridenti, zenzero, pe-peroncino, formaggio d’alpe.
Gerola AltaSuccesso ieri per l’iniziativa promossa dall’Ecomuseoche ha fatto venderein paese 430 pass
Giochi di “gola” in montagna. Il lunedì di Pa-squetta in Valtellina è stato al-l’insegna delle degustazionidedicate al “dolce”, al cioccola-to, ai liquori tipici della zona. Siè svolta ieri a Gerola Alta, la kermesse “Montagne di cioc-colato”, percorso per golosi, seitappe di assaggi, tra tazze fu-manti di cioccolata calda, “ver-ticale”con sette tipi di ciocco-lato diverso da gustare, ciocco-lata a “modo tuo”, con ingre-dienti di guarnizione differen-ziati e da scegliere. Torte, bic-chierini di “bombardino”, li-quore energetico, con panna.Promotore l’Ecomuseo dellaValgerola, per le iniziative didestagionalizzazione turistica nella primavera in corso.
Nella località sono arrivatepersone da tutta la regione,430 i pass venduti, con i cura-tori della manifestazione che
Pasquetta golosaIl cioccolato conquista i palati
In degustazione tanti tipi di cioccolato anche con abbinamenti arditi
Le proposte dei produttori sono andate dal cioccolato nero al bianco
TALAMONA
DANILO ROCCA
Moto da outdoor e da montagna, bici da fuoristrada e un grande progetto di trasfor-mazione territoriale. Viene da Talamona una delle idee più ori-ginali attualmente in circolazio-ne per dare una nuova vocazio-ne a zone remote del fondovalle.
Un progetto di rilancio
È il Moto club Val.Com a volersi impegnare per cambiare volto alla area boscosa della Torrac-cia, 22mila metri quadri di pia-nura individuabile a est del Tar-tano, alberatura fitta, a tratti unavera boscaglia. «È lì - spiegano entusiasti i sodali del Moto club -che vogliamo realizzare un grande impianto sportivo dedi-cato alle due ruote. A Talamona,come si sa - spiega il segretario del gruppo, Sergio Raitelli - ab-biamo una grande tradizione per il trial, e la bici da montagna.Ci sono in paese campioni e az-zurri di mountain bike e ciclo-cross, e anche per il trial il nostrosodalizio organizza competizio-ni nazionali, vengono da noi ospiti internazionali». Il Moto club ha organizzato di recente
Progetto nel fondovalle«Insediare a Torracciaun parco per le moto»Novità anche per le mtb. Il club di Talamona presentala proposta al Comune per utilizzare l’area boscataIl vicesindaco: «Interessante ma ci sono molti vincoli»
una competizione molto parte-cipata a Piantedo, e raduna deci-ne di appassionati. «Lo sport delle due ruote, ha tantissimi praticanti, e spesso non si sa do-ve andare a fare allenamento. E -spiegano i responsabili del motoclub talamonese - si finisce per andare in montagna, su sentieri che dovrebbero essere lasciati agli escursionisti. Qui, vicino al paese - viene anche spiegato - abbiamo invece una vastissima zona selvaggia, adattissima per il fuoristrada, vogliamo fare lì ungrande impianto sportivo per tutti i praticanti del motocross, del trial, della mountain bike».
Mc Val.Com che ha ancheobiettivi di “bonifica”: «Vedere la zona della Torraccia - spiega-no i motociclisti talamonesi - nelle condizioni attuali, incolta, defilatae spesso ridotta ricetta-colo di rifuti, non è bello. Noi vo-gliamo mettere mano a questi spazi e cambiarli, facendoli di-ventare un centro sportivo di ri-lievo mandamentale e provin-ciale». Il Val.Com affronterebbetra l’altro il progetto senza ri-chiedere fondi comunali. «Fa-remmo tutto di tasca nostra - spiegano - e abbiamo già un pro-
getto messo a punto con la fede-razione italiana motociclismo».
Comune interessato
Il progetto viene definito “inte-ressante” dall’amministrazione talamonese. «Progetto su cui stiamo ragionando, ma che ha bisogno del suo tempo - spiega da Talamona il vicesindaco An-drea Luzzi - abbiamo avuto an-che di recente un incontro con i responsabili del moto club, ci hanno spiegato la loro idea, sicu-ramente interessante e che stia-mo valutando, ma ci sono parec-chi vincoli sovracomunali. Alla Torraccia - precisa l’ammini-stratore - ci sono indicazioni di tutela del Pif, il Piano di indiriz-zo forestale dettato dalla strate-gia regionale che riguarda il pa-trimonio boschivo. Ci sono vin-coli del Pai, il Piano di assetto idrogeologico. In quei contesti boscosi - spiega anche - esistonocorridoi di “passaggio” degli un-gulati e selvatici che si spostano tra Retiche e Orobie, e in quei tratti deve anche passare la nuo-va statale dopo lo svincolo del Tartano. Insomma - precisa Luzzi - l’idea è affascinante, ma ci si deve lavorare».
Una gara di campionato di trial di alcuni anni fa nel conoide del Tartano a Talamona
La zona boscata della Torraccia, nel comune di Talamona, vista dall’alto
possibile dal concorso convin-to e fattivo dell’amministra-zione comunale della cittàospitante che, consapevoledella ricchezza dei beni di cuidispone, ci ha dato la possibili-tà di pubblicizzarli».
Ciapponi Landi ricorda poil’iniziativa in corso per elegge-re Luogo del cuore i giardini dipalazzo Malacrida. «I risultatiottenuti alle giornate di prima-vera fanno ben sperare ancheper il prossimo importante ap-puntamento che riguarderà Morbegno - spiega CiapponiLandi - quando sarà necessarioraccogliere le firme a sostegnodella candidatura a “Luogo delcuore” dei giardini di palazzoMalacrida, che verrà avanzatain campo nazionale dalla dele-gazione Fai. I risultati della collaborazione instaurata fra ilFai, le scuole e il Comune costi-tuiscono un esempio di comesi debba procedere per la pro-mozione e la salvaguardia delpatrimonio artistico locale, inparticolare attraverso l’educa-zione e la formazione dei futu-ri cittadini, in una produttivorapporto pubblico-privato»,conclude il delegato del Fai. S. Ghe.
MorbegnoLe foto di Pepi Merisio saranno al Malacrida,i cui giardini sono proposticome “Luogo del cuore”
Non si esaurisce lacollaborazione fra l’ammini-strazione comunale di Morbe-gno e il Fai, il Fondo per l’am-biente italiano. Dopo le gior-nate di primavera che si sonoappena concluse, dal 15 aprileal 10 maggio, a palazzo Mala-crida si terrà la mostra fotogra-fica “Genti Valtellina” di PepiMerisio, attualmente esposta al palazzo Pretorio di Chiaven-na.
« Un’altra occasione di im-pegno in un’altra iniziativa a Morbegno - dice Bruno Ciap-poni Landi, portavoce del Faisondriese - città che ci ha ospi-tato con le Giornate Fai di Pri-mavera svoltesi sabato 19 e do-menica 20 marzo, nel quadrodella manifestazione naziona-le. La nostra delegazione di Sondrio rivolge un ringrazia-mento a tutti quanti hannoconcorso alla buona riuscita della manifestazione, resa
Il Fai torna in cittàcon una mostrae una raccolta firme
LA PROVINCIA
27MARTEDÌ 29 MARZO 2016
gio ce ne voleva ugualmente,parecchio, e Severo l’ha avuto.Coraggio, intraprendenza,grande affabilità, oltre alla ca-pacità di tirarsi indietro quan-do la salute non gli ha più per-messo di andare avanti comeavrebbe voluto.
In tanti gli hanno porto l’ul-timo saluto, ai funerali che so-no stati celebrati a Verceia. Per l’ultima volta con Severo,la moglie Rita, le figlie Iride edEdda, gemella di Clementina,morta in un tragico incidentestradale avvenuto anni fa aGiumello di Samolaco. In pri-ma fila anche le nipoti Clea,Sonia e Monia e i bisnipoti, dicui andava fiero, Silvia, di 5 an-ni, e Mario, di 6 mesi. E. Del.
to in cui, nonno Severo ha do-vuto ritirarsi dal lavoro essen-do stato colto da malore».
Da allora, Severo Copes,mancato pochi giorni fa nellasua casa di Verceia, a ridossodegli 83 anni che avrebbecompiuto a giugno, ha dovuto“deporre le armi”, ma lo ha fat-to con saggia rassegnazione.
Era orgoglioso del suo per-corso professionale, soprat-tutto del fatto di essere riusci-to a costruire il “Miralago”,per arrivare al quale, ricorda-va, aver dovuto rivolgersi a di-ciotto diversi proprietari diterreni, fino a riuscire ad ac-quistarli.
Erano forse altri tempi, incui c’era più spazio per questotipo di attività, ma del corag-
va”, a Verceia, poi, sempre in-sieme, hanno preso in gestio-ne il bar Centrale, a Chiaven-na, quindi, nei primi anni ’70,il nonno si è incaponito conl’idea di realizzare un albergoa Verceia, con vista sul lago, edha fatto di tutto per costruirlo,chiamandolo “Miralago”, oggiè “Hotel Saligari”, albergo chei miei nonni hanno gestito fi-no al 1987, per poi venderlo esalire a Montespluga a gestirel’Hotel Posta. Fino al momen-
un albergo. E, da allora, quello è sempre
stato il suo settore e, in quelsettore, Severo Copes, di Ver-ceia, noto in tutta la Valchia-venna come “al gobèt”, ne hafatta di strada.
«Dopo le due stagioni inSvizzera, in Val Sinestra, - rac-conta la nipote Clea -, nei pri-mi anni ’60, ha preso in gestio-ne, con mia nonna, il Circoloricreativo San Fedele, altri-menti noto come “Cooperati-
Il funeraleNei giorni scorsi
l’ultimo saluto
all’imprenditore che fondò
il MIralago
Aveva frequentato lascuola di sartoria a Morbegno,esercitando questa professio-ne per un’anno, ma, poi, dopoil matrimonio con Rita, avevaoptato per l’“espatrio”, inSvizzera, come stagionale in
Albergatore lungimiranteVerceia piange Severo Copes
Severo Copes
ChiavennaLa Comunità Montana
organizza il ciclo di incontri
per raccontare storie
e offrire spunti di riflessione
L’iniziativa rientra nel contesto del progetto candidatoe finanziato dalla Presidenza delConsiglio dei Ministri dal titolo “I ragazzi della Valchiavenna al fronte della I guerra mondiale, valorizzazione dei percorsi del-la memoria”. Il ciclo si componedi tre serate la prima delle quali si terrà domani con Emanuele Messeni, che presenterà “An-che a Pove c’erano gli ulivi”, libroche narra la storia dello zio del-l’autore, Domenico Messeni, giovane pugliese che il destino ha condotto a morire al fronte, lontanissimo dalla propria fa-miglia e dal proprio paese.
Secondo incontro giovedì 21aprile. Don Saverio Xeres pre-senterà “La Chiesa cattolica di fronte alla Prima guerra mon-diale ”, con alcuni riferimenti lo-cali. Si chiude giovedì 19 maggio,quando Guido Pasini e Guido Scaramellini presenteranno lafigura di “Mario Del Grosso: un uomo, un eroe” giovane di PrataCamportaccio morto in guerra einsignito della medaglia d’oro al valor militare per il proprio co-raggio. Gli incontri si terranno in Biblioteca alle 20,30. D. Pra.
Ciclo di incontrisulla grande guerra
Non solo camion, quindi. Lachiusura della Statale 36 per il,sacrosanto, allargamento delPozzo di Riva, rischia di provo-care problemi anche alla mo-bilità alternativa. Con la chiu-sura, temporanea, della stata-le, infatti, ci sarà anche il pro-blema del passaggio dei ca-mion diretti all’area industria-le di Gordona.
I camion, infatti, non posso-no transitare sul ponte di SanPietro, problematico dal pun-to di vista statico. Saranno, difatto, costretti a tornare sullaStatale 36 a Somaggia e, quin-di, fare rientro sulla Trivulziaattraversando San Cassiano.
D. Pra.
sta. «Lo scorso anno – spiegaRossi – ci fu una riunione inProvincia per discutere il pro-getto. Ci fu presentato un ela-borato che prevedeva un pun-to di immissione largo un me-tro. Improponibile per la sicu-rezza dei ciclisti. Avevo fattonotare questo problema ec’era stata larga condivisionenel merito. A quel punto man-cavano pochi soldi per avere lostanziamento completo perl’opera, ma a quanto pare nonsono stati ancora reperiti. Io mi limito a sollevare il proble-ma, che riguarda Samolaco, Novate ma direi tutto il turi-smo, prima che ci si accorgadella cosa a cantiere aperto».
è in dirittura d’arrivo un pro-getto per la realizzazione diuna nuova pista ciclabile pa-rallela al rettilineo che portaverso Casenda.
«La situazione rischia di di-ventare impossibile con lachiusura della Statale 36 perl’allargamento del Pozzo di Ri-va – spiega il sindaco – vistoche in concomitanza tutto iltraffico sarà deviato nel sotto-
te che collega il Pozzo di Rivaal lago di Mezzola. Attualmen-te ciclisti e pedoni che arriva-no in quel punto percorrendo itratti di pista ciclabile sono co-stretti a tornare sulla Provin-ciale Trivulzia prima di im-boccare il percorso protettosuccessivo. Percorso che nelcaso di Samolaco è ancora ibri-do attraverso le strade del Giu-mello, anche se in questo caso
SamolacoPedoni e biciclette costretti
a tornare sulla statale 36
per la mancanza
di un percorso protetto
Lancia l’allarme ilsindaco di Samolaco MicheleRossi sulla situazione che sipotrebbe presto verificare sulponte che attraversa il torren-
Samolaco lancia l’allarme«Ciclisti a rischio sul ponte»
CHIAVENNA
DANIELE PRATI
Museo della Valchia-venna aperto ad agosto. Forse. Non dà certezze la presidente della Comunità Montana Cin-zia Capelli, ma il fatidico mo-mento dell’inaugurazione dei nuovi spazi in allestimento allaCaurga di Chiavenna sembra davvero vicino questa volta.
«L’obiettivo – spiega Capelli– è arrivare all’apertura prima delle ferie d’agosto, ma visto quanto accaduto in questi annila mano sul fuoco non possia-mo metterla».
Diversi contrattempi
Anni, perché di fatto il museo avrebbe potuto aprire i battentigià all’inizio del decennio o quasi. Il ritardo è in gran parte dovuto all’infinita serie di ri-chieste della Sovrintendenza, ben intenzionata a mettere pa-letti precisi prima di dare il via libera. Anche per quanto ri-guarda la storia dei famosi re-perti di epoca romana rinvenu-ti durante le operazioni di sca-vo in via Picchi. Una ventina di casse di monete, monili e altri oggetti che verranno esposti nella sezione archeologica del
L’ex Caurga ospiterà il museo della Valchiavenna FOTO LISIGNOLI
Museo Valchiavenna aperto ad agosto«Per ora è un sogno, ma ci crediamo»L’ente montano. L’apertura da anni viene rinviata a causa dei “paletti” della SovrintendenzaCapelli: «Contiamo di riuscire ad inaugurarlo prima delle ferie. Dovremo ritoccare il biglietto»
museo. Lo scorso anno sem-brava possibile arrivare a una apertura in coincidenza con la Sagra dei Crotti, ma la Sovrin-tendenza impose l’apertura contestuale dell’accesso al par-co del Paradiso da via Picchi. Cosa possibile solo dopo avereffettuato lavori di messa in si-curezza dei versanti rocciosisovrastanti.
Un lungo iter
L’operazione museo della Val-chiavenna è partita alla fine de-gli anni ’90, quando Comunità Montana e comune di Chiaven-na strinsero un accordo per la cessione in uso dell’immobile all’ente comprensoriale per 99 anni a scopi museali. In cambioil comune ottenne i fondi ne-cessari alla realizzazione della copertura del pattinaggio delCentro Sportivo Valchiavenna. C’è voluto qualche anno, infine,per arrivare alla stesura delprogetto di riqualificazione dell’immobile e al completa-mento dello stesso. Tutto alla fine dello scorso decennio sem-brava pronto, ma quindi sono iniziati i problemi. Soprattutto per l’allestimento delle sale,per le quali è stato realizzato un
progetto scientifico, con unaserie di pareri dalla varie so-vrintendenze a lungo bloccati. Con la conclusione dell’opera-zione dovrebbe arrivare anche il definitivo trasferimento del-l’ingresso del parco botanicodall’attuale scalinata di via Quadrio alla Caurga vera e pro-pria attraverso il passaggio ca-ratterizzato dal “crottino” già
recuperato negli anni scorsi. «Con l’apertura della nuova se-de del Museo – conclude Capel-li – dovremo valutare anche unritocco del biglietto di ingresso.Anche in considerazione dello sforzo che ci sarà richiesto per l’apertura del punto culturale in un momento in cui le nostre risorse sono veramente ridot-tissime».
� L’operazione museoè partita nel ’90ed ha affrontatouna serie di intoppi
Valchiavenna
passo di Novate e, quindi, lun-go la Provinciale Trivulzia. Miimmagino le famiglie con ibambini che arrivati in quel punto piuttosto che attraver-sare la strada faranno marciaindietro».
Eppure un passaggio ciclo-pedonale in quel tratto eraprevisto. Addirittura la pro-messa risale al giorno del-l’inaugurazione del sottopas-saggio che collega Statale eTrivulizia. Fu l’allora presi-dente della Provincia di Son-drio Massimo Sertori a pro-mettere la realizzazione di unponte ciclo-pedonale paralle-lo a quello esistente. Operache, finora, non si è ancora vi-
LA PROVINCIA 35MARTEDÌ 29 MARZO 2016
Un’ausiliaria americana conversa con alcune contadine di un villaggio dell’Appennino © NATIONAL ARCHIVES AND RECORDS ADMINISTRATION
ROSARIA MARCHESI
Immagini che valgo-no più di un discorso. Raccon-tano un tassello di Storia, lastessa, eppure, dati i diversipunti di vista e le diverse tec-niche sembrano parlare di dueuniversi lontani. lontanissimi.C’è una mostra da non perderea Milano, alla galleria FormaMeravigli, per chi è interessa-to di Storia contemporanea edi fotografia, ma anche del-l’utilizzo di fonti iconografi-che per la ricostruzione stori-ca a più ampio raggio.
Il titolo è già un programma“War is over”, la guerra è fini-ta. Foto a colori e foto in bian-co e nero. Curata da GabrieleD’Autilia e Enrico Menduni, larassegna mette a confronto idue differenti sguardi in cuiviene raccontata la Liberazio-ne in Italia (tra il 1943 e il 1945,con alcuni elementi della rico-struzione nel 1946).
Autori di queste immagini,che sottendono una ben diver-sa concezione del mondo edella vita, sono i fotografi del-l’Istituto Luce e quelli dei Si-gnals Corps dell’esercito ame-ricano.
Immagini lombarde
La mostra, già presentata aRoma, nella sua versione mi-lanese propone, per la primavolta, anche alcune fotografie,del periodo, del capoluogolombardo. Il materiale italia-no è in bianco e nero e quelloamericano è a colori. In mo-stra il sapiente accostamentodei due rende immediata lapercezione di modi differentidi porsi davanti allo stessoconflitto e al dramma di chi vipartecipò. Distruzione, mor-te, per tutti, in più, per l’Italia,una lacerazione interna, la lot-ta partigiana e il fatto di esserestata il martoriato teatro di
guerra. Le foto dei Signal Cor-ps, ovvero il servizio di comu-nicazioni al seguito delle trup-pe statunitensi, provengonoda un raro repertorio conser-vato a Washington (NationalArchives and Records Admi-nistration) e con il colore è im-mediata la lettura dello stile divita americano.
Persistenti cliché
Le immagini dell’Istituto Lu-ce, organo ufficiale di docu-mentazione cinefotograficadel regime, usano il bianco enero, segnale non solo di di-sponibilità materiali diverse,ma anche della retorica fasci-sta e di suoi persistenti cliché epoi della serietà del ricostrui-re nel dopo la guerra. Tra le fo-
che in gruppo, e sono metafora delle difficoltà del vivere quoti-diano. Che la normalità possa essere surreale e imporre le sueleggi nella lotta per la sopravvi-venza ce lo dice Isaac Cordal inpiccole sculture in cemento,mentre il romano Andrea Mar-tinucci parte dalla metropoli-tana di Parigi e dalle personeintente a chattare con il lorosmartphone e per questo sono assolutamente indifferenti alcontesto che le circonda. Le sueinstallazioni interattive, fra ar-te e tecnologia, indagano il rap-porto tra dimensione digitale edinamiche interpersonali.
Insomma, siamo davvero inuna società fluida, anche arti-sticamente. F. Bon,
occupano l’intero spazio della tela in un incontro fra la ge-stualità astratta della cultura occidentale e la precisione tra-dizionale della cultura maroc-china e indiana.
Lo street-artist ChristianGuémy, in arte C215, mantienela carica di denuncia rivendi-cando dignità per coloro che sono ai margini, dai senzatetto agli immigrati, ma anche bam-bini e animali. Con una speran-za: costruire un paesaggio ur-bano più solidale all’insegnadell’integrazione.
Il parigino trapiantato a Sie-na Paul de Flers ci dà figure e volti senza tempo, deconte-stualizzati: i toni freddi dei suoicolori accentuano l’introspe-zione di questi volti, sia singoli
senso della mutazione perpe-tua delle cose e della realtà. Al-l’opposto un mondo tecnica-mente lento quello dell’artista francese che vive a Milano Co-quelicot Mafille: il ricamo sul medium prescelto, tele, tessuti o carta, crea silhouettes delica-te e oniriche e l’arte diventa il ponte fra uomo e natura.
Multiculturale la sua biogra-fia e la sua arte: questo è Yassi-ne Mekhnache. Pennellate vi-gorose, colori forti, ritratti che
français di Milano (Corso Ma-genta 63, fino al 1° aprile, mar-tedì-venerdì ore 15-19).
Una collettiva che non delu-de e anzi è tecnicamente uno spaccato della contaminazionefra pittura, scultura e fotografiacome caratteristica dominantedella ricerca artistica attuale.
Così definire semplicemen-te K-Narf un fotografo è ridut-tivo: il suo intervento di brico-lage vuole negare la perfezionedella fotografia e rendere il
Mostra collettivaMilano, all’Institut francais
la rassegna multiculturale
Lavori di contaminazione
con scultura e pittura
Vis-à-vis, il titolo, cioèil confronto, la vicinanza che lega ma anche sa creare distan-ze incolmabili. Mostra che toc-ca un tema centrale dei rappor-ti interpersonali nella nostrasocietà quella all’Institut
Fotografia e bricolageContaminazioni francesi
Vis-à-vis, il manifesto
Due modi per dire “La guerra è finita”La mostra. Alla Galleria Forma Meravigli di Milano “War is over” raccoglie foto della Liberazione in ItaliaAl colore degli scatti realizzati dai Signal Corps americani si contrappone il bianco e nero dell’Istituto Luce
tografie italiane sono da se-gnalare quelle che furonobloccate dalla censura.
Sono presentati circa 140scatti e alcuni filmati. Il visita-tore si muove liberamente inun percorso che prevede diecisezioni tematiche, dove sem-pre le due proposte sono comedue testi a fronte. Per esem-pio, una di queste è “La guerranon è un film”, eppure se le im-magini americane risentonodella visione cinematograficahollywoodiana, pure quelleitaliane non sono da meno, ri-spetto al cinema nostrano, se imilitari americani si mostra-no sorridenti, c’è tra gli italianichi porta i baffetti come un di-vo del momento. Ben diverso èil dramma della sezione Il “Il
riale che anticipa il dopoguer-ra e in qualche modo rimuovegli aspetti tragici del conflit-to».
A questo punto guardiamoqualche immagine. Tre diquelle censurate italiane fan-no riflettere. La prima, vede ilduce chino sul letto di un gio-vane militare in ospedale. Ungesto di umanità, ma che nonpoteva essere pubblicato, per-ché negli occhi del giovane silegge la paura e questa non èammessa dal regime in guerra.La seconda vede un gruppo disoldati che si mimetizza comese fossero pecore.
Via Benito Mussolini
Un espediente astuto, o co-munque il tentativo di esserlo,ma anche questa da non mo-strare, perché per il regimepotrebbe essere fonte di ridi-colo. L’ultima è invece “profe-tica”, il soggetto è il muro su-perstite, ma crollante di unacasa sventrata. Su di esso unatarga “Via Benito Mussolini”.Ovvio che andasse cestinata.Di parte americana segnalia-mo l’immagine di una ausilia-ria su un asinello con accantodue donne vestite di nero, for-se un po’ da cartolina e quelladi Marlene Dietrich, in abitoda sera, seduta su un pianofor-te mentre canta per le truppeamericane in un ospedale, sulfronte militare italiano. Unaluce di speranza che proiettaverso il futuro, come il sorrisodei feriti che circondano la di-va.
“War is over” è aperta fino al 10 aprile a Mila-
no, presso lo spazio Forma Meravigli, in via
Meravigli n°5. Oorari: Mercoledì, Venerdì,
Sabato e Domenica 11-20, Giovedì 12-23.
Chiuso lunedì e martedì. Costo del biglietto
8 euro. Informazioni: tel 0258118067,
www.formafoto.it. Il catalogo, dal titolo
omonimo è edito da Contrasto
[email protected]. 031 582311
Cultura: Mario Schiani [email protected], Massimo Romanò [email protected], Umberto Montin [email protected], Mauro Butti [email protected], Pietro Berra [email protected],
Spettacoli: Edoardo Ceriani [email protected], Nicola Nenci [email protected], Fabio Cavagna [email protected], Riccardo Bianchi [email protected], Lilliana Cavatorta
[email protected], Antonella Crippa (Lecco)[email protected], Sara Baldini (Sondrio)[email protected]
MASSIMARIOMINIMOFEDERICO RONCORONI
Parlare d'amorefa bene all'amore
Lasciar completamente libera unapersona che si ama - lasciarla del
tutto libera di fare la sua vita - è lacosa più difficile che ci sia
Etty Hillesum
bel paese”, dove la devastazio-ne degli edifici e la paura suivolti delle persone “urlano”che cosa sia la guerra e ci ri-mandano inevitabilmente aciò che è sotto i nostri occhi,anche oggi, in paesi dove i con-flitti continuano a mietere vit-time.
Sguardi diversi
Nel volume che accompagnala mostra i curatori scrivono.«In questo lavoro mettiamo aconfronto due diversi sguardisulla Liberazione in Italia chenon intendiamo raccontarecome un episodio, ma come unprocesso». E ancora «Il nostrolavoro non ha voluto utilizza-re le fotografie come il suppor-to visuale di un percorso sto-
riografico già scritto, bensì va-lorizzare la diversità di duepunti di vista e le loro connes-sioni con lo sfondo culturale didue paesi e con il loro immagi-nario, in quegli anni partico-larmente influenzato dal cine-ma. Questo aspetto è eviden-te- e noto- per il cinema hol-lywoodiano, ma emerge anchenella documentazione italia-na, sia pure a fatica e attraver-so le maglie della censura». Al-tra segnalazione importante:«Nella produzione fotograficaal bianco e nero sembra attri-buita una funzione per lo piùdocumentaria e cronachisti-ca, mentre i fotocolor sembra-no mirati più al consolida-mento di un immaginario diprosperità e benessere mate-
36 SpettacoliLA PROVINCIA
MARTEDÌ 29 MARZO 2016
in seguito restituito al governo Austriaco. Cinquanta anni do-po la coraggiosa donna decide di sfidare le autorità Austriachecon l’aiuto di un giovane avvo-cato per chiedere che le venga restituito ciò che era suo. Il ci-clo “Invito al cinema” prosegui-rà quindi giovedì 14 aprile con ilfilm dl titolo: “Il fidanzato di mia sorella”; quindi giovedì 21 aprile con “La famiglia Bélier” ed infine giovedì 28 aprile, il film “Il ponte delle spie” chiu-derà la mini-rassegna. F. Rad.
progetto prevede la proiezione di quattro film alle ore 15. Si co-mincia domani con la proiezio-ne del film drammatico “Wo-man in gold” per la regia di Si-mon Curtis, con Helen Mirren,Ryan Reynolds, Katie Holmes, Tatiana Maslany, Daniel Bruehl, Elizabeth McGoverndella durata di 109 minuti. Ma-ria Altmann, è una donna ebreafuggita da Vienna poco dopo l’arrivo dei nazisti che saccheg-giando la sua abitazione trafu-garono un prezioso quadro diGustav Klimt, la Donna in Oro,
CasatenovoParte la rassegna di film di qualità con la pellicola “Woman in gold” in visione dalle 15
L’Associazione Amici di Villa Farina, in collaborazio-ne con l’assessorato ai ServiziSociali del Comune di Casate-novo e nel quadro del program-ma di lavoro e delle attività del Centro Diurno, ripropone an-che per il 2016 un progetto ci-neforum “Invito al cinema”.. Il
Prende il via il cineforum con l’attrice Helen Mirren
L’attrice Helen Mirren
GIULIO MASPERI
LECCO
Dopo aver scelto gliShiver, giovane gruppo folk lec-chese, come band ufficiale del“Folk CooperaTour”, DavideVan de Sfroos amplia la stessatournée primaverile che partiràvenerdì dalla Latteria Molloy diBrescia con nuove date. Tra lequali spicca il concerto di ve-nerdì 6 maggio al Teatro Cena-colo Francescano, palco sceltodal noto cantautore lariano co-me luogo ideale per portare incittà il nuovo tour, un omaggioanche agli stessi Shiver che pro-prio sulle riva del Lario lecche-se si sono formati musicalmen-te (info e prenotazioni: davide-vandesfroos.com/tour).
Ritorno alle origini
Un ritorno alle origini del folk,un esercizio di sottrazione perritornare alla potenza evocati-va del primo periodo. Così èstato più volte presentato daDavide Van de Sfroos il “FolkCooperaTour”, progetto – chearriva dopo svariate sperimen-tazioni, non ultime le doppiedate da sold out con l’orchestrasinfonica al Teatro degli Arcim-boldi di Milano – con il quale ilpiù noto cantautore laghée se-gna il «ritorno alle radici e alfolk degli inizi, anche se ovvia-mente non posso tornare indie-tro o ringiovanire – ha dichiara-
Davide Van De Sfroos, il suo tour parte da Brescia venerdì
Gli “Shiver” in tour con De SfroosFaranno una tappa nella loro LeccoEvento. Il concerto in città è in programma il 6 maggio al Teatro Cenacolo FrancescanoGrande occasione per la band lecchese: «Suonare con Davide ci riempie d’orgoglio»
to il musicista -. Mi ha stimolatomolto quindi la possibilità disuonare con gli Shiver, questiragazzi che venivano ai mieiconcerti quando erano bambi-ni».
Per gli Shiver un onore eun’occasione di crescita profes-sionale (ma anche di vita) quel-la offerta da Davide Bernasconi,per tutti Van de Sfroos. La bandcomposta da Lorenzo Bonfanti(chitarra, percussioni, voce),Stefano Bigoni (piano, lap-ste-el, tromba, voce), Andrea Verga(banjo, chitarre, mandolino,voce), Stefano Fumagalli (con-trabbasso) e Luca Redaelli (vio-lino) girerà il nord Italia con ilmito delle loro origini. Sancen-do un momento di rapida cre-scita, dopo la presentazione delprimo disco d’inediti intitolato“L’Equilibrista”, mercoledìscorso all’1e35Circa di Cantù.«Suonare con Davide ci riempied’orgoglio e ci fa imparare mol-to, è una persona che dispensalezioni d’umiltà, l’amico che po-tresti trovare al bar per scam-
biare quattro chiacchiere»commenta entusiasta LorenzoBonfanti.
«Una sfida importante»
«Arriva un momento nella vitain cui bisogna avere il coraggiodi confrontarsi con qualcunoche forse ha percorso menostrade, ma che possiede l’ener-gia e la freschezza per rispiegar-ti chi sei stato e chi potrai anco-ra essere – racconta Davide Vande Sfroos -. Con mio grandepiacere gli Shiver hanno accet-tato di accompagnarmi in que-sto “CooperaTour”, sarà comeuna gita all’insegna del folk».Una gita composta da diedi da-te: tra quelle più vicine a Lecco(oltre al concerto del 6 maggioin città) anche l’Alcatraz di Mi-lano (21 aprile) e il festival “Lospirito del pianeta” di Chiudo-no, nella Bergamasca (27 mag-gio), e i Laghetti Le Coccinelledi Colorina (So, 29 maggio).
Nel frattempo il cantautorelaghée, a grande richiesta, siesibirà il 14 maggio in concertoall’UCC Teatro di Varese conl’Orchestra Sinfolario direttadal Maestro Vito Lo Re (Piazzadella Repubblica, ore 21) perpresentare dal vivo l’album“Synfuniia”, contenente 14 bra-ni storici che spaziano tra folk,rock e classica grazie agli arran-giamenti curati ad hoc dal Mae-stro Lo Re.
��� Parte venerdìda Bresciail nuovo tourdel cantautorelaghée
Gli Shiver accompagneranno il menestrello del lago
BellanoAlla “Casa del popolo” il film, per la regia di Tom Hooper, che sarà proiettato anche domani sera
Inizia oggi la nuovasettimana al cinema diffusosul lago.
Stasera e domani al Nuovocinema teatro “Casa del popo-lo” di Bellano c’è “Danish girl”,l’adattamento del libro omo-nimo su Einar Wegener/LiliElbe che nel 1931 si sottoposealla prima operazione ufficia-le per il cambio di sesso per laregia di Tom Hooper.
Venerdì 1 aprile e domenica3, alle 21, appuntamento con ifratelli Joel ed Ethan Coel perla commedia nera “Ave Cesa-re” che incrocia la passione per il caos con la satira hol-lywoodiana. Il sabato sera èdedicato invece al teatro con laCompagnia “San Genesio” diMaggianico che porta in scenala commedia in tre atti “Bolledi sapone” di Matteo Tibiletti.
Al cinema Paradise di Der-vio, sabato alle 17 e 21 e dome-nica alle 17 ritorna “Heidi”, ilfilm family di Alain Gsponer,la storia della bambina felicedi vivere in libertà sulle mon-tagne svizzere con il nonno,prendendosi cura delle ca-prette.
Tutto cambia quando la ziadecide di portare Heidi a Fran-coforte con la severità della si-gnorina Rottnmeier e la no-stalgia della sua montagne. M. Vas.
“Danish Girl”in visionequesta seraa Bellano
ai numerosi omaggi ad artistidi spicco nel panorama jazzinternazionale, non mancanocover dai molteplici stili musi-cali, abilmente riadattate ecombinate in un approccioeclettico e originale, ovvia-mente rigorosamente in chia-ve swing! Ascoltando un con-certo dei Jazz On Five, si passadai classici come “All Of Me” aigrandi successi italiani jazz-swing di artisti italiani. F. Rad.
Osnago
Tornano al circoloLa.Lo.Co di Osnago di via Tri-este, questo venerdì, (con ini-zio dalle ore 21.45 circa) i cin-que musicisti della “Jazz OnFive Swing Band” che ormaida anni portano in giro per ilocali della Brianza lecchese (enon) il meglio della produzio-ne di genere internazionale.Nel repertorio dei “Jazz On Fi-ve”, quindi, oltre ovviamente
I “Jazz On Five Swing”saranno al circolo Laloco
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Formaggiocol lattecontaminatoinLombardia:60 indagati
Marcheno, il titolare sparito
Unmisterolungoseimesimette inginocchiolaBozzoliOra la fabbricarischiadi chiudereG. MORONI· A pagina 21
Sul caso indaganoi carabinieri dei NasCITTADINI· A pagina 22
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RAPPORTO OMS ADOLESCENTI ITALIANI FRA I PIÙ SCONTENTI D’EUROPA
RdC
Il belga Demoitié, bufera sicurezza
MuorenellacorsatravoltodaunamotoLarabbiadei ciclisti
Castro sprezzante
IradiFidel:Obamanonci compraPIOLI·A pagina 18
A. COSTA ·Nel Quotidiano Sportivo
Isis, liberidigirareinItaliaL’uomobombadelmetròdiBruxellesaTrevisoeVenezianel2015: eragià ricercatoBelgio, altro flop: scarcerato il reporter, nonè l’uomocol cappellino FARRUGGIA, FEMIANI
e D’ARGENZIO · Alle p. 2, 3 e 4
IL COMMENTOdi MARIO ARPINO
IN ITALIA tutto è permesso?Non proprio. Incappi in unsito per adulti e ti soffermi
solo un po’? Ti beccano subito,sei rovinato. Porti il cane a fareuna passeggiata e sei senzapaletta e sacchetto? Se i vigili sene accorgono, ti fanno vedere isorci verdi e la voglia di avereun cagnolino ti passa persempre. Giusto, siamo un Paesecivile. Ogni mattina, se ascolti igiornali radio, ti consolisentendo che in varie localitàcarabinieri, polizia e fiammegialle hanno arrestato almenouna cinquantina di camorristi emafiosi. Nessuno ti dirà mai chefine abbiano fatto, ma almenoli hanno presi.Se invece sei un terroristaislamista, da anni nella lista deiricercati, e per questo inseguitoda un mandato di catturainternazionale, prendi un aereodi una low-cost, arrivi aTreviso, fai i fatti tuoi, passi unanotte in albergo a Venezia,prendi un altro aereo e vai adAtene, lo puoi fare. Ancora. Sesei ricercato per aver procuratopassaporti falsi a tre kamikazedell’Isis, cosa c’è di meglio chechiedere un permesso disoggiorno nel Salernitano? [Segue a pagina 2]
ÈTUTTOPERMESSO
MASTRANTONIO e commento di PONCHIA · Alle pagine 12 e 13
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Contatto fra le procure
CasoRegeniL’Egittoapre:avretegli attiServizio· A pagina 9
EDIZIONE SONDRIO VALTELLINA
Morbegno, polemica sugli interventi di riqualificazione
«Alberipericolosi, tagliamoli»:buferasulla sceltadelComuneBERGAMINI· In Sondrio
www.ilgiorno.it/sondrioe-mail: [email protected]
Sondriowww.ilgiorno.it/sondrioe-mail: [email protected]
SondrioMartedì 29 marzo 2016
Redazione: via A. Caimi 6, Sondrio - Tel. 0342 527411 - Fax 0342 527417· Pubblicità: SpeeD - Sondrio - Tel. 0342 515111 - Fax 0342 215199, e-mail: [email protected]
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Anche i bambinisono coinvoltinellamanifestazionededicata ai turisti
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«Quelle piantesono pericoloseVanno tagliate»BERGAMINI · All’interno
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•• II PRIMOPIANO MARTEDÌ 29 MARZO 2016
– CHIESA VALMALENCO –
L’ANALISI sul settore turisticodi Roberto Pinna, direttore delConsorzio Sondrio e Valmalenco,si estende nel campo della sociolo-gia. Pinna ha affermato che «le tra-sformazioni sociali hanno dato vi-ta al cosiddetto turismo postmo-derno, si è infatti passati dal turi-smo passivo, fatto allo scopo diguardarsi intorno, al turismod’esperienza». Oggi per Pinna «sideve parlare di un turista delleCinque A, che stanno per Acqui-re (apprendere), Amusement (di-vertimento), Attractiveness (bel-lezza), Assistance (supporto) persoddisfare le proprie esigenze.Ma, soprattutto, va citata la quin-ta A, forse la più funzionale del si-
stema – ha sottolineato il diretto-re del Consorzio –, cioè Aid, soste-gno dalle istituzioni e dal territo-rio. Il turista postmoderno delleCinque A cerca una via di distra-zione da un contesto normalmen-te stressante». Questo modello diturista «pretende tutte le comodi-tà cui è abituato, ma nello stessotempo vuole rallentare il suo stiledi vita, almeno in vacanza. Ricer-ca attività autentiche, tagliate sumisura, uniche e senza falsificazio-ni ed è alla continua ricerca diesperienze di intrattenimento eculturali – ha precisato Pinna –.Inevitabilmente le destinazionituristiche, le strutture ricettive etutti gli operatori del settore sevogliono rimanere nel mercato d-ovranno considerare seriamentequesti nuovi aspetti». Ni.Pi.
FOCUS
«Il piccolo aumentodi turisti stranieri hasopperito a una parzialestagnazione del turismodomestico. Risultatimigliori rispetto alleattese di inizio stagione»
«Complessitàe turbolenza sono dueaspetti che andrannonecessariamente visticome elementi da gestireanziché comeminacceda temere»
Situazione
Consiglio
AL LAVORO Il direttore del Consorzio turistico Roberto Pinna
– CHIESA VALMALENCO –
TEMPO DI BILANCIO e distrategia, per il turismo in Valle.Roberto Pinna, direttore del Con-sorzio turistico di Sondrio e Val-malenco, traccia un primo profilodell’andamento dell’inverno appe-na trascorso: «Il piccolo aumentodi turisti stranieri ha sopperito auna parziale stagnazione del turi-smo domestico, anche se in parti-colare in questo ultimo periodoha messo in evidenza risultati mi-gliori rispetto alle attese di iniziostagione». Secondo Pinna, «com-plessità e turbolenza sono statidue aspetti che in questa primaparte dell’anno hanno caratteriz-zato non solo il turismo, ma an-che direttamente la nostra vita.Ora, questi fattori andranno ne-cessariamente visti come elemen-ti da gestire anziché come minac-ce da temere – ha spiegato il diret-tore del Consorzio –. Il turistaconsumer non si caratterizza soloper il maggior spazio che dà alleemozioni e alla sensorialità, maanche per la maggiore autono-mia, è un individuo flessibile, por-tato a fare delle scelte non unifor-mi, che si destreggia nel mercatoglobale tra le varie alternative perconseguire sostanzialmente i suoiscopi». Questo modo coporta che«l’atto d’acquisto non si risolvecon una scelta più convenientema entrano in gioco molti fattori,come il suo benessere, l’aspetto lu-dico e l’esperienza – ha aggiuntoPinna –. Ciò rende allo stesso tem-po il turista particolarmente infe-dele alle località, ma facilmente ri-cettivo nei confronti delle nuoveproposte». Lo spunto su come agi-re viene ad esempio dal mondodella moda: «Molte aziendenell’abbigliamento hanno saputorileggere queste minacce come op-portunità straordinarie, la decisio-
ne ad esempio di cambiare com-pletamente l’assortimento delpunto vendita di settimana in set-timana, ha spinto inevitabilmen-te il cliente ad acquistare d’impul-so – ha sottolineato il direttorePinna –. Il paragone non è sempli-ce, ma ha il suo fondo di verità: inmolte destinazioni turistiche tra-dizionali e in modo particolarenella zona alpina ad esempio le
infra e sovrastrutture spesso nonsono più adeguate. Inoltre vi sonostati alcuni sviluppi poco consonialle regole concorrenziali nei fat-tori produttivi». Questi fenome-ni, per Pinna «hanno influenzatonotevolmente la capacità di pre-stazione e rendimento da partedelle imprese turistiche. Certo èche il turista del terzo millen-nio è molto diverso da quello di
un tempo. Minor disponibilità ditempo libero, miglioramento del-la mobilità, tecnologie di comu-nicazione e di trasporto più per-formanti hanno inciso profonda-mente nel comportamento e nellescelte. Il fenomeno è ormai esplo-so: oggi, come più volte detto,non si può più neanche parlare diturismo, ma di turismi intend-endo un insieme di sotto attivi-tà che includono molte tipologiediverse di pratica di viaggio». Traqueste, «alcune sono legate auno sfruttamento passivo delleattrattive e delle risorse, altre inve-ce a un interesse attivo e dinami-co. Il profondo cambiamento do-vrà riguardare soprattutto il comesi fa turismo», ha concluso Pinna. Ni.Pi.
– LIVIGNO –IL TELEMARK Club diLivigno festeggerà, dal 2 al9 aprile, la ventiduesimaedizione de La skieda,l’evento che raduna aLivigno telemarkerprovenienti da ogni partedel mondo. Quest’anno iltema centrale sarà il tempo.Il titolo dell’edizione diquest’anno è It’s la skiedatime, intesa come tempotrascorso insieme daitelemarker a Livigno intutte le sue ventidueedizioni, tempo di stareinsieme, sciare e festeggiare.Novità de La skieda diquest’anno è il progetto Laskieda wild time, progettoche offrirà a massimo trentatelemarker, la possibilità divivere la montagna lontanodai consueti luoghi affollatidell’evento, pernottando inrifugi per essere a contattocon la natura. A capo delprogetto La skieda wildtime ci sono FabianoMonti, già responsabile delProgetto freeride e AdrianoMottini, sarà loro il compitodi coordinare le Guidealpine cheaccompagneranno ipartecipanti per assicurare ilgiusto grado di sicurezzadurante le escursioni. Almomento sonopreviste tre escursioni, delladurata di due giorniciascuna, con partenza eritorno su Livigno, così dapermettere ai partecipanti discegliere se aderire a una,due o tre escursioni,secondo il proprio grado dipreparazione atletica e alladisponibilità di posti.Le escursioni sonoprogrammate da domenica3 aprile a domenica 8 aprilee richiedono un livellotecnico analogo a quellorichiesto per le escursionilunghe. Durante La skiedauna preparazione atleticabuona per affrontare duegiorni consecutivi sugli sci,indicativamente suseicento–mille metri didislivello e percorsi cheterranno impegnati itelemarker per tutto ilgiorno, con pernottamentiin strutture servite obivacchi autogestiti. Oltrealla classica attrezzatura perlo sci escursionistico, saccoa pelo, Artva, pala, sonda.
LIVIGNO
Territorioedesperienzaquest’annoallaSkieda
CHIESA L’ANALISI SOCIOLOGICAPORTAA INDIVIDUAREUNNUOVOMODELLODIVISITATORE POSTMODERNO
Comecambia il settore: «Comodità e autenticità»
IL TURISTA RICERCA ATTIVITÀ AUTENTICHE,TAGLIATE SUMISURA, UNICHEE SENZA FALSIFICAZIONI DI SORTA
DOMANDATURISMO
«Trend positivo grazie agli stranieri»Il bilancio di RobertoPinna, direttore delConsorzioValmalenco
PASSIONE E SPETTACOLOSciatori «funamboli» impegnatiin una sessione sportiva sulle piste innevate della Valmalenco
••IIIPRIMOPIANOMARTEDÌ 29 MARZO 2016
– PIANTEDO –«DOPOQUELLO che è successo, nonrimane che rimboccarci le maniche e si-stemare ciò che il fuoco ha distrutto.Non possiamo rimanere con le mani inmano, la vita continua». È l’amara esconsolata affermazione che Elsa Di-goncelli e Paolo Rosa affiancati da papàOsvaldo Digoncelli proprietario dellacasa, i due giovani coinvolti nell’incen-dio dell’abitazione di via Colico nellazona est di Piantedo, ridotta allo sface-lo, esprimono qualche giorno dopo l’ac-caduto. Sono giovani e sicuramentenon si perdono d’animo nel dover ri-mettere a nuovo la propria casa andatasemidistrutta dall’ incendio scaturitoin un locale in cui era posta una caldaiaa legna: «La prima stanza da sistemare
è la cucina – proseguono –, dopo avertolto la fuliggine dai muri, abbiamo ini-ziato a imbiancarla. Appena pronta por-teremo i mobili. Poi ci sono gli altri lo-cali da rifare completamente e soprat-tutto la stanza dove sono divampate lefiamme».
ESOTTOLINEANO: «A rimetterci èstato il nostro cane, una femmina or-mai molto anziana che non è riuscita afuggire probabilmente perchè spaventa-ta. Aveva difficoltà di movimento. Sicu-ramente la sua morte è dovuta a un in-
farto, o è stata soffocata dal fumo. L’ab-biamo trovata intatta, sembrava dormis-se. Abbiamo altri sei cani e altrettantigatti – hanno raccontato –. Nell’ abita-zione fortunatamente, al momentodell’incendio c’era solamente una don-na, amica di famiglia che, appena accor-tasi di quanto stava succedendo, è im-mediatamente uscita all’esterno. Nonha riportato ustioni, ma ha respirato ilfumo. Soccorsa dai sanitari del 118, èstata condotta all’ospedale. Nulla di gra-ve, solo un gran spavento, il giorno do-po è tornata alla propria abitazione». Econcludono i due residenti: «Qui è tut-to sottosopra, quel poco che siamo riu-sciti a salvare, l’abbiamo messo dovun-que, sul balcone o all’esterno della ca-sa». Roberto Carena
di ALESSIA BERGAMINI– MORBEGNO –
TUTTOCOMEprevisto, ieri po-meriggio, in occasione del rientrodei tanti turisti che hanno sceltola Valtellina per trascorrere le va-canza di Pasqua o anche solo ilgiorno di Pasquetta. Sin dal pri-mo pomeriggio, infatti, lungo laStatale 38 il traffico si è fatto in-tenso, fino alla paralisi quasi tota-le, in entrambe le direzioni, neltratto compreso fra Sondrio e
Morbegno. La situazione si è ri-solta solo attorno alle 18, quandoi mezzi incolonnati hanno rico-minciato a muoversi con maggiorscorrevolezza. La coda nel trattodi Statale che attraversa la cittàdel Bitto - blocco quasi inevitabi-le per chi deve raggiungere CosioValtellino e qui imboccare la nuo-va 38 - evidenzia sempre di più lanecessità della variante di Morbe-gno e fa sperare che i tempi di rea-lizzazione dell’importante opera
viabilistica vengano rispettati (fi-ne 2017) affinché residenti e turi-sti possano finalmente tirare unsospiro di sollievo ed evitare sner-vanti rallentamenti. Nonostanteil traffico intenso, però, non si so-no registrati incidenti di particola-re entità. Solo due epidosi, fortu-natamente non gravi, hanno vistoall’opera i soccorritori del 118: at-torno alle 11.40 un ragazzo di 22anni si è infortunato cadendo dal-la bicicletta, mentre percorreva laSp7 nel territorio comunale di Ra-
sura ed è stato trasportato in codi-ce giallo all’ospedale di Gravedo-na. Poco dopo le 17, invece, unquindicenne è rimasto coinvoltonello scontro fra un’auto e unamoto, in viale dello Stadio a Son-drio. Per lui si è reso necessario iltrasferimento all’ospedale cittadi-no in codice verde.
LA GIORNATA FESTIVAnon ha mancato di portare moltisportivi sulle piste da sci e quinon sono mancati gli infortuni.Anche in questo caso fortunata-mente non si sono registrati episo-di di una certa gravità, anche se inun paio di occasione è intervenu-to l’elisoccorso. In tarda mattina-ta, a Livigno, il velivolo di soccor-so ha imbarcato una bambina di10 che si era infortunata nella skiarea del Mottolino, mentre pocodopo mezzogiorno l’equipe medi-ca ne ha richiesto l’impiego per as-sistere un uomo di 52 anni feritoal Carosello 3000. Entrambi sonostati trasferiti all’ospedale di Son-dalo per accertamenti. Numerosianche gli interventi nelle altre lo-calità turistiche dove non sonomancati gli appassionati intenzio-nati a godersi l’ultima giornata difesta sulla neve.
Il rogo
MORBEGNO ALCUNIPICCOLI INCIDENTIHANNORESOCOMPLICATOIL CONTROESODO PASQUALE
LATANGENZIALEDIMORBEGNOLIBERERÀLACITTÀDALLECODEALLAFINEDELPROSSIMOANNO
VIABILITÀ CONTOALLAROVESCIA
– NOVATE MEZZOLA –
UN MAESTOSO cignonel bel mezzo della strada ele auto bloccate. È successoin Bassa Valchiavenna fral’incredulità degli automo-bilisti e qualche malumore.«Il sentiero Valtellina.... e lanatura ti viene a cercare»,ha scritto il presidente dellaProvincia di Sondrio, LucaDella Bitta, attraverso lasua pagina Facebook. L’epi-sodio, che ha lasciato lette-ralmente a bocca aperta tut-ti i passanti, è stato segnala-to sui social e lo splendidoanimale è stato tolto dallacarreggiata e riportato nelsuo habitat naturale.(La fotogallery sul nostro si-towww.ilgiorno.it/sondrio).
LACURIOSITÀ
Il cigno è sulla stradaE le auto vanno in tilt
Statale 38, una giornata di passioneLunghe code per il rientro aspettando la tangenziale diMorbegno
CALVARIONel primo
pomeriggiodi ieri la coda
di autoiniziava
a CastioneAndevennoe arrivava
sino aMorbegno(National Press)
SOCCORSOA lato l’interno
di una delle stanzedell’abitazione
devastatadal rogo
pochi giorni fa.La fuliggineha intaccato
le paretie il mobilio
è statodistrutto
L’incendio sembra siadivampato per il guasto auna caldaia, morto unodei cani della giovanecoppia e intossicataun’amica di famiglia
FOCUS
PIANTEDO LA TESTIMONIANZADELLAGIOVANECOPPIA CHE RISIEDENELL’ABITAZIONEDEVASTATADALLE FIAMME
«Dopo l’incendio vogliamo ricominciare, la vita continua»
••VCRONACHEMARTEDÌ 29 MARZO 2016
ANCHE quest’anno, come da tradizione, ilcomprensorio della Valmalenco ha ospitatoil corso di sci e snowboard per i più piccoli,organizzato dalla Pro loco di Castione Ande-venno. Hanno partecipato trentacinquebambini di tutte le età, dall’asilo fino allemedie. Il corso, sviluppato in sette lezioni,tutti i venerdì a partire da metà gennaio, siè concluso con una gara in cui i bambini sisono sfidati suddivisi per categoria. Al ter-mine della competizione ad attendere i ba-by sciatori in pettorine color arancio c’erauna golosa e fumante cioccolata. Quella trale nevi del Palù (finalmente abbondanti do-po le recenti nevicate) è solo una delle tanteproposte del sodalizio presieduto da Miche-la Mozzi: «Organizziamo ogni anno la gitaa Caneva, quella a Gardaland, la giornatadel verde pulito, l’arrivo di Babbo Nata-le...». Un programma articolato che si svi-luppa lungo tutto l’anno, integrando il giànutrito palinsesto di eventi del Comuneche vede impegnate ogni volta decine di vo-lontari (che si uniscono alle 11 persone deldirettivo Pro loco). Tra gli eventi principa-li, il famoso Ciapél d’Oro. Prossimi appun-tamenti in calendario sono la gita a Garda-land di oggi (partenza alle 6 rientro alle 20)e la Giornata del verde pulito, il 2 e 3 aprile,organizzata con il Comune e le altre realtàaggregative del paese. Il sabato dovrebbe es-sere dedicato alla conoscenza della Secamda parte dei bambini mentre la domenica al-la tradizionale raccolta dei rifiuti (ogni an-no se ne recuperano l’equivalente di un con-tainer). CamillaMartina
di ROBERTO CARENA– CHIAVENNA –
ANCHE QUEST’ANNO la tra-dizione di trascorrere la Pasqua incompagnia di amici e parenti, èstata più che soddisfatta. In Val-chiavenna ristoratori e albergato-ri si dicono soddisfatti.Mario Pighetti dell’agriturismoAqua Fracta di Borgonuovo diPiuro spiega: «Sono stati due gior-ni splendidi e sono molto conten-to - ha detto - un successo cheogni anno si conferma ed è in con-tinuo aumento. Due giorni sem-pre al completo. Il menu era “tra-dizione e novità“ oltre alle lasa-gne e il classico capretto, abbiamoproposto i prodotti genuini val-chiavennaschi. E tutti, in maggio-ranza famiglie provenienti da Mi-lano e Brianza, hanno apprezzatoil connubio gastronomico propo-sto».I fratelli Curti della Puntina di So-rico hanno allestito l’esterno in ri-va al lago. «Siamo contenti per ilbuon lavoro svolto - precisa Mat-teo - molta gente, gruppi e fami-
glie e noi li abbiamo accontentatioffrendo un pranzo tradizionale».Pranzo all’insegna della tranquilli-tà e della buona gastronomia è sta-to proposto da Margutte & Mor-gante, il rinnovato ristorante po-sto sulla statale 36, all’altezza di
Novate Mezzola. «Non abbiamofatto il pieno, ma in parecchi han-no pranzato da noi, soprattutto fa-miglie della zona» precisa AlbertoFieschi. Anche il Crotto Belvede-re di Piuro e Al Prato di Chiaven-na hanno avuto il pieno. «Chia-
venna ha registrato la presenza dimolti turisti - afferma Mattia Gia-comelli (Hotel Crimea) - l’hotelera pieno soprattutto di stranieriche poi hanno scelto uno dei tantiCrotti che caratterizzano la nostracittadina».
Pasqua ePasquetta in tavola«Vince sempre la tradizione»Soddisfatti gli operatori: «Abbiamo lavoratomolto bene»
SABATO alle 21 sulpalcoscenico dell’AuditoriumS. Antonio di Morbegno va inscena la poesia con i sonettidi William Shakespeare, lettie interpretati da AlessandroPazzi. Biglietti in prevenditaa Morbegno presso ilConsorzio Turistico Porte diValtellina e Vanradio, aSondrio presso il ConsorzioTuristico.
CASTIONEANDEVENNO
Piccoli sciatoricrescono al Palù
CHIAVENNA MATTIAGIACOMELLI, HOTELCRIMEA: «ABBIAMOAVUTOMOLTI TURISTI STRANIERI»
INCENTROCITTÀ
Mattia Giacomelli dell’Hotel Crimea a Chiavenna
Anche quest’anno, come da tradizione, il comprensorio dellaValmalenco ha ospitato il corso di sci e snowboard per i piùpiccoli. Tutto è stato curato dai volontari della Pro loco
AlessandroPazziporta in scenai sonetti di Shakespeare
Prossimi appuntamenti in calendario sono la gitaa Gardaland di oggi e la Giornata del verde pulito,il 2 e 3 aprile, organizzata con il Comune
L’ASSOCIAZIONE ALOMAR,sezione di Sondrio,mercoledì alle 15, nella SalaVitali del Credito Valtellinesein via delle Pegole 10,promuove un incontroinformativo aperto a tutti sultema: «L’intimità smarrita,disturbi del desiderio ericerca del benesserepsicofisico» con SilviaFederica Bellini.
In breve
Alberto Fieschi ai fornelli del suo ristorante aNovate
IncontroAlomarnella sala del CreValconSilvia BelliniSondrio
Morbegno
«QUIMOLTI A PASQUAHANNOPREFERITOSCIARESACRIFICANDO ILPRANZO»
AMADESIMO
29/3/2016 Il Giorno
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SONDRIO Martedì 29 Marzo 2016Sondrio