tutela degli acquisti e degli investimenti lineamenti introduttivi ed analisi preliminare ordine dei...
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TUTELA DEGLI ACQUISTI E DEGLI INVESTIMENTI
LINEAMENTI INTRODUTTIVI ED ANALISI PRELIMINARE
ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI
Per la circoscrizione del Tribunale di Napoli
Napoli, 13 marzo 2006
DISCLAIMER
Il presente documento è di proprietà dell’Ordine dei Dottori Commercialisti per la circoscrizione del Tribunale di Napoli.È vietata la riproduzione anche parziale e con qualsiasi strumento.
Il contenuto del presente documento è riservato.
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INDICE
1) TUTELA ACQUISTI ED INVESTIMENTI 42) NECESSITÀ RIEQUILIBRIO 123) LE AZIONI PER IL RIEQUILIBRIO 134) L’OPPORTUNITÀ DI OPERARE IN MODO STRUTTURATO
155) IL MODELLO IPOTIZZATO 166) L’ATTUAZIONE 177) IL MODELLO DEMINOR 19 8) LA TUTELA DEGLI INVESTITORI DI
MINORANZA - OSSERVATORIO MIB 30 219) LA TUTELA DEL RISPARMIO GESTITO 23
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1) TUTELA ACQUISTI ED INVESTIMENTI
a) Crisi fiducia acquirenti ed investitori (mina del sistema occidentale, che pretende
di esportare democrazia).b) Scandali Finanziari: Enron, WorldCom,
Parmalat, Cirio, Finmatica. Rumors: GM e Ford, Telecom, Fiat.c) Scandali in altri settori (utenze Telecom
Italia, utenze ENEL, ecc.)
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a) Contesto Europeo: Commissione (cioè Ministero) Consumatori
La politica dei consumatori è un elemento chiave dell’obiettivo strategico della Commissione che consiste nel migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini dell’UE.
Nel contesto generale, la Commissione sostiene attivamente le organizzazioni dei consumatori e si sforza di rafforzare il ruolo dei rappresentanti dei consumatori nel processo decisionale.
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1) TUTELA ACQUISTI ED INVESTIMENTI
b) Contesto Europeo:Commissione (cioè Ministero) Consumatori
Il 7 maggio 2002 la Commissione europea ha adottato una nuova strategia per la politica dei consumatori nella quale ha definito il suo approccio politico globale per i cinque anni compresi tra il 2002 e il 2006.
Tre sono gli obiettivi chiave:
1. “Un elevato livello comune di protezione dei consumatori”.2. “Applicazione effettiva delle norme di protezione dei consumatori”. 3. “Partecipazione adeguata delle organizzazioni dei consumatori
alle politiche dell’UE”.
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1) TUTELA ACQUISTI ED INVESTIMENTI
c) Contesto Italiano: - Direzione Generale Ministero
Attività Produttive.1. Proposte di legge2. Monitoraggio (Comitato tecnico)3. Campagne informative/avvisi ai
consumatori
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- Creazione Nucleo GDF
1) TUTELA ACQUISTI ED INVESTIMENTI
d) Contesto Italiano: Le principali associazioni.
ASSOCIAZIONE Iscritti Anno costituzione
ALTROCONSUMO 300.000 1973
ADICONSUM 110.327 1987
ACU 107.703 1984
CITTADINANZATTIVA 76.535 1978
FEDERCONSUMATORI 59.696 1988
LEGA CONSUMATORI 43.100 1971
ADOC 38.800 1988
UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI 37.428 1955
ADUSBEF 35.207 1987
ASSOUTENTI 35.000 1982
MOVIMENTO DI DIFESA DEL CITTADINO 32.239 1987
CASA DEL CONSUMATORE 31.698 2000
MOVIMENTO CONSUMATORI 31.467 1985
CODACONS 30.082 1986
CODICI 30.000 -
CONFCONSUMATORI 28.721 1976
TOTALE 1.028.003 8
1) TUTELA ACQUISTI ED INVESTIMENTI
e) Contesto Italiano:Le attività delle associazioni: gli interessi
anatocistici
Con alcune sentenze di Cassazione è stato definitivamente dichiarato illegittimo l’anatocismo. Si ricordano, tra le altre, le decisioni della Cassazione del 25 febbraio 2005 n. 4095/05 e del 14 maggio 2005 n.10127/05.
Le cause sono state intentate e portate avanti dall’ADUSBEF, associazione specializzata nel settore bancario, finanziario e assicurativo
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1) TUTELA ACQUISTI ED INVESTIMENTI
f) Contesto Italiano:
- Il sistema dei finanziamenti e degli incentivi al sistema di tutela
1. Bando MAP per cofinanziamento progetti presentati da Associazioni di consumatori presenti nel CNCU
2. Bando per la destinazione dei proventi delle sanzioni comminate dall’Antitrust (art. 148 L.388/2000). I fruitori possono essere anche soggetti privati.
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1) TUTELA ACQUISTI ED INVESTIMENTI
g) Contesto Italiano: la mancata strutturazione e i danni per gli acquirenti e gli investitori.
– La mancata strutturazione degli operatori del sistema economico per la tutela dei consumatori fa si che oggi si operi troppo a consuntivo prevalentemente in via giudiziaria, quando il danno si è già irrimediabilmente prodotto.
– La limitata dimensione degli operatori o la loro mancata strutturazione (organizzati a rete con il collegamento a studi professionali o promanazione di sigle sindacali) di fatto condiziona l’autonomia dell’attività.
– Non di rado si avverte un notevole e diffuso disagio rispetto alle azioni poste in essere da più di qualche operatore.
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1) TUTELA ACQUISTI ED INVESTIMENTI
2) NECESSITA’ RIEQUILIBRIO
Necessita’ riequilibrio tra:
a) Sistema economico per l’offerta di beni e servizi.
b) Sistema economico per la valorizzazione della domanda di beni e servizi.
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3) LE AZIONI PER IL RIEQUILIBRIO
- Non bastano deterrenti (v. aumento delle pene anche nella forma
più aspra). - Obiettivo: occorre intervenire in maniera
liberista, potenziando, anche con la legislazione corrente e con adeguati sistemi di incentivo, il sistema economico per la valorizzazione degli acquisti e degli investimenti
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3) LE AZIONI PER IL RIEQUILIBRIO
OCCORRE UN’AZIONE STRUTTURATA, RESPONSABILE E SOPRATTUTTO TESA ALLA PREVENZIONE.
L’equilibrio, la sobrietà sono elementi che devono caratterizzare ulteriormente l’azione; così come l’autorevolezza e la fermezza nelle posizioni assunte.
La presenza autonoma ed autorevole del mondo delle libere professioni, come naturale ed accreditato operatore per la valorizzazione del sistema della tutela degli investitori e dei consumatori.
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4) L’OPPORTUNITÀ DI OPERARE IN MODO STRUTTURATO
L’Opportunità di operare in modo strutturato: il caso Altro Consumo (www.altroconsumo.it)
A) Associazione senza scopo di lucro
Iscritti
1989 6.600
1990 112.000
2000 275.000
2005 300.000
Collaboratori attuali
140
tecnici qualificati e specialisti di settore (ingegneri, medici, alimentaristi, farmacisti, giuristi, esperti finanziari, giornalisti) che si dedicano interamente alle attività di informazione, assistenza e rappresentanza.
Sedi e rappresentanz
e
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Lombardia, Lazio, Liguria, Trentino Alto Adige, Campania, Calabria, Basilicata, Piemonte.
B) Società editoriale con fini di lucro
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5) IL MODELLO IPOTIZZATO
1) La rete(Associazione di liberi professionisti)
2) Il centro studi e ricerche(Società di capitali)
3) L’attività economica, giuridica e tecnica di tutela consumeristica
(Società di capitali per settori omogenei).
3.1) La tutela preventiva e la certificazione3.2) La tutela giudiziaria
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6) L’ATTUAZIONE
1) La rete1.a) il livello locale
(L’associazione; il ruolo degli ordini; il ruolo delle diverse professioni; le modalità di adesione).
1.b) Il ruolo dei dottori commercialisti. La tutela degli investitori di minoranza.
1.c) Il livello nazionale. Il ruolo dei consigli nazionali; il ruolo delle Casse
Previdenza.(segue)
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2) Il centro studi e ricerche(Costituzione società di capitali; definizione rapporti con la rete; analisi degli scenari).
3) L’attività economica, giuridica e tecnica di tutela consumeristica(Costituzione società di capitali per settori di attività; tutela preventiva e giudiziaria).
6) L’ATTUAZIONE
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7) IL MODELLO DEMINOR
DEMINOR (www.deminor.org) è una società di diritto belga fondata nel 1990. Ha sedi e rappresentanze in Belgio, Francia, Lussemburgo, Olanda, Germania e Italia.
La mission di DEMINOR è la creazione della ricchezza per gli azionisti di minoranza attraverso una gestione attiva delle proprietà dei clienti.
Dalla sua creazione, nel 1990, DEMINOR ha affrontato più di 150 casi per conto di azionisti e investitori di minoranza di società quotate e non quotate.
(segue)19
L’attività di DEMINOR in tema di società quotate è così composta:- consulenza e rappresentanza di azionisti per transazioni di corporate finance al fine di massimizzare le condizioni offerte agli azionisti di minoranza;- consulenza e rappresentanza di azionisti di società quotate per creare ricchezza (strategie di creazione del valore);- risarcimento di danni causati agli azionisti da frode, negligenza, etc.
7) IL MODELLO DEMINOR
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8) LA TUTELA DEGLI INVESTITORI DI MINORANZA - OSSERVATORIO MIB 30
- In Italia nulla di simile a DEMINOR;- La Banca del Valore di Sergio Cusani; l’incarico della CGIL
per la ristrutturazione FIAT;- Le lacune delle informazioni delle quotate; le carenze dei
Bilanci: il caso Finmatica;- OSSERVATORIO MIB 30:
a) La promozione dell’immagine dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Napoli, con interventi su tematiche delle quotate,
b) Strutturato per settori e raccordato con commissioni di Studio ed articolato per attività d’impresa;
(segue)
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c) Le best practices in materia professionale (operazioni straordinarie: fusioni, scissioni, perizie e pareri di ragionevolezza ed equità; bilanci d’esercizio e bilanci consolidati: principi e prassi); pubblicazione quaderni monotematici o articoli su riviste (in futuro rivista fondazione)
- Primi interventi: in raccordo con azione di tutela investitori di minoranza,
- Le utilities locali; il caso Enel, l’unbundling, il ruolo delle autorithy, il livello delle tariffe in Italia ed in Europa.
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8) LA TUTELA DEGLI INVESTITORI DI MINORANZA - OSSERVATORIO MIB 30
9) LA TUTELA DEL RISPARMIO GESTITO
- Il risparmio gestito italiano
Principali strumenti utilizzati (prodotti):
- Fondi comuni di diritto italiano- Fondi comuni di diritto estero- Obbligazioni index-linked- Polizze pseudo previdenziali- Gestioni patrimoniali
(segue)
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9) LA TUTELA DEL RISPARMIO GESTITO
- La dimensione del risparmio gestito italiano
Patrimonio complessivo
379 mld di euro
Raccolta netta 2003 6,6 mld euro
Dati Mediobanca relativi al 2003
(segue)
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- Il risparmio gestito e le performance:qualche esempio*
Fondi comuni obbligazionari puri
Performance media BTP e Cct
Performance fondi Minus di gestione
1984 – 1998 374,8% 284,4% -90,4%
Su base annua
11,8% 10,1% -1,7%
Fondi comuni obbligazionari euro a breve termine
Performance media Cct
Performance fondi Minus di gestione
1998 – 2003 17,6% 14,3% -3,2%
Su base annua
3,3% 2,7% -0,6%
9) LA TUTELA DEL RISPARMIO GESTITO
25* Le tabelle delle pagg. 25-27, basate su analisi Mediobanca, sono tratte dal testo di Beppe Scienza – Fondi, polizze e Parmalat. Chi è peggio?, Edizioni Libreria Cortina Torino, 2004
- Il risparmio gestito e le performance:qualche esempio
Fondi comuni obbligazionari euro a medio-lungo termine
Performance media BTP
Performance fondi Minus di gestione
1998 – 2003 22,4% 14,9% -7,5%
Su base annua
4,1% 2,8% -1,3%
Fondi comuni azionari Italia
Performance Borsa Italiana
Performance fondi Minus di gestione
1995 – 2002 151,6% 117,6% -34,0%
Su base annua
12,2% 10,2% -2,0%
9) LA TUTELA DEL RISPARMIO GESTITO
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- Il risparmio gestito e le performance:qualche esempio
Fondi comuni azionari Europa
Performance Eurostoxx 50
Performance fondi Minus di gestione
1995 – 2003 111,5% 42,7% -68,9%
Su base annua
9,8% 10,2% -5,3%
Fondi comuni azionari America
Performance S&P 500
Performance fondi Minus di gestione
1995 – 2003 103,6% 44,3% -59,4%
Su base annua
9,3% 4,7% -4,6%
9) LA TUTELA DEL RISPARMIO GESTITO
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APPROCCIO DIVERSO DA QUELLO DEGLI ATTUALI OPERATORI (INNOVATIVO)- Tutela preventiva (certificazione dei processi);- La tutela giudiziaria come ultimo rimedio;
9) LA TUTELA DEL RISPARMIO GESTITO
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- I principi a presidio della tutela degli investitori di minoranza:
a) L’anamnesi; il miglior regime fiscale per l’investitore
b) Il principio di buona fede; c) La diligenza del banchiere; d) La trasparenza;
e) L’azione di risarcimento del danno e l’inversione dell’onere della prova (nel
caso di azione giudiziaria).
9) LA TUTELA DEL RISPARMIO GESTITO
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