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Il cappellino Tanti anni fa, in un piccolo paese di campagna, viveva Carlotta con la sua famiglia. Era una donna forte e laboriosa e ogni settimana si recava in città in compagnia del marito per fare acquisti: una tendina per ornare il soggiorno, una tazza dipinta, un centrino, un cestino... LAZZARETTI EDITORE Illustrations by Alessandra Sartoris

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Edited by Lazzaretti Editore, Written by Albina Venafro

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Page 1: Two fables

Il cappellino

Tanti anni fa, in un piccolo paese di campagna, viveva Carlotta con la suafamiglia. Era una donna forte e laboriosa e ogni settimana si recava incittà in compagnia del marito per fare acquisti: una tendina per ornareil soggiorno, una tazza dipinta, un centrino, un cestino...

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Quel giorno passòdavanti ad un negozietto in fondo alla via

e fu subito attratta da un cappellino di paglia; aveva un’alagrande e morbida che si appoggiava sull’ orecchio del manichinofacendone risaltare l’abito a fiori viola di morbida seta che cadeva suifianchi di quella figura statuaria.

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L’insieme era così gradevole che Carlotta vi lasciò il cuore, ma per isuoi risparmi, l’acquisto sarebbe stato troppo costoso.Gli diede un’ultima occhiata poi, a malincuore fece ritorno a casa.Durante la cena era taciturna e quando il marito le domandò il perchédi tanta serietà, lei gli raccontò del completo. A quel punto, lui le disse:“ Cara moglie, voglio strapparti un sorriso, se tiaccontenti ti regalerò il cappellino.”

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La mattina seguente Carlotta si alzò al levar del sole, non vedeva l’oradi andare in città ad acquistarlo. Arrivata al negozio scorse nellavetrina il manichino e fu pervasa da un brivido di gioia. Il locale eravecchio ed un poco impolverato ed il venditore, un anziano ometto chesembrava provenire da un’altra epoca, la salutò con un gran sorriso ele chiese: “ In cosa posso esserle utile?”.

Carlotta gli indicò il cappellino di paglia in cima al manichino e ilvecchio negoziante glielo porse e lei lo indossò.Si affrettò a saldare il conto e felice, salutò il venditore che le disse:”Buona giornata signora, ha fatto un ottimo acquisto”.

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Mentre camminava per le strade della città Carlotta non perdevaoccasione di ammirarsi riflessa in ogni vetrina, si sentiva diversa,quel cappellino aveva qualche cosa di particolare, sembrava che laguidasse verso altri pensieri mai avuti prima.Ebbe l’idea di aprire insieme ad altre donne del paese una bottegaartigiana dove produrre cappellini di ogni sorta e colore.Inaspettatamente quel piccolo cappello aveva fatto felici tantefamiglie che, grazie a Carlotta, potevano ora contare su un lavoronuovo e creativo.

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Un giorno tre cagnolini Fata,Trottolo e Piccolo si

incontrarono stanchi e tristi al bivio di una strada sotto il solecocente. Si guardarono e tra loro ci fu subito intesa, così decisero diaffrontare assieme un viaggio alla ricerca della fortuna.

La Fortuna dov’è?

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Prima di partire si guardarono attorno in cerca di un luogo doveriposare prima di iniziare il lungo cammino.Fu così che scorsero una radura attraversata da un ruscello. Era unluogo incantevole, tranquillo e fresco. “Andiamo!” gridarono felici dipotersi rinfrescare le zampe nell’acqua cristallina e, poco dopo, siabbandonarono ad un sonno profondo. Al loro risveglio il sole stavagià tramontando e, affamati, si misero alla ricerca di qualcosa damangiare. Dopo essersi rifocillati si misero in marcia. In testa c’eraFata, la cagnolina che portava sul ciuffo una sua grande amica, unafarfalla di nome Farfui, poi c’era Trottolo dalle gambettevelocissime e per ultimo Piccolo, unbassotto dalle gambe così corteche per stare al passo deicompagni doveva correre.

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Il sogno di Fata era quello di partecipare a concorsi di bellezza,Trottolo voleva lavorare in un circo e Piccolo diventare un cane dasalotto per riposarsi ed essere coccolato.Fecero un accordo come i tremoschettieri: se avessero avuto bisognol’uno degli altri, si sarebbero sorretti al primo richiamo.Decisero di andare in città in cerca di fortuna. Farfui salutò gli amici e

tornò a casa mentre i tre, giuidati dalloro fiuto, raggiunsero la meta.All’inizio le cose non furono facili,durante il giorno cercavano qualcheavanzo di cibo dai ristoranti e la notteriposavano nascosti in rifugioccasionali.

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Una mattina videro la pubblicità di uncirco, Trottolo ebbe un fremito, il suo desiderio si

sarebbe avverato?Dopo aver affrontato alcune prove, fu inserito in un numero

acrobatico con altri sei cagnetti.Fata e Piccolo continuarono nella loro ricerca e ben presto Fata fuadottata da una Signora che la conquistò con moine e complimenticonsiderandola perfetta per i concorsi di bellezza. Fata ne fu felice, ilsuo sogno si sarebbe avverato.Piccolo, rimasto solo, incontrò un'anziana signora, che data l’età,camminava lentamente, i due si piacquero subito; Piccolo non avrebbepiù dovuto correre e la signora aveva finalmente trovato una pacificacompagnia.

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Accadde un giorno che Fata si stufò dei bigodi e delle diete e sognavabistecche; Trottolo si annoiò dei continui rimproveri da parte degliammaestratori del circo e Piccolo che si riposava su un cuscinovecchio e ammuffito, soffocava per il fumo delle sigarettedell’anziana signora. Tutti e tre cominciarono ad avere nostalgial’uno dell’altro.

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Page 16: Two fables

Fedeli al patto fatto all’inizio del viaggio, si cercarono e stabilironodi fuggire e far ritorno da Farfui che li stava aspettando.La loro vera fortuna? incontrarsi e condividere assieme una grandeamicizia.

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