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Ufficio Diocesano Per la Pastorale della Famiglia TREVISO www.diocesitv.it/famiglia INCONTRO DI PREGHIERA CON LE COPPIE E FAMIGLIE FERITE DALLE PROVE DELLA VITA (divorziati risposati, separati e familiari…) IL BUON SAMARITANO

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Ufficio Diocesano Per la Pastorale della Famiglia TREVISO www.diocesitv.it/famiglia

INCONTRO DI PREGHIERA CON LE COPPIE E FAMIGLIE

FERITE DALLE PROVE DELLA VITA (divorziati risposati, separati e familiari…)

IL BUON SAMARITANO

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In copertina: Vincent Van Gogh, Il Buon Samaritano (1890) Olio su tela su tavola Copia di un quadro di Delacroix

Le famiglie sono tutte preziose! Anche quelle che si sono spezzate e che sembrano briciole cadute per terra. Anche questi pezzi di famiglia sono pregiati e la Chiesa deve fermarsi a raccoglierli, quasi come fa con i frammenti del pane eucaristico.

(+Mons. Enrico Solmi)

Un volto accogliente... Pensando alla famiglia ferita abbiamo raccolto alcune proposte per essere vicini a chi vive questa situazione. Da anni proponiamo il percorso per i separati e divorziati fedeli (coloro che non escludono di rimanere fedeli al loro matrimonio): essi costituiscono un punto di riferimento valido per il confronto e la formazione (possono essere coinvolti nella testimonianza durante alcuni momenti di preghiera o di formazione, pensiamo concretamente anche ai percorsi di preparazione al matrimonio). Ora dopo alcuni incontri di studio e confronto con altre esperienze abbiamo pensato di estendere le occasioni di accoglienza, chiarificazione e accompagnamento anche a coloro che vivono nuove unioni. Ogni parola può essere ambigua o esprimere male quello che stiamo vivendo: con ‘famiglia ferita’ intendiamo tutti coloro che vivono forti difficoltà e tensioni nella coppia, chi è separato, divorziato o risposato.

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preghiera

Lettura del testo di Benedetto XVI a Bresso “Una parola vorrei dedicare anche ai fedeli che, pur condividendo gli insegnamenti della Chiesa sulla famiglia, sono segnati da esperienze dolorose di fallimento e di separazione. Sappiate che il Papa e la Chiesa vi sostengono nella vostra fatica. Vi incoraggio a rimanere uniti nelle vostre comunità, mentre auspico che le diocesi realizzino adeguate iniziative di accoglienza e vicinanza”.

(Omelia del Santo Padre a Milano per l’incontro della famiglia 3.06.12)

“Benvenuti” a questo incontro di preghiera che vogliamo innalzare al Signore perché doni a tutte le persone provate dalla sofferenza, la forza e il coraggio di saper accogliere con animo sereno e fiducioso ogni sfida che ferisce nel profondo del cuore. Il Dio dell’Amore non abbandona l’opera delle sue mani. Abbiamo ascoltato le parole del Papa pronunciate con profondo senso di vicinanza e di comprensione a quanti vivono esperienze dolorose di fallimento e di separazione, parole che aprono il cuore alla speranza e che incoraggiano a credere che al di là del proprio orizzonte limitante, esiste l’infinito Amore di Dio. Anche chi vive nuove unioni ha vissuto o vive delle ferite e si chiede se c’è posto per lui, lei o loro nella Chiesa: ecco allora che ci troviamo qui come battezzati e figli di Dio a condividere questa semplice esperienza di Chiesa nella preghiera. G. Perciò, “con un cuor solo e un’anima sola” invochiamo grazia e benedizione per tutte le famiglie ferite che vivono nella sofferenza e che invocano pace.

Nel nome di Dio Padre che ci ha creati, di Dio Figlio che ci ha redenti, di Dio Spirito Santo che ci ha santificati: Amen!

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Canto INIZIALE: se m’accogli

Tra le mani non ho niente spero che mi accoglierai chiedo solo di restare accanto a te. Sono ricco solamente dell’amore che mi dai: è per quelli che non l’hanno avuto mai.

Rit. Se m’accogli, mio Signore altro non ti chiederò e per sempre la tua strada la mia strada resterà! Nella gioia e nel dolore fino a quando tu vorrai Con la mano nella tua camminerò.

Io ti prego con il cuore, so che tu mi ascolterai, rendi forte la mia fede più che mai. Tieni accesa la mia luce fino al giorno che tu sai con i miei fratelli incontro a te verrò.

Rit.

Introduzione al brano - Lc 10,25-37 Soffrire con chi soffre, avere compassione, prendersi cura

G. Non basta vedere la persona che vive nella sofferenza, occorre farle spazio in noi, ascoltare il suo dolore, provare compassione, solidarizzare... La compassione è sottrarre il dolore alla sua solitudine. Gesù, il Buon Samaritano, quando la vita di una persona è ferita da varie prove, si commuove, si fa prossimo, si pone al suo servizio, si china sul suo dolore in modo gratuito e misericordioso, cura le ferite, affidandola, poi, alla sua Chiesa, perché si prenda cura….In questo farsi prossimo è racchiusa l’espressione più alta della dignità umana. Soffrire per ridurre la sofferenza dell’altro è la nostra più grande dignità. IL BUON SAMARITANO Lc 10, 25-37 25Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». 26Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». 27Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». 28E Gesù: «Hai risposto bene; fa questo e vivrai». 29Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?».30 Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che

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lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte. 32Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. 33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. 34Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 35Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 36Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». 37Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ lo stesso». Pausa di riflessione personale 1° Let. Incappò nei briganti: questi briganti potrebbero essere i doni che Dio ci ha dato, dei quali però facciamo cattivo uso: il cuore, la nostra vita, la nostra intelligenza … quando non sono illuminati di amore, ma di interesse, di egoismo, di indifferenza. Rit: Misericordias Domini in aeternum cantabo 2° Let. Spogliatolo: quando non abbiamo una chiara visione di Dio, non ci riconosciamo come sua creatura, ci sentiamo fragili, indifesi. Avvertiamo il nostro limite non più avvolto dalla sua tenerezza, ma dal suo giudizio. Allora il nostro bisogno dell’altro diventa come un’umiliazione; bisogno, invece, che potrebbe essere luogo d’incontro tra me e il Creatore, tra me e i miei fratelli. Rit. Misericordias Domini in aeternum cantabo 3° Lett. Il Samaritano lo vide, si avvicinò: Gesù viene a noi perché ci ama e vuole che impariamo il cammino che a Lui conduce. Se siamo capaci di accogliere l’amore di Dio per noi, saremo capaci di amare gli altri… Sono beati gli occhi di coloro che vedono il Samaritano, Gesù, curvarsi sulla propria esistenza.. Rit. Misericordias Domini in aeternum cantabo

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Testimonianza di un separato fedele…. Da una riflessione di BENEDETTO XVI (Mercoledì, 5 ottobre 2011) G. «Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla»: così inizia questa bella preghiera, evocando l’esperienza di conoscenza reciproca che si stabilisce tra il pastore e le pecore che compongono il suo piccolo gregge. L’immagine richiama un’atmosfera di confidenza, intimità, tenerezza: il pastore conosce le sue pecorelle, le chiama per nome ed esse lo seguono perché lo riconoscono e si fidano di lui (cfr Gv 10,2-4). Egli si prende cura di loro, le custodisce, è sempre pronto a difenderle, a garantirne il benessere, a farle vivere in tranquillità. Nulla può mancare se il pastore è con loro. A questa esperienza fa riferimento il Salmista, chiamando Dio suo pastore, e lasciandosi guidare da Lui verso pascoli sicuri: Canto: Il Signore è il mio pastore nulla manca ad ogni attesa in verdissimi prati mi pasce mi disseta a placide acque

E’ il ristoro dell’anima mia In sentieri diritti mi guida. Per amore del santo suo nome dietro a lui mi sento sicuro

Pur se andassi per valle oscura: Non avrò a temere alcun male perché sempre mi sei vicino, mi sostieni col tuo vincastro

Quale mensa per me tu prepari sotto gli occhi dei miei nemici! E di olio mi ungi il capo Il mio calice è colmo di ebbrezza

Bontà e grazia mi sono compagne quanto dura il mio cammino Io starò nella casa si Dio lungo tutto il migrare dei giorni

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Tempo di silenzio e riflessione guidati dalle seguenti domande

DOMANDE SULLE QUALI RIFLETTERE

* So dare e ricevere perdono, pazienza, tempo, ascolto a chi soffre? * Mi accorgo delle sofferenze dell’altro? Che cosa m’impedisce di

restare a contemplare il volto di un fratello sofferente? * Gesù, Buon Samaritano, si curva su di me, si prende cura della mia

sofferenza e io so curvarmi sul dolore di chi mi vive accanto?

* Quali sono quelle fragilità, quei bisogni che cerco di nascondere invece di farne luogo d’incontro con Dio e con i fratelli?

* Cosa sono disposto a fare perché la Chiesa continui a essere

immagine del Buon Samaritano per le famiglie ferite, per le persone che vivono la solitudine, l’emarginazione, o altro?

Rit. Misericordias Domini in Aeternum cantabo

Preghiera di intercessione davanti al Signore che ci ama

(Si portano all’altare 6 candele accese, una per preghiera, la 7° resta spenta perché indica il cammino che ognuno è chiamato a compiere…)

G. Signore, Padre tenerissimo e pieno di misericordia, tu sei la vera luce che illumina i nostri passi, la speranza che ci apre ad un nuovo futuro, per sempre fedele alle tue creature, accogli la preghiera che questa sera, con fiducia di figli, eleviamo a Te. Preghiamo insieme e diciamo: Il Tuo amore di Padre sia luce sul nostro cammino. 1° Per la Chiesa perché, in questo momento difficile della storia, sappia annunciare con coraggio, a tutti i popoli, l’amore fedele di Cristo Redentore: Via, Verità e Vita Preghiamo: Il Tuo amore di Padre sia luce sul nostro cammino.

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2° Perché tutti gli avvenimenti dolorosi della nostra vita siano sostenuti dalla fede, speranza e carità Preghiamo: Il Tuo amore di Padre sia luce sul nostro cammino.  3° Perché il Signore ci aiuti a comprendere che, in “questo tempo” fatto di precarietà, di limiti, di scelte che disorientano la vita di famiglia, Egli è presente con la sua grazia e la sua forza Preghiamo: Il Tuo amore di Padre sia luce sul nostro cammino.  4° Per noi tutti, perché dall’esperienza del quotidiano, impariamo a dare una mano, un aiuto, a chi è provato dalla sofferenza, causata da una mancata relazione o altro, nel rispetto e nell’accoglienza delle diversità, orientando tutto verso l’Unico Bene: Cristo Gesù Preghiamo: Il Tuo amore di Padre sia luce sul nostro cammino.  5° Per ciascuno di noi, perché l’impegno famigliare, civile e cristiano sia segnato da gesti generosi e coerenti dove l’amore prevale sull’egoismo e sul prestigio personale, . Preghiamo: Il Tuo amore di Padre sia luce sul nostro cammino.  6° Perché ci lasciamo guidare e illuminare dallo Spirito riconoscendo ed accogliendo, il passaggio di Dio negli avvenimenti quotidiani anche quando progetti e aspettative, sono avvolti dal “mistero” che disorientano la nostra vita. Preghiamo: Il Tuo amore di Padre sia luce sul nostro cammino. 7° Offriamo al Signore il dolore di tutti quei figli che si trovano a vivere in una famiglia frammentata, evanescente, perché la loro sofferenza sia un richiamo alla responsabilità dei genitori verso di loro che, con l’intensità del loro sguardo, chiedono rispetto, attenzione e amore. Preghiamo: Il Tuo amore di Padre sia luce sul nostro cammino. Signore, Spirito di amore accetta la preghiera di questa comunità e concedi a ciascuno la grazia e la forza di seguirti con coraggio e fedeltà. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Amen

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PREGHIERA CORALE (insieme)

Luci di speranza per la famiglia ferita Signore e Dio di ogni paternità che, con le tue carezze, curi la pecora ferita e lenisci i suoi dolori con il balsamo della tua Parola, illuminaci affinché sappiamo accogliere, con il tuo stesso amore, le persone separate ed i fedeli che, nel divorzio, sono passati a una nuova unione. Dai luce ai nostri occhi, affinché possano vedere nel dolore delle famiglie spezzate l’apice dell’incapacità di amare che sperimenta qualsiasi uomo e qualsiasi donna. Insegnaci, con la Grazia dello Spirito, a discernere le differenti situazioni, con sincera fedeltà alle indicazioni del Magistero, evitando inopportune confusioni e illuminando la via buona da seguire. Sostienici per annunciare loro la Verità del Vangelo ed essere, nello stesso tempo, segno della materna tenerezza della Chiesa e delle sue viscere di misericordia. Fa’ che possiamo, come comunità cristiana, divenire locanda dell’umanità ferita, e accompagnare nel doloroso Calvario le persone separate, condividendo con loro la fatica del cammino. Illumina il nostro cuore affinché, stando accanto, possiamo far percepire loro che non sono sole, e che possono ristorarsi nell’abbraccio dei fratelli, nella presenza feconda della tua Parola, nella preghiera intima e comunitaria, nelle relazioni umane risanate da Cristo. Concedi ai presbiteri, ai religiosi e religiose, agli sposi e alle persone separate, che si fanno compagni di viaggio per chi vive la separazione ed il divorzio, di educare alla potenza salvifica di Cristo che sa trasformare una vita distrutta nel profumo della vita buona del Vangelo. Guarda con particolare amore ai figli delle famiglie separate, perché possano scoprire nuovi orizzonti di senso attraverso il dono di sé. Accompagna in questo tempo, la nostra Chiesa, perché, coniugando Verità e Carità, sia ogni giorno capace di offrire luci di speranza per la famiglia ferita. Amen

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CANTO FINALE Mentre trascorre la vita Solo tu non sei mai Santa Maria del cammino Sempre sarà con te Rit. Vieni o Madre in mezzo a noi,

vieni Maria quaggiù. Cammineremo insieme a te verso la libertà.

Quando qualcuno ti dice: “nulla mai cambierà”, lotta per un mondo nuovo, lotta per la verità Rit. Lungo la strada la gente Chiusa in se stessa va; offri per primo la mano a chi è vicino a te. Rit. Quando ti senti ormai stanco E sembra inutile andar, tu vai tracciando un cammino: un altro ti seguirà. Rit.

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Qualche testo utile...

CEI, Direttorio di Pastorale familiare per la Chiesa in Italia, 1993, cap. VII.

Belotti G. – Palazzo S., L’alfabeto delle coppie in crisi, LDC, Leumann (To), 2010.

Chapman G., Una speranza per i coniugi separati, LDC, Leumann (To), 2011.

Zanetti E., (ed.), Dopo l’inverno. Testimonianze, domande e messaggi di separati, divorziati o risposati che vivono nella Chiesa, Ancora, Mi, 2005.

Tassinari P., L’anello perduto. Sulle orme di un percorso tracciato con separati/divorziati e conviventi/risposati che interrogano la comunità cristiana, Effatà, Cantalupa (To), 2011.

Dionigi Tettamanzi, Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito (Sal 34,19). Lettera agli sposi in situazione di separazione, divorzio e nuova unione, Centro Ambrosiano, Mi, 2008.

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Proposta per i divorziati risposati Si tratta di una proposta per accogliere e accompagnare persone divorziate e risposate nella comunità cristiana. Si articola in tre momenti:

■ Accogliere: veglia o adorazione vicariale aperta a tutti nei vicariati. ■ Discernere: sabato 26 gennaio 2013 in Seminario ore 16.00, incontro con

mons. Eugenio Zanetti, di Bergamo impegnato nella pastorale della famiglia ferita (La Casa di Bergamo) dal titolo: “C’è ancora un posto per noi? Fare luce sulle situazioni irregolari e difficili nella Chiesa”. In collegamento con la Festa diocesana della famiglia del 27 gennaio 2013 a Paderno di Ponzano.

■ Accompagnare: tre incontri aperti a tutti su temi come la famiglia allargata, l’amore indivisibile di Cristo, la comunione e partecipazione nella Chiesa, l’educazione dei figli nella separazione/divorzio (le date verranno fissate dopo gennaio).

Percorso formativo-spirituale con i separati-divorziati fedeli

■ Destinatari: coloro che, separati o divorziati, non escludono la possibilità di vivere la fedeltà al Sacramento del matrimonio. ■ L’intento della proposta è molteplice: manifestare concretamente la vicinanza e la solidarietà cristiana ed ecclesiale; suscitare un’esperienza di fraternità ecclesiale dove sia possibile condividere il vissuto comune di frattura e di lacerazione; offrire un percorso di fede per interpretare e scoprire, alla luce della Parola, il senso e la recuperabilità di un’esperienza di fallimento; scoprire e vivere il tratto del volto di Gesù che i separati-divorziati fedeli incarnano, esprimono e testimoniano nella chiesa (cfr. CEI,“Direttorio di Pastorale familiare”, 208-209). Sono disponibili persone per una testimonianza di questo cammino.

DIOCESI DI TREVISO UFFICIO DI PASTORALE FAMILIARE