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Eventi Lunedì 7 aprile 2014 Ricerca & Innovazione 5 I nnovazione e modernizza- zione del sistema di istru- zione come processi strategici per dare prospettiva di futuro al Paese. L’istruzione diffusa e di qualità, infatti, è parte de- terminante per la competitivi- tà dei singoli, ma anche delle comunità e dunque della na- zione Italia nel suo complesso. È la ferma convinzione del sindacato Uil Scuola guidato a livello nazionale dal segretario Massimo Di Menna. Una con- vinzione che fa a un tempo da faro e da filo conduttore per le iniziative del sindacato e per le azioni nei confronti delle istituzioni. Inoltre, è motivo di partecipazioni a iniziative di livello mondiale, come quella organizzata dall’Internazio- nale dell’Educazione (Ie) - la Confederazione mondiale che riunisce i sindacati che si oc- cupano di educational - intito- lata “Uniti per un’istruzione di qualità”. Un progetto che avrà un appuntamento solenne alla sede Onu di New York il pros- simo ottobre. Ma quali sono oggi i processi possibili per innovare e mo- dernizzare il sistema italiano dell’istruzione? “Sostanzial- mente due gli aspetti su cui intervenire: uno riguardante strutture e strumentazioni; l’altro inerente l’organico e il riconoscimento del valore della professione d’insegnan- te, investendo di conseguen- za”, risponde il segretario Di Menna. Per quanto riguarda le strut- ture, “l’ammodernamento degli edifici scolastici è la prima condizione per attività adeguate all’interno e per una condizione di sicurezza e di qualità di vita scolastica per allievi, docenti e personale dedicato”, enuclea il sindaca- lista. Del pari fondamentale, oggi, “avere a disposizione un adeguato sistema di strumen- tazione a supporto della didat- tica: dai laboratori linguistici e scientifici a quelli informatici e alla lavagna multimediale, strumenti che facilitano un rapporto interattivo tra do- centi e discenti”. Se gli obiettivi possono sembrare ambiziosi, in realtà nell’ottica di Uil Scuo- la essi consentirebbero di por- tare la scuola italiana dal pun- to di vista strutturale agli stessi livelli di quelle più avanzate in Europa e “per quanto riguarda i finanziamenti necessari - sot- tolinea Di Menna - occorre predisporre un piano che sap- pia intercettare tutti i canali di approvvigionamento possibili: da quelli europei a quelli na- zionali”. In parallelo, prosegue Uil Scuola, serve innovare la qua- lità dell’istruzione, e per far questo vi sono due modalità: “dare stabilità al sistema, cioè stabilizzare organico e per- sonale, poiché la continua mobilità contrasta con una scuola di qualità - puntualizza il se- gretario nazionale - e dare valore alle persone, pre- miando l’im- pegno pro- fessionale degli in- segnanti. Oggi tra i colleghi europei gli italiani sono al penultimo posto per riconoscimento economico”. Sul primo pun- to Uil Scuola ha già avanzato proposte per la stabilizzazione dell’organico, come “la possi- bilità di contratti pluriennali per i precari, legandoli al per- corso di studio. Si tratta, cioè, di arrivare a un organico sta- bilizzato almeno per il ciclo didattico”. Quanto alla remu- nerazione degli insegnanti, “gli attuali sono stipendi non all’altezza delle funzioni ri- chieste”, sottolinea Di Men- na, esplicitando una richiesta precisa al Governo che al suo debutto ha dato un messaggio “di positiva attenzione alla scuola”. A fronte di contratti bloccati da 5 anni, “occorre mettere a disposizione fondi e aprire il negoziato contrattua- le per dare una prospettiva di beneficio retributivo al setto- re”, afferma il segretario della Uil Scuola. Dal sindacato, inoltre, altre due richieste a costo zero ma dagli effetti significativi, “i cambiamenti ordinamen- tali che riguardano la scuo- la entrino in vigore sempre al 1° settembre, in modo da salvaguardare le dinamiche dell’anno scolastico in corso; si dia attuazione al decre- to del Governo Letta che ha previsto l’ingresso gratuito per gli insegnanti nei musei”, conclude Di Menna. Quanto all’impegno assunto con l’In- ternazionale della Educazio- ne, il sindacato sta promuo- vendo la partecipazione degli insegnanti italiani al progetto “Uniti per un’istruzione di qualità”: un concetto che do- vrà essere raccontato con un milione di immagini e mi- gliaia di video (@united4ed), materiale che sarà presentato e proiettato, a ottobre, nella sede newyorchese dell’Onu. Un tecnico di laboratorio in ogni scuola L’ordinamento ministeriale lo prevede solo per le secondarie di II grado, anche se la tecnologia è presente ormai in tutti i gradi Luso della tecnologia nella gestione e nel trattamento delle informazioni assume crescente importanza strategica per le organizzazioni - sottolinea, parlan- do della sua esperienza di assistente tecni- co, Gennaro Lamboglia di Uil Scuola - non fanno eccezione le scuole e le istituzioni educative che in particolare prevedono, at- traverso il proprio progetto educativo, ap- positi percorsi di formazione e utilizzo tra- sversale delle Tic per le diverse discipline. Attualmente la figura del Tecnico di labo- ratorio è appannaggio esclusivo delle sole scuole secondarie di II grado, mentre non è presente in tutte le altre. A tal proposito è utile ricordare che anche alcune scuole dell’infanzia, primaria e se- condaria di primo grado, dove il tecnico non è previsto dall’ordinamento ministe- riale, si sono dotate di laboratori multime- diali. Purtroppo la mancanza del tecnico in queste scuole ha delle volte come nefasta conseguenza che questi laboratori, lasciati alla mercé di tutti, senza un responsabile e un conduttore, nonché manutentore, non rispondendo più a criteri di efficienza ed efficacia, restano inutilizzati, e spesso ven- gono addirittura vandalizzati, mandando in fumo risorse importanti. Quindi è necessario un tecnico in ogni scuo- la, affinché l’offerta formativa venga poten- ziata e diversificata, e i laboratori multime- diali e informatici, istituiti in tutte le scuole, quale supporto indispensabile per una di- dattica di qualità, possano essere utilizzati al meglio e preservati nel tempo. Questo progetto, però, non può e non deve prescindere dalla creazione della figura del coordinatore tecnico, figura pur prevista dal vigente contratto, e mai realizzata, ma che può essere istituita a costo zero, facen- do confluire in essa la seconda posizione economica. UIL SCUOLA / Le proposte del sindacato per l’Internazionale dell’Educazione programmata per il prossimo ottobre alla sede Onu di New York Valorizzare gli insegnanti e le strutture scolastiche “Uniti per un’istruzione di qualità”. Per i finanziamenti occorre sondare tutti i canali possibili, sia nazionali che europei I registri elettronici rappresentano uno degli strumenti con cui si è inteso avviare la “svolta digitale” nella scuola. Innovazione positiva che andrebbe affiancata da un piano per le nuove tecnologie, per la didattica e per la infrastrut- turazione. È utile e trova il suo valore aggiunto nella semplificazione di quella parte di professionalità, quella più burocratizzata, per lasciare più spazio alla relazione educativa e alla sua qualificazione: è il registro elettronico che da quest’anno è entrato nelle classi italiane. Nella pratica quotidiana, un insegnante potrebbe, e in molti casi può, semplificare la gestione delle informazioni, creare una cartella personale per ogni alunno, incrociare dati con i colleghi, creare grafici, tabelle e statistiche, met- tere ordine nella valutazioni e fornire informazioni rapide e trasparenti alle famiglie. Va ridotto il divario che ci separa dall’Europa nel rapporto studenti-computer presenti nelle scuole. Il vincolo è sempre quello delle risorse da reperire senza nuovi o maggiori one- ri per la finanza pubblica. Per questo non c’è un formale obbligo all’adozione dei registri, l’impegno è assunto in pro- spettiva, condizionato dalle reali disponibilità di risorse. Per il prossimo anno vanno realizzate reti Lan estese all’in- tero edificio, la diffusione di dispositivi quali Pc, tablet, notebook per i docenti e per ciascuna classe, sapendo che il nuovo registro potrà sostituire il cartaceo solo se potrà es- sere usato in classe. Non è sostenibile, infatti, per i docenti, tenere il registro tradizionale in classe e poi trasferire, da casa, tutti i dati sul quello elettronico. Né è pensabile che l’insegnante per registrare debba uscire dalla classe. Questa, nella sua semplicità quotidiana, è una delle ragioni per cui la maggior parte delle scuole vi ha rinunciato. Verso il registro elettronico PC: lo possiede l’84% delle famiglie italiane EUROPA: in media 1 computer ogni 16 studenti ITALIA: in media 1 computer ogni 100 studenti SCUOLE: l’82% ha una connessione a Internet AULE: il 54% ha una connessione a Internet LIM: le lavagne multimediali sono 69.813, circa il 21% delle aule TABLET: 13.650 sono i dispositivi attualmente in uso Le risorse RETI WI FI: stanziati 15 milioni di euro: 5 milioni per il 2013 e 10 milioni per il 2014 TABLET: stanziati ma non spesi: 2,7 milioni di euro nel 2013 e 5,3 milioni di euro per il 2014 (Fonte: Miur 2012 e Ocse) Sala computer presso un istituto scolastico Cuffie e computer Per i precari: contratti pluriennali legati al ciclo didattico Italiani al penultimo posto in Europa per riconoscimento economico

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EventiLunedì 7 aprile 2014 Ricerca & Innovazione 5

Innovazione e modernizza-zione del sistema di istru-

zione come processi strategici per dare prospettiva di futuro al Paese. L’istruzione di� usa e di qualità, infatti, è parte de-terminante per la competitivi-tà dei singoli, ma anche delle comunità e dunque della na-zione Italia nel suo complesso. È la ferma convinzione del sindacato Uil Scuola guidato a livello nazionale dal segretario Massimo Di Menna. Una con-vinzione che fa a un tempo da faro e da � lo conduttore per le iniziative del sindacato e per le azioni nei confronti delle istituzioni. Inoltre, è motivo di partecipazioni a iniziative di livello mondiale, come quella organizzata dall’Internazio-nale dell’Educazione (Ie) - la Confederazione mondiale che riunisce i sindacati che si oc-cupano di educational - intito-lata “Uniti per un’istruzione di qualità”. Un progetto che avrà un appuntamento solenne alla

sede Onu di New York il pros-simo ottobre.Ma quali sono oggi i processi possibili per innovare e mo-dernizzare il sistema italiano dell’istruzione? “Sostanzial-mente due gli aspetti su cui intervenire: uno riguardante strutture e strumentazioni; l’altro inerente l’organico e il riconoscimento del valore della professione d’insegnan-te, investendo di conseguen-za”, risponde il segretario Di Menna. Per quanto riguarda le strut-ture, “l’ammodernamento degli edi� ci scolastici è la prima condizione per attività adeguate all’interno e per una condizione di sicurezza e di qualità di vita scolastica per allievi, docenti e personale dedicato”, enuclea il sindaca-lista. Del pari fondamentale, oggi, “avere a disposizione un adeguato sistema di strumen-tazione a supporto della didat-tica: dai laboratori linguistici e

scienti� ci a quelli informatici e alla lavagna multimediale, strumenti che facilitano un rapporto interattivo tra do-centi e discenti”. Se gli obiettivi possono sembrare ambiziosi, in realtà nell’ottica di Uil Scuo-la essi consentirebbero di por-tare la scuola italiana dal pun-to di vista strutturale agli stessi livelli di quelle più avanzate in Europa e “per quanto riguarda i � nanziamenti necessari - sot-tolinea Di Menna - occorre predisporre un piano che sap-pia intercettare tutti i canali di approvvigionamento possibili: da quelli europei a quelli na-zionali”. In parallelo, prosegue Uil

Scuola, serve innovare la qua-lità dell’istruzione, e per far questo vi sono due modalità: “dare stabilità al sistema, cioè

stabilizzare organico e per-sonale, poiché la continua

mobilità contrasta con una scuola di qualità

- puntualizza il se-gretario nazionale

- e dare valore alle persone, pre-

miando l’im-pegno pro-

fessionale degli in-segnanti.

Oggi tra i colleghi europei

gli italiani sono al penultimo posto per riconoscimento economico”. Sul primo pun-to Uil Scuola ha già avanzato proposte per la stabilizzazione dell’organico, come “la possi-

bilità di contratti pluriennali per i precari, legandoli al per-corso di studio. Si tratta, cioè, di arrivare a un organico sta-bilizzato almeno per il ciclo didattico”. Quanto alla remu-nerazione degli insegnanti, “gli attuali sono stipendi non all’altezza delle funzioni ri-chieste”, sottolinea Di Men-na, esplicitando una richiesta precisa al Governo che al suo debutto ha dato un messaggio “di positiva attenzione alla scuola”. A fronte di contratti bloccati da 5 anni, “occorre mettere a disposizione fondi e aprire il negoziato contrattua-le per dare una prospettiva di bene� cio retributivo al setto-re”, a� erma il segretario della Uil Scuola. Dal sindacato, inoltre, altre due richieste a costo zero ma dagli e� etti signi� cativi, “i cambiamenti ordinamen-tali che riguardano la scuo-la entrino in vigore sempre al 1° settembre, in modo da salvaguardare le dinamiche dell’anno scolastico in corso; si dia attuazione al decre-to del Governo Letta che ha previsto l’ingresso gratuito per gli insegnanti nei musei”, conclude Di Menna. Quanto all’impegno assunto con l’In-ternazionale della Educazio-ne, il sindacato sta promuo-vendo la partecipazione degli insegnanti italiani al progetto “Uniti per un’istruzione di qualità”: un concetto che do-vrà essere raccontato con un milione di immagini e mi-gliaia di video (@united4ed), materiale che sarà presentato e proiettato, a ottobre, nella sede newyorchese dell’Onu.

Un tecnico di laboratorio in ogni scuolaL’ordinamento ministeriale lo prevede solo per le secondarie di II grado, anche se la tecnologia è presente ormai in tutti i gradi

L’ uso della tecnologia nella gestione e nel trattamento delle informazioni

assume crescente importanza strategica per le organizzazioni - sottolinea, parlan-do della sua esperienza di assistente tecni-co, Gennaro Lamboglia di Uil Scuola - non fanno eccezione le scuole e le istituzioni educative che in particolare prevedono, at-traverso il proprio progetto educativo, ap-positi percorsi di formazione e utilizzo tra-sversale delle Tic per le diverse discipline. Attualmente la � gura del Tecnico di labo-

ratorio è appannaggio esclusivo delle sole scuole secondarie di II grado, mentre non è presente in tutte le altre.A tal proposito è utile ricordare che anche alcune scuole dell’infanzia, primaria e se-condaria di primo grado, dove il tecnico non è previsto dall’ordinamento ministe-riale, si sono dotate di laboratori multime-diali. Purtroppo la mancanza del tecnico in queste scuole ha delle volte come nefasta conseguenza che questi laboratori, lasciati alla mercé di tutti, senza un responsabile e

un conduttore, nonché manutentore, non rispondendo più a criteri di e­ cienza ed e­ cacia, restano inutilizzati, e spesso ven-gono addirittura vandalizzati, mandando in fumo risorse importanti.Quindi è necessario un tecnico in ogni scuo-la, a­ nché l’o� erta formativa venga poten-ziata e diversi� cata, e i laboratori multime-diali e informatici, istituiti in tutte le scuole, quale supporto indispensabile per una di-dattica di qualità, possano essere utilizzati al meglio e preservati nel tempo. Questo progetto, però, non può e non deve prescindere dalla creazione della � gura del coordinatore tecnico, � gura pur prevista dal vigente contratto, e mai realizzata, ma che può essere istituita a costo zero, facen-do con� uire in essa la seconda posizione economica.

■ UIL SCUOLA / Le proposte del sindacato per l’Internazionale dell’Educazione programmata per il prossimo ottobre alla sede Onu di New York

Valorizzare gli insegnanti e le strutture scolastiche“Uniti per un’istruzione di qualità”. Per i � nanziamenti occorre sondare tutti i canali possibili, sia nazionali che europei

Iregistri elettronici rappresentano uno degli strumenti con cui si è inteso avviare la “svolta digitale” nella scuola.

Innovazione positiva che andrebbe a­ ancata da un piano per le nuove tecnologie, per la didattica e per la infrastrut-turazione.È utile e trova il suo valore aggiunto nella sempli� cazione di quella parte di professionalità, quella più burocratizzata, per lasciare più spazio alla relazione educativa e alla sua quali� cazione: è il registro elettronico che da quest’anno è entrato nelle classi italiane. Nella pratica quotidiana, un insegnante potrebbe, e in molti casi può, sempli� care la gestione delle informazioni, creare una cartella personale per ogni alunno, incrociare dati con i colleghi, creare gra� ci, tabelle e statistiche, met-tere ordine nella valutazioni e fornire informazioni rapide e trasparenti alle famiglie. Va ridotto il divario che ci separa dall’Europa nel rapporto studenti-computer presenti nelle scuole. Il vincolo è sempre quello delle risorse da reperire senza nuovi o maggiori one-ri per la � nanza pubblica. Per questo non c’è un formale obbligo all’adozione dei registri, l’impegno è assunto in pro-spettiva, condizionato dalle reali disponibilità di risorse. Per il prossimo anno vanno realizzate reti Lan estese all’in-tero edi� cio, la di� usione di dispositivi quali Pc, tablet, notebook per i docenti e per ciascuna classe, sapendo che il nuovo registro potrà sostituire il cartaceo solo se potrà es-sere usato in classe. Non è sostenibile, infatti, per i docenti, tenere il registro tradizionale in classe e poi trasferire, da casa, tutti i dati sul quello elettronico.Né è pensabile che l’insegnante per registrare debba uscire dalla classe. Questa, nella sua semplicità quotidiana, è una delle ragioni per cui la maggior parte delle scuole vi ha rinunciato.

Verso il registro elettronico

questo vi sono due modalità: “dare stabilità al sistema, cioè

stabilizzare organico e per-sonale, poiché la continua

mobilità contrasta con una scuola di qualità

- puntualizza il se-gretario nazionale

- e dare valore alle persone, pre-

miando l’im-pegno pro-

fessionale degli in-segnanti.

Oggi tra i colleghi europei

Un tecnico di laboratorio in ogni scuola

PC: lo possiede l’84% delle famiglie italianeEUROPA: in media 1 computer ogni 16 studentiITALIA: in media 1 computer ogni 100 studenti SCUOLE: l’82% ha una connessione a InternetAULE: il 54% ha una connessione a InternetLIM: le lavagne multimediali sono 69.813, circa il 21% delle auleTABLET: 13.650 sono i dispositivi attualmente in uso

Le risorseRETI WI FI: stanziati 15 milioni di euro: 5 milioni per il 2013 e 10 milioni per il 2014 TABLET: stanziati ma non spesi: 2,7 milioni di euro nel 2013 e 5,3 milioni di euro per il 2014

(Fonte: Miur 2012 e Ocse)

Sala computer presso un istituto scolastico

Cuffi e e computer

Per i precari:contratti pluriennali

legatial ciclo didattico

Italiani al penultimo posto in Europa

per riconoscimento economico