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Un Cuore in Comune “Il cambiamento che propongo a questa città è basato sul movimento: dobbiamo andare incontro agli altri.

Una politica che abbia al centro l’ascolto, che promuova la relazione, soprattutto rispetto agli ultimi.

A questo proposito viene in mente il Buddha. Si dice che uscì dal Palazzo e incontrò un malato, un vecchio e un morto.

In quel momento cominciò a capire e ad essere illuminato.

Anche noi dobbiamo uscire dal palazzo e andare incontro agli ultimi se vogliamo una città davvero umana”.

Nazario Tricarico

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Credo sia necessario partire da me e da quello che ha significato essere un figlio di

questa città. Chiedo scusa per questo riferimento “autobiografico” ma è obbligatorio

per spiegare il senso profondo del mio impegno politico per San Severo.

Ammetto di essere cresciuto con un costante senso di disaffezione verso il nostro

contesto. Ho vissuto tantissimi anni nello stato psicologico e interiore del Cavaliere

del noto film il “Settimo Sigillo”, ANTONIUS BLOCK. Come nella scena della

confessione con la morte, sentivo “il mio cuore vuoto… vuoto come uno specchio che ero costretto a fissare,

vedendoci riflessi soltanto DISGUSTO e PAURA; indifferenza verso il prossimo, verso tutti i miei irriconoscibili

simili, con immagini d’incubo, nate dai miei sogni e dalle mie fantasie”.

Nonostante questo, mi sono sempre lasciato coinvolgere quasi naturalmente dagli eventi, in particolare quelli

politici che hanno perfino condizionato la mia giovinezza, i miei affetti, i miei sogni. Fino a qualche anno fa non

comprendevo il perché di tutto questo, il perché nonostante questa città sia stata il mio più grande limite e mi

abbia sempre costretto ad essere il catalizzatore di me stesso, ho sempre continuato a percepire una

responsabilità profonda verso di essa e verso la sua gente. Una FORTE APPARTENENZA.

Ad un certo punto della mia vita ho capito che dovevo iniziare a leggere il passato e a interpretarlo. Talvolta

guardiamo al nostro futuro con ansia distruttiva quando, in realtà, la chiave di tutto sta forse nel saper

leggere il senso complessivo della nostra storia, di quello che c’è stato prima. Quello che ritenevo essere il

fattore responsabile della mia infelicità, ovvero LA POLITICA, era in realtà l’unica strada per andare incontro

agli altri, in primis alla gente della mia città.

Con questa consapevolezza interiore è stato del tutto naturale provare sentimenti diversi e leggere tutto

attraverso un punto focale straordinario: la politica è oggi per me un costante esercizio di umanizzazione

perché mi ha dato la possibilità di vedere la città con occhi diversi, insegnandomi ad amarla e ad avere a cuore

il destino degli altri.

Questo non equivale a pensare che i problemi non esistano e che non esista un grande DISAGIO, ma attraverso

il riconoscimento della nostra responsabilità e del senso della nostra storia possiamo IMPARARE ANCHE AD

AMARE UN CONTESTO DIFFICILE COME QUESTO. Ho conosciuto persone straordinarie e storie di grande

dolore, ho ascoltato l’eco di disperazione proveniente dalle viscere del nostro tessuto sociale.

Dagli interventi stizziti degli intellettuali locali fino al DISFATTISMO e la DISILLUSIONE molto presenti nella

nostra opinione pubblica, emerge un grandissimo vuoto in termini di umanizzazione che può essere colmato

con coraggio e sacrificio. La città è stata ed è il luogo privilegiato per la costruzione dell’umano ed il luogo più

fertile per l’esaltazione dell’ethos.

Al di là di ogni analisi, di ogni governante, di ogni problema, LA CITTÀ HA BISOGNO DI UN CUORE RINNOVATO.

Chi crede che sia impossibile l’avverarsi di una rivoluzione “interiore” del nostro tessuto sociale si sbaglia.

Imparare ad amare la città e quindi gli uomini che la abitano è la nostra VOCAZIONE NATURALE e più

profonda.

Non siamo nati per un NOMADISMO che desitua la nostra vita, né per un CLAN che imprigiona la grandezza

del nostro cuore nello spazio angusto della parentela e della prossimità culturale.

LA CITTÀ È LO SPAZIO PER UN EQUILIBRIO TRA IDENTITÀ E ACCOGLIENZA, L’UNICO LUOGO IN CUI POSSIAMO

UMANIZZARCI.

Propongo ai cittadini questo percorso, avendo ben presente le coordinate del cambiamento. Dobbiamo

imparare ad amare San Severo partendo da noi stessi.

La politica nel suo senso più nobile ha questa missione: guidare i cittadini a scoprire questo grande Cuore in

Comune.

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San Severo, una Città di Valore

VALORE ALLE

PERSONE

ULTIMI CITTÀ DELLA SPERANZA

EDUCAZIONE E FORMAZIONE CITTÀ EDUCATIVA

WELFARE DI COMUNITÀ, ACCESSIBILITÀ UNA SOLA GRANDE FAMIGLIA

INFANZIA, ISTRUZIONE LA CITTÀ DEI BAMBINI

POLITICHE GIOVANILI LA MEGLIO GIOVENTÙ

PARITÀ DI GENERE DONNA NEL CUORE

VALORE ALLA CITTÀ

BELLEZZA E BENI COMUNI UN MUSEO A CIELO APERTO

CITTÀ INTERNAZIONALE LABORATORIO DI UNA NUOVA EUROPA

DEMOCRAZIA IL GRANDE ORATORIO

SICUREZZA SAN SEVERO +SICURA

AMMINISTRAZIONE E INNOVAZIONE SAN SEVERO SMART E TQM

VALORE ALLA VITA

SPORT SPORT PER LA RINASCITA E L’INCLUSIONE

POLITICHE DELLA SALUTE DIFENDERE LA SANITÀ TERRITORIALE

SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE SANSEVERO21 - SANSEVERO2030

VALORE AL LAVORO

SVILUPPO ECONOMICO SAN SEVERO RESTART DISTRETTO AGROALIMENTARE ALTO TAVOLIERE

ATTIVITÀ PRODUTTIVE STRATEGIA “LOCH NESS”

VALORE AL TERRITORIO

PIANIFICAZIONE STRATEGICA LO SCENARIO DEL MOSAICO

LAVORI PUBBLICI E DECORO URBANO IL DIRITTO AL DECORO

(Schema riassuntivo delle Visioni proposte per ogni singola delega assessorile)

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Città della Speranza

#PietrediScarto #PoliticaGenerativa #Filantropia

Il Valore della nostra Città è celato soprattutto nelle sue Pietre di Scarto, gli ultimi, i

dimenticati, le pietre che scartate dai costruttori devono diventare “testate d’angolo”. Gli

ultimi hanno in se quel valore determinante che può innescare e alimentare la rinascita

della nostra città, valore che non risiede solo nel suo patrimonio materiale, artistico,

culturale, quanto soprattutto nel suo capitale umano che cerca da sempre un vero

riscatto.

Nel solco laico tracciato da don Tonino Bello, occorre inaugurare una nuova stagione di

lotta per affrancare chiunque si trovi in condizioni di disagio dovuto alle cause più

disparate.

Questo programma parte da qui.

I poveri, coloro che non contano niente, coloro che sono pervasi da un grande senso di

sfiducia, gli emarginati, i discriminati, coloro che soffrono nel corpo. Ognuna di queste

categorie è imprigionata in una condizione che va combattuta, così come recita la nostra

Costituzione : “ E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e

sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno

sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori

all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

La nostra Amministrazione dovrà fare memoria degli ultimi tutti i giorni, coinvolgendo la

comunità nel suo complesso in una nuova prospettiva, verso cui, ogni singola azione

amministrativa dovrà essere proiettata.

Le misure istituzionali, i servizi erogati direttamente dal Comune e quelli previsti nel Piano

Sociale di zona non consentono il raggiungimento di obiettivi reali di riscatto in linea con

l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. C’è bisogno di altro.

Dobbiamo seguire un principio di politica generativa per favorire la nascita di una grande

rete di coesione sociale che punti all’emancipazione, all’emersione di chi vive nel disagio.

La filantropia, la CULTURA DEL DONO, deve essere il tratto distintivo della nostra città.

Dobbiamo inoltre affrontare un grande problema: il rapporto tra la città, intesa non solo

come comunità dei cittadini e le persone non autosufficienti, isolate dallo spazio e dal

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contesto sociale. Questa forma di emarginazione non riguarda solo i malati ma anche le

loro famiglie, tagliate fuori da molti aspetti della vita comunitaria.

Il Piano Sociale di Zona prevede misure per la presa in carico integrata delle non

autosufficienze sul territorio, con servizi che necessitano di un approfondimento in

termini di sostenibilità economica nel medio e nel lungo termine. Vogliamo garanzie dalla

Regione e dallo Stato nazionale volte a consolidare l’erogazione di questi servizi e, al

tempo stesso, affiancarli con un nuovo approccio che coinvolga anche i semplici cittadini

nella presa in carico “sociale” di altri cittadini in condizioni di emarginazione forzata.

Dai Servizi di Assistenza Domiciliare Integrata alla promozione di Processi di Welfare

Generativo, dal welfare a dominanza istituzionale al welfare a dominanza sociale.

Il Piano Pietre di Scarto punta a questo obiettivo, in particolare al coinvolgimento dei

giovani nella presa in carico sociale delle persone non autosufficienti: promuovere

progetti per la creazione delle reti di buon vicinato, potenziamento delle dinamiche

“comunitarie” in cui possano agire guide informali di comunità o caregiver

adeguatamente formati.

San Severo dovrà inoltre dotarsi di un Centro polivalente per contrastare l’inattività e

l’isolamento sociale dei anziani. Non riteniamo debba intendersi come spazio di sole

attività ricreative ma come spazio di relazione per progetti volti a migliorare la loro

qualità della vita, l’avvicinamento tra generazioni diverse e soprattutto un luogo di

“invecchiamento attivo” (active ageing), concetto che ha superato la vecchia idea

“dell’invecchiamento sano”.

Dalle attività psicomotorie alle passeggiate culturali e ambientali, dai laboratori culturali a

attività che possano far emergere esperienza e competenze, dalle attività conviviali e di

intrattenimento a percorsi intergenerazionali, dall’impiego in progetti di cittadinanza

attiva al volontariato in favore di altri anziani fragili.

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Città Educativa

#Futuro #IdentitàEducativa #ArchitetturaEducativa

Dobbiamo proiettarci verso un orizzonte più lontano dei prossimi cinque anni. Il #futuro è

oggi, dobbiamo costruire ora una città nuova, abitata da cittadini nuovi, che guardi ai

prossimi decenni nel segno dei valori più alti.

Occorre partire da un dato molto importante: la città ha una #identitàeducativa, in

quanto, come sancisce la Carta della Rete internazionale delle Città Educative (a cui

aderiremo), può riconoscere, esercitare e sviluppare, accanto alle sue funzioni tradizionali

(economiche, sociali, Politiche e di prestazione di servizi) una funzione educativa. Una città

è educativa quando assume una intenzionalità e una responsabilità rispetto alla

formazione, alla promozione e allo sviluppo di tutti i suoi cittadini, a partire dai bambini e i

giovani.

A questo proposito, come affermava La Pira, dobbiamo costruire una citta nuova attorno

alla fontana antica. Da qui la necessità di una nuova identità culturale in equilibrio tra

appartenenza e apertura al mondo. Educare al riconoscimento dei valori universali, quelli

particolarmente legati alla nostra storia, senza che questi siano da ostacolo nell’incontro

con l’altro e i suoi bisogni.

Tutto ciò che ci circonda è educativo. Ogni aspetto del tempo e dello spazio della città

cela in se strumenti educativi. Un grande Progetto vedrà coinvolte le agenzie tradizionali,

come famiglie, scuole, parrocchie e associazioni, facendo leva su una nuova

interpretazione degli spazi pubblici.

L’architettura, l’urbanistica, l’arredo urbano, dovranno esprimere una funzione educativa

al pari delle loro funzioni meramente pratiche. La Poesia, l’Arte figurativa, la Musica

entreranno a pieno titolo nella progettazione della nuova San Severo. Tale prospettiva

implica, necessariamente, la consacrazione della città ai bambini e alle giovani

generazioni, ed in questo un ruolo fondamentale è rappresentato dallo spazio educativo

per eccellenza: la scuola.

Riteniamo prioritaria la messa in sicurezza degli edifici ma occorre che il Comune

interpreti un nuovo ruolo, affiancando in modo proattivo le scuole verso un percorso di

ripensamento dello spazio di apprendimento. Dobbiamo passare dall’Edilizia scolastica ad

un approccio più complesso che possiamo definire di #ArchitetturaEducativa.

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Una sola Grande Famiglia

#FondazioneDiComunità #CityAngels #WalfareCivile

La crisi economica ed il progressivo invecchiamento della popolazione hanno

profondamente condizionato tutti i modelli di welfare proposti dalle varie

Amministrazioni locali.

Nel caso della nostra città, nonostante il notevole impiego di risorse pubbliche attraverso

il sistema integrato di erogazione tra l’Ufficio dei Servizi Sociali ed il Piano Sociale di Zona,

occorre prendere atto di una oggettiva impossibilità di assicurare nel medio e lungo

termine servizi efficaci ed efficienti ad una platea di utenti che sembra aumentare in

modo esponenziale.

Nella nostra città si presenta inoltre la gravissima questione della dotazione organica

dell’Ente, questione che risulta prioritaria nel caso dei Servizi Sociali, privi oramai di figure

professionali e amministrative a causa dei pensionamenti e del blocco del turnover, con

un complicato ricorso a personale di supporto proveniente dai canali più disparati. Tutto

ciò impone l’immediato reclutamento di nuovo personale dipendente.

Accanto a questi aspetti meramente pratici si presenta inoltre una necessità ineludibile:

ripensare il nostro modello di welfare locale. Occorre anche in questo caso “uscire dal

Palazzo” e affrontare la questione da un’altra prospettiva che responsabilizzi la comunità

nel suo complesso e veda nella grande famiglia dei cittadini il suo modello di ispirazione.

Le famiglie stesse sono al centro di uno sconvolgimento sociale, legato in buona sostanza

a fattori economici, ma, paradossalmente, è proprio la radice profonda dell’amore

familiare che può rappresentare una ricetta di protezione e solidarietà sociale per la

comunità intera.

Occorre dare continuità a tutti i progetti e le iniziative poste in essere in questi anni.

In una scansione coerente e sistematica delle politiche sociali, la priorità resta la

costituzione di una rete di contrasto alla povertà e la promozione di un’offerta di

inclusione sociale attiva, integrate con un nostro Piano Comunale denominato Pietre di

Scarto che si pone l’ambizioso obiettivo di rimuovere le cause che generano condizioni di

disagio. Potremmo definirlo un Piano di matrice costituzionale per l’emancipazione e la

liberazione dell’individuo dalla condizione che lo imprigiona.

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Non meno importanti gli interventi per potenziare la rete dei servizi per la prima infanzia,

il sostegno alla fragilità genitoriale, la tutela dei minori a rischio, la dispersione scolastica,

le politiche abitative, il social housing, il grande ambito dell’integrazione socio-sanitaria,

le politiche, la prevenzione e il contrasto del maltrattamento e della violenza, e infine la

necessità di attuare la cosiddetta lotta non repressiva alla criminalità organizzata che

implica l’attuazione di progetti indirizzati a minori figli di adulti condannati o molto più

semplicemente interessati da procedimenti penali.

Al potenziamento dei servizi pubblici si aggiungeranno best practices di innovazione

sociale concernenti la cultura del dono.

È nostra ferma intenzione costituire una #FondazioneDiComunità basata sul modello

filantropico delle fondazioni promosse in Lombardia dal gruppo Cariplo. Una nuova

prospettiva è sicuramente rappresentata dall’istituzione di un albo dei #CityAngels, un

gruppo di giovani volontari di strada che potranno occuparsi di aiuto agli anziani soli, a

persone non auto sufficienti, famiglie alle prese con malati terminali o in stato vegetativo,

con bambini disabili.

Si tratta di un modello di #WelfareCivile che può e deve integrare il vecchio Welfare State.

Un modello che deve diventare sistema mettendo in relazione i tre protagonisti della

compagine sociale: gli enti pubblici , le imprese e la società civile organizzata e non

organizzata.

Tutto questo sarà possibile solo attraverso l’implementazione di buone pratiche basate

sul principio della sussidiarietà circolare.

Una sfida decisiva: il diritto alla casa.

In questo senso, il percorso che crediamo di dover imboccare è quello di inaugurare un

nuovo rapporto tra il Comune di San Severo e le imprese del settore edilizio. Anche in

questo caso si tratta di una strategia complessa che non può dipendere solo ed

esclusivamente dagli interventi pubblici della Regione Puglia, occorre qualcos’altro:

istituire un Fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso, che veda il

coinvolgimento di investitori qualificati, un fondo che potrebbe essere cofinanziato dal

Sistema Integrato dei Fondi (SIF) previsto dal Piano Casa nazionale per l’edilizia sociale.

Accanto a questa ipotesi riteniamo essenziale affidare tramite un bando pubblico ad una

ATI, composta da imprese di costruzione, per la realizzazione di progetti di edilizia

residenziale sociale su aree riservate a questo tipo di interventi.

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La nostra Amministrazione istituirà l’Assessorato all’Accessibilità Totale, con una struttura

di coordinamento che dovrà garantire l’obiettivo di una San Severo per tutti. A capo di

questa struttura sarà nominato un Accessibility manager con diverse funzioni interne ed

esterne ma tutte volte a garantire l’accessibilità universale. Un punto di riferimento per i

cittadini e per ogni singolo comparto della macchina amministrativa.

La questione relativa all’abbattimento delle barriere architettoniche è di importanza

cruciale ma non può essere affrontata secondo uno schema convenzionale. Il nostro

manager per l’accessibilità, per la disabilità, dovrà coordinare azioni di formazione,

strumenti applicativi e coordinare la struttura di controllo. Sarà affiancato non solo

dall’apparato di gestione ma anche da una Consulta dell’Accessibilità che vedrà la

partecipazione di soggetti pubblici e privati diversi.

Riteniamo assolutamente prioritario rielaborare un Piano generale per l’abbattimento

delle barriere architettoniche che, oltre a mappare la situazione degli edifici pubblici,

censirà anche la situazione di accessibilità degli edifici privati.

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La Città dei Bambini

#Spazio #Gioco #Umanizzazione

L’ambiente urbano di San Severo sembra essere inadeguato a rispondere alle esigenze

dei suoi cittadini, essendo sempre più frammentato e avendo perso da tempo la sua

natura di luogo di incontro e di scambio sociale.

Protagonista principale è il traffico, le automobili, che occupano la quasi totalità degli

spazi pubblici, avvelenando l’aria, disturbando la nostra percezione dello spazio,

condizionandoci anche in termini di sicurezza.

Se questo risulta vero per gli adulti, lo è ancor di più per i bambini che perdono la

possibilità di muoversi da soli nella loro città e di fruire dei suoi spazi come luoghi di

esplorazione e di gioco, dimensioni necessarie per un loro corretto sviluppo cognitivo,

emotivo e sociale.

Sfugge a tutte le Amministrazioni succedutesi nel tempo la grave violazione della

Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e della Legge Italiana che la

ratifica, la n.176/1991 che con l’art. 31, leggi che hanno riconosciuto il diritto al gioco e

con l’art.27 il diritto a un livello di vita che consenta il suo sviluppo fisico, mentale e

spirituale.

Giocare è un diritto!

La nostra città perde la sua occasione di offrire opportunità e risorse per il cambiamento

e per la crescita dei nostri bambini, ponendogli limiti e condizionamenti più disparati,

fattori che rendono di fatti i nostri figli depressi, violenti e costantemente insoddisfatti.

Lo spazio di vita o “spazio di destino” - come afferma il filosofo Morin - è il luogo dove si

decide il nostro futuro, dunque una città che ha a cuore il proprio futuro non può

ignorare i bambini e le loro esigenze.

Quella che noi proponiamo è una città di cui i bambini siano esclusivi proprietari.

Vogliamo che cambi il parametro di governo della città, non più gli adulti in automobile

ma i bambini, intesi non come uomini in miniatura ma esseri a se stanti. I bambini

rappresenteranno il più grande esercizio di umanizzazione collettiva, saranno i veri

protagonisti di una trasformazione sociale.

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Il bambino dunque, citando Rodari deve “acquistare un significato filosofico (parlare del

bambino è parlare dell’uomo possibile) e anche un valore politico-strategico (il bambino

si fa paradigma di un rinnovamento antropologico e, al tempo stesso, lo strumento

principale di questo.)Sul bambino in qualche modo, si giocano le sorti della trasformazione

della società.”

La città dei bambini è una città che ripensa se stessa e rivede le sue priorità nell’ ambito

delle scelte politiche amministrative. Vuol dire passare dalla gestione che privilegia le

automobili a quella che invece favorisce i pedoni e consente una riqualificazione degli

spazi urbani, con il conseguente rafforzamento del tessuto sociale, dell’appartenenza,

della sicurezza e della sostenibilità dell’ambiente urbano.

Questo processo deve fondarsi non solo sul consenso dei cittadini ma anche sul loro

coinvolgimento attivo, in particolare sul coinvolgimento dei bambini.

La riappropriazione dell’ ambiente urbano, il recupero di varie forme di #gioco e lo

spostamento autonomo nella città sono essenziali non solo per il sano sviluppo del

bambino ma anche e soprattutto per un migliore sviluppo della città stessa e per la sua

#umanizzazione.

Un passo concreto in questa direzione vedrà la realizzazione di un progetto innovativo

per l’intero recupero della Villa Comunale, non solo per quanto concerne gli aspetti

strutturali. La Villa diventerà luogo di animazione sociale, di promozione culturale

dedicata all’infanzia, un luogo liberato e di esclusivo utilizzo dei bambini.

Al suo interno sarà necessario aumentare la qualità e la quantità di verde, favorire la

nascita di un open space multi funzionale e multimediale, con una biblioteca.

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La meglio Gioventù

Resaponsabili della Città

#Collegare #Mobilitare #Responsabilizzare

Proveremo ad aprire gli occhi ai giovani di questa città rispetto ad una visione più alta, più

larga, oltre le miserie che disturbano l'orizzonte.

Occorre liberare gli spazi occupati dai “guardiani di confine” che ci hanno tolto l'orgoglio

di appartenere alla comunità sanseverese, responsabilizzando soprattutto la nuova classe

dirigente e le sue competenze. I giovani non sono una mandria, un gregge indistinto, ma

fonte d’ispirazione e di guida per tutti. Prefigurano il nostro futuro, fornendoci una nuova

prospettiva da cui guardare al nostro presente, sono la parte più delicata del mosaico

sociale.

Dobbiamo mettere al bando la retorica e i piagnistei per attivare strumenti che sollecitino

un ruolo attivo e propositivo dei giovani, sempre più relegati a percorsi standardizzati

imposti dalla società.

La parola d’ordine deve essere “#responsabilizzare”.

Non è un caso che questa parola sia contenuta nel titolo della Strategia dell’Unione

Europea, ispirata ad altri due principi fondamentali: “#collegare e #mobilitare”. Questa

strategia prevede azioni che possano concorrere alla realizzazione dei cosiddetti EU

Youth Goal: democrazia, parità di genere, collegamento con le politiche comunitarie,

salute mentale, verde, apprendimento, spazio, partecipazione etc..

I giovani devono entrare in contatto con la loro città e soprattutto con i suoi aspetti più

controversi, la dura realtà sanseverese, rifuggendo ogni meccanismo di straniamento,

“sporcandosi le mani” in tutti gli ambiti del nostro difficile contesto sociale. Innanzitutto

attraverso l’attivazione di un Consiglio Comunale della gioventù o altre forme di auto

organizzazione e poi con un impegno sistematico nel volontariato di strada,

nell’animazione sociale.

I giovani devono occuparsi della città, esprimere le proprie competenze nell’andare

incontro alla vita che li circonda, compiere passi forti anche rispetto alla lotta non

repressiva alla criminalità di casa nostra.

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Avvieremo con loro una campagna di sensibilizzazione e di comunicazione fortissima per

contrastare l'uso di stupefacenti in città. Non perché siamo dei semplici proibizionisti, ma

perché ogni euro pagato per la droga è un euro versato nelle tasche dei criminali.

Possiamo, attraverso un’assunzione di responsabilità dei giovani, ridurre fortemente le

risorse che finiscono quotidianamente attraverso le droghe leggere nelle mani della

criminalità.

Responsabilizzare i giovani significa incoraggiarli a prendersi carico non solo della propria

vita ma anche di quella degli altri.

Serviranno nuovi spazi di relazione e di incontro in cui promuovere poesia, musica, sport,

arte, cultura nella sua accezione più vasta. In tal senso occorrerà interpretare alcuni

luoghi come spazio di autogoverno collettivo, a vantaggio della comunità locale ed in

particolare dei giovani.

Anche sul fronte privato, un’idea significativa potrebbe essere quella di un partenariato

con la Diocesi di San Severo e l’Epicentro Giovanile. Dobbiamo investire risorse importanti

per rendere il complesso “ex salesiano” il cuore della gioventù sanseverese. Insieme ad

una Villa Comunale interamente dedicata ai bambini, lo spazio Diocesano dei Salesiani

potrebbe rappresentare il più grande luogo educativo e di aggregazione dei nostri ragazzi.

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Donna nel Cuore

#Cuore #Energie #Donne

Registriamo purtroppo il persistere di un pensare comune che mortifica e soffoca una

grande fonte di energia per la comunità cittadina: le nostre donne. Dice Alda Merini in

una sua famosa poesia che la stessa figura di Cristo fosse capace di grandi miracoli poiché

era donna nel #cuore.

Nell’accezione laica di questo pensiero occorre risvegliare e liberare il cuore femminile

della nostra città, ridisegnarla e ripensarla in un’ottica di genere che si inserisca nel solco

del nostro tratto distintivo : la politica generativa.

La politica generativa è quella che crede nelle persone –scriveva il grande Guglielmo

Minervini- libera il bene e non si chiede “quante risorse stanzio” ma “quali #energie sono

in grado di attivare”.

L’istituzione comunale deve rapportarsi al territorio e alla difficile condizione delle donne

sanseveresi, con un’azione costante rivolta non solo alle politiche di genere, ma tesa a

favorire un maggiore avvicinamento delle #donne al mondo del lavoro, considerato il

tema cruciale del contrasto alla violenza.

In questo ambito sono preminenti temi collegati alla sicurezza e alla legalità, come la lotta

allo sfruttamento della prostituzione.

Spazi, salute, violenza contro le donne, lavoro, sono solo alcuni dei punti focali attraverso

i quali la città di San Severo dovrà sviluppare un progetto per il rinnovamento del suo

cuore, della sua anima più profonda, oggi purtroppo incagliata in retaggi profondamente

maschilisti.

Il Piano Sociale di zona ha previsto uno spazio notevole di lavoro per lottare contro ogni

forma di violenza e di discriminazione, ma anche in questo caso le nostre politiche sociali

e culturali dovranno puntare ad esperimenti paralleli alle attività meramente istituzionali

e che vedano il coinvolgimento di una consulta ad hoc e di tutti gli stakeholders.

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Museo a cielo aperto

#CulturaDiffusa #BeniComuni #FdSPatrimonioUmanità

#FondazioneVerdi #MaggioSanseverese

Non tutti conoscono la storia di Gibellina, cittadina del trapanese distrutta da un

terremoto nel 1968. Il sindaco dell’epoca, Ludovico Corrao, con l’intento di "umanizzare"

il suo territorio fortemente condizionato dalla mafia, pensò di ricostruire la nuova

Gibellina chiamando diversi artisti di fama mondiale come Pietro Consagra e Alberto

Burri, trasformandola di fatto in un museo a cielo aperto.

La storia di questa città siciliana è per noi fonte di ispirazione. Anche San Severo deve

puntare a trasformarsi in un museo a cielo aperto, attraverso iniziative che consentano la

caratterizzazione artistica dell’intera città. Combatteremo il degrado promuovendo una

massiccia produzione di opere d'arte distribuite in tutto l'ambito urbano, una città

consacrata alla #CulturaDiffusa, alla bellezza in tutte le sue accezioni.

(La Stella di Pietro Consagra a Gibellina Nuova)

Per quanto riguarda la streetart nello specifico, vogliamo proporre modelli di

riqualificazione sulla scia dei Muri d'Autore realizzati a Salerno, un'iniziativa che ha avuto

esiti straordinari. Non solo street art, l'idea è molto più complessa, riguarda una totale

reinterpretazione dello spazio come spazio artistico, culturale, educativo, di

umanizzazione, di celebrazione del bello, del buono, del vero, nel solco di una nuova

stagione per i cosiddetti #benicomuni.

In questo ambito è doveroso fare riferimento alla volontà di approvare la “liberazione”

dei beni comuni, sulla scia di quanto realizzato dall’Amministrazione Comunale di Napoli.

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I beni comuni rappresentano la sommatoria dei beni materiali e immateriali che

appartengono alla comunità dei cittadini e dei quali non può essere sottratto né il

godimento, né la possibilità di partecipare al loro governo e allo loro gestione.

Mutuando quanto descritto dall’Assessorato ai Beni Comuni del Comune di Napoli si può

affermare che si tratta di beni caratterizzati da una gestione condivisa e partecipata.

Attraverso il costante ricorso a partenariati punteremo ad una tutela dei beni culturali già

presenti e metteremo a disposizione la città intera a tutti gli artisti del mondo che

potranno utilizzarla come spazio creativo. Anche in questo caso seguiremo una logica

parallela, un binario istituzionale ed uno manageriale.

E’ di vitale importanza sperimentare nuove strategie per il recupero e la valorizzazione

dei palazzi padronali e dell’edilizia storica in genere.

Occorre chiaramente valorizzare tutte le espressioni della cultura sanseverese. Coniugare

le potenzialità culturali all’offerta turistica attraverso un Piano di Marketing territoriale

che preveda la creazione di una struttura comunale dedicata al turismo e alle strategie di

promozione del territorio.

Sarà necessario favorire l’ingresso di San Severo tra le città del circuito UNESCO,

chiedendo il riconoscimento della Festa del Soccorso come #patrimonioimmateriale

dell’umanità.

Questo passaggio implicherà chiaramente una rimodulazione della cabina di regia che

attualmente governa la nostra Festa Patronale. La definizione di ulteriori passaggi sarà

chiaramente soggetta a tutte le valutazioni del caso con tutti gli attori istituzionali

coinvolti e tutti i cosiddetti portatori d’interesse.

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Il Maggio sanseverese dovrà essere caratterizzato da una batteria di eventi culturali

riguardanti tutti gli aspetti prevalenti della nostra tradizione. Fermo restando che tutto

dovrà essere valutato all’interno di un Piano di marketing, forniremo delle linee

d’indirizzo relative al fascino della nostra tradizione, partendo ad esempio dalle grandi

potenzialità dell’arte sacra, il Corteo Storico legato a Carlo V, un evento specifico per la

promozione della nuova musica popolare e chiaramente la nostra gastronomia.

Occorre riconoscere anche la crescita esponenziale del culto

di San Severino Abate, Compatrono della Città. Attraverso il

messaggio del Santo è possibile ipotizzare la promozione di

eventi legati alla diffusione della la cultura della pace, della

non violenza e del dialogo tra i popoli.

Punto nevralgico del nostro programma riguarda un nuovo progetto per il rilancio del

Teatro Giuseppe Verdi sul piano nazionale e internazionale: la costituzione di una

Fondazione.

La #Fondazione del Teatro Verdi si rende necessaria per una gestione più moderna,

trasparente e competente di un bene culturale ,finora vittima dell’improvvisazione

politica. Attraverso questo nuovo soggetto giuridico con a capo un Cda di alto profilo sarà

possibile immettere nelle sue casse maggiori risorse pubbliche e private per far tornare il

Verdi alla sua vocazione originaria: la lirica.

In un quadro così articolato non poteva mancare l’idea di costituire una Commissione di

esperti per riscrivere a più mani la Storia della nostra Città. Tale esigenza è avvertita da

tanti protagonisti della vita culturale e crediamo sia giunto il momento di agire

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promuovendo un grande progetto di ricerca che possa trovare nella multimedialità il suo

tratto peculiare. Riscrivere la nostra storia è fondamentale data la mole di nuove

conoscenze che non hanno ancora trovato una raccolta sistematica.

Accanto a questo, sarà altrettanto necessario avvicinare le nuove generazioni alla nostra

storia locale con sintesi maggiormente fruibili rispetto alla pubblicazione specialistica che

seguirà chiaramente un altro percorso.

L’istituzione di un Albo locale di guide turistiche è un passo obbligato nel quadro

complessivo di questo progetto divulgativo.

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Laboratorio di una Nuova Europa

#PalazzoDEuropa #PattidiCollaborazione #RetiEuropee

Le relazioni tra le città e l’Europa sono oggi sempre più intense e articolate nonostante

l’avanzare del populismo sovranista. Le città che si sono mosse con strategie di rete sullo

scenario europeo hanno riaffermato già da decenni un ruolo di guida dei più generali

processi dovuti alla globalizzazione.

In altri termini, l’Europa delle città è più unita di quanto si possa pensare. Certamente

l’Unione Europea, per i limiti dovuti alla sua natura intergovernativa, può aver

rappresentato agli occhi di molti cittadini più un vincolo che un’opportunità, ma la sua

influenza nella stimolazione di innovative progettualità locali è stata enorme.

Grazie all’Europa le città hanno visto un progressivo riconoscimento del loro status di

attori nel panorama politico istituzionale, le cui potenzialità vanno ben oltre i vecchi Stati

nazione.

Le reti delle città europee, nel solco tracciato dall’applicazione del principio di

sussidiarietà, rappresentano lo spazio politico che San Severo deve poter sfruttare per

una nuova strategia di sviluppo generativo di valore, sia economico che culturale.

Ecco l’idea dei #PattiDiCollaborazione per la cultura ed il lavoro con l’obiettivo di

gemellarci con 27 città diverse, una per ogni Paese dell’Unione. Di qui la necessità di

recuperare interamente la struttura di Palazzo Celestini al fine di consacrarlo quale

#Palazzod’Europa, laboratorio di una nuova Europa Federale.

L’instaurarsi di legami di amicizia e collaborazione con altre comunità dell’UE, implicherà

un benefico e generalizzato accrescimento delle relazioni internazionali per la migliore

reciproca conoscenza e l’avvio di una stretta collaborazione tra i cittadini in ogni ambito

della vita sociale. Attraverso degli accordi bilaterali, infatti, il nostro territorio si

doterebbe di strumenti idonei a veicolare nuove competenze ed inaspettati strumenti

conoscitivi per la creazione di alleanze collaborative in ogni ambito socio-economico e

culturale e potrebbe ambire a posizionarsi in uno snodo nevralgico delle relazioni

internazionali, mediante l’adesione alla rete dei Comuni d’Europa.

Un processo anche in questo caso parallelo a quello istituzionale propriamente detto, che

ci vedrà impegnati nel cogliere tutte le opportunità previste da molti programmi europei,

in particolare il programma Urbact. L’importanza delle #RetiInternazionali già presenti:

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ritorneremo ad aderire al Patto dei Sindaci, cercando di interpretare un ruolo virtuoso

nelle politiche di sostenibilità ambientale.

Tutte le nostre attività verranno implementate seguendo le strategie di tutte le reti a

nostra disposizione: l’Aice (Associazione Internazionale Città Educative) le Healthy Cities,

creata dall’OMS. Sul fronte della sicurezza urbana l’European Forum for Urban Security,

delle politiche culturali con il NEMO - Network of European Museum Organisations, rete

indipendente di più di 30.000 organizzazioni museali in tutta Europa. Infine un grande

Progetto per potenziare il ruolo di San Severo con il suo Corteo Storico all’interno della

RETE DI COOPERAZIONE DEGLI ITINERARI EUROPEI DELL'IMPERATORE CARLO V, una

grandissima opportunità per ripensare e promuovere le nostre politiche culturali e la

nostra offerta turistica.

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Il Grande Oratorio

#InnovazioneSociale #Quartieri #BilancioPartecipativo

Immaginare la città come un luogo dove le relazioni umane siano il nesso causale della

promozione culturale, sociale, economica che tutti desideriamo. Nella mia personale

esperienza ho potuto sperimentare proprio in oratorio quanto sia decisivo il rapporto

umano per cambiare le mentalità radicate nell'egoismo e consentire a chi vive nel disagio

di trovare in se stesso (e negli altri) una via d'uscita.

E poi la centralità dei #bambini a cui bisogna dedicare tutti i nostri sforzi, rimodulando le

nostre politiche. Se una città non è a misura dei più piccoli non è una città civile, è una

città senza futuro. San Severo può cambiare se assume come modello luoghi di politica

generativa. L'oratorio è un modello che può ispirarci sotto questo profilo.

Promuovere la relazione può avvenire reinterpretando l’urbanistica, gli spazi pubblici, lo

sviluppo, le politiche culturali e sociali ma è principalmente una partita che riguarda il

rapporto di comunicazione tra Comune e cittadini: quanto siamo capaci di determinare

insieme le scelte. Ecco la necessità di creare Town Meeting, Comitati di Quartiere dove

possa realizzarsi un grande esperimento di democrazia diretta.

Accanto a questo percorso sarà necessaria l’attivazione dei classici strumenti previsti

dallo Statuto Comunale, quali chiaramente le consulte. È altrettanto chiaro il riferimento

alla questione del Bilancio partecipativo. Apriamo parentesi: è nostro impegno formale

formulare uno schema semplificato e trasparente di tutte le risorse a disposizione e del

loro impiego al fine di favorire un controllo partecipato dell’attività amministrativa.

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San Severo +Si Cura

#Sicurezza #LottaNonRepressiva #ControlloDelTerritorio

In questi anni di guerra che ha visto la nostra città trasformarsi nel set di un film

poliziesco, possiamo dire con fierezza di essere stati sempre in prima linea per

riaffermare il primato della legalità.

Abbiamo più volte richiamato l’attenzione dell’intera compagine politica su tutti gli

aspetti legati alla sicurezza, alla cultura della legalità, al controllo del territorio e alla

cosiddetta lotta non repressiva alla criminalità organizzata

Abbiamo promosso azioni concrete che hanno avuto conseguenze concrete:

Approvazione di 30 misure sulla sicurezza in Consiglio Comunale;

Approvazione di misure per la detassazione di attività commerciali vittime di atti

criminali;

Interrogazioni all’ex Ministro dell’Interno Marco Minniti;

Sit-in di protesta con relativa raccolta fondi destinati ad un’attività barbaramente

danneggiata da un grave attentato dinamitardo;

Su questi aspetti, più di altri, sappiamo di avere le idee chiare.

Nel solco tracciato in questi anni, riteniamo prioritario agire sul rapporto di fiducia tra

cittadini e istituzioni, un rapporto pesantemente minato dalle strategie criminali. I

delinquenti vogliono farci perdere la speranza per generare dipendenza, per intervenire

in sostituzione dello Stato nella gestione soprattutto del disagio in cui versano molti

cittadini.

Occorrerà ristabilire un rapporto, riacquisire credibilità, sconfiggere lo scetticismo,

partendo dal valore democratico rappresentato dalla massima assise cittadina.

Attorno a questi ovvi ma complessi elementi di riflessione sono state sviluppate tutte le

nostre proposte, rivolte principalmente all’Amministrazione Comunale e, in minima

parte, agli altri livelli istituzionali. La scelta non è casuale, essa deriva essenzialmente dalla

convinzione che l’Ente Locale, più di ogni altro, abbia il compito di intervenire sugli aspetti

sociali ed economici che determinano la tenuta del legame sociale. AL DI LÀ DELLE

PROPRIE COMPETENZE SPECIFICHE, sia si tratti di politiche relative alla sicurezza urbana

in senso stretto, sia si tratti di affrontare questioni più complesse come quella della lotta

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alla criminalità organizzata, l’Amministrazione Comunale deve esercitare, attraverso

adeguati strumenti, quel ruolo fondamentale di guida e d’ispirazione verso i valori positivi

della coscienza collettiva.

In termini semplici, la moral suasion è di sua competenza.

Se, accanto a fenomeni propriamente criminali, vi è a San Severo un alto livello di

illegalismo diffuso e di non rispetto anche delle più elementari regole di convivenza civile,

molto è da attribuire, oltre che al particolare momento di declino economico del Paese,

ad un bassissimo grado di coesione sociale e di un elevato livello di conflittualità.

La fiducia ha bisogno di occasioni d’incontro e di risposte concrete. Un’Amministrazione

che voglia incidere sulla realizzazione di quello che le scienze sociali definiscono il

“controllo sociale”, ovvero creare armonia fra le aspettative, le norme e il

comportamento dei singoli, deve impiegare sforzi e, per quello che è possibile, risorse,

per favorire al massimo sentimenti di amicizia e collaborazione tra cittadini.

Accanto alla fiducia c’è poi il tema del disagio, il secondo punto focale per sviluppare

riflessioni e proposte concrete sulla questione più complessa che riguarda la criminalità

organizzata.

In primo luogo, tenendo presente che non è stata mai scientificamente dimostrata una

correlazione lineare tra diffusione di sentimenti di insicurezza e andamento dei reati, è

possibile ipotizzare che il malessere diffuso a San Severo tragga origine da una più

generale incapacità della Città di rispondere alle sfide poste dal mondo contemporaneo.

Se è vero che nelle città avviene quel processo di traduzione locale dei sentimenti

d’insicurezza legati ai grandi fenomeni globali, la domanda di sicurezza dei sanseveresi,

con ogni probabilità, necessita di una diversa interpretazione, di un’indagine su quei

fattori non sempre direttamente collegati all’evento criminale del giorno.

Le stagione delle bombe (2015-2017) , ad esempio, ha avuto questo duplice effetto:

quello pratico di intimidire le vittime e quello sociale di scoperchiare la pentola a

pressione dell’insicurezza in cui versano molti nostri concittadini.

Nel nostro piccolo Comune ci sono circa 12.000 disoccupati; un sanseverese su due non

ha un lavoro. Molti dei diritti fondamentali delle famiglie e dei più piccoli sono

pericolosamente minacciati.

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Questo dato sconcertante è collegato a filo doppio con quanto innanzi descritto, ed è

nostra convinzione che il tema del disagio non possa essere solo considerato l’appendice

di una riflessione rituale sul tema della sicurezza, ma il punto di messa a fuoco principale

per cogliere cosa stia accadendo e sviluppare efficaci politiche di promozione della

legalità.

Non riteniamo ci sia una lineare corrispondenza, anche in questo caso, tra l’aumento dei

reati e la disoccupazione ma, è chiaro, che il disagio porta molti soggetti deboli ad essere

cooptati nella rete della cosiddetta criminalità “medio bassa”.

Infine, l’aspetto che forse desta maggior preoccupazione riguarda senza dubbio la

gestione di questo disagio economico e sociale da parte della criminalità organizzata.

Ecco perché possiamo affermare di trovarci in un momento delicatissimo per la storia

della città. Un momento in cui dobbiamo cercare di mettere in atto tutti gli strumenti

possibili per interrompere questa avanzata. La parola disagio ritorna prepotentemente al

centro della nostra prospettiva di ragionamento, perché è attorno ad essa che si stanno

sviluppando le strategie innovative d’impresa dei gruppi criminali.

In tal senso, si pensi al fenomeno delle false indennità di disoccupazione che potrebbe

essere presente anche a San Severo, al disagio legato al gioco d’azzardo. Tutti nuovi

ambiti di sviluppo della criminalità organizzata, su cui è opportuno chiedere un maggiore

impegno d’indagine all’Autorità Giudiziaria.

Ovviamente, non si possono non citare i business tradizionali come droga, usura e

estorsioni che sono il reale freno ad ogni ipotesi di ripresa socioeconomica.

Su questo, un’Amministrazione comunale, il livello di politica più prossimo alla comunità

dei cittadini, ha il compito difficile di progettare un’opera di liberazione basata su una

ricostruzione dei diritti di cittadinanza, attraverso soprattutto il rilancio dell’occupazione

e il miglioramento generale della qualità della vita. Occorre predisporre tutti quei possibili

interventi per far si che la comunità dei cittadini possa agevolare il lavoro delle Forze

dell’ordine e dell’Istituzione giudiziaria realizzando quella rete della legalità e quindi delle

informazioni che resta, com’è noto, l’unico modo per contrastare la criminalità in modo

significativo.

Questo è il perimetro, il quadro d’insieme, entro il quale ci siamo mossi per sviluppare le

proposte che non esauriscono assolutamente il ventaglio delle possibilità.

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Invitiamo a considerarle come un tentativo di approccio diversificato al tema della

sicurezza dei diritti.

La sicurezza discenderà dalla nostra capacità di prenderci #cura della gente della nostra

città.

Abbiamo previsto ben 30 misure per una strategia coerente. In queste misure non è

volutamente citato il Reparto Prevenzione Crimine per diversi motivi di principrio.

Occorre chiarire in tutta onestà che l’istituzione dell’#Anticrimine nella nostra città non

ha avuto quell’effetto pratico immaginato dai cittadini. Non si tratta di un cattivo

funzionamento del Reparto ma la sua stessa caratterizzazione non linearmente collegata

al territorio nel quale è stato insediato.

Il Reparto Prevenzione Crimine è itinerante, gli uomini sono impiegati in operazioni

esterne, in altre città, lì dove si presenta una emergenza criminale.

Il problema resta la carenza di organico del Commissariato, dei Carabinieri e anche della

Polizia Locale. In sintesi, non dobbiamo stupirci se assisteremo, nonostante l’Anticrimine,

ad una recrudescenza della criminalità locale con rapine, scippi e addirittura omicidi.

Riteniamo assolutamente positivo che il Reparto sia stato collocato nella nostra città ma

non dobbiamo cadere nell’errore di pensare all’Anticrimine come la panacea dei nostri

mali, per i quali occorre una strategia molto più articolata e complessa. A partire dalla

considerazione che c’è una differenza sostanziale tra presidio del territorio e controllo del

territorio.

Ecco il box contenente le nostre proposte:

1. REGOLAMENTO SULLA PARTECIPAZIONE . Occorre favorire una maggiore inclusione dei

cittadini e delle loro organizzazioni nei processi decisionali di competenza

dell’Amministrazione Comunale attraverso uno specifico Regolamento. Oltre a stabilire i

tempi e le modalità operative di forum, del Bilancio Partecipativo e di qualsiasi forma di

consultazione popolare, tale regolamento s’inserisce nella strategia volta a costituire i

cosiddetti Comitati di Quartiere per la codeterminazione degli atti di indirizzo

dell’Amministrazione.

2. COORDINAMENTO SCUOLE / AMMINISTRAZIONE COMUNALE Promuovere il

coordinamento tra l’Amministrazione e le scuole della città, attraverso l’Assessore con

delega alla Pubblica Istruzione, al fine di rendere il Comune un soggetto pienamente

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incluso nella pianificazione annuale e pluriennale dell’offerta formativa. Inserire i servizi

erogati dal Comune nella programmazione scolastica non come interventi esterni, svolti

per integrare l’offerta statale, ma come risposte ai bisogni dei cittadini, affinché i due

soggetti autonomi possano coordinarsi per programmare l’utilizzo efficace delle risorse.

3. CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI Al fine di avvicinare i giovani alle istituzioni

cittadine e impedire che vi sia un processo di estraneità alla polis, promuovere progetti

che alimentino il sentimento di appartenenza “civica”, valorizzando la storia locale. In

questo senso, potenziare l’esperienza del Consiglio “Comunale dei ragazzi” e del progetto

“La scuola adotta un monumento”.

4. PROTOCOLLO PER LA DISPERSIONE SCOLASTICA Tenuto conto che nella città di San

Severo, la popolazione scolastica dalle materne alle superiori è di circa 10.000 alunni (dati

dell’Ufficio pubblica istruzione) e che il tasso di dispersione scolastica è molto vicino al

10%, occorre raggiungere l’ambizioso obiettivo della piena scolarizzazione attraverso la

predisposizione, in collaborazione con gli Uffici Regionali, di uno specifico Protocollo

d’intervento.

5. MIGLIORAMENTO DELL’ANAGRAFE COMUNALE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA.

6. ITINERARI DIDATTICI SCUOLA/FORZE DELL’ORDINE Riattivare, per le scuole medie

inferiori e superiori, gli itinerari didattici per far conoscere ai ragazzi il sistema di

istituzioni preposte alla tutela della sicurezza della città, al fine di favorire una maggiore

vicinanza dei giovani cittadini alle forze dell'ordine, affinché queste siano viste come

presenza amica e punto di riferimento. Prevedere l'approfondimento di alcuni temi

specifici (quali uso e spaccio di sostanze stupefacenti, violenza negli stadi, stragi del

sabato sera, etc.) al fine di fornire informazioni e spunti di riflessione sui reati e

comportamenti che coinvolgono maggiormente, come vittime o autori, gli adolescenti.

7. ISTITUZIONE DELL’UFFICIO DECORO URBANO Promuovere la nascita di un apposito

ufficio “Decoro Urbano”, con il compito di raccogliere le segnalazioni dei cittadini e

realizzare azioni mirate relative all’igiene urbana, alla cura del verde, alla pulizia dei

graffiti, all’eliminazione manifesti abusivi, alla manutenzione generale di strade, facciate,

scalini, alla manutenzione della segnaletica stradale, al monitoraggio, cura e ripristino

degli elementi di arredo urbano

8. ORDINANZE PER SANZIONARE COMPORTAMENTI LESIVI DEL DECORO URBANO

emettere specifiche ordinanze per sanzionare i comportamenti lesivi del decoro urbano

attraverso l’approvazione di uno specifico regolamento di Polizia Urbana.

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9. RESTAURO E CURA DEI MONUMENTI IN COLLABORAZIONE CON LE SCUOLE

promuovere progetti di restauro dei monumenti cittadini, oggetto di atti vandalici, in

collaborazione con le Scuole.

10. COMITATO CITTADINO PER LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA DELLA SICUREZZA

Istituire uno specifico organo di coordinamento locale per le politiche di promozione della

legalità e della sicurezza urbana. Il Comitato, dotato di un regolamento comunale, dovrà

coadiuvare l’Amministrazione nello stilare un Documento annuale di Pianificazione

strategica, contenente obiettivi quantitativi e qualitativi sui seguenti aspetti legati alla

sicurezza urbana, già previsti nel Protocollo d’intesa tra il Comune di San Severo e la

Prefettura del 2013: incremento della collaborazione tra le forze di polizia dello Stato

ed i corpi di polizia municipale; periferie, progetti di riqualificazione delle aree

degradate, lotta ai fenomeni di emarginazione; affiancamento delle forze di Polizia per

incrementare l’azione di prevenzione e contrasto al fenomeno dello spaccio di droga e

per potenziare la vigilanza sulle dipendenze patologiche, con specifica attenzione al gioco

d’azzardo patologico; dispersione scolastica; prevenzione e contrasto del

commercio abusivo su suolo pubblico; Illegalismo diffuso. Il Comitato dovrà essere

costituito dai rappresentanti delle forze dell’ordine e da tutti gli organismi locali che

hanno dirette competenze istituzionali negli ambiti sopra elencati: scuole, associazioni di

categoria, parrocchie etc..

11. NUOVO REGOLAMENTO PER LA POLIZIA MUNICIPALE Provvedere alla riorganizzazione

totale del Corpo di Polizia Municipale; approvazione di un nuovo Regolamento, anche in

conseguenza delle nuove disposizioni regionali introdotte dalla Legge 37 del 14/12/2011.

Incremento del numero di agenti operativi su strada attraverso i seguenti provvedimenti:

12. ESTERNALIZZAZIONE DEL SERVIZIO VERBALI. Esternalizzazione di una parte delle

incombenze dell’Ufficio Verbali e ricognizione dei dati aggregati dell’attività

amministrativa del Comando di Polizia Municipale, al fine di individuare possibilità di

ottimizzazione delle risorse umane in base all’effettivo carico di lavoro legato ad ogni

tipologia di procedimento amministrativo.

13. AMPLIAMENTO DELL’ORGANICO DEL LOCALE COMMISSARIATO DI POLIZIA.

Chiederemo fino allo sfinimento, organizzando una serie di azioni di sensibilizzazioni

mirate nei confronti degli altri livelli istituzionali, l’ampliamento dell’organico del locale

Commissariato di Polizia, che ad oggi conta una decina unità adibite al servizio esterno di

controllo del territorio;

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14. REALIZZAZIONE DELLA CENTRALE OPERATIVA UNICA. Realizzazione della Centrale

Operativa Unica presso il Comando dei VV.UU.;

15. VIDEOSORVEGLIANZA PRESSO GLI INGRESSI DELLA CITTÀ. Installazione di nuovi

impianti di videosorveglianza presso tutti gli ingressi della città;

16. DIVISIONE CITTÀ IN QUATTRO QUADRANTI PER IL CONTROLLO EFFICACE DEL

TERRITORIO. Nell’ottica di coordinamento locale delle Forze dell’Ordine, chiederemo ai

vertici delle FF.OO. la divisione del territorio cittadino in quattro quadranti di intervento

(proposta del SIAP – Sindacato Italiano Agenti di Polizia). L’idea è quella di garantire un

completo controllo nei turni principali (mattina, pomeriggio e sera) affidando ad ogni

singolo corpo (Carabinieri, Polizia, Polizia Locale e Guardia di Finanza) un’area di

“maggiore presenza” rispetto alle altre. Si evidenzia che tale metodologia operativa,

suggerita dai rappresentanti sindacali delle Forze dell’Ordine, è stata sperimentata nella

città di Foggia con notevoli risultati.

17. NUOVA SEDE PER IL COMMISSARIATO DI POLIZIA.

18. CONTROLLO DELLE AREE DISMESSE NELL’AGRO DI SAN SEVERO. Chiederemo

interventi mirati di controllo delle aree dismesse nell’agro di San Severo. Valuteremo

inoltre la costituzione di uno specifico reparto di Polizia Locale per la repressione dei

crimini ambientali e non nelle aree rurali del nostro territorio;

19. PIANO ANNUALE DI CONTROLLI STRAORDINARI E CONGIUNTI POLIZIA / VV.UU.

Chiederemo la predisposizione di un Piano annuale di controlli straordinari e congiunti tra

Polizia di Stato e Polizia Municipale, ed esattamente: controlli con etilometro, controllo

dei locali pubblici relativamente sulla possibile somministrazione di bevande alcoliche a

minori, controlli centri scommesse e delle sale slot, controlli ciclomotori etc..

20. REGISTRO DELLA VIDEOSORVEGLIANZA PRIVATA Istituire il “Registro della

videosorveglianza privata” su modello città di Asti, per consentire alle forze dell'ordine di

guadagnare tempo nell’individuazione degli autori dei crimini.

21. CONTROLLO DI VICINATO Acquisito il parere del Prefetto e in un quadro di

coordinamento affidato alla Polizia Municipale, promuovere la sperimentazione

“controllo di vicinato” nei quartieri periferici della città.

22. AGENZIA PER LA LOTTA NON REPRESSIVA ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA

Considerato che l'istituzione dell'Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità

organizzata del Comune di Bari ha costituito un'esperienza unica nel panorama italiano,

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tanto da essere considerata dall'ONU una best practice e che il suo principale obiettivo è

quello di costruire una strategia stabile di contrasto ai fenomeni criminali e di sostegno

alle fasce di popolazione più esposte al rischio criminale, proporre all’Agenzia uno

specifico “Accordo di collaborazione”, anche al fine di esportare tale modello nella

Provincia di Foggia. Informazioni sull’Agenzia presenti sul sito web del Comune di Bari.

L'Agenzia ha al proprio interno gruppi di lavoro che si occupano di minori, detenuti ed ex

detenuti, vittime di reati, partecipazione dei cittadini e sensibilizzazione, analisi dei

fenomeni criminali. È l'unico luogo dove assistenti sociali, presidi, poliziotti, magistrati,

esponenti delle istituzioni carcerarie, lo stesso sindaco, lavorano insieme scambiandosi

informazioni ed esperienze e costruendo progetti condivisi. Le iniziative dell'Agenzia sono

finanziate, oltre che dal civico bilancio, dai fondi ottenuti dalla sistematica costituzione di

parte civile del Comune di Bari nei processi di mafia. I partners istituzionali dell'Agenzia

sono: la Provincia di Bari, il Centro per la Giustizia Minorile di Bari, l'Ufficio di Servizio

Sociale per i Minorenni di Bari, il Tribunale per i Minorenni di Bari, la Procura presso il

Tribunale per i Minorenni di Bari, il Tribunale di Bari, il Provveditorato Regionale per

l'Amministrazione Penitenziaria, l'Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, l'Ufficio di

Esecuzione Penale Esterna del territorio di Bari e l'Università degli Studi di Bari. L'Agenzia

si struttura sulla base delle seguenti aree tematiche: analisi e ricerca dei fenomeni

criminali, partecipazione attiva dei cittadini e delle istituzioni e sensibilizzazione,

Assistenza alle vittime di reato, affari giuridici, reinserimento detenuti ed ex detenuti.

23. CONTRASTO AL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO In accordo con l’Osservatorio

Regionale sul GAP e il Dipartimento Dipendenze Patologiche della ASL Foggia, vogliamo

porre in essere tutti gli adempimenti e le disposizioni previste nella L.R. 43/2013 relativa

al “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (GAP)”.

24. PIANO TRIENNALE ANTICORRUZIONE.

25. TRASPARENZA DEGLI INCARICHI ESTERNI DI COLLABORAZIONE E CONSULENZA

Sollecitare inoltre il Segretario Comunale, affinché tutte le Aree comunali trasmettano

tempestivamente, così come previsto dalla normativa vigente, i dati non presenti e/o

incompleti nella specifica sezione “Amministrazione Trasparente” del sito istituzionale del

Comune di San Severo, con particolare attenzione ai dati relativi a “Consulenti e i

collaboratori” esterni.

26. SOFTWARE PER LA SEGNALAZIONE ANONIMA DI ILLECITI Al fine di rafforzare la rete

dei controlli interni, per agevolare i fenomeni di emersione delle fattispecie di illecito,

impegnare l’Amministrazione ad attivare formalmente la procedura per la segnalazione di

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presunti illeciti da parte dei dipendenti comunali, definita attraverso l’emanazione di

precise Linee Guida e l’eventuale l’utilizzo di software specifico per il whistleblowing.

Ulteriori proposte inviate all’Amministrazione Comunale a dicembre 2016

27. PATTUGLIAMENTO NOTTURNO. Inseriremo nel D.U.P. i progetti per il potenziamento

dei servizi di controllo notturno facenti capo alla Polizia Locale, volti anche alla

prevenzione (alcol test e stupefacenti), in coordinamento con le Forze di Polizia dello

Stato. Tali misure sono finanziabili attraverso il fondo delle risorse decentrate come

previsto dall’art.15 del C.C.N.L. del 01/04/1999 e dall’art.208 comma 4 del Codice della

Strada (proventi contravvenzionali).

28. CONCORSO PUBBLICO PER ASSUNZIONE DI NUOVI VIGILI URBANI stante la evidente

carenza di Personale che caratterizza il Comando di Polizia Municipale di San Severo (- 40

unità rispetto a quanto previsto dalla D.O.), avvieremo l’iter procedurale per l’indizione di

apposito Concorso Pubblico per Ufficiali (cat.D) e Agenti (cat.) di Polizia Municipale.

29. FONDO COMUNALE DI SOLIDARIETÀ PER LE VITTIME DELLA CRIMINALITÀ. Valutati gli

aspetti legati al bilancio dell’Ente è nostra intenzione istituire un tavolo permanente su

“legalità e sicurezza” anche al fine di formalizzare l’istituzione di un Fondo comunale di

solidarietà per le vittime delle criminalità. Condizione ineludibile per l'accesso al Fondo

dovrebbe essere, a nostro avviso, la collaborazione con Forze dell’Ordine. Il Fondo

avrebbe inoltre carattere integrativo rispetto al Fondo di solidarietà per le vittime del

racket (e dell'usura) istituito con Legge 44/1999.

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San Severo SMART

Total Quality Management

#SmartCity #SmartGovernance #Efficienza

La città smart, la città intelligente, è oramai un evergreen nei programmi elettorali. Ma è

possibile parlare di #smartcity soltanto per la presenza di tecnologia? In realtà, la

costruzione di una città intelligente dipende dalla qualità della relazione che i cittadini

hanno con quest’ultima.

La radice di una smart city è sociale.

San Severo dovrà implementare nuovi strumenti partendo quindi dal suo contesto di

relazione, intercettando risorse per migliorare attraverso la tecnologia la mobilità,

l’energia, la comunicazione, l’ambiente, gli aspetti produttivi, la democrazia e il suo

modello amministrativo. Sarà possibile innovare solo attraverso un notevole percorso

educativo che abbracci la consapevolezza di puntare a nuovi stili di vita e soprattutto

fortificando la coscienza ambientale, individuale e collettiva.

La nostra visione è compatibile con un modello smart per il ruolo nevralgico dato proprio

alla coesione sociale; la rilettura dei processi vitali e nevralgici del nostro contesto urbano

è il primo passo per migliorare la qualità della vita, le opportunità sociali, il benessere e lo

sviluppo economico.

Innanzitutto Smart Mobility, una sfida decisiva per la nostra comunità invasa da un

traffico irrazionale. All’interno di un Piano Complessivo per la mobilità sostenibile, sarà

necessario compiere scelte drastiche per disincentivare l’uso improprio dell’auto,

dotando le aree centrali della città di parcheggi scambiatori che fungano anche da

stazioni per circolari a metano.

Sarà oltre modo necessario sperimentare il car sharing di comunità o condominiale,

ripristinare i percorsi ciclabili a patto di approvare un Piano complessivo che contenga

misure per educare e incentivare i cittadini a usare le bici. Al momento non è possibile

valutarne la fattibilità ma potrebbe essere possibile ripercorrere l’esperienza di altri

comuni italiani che hanno addirittura pagato i cittadini che hanno utilizzato la bici per

andare a lavoro, attraverso una app e con un tetto massimo di 50 euro mensili.

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Smart Environment, ovvero rendere l’ambiente della nostra città sempre più pulito. Un

concetto un po’ complicato da comprendere che riguarda il ruolo di ogni singolo cittadino

e delle sue azioni quotidiane rispetto all’utilizzo di energie rinnovabili, al controllo e

monitoraggio dell'inquinamento, alla pianificazione delle aree verdi, all’ efficienza

dell'energia e delle risorse e soprattutto il trattamento smart dei rifiuti.

Sarà fondamentale l’uso della tecnologia per migliorare la qualità del servizio di raccolta

differenziata porta a porta, per implementare il sistema della tariffazione puntuale

definito nella parte di questo Programma dedicata alle politiche ambientali.

Altro passo fondamentale potrebbe essere rappresentato da una conversione del nostro

sistema di illuminazione pubblica in chiave Smart su modello Livorno. Il risparmio

energetico ed economico sarebbe notevole.

Smart living, la promozione dei nostri contenuti attraverso progetti per sfruttare al

massimo le potenzialità della rete. San Severo dovrà valorizzare la propria immagine, le

proprie tradizioni, la propria identità e, in generale, il proprio patrimonio attraverso la

virtualizzazione, con nuovi servizi locali e condivisi. La multimedialità può rappresentare

strumento di coesione sociale, fortificando la nostra identità e, allo stesso tempo, aprirci

al mondo.

In questa ottica sarà prioritario, all’interno del Piano di Marketing territoriale,

promuovere la nostra offerta turistica sul web, virtualizzando l’intero patrimonio della

città.

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La tecnologia sarà fondamentale per rafforzare il nostro progetto di Governo

partecipativo. Smart People, per definizione “fondare la città smart su una ritrovata

consapevolezza e partecipazione nella vita pubblica”. I Comitati di quartiere, il

Regolamento per la codeterminazione degli atti di indirizzo, vedranno l’implementazione di

nuove tecnologie.

Parlare di Smart economy in un contesto fortemente depresso può apparire azzardato,

poco realistico. Invece, è nostra ferma convinzione che una nuova stagione per la crescita

economica di San Severo possa avverarsi partendo proprio da un sistema di nuove

imprese con alto livello tecnologico.

Prima di introdurre la nostra visione rispetto alla gestione dell’Ente comunale, occorre

accennare anche all’approccio della Smart Governance.

La tecnologia per cambiare radicalmente il rapporto tra i sanseveresi e la Pubblica

Amministrazione, non solo rispetto alla semplificazione burocratica. Dobbiamo parlarci,

dobbiamo orientare strategicamente il nostro Comune verso un rapporto più

trasparente e veloce con i cittadini soprattutto rispetto ad un obiettivo di fondo: non si

cambia la città senza la partecipazione attiva della rete e delle reti dei cittadini.

Governare la complessità attraverso la tecnologia, promuovere il controllo diffuso non

solo sugli atti amministrativi ma anche sulle scelte strategiche nei campi più disparati.

Non solo Pec gratuita per i cittadini e cose di questo tipo, parliamo di codeterminazione

nelle scelte.

Implementare un sistema di Smart Governance significa, contestualmente, avere il

coraggio di implementare un nuovo approccio alla gestione amministrativa dell’Ente.

Puntiamo al cosiddetto Total Quality Management.

Il Comune nell’ottica aziendale Il processo di cambiamento delle dinamiche

amministrative non può che ruotare intorno alla ‘concezione aziendale’ dell’ente locale

Comune, il quale - senza volerne negare la natura tipica di ente pubblico - va concepito

come una struttura in grado di erogare servizi secondo logiche di programmazione e

attraverso l’adozione di criteri e principi di #efficienza, efficacia ed economicità propri

delle imprese e di altre organizzazioni.

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Applicare e metabolizzare tali principi implica il ripensamento delle tradizionali forme di

governo e lo sviluppo di determinate capacità strategiche e di programmazione delle

attività.

Il piano di miglioramento della complessa struttura amministrativa comunale, delle sue

performance e, quindi, del suo livello qualitativo, prevede l’adozione di un approccio di

tipo sistemico e di opportuni strumenti di indagine.

La Qualità Totale (QT) e il Total Quality Management (TQM) La Qualità si pone da tempo

come fronte aggiuntivo di intervento nei processi di generazione del valore da parte di

un’entità organizzativa che voglia tendere all’eccellenza. Il TQM è probabilmente la più

valida metodologia per raggiungere l’obiettivo.

In ottica TQM l’organizzazione va vista come un sistema olistico, in cui i differenti

sottosistemi, proiettati al raggiungimento dei propri fini specifici, vengono

costantemente integrati dal management per realizzare il complesso dei fini

dell’organizzazione. La quale diviene ‘eccellente’ nella misura in cui lo stesso

management riesce ad elaborare e trasmettere una vision completa e integrata,

orientando persone e processi verso i fini di sistema, attraverso una gestione unitaria che

possiede il suo collante in un nucleo centrale di valori condivisi.

I principi alla base del TQM sono:

1. Orientamento ai risultati - 2. Centralità del cittadino - 3. Leadership - 4. Gestione del

Sistema in termini di Processi - 5. Coinvolgimento e sviluppo del Personale - 6.

Innovazione e Miglioramento - 7. Sviluppo della Partnership - 8. Responsabilità sociale.

Gli otto principi evidenziano che il TQM non si limita al complesso delle relazioni interne

all’organizzazione, ma si estende anche ai rapporti con l’esterno, promuovendo

l’interazione con i numerosi interlocutori in una logica di rete improntata al dialogo e alla

negoziazione, al fine di promuovere, insieme all’eccellenza organizzativa, lo sviluppo

socio-economico del territorio.

Il TQM, quindi, non è solo un modello di razionalizzazione dei sistemi di organizzazione e

amministrazione, ma anche e soprattutto una concezione che attraversa orizzontalmente

l’intera struttura, permeando il sistema sociale entro il quale opera.

La Qualità è prima di tutto un elemento di cultura.

L’obiettivo del miglioramento continuo Per tendere all’eccellenza è necessario dotare

l’organizzazione dei necessari strumenti per raggiungerla, formare adeguatamente le

risorse umane e, soprattutto, diffondere la cultura del miglioramento continuo (kaizen),

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sul presupposto di una costante e diretta relazione tra l’aumento della performance

interna e la soddisfazione del cittadino.

La logica del kaizen comporta la necessità di misurare e valutare l’efficacia dell’azione

amministrativa, principalmente in relazione alle prestazioni rese alla collettività. Un valido

strumento in grado di esprimere giudizi quantitativi su elementi di carattere qualitativo è

il Modello di Business Excellence messo a punto dall’European Foundation for Quality

Management (EFQM).

MODELLO EFQM PER L’ECCELLENZA

Il Modello EFQM (alla base del Common Assessment Framework) prevede nove ‘criteri’

guida, distinti in risultati e fattori organizzativi che concorrono a determinarli, ai quali

assegna pari peso, legittimando il rilievo attribuito ai risultati percepiti dai cittadini (e in

generale dai vari stakeholder) in un approccio gestionale di QT.

Il Common Assessment Framework (CAF) L’autovalutazione è un punto di partenza

obbligato per qualsiasi percorso di miglioramento. L’amministrazione deve poter valutare

le proprie performance organizzative, individuare le priorità rispetto alle quali intervenire,

pianificare i cambiamenti in modo funzionale alle proprie esigenze. Il CAF (basato sul

Modello EFQM) consente all’amministrazione di ‘scattare una fotografia’

dell’organizzazione (o di una sua parte), evidenziandone, sulla base di un’analisi

strutturata, i punti di forza e le aree di miglioramento.

L’applicazione del modello CAF segue tre macrofasi di lavoro: 1. Realizzazione

dell’autovalutazione (attraverso specifici strumenti di analisi, quali interviste ai Dirigenti,

questionari per il personale, focus group con i funzionari, analisi dei risultati) - 2.

Individuazione e realizzazione dei piani di miglioramento (sulla base dei punti di forza e

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delle aree di miglioramento individuati con l’autovalutazione) - 3. Monitoraggio, verifica

dei risultati raggiunti e riesame delle iniziative.

Ai fini dell’efficacia dello strumento, l’amministrazione applicherà periodicamente

pratiche di autovalutazione delle prestazioni, traducendo i risultati ottenuti in concreti

piani di miglioramento, e sottoponendo - con altrettanta buona priodicità - gli stessi

risultati a validazione esterna (percorsi di certificazione, partecipazione a premi nazionali

e internazionali, come il Premio Qualità PP.AA., e pratiche di valutazione tra pari secondo

logiche di benchmarking).

Gestione per Processi Il passaggio ad una gestione per processi rappresenta sicuramente

una delle maggiori criticità nel percorso verso l’eccellenza amministrativa. Per tale motivo

è necessario introdurre un sistema integrato di gestione per la Qualità, in conformità alle

Norme ISO 9001, oltre ad un sistema di gestione ambientale, in conformità alla norma

ISO 14001. Verranno richieste entrambe le certificazioni ad Organismi accreditati.

La gestione per processi è un efficace sistema di organizzazione in grado di garantire

indici altissimi di qualità ed eccellenza. Va superata l’idea tradizionale di organizzazione

verticale e funzionale, poiché è proprio la gestione degli spazi ‘interfunzionali’ ad offrire i

più ampi potenziali di miglioramento.

La logica per processi comporta un’analisi ed una progettazione dell’organizzazione

basata su un insieme di attività omogenee dal punto di vista dell’output, correlate tra loro

al di là dei confini funzionali, non più incentrata sui concetti classici di attività, compiti e

funzioni gerarchicamente connessi.

In una prima fase di sperimentazione, lungo un percorso di progressivo avvicinamento ad

un efficace e strutturato sistema di gestione per processi, ci si potrebbe avvalere della

facoltà prevista dal comma 8 dell’art. 8 del Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e

dei Servizi del nostro Comune, che prevede la possibilità di definire ‘Unità di Progetto’

finalizzate «[…] al perseguimento di specifici obiettivi complessi, di grande rilevanza,

individuati dall’Amministrazione e che necessitano della massima integrazione tra

specifiche professionalità e competenze trasversali».

Centralità del cittadino, individuazione dei bisogni e rilevazioni di customer satisfaction In

ottica TQM il cittadino diviene soggetto attivo di una relazione bidirezionale tra

l’espressione dei bisogni e la valutazione della soddisfazione rispetto ai servizi erogati

dall’ente, delineando un classico circuito di marketing.

Riuscire ad individuare le attese del cittadino è indispensabile per trasferire al servizio

erogato il valore che lo stesso cittadino si aspetta. Il modello matematico-statistico

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dell’Analytical Kano è tra i più validi strumenti per studiare, decodificare e soddisfare le

esigenze della collettività.

Consente di leggere e interpretare le attese del cittadino, e quindi di offrire un servizio

che le rispecchi o anticipi, impedendo la dispersione di risorse nella creazione di valori

non apprezzati.

Nello specifico, l’analisi è finalizzata a comprendere quanto e in che modo i requisiti del

servizio erogato soddisfino le attese dei cittadini, in modo da poter intervenire con

eventuali correttivi.

Come per il CAF, le analisi condotte con l’Analytical Kano acquistano valore nella misura

in cui vengono realizzate con periodicità predefinite e collegate strutturalmente al

processo decisionale, in modo da adeguare tendenzialmente l’offerta dei servizi alle

dimensioni quali-quantitative della domanda.

Una nuova organizzazione della macchina comunale, rispondente ad una logica politico

amministrativa assolutamente nuova rispetto al passato: esatta corrispondenza tra

obiettivi politici, obiettivi dell’apparato di gestione, obiettivi di Comunità.

Tutto questo sarà possibile grazie alla individuazione di un Dirigente specifico per la

gestione del personale, l’attivazione in Staff di una Unità per il Controllo di Gestione, la

Trasparenza, gli adempimenti relativi all’Anticorruzione e la vigilanza sui contratti,

l’istituzione di una Unità di Coordinamento delle Aree Tecniche e la creazione di una

struttura ad hoc per la Comunicazione.

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In quest’ottica si rende necessaria la riprogrammazione del servizio Ufficio relazioni con il

pubblico (URP). L’Amministrazione Comunale, per uscire dalla propria autoreferenzialità,

deve dedicarsi all’ascolto dei Cittadini per riprogettare le politiche pubbliche e

l’erogazione dei servizi sulla base dei bisogni reali dei destinatari di tutte le attività.

Questo processo avrà luogo preferibilmente con un approccio dal basso verso l’alto

(botton up) al fine di raccogliere tutte le informazioni sulle preferenze, aspettative ed

esigenze del Cittadino che andranno integrate in una banca dati in grado di generare un

quadro conoscitivo del territorio direttamente dipendente dall’obiettivo strategico che si

vuole perseguire.

L’idea è di collocare questa struttura polivalente presso i locali di proprietà comunale in

Piazza Allegato. Un luogo di incontro e di orientamento per i nostri cittadini. La struttura

sarà dotata di Sportello H e di un Punto Europa, uno sportello di consulenza gratuito di

progettazione in ambito europeo e nazionale per tutti i cittadini.

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Sport per la rinascita e l’inclusione

#CartaDelloSport #SportelloSport #NuoviImpianti

Nel solco di una San Severo che si propone come città educativa, un ruolo determinante

dovrà essere giocato senza dubbio da un nuovo corso per le politiche dello sport.

La nostra Agenda riconoscerà il ruolo di promozione del benessere fisico e mentale di

ogni disciplina, la funzione educativa dello sport nel rafforzamento dei valori sociali

fondamentali, il suo compito nevralgico per la coesione sociale. Accanto a questi aspetti è

bene ricordare anche le grandi potenzialità di promozione del territorio, di crescita

dell’occupazione legate direttamente e indirettamente al mondo dello sport.

Il nostro primo obiettivo sarà quello di siglare una Carta dello Sport per l’Inclusione

sociale, un grande accordo tra il nostro Comune e le società sportive, le associazioni, le

imprese e tutti i soggetti operanti nel settore che stabilisca in modo trasparente, chiaro

ed inequivocabile: le modalità e la quantità dei finanziamenti diretti dell’Ente alle varie

società sportive, un nuovo Regolamento per la fruizione e la gestione degli impianti

sportivi, le modalità di integrazione delle politiche dello sport con le politiche sociali.

Rispetto a quest’ultimo punto preme sottolineare che i nostri Servizi Sociali dovranno

sostenere il lavoro delle società sportive per il ruolo che di fatto hanno, ossia quello di

essere il primo veicolo per l’inclusione sociale.

La nostra Amministrazione cercherà di rispondere finalmente a tutte le domande che gli

sportivi sanseveresi continuano a porre da anni. In cambio chiederà una forte

collaborazione per incentivare la pratica sportiva dei bambini, dei giovani e degli anziani

appartenenti alle fasce economiche più deboli.

Tra i nostri obiettivi vi è sicuramente l’istituzione di uno Sportello dello Sport all’interno

della Struttura polivalente di Comunicazione del nostro Comune di cui sopra.

Resta nevralgica la questione riguardante gli impianti, la messa in sicurezza e

l’accessibilità totale di quelli esistenti, e la grave carenza di nuove strutture.

Riteniamo di dover utilizzare i quartieri, le scuole e le parrocchie come punti focali per

una ricognizione puntuale di tutte gli impianti sportivi presenti e, ove necessario, il loro

recupero valutando al contempo la possibilità di affidare la gestione degli stessi ad

associazioni tramite precisi protocolli d’intesa.

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Non conosciamo il grado di adesione delle nostre scuole al Progetto Scuole Aperte per lo

Sport promosso dal MIUR e dal CONI. In ogni caso dobbiamo anche intervenire sui

meccanismi di gestione delle palestre scolastiche.

È necessario un Piano strategico che ci consenta di definire un insieme di obiettivi

raggiungibili nel breve, medio e lungo termine, per dotare la città di spazi sportivi

all’aperto e nuovi impianti polivalenti per rispondere alla grandissima domanda

proveniente dal nostro contesto sociale.

Occorre investire nello sport in termini forti, attivando tutte le possibilità di

finanziamento pubblico e comunitario a nostra disposizione.

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Difendere la Sanità Territoriale

#DomandadiSalute #ComitatodeiSindaci #PianoPerLaSanità

Costituita da 61 comuni, all’interno dei quali vi sono tantissime attività sanitarie a fronte

di soli tre “ospedali di riferimento”, la nostra ASL ha una mission che può dirsi

specificamente territoriale. Il termine “Ospedale di riferimento” non è casuale perché alle

nostre strutture, pur dotate di nicchie di eccellenza, non è richiesto di competere con i

due colossi comprensoriali ossia, Casa Sollievo e gli OORR di Foggia, che invece devono

intercettare i bisogni di salute di terzo livello.

La tendenza delle recenti politiche sanitarie è quella di riconoscere come vera vocazione

delle ASL la sanità territoriale, ossia l’articolazione in ogni comune di attività sanitarie

pienamente aderenti ai bisogni di salute della popolazione di riferimento, con il valore

aggiunto della integrazione socio sanitaria. Una prima criticità riguarda sicuramente la

mancanza di un’adeguata organizzazione dei servizi che parta dai reali bisogni di salute

della popolazione, evidenziati dai vari documenti prodotti dalla Unità di Statistica ed

Epidemiologia (Stato di salute della popolazione ASL FG ) che pochi si prendono la briga di

leggere.

Spesso tutto si risolve in un’articolazione sconnessa, dovuta alle pressioni sulle varie

Direzioni Generali da parte delle varie componenti politiche. Si prescinde dalla necessità

di garantire efficienza ed efficacia, favorendo la nascita di servizi non aderenti ai reali

bisogni di salute e destinati molto velocemente a morire, sia per mancanza di risorse, sia

per il venir meno dei personalismi che ne hanno determinato l’attivazione.

Venendo ai Distretti Sanitari, occorre evidenziare le criticità relative alla realtà del nostro

Distretto di San Severo, dove comuni quali Serracapriola e Chieuti, essendo

transfrontalieri, andrebbero presidiati con attività in grado di contrastare il forte indice di

attrazione verso il Molise e quindi la mobilità passiva extraregionale. I presidi sanitari di

queste comunità languono nel più totale abbandono. Che dire poi della mancanza

assoluta di una governance per cui i vari servizi territoriali, senza l’azione di raccordo che

dovrebbe esercitare il Distretto, effettuano sovrapposizione di interventi portando alla

dispersione di risorse economiche? Si pensi all’attuale situazione di San Severo con

ambulatori distrettuali e ospedalieri allocati nella stessa struttura (Ospedale Teresa

Masselli), segno evidente di una scellerata sovrapposizione dell’offerta sanitaria.

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Riteniamo che si debba intervenire con urgenza, dedicando gli ambulatori ospedalieri alla

esclusiva cura di particolari patologie. La Legge Regionale sulla riorganizzazione della

sanità territoriale n.25 del 2006 viene completamente disattesa soprattutto in quella

parte in cui prevede che le Istituzioni locali dovrebbero poter far sentire la propria voce:

pensiamo alla Conferenze dei Sindaci del Distretto, organismi collegiali allargati alla

Direzione dello stesso per la elaborazione dei Piani Territoriali delle Attività.

Occorre dare piena attuazione alla L.R. n. 25/2006 al fine di realizzare una concreta

articolazione di attività sanitarie aderenti ai bisogni di salute nei vari comuni della

Provincia di Foggia.

Accanto a richiami volti a potenziare il nostro Presidio Ospedaliero e scongiurare ogni

ipotesi di ridimensionamento, riteniamo di dover interpretare un nuovo ruolo all’interno

dell’organismo più importante per un’amministrazione comunale ossia, il Comitato dei

Sindaci del Distretto Sanitario di San Severo.

L’unico strumento concreto che un Sindaco possiede per affrontare problematiche

inerenti il SSN è il Comitato dei Sindaci, gestito attraverso un opportuno regolamento.

Attualmente San Severo è comune capofila di 8 comuni e tutte le volte che è stato

convocato un comitato è sempre andato deserto per mancanza di numero legale.

Tutto questo non è accettabile.

Ci proponiamo di affrontare la situazione attuando queste strategie:

Modificare il REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DEI

SINDACI DEL DISTRETTO SANITARIO DI SAN SEVERO, al fine di inserire la frequenza

con cui il Comitato deve riunirsi – almeno bimestrale-, le modalità di divulgazione

dei verbali di riunione mediante conferenza e rassegna Stampa, e ridurre il

numero minimo legale perché il COMITATO possa deliberare (oggi sono necessari

4 comuni presenti) ad un numero di comuni pari a 3 (tre).

Audit interno di Distretto Sanitario di San Severo, per la verifica del rispetto dei

requisiti del DM/70 in accordo alla popolazione, ai sevizi previsti, ma anche, e

soprattutto, alle reali necessità della popolazione (domanda sanitaria).

Redazione di un nuovo Piano per la sanità territoriale, con un grande ruolo per gli

aspetti legati alla prevenzione.

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SanSevero21 . SanSevero2030

#ObiettiviDiComunità #SistemadiGestioneAmbientale

#TariffazionePuntale #CarFree

Le sfide da vincere per la nostra comunità sono essenzialmente tre: la lotta alla

criminalità, la creazione di posti di lavoro, la salvaguardia dell’ambiente.

La nostra logica programmatica non considera questi come obiettivi di un programma

politico amministrativo, si tratta invece di obiettivi di comunità. Questo ribalta la stessa

concezione della politica, dove il cittadino non è più considerato soggetto passivo o

semplice spettatore: la complessità ci obbliga a considerare il raggiungimento degli

obiettivi come responsabilità comune.

Ciò premesso, per quanto riguarda il terzo obiettivo di comunità relativo alla salvaguardia

dell’Ambiente occorrerà implementare un nuovo Sistema di Gestione Ambientale per

analizzare e migliorare le performance ambientali della nostra città.

Questo Sistema viene strategicamente orientato da un quadro di riferimento

rappresentato dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dagli Accordi Globali sullo Sviluppo

sostenibile.

Seguendo queste tracce sarà possibile orientare ogni singola scelta amministrativa, le

politiche promosse da ogni singolo assessorato, gli stili di vita dei nostri cittadini.

L’Agenda 2030 è un documento adottato dai Capi di Stato in occasione del Summit sullo

Sviluppo Sostenibile del 25-27 settembre 2015, che fissa gli impegni per lo sviluppo

sostenibile da realizzare entro il 2030, individuando 17 Obiettivi (SDGs - Sustainable

Development Goals) e 169 target.

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Questi obiettivi riguardano il genere umano, si tratta anche in questo caso di impegni

Comuni. Si tratta di un documento che ci obbliga a reinterpretare i nostri modelli di

Governance, ad attivare percorsi innovativi pienamente rispettosi di un Mondo che

abbiamo preso in prestito dai nostri figli.

Parallelamente a questa prospettiva abbiamo anche l’Accordo di Parigi, nell’ambito della

Convenzione quadro sui cambiamenti climatici (UNFCCC), che stabilisce l’impegno

comune di contenere il riscaldamento terrestre ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli

preindustriali, facendo il possibile affinché si mantenga entro 1,5°C.

È chiaro quanto sia estremamente complesso operare scelte Amministrative che

andranno ad incidere profondamente sugli stili di vita dei nostri cittadini, ma non

abbiamo altra scelta. Il nostro pianeta è in pericolo.

Le nostre politiche ambientali per San Severo prevedono:

1) Azione politica amministrativa costantemente orientata sotto il profilo

programmatico ed esecutivo al raggiungimento di obiettivi globali di sviluppo

sostenibile;

2) Tutela del territorio attraverso l’attivazione di strumenti di controllo partecipato

su tutti i progetti che hanno un impatto ambientale;

3) Smart Environment, applicazione di strategie innovative e tecnologicamente

avanzate per monitorare lo stato di salute della nostra città, consentendo ai

cittadini di acquisire maggiore consapevolezza sulle conseguenze ambientali di

ogni singola azione della loro quotidianità;

4) Consumo responsabile delle risorse, con particolare riferimento all’Acqua. In tal

senso applicheremo un protocollo per la progettazione delle opere pubbliche e

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per i progetti urbanistici in linea con il concetto di Città Idropoietica. Si tratta di

concepire una nuova generazione di infrastrutture per la sostenibilità idrica dei

contesti urbani. Tale ricerca effettuata dall’Architetto Cesare Corfone di Foggia

potrebbe fornire anche soluzioni alternative rispetto all’annoso problema

riguardante la mancanza di Fogna bianca nella nostra città. L’acqua non può

essere un problema, l’acqua è una risorsa da tutelare e valorizzare.

5) Nuova adesione al Patto dei Sindaci e immediata approvazione di un Piano di

Azione per l’Energia Sostenibile ;

6) Il nostro Comune punterà a aumentare la quota rinnovabile del mix energetico

presente in città per le private abitazioni attraverso un partenariato strategico

con Aziende di fornitura presenti sul mercato che possano garantire l’esclusivo

utilizzo di fonti di approvvigionamento rinnovabili. Sul fronte dell’efficienza

energetica delle politiche pubbliche, degli edifici pubblici e della pubblica

illuminazione, la nostra Amministrazione attuerà policy innovative tramite il PAES

(Piano di azione per l’energia sostenibile - Patto dei sindaci), puntando a

facilitazioni all’accesso al credito per efficienza energetica, cercando di

intercettare finanziamenti europei per progetti innovativi. Sul fronte della

pubblica illuminazione sarà necessario verificare le condizioni contrattuali con

l’attuale gestore. È nostra intenzione ripercorrere il modello Livorno, sostituendo

gli attuali 6000 punti luce a vapori di sodio con lampade a Led. L’abbattimento dei

consumi potrebbe essere del 70%. Questo progetto potrebbe prevedere come a

Livorno l’istallazione di sistemi di telecontrollo e telegestione su ogni palo della

luce, con sensori capaci di incamerare i dati sui flussi di traffico, sulla disponibilità

dei posteggi e sulle emissioni di anidride carbonica e non solo in atmosfera.

Progetto complesso, da valutare in base agli attuali obblighi contrattuali.

7) Una nuova stagione per la Gestione dei Rifiuti urbani attraverso l’applicazione di

una strategia segmentata. Riteniamo assolutamente prioritario attivare una Task

Force per il controllo degli adempimenti contrattuali dell’attuale gestore del

servizio di raccolta e, nel caso vi fossero criticità, la rivisitazione del contratto

stesso. Il Servizio di Igiene Urbana ha mostrato in questi anni innegabili carenze

che non possono passare inosservate.

8) Promuoveremo una fortissima campagna di comunicazione istituzionale per

sollecitare tutti gli Enti coinvolti, Regione, Provincia, Comuni di ambito, per

velocizzare le procedure previste per il nostro Ambito di Raccolta Ottimale (ARO).

Abbiamo bisogno di un modello su scala regionale per la raccolta e lo

smaltimento dei rifiuti che al momento sembra inesistente.

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9) Delibereremo l’applicazione di una nostra strategia Rifiuti Zero, con la

formulazione di uno specifico piano che riguarderà in buona sostanza diversi

obiettivi di breve, medio e lungo termine. Dobbiamo favorire la nascita delle

cosiddette banche del rifiuto, nuove filiere del recupero, della riparazione, del

riuso. Attivare una forte campagna di sensibilizzazione sul tempa del riuso e

dell’economia circolare, al fine di generare consapevolezza individuale e

collettiva dei nostri cittadini rispetto al loro livello di impatto ambientale. Sarà

oltre modo necessario avviare un progetto in tal senso partendo dal vetro:

puntare alla eliminazione della raccolta del vetro con l’introduzione del circuito

per il recupero delle bottiglie e il loro riuso. Favorire anche l’eliminazione dei

prodotti usa e getta nelle nostre scuole.

10) Dobbiamo potenziare il sistema di raccolta porta a porta, eliminare molte

storture viste in questi anni, sanzionare i cittadini che continuano a non

rispettare le regole e premiare chi, nonostante le chiare falle del sistema di

raccolta continua diligentemente a differenziare in modo corretto. Puntiamo

chiaramente all’introduzione della “Tariffazione Puntuale” ispirata al principio

europeo del “chi inquina paga”, modulando la parte variabile della tariffa in base

alla quantità di rifiuto “indifferenziato” prodotto in eccesso. E’ altrettanto chiaro

che l’applicazione della logica della tariffazione puntuale ci obbligherà a

implementare un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti.

11) Per quanto concerne gli aspetti dedicati allo smaltimento dei rifiuti ed in

particolare alla frazione umida affermiamo subito che l’estrema lentezza delle

Regione Puglia nell’offrire un quadro serio di programmazione della chiusura del

ciclo dei rifiuti, pone le Amministrazioni Comunali di fronte a notevoli difficoltà,

non sempre agevolmente superabili. Per quanto concerne la frazione umida

ribadiamo la nostra contrarietà ad un impianto sovradimensionato rispetto alle

esigenze del territorio. Si deve percorrere una strada di concertazione con

l’intero territorio facente capo alla nostra ATO, un percorso istituzionale guidato

dalla Regione per capire quanto sia possibile integrare i legittimi interessi delle

imprese che vogliono realizzare impianti di Compostaggio e l’intenzione della

stessa Regione Puglia di voler dotare i territori di impianti pubblici. Impianti

pubblici che vedono la partecipazione e la gestione dei privati all’interno di un

quadro di regole precise e obiettivi di sostenibilità, questo è il nostro punto di

vista. Impianti pubblici dimensionati in base all’effettiva produzione di frazione

umida di ogni singolo Ambito di Raccolta Ottimale. Diciamo no a impianti privati

come quello proposto dalla SAGEDIL chiaramente interessati ad incamerare rifiuti

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organici anche da altri territori. Nelle gare di affidamento della nostra frazione

umida inseriremo criteri stringenti anche rispetto alla tipologia di compost

prodotto. Il nostro umido deve servire per produrre ammendante verde e non

ammendante misto.

12) Paradossalmente, in un contesto conteso da gruppi imprenditoriali che investono

in grandi impianti di compostaggio, si sta facendo sempre più strada l’idea

innovativa di

escludere gli scarti alimentari, gli sfalci e le potature e gli altri residui organici

provenienti dalle normali attività familiari e tutto quello che consideriamo

organico dalla filiera convenzionale dei rifiuti (on. Alberto Zolezzi). Questo ci pone

di fronte alla possibilità di progettare un sistema complessivo di monitoraggio

della materia organica prima che assuma la qualifica di rifiuto. In ogni caso,

assumendo questa prospettiva, è necessario comunque ridurre la quantità di

frazione umida da conferire nei grandi impianti attraverso un progetto per la

sperimentazione del compostaggio domestico e di comunità. Abbiamo bisogno di

una strategia segmentata per ottenere buoni risultati: ruolo attivo dei cittadini,

riduzione a monte dei rifiuti, aumento della qualità della frazione umida,

razionalizzazione degli impianti di compostaggio, sistema della tariffazione

puntuale, un progetto pilota per il compostaggio domestico e di comunità.

13) Un nuovo Piano di Mobilità sostenibile. Dobbiamo liberare San Severo dalle auto.

L’obiettivo è quello di far diventare la nostra città, una città #carfree.

L'inquinamento ci sta uccidendo. Quanti cittadini hanno parenti alle prese con

patologie oncologiche? Partiamo da questo presupposto per ribaltare la

prospettiva di ragionamento. Capiamo bene quanto sia difficile abituarsi ad altri

mezzi di trasporto ma dobbiamo rendere salubre l'aria della nostra città. Questo

non significherà pedonalizzare tutta la città, ma intervenire sulla convenienza

dell'uso dell'automobile.

Il principio è molto semplice: usare l'auto deve diventare sconveniente.

Meno parcheggi in centro ad esempio, senza interrompere la circolazione,

investimenti nel trasporto pubblico e soprattutto incentivi a chi lascia la macchina

a casa.

Punteremo a creare un servizio unico di trasporto scolastico. Quanto potrebbe

essere utile evitare le invasioni di auto davanti alle nostre scuole? Potrebbe

essere un notevole incentivo il taglio della retta per la mensa scolastica a tutti

quei genitori che decideranno di aderire al programma Car free. Meno usi l'auto

in città più risparmi.

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14) Alla luce degli scarsi risultati della chiusura al traffico di Corso Garibaldi, disposta

dall’Amministrazione Comunale in questi anni, affermiamo che la questione

pedonalizzazioni deve essere affrontata con la consapevolezza che si tratta di

interventi efficaci solo se rientranti in una strategia generale di pianificazione

della mobilità sostenibile. Seppure “ideologicamente” favorevoli alla cosiddetta

città “car free” non crediamo sia proficuo creare isole pedonali senza alcuni

passaggi ineludibili, da fare a monte; senza cioè, una visione generale della

mobilità, senza aver predisposto le infrastrutture necessarie per rendere fruibili e

attrattive le aree interessate, senza investimenti nel trasporto pubblico.

In tal senso, giova ricordare che il PGTU (Piano Generale del Traffico), approvato

nel 2008, prevede l’istituzione di una sola area pedonale in Piazza Incoronazione,

la cui individuazione è basata su uno studio e non sulla volontà, seppure

legittima, di un’Amministrazione Comunale.

L’obiettivo su cui ci concentreremo è quello di liberare la città dalle auto, che non

può essere raggiunto con le pedonalizzazioni “a caso”.

Il transito delle auto in Corso Garibaldi può essere tranquillamente permesso,

fatta eccezione nei giorni di abituale chiusura (domeniche, festività etc) che, tra

l’altro, dovrebbe essere garantita attraverso pilomat e non con Vigili Urbani o

fioriere. Il punto centrale è disincentivare l’uso dell’auto, intervenendo in

maniera massiccia sulla disastrosa situazione dei parcheggi. E’ quello il vero

problema.

A patto di provvedere ad un serio potenziamento del trasporto pubblico locale, la

strada maestra è quella di ridurre al minimo la possibilità di lungo parcheggio in

Corso Garibaldi e in via Tiberio Solis, riducendo sensibilmente il numero dei posti

e garantendo solo la possibilità di soste brevi e di aree carico/scarico.

Sopperire alla mancanza di posti con la realizzazione di due grandi parcheggi

scambiatori, uno nei pressi di piazza Cavalotti e l’altro, almeno come ipotesi,

presso la struttura abbandonata di Via Turati (Ex Inam) vicinissimo all’unica area

pedonale ipotizzabile al momento: Piazza Incoronazione. Parcheggi scambiatori

con mezzi pubblici che consentano un servizio navetta continuativo da Piazza

Cavallotti verso Corso Garibaldi, Via Tiberio Solis, Piazza Incoronazione e Via

Teresa Masselli. Un intervento di questo tipo, tra l’altro ipotizzato in uno dei

progetti del concorso di idee, potrebbe essere l’unico modo per centrare diversi

obiettivi di vivibilità e aprire un percorso di progressiva educazione alla mobilità

sostenibile. Non ci sono alternative percorribili.

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Il cittadino “auto dipendente”, irriducibile, potrà comunque transitare con la

propria auto ma senza avere molte possibilità di parcheggio. Verrà indotto

naturalmente, dalla logica, ad utilizzare i mezzi pubblici.

Questo non pregiudicherebbe la volontà dell’Amministrazione di riqualificare il

Viale della villa, consentirebbe un allargamento notevole dei marciapiedi di via

Tiberio Solis. In tal senso, appare chiaro che non è possibile partire da Corso

Garibaldi se non si da prima una risposta di vivibilità a via Tiberio Solis. Accanto a

questi interventi, la pedonalizzazione dovrebbe riguardare un solo tratto di corso

Garibaldi ed esattamente dal Teatro a Piazza Municipio, da considerare come

nuovo varco di accesso alla ZTL con tanto di telecamera.

Inoltre, considerata la semi pedonalizzazione di via Tiberio Solis, occorrerà

necessariamente imporre un limite di velocità attraverso dissuasori per la

sicurezza dei pedoni e pilomat per le chiusure durante festivi e prefestivi, viste le

folli corse di motorini senza targa che si consumano abitualmente in quel tratto

di strada.

Queste Aree saranno interessate dalla continua organizzazione di eventi culturali

e da una strategia di delocalizzazione anche di servizi. Senza punti di attrazione,

qualsiasi area sottoposta ad un decremento del traffico veicolare, rischia di avere

serie ripercussioni sul piano commerciale. Noi non vogliamo questo.

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Gestione del Randagismo

Abbiamo sintetizzato in questo box tutte le proposte relative alla gestione del fenomeno.

Effettuare Audit interno per verifica del rispetto delle clausole previste nella Convenzione

stipulata il 29-09-2005 (e successive modifiche) tra Comune di San Severo ed ENPA per la

gestione del Canile Rifugio e Canile Sanitario – obbligazioni dell’ENPA.

Completamento del CANILE SANITARIO.

Definizione ed approvazione di un REGOLAMENTO COMUNALE per la gestione dei cani

(liberi e non) di proprietà/responsabilità del Comune di San Severo.

Definire Board tecnico tra Comune di San Severo ed ambito associazionistico del ‘’Mondo

Animale’’ per definizione e valutazione di proposte e/o piani operativi e piani di

miglioramento.

Ridurre, nel triennio 2020-2023, le presenze nel CANILE RIFUGIO attraverso una strategia

per le adozioni. Proponiamo di destinare per un anno la quota destinata alla cura dei

randagi ai cittadini che decideranno di adottare. L’incentivo sarà collegato al rispetto di

uno specifico protocollo, con controlli annuali per il rispetto delle clausole in difesa del

benessere del cane.

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SanSeveroRestart è la sintesi di un grande lavoro di ricerca di “Marketing Territoriale” che

ha permesso di predisporre un primo vero “progetto di rilancio e sviluppo del territorio”,

un progetto in cui gli “scopi da raggiungere” sono tutti “obiettivi di collettività”. Le sue

linee strategiche per la rinascita partono proprio da nuove specifiche potenzialità di “casa

nostra” che, come si vedrà, non sono solo legate al mondo dell’Agricoltura.

Abbiamo pensato ad una città nuova, capace di proiettarsi nello spazio politico globale e

nel futuro delle prossime generazioni, una città in cui il valore può generarsi solo

attraverso una massiccia operazione di investment attraction da condurre a livelli diversi,

con l’impiego di competenze diverse e una strategia segmentata.

Guardiamo allo sviluppo di San Severo credendo nell’orgoglio di essere figli di questa

città. Dobbiamo tornare ad essere fieri della nostra appartenenza, riaffermando che

dobbiamo essere quello che vogliamo essere: una città di valore.

Occorre partire dai soldi, dal denaro per attivare lo sviluppo. Un ciclo economico in una

città sperduta del sud Italia, in una delle province più depresse del sud Italia, non può

attivarsi senza l’azione concorrente di tutti i canali di finanziamento pubblici e privati

esterni alla comunità.

Il cambiamento di una città, da un punto di vista anche economico, si basa su 5 fattori

essenziali:

1) Visione;

2) Risorse Economiche;

3) Risorse Umane;

4) Fattori incentivanti;

5) Piani di Azione.

Se i sanseveresi dovessero darci fiducia saremo in grado di mettere sul piatto di questa

sfida sicuramente “una visione” innovativa e senza dubbio “piani d’azione” concreti. Ma

occorre prendere atto che, per avere risorse umane ed economiche a sufficienza, il

nostro ruolo di amministratori dovrà essere interpretato in modo diverso, “manageriale”

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a voler essere precisi. Dobbiamo andare a prendere fuori quello che ci manca, quello che

non abbiamo per catalizzare ciò che fa parte del nostro patrimonio materiale e

immateriale.

San Severo deve attrarre il Mondo, a noi il compito di porre in essere tutte le azioni

“istituzionali e non” per far diventare la città luogo d’incontro per interessi economici

votati alla creazione di nuovi posti di lavoro, nel quadro generale di riferimento che fa

capo agli obiettivi di sostenibilità ambientale (Cop21), e gli obiettivi dell’Agenda 2030

delle Nazioni Unite. Pensare globale, agire locale.

San Severo Città di Andrea Pazienza e del Fumetto

#Fumetto

La nostra vision in ambito culturale intercetta un importante volano per lo sviluppo locale

nel genio di Andrea Pazienza. Non si tratta solo di scivolare in un romantico ricordo, in un

doveroso fare memoria, in una celebrazione fine a se stessa; il nostro grande concittadino

rappresenta un decisivo catalizzatore per il territorio e può proiettarci con forza verso lo

scenario artistico italiano e internazionale. Occorre chiaramente realizzare uno spazio per

la conservazione del suo patrimonio al fine di agevolare la fruizione della sua eredità per

la formazione delle future generazioni. Riteniamo assurdo che nessuna Amministrazione

abbia mai pensato ad un investimento massiccio in questo senso, fatto salvo per

l’Archivio Splash nato dalla caparbietà di un giovane sanseverese, Antonello Vigliaroli, a

cui la comunità è grata.

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Per questo abbiamo pensato al MAP, un avveniristico Museo dedicato ad Andrea

Pazienza, integrato ad un complessivo progetto che potrà riguardare percorsi formativi,

una scuola per fumettisti e, in senso lato, un’agenda di eventi, anche di portata nazionale,

per trasmettere un’idea molto semplice quanto efficace: San Severo Città di Andrea

Pazienza e del Fumetto.

Il MAT e il MAP potranno rappresentare un polo culturale straordinario.

Il MAP sarà inoltre un banco di prova importante per sperimentare una strategia di

recupero dei nostri bellissimi Palazzi padronali. L’enorme flessione del mercato

immobiliare, l’aumento esponenziale dei costi di gestione e manutenzione, stanno

mettendo a rischio la loro conservazione. All’interno di queste strutture c’è la storia della

nostra città e ci siamo interrogati su come evitare questa progressiva perdita, dandogli

una nuova identità culturale. Abbiamo già contattato alcuni privati per sondare la

possibilità di localizzare il MAP all’interno di un grande e noto palazzo del nostro centro

storico. Gli esiti sono stati ampiamente positivi.

San Severo Città degli Alberi

#Forestazione

All’interno di una strategia per rispondere alla domanda di “Salute” in termini di

prevenzione è possibile collegare anche aspetti specificatamente attinenti allo sviluppo

economico: il progetto SanSeveroGreen, un Piano per far ritornare i nostri cittadini ad un

rapporto vero con il nostro ambiente naturale. Il primo segmento, denominato

CambiamoAria, attuerà la messa a dimora di un numero di alberi pari al numero di nuovi

nati a San Severo dal 1992 ad oggi, data di entrata in vigore della Legge Cossiga-Andreotti

n.113 del 29 gennaio 1992, norma che obbliga la piantumazione di un albero per ogni

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nuovo nato. Costruire valore, valore ambientale generando di fatto un grande parco :

sarà il primo polmone verde di Capitanata dei tempi moderni, un green ring con cui

dimostreremo fattivamente com’è possibile riequilibrare il rapporto con le emissioni di

Co2. Il 2° segmento è, invece, denominato TerraMia, predisposto all’attuazione di una

profonda azione di pulizia della città, in particolare le aree periferiche contraddistinte

dalla massiccia presenza di discariche abusive. Dopo una opportuna opera di bonifica,

saranno convertite in aree naturali con la piantumazione di alberi.

La forestazione urbana potrebbe portare ad esiti inaspettati, come accaduto in altri

comuni d’Italia, proprio perché potrebbe offrire spunti ed incentivi per altri progetti

riguardanti la forestazione produttiva, altro settore in grande evoluzione.

Per il rilancio del nostro territorio abbiamo previsto anche l’implementazione di nuove

filiere produttive con investimenti riguardanti soprattutto il settore primario e

secondario: il settore terziario, con tutti i servizi annessi, nascerà di conseguenza.

Il nostro progetto di rilancio prevede l’avvio di una nuova politica di ricerca d’investimenti

in tre grandi comparti primari, attraverso la sottoscrizione di agreement specifici con

soggetti pubblici e privati già operanti nei vari segmenti.

Canapitanata San Severo Città della Canapa

#Canapa

• Coltivazione della Canapa, la cui filiera prevede la produzione in campo di canapa

sativa, impianto di trasformazione per la produzione di fibra ed impianto di

Ricerca&Sviluppo per la produzione di materiali compositi in fibra di canapa;

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San Severo Città dei Giocattoli

#Giocattoli

• Polo del Giocattolo, partendo dalla considerazione che nella nostra città è presente una

delle più grandi realtà nel settore della commercializzazione dei giocattoli, il nostro

progetto prevede l’avvio di realtà capaci di ideare e progettare giocattoli costituiti da

materiali 100% naturali, quali le bioplastiche. Start-up innovative. Questa idea si

ricongiunge a quanto descritto precedentemente sull’idea di implementare una nuova

filiera relativa alla fibra di Canapa. L’idea di un Polo del Giocattolo dovrà essere sostenuta

anche da grandi eventi fieristici ad hoc. In Italia non esiste nessuna realtà simile,

saremmo i primi.

San Severo Distretto Agroalimentare dell’Alto Tavoliere

#Agroalimentare

• Filiere Agroalimentari, è necessaria una rivoluzione. Occorre partire da alcuni

punti imprescindibili: favorire la nascita di nuove imprese agrituristiche e potenziare

quelle attualmente esistenti, progetti per filiere sicure che possano vedere l’ingresso nel

mondo del lavoro dei giovani. Cultura d’impresa, tutela locale delle imprese sui diversi

aspetti legati alla tassazione locale, ai servizi, alla sicurezza delle campagne, alla qualità

ambientale del nostro territorio. E infine partenariati strategici per aprire ai nostri

prodotti nuovi sbocchi e nuove opportunità.

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È nostra ferma intenzione proporre agreement di collaborazione per lo sviluppo del

settore #agroalimentare con realtà già ampiamente operanti nei network più importanti.

Dobbiamo aggregarci a chi è oggi in grado di proiettarci verso i mercati in modo più

veloce.

Un esempio potrebbe essere Parma, sede dell'Autorità europea sulla sicurezza

alimentare, inserita nel "Circuito turistico europeo enogastronomico di alta qualità” e nel

“Network Unesco”, che le ha assegnato il ruolo di coordinatrice delle partnership

internazionali tra le città creative della gastronomia.

In tal senso, i Patti di Collaborazione (leggi Gemellaggi) richiamati nella sezione Europa di

questo programma avranno un ruolo fondamentale.

L’idea di fondo è quella di creare il consorzio misto pubblico/privato DAT, il Distretto

Agroalimentare dell’Alto Tavoliere che possa consolidare queste strategie di sviluppo

anche in chiave infrastrutturale attraverso un Patto d’Area.

Il nostro territorio può sviluppare una seria strategia legata all’Agroalimentare

affrontando alcune questioni che rischiano di rimanere al palo, come la messa in

sicurezza della SS16, idea che riteniamo assolutamente insufficiente. Dobbiamo avere

una strada quattro corsie, in linea con le infrastrutture stradali dell’intera Regione Puglia.

San Severo Città delle Batterie

#FuochiDArtificio

Siamo conosciuti nel mondo come Città delle Batterie. Non dobbiamo avere alcuna

esitazione nel porre in essere azioni mirate a favorire la crescita di questo settore che,

ferme restando tutte le dovute misure di sicurezza, dà lavoro a tante famiglie sanseveresi.

I fuochi sono una nostra specialità, abbiamo il know how per eccellere anche in questo

settore che registra una grande necessità di promozione nazionale e internazionale. I

nostri fuochi devono splendere nelle notti di festa di tutto il mondo.

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San Severo Città Agricola

#Relazione

I risultati eccellenti raggiunti da alcune imprese e alcuni prodotti del mondo agricolo di

San Severo e dell'alto Tavoliere sono un importante segnale per il futuro della nostra

comunità.

Tuttavia non possiamo nasconderci le difficoltà, anche gravi, che interessano il settore. A

cominciare da una difficoltà relativa al ricambio generazionale e per finire al quadro

normativo che penalizza pesantemente i nostri operatori.

Su tutto aleggia una burocrazia nazionale e comunitaria che soffoca il settore.

A volte il mestiere diventa quello di fare carte e assolvere ad adempimenti che

allontanano dalla terra. Le filiere, i distretti, le reti, se non supportate adeguatamente da

stimoli pubblici e da collaborazioni vere e reali tra i vari soggetti sia pubblici che privati

che operano nel settore, resteranno imprigionati in una grande bolla di “buoni propositi”.

L'assenza di relazione ormai cronica danneggia il mondo agricolo.

Il Comune deve essere il luogo principe di questa relazione.

Le competenze di un Ente locale in agricoltura sono limitate a funzioni delegate dalle

Regioni. Tuttavia il nostro Comune non rinuncerà alle proprie prerogative rivenienti dal

suo ruolo di primo ente di pianificazione territoriale.

Il territorio sanseverese è uno dei più importanti bacini produttivi della Provincia di

Foggia.

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La condizione di abbandono della viabilità rurale, il degrado ambientale, la presenza di

discariche abusive di rifiuti urbani e di altro purtroppo determinano danni ingenti alla

nostra economia agricola. Non vi è un sistema di monitoraggio costante e una azione di

prevenzione che consenta la tutela e la valorizzazione del territorio agricolo.

Le proposte sono tante, ma la prima essenziale è la costituzione di un Osservatorio

permanente della Agricoltura. Non si tratta di un tavolo per scambiare quattro chiacchiere

tra operatori del settore ma una Struttura in grado di elaborare dati, strategie, ricerche,

innovazione tecnologica per fare crescere la competitività del settore.

Fondamentale in tal senso un partenariato forte con l’Università di Foggia.

Noi non conosciamo le reali dimensioni del mondo agricolo locale, non c’è al momento

una struttura di raccordo che possa mettere in ordine le cose: capire chi produce, quanto

produce, chi trasforma, come trasforma, chi vende, a chi vende e quali strategie adotta.

Il grande limite della nostra agricoltura è quello di apparire come un mondo sconosciuto ai

cittadini, un mondo confinato ai soli addetti ai lavori. Ma un settore produttivo non può

crescere senza una matrice sociale, senza che ci sia una relazione efficace con la compagine

sociale.

San Severo diventerà città agricola quando l’agricoltura tornerà a caratterizzare la nostra

quotidianità. L’Osservatorio dovrà offrire un contributo specifico per gli addetti ma dovrà

avviare una strategia di comunicazione efficace per avvicinare la nostra gente al settore

produttivo più importante della nostra comunità.

Nel solco di questa strategia di avvicinamento sarà necessario creare una LOCO CARD

ETICA, una carta di acquisto etico che conterrà tutti i nostri prodotti locali. Partiamo dal

consumare noi i nostri prodotti prima di promuoverli fuori.

La card locale, che offrirà vantaggi pratici ai cittadini anche sul piano fiscale, conterrà

prodotti con certificazione De.CO. (denominazioni comunali d'origine), un importante

riconoscimento concesso dall'Amministrazione comunale ad un prodotto in genere

strettamente collegato al territorio e alla sua comunità, senza alcuna sovrapposizione con

le denominazioni d'origine vigenti.

Faremo nostre molte istanze storiche rispetto al discorso delle certificazioni. Lavoreremo

costantemente sul piano istituzionale, in sinergia con i comuni viciniori di San Paolo e

Torremaggiore, affinché la cultivar di Paranzana sia riconosciuta come IGP.

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Un secondo tema riguarda la realizzazione di Aree per servizi all'agricoltura.

Dobbiamo compiere un salto di qualità nella creazione di nuovi servizi integrati che

ottimizzino il lavoro dei nostri agricoltori. È ipotizzabile una nuova vita per alcune aree di

proprietà comunali che potrebbero essere convertite ad aree attrezzate per l’attività

agricola. Una iniziativa che contiene una matrice ambientale e sociale estremamente

importante, considerata l’assoluta assenza nel nostro territorio di infrastrutture locali per

il mondo agricolo.

Un grande Piano per l’Agricoltura sociale, al fine di agevolare il reinserimento in un

contesto socio-lavorativo di persone svantaggiate, con particolare riguardo ai giovani

provenienti da ambienti condizionati dalla presenza di subcultura criminale.

L’attivazione immediata di una Consulta dell’Agricoltura, un tavolo permanente del

settore per promuovere la sussidiarietà con le organizzazioni di rappresentanza della

categoria. La valorizzazione del mondo associativo economico è un elemento centrale

della nuova strategia di governo cittadino.

Siamo una terra di eccellenza e dobbiamo difendere il nostro primato impedendo che sia

offuscato dalla mala economia fatta di inquinamenti e delinquenti.

Una particolare attenzione va data alla lotta allo sfruttamento del lavoro e alle distorsioni

del mercato del lavoro in agricoltura che finisce per penalizzare la maggioranza degli

agricoltori onesti e rispettosi della legge. Combattere il meccanismo perverso delle false

indennità di disoccupazione agricola, meccanismo da cui discende il caporalato e lo

sfruttamento dei migranti.

Infine abbiamo bisogno di una forte sinergia tra la programmazione del GAL Daunia rurale

2020 e l'azione del nostro Comune. Il GAL, solo se adeguatamente sostenuto dagli Enti

locali, potrà concretamente strutturarsi come Agenzia per lo sviluppo locale di San Severo

e l'Alto Tavoliere.

Un Mulino di Comunità sarà inaugurato a Castiglione d'Otranto. La struttura nata dalla

spinta di un'associazione che ha raccolto fondi e incassato un contributo della Regione è

esattamente in linea con quello che abbiamo ipotizzato per la nostra città.

Agire sulle quote di valore aggiunto dei prodotti agricoli, spesso nelle mani di pochi a

danno di molti, favorendo la nascita di piccoli impianti produttivi di comunità.

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Il ruolo del nostro Comune sarà quello di armonizzare i processi di costituzione di società

consortili e di Organizzazioni di Produttori. Un Ente comunale garante del loro buon

funzionamento, così da scongiurare forme interne di prevaricazione e illegalità.

Moral suasion ma non solo.

Rispetto ai meccanismi di filiera vogliamo vederci chiaro, tracciare un quadro trasparente

e pubblico di quello che accade nel mondo agricolo locale attraverso l’Osservatorio.

Questo per gli aspetti legati alla produzione primaria e alla trasformazione, un grande

progetto per combattere quei meccanismi che non consentono ai nostri agricoltori di

marginalizzare il giusto.

Può un'Amministrazione entrare nel merito di queste dinamiche? Assolutamente sì.

È il Testo Unico a sancire l'obbligo per un Comune di occuparsi dello sviluppo del

territorio.

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San Severo, il Brand #SanSevero Abbiamo vitale bisogno di essere riconoscibili, individuabili in un mondo estremamente

complesso sotto il profilo economico e commerciale. La promozione di un marchio della

città rientra in una più generale strategia di marketing volta a varcare i limiti di un

provincialismo che ci sta affossando. Una grande strategia di comunicazione è uno degli

obiettivi più importanti per la nostra Amministrazione.

Infrastrutture e Servizi

#PoloLogistico

Nell’ambito delle infrastrutture e dei Servizi il progetto SanSeveroRestart prevede:

l’insediamento di un dedicato Polo Logistico nella zona PIP 2, ritenuto strategico in

quanto attualmente in Capitanata non esiste un’infrastruttura simile. Favorire

l’insediamento di aziende capaci di operare nel settore dello stoccaggio e della

movimentazione delle merci prodotte risulta senza alcun dubbio fondamentale;

#Energia l’istituzione di una società che operi nel Mercato libero e che fornisca direttamente ed in

proprio energia elettrica e gas alle utenze cittadine avvalendosi di un proprio brand di

fornitura. Avendo un nostro operatore tutti gli utili d’azienda saranno reinvestiti in città

attraverso una serie di servizi che non graveranno più sulla pubblica amministrazione.

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Zona PIP . Zona CIP

#Investimenti

Dobbiamo ripartire dalle aree di sviluppo che in questi anni sono state clamorosamente

abbandonate dai nostri amministratori, la zona PIP e l’Area CIP. Nel primo caso si tratta di

una zona in preda ad una crisi economica quasi irreversibile, abbandonata al degrado

ambientale, un disastro in termini economici e di gestione delle aree pubbliche da parte

del Comune che testimonia l’indolenza sul piano amministrativo e politico dell’intera

classe politica locale.

Sarà necessario una ricognizione della situazione attuale, la creazione di un repertorio dei

contratti e delle delibere di concessione, i riscatti ove presenti, per verificare il rispetto

delle clausole per ogni singolo lotto. Il primo obiettivo è inquadrare la situazione con un

dossier che contenga dati e informazioni precise.

Abbiamo in mente un Contratto d’Area, anche se questa dicitura non è corretta da un

punto di vista normativo, ci occorre per semplificare il concetto. Dobbiamo entrare in

relazione con tutte le Aziende che non operano più in quella zona e verificare la

possibilità di far spazio ad altre attività eventualmente interessate, valutando caso per

caso eventuali ipotesi di conciliazione rispetto a tributi non versati per anni. Affideremo

ad una società specializzata in investment attraction il compito di reclutare aziende

secondo un Piano di Sviluppo per l’Area PIP che abbia precise linee guida in termini di

visione. Il PIP potrà accogliere chi vuole investire nel greening, nella trasformazione del

legno, dei prodotti agroalimentari, nei giocattoli, nella canapa sativa e in tutte quelle

attività innovative a bassissimo impatto ambientale.

Nel Piano saranno previsti meccanismi di incentivazione riguardanti la tassazione,

l’energia, attraverso un contratto unico di fornitura che vedrà il coinvolgimento di una

società a parziale capitale comunale che reivestirà gli utili nella stessa zona PIP. Sarà

necessario, nelle more di attuazione di questa strategia locale, il coivolgimento del

Ministero dello Sviluppo Economico.

L’idea è banale: non si va a Roma solo per evitare i licenziamenti, si va dal Ministro anche

per ottenere sgravi e incentivi a monte per recuperare un’Area nevralgica per la nostra

città.

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Per il CIP, area gestita da un Consorzio, seppure inquadrato in uno scenario produttivo ed

economico diverso, abbiamo rilevato una serie di criticità che siamo intenzionati ad

affrontare:

1. La rete fognaria realizzata all’interno dell’area del Consorzio CIP ‘’SENZA

COLLEGAMENTO’’ al tratto di rete pubblica, ancora ‘’DA COSTRUIRE’’, e che,

partendo da via Zannotti, in prossimità del ponte della Ferrovia, terminerà ad un

punto della rete fognaria esistente già individuato in maniera tale che il

conferimento dei reflui avvenga per gravità e non con impianto di sollevamento,

come inizialmente previsto dal CIP (proposta respinta da AQP in Conferenza di

servizi (29 novembre 2011);

2. Servizio AQP – acqua: un solo contatore generale per tutti i consorziati;

3. Gestione dell’illuminazione pubblica;

4. Gas Metano;

5. Segnaletica orizzontale e verticale;

6. Gestione Aree Verdi comuni;

7. Gestione Aree comuni di cui strade e parcheggi;

8. PROPOSTA: estendere l’attuale destinazione d’uso (artigianale/trasformazione

prodotti/alberghiero) anche all’uso commerciale/abitativo;

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La Strategia “Loch Ness” #Eccellenza #CentroCommercialeNaturale #DUC Il mostro di Loch Ness non esiste ma è in grado di produrre 20 milioni di euro di introiti

per il suo territorio. San Severo può superare questo difficile momento di crisi solo se

avrà la capacità di cambiare molti presupposti di ragionamento sulla sua identità

produttiva e commerciale, evitando di applicare luoghi comuni alla sua strategia di

vendita nel mondo, investendo in termini di fantasia nella pianificazione del suo

marketing territoriale.

Il mondo non finisce su Viale Due Giugno. Oltre quella strada c’è uno spazio infinito a cui

dobbiamo presentarci con orgoglio, con veste rinnovata che punti all’#eccellenza. Questo

percorso di fuoriuscita dal provincialismo a cui vogliono relegarci molti politici locali va

assolutamente intrapreso.

Dobbiamo avere anche noi un nostro Mostro di Loch Ness per trasformare la città in un

luogo di incontro per tanti possibili portatori di interesse, sia economico che culturale.

Dobbiamo incuriosire, motivare, essere attrattivi per un insieme di attività che man mano

possono essere generate da una logica assolutamente nuova e votata all’apertura della

città all’Europa, al Mondo.

Applicheremo questa strategia nel Piano Strategico per il nostro Centro Storico, con l’idea

estremamente attuabile di favorire la nascita al suo interno di un Centro Commerciale

Naturale che possa accompagnare l’idea di recupero totale di Palazzo Celestini.

Il cuore della Città destinato ai gemellaggi, a nuovi punti di attrazione culturale e ad una

nuova struttura commerciale diffusa.

Abbiamo bisogno di nuovi investimenti, abbiamo bisogno di energie nuove che possano

consentire un incontro tra le esigenze di caratterizzazione culturale della Grande

distribuzione ed il nostro commercio locale che invece soffre l’inadeguatezza delle

politiche finora promosse per la valorizzazione del nostro centro strorico. I limiti di

entrambi questi mondi possono essere colmati attraverso un incontro. Senza snaturare

l’identità culturale, architettonica del nostro centro storico, c’è una sola possibilità per

reperire le risorse sufficienti e finanziare un piano di rinascita globale che riguardi non

solo l’edilizia pubblica ma anche quella privata: un incontro tra i grandi e i piccoli

commercianti.

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Il Centro Commerciale Naturale è sostanzialmente un modo per coordinare le strategie di

marketing del nostro territorio, ottenere sevizi comuni, creare nuovi asset per residenti,

operatori privati e turisti.

Se questa città ed il suo centro urbano vogliono riprendersi uno spazio importante hanno

bisogno di nuovi investimenti privati ma soprattutto hanno bisogno di avere attrazioni

culturali forti, programmati in una fitta Agenda di appuntamenti.

Dobbiamo potenziare l'offerta già esistente, standardizzare alcuni eventi come la Festa

del Soccorso, il Corteo di Carlo V, la festa di Sant’Martin, ma dobbiamo soprattutto

solcare nuovi mari, integrando i nostri punti di forza tradizionali con "nuove attrazioni" .

Il mondo deve venire qui per vedere una città diversa da tutte le altre, dove ogni singolo

spazio si candida a diventare spazio di creatività.

Caratterizzarci per creatività, questa è la nostra missione.

In questo quadro d’insieme un ruolo fondamentale assumerà anche il #DUC, il Distretto

Urbano del Commercio con i suoi diversi strumenti di finanziamento.

Inutile dire che questo ci obbliga a contemplare, in un più generale piano di

riqualificazione, a emettere ordinanze relative al decoro urbano e provvedere ad un

nuovo progetto di rifacimento della pavimentazione di Piazza Municipio.

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Lo Scenario Strategico del Mosaico #Paesaggio #Terrigorio #Partenariati Il punto focale per sviluppare la nostra pianificazione strategica è senza alcun dubbio il

Mosaico di San Severo, il Paesaggio, “ambiente di vita delle popolazioni”, la cui

caratterizzazione deriva dalla interrelazione tra fattori naturali e fattori umani. Il nesso

tra questi fattori racchiude in se il futuro di questo territorio e della nostra gente.

Il Mosaico non è solo un orizzonte fisico ma la stella polare di tutte le nostre politiche di

pianificazione strategica.

Per raggiungere uno sviluppo rispettoso della qualità della nostra vita e della nostra

identità più profonda dobbiamo proseguire nel percorso avviato con il progetto del

Mosaico di San Severo, potenziando la struttura tecnico amministrativa che in questi anni

si è fatta carico di una notevole quantità di lavoro e adempimenti.

Dobbiamo consolidare l’idea di un Piano Paesagistico, non più inteso come mero

strumento di regolamentazione, ma come evento culturale, ”poiché le trasformazioni che

esso è in grado di indurre non si misurano solo con la sua cogenza tecnico- normativa […],

ma anche con la capacità di trasformazione delle culture degli attori che quotidianamente

producono il territorio e il paesaggio”.

In tal senso riteniamo importante essere coscienti che il Piano Paesaggistico Territoriale

nasce dalla necessità di promuovere nuove politiche di sviluppo del Territorio che

ritornino e si dirigano verso il territorio stesso. Un cerchio che si apre e si chiude sempre

nello stesso punto, pur avendo la capacità di intercettare le nostre esigenze di crescita.

Un territorio “alfa e omega dello sviluppo” , non inteso solo come suolo ma come

patrimonio fisico, sociale e culturale, costruito nel tempo. Un valore identitario e

collettivo messo in pericolo da un indefinito sviluppo economico.

L’Amministrazione dovrà svolgere la sua funzione regolativa e strategica nella

pianificazione paesaggistica territoriale proseguendo nella strada già tracciata,

difendendo tutte le scelte di adeguamento della pianificazione urbanistica al Piano

Paesaggistico.

A noi il compito di reperire tutti i possibili finanziamenti per i progetti previsti e di

consolidare la filosofia del Mosaico attraverso la ricerca di partenariati importanti, con

soggetti privati ed in particolare con le Università.

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Diritto al Decoro #UfficioDecoroUrbano #SocietàInHouse #PianoPerilDecoro Abbiamo proposto alla nostra città un programma complesso, un programma che tocca

in modo significativo tutte le dimensioni della nostra vita, da quella ambientale a quella

sociale, da quella culturale a quella strettamente economica.

Tuttavia, i sanseveresi lamentano la risoluzione di problemi più semplici, legati in buona

sostanza ai servizi di ordinaria amministrazione che sembrano pieni di sostanziali criticità.

San Severo è una città con gravissime carenze sotto il profilo della manutenzione degli

spazi comuni, in particolare delle aree verdi, Cimitero in primis.

San Severo appare sempre sporca, disordinata, caotica, priva delle più elementari

condizioni di presentabilità. Le ragioni sono molteplici, da una parte vanno sicuramente

ricercate nella mancanza di senso civico di alcuni cittadini, dall’altra nel progressivo venir

meno delle risorse umane ed economiche in dotazione ai Comuni.

Dobbiamo puntare a ristabilire una qualificazione estetica e funzionale del nostro habitat

cittadino e considera il decoro come un bene primario della nostra comunità locale.

Le azioni che riteniamo di dover mettere in campo hanno un valore strutturale, nel senso

che siamo coscienti che l’attuale dotazione organica del Comune e la sua organizzazione

non ci consentirebbero in alcun caso di giungere all’obbiettivo di pianificare e attuare

puntualmente tutte le azioni che possano garantire l’ordinaria manutenzione della città.

Alla creazione di un apposito Ufficio per il Decoro Urbano affiancheremo la costituzione

una Società in House per garantire tutti i servizi legati alla manutenzione delle strade, del

verde pubblico, delle scuole e degli immobili comunali.

Questo progetto pilota ci consentirà di valutare anche la presa in carico di altri servizi

essenziali da parte di questa Società in House attualmente gestiti da cooperative. Sarà

necessaria una ricognizione dei servizi essenziali e fornire un’analisi corretta costi

benefici. L’idea è quella di arruolare personale risparmiando in termini economici e di

velocità d’intervento rispetto alle consuete procedure d’urgenza. Sarà possibile arruolare

personale con competenze specifiche anche a tempo determinato. Questa prospettiva si

lega in qualche modo agli orientamenti istituzionali che stanno puntando sugli strumenti

di sostegno al reddito vincolati all’accettazione di proposte lavorative ( leggi reddito di

cittadinanza).

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Un Piano per il Decoro conterrà specifiche misure per la razionalizzazione degli elementi

di arredo urbano, gli impianti pubblicitari inutilizzati, la segnaletica stradale, l’istallazione

di centraline elettriche. L’idea di fondo è preservare la bellezza dei luoghi evitando il

sovraffollamento di elementi in taluni casi inutili o non sufficientemente manutenuti.

Dobbiamo passare dalla semplice erogazione di servizi, spesso dovuti a motivazioni

d’urgenza, ad una Pubblica Amministrazione che guarda ai bisogni del cittadino utente.

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PIANO DEGLI OBIETTIVI

VALORE ALLE

PERSONE

ULTIMI CITTÀ DELLA SPERANZA

EDUCAZIONE E FORMAZIONE CITTÀ EDUCATIVA

WELFARE DI COMUNITÀ, ACCESSIBILITÀ UNA SOLA GRANDE FAMIGLIA

INFANZIA, ISTRUZIONE LA CITTÀ DEI BAMBINI

POLITICHE GIOVANILI LA MEGLIO GIOVENTÙ

PARITÀ DI GENERE DONNA NEL CUORE

CITTÀ DELLA SPERANZA OBIETTIVO 1 - PIANO PIETRE DI SCARTO Approvazione di un Piano comunale di welfare civile dedicato ai poveri, a coloro che non contano niente, a coloro che sono pervasi da un grande senso di sfiducia, agli emarginati, ai discriminati, alle persone non autosufficienti colpite da malattie gravi. Il piano punterà al coinvolgimento in particolare dei giovani nella presa in carico sociale delle persone in difficoltà. Puntiamo a promuovere progetti per la creazione delle reti di buon vicinato, al potenziamento delle dinamiche “comunitarie” in cui possano agire guide informali di comunità, caregiver adeguatamente formati. OBIETTIVO 2 - CENTRO POLIVALENTE PER ANZIANI Creazione di un centro per contrastare l’inattività e l’isolamento sociale degli anziani, uno spazio non di sole attività ricreative ma di relazione, finalizzato alla promozione di progetti volti a migliorare la qualità della vita, l’avvicinamento tra generazioni diverse e soprattutto un luogo di “invecchiamento attivo”, concetto che ha superato la vecchia idea “dell’invecchiamento sano”. Attività psicomotorie, passeggiate culturali e ambientali, laboratori culturali, attività che possano far emergere esperienza e competenze, attività conviviali e di intrattenimento, percorsi intergenerazionali, progetti di cittadinanza attiva.

CITTÀ EDUCATIVA OBIETTIVO 3 - CARTA DELLA RETE INTERNAZIONALE DELLE CITTÀ EDUCATIVE Adesione alla rete internazionale delle Città Educative. Vogliamo promuovere la crescita dei nostri bambini e delle giovani generazioni trasformando San Severo in uno spazio di apprendimento. Attiveremo un percorso di reale “Programmazione condivisa”, con progetti innovativi che sanciscano il passaggio delle nostre scuole da un sistema formativo scuolacentrico ad un sistema formativo policentrico, soprattutto attraverso l’adattamento del contesto urbano alle attività scolastiche. La città si fa aula, la città si fa scuola.

OBIETTIVO 4 - EFFICIENTAMENTO ENERGETICO E ARCHITETTURA EDUCATIVA Riteniamo prioritaria la messa in sicurezza degli edifici scolastici e il loro efficientamento energetico, ma occorre che il Comune interpreti un nuovo ruolo, affiancando in modo proattivo le scuole verso un percorso di ripensamento dello spazio interno di apprendimento. Dobbiamo passare dall’Edilizia scolastica ad un approccio più complesso che possiamo definire di Architettura Educativa.

OBIETTIVO 5 - CONTRASTO AL BULLISMO E ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA Approvazione immediata di due protocolli operativi volti a strutturare un percorso tempestivo di intervento per bullismo e dispersione scolastica. In collaborazione con l’Osservatorio Regionale sul Bullismo e sul Cyberbullismo, occorrerà favorire progetti che intervengano sulle carenze educative e di regole in ambito familiare. Concorrere alla promozione di interventi idonei a monitorare, prevenire, rimuovere e/o contrastare il fenomeno della dispersione scolastica, nonché ogni forma di disagio o carenza. Uniforme coordinamento fra le Istituzioni per la piena scolarizzazione, secondo una metodologia di approccio integrato e interdisciplinare, che favorisca una più stretta collaborazione dei Servizi Socio Sanitari competenti.

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UNA SOLA GRANDE FAMIGLIA OBIETTIVO 6 – BILANCIO SOCIALE La rendicontazione sociale delle nostre politiche rappresenterà un salto di notevole qualità del rapporto tra l’ente comunale e i cittadini. I sanseveresi potranno valutare l’impatto delle nostre scelte ed esercitare forme di controllo diffuso attraverso la puntale applicazione di tutta la normativa in materia di trasparenza.

OBIETTIVO 7 - UN PROGRAMMA DI INNOVAZIONE SOCIALE Dobbiamo promuovere processi di aggregazione e sviluppo durevoli nel tempo. La cultura dell’innovazione sociale parte da un Programma che punti soprattutto a sviluppare nuove forme di economia collaborativa e la creazione di nuova economia in città basata non solo sul valore economico ma anche sul valore sociale.

OBIETTIVO 8 - UNA FONDAZIONE DI COMUNITÀ Costituire una Fondazione di Comunità basata sul modello filantropico promosso in Lombardia dal gruppo Cariplo. Sarà possibile creare fondi per i progetti a favore dei singoli quartieri. Sperimenteremo il Crowdfunding civico.

OBIETTIVO 9 - DIRITTO ALLA CASA Parola d’ordine housing sociale. Istituire un Fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso, che veda il coinvolgimento di investitori qualificati, un fondo che potrebbe essere cofinanziato dal Sistema Integrato dei Fondi (SIF) previsto dal Piano Casa nazionale per l’edilizia sociale.

OBIETTIVO 10 – UN MANAGER PER L’ACCESSIBILITÀ TOTALE La nostra Amministrazione istituirà l’Assessorato all’Accessibilità Totale, con una struttura di coordinamento che dovrà garantire l’obiettivo di una San Severo per tutti. A capo di questa struttura ci sarà un Accessibility Manager con diverse funzioni interne ed esterne ma tutte volte a garantire l’accessibilità universale. Un punto di riferimento per i disabili, le loro famiglie e per ogni singolo comparto della macchina amministrativa.

OBIETTIVO 11 - CONSULTA DELL’ACCESSIBILITÀ –UNA SAN SEVERO PER TUTTI Istituiremo una consulta ad hoc, costituita da soggetti pubblici e privati, che si occuperà

specificatamente di accessibilità totale. La Consulta coadiuverà l’Accessibility manager nella

programmazione delle azioni di formazione e nell’adozione di strumenti applicativi. L’obiettivo è quello

di una San Severo per tutti.

LA CITTÀ DEI BAMBINI OBIETTIVO 12 - GARANTIRE IL DIRITTO AL GIOCO Dobbiamo rispettare la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e della Legge Italiana che la ratifica, la n.176/1991 che all’art. 31 sancisce il diritto al gioco come strumento per lo sviluppo fisico, mentale e spirituale dei bambini. Conversione (non abbiamo scritto creazione) dello spazio pubblico in spazio adeguatamente predisposto per agevolare la dimensione ludica dei bambini. Aumento delle strade periferiche “car free”, al fine di agevolare l’aggregazione sicura dei bambini nei quartieri.

OBIETTIVO 13 – CINEMA PER BAMBINI IN PIAZZA ALLEGATO Il programma estivo San Severo Estate prevederà il cinema sotto le stelle per bambini, una rassegna di film e cartoni animati da proiettare in Piazza Allegato. Attraverso la collaborazione di volontari e animatori sociali sarà possibile guidare i bambini in un percorso di maggiore comprensione e approfondimento delle proiezioni.

OBIETTIVO 14 – UNA NUOVA IDENTITÀ PER LA VILLA COMUNALE Prevediamo il recupero della Villa Comunale, non solo per quanto concerne gli aspetti strutturali. La Villa diventerà luogo di animazione sociale, di promozione culturale dedicata all’infanzia, un luogo liberato e di esclusivo utilizzo dei bambini e delle famiglie. Al suo interno sarà necessario aumentare la qualità e la quantità di verde, favorire la nascita di un open space multi funzionale e multimediale, con una biblioteca per ragazz

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LA MEGLIO GIOVENTÙ OBIETTIVO 15 - GIOVANI VOLONTARI DI STRADA Istituiremo un albo di volontari di strada ispirato all’associazione dei City Angels, giovani che possano aiutare il Comune nella promozione efficace della coesione sociale. I nostri ragazzi potranno occuparsi di aiuto agli anziani soli, alle persone non auto sufficienti, al sostegno di famiglie con malati gravi o con bambini disabili.

OBIETTIVO 16 – CAMPAGNA CONTRO LA DROGA E CONTRO IL FINANZIAMENTO DELLA CRIMINALITÀ Avvieremo con loro una campagna di sensibilizzazione e di comunicazione per contrastare l'uso di stupefacenti in città. Non perché siamo semplici proibizionisti, ma perché ogni euro pagato per la droga è un euro versato nelle tasche dei criminali. Possiamo, attraverso un’assunzione di responsabilità dei giovani, ridurre fortemente le risorse che finiscono quotidianamente attraverso le droghe leggere nelle mani della criminalità.

OBIETTIVO 17 – PROGRAMMA “ADELANTE” PER L’IMPRENDITORIALITÀ GIOVANILE Il nostro Comune si doterà di una struttura di consulenza, orientamento e formazione per giovani imprenditori. Il Programma Adelante è uno degli interventi di una strategia integrata più ampia per accrescere l’occupazione locale. A latere di iniziative volte a diffondere la cultura d’impresa nel nostro territorio, la struttura si occuperà di aiutare i nostri ragazzi nell’orientamento, nel definire il proprio bilancio di competenze, nel valutare la fattibilità delle iniziative imprenditoriali sotto il profilo economico, proponendo tutte le possibilità di finanziamento previste.

OBIETTIVO 18 – CONSIGLIO COMUNALE DELLA GIOVENTÙ e SCUOLA LOCALE DI FORMAZIONE POLITICA Attivazione del Consiglio Comunale della Gioventù per ragazzi di età compresa tra i 15 e i 20 anni. Questo organo di rappresentanza democratica avrà un ruolo consultivo di natura preventiva rispetto alle politiche giovanili promosse dall’Amministrazione Comunale. L’obiettivo è senza dubbio quello di responsabilizzare i giovani e di formare una nuova classe dirigente. L’attività del Consiglio dei Giovani sarà accompagnata dagli eventi promossi da una nuova Scuola locale di Formazione politica.

OBIETTIVO 19 – SOSTEGNO A CHI PROTEGGE E EDUCA I NOSTRI GIOVANI Puntiamo al potenziamento dei partenariati con tutte le associazioni culturali e sportive che si occupano dei nostri giovani. Crediamo fortemente nel ruolo decisivo degli oratorii e delle agenzie educative come l’Epicentro Giovanile. Dobbiamo investire risorse importanti per rendere il complesso “ex salesiano” il cuore della gioventù sanseverese. Insieme ad una Villa Comunale interamente dedicata ai bambini, lo spazio Diocesano dei Salesiani potrebbe rappresentare il più grande luogo educativo e di aggregazione all’aperto per il benessere dei nostri ragazzi.

DONNA NEL CUORE OBIETTIVO 20 - SOSTENIAMO L’EMPOWERMENT FEMMINILE La nostra Amministrazione orienterà la strategia del suo Piano di Sviluppo locale verso politiche di sostegno all’empowerment femminile, con un’attenzione particolare alla spinosa questione del divario retributivo.

OBIETTIVO 21 - UNA VERA RETE ANTIVIOLENZA Ci impegniamo a rafforzare la rete antiviolenza e tutte le misure contenute nel nuovo Piano Sociale di Zona in tema di violenza di genere e sui minori. Dobbiamo partire da quanto evidenziato nel documento recentemente approvato, puntando alla sottoscrizione di un Patto interistituzionale per il Contrasto alla violenza di genere e contro i minori. Forti azioni di sensibilizzazione, potenziamento dell’ascolto specializzato, una maggiore integrazione operativa e gestionale dei diversi livelli di intervento e un piano di investimenti per qualificare le strutture di rete coinvolte.

OBIETTIVO 22 - IL BILANCIO DI GENERE Riteniamo fondamentale la redazione di un bilancio comunale di genere, un bilancio che potrà

analizzare e valutare le scelte politiche e gli impegni economici-finanziari della nostra amministrazione

in ottica di genere. La sua mission di fondo è essere complementare al bilancio sociale promuovendo

un’effettiva e reale parità tra donne e uomini.

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VALORE ALLA CITTÀ

BELLEZZA E BENI COMUNI UN MUSEO A CIELO APERTO

CITTÀ INTERNAZIONALE LABORATORIO DI UNA NUOVA EUROPA

DEMOCRAZIA IL GRANDE ORATORIO

SICUREZZA SAN SEVERO +SICURA

AMMINISTRAZIONE E INNOVAZIONE SAN SEVERO SMART E TQM

UN MUSEO A CIELO APERTO

OBIETTIVO 23 – COMBATTERE IL DEGRADO ATTRAVERSO LA CULTURA DIFFUSA Una massiccia produzione di opere d'arte distribuite in tutto l'ambito urbano, una città consacrata alla Cultura Diffusa, alla bellezza in tutte le sue accezioni. Modelli di riqualificazione sulla scia dei Muri d'Autore realizzati a Salerno, reinterpretazione dello spazio come spazio artistico, culturale, educativo, di umanizzazione, di celebrazione del bello, del buono, del vero.

OBIETTIVO 24 – SAN SEVERO BENE COMUNE Dobbiamo inaugurare una nuova stagione per i beni pubblici, puntando alla loro rinascita attraverso la gestione e fruizione collettiva. La liberazione di questi beni avverrà attraverso l’adozione di atti amministrativi ispirati al percorso intrapreso dalla città di Napoli.

OBIETTIVO 25 – TUTELA DEI BENI CULTURALI E DEI PALAZZI PADRONALI Costante ricorso a partenariati per la tutela dei nostri beni culturali, con una particolare attenzione alla valorizzazione dei bellissimi palazzi padronali presenti in città e dell’edilizia storica in genere.

OBIETTIVO 26 - PIANO DI MARKETING TERRITORIALE E UFFICIO TURISTICO Valorizzare tutte le espressioni della cultura sanseverese. Coniugare le potenzialità culturali all’offerta turistica attraverso un Piano di Marketing territoriale che preveda la creazione di una struttura

comunale dedicata al turismo e alle strategie di promozione del territorio.

OBIETTIVO 27 – FESTA DEL SOCCORSO, PATRIMONIO IMMATERIALE DELL’UMANITÀ Sarà necessario favorire l’ingresso di San Severo tra le città del circuito UNESCO, chiedendo il riconoscimento della Festa del Soccorso come patrimonio immateriale dell’umanità. Questo passaggio implicherà chiaramente una rimodulazione della cabina di regia che attualmente governa la nostra Festa Patronale. Redazione di un Piano finanziario che contenga una seria strategia per nuovi investimenti.

OBIETTIVO 28 – MAGGIO SANSEVERESE Una batteria di eventi culturali riguardanti tutti gli aspetti prevalenti della nostra tradizione. Forniremo linee d’indirizzo relative al fascino della nostra tradizione, partendo ad esempio dalle grandi potenzialità dell’arte sacra, della cultura bandistica, na mostra di Madonne Brune, il Corteo Storico legato a Carlo V, un evento specifico per la promozione della nuova musica popolare e chiaramente la nostra gastronomia. Eventi per la diffusione della la cultura della pace, della non violenza e del dialogo tra i

popoli legati al culto di San Severino Abate, Compatrono della Città.

OBIETTIVO 29 – FONDAZIONE DEL TEATRO GIUSEPPE VERDI Una gestione più moderna, trasparente e competente del nostro glorioso Teatro comunale, un bene culturale finora vittima dell’improvvisazione politica. Attraverso questo nuovo soggetto giuridico, con a capo un Cda di alto profilo, sarà possibile immettere nelle sue casse maggiori risorse pubbliche e private per far tornare il Verdi alla sua vocazione originaria: la lirica.

OBIETTIVO 30 – UN GRANDE PROGETTO SULLA STORIA DELLA NOSTRA CITTÀ Costituzione di una Commissione di esperti per riscrivere a più mani la Storia della nostra Città.

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LABORATORIO DI UNA NUOVA EUROPA OBIETTIVO 31 – GEMELLAGGI PER UNA SAN SEVERO INTERNAZIONALE Siglare i Patti Di Collaborazione per la cultura ed il lavoro con 27 città diverse, una per ogni Paese dell’Unione Europea.

OBIETTIVO 32 - RECUPERO DI PALAZZO CELESTINI Palazzo Celestini è il simbolo della nostra democrazia. Deve essere interamente recuperato per un

nuovo progetto d’integrazione della nostra città che scaturirà dai tanti gemellaggi previsti.

OBIETTIVO 33 – ADESIONE ALLE RETI EUROPEE E INTERNAZIONALI Immediata adesione al programma Urbact e al Patto dei Sindaci, cercando di interpretare un ruolo virtuoso nelle politiche di sostenibilità ambientale. Adesione alle seguenti organizzazioni: Aice (Associazione Internazionale Città Educative); Healthy Cities; European Forum for Urban Security; NEMO - Network of European Museum Organisations; RETE DI COOPERAZIONE DEGLI ITINERARI EUROPEI DELL'IMPERATORE CARLO V.

IL GRANDE ORATORIO OBIETTIVO 34 - COMITATI DI QUARTIERE Immaginare la città come un luogo dove le relazioni umane siano il nesso causale della promozione culturale, sociale, economica che tutti desideriamo. Ecco la necessità di istituire un sistema di Town Meeting, dove possa realizzarsi un grande esperimento di democrazia diretta.

OBIETTIVO 35 – BILANCIO PARTECIPATIVO L’esperienza dei Comitati di quartieri sarà propedeutica all’implementazione del Bilancio Partecipativo.

Formuleremo uno schema semplificato e trasparente di tutte le risorse a disposizione e del loro impiego

al fine di favorire un controllo partecipato dell’attività amministrativa

SAN SEVERO + SI CURA OBIETTIVO 36 PIANO SICUREZZA, CONTROLLO DEL TERRITORIO E CULTURA DELLA LEGALITÀ Democrazia : REGOLAMENTO SULLA PARTECIPAZIONE . Educazione Istruzione: COORDINAMENTO SCUOLE / AMMINISTRAZIONE, ITINERARI DIDATTICI SCUOLA/FORZE DELL’ORDINE. Regole e vivibilità : UFFICIO DECORO URBANO, ORDINANZE PER SANZIONARE COMPORTAMENTI LESIVI DEL DECORO. Sicurezza Partecipata : REGISTRO DELLA VIDEOSORVEGLIANZA PRIVATA, CONTROLLO DI VICINATO. Polizia Locale : NUOVO REGOLAMENTO,AMPLIAMENTO DELL’ORGANICO , PATTUGLIAMENTO NOTTURNO. Coordinamento Forze dell’Ordine : REALIZZAZIONE DELLA CENTRALE OPERATIVA UNICA. Lotta alla Criminalità: ISTITUZIONE DELL’AGENZIA PER LA LOTTA NON REPRESSIVA ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA, CONTRASTO AL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO.

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SAN SEVERO SMART TOTAL QUALITYMANAGEMENT OBIETTIVO 37 - PROGETTO SMART CITY San Severo dovrà implementare nuovi strumenti partendo dal suo contesto di relazione, intercettando risorse per migliorare attraverso la tecnologia, la mobilità, l’energia, la comunicazione, l’ambiente, gli aspetti produttivi, la democrazia e il suo modello amministrativo. Smart Mobility, una sfida decisiva per la nostra comunità invasa da un traffico irrazionale. Smart Environment, rendere l’ambiente della nostra città più pulito. Trattamento Smart dei Rifiuti. Smart living, promozione dei nostri contenuti culturali sfruttando al massimo le potenzialità della rete. Smart People, “fondare la città su una ritrovata consapevolezza e partecipazione nella vita pubblica”. Smart economy, un sistema di nuove imprese locali con alto livello tecnologico. Smart Governance. Cambiare radicalmente il rapporto tra i sanseveresi e la Pubblica Amministrazione.

OBIETTIVO 36 – IMPLEMENTAZIONE SISTEMA TQM Dobbiamo puntare alla qualità totale nella gestione del nostro Comune. L’Ente Locale deve essere concepito come una struttura in grado di erogare servizi secondo logiche di programmazione, attraverso l’adozione di criteri e principi di efficienza, efficacia ed economicità propri delle imprese e di altre organizzazioni.

OBIETTIVO 37 – MISURE SPECIFICHE PER LA MACCHINA AMMINISTRATIVA a) individuazione di un Dirigente specifico per la gestione del personale, b) attivazione in Staff di una Unità per il Controllo di Gestione, la Trasparenza, gli adempimenti

relativi all’Anticorruzione e la vigilanza sui contratti; c) istituzione di una Unità di Coordinamento delle Aree Tecniche; d) creazione di una struttura ad hoc per la Comunicazione; e) riprogrammazione del servizio Ufficio relazioni con il pubblico (URP). Collocare questa struttura

polivalente presso i locali di proprietà comunale in Piazza Allegato. Un luogo di incontro e di orientamento per i nostri cittadini. La struttura sarà dotata di Sportello H e di un Punto Europa, uno sportello di consulenza gratuito di progettazione in ambito europeo e nazionale per tutti i cittadini.

VALORE ALLA VITA

SPORT SPORT PER LA RINASCITA E L’INCLUSIONE

POLITICHE DELLA SALUTE DIFENDERE LA SANITÀ TERRITORIALE

SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE SANSEVERO21 - SANSEVERO2030

SPORT PER LA RINASCITA E L’INCLUSIONE SOCIALE

OBIETTIVO 38 - CARTA DELLO SPORT un grande accordo tra il nostro Comune e tutti i soggetti operanti nello sport che stabilisca in modo trasparente, chiaro ed inequivocabile: le modalità e la quantità dei finanziamenti diretti dell’Ente, un nuovo Regolamento per la fruizione e la gestione degli impianti sportivi, le modalità di integrazione delle politiche dello sport con le politiche sociali.

OBIETTIVO 39 - SPORTELLO DELLO SPORT Tra i nostri obiettivi vi è sicuramente l’istituzione di uno Sportello dello Sport all’interno della Struttura polivalente di Comunicazione del nostro Comune. Un luogo di riferimento per tutti gli sportivi sanseveresi.

NUOV OBIETTIVO 40 - NUOVI IMPIANTI SPORTIVI Ricognizione puntuale di tutte gli impianti sportivi presenti e, ove necessario, il loro recupero valutando al contempo la possibilità di affidare la gestione degli stessi ad associazioni tramite precisi protocolli d’intesa. Un Piano strategico per dotare la città di nuovi spazi sportivi all’aperto e nuovi impianti polivalenti per rispondere alla grandissima domanda proveniente dal nostro contesto sociale.

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DIFENDERE LA SANITÀ TERRITORIALE OBIETTIVO 41 - COMITATO DEI SINDACI DEL DISTRETTO SANITARIO Accanto a richiami volti a potenziare il nostro Presidio Ospedaliero e scongiurare ogni ipotesi di ridimensionamento, riteniamo di dover interpretare un nuovo ruolo all’interno dell’organismo più importante per un’amministrazione comunale ossia, il Comitato dei Sindaci del Distretto Sanitario di San Severo.

AMBIENTE – SANSEVERO21 E SANSEVERO2030 OBIETTIVO 41 – SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE

1) PENSARE GLOBALE AGIRE LOCALE - Azione politica amministrativa costantemente orientata sotto il profilo programmatico ed esecutivo al raggiungimento di obiettivi globali di sviluppo sostenibile;

2) PARTECIPAZIONE PER LA TUTELA - Tutela del territorio attraverso l’attivazione di strumenti di controllo partecipato su tutti i progetti che hanno un impatto ambientale;

3) SMART ENVIRONMENT- strategie innovative e tecnologicamente avanzate per monitorare lo stato di salute della nostra città;

4) ACQUA – CITTÀ IDROPOIETICA Consumo responsabile delle risorse, con particolare riferimento all’Acqua. In tal senso applicheremo un protocollo per la progettazione delle opere pubbliche e per i progetti urbanistici in linea con il concetto di Città Idropoietica.

5) PATTO DEI SINDACI, ENERGIA - Nuova adesione al Patto dei Sindaci e immediata approvazione di un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile ;

6) PAES, ILLUMINAZIONE PUBBLICA A LED – aumentare la quota rinnovabile del mix energetico presente in città per le private abitazioni. Policy innovative tramite un nuovo PAES (Piano di azione per l’energia sostenibile), puntando a facilitazioni all’accesso al credito per efficienza energetica, cercando di intercettare finanziamenti europei per progetti innovativi. Sul fronte della pubblica illuminazione, valutate le attuali condizioni contrattuali, è nostra intenzione ripercorrere il modello Livorno, sostituendo gli attuali 6000 punti luce a vapori di sodio con lampade a Led. L’abbattimento dei consumi potrebbe essere del 70%.

7) TRATTAMENTO SMART DEI RIFIUTI - attivare una Task Force per il controllo degli adempimenti contrattuali dell’attuale gestore del servizio di raccolta e, nel caso vi fossero criticità, la rivisitazione del contratto stesso. Velocizzare le procedure previste per il nostro Ambito di Raccolta Ottimale (ARO). Sperimentazione di una nostra strategia Rifiuti Zero, con la formulazione di uno specifico piano. Dobbiamo favorire la nascita delle cosiddette banche del rifiuto, nuove filiere del recupero, della riparazione, del riuso. Puntare alla eliminazione della raccolta del vetro. Favorire anche l’eliminazione dei prodotti usa e getta nelle nostre scuole. Dobbiamo potenziare il sistema di raccolta porta a porta, sanzionare i cittadini che continuano a non rispettare le regole e premiare chi continua diligentemente a differenziare in modo corretto. Puntiamo all’introduzione della “Tariffazione Puntuale” ispirata al principio europeo del “chi inquina paga”, modulando la parte variabile della tariffa in base alla quantità di rifiuto “indifferenziato” prodotto in eccesso. Implementare un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti.

8) COMPOSTAGGIO DOMESTICO E DI COMUNITÀ - Diciamo no a impianti di compostaggio privati, sovradimensionati e sganciati da una programmazione regionale. Nelle gare di affidamento della nostra frazione umida inseriremo criteri stringenti anche rispetto alla tipologia di compost prodotto. Il nostro umido deve servire per produrre ammendante verde e non ammendante misto. Ridurre la quantità di frazione umida da conferire nei grandi impianti attraverso un progetto per la sperimentazione del compostaggio domestico e di comunità.

9) CITTÀ CAR FREE - Un nuovo Piano di Mobilità sostenibile. Dobbiamo liberare San Severo dalle auto. L’obiettivo è quello di far diventare la nostra città, una città #carfree. Punteremo a creare un servizio unico di trasporto scolastico. Quanto potrebbe essere utile evitare le invasioni di auto davanti alle nostre scuole? Potrebbe essere un notevole incentivo il taglio della retta per la mensa scolastica a tutti quei genitori che decideranno di aderire al programma Car free. Meno usi l'auto in città più risparmi.

15) SERVIZI PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE - predisporre le infrastrutture necessarie per rendere fruibili e attrattive le aree interessate da pedonalizzazione o semipedonalizzazione. Investimenti nel trasporto pubblico. Sopperire alla mancanza di posti auto che deriverebbero

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da una razionalizzazione in Corso Garibaldi e Via Tiberio Solis con la realizzazione di due grandi parcheggi scambiatori, uno nei pressi di piazza Cavalotti e l’altro, almeno come ipotesi, presso la struttura abbandonata di Via Turati (Ex Inam) vicinissimo all’unica area pedonale ipotizzabile al momento: Piazza Incoronazione. Parcheggi scambiatori con mezzi pubblici che consentano un servizio navetta continuativo da Piazza Cavallotti verso Corso Garibaldi, Via Tiberio Solis, Piazza Incoronazione e Via Teresa Masselli.

16) AMPLIAMENTO DELLA ZTL – ferme restando tutte le misure per dotare l’attuale Ztl dei servizi di parcheggio e trasporto pubblico, la nostra Amministrazione amplierà l’attuale ZTL a nel tratto di Corso Garibaldi che parte dal Teatro Verdi fino all’angolo di vico Corvo. Dovremo prevedere l’istallazione di una nuova telecamera per accesso video sorvegliato.

VALORE AL LAVORO

SVILUPPO ECONOMICO SAN SEVERO RESTART DISTRETTO AGROALIMENTARE ALTO TAVOLIERE

ATTIVITÀ PRODUTTIVE STRATEGIA “LOCH NESS”

Obiettivo 42 - SAN SEVERO RESTART

Città di Andrea Pazienza e del Fumetto Realizzazione del MAP, un avveniristico Museo dedicato ad Andrea Pazienza, integrato ad un complessivo progetto che potrà riguardare percorsi formativi, una scuola per fumettisti ed un’agenda di eventi di portata nazionale e internazionale

Città degli Alberi Messa a dimora di un numero di alberi pari al numero di nuovi nati a San Severo dal 1992 ad oggi, data di entrata in vigore della Legge Cossiga-Andreotti n.113 del 29 gennaio 1992, norma che obbliga la piantumazione di un albero per ogni nuovo nato. Legge disattesa da tutte le Amministrazioni precedenti. Pulizia di tutte le aree periferiche e rurali, messa a dimora di nuovi alberi nelle aree bonificate attraverso accordi con i privati.

Canapitanata - San Severo Città della Canapa Sativa Attivare progetti per la Coltivazione della Canapa, favorire la nascita di un impianto di trasformazione per la produzione di fibra e di un impianto di Ricerca&Sviluppo per la produzione di materiali compositi in fibra di canapa.

Città dei Giocattoli Puntare alla nascita di un Polo produttivo e commerciale del Giocattolo, partendo dalla considerazione che nella nostra città sono presenti molte realtà operanti nel settore della commercializzazione. Avvio di realtà capaci di ideare e progettare giocattoli costituiti da materiali 100% naturali, quali le bioplastiche. Start-up innovative e organizzazioni di grandi eventi dedicati.

Distretto Agroalimentare dell’Alto Tavoliere Filiere Agroalimentari, è necessaria una rivoluzione. Favorire la nascita di nuove imprese agrituristiche e potenziare quelle attualmente esistenti, progetti per filiere sicure che possano vedere l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani. Agreement di collaborazione per lo sviluppo del settore agroalimentare con realtà già ampiamente operanti nei network più importanti. L’idea di fondo è quella di creare il consorzio misto pubblico/privato DAT, il Distretto Agroalimentare dell’Alto Tavoliere che possa consolidare queste strategie di sviluppo anche in chiave infrastrutturale attraverso un Patto d’Area.

Città delle Batterie Siamo conosciuti nel mondo come Città delle Batterie. Non dobbiamo avere alcuna esitazione nel porre in essere azioni mirate a favorire la crescita di questo settore che, ferme restando tutte le dovute misure di sicurezza, dà lavoro a tante famiglie sanseveresi. I fuochi sono una nostra specialità, abbiamo il know how per eccellere anche in questo settore che registra una grande necessità di promozione nazionale e internazionale. I nostri fuochi devono splendere nelle notti di festa di tutto il mondo.

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Città Agricola Costituzione di un Osservatorio permanente della Agricoltura. Una LOCO CARD ETICA, una carta di acquisto etico che conterrà tutti i nostri prodotti locali. La card locale conterrà prodotti con certificazione De.CO. (denominazioni comunali d'origine), un importante riconoscimento concesso dall'Amministrazione comunale ad un prodotto in genere strettamente collegato al territorio e alla sua comunità. Realizzazione di Aree per servizi all'agricoltura. Un grande Piano per l’Agricoltura sociale, al fine di agevolare il reinserimento in un contesto socio-lavorativo di persone svantaggiate, con particolare riguardo ai giovani provenienti da ambienti condizionati dalla presenza di subcultura criminale. L’attivazione immediata di una Consulta dell’Agricoltura. Forte sinergia tra la programmazione del GAL Daunia rurale 2020 e l'azione del nostro Comune. Armonizzare i processi di costituzione di società consortili e di Organizzazioni di Produttori. Un Ente comunale garante del loro buon funzionamento, così da scongiurare forme interne di prevaricazione e illegalità.

Il Brand Abbiamo vitale bisogno di essere riconoscibili, individuabili in un mondo estremamente complesso sotto il profilo economico e commerciale. La promozione di un marchio della città rientra in una più generale strategia di marketing volta a varcare i limiti di un provincialismo che ci sta affossando. Una grande strategia di comunicazione è uno degli obiettivi più importanti per la nostra Amministrazione.

Infrastrutture e Servizi l’insediamento di un dedicato Polo Logistico nella zona PIP 2

Zona PIP e Zona CIP Dobbiamo ripartire dalle aree di sviluppo che in questi anni sono state clamorosamente abbandonate dai nostri amministratori, la zona PIP e l’Area CIP. Nel primo caso affideremo ad una società specializzata in investment attraction il compito di reclutare aziende secondo un Piano di Sviluppo per l’Area PIP che abbia precise linee guida in termini di visione. Nel Piano saranno previsti meccanismi di incentivazione riguardanti la tassazione, l’energia. Sarà necessario, nelle more di attuazione di questa strategia locale, il coinvolgimento del Ministero dello Sviluppo Economico.

STRATEGIA “LOCH NESS”. OBIETTIVO 43 - CENTRO COMMERCIALE NATURALE PER IL NOSTRO CENTRO STORICO Applicheremo questa strategia nel Piano Strategico per il nostro Centro Storico, con l’idea estremamente attuabile di favorire la nascita al suo interno di un Centro Commerciale Naturale che possa accompagnare l’idea di recupero totale di Palazzo Celestini.

VALORE AL TERRITORIO

PIANIFICAZIONE STRATEGICA LO SCENARIO DEL MOSAICO

LAVORI PUBBLICI E DECORO URBANO IL DIRITTO AL DECORO

LO SCENARIO STRATEGICO DEL MOSAICO

OBIETTIVO 44 – FINANZIAMENTO DEL MOSAICO

Il punto focale per sviluppare la nostra pianificazione strategica è senza alcun dubbio il Mosaico di San

Severo, il Paesaggio, “ambiente di vita delle popolazioni”, la cui caratterizzazione deriva dalla

interrelazione tra fattori naturali e fattori umani. Il nesso tra questi fattori racchiude in se il futuro di

questo territorio e della nostra gente.

Il Mosaico non è solo un orizzonte fisico ma la stella polare di tutte le nostre politiche di pianificazione strategica.Per raggiungere uno sviluppo rispettoso della qualità della nostra vita e della nostra identità più profonda dobbiamo proseguire nel percorso avviato con il progetto del Mosaico di San Severo, potenziando la struttura tecnico amministrativa che in questi anni si è fatta carico di una notevole quantità di lavoro e adempimenti.

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L’Amministrazione dovrà svolgere la sua funzione regolativa e strategica nella pianificazione paesaggistica territoriale proseguendo nella strada già tracciata, difendendo tutte le scelte di adeguamento della pianificazione urbanistica al Piano Paesaggistico. A noi il compito di reperire tutti i possibili finanziamenti per i progetti previsti e di consolidare la filosofia del Mosaico attraverso la ricerca di partenariati importanti, con soggetti privati ed in particolare con le Università.

DIRITTO AL DECORO URBANO OBIETTIVO 45 - UFFICIO PER IL DECORO URBANO creazione di un apposito Ufficio per il Decoro Urbano per garantire tutti i servizi legati alla manutenzione delle strade, del verde pubblico, delle scuole e degli immobili comunali.

OBIETTIVO 46 - SOCIETÀ IN HOUSE PER I SERVIZI DI MANUTENZIONE Una Società in House per reclutare personale specializzato e dare risposte tempestive ai bisogni di manutenzione della città.

OBIETTIVO 47- UN PIANO PER IL DECORO Un Piano per il Decoro che conterrà specifiche misure per la razionalizzazione degli elementi di arredo urbano, gli impianti pubblicitari inutilizzati, la segnaletica stradale, l’istallazione di centraline elettriche. Dobbiamo passare dalla semplice erogazione di servizi, spesso dovuti a motivazioni d’urgenza, ad una Pubblica Amministrazione che guarda ai bisogni del cittadino utente.