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1 Un impiego di ordinaria follia Questo è un racconto di fantasia di un dipendente di un’azienda ABCDEFG che per anni ha lavorato per la sua azienda, ha cercato di darsi da fare, ha tentato in tutti i modi di dare il proprio contributo per migliorare le cose, si è sentito dire che occorreva remare tutti nella stessa direzione quando in effetti le cose non andavano affatto così, e dopo anni ed anni di incazzature, dopo aver capito che in quell’azienda il profilo migliore era il profilo più basso, e la politica da seguire per sopravvivere era quella del meno fai meno sbagli, meno responsabilità ti prendi e meno sarai criticato, si è infuriato perché si sentiva inutile ed impotente, ed assolutamente non gratificato dal proprio lavoro, e se n’è andato. Per renderla compresibile a tutti, l’ho ambientata in una piccola officina meccanica che produce autoveicoli, ma poteva essere ambientata in un’azienda qualunque: un’azienda che produce televisori, un supermercato, un negozio di materiali elettrici, una software-house… Ovviamente, ogni riferimento a fatti e persone reali è da ritenersi puramente casuale; questo è un racconto inventato, se qualcuno si identifica nei personaggi sta certamente sbagliando. Non sto raccontando di nessuno in particolare. La situazione è inventata. Nota postuma: qualcuno ha fatto notare che M: ha delle somiglianze con il sottoscritto. Ribadisco il fatto che si tratta di un racconto di fantasia, e quindi si tratta di un puro caso. Ho ambientato il finale in Brasile solo perché per me è il posto ideale in cui fuggire nel caso in cui ci si trovi alle prese con un superiore psicopatico, psicolabile, e in definitiva completamente inaffidabile e del tutto pazzo, oltre ovviamente ad essere un posto meraviglioso e ottimo per viverci. C: = Grande Capo Progettista Ingegnere e Socio dell’azienda. M: = Unico Designer e Meccanico. Un giorno come tanti… C: Abbiamo preso una nuova commessa per produrre un veicolo. M: Che tipo di veicolo? C: Hm, un motorino. Il cliente che ce l’ha commissionato vuole spendere poco e inizia con un motorino. Poi vediamo. M: Non sarebbe meglio sapere con certezza di cosa hanno bisogno? C: Sono andato apposta a parlargli,questi hanno capito tutto, vedessi che ditta fantastica che hanno, dovremmo imparare da loro. Dobbiamo fargli un motorino. In fretta che non voglio perdere troppo tempo. M: Ok, dammi le specifiche tecniche per la realizzazione. C: Adesso non ho tempo, uffa, devo andare via, bisogna che capiamo che il cliente ha delle esigenze e queste devono essere coperte, dobbiamo entrare nell’ottica che occorre diventare autonomi, tutti dobbiamo comprendere appieno le tematiche aziendali in modo da essere produttivi e non perdere tempo. M: Molto interessante. Siccome hai parlato al cliente, avrai fatto un foglio con quello che vuole il cliente, sennò non posso di certo inventarmelo io o –peggio- fare la figura del cretino telefonando al cliente e chiedendogli di nuovo di cos’ha bisogno. Dov’è questo foglio? C: (innervosito). Vabbè, ho capito, da solo non ci arrivi. Adesso te lo preparo prima di uscire. M: Ah, senti, volevo soltanto farti presente che qui a fare questo lavoro ci sono soltanto io; se mi capita qualcosa, non c’è nessun altro che sia in grado di sostituirmi. Sarebbe meglio provvedere in tal senso, facendomi affiancare da qualcuno al quale possa insegnare il lavoro! C: Si, ho capito, da una parte c’è una persona che conosce le procedure ed è depositaria di alcune informazioni, dall’altra parte c’è l’azienda con l’esigenza di garantire una continuità d’esercizio,

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Un impiego di ordinaria follia

Questo è un racconto di fantasia di un dipendente di un’azienda ABCDEFG che per anni ha lavorato per la sua azienda, ha cercato di darsi da fare, ha tentato in tutti i modi di dare il proprio contributo per migliorare le cose, si è sentito dire che occorreva remare tutti nella stessa direzione quando in effetti le cose non andavano affatto così, e dopo anni ed anni di incazzature, dopo aver capito che in quell’azienda il profilo migliore era il profilo più basso, e la politica da seguire per sopravvivere era quella del meno fai meno sbagli, meno responsabilità ti prendi e meno sarai criticato, si è infuriato perché si sentiva inutile ed impotente, ed assolutamente non gratificato dal proprio lavoro, e se n’è andato. Per renderla compresibile a tutti, l’ho ambientata in una piccola officina meccanica che produce autoveicoli, ma poteva essere ambientata in un’azienda qualunque: un’azienda che produce televisori, un supermercato, un negozio di materiali elettrici, una software-house… Ovviamente, ogni riferimento a fatti e persone reali è da ritenersi puramente casuale; questo è un racconto inventato, se qualcuno si identifica nei personaggi sta certamente sbagliando. Non sto raccontando di nessuno in particolare. La situazione è inventata. Nota postuma: qualcuno ha fatto notare che M: ha delle somiglianze con il sottoscritto. Ribadisco il fatto che si tratta di un racconto di fantasia, e quindi si tratta di un puro caso. Ho ambientato il finale in Brasile solo perché per me è il posto ideale in cui fuggire nel caso in cui ci si trovi alle prese con un superiore psicopatico, psicolabile, e in definitiva completamente inaffidabile e del tutto pazzo, oltre ovviamente ad essere un posto meraviglioso e ottimo per viverci. C: = Grande Capo Progettista Ingegnere e Socio dell’azienda. M: = Unico Designer e Meccanico. Un giorno come tanti… C: Abbiamo preso una nuova commessa per produrre un veicolo. M: Che tipo di veicolo? C: Hm, un motorino. Il cliente che ce l’ha commissionato vuole spendere poco e inizia con un motorino. Poi vediamo. M: Non sarebbe meglio sapere con certezza di cosa hanno bisogno? C: Sono andato apposta a parlargli,questi hanno capito tutto, vedessi che ditta fantastica che hanno, dovremmo imparare da loro. Dobbiamo fargli un motorino. In fretta che non voglio perdere troppo tempo. M: Ok, dammi le specifiche tecniche per la realizzazione. C: Adesso non ho tempo, uffa, devo andare via, bisogna che capiamo che il cliente ha delle esigenze e queste devono essere coperte, dobbiamo entrare nell’ottica che occorre diventare autonomi, tutti dobbiamo comprendere appieno le tematiche aziendali in modo da essere produttivi e non perdere tempo. M: Molto interessante. Siccome hai parlato al cliente, avrai fatto un foglio con quello che vuole il cliente, sennò non posso di certo inventarmelo io o –peggio- fare la figura del cretino telefonando al cliente e chiedendogli di nuovo di cos’ha bisogno. Dov’è questo foglio? C: (innervosito). Vabbè, ho capito, da solo non ci arrivi. Adesso te lo preparo prima di uscire. M: Ah, senti, volevo soltanto farti presente che qui a fare questo lavoro ci sono soltanto io; se mi capita qualcosa, non c’è nessun altro che sia in grado di sostituirmi. Sarebbe meglio provvedere in tal senso, facendomi affiancare da qualcuno al quale possa insegnare il lavoro! C: Si, ho capito, da una parte c’è una persona che conosce le procedure ed è depositaria di alcune informazioni, dall’altra parte c’è l’azienda con l’esigenza di garantire una continuità d’esercizio,

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quindi certamente è necessario che il know-how venga condiviso in modo da non rischiare che i clienti possano soffrire una carenza nell’erogazione del servizio. M: Cioè? Quello era un “sì” o era un “no”? C: Ovviamente predisporremo affinché tu venga affiancato. M: Bene. Ricordati di lasciarmi il foglio delle specifiche. Foglio delle specifiche: Cliente: XXXX Lavoro: Fare un veicolo. Giorni dopo, quasi al termine della realizzazione del motorino di prova. C: Allora, come andiamo con quest’automobile? M: Quale automobile, scusa? C: Quella del cliente XXXXX. M: Ma se mi hai detto che voleva un motorino! C: Sul foglio che ho scritto c’era scritto “veicolo”. M: Scusa, eh, ma tu a voce mi hai detto: “motorino”. C: Bisogna mettersi in testa che se ci sono dei dubbi bisogna chiedere. M: Ma quale dubbi! Mi hai detto “motorino”, ho fatto un motorino. C: Ecco! Abbiamo fatto un lavoro che non serve a niente. Lavoro e soldi buttati nel cesso! Facciamo dei casini incredibili e non siamo in grado di soddisfare il cliente! Io non posso essere sempre presente, occorre entrare nell’ottica che se qualcosa non è chiaro, si viene da me, e si chiede! Bisogna farsi venire dei dubbi! Abbiamo fatto un lavoro per niente, e il cliente è scontento! M: Ma quali dubbi e quali cose non chiare! Mi hai detto “motorino” e ho fatto un motorino! D’ora in poi non faccio più nulla senza un foglio scritto, dettagliato e preciso! C: Io non voglio colpevolizzare nessuno, sta di fatto però che abbiamo buttato nel cesso soldi e tempo e adesso devo telefonare al cliente e dirgli che oggi pomeriggio non posso consegnargli il suo furgone! M: Oggi pomeriggio? Furgone?? Ma di che diavolo parli??? Hai detto “motorino”, poi hai detto “auto”, adesso “furgone”, e hai persino preso appuntamento per consegnarlo! Senza manco consultarmi per avere delle stime sulla realizzazione! C: Vabbè, al cliente devo telefonare, magari non vuole che vado lì oggi pomeriggio, bisogna che lo sento e che vedo quand’è disponibile. M: Ma devi andare oggi, o no? C: Eh, adesso lo sento per concordare. M: Ma come fai a concordare una consegna di qualcosa che non è ancora pronta? C: Fammi vedere cos’abbiamo. Dopo l’ispezione: C: Beh, non andiamo così male, mettiamogli una carrozzeria e due ruote finte, e consegnamola, poi se non gli va bene, vediamo. M: ma scusa, ti ha chiesto un’auto, e tu vuoi consegnargli un motorino travestito da auto? C: Basta solo che sappiano come si usa, non occorre fare chissà che. M: Vabbè, a me pare una schifezza, ma se tu vuoi che sia fatto così…. C: Apriti da solo il foglio di lavoro con le specifiche. M: No, aspetta, fermati che lo facciamo insieme, così vengono fuori dubbi poi sul fatto che “non ho capito bene”. Dopo aver preparato il motorino con la carrozzeria da auto e le ruote finte:

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C: Ah, ecco, così va proprio bene. Oggi glielo consegno che hanno il camionista che fa le consegne pronto per partire. M: Oggi lo consegni? Camionista pronto a partire??? Ma scusa: primo, non sarebbe il caso di provarlo un po’, fare qualche km, e poi quando siamo sicuri, consegnarlo? E, secondo: Camionista? Ma come fa un camionista a fare delle consegne con un motorino truccato da automobile? C: Questi hanno voluto spendere poco, se sono dei piccioni non ci posso far nulla. Del resto mica potevo chiedergli diecimila euro per un’auto, non avrebbero accettato. Bisogna fare un prezzo che il cliente sia disposto a spendere. M: Piccioni? Ma non erano quelli con l’azienda fantastica che avevano capito tutto? Comunque non voglio minimamente entrare in problemi commerciali, ma vendere un’auto ad un prezzo di un motorino, e poi consegnare un motorino truccato da auto, non mi pare una gran mossa commerciale. Anche perché il cliente s’incazza e ce la tira dietro, e a noi tocca dargli un’auto al prezzo di un motorino (e buttare via il lavoro fatto per il motorino). C: Bisogna rendersi conto che il cliente vuole essere coccolato, ha delle esigenze specifiche e si aspetta che noi le copriamo, e per parte nostra bisogna che entriamo nell’ottica di creare un prodotto confacente alle aspettative del cliente, bisogna essere precisi e metodici e rispettare le regole aziendali e le direttive imposte in modo da ottenere un prodotto di alto livello. Bisogna fare le cose con attenzione, piuttosto fermarsi a riflettere su cosa si sta facendo e farlo nel migliore dei modi cercando di capire che cosa si aspetta il cliente. M: E il cliente cosa si aspettava, questa volta? C: Cerchiamo di entare nella filosofia… M: Scusa, ti ho fatto una domanda, rispondimi con una sola parola: motorino, auto o furgone? C: Credo che a loro serva un camion. Comunque adesso lasciamo le cose come stanno, provo a parlargli e vediamo se gli va bene o no. M: Ah, volevo soltanto ricordarti che qui a fare questo lavoro ci sono soltanto io e se mi capita qualcosa, non c’è nessun altro che sia in grado di sostituirmi. C: Si, ho capito, da una parte c’è una persona che conosce le procedure ed è depositaria di alcune informazioni… M: Si, lo hai già detto. C: Bene, allora provvederemo, la questione è già al vaglio. Giorni dopo, di ritorno dal cliente. C: sono andato dal cliente, non va troppo male, sono abbastanza soddisfatti. M: Ma chi, quelli che volevano un camion e hanno ricevuto un motorino con le ruote finte e una carrozzeria posticcia? C: Eh, sono contenti perché è proprio quello che volevano. M: Ma non volevano un camion? C: Camion? No, volevano un motorino, e sono stati contenti perché gliene abbiamo dato uno bellissimo con la carrozzeria e due ruote finte. M: ??? Vabbè, non importa. C: Ah , ci hanno solo chiesto un paio di modifiche, te le ho annotate qui. Sono due cosucce, ma se gliele diamo, almeno li facciamo contenti e possono usarlo. M: D’accordo, lascia qui che le faccio. Modifiche richieste al prodotto:

1) Aggiungere 4 posti a quello esistente 2) Cambiare il manubrio con leve ed acceleratore in sistema simil-auto con volante, pedali per

frizione, freno e acceleratore, e cambio a leva, 5 posizioni. 3) Aggiungere un’ulteriore posizione alla leva del cambio, per la retromarcia 4) Rendere funzionanti le due ruote finte

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Malfunzionamenti ricoscontrati: 1) il sistema è lento, non è possibile superare i 50 km/h, occorre almeno raggiungere i 180

km/h 2) Il motore richiede miscela al 2%, occorre invece che l’alimentazione sia a diesel 3) Il motore è monocilindrico, occorre prevedere minimo 4 cilindri (se c’è tempo, metterne 5 o

6) 4) Manca il sistema frenante ABS. 5) Mancano gli airbags. Metterne almeno 3, o 7; vedere qual è la soluzione migliore. 6) Occorre prevedere un bottone che permetta di passare da 0 a 100 in 3”, il cliente ha

necessità di ridurre i tempi di accelerazione. 7) Montare fari allo Xeno, fendinebbia, retronebbia. 8) Manca un navigatore satellitare 9) Non c’è impianto stereo. 10) Prevedere un bagagliaio di dimensioni sufficienti a contenere un dromedario, il titolare

alleva dromedari e vuole averne sempre uno con sé. 11) Prevedere un bottone che permetta di sfuggire ai controlli della Polizia e agli autovelox. 12) I finestrini devono avere i doppi vetri (vetro-camera). Questo è essenziale, la persona che

deve usare il veicolo è fatto un po’ a modo suo e senza questa miglioria fa i capricci e rifiuta di usarlo. Rischiamo che si lamenti con il titolare, e noi rischiamo di perdere il cliente.

13) Prevedere anche un sistema di riscaldamento istantaneo del blocco motore per non avere problemi con le partenze a freddo.

M: Scusa, ma queste specifiche non sono piccole migliorie, bisogna rifare tutto da capo! Stiamo parlando di un veicolo completamente differente! Motore diesel, bottone da 0 a 100 in 3”, pure i cammelli e gli autovelox! C: Dromedari, mi raccomando, dromedari. Sono andato dal cliente, e mi ha fatto vedere i suoi dromedari. Animali affascinanti, sai che un dromedario può percorrere in un giorno più di… M: Scusa, ma che mi importa dei dromedari! Fossero anche dinosauri! Io sono preoccupato per ‘sta cosa, ti rendi conto che non si può prendere un motorino e trasformarlo in questa cosa, anche ammesso che questa cosa sia realizzabile? E poi, sfuggire ai controlli della Polizia, che roba è? Mica possiamo fare delle cose contro la legge! C: eh eh, ma no, chi ha mai detto di fare cose contro la legge? Noi mettiamo solo un piccolo motorino collegato alla targa, in modo che la targa ruoti se si preme un bottone. E’ solo un piccolo motorino, ehm, in fin dei conti un motorino è mica contro la legge! Dipende dall’uso che ne fa il cliente, da una parte c’è il cliente con le sue esigenze, dall’altra un prodotto le cui caratteristiche tecnologiche possono essere molteplici, bisogna rendersi conto che dobbiamo crescere con un prodotto… M: Vabbè, lasciamo stare le disquisizioni accademiche, voglio sapere se ti rendi conto che devo rifare tutto quanto! Non è nemmeno pensabile partire dal motorino per arrivare a questa….”cosa” che è stata descritta qui! Questo è un mostro da 200 cavalli! Bisogna cambiare tutta la struttura, non possiamo mettere su strada un motorino che fa i 180 all’ora! C: No, ovviamente, nessun cambio di struttura, dobbiamo solo renderlo un po’ più stabile e fare quelle piccole migliorie che lo rendono sicuro. M: Sicuro? Te lo ripeto! Non va bene proprio la struttura di base, cerchiamo di fare una cosa sensata, va riprogettato il tutto! C: No, non possiamo perdere tempo, non ho voglia di stare dietro a ‘sti piccioni, diamogli ‘sta cosa il più in fretta possibile. M: (riflettendo tra sé: “prima erano quelli che avevano capito tutto, adesso sono dei piccioni…”)

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C: Allora, partiamo, io intanto li sento per prendere appuntamento. Tanto sono quattro fesserie, ti cronometro, tra mezz’ora hai finito. M: Ma stai scherzando? Ti rendi conto di quanto lavoro c’è da fare? C: Quanto pensi di metterci? M: Non ho idea! Ma ti rendi conto di cosa mi hai chiesto? Partire da un motorino facendolo diventare un’auto da corsa??? C: Ah, mettiamo anche i dovuti controlli in modo che attivando dei limitatori di giri possiamo venderlo anche come motorino. Dunque, mi hai detto che in un’oretta dovresti farcela, no? M: Io non ho detto niente! In un’oretta puoi fartelo tu, io non posso sapere a priori quanto ci metterò. C: Beh, cerchiamo di non perderci in fronzoli, che c’è bisogno di essere operativi alla svelta. M: Ci provo, ma spero che ti rendi conto di cosa mi hai chiesto! C: Ma che sarà mai? Pensavo che fosse facile! Vediamo assieme: trasformare il motore da miscela a benzina… M: Ma se qui c’è scritto diesel! C: Ah, beh, rendiamoci conto che il cliente ha delle esigenze… M: BENZINA O DIESEL?????? C: Benzina. M: Sei sicuro? Sicuro sicuro? Non è che dopo vieni a dirmi che il cliente lo voleva diesel? C: No, benzina. M: Allora io lo faccio a benzina, d’accordo. C: Si, benzina. Tempo dopo. C: Come stiamo andando? M: Sto mettendo le candele, e poi provo a vedere se la struttura regge il motore più potente. C: Candele? M: Si, non lo sai che il motore benzina ha bisogno delle candele? C: Qui c’è scritto diesel! M: MA STIAMO SCHERZANDO??? C: Dobbiamo renderci conto che il cliente ha delle esigenze e noi siamo qui per cercare… M: Adesso prendo e me ne vado a casa! Mi hai detto benzina! B-E-N-Z-I-N-A !!! Te l’ho chiesto 3 volte!!! C: Si vede che non ci capiamo. Sarà che non riesco a spiegarmi, cosa ti devo dire? Se ho scritto diesel, vuol dire diesel. Adesso abbiamo di nuovo buttato via del tempo per fare un motore a benzina. Pazienza, butteremo nel cesso questi altri giorni di lavoro e ricominceremo. M: (pensieri di morte) Tempo dopo. M: Ho finito di montare il motore DIESEL. L’ho fatto con 4 cilindri: nella richiesta c’era scritto “se c’è tempo prevederne 5 o 6; ovviamente 5 è una richiesta assurda, e non avevo tempo per mettere a punto un motore a 6 cilindri. C: Beh, cinque cilindri sarebbe stato ottimo, avremmo fatto felice il cliente che lo voleva con 5 cilindri, ma pazienza. Al limite se c’è tempo un cilindro lo aggiungiamo dopo. M: Lo aggiung…? Vabbè, lasciamo stare. Adesso finisco di preparare il telaio nuovo. C: Abbiamo perso tempo a fare un nuovo telaio? M: non vuoi mica montare un motore da 200 HP su un telaio studiato per un motorino 50cc, spero! C: Se ad un certo punto si fanno delle scelte come questa, devianti rispetto al progetto originale e senza che io lo abbia detto, voglio essere informato e poter decidere se farla o no!

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M: Ma scherzi??!! Questa cosa è fondamentale!! Come fai a non rendertene conto? Possibile che quando te ne arrivi con una richiesta simile, tu non sappia che il telaio è ovviamente da rifare, perché deve sopportare un carico di 200 HP? C: In fondo basta non accelerare tutto di colpo. Se il cliente viene avvertito di questa cosa, almeno si sa regolare, e lo usa con cautela. Poi se vuole accelerare tutto di colpo, pazienza, si andrà a schiantare, vuol dire che interverremo col carro attrezzi e lo andremo a recuperare, così fatturiamo anche un po’ di assistenza stradale. M: Secondo me è pura follia! Comunque a questo punto sei tu che decidi, io non ne voglio sapere nulla! Segnerò che è una tua specifica, e me ne lavo le mani. C: Si, segna pure che l’ho detto io, basta che facciamo alla svelta. M: E con il bottone da 0 a 100 km/h in 3”, come la mettiamo? C: Quello non si può fare, lascia stare. M: Ah, ricordati che sto aspettando che tu mi faccia affiancare da qualcuno al quale possa insegnare il mio lavoro! C: Si, non l’ho scordato. Presto assumeremo una persona che possa affiancarti. M: Bene. Allora aspetto fiducioso. Tempo dopo… C: Siamo pronti per la consegna? M: Diciamo che siamo abbastanza avanti, ho fatto quasi tutto. Ci sono delle cose però che non sono realizzabili, o comunque non facilmente. Ad esempio: come faccio a far stare un dromedario nel bagagliaio? Ci vorrebbe un camion. Neppure un furgone è sufficiente. C: Vabbè, il dromedario lasciamo stare, lo consegnamo senza posto per il dromedario e se non gli va bene, si fotte. M: Poi, vediamo: il sistema di riscaldamento istantaneo del blocco motore non è un problema di facile soluzione, infatti tutti gli altri costruttori raccomandano un uso “tranquillo” del motore finchè non è in temperatura. C: Vabbè, questo lo voleva proprio, mi sa che s’incazza. M: Scusa, ma guarda che i motori funzionano tutti così! C: Andiamo avanti. M: Airbags: perché 3 o 7 ? che senso ha? Di solito sono 2, 4, 6, 8, ma montati a coppie! C: No, il cliente ne ha chiesti 3 perché ne vuole 2 per lui e uno per il passeggero, non vuole buttare via troppi soldi visto che il passeggero di solito non c’è. M: E se va a schiantarsi quando il passeggero c’è? C: Pazienza, vuol dire che interverremo con l’ambulanza così fatturiamo un po’ di assistenza medica. Ad ogni modo, prevediamo gli alloggiamenti per 8 airbags, poi ne montiamo in base a quanti ne comprano. M: Sguardo allibito. C: Altre cose? M: Si, come vuoi fare per rendere questo affare un’auto oppure una moto? C: mettiamo un bottone nascosto che permette di farlo funzionare in un modo oppure in un altro. M: Ok, allora finisco con ABS e autoradio. C: Risparmiamo un po’ sui tempi. L’ABS mettilo solo sulle ruote davanti, e l’autoradio montala coi fili che passano fuori, sul cruscotto, poi quando abbiamo tempo la mettiamo a posto. M: Ma viene fuori una schifezza! E poi l’ABS solo davanti, non va bene!

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C: Eh, tanto è solo temporaneo, io la faccio vedere al cliente che intanto prova ad usarla, poi la mettiamo a posto prima di venderla anche ad altri clienti. M: D’accordo, sei tu che dai gli ordini. Tempo dopo. C: Abbiamo finito? M: Si, finito. Ho fatto un giro sulla nostra pista interna, ma bisogna che il pilota collaudatore la provi per un certo periodo su strada prima di consegnarla. C: No, vado a portarla oggi pomeriggio, tanto un giro l’ho hai già fatto tu, va bene così. M: Ma io non sono un pilota collaudatore, scusa, rischiamo di dare al cliente un mezzo con cui si va a schiantare! C: Dobbiamo renderci conto che è necessario consegnare al cliente un prodotto stabile, efficiente, usabile e senza alcun problema, non possiamo fare i cioccolatai e dargli qualcosa che non va, sennò possiamo chiudere e far altro. Bisogna quindi che quando hai finito di realizzare un prodotto tu sia sicuro che funziona perfettamente e senza problemi. M: Io posso fare un test di massima, posso fare tutte le prove che mi vengono in mente, ma insisto sul fatto che la parola OK dovrebbe mettergliela un pilota collaudatore. C: Piloti collaudatori qui non ne abbiamo. M: Tutte le altre aziende che producono veicoli hanno un pilota collaudatore! E’ una figura essenziale! Perché noi dobbiamo per forza fare le cose diversamente dagli altri? C: Dobbiamo renderci conto che occorre certificare il prodotto in modo che sia conforme alle specifiche, non possiamo pensare di uscire sul mercato con un prodotto che non è stabile e perfettamente funzionante. M: Appunto! Come faccio a fare le prove su strada stando qui dentro? Dovrei uscire su strada e usare ‘sto affare, ma non ho nemmeno capito come verrà usato! Non so manco più cos’è, un motorino, una moto, un furgone, un camion… C: Vabbè, adesso non ho tempo, devo andare a portarlo da cliente. Tanto tu lo hai provato, vero? M: Si, ma… C: Ecco, appunto, quindi sarà a posto. Vado che dovevo già essere là mezz’ora fa, telefona al cliente e digli che sono rimasto imbottigliato nel traffico. M: E la persona che mi doveva affiancare? C: Stiamo provvedendo. Più tardi… Driiiinnn… Driiiin… M: Pronto? C: Sono io. Ho consegnato il camion al cliente, ma qui non funziona come ci si aspettava. Abbiamo fatto un casino, Cristo, non siamo capaci di capire come vanno fatte le cose! Rivolto al cliente lì a fianco: Eh, si, ci scusi, il ragazzo non ha capito è ha sbagliato, adesso glielo faccio sistemare subito. M: “ Il ragazzo non ha capito?” Ma starà mica parlando di me, per caso? C: Allora, dicevamo, qui è un casino, il cliente ha bisogno del furgone e lo aspettava già la scorsa settimana, e quindi c’è bisogno che tu sistemi subito quest’auto, e me la fai avere immediatamente. Io sono qui dal cliente, telefonami quando hai finito. M: Aspetta! Come sarebbe che non funziona come ci si aspettava? E poi, come sarebbe, camion, furgone, auto, ma si può sapere una volta per tutte cosa pensavi di consegnare e cosa il cliente si aspetta?

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C: Adesso non stiamo a parlare del sesso degli angeli, qui è un casino, il cliente è incazzato, non abbiamo manco messo a posto l’autoradio, ci sono tutti i fili che escono di fuori, come cazzo si fa a consegnare una schifezza simile? M: L’autoradio? Ma se mi hai detto tu…. C: Lasciamo stare, qui il treno si è fuso! M: Il treno? Che treno? C: Si, il furgone, no? Insomma, cerchiamo di capirci. Qui appena acceso s’è fuso il motore! M: S’è fuso il motore? Ma com’è possibile? L’ho testato al banco per parecchie ore in diverse condizioni, cosa avete fatto per fonderlo? C: Niente, lo abbiamo usato, e si è fuso! M: Lo avete usato? Come? C: Inizialmente lo abbiamo acceso e abbiamo tenuto premuto l’acceleratore a fondo, e dopo pochi minuti si è fuso. M: L’acceleratore a fondo per alcuni minuti? Per di più a freddo? Ma lo credo che si è fuso! Non puoi mica fare una cosa simile! Ma non glielo hai detto al cliente che una cosa così non la può fare? C: Sono stato io a farla. M: Sei stato tu??? Ma come, proprio tu hai fatto una cosa simile? Mi aspettavo che almeno tu lo sapessi! C: Il cliente voleva fare in modo da poter scaldare l’abitacolo appena partito, e l’unico modo era questo. M: Ma Gesù, che casino! E’ come deviare il corso di un fiume per bagnare una pianta di gerani e poi lamentarsi della conseguente alluvione! C: Comunque adesso il motorino è rotto e bisogna sistemarlo subito. M: Vabbè, ti monto subito un motore di ricambio e te lo mando. Alcune ore più tardi, dopo aver interrotto tutti gli altri lavori in corso d’esecuzione ed essersi dedicati solo al montaggio del motore di ricambio… …driiin… …driin… C: Pronto? M: Allora, ho finito di montarti il motore di ricambio! C: Quale motore? M: Quello che mi hai chiesto tu. C: No, non importa, tanto il cliente vuole altre cose, quindi abbiamo un po’ di tempo, adesso torno in officina e ti spiego. M: Ma allora il motore che ho montato di corsa per il cliente? C: Tienilo lì, poi lo vediamo con calma. Di ritorno in officina… C: Allora, dobbiamo risolvere il problema del riscaldamento immediato del motore. M: Ma scusa, non basterebbe che per qualche chilometro il motore non venga portato all’esasperazione? E’ solo una questione di abitudine e di criterio di utilizzo, non è una cosa terribile. Bisogna istruire il cliente in tal senso. Tutti quanti usano i motori in questo modo. C: No, il cliente è già incazzato perché lui ci ha chiesto un pullman e noi non siamo stati capaci di recepire il messaggio, e abbiamo perso tempo a montare un motorino, poi a mettergli una carrozzeria posticcia, insomma, è un lavoro fatto da schifo, dobbiamo cercare di fare un passo in più e farci venire i dubbi quando prima di fare i lavori, altrimenti poi quando io torno in officina e penso di avere l’hovercraft da consegnare al cliente, sono fregato e faccio una figura da cioccolataio. M: Pullman? Hovercraft?

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C: Si, ecco, appunto. Quindi cerchiamo di collegare il cervello prima di iniziare a lavorare e vediamo di risolvere il problema una volta per tutte. M: Vabbè, lasciamo stare… …allora, come pensi di risolvere il problema del motore freddo? C: Ah, ci ho pensato, e ho trovato una soluzione facile. Dunque, basta fare un bottone sul cruscotto che versa della benzina sul motore, e mettere un’accensione a scintilla che dia fuoco alla benzina, in modo che la fiamma che avvolge il monoblocco scaldi il tutto. M: COOOSAAAA???? C: Sì, penso che sia una cosa veloce da realizzare, vero? M: Cioè, ma tu vorresti versare del carburante sul motore e riscaldarlo mediante una fiamma libera??? C: Già, banale, non capisco perché facciamo tante difficoltà quando la soluzione è così semplice, basta fermarsi un attimo a riflettere. Avanti, procediamo. M: Ma è una follia! Bruciamo l’impianto elettrico, le parti in plastica, cuociamo la vernice del cofano, e non è manco detto che funzioni! E poi è pericoloso! C: Ma no, basta spostare tutte le parti di plastica e i cavi elettrici da dove ci sarà la fiamma, e poi mettiamo un altro bottone che fa uscire dell’acqua che spenga l’incendio. Il cliente sa che deve fare così, cioè da fuoco al motore e poi dopo un po’ lo spegne. M: Ma davvero non stai scherzando? Cioè vuoi dare una cosa simile in mano al cliente? E se l’auto la usa qualcun altro? C: Mettiamo una scritta vicino al bottone con su scritto “fate attenzione”. M: Vabbè, sono senza parole, comunque provvederò a fare un quadro elettrico apposta con interruttori protetti in modo che non si possa dar fuoco all’auto senza fare apposta. C: Eh, se proprio vuoi, fai così. …dopo molti lavori per predisporre la cosa… M: Ho finito. Non è che sia molto contento di come sta venendo ‘sto lavoro, ma ho finito. C: Bene, allora la consegno. Ah, il bottone 0-180 km/h in 3” ? M: Non c’è, bisognerebbe avere un motore a benzina, montare due bombole di NOS e soprattutto avere un telaio che regga. C: Ah, già. Vabbè, lo porto al cliente così com’è poi al limite lo facciamo poi. M: E la persona che mi deve affiancare? C: Si, si, poi vediamo. …dopo la consegna al cliente… C: Abbiamo fatto centro! Adesso il cliente è contento, la macchina prende fuoco proprio bene! Sentissi che calduccio nell’abitacolo. Bene, diamola anche a tutti gli altri clienti che comprano questo modello. M: Ma non bisognerebbe aspettare? Non era in prova a questo cliente? C: No, ho bisogno che ce l’abbiano tutti quanti. M: Se lo dici tu…. …consegnata a tutti i clienti che ne hanno fatto richiesta… C: Mi ha telefonato incazzato il cliente YYYY, si è schiantato alla prima curva! Il telaio si è piegato e la macchina è uscita di strada. M: Lo credo che il telaio si piega! 200 cavalli su un telaio di motorino! Te lo avevo detto! E tu mi hai risposto “basta accelerare piano”! C: Si, ma non hai messo un cartello visibile sull’acceleratore che avvisi del problema. M: Perché, tu pensi che qualcuno guardi l’acceleratore quando usa l’auto?

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C: Comunque parlerò col cliente e proverò a spiegarglielo. Intanto, il cliente XXXX si è lamentato perché adesso quando apre il cofano ci sono tutti i cavi elettrici messi male. Rimettili a posto. M: Eh, ma finiscono dove c’è il bruciatore che versa carburante sul motore! Li ho spostati apposta! C: Allora mettiamo sul cruscotto un interruttore che permetta di riportare automaticamente i cavi al loro posto quando il bruciatore non è in funzione, mediante un braccio meccanico servoassistito. M: Beh, ma a quale pro? Non si possono lasciare da parte? Non è troppo rischioso lasciare che i cavi possano essere lasciati accidentalmente nella zona in cui viene versato il carburante? C: Allora mettiamo una spia che si accende se i cavi sono nella posizione inondata di carburante. M: D’accordo, se pensi che sia una soluzione corretta. Mica posso proteggerti da te stesso… C: Dobbiamo entrare nella filosofia generale dell’utilizzatore che ha delle esigenze che non riusciamo a coprire, e coprire quel gap concettuale che ci manca… M: Vabbè, ho capito, facciamo come dici tu, e basta. C: Ah, e spostiamo quel bottone di accensione del carburante, mettiamolo di fianco all’accendisigari, che sia comodo da usare. Il cliente XXXX si è lamentato della scomodità! M: Cooome??? E se si sbagliano? Per accendersi la sigaretta danno fuoco all’automobile! C: Eh, vuol dire che la volta dopo fanno attenzione. M: …… …tempo dopo… Telefonata del cliente XXXXX: X: Buongiorno, parlo con l’officina? M: Si, buongiorno, cosa desidera? X: Ho parlato con l’ingegnere riguardo alle varianti che ci sono state promesse, e lui mi ha detto di parlare con lei in modo da farmi consegnare la mia automobile. M: Mah, a dire il vero è ancora in lavorazione. X: Ah, ma verrà fatto tutto quello che ho chiesto? M: Beh, dovrebbe parlarne con l’ingegnere che l’ha seguita, non so quali accordi abbiate preso. X: Ma come, io avevo capito che lei era la persona che esegue materialmente il lavoro. L’ingegnere mi ha detto di parlare con lei per la consegna. M: Guardi, proviamo a vedere quali sono queste cose che lei sta aspettando, una per una, e io le dico se sono state fatte, se non in lavorazione, o che altro. X: Allora, innanzitutto il sistema di inondare il motore di carburante mi pare una cosa assurda, e pericolosissima. Se proprio ci deve essere, vorrei che fosse impossibile da usare per tutti tranne che per me. Magari potremmo fare in modo che l’interruttore sia chiuso a chiave. M: Ma veramente l’ingegnere me lo ha fatto mettere accanto all’accendisigari! X: No, io vorrei che fosse tolto, altro che metterlo dove chiunque può premerlo! M: Forse è meglio che lei parli direttamente con l’ingegnere… X: E poi c’è un’altra cosa…. M: Mi dica… X: Ma come è possibile che tutte le volte che accelero mi si storge il telaio? Tutte le volte dobbiamo uscire tutti dall’auto, raddrizzarlo, e ripartire. Non è un po’ scomodo, e rischioso? M: Beh, ma l’ingegnere non le ha detto che bisogna accelerare piano? X: Scusi, ma io non ho mica tempo di ricordarmi tutte queste cose! Quando uso l’auto, uso l’auto, e basta, deve funzionare bene da sola, senza doversi ricordare mille cose diverse. M: Senta, lo faccio presente all’ingegnere, purtroppo non ho la competenza specifica per discutere di progettazione. X: Va bene, allora aspetto notizie. …parlando con il C:

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M: Il cliente XXXX si lamenta che il telaio si storge quando accelera e vuole levare il bottone di incendio del motore… C: E lo credo! Ha ragione! Abbiamo consegnato un veicolo senza effettuare i test necessari sperando che il cliente lo provi per noi! M: Ma di che stai parlando??!! C’è un motore da 200 cavalli su un telaio che sì e no va bene per uno scooter! Vorrai mica dirmi che non lo sapevi! C: Lasciamo perdere per un attimo la questione del telaio e vediamo di risolvere il fatto che il pullman si storge. M: E’ un’auto, non un pullman, né un treno, un furgone, un camion e manco un hovercraft. Anzi, a voler essere onesti, è un incrocio tra un motorino e un’auto. C: Non stiamo a fare queste inutili disquisizioni, quello che mi preme e capire come mai il furgone si storge. M: Perché il telaio è sottodimensionato! C: Da che parte si storge? M: Ma che importa da che parte! Bisogna cambiare il telaio! C: Eh, non posso mica andare a dire al cliente che deve darci dei soldi per un telaio nuovo e per il lavoro di sostituzione! M: Non mi frega niente del problema commerciale, abbiamo un progetto che fa acqua da tutte le parti, dobbiamo cambiare il telaio! Non c’è altro modo! C: Cerchiamo una soluzione temporanea, poi con calma cambieremo il telaio. M: Questo significa che il telaio resterà così per sempre…. C: Ma no, ma no, sappiamo che dobbiamo farlo, e lo faremo… M: Vabbè, cosa vuoi esattamente che sia fatto? C: Semplice. Se il telaio si storge a sinistra, mettiamo una molla a destra con un bottone nel quadro comandi che quando il telaio inizia a storgersi, il guidatore preme il bottone e la molla lo rimette dritto. M: Vuoi mettere un altro bottone sul quadro comandi? Ma sto povero guidatore come fa a ricordarsi tutto? C: Lo scriviamo nel manuale, e magari mettiamo una scritta accanto al bottone, vediamo, potremmo scrivere “Servo meccanismo di risistemazione inerziale sull’asse d’imbardata del supporto metallico reggente la forza vettoriale di spinta”… M: Scusa, e se scriviamo “raddrizza-telaio”? C: No, questo fa capire che abbiamo fatto noi un errore, meglio mettere una scritta che lascia un po’ il dubbio… …altro tempo dopo… C: Allora, come andiamo con ‘sto hovercraft? Procediamo bene? M: Motorino truccato da automobile. Beh, ci sto lavorando. C: Hai montato il bottone da 0 a 100km/h in 3” ? M: Ti ho già detto che (oltre ad un telaio come si deve) ci andrebbe un motore benzina per poter montare il NOS [protossido d’azoto]. C: No, rendiamoci conto che non possiamo mettere un motore a benzina, c’è troppo lavoro. Troviamo un’altra soluzione. Non possiamo mettere un reattore? M: Un reattore??? Ma che roba viene fuori? C: Eh, un reattore con una piccola carica di carburante che spinga l’auto a 100 km/h e poi si spenga. M: A me sembra l’ennesima follia, ma mettiamo pure anche il reattore. E per quanto riguarda il telaio? C: Che telaio? M: Come sarebbe, “che telaio” ? Quello sottodimensionato! C: Abbiamo un problema di telaio sottodimensionato?

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M: Ma certo! Lo ripeto da sempre! Motore da 200 HP su telaio di motorino! C: Se ci sono problemi del genere voglio esserne avvisato immediatamente! M: Ma se te lo sto ripetendo da una vita! C: Rendiamoci conto che occorre cercare di realizzare un prodotto che sia stabile e perfettamente funzionante, restando in ambiti operativi di sicurezza e raggiungendo al contempo la soddisfazione del cliente e ottenendo una qualità del prodotto finale che risponda alle specifiche di base, non possiamo fare un lavoro che poi una volta portato sul campo non funzioni correttamente. M: Di preciso cosa mi stai dicendo??? C: Beh, da una parte abbiamo le esigenze del cliente che richiede determinate caratteristiche del prodotto e dall’altra abbiamo un prodotto che cresce nel tempo e deve rispettare delle specifiche e degli standard qualitatitivi… M: IL TELAIO E’ UNA MERDA! LO DICO DA UN SECOLO! MI HAI FATTO MONTARE UN MOTORE DA 200 HP SU UN TELAIO DI MOTORINO! CHE COSA STAI CERCANDO DI DIRMI, CHE HO SBAGLIATO??? C: Beh, ma perché non abbiamo messo un telaio adatto? M: E che cazzo ne so, sei tu che hai detto che non volevi cambiare il telaio. Toh, guarda il foglio di lavorazione! C’è scritto “C:” ha detto di lasciar il telaio del motorino e dire al cliente di non accelerare troppo bruscamente. C: Ah, è per questo. Ah, capisco. Ah, si, si, mi ricordo. Beh, ma non va male, così, basta che il cliente sappia che non deve accelerare troppo in fretta. Telefonagli e spiegaglielo. M: Spiegaglielo tu! A me viene male anche solo pensare di dover riferire una cosa simile! …più tardi… C: Allora, che costa stiamo facendo, oggi? M: Sto sostituendo le batterie alla console portatile per il controllo dei fumi di scarico. C: Ma stiamo scherzando? Chi ti ha detto di perdere tempo? Dobbiamo capire che qui siamo operativi, e che non possiamo perderci dietro a cose non pianificate. M: Ma scusa, questo è uno strumento che mi serve per lavorare! Come faccio a fare il controllo fumi senza la console? C: Sappiamo che c’è il problema, e quando avremo tempo, cambieremo le batterie. Per adesso, il controllo fumi possiamo farlo anche senza console. M: ??? E come, scusa? C: E’ facile, fai una bella boccata dei fumi di scarico, e in forma inversamente proporzionale ai colpi di tosse che darai, possiamo identificare la categoria del veicolo; cinque colpi di tosse, veicolo Euro 0, quattro colpi di tosse, veicolo Euro 1, e così via! M: Vabbè, come vuoi tu. Io intanto aspetto ancora di avere qualcuno che mi affianchi. …C: se ne va, ed M: finisce di sostituire le batterie. Dopo un po’ C: torna e vede la console accesa. C: come mai la console è accesa? M: le batterie non erano ancora scariche, per un po’ dovrebbe funzionare. C: Ah, bene, bene, non perdiamo tempo con le batterie. M: No, stai tranquillo, lo faccio nella pausa pranzo…. Giorno dopo… C: Allora, l’hovercraft come procede? M: Bene, bene, sto facendo tutto quanto come da tue specifiche. Potrai consegnare il furgone al più presto. C: Ah, ottimo, il cliente voleva proprio avere ‘sto motorino, quando lo consegni?

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M: Presto, stai tranquillo, devo solo più mettere la molla raddrizza-telaio che mi avevi chiesto e poi chiamo il cliente per dirgli che il pullman è pronto. C: Ah, bene, bene. Mi raccomando che loro aspettano solo che gli diamo il camion per iniziare a lavorare. Lo aspettano urgentemente, per loro anche un’ora è importante, quindi se riesci a darglielo già nella giornata di oggi, facciamo un terno al lotto, che stanno aspettando solo noi per partire e senza di questo hanno l’azienda ferma, il titolare è nervosissimo e incazzato e non aspetta altro. “C:” se ne va. “M:” sostituisce il telaio con un telaio dimensionato per un motore da 200 HP e telefona al cliente per dirgli che la sua auto è pronta. Il titolare è in ferie da una settimana e non rientrerà prima della fine della prossima. Unica persona presente in azienda è la segretaria, che non ha la patente e quindi non ha necessità di avere l’auto, e che dice che farà richiamare dal titolare non appena rientra dai tropici. …più tardi… C: Abbiamo consegnato il treno? M: (Sardonico) Ho telefonato al cliente, è in ferie, non gliene può fregare di meno dell’auto visto che al momento al massimo le uniche curve che affronta sono quelle delle cubane.. C: Dobbiamo stargli dietro perché bisogna che consegnamo quest’ambulanza, il cliente ne ha bisogno, sta aspettando solo noi e quindi è vitale che riusciamo a non fallire la consegna. M: Il cliente è in ferie ai tropici. C: Dobbiamo avvisarlo che il suo carro funebre è pronto, ne ha bisogno e si è raccomandato. M: Il cliente è in ferie ai tropici. Non c’è. Mi fanno chiamare quando rientrerà. C: Bisogna stargli dietro, va coccolato, abbiamo fatto dei casini perché non siamo stati capaci di capire che lui aveva bisogno di un carro armato e gli abbiamo consegnato una cosa che non va bene, e adesso dobbiamo far vedere che siamo efficienti per non perdere la fiducia. M: Se vuoi chiamo il mio amico Fidel e chiedo se può farlo rintracciare dalla polizia cubana… C: No, lascia stare, ma fai in modo di stargli dietro, richiama tutti i giorni… M: Torna tra due settimane. C: Infatti, domani richiama e vedi se è rientrato. M: Si, va bene, mi faccio un Post-It così non mi scordo… …”C:” se ne va, “M:” va a prendersi un caffè riflettendo sulle opportunità di lavoro in Brasile… Il giorno dopo… C: Allora, sono andato a visitare un nuovo cliente, sarebbe interessato a comprare alcuni dei nostri motorini. M: Nel senso proprio di motorini, di auto, o che altro? C: No, proprio motorini. Allora, prendi l’auto, togli tutto quello che sembra un’auto, così gli diamo un motorino. M: Ok, provvedo. …tempo dopo… C: Allora, come andiamo con i motorini? M: Eccoli li, sono pronti. C: Dov’è il volante? M: Il motorino ha il manubrio…. C: No, il cliente vuole motorini col volante. M: Se me lo dicevi per tempo evitavo di fare il lavoro due volte….

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C: Eh, credevo fosse chiaro, se hai dei dubbi devi fermarti e chiedermi. M: In realtà ho dei dubbi su ogni parola che dici; ad ogni modo, a parte rimettere il volante, c’è altro? C: Dunque, ci sarebbe quella questione della progressiva desertificazione delle zone temperate. M: Cosa??? C: Si, le zone temperate si stanno parzialmente desertificando, e quindi… M: Guarda che io parlavo dei motorini per il cliente. C: La desertificazione è una questione da non sottovalutare, bisogna ottemperare agli obblighi del decreto legge che prevede l’equo compenso per la vendita dei supporti atti a contenere musica, film, ecc. come ad esempio CD, DVD… M: Cosa stai dicendo??!! Stiamo parlando dei motorini! C’è altro??? C: No, andiamo avanti così. Finisci, impacchetta e spedisci. M: Quando arriva la persona che mi deve affiancare? C: Presto, presto. …più tardi… …driiin… …driin… C: Puoi venire nel mio ufficio? M: Ok, arrivo. …. C: Hai spedito le auto al cliente? M: Quali auto? C: Quelle che ti ho fatto preparare. M: Cioè i motorini! C: Hanno il volante, quindi sono delle auto. M: No, sono dei motorini, mi hai chiesto dei motorini e poi mi hai fatto aggiungere il volante! C: Cerchiamo di renderci conto che il cliente ha delle esigenze e noi siamo qui per coprirle. Ovviamente, se il cliente vuole il volante, è perché vuole delle auto. M: bestemmia inespressa. Quindi esattamente cosa vuoi che io faccia? Aspetta che prendo carta e penna e me lo scrivo, così mi rendo conto una volta per tutte e siamo tutti sicuri che io non possa sbagliarmi…. C: Dunque, al cliente serve un veicolo. M: Troppo generico. Quale veicolo? C: Beh, un veicolo è uno strumento che serve per spostarsi con comodità e può essere realizzato in molti modi diversi a seconda dell’esigenza… M: Si, questa probabilmente è la definizione che trovi sullo Zingarelli, io vorrei sapere quale veicolo vuole il cliente. Esattamente. Voglio sapere tutto. Tipo, modello, cilindrata, tipo di carburante, potenza, colore, persino la marca dei pneumatici. Tutto. C: Beh, allora il cliente vuole un veicolo Nel frattempo “C:” alza il telefono e inizia a comporre un numero di telefono. C: al telefono Oh, carissimo, ciao, come va? Bene, allora, come andiamo con quel lavoro? Bene, eh? Ah, devo venire a trovarti, eh eh, così parliamo un po’ e mi fai vedere, sai, c’è sempre quel progetto di cui abbiamo discusso… M: sussurrando Ma che stai facendo? Stavamo parlando di quello che serve al cliente, come faccio altrimenti??? C: al telefono Carissimo, scusa solo un attimo… Si, cosa c’è? M: Stavamo parlando!!! Perché ti sei messo a fare telefonate, scusa? Dobbiamo finire di discutere!

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C: Dovevo fare questa telefonata urgentemente, questo cliente non poteva aspettare oltre. Ne parliamo un’altra volta, intanto vai avanti col lavoro e quando hai finito, consegna. M: Ma se mi hai chiamato tu qui nel tuo ufficio! E poi cosa consegno, se non so manco cosa vuole il cliente? C: Si, ecco, fai così, e mi raccomando di consegnare tutto al più presto. Rivolto al telefono Rieccomi, scusa, eh, ma qui aspettano me per mandare avanti il lavoro e dovevo dare le direttive. Allora, come va il tennis?.. “M:” bestemmiando in maniera piuttosto esplicita lascia l’ufficio e riflette sul costo di un biglietto one-way Italia-Brasile per lui e tutta la sua famiglia. …tempo dopo… C: Allora, hai consegnato i motorini? M: Certamente, il cliente è stato soddisfattissimo delle auto che gli abbiamo dato. C: Ah, bene, bene. Allora magari lo chiamo così faccio un salto e gli spiego come si usano ‘sti pullman. M: Ecco, bene, fammi sapere com’è andata. …driiin… …driinn… M: Pronto? C: Sono io, dal cliente. Quello dei motorini. M: Si, ho capito. Dimmi. C: Ecco, ci sarebbe bisogno di qualche piccola aggiunta, ti rimando indietro i motorini, me la puoi fare subito? M: Beh, a dire il vero stavo preparando la roba per la consegna di domani, quella che mi hai detto di fare con massima priorità, interrompendo il lavoro urgente per il quale avevo sospeso l’altro lavoro, quello con consegna pianificata…. C: Ecco, infatti, allora visto che hai tempo, fammi questa piccola variante, e fammela avere subito, che io sono qui dal cliente che ha un’esigenza che dobbiamo coprire perché bisogna rendersi conto che da una parte c’è il cliente con delle esigenze e dall’altra… M: Vabbè, taglia corto, quale sarebbe questa piccola variante? C: Semplice, bisogna mettere due ali per far volare i motorini. M: COOOSAAAA????? C: Ecco, infatti, tanto sono solo due ali, ti cronometro, in mezz’ora hai finito. M: Due ali? Volare? Ma è progetto completamente diverso! Non funzionerà mai se mettiamo due ali. C: Allora, bisogna rendersi conto che da una parte c’è il cliente con delle esigenze e dall’altra… M: Va bene, ho capito, apro la richiesta a tuo nome, metto le due ali, e te lo mando. Tua la responsabilità se non funziona. C: Si, ecco, metti pure che te l’ho detto io, basta che me lo fai per subito. Segnalazione : “C:” richiede espressamente 2 ali da applicarsi ai motorini-auto consegnati al cliente. Fatto presente che è una cosa che difficilmente funzionerà. …applicate le due ali, le auto vengono rimandate a “C:” presso il cliente. Intanto “C:” ritorna in ufficio… C: Bene, abbiamo fatto un figurone, il cliente era proprio contento, bastava poco, adesso sono operativi. Mettiamo le ali in produzione su tutti i modelli.

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M: Sarà. Secondo me quello doveva essere un progetto studiato con un po’ più di calma, e non una porcata raffazzonata come quella. E poi, oltretutto, i clienti a cui non servono e che non hanno nemmeno il brevetto di volo, come fanno? C: Beh, fai in modo che diventino retrattili e metti un interruttore nel quadro comandi in modo che normalmente siano nascoste, e solo chi le vuole le usa. M: Non è che sto quadro comandi sta diventando un po’ troppo un casino? C: bisogna rendersi conto che da una parte c’è il cliente con delle esigenze e dall’altra… M: Va bene, ali retrattili, interruttore, quadro comandi. E’ sufficiente. Apro un foglio di lavorazione a tuo nome… Nel frattempo, ti ricordo che aspetto di essere affiancato da una persona che impari a fare il mio lavoro. Tempo dopo… C: Ah, senti, pensavo una cosa: e se mettessimo sul tettuccio anche un’elica? M: Cioè? C: Beh, se mettiamo sul tettuccio un’elica, trasformiamo il progetto in un elicottero e riusciamo a venderlo anche agli elicotteristi… M: Io magari prima di partire a testa bassa su un progetto che nessuno ha richiesto proverei ad informarmi, tanto per non fare qualcosa senza sapere manco come va fatto e come viene usato.. C: Ma che c’è da sapere? Ho già preso io tutte le informazioni, so già tutto io, mettiamo l’elica. M: E come la colleghiamo al motore? O ci va un motore nuovo? C: Ah, già, il motore, allora, mettiamo una cinghia in gomma che passa esternamente e si collega al motore già esistente, così non dobbiamo progettare anche un nuovo motore. M: Beh, ma non sono mica certo che il motore esistente sia sufficientemente potente da poter essere utilizzato come propulsione per un elicottero… C: Rispondendo al telefono: Ah, si, sono io. Certo, mi dica pure…. …dopo mezz’ora di telefonata in cui M: aspetta di finire il discorso… C: Bene, stavamo dicendo? Ah, si, l’elicottero. Dunque, tu mi hai detto che la soluzione migliore è quella di collegarlo al motore esistente con una cinghia in gomma? M: No, quello lo hai detto tu! Io ti ho detto che secondo me bisogna prima vedere se il motore esistente è sufficiente, nonché studiare con calma la progettazione di quest’affare! C: Si, perfetto, procediamo pure. M: Quindi stai finalmente dicendo che studiamo meglio la cosa? C: No, procediamo pure con la cinghia in gomma collegata al motore esistente. E cerchiamo di fare in fretta che non possiamo perdere tempo. M: Guarda, a tuo rischio e pericolo, io ti ho reso noti i miei dubbi; adesso scrivo cosa mi hai chiesto e poi lo faccio. …tempo dopo… C: Allora, l’elicottero? M: E’ pronto secondo le tue specifiche. Ti ricordo però che le ali interferiscono nel pilotaggio dell’elicottero. C: E’ perché? Non siamo stati capaci di fare delle ali che non interferiscono? M: Non è che noi non siamo stati capaci, è che forse voi non avete ben presenti alcune leggi di base dell’aerodinamica! Le ali fisse non sono compatibili con le ali rotanti, infatti non ci sono elicotteri con le ali! C: Ali rotanti? Mai viste! Che roba sono? M: Hai presente le pale di un elicottero? C: Si, e allora?

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M: Ecco, quelle sono ali rotanti. E mi viene male al pensiero che le specifiche di questo elicottero le ha date uno che non ne conosce manco il funzionamento!!! C: Beh, da una parte abbiamo delle pale rotanti e dall’altra degli strumenti atti a generare portanza tramite un flusso di acqua… M: …flusso di aria… C: Si, appunto, dicevamo, tramite bagno d’olio, per far sì che il motore rimanga lubrificato… M: …si parlava di ali fisse ed ali rotanti, non di lubrificazione del motore… C: si, ma lubrificazione del motore è una cosa importante sennò si rischia che il motore si bruci. M: A parte questa importante spiegazione in fatto di motori, come pensi di risolvere il problema di un mezzo con ali fisse ed ali rotanti, visto che sono incompatibili? C: Allora, mettiamo un bottone e una leva, in modo che tirando la leva escono le ali rotanti, e premendo il bottone si ritirano le ali fisse. Quindi il cliente preme il bottone chiudere le ali fisse, tira la leva per far uscire le ali rotanti, quindi controlla l’interruttore del braccio che sposta i cavi in modo che non vengano bruciati dal getto di carburante incendiato che serve per scaldare il motore, e siamo a posto. Scriviamolo nell’appendice del manuale. M: E se il cliente apre assieme ali fisse e ali rotanti? C: Allora vuol dire che precipita, e a quel punto ci chiama e noi almeno fatturiamo per la ricerca dei superstiti della sciagura aerea. M: Se lo dici tu… …apro una segnalazione dove tu autorizzi a fare ‘sta “cosa”…. C: Ecco si, fai cosi. …giorni dopo, altra situazione… C: senti, hai presente quelle auto che abbiamo fatto lo scorso anno? Ti ricordi com’era il motore, l’allestimento, ecc.? M: Si, erano delle berline 3 volumi, 1800 turbo-diesel da 120 cavalli… C: Ecco, adesso ci sono queste coupè per il cliente ZZZZZ, solo che hanno una motorizzazione che non va bene, bisognerebbe montare la stessa motorizzazione delle berline. M: Ok, procedo… …un paio di giorni dopo… M: Senti, ho una cosa da chiederti perché non so cosa serve al cliente visto che gli hai parlato tu. Dunque, hai presente la questione delle coupè per il cliente ZZZZZ da farsi uguale alle berline dello scorso anno? C: No, dunque fammi capire, abbiamo delle berline… M: Si, quelle fatte lo scorso anno. E poi ci sono quelle coupè per il cliente ZZZZZ C: No, aspetta, facciamo un passo indietro. Allora anni fa abbiamo prodotto delle berline per il cliente ZZZZZ e anche delle coupè…. M: Eh? No, aspetta che ti stai confondendo! Le berline dell’altr’anno sono una cosa, le coupè per il cliente ZZZZZ le sto facendo, ma volevo chiederti… C: Cosa??? Stiamo facendo delle coupè??? E nessuno mi ha avvisato??? M: COME??? Guarda che se venuto DUE GIORNI FA a dirmi di fare le coupè per ZZZZZ, come sarebbe che nessuno ti ha avvertito??? C: Se prendi certe decisioni, ho bisogno di saperlo, bisogna confrontarsi su certe scelte perché sennò rischiamo di prendere delle strade devianti e non raggiungiamo il risultato, bisogna rendersi conto che la pianificazione… M: MA CONFRONTATI ALLO SPECCHIO, mettiti davanti, parlati, e quando ti sei chiarito con te stesso torna tra di noi! Mi hai detto di fare un lavoro ben preciso, mi hai passato un foglio, vedi, questo foglio qui, con le cose da fare, e adesso stai cercando di dirmi che non ne sapevi nulla e che ho scelto una “strada deviante” rispetto alla pianificazione???

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C: …. Hm… la domanda che mi volevi fare qual’era? M: Volevo dirti che rispetto alla stima del lavoro indicata su questo foglio, manca la riprogettazione della carrozzeria. Non posso fare una coupè con la carrozzeria di una berlina. C: E se la tagliamo con un seghetto? M: Cioè??? C: Si, prendiamo la carrozzeria della berlina, tagliamo i pezzi che non servono con un seghetto, e la saldiamo più o meno, così risparmiamo un po’ di tempo. Tanto il 99% dei clienti comprerà la berlina, quell’uno per cento che compra il coupè, pazienza, gli si dice che è così, e fine. M: Facciamo così: questa porcata la fai tu, e io intanto faccio altro… C: Tu cosa suggerisci? M: Mi pare ovvio: carrozzeria specifica per il modello coupè… C: Dobbiamo renderci conto che ci sono delle consegne da rispettare, del resto la pianificazione aziendale prevede uno sviluppo organico del lavoro in modo che il budget ore impiegato per la realizzazione… M: Non sto capendo una parola di quello che dici. Parliamo di carrozzeria, a questo punto, visto che mi pare di capire che non vuoi fare una carrozzeria specifica per il modello coupè, cosa vuoi che faccia? C: vediamo un po’… …dopo tre ore di discorsi… C: Bene, allora siamo d’accordo. La cosa migliore è quella di fare una carrozzeria specifica per il modello coupè. Hai capito? M: Si, credo di aver capito, hai avuto proprio una buona idea. Carrozzeria specifica per il modello coupè. Meno male che ti è venuta, io non ci avevo proprio pensato…

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…altra situazione, tempo addietro… M: Senti, bisogna vedere come fare per sviluppare i nuovi motori diesel con la tecnologia Turbo Diesel, perché ci farebbe davvero fare un passo avanti. Hai presente tutti i problemi che ci sono sempre stati contestati, motori poco "elastici", poca potenza, scarsa velocità, eccetera? Con questa nuova tecnologia potremmo metterci avanti. C: E cosa serve? M: Beh, un investimento iniziale minimo, alcuni giorni di lavoro per preparare i banchi di prova, un po' di test del collaudatore, magari una vettura o due date in prova a dei clienti che hanno voglia di provarle, e poi possiamo partire. Ci risolveremmo molti dei problemi che da anni ci affliggono. C: Bene, dimmi cosa c'e' da comprare. M: Ecco, basta questa cosa qui. ...dieci anni dopo... C: ecco comprato quello che mi avevi chiesto. Però aspettiamo a mettere in moto tutta la cosa, dobbiamo trovare un momento in cui abbiamo del tempo libero. M: Cioè mai, nessuno ha del tempo libero; bisogna decidere di farlo, e farlo. C: Beh, adesso vedremo e poi faremo. ...altri vent'anni anni dopo... M: Volevo solo dirti che riguardo ai motori turbo diesel, e' uscita la tecnologia Common Rail; occorrerebbe un'altra spesa minima per dotarci anche di quest'altra tecnologia, e un po' di lavoro per metterla in pista. C: Eh, meno male che non siamo partiti con la tecnologia Turbo Diesel, altrimenti facevamo tutto un lavoro per fare i motori turbo diesel e poi dovevamo rifare tutto per i motori common rail. M: Eh, a questo punto direi di aspettare ancora un po', tra un po' di anni arriva l'Enterprise di Star Trek così chiediamo al comandante Kirk di farci dare un'occhiata ai motori a curvatura, che ci frega della tecnologia diesel?

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C: Allora, il cliente WWWWW ha bisogno di un camion per trasporto pesante, la percorrenza è di circa 80/100mila km l'anno, trasportano 25 tonnellate di merce per volta, gli serve un piano di carico adeguato, adesso gli abbiamo fatto l'offerta e poi vediamo. M: ah, bene, allora speriamo che accettino! C: Si, sono quasi convinti, del resto noi abbiamo fatto un'offerta vantaggiosissima. ...tempo dopo... C: Bene, abbiamo acquisito il cliente WWWWW! Dobbiamo fornirgli il camion, quindi passiamo allo studio. Allora, prendiamo quell'auto con il motore 1000cc. a benzina, seghiamo il tettuccio, togliamo i sedili dietro e mettiamo un bel gancio per la motrice! M: come-come-come??? Vuoi adattare un'auto con un motore da 1000cc. e 40 cavalli per trasportare un carico di 25 tonnellate? C: Eh, andranno un po' più piano, del resto mica potevo fargli un'offerta col prezzo di un camion, non li prendevamo mai più, al limite poi se si porrà il problema gli spiegheremo che bisogna ingrandire il motore e ci faremo dare un contributo... ...tempo dopo.... C: Il cliente WWWWW dice che c'e' fumo che esce dal cofano, avremo di sicuro fatto un casino con quel motore, dobbiamo sentire cos'hanno e rimediare. M: Sentire cos'hanno? Hanno tirato 25 tonnellate con un auto che va bene al massimo per portare i bambini a scuola, ecco cos'hanno! C: Beh, sentili, indaga, analizza, cerca di risolvere e capire qual'e' il problema, e poi intanto vediamo. ..."M:" parla al telefono con il cliente WWWWW e torna da "C:" M: Hanno fuso il motore perche' hanno trainato 25 tonnellate con un'auto di cilindrata pari a 1000cc. C: Eh, bisogna spiegar loro che quel camion va bene solo per per piccoli carichi e che occorrera' prendere il camion piu' grande, pagando quello che c'e' da pagare. M: ***un po' irritato*** Beh, io di certo non chiamo questi signori per dire una cosa simile; e' un problema commerciale, non avete voluto vendere la cosa giusta, e gli avete rifilato un pacco! ...nel frattempo entra il socio di maggioranza; "C:" visibilmente preoccupato,cercando di mantenere un’aria indifferente, dice (sottovoce): C: Andiamo di là, non vorrei magari disturbare … senno' magari siamo in troppi a parlare e diamo fastidio.... ...una volta nell'ufficio accanto, a porte chiuse, lontani dal socio di maggioranza... C: Allora, come pensi di risolvere il problema del cliente WWWWW ? M: Io non penso nulla! E' un problema commerciale, gli avete venduto un prodotto inadeguato dicendogli che copriva il suo problema, adesso spiegategli che deve spendere altri soldi per risolverlo!

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"C:" telefona al cliente WWWWW.. C: Dunque, ovviamente avete usato il mezzo che vi abbiamo fornito un po' oltre i suoi limiti operativi, quel mezzo puo' portare al massimo 1 tonnellata, eh, certo che se portate 25, beh, avete un po' esagerato, eh eh eh. …dall’altra parte il cliente non è molto contento di scoprire che il prodotto che avrebbe dovuto coprire le sue esigenze è inadeguato e che per avere ciò che gli serve, deve spendere altri soldi… C: Si, capisco, bisogna rendersi conto che se ad un certo punto nasce un'esigenza diversa, occorre spendere magari qualcosina in più e mettersi in condizione di poter fare fronte al problema. Del resto, se comprava un IVECO spendeva certamente di più... ...eh, si certo, altri nostri concorrenti sposano una diversa filosofia, quella di far pagare tutto e subito, quindi lei compra un mezzo da centinaia di cavalli, e poi quei cavalli sono lì e magari non sempre si usano. Noi invece sposiamo la filosofia di far spendere solo quando serve... ...si, beh, l'offerta prevedeva un prodotto chiavi in mano, del resto e' quello che vi abbiamo fornito, basta solo non pretendere di trasportare 25 tonnellate tutte assieme, magari si fanno più viaggi, e il problema e' risolto, oppure decidete di acquistare il potenziamento al vostro mezzo, spendete quello che c'e' da spendere, del resto un'azienda del vostro livello non può pensare di risparmiare sugli investimenti... ...pronto? ....pronto??? Hanno attaccato... ...giorni dopo... C: Certo che il cliente WWWWW e' proprio stronzo, ha detto che non ci paga e ci ha pure mandato la lettera dell'avvocato! Vogliono spendere poco e avere tutto, mah... …altra situazione… M: senti, ho parlato con il cliente KKKKKK, ha detto che l'impianto di riscaldamento dell'abitacolo delle berline non e' sufficiente, loro abitano in montagna e quando la temperatura si abbassa troppo, esce aria fredda dalle bocchette anche se hanno il riscaldamento al massimo. Secondo me, il radiatore dell'impianto di riscaldamento e' sottodimensionato per l'aria che viene aspirata dalla ventola; basterebbe mettere un radiatore piu' grosso. C: Perchè non potenziamo la ventola? M: Beh, otterresti l'effetto opposto. Aspirando piu' aria ancora, avresti una diminuzione della temperatura, non un innalzamento. C: Beh, ma allora depotenziamo 'sta ventola, e basta. M: Ma scusa, depotenziando la ventola, non risolviamo il problema. Semplicemente, fai arrivare meno aria calda nell'abitacolo. C: Si, pero' sara' piu' calda. M: Ma con un flusso minore! Non possiamo aumentare la dimensione del radiatore? E' l'unica opzione sensata! C: No, adesso non possiamo. Metti una resistenza elettrica in serie al motore della ventola, cosi' rallentiamo la ventola risolviamo il problema dell'aria fredda. M: Guarda che il problema non e' la temperatura dell'aria in uscita dalle bocchette, ma quella dell'abitacolo! E poi, cosi' facendo, vai ad influire anche su tutti gli altri utenti che useranno queste berline, che si ritroveranno con un flusso d'aria minore, e avranno freddo d'inverno e caldo d'estate! C: Vabbe', vuol dire che d'inverno si vestiranno meglio e d'estate apriranno i finestrini M: Come??? Ma scusa, hai presente come funziona l'aria condizionata? I finestrini vanno lasciati chiusi!

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C: Beh, se usano l'aria condizionata ovviamente non devono aprire i finestrini. M: Appunto! E allora non ti pare assurdo? C: Beh, da una parte c'e' l'esigenza di ottenere un flusso dell'aria piu' fresco, e questo lo si raggiunge con un impianto di climatizzazione, mentre dall'altra c'e' una esigenza di riscaldare l'abitacolo, e questo e' ottenibile semplicemente utilizzando il sistema di riscaldamento dell'abitacolo... M: Interessantissima disquisizione accademica. Vorrei pero' sapere come pensi di risolvere il problema qualora, come ti dicevo, l'impianto di riscaldamento non sia sufficiente a causa delle basse temperature. C: Beh, facciamo un bypass con la marmitta e facciamo entrare nell'abitacolo anche un po' dei gas di scarico, cosi' si riscalda e noi non dobbiamo perdere troppo tempo con i radiatori, 'che' ho fretta di farti fare altre cose. M: I gas di scarico nell'abitacolo??? Ma non starai mica scherzando????? C: Perche', che ci va? Ti cronometro, in mezz'ora lo hai fatto. M: Io mi rifiuto di fare una cosa simile! Se la vuoi fare, te la fai da solo! C: Ma scusa, in fin dei conti raggiungiamo lo stesso risultato! M: E avveleniamo le persone che stanno dentro! C: Eh, che esagerato, in fin dei conti sono solo quelli che usano l'auto in alta montagna, possiamo magari mettere un bottone che apre o chiude il bypass dei gas di scarico, di fianco mettiamo una targhetta che dice di usarlo con cautela, tanto in montagna l'aria e' pulita, se entra un po' di gas di scarico nell'abitacolo e' un po' come stare in citta'. Poi se qualcuno lo vuole usare anche in citta', fatti suoi, al limite fatturiamo qualcosa di onoranze funebri. M: Beh, io questa cosa non la faccio. Fattela da solo, io mi rifiuto di essere considerato responsabile di una porcata simile. C: Falla solo in prova, io nel weekend faccio il test, poi se va bene la consegnamo in prova anche agli altri clienti. …il lunedì successivo… C: Allora, ho provato questa cosa del riscaldamento, cough cough, funziona bene, direi, cough cough, diamola pure al cliente che l’ha chiesta. M: Dagliela pure. Sentilo, digli come stanno le cose, e consegnala pure. Io non voglio sapere nulla. C: Bene, facciamo così. …tempo dopo… C: Ho consegnato le nuove berline a tutti i clienti che stavano aspettando una berlina. Abbiamo fatto centro, sono tutti molto soddisfatti di sapere che hanno un’auto con l’impianto di riscaldamento che funziona bene anche alle basse temperature!!! M: Hai fatto cosa???? Ma hai spiegato che in realtà sono delle camere a gas?? C: Eh, dai, adesso non esageriamo, e poi non è mica detto che tutti usino il bypass del tubo di scappamento!! M: …con sguardo incredulo se ne va, sconsolato e allibito… …tempo dopo, una telefonata… M: Pronto? H: Buongiorno, sono la vedova HHHHH, mio marito aveva comprato una delle vostre berline…. M: Vivissime condoglianze, signora, le passo subito il progettista, “C:”, vorrà parlargli, immagino…

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…altra situazione… C: Ah, sono andato a quello stage sulle nuove tecnologie, eh, interessante, pensa che hanno parlato del nuovo motore common rail … M: Beh, nuovo…? Veramente esiste da anni! Lo usano tutti, tranne noi… C: comunque le caratteristiche del common rail lo rendono adatto all’uso su tutti i motori elettrici… M: motori diesel. C: si, appunto, motori benzina.. M: motori diesel. C: infatti, e poi grazie a questa nuova tecnologia, anche gli impianti a GPL M: motori diesel. Il GPL è per gli impianti a benzina. Il common rail è per i motori diesel. C: eh, infatti, e quindi grazie al common rail gli impianti a GPL e metano riescono a raggiungere rese più elevate. M: arreso e sconfitto Interessante. Ora scusa ma sono un po’ preso con queste consegne. Ho un problemino da risolvere e devo assolutamente darci dentro. C: Ah, capisco, fai vedere.. ..eh, si, qui con il common rail si risolve. M: Veramente questo problema riguarda la centralina elettronica, in più questo è un motore a benzina, il common rail qui c’entra come un acquario di pesci rossi in un deserto. C: Ma no, guarda, applichiamo la tecnologia common rail alla centralina! Vedrai che va a posto! M: Scusa, ma quello che stai dicendo è assolutamente un’assurdità, sono due cose neppure vagamente imparentate. Quello che stai dicendo è impossibile. Ora scusami, ma devo lavorare. C: No, cerchiamo di fermarci a ragionare. Allora, da una parte abbiamo un problema sulla centralina, dall’altra bisogna rendersi conto che le esigenze del cliente devono essere recepite… M: Sì, vabbè, ho capito, allora facciamo una cosa: fai tu, io guardo, e alla fine vediamo un po’. …dopo un’ora… C: (Tono sarcastico) Allora, hai montato il common rail sulla centralina elettronica…? M: Beh, in effetti è una strada un po’ impervia… C: Un gentile eufemismo per dire che stai cercando di fare una cosa che ha lo stesso senso di usare un aspirapolvere per lavare una camicia. …tempo dopo… C: Allora, come stiamo andando? M: Bene, bene, sto montando l’impianto a metano sui nuovi modelli. C: Ricordati di mettere su anche il common rail. M: rassegnato Si, stai tranquillo, è già tutto predisposto. C: se ne va, M: si appunta mentalmente di prenotare una visita al consolato brasiliano per informarsi sui permessi di soggiorno permanenti per stranieri…

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Epilogo …tempo dopo, 3 di gennaio… C: Arrivando in ufficio con un largo sorriso. Buon anno. Come andiamo? M: Sorridendo come solo un gatto di fronte ad un topo sa fare Buon anno anche a te. Andiamo bene. Però forse sarebbe meglio dire “dove andiamo”, o meglio “dove vado”. Perché me ne vado. Per sempre. Fra tre mesi emigro nel nuovo mondo. Brasile. Tropico del Capricorno. Vado a fare l’agricoltore. C: alcuni secondi di silenzio. Beh, certo che ci dai poco preavviso. Ci aspettavamo almeno sei mesi, del resto l’azienda si è sempre dimostrata corretta nei tuoi confronti, ci aspettavamo almeno un po’ più di tempo. M: Poco tempo? Ma se vi ho dato tre mesi di preavviso! C: Beh, tre mesi sono il minimo legale per uno nella tua posizione, io mi aspettavo di più, da te, questa è una mossa non proprio corretta. M: Ti ricordo che potrei anche andarmene in questo momento rinunciando al preavviso, quindi tre mesi mi paiono più che corretti. Sei mesi sono un preavviso da dirigente, mi pare proprio che una richiesta simile sia una follia, visto che io non sono un dirigente, né per quanto riguarda lo stipendio, né per quanto riguarda l’autonomia. C: Eh, l’azienda ha avuto un momento di “chiusura” in questi ultimi anni, e proprio adesso che si stava approdando ad un momento di “apertura”, che c’erano da fare cose interessanti, tu te ne vai, così ci metti i bastoni tra le ruote, perché adesso non c’è nessuno che sappia fare il tuo lavoro. M: chissà perché quando uno se ne va si sente dire sempre delle cose del tipo “oooh, proprio adesso che il momento era propizio, proprio adesso che si pensava di farti l’aumento, proprio adesso…” Beh, ti faccio presente e ti ricordo che per anni ho chiesto di venire affiancato da qualcuno che imparasse il mio lavoro; non credo proprio di dovermi preoccupare se adesso non c’è nessuno che mi possa sostituire, sai com’è, chi è causa del suo mal… C: Beh, ma dove vai? M: Te l’ho detto, in Brasile. C: Se lo sapevi prima ci potevi anche avvisare con più anticipo. M: Se lo avessi saputo prima vi avrei avvisato prima, ma siccome ho avuto un’occasione improvvisa ed irrinunciabile, l’ho presa al volo. Te lo sto dicendo ora, perché l’ho saputo solo ora. C: Beh, magari dal Brasile potresti continuare a darci supporto… M: Questo ha voglia di scherzare!!! Mi dispiace, ma in Brasile sarò troppo occupato a mandare avanti la mia attività per potermi preoccupare anche dei problemi degli altri. Ti consiglio invece di impiegare questi tre mesi per assumere una persona di grande esperienza sul campo e che abbia lavorato sullo stesso tipo di veicoli che produciamo, cosicché possa istruirlo almeno per sommi capi su quanto ho realizzato negli ultimi anni, in modo che sia quanto meno autonomo per poter continuare il mio lavoro appena io mi sarò trasferito. C: Adesso vedremo. …tempo dopo… …un venerdì sera… C: Lunedì mattina arriva una nuova risorsa. Bisogna che tu gli faccia un corso completo su quanto facevi. M: Risorsa? C: Si, una risorsa che abbiamo assunto. M: Hanno assunto un tornio a controllo numerico o un barile di petrolio, che parla di “risorsa”, o a questo qui gli fa schifo chiamarla “Persona”? Forse chiamandola “risorsa” si sente meno in colpa a trattarla di merda? Chiaro. Di chi si tratta? Quanti anni di esperienza ha? Su quali progetti ha già lavorato? Conosce il tipo di attrezzature che usiamo?

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C: Beh, la risorsa è laureata in giornalismo, ma ha fatto un corso intensivo di motori , e ha studiato a fondo la parte relativa alla propulsione turboelica, e ha fatto una tesi sui reattori per uso militare. M: Ma quindi non ha mai lavorato sul campo, e non ha preparazione nel nostro campo??? C: Con tono di accusa: Col poco tempo che abbiamo avuto, abbiamo trovato solo questa risorsa. M: Questo sta scherzando! Scusa tanto, ma ti ripeto che per anni ti ho chiesto di farmi affiancare da qualcuno, e questo sarebbe “poco tempo”? Sono state assunte ben quattro persone che in teoria dovevano servire proprio a questo, e sono invece state destinate a far altro. E adesso mi stai dicendo che ti trovi spiazzato, e magari stai pure cercando di dire che io ne sono responsabile? C: Vabbè, comunque il fatto che la persona non abbia mai lavorato sul campo è un dato positivo così non ha dei pregiudizi… M: Non ha dei…?? E quella piccola, insignificante cosa che si chiama “esperienza”, non conta nulla, per te? In tal caso, tanto di guadagnato! Visto che quello che mi porto via io è proprio un’esperienza pluriennale, e che per te esperienza = pregiudizi, tanto di guadagnato, hai di che esserne felice! Lieto fine: M: è finalmente in Brasile. Si alza ad un’ora più umana, fa colazione con sua moglie e suo figlio, magari un tuffo in piscina se fa molto caldo, attraversa il giardino, apre la porta che conduce al resto della sua proprietà, un’azienda agricola in cui lavorano alcuni suoi dipendenti. Li ha scelti con cura, cercando persone motivate, affidabili, e pratiche nel proprio lavoro. Ogni giorno si sofferma a fare qualche parola con loro, li ascolta, ci scherza assieme, chiede il loro consiglio, in genere lascia loro l’autonomia necessaria per fare il lavoro che serve. Non li controlla con sospetto e sfiducia, anzi, ne incoraggia la libera iniziativa, premia l’impegno, sapendo che un dipendente capace va motivato e non denigrato, appoggiato ed ascoltato, e non colpevolizzato e maltrattato. Li chiama per nome e non pensa a loro come a delle “risorse”. Cerca di imparare dalla loro esperienza, e discutendo amichevolmente con loro fa notare in modo sereno le cose che possono essere migliorate. Assieme si può trovare meglio le soluzioni ai problemi, soprattutto se non ci sono inutili segreti, e gli obbiettivi sono noti a tutti. Una pausa di qualche minuto per tirare il fiato non è una perdita di tempo; non ci sono robot, solo persone. M: vive sereno, sa che il proprio lavoro ha finalmente uno scopo, e soprattutto non pensa più alla sua vita passata. Non sa cosa ne è stato di C: (o forse lo sa, ma non gli interessa); sa che dopo di lui sono andate via anche altre “risorse”. Del suo precedente lavoro, non ne sa più nulla. E’ dispiaciuto per i clienti che conosceva, le persone con cui ha avuto a che fare per tanti anni ai quali la sua mancanza, forse, ha causato e sta causando qualche problema, ma non si sente responsabile. Finchè c’è stato ha fatto del suo meglio, ma non si può lottare contro i mulini a vento. M: raccoglie un lime dalla pianta, lo taglia a pezzi, lo schiaccia con un pestello e lo versa in due bicchieri. Aggiunge zucchero, cachaça, ghiaccio, e brinda ad un futuro sereno e tropicale sua la moglie, mentre suo figlio nuota felice in piscina. E vissero felici e contenti! ☺