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Attualità periodico indipendente Anno XXXVIII - n. 10 - OTTOBRE 2016 - distribuzione gratuita www.ilbassoadige.it - e-mail: [email protected] - 37045 Legnago (Verona) hotel • ristorante • meeting Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Prima della sottoscrizione leggere attentamente il Fascicolo Informativo disponibile sul sito www.cattolicaprevidenza.com www.cattolicaprevidenza.com PIANOLIBERO di Alberto Costantini FUTURI (IM)POSSIBILI Molte persone detestano cordialmente tutte le forme di romanzi collegabili al “fantastico”, ossia ambientati in mondi che, quantunque verosimili, non sono esat- tamente quelli reali, come invece accade nei romanzi storici, psicologici, e persino nei thriller. Li capisco, perché anch’io, fino almeno a 17 anni, sono stato uno di loro, ma devo metterli in guardia che così rischiano di farsi sfuggire delle interes- santi avventure intellettuali. E non c’è bisogno di maghetti o elfi dalle orecchie a punta, per entrare in questo mondo: esi- stono ad esempio le forme di narrativa di anticipazione che sono calate in una realtà molto concreta, anche se magari spostata di qualche decennio più avanti nel tempo. A ottobre, e qui scusatemi l’auto-promozione ma quando ci vuole ci vuole, sarà disponibile in e-book il mio ultimo romanzo, intitolato “L’undicesima persecuzione”, che appunto appartiene al genere narra- tivo di anticipazione, visto che le vicende raccontate si svolgono per la maggior parte nel 2052, quindi non così lontano da dover introdurre ardite visioni futuristiche, ma a sufficienza per fornire al lettore un quadro di come potrebbe essere la nostra Europa di qui a 36 anni. Qui termina la parentesi personale, ma non il problema che anche il mio romanzo pone: quale destino attende l’Italia, l’Europa e più in genera- le quella che chiamiamo Civiltà Occidentale? Come dicono i politici con poca fantasia, bisognerebbe avere la sfera di cristallo; e invece no, non è necessario essere profeti, visto che numerosi romanzieri in passato hanno provato a immaginare il nostro mondo, e ci hanno pure azzeccato: mi vengono qui alla mente alcuni grandi in assoluto, non a caso provenienti dal mondo anglosassone che ama particolarmente questo tipo di letteratura: Herbert George Wells, Aldous Huxley, Ray Bradbury, George Orwell… (continua a pag. 3) di Andrea Panziera UN MONDO IN MI 7a, L’EUROPA BRUCIA? Prendo il giornale e leggo che di giusti al mondo non ce n’è. Come mai , il mondo è così brutto? Si’, siamo stati noi a rovinare questo capolavoro sospeso nel cielo....... Leggo che sulla terra c’è sempre una guerra..... L’anno era il 1966 quindi 50 anni fa, ma questa canzone sembra scritta oggi visto che poco o nulla è cambiato, anzi. Ormai ci siamo abituati quasi a tutto ed in moltissime persone, purtroppo sempre di più, anche il peggio del peggio attraversa le menti e i cuori senza lasciare la minima traccia. I disastri ambientali, quelli che rischiano di compromettere in modo definitivo l’habitat e la qualità della vita dei nostri figli e nipoti , si susseguono senza soluzione di conti- nuità , purtroppo anche in casa nostra. Passato il clamore del momento, quel poco di emozione che suscita la vi- sione di un bosco secolare andato in fumo o di un centro abitato allaga- to per l’incuria o la cementificazione selvaggia, tutto viene rimosso e si attende con noncuranza o rassegna- zione il disastro prossimo venturo. Il danneggiamento o la distruzione del patrimonio artistico in tutte le parti del mondo, la memoria storica dell’umanità che si è tramandata nei secoli e che ha resistito a tutto, dai barbari iconoclasti ai terremoti, sono diventate prassi quotidiana, quasi sempre in nome di un idea di religione che vede solo nemici e simboli da annientare ed abbattere, provocano i classici dieci minuti di indignazio- ne, che si dissolvono appena finiscono le immagini del telegiornale. Par- lando poi di guerra Celentano suo malgrado era stato piuttosto ottimista: da anni di conflitti ce ne sono molti in contemporanea, alcuni tristemente noti perché quotidianamente ricevono l’onore delle cronache, altri di- menticati solo perché non coinvolgono direttamente le grandi potenze e i loro interessi economici e politici. (continua a pag. 3) NELLA TERZA ETÀ Nella terza età il tempo assai viandante si è giocato il meglio della vita o la vita si è giocata il meglio di te. Gioie, dolori, delusioni rivolti al passato e il riso muore sulle labbra... restano soltanto la paura della breve attesa, un essere inutile, superfluo, vulnerabile con parole di saggezza. Gli occhi diventati bambini spaventati non vedono il domani; la nebbia silenziosa pervade il vicino davanzale. E la pelle incartapecorita ha odore di decomposizione mentre sei ancora vivo. L’albero svuotato dalla linfa vitale non muove le frasche se il soffio del vento non ha forza. Un martello mi batte le tempie per dirmi: “Anche tu sei posto di fronte a quel amletico dilemma! Franca Isolan Ramazzotto VENDITA • LEGNAGO CENTRO: Villa con ampio giardino; • LEGNAGO CENTRO: Attico con garage e ampia terrazza; • S. PIETRO - LEGNAGO: Casa con giardino; • LEGNAGO CENTRO STORICO: Palazzetto terra-cielo con posti auto nel cortile; VIGO - LEGNAGO: Casa con giardino. LEGNAGO - PORTO: bifamiliare ottimo prezzo. LEGNAGO - Via Matteotti, 75 - Tel. e Fax 0442 600788 GUZZO VENICIO www.immobiliareguzzolegnago.it

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Attualità

pe r i od i co i nd ipenden t e

Anno XXXVIII - n. 10 - OTTOBRE 2016 - distribuzione gratuitawww.ilbassoadige.it - e-mail: [email protected] - 37045 Legnago (Verona)

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PIANOLIBERO

di Alberto CostantiniFUTURI (IM)POSSIBILI

Molte persone detestano cordialmente tutte le forme di romanzi collegabili al “fantastico”, ossia ambientati in mondi che, quantunque verosimili, non sono esat-tamente quelli reali, come invece accade nei romanzi storici, psicologici, e persino nei thriller. Li capisco, perché anch’io, fino almeno a 17 anni, sono stato uno di loro, ma devo metterli in guardia che così rischiano di farsi sfuggire delle interes-santi avventure intellettuali. E non c’è bisogno di maghetti o elfi dalle orecchie a punta, per entrare in questo mondo: esi-stono ad esempio le forme di narrativa di

anticipazione che sono calate in una realtà molto concreta, anche se magari spostata di qualche decennio più avanti nel tempo.

A ottobre, e qui scusatemi l’auto-promozione ma quando ci vuole ci vuole, sarà disponibile in e-book il mio ultimo romanzo, intitolato “L’undicesima persecuzione”, che appunto appartiene al genere narra-tivo di anticipazione, visto che le vicende raccontate si svolgono per la maggior parte nel 2052, quindi non così lontano da dover introdurre ardite visioni futuristiche, ma a sufficienza per fornire al lettore un quadro di come potrebbe essere la nostra Europa di qui a 36 anni. Qui termina la parentesi personale, ma non il problema che anche il mio romanzo pone: quale destino attende l’Italia, l’Europa e più in genera-le quella che chiamiamo Civiltà Occidentale? Come dicono i politici con poca fantasia, bisognerebbe avere la sfera di cristallo; e invece no, non è necessario essere profeti, visto che numerosi romanzieri in passato hanno provato a immaginare il nostro mondo, e ci hanno pure azzeccato: mi vengono qui alla mente alcuni grandi in assoluto, non a caso provenienti dal mondo anglosassone che ama particolarmente questo tipo di letteratura: Herbert George Wells, Aldous Huxley, Ray Bradbury, George Orwell…

(continua a pag. 3)

di Andrea Panziera

UN MONDO IN MI 7a,L’EUROPA BRUCIA?

Prendo il giornale e leggo che di giusti al mondo non ce n’è.Come mai , il mondo è così brutto?Si’, siamo stati noi a rovinare questo capolavoro sospeso nel cielo.......Leggo che sulla terra c’è sempre una guerra.....L’anno era il 1966 quindi 50 anni fa, ma questa canzone sembra scritta oggi visto che poco o nulla è cambiato, anzi. Ormai ci siamo abituati quasi a tutto ed in moltissime persone, purtroppo sempre di più, anche il peggio del peggio attraversa le menti e i cuori senza lasciare la minima traccia. I disastri ambientali, quelli che rischiano di compromettere in

modo definitivo l’habitat e la qualità della vita dei nostri figli e nipoti , si susseguono senza soluzione di conti-nuità , purtroppo anche in casa nostra. Passato il clamore del momento, quel poco di emozione che suscita la vi-sione di un bosco secolare andato in fumo o di un centro abitato allaga-to per l’incuria o la cementificazione

selvaggia, tutto viene rimosso e si attende con noncuranza o rassegna-zione il disastro prossimo venturo. Il danneggiamento o la distruzione del patrimonio artistico in tutte le parti del mondo, la memoria storica dell’umanità che si è tramandata nei secoli e che ha resistito a tutto, dai barbari iconoclasti ai terremoti, sono diventate prassi quotidiana, quasi sempre in nome di un idea di religione che vede solo nemici e simboli da annientare ed abbattere, provocano i classici dieci minuti di indignazio-ne, che si dissolvono appena finiscono le immagini del telegiornale. Par-lando poi di guerra Celentano suo malgrado era stato piuttosto ottimista: da anni di conflitti ce ne sono molti in contemporanea, alcuni tristemente noti perché quotidianamente ricevono l’onore delle cronache, altri di-menticati solo perché non coinvolgono direttamente le grandi potenze e i loro interessi economici e politici.

(continua a pag. 3)

NELLA TERZA ETÀNella terza età

il tempo assai viandantesi è giocato il meglio della vita

o la vita si è giocata il meglio di te.

Gioie, dolori, delusionirivolti al passato

e il riso muore sulle labbra...restano soltanto

la paura della breve attesa,un essere inutile, superfluo,

vulnerabile con parole di saggezza.Gli occhi

diventati bambini spaventatinon vedono il domani;

la nebbia silenziosapervade il vicino davanzale.

E la pelle incartapecoritaha odore di decomposizione

mentre sei ancora vivo.L’albero svuotato dalla linfa vitale

non muove le frasche se il soffio del vento non ha forza.

Un martello mi batte le tempieper dirmi: “Anche tu sei posto di fronte

a quel amletico dilemma!Franca Isolan Ramazzotto

VENDITA

• LEGNAGO CENTRO: Villa con ampio giardino;

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• S. PIETRO - LEGNAGO: Casa con giardino;

• LEGNAGO CENTRO STORICO: Palazzetto terra-cielo con posti auto nel cortile;

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LEGNAGO - Via Matteotti, 75 - Tel. e Fax 0442 600788GUZZO VENICIO

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periodico indipendente2 Anno XXXVIII - n. 10 - Ottobre 2016

periodico indipendente 3Anno XXXVIII - n. 10 - Ottobre 2016

UN MONDO IN MI 7a, L’EUROPA BRUCIA?(segue da pag. 1)

Nonostante l’aggiornamento in real time del necrologio giornaliero, i 300.000 morti siriani sono diventati un numero che non smuove più le coscienze, che non induce a sussulti morali di sorta, così come avviene per la carneficina quotidiana di bambini e anziani negli ospedali, diventati oggetto di un macabro tiro al bersa-glio. Alcune settimane fa era ospite della trasmis-sione del sabato di Fabio Fazio il dottor Bar-tolo, il medico di Lampedusa protagonista di Fuocoammare, ed in quell’occasione si è ma-terializzata un’idea, in tutta evidenza dettata dal buon senso oltreché da un raro esempio di razionalità: non sarebbe il caso che l’Unione Europea , nei modi e con gli strumenti utiliz-zati per le missioni umanitarie, andasse diretta-mente a prelevare coloro che hanno diritto allo status di rifugiati, evitando così sia le quoti-diane stragi provocate dai bombardamenti sia quelle dei disperati che muoiono in mare, sot-traendo in tal modo la materia prima e quindi i relativi ingenti proventi ai trafficanti di esseri umani e ai terroristi loro padroni? Tralascio per rispetto dei lettori e per mantenere un linguag-gio consono ad un articolo di giornale le rea-zioni di una parte non marginale della nostra classe politica e dei relativi media di riferimen-to, peraltro facilmente intuibili con un minimo di fantasia. Tuttavia il problema non è rap-presentato da qualche scanzonato seminatore di paure di casa nostra, ma dal clima sempre più evidente di cupio dissolvi che sta prenden-do piede in Europa. I teŕmini “solidarietà” e

“condivisione dei problemi” sono stati banditi dall’agenda dei lavori dei consessi comunitari e soprattutto dal vocabolario delle Istituzioni e dalla conseguente azione politica quotidiana di gran parte degli Stati aderenti alla UE, in testa i Paesi ex-comunisti. Per questi ultimi, ma non solo, far parte della Comunità europea signifi-ca sostanzialmente poter mungere tutto il latte possibile da una compiacente mammella , dan-do in cambio poco o nulla. La scelta del “tutti dentro a prescindere” che da più parti si vor-rebbe riproporre anche nei riguardi di Nazioni che poco o nulla hanno da condividere con la nostra storia ed il nostro concetto di democra-zia si è rivelata , per usare un eufemismo, poco felice e ne paghiamo le conseguenze. Ma quel-lo che preoccupa maggiormente non sono la costruzione qui e la’ di nuovi muri di filo spi-nato o le boutade xenofobe di qualche politi-cante dell’Est che confonde autorevolezza con autoritarismo , ma il progressivo sgretolamen-to dei principi costitutivi dell’Unione europea che ne mina l’esistenza dalle fondamenta. Più d’uno la concepisce come un taxi, su cui salire o scendere a suo piacimento unicamente sulla base del proprio specifico interesse, mantenen-do in ogni caso i privilegi che l’adesione gli ha garantito. Altri pensano ad una qualche Brexit replay, senza subirne alcuna conseguenza. Ad alimentare questo progressivo processo di di-sgregazione vi sono anche colpe non seconda-rie che ricadono sui Paesi costituenti o almeno su alcuni fra essi, incluso il nostro. La Francia, ancora drogata da una grandeur che non esiste

più da decenni e governata da una leadership impopolare alle prese con problemi di tutti i tipi che non riesce minimamente a risolve-re, sembra un pendolo che oscilla dalla parte dell’interlocutore di turno; la Germania, forte della sua posizione egemone e soprattutto del suo attivo commerciale, non si schioda da una austerità fiscale che conviene solo a lei, anche perché teme di dover pagare il conto più salato in caso di allentamento delle briglie; noi sa-remmo disposti a vendere l’anima per qualche decimale di flessibilità sui Conti Pubblici. In realtà, sembra che un po’ tutti abbiano affidato la supplenza decisionale per le loro manchevo-lezze alla BCE ed a Mario Draghi in particola-re ma , come insegna l’esempio del Giappone, una politica monetaria che affronti con deci-sione e senza risparmio di risorse i nodi della non-crescita può anche non essere sufficiente ad invertire il trend. Quello che servirebbe è una politica fiscale comune, un Bilancio so-vrano dell’Unione ed un Istituto di emissione con la facoltà di promuovere e collocare bond europei, in modo da poter intervenire , a con-dizioni ben precise , in caso di necessità. Pur-troppo questi obiettivi allo stato non sembra-no nell’ordine delle cose, ma dovrebbe essere chiaro a tutti che di fronte alle sfide imprescin-dibili della competizione globale da solo non si salva quasi nessuno. E se qualche improvvido mestatore di folle afferma il contrario e riu-scisse nel suo intento disgregatore, “l’Europa brucia?” non diverrebbe solo la simil-citazione del titolo di un celebre film.

FUTURI (IM)POSSIBILI(segue da pag. 1)

Quest’ultimo, reso famoso dal romanzo “1984”, sembra aver avuto di recente un ritorno di fiamma, in quanto inventore del famigerato (in tutti i sensi) Grande Fratello, che prima di diventare un intrattenimento per curiosi, era il nomignolo del terribile Dittatore di uno stato Euro-americano, un po’ Hitler, un po’ Stalin.

In effetti, “1984” proiettava a distanza di una generazione gli incubi del Novecento: i totalitarismi e la guerra continua, il controllo della vita di ogni individuo, la manipolazione della realtà, anche storica (“chi controlla il presente controlla il passato, e chi controlla il passato controlla il futuro”). Il suo incubo non si è realizzato, per fortuna, e almeno nella nostra pacifica Europa non cadono bombe volanti e non c’è un Partito che mette il naso negli affari nostri. Pensiamo però a una cosa: quel controllo capillare, ossessivo, invasivo, difficile da realiz-zare, anche solo tecnicamente, negli anni ’40 in cui Orwell scriveva, ora sarebbe relativamente semplice, e non è detto che qualcuno non ci stia pensando. E quanto alla manipolazione delle informazioni, inter-net sembra incarnare l’idea stessa della libertà, e forse è così, ma chi decide quali notizie sono da considerarsi “vere” e quali sono bufale, da cestinare immediatamente? Quali le idee socialmente accettabili e quali le politicamente scorrette?

Wells, l’autore della “Macchina del Tempo”, da buon socialista, vedeva nel nostro futuro un’umanità ormai divisa irrimediabilmente in due razze, una erede dei ricchi borghesi, una discendente dei pro-letari evolutisi in bestie orrende (e pure cannibali). Anche qui, prima di buttarlo nel cassonetto come spazzatura di sinistra, pensiamo che fino a una quindicina di anni fa si immaginava una società strutturata ad anfora, con pochi ricchissimi, pochi – per fortuna – poverissimi, e una vasta classe media. Da alcuni anni, però, questa tendenza sembra essersi invertita, e da qualche parte dell’Aldilà il vecchio Karl Marx ridacchia soddisfatto. Non arriveremo forse agli orrori immaginati da

Wells, però in uno dei futuri possibili, ci potrebbe essere una pola-rizzazione estrema tra i detentori dei capitali, delle conoscenze, delle informazioni, insomma: del potere, e tutto il resto della popolazione.

Non so quanti abbiano letto “Farenheit 451” di Bradbury, ma di sicu-ro molti hanno visto lo splendido film del regista Truffaut ricavato da quel romanzo. Vengono le vertigini a pensare che la prima ideazione risale al 1953 e il film è degli anni ‘60, eppure ci sono già le cuffiette perennemente appiccicate alle orecchie, la televisione che ti coinvolge in modo totale e alienante, ma soprattutto l’odio per i libri e per quel-lo che rappresentano, benché negli anni ’50 e ’60 la biblioteca fosse considerata l’emblema stesso del progresso sociale e civile. Come si vede, niente buffi alieni o macchine mirabolanti, ma futuri che, per certi aspetti, somigliano molto al nostro presente.

Infine, ma l’elenco dei grandi potrebbe continuare, Huxley negli anni ’30 immaginava un futuro che, apparentemente, non sembra avere nessuna caratteristica della “distopia” ossia dell’utopia negati-va, anzi, il suo è un mondo pacifico, armonico, diciamo pure felice: un’oligarchia di saggi fa in modo che tutti siano appagati della loro vita, programmando prima ancora della nascita il livello intellettuale dei neonati e quindi il loro futuro ruolo nella società; tutti sono educati a essere soddisfatti di quello che sono, e se qualcuno ha delle malin-conie, vengono somministrati sesso e droga a piacimento, e l’umore torna al top. Che dire? Che non sarà possibile, fra qualche decennio o anche meno, ordinare bambini su misura? La mentalità attuale non esige forse che tu sia non una persona utile o per bene, ma una persona “felice”?

Insomma, prima di scrollarci le spalle e sbarazzarci di queste storie assurde su quello che potrebbe succedere, pensiamoci un poco.

A proposito, e come lo vedo io il futuro dell’Europa?Beh provate a scaricarvi il mio romanzo…

periodico indipendente4 Anno XXXVIII - n. 10 - Ottobre 2016

PARAFARMACIAPARAFARMACIADott.ssa Caterina Girardello

Piazza Garibaldi - Angolo Via G. Matteotti - Legnago - Tel. 0442 601770

CONOSCI L’HELICOBACTER PYLORI?ERBORISTERIA • OMEOPATIA • SANITARIA • DERMOCOSMESI

Fino al 1984 si riteneva che lo stomaco, dal pH forte-mente acido, fosse assolutamente sterile, privo cioè di qualsiasi forma di colonizzazione microbica.

Purtroppo però non è così perché la ricerca ha por-tato alla scoperta di un particolare batterio in grado di svilupparsi nell’ambiente acido dello stomaco e della stretta connessione esistente tra la presenza di tale batterio nello stomaco e lo svi-luppo di gastrite ed ulcera.

É quindi accertato che l’Heli-cobacter Pylori è un batterio in grado di resistere e di riprodursi nell’ambiente fortemente acido dello stomaco; ciò gli è possi-bile perchè produce un enzima, l’ureasi, che, attraverso la libe-razione di ammoniaca, neutralizza l’acidità gastrica cre-ando attorno al batterio un microambiente compatibile con la sua esistenza. Una volta insediato nello stomaco sottopone la mucosa gastrica all’aggressione da par-te di numerose tossine che sono lesive per la mucosa gastro-duodenale e portano, nel tempo, allo sviluppo di problemi quali gastriti, ulcere e infiammazioni. Nell’a-dulto l’H. Pylori è associato a condizioni patologiche quali dispepsia, alitosi, malattia da reflusso gastroeso-fageo, gastrite, ulcera gastrica e duodenale. Numerosi

studi hanno evidenziato che l’Helicobacter Pylori è pre-sente nel 90% dei casi di ulcera duodenale e nel 70% dei casi di ulcera gastrica. L’eradicazione del batterio migliora sensibilmente tali problematiche.

Il sistema immunitario ha infatti un ruolo fondamen-tale nell’impedire l’insediamento del batterio quando l’organismo ne è inizialmente contaminato. Un siste-

ma immunitario equilibrato sarà in grado di contrastare il batterio pri-ma che questo riesca a farsi strada nello strato mucoso protettivo che riveste le pareti dello stomaco. Im-portantissima a questo scopo è la presenza nell’intestino di una flora batterica benefica equili-brata in grado di difendere diretta-

mente l’apparato digerente creando un ambiente ostile agli aggressori. Per le considerazioni sopraccitate, un approccio veramente valido in termini di efficacia al fine del raggiungimento della soluzione definitiva, deve da una parte agire direttamente sull’H. Pylori per via si-stemica, con un’azione antibiotica naturale, e contem-poraneamente contribuire a rafforzare ed equilibrare i naturali meccanismi difensivi dell’organismo.

E’ IMPORTANTE SAPERE CHE E’ FINALMENTE POSSIBILE EFFETTUARE UN SEMPLICE TEST, COMO-

DAMENTE A CASA PROPRIA, NON INVASIVO, SICURO ED ECONOMICO. Il test consente anche di monitorare la risposta del paziente in terapia antibiotica eradicativa e nel qual caso è necessario effettuare il test almeno 4 settimane dopo il termine della terapia. Per la valuta-zione del risultato il paziente deve sempre rivolgersi al proprio medico curante. Presso la PARAFARMACIA GI-RARDELLO è possibile acquistare il test e ricevere tutte le indicazioni per effettuarlo In caso di test positivo le Dottoresse della Parafarmacia Girardello vi consegne-ranno il Diario dei consigli ovvero una pratica guida, arricchita con consigli, ricette gustose salutari.

La natura ti aiuta nell’eliminazione dell’Helicobacter Pylori e per questo puoi farti consigliare un integratore specifico dalle Dottoresse della Parafarmacia Giradello.

Da sinistra: Dott.ssa Tedesco Chiara, Dott.ssa Girardello Caterina, Dott.ssa Ferrante Marzia.

LE DOTT.SSE DELLA PARAFARMACIA GIRARDELLO SONO A VOSTRA COMPLETA DISPOSIZIONE PER QUALSIASI CHIARIMENTO SEGUICI SU FACEBOOK

LE PRO LOCO CAMMINANO PER LA FEDE LUNGO IL NOSTRO TERRITORIOAnche il tempo è stato di gran lunga clemente ed una bella giornata di sole ha fatto da corollario ad un evento unico e carico di significato storico e religioso.Parliamo del progetto organizzato dal Consorzio Pro Loco Basso Veronese in collaborazione con il Consorzio Le Risorgive, denominato “Le Pro Loco e il cammino della fede”, un percorso a piedi aperto a tutti in occasione dell’anno giubilare, che ha toccato sia la riva destra, sia quella sinistra del fiume Adige; un percorso in mezzo alla natura di circa 8 chilometri che ha visto i partecipanti protagonisti di una visita guidata in quatto importanti luoghi di culto del Basso Veronese, piccole chiese poste nei pressi del grande fiume a testimonianza della fede e della religiosità di questa gente. Quindi due ricchi percorsi con visite guidate e come tappa conclusiva, l’ingresso al Santuario della Madonna della Salute a Porto attraverso la Porta Santa che si sono snodati lungo il fiume, domenica 2 ottobre dalle 14.30 e fino alle 22.30. Così, vista sia la concomitanza con l’anno Giubilare sia la presenza della Porta Santa presso il venerato santuario di Porto di Legnago, Il Consorzio delle Pro Loco ha pensato di rendere operativa la sua brochure dal titolo “Pianura Veronese”, presentata all’Expo nella quale era presente proprio un percorso dedicato alle strade della fede con un cammino a piedi aperto a tutti. “E’ stata un’iniziativa pensata dal nostro consorzio e realizzata in collaborazione con l’altro Consorzio Le Risorgive e con il coordinamento del nostro comitato Provinciale Unpli – ci spiega Teresa Meggiolaro Presidente del Consorzio Pro Loco Basso Veronese- ed è stata voluto proprio in occasione del giubileo per unire il percorso della fede con quello

della scoperta e della valorizzazione di alcune nostre bellezze poco conosciute ma di grande fascino e di storia. Abbiamo così dato vita a due ben distinti itinerari entrambi a piedi e di circa 8 chilometri ciascuno, uno sulla riva sinistra dell’Adige, che ha preso il via dalla Pieve di Santa Maria a Bonavigo proseguendo fino al più piccolo santuario della provincia posto proprio sopra gli argini dell’Adige cioè la Madonna di San Tomaso, ed uno sulla sponda destra, con partenza dalla chiesa di

Santa Croce ad Angiari per proseguire sempre lungo le rive del fiume, fino a Legnago per visitare la chiesetta dell’Assunta con la preziosa pala dell’Arvari. Siamo partiti alle 14.30 e lungo i rispettivi percorsi, i due gruppi sono stati accompagnati da alcune guide alla scoperta delle bellezze naturali ed architettoniche. In tutto eravamo quasi un centinaio che, riuniti sul ponte Principe Umberto di Legnago, ci siamo diretti tutti assieme al Santuario della Madonna della Salute di Porto, dove alle 18.00 abbiamo attraversato la Porta Santa e alle 18.30 abbiamo assistito alla Santa messa celebrata dal parroco don Moreno Roncoletta, animata dalla corale San Nicola di Castagnaro. Al termine a tutti i presenti sono stati presentati e spiegati gli affreschi realizzati da Fra Ugolino da Belluno e, alle 20, per tutti vi è stato un momento conviviale a base di prodotti tipici locali. Al termine un pullman ha riportato i partecipanti ai punti di partenza. Un’esperienza unica ed indimenticabile carica di spiritualità ma anche di conoscenza e valorizzazione non solo di luoghi artistici di grande rilievo ma anche di riscoperta dei prodotti tipici locali”.

Francesco Occhi

periodico indipendente 5Anno XXXVIII - n. 10 - Ottobre 2016

pe r iod i co i n d i p en d en t e

FONDATO NEL 1979

Direttore responsabile: ROBERTO TIRAPELLE

Direttore editoriale: GIANNI GALETTO

Autor. 462 del 25.05.1979 Tribunale di Verona.

Sede in Legnago (VR) - Via Monache, 4

Pubblicità tel. 349 3157148

Grafica, impaginazione e stampa:

Grafiche Stella s.r.l. - Legnago (VR)

“Il Basso Adige” è portavoce dell’Associazione Culturale

“Il Basso Adige”, fondata con atto notarile 6812 del

18.09.1984, reg. a Legnago il 20.09.1984 il cui Consiglio

Direttivo è così composto:

Presidente: Gianni Galetto;

Vice Presidente: Francesco Occhi;

Segretario: Giuseppe Mutti;

Consiglieri: Armandino Bocchi, Renzo Peloso

e-mail: [email protected]

Una malattia sociale: non ci sono mezzi termini per definire l’obesità, e in modo particolare quella infantile, che appare ancora trop-po diffusa. In Italia risultano molto elo-quenti i dati emersi

da un’indagine condotta lo scorso anno dal Ministero della Salute su bambini intorno ai nove anni di età: il 20,9% è sovrappeso, il 9,8% addirittura obeso. Si tratta di cifre in lieve calo rispetto al passato, ma restano tutta-via preoccupanti. Eppure, nel nostro Paese, impera ancora l’idea che il bambino molto florido sia un bambino in salute. Questa è una convinzione errata. Essere sani e robusti è un conto; essere in netto sovrappeso sin da bam-bini significa, il più delle volte, essere condan-nati a difficilissime lotte con la bilancia in età adulta.

Per evitare che i nostri figli incorrano in questi problemi è necessario sottoporli a con-trolli periodici. I pediatri hanno il compito di monitorare l’andamento della crescita dei pic-coli pazienti. Gli strumenti utilizzati sono, innanzitutto, i cosiddetti percentili di crescita. I diagrammi percentili sono l’unità di misura usata per stabilire come procede l’accresci-mento del bimbo in peso e altezza. Vengono realizzati, e regolarmente aggiornati, prenden-do come termine di paragone gruppi formati da 1.000 bambini della stessa età. I piccoli sono suddivisi a seconda del peso e della sta-tura, quindi inseriti in 100 sottogruppi, ciascu-no dei quali formato da 10 bambini; ciascuno di essi corrisponde a un centile. Nel primo si trovano i bambini più minuti, nel centesimo quelli più alti e grossi. A rischio di sovrappeso, dunque, anche se va tenuto conto dell’altezza, sono quelli il cui peso si colloca dopo l’ 85° centile.

Fra gli altri parametri presi in considerazio-ne vi sono poi il BMI ( Indice di massa corpo-rea) e il rapporto tra la circonferenza addomi-nale e l’altezza. Il primo si ottiene dividendo il peso corporeo espresso in chili per l’altezza ( in metri) elevata al quadrato; si parla di sovrappeso quando il valore ottenuto da que-sto calcolo è superiore a 25, di obesità di alto grado quando è superiore a 40. Il secondo si calcola facilmente dividendo la circonferenza addominale per l’altezza ( entrambe espresse in centimetri). La circonferenza addominale è un parametro importante, perchè il grasso che circonda gli organi interni è un attendibile indicatore di rischio di obesità anche nei più piccoli. Ci si deve preoccupare se il valore è pari a 0,5 o maggiore. Intervenire non è sem-plice, ma è possibile, e l’impegno deve coin-volgere tutta la famiglia. Tutti devono fare uno sforzo per cambiare il proprio stile di vita e le proprie consuetudini alimentari. Anche per-chè, ed è importante ricordarlo, nella maggior parte dei casi i bambini che soffrono di grave sovrappeso o di obesità hanno almeno un geni-tore che vive lo stesso problema, e che tra-smette ai figli le proprie scorrette abitudini alimentari, mettendolo di fronte a una serie di conseguenze molto dannose. Un bambino che ha problemi di peso, infatti, risente d’imme-diati effetti sul suo sviluppo scheletrico e rischia di incorrere in malattie metaboliche, cardiovascolari, di sviluppare il diabete di tipo 2 e patologie del sonno. Il sovrappeso ha pun-tualmente ripercussioni anche sulla vita socia-le dei più piccoli. S’instaura, infatti, un circolo vizioso per cui, non sentendosi accettato dai coetanei, il bimbo si chiude, evita le situazioni sociali e lo sport temendo di apparire goffo. In questo modo si annoia e trova conforto in atti-vità sedentarie, dai giochi al Pc ai cartoni ani-mati davanti alla Tv: abitudini che finiscono con il peggiorare ulteriormente la situazione.

Mettere a dieta un bambino è senza dubbio difficile, ma correggere la sua dieta si può,

evitando, innanzitutto, ciò che è inutile: le merendine, ricche di grassi saturi, le bevande zuccherate, gli spuntini fuori pasto. A una nuova cultura alimentare ogni genitore dovreb-be poi affiancare una cultura del movimento, che non significa solo far praticare ai propri figli uno sport, ma abituarli ad andare a scuola a piedi, evitare l’ascensore, scendere un paio di fermate d’autobus prima del dovuto per una breve e salutare camminata, partecipare ad attività sociali che comportino movimento. Queste regole sono valide non solo per contra-stare eventuali problemi esistenti, ma anche per prevenirli.

Il ministero della Salute ha attivato in alcune scuole primarie un sistema di sorveglianza chiamato “Okkio alla salute”. Obiettivo del progetto è quello di monitorare l’evoluzione dell’obesità infantile. Con il consenso dei genitori, campioni di bambini che frequentano la terza elementare sono pesati e misurati in altezza e rispondono ad un breve questionario sulle loro abitudini alimentari e su altri com-portamenti. Anche i genitori rispondono a un questionario sulle consuetudini dei bambini e sulla percezione che hanno del peso dei loro figli. In questo modo le famiglie sono aiutate ad adottare comportamenti sani. Le informa-zioni raccolte sono divulgate alle famiglie e ai bambini che hanno partecipato all’iniziativa attraverso materiale informativo realizzato ad hoc da società scientifiche e pediatri. Dal 2008 ad oggi sono state realizzate tre raccolte dati che hanno coinvolto tutte le regioni italiane. Tutto questo ha consentito di ottenere una mole di dati aggiornati e confrontabili sulla prevalenza di sovrappeso e obesità in età infantile, ma anche sullo stile di vita dei bam-bini per intervenire in maniera mirata.

Mariapia De Carli

Se volete esprimere il vostro parere su questo o altri argomenti trattati in precedenza manda-temi una mail a: [email protected]

ALLARME OBESITÀ NEI BAMBINI

BIBLIO FILIA ALLA SCOPERTA DEI LIBRI di Sergio Bissoli - Parte 64

I GRANDI SCRITTORI ITALIANI DIMENTICATIMANELLI SETTIMIODa LA VITA raccolta di racconti Editrice

Floreale Liberty 1908 Milano.Opera sequestrata e processata per oltraggio al

pudore. Assolta per inesistenza di reato dal Regio Tribunale Penale di Teramo il 20 Gennaio 1908.

Tratto dal racconto LA NATURA SI DIVER-TE

La Natura in un momento di buon umore si era voluta divertire e aveva impastato quei miserabili e li aveva scagliati nella vita. Essi erano strumenti di rovina che il fato roteava per dimostrare tutto il fango e tutta la bestia che sono nell’uomo; così come la Natura si serve del genio per rivelare la grandezza e la divinità che sono nell’uomo.

Il fango e la luce, il rospo e l’astro, tutto ciò che striscia, serpeggia, insidia; e tutto quello che splende, canta, guizza e vola. Sono immagini

meravigliose della duplice potenza creatrice che è nella Natura, per la Natura, con la Natura.

A giustificazione del Male, a glorificazione del bene, gli uomini hanno creato Dio e il Diavolo.

È la legge eterna e ineluttabile che governa il Tutto; che danneggia secondo una pazza volontà, e benefica secondo un’altra pazza volontà.

In questo Caos in cui si vive, il bene e il male sono una pura invenzione dell’uomo, una vigliaccheria per non giustificare l’esistenza degli individui multiformi che esistono e che è necessario che ognuno si svolga secondo la sua natura interiore. Perciò il delinquente ha diritto di corrompere e diventare quello che è; come il genio ha diritto di investigare e scrutare la natura vivente, di studiare lo svolgimento della vita uni-versale senza segnare i confini di bene e di male.

Bisogna dunque diventare quello che si è: ro-spo o stella.

periodico indipendente6 Anno XXXVIII - n. 10 - Ottobre 2016

A CASALEONE LA DECIMA EDIZIONE DEL RISOTTO D’ORO DELLE PRO LOCO VERONESIAncora una volta il riso è stato l’assoluto

protagonista del Concorso che da 10 anni vede le Pro Loco veronesi scendere in campo (meglio dire in cucina), per valorizzare non solo il riso vialone nano ma tutti i prodotti tipici locali. Così ancora una volta sabato 17 settembre 2016 si è rinnovato all’interno della grande ed ospitale struttura denominata per l’appunto Palarisitaly all’interno della 50ma edizione della Fiera del Riso, il concorso gastronomico a suon di mestoli dal titolo “Risotto d’Oro delle Pro Loco Vero-nesi”. Dieci cuochi non professionisti, si sono dati battaglia con ricette tipiche del territorio dove accanto al riso, c’erano tanti tipi di carne compresa quella da cortile, ma anche tante altre prelibatezze che oltre 200 giurati hanno mangia-to e premiato.

“La manifestazione che vede coinvolti i sei consorzi in cui è suddivisa la nostra provincia è nata nel 2007 –spiega il presidente provinciale Unpli Claudio Dal Dosso- e questo grazie ad un’idea del Consorzio del Basso Veronese. Così da 10 anni all’interno della grande Kermesse della Fiera del Riso ad Isola della Scala, l’Ente Fiera con cui collaboriamo, ci mette a disposi-zione un apposito spazio per questo concorso gastronomico con l’intento di promuove oltre al riso vialone nano anche la gastronomia legata al piatto dei risotti che in cucina si sposa con tutti i prodotti dell’agricoltura veronese. I piatti sono preparati da cuochi non professionisti legati al mondo delle pro loco e che si alternano durante l’anno nei vari stand allestiti in occasione di feste, mostre e fiere”.

Un evento di grande richiamo quindi e di forte

interesse vista anche la folta partecipazione e che prevede la presenza di due giurie, una di tecnici in tutto 7 perso-ne esperte del settore di nomi-na sia delle Pro Loco che dell’Ente Fiera, ed una giuria popolare composta da tutti i com-mensali presenti. I risotti, preparati in cucine “a vista” con vetrata che guarda direttamente sulla sala, sono usciti in maniera anonima con una cadenza e precisione unica sotto l’attenta regia di Giovanni Renoffio e con dei sommelier e dei giovani della scuola alberghiera che servivano gli oltre 200 presenti. A partecipare le Pro Loco di Bonavigo, Sona, San Pietro di Morubio, Bovolone, Cavaion Veronese, Buttapietra, Casa-leone, Concamarise, Gazzo Veronese e Sorgà. La giuria tecnica era composta da Armando Arzenton, Ais Verona, Federico Zuliani, giorna-lista, Giuliano Mirandola, vincitore del premio (giuria popolare) nel 2011, 2012, 2013, Mario Carteri, vincitore del premio (giuria tecnica) nel 2015, Vittorio Ceccato, Slow Food, Giovanni Ghisellini, presidente provinciale Unpli Rovigo, e Cristian Calabrese, cabarettista.

A vincere questa decima edizione è stata la Pro loco Carpanea di Casaleone, un piatto che ha convinto la giuria tecnica, denominato

“Pr inc ipessa Armida di Car-panea” prepa-rato da Giorgio Sbizzera con radicchio rosso di Casaleone, rosa selvatica e scannello di maiale. La giu-ria popolare ha premiato inve-ce il “Risotto

del cortile” di Alessandro Molon della Pro Loco di Sona.

“Il mio grazie va a tutti coloro che hanno lavorato per la buona riuscita della manifestazio-ne – ha concluso il presidente Dal Dosso- sia ai presidenti dei sei Consorzi (Le Risorgive, Basso Veronese, Bado Garda, Valpolicella, Lessinia e Verona Est) sia ai tanti ospiti intervenuti in primis il sindaco di Isola della Scala ed il pre-sidente dell’Ente Fiera. Essere qui presenti per noi rappresenta non solo una vetrina di altissimo livello ma anche il riconoscimento per quei tanti volontari che mettono a disposizione il proprio tempo a favore degli altri. Sono cuochi validis-simi ma sono soprattutto delle persone che di giorno fanno tutt’altro lavoro ma che sono dei maestri in cucina durante le tante manifestazioni che si svolgono nel corso dell’anno in tutta la provincia. La decima edizione si è appena con-clusa ma stiamo già lavorando per l’Undicesima del 2017”.

Francesco Occhi

AUSTRALIA, CROAZIA E LIECHTENSTEIN VINCONO IL “SAN GABRIELE” NUMERO 34Anche quest’anno il lavo-

ro del collegio giudicante del Premio internazionale d’arte filatelia “San Gabriele”, com-posto dal cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna; Luigi Bressan, arci-vescovo emerito di Trento; Jamil Nasssif Abib; Michalak Bogdan; Giorgio Migliavac-ca; Wilhem Remes; Annema-rie Strasser; Ján Vallo; Marco Ventura è stato complesso. Alla fine la scelta è caduta

sull’emissione natalizia religiosa dell’Australia del 2015, assieme alla quale sono stati distribuiti anche dentelli con immagini laiche, legati alla medesima festività. Dovute a Sonia Kretschmar le immagini propongono, con un taglio grafico contemporaneo, una dolce Natività e le solenni, e al tempo stesso bonarie, figure dei Magi, alla ricerca del Salvatore e il cui arrivo è annunciata dal suono della tromba di un angelo scarlatto. Assieme al classico bue ed asi-nello, nel gioioso insieme figurativo Sonia Kretschmar ha aggiunto un gufo che dalle travi osserva gravemente la scena, mentre in basso è presente un’oca gialla. Non mancano, s’intende, i cammelli usati dai Magi per arrivare a Bet-lemme. Parole di compiacimento per il riconoscimento attribuito alle Poste di Melbourne sono state espresse da Greg Frenk, Ambasciatore d’Australia intervenuto alla cerimonia.

Dal Natale australiano alla Pasqua croata rappresentata attraverso un lavoro alla cui realizzazione hanno contribuito Arijana Noršić e il fotografo Damir Fabijanic, e che raffigura il calice conservato nella chiesa di S. Eufemia a Rovigno. Nell’immagine Crocifisso e Calice interagiscono, andando al di là di quello che molti artisti hanno creato, mostrando il momento nel quale cielo

e terra diventano un tutto uno, mentre il corpo e il sangue di Cristo entrano nell’eucaristia della quale si nutre la Chiesa e i suoi fedeli. In questo caso il diploma e la placchetta di Enrico Manfrini sono stati ritirati da Zeljka Corak, presidente della Commissione artistica delle Poste croate, che ha parlato di

“premio ambitissimo” Era tra l’altro accompagnata dall’autrice del fran-cobollo, Arijana Noršić e dal console generale di Croazia Nevenka Grdinic.

Premio speciale, come si è detto, al Natale del principato di Liechtenstein per il valore da 85 centesimi con la delicata immagine, dovuta a Oskar Weiss ed ispirata, secondo le tradu-zioni, a “In una stalla buia”, oppure

a “E’ spuntata una rosa, che l’artista ha rappresentato attraverso una rosa, richiamata nel canto risalente al XVI secolo, il cui gambo è costituito dalla Vergine Maria che, su uno sfondo innevato e stellato, tra le braccia tiene amorevolmente Gesù Bambino. Da Vaduz per ritirare il premio, è interve-nuto Stafan Erne, direttore dell’Ufficio filatelico del principato, il quale ha sottolineato come “San Gabriele” rappresenti un importante riconoscimento per l’attenzione che l’Ufficio filatelico pone nella ricerca dei soggetti e nella predisposizione delle illustrazioni delle carte valori postali del Principato.

I francobolli – ha ricordato Gianni Fontana, presidente del Premio Interna-zionale d’arte filatelica “San Gabriele – è un costruttore di ponti e, al tempo stesso, il dizionario dell’uomo”

Il sindaco Clara Scapin ha affermato che anche se molte comunicazioni ormai avvengono attraverso i canali informatici, occorre “preservare il valo-re del francobollo, e, con esso, della parola scritta”. Sui contenuti ancora insostituibili del francobollo si è pure soffermato Livio Rado, direttore della Filiale di Poste Italiane.

Danilo Bogoni

Il sindaco Clara Scapin consegna il San Gabriele all’ambasciatore dell’Australia, Greg Frenk.

L’emissione natalizia dell’Australia premiata col San Gabriele.

periodico indipendente 7Anno XXXVIII - n. 10 - Ottobre 2016

BIODIVERSITÀ DELLE ANTICHE CULTIVARCONVEGNO DEL 9 OTTOBRE 2016 - PALAZZO GRAN GUARDIA - VERONA

Il mio intervento in occasione della giornata dedicata alla valorizzazione delle Valli Grandi Veronesi, ha puntato sulla valorizzazione dei prodotti tipici e sulla conservazione della biodi-versità.

Quando si affronta il tema della biodiversità molto spesso si crea un po’ di confusione.

La biodiversità in campo forestale e ambien-tale rappresenta la complessità ecologica, data da molte specie viventi e dalle strette relazioni, che si innescano tra di loro, andando a creare un equilibrio di tipo dinamico tra le diverse popola-zioni esistenti sullo stesso territorio.

La biodiversità nel settore agrario viene con-siderata come una sorta di conservazione di de-terminati prodotti ottenuti da determinate specie coltivate.

Certamente l’ambiente induce certe caratteri-stiche fenotipiche, ma non dimentichiamo che i caratteri sono inscritti nel DNA.

Quasi sempre ci si dimentica, che queste spe-cie viventi sono organismi e che devono essere riprodotti. La riproduzione avviene in due modi: riproduzione gamica e riproduzione agamica.

Nel primo caso la propagazione avviene trami-te seme; seme che deve essere prodotto annual-mente, se si vuole ottenere certe coltivazioni; nel caso del radicchio, questo continuo incrocio porta con sé una certa variabilità genetica. Non dimentichiamoci che il radicchio come tutte le cicorie, pur avendo un fiore ermafrodito, è par-zialmente autosterile.

Nel secondo caso la propagazione avviene tramite innesti, talee, ecc. In questo caso tutte le piante ottenute sono uguali alle piante madri.

Per quanto riguarda il radicchio ho cercato di affrontare innanzitutto le tecniche colturali, soffermandomi sul fatto che nel Basso veronese tradizionalmente questa coltura intercalare va in successione del frumento, quindi su terreni ten-

denzialmente più sabbiosi e piuttosto poveri in fertilità; mentre nella zona del colognese, a Ro-veredo di Guà, la coltura va in successione con la patata e su terreni strutturalmente più ricchi di limo e argilla, godendo così di una maggior fertilità.

A questo si aggiunge che c’è stata la tendenza di aumentare le produzioni. Questo è stato possi-bile facendo incroci con altri tipologie di radic-chi rossi. La situazione attuale è che in campo molto spesso ci si ritrova radicchi di grosse di-mensioni, e nello stesso tempo possiamo trovare diverse tipologie sullo stesso appezzamento con somiglianze più o meno spinte verso il Verona, il Precoce di Treviso o il Chioggia. La selezione del prodotto finito avviene nei centri di lavora-zione.

Partendo da queste considerazioni e fatto sal-vo, che come per ogni settore deve essere salva-guardato il reddito del produttore primario e di tutta la filiera, ritengo sia necessario lavorare sul-la genetica: si tratta di salvaguardare la genetica della tipologia Verona. Questo è possibile con-siderando che quando si parla di conservazione, bisogna tener conto della caratterizzazione e della divulgazione dei risultati. E’ importante la-vorare in rete: produttore di sementi, agricoltore, commerciante.

In questo modo possiamo realmente garan-tire un prodotto caratteristico, omogeneo e che mantenga nel tempo le sue qualità necessarie per soddisfare il consumatore.

La genetica non si improvvisa con il “fai da te”, ma richiede competenze. L’esperienza fatta a Casaleone anni addietro con alcuni agricoltori va ripresa e fatta ripartire. Personalmente lancio un invito al Consorzio Radicchio di Verona IGP a collaborare per creare queste sinergie. A titolo personale ed in qualità di docente presso l’Isti-tuto agrario IIS “Stefani-Bentegodi” nella sede

coordinata di Buttapietra, mi metto a disposizio-ne per affrontare questa sfida.

Nel tempo che mi è stato dato a disposizione ho presentato altre due iniziative, che vedono coinvolto il mio Istituto in collaborazione con AVeProBi, sempre sulla salvaguardia della bio-diversità.

Il primo è un progetto che nasce come amplia-mento del progetto Bionet di Veneto Agricoltura e Rete delle Scuole Agrarie del Triveneto, di cui facciamo parte, per salvaguardare le antiche cul-tivar di melo e pero della montagna veneta.

Nella azienda agricola dell’Istituto di 50 ha (vigneto, frutteto, seminativi), affianco al frutte-to didattico verranno impiantati ben 25 antiche cultivar di melo e 15 antiche cultivar di pero. Il frutteto è gestito secondo le tecniche di basso impatto ambientale. Verrà realizzata anche una Fascia Tampone Boscata finalizzata alla salva-guardia degli insetti utili.

Il secondo progetto prevede un impianto di 5 ha di coltivazione in biologico di antiche varie-tà di cereali: frumento tenero Canove e Piave, farro monococco. Questa produzione sarà a fi-liera corta, perché prevede di essere lavorata e immessa in commercio attraverso il Mulino Ros-so di Buttapietra, che è confinante con la nostra azienda agraria.

Il nostro Istituto, insieme agli altri della Rete delle Scuole Agrarie del Triveneto, ha preso a cuore la possibilità di poter sopperire per quanto possibile, alle attività di quegli Istituti provin-ciali, che si occupano di ricerca e divulgazio-ne nel settore agrario. E’ noto che è stato chiuso l’Istituto Sperimentale di Frutticoltura di Verona e stessa prospettiva si profila per l’Istituto Stram-pelli di Lonigo. Purtroppo se non si interviene la chiusura di questi enti, comporta il rischio della perdita della genetica che essi salvaguardavano.

Prof. Matteo Ducange

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Le prime 200 coppie di futuri sposi riceveranno un gradito omaggio

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Lo chef Carlo Trambaioli invita i futuri sposi a conoscerela cucina interna del Castello Bevilacqua con uno speciale menù

AntipastoTrancetto di polipo scottato

su crema di topinambur e nero di seppia

Primo piattoRisotto con crema di �nocchio e anice stellato

con guazzetto di cozze, vongole e gamberi rossi

Secondo piattoCubo di salmone all'uva moscata con la sua riduzione

su punti di arcobaleno di verdure cotte a vapore

DessertLa sensazione di cioccolato fondente, salsa mou e gelato alla nocciola

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Domenica 20 NovembrePranzo ore 12.30 e Cena ore 19.30

YURIJ GAGARIN (1934-1968) AVRÀ UN MONUMENTO A VERONA UN GRANDE BUSTO DELL’EROICO COSMONAUTA RUSSO, NEL PARCO SANTA

TERESA, COLLOCATO DAGLI SULTORI A. LEONOV E SERGIO PASETTOFu il 12 aprile 1961, che l’aviatore sovietico, Yurij Gagarin, volò attorno alla terra per circa 90 minuti, sulla navicella Vostok 1, diventando leggendario e storico cosmonauta, primo fra tutti i pionieri del settore, a raggiungere, nello spazio, un’orbita terrestre e a vedere il pianeta Terra nel suo spaziale colore blù. All’eroico militare ha dedicato un piacevole busto in bronzo lo scultore russo A. A. Leonov, che lo ha già allocato in ben 27 città del mondo, intendendo così, creare comprensione, amicizia e solidarietà fra i popoli del globo. Una copia originale di tale importante busto, che è storia, motivo di studio e di ricerca per chi lo osserva, verrà collocato, sabato 22 ottobre 2016, sorretto da artistico e adatto supporto in acciaio, realizzato dallo scultore veronese Sergio Pasetto, nel verde Parco Santa Teresa, Verona, da poco sorto nell’area dell’ex Mercato

Ortofrutticolo. L’evento, che renderà più interessante la visita al Parco stesso, invitando a maggiore cultura, è dovuto a Marina Kholodenova, presidente d’ell’Associazione Russkij Dom, Casa Russa, con sede in via Adigetto 6, Verona, e al presidente della Fondazione Dialogo delle Culture - Mondo Unito, Ruslan Bayramov, Mosca. L’inaugurazione dell’opera – lavoro, guarda caso di due autori, che,

incontrandosi, daranno vita, appunto, ad un unico monumento – avrà luogo il 22 ottobre 2016, ore 10,00, alla presenza del sindaco di Verona, Flavio Tosi, e dell’assessore alle Strade, ai Giardini e all’Arredo Urbano, Luigi Pisa. Di grande portata l’iniziativa, perché promotrice di comprensione e di amicizia fra popoli, uniti nella ricerca e nell’arte, e, quindi, di pace.

Pierantonio Braggio

periodico indipendente8 Anno XXXVIII - n. 10 - Ottobre 2016

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periodico indipendente 9Anno XXXVIII - n. 10 - Ottobre 2016

IL NOVECENTO NELLE COLLEZIONI DEI MUSEI CIVICIIl Novecento nelle col-lezioni dei Musei Civici intende valorizzare le ric-che collezioni dei Musei di Pavia attraverso una settantina di opere nor-malmente non incluse nel comune percorso esposi-tivo, ma conservate nei depositi, la reserve a cui attingere per occasioni speciali. Non soltanto dipinti, ma anche incisioni, dai primi decenni del Novecento ai giorni nostri, frutto di donazioni, legati testamentari e recenti acquisizioni. E oltre il “Nudo trasversale” di Renato Guttuso, punta di diamante della collezione, un ampio gruppo di opere, a firma di pittori legati alla prestigiosa Accademia pavese, testimonia l’importante tri-buto della Civica Scuola di Pittura, fondata da Defendente Sacchi, con presenze importanti: il postmacchiaiolo Giorgio Kienerk (Firenze 1869 – Fauglia 1948), allievo di Adriano Cecioni e Telemaco Signorini, nonché direttore, per ben 30 anni (fino al 1934) e direttore della Scuola medesima (numerose le sue opere, tra paesaggi e ritratti). Kienerk formò numerosi artisti, in gran parte presenti in questol percorso esposi-tivo: Erminio Rossi, Antonio Oberto, Romeo Borgognoni, Primo Carena, Oreste Albertini, Giovanna Nascimbene Tallone, Alfredo Beol-chini, Mario Acerbi, figlio del più noto Eze-chiele, nonché pronipote di Pasquale Massacra, e Antonio Villa, vincitore del Premio Frank nel 1904. Una nota sul Premio Frank (dedicato, dalla Civica Scuola di Pittura di Pavia, al termine del corso quadriennale, all’alunno più promettente e artisticamente completo e maturo – ricorderemo Annibale Ticinese (nel 1907, con “Idillio”, ora in mostra), Gino Testa (nel 1925). Infine, Cesare Breveglieri (nel 1936 con “La madre prolifica”, in rassegna) e il bronese Contardo Barbieri (nel 1936), diplomato all’Accademia di Brera, di cui fu anche Direttore (1931), con innumerevo-li partecipazioni alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Milano e alla Quadriennale romana. Anche il pittore bergamasco Severino Bellotti (Bergamo 1900 – Milano 1964), in mostra con “Ritratto femminile”, e profondo conoscitore e critico d’arte delle opere di Pellizza da Volpedo, diresse per un biennio l’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo. Tra la produzione degli

artisti pavesi più vicini ai nostri giorni, le opere dell’eclettico Sandro Riboni (Pavia 1921-1986) si confrontano con i grandi maestri delle Avanguardie storiche (Picasso, Matis-se, Mirò, Leger, Fontana,

Licini), sperimentando tecniche e materiali diver-si (ceramica, olio, encausto, incisione, scultura). E così l’esistenzialista Francesco Saltara (Pavia 1930 - 2010), esponente della fase dagli anni Cinquanta agli anni Settanta del Novecento, impostosi all’attenzione del pubblico nel 1959, aggiudicandosi - al premio Bottigella Città di Pavia, con la tela “Anguria” (presente in que-sta sede) il primo premio. “Ritratto di donna in rosso”, del sardo Fancesco Menzio (Tempio Pausania 1899 – Torino, 1979), la cui formazione artistica - Accademia Albertina e l’influsso di Felice Casorati – lo portò a Parigi (dove studia Matisse e i Fauves). Menzio, nel 1929, aderisce al “Gruppo dei Sei”, di cui condivide il rifiuto per lo stile novecentista e l’apertura culturale verso le più vive esperienze europee. “Ritratto di donna in rosso” ottiene l’ex aequo con “Figura d’uomo”, di Cristoforo De Amicis (Alessandria 1902 – Mila-no 1987), anch’esso presente in mostra e nelle collezioni museali. De Amicis, come Menzio, si forma all’Accademia Albertina e poi a Brera, presso cui nel 1924, si aggiudica il pensionato Hayez. I suoi paesaggi intonati ad una cromia terrosa gli valgono il consenso del gruppo di Mar-gherita Sarfatti, e nel 1929 sarà invitato all’espo-sizione milanese. La produzione successiva rivela interesse sempre crescente per la figura umana, con richiami evidenti a Cézanne e Modigliani. Tra gli artisti noti a livello nazionale e internazio-nale, troviamo poi: Roberto Aloi (Palermo 1897, Bergamo 1981), molto conosciuto nell’ambiente milanese: nel 1931 allestisce alla galleria Pesaro di Milano un’importante personale; il triestino Pietro Fragiacomo (Trieste 1856 – Venezia 1922), che trae profitto per la sua formazione artistica dall’intensa frequentazione di Giacomo Favretto e di Ettore Tito; il veneziano Eugenio Boniven-to (Chioggia 1880 – Milano 1956), allievo di Guglielmo Ciardi all’Accademia di Venezia, una partecipazione all’Esposizione Internazionale di Bruxelles, a numerose edizioni della Biennale di

Venezia e della Quadriennale romana. È vene-ziano anche Beppe Ciardi, figlio del Guglielmo Ciardi che formò, tra gli altri, Bonivento, e che ottenne numerosi riconoscimenti in Italia e all’e-stero. E poi ancora, i bergamaschi Attilio Stef-fanoni e Ermenegildo Agazzi (medaglia d’oro nel 1900 e nel 1935 all’Esposizione di Parigi e presente a tutte le Biennali veneziane dal 1899 al 1928), i milanesi Leonardo Spreafico, Giuseppe Palanti e Gigi Comolli, formatosi a Brera e poi presente in numerose rassegne nazionali, come la Biennale veneziana, e la Quadriennale di Roma e di Torino. E i pavesi Alessandro Gallotti, Enzo Zanotti, Adolfo Mognaschi e Mario De Paoli. Di grande interesse le terrecotte policrome di Ernesto Ornati, artista noto e apprezzato nel panorama dell’arte contemporanea. Nel 2013 Ornati ha donato ai Musei Civici la collezione di 31 ritratti (tutte terrecotte policrome, eccet-to due bronzi) di personaggi della cultura e dell’arte del secolo scorso, già presentata alla Fondazione Stelline di Milano (nel 2002) e al Museo Archeologico di Potenza (nel 2004). Insieme in mostra alle tele donate da Dario Fo per la mostra dedicata a La Battaglia di Pavia. Una sezione della mostra è dedicata alle opere prodotte dalle tre giovani artiste Iris Dittler, Teresa Cinque e Isabella Mara, durante il loro soggiorno alla “Residenza d’artista”, organizzata dal 2014 dall’ Associazione “Ar.Vi.Ma. Scuola Civica di Pittura di Pavia. Importante tributo, il loro, per il rapporto solidale con storia, cultura, dimensione emotiva della città. “Abita sotto la lingua”, dell’austriaca Dittler, un dialogo evoca-tivo tra contemporaneità e storia di Pavia, quale la relazione suggestiva con il lascito Romanico. “Bosco di dentro”, di Teresa Cinque, cattura le atmosfere sospese del paesaggio naturale extra moenia. “L’estate di Albert”, di Isabella Mara, restituzione poetica dell’esperienza pavese di Albert Einstein. La permanenza delle artiste ospi-ti è stata documentata da due film brevi, diretti dalla regista Silvia Migliorati: ulteriori racconti delle singole esperienze artistiche in comunione con luoghi, persone, artisti locali.

Federica Tirapelle Pavia. Castello Visconteo. Il Novecento nelle collezioni dei Musei Civici. Fino al 27 novembre 2016.

FESTA DEL CINEMA DI ROMALa Festa del Cinema di Roma giunge all’undice-

sima edizione che si svolgerà dal 13 al 23 ottobre 2016 presso l’Auditorium Parco della Musica. Fulcro dell’evento dal 2006, la struttura di Renzo Piano ospita red carpet e sale di proiezione.

Come ogni anno, la Festa coinvolgerà numerosi altri luoghi della Capitale: si partirà dal Villaggio del Cinema – nel quale sarà allestita una tenso-struttura di circa ottocento posti – e si arriverà alle sale in città, dal centro alla periferia. La Festa avrà inoltre luogo presso le strutture culturali più importanti della Capitale e disporrà di uno speciale red carpet in via Condotti, in collaborazione con l’omonima associazione.

Nella selezione ufficiale 2016 anche SOLE CUORE AMORE di Daniele Vicari con Isabella Ragonese, Eva Grieco, Francesco Monta-

nari, Francesco Acquaroli, Giulia Anchisi, Chiara Scalise e con Giordano De Plano e Paola Tiziana Cruciani. Una produzione Fandango con Rai Cine-ma, Italia, 2016, 112’.

Una amicizia tra due giovani donne in una città bella e dura come Roma e il suo immenso interland.

Due donne che hanno fatto scelte molto diverse nella vita: Eli ha quattro figli, un marito disoccupa-to e un lavoro difficile da raggiungere; Vale invece

è sola, è una danzatrice e performer, e trae sostentamento dal lavoro nelle discoteche. Legate da un affetto profondo, da una vera e propria sorellanza, le due donne sono mondi solo apparentemente diversi, in realtà sono due facce della stessa medaglia, ma la solidarietà reciproca non sempre basta a lenire le difficoltà materiali della loro vita.

Roberto Tirapelle

periodico indipendente10 Anno XXXVIII - n. 10 - Ottobre 2016

Prosa Musica

Canzoni d’Italia

Che Festa a Teatro! fuori abbonamento

Teatro Brillante

Danza

Che occhi grandi che hai! Teatro per le famiglie

mercoledì 14 dicembre 2016 ore 20,45 Serena Autieri, Attilio Fontana Vacanze Romane di Paul Black

venerdì 20 gennaio 2017 ore 20,45 Leo Gullotta Spirito allegro di Noel Coward

sabato 4 febbraio 2017 ore 20,45 Massimo De Francovich, Maximilian Nisi Mister Green di Jeff Baron

domenica 26 febbraio 2017 ore 20,45 Familie Flöz Infi nita di e con Björn Leese, Benjamin Reber, Hajo Schüler e Michael Vogel

martedì 15 novembre 2016 ore 20,45 Giampiero Ingrassia, Giulia Ottonello Cabaret Compagnia della Rancia

martedì 14 febbraio 2017 ore 20,45 Angela Finocchiaro, Laura Curino Calendar Girls di Tim Firth

giovedì 16 marzo 2017 ore 20,45 Natalino Balasso Toni Sartana e le streghe di Bagdad (La Cativissima capitolo II) Produzione Teatro Stabile del Veneto

domenica 20 novembre 2016 ore 16,00 Don Chisciotte Fondazione T.G.R.domenica 11 dicembre 2016 ore 16,00 Buon Natale Babbo Natale Fondazione Aidadomenica 15 gennaio 2017 ore 16,00 La Bella e la Bestia Stivalaccio Teatrodomenica 5 febbraio 2017 ore 16,00 Esemeralda e Quasimodo Theama Teatrodomenica 5 marzo 2017 ore 16,00 Tête a tête Teatro Necessario

A piedi nudi nel... palco! Teatro per la primissima infanzia

domenica 12 marzo 2017 ore 9.30 e 10.30 Cucù La Piccionaia

sabato 26 novembre 2016 ore 20,45 La Mia Mina - Cheryl Porter dedicato a Associazione Iride O.n.l.u.s.sabato 4 marzo 2017 ore 20,45 Free Soul - Ornella Vanoni dedicato a Associazione Colomba Biancavenerdì 24 marzo 2017 ore 20,45 Fabio Concato dedicato a Associazione San Martino O.n.l.u.s.

sabato 31 dicembre 2016 ore 21,45 Belcanto Italiano e Danze Viennesi Orchestra Regionale Filarmonia Veneta

venerdì 11 novembre 2016 ore 20,45 - in Viaggio con Salieri La Scuola de’ Gelosi musica di Antonio Salieri prima rappresentazione in tempi modernilunedì 16 gennaio 2017 ore 20,45 - in Viaggio con Salieri Giovanni Sollima e I Solisti Aquilanisabato 18 febbraio 2017 ore 20,45 In Bach? Ramin Bahrami & Danilo Reasabato 18 marzo 2017 ore 20,45 Le tre età di Beethoven Quartetto di Veneziasabato 8 aprile 2017 ore 20,45 - in Viaggio con Salieri I Virtuosi Italiani con Irina Vaterl, pianoforte - Premio “Salieri 2016” e con Valeria Esposito, soprano

venerdì 27 gennaio 2017 ore 20,45 Bolero - Carmina Burana Ballet Company of Gyor

sabato 11 marzo 2017 ore 20,45 Parsons Dance Compagnia Parsons

giovedì 6 aprile 2017 ore 20,45 Colección Tango Compagnia Leonardo Cuello

L’attività del Teatro Salieri è organizzata da Fondazione Culturale Antonio Salieri

in collaborazione con

e la partecipazione di

Soci Costituenti e Fondatori

Soci Partecipanti

Comuni di Angiari, Bevilacqua, Boschi Sant’Anna, Castagnaro, Cerea, Gazzo Veronese, Roverchiara, Terrazzo, Villa Bartolomea

Gli spettacoli serali in abbonamento saranno preceduti, alle ore 20:00, da una conversazione introduttiva al Ridotto del Teatro.

Biglietteria: Rinnovo Abbonamenti Diamante martedì 4 e mercoledì 5 ottobreProsa, Danza, Musica, Teatro Brillante, Canzoni d’Italia e Teatro per famiglie martedì 11, mercoledì 12 e giovedì 13 ottobre. Nuovi Abbonamenti Diamante da martedì 18 ottobre. Prosa, Danza, Musica, Teatro Brillante. Canzoni d’Italia e Teatro per famiglie da mercoledì 19 ottobre. Formula Libero da martedì 25 ottobre - Biglietti Singoli per tutta la Stagione da mercoledì 2 novembre. Orari: Il primo giorno di apertura delle vendite dei nuovi abbonamenti, formule libero e biglietti singoli, è possibile acquistare solo di persona, alla biglietteria del Teatro, dalle 15.30 alle 18.00. Nei giorni successivi, anche negli orari sotto indicati. I singoli biglietti anche online.Dal martedì al venerdì la mattina solo al telefono, con carta di credito dalle 10.30 alle 12.30 e di persona dalle 15.30 alle 18.00. Il sabato, di persona, dalle 10.30 alle 12.30.I nuovi abbonamenti e i singoli biglietti anche online su www.teatrosalieri.it - Nei giorni di spettacolo al telefono con carta di credito dalle 10.30 alle 12.30 e di persona dalle 17.00 fi no ad inizio della rappresentazione, esclusivamente per la vendita e il ritiro dei biglietti per la serata. Tel. 0442 25477 - Fax 0442 625584 - www.teatrosalieri.it - [email protected]

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periodico indipendente 11Anno XXXVIII - n. 10 - Ottobre 2016

CITTÀ DILEGNAGO

Sabato 1 Ottobre 2016 - ore 21,00 Compagnia IL TEATRO DEI PAZZI“LE DONNE CURIOSE” commedia dialettale

Compagnia MICROMEGA“SCUSI... LEI UCCIDEREBBE MIO MARITO” commedia brillante

Sabato 15 Ottobre 2016 - ore 21,00

Compagnia I MEIO DE’ LA COA’“EL GAIOL” commedia dialettale

Sabato 29 Ottobre 2016 - ore 21,00

Compagnia LA BUGIA“BURRO DI ARACHIDI” commedia brillante

Sabato 12 Novembre 2016 - ore 21,00

Compagnia I MAL MARIDE’“DU PIE’ IN DE NA SCARPA” commedia dialettale

Sabato 26 Novembre 2016 - ore 21,00

Compagnia EL GAVETIN“BUSETA E BOTON” commedia dialettale

Sabato 14 Gennaio 2017 - ore 21,00

Compagnia TEATRO FUORI ROTTA“A PIEDI NUDI NEL PARCO” commedia brillante

Sabato 28 Gennaio 2017 - ore 21,00

Compagnia PROTOTEATRO di Montagnana“L’ALLEGRA COMBRICOLA DEL BAR CENTRALE” commedia dialettale

Sabato 11 Febbraio 2017 - ore 21,00

Compagnia LA NOGARA“BASTAVA NA’ BOTA” commedia dialettale

Sabato 25 Febbraio 2017 - ore 21,00

Prevendita biglietti presso l’Edicola di San Pietro di Legnago.Per informazioni e prenotazioni contattare il 366.4415197

Sottoscrizione abbonamenti:Sabato 19 e 26 settembre 2015 dalle ore 16,00 alle ore 18,00

Domenica 20 e 27 settembre 2015 dalle ore 10,00 alle ore 12,00

Associazione Teatro DanteVia Verona, 8 - 37045 San Pietro di Legnago (VR) - Tel. 0442 25544

www.teatrodante.it - [email protected]

Stagione teatrale 2016 / 2017

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Sabato 22 Ottobre 2016 - ore 20,45serata in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Legnago

Gruppo Teatrale “CAORLOTTO” di Caorle (Ve)“CAMERA A ORE”

Sabato 05 Novembre 2016 - ore 20,45Compagnia Teatrale “I LUSIANI” di Lusia (RO)

BELO O BRUTO, CO EL GA I SCHEI EL GA TUTOSabato 19 Novembre 2016 - ore 20,45

Gruppo Teatrale “VECCHIO VENETO” di Bresega (PD)“NA MAN LAVA L’ALTRA”

Biglietto singola rappresentazione € 9,00Bambini fi no a 12 anni € 5,00

Abbonamento Adulti € 60,00 con prenotazione postoAbbonamento ragazzi fi no a 14 anni € 40,00

Prenotazione abbonamenti:0442 23130 / 333 2453028 - E-mail: [email protected] - www.isalvadeghi.it

Prevendita biglietti presso:Ricevitoria - pizzeria CARLO DI VITO - VIGO - Tel. 0442 24045

Ricevitoria merceria TIZIANO DE TOGNI - CASETTE - Tel. 0442 602274Per informazioni:

0442 23130 / 333 2453028 / 349 8626286 / 340 1447333

2016/2017

AL VIA LA QUARTA STAGIONE TEATRALE A CASTAGNARO

Si chiama “Castagnaro è teatro” e da quattro anni da ottobre a marzo riunisce varie compagnie amatoriali del territorio per raccontare e raccontarsi il dialetto attraverso le commedie, momenti di piacevole divertimento all’interno della Sala polifunzionale del Centro Servizi di via Stazione a Castagnaro.Ad organizzarla la Pro Loco di Castagnaro in collaborazione con il Comune che, dalla prima edizione ad oggi, ha visto di anno in anno un incremento sia di spettatori sia di attestazioni di gradimento. “E’ vero –ci spiega il presidente della Pro Loco di Castagnaro Giampaolo Occhi- siamo alla quarta edizione di “Castagnaro è Teatro” ed in calendario abbiamo ben 7 incontri dove il protagonista assoluto è sempre e comunque il teatro, un teatro dialettale dove il divertimento è assicurato ma dove la ricerca delle nostre origini è importantissima. Noi abitiamo in una zona di confine ed ecco che abbiamo voluto per questa edizione affiancare alle tradizionali compagnie veronesi anche compagnie teatrali rodigine e padovane per quel rapporto di storia e di continuità che unisce il nostro dialetto. Divertimento assicurato e rispoperta nache dei nostri prodotti tipici legati alla tradizione culinaria locale con un momento conviviale offerto a tutti i presenti al termine di ogni spettacolo”La stagione teatrale prenderà il via il 22 ottobre con la Compagna “Allegra Baraonda” di Bagnolo di Po (Rovigo) con “Don Oreste il guasta teste” a seguire il 3 dicembre la Compagnia “Non siamo santi” di Ospedaletto Euganeo (Pd) con “Vedi come ti cambio la vita”. Dopo la pausa natalizia, le commedie riprenderanno il 21 gennaio con la Compagnia “I Lusiani” di Lusia in provincia di Rovigo con “Belo o bruto co ga i schei el ga tuto”, il 4 febbraio la Compagnia “I Salvadeghi” di Vigo di Legnago con “El masc’io de Dante”, il 25 febbraio la Compagnia “Polvere Magica” di Palazzolo di Sona (Vr) con “Stramaledettamente Pan e Pessin” ed infine il 4 marzo la Compagnia Albachiara” di Ceneselli (Rovigo) con Na Cà par tut”. “Abbiamo mantenuto gli stesi prezzi dello scorso anno –conclude il presidente della Pro Loco- ed il mio grazie va oltre che al direttivo, ai volontari e ai cuochi, agli sponsor, all’amministrazione comunale e anche agli amici del Teatro in Famiglia di Villa Bartolomea, con Gilberto e Mariano con i quali siamo collegati e collaboriamo in questi eventi. Fin dalla prima edizione oltre ai singoli biglietti proponiamo pure gli abbonamenti per avere un posto a teatro riservato”.

F.O.

TRE LUSTRI MA NON LI DIMOSTRA, TAGLIA IL TRAGUARDO DEI 15 ANNI

IL TEATRO IN FAMIGLIA DI VILLA BARTOLOMEASono ben 15 le candeline che spegne per l’edizione 2018/2017 il Concorso teatrale dialettale “Teatro in famiglia” dal Circolo Noi di Villa Bartolomea e dai due organizzatori Gilberto Galvan e Mariano Girelli. Un concorso che non sente la fatica dell’età e che può annoverare una ricca schiera di compagnie teatrali presenti sul palco dell’accogliente teatro di Villa. “Penso sia quasi superfluo sottolineare come ci sentiamo soddisfatti per aver raggiunto questo importante traguardo –ci dicono Gilberto e Mariano- e il successo di pubblico che ogni edizione ci riserva è l’ulteriore riprova della bontà della formula con cui siamo partiti ben 15 anni or sono che era quella di vedere avvicinarsi al teatro l’intera famiglia; una partecipazione attiva che vede divertirsi persone di tutte le età di fronte a commedie recitate in dialetto veneto e giudicate di volta in volta da una commissione composta da ragazzi e che vanno a premiare l’attore o l’attrice che più a loro è gradito durante la commedia messa in scena, quindi dalla commissione tecnica che decreta la compagnia vincitrice alla fine del concorso. Ecco quindi che il nostro grazie va ai gruppi che si sono alternati in tutti questi anni sul palco e che hanno capito lo spirito del concorso, e al pubblico sempre attento e partecipe, oltre al Circolo Noi e alla parrocchia che ci permettono di continuare in questa esperienza molto bella”. Anche per l’edizione 2016/2017 la formula è rimasta la stessa: vale a dire otto serate, tutte il sabato sera, alle 20.45, al teatro parrocchiale, create per offrire momenti di aggregazione alle famiglie, ma anche per riscoprire il dialetto veronese. Cinque di queste saranno quelle in concorso mentre altre tre saranno legate alla serata di inaugurazione (appena svolta il 24 settembre), all’evento del 3 dicembre offerto dal Circolo Noi a tutti i presenti per i 15 anni del concorso, e alla serata finale con le premiazioni con la compagnia vincitrice dell’edizione appena conclusa. La stagione è aperta il 24 settembre e si concluderà il 18 febbraio 2017. I primi a calcare il palco ma fuori concorso, sono stati la compagnia “Tre brazi un franco” di Bionde, che ha messo in scena “Bongiorno siora dotora”. Il 15 ottobre, gli attori de “El gavetin” di Negrar allestiranno “Buseta e boton”, mentre il 29 ottobre sarà la volta de “I Ruscoleti” di Canda con “Che ciavada”, diretta da Manuela Tavian. Il 19 novembre toccherà agli attori de “La Nogara” di Cogollo di Tregnago con “Bastava na bota” di Loredana Cont per la regia di Paolo Cracco e Mario Busti. Dopo la serata del 3 dicembre, dedicata all’anniversario, si riprenderà il 14 gennaio 2017 con la compagnia “Del fil de fer” di Bovolone, protagonista di “Delitto d’onore”, scritta e diretta da Davide Passaia e Fabio Milani, seguita il 28 gennaio da “Robe de l’altro mondo” dell’associazione “I Aseni del Borgo”. La serata delle premiazioni, il 18 febbraio, alle 20.30, vedrà sul palcoscenico il gruppo popolare “Contrade” con “Agente Piero Piero 7 la spia che…”, per la regia di Delio Righetti. Buon teatro a tutti. F. O.

periodico indipendente12 Anno XXXVIII - n. 10 - Ottobre 2016

Bevilacqua (VR) - Via Roma, 63 TEL. 0442.640545

PROGRAMMA 2016

24 Ottobre dr. Amedeo Di Maio Diritto internazionale umanitario

7 Novembre dr. Benini LuigiTutankhamon: il faraone bambino

14 NovembreChinaglia Marco I simboli dell’unità nazionale dal tricolore al canto degli italiani...

21 Novembre dr. Maurizio BonciarelliLa famiglia Bonaparte

28 Novembre Manfrin LuigiMusei a Verona: da Castelvecchio agli affreschi del G.B. Cavalcaselle

Tutti i lunedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00

Presso la Sala Civica del Centro ServiziVia Stazione, Castagnaro (VR)

Comune di Montagnana

CON IL PATROCINIO DI:

CASTELLO DI SAN ZENO DI MONTAGNANA [PD]

ATTIVITÀ LUDICO-DIDATTICHE PER BAMBINI DELLA SCUOLA PRIMARIA

GIOCANDO CON I REPERTI

ARCIERI PER UN GIORNO

I VENETI ANTICHI E I LORO AMICI

ANIMALI

UNA CACCIA AL TESORO… IN ENGLISH!

9 OTTOBRE 2016

11 DICEMBRE 2016

13 NOVEMBRE 2016

12 FEBBRAIO 2017

Le attività sono rivolte ai bambini della scuola primaria e alle loro famiglie. Il ritrovo è alle ore 16.00 presso Ufficio Turistico di Castel San Zeno Montagnana [PD] È consigliata la prenotazione, numero di posti limitato.

COSTO 5€ a bambino, 3€ fratelli e sorelle. La partecipazione dei genitori è gratuita.

INFO E PRENOTAZIONI [email protected] Telefono 331 9080142

l’ora della merendae’ offerta da:

www.montagnanamurabilia.it

13 NOVEMBRE 2016

I VENETI ANTICHI E I LORO AMICI ANIMALI Dopo aver conosciuto la storia e le origini dei Veneti Antichi, con carta, colori e fanta-sia ci divertiremo a realizzare dei simpatici animali, compagni di gioco di un popolo che viveva un profondo rapporto con la natura e con gli altri esseri viventi.

ORE 16.00

11 DICEMBRE 2016

ARCIERI PER UN GIORNONel Medioevo, all’interno del Mastio di Ez-zelino, abili arcieri difendevano la città con i loro archi e frecce. Un coinvolgente assedio ci porterà a conoscere la storia della torre più alta di Montagnana e i suoi preziosi se-greti e diventare così esperti tiratori d’arco!In collaborazione con Compagnia Homini d’Arme

ORE 16.00

12 FEBBRAIO 2017

UNA CACCIA AL TESORO… IN ENGLISH!Proponiamo a tutti i partecipanti un interes-sante e originale caccia al tesoro che, accan-to alla lingua italiana, introdurrà facili parole in lingua inglese per farci ripercorrere la sto-ria del nostro museo in un modo certamen-te più divertente e originale. Un’operatrice esperta ci guiderà in questo gioco che non cessa di divertire e di metterci alla prova.In collaborazione con Associazione Atlas-Lingue

ORE 16.00

9 OTTOBRE 2016

GIOCANDO CON I REPERTITra i preziosi reperti romani conservati nel museo civico di Montagnana ci sono dei gio-chi che ancora oggi ci sorprendono! Insieme ne scopriremo l’origine e i segreti per… vin-cere una partita!

Ingresso gratuito in occasione della Giornata nazionale delle Famiglie al Museo.

ORE 16.00

e’ offerta da:

creativedad

o.it

CULTURE CHANEL La mostra, a cura di Jean-Louis Froment con la collaborazione di Gabriella Belli, è realizzata con il sostegno di CHANEL. Fin dal suo primo episodio nel 2007, CULTURE CHANEL si definisce come “una collezione di mostre”, in quanto ogni singolo evento fa parte di un pro-getto unico, ideato ed elaborato da Jean-Louis Froment, che ne cura la direzione artistica. Mediante la scelta di un tema di volta in volta diverso, CULTURE CHANEL affronta la sto-ria singolare di Gabrielle Bonheur Chanel e della sua celeberrima Mai-son. Quest’itinerario, che attraversa il XX secolo, e continua ancor oggi a scrivere la storia della modernità, trae gran parte della sua forza dall’essere radicato nella cultura del proprio tempo. I rapporti che Made-moiselle Chanel ha coltivato per tutta la vita con alcuni tra i più grandi creatori della sua epoca sono determinanti. Amicizie, conversazioni, scambi hanno nutrito la sua riflessione e le sue creazioni. Così, ogni nuova mostra illumina da una prospettiva inedita ciò che costituisce le basi di un linguaggio diventato universale. È questo vocabolario formale che ha forgiato lo stile di CHANEL, questa identità singolare, sviluppata e costantemente arricchita attraverso i suoi principi costitutivi. Dopo Mosca nel 2007 (Museo Puškin), Shanghai (Museum of Contempora-ry Art) e Pechino (National Art Museum of China) nel 2011, Canton (Opera House) e Parigi (Palais de Tokyo) nel 2013, Seul (Dongdaemun Design Plaza) nel 2014, è Venezia ad aprire la magnifica sede museale di Ca’ Pesaro al settimo episodio di CULTURE CHANEL: evocazione dell’universo creativo della più celebre creatrice di moda al mondo, nell’ottica inedita del suo rapporto con il libro e la lettura. Dai classici greci ai poeti moderni, la fornitissima biblioteca di Gabrielle Chanel svela opere che hanno segnato la vita e modellato la personalità di quella che fu una grande lettrice. Nel suo appartamento al 31 di rue Cambon, di fronte agli scaffali di libri si trovano le iscrizioni dei pannelli di lacca di Coromandel, presenza rassicurante degli scritti che la accompagnano e le rivelano ciò che può significare la costruzione della propria opera. Dalla solitudine degli anni trascorsi nell’orfanotrofio di Aubazine, fino alla fine dei suoi giorni, i libri e i loro autori guidano la traiettoria di Gabriel-le Chanel, nutrono il suo immaginario, rispondono al suo bisogno di una ricerca mistica dell’invisibile e, soprattutto, le mostrano come iscrivere nel tempo la propria visione del mondo. Questo dialogo attraverso le epoche, che va dall’Antichità fino ai contemporanei, è costellato in particolare di riferimenti alle opere di Omero, Platone, Virgilio, Sofocle, Lucrezio, Dante, Montaigne, Cervantes, Madame de Sévigné, Stéphane Mallarmé, ed entra in risonanza con gli autori che lei ha frequentato e apprezzato, come lo stesso Pierre Reverdy, Max Jacob o Jean Cocteau. Questa diversità le permette di trovare nella sua scrittura – quella della moda – una modernità che sfida la propria temporalità e si proietta ben oltre. È a Venezia, uno dei principali luoghi d’ispirazione di Gabrielle Chanel, che il pubblico ne scopre per la prima volta la biblioteca, la passione della lettura, la radice dello stile inconfondibile, nato dai grandi classici letterari. Attorno a questo nucleo centrale, la mostra gioca sulle analogie, le corrispondenze visive che mettono in luce da una prospet-tiva contemporanea la relazione di Chanel con i libri e la scrittura, in particolare quella poetica, che trova degli echi nella concezione della sua creazione. Dediche, archivi, fotografi e, quadri, disegni, si mesco-lano con un vestiario di creazioni di moda che svelano, al pari di una biblioteca, il vocabolario estetico di Gabrielle Chanel, il suo gusto per il classicismo e per il barocco, l’amore per la Russia e per gli ori di Vene-zia. Oggetti d’arte provenienti dal suo appartamento parigino vengono esposti per la prima volta, insieme a gioielli e a profumi. In totale, circa 350 pezzi, tasselli nel mosaico d’anima vero, proprio ritratto intimo di una creatrice, mostrata attraverso le sue letture, che ha saputo fare della propria vita una leggenda.

Caterina Berardi

Fondazione Musei Civici di Venezia, Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna. “CULTURE CHANEL, La donna che legge”. Fino all’8 Gennaio 2017

periodico indipendente 13Anno XXXVIII - n. 10 - Ottobre 2016

Per informazioni e prenotazioni: tel. 0442 93655 - [email protected] - www.castellobevilacqua.com

Il Relais Castello Bevilacqua è la vostra nuova destinazione nel cuore della storia.Regalatevi un soggiorno in una delle 7 splendide junior suite, e scoprite i nostri pacchetti Classic, Romance, Wellness e Gourmet.

Il ristorante “All’Antica Ala” vi aspetta tutti i giorni dal lunedì sera alla domenica, per un viaggio nel gusto attraverso i sapori e le tipicità della tradizione locale, in un’ottica di valorizzazione dei prodotti del territorio.

UN AUTUNNO DI MISTERO AL CASTELLO BEVILACQUATanti appuntamenti si susseguono ad autunno che incentrano il loro fil rouge sul mistero.

HALLOWEEN PARTY LUNEDÌ 31 OTTOBRE 2016 - ORE 20.30

Fantasmi, streghe e misteri per la notte più spaventosa dell’anno. Una gustosa cena a buffet nelle sale nobili del Castello, animazione e musica durante la serata per regalarvi un brivido di emozione davvero infernale!

MenùAntipasto

Crema di zucca con spiedo di gamberi e capesante

Primo piattoRisotto con zucca mantovana, pere Williams e polpa di granchio reale

Secondo piattoTrancetto di salmone in crosta di semi di zucca

con giardinetto di verdure a vapore e piccolo flan di zucca

DessertCremoso alla zucca con amaretto e gocce di cioccolato

CaffèAcqua naturale e frizzante

Vino in bottiglia e da dessert

Costo a persona euro 39,00Bambini da 4 a 6 anni euro 20,00 - Bambini da 0 a 3 anni gratuiti con posto a sedere

(acqua e vino compresi - su prenotazione)

CENA CON DELITTO“L’APPRENDISTA STREGONE”

VENERDÌ 25 NOVEMBRE 2016E’ una cena singolare servita tra le incantevoli mura del Castello Bevilacqua, in cui gli ospiti sono coinvolti ed implicati nel caso, diverso in ogni occasione: quale sarà l’identità dei commensali seduti al vostro tavolo? I colpi di scena non mancano mai... intrighi, sospetti e deduzioni si intrecceranno. Spetterà agli ospiti condurre le indagini per svelare il mistero e essere premiati. Buona investigazione!!!

MenùAntipasto

Tartare di carne salata, crema di fagioli e radicchio di Treviso marinato

Primo piattoRaviolotti ripieni di polenta e Montasio DOP, su letto di ragout di maialino e radicchio di Verona

Secondo piattoGuanciale di manzo su letto di patate con cipolla di Tropea e finferli

DessertCrumble di mele con panna cotta alla vaniglia e salsa caramello

CaffèAcqua e vino

Costo a persona euro 49,00Bambini da 4 a 6 anni euro 20,00 - Bambini da 0 a 3 anni gratuiti con posto a sedere

(acqua e vino compresi - su prenotazione)

periodico indipendente14 Anno XXXVIII - n. 10 - Ottobre 2016

IL MONDO È ARRIVATO A MINERBE PER CONOSCERE LA GHISA INNOVATIVA DI ZANARDI FONDERIE

GRANDE SUCCESSO PER IL WORKSHOP “ADI DAYS”, UN TAVOLO DI CONFRONTO SULLE POTENZIALITÀ DELLA GHISA SFEROIDALE AUSTEMPERATA

Sono arrivati a Minerbe da tutta Europa, ma anche da Israele, dal Giappone e dagli Stati Uniti per valu-tare le potenzialità della ghisa sferoidale austem-perata prodotta da Zanar-di Fonderie, azienda di famiglia giunta oggi alla quarta generazione con la presidenza di Fabio Zanar-di. Quasi un centinaio fra manger, ricercatori, desi-gner dei materiali e docen-ti universitari provenienti da 16 paesi, 46 aziende, 6 università e 4 istituti hanno partecipato al workshop “ADI Days – Austempering, a Technology for Substitution”, organizzato il 6 e 7 ottobre scorso da Zanardi Fonderie in collaborazio-ne con EIT Raw Materials.L’ADI, “Austempered Ductile Iron”, si pone come alternativa ecologi-ca e resistente all’utilizzo di fusioni e forgiati in acciaio e le sue appli-cazioni si esprimono nella realizzazione di componenti per sospensioni di veicoli commerciali, per macchine agricole e movimento terra, carri ferroviari e organi di trasmissione meccanica. Gli spazi raffinati del Castello di Bevilacqua hanno ospitato la prima giornata di workshop; la seconda ha portato i visitatori a Minerbe, nei reparti dello stabilimento di Zanardi Fonderie, leader mondiale nella

ricerca e nella produzione di ghisa sferoidale austem-perata. “Per la prima volta la nostra azienda ha orga-nizzato un evento interna-zionale dedicato all’ADI”, commenta il presidente dell’azienda Fabio Zanar-di. “La consistente presen-za di manager, accademi-ci e clienti storici ci ha dato fiducia sin dall’inizio e il bilancio ha superato le aspettative - aggiunge - L’occasione di confron-

tarci con un pubblico internazionale sulle caratteristiche di un mate-riale che da sempre studiamo e innoviamo ci apre le porte a nuove opportunità di business.” “Il nostro workshop non è stata una semplice operazione di marketing per vendere il prodotto di cui siamo leader, ma è stato un tavolo di confronto per capire come migliorarlo.” Importanti realtà industriali come Fiat, Iveco, Berco, Caterpillar e Bon-figlioli utilizzano da anni i getti in ADI di Zanardi per le sue prestazioni competitive. Ad ADI Days sono intervenuti esponenti di CNH Indu-strial; Magneti Marelli Sistemi Sospensioni; Bonfiglioli Mechatronics; Industrie Cometto e ricercatori delle Università di Padova, Università di Cassino e RWTH Aachen.

G.G.

Nelle foto: Fabio Zanardi e un momento degli ADI Days al Castello Bevilacqua.

FIERACAVALLI 2016 DIVERTIMENTO NO STOP CON LE NOTTI DI FIERACAVALLILA EDIZIONE DELLA MANIFESTAZIONE È IN PROGRAMMA A VERONA, DAL 10 AL 13 NOVEMBRE

Fieracavalli, per la prima volta, apre con orario continuato fino alle 23. Tra le novità delle Notti di Fieracavalli, la prima edizione dell’Arabian Horse Gala e lo Street Food Festi-val con le miglior proposte di street food grazie a Cucine a Motori.

Verona, 7 ottobre 2016 – Da oltre un secolo la Fieracavalli di Verona (www.fieracavalli.it) rappresenta l’evento internazionale di riferi-mento per il mondo del cavallo e, per la prima volta, apre i suoi padiglioni con orario conti-nuato, dalle 9 alle 23. Le Notti di Fieracavalli, inoltre, permettono l’ingresso in fiera anche dopo le 19.30, con un biglietto ridotto per non perdersi il calendario degli show e delle com-petizioni serali. Sport, comparto allevatoriale, turismo, business e spettacolo sono gli elemen-ti che ogni anno richiamano a Veronafiere oltre 160mila appassionati dell’universo equestre, già pronti all’appuntamento 2016 con la 118ª edizione della manifestazione, dal 10 al 13 novembre.

Ad animare le Notti di Fieracavalli, sfide di monta americana al Westernshow (padiglioni 11 e 12) con il meglio del Team Penning, Bar-rel Racing e Pole Bending, le giovani promesse del salto ostacoli al Pala Fixdesign (padiglione 5) e gare di morfologia americana (padiglione 9).

Non solo sport: al Pala BMW (padiglione 8) vanno in scena due serate d’eccezione con

il 5° Gran Premio Fieracavalli - Arabian Horse Gala (10 novembre) e il Gala d’oro di Fieracavalli (11 e 12 novembre).

Due ore di show gratuito per la prima edi-zione dell’Arabian Horse Gala in cui sono coinvolti artisti di prestigio internazionale e i migliori allevatori italiani e stranieri per dimo-strare la versatilità della razza più pregiata al mondo, in grado di esibirsi in diverse speciali-tà: dal dressage al lavoro in libertà, dalla Doma Vaquera al tiro a sei. Musica, arte equestre e atmosfera magica, invece, sono protagoniste di Sensation, il Gala d’Oro diretto da Antonio Giarola, in grado di stupire il pubblico con esibizioni di dressage, coreografie, caroselli e lavori in libertà. Come guest star, il gruppo tedesco Excalibur Horse Show con un incre-dibile numero pirotecnico, Santi Serra Camps con il suo lungo lavoro in libertà e le esibizioni di volteggio del Gruppo Aragonas di Bartolo Messina.

Ad arricchire le Notti di Fieracavalli anche un’ampia offerta gastronomica. Nelle aree esterne C e D, infatti, è possibile intraprendere un vero e proprio viaggio tra le tipicità culi-narie delle diverse regioni italiane, scegliendo di cenare come i butteri della Maremma o gli allevatori trentini, alla riscoperta dei piatti locali della tradizione. Tra le novità anche lo Street Food Festival (area D): eventi e anima-zioni fino alle 23 e un’area dedicata a Cucine

a Motori, con la selezione dei migliori food truck italiani.

Le Notti di Fieracavalli sono in programma a Verona da giovedì 10 a sabato 12 novembre.

Veronafiere Press Office

Tutta la redazione de “Il basso adige” invia i più calorosi auguri di buon compleanno, ancora cento di questi anni, al Grand’Ufficiale Mario Crocco, pluridecorato per il valo-roso impegno nell’intera vita a favorire ideali democratici di libertà e giustizia, Premio “Il Basso Adige” 2013.

MARIO CROCCO COMPIE 100 ANNI

IL 25 OTTOBRE

periodico indipendente 15Anno XXXVIII - n. 10 - Ottobre 2016

Capo VerdeCorner

Il Basso Adige da alcuni anni promuove la conoscenza dell’arcipelago di Capoverde nella specifi ca rubrica (Capo Verde Corner”. In questo nu-mero abbiamo accolto la van-taggiosa proposta di “Cabo Verde Time” per un soggiorno dal 10 al 18 dicembre 2016 per meglio conoscere la più famosa delle sue isole: l’isola di Sal con le sue vastissime spiagge di sabbia fi nissima, lambite da un mare cristallino con acque tiepide.

La spiaggia più famosa, lunga 8 km, è quella di Santa Maria che prende il nome dal villaggio omonimo, all’estremo sud dell’isola. In questa cittadina, vivace e ospitale, i numerosi negozi e il mercatino offrono ai visitatori prodotti caratteristici dell’artigianato locale.

CRIOULA CLUBHOTEL & RESORT

Sulla spiaggia di Santa Maria a 20 minuti dall’aero-porto e circa 2 km dal villaggio di Santa Maria.

Il Crioula Clubhotel & Resort offre ai suoi ospiti la qualità dell’hotel unita all’allegria del villaggio. I grandi spazi, l’architettura e i giardini concedono relax e li-bertà tipici di un hotel.

Le sistemazioni Il Crioula Clubhotel & Resort di-spone di 280 camere divise in standard (piano terra o primo piano), bungalow, mini-suite e suite fronte mare. Tutte sono dotate di aria condizionata, cassetta di sicurezza, asciugacapelli, minifrigorifero, telefono, televisione con ricezione satellitare.

Piscina L’ampia piscina d’acqua di mare è dotata

di idromassaggio e di spettacolare illumina-zione serale.

La spiaggia La spiaggia, di fi ne sabbia bianca, è molto ampia e attrezzata con lettini e gazebo in legno.

Lo Staff d’anima-zione L’animazione e le numerose attività sportive rendono il soggiorno indicato per tutti i tipi di clientela. Gli animatori ti aspettano con la loro simpatia e con programmi dedicati a tutte le età. Organizzano attività diurne e serali e sono sempre pronti a coinvolgere chi desidera trascorrere una vacanza attiva, ma sapran-no trattare con discrezione chi interpreta la vacanza come totale relax.

Gym - Palestra dotata delle principali attrezzature per tenersi in forma anche durante la vacanza.

Crioula Clubhotel & Resort è proposto in formula all inclusive che include:

• Cocktail di benvenuto;• Pensione completa a buffet presso il ristorante

“Ristò” con consumo illimitato di acqua, soft drink, birra, vino della casa e caffè, tutti serviti a dispenser;

• Open bar, presso il Lounge Bar e lo Swimming Bar, offre soft drinks, birra, acqua e alcolici locali (gro-gue, pontche, wiskhy e liquore a base di frutta) oltre a snacks ad orari prestabiliti;

• Utilizzo delle strutture sportive del villaggio (cam-po da tennis, beach volley e palestra);

• Animazione internazionale parlante italiano diurna e serale incluso servizio di baby club;

• Teli mare (disponibili con un deposito cauzionale di euro 10);

• Presenza di un medico dal lunedì al venerdì 2 ore al giorno;

• A pagamento: bevande in bottiglia, cocktail, liquori esteri, caffè espresso ed i servizi presso il ristorante “Ocean Gourmet”, ChillOut Bar e Halos fi tness.

La quota comprende: - volo speciale MERIDIANA a/r in classe economica da

BERGAMO; - tasse aeroportuali; - kg 15 di bagaglio da stiva e kg 5 di bagaglio a mano; - Visto d’ingresso - trasferimento aeroporto - hotel a/r; - 7 notti in ca-mera doppia standard; - trattamento di ALL INCLUSIVE - assistenza di nostro personale in loco; - spese di Gestione pratica (comprende assicurazione medico - sanitaria - bagaglio);

La quota non comprende: - trasferimento dalla località di origine all’aeroporto di Bergamo SU RICHIESTA; - Assicurazione Annullamento viaggio facoltativa euro 20,00; - Tassa di soggiorno da pagare in loco euro 2,00 al girono; - eventuale ade-guamento carurante; - escursioni, mance ed extra di carattere personale; - tutto quanto non riportato ne “la quota comprende”

DOCUMENTI RICHIESTI È necessario il passaporto con una validità residua mi-nima di tre mesi.

PENALI IN CASO DI ANNULAMENTO VIAGGIO:- Nessuna penale per annullamenti comunicati fi no a 60 giorni dalla partenza; - 25% per annullamenti co-municati in un periodo compreso tra 59 e 30 giorni dalla partenza; - 60% per annullamenti comunicati in un periodo compreso tra 29 e 15 giorni dalla parten-za; - 90% per annullamenti comunicati in un periodo compreso tra 14 e 8 giorni dalla partenza; - 100 % per annullamenti comunicati dal 7° fi no al giorno stesso della partenza.

Info: Il Basso Adige

Tel. 3386561723

CAPO VERDE - ISOLA DI SAL DAL 10 AL 18 DICEMBRE 2016

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KARIN MENSAH (Capo Verde)

periodico indipendente16 Anno XXXVIII - n. 10 - Ottobre 2016

CONVEGNO EUROPEO AD ISOLA DELLA SCALA SUL TEMA “RISO IGP” L’EUROPA DEVE COLTIVARNE DI PIÙ

Aumentare la produzione euro-pea di riso, per rispondere ai bisogni del mercato interno e alla domanda crescente dei Paesi, in via di sviluppo, Africa in testa. Questo, il messaggio del presiden-te dei risicoltori europei, Bertrand Mazel, intervenuto ieri, domenica 2 ottobre 2016, al convegno tenu-tosi ad Isola della Scala, in occasione della 50ª Fiera del Riso. La pro-duzione di riso nel Vecchio Continente è pari a 3 milioni di tonnellate l’anno. Circa un milione sono quelle, invece, importate dall’estero. Per Mazel è, quindi, fondamentale far crescere la coltivazione risicola. Il Presidente europeo dei risicoltori segue la sua azienda in Camargue, nel sud della Francia, area di produzione di riso IGP, come quella di Isola della Scala e di altri comuni della Pianura veronese. All’incontro, è intervenuto anche Paolo Carrà, presidente dell’Ente Nazionale Risi, soggetto pubblico, deputato alla tutela della filiera risicola nello Stivale. Per Carrà un problema reale sono i dazi ‘zero’, concessi recentemente dall’Europa ad alcuni Paesi asiatici, che stanno creando difficoltà all’I-talia, primo produttore di riso, fra gli Stati membri, con circa un milione di tonnellate importante, come cennato, l’anno. “Esportiamo il 70% della nostra produzione” ha spiegato Carrà “e anche varietà, che poi importiamo, a nostra volta, dai Paesi a dazi zero. Comprendo le ragioni d’aiutare le popolazioni locali di territori in difficoltà, favorendo le loro esportazioni verso l’Europa, ma in quegli Stati, le multinazionali stanno realizzando i propri impianti. Il rischio reale, che stiamo correndo è dunque quello di aiutare le multinazionali più che gli abitanti”. Carrà, sul fronte interno, ha poi aggiunto: “Sono vercellese, e Vercelli è stata storicamente la capitale del riso. Ma oggi il vero centro di promozione del riso di qualità è Isola della Scala”. Al convegno è intervenuta anche Elisabetta Gardini, della Commissione per l’ambiente, la Sanità pubbli-ca e la Sicurezza alimentare del Parlamento europeo. Parlamento che, secondo la Gardini “è l’istituzione d’Europa, che più combatte per le istanze dei territori dei singoli Stati”. Il problema è che nel Parlamento, spesso, i “Paesi del Mediterraneo, più interessati dalle produzioni agri-cole di qualità, possono finire facilmente in minoranza, rispetto agli altri Stati”. Per la Gardini, uno strumento importante è il regolamen-

to sull’etichettatura, che contrasta l’uso di “simboli e colori, che possano trarre in inganno il con-sumatore, sulla provenienza dei prodotti”. Paolo De Castro, della Commissione agricoltura e svilup-po rurale del Parlamento Europeo, è intervenuto con un videomes-saggio, spingendo per una colla-

borazione e una cooperazione tra “i consorzi di produttori, soprattutto i più piccoli”, che, unendosi, potrebbero trovare “finanziamenti per la promozione, destinati dall’Europa”. Ad affrontare il tema delle strategie di branding e comunicazione dei prodotti tipici è stato Diego Begalli, professore ordinario del dipartimento di Economia Aziendale dell’U-niversità di Verona. Begalli ha spiegato come la “gastronomia sia una spinta, per promuovere a livello internazionale il riso”. Il risotto dunque deve diventare un alimento “globale come lo sono oggi la paella e la pizza”. Begalli ha poi sottolineato, come il consumatore percepisca “l’IGP, come un elemento, che garantisce la qualità del prodotto, mentre l’Europa aveva creato questo marchio, attribuendogli un valore storico e geografico”. All’incontro sono intervenuti, inoltre, Ferdinan-do Sbizzera, veterinario e presidente del comitato tecnico-scientifico, organizzatore del convegno, insieme ad Ente Fiera, e Jordi Ciuraneta, già assessore all’agricoltura del parlamento Catalano e imprenditore agricolo. Ad aprire il convegno, il sindaco di Isola della Scala, Stefano Canazza, l’amministratore Unico di Ente Fiera, Luigi Mirandola, e Albino Pezzini, presidente di Aipo, partner-organizzatore dell’evento. Un convegno importante, che se ha dato indicazioni esatte sulle future esigenze globali dell’alimentazione, per le quali è doveroso trovare una positiva soluzione, con l’aumento della produzione, anche di riso, ha apportato pure considerazioni e riflessioni, in tema di commercializza-zione, di export, import ed altro, che vanno tenute ben presenti, perché si riflettono, in modo positivo, anche sull’ampliamento di superfici da coltivazione, sempre maggiori, da destinare alla produzione del prezio-so cereale e sulla garanzia di qualità del prodotto, diretto all’Europa e al mondo. Produrre riso, significa anche aprire le porte ad ulteriore occupazione e, quindi, a ricchezza.

Pierantonio Braggio

MARMOMACC 2016 DA RECORDEDIZIONE SEMPRE PIÙ INTERNAZIONALE: +5% VISITATORI STRANIERI

In crescita anche espositori e metri qua-drati. Tra i mercati di riferimento conferme da Stati Uniti, Germania, Spagna; balzo in avanti per gli operatori cinesi; significativo incremento dei buyer della Gran Bretagna.

Il presente e il futuro del settore lapideo internazionale passano per Marmomacc. La più importante manifestazione mondiale per marmi, graniti, tecnologie di lavorazione, design e formazione chiude oggi, confermando la Fiera di Verona centro dell’interscambio globale di pietra naturale. “La 51ª edizione – spiega Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – è quella dei record, ad iniziare dal +10% di espositori, in totale più di 1.650 aziende da 53 nazioni, e dai 67mila operatori specializzati, arrivati da 146 Paesi. Rappre-sentiamo tutta la filiera, unendo prodotti, macchine e cultura in una rassegna unica, forte della propria storia ma in continua evoluzione, come testimonia il nuovo marchio Marmo+Mac che sintetizza la nostra identità e guarda al futuro”.

Un successo rappresentato da un quartiere fieristico sold out, con tutti i 12 padiglioni e le aree esterne occupati, per un totale di oltre 80mila metri quadrati espositivi (+4% sul 2015). “Marmomacc – commenta Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafie-re – è oggi per il comparto la piattaforma b2b e di promozione con più internazionalità. In questa edizione gli arrivi di visitatori dall’e-stero sono aumentati del 5%, superando il 60% del totale. Abbiamo avuto ottime conferme dai mercati di Stati Uniti, Germania, Spagna, il balzo in avanti del 45% degli operatori cinesi e un significativo incremento dell’11% di quelli della Gran Bretagna”.

Tra queste presenze, anche gli oltre 300 nuovi top-buyer e architetti stranieri selezio-nati come parte delle delegazioni commerciali ufficiali, in rappresentanza di 32 nazioni, con il debutto di Nigeria e Mozambico. Merito dei continui investimenti di Veronafiere nelle atti-vità di incoming, in collaborazione con ministe-ro dello Sviluppo economico, ICE-Italian Trade

Agency, Confindustria Marmomacchine e, per la prima volta, Regione del Veneto, attraverso Veneto Promozione.

Nei quattro giorni di fiera, oltre al business, grande attenzione è stata riservata a iniziative ed appuntamenti dedicati al mondo del design e della formazione. “The Italian Stone Thea-tre”, padiglione realizzato con il contributo del Piano di promozione straordinaria del Made in Italy, ha raccontato l’interazione tra pietra, design e tecnologia, mentre nel corso dell’In-ternational Stone Summit, le principali associa-zioni di categoria della pietra a livello mondiale hanno fatto il punto sullo sviluppo del settore e sul rapporto con l’industria della ceramica.

A Marmomacc 2016 sono andati in scena anche due eventi frutto delle nuove partnership con Architectural Record e Archmarathon.

Restano, invece, esposte anche per tutto il mese di ottobre, le installazioni in pietra di Marmomacc & the City, nel centro storico di Verona.

Servizio Stampa Veronafiere

periodico indipendente 17Anno XXXVIII - n. 10 - Ottobre 2016

SPAZIO SALUTEIl problema della caduta dei capelli è comples-

so, diverse sono le cause per cui è necessaria una corretta diagnosi per impostare una terapia specifica mirata. Ci sono diversi tipi di Alopecia (alopecia are-ata, alopecia autoimmunitaria cicatriziale etc) ma la più frequente e’ l’Alopecia androgenetica maschile e femminile, la cosiddetta “calvizia“.

Quest’ultima consiste in un progressivo dirada-mento dei capelli che interessa nell’uomo l’area del vertice e dei golfi bitemporali cioè la cosiddetta stempiatura, nella donna invece, rimanendo intatta l’attaccante a dei capelli, viene colpita solo l’area del vertice. Le cause sono molteplici: predisposizione gene-tica, stile di vita, stress etc.

Alopecia, caduta da stress, ef-fluvium? Da oggi la ricerca scien-tifica fornisce una nuova opportu-nità per contrastare la caduta dei capelli grazie alla nuova metodica già utilizzata con successo negli USA ed in Brasile basata sulla medici-na rigenerativa. Si chiama PRP e consiste nell’iniezio-ne sul cuoio capelluto di plasma arricchito di piastri-ne ottenibile attraverso il prelievo di un piccolissimo quantitativo di sangue del paziente, tutto in una pro-cedura ambulatoriale della durata di circa 30 minuti.

La tecnica non è invasiva e non richiede aneste-sia, non ha effetti collaterali ed inoltre può essere ef-fettuata in qualsiasi periodo dell’anno sia su pazienti di sesso maschile che femminile. Dopo la sessione i risultati preliminari verificabili a distanza di qualche

settimana confermano un’aumentata vascolarizzazio-ne del cuoio capelluto ed un irrobustimento dei capelli presenti con diminuzione della quota di capelli caduti.

La metodica innovativa e sicura potrebbe, se i pri-mi dati venissero confermati nel tempo,rappresentare la soluzione ideale per curare la calvizie ed il dira-damento ponendosi anche come valida alternativa alle tecniche di infoltimento chirurgico come l’auto

trapianto di capelli ma anche come sostituzione o complemento delle terapie farmacologiche fin ora uti-lizzate.

Alla Domus Salutis città di Legnago i chirurghi plastici hanno acquisito i risultati ottenuti dall’u-tilizzo del PRP (plasma ricco di piastrine), un concentrato di fattori di crescita ricavati dal proprio san-gue) per il trattamento di pazienti affetti da Alopecia Androgenetica su base ormonale (la forma più fre-

quente di caduta di capelli che colpisce entrambe i sessi e molto più frequentemente i maschi).

Il Dr. Adilardi www.adilardi.it quello di cui par-liamo oggi, descrive i risultati della ricrescita dei capelli e di arresto della caduta in 20 pazienti affet-ti da Alopecia Androgenetica che si sono sottoposti alla metodica per tre volte a distanza di 30 giorni. Il protocollo prevede un prelievo di 55ml di sangue dal paziente sottoposto a una specifica centrifugazio-ne per 10 minuti al termine della quale si ottengono circa 23ml di plasma ricco di piastrine. Il soluto ot-tenuto viene infiltrato sulla regione diradata. La vera

novità dello studio consiste nel fatto che sullo stes-so paziente una metà del cuoio capelluto affetta da alopecia è stata trattata con infiltrazione di PRP e la metà adiacente con infiltrazione di placebo. I risultati ottenuti hanno dimostrato la efficacia della metodica con un incremento medio di 33.6 capelli in una area target grande come una moneta da due euro.

• analisi istologiche pre e post operatorie: dopo due settimane dall’ultimo trattamento con Prp nell’a-rea infiltrata si è riscontrato un aumento di spessore dell’epidermide del cuoio capelluto (come se avvenis-se un ringiovanimento) oltre a un aumento del nume-ro dei follicoli (e quindi la comparsa di nuovi capelli) rispetto alle zone non trattate.

• analisi immunoistochimiche: il risultato è l’au-mento della capacità proliferativa delle cellule conte-nute nel bulbo del capello dopo il trattamento con Prp.

• analisi fotografica dei risultati clinici: i pazien-ti, oltre a vedere il cambiamento allo specchio con un’aumentata densità dei capelli riferiscono che sono anche più robusti al tatto.

Il Dr. Adilardi ha affermato che nell’ alopecia an-drogenetica classificata secondo Nordwood-Hamilton tra II e IV (un diradamento limitato alle regioni frontali, temporali e parietali) il trattamento si è dimostrato con risultati stabili per il primo anno (arresto della caduta dei capelli, comparsa di nuovi, ispessimento dei capelli già esistenti) a partire dal quale alcuni dei pazienti hanno riferito una lieve tendenza alla ricaduta ma con risultati di cui sono soddisfatti.

Ufficio Stampa Domus Salutis Legnagowww.casadicuradomussalutis.it

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periodico indipendente18 Anno XXXVIII - n. 10 - Ottobre 2016

A CACCIA DI FANTASMI AL CASTELLO BEVILACQUAI GHOST HUNTER DI PADOVA RITORNANO NEL MANIERO SVELANDO ANTICHE PRESENZE

“A distanza di tre anni, siamo voluti ritornare all’Oratorio del Castello Bevilacqua nell’intento di monitorare gli stessi ambienti di cui l’inda-gine del 2013, aggiungendo anche due stanze del castello, ovvero la “Gregorio II” e la “Gaetano II”, dove, secondo alcuni ospiti ed il perso-nale del maniero, accadono dei fatti inspiegabili come l’aleggiare di un foglio a mezz’aria, con fi nestre e porte della stanza chiuse.

Pre-indagine dalle ore 18:00 alle ore 20:00 del 16 giugno 2016: La pre-indagine si è incentrata nella preparazione, settaggio e nel po-sizionamento dell’attrezzatura per l’indagine. Nella chiesetta abbiamo posizionato un registratore digitale mod. zoom, mentre nell’ambiente adiacente abbiamo posizionato, su cavalletto, il registratore digitale mod. yamaha. Prima di iniziare con la consueta registrazione ad am-biente privo della nostra presenza, abbiamo svolto una sessione di meta-fonia con la radio ad onde corte ponendo domande inerenti alla famiglia Bevilacqua. La stessa sera abbiamo voluto posizionare il registratore mod. Sony nella stanza della torretta del castello ovvero la “Gregorio II”, inoltre abbiamo posizionato un microfono a bassa frequenza collegato ad un computer, nella “Gaetano II”. La strumentazione per l’acquisizione di registrazioni audio sono rimaste a monitorare gli ambienti, senza la no-stra presenza in loco, dalle ore 20:00 alle ore 22:30.

Indagine dalle 22:30 alle 01:00 del 16-17 giugno 2016: In questa fase si è deciso di prelevare, dalle stanze oggetto di verifi ca metafonica, il registratore digitale ed il microfono a bassa frequenza la-sciati in precedenza nel castello e di concentrarci nell’oratorio che dista a pochi passi dal maniero. Durante l’indagine sono stati impiegati: un rilevatore di campi elettro-magnetici, due rilevatori di movimento, una macchina fotografi ca pre-disposta per la fotografi ca ad ultravioletto e due videocamere a visione notturna. Abbiamo aperto una nuova registrazione audio tentando di interagire con le presunte entità del luogo formulando domande sulla storia e sulle leggende del posto. Durante tutta l’investigazione non abbiamo riscontrato variazioni di

campo elettromagnetico ma in alcuni frangenti abbiamo avvertito rumo-ri di passi e correnti di aria fredda. Si tenta di far leva su quanto riscontrato nel 2013, proponendo anche una clip audio contenente rumori e suoni di battaglia: l’intento era quello di tentare di far emergere quella parte di multidimensionalismo, in modo tale che l’evento a cui si desiderava assistere fosse in linea con l’evento accaduto nel passato (nel 1848 le truppe austriache incendiarono il ca-stello, profanarono la tomba del Conte Alessandro e la chiesetta venne gravemente danneggiata. L’azione austriaca fu personalmente voluta dal Fedelmaresciallo Radetzky quale monito punitivo contro la famiglia Bevilacqua per il suo sostegno economico e politico agli insorti della Repubblica di Venezia). Nello stesso frangente abbiamo monitorato gli ambienti sia sotto il punto di vista visivo, con riprese video e fotografi e ad UV, sia sotto il punto di vista acustico mediante registratori digitali, monitorando anche i campi elettromagnetici senza riscontrare alcuna anomalia. Come svolto in precedenza in altre indagini abbiamo posizionato sul pa-vimento una torcia - volutamente allentata nella chiusura della sommità, cosicché fosse suffi ciente un leggero tocco sull’oggetto per provocare l’accensione dello stesso - ma ogni nostro tentativo non ha portato alcun riscontro. Solamente alla domanda “Ti recavi spesso a pregare qui” riferita a Fe-licita Bevilacqua, abbiamo avvertito un colpo ed alcuni rumori di passi sono stati avvertiti durante un esperimento di tipo meditativo. In partico-lare l’esperimento adottato voleva stimolare possibili fenomeni acustici. Si è chiesto a tutti i soggetti di visualizzare quanto potrebbe essere acca-duto nel 1848, momento in cui le truppe austriache misero a ferro e fuo-co il maniero, violando l’oratorio e disperdendo le ceneri di Alessandro Bevilacqua.” Tratto dalla relazione dell’indagine su Oratorio e Castello Bevilacqua condotta dall’Ass.ne Ghost Hunter Padova.

Questa è la premessa dell’indagine condotta dal team Ghost Hunter Pa-dova che sabato 3 dicembre svelerà durante “Cena con i fantasmi” i risultati delle ricerche effettuate in una serata dedicate alle presenze che aleggiano al Castello Bevilacqua.

LA BILANCIAEccoci giunti a un’altra puntata della rubrica di

AstroMitologia del Basso Adige. Oggi continue-remo a descrivere la mitologia legata alle costella-zioni e al cielo soffermandoci sulla costellazione associata a ottobre, la Bilancia. In astrologia è il settimo segno dello zodiaco ed è il segno zodia-cale delle persone nate tra il 23 settembre e il 22 ottobre. A causa del fenomeno della precessione degli equinozi, non esiste più alcuna corrispon-denza sulla volta celeste fra la costellazione astro-nomica della Bilancia e il relativo segno zodiaca-le. La Bilancia, in latino Libra, è una costellazio-ne zodiacale dell’emisfero boreale ed è una delle 88 moderne costellazioni moderne; si individua con facilità nei mesi fra aprile e luglio tra la co-stellazione della Vergine, a ovest, e quella dello Scorpione, a est. Sebbene le sue dimensioni non siano ridotte, si tratta di una costellazione relati-

vamente poco appariscente in quanto non contie-ne stelle molto brillanti e si trova tra le luminose costellazioni della Vergine e dello Scorpione. Le stelle principali della Bilancia sono quattro e sono Zubeneschamali, Zubenelgenubi, Brachium e Upsilon. Zubeneschamal, o β Librae, letteralmen-te “chela del nord”, è la stella più brillante della Costellazione; è di colore verde intenso e dista dal nostro Sole 160 anni luce; Zubenelgenubi, o α Librae, letteralmente “chela del sud” è una stella doppia formata da due componenti, una bianca e una gialla, e dista 77 anni luce da noi; Brachium, o σ Librae, è una stella gigante rossa nella fase terminale della sua vita e dista 102 anni luce dal nostro Sistema Solare; Upsilon Librae è una stella gigante arancione che dista 224 anni luce da noi. Come testimoniano i nomi delle sue due stelle più brillanti, originariamen-te la Bilancia faceva parte della costellazione dello Scorpione, di cui rappresentava le chele. Oggi le due stelle rappresentano invece i due piatti della Bilancia. Trovandosi lontano dalla scia luminosa della Via Lattea, nella Bilancia sono osservabili pochi gruppi di galassie; tra questi c’è il relativamen-te appariscente ammasso globulare NGC 5897, uno dei meno concentrati che si conoscano, e la coppia di galassie ellittiche, NGC 5898 e NGC 5903. Inoltre, nella Bilancia, sono presenti diver-si sistemi planetari tra cui il più ricco è quello di Gliese 581 che possiede ben sei pianeti conosciuti

che orbitano attorno a una stella nana rossa, fra cui una super Terra, un pianeta roccioso ma del-le grandezze di un gigante gassoso. Altre siste-mi planetari noti nella costellazione contengono invece un solo pianeta. Parlando di mitologia, originariamente la parte di cielo che oggi è nota come Bilancia, come già precisato, era occupata dalle chele dello Scorpione; solo i romani comin-ciarono a distinguere il settimo segno zodiacale, utilizzando il termine latino Libra. La Bilancia era una delle costellazioni preferite dai Romani; si so-steneva infatti che la Luna fosse stata in Bilancia

all’epoca della fondazione di Roma. I nostri antenati raffi guravano inoltre la costellazione come una bilancia perché il Sole si trovava in quella posizione all’equinozio d’autunno, quando il giorno e la notte hanno la stessa durata. Infi ne la Bilancia è l’unica costellazione dello zodiaco che rappresenta un oggetto inanima-to; infatti le altre undici corrispon-

dono ad animali o persone. Essendo un oggetto tradizionalmente legato alla giustizia, gli antichi l’associarono con l’altra costellazione confi nante, la Vergine, che prese le sembianze di Diche, la dea della giustizia; così i piatti che formano la Bi-lancia divennero quelli che la dea tiene sollevati verso l’alto. Nel prossimo numero della rubrica continueremo a parlare della mitologia legata alle costellazioni e al cielo del mese. Arrivederci al prossimo mitologico numero!

Gianluigi Viviani

90° articolo

periodico indipendente 19Anno XXXVIII - n. 10 - Ottobre 2016

GIANNI BERTELLI NUOVO PRESIDENTE DEL CLUB

“RADIO SCARPA”

In occasione del secondo simposio del cal-cio club Radio Scarpa del 4 ottobre è stata ufficializzata la nomina del nuovo presiden-te del club che è Gianni Bertelli, fratello del presidente del Legnago Pierluigi. Il nuovo di-rettivo è così formato: presidente Gianni Ber-telli, presidente onorario Gianni Meneghello, vicepresidente Luigi Zamperlin, segretario Amedeo Ferrari, consiglieri: Aldo Spigolon, Franco Bertolini, Franco Longhi, Matteo Se-ghetto, Luciano Faccioli.

A.N.

Il nuovo presidente del calcio club Gianni Bertelli al centro fra Amedeo Ferrari, a sinistra e Luigi Zamperlin.

IL LEGNAGO RICEVUTO IN MUNICIPIOIl Legnago Salus è stato ricevuto martedì 13 settembre, come tradizione, in muni-cipio dalla sindaca Clara Scapin, dall’as-sessore allo sport Tommaso Casari e dalla delegata alla promozione sportiva Cristi-na Bisin. Erano presentu tutti i giocatori della rosa biancazzurra eccetto gli infor-tunati Zerbato e Friggi, mister Orecchia e il direttore generale del Legnago Mario Preto.

A.N. Il Legnago Salus in municipio.

IL WELTER DE CARLI PERDE LA FINALE PER UN RICHIAMO CHE BUFFO HA GIUDICATO ILLEGITTIMO

Il welter Enrico De Carli dell’Accademia pugilistica di Legnago diretta dal ma-estro benemerito Luciano Buffo è stato beffato sul ring di Chioggia domenica 2 ottobre nella finale del campionato regionale se-nior per accedere alla fase finale del campionato na-zionale in programma a fine ottobre ad Avellino.

Il promettente pugile che ha vent’anni, abita a Sanguinetto e lavora in un pa-nificio a Cerea ha vinto due incontri ed ha perso la finale per un richiamo dell’arbitro molto contestato dal maestro Buffo. Il welter che finora ha disputa-to ben 32 incontri e passerà alla categoria elite ha perso per tre volte il paradenti ed è stato richiamato dall’arbitro.

Nel primo incontro disputato nella prima serata nel palazzetto dello sport di Chioggia De Carli ha battuto nettamente ai punti Giacomo Piubello (New Boxe 2010 di Padova), nel secondo match nella serata successiva ha vinto con Eros Fajuli (Cuba Boxe “El Guiro”). Nella finale con Amedeo Rossi

(Powerhouse di Vicenza) De Carli aveva concluso il primo round in parità, nella seconda ripresa vantaggio del pugile dell’Accade-mia di Legnago. Nel terzo round De Carli ha perso tre volte il paradenti ha subito un richiamo dall’arbitro e con quel richiamo ha per-so l’incontro mandando su tutte le furie Luciano Buffo che ha contestato la decisio-

ne dell’arbitro. “ La foga di finire in bellezza la terza ripresa- dichiara Buffo- ha fatto saltare ad Enrico il paradenti, ma l’arbitro secondo il rego-lamento avrebbe dovuto valutare la volontarietà della caduta del paradenti. E quel richiamo ha pro-vocato la sconfitta. Amedeo Rossi è stato giudicato il migliore del campionato regionale , ma De Carli lo aveva battuto.”

Nico Toniolo che con Luciano Buffo era all’an-golo sul ring di Chioggia dichiara: « De Carli a Chioggia ha dimostrato molto carattere ed ha di-sputato tre ottimi incontri.»

A.N.

Il Maestro Buffo con De Carli.

ALL’ARMA DEI CARABINIERI IL SEDICESIMO TROFEO CARRÀ E ROMANOE’ stato il comune di Concamarise ad ospitare il Sedicesimo trofeo di calcio intitolato “Roberto Carrà e Loris Romano”, una partita di calcio che vede contrapposte una rappresentativa mista composta dai volontari delle Pro loco, sindaci, assessori e consiglieri comunali contro una squadra formata dai carabinieri della compagnia di Legnago. E venerdì 23 settembre a fare il tifo per le due squadre si sono presentati anche molti primi cittadini re rappresentanti di Pro Loco venuti non solo per lo sport ma soprattutto per il ricordo legato a due persone molto importanti sia per gli amministratori, Loris Romano era il sindaco di Villa Bartolomea, sia per le Pro Loco, Roberto Carrà era un altro dirigente di questa importante realtà associativa, con gli amici dell’Arma che ormai da anni partecipano a questo significativo momento sportivo itinerante che da anni si trasferisce di comune in comune per un momento di condivisione e di solidarietà. Con fischio di inizio alle 19.30, le due squadre si sono così affrontate in quest’evento organizzato dal Consorzio delle Pro loco del Basso veronese e dalla Pro loco “Concamarise in cammino” con il patrocinio dal Comune. “La nostra Partita del Cuore, cioè il trofeo “Roberto Carrà e Loris Romano” è ormai un appuntamento fisso al quale nessuno vuole mancare e che ogni anno a settembre ricorda due grandi persone sia per il mondo delle Pro Loco che per i sindaci –ha ricordato il presidente del Consorzio Pro Loco Basso Veronese Teresa Meggiolaro- lo sport accomuna ci accomuna e noi con questa manifestazione cerchiamo di non dimenticare chi si è dato molto da fare per il nostro territorio. Alla partita ha anche partecipato come calciatore anche il vice presidente Provinciale e vice presidente regionale delle Pro Loco Giorgio Zamboni e questo per dire la vicinanza che sentiamo per quest’evento sportivo,

mentre a tifare c’era anche il presidente provinciale UNPLI Claudio dal Dosso. Un grazie va poi anche l’Arma dei carabinieri che da tempo condivide con noi questo importante evento”. Per la cronaca e solo per la cronaca, a vincere questa sedicesima edizione è stata l’arma dei Carabinieri che l’ha spuntata solo ai rigori dopo che i due tempi si erano chiusi a reti inviolate. A festeggiare tutti gli intervenuti è stato poi un momento conviviale nella sede della locale Pro Loco al termine dell’incontro durante il quale il primo cittadino di Concamarise ha ricordato come lo sport e l’amicizia aiutino molto la socializzazione.Ma chi erano Roberto Carrà e Loris Romano. Roberto Carrà era figura importante del Consorzio Pro loco Basso Veronese scomparso prematuramente nel 1998 residente ad Isola Rizza. Si è sempre impegnato nel volontariato quale fondatore del Consorzio, presidente della Pro Loco di Isola Rizza e vice presidente provinciale UNPLI Pro Loco. Figura determinata, decisa teneva i vari contatti con le associazioni e le forze politiche provinciali o locali poiché è stato anche in consiglio comunale di Isola Rizza. Appassionato, inoltre, di calcio e componente del direttivo Calcio di Isola Rizza.Loris Romano sindaco di Villa Bartolomea scomparso nel 2006 in tragiche circostanze durante il proprio lavoro nel suo ufficio in comune, pubblico dipendente, è stato sindaco esemplare per Villa Bartolomea, impegnato anche nello sport quale il calcio è stato uomo impegnato nel sociale e nel volontariato. Ha sempre partecipato alle varie iniziative delle Pro Loco ed ha accolto nel 2005 il trofeo in origine intitolato a Roberto Carrà.

F.O.

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