un mondo più morbido - foxy · immagini delle più belle pigotte d’italia riprese nel lo- ......

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Foto: Elena Tramontin un mondo più morbido Numero speciale di comunicazione n. 5 Novembre 2011 © U NIC E F IT AL 2 01 1 9 69 8 5 T in o P a c i f c o I l d i a r i o d i v i agg i o d i K l e d i d a l B a n g l a d e s h Natale tutti gli appuntamenti per tutti i gusti Speciale Pigotta 2011 per il

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in questo numero:

A marchio Foxy è possibile trovare una gamma completa di prodotti di carta di alta qualità – carta igienica, asciugatutto, tovaglioli e fazzoletti – caratterizzati dall’impiego esclusivo di pura cellulosa vergine e delle più avanzate tecnologie. Foxy è un marchio di Industrie Cartarie Tronchetti S.p.A.Diecimo (Loc. Baccanella) 55023 Borgo a Mozzano (LU).

Per informazioni è possibile contattare il Servizio Consumatori Foxy

Industrie Cartarie Tronchetti S.p.A. ricorda ai lettori che ricevono a casa la rivista Un Mondo Più Morbido che è possibile in qualunque momento richiedere la modifica o la cancellazione del proprio nominativo dai nostri elenchi semplicemente

Un Mondo Più Morbido è la rivista che Foxy dedica all’ini-ziativa “Adotta una Pigotta” dell’UNICEF, che Foxy sostiene e promuove ininterrottamente dal 2000.Tutte le novità sui prodotti e sulle iniziative Foxy visitando il sito www.foxy.it

Per ricevere gratuitamente a casa Un Mondo Più Morbido è sufficiente compilare e spedire il tagliando riportato nella lettera allegata alla rivista, oppure scrivere a [email protected], o telefonare al numero verde Foxy 800-161122

sostiene i progetti di

scrivendo a: Industrie Cartarie Tronchetti S.p.A., Ufficio Privacy, Piano della Rocca 55023 Borgo a Mozzano (LU). Oppure inviando una e-mail [email protected] o chiamando il numero verde Foxy 800-161122.

Comunicazione Speciale Un Mondo Più MorbidoSemestrale di informazione anno 15 n. 5, Novembre 2011 Autorizzazione Tribunale di Torino n. 4985 del 14/01/1997

Editore DM GROUP S.p.A. Redazione Via Lessolo, 19 Torino Direttore Responsabile Italo Iuorio Iscrizione Registro Operatori Comunicazione n. 4521

Progetto grafico e impaginazioneCD&V, [email protected]

Informiamo tutti i lettori, ai sensi dell’art. 13 del decreto legislativo n. 196 del 30 giugno 2003, che i dati personali sono trattati nel rispetto delle disposizioni di legge e degli obblighi di riservatezza cui è ispirata l’attività di Industrie Cartarie Tronchetti S.p.A. I dati personali sono stati raccolti, ai sensi dell’art. 23, in occasione di iniziative informative e promozionali connesse al marchio Foxy, o acquisiti attraverso pubblici registri, e sono stati oggetto di trattamento ai soli fini dell’invio della rivista Un Mondo Più Morbido. Il trattamento dei dati viene effettuato sia manualmente che elettronicamente e/o telematicamente, con strumenti e modalità idonee a garantirne la sicurezza e riservatezza. I dati personali non vengono comunque diffusi o comunicati a terzi. Titolare del trattamento è Industrie Cartarie Tronchetti S.p.A.Responsabile del trattamento è DM GROUP S.p.A.In qualsiasi momento è possibile consultare, modificare, cancellare i dati personali ed esercitare tutti i diritti previsti dall’art. 7 del decreto legislativo, semplicemente scrivendo all’Ufficio Privacy di Industrie Cartarie Tronchetti S.p.A., Diecimo (loc. Baccanella) 55023 Borgo a Mozzano (LU). Oppure inviando una e-mail a [email protected], o chiamando il numero verde Foxy 800-161122.

Diario di viaggiodal Bangladesh

Unicef vuole arrivare a zero

Natale fatto con le tue mani

Passeggiando nella neve con le ciaspole14 16 18 21

Una Pigotta® per arrivare a zero

Una cantante per la Pigotta® dell’Unicef: Elisa

Buon Natalenell’era digitale

In carcere con la Pigotta® dell’Unicef

Tutto pronto per il brindisi4 6 8 10 12

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F in dalla sua creazione la Pigotta, la bambola di pezza dell’UNICEF ha avuto come finalità la lotta alla mortalità infantile. Salvare la vita dei bambini

prevenendo le malattie più diffuse come difterite, mor-billo, tetano, poliomielite, malaria.. è da sempre stato il suo obiettivo principale. Quest’anno la battaglia per la sopravvivenza dei bambini sotto i 5 anni si fa ancora più serrata. Nel mondo muoiono ogni giorno 22.000 bambini, cir-ca 8 milioni ogni anno e l’UNICEF vuole arrivare a zero. Con l’adozione della Pigotta sarà possibile aiuta-re l’UNICEF a portare cure mediche, acqua potabile e alimenti terapeutici, zanzariere antimalaria ai bambini nell’Africa Centrale e Occidentale. Con la Pigotta si aiuta l’UNICEF ad arrivare a Zero. La Pigotta, come ogni anno, sarà nelle piazze italiane per tutto il mese di dicembre con un week end spe-ciale il 17 e 18. Migliaia di Pigotte attendono di essere adottate per dare una speranza di vita a 400.000 bambi-ni di Benin, Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Guinea Bissau, Senegal e Togo. La Pigotta, inoltre, sarà in tour nei principali Musei per i bambini italiani con laboratori per la realiz-zazione delle Green Pigotte mini e maxi, realizzate con materiali di riciclo, recupero o materiali speciali.

Tutti gli appuntamenti sono sul sito www.unicef.it/pigotta.Il lavoro della Pigotta per Natale 2011 non finisce qui e con i Comitati Provinciali dell’UNICEF celebrerà il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia e l’anno Euro-peo del Volontariato con una pubblicazione speciale. Le immagini delle più belle Pigotte d’Italia riprese nel lo-ro territorio di origine saranno raccolte in un libro fotografi-co che verrà donato al Pre-sidente della Repubbli-ca Italiana. La Pigotta testimonia infatti l’im-pegno di cen-tinaia di vo-lontari di tutte le parti d’Italia – da Bolzano a Cagliari – uniti nel desiderio di dare ai b a m b i n i una speran-za di vita migliore.

1 Zanzariera

i 7 interventi Salvavita

4 Sali reidratanti

paginacinque5 4 paginaquattro

Le Pigotte dell’UNICEF sono arrivate anche in uno dei mu-sei più rinomati e prestigiosi dell’arte internazionale; sono state infatti ospitate al Bo-okshop di Collezione

Peggy Guggenheim. Le Pigotte sono state confeziona-te dalle bravissime volontarie del Comitato di Venezia, per questa speciale occasione, con i preziosi tessuti donati dalla Ditta Rubelli.. UNICEF ringrazia Collezione Peggy Guggenheim, Ditta Ru-belli e tutte le volontarie che hanno reso possibile questa affascinante avventura. foto: Elena Tramontin per UNICEF.

LE PiGoTTE dELL’UNiCEF CoLLEZioNE PEGGy GUGGENhEim di VENEZia

Una PIGOTTAper arivare a zero

5 Tavolette Acquatabs 6 plumpynut (alimento terapeutico usato nei casi di malnutrizione)

7 Braccialetto (la circonferenza del braccio è un indicatore del tasso di malnutrizione)

2 Vaccino Antipolio 3 Vitamina A

centinaio di bellissime Pigotte per l’UNICEF. La prossima edizione si svolge-rà a novembre e tutto il Longa-ronese è di nuovo invitato!

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Tutto il Longaronese ha parte-cipato alla prima edizione di “Stare insieme a far filò...” presso la ex latteria di Dogna, una piccola frazione in provincia di Longarone (BL). Una iniziativa dura-ta 4 mesi che ha raccolto con entu-siasmo moltissime persone di età diverse (la più giovane aveva 24 anni la più anziana 84) con lo scopo di stare insieme e fare a maglia e cucire. Il risultato è stato strepitoso perché sono state create un

STarE iNSiEmE a Far FiLò...E aNChE PiGoTTE

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6 paginasei

Una cantante per la PIGOTTA dell’Unicef:

chi non è mai capitato di alzare il volume della radio orecchiando una canzone di Elisa, o semplicemen-

te rimanere incantato dal suo talen-to musicale. Bene, oggi avrà un

motivo in più per apprezzare la giovane cantautrice di Monfalcone: è la nuova testimonial dell’iniziativa

adoTTa UNa PiGoT-Ta dell’UNiCEF.

Sensibile e attenta alle proble-matiche sociali e ambientali, Elisa

Toffoli è una mamma di 34 anni che ha a cuore il futuro dei bambini

qui in Italia e nei paesi più poveri del mondo. E’ una donna molto determinata

che non vuole arrendersi, che vuole lottare e testi-moniare che questo mondo può e deve cambiare in ogni senso. In quattordici anni di carriera ha venduto circa due milioni e mezzo di dischi, vanta collaborazioni con grandi nomi della musica italiana e straniera e ha firmato le colonne sonore di grandi film di successo –

una tra tutti Almeno tu nell’universo di Mia Martini per il film Ricordati di Me di Gabriele Muccino che le ha fatto raggiungere i primi posti in classifica. Fu scoperta da Caterina Caselli ed è oggi tra le artiste italiane più amate anche nel panorama internazionale con i suoi

successi più famosi - Broken, Stay, Eppure sentire (Un senso di te), Qualcosa che non c’è, Gli ostacoli del cuore. Oggi mette il suo successo e il suo talento, oltre che nella musi-ca, nelle battaglie ambientali, umane e sociali. E il suo scendere in campo per l’UNICEF con la Pigotta ne è la più chiara dimostrazione.

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(0.79 centesimi) che vi permette di inviare una cartolina di auguri natali-zi personalizzata diretta-mente dall’iPhone.Se invece oltre agli augu-ri volete aggiungere un regalo speciale per una persona davvero cara po-tete optare per la cartoli-na di Natale più costosa

al mondo. Digitate su Youtube “World’s most expensive Christmas card” e seguite le indica-zioni per confezionare la cartolina-pacco regalo che nasconde un iPhone. Pensate che bella sorpresa per il destinatario che vi ringrazierà di cuore. Via sms naturalmente.

Innovazione. Anche in un fazzoletto.

possono inserire i propri volti sui corpi danzanti degli elfi o scegliere tra i tanti video (non sempre gratuiti) in internet.Youtube è una miniera inesauribile di video in tema che possono essere postati sul proprio pro-filo Facebook o linkati via Tweet. I commenti non mancheranno! Ed è proprio questo il bello della rete. Niente ritardi di spedizione e riscontro immediato da parte dei destinatari che sicuramen-te ricambieranno con idee altrettanto creative.Ma non dimentichiamo l’iPhone e l’iPad, new en-try tra i prodotti tecnolo-gici che sfornano appli-

cazioni per ogni oc-casione. WishArt per esempio è un’applicazione a costo contenuto

8 paginasedici

O ggi, perfino BabboNatale ha il Wifi e le letterine di Nata-

le entrano nell’era digitale diventando “virtuali”.Ed è così che a Natale si può fare shopping on line e molti sono i siti attrez-zati per accogliere e sod-disfare i nostri desideri. Messaggi personalizzabili con la selezione di pro-dotti dalla propria Dream Box, grafiche speciali per-sonalizzabili con le pro-prie foto pc.Un’idea per far sapere ai propri amici cosa vorrem-mo trovare sotto l’albero.Anche per fare gli auguri in modo creativo e sim-patico basta un click e un po’ di fantasia con cartoli-ne digitali personalizzate e gratuite. Non mancano poi vi-deo divertenti, anch’essi personalizzabili, in cui si

www.jacquielawson.com/cards_christmas.aspwww.presentationmagazine.com/online-christmas-card-maker.htm

www.elfyourself.com www.hdgreetings.com

BUON NATALEnell’era digitale

«É ormai innegabile che internet e i nuovi

mezzi di comunicazione hanno profondamente cambiato le nostre abitudini e i nostri costumi»

L’innovazione migliora la vita. Così come può migliorare anche semplice un fazzoletto. I nuovi fazzoletti Foxy Mega offrono la stessa quantità e la stessa qualità dei normali fazzoletti Foxy, ma occupano

circa il 30% di spazio di meno! Il loro innovativo sistema di piega permette infatti di contenere le dimensioni

del fazzoletto piegato. Così sono più comodi e pratici. Foxy Mega. I fazzoletti Intelligenti

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cità di collaborazione e di lavoro collettivo in piena armonia. Si è creata una catena di solidarietà dove ciascuna ha una specializ-zazione: chi crea i modelli per vestire le pigotte, chi i capelli, chi le scarpine, chi disegna e dipinge i visi, chi si occupa dell’imbot-titura, ecc.

Ormai le pigotte realizza-te in carcere sono più di 200 e tante altre sono in lavorazione.

Il Comitato Provinciale per l’UNICEF di Bologna è grato di questo risultato e auspica di sviluppare ulteriormente la collabo-razione con la Direzione del Carcere.

Comitato Provinciale UNICEF BOLOGNA

L a Casa Circonda-riale di Bologna, sezione femminile,

dall’autunno 2010 ha av-viato con l’UNICEF l’at-tività di laboratorio per confezionare la Pigotta, la bambola di pezza che salva la vita dei bambini. Sulla base di un’intesa tra il Comitato Unicef di Bo-logna e la Direttrice della Casa Circondariale Ione Toccafondi, si è partiti da un incontro informa-tivo sul significato della Pigotta nell’ambito della missione dell’UNICEF di tutela attiva dei diritti dei bambini e da una forma-zione operativa per mo-strare i vari passi necessari al confezionamento crea-tivo della Pigotta. L’inizia-tiva, di alto valore sociale, ha riscosso un’adesione immediata e piena di en-tusiasmo da parte delle donne partecipanti al la-boratorio. Si tratta, infatti, di un’importante attivi-tà di socializzazione che consente alle detenute di uscire dalle celle e lavorare in gruppo e contribuire, grazie al pro-prio impegno, a salvare la vita

di tantissimi bambini lontani. La direzione del carcere ha espresso l’in-tenzione di avviare analoga esperienza nella sezione ma-schile, coinvolgendo detenuti con abilità sar-toriali. Il Laboratorio, promosso dal Comitato dell’UNI-CEF di Bologna, è for-mato da gran parte delle detenute della sezione femminile della Casa Cir-condariale di Bologna, e, per l’UNICEF, dalla Presidente Lea Boschet-ti, dalle due validissime “pigottare” Rosanna Ta-ruffi e Carla Venturi, e dall’avvocato Cristian Prestinenzi. All’inizio il lavoro collettivo ha avuto una frequenza settimana-le, ma da gennaio 2011,

visti gli eccellenti ri-

sultati di abilità e di auto-nomia già raggiunti dalle detenute, gli incontri, fi-nalizzati soprattutto alla consegna dei materiali, al confronto su quanto realizzato e al ritiro delle pigotte, si svolgono con cadenza bisettimanale, mentre le detenute sono impegnate nel laboratorio pigotte per vari pomeriggi la settimana. L’esperienza è virtuosa sotto tanti profili. C’è lo

scambio di idee tra le

persone e c’è l’im-pegno at-tivo e soli-dale delle

donne detenu-te verso i bam-

bini, espresso con grande

capa-

la PIGOTTAdell’Unicefin carcere con

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Salute, prosit, ad maiora, cin-cin, à la san-té, cheers, salud, skoll, zum voli…molti

sono i modi a Capodanno per augurare un sereno futuro alzando i calici inondati da mille bollicine spumeggianti a cui affidiamo il compito di realizzare i nostri desideri per il nuovo anno. tutto pronto per

IL BRINDISI iccole, numerose e persistenti bollicine che sa- lendo nel bicchiere formano le così dette catenel- le, delle piccole e preziose collane di perle, il perla-ge (o effervescenza) che è la caratteristica tipica dei vini spumanti. Le bollicine ci danno preziose indicazioni sulla qualità del vino. Osservatele bene. Se sono piccole e numerose, rapide nel salire in superficie e durature, si tratta di un vino pregiato. Se, invece, le bollicine sono poco numerose, lente nell’ascesa e veloci nell’estinguersi, è probabile che il vino non sia di buon livello. Inten-ditori o no, chi vuole scegliere un ottimo Spumante o Champagne per brindare al nuovo anno può lasciarsi consigliare dall’esperto nell’enoteca vicino a casa o accul-turarsi navigando qua e la tra numerosissimi siti e blog dedicati al buon vino: winenews.it; bibenda.it; lemille-bolleblog.it e tanti altri….e sperimentare di persona.Ma un bravo padrone di casa oltre alla qualità del vinospumante si preoccupa anche dei bicchieri e, se sie-te amanti del galateo, anche della loro disposizio-ne a tavola che ovviamente non può essere casua-le. Champagne e spumanti secchi vanno degu-stati nel calice a tulipano semiaperto o nel flûte, alto e stretto. Molto più elegante è la fa- mosa “coppa da champagne” indicata per esaltare il profumo del vino, l’aroma e il sapore.

oiché il calore della pelle potrebbe intaccare la temperatura ottimale del vino e il suo stesso odore, flûte, calice o coppa vanno tenuti per lo ste-lo con il dito medio sotto alla base del bicchiere, il dito indice sopra la base e attorno allo stelo, con il pollice per mantenere la stabilità.

Sapevate che coppe e flûte vanno riempiti in due tem-pi? Prima un dito di vino, si attende qualche istante e poi se ne aggiunge altro. Mai colmarli fino all’orlo, me-glio fermarsi a circa ¾, così il perlage durerà più a lungo.

Parliamo un po’ anche del “botto”: certo tra parenti ed amici è molto divertente stappare la bottiglia lasciando che il tappo voli tra gli applausi, ma in situazioni formali sarebbe meglio evitare perché si rischia di compromet-tere il perlage.

Come anticipato anche la disposizione dei bicchieri è importante per fare un figurone: la coppa o il flûte, soli-tamente utilizzati per ultimi, vanno lievemente spostati all’indietro rispetto ai tre bicchieri da acqua, da vino rosso

e bianco. Per la precisione: quello da acqua va posto sul prolungamento della punta del coltello, e gli altri due alla sua destra.

A questo punto tutto dovrebbe essere pronto per il brindisi d’auguri…alziamo i calici per un 2012 di fortuna e prosperità.

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Un tocco di eleganza sulla tavolaPer le Feste si dedicano tante attenzioni al menù e alle bevande. Ma anche il tovagliolo non può essere da meno.L’esclusiva morbidezza e consistenza dei tovaglioli Foxy GranTavola Trapuntati, unita all’elegante tramatura, restituisce la

sensazione del tovagliolo di tessuto e regalano alla tua apparecchiatura quel tocco di raffinatezza in più.Foxy Grantavola Trapuntati. Metti in tavola l’eleganza

salute, prosit, ad maiora, cin-cin, à la santé, cheers, salud, skoll, zum voli…

molti sono i modi a Capodanno per augurare un sereno futuro alzando

i calici inondati da mille bollicinespumeggianti a cui affidiamo

il compito di realizzarei nostri desideri per il

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KLEDI INVISITA AIPROGETTIDELL’UNICEF

diario di viaggio dal

BANGLADESHN on si fa fatica a crede-

re alle statistiche una volta sbarcati a Dac-

ca, caotica fino all’invero-simile capitale del Bangla-desh. Ore bloccate in un traffico senza alcuna logica se non quella del continuo suonare il clacson o scam-panellare di risciò...Vista dall’alto, col cielo bigio per il caldo umido che sfianca questa metropoli, è un in-ferno di lamiere. È questo infatti il paese con la più alta densità di popolazione al mondo: 145 milioni di abitanti, 65 milioni dei quali bambini, che vivono su un territorio grande qua-si quanto il Nord Italia.Il senso di oppressione di quanta gente viva in una superficie così ridotta lo cogli ovunque, lungo le strade che attraversano il paese dove ogni centime-tro viene sfruttato per far asciugare il riso, nelle aule di fortuna dove i bambini fanno scuola, nei mercati dove i banchi di frutta si af-fastellano a quelli di oggetti riciclati, nei villaggi inonda-ti dai cicloni.C’è una Dacca nuova e una Dacca vecchia... ci si arriva dopo ore nel groviglio di

Questo diario, a cura di Susanna Bucci (direttore Comunicazione dell’UNICEF Italia), racconta il viaggio del testimonial dell’UNICEF Italia Kledi Kadiu in Bangladesh per visitare i progetti per la protezione dei bambini da sfruttamento e discriminazione.

ma anche un giovane che guarda il mondo al di là dell’Adriatico. È uno dei primi albanesi ad appro-dare a Bari all’inizio degli anni ‘90, su un’imbarcazio-ne arrugginita e carica fino all’inverosimile.Poche ore di traversata a fronte di 5 giorni nello sta-dio della Vittoria del capo-luogo pugliese assieme ad altri 20.000 connazionali, ai quali il cibo veniva lan-ciato nel recinto dove erano confinati...Visitiamo il Bangladesh mentre sui giornali italia-ni vengono riportati titoli sull’emergenza Lampe-dusa; per Kledi l’avventura barese si conclude con il rimpatrio forzato su un’al-tra barca.In Italia non è giunto da clandestino ma da balle-rino, scelto da un impre-sario teatrale di Mantova. Ma la sua provenienza – gli albanesi avevano all’epoca il triste primato di essere gli immigrati più discrimi-nati e mal visti dai nostri connazionali – ha condi-zionato i suoi primi anni di vita italiana. Ha vissuto sulla sua pelle il significato della discriminazione, il

che ne fa un uomo specia-le anche adesso che viene riconosciuto, fotografato e festeggiato da ammiratrici e ammiratori.

UNo SGUardo SUL BaNGLadESh La scelta di visitare il Ban-gladesh dove l’UNICEF è fortemente impegnato nel settore della protezione dei bambini da ogni forma di sfruttamento e di discrimi-nazione ha perciò un nes-so con il suo impegno di personaggio famoso che si batte per un diritto negato.Questo è il paese dove, pur registrando significativi progressi (più del 6% di crescita del PIL, migliora-menti nel settore agrico-lo e manifatturiero, una maggiore attenzione sia in termini legislativi che finanziari verso l’infanzia) l’ingiustizia sociale è pal-pabile e dove continuano a esistere milioni di persone escluse dal progresso, i più poveri tra i poveri.Gli indicatori parlano chia-ro: l’84% della popolazione vive con meno di un dolla-ro al giorno; 5 milioni di bambini sono costretti a lavorare, 300.000 bambini

vivono nelle strade, conti-nui disastri naturali come i tifoni del 2007 e del 2009 aumentano la vulnerabilità dei più piccoli, che restano orfani o esposti a rischi di abuso e sfruttamento, mi-grazione e traffico.E sono dati in difetto per-ché, come l’UNICEF de-nuncia, nessuno conosce il reale numero delle bam-bine costrette a vivere a servizio di altre famiglie, cenerentole del XXI secolo, nascoste nelle case e delle quali si intuisce il destino di sfruttamento e di abuso.

L’UNiCEF PEr La ProTEZioNE dEi BamBiNi Il sistema di prote-zione dei bambi-ni che l’UNICEF

sta attuando viaggia su due livelli: uno di collabora-zione con il governo e le istituzioni che vengono indirizzati a promuovere e finanziare politiche in favore dell’infanzia; l’altro di intervento operativo in partnership con le associa-zioni locali per rispondere alle immediate esigenze.C’è un terzo livello che viaggia parallelamente ai primi due, quello che pone al centro del successo dei programmi di protezione il coinvolgimento della comunità locale.

Il lavoro con le persone e

con i bambini punta molto sul cambiamento di menta-lità. Per anni i bambini di strada sono stati visti co-me un problema di ordine pubblico e non vittime di una società assolutamen-te poco “dalla parte dei bambini”. Già scardinare quest’impalcatura culturale è un gran risultato. Si lavo-ra con i genitori che non vedono alcuna ragione che i loro bimbi vadano a scuola, si lavora con i dato-ri di lavoro che impiegano manodopera infantile in lavori non pericolosi per trovare anche la loro colla-borazione, individuando orari flessibili perché pos-sano frequentare la scuola informale.

Si insiste molto sulla prepa-razione della polizia, degli operatori sociali, degli in-segnanti a modulare i loro interventi e a non trattare i bambini come adulti in miniatura, anche quando delinquono.La formazione del corpo docente è un investimen-to nel medio e nel lungo termine di fondamentale importanza. Questi inse-gnanti devono fare lezione in condizioni logistiche di grande difficoltà, hanno come alunni bambini la cui infanzia è già stata ne-gata. Sono bambini che si districano nella giungla del mercato informale, nella ferocia di questa metropoli e che diffidano per natura del mondo degli adulti.Gli insegnanti devono essere in grado di trattare questi bambini, di inco-raggiarli a studiare, di sol-lecitare il loro interesse per l’apprendimento. È questa infatti la sola opportunità che gli viene offerta: per-ché dopo sei mesi di istru-zione informale, se tutto andrà bene, potranno ac-cedere alla scuola pubbli-ca normale.Questi “Child friendly spa-ces” (Spazi amici dei bam-bini) sono anche luoghi di protezione e lo vedremo soprattutto nelle aree rura-li. Occupano spazi “ruba-ti” al caos della città come il primo che visitiamo, sul bordo del ghat che porta al fiume da cui esalano odo-ri resi insopportabili dal caldo e dove vediamo altri bambini che razzolano tra i rifiuti assieme ai genitori alla ricerca di sacchetti di plastica, opera di selezione manuale per il mercato ci-nese dove termina la filiera del riciclaggio.I bimbi seguono con mol-ta attenzione la lezione del maestro, incuriositi dal fatto che Kledi si sieda tra di loro, in silenzio.

vicoli e stradine dove il caldo scioglie le energie di noialtri, appena arrivati per una missione dell’UNICEF Italia con il nostro testimo-nial Kledi Kadiu.

Abbiamo organizzato il primo viaggio sul campo di Kledi che da quasi un anno promuove la nostra campagna contro la discri-minazione dei bambini stranieri nel nostro paese “Io come tu - Mai nemici per la pelle”. Un impegno per il quale non ha trascu-rato ogni occasione per pro-muovere il diritto all’ugua-glianza per tutti i bambini che vivono in Italia. KLEdi, UN BaLLEriNo CoN UNa SToria ParTiCoLarEKledi ha alle spalle una storia professionale e uma-na disconosciuta perché la notorietà che gli ha dato la televisione può indurre a facili cliché. Kledi si forma come balle-rino classico a Tirana negli anni in cui l’Albania era sotto la morsa di ferro del regime di Enver Hoxha pri-ma, e poi di Ramiz Alia.È un artista promettente ©

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O gni giorno nel mondo muo-iono 22.000

bambini sotto i 5 anni per cause che posso-no essere facilmente prevenute. L’UNICEF lavora per porre fi-ne a queste morti inaccettabili, per-ché non c’è tragedia più grande della morte di un bam-bino. Soprattutto se pensiamo che, nell’assoluta mag-gioranza dei casi, a spezzare una vita appena ini-ziata non sono mali incurabili o

incidenti imprevedibili, ma banalissime malattie che si possono prevenire o curare con pochi cen-tesimi.Il 40% dei bambini muore per varie com-plicazioni neonatali, mentre le principali cause “dirette” di morte dei bambini nei primi 5 anni di vita sono: pol-monite e altre infezioni respiratorie acute (18%); diarrea (15%); malaria (7%); morbillo (4%); incidenti e ferite (4%); AIDS (2%), oltre a di-verse altre cause (10%). Oltre un terzo delle morti infantili ha come

causa concomitante la malnutrizione materna e infantile.Negli ultimi 50 anni la mortalità infantile si è sensibilmente ridot-ta: nel 1960 morivano 20 milioni di bambini tra 0 e 5 anni, nel 1990 12,5 milioni e oggi le morti sono scese al di sotto degli 8 milioni. I più importanti risultati nella lotta alla morta-lità infantile registrati dall’UNICEF dimostra-no l’efficacia di una stra-tegia integrata che inizia dalle visite prenatali re-golari e dall’assistenza al parto, per proseguire

con le vaccinazioni, la distribuzione di sale iodato, la somministra-zione di vitamina A e di integratori contro l’ane-mia e la distribuzione di zanzariere trattate con insetticida, oltre alla for-mazione del personale sanitario e di operatori di comunità.La sfida dell’UNICEF è di non limitarci a con-siderare gli innegabili successi su scala globale ma di intensificare l’im-pegno per quei Paesi che, a causa di conflitti, catastrofi naturali o pro-blemi politici, rischiano di rimanere sempre più

indietro nella corsa per la vita.La campagna Vogliamo zero è stata lanciata a Ro-ma lo scorso 28 settem-bre in occasione della visita del Direttore gene-rale dell’UNICEF inter-nazionale Anthony Lake.Una delegazione guidata da Lake è stata ricevuta dal Presidente della Re-pubblica Giorgio Napo-litano: è stata la prima volta nella storia dell’or-ganizzazione che la mas-sima autorità dell’UNI-CEF Internazionale sia stata ricevuta dal Capo dello Stato.Testimonial della stessa

giornata Alberto Angela, nuovo Goodwill am-bassador e Lino Banfi, storico Goodwill ambas-sador impegnato da an-ni a fianco dell’UNICEF Italia, che hanno accom-pagnato Lake e hanno insieme agli altri amba-sciatori UNICEF creduto e sostenuto questa nuova campagna dell’UNICEF, perché salvare le vite dei bambini è anche una questione di volontà.

Ogni giorno

muoiono 22.000 bambini

per cause prevenibili.

Vogliamo arrivare a zero.

La morte di un bambino è la tragedia più grande, soprattutto quando può essere evitata.

Io sto con l'UNICEF, che lavora ogni giorno per salvare la vita dei bambini attraverso

vaccinazioni dal costo di pochi centesimi, cure mediche, acqua potabile, alimenti terapeutici,

zanzariere antimalaria.

Ogni giorno muoiono 22.000 bambini. È inaccettabile.

Io voglio che questo numero arrivi a zero. E tu?

Dona su www.unicef.it o chiama il numero verde: 800 745 000

Alberto Angela

Ambasciatore UNICEF

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con il tuo smartphone

per guardare il video

Vogliamo zero.

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Foto: Andrea Sabatello

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Il Natale è una delle feste più sentite da grandi

e piccini ed è anche un’occasione per dare libero sfogo alla creatività e all’immaginazione. Di seguito vi suggeriamo alcune idee per creare con i vostri figli e/o nipoti delle semplici e originali decorazioni natalizie.

http://www.youtube.com/watch?v=EyT7R9SqA0s

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Un aiuto alla fantasia

NATALE fatto con le tue maniPaLLE di NaTaLE a iNTrECCio CoN CarToNCiNoPossono essere attaccate all’albero, oppure incollate al muro, oppure ancora decorare i pacchi regalo natalizi.1 Appoggia una tazza su un cartoncino colorato. Traccia il contorno con una matita e ritaglia il cerchio.2 Taglia con attenzione tante fessure lungo il cerchio.3 Taglia una striscia di carta colorata e falla passare, con delicatezza, sopra e sotto le fessure e spingila verso la parte superiore. 4 Fai passare un’altra striscia sotto la prima in modo che si trovi sotto una fessura quando la prima riga si trova al di sopra e viceversa.5 Ripeti il procedimento fino a quando la pallina sarà completata.6 Piega le strisce sul retro della pallina.7 Ritaglia un cerchio delle stesse dimensioni del primo e incollalo sul retro.

BiGLiETTo BaBBo NaTaLE PoP UPPer personalizzare i

vostri auguri di Natale.1 Ritaglia due rettangoli uguali di cartoncino colorato. Piegane uno a metà. 2 Fai due taglietti a metà della piega per creare una linguetta. Piegala in avanti e appiattiscila bene. Apri il biglietto.3 Con la punta delle

dita premi lungo la linea centrale ma non sulla linguetta.4 Spingi la linguetta attraverso la piega e richiudi il cartoncino. 5 Aprendo il cartoncino, la linguetta formerà un cubo. Piega in due il secondo rettangolo e incollalo al primo.6 Disegna e ritaglia una sagoma di babbo natale e incollala sulla linguetta.

PaLLE di NaTaLE CoN i PaLLoNCiNi (per i più piccoli)Divertentissimo da realizzare anche con i più piccoli che adorano pasticciare con colla, carta e colori. 1 Gonfia un palloncino.2 Strappa della carta da giornale in piccoli pezzi e incollala al palloncino con colla vinilica diluita con acqua, lasciando libero il nodo.3 Ricopri completamente il palloncino e lascia asciugare. 4 Una volta asciutto, colora la superficie e decora con brillantini e stelline.5 Lascia asciugare bene e taglia il nodo del palloncino e sfilalo. Incolla un nastrino

e incollalo all’estremità.

BaBBo NaTaLE a SorPrESaUn’idea divertente che può essere un piccolo souvenir della cena di Natale o un segnaposto davvero originale. 1 Incolla l’estremità di una striscia di carta bianca sull’estremità di una carta rossa in modo da formare una V.2 Piega la striscia rossa sull’estremità della striscia bianca e premi la piega. Piega la striscia bianca su quella rossa allo stesso modo e continua a piegarle una sull’altra fino a finire la carta. 3 Incolla l’estremità della molla che hai creato e rifinisci i bordi tenendo una piccola linguetta libera.4 Disegna su un cartoncino la faccia di Babbo Natale. Ritagliala e incollala alla linguetta della molla.

5 Incolla la base della molla dentro una scatoletta colorata.

aLBEro NaTaLE CarToNCiNoUn addobbo semplice da realizzare e poco ingombrante che può trovare posto sulla vostra tavola imbandita.1 Ritaglia 5 cerchi di carta verde: uno di 16 cm; uno di 13 cm; uno di 10 cm; uno di 7 cm; uno di 4 cm.2 Parti dal più grande e piegalo a metà (mezza luna); poi ancora a metà (quarto di luna); poi ancora (una fetta di torta); e ancora un’ultima volta. 3 Schiaccia bene la piega e taglia la punta.4 Riapri il cartoncino e

modella bene le pieghe. 5 Ripeti l’operazione con gli altri cerchi verdi più piccoli.6 Prendi un rocchetto di cotone e infila una matita. Hai creato il tronco.7 Infila i cartoncini partendo dal più grande.8 Ritaglia una stella e decora l’albero a tuo piacere.

Per la realizzazione di quest’albero di carta potete seguire le indicazioni video digitando “How to make a Christmas Tree from paper” su Youtube.com

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on c’è niente di più magico del silenzio di un paesaggio innevato che si coglie passeggiando tra boschi e sentieri di montagna dove è possibile scopri-re il grande fascino della montagna in inverno.Per assaporare questa espe-rienza emozionante sono tornate di moda negli ul-timi anni le ciaspole: le racchette che consentono di camminare sulla neve fresca senza sprofondare. Un attrezzo agevole, ide-ale per le escursioni, che consente di vivere la mon-tagna in modo salutare ed economico.

collinare alla velocità di circa 4 km. l’ora. Non è necessario utiliz-zare impianti di risalita, né pagare ticket d’ingres-so e nella maggior parte dei casi si utilizzano sen-tieri liberi, quindi l’uni-co costo da sostenere è quello dell’acquisto o del noleggio di racchette e bacchette da cammino (dai 55 euro in su per acquistarle, mentre il no-leggio parte da circa 10 euro/giornata). Esistono, naturalmente, diversi tipi di ciaspole: a fagiolo (le più economiche e sto-ricamente più antiche), canadesi (grandi che con-sentono un ottimo gal-leggiamento sulla neve) e moderne (tecnicamente molto evolute, leggere, un po’ più costose delle altre). Ciascun modello è indicato per differenti tipi di percorsi: più o meno difficoltosi, pianeggian-ti o con tratti ripidi, con neve più o meno ghiac-ciata…

Ciaspolare è infatti un ot-timo esercizio fisico che fa bene a cuore e gambe: ciaspolando si bru-ciano fino al dop-pio delle calorie rispetto a una camminata alla stessa velocità e si posso-no con-sumare fino a 1 . 0 0 0 c a l o r i e in un’ora di cammi-no su neve fresca e su un terreno

passeggiandonella neve con le

CIASPOLEN

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È possibile ciaspolare in tutte le zone alpine e prealpine italiane: dalle Dolomiti, all’appenni-no tosco-emiliano, il Moncenisio, la Val Pel-lice ecc.. Esistono alcuni portali che danno in-dicazioni sugli itinerari segnalandone anche il grado di difficoltà.

w w w . p l a n e t -mountain.com; www.cicloweb.net/ciaspole; www.dolomitisu-perski.com

Appassionati e non della montagna possono quindi scegliere dove e come ciaspolare ma possono anche scegliere quando perché le più emozionanti ciaspolate sono sotto le stelle,con la la luce della luna che rischiara il cammino. Una esperienza unica che consigliamo di non perdere.

I nuovi fazzoletti Foxy Sollievo sono realizzati esclusivamente con pure cellulose selezionate e arricchiti con un esclusivo balsamo Sollievo Naso

alla Vitamina E per prendersi cura della pelle del naso. La superiore delicatezza dei fazzoletti Foxy Sollievo, unita alle proprietà idratanti e lenitive

della Vitamina E, si dimostrano un valido aiuto per alleviare i fastidi del raffreddore.Foxy Sollievo. I fazzoletti speciali per i raffreddori

n passato, quando le strade erano poco battute o non esiste-vano, l’unico modo per spostarsi o per andare a caccia nei boschi era a piedi; nascono così le ciaspole, attrezzo che non fa’ sprofondare il piede nella neve e agevola la camminata. Si trattava di vere e pro-

storiadelle

CIASPOLEprie racchette costruite in legno e corde, posiziona-te sotto i piedi e fissate con dei laccioli agli scar-poni che permettevano di fare molta meno fatica e soprattutto non facevano sprofondare completa-mente i piedi nella neve, facendoli quasi galleg-giare. Con l’arrivo delle automo-

bili, delle strade e quin-di di mezzi in grado di spazzare la neve, questo attrezzo è diventato più un accessorio da museo. Negli ultimi anni, il turi-smo e il crescente inte-resse alle attività “sporti-ve” in montagna, quali escursionismo, alpinismo e sci, le hanno riportate alla luce.

Se con il freddo arriva anche qualche starnuto...

I

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