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Dicembre 2006 - numero 5 NOTIZIARIO COMUNALE A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE DI SESTO S. GIOVANNI Un Natale sestese Un mondo di auguri sotto l’albero

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Dicembre 2006 - numero 5

NOTIZIARIO COMUNALE A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE DI SESTO S. GIOVANNI

Un Natale sesteseUn mondo di auguri sotto l’albero

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Anno 3 - numero 5Dicembre 2006

Registrazione n. 1759presso Tribunale di Monza

Distribuzione gratuita - Pubblicità inf. 50%Tiratura 40.000 copie

Editore:Comune di Sesto S. Giovanni

Direttore responsabile:Alberto Covini

Redazione testi:Ezio Gatti

Impaginazione eraccolta pubblicitaria:

Eridania Editrice s.r.l.Via Meuccio Ruini, 2 - 42100 Reggio Emilia

tel. 0522.232092 - 0522.926424fax 0522.231833

www.eridania-editrice.ite-mail: [email protected]

Registro Operatori di ComunicazioneROC n. 5896

Stampa:...............................................

Distribuzione:Zeta S.r.l.

Via Finocchiaro Aprile, 5 - 20124 Milanotel. 02.29005455 - fax 02.29062083

Questo notiziario è realizzatocon carta senza legno WFC

(Woodfree coated).

Tutti i diritti riservati.È vietata ogni riproduzione anche parziale.

I trasgressori verranno perseguitia norma di legge.

Eridania Editrice s.r.l. non si assume nessuna responsabilità diretta e indiretta sull’esattezza

dei dati e dei nominativi contenuti nella presente pubblicazione, nonchè sul contenuto dei testi, degli slogan, sull’uso dei marchi e delle foto da

parte degli inserzionisti.

EDITORIALEPer una città più pulita

PRIMO PIANORifiuti, tocca al Core occuparsi della città

PRIMO PIANO“Sì a un tavolo di confronto, no a un ticket imposto dall’alto”

DALLA CITTÀInformagiovani, nuova sede nel cuore della città... e anche on line!!

DALLA CITTÀNiente nuove tasse nel bilancio 2007

DALLA CITTÀViale Casiraghi si fa bello

L’INSERTOSesto... scoprendo

DALLA CITTÀEntro marzo 22 alloggiComune, mano tesa ai morosi

SOCIALEDisabili, il Comune vuole valorizzare le potenzialità

AMBIENTEMedia Valle del Lambro dalla Provincia 200mila euro

CULTURATorna “Il Sacro in Musica”Cori e melodie di Natale

DALLA CITTÀQuante bancarelle a Natale!

DALLA CITTÀTeatro per la PacePreado, giovani alla riscossa

CULTURATi ricordi di Malabrocca?

POLITICALa voce dei partiti

NUMERI UTILI

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Sommario

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EDITORIALE

Per una città più pulitaC’è bisogno dell’impegno di tutti i sestesi

Cari sestesi,

questo numero di Notizie in Comune, l’ulti-

mo di quest’anno, si apre con la notizia del

passaggio del servizio di pulizia della città da Aimeri al

CORE, la società pubblica dei comuni che si occupa già

dell’impianto di incenerimento di via Manin.

E’ un passaggio importante: ci lasciamo alle spalle una

gestione difficile, fatta da un’azienda che cinque anni fa

si era aggiudicata l’appalto con un forte ribasso e che

poi - dopo essere passata di mano varie volte - aveva

dimostrato di non essere all’altezza di un compito così

importante.

Di fronte a queste difficoltà avevamo due strade: o

sciogliere il contratto con Aimeri e dare vita ad una

nuova gara d’appalto, oppure creare una società pubblica

che si occupasse del servizio sotto il diretto controllo

dell’Amministrazione. Abbiamo scelto la seconda strada

perché crediamo che le società pubbliche di pulizia ab-

biano dato prova di saper fare un ottimo servizio.

Con la gestione del CORE tutti noi ci impegniamo a

fornire un servizio all’altezza di una grande città come

Sesto San Giovanni, aumentando di oltre due milioni

all’anno la spesa per la pulizia (senza aumentare la tassa

rifiuti) e attivando nuovi servizi.

Sicuramente ci vorrà qualche mese per rodare la nuova

macchina, ma già dalle prime settimane i miglioramenti

sono visibili. Molto rimane da fare e, come Ammini-

strazione comunale, faremo il possibile per migliorare

ancora, ma per avere una città veramente pulita serve

l’impegno di tutti i sestesi: è inutile infatti aumentare i

cestini se non vengono usati nel modo corretto; è inutile

migliorare la piattaforma ecologica o potenziare il ser-

vizio gratuito di raccolta a domicilio se i rifiuti ingom-

branti vengono abbandonati per strada; è altrettanto

inutile prevedere due passaggi al giorno degli operatori

nelle zone più critiche se dieci minuti dopo alcuni incivili

buttano per terra cartacce e immondizia. L’Amministra-

zione comunale può - anzi deve - fornire un servizio

efficiente e controllare i comportamenti scorretti, ma

non può mettere un vigile e un operatore ecologico ad

ogni angolo di strada.

La pulizia dell’ambiente nel quale viviamo parte da pic-

coli gesti quotidiani e dal senso civico di tutti noi. Per

questo nei prossimi mesi inizieranno una serie di cam-

pagne di sensibilizzazione nelle scuole e nelle case, per

spiegare come fare al meglio la raccolta differenziata,

quali numeri chiamare per farsi ritirare a domicilio i

rifiuti ingombranti, quali sono gli orari della piattaforma

ecologica e così via. Se ognuno farà la sua piccola parte,

Sesto sarà sicuramente una città più pulita.

In questi giorni, infine, sono iniziati i lavori di demolizio-

ne della Campari. Fa un certo effetto passare su viale

Gramsci, in via Campari o in via Sacchetti e vedere una

fabbrica che ha sempre fatto parte dell’orizzonte dei

sestesi sparire sotto i colpi delle ruspe. Ma quando i

lavori saranno terminati al posto di una fabbrica ormai

dismessa arriverà la sede nazionale della Campari, con

centinaia di nuovi lavoratori che opereranno a Sesto. E’

il destino di una città del lavoro come la nostra quello

di cambiare in continuazione, ma l’edificio storico della

Campari del 1903 di viale Gramsci verrà mantenuto e

diventerà il museo dell’azienda: una comunità che guarda

al futuro non può dimenticare il suo passato.

Questo è l’ultimo numero del giornale del Comune

prima delle feste natalizie; ne approfitto dunque per fare

a tutti voi i miei più calorosi auguri di buone feste e per

un anno nuovo di pace, di serenità e di soddisfazioni.

Giorgio Oldrini

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PRIMO PIANO

Rifiuti, tocca al Coreoccuparsi della cittàAimeri lascia, la pulizia delle strade è già migliorata

Finalmente la pulizia di Sesto ritorna ad essere affidata in mani sestesi. Dopo un quin-

quennio difficile sotto la gestione Aimeri, il servizio di nettezza urba-na passa sotto la responsabilità del Core, il consorzio per i recuperi energetici che già gestisce sul no-stro territorio il termovalorizzato-re di via Manin. Un passaggio atteso da molti, che segna anche una sorta di rivinci-ta del “pubblico” nei confronti del privato nella gestione diretta di un servizio. Il Comune di Sesto è infatti azio-nista al 38% del consorzio (gli altri membri sono le amministrazioni di Cologno, Pioltello, Segrate e Cor-mano), e la gestione della pulizia cit-tadina gli è stata affidata “in house”, ovvero senza gara d’appalto, diret-tamente dall’amministrazione.Cinque anni la durata del contratto, che prevede da parte del comune un esborso di circa sette milioni di euro l’anno. “Quasi due in più rispetto all’appalto Aimeri - spiega l’assessore al Bilancio Pasqualino Di

Leva -, che però oggi sarebbe stato fuori mercato. Il Core ha avanzato di gran lunga l’offerta più conve-niente”.Intanto nel consorzio che gestisce l’igiene pubblica ci si è già attrezzati per spazzare via dalle strade della città il pessimo ricordo lasciato da Aimeri: “Contiamo di entrare a re-gime con il servizio nei primi mesi del 2007 - spiega Valentino Mejetta, che del consorzio è presidente - e

punteremo soprattutto su un ser-vizio di controllo più efficace che in passato”. A poche settimane dal cambio della guardia sulle strade di Sesto, i risultati sembrano già ap-prezzabili. “Abbiamo diviso la città in trenta zone - continua Mejetta -, in dieci di queste passiamo ogni giorno, nelle venti rimanenti a gior-ni alterni. In più copriamo meglio la pulizia delle aree verdi”. E i cittadini cominciano a vedere la differenza con la precedente gestione. Chi ha bisogno dell’intervento dei nostri operatori può chiamare il numero verde 800-329650 - spiega ancora Mejetta - e su appuntamento pas-seremo anche a ritirare i rifiuti in-gombranti”. A proposito di rifiuti ingombranti, la piattaforma ecolo-gica di via Copernico sarà ampliata e ammodernata. Ma si pensa già di costruirne una seconda, in un’al-tra parte della città, per facilitare il compito ai cittadini più lontani.In vista anche alcune novità sul ver-sante dei cestini pubblici: “Contia-mo di metterne di più e più capienti soprattutto in corrispondenza con

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PRIMO PIANO

alcuni “punti caldi” della città, co-

me bar e ristoranti d’asporto”. Al

di fuori dei locali, inoltre si sta pen-

sando al posizionamento di alcuni

posacenere pubblici, per fornire ai

mozziconi di sigarette una fine al-

ternativa a quella sul marciapiede

cittadino.

“Ci sarà inoltre un occhio partico-

lare sugli esercizi commerciali - an-

ticipa l’assessore all’Ambiente Fabio

Fimiani -: stiamo spiegando a negozi,

supermercati e ristoranti come ope-

rare una corretta raccolta differen-

ziata, ottimizzando anche gli orari

di esposizione dei rifiuto con quelli

di passaggio dei mezzi Core. Presto

gli agenti di Polizia locale saranno

chiamati a controllare che il tutto

si svolga secondo le prescrizioni”.

Non è accaduto di rado in passato,

infatti, che fosse proprio il comune

a rispondere con ammende alle ir-

regolarità nella raccolta dei rifiuti.

Il parere del sindaco Oldrini“Tornare pubblico è la scelta giusta”

S i n d a c o , dopo cin-que anni a un operato-re privato, il servizio di igiene ur-bana torna a un’impre-sa pubblica:

quindi non è vero che “privato è meglio”?E’ un po’ come se dovessimo puli-re casa nostra: se ci viviamo dentro, stiamo più attenti.Dopo essersi aggiudicata l’appalto, Aimeri è passata di mano molte volte e ci siamo accorti ben presto che la pulizia delle strade e la rac-colta rifiuti non era in cima alle sue priorità. Purtroppo questo è andato a discapito dei cittadini. Così per il prossimo quinquennio abbiamo de-ciso di affidarci a un’azienda pubbli-ca, che per giunta appartiene per il 38% al Comune di Sesto. Questo ci darà certamente più garanzie sull’ef-

ficacia del servizio. L’affidamento del servizio al Core costa sette milioni di euro l’anno, contro i cinque di Aime-ri. Chi pagherà la differenza?Già prima le casse del Comune compensavano i proventi della tassa sui rifiuti, che non bastava a pagare il servizio completo. Continueremo con questa politica.Il Core è proprietà di cinque comuni, che vi portano i rifiuti da bruciare. Prevede un amplia-mento del servizio di nettezza urbana anche al di là dei confini di Sesto?Questo dipenderà dalle decisioni dei singoli Comuni, noi ce lo auguriamo perché significherebbe una migliore integrazione economica, ambientale e territoriale. Comunque per ora il Core separerà bene le sue funzioni di termovalorizzatore al servizio dei comuni del Consorzio, da quella di gestore della nettezza urbana, ser-vizio per i quale fa riferimento alla sola Sesto.

Parla l’Assessore all’Ambiente Fabio Fimiani“Insisteremo sulla raccolta differenziata”

Asses sore , qual è il suo giudizio sul-l’attività del Core dopo il primo mese?Senz’altro po-sitivo. Mi pare proprio che la situazione del-

le nostre strade sia cambiata già sensibilmente, ma continueremo a lavorare con il nuovo metodo per-chè c’è ancora da fare.Aveva già prospettato un au-mento nella raccolta differen-ziata: quali saranno le prossi-me mosse?Da quest’anno finalmente anche Sesto rispetta le quantità di raccol-ta differenziata del Decreto Ronchi. Ma vogliamo fare di più: abbiamo distribuito ai cittadini un opusco-lo in sette lingue per aumentare la sensibilità di tutti alla divisione

delle immondizie, e presto partire-mo con la separazione dei poliac-coppiati (il Tetrapak, ndr.). Inoltre stiamo intensificando la pressione sugli esercenti commerciali, per-ché intensifichino la raccolta dif-ferenziata. Dopo una prima fase di monitoraggio, partiamo ora con le lettere di avviso. A gennaio scatteranno nuovi con-trolli e, eventualmente, le sanzioni.Ma la sensibilizzazione alla raccolta differenziata è un percorso lungo.Noi ovviamente agiremo con que-sti mezzi presso le utenze commer-ciali, che già da tempo conoscono i loro doveri in questo senso. Di-verso sarà l’approccio con i privati. Insieme al Core stiamo preveden-do tutta una serie di incontri nelle scuole per educare bambini e fami-glie al riciclaggio e a un approccio migliore con la raccolta dei rifiuti.

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PRIMO PIANO

I SERVIZI DEL CORE

Nettezza Urbana

Servizi attivi Servizi attivabili

Pulizia manuale delle aree pubbliche Lavaggio strade

Pulizia manuale dei giardini Lavaggio piazzePulizia manuale meccanizzata delle aree pubbliche Pulizia e manutenzione delle fontaneLavaggio mercati Pulizia e lavaggio in occasione di fiere e spettacoliSgombero neve Deaffissione e servizio antigraffitiRaccolta inerti e scarichi abusivi Servizio di posa dei cestiniServizio stagionale raccolta foglieFornitura e posa dei cartelli stradaliPulizia delle aree per i caniManutenzione dei cestini

Raccolta rifiuti solidi urbaniServizi attivi Servizi attivabili

Opzione a: raccolta rifiuti solidi urbani (sacco nero)Opzione b: raccolta frazione umida + raccolta frazio-ne secca residua (sacco azzurro)

Raccolta degli indumenti smessi, abiti borse e scarpe

Raccolta della frazione umida delle utenze speciali servizio di raccolta rifiuti per utenze speciali (imbal-laggi)

Raccolta della frazione secca delle utenze speciali Servizio di raccolta rifiuti solidi non ingombranti as-similati

Raccolta domiciliare degli ingombranti Servizio di raccolta cartone per le utenze specialiRaccolta domiciliare della plasticaRaccolta domicialiare della carta e del cartoneRaccolta domiciliare del vetroRaccolta dei rifiuti urbani pericolosiRaccolta degli olii e grassi animali e vegetaliAsporto dei rifiuti cimiterialiGestione della piattaforma per la raccolta differenziataIndagini conoscitiveCampagne di informazione e sensibilizzazioneServizio trasporto dei rifiuti

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PRIMO PIANO

“Sì a un tavolo di confronto,no a un ticket imposto dall’alto”Il Sindaco Giorgio Oldrini insieme ai colleghi dell’hinterlandcerca una soluzione al problema del traffico e dello smog

Sindaco, come procederà questo faccia a faccia con Milano?

Fino all’incontro in Provincia del 21 novembre il Comune di Milano non aveva mai ritenuto di doverci spiegare cosa stava facendo, le sue mosse le avevamo sapute dai gior-nali. Speriamo che la situazione ora cambi sensibilmente.

Poche settimane fa voi Sindaci dell’hinterland vi siete trovati a Sesto: quali sono le vostre pro-poste?Nella riunione che abbiamo avuto a Sesto è stato fatto un piccolo mi-racolo: su quasi trenta sindaci pre-senti, appartenenti ad aree politiche diverse, tutti hanno approvato il do-cumento finale.Chiediamo una regia comune su tutti i provvedimenti per abbattere l’inquinamento, di potenziare il tra-sporto pubblico, di togliere la diffe-renza di prezzo della metropolitana tra Milano e l’hinterland, di intensifi-care l’utilizzo delle linee ferroviarie, di mettere in atto un piano parcheg-gi condiviso e di potenziare quelli di interscambio. Abbiamo ottenuto che della questione si discutesse in un tavolo unico tra Regione, Provincia, Milano e i comuni dell’hinterland. Le decisioni sul ticket, come tutte le altre che riguardano l’inquinamento,

non si ferma-no al confine di Milano, ma ha bisogno di politiche di largo respiro e coordinate.

Lei ha indi-cato il ticket come una “tassa che i cittadini dell’hinter-land pagano a Milano”. Secondo le ultime versioni, però, anche i milanesi pagheranno. Come cambia la sua valutazione?Cambia poco, se non si tiene conto del potenziamento delle infrastrut-ture e non si attua una politica tarif-faria nuova per i mezzi pubblici.

Se Milano tirerà dritta per la sua strada, quale sarà la vostra risposta?Io spero che la nostra presa di po-sizione possa contribuire ad avviare una discussione a 360 gradi sui pro-blemi della mobilità, del trasporto pubblico e dell’inquinamento. Se co-sì non fosse e il ticket venisse appli-cato danneggiando Sesto San Gio-vanni e i suoi abitanti, dovremo rea-gire con le opportune misure. Oggi

le nostre strade, i nostri mezzi pubblici e l’ambien-te nel quale viviamo sono quasi al collasso. E’ ovvio a tutti che lo status quo non giova a nessuno e che bisogna affrontare di petto la questione del traffico e dell’inquinamento. Quello sul quale noi non siamo d’accordo, è che l’introdu-zione del ticket d’ingresso possa risolvere, da sola, il

problema. Siamo anzi sicuri che ag-graverebbe la situazione dell’hinter-land di Milano e su questo punto non mancheremo di far sentire fino in fondo la nostra voce.

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DALLA CITTA’

Informagiovani, nuovasede nel cuore della cittàIn un locale in via Marconi

Da un’esigenza di carattere logistico (più spazio per le farmacie comunali in via Co-

sta), è nato un trasloco di alto valore simbolico e una grande opportunità per Informagiovani, un servizio del Comune che in queste settimane sta spiccando il volo. Dal 14 di novembre Informagiovani è di casa al Rondò, più precisamente in via Marconi 8. Il locale che ospita il servizio è stato a lungo un negozio aperto al pubblico, sequestrato però di recente dall’autorità giudiziaria in quanto frutto d’investimenti di dena-ro illegale, e assegnato in un secondo momento al Comune. “Dal riciclag-gio di soldi sporchi alla creazione di opportunità, lavorative e formative per i giovani - commenta l’assessore alla Cultura e Politiche giovanili Mo-nica Chittò -, è un passo significativo verso la legalità e importante per chi

vuole creare opportunità alle nuove generazioni”. Il nuovo centro è aperto lunedì, martedì e giovedì dalle 14.30 alle 18.30, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 14. Lunedì, dalle 14.30 alle 16.30, è anche attiva un’edicola informativa presso la sede del Quartiere 5, in via Campestre 250. “Abbiamo ampliato gli orari di apertura - spiegano i re-sponsabili del centro -, ma non solo: grazie alle vetrine Informagiovani ha una maggiore visibilità, contiamo d’interagire presto con chi passa an-che quando siamo chiusi, ad esempio con uno schermo su cui scorrano le offerte di lavoro”. I nuovi locali sono in centro, ben visibili e molto più fre-quentati: “In queste prime settimane abbiamo registrato un’alta affluenza di utenti - continuano da Informa-giovani -, doppia rispetto a prima”. Più utenti, dunque: ma che cosa si

cerca a Informagiovani? Il lavoro è il primo dei pensieri nella testa di chi entra nel centro, ma non l’unico. In molti si rivolgono rivolge al servizio in cerca di impiego, di uno stage, di un lavoretto stagionale, ma ne esco-no con le idee più chiare anche per quanto riguarda le opportunità for-mative, gli incontri culturali e per il tempo libero, oltre che sui viaggi, sulla musica e sulla solidarietà. Per i giovani dai 14 ai 35 anni la gamma d’informazione è davvero ampia: dal volontariato alle vacanze low cost, dal turismo responsabile alle rasse-gne di cinema e teatro. Informagio-vani si presenta ufficialmente ai cit-tadini mercoledì 13 dicembre. Sarà un’inaugurazione serale, in cui pren-deranno la parola il Sindaco Oldrini e l’assessore Chittò, sarà offerto un rinfresco e suonerà il gruppo folk Los Desperados.

...e anche on line!!Hai tra i 14 e i 35 anni? Corri su www.sestosg.net e trovi uno spazio fatto su misura per te!Il sito dell’informagiovani è ricchissi-mo di informazioni per orientarti sul lavoro, i viaggi, la cultura e il tempo libero, la musica, il volontariato, la scuola e la formazione, le opportu-nità all’estero…E in più puoi consultare uno spazio di news sempre aggiornato su quello che c’è di nuovo in giro e iscriverti alla newsletter dedicata ai giovani.

Ecco le sezioni che trovi, ognuna piena notizie e di link utili sempre commentati:

Cercare lavoroTutto quello che ti serve per cercare lavoro: a chi rivolgerti, il curriculum, il

colloquio aziendale...

Viaggi e vacanze

Mille informazioni utili per

organizzare un viaggio o

una vacanza

Solidarietà

Se vuoi fare volontariato a

Sesto e dintorni, darti da

fare in un campo di lavoro,

aiutare chi ha bisogno...

Servizio civile e militare

Che cosa sono, come fare

richiesta, la normativa, la

domanda...

Musica

Scuole, sale prova, concorsi,

radio, fino a diventare una

rock star!

Istruzione e formazioneLe superiori, la formazione professionale, i corsi uni-versitari, post-diploma e del Fondo Sociale Europeo.Cultura e tempo libero Musica, cinema, teatro, mu-sei, corsi e tanto altro...Abitare a SestoTutte le info se devi trasfe-rirti a Sesto e dintorni per studio o lavoroGite e escursioniNon sai cosa fare nel fine settimana? leggi le nostre proposte!Studio e lavoro all’esteroPer imparare una lingua, conoscere un paese, fare un’esperienza lavorativa...

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DALLA CITTA’

Niente nuove tassenel bilancio 2007Di Leva: “Le finanze del Comune sono solide”

“Abbiamo osservato pri-ma con preoccupazio-ne, poi con parziale

sollievo la gestazione della legge Fi-nanziaria”. Così l’Assessore al Bilan-cio Pasqualino Di Leva sintetizza lo stato d’animo di chi, nel Palazzo del Comune di Sesto, deve occuparsi ogni anno che i conti tornino. Assessore, quale Finanziaria per i Comuni?Dal Governo ci aspettavamo senza dubbio una considerazione diversa, ma va anche detto che le critiche degli Enti locali sono state ascoltate e accolte, seppur parzialmente. Il ta-glio si riduce da 3 a 2 milioni di euro, ma abbiamo ottenuto di sbloccare gli investimenti dal 2,45 al 12,45% e

ottenuto che non si discuta più di tetti di spesa. Dunque avete gli elementi per presentare il bi-lancio preventi-vo 200�?Il bilancio è ap-pena uscito dalla Giunta, lo faremo conoscere ai cit-tadini e contiamo di discuterne in Consiglio comu-

nale il 18 dicembre. Come saranno divise le spese?Le spese correnti ammontano a 73,73 milioni di euro, con un au-mento di circa 4 milioni rispetto all’anno scorso, dovuto all’adegua-mento dei contratti e all’apertura di alcuni servizi su ambiente, mobilità e sociale. Gli investimenti assom-meranno a poco meno di 24 milioni di euro, con particolare attenzione alla mobilità, all’ambiente, al sociale e alla cultura. La Finanziaria dà la possibili-tà ai Comuni di aumentare le imposte ai cittadini. Seguirete questa strada?Assolutamente no, non aumentere-

mo le tasse dei nostri cittadini. D’al-tronde, grazie anche a un’accorta gestione delle finanze, Sesto poggia per il 98% su risorse proprie e so-lo per il 2% su investimenti esterni. Ritengo quindi che saremo in grado di fare fronte senza problemi alle spese previste per i prossimi anni.

Principali voci di investimento, bilancio 200�

Elenco dei lavori importo (euro)

Interventi programmati sul patri-monio stradale 2 milioni

Interventi programmati sul patri-monio verde

1 milione 900mila

Riqualificazione verde scolastico 200milaRiqualificazione giardini pubblici 350milaInfrastrutture per ciclabilità e utenza debole 200mila

Teleriscaldamento via Marx-Li-vorno

1milione 913mila

Manutenzione scuola mediafratelli di Dio

1milione 164mila

Manutenzione scuola media Luini 1 milione 50mila

Manutenzione loculi cimiteri 1 milioneManutenzione Centro Socio-Educativo 500mila

Ristrutturazione edificio in piazza Oldrini 350mila

Completamento ristrutturazione villa Mylius 200mila

Ampliamento e riqualificazione asili nido 250mila

Manutenzione stabili comunali 800milaSicurezza negli edifici scolastici 300milaManutenzione straordinaria im-pianti sportivi 100mila

Terzo lotto cmitero Nuovo 1 milione 700mila

Pista ciclabile casa di ferie S. llende 400mila

Completamento Mage e Omc 300milaCopertura e completamento Carroponte 150mila

Contratto di quartiere 5 milioni 50mila

Metropolitana 300mila

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Lavori in strada per completare il terzo tratto

Viale Casiraghi si fa bello

DALLA CITTA’

Viale Casiraghi, atto terzo. Dopo la riqualificazione dei primi due tratti dell’arteria

cittadina che dal Rondò conduce fi-no a viale Fulvio Testi, è finalmente giunta l’ora di riqualificare anche gli ultimi 700 metri (a partire dalle vie Toti-Petrarca fino alla rotonda finale che immette sul ring nord). I lavori sono già iniziati e dureranno all’incirca trecento giorni. In agenda c’è la riduzione della sede stradale a due corsie (una per senso di marcia) e l’allargamento dei marciapiedi, con la costruzione al tempo stesso di una pista ciclabile - che collegherà il centro alla circonvallazione di Sesto e alla pista che porta al parco nord - e la piantumazione di due file di pla-tani, al fine di stabilire una continuità urbanistica con i tratti del viale già sistemati in passato. Il costo com-plessivo dell’operazione ammonta a poco più di 580mila euro.Faranno la loro comparsa anche due nuove rotonde, che ormai sono diventate una costante nella rego-lazione del traffico cittadino. E con ottimi risultati, pare: gli incidenti lun-go il viale sarebbero drasticamente diminuiti proprio grazie alla sostitu-zione degli incroci semaforici con le rotonde. La sistemazione dei marciapiedi comporterà anche una differente distribuzione dei posti macchina.

“Non ci sarà più il parcheg-gio selvaggio che cono-sciamo - spiega l’assessore ai lavori pubblici Vincenzo Amato - ma faremo in mo-do di sistemare le auto con parcheggi a pettine, ricavan-do in questo modo almeno 200 posti”. Per tutta la durata dei lavo-ri il traffico su viale Casira-ghi non sarà interrotto, ma procederà a senso alternato, a seconda della corsia inte-ressata dai cantieri. “Questo comporterà anche la de-viazione della linea 700 dei mezzi pubblici” conclude l’assessore.

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Sesto… scoprendoBREVI CENNI DI STORIA

La storia della nostra città è relativamente recente, anche se le origini sono sicuramente antiche.La prima parte del nome deriva da un espressione latina che indi-ca la distanza in miglia da Milano, la seconda parte è stata aggiunta nel medioevo per ribadire la dipendenza del territorio dalla Basilica di San Giovanni a Monza. Sono molto scarse le notizie sulla Sesto medioevale: era solo un piccolo borgo agricolo. Maggiori informa-zioni risalgono alla metà del 1500: durante la dominazione spagnola, a Sesto vivevano 437 persone. Il grosso della popolazione lavorava nei campi, il resto era costituito da artigiani e nullatenenti. Nel 1770 il censimento promosso dai nuovi dominatori, gli Asburgo, segna-lava la popolazione sestese in 1277 individui, ancora in gran parte agricoltori. Nel 1800 Sesto si delinea tra le chiese di San Nicolao, S.Maria Assunta e Santo Stefano, con ville, corti e cascine. I campi sono coltivati a frumento e mais, ma sono presenti coltivazioni di viti e gelsi. Proprio dal gelso trae origine la prima attività manifatturiera di Sesto: la prima filanda viene aperta da Giuseppe Puricelli Guerra in un’ala della villa di famiglia. Negli anni seguenti se ne aggiungono altre, dove donne e bambine vengono impegnate in un lavoro duro e malsano con paghe basse. Nel frattempo, nel 1840, viene inaugurata la seconda ferrovia d’Italia, Milano-Monza e una delle sue fermate verrà realizzata a Sesto vicino al Rondò. Nel 1876 alla ferrovia si aggiunge la prima ippovia italiana (tram trainato da cavalli). Il cambio dei cavalli avviene al Rondò.

L’ippovia viene elettrificata nel 1901 dalla società Edison. Nel 1880 Sesto raggiunge i 5000 abitanti. In questo periodo nascono le prime organizzazioni di lavoratori, vengono fondate la società di Mutuo Soc-corso fra contadini e operai e la Società cattolica San Clemente. Nel 1891 sorge la più antica tra le grandi imprese l’Osva.L’industrializzazione sestese avviene ad opera di imprenditori milane-si: Breda, Marelli, Falck. Queste società hanno bisogno di molta mano d’opera e il fatto che Sesto sia collocata vicino a Milano, attraversata da una ferrovia e da una tramvia, costituisce un notevole vantaggio.

L’insediamento del-le fabbriche deter-mina un notevole incremento della popolazione: dalle 6.952 unità del 1901 alle 13.667 del 1911. Alcune imprese inve-stono capitali per la costruzione di alloggi per operai e impiega-

ti. Viene impiegata questa politica edilizia essenzialmente per avere a disposizione una manodopera stabile.

LE GRANDI INDUSTRIELe prime grandi industrie sorte a Sesto furono: Breda nel 1903; Ma-relli nel 1905; Falck nel 1906.

La Breda, fondata a Milano nel 1886 da Ernesto Breda, produce materiale ferroviario. Nel 1903 realizza a Sesto moderni impianti e durante la prima guerra mondiale, oltre alle locomotive a vapore ed elettriche, fabbrica proiettili e carri merci. Nel 1917 inizia la produ-zione di aerei per l’aviazione.Dopo la guerra, superata la crisi economica del 1929, inizia la nuova fase di crescita grazie alla produzione di materiale bellico (campagna d’Abissinia e 2° conflitto mondiale).Gli anni Cinquanta e Sessanta sono anni di crescita: produce tra l’altro l’elettrotreno ETR 300 “Settebello” e le carrozze per la Metropolita-na milanese; inizia la produzione di componenti per l’industria nuclea-re. Negli anni Settanta la società punta soprattutto sulla fabbricazione di materiale militare per la difesa. La crisi arriva negli anni Ottanta. Nel 1994 la Finanziaria entra in amministrazione controllata.

La Ercole Marelli nasce a Milano nel 1891 e produce materiale elet-tromeccanico; nel 1905 la Società apre a Sesto un grande stabilimen-to dove produce ventilatori, trasformatori, piccoli motori elettrici, elettro-pompe centrifughe.Durante la prima guerra mondiale produce magneti per aerei. Nel 1921 apre a Sesto il secondo stabilimento dove viene costruito mate-riale che serve per le apparecchiature utilizzate dalle centrali idro e termoelettriche. Alla fine degli anni Sessanta tuttavia l’abbassamento dei prezzi nel settore elettromeccanico costringe la società a una radicale ristrutturazione. Nel 1981 la Ercole Marelli fallisce; nel 1983 cessa di esistere.

La Magneti Marelli nasce a Sesto nel 1919, grazie ad un accordo tra la Ercole Marelli e la Fiat; produce magneti per aviazione e auto-mezzi militari, candele per automezzi, spinterogeni, dinamo, motorini d’avviamento, accumulatori.Nel 1930 la Magneti entra nel settore delle radiocomunicazioni con il marchio Radiomarelli. Tra il 1948 e il 1954 triplica la propria produ-zione. Fino alla crisi economica del 1964 produce con grande succes-so nei settori dell’automobile, della radio-televisione e dell’elettroni-ca. Nel 1967 la Fiat rileva la maggioranza del suo capitale sociale e comincia una ristrutturazione che porta nel 1972 all’abbandono della produzione di radio e televisioni. Nel 1984, per contenere i costi di produzione cresciuti nel corso degli anni Settanta, vengono chiusi gli stabilimenti di Sesto San Giovanni.

La Falck realizza a Sesto nel 1906 “Unione“ la prima delle grandi acciaierie. In un secondo tempo sorgeranno “Concordia”, “Vittoria” e “Vulcano”. Fino al 1943 la società ha uno sviluppo costante, ma da quell’anno si manifestano alcuni sintomi di crisi causati dall’arretra-tezza degli impianti e dalla difficoltà a reperire materie prime. Alla fine degli anni quaranta negli stabilimenti del Gruppo Falck (nove, di cui quattro a Sesto San Giovanni) lavorano 15.000 persone (9.000 a Se-sto provenienti soprattutto dalle Prealpi lombarde e da altre zone.La crisi si risolve a partire dai primi anni cinquanta con l’ammoder-namento degli impianti e la razionalizzazione delle attività produttive. Fino all’inizio degli anni settanta la società continua a produrre tra l’altro ghise normali e speciali, acciaio, tubi saldati e non, bulloneria.Le crisi della siderurgia mondiale nel 1971 e petrolifera nel 1974 creano serie difficoltà alla Falck che nel 1976 chiude lo stabilimento Vulcano. Da allora la crisi ha investito lentamente tutto il gruppo: nel 1980 gli occupati sono ancora 11.400, ma nel 1986 si riducono a 4.800 unità. I forni della Falck si spengono nel 1995.

L’Osva è la più antica delle grandi imprese di Sesto fondata nel 1891: è una fonderia che produce cucine economiche, scaldabagni, rubinet-terie e frigoriferi. Negli anni ’30 raggiunge la massima produzione e occupazione fino a cessare la produzione alla fine degli anni ’60.

La storia della Campari comincia in un caffè di Novara, il caffè del-

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l’Amicizia, un locale che Gaspare Campari aveva acquistato nel 1860.Il suo mestiere era quello del liquorista; nato nel 1828 a Cassolnovo, in provincia di Pavia, da una famiglia di agricoltori, già quattordicenne si era recato a Torino per imparare l’arte dei liquori. Ed è proprio ela-borando una serie straordinaria di elisir e di infusi che Gaspare sarà in grado di trovare la formula magica del suo primo e vero prodotto industriale: il Bitter all’uso d’Hollandia, un liquore dal brillante colore rosso, un gusto amaro-dolce. Gli ingredienti, frutta e radici di erbe aromatiche, insieme ad una media gradazione alcolica, lo trasformano immediatamente in un aperitivo dal gusto nuovo ed originale. Uno dei figli è Davide che, insieme a Guido, darà un impulso decisivo allo sviluppo dell’aziendaL’immagine Campari comincia ad essere collegata ad alcuni grandi artisti e cartellonisti dell’epoca: Cesare Tallone, Leonetto Cappiello, Marcello Dudovich, Adolfo Hohenstein ed altri ancora.L’avventura internazionale decolla definitivamente con l’apertura del nuovo stabilimento a Sesto San Giovanni nel 1904. Gli anni dieci e venti sono importanti per il futuro dell’azienda. Ecco nascere nel 1932 il Campari Soda la cui inconfondibile forma del flacone, disegnata da Depero, entra nella storia della comunicazione pubblicitaria.Nel 1973 il livello produttivo dello stabilimento di Sesto San Giovanni raggiunge già 120 milioni di Campari Soda, mentre la potenzialità del reparto liquori è intorno ai 5 milioni di bottiglie all’anno.Alla fine del 1994 la Campari, con l’acquisizione delle attività della Bols Group Italia, allarga la propria presenza nel campo delle bevande alcooliche, rientrando, in termini di volumi, tra le prime 30 Società del mondo nel campo degli spirits.Il 15 aprile 2004 trasferisce la produzione a Novi Ligure.

LO SVILUPPOLo sviluppo industriale provoca a Sesto un grande cambiamento so-ciale e politico. La popolazione si raddoppia in pochi anni. La città si trasforma da piccolo borgo agricolo a importante centro industriale. L’improvviso arrivo di nuovi lavoratori mette in crisi l’ordinamento sociale.Sorgono, già nel 1904, luoghi d’incontro alternativi alla Parrocchia, quali ad es. il Circolo Avvenire, promulgatore di iniziative culturali e sociali. Anche i cattolici fondano il Circolo San Clemente che propo-ne iniziative simili. Durante il periodo che precede la seconda guerra mondiale le fabbri-che di Sesto diventano un luogo di rifugio per lavoratori antifascisti

provenienti anche da altre regioni. La ripresa avviene solo a partire dalla metà degli anni ’30 in concomitanza con l’avventura coloniale. L’industria sestese si converte alla produzione di armi e, alla fine di quegli anni, nascono piccole e medie im-prese meccaniche ed elettromeccaniche

attirate dalla ricchezza di infrastrutture della città. Con l’inizio della seconda guerra mondiale l’antifascismo sestese si rafforza. Nell’imperversare della seconda guerra mondiale, la classe operaia reagisce con gli scioperi del marzo ’44. Seguono le deportazioni nei lager. Sesto San Giovanni è tra le Città decorate per la Guerra di Liberazione perchè è stata insignita il 18 giugno 1971 della Medaglia d’Oro al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.

DAL DOPOGUERRA…Nelle prime elezioni amministrative è eletto sindaco Abramo Oldrini, ex operaio deportato della Breda. La giunta Oldrini (1946 / 1962) gestisce uno dei periodi più impegnativi della città, dalla crisi al boom economico. L’amministrazione si impegna ad attuare una politica sociale rivolta alla costruzione di opere pubbliche, case, scuole, un ospedale ed il rifacimento strade: vengono fondate la biblioteca e le scuole civiche di pittura e musica. Dal 1962 al 1970 l’Amministra-zione Comunale affronta il problema della massiccia immigrazione di lavoratori meridionali che contribuisce ad una crescita impetuosa della popolazione residente (dal 1951 con 45.000 unità, al 1978 con più di 98.000).

…AD OGGINel 1996 nasce l’Agenzia Sviluppo Nord Milano, una società che opera per la riconversione delle aree dismesse e per la formazione di personale addetto alle nuove tecnologie. A Sesto negli anni ’90 si sta-biliscono grandi società come ad es. l’Oracle, Alitalia, Wind, Epson . Uno sviluppo rilevante l’ottiene il settore terziario, imprese impegna-te nel commercio all’ingrosso e nel trasporto merci. Parallelamente c’è un incremento sensibile delle attività creditizie e assicurative. Sesto non è più identificabile come la città delle fabbriche. Con la chiusura della Falck nel 1996 termina l’epopea delle grandi fabbriche sestesi. Da quel momento Sesto corre il rischio di veder dissipato il grande patrimonio storico, nel declino generale del suo sistema industriale.L’apertura della sede distaccata dell’Università Statale, sorta sull’area ex Marelli, da un senso concreto della trasformazione da una città operaia ad una città del lavoro, del sapere e della cultura.

PER RICORDARE…MIL - Museo dell’Industria e del Lavoro Il MIL nasce con l’obiettivo di tutelare la memoria storica e nel con-tempo cooperare affinché la città del futuro, che si dovrà costruire, possa radicarsi sulla base dei valori elaborati nel corso del ‘900.La prima iniziativa è la collocazione in città dell’itinerario storico che consente al visitatore di percorrere i luoghi più significativi della nostra storia. Il percorso segnato dai Totem “ La città delle fabbriche” attraversa e illustra Sesto; parte dalle 5 porte storiche d’ingresso alla città, attraverso le quali si accede alle ex aree industriali, cascine, centro storico.

Il Museo è collocato in un edificio del 1934, ex magazzino della Breda si-derurgica. La struttura del Carro-ponte risale agli anni ’30 e veniva usata per movi-mentare i rottami ferrosi. Nel Carroponte è collo-cata, ancora funzionante su rotaie, la locomotiva

Breda 830/017 del 1906.Lo spazio ospita svariate manifestazioni culturali (concerti spettacoli ecc.) oltre che la possibilità di percorrere i viali per l’intero perime-tro del fabbricato.Si accede al Museo dall’ex portineria della Bre-da, attualmente Archivio e Bottega Sacchi.La collezione di Giovanni Sacchi entra a far par-te del museo in quanto donata alla città di Sesto San Giovanni dallo stesso artista. Gli oggetti e i materiali raccolti riproducono fedelmente il laboratorio che ha rappresentato un luogo di grande importanza per il design industriale italiano. All’interno dell’edificio è situato l’originale maglio a vapore da 1500 kg, costruito intorno al 1910/20, di proprietà della Breda fucine.

LE VILLE DI SESTOVilla MyliusViene costruita intorno alla metà del XVIII secolo. La famiglia Mylius, di origine tedesca, vi si trasferisce verso la fine del settecento. Nel-l’ingresso e nei grandi saloni si potevano ammirare pregevoli affre-schi. Per più di un secolo i Mylius danno un grande contributo alla vita culturale di Sesto. Il loro salotto, come nella migliore tradizione settecentesca, diventa un luogo d’incontro di lette-rati, artisti, scienziati, politici e commercianti. Personag-gi come Monti, Manzoni, D’Azeglio, Cattaneo, Oria-ni e Hayez frequentano il salotto Mylius. I Mylius, imparentatesi con i Vigoni,

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altra nobile famiglia milanese, fanno costruire villa Mylius-Vigoni a Menaggio, oggi sede del centro italo-tedesco che s’interessa dei vari settori della vita pubblica e culturale dei due paesi. Dopo la prima guerra mondiale, nel 1921, il Comune acquista l’edificio per farne la propria sede . Il giardino della villa viene completamente trasformato; le diverse specie trapiantate e le numerose piante secolari lo rendono un vero e proprio “giardino botanico”.

Villa ZornFu costruita nei primi anni dell’ottocento dalla fami-glia Marzorati che vi dimo-ra per oltre mezzo secolo. Nel 1870 viene ceduta agli Zorn, ricca famiglia au-striaca che viveva a Milano. Un esponente della fami-

glia, Gustav , che era un valente pittore di cavalli, si afferma alla fine degli anni ’80. La sua notorietà lo fa incontrare con il re Umberto I, che gli commissiona un ritratto e lo onora della sua presenza nella villa di Sesto. Il parco viene arricchito di nuove, pregiate e rare varietà di piante. All’inizio del nuovo secolo la residenza Zorn è la più bella villa di Sesto. La famiglia Zorn non è insensibile alle drammatiche condizio-ni della comunità contadina ed interviene generosamente in tante occasioni. Durante la prima guerra mondiale si trasferisce in Austria e vende la villa al Conte Silva di Cinisello. Solo nel 1947 diventa pro-prietà del Comune e per diversi anni ospita la sede della biblioteca centrale, oltre che diversi enti ed associazioni.Il grande parco è a tutt’oggi giardino pubblico.

Villa TorrettaNel ‘500 era stata una sontuosa villa di campagna per i nobili milanesi. Nei secoli successivi il suo prestigioso ruolo decade, fino a divenire in parte dimora dei con-tadini che lavorano le campagne di questa

parte della periferia milanese e, addirittura, negli anni della guerra, rifugio e alloggio per gli operai della Breda. Quando nel 1981 il Consorzio Parco Nord decide di rilevarla dalla Breda, questa costruzione, simbolo della città di Sesto San Giovanni, pur conservando ancora parecchi elementi di interesse architettonico e artistico, era ridotta a poco più di un rudere. Ed è stato per salvare questo prezioso patrimonio che, fin da subito, il Consorzio comin-cia ad occuparsi della ristrutturazione della villa, ben conscio della difficoltà di questa ope-razione. I lavori iniziano nel 1997 ed hanno fine nel 2002.Gli affreschi originaria-mente presenti nella villa, importante me-moria storica dell’arte pittorica milanese del ‘700, sono stati ricollo-cati nei loro ambienti originari. In determinate occasioni è possibile la visita al pubblico e agli studiosi per ammirare i locali della villa e gli affreschi, finalmente recuperati a nuova vita e all’antico splendore. I dipinti meglio conservati sono quelli del grande salone rettangolare al primo piano dove, sotto il soffitto, lungo la parte alta delle pareti, corre una fascia di grandi riquadri dove vi sono raffigurate vedute di città e suggestivi luoghi di fantasia. Anche nel secondo salone, la fascia degli affreschi decora la sommità delle pareti: è possibile mirare vari stemmi gentilizi sontuosamente incorniciati, tra i quali lo stemma del re di Spagna Filippo IV e le inse-gne delle grandi famiglie milanesi come i Marino, gli Spinola,i Visconti e i Borromeo. Recentemente, sotto diversi strati di intonaci che si sono susseguiti nelle varie epoche, sono stati rinvenuti ulteriori pregevoli raffigura-zioni pittoriche, segni di un passato sontuoso che faceva di Villa Tor-

retta il luogo simbolo di Sesto San Giovanni.

Villa Visconti D’AragonaVilla Visconti d’Aragona De Ponti nasce nel XVI secolo. La storia di questa villa è legata fortemente alla persona di Giovanni Antonio Parravicini, cele-bre collezionista e com-mittente, che possedeva una ricca collezione di pit-ture, purtroppo disperse. Dal 1669 al 1721, per più di mezzo secolo, vi dimora e l’abbellisce con numerosi affreschi e decorazioni. In occasione delle sue nozze con Francesca Castiglio-ni, avvenute nel 1680, fa eseguire opere di grande valore: oltre agli stemmi degli sposi, il cigno dei Parravicini e il leone dei Castiglioni. Un salone è completamente affrescato con paesaggi e figure mitolo-giche che rappresentano: la Liberalità, la Sapienza, la Ricchezza e la Fortezza. Dopo la morte di Parravicini l’edificio diventa proprietà di altre famiglie nobili, i Visconti Borromeo e poi i Visconti D’Aragona, i quali la cedono nel 1873 alla intraprendente famiglia borghese dei De Ponti, che la possiede per quasi un secolo. All’epoca la villa è ripartita in tre corpi: uno ad uso industriale, filanda, un altro come abitazione patronale ed un ultimo dato in affitto con annessi cortile e giardino. Nel 1964 viene acquistata dal Comune che, dopo un accurato restau-ro, la destina come sede per la Biblioteca centrale, spazi per attività culturali e uffici per l’Assessorato alla Cultura.

Villa Puricelli GuerraLa prima notizia della villa Puricelli Guerra la troviamo nella mappa catastale ai tempi di Carlo VI nel 1721.La villa apparteneva all’ordine dei Gesuiti e sorgeva su una costruzio-ne preesistente datata intorno all’anno mille. Nel 1797, diviene proprietario della villa Giuseppe Manara che era stato fornitore di viveri dell’armata francese in Italia. Alla morte di Manara i suoi figli vendono,nel 1812, la proprietà a Giuseppe Puricelli Guerra. La caratteristica che distingue la famiglia Puricelli Guerra è la capacità di non limitarsi semplicemente ad amministrare i propri possedimenti, ma renderli produttivi ed innovativi.Il vero e il più grande innovatore è Giuseppe Gerolamo: fu lui che nel 1840 installa nel bel mezzo della costruzione, tra la corte civile, dove vive il proprietario e quella rustica destinata ai contadini e ai loro attrezzi, una filanda.Nasce così la prima impresa manifatturiera di Sesto. Nella filanda vengono installati macchinari d’avanguardia, tra i quali le macchine a vapore, per la prima volta in una filanda italiana, grosso successo premiato dalla società “Arti e Mestieri “di Milano, per la produzione di seta e merletti di alta qualità. Molti dei dipinti sono realizzati da Giuseppe, quali gli affreschi e quadri all’interno della villa e medaglio-ni in cotto raffiguranti personaggi dei Promessi Sposi.

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Quando prende possesso della villa, “Peppino” decide di abbellirla: promuove la costruzione di un’ala in stile neogotico, i cui arconi a sesto acuto del piano terra, che si aprono sul giardino, sono chiusi da vetrate a piombo sulle quali si intrecciano le iniziali della famiglia. Al primo piano si trovano due locali affrescati con disegni a tempera. In una delle due stanze Peppino ha romanticamente fatto scrivere “Julia”, dedicato alla moglie Giulia . Sul pavimento a parquet gli intarsi lignei formano disegni raffinati. Nel 1876 la filanda raggiunge un livello manifatturiero di buone proporzioni; in quell’anno l’artista “Peppino” decide di vendere l’impresa alla ditta tedesca Majer. La villa continua ad avere il suo splendore fino all’arrivo del nuovo secolo, quando muore Giuseppe e lascia i suoi amati quadri al Museo di Milano ed i suoi beni alla moglie Giulia.Negli anni del primo novecento per la villa finisce il periodo di splendore e donna Giulia Tittoni nel 1923 è costretta a venderla; viene acquistata dalla Ercole Marelli, che l’adibisce a dopolavoro e ad abitazioni per alcuni dipendenti. Per la villa è l’inizio della fine. Viene abbattuto tutto il fabbricato che ospita la filanda e quello che forma la corte rustica. La parte della vetrata a sinistra della corte civile è destinata a dopolavoro, e poi, più avanti ad asilo per i bambini dei dipendenti della Magneti Marelli, mentre la parte che dà sulla strada e quella del granaio viene adibita ad appartamenti.Nel 1970 il Comune acquista la villa e ne destina un’ala ad “Ente Co-munale di Assistenza”e, più tardi, alla “Comunità Alloggio”. Nel 1995, dopo un’accurata ristrutturazione, durante la quale ven-gono individuati muri databili attorno all’anno mille e un pavimento stradale del XIV e XV secolo, diventa sede di uffici comunali. Attualmente ospita il Settore Servizi Istituzionali e Comunicazione - l’ufficio commercio e l’URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico.

Villa PeluccaLa Pelucca si presenta come autentica villa perché la sua architettura non ha più nulla del castello fortificato né della cascina, se non altro per la presenza di una sala di rappresentanza e di una vasta decorazione pittorica. E’ arduo ricostrui-re oggi il profilo architettonico originale dell’edificio a causa di una profonda tra-sformazione avvenuta nel 1806, quando viene aggiunto un secondo piano e tra-sformato il corpo principale secondo il gusto neoclassico, per volontà del Vicerè d’Italia Eugenio di Beauharnais, che riser-

va a suo uso l’appartamento affrescato. Secondo il Mulazzani, la villa rappresenta il primo compiuto esempio di edificio Rinascimentale in Lombardia. Da un punto di vista artistico la fama della Pelucca è affidata agli affreschi di Bernardino Luini, pittore “delicatissimo e vago” secondo il Vasari, ispirato ad un sereno classicismo, certo uno dei Maestri della pittura lombarda del primo Cinquecento. Bernardino Luini (1480-1532) decora la villa intorno al 1520 su commissione di Girolamo Rabia. Gli affreschi originariamente distribuiti in quattro locali, com-presa la cappella, vengono in parte staccati dal restauratore Barezzi nel 1821 e custoditi nella Pinacoteca di Brera; altri vengono portati alla luce nel 1906 da Beltrami e anch’essi collocati a Brera. Attualmente solo la controfacciata della cappella conserva la sinopia di “Santa Caterina portata dagli Angeli sul Monte Sinai”. Della villa Pelucca, attraverso il corso dei secoli, rimane ancora oggi il nome malgrado i numerosi cambiamenti di proprietà. Nel 1927 il nobile Achille Pu-ricelli Guerra, la cui famiglia acquista la Villa nel 1816, la cede a Bianchi, Martinuzzi e De Ponti, rappresentanti del Comitato per la raccolta dei fondi per la Casa di Riposo, promosso dal Comune di Sesto San Giovanni. Proprio questo comitato la trasferisce a titolo gratuito alla Congregazione Comunale di Carità che assume l’onere di gestire la Casa di Riposo fino alla fondazione dell’IPAB nel 1949.

Villa CampariLa villa, costruita nel 1826 dalla nobile famiglia Arese, assume l’appellati-vo di “Casa Alta”. Il conte Francesco Arese, conqui-stato dalle idee rivolu-zionarie napoleoniche e risorgimentali, subisce il carcere dello Spielberg. Nel 1903 la villa diventa proprietà di Davide e Guido Campari, figli di Gaspare, fondatore della grande azienda, per stabilirvi la propria abitazione. Nell’ampio parco vi costruiscono la loro nuova, più vasta e moderna fabbrica di liquori. Le ragioni per cui i fratelli Campari per realizzare il loro progetto di espansione dell’azienda scelgono “Casa Alta” sono da attribuire, secondo alcuni storici dell’economia, a fat-tori tipicamente economici e infrastrutturali: come la linea tramviaria Milano- Monza per il trasporto della mano d’opera, i collegamenti con il nord Europa assicurati dalla ferrovia del Sempione, la presenza di un’abbondante falda di acqua purissima. Questo è confermato dal fatto che la scelta dei Campari viene ripe-tuta, negli anni immediatamente successivi dai Breda, Marelli e Falck.Fortunatamente la società Campari dimostra un eccezionale attacca-mento alle proprie radici: compie infatti, per più di un decennio, un attento restauro, che conferisce nuova vita alla palazzina come dimo-ra dell’ospitalità Campari e museo storico dell’azienda. La villa con-serva all’esterno il suo aspetto originario di costruzione vagamente neoclassica, e al suo interno è ancora arredata con mobili, quadri e oggetti o già presenti nel 1903, all’atto dell’acquisto, o successivamen-te aggiunti dalla famiglia Campari.Davide Campari vi trasferisce lo studio che possiede in via Manzoni a Milano; particolarmente suggestiva è la ricostruzione del Caffè Risto-rante Campari, già in galleria Vittorio Emanuele, realizzata sulla base di fotografie d’epoca.

NATURA

Al confine con i comuni di Bresso, Cinisel-lo Balsamo e Milano sorge il vasto Parco Nord Milano di circa 600 ettari.La sua ideazione risale alla fine degli anni ‘60, ma è solo nel 1975 che viene rico-nosciuto dalla Regione Lombardia come parco regionale.

La sua gestione è affidata ad un Consorzio composto dai sei comuni intorno al parco e dalla Provincia di Milano.Il parco sorge in un contesto tra i più densamente urba- nizzati d’Europa, caratterizzato dal- la presenza di storiche fabbriche (oggi quasi del tutto scomparse a seguito della dein-dustrializzazione) e grandi quartieri edilizi che, nel tem- po, hanno saldato la periferia nord di Milano al suo hinterland senza alcun disegno ur-banistico. Grazie all’istituzione del Parco, i residui appezzamenti agricoli scampati alla ce-mentificazione e condannati a scomparire in breve tempo, sono stati in parte bonifi-cati, rinverditi ed attrezzati per la fruizione pubblica; in parte sono rimasti intatti, a te-stimonianza delle profonde modificazioni subite dal territorio. I boschi più maturi, oltre 60 ettari, e i filari che bordano i percorsi ciclopedonali, sono composti da piante ora alte 15-20 metri.

A cura dell’URPUfficio Relazioni con il Pubblico

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Via Boccaccio, otto appartamenti assegnati dal Comune

DALLA CITTA’

Entro marzo 22 alloggi

Il cantiere di via Boccaccio (an-golo via Donizetti) sta ormai per chiudere i lavori, e la cooperati-

va di costruzione Camagni-Olmini consegnerà entro marzo ventidue appartamenti in locazione a canone concordato (all’incirca 50 euro an-nui al metro quadro), come previsto dalla legge regionale 431/98. Di que-sti, quattordici verranno assegnati dalla cooperativa stessa, mentre ot-to andranno invece a famiglie indi-cate dal Comune, che aprirà dal 20 novembre al 22 dicembre un appo-sito bando.I criteri da soddisfare per l’asse-gnazione sono stati scelti da quelli indicati dalla Regione Lombardia al-l’interno del Piano casa: gli assegna-tari saranno scelti tra famiglie sotto sfratto, giovani coppie e portatori di handicap, con un reddito non supe-riore ai 39 mila euro annui. Insieme agli appartamenti, in via Boccaccio troverà spazio anche un asilo nido di 220 metri quadri.“E’ un ulteriore passo i avanti nel-la concretizzazione del piano casa

- commenta Demetrio Morabito, Vi-cesindaco con delega all’Urbanistica -, finora tutti i progetti che abbiamo presentato sono stati approvati dal-la Regione”.Chi fosse interessato a presentare la domanda, può farlo ritirando la documentazione presso l’ufficio ca-sa di via Benedetto Croce, l’uffici di relazioni con il pubblico e le sedi di circoscrizione. La domanda andrà

poi presentata di persona all’ufficio casa previo appuntamento telefoni-co allo 02-24885243.Dopo via Boccaccio, in ordine di tempo toccherà all’apertura delle due operazioni Aler in via Bergomi e sull’area Transider, rispettivamen-te 14 alloggi (ricavati dai sottotetti) e 30 alloggi da assegnare a canone moderato secondo le liste presenti in Comune.

Comune, mano tesa ai morosi

Attualmente sono novecento sono gli alloggi di proprietà dell’amministrazione comu-

nale. E novecento famiglie, assegna-tarie della casa grazie all’inserimen-to nelle liste presso l’Ufficio casa, s’impegnano mensilmente a cor-rispondere un canone di affitto al Comune, commisurato a una serie di parametri, tra cui anche il reddito, ma comunque inferiore ai valori di mercato.Negli scorsi mesi il Servizio Gestio-ne Patrimonio ha rilevato uno sco-

stamento tra le entrate accertate e quelle effettivamente riscosse: in pratica, mancano all’appello oltre 500mila euro, dovuti al mancato pagamento degli affitti da parte dia alcune famiglie. Da marzo l’Ammi-nistrazione è attiva sul fronte della morosità, e cerca di venire incontro alle famiglie insolventi, proponendo l’eventuale rateizzazione, fino a 50 euro al mese, dell’importo dovuto al Comune. “I casi conclamati di morosità non sono più di un ottantina - spiega

l’Assessore ai Lavori pubblici Vin-cenzo Amato -, abbiamo già spedito loro una lettera e siamo convinti di recuperare presto il denaro man-cante, anche per una questione di giustizia nei confronti di chi il ca-none lo paga, e soprattutto di chi ancora aspetta in lista d’attesa l’as-segnazione di un alloggio”. Questio-ne di principio, ma anche problemi reali. Il mezzo milione che manca servirà, tra l’altro, anche alla manu-tenzione degli stabili comunali.

Per recuperare il denaro previsti anche pagamenti a rate

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SOCIALE

Disabili, il Comune vuole valorizzarne le potenzialità

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Un servizio che permette ai giovani disabili di scopri-re le proprie potenzialità e

di integrarsi al meglio nel mondo dello studio e del lavoro. E’ quanto viene offerto da parte degli opera-tori del Comune di Sesto, insieme alla cooperativa Spazio Aperto, nel centro diurno per disabili (Cdd) di via Boccaccio a partire da questo settembre. Servizio Formazione e Autonomia è il nome dell’iniziati-va. In pratica, questa consiste in un percorso personalizzato di durata massima di quattro anni, durante il quale i disabili autosufficienti nelle funzioni primarie (“Una ventina - spiega l’Assessore ai Servizi alla per-sona Alessandro Pozzi - numero che esaurisce la domanda nella città”) che escono dalla scuola dell’obbligo

e cui non si aprono automaticamen-te le porte delle scuole superiori, né quelle del lavoro, possono svolgere attività e laboratori.“Per molti di essi crediamo esista-no potenzialità ancora da scoprire - continua l’assessore - che potran-no significare in futuro un’esistenza più indipendente e magari anche più distante dal centro polivalente di via Boccaccio”.Il servizio Formazione e Autonomia non sostituisce l’aiuto della famiglia, ma lo affianca e mira al duplice obiet-tivo di alleviare parzialmente l’impe-gno dei genitori e dei parenti, e al tempo stesso di scoprire attitudini e capacità inespresse e sconosciute allo stesso disabile, spesso per un eccesso di protezione da parte dei famigliari. I disabili vanno aiutati, ma

questo non vuol dire che non pos-sano anche riuscire ad aiutarsi da sé. E’ la conquista dell’autonomia il più bel traguardo che si possa rag-giungere. “in ogni caso - conclude l’assessore - l’intervento dello Sfa è condiviso in ogni sua parte con i fa-miliari, che anzi collaborano alla sua implementazione durante gli orari di permanenza a casa del disabile”. Le attività svolte all’interno del cen-tro, dall’orientamento temporale alle attività motorie, ai laboratori didattici, informatici, manuali, oltre che a valorizzare le capacità degli utenti, serviranno anche a “integrar-li- conclude l’assessore - meglio in città, dove spesso chi ha bisogno si trova di fronte a barriere, archi-tettoniche e mentali, che possono diventare insormontabili”.

Badanti,lo sportello fino ad autunno

Continua con successo il proget-to dedicato alle assistenti familia-ri. Oltre al corso di formazione, in città è presente uno sportello del Comune che ha come obiet-tivo quello di fare incontrare do-manda e offerta del servizio e al

tempo stesso monitorare un fe-nomeno che diventa sempre più importante nel settore sociosa-nitario. Lo sportello per assistenti fami-liari continua la sua attività fino a tutto il mese di giugno 2007.

Tutto su Qualificare

Volete scoprire tutto sul corso Equal - Qualificare per assisten-ti familiari, tenuto presso la sede Cgil di Sesto San Giovanni dal 2 maggio al 30 settembre 2006?Un esauriente articolo con tutte le informazioni è presente sul sito del Comune: www.sestosg.net

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AMBIENTE

Media Valle del Lambrodalla Provincia 200mila euroSarà Fimiani il presidente del Parco: “Entro primavera un tratto di ciclabile e la prima parte di verde”

Il primo atto concreto sarà la si-stemazione dei 21mila 900 me-tri quadri dell’area cosiddetta

“Quarzo”, la porzione di parco della Media valle del Lambro che separa viale Italia da via Cadore e dai bordi della Tangenziale Nord. Verde nuovo, insomma, da aggiungere al bottino del parco della Media valle del Lam-bro. Insieme al verde, il rosa di una nuova pista ciclabile, con il prolunga-mento della tratta che va dal ponte che sorvola le corsie della tangenzia-le fino al cavalcavia Vulcano. “Si verrà a completare in questo modo una vera e propria autostrada ciclabile - spiega l’Assessore all’Ambiente Fa-

bio Fimiani - che unisce il Parco Nord al Parco della Media Valle del Lambro”. Il grosso del finan-ziamento dei la-vori sarà a carico della Provincia di Milano (200mila euro a fronte di un esborso di 40mila euro da parte delle

casse comunali). “Questo progetto, prosegue Fimia-ni - sarà pron-to entro la fine della prossima primavera, e ci aiuterà a miglio-rare la qualità della vita in un quartiere, co-me quello della Pelucca, che ha proprio nella scarsità di ver-de e di qualità ambientale uno dei suoi punti

deboli”. Entro la fine dell’anno sarà pronto il piano generale del futuro parco a opera di Francesco Borella, architetto paesaggista e ideatore del Parco Nord.

Fabio Fimiani, nel frattempo, è stato nominato presidente del parco per una durata di tre anni (prorogabile in futuro di altri tre). La carica, co-me le altre all’interno del direttivo del parco, verrà ricoperta a titolo gratuito, in un consiglio che vede la presenza anche degli assessori al-l’ambiente di Brugherio e Cologno Monzese.

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CULTURA

Torna “Il Sacro in Musica”Cori e melodie di NataleLa nona edizione dell’evento fino al 23 dicembre

L’Avvento del Natale a Sesto già da nove anni si allieta sulle note de “Il Sacro in

musica”, la rassegna corale e sin-fonica dedicata proprio ai temi di carattere religioso. “Anche quest’anno abbiamo deciso di unire gli spirituals e i canti corali, frutto di una fervida creatività po-polare, a composizioni più struttu-rate e celebri, opera di grandi come Mozart, Bach e Puccini - spiega l’As-sessore alla Cultura Monica Chittò -, ma la novità è che abbiamo af-fiancato concerti il sabato sera alle rappresentazioni domenicali”.Com’è tradizione, i concerto si ter-ranno nelle parrocchie della città, non solo in centro ma anche nelle chiese più periferiche e decentra-te, per favorire la partecipazione di tutti. L’ingresso è gratuito in tutte le manifestazioni. Ecco le date e i luo-

ghi dell’iniziativa. Il programma com-pleto è consultabile sul sito www.sestosg.net

PROGRAMMA

Sabato 1� dicembre, ore 21.00 Chiesa San Giorgio, via Migliorini 2 (Villaggio Falck)Coro La Miniera, di Sesto San Gio-vanni, diretto da Renzo BertoldoEnsemble Vocale Calycanthus di Pa-rabiago, diretto da Pietro Ferrario“Tra corolle di buio e di luce”

Sabato 23 dicembre, ore 21.00Chiesa San Giovanni Battista, via SaviCoro Wieck di Sondriodiretto da Domenico Innominato“Concerto di Natale”

Coro La MinieraLa Miniera nasce nel 1980 a Sesto

San Giovanni e si caratterizza per un repertorio fortemente perso-nalizzato, scritto in larga parte dal direttore Renzo Bertoldo.

Ensemble Vocale Calychantus L’ensemble è nato nel 1997. E’ composto da coristi di area mila-nese e varesina, tutti provenienti da qualificate esperienze corali. Le scel-te danno largo spazio alla musica sacra e profana per coro a cappella, accanto allo spiritual, al folklore eu-ropeo toccando anche jazz e pop music.

Coro WieckIl coro Clara Wieck dell’Associa-zione Musica Viva, si è costituito a Sondrio nel 1997. Il repertorio comprende composizioni polifoni-che rinascimentali, romantiche e del Novecento a cappella o con accom-pagnamento strumentale.

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Per tutto il mese: arte, cucina e solidarietà

DALLA CITTA’

Quante bancarelle a Natale!

Si avvicina dicembre, e con lui anche il conto alla rovescia natalizio. Chi non vuole farsi

trovare impreparato a ridosso delle festività ed essere costretto a un tour de force a rotta di collo per comprare regali e pacchettini, può dosare lo sforzo nei fine settimana a venire. Dalla prima domenica di dicembre infatti Sesto aprirà piazze e giardini a innumerevoli bancarel-le, per soddisfare tutti i gusti della strenna natalizia. Non dimentichiamoci però i Crea-tivi di casa nostra, che domenica 17 dicembre domenica dalle 8 alle 20 saranno nel piazzale della par-rocchia di Santa Maria Ausiliatrice, con replica domenica 24, a ridosso del Natale.E se a partire dal 6 dicembre chiun-que potrà farsi incartare il regalo dai volontari della Sos Sesto dentro il Centro Commerciale Vulcano, il

9 e 10 dicembre in piazza Petazzi e piazza IV novembre sarà possi-bile acquistare stelle di Natale per sostenere l’Ail, l’associazione lotta contro le Leucemie, Linfomi e Mie-lomi. Sempre il 10 dicembre, ma in via Cesare da Sesto, si apre la serie di mercatini allestiti dall’Unio-ne commercianti cittadina. Prodotti natalizi in mostra e in vendita dalle 8 alle 20. Chi ha in mente di festeggiare un Natale equo e solidale potrà sempre fare incetta di prodotti al mercatino allestito dall’associazione Chico Mendes e da Legambiente, sabato 16 e domenica 17 dalle 8 alle 20 in piazza Martiri di via Fani. La stessa domenica 17, dalle 8 alle 20, è previsto l’allestimento di bancarelle a cura dell’Unione Commercian-ti in via Picardi, nel tratto tra viale Matteotti e viale Casiraghi. Giovedì 21 e venerdì 22 è il turno

del’associazione “Arti e mestieri”,

che propone dalle 8 alle 20 in piazza

Petazzi un mercatino di prodotti

artigianali, etnici o comunque ispi-

rati a un Natale differente da quello

festeggiato “in serie” e cui siamo

abituati.

Da non sottovalutare, infine, per i

cultori della corsa al regalo dell’ul-

timo momento, il mercatino last

minute allestito dall’Unione com-

mercianti il giorno della Vigilia nelle

vie Puricelli Guerra, Cavour e Dan-

te, dalle 8 alle 20.

Babbo Natale, con tutti questi ap-

puntamenti, non avrà che l’imbaraz-

zo nella scelta dei regali; la nostra

solidarietà va però anche alle po-

vere renne che dovranno sobbar-

carsi tutto il fardello il giorno della

Vigilia.

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DALLA CITTA’

Teatro per la PaceA Gorazde sul palco va in

scena la Pace. La cittadina bosniaca, abitata da genti a

prevalenza musulmana e devastata per anni dalla guerra, cerca di ri-sollevarsi proprio attraverso la pro-mozione di spettacoli teatrali ed è arrivata negli scorsi anni a creare un festival che sta assurgendo alla scena internazionale, attirando oltre ottocento realtà teatrali e l’atten-zione di parecchie città europee (su tutte, la basca San Sebastian).Il Festival internazionale dell’ami-cizia di Gorazde 2006 ha ospitato Hybris, uno spettacolo della com-

pagnia sestese Opus Personae già messo in scena in città nel-la scorsa stagione. “Pensiamo di proseguire su questa strada - spiega Demetrio Morabito, Vicesindaco con delega alla cooperazione internazionale -, stendendo un patto di ami-cizia con Gorazde che miri a promuovere questo festival e alla diffusione della cultura del-la pace”. In programma ci sarà anche una serie di laboratori teatrali legati a questa nuova iniziativa, che Opus Personae pensa di organizzare a Sesto.

Preado, giovani alla riscossaIl laboratorio-ragazzi viaggia su quattro ruote

Se girate per la città e vi im-battete in un capannello di ragazzi intorno a un pulmi-

no colorato, vi trovate in una delle tappe di “Preado on the road”. Non dovete cambiare marciapiede, piut-tosto avvicinatevi e guardate da vi-cino quello che ragazzi ed educatori sono capaci di fare insieme.“Preado” è un progetto del Comu-ne nato nel 2002 e che in questi anni si è esteso a macchia d’olio in tutti i luoghi dove i ragazzi si ritro-vano e stanno insieme.Ma che cos’è? Fisicamente, progetto e personale, operatori ed educatori

della cooperativa Icaro 2000, passa-no tutti dentro al pulmino. E girano per le strade di Sesto, alla ricerca di ragazzi tra i 14 e i 17 anni, da coinvolgere ogni volta in un labora-torio: fotografia, arte, storia: non fa differenza. L’importante è svolgere un’attività e nel frattempo imparare il rispetto del prossimo e scoprire quale può essere la propria voca-zione. Sì, perché molti tra i giovani di Preado hanno terminato la scuola dell’obbligo e ancora non sanno se proseguire o no. “Si tratta di ragazzi e ragazze in un’età difficile - spiega Monica Chit-

tò, assessore alla Cultura e Politiche giovanili - che spesso hanno bisogno di essere coinvolti in questi labo-ratori, ma che di loro volontà non farebbero il passo di andare in qual-che centro. In questo modi, invece, è il progetto che va da loro”. Le cifre per ora segnalano il succes-so dell’iniziativa: “Sono una cinquan-tina i ragazzi che stabilmente colla-borano con Preado - spiega Chittò -; alcuni sono nuovi, ma molti hanno già fatto quest’esperienza in passato, e scelgono di proseguire con noi”. Un certo successo lo ha avuto an-che il fatto che i frutti delle fatiche dei giovani sono stati valorizzati, ultimamente, con esposizioni orga-nizzate in diversi luoghi della città: “La Notte Bianca doveva essere il vernissage della loro mostra foto-grafica, ma per via della pioggia quel-la data è saltata. Comunque abbiamo recuperato, e le foto dei ragazzi sono state espo-ste in due piazze cittadine - con-clude l’assessore -, e con un gradi-mento tale da farci capire che anche in futuro sarà questa la strada da seguire”.

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CULTURA

Ti ricordi di Malabrocca?La ciclabile del Carroponte dedicata alla Maglia nera

Palco e pedali. In altre parole la storia di Luigi Malabrocca, un racconto dai tratti un po’

epici e molto operai è passata nello spazio di un pomeriggio dal rosa delle piste ciclabili al rosso del sipa-rio del Mil, dove il 26 novembre è stato messo in scena per la seconda volta “La maglia nera, gesta e inge-gno di Luigi Malabrocca”, spettaco-lo di prosa e musica prodotto dal Teatro Filodrammatici di Milano.Malabrocca e Museo del Lavoro, ovvero un percorso comune che la leggendaria maglia nera e il nuovo museo-teatro di Sesto hanno co-perto percorrendo assieme molte importanti tappe negli ultimi mesi.A cominciare dal 21 settembre 2006, data dell’inaugurazione del museo, guarda caso proprio con lo spettacolo dedicato a Malabrocca, che di lì a poco sarebbe entrato per sempre nella Storia del ciclismo italiano, dopo esserne stato per de-cenni una leggenda. All’inaugurazione della pista ciclabi-

le e dopo una biciclettata di ro-daggio dal Rondò al Carropon-te, passando per il parco Nord, Malabrocca è stato ricordato da un suo illustre collega, un certo Gianni Bugno maglia non nera ma Rosa nel 1990 e Iridata nel 1991 e nel 1992, oltre che da Alcide Cerato, presidente dei ciclisti professionisti di Feder-ciclismo, e dal giornalista del-la Gazzetta dello Sport Marco Pastonesi, autore di numerosi libri dedicati al pedale e al Giro d’Italia. E dopo la pedalata e i discorsi, altre parole, ma questa volta re-citate per tutti e gratuitamente da Matteo Caccia, del Teatro Filodrammatici. Sempre parole per lui, comunque, per chi ha reso la Maglia nera, riservata all’ul-timo corridore nella classifica gene-rale del giro d’Italia, un simbolo di riscatto per un’intera generazione di italiani che preferiva gli eroi del ciclismo ai nomi del calcio, adorava

e litigava per Bartali e Coppi, ma finiva per identificarsi nella tenacia di chi arrivava in fondo a tutte le corse, magari distaccato di decine di minuti, ma sempre puntuale en-tro il tempo massimo consentito.

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POLITICA

La voce dei partitiOlga TalamucciAvere una città pulita e un sistema di smal-timento dei rifiuti che

tenda allo sviluppo sostenibile è un obiettivo che possiamo porci fin da subito e impegnarci a raggiunger-lo nel secondo mandato del Sinda-co Oldrini. Il passaggio dalla poco positiva gestione della ditta Aimeri alla Società Core, che già gestisce l’impianto del forno con il recupe-ro dell’energia, sarà segnato da un primo periodo di prova che servirà a delineare più efficacemente l’or-ganizzazione del servizio di igiene urbana. Al monitoraggio del servizi, oltre ai competenti uffici comunali, parteciperà anche una commissio-ne consigliare speciale e i presidenti delle circoscrizioni, che hanno sul-l’argomento un ruolo fondamenta-le. Sarà predisposto il contratto di servizio, ottimo mezzo con il quale sviluppare un sistema di comunica-zione efficace che sappia parlare sia ai cittadini italiani che a quelli che provengono da altre nazioni, agli amministratori dei condomini, alle associazioni dei commercianti, im-portante sarà focalizzare l’attenzio-ne verso i bambini e le bambine.Il rispetto del contratto di lavoro e il mettere a disposizione strutture e mezzi decorosi per il personale, invitando al dialogo tra la dirigenza e i lavoratori per l’organizzazione del servizio , dovrebbero essere il segnale vero del cambiamento.Gli obiettivi da mettere in campo sono: aumento della raccolta dif-ferenziata, migliore gestione del-la piattaforma ecologica (forse ne sarà necessaria una seconda) lotta alle discariche abusive, migliore di-slocazione dei cestini, la pulizia dei marciapiedi, revisione nell’organiz-zazione degli orari della raccolta, risolvere il problema della pulizia degli spazi verdi e massima diffusio-ne delle informazioni sulle emissioni del forno. Programma ambizioso ma necessario per il bene della no-stra città.

Franca LanducciLunedì 20 novembre, il Consiglio Comunale ha discusso (e approvato)

una delibera della giunta, con la qua-le l’amministrazione riconosce un risarcimento di due milioni e mezzo di euro ai proprietari di un’area di Cascina Gatti, espropriata alla fine degli anni ottanta del novecento. Anche se la decisione è stata pre-sa per evitare guai peggiori (gli ex-proprietari, infatti, si erano rivolti al tribunale e il rischio, per il Comune, era di essere condannato a pagare somme molto maggiori), resta co-munque il fatto che tutti i cittadini sono chiamati a ‘pagare’ per scelte sbagliate delle passate amministra-zioni. E’, però, incredibile che i con-siglieri della maggioranza abbiano apertamente sostenuto in consiglio comunale che tutto è stato sempre fatto per il meglio e per un non meglio identificato ‘bene comune’; ma ancora più grave è il fatto che il nostro ineffabile sindaco si prepari a pagare il risarcimento non in soldi, ma in concessioni edilizie che vanno al di là delle previsioni del piano re-golatore. I cittadini di Cascina Gatti, dunque, stiano attenti, perché una nuova colata di cemento è pronta a riversarsi nel loro quartiere, come ‘pagamento’ agli ex-proprietari delle aree espropriate: ancora una volta la giunta di sinistra presenta ai cit-tadini il conto da pagare per la sua incapacità amministrativa.

Alessandra Tabacco“Sono i cittadini di Sesto San Giovanni, e solo lo-ro, a doversi esprimere

sulla realizzazione di una moschea nella nostra Città”. Il gruppo della Lega Nord da tempo si è dichiara-to contrario alla costruzione di una moschea in via Vittorio Veneto, zo-na centrale della Città. La moschea sorgerebbe molto vicina alla chiesa di Santo Stefano, la Parrocchia stori-ca di sesto. La Lega Nord chiede da mesi con interpellanze presentate al

Sindaco, di impedire la realizzazione della moschea, anche a fronte della contrarietà dimostrata dagli stessi cittadini residenti, mentre per il mo-mento non c’è stata ancora nessuna risposta scritta da parte dell’Ammi-nistrazione di centro sinistra, con il risultato che si sta creando paura e allarmismo tra i residenti. “Il proble-ma credo sia sentito non solo dalla Lega Nord, che osteggia la possibili-tà di avere a Sesto una Moschea, ma dagli stessi sestesi”. Per questo ho chiesto all’ammini-strazione comunale di indire urgen-temente una consultazione cittadina sull’argomento, in modo che siano gli stessi sestesi ad esprimere de-mocraticamente se vogliono oppure no una moschea nella nostra città. Mi auguro che la ex-Stalingrado, con il buonismo e l’assurda tolleranza che dimostra la sinistra in questi ca-si, non diventi la Sesto musulmana, ovvero da città delle fabbriche a cit-tà dei minareti! Credo che ci siano problemi ben più seri ed importanti di cui occuparsi, anzitutto per mi-gliorare la vita ai sestesi, al posto che impiegare il tempo per risolvere i problemi dei musulmani! Per quan-to riguarda la Lega Nord l’impegno è quello di impedire che il Sindaco conceda la possibilità di realizzare una Moschea sia in via Veneto che in altre zone di Sesto.

Lorenzo Gorgonzola La raccolta e trasporto dei rifiuti, la pulizia stra-dale e gli altri servizi

di igiene urbana passano di mano. Dall’azienda Aimeri, la cui gestione è stata per vari motivi rovinosa, al Co.re (Consorzio Recuperi Energe-tici). Per la nostra amministrazione comunale, che fa parte del consorzio e ne ha designato i responsabili,sarà occasione di dimostrare se oltre al coraggio dell’investimento econo-mico, si riuscirà complessivamen-te a garantire una miglior gestione aziendale, puntando sull’efficienza e sulla professionalità. Nessuna pregiu-

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POLITICA

diziale riguardo ad un servizio che torna pubblico, sono il controllo e “le persone che fanno la qualità …”, ma l’occasione è importante per di-mostrare più efficienza del servizio “privato”. Oltre alla Commissione Speciale istituita con il compito di monitorare la situazione,rimandiamo ai cittadini l’onere di verificare sul campo. Co-raggio Re-ivestiamo, que-sta volta però con i risultati.

Silvio La CorteLa legge finanziaria per il 2007, in approvazione in questi giorni, contie-

ne, tra l’altro, alcune interessanti novità che riguardano i servizi edu-cativi per la prima infanzia: finanzia-menti alla realizzazione di asili nido e sostegno alle cosiddette “sezioni primavera” nella scuola dell’infanzia, specificatamente rivolte ai bambini tra i 24 e i 36 mesi.Tale sperimentazione prevede per-sonale adeguato nel numero e qua-lificato nella mansione, un numero ridotto di bimbi, strutture adeguate all’età. Sarebbe interessante che an-che Sesto San Giovanni raccogliesse questa occasione che consente tre vantaggi: snellisce le liste di attesa dei nidi, diminuisce i costi per le fa-miglie (la scuola materna costa mol-to meno del nido), mantiene Sesto San Giovanni all’avanguardia nella sperimentazione educativa, con be-nefici positivi su tutta la collettività.

Gaspare GrassaIl Gruppo SDI condivi-de con quello del PRC la più numerosa rappre-

sentanza, dopo i DS, della coalizione di maggioranza in Consiglio Comu-nale. Abbiamo sempre manifestato lealtà e comprensione nei confronti del Sindaco, supportato nelle scelte della sua Giunta dal contributo di idee e proposte della nostra com-ponente politica più di quanto lo sia stato dalle altre. Costatiamo, ormai nella fase conclusiva del quinquennio, di aver avuto più oneri che onori. I prossimi mesi saranno decisivi per verificare il consenso e la soddisfa-zione dei cittadini sulla complessiva attività della Giunta e del Consiglio (spesso lasciato in disparte duran-te la costruzione delle scelte). Non dovranno esserci battute d’arresto né sulle scelte fatte (Piani Integrati d’Intervento, servizi affidati in house, impulso alla qualità dei servizi so-ciali, incremento ed efficacia della produttività della macchina comu-nale) né su quelle progettate per la città futura. Si tratta delle aree Falk e del progetto di Renzo Piano la cui attuazione interessa e dovrà cor-rispondere alle attese cittadine in quanto a qualità della vita, ma dovrà favorire l’assetto urbanistico, eco-nomico e sociale d’una area vasta come l’area metropolitana milanese e l’intera Lombardia. E’ indispensa-bile impedire eventuali speculazioni, dobbiamo prevenire comportamen-ti campanilistici e di basso profilo

tali da non intralciare il percorso della riorganizzazione del nostro territorio e nel contempo il ruolo e lo sviluppo della città.

Marco GaleoneI Popolari - UDEUR già negli scorsi mesi si sono espressi in favore della

ricandidatura del sindaco Giorgio Oldrini valutando molto positiva-mente l’attività sua e della Giunta.Ora che tutti i partiti del centrosini-stra hanno indicato Giorgio Oldrini come prossimo candidato sindaco dell’Unione ci siamo messi all’opera per preparare la nostra bozza di programma.Pensiamo che la prossima ammi-nistrazione debba continuare la politica urbanistica e della casa ini-ziata in questi anni, arrivando rapi-damente alla definizione del piano di ristrutturazione delle aree Falck, alla realizzazione del nuovo Piano di Governo del Territorio, di abitazioni per i cittadini meno abbienti e per le giovani coppie.Pensiamo vada potenziata l’assisten-za agli anziani, ai bambini e ai giovani, che vada abbattuto l’inquinamento, migliorata la pulizia della città.Valutando il risultato positivo delle elezioni regionali, quando quattro partiti riformisti (Ds - Margherita - Socialisti e Udeur) hanno parte-cipato insieme nel segno dell’Ulivo, i Popolari dell’Udeur di Sesto sono disponibili a ripetere questo felice esperimento nelle prossime elezio-ni amministrative.

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Le emergenze Uffici comunaliAnagrafe 022496338Anziani 023658361Artigiani 0224440412Asili nido 022496355Biblioteca Centrale 0236574324Biblioteca dei Ragazzi 0222470092Biblioteca Marx 022421560Centro Informazione Donna 0224885356Centro Socio Educativo (C.S.E.) 023657441Centri di Vacanza - Bibbona 0224885262Circoscrizione 1 (Rondò Torretta) 0236574211Circoscrizione 2(Rondinella/Baraggia/Restellone) 022489594Circoscrizione 3 (Isola del Bosco/delle Corti) 0224440433Circoscrizione 4 - (Pelucca/Falck) 022489412Circoscrizione 5 (Cascina Gatti/Parpagliona) 022482779Commercio 0224440415Concessioni Cimiteriali 022496269Difensore civico 0224440460Edilizia Privata 022496266Edilizia Residenziale Pubblica 0224885265ICI 0224885601ICIAP 0224885220Informagiovani/Gulliver 0236518954OrientaLavoro 0224440420Polizia Amministrativa 0224440418Polizia Locale 02249191Scuole Civiche 0236574327Segnaletica e semaforica 022496265Servizio Sociale 023657451Sport 0224885246Stato Civile 022496336Stranieri 0254412364 800801500Tarsu (Tassa Smaltimento Rifiuti) 0224885602Tosap (Tassa Occupazione Suolo Pubblico) 0224885603URP - Uff. Relaz. con il Pubblico 0224440460 0224440411URP Numero Verde 800304040

Aem Gas 800199955Aem Gas Pronto Intervento 025255 Acquedotto Centralino 02895201Acquedotto Servizi Clienti 800428428Carabinieri 112 Guardia di Finanza 117 Polizia di Stato 113 Pronto Intervento Polizia Locale 0226225050Pronto Intervento Sanitario 118Soccorso Stradale 116 Telecom Guasti 187Vigili del Fuoco 115 0222475433

Forze dell’ordinePolizia Locale 02249191Carabinieri 0224121300 Guardia di Finanza 0222470037 022405473 Polizia di Stato 022488211

TrasportiA.T.M. 800808181 Autolinea Linate/Malpensa Caronte autoservizi 022407954Informazione Trenitalia 892021Radio Taxi 0224888Taxi 1° Maggio 022421989Taxi Rondò 0226224458

Assistenza casaCore S.p.a Rifiuti Ingombranti 800329650Esattoria 0222470182Enel 800900800

Servizi variMilano Metropoli Agenzia di Sviluppo 0224126540Centro per l’Impiego 026605651Inps 02249581Parco Nord 022410161Proxima 02266502

AnimaliCanile Intercomunale Monza 039835623Centro Veterinario - Via C. Marx, 155 0224405353

SanitàAmbulanza S.O.S. 022425466A.S.L. informazioni sui servizi 800777888 Guardia Medica 840500092 Ospedale 02262571 Ospedale - Uff. Relaz. con il Pubblico 0226257240Ufficio d’Igiene 0224982740 Unità Operativa di Malattie Infettive 0226257532Visite specialisticheCentro Unico Prenotazioni 0226257286Pronto Farmacia Il tuo farmacista in linea 800801185

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