UN VIAGGIO NELL’ ANTICHITA’, PASSANDO PER IL

MEDIOEVO CRISTIANO E VIAGGIANDO VERSO IL

RINASCIMENTO E L’EPOCA MODERNA

LARI

• Il borgo di altitudine 130 m. s.l.m., con circa 1000 abitanti è situato alcentro delle Colline Pisane, tra la pianura Pisana e il colle su cui sorgeva laRocca di Montanino.

• Lari è stato a lungo il capoluogo del comune omonimo,situato sulle colline pisane, una delle zone più belle diToscana: oggi è parte di un comune nato dalla fusionecon la cittadina di Casciana Terme, distante circa ottochilometri; la nuova amministrazione ha preso il nome diCasciana Terme-Lari.

LA ROCCA LARIGIANA VISTA DALL’ALTO

L’origine di questo insediamento è incerta, le varie ipotesi gli attribuiscono origine etrusca, romana e/o longobarda; il nome Lari è anch’esso incerto, si pensa alla parola latina “larix” (larice) o ai “Lari”, gli dei del focolare.

DALLA GIURISDIZIONE PISANA A QUELLA FIORENTINA

• Un documento del 1044 attestava già l’esistenza di un Castello, donato successivamente al Vescovo di Pisa. Alla fine del XIII secolo Lari inizia ad assumere una notevole importanza strategica e diviene sede di Capitanato civile e militare, sotto la giurisdizione della Repubblica Pisana. Dopo due secoli di scontri tra Pisa e Firenze, nell’Ottobre del 1406 Lari entra a far parte della Repubblica Fiorentina e diviene sede di Vicariato.

L’INCASTELLAMENTO E’ UN FENOMENO TIPICO MEDIEVALE : LE ALTURE AVEVANO UN’IMPORTANZA STRATEGICA FONDAMENTALE.LA COLLINA LARIGIANA E’ STATA SIN DAL PERIODO ETRUSCO UN SITO AMBITO E AMPIAMENTE UTILIZZATO.NEL MEDIOEVO INIZIA LA LOTTA TRA COMUNI .PISA E FIRENZE NON SONO A DI MENO E LOTTANO ACCANITAMENTE FINO AL 1406, ANNO IN CUI LA ROCCA LARIGIANA CADRA’ IN MANI FIORENTINE.NEL PERIODO MEDICEO LARI E LA SUA ROCCA RAGGIUNGONO IL MASSIMO SPLENDORE SIA DAL PUNTO DI VISTA POLITICO, SIA DAL PUNTO DI VISTA STRUTTURALE: UNA DOPPIA CERCHIA DI MURA, UNA ESTERNA ED UNA INTERNA, PROTEGGONO LA ROCCA CASTELLANA.

LA MAGNIFICENZA DELLA POTENZA FIORENTINA

Fu proprio nel XV e XVI secolo, sotto il potere della famiglia dei Medici, signori di Firenze, che la struttura fiorentina di Lari fu ulteriormente potenziata: la rocca, il suo terrapieno e il borgo furono fortificate e l’accesso fu garantito da tre porte, di cui due ancora esistenti: Porta Fiorentina, Porta Maremmana; la terza, Porta Volterrana a sud, fu abbattuta nel 1780 per permettere l’ingresso dei carri al mercato.

• Documentato nell' XI secolo l'attuale Castello, da cui è possibile dominare una ampia distesa di territorio, diventa ben presto oggetto delle lotte tra Pisa e Lucca. Dal XII secolo di proprietà degli Arcivescovi di Pisa, il Castello divenne nel 1230 dimora della potente famiglia pisana degli Upezzinghi. Divenuto a partire dal 1289 importante roccaforte di confine della Repubblica di Pisa è più volte assediato alle truppe della Repubblica di Firenze. Nel 1406 Firenze conquistò Pisa e con essa Lari, che elevò a capoluogo delle colline pisane.

• Il Castello divenne così dimora dei Vicari, governatori fiorentini e membri delle più nobili famiglie cittadine (Medici, Pitti, Peruzzi, Strozzi, Degl'Albizzi,...), che lo trasformarono nei secoli in una lussuosa residenza, atta ad ospitare i regnanti di Toscana (da Cosimo I Medici a Leopoldo II Asburgo).

• Il Vicario larigiano estendeva il suo potere su un territorio molto vasto, che andava dalla costa tirrenica alle podesterie di Palaia e Peccioli, mentre verso sud raggiungeva Riparbella ed a nord Pontedera. Per tutto il XV secolo, ogni volta che Pisa si ribellò a Firenze, Lari partecipò attivamente ai tentativi di ristabilire l'autonomia da Firenze. Con il XVI secolo la cittadina è definitivamente nelle mani dei fiorentini, che provvedono a rafforzare ed abbellire il Castello. Grandi opere tutt'ora esistenti, vennero intraprese tra '400 e '500: Francesco da San Gallo nel 1530 e David Fortini nel 1559 restaurarono le fortificazioni; le facciate sul cortile interno vennero decorate con stemmi commissionati ad Andrea (1435-1525), Luca il giovane (1475-1548) e Giovanni della Robbia (1469-1529/30), Benedetto (1461-1521) e Santi Buglioni (1494-1576).

All'interno furono realizzati numerosi affreschi, le architravi furono pregevolmente ornate, una Madonna con Bambino venne realizzata da Andrea della Robbia su modello di Luca della Robbia per adornare la camera da letto del Vicario Alessandro Segni. Gli ampi locali del Castello furono abitazione dei Vicari fino al 1848, anno in cui questa carica fu abolita e rimpiazzata dal pretore. Il Castello fu quindi trasformato in Palazzo Pretorio, funzione che ha svolto fino al 1962.

STEMMA DEI PERUZZI STEMMA DEI MEDICISTEMMA DEGLI ALBIZZI

STEMMA DEGLI STROZZI STEMMA DEI PITTI

PORTA MAREMMANA

ACCESSO AL BORGO DAL VERSANTE PAESANO CHE SI

RIVOLGE VERSO LA MAREMMA TOSCANA

PORTA FIORENTINA

ACCESSO AL BORGO DAL VERSANTE PAESANO CHE SI RIVOLGE VERSO LA CITTA’ EGEMONE:

FIRENZE

PORTA VOLTERRANA

SITUATA A SUD, ERA IL PRINCIPALE ACCESSO AL BORGO FORTIFICATO ED ERA DOTATA

DEL CLASSICO PONTE LEVATOIO COSTRUITO A META’ DEL 1400. FU ABBATTUTA NEL

1780 PER PERMETTERE L’INGRESSO DEI CARRI AL MERCATO, CHE AVEVA IL SUO

CENTRO NELLA PIAZZA INTERNA .

LE LOGGE DEL MERCATO

Nel 1559 i larigiani chiesero al ducaCosimo I di poter realizzare una piazzacon loggia coperta per il mercatosettimanale.La loggia venne terminata nel 1565con l’apposizione dello stemmamediceo.Nel 1625 fu affrescata.Danneggiata dal terremoto del 1846 fuinteramente ricostruita modificandol’impianto originale che era a tre archi.Nel ventennio fascista sopra la loggiavenne costruita la casa del fascio,attualmente sala consiliare e sededegli archivi postunitari.

IL CASTELLO DEI VICARI

Il castello dei vicari è situato nel centro di Lari.Il comune di Lari, è stato in passato sede di importanti magistrature pisane, fiorentine, toscane e dello Stato italiano.Vi furono condotti anche processi per stregonerie sotto la direzione della dell’ Inquisizione romana.Sorge su una collina già abitata in epoca antica.La Rocca superiore di Lari, il castello, forse già esistente in epoca longobarda, distrutta secondo alcuni nel 1164 dai pisani, venne ricostruita tra il 1230-1287 dalla potente famiglia degli Upezzinghi, ribelli al comune di Pisa e qui rifugiatisi.Ben presto però gli Upezzinghi furono ricondotti all’obbedienza della repubblica marinara e nel 1289,per intervento di Guido da Montefeltro, il castello di lari tornò sotto il controllo di Pisa.Nell 1725 il castello è vittima di una frana, durante la quale perse la vita il figlio del vicario e rimase distrutta la parte esterna del palazzo dei vicari.Per i lavori di restauro fu preventivato una cifra di 3000 scudi. Un progetto che prevedeva la ricostruzione di tutto il complesso non venne approvato, per il divieto dell’Arcivescovo di Pisa, che vantava ancora diritti di proprietà sul castello.I lavori, terminati nel 1775 si limitarono alla ricostruzione delle parti distrutte.I primi tentativi di rilancio in funzione turistica risalgono agli anni ’70 e ’80 del xx secolo.

All’ epoca risale anche un progetto di restauro realizzato dall’ architetto Giuseppe Pezzini, successivamente ripreso dallo Studio Ceccanti.Ma bisogna aspettare il 1989, anno della fine della guerra fredda, perché anche a Lari l’attenzione si sposti dalla militanza politica alla riscoperta dell’ identità locali. All’inizio degli anni ’90 furono un gruppo di giovani organizzatisi nell’ associazione culturale «il castello», appoggiati dal sindaco di Lari all’ora Giovanni Bacci, decide di ridar vita al castello, da anni chiuso completamente al pubblico.All’epoca furono anche fatti degli studi storici sull’edificio e dei saggi che portano alla scoperta di importanti cicli pittorici, reperti archeologici etruschi (vasellame) e romani (sculture in marmo).Così nel 1996-2007,tutto il complesso è stato restaurato. Nel 2014 il castello si è arricchito di un’ulteriore opera d’arte.

Mappa del borgo

IL VICARIATO DI LARI RESTERA’ IN VIGORE FINO AL 1848 QUANDO IL CASTELLO DIVERRA’ SEDE DI PRETURA PER PIU’ DI UN SECOLO, FINO AL 1968.

• Eretto nell'XI secolo e situato in posizione dominante, il castello dei Vicari è accessibile mediante una rampa di 95 scalini che fiancheggia il maestoso basamento scarpato, posto a protezione della planimetria circolare ai cui centro appare quanto resta dell'antica fortezza. Nel piazzale, le

facciate del palazzo dei Vicari, del palazzo dei Cancellieri e del carcere recano 92 stemmi dei diversi podestà di Lari.

• All'interno del castello si possono visitare la sala del tribunale del '700, la sala dei tormenti, con gli strumenti di tortura, e i sotterranei, con le prigioni in uso dal XVI al XIX secolo

Le sale storiche conservano reperti archeologici, numerose opere d'arte dei Della Robbia e resti di affreschi del '300 e del '400.

LA CELLA SOTTERRANEA DENOMINATA«L’INFERNO» E LA CELLA N° 5.

NEI SOTTERRANEI DEL CASTELLO E’ STATARITROVATA UNA CELLA, PER COSI’ DIRE, DIMASSIMA SICUREZZA DOVE IL PRIGIONIEROINDISCIPLINATO VENIVA RINCHIUSO AL BUIO, INBALIA DELL’UMIDITA’ E DEI TOPI.SICURAMENTE E’ UNO DEGLI AMBIENTI PIU’INQUIETANTI DELL’ANTICA DIMORA, INSIEMEALLA CELLA N° 5.Giovanni Princi, meglio conosciuto come il "Rossodella Paola", morì il 16 dicembre 1922 nel Carceredel Castello dei Vicari di Lari. Il giovane braccianteagricolo di quarantuno anni era figlio di Luigi Princie Paola Giannessi. Ancora libero, fu tradito dallasua avversione al regime fascista…. Era il 15dicembre 1922 quando il Princi oltraggiò ungerarca del regime fascista. Che cosa sia avvenutoquella notte tra il 15 ed il 16 dicembre del 1922 èancora avvolto da fitto mistero. Di certo c'è che ilmattino seguente il "Rosso" fu portato cadaverealla propria abitazione. Secondo la versioneufficiale dell'autorità fascista il Princi si eraimpiccato all'inferriata della propria cella, lanumero cinque; quindi si trattava di suicidio. Orac’è chi giura di vederlo vagare, come anima inpena nelle cupe notti invernali, nei locali delcastello.

• Al centro del cortile si trova l'antica cisterna del castello; al suo fianco sorge la cappella dello Sposalizio della Vergine, con le 10 caratteristiche celle da cui i detenuti potevano seguire le funzioni religiose. I restauri e la rivalorizzazione storica del complesso, avvenuta a partire dal 1991, sono opera dell'associazione culturale “Il Castello”, sostenuta dall'amministrazione comunale: la rocca ospita frequentemente mostre di pittura, recite di poesia ed esposizioni di antichi reperti e congegni bellici.

• È stato inaugurato sabato 20 febbraio 2017 il Museo Dinamico del Castello dei Vicari di Lari. L’antica fortezza riapre le sue porte ai visitatori presentando un nuovo percorso di visita, all’insegna dell’innovazione: la storia di un antico centro di potere della Toscana, che fu sede di un Vicariato fiorentino, viene oggi riscoperta e raccontata grazie alle nuove tecnologie. Il tutto incorniciato all’interno del borgo di Lari, dal fascino tutto toscano, la cui storia fa da sfondo al racconto narrato lungo l’itinerario di visita.

La Chiesa parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta e San Leonardo, con la bellissima Madonna dei Della Robbia.

In Lari esisteva già una chiesa nel X sec. Fu ampliata nel 1420. Interventi di restauro si registrano nel1682, nel 1811 e nel 1846-51. Conserva della struttura originaria le fondamenta nella parte absidale.Nel 1910 nuovi lavori di restauro trasformarono la chiesa allora barocca nell’attuale stile neo-gotico.

Interno della Chiesa propositura Santa Maria Assunta e

San Leonardo di Noblac

La chiesa risulta già esistente nel X secolo, periodo in cui il culto del santo occitano Leonardo limosino si diffonde in Toscana e nelle Colline Pisane. Nel corso dei secoli la chiesa ha subito molte trasformazioni.

Una lapide sull'architrave del portale ricorda che nel 1420 fu ampliata; a questa fase appartengono le due statue in marmo, l'Angelo e l'Annunciata di Andrea di Francesco Guardi, scultore del Quattrocento pisano. La chiesa fu poi rinnovata in stile barocco e probabilmente fu allora che scomparvero i cicli ad affresco che la decoravano.

Risalgono al 1910 i lavori che conferirono all'edificio un aspetto neogotico; più tardi sulla parete sinistra fu collocato il notevolissimo rilievo in terracotta invetriata con la Madonna col Bambino di Giovanni della Robbia, che proveniva dalla Cappella dei Vicari del Castello.

Nella chiesa si conservano oggi tele cinque-settecentesche.

Molto interessante anche la moderna Via Crucis. Particolarmente originale è la figura dell'uomo-televisionato nella stazione della Crocefissione.

Madonna con Bambino di Giovanni Della Robbia

La Madonna con Bambino di Giovanni Della Robbia, qui trasferita nel 1921dal Castello, venne commissionataall’artista fiorentino dal Vicario Alessandro diPiero di Mariotto Segni nel 1524.

I Della Robbia erano una famiglia di scultori italiani, specializzata nella tecnica della terracotta policroma invetriata inventata da Luca, che aprì una redditizia bottega a Firenze.

L’adorazione dei pastori di Cipriano Melani Opera unica

Il dipinto riportato alla luce, raffigurante "l'adorazione dei pastori, risale al 1644 ed è di Cipriano Melani, restaurato e pronto per essere esposto ed ammirato nella Chiesa di San Leonardo e Santa Maria Assunta a Lari.

Per un lunghissimo periodo il quadro è rimasto coperto di polvere nel deposito della Chiesa, nel completo anonimato, ed è stato il professor Roberto Ciardi che ha voluto il restauro.

Il dipinto ha ritrovato il suo splendore ad opera della dottoressa Maria Teresa Leotta, restauratrice d’arte, dopo circa un mese e mezzo di lavoro.

Tutte le opere dell’autore sono andate perdute durante la Seconda Guerra Mondiale ed una sola opera “Il Martirio di Sant’Agata”, non del tutto attribuibile all’artista è collocata nella Chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno a Pisa.

Quindi Lari, nella sua Chiesa parrocchiale, ospita l’unico esemplare di dipinti esistente di sicura attribuzione al pittore Cipriano Melani».

MONUMENTO AI CADUTI LARIGIANI DELLA GRANDE GUERRA 1915-1918

Il monumento si compone di dueparti, nella parte superiore èpresente una statua di un soldatoche sorregge un fucile, simbolo deigiovani combattenti.Alla base del soldato compareun’aquila.Nella parte inferiore è presente unalapide in cui compaiono i nomi deicaduti di Lari nella Grande Guerra.La parte superiore della lapide ècontraddistinta da un bassorilievo nelquale sono rappresentate scene divita campestre, nel centro del fregiocampeggia una ghirlanda formata dafoglie di lauro e quercia all’internodella quale è presente una iscrizionecommemorativa ai combattenti per lapatria. Esso fu realizzato nel 1923dopo ampie discussioni pubbliche.

Oratorio della Madonna della Neve, chiamato anche Oratorio della Madonna

di Valcella, si trova sulla strada che da Lari conduce a Crespina.

Fu edificato nel 1634 alle porte del paese, sulsito di un edificio religioso preesistente.Insieme all’altro oratorio del Carmine si segnalacome esempio rilevante di architettura minorebarocca di gusto classicista. È preceduto da unportico dal carattere monumentale, sorretto dapilastri e colonne.

L’interno a navata unica appare spoglio, fattaeccezione per il bell’altare in marmi dedicatoallo Spirito Santo, opera di uno dei piùaccreditati scultori pisani delSettecento, Giovanni Battista Vaccà. Vi figuraun affresco staccato raffigurante la Madonnacon Bambino. All’ingresso si trovaun’acquasantiera datata al 1757. L’oratorio ha ilcarattere di piccolo santuario essendo statometa fino agli inizi del Novecento dipellegrinaggi mariani.Negli ultimi anni è stato completamenterestaurato grazie all’interessamento del Prof.Roberto Paolo Ciardi in collaborazione con laParrocchia.

Oratorio della Madonna del Carmine

In origine intitolato ai Santi Roccoe Giovanni Battista, nel XVIIsecolo venne dedicato al Carmineper la presenza dei Carmelitani edella loro Confraternita.A croce greca, la chiesa èpreceduta da un portico quadratoe da belle colonne ioniche, conall’interno un altare maggiorebarocco in stucco, un tabernacolocon una Madonna con il Bambinoa rilievo.

• Nell’antico paese di Lari, all’interno del Castello, c’è un grande palazzo dipinto di giallo. È il piccolo Pastificio Famiglia Martelli: artigiano nello spirito, tradizionale nella sostanza.

Qui lavorano gli eredi della secolare arte bianca pisana. Qui, tra gesti lenti e macchinari d’epoca, nasce una pasta di semola 100% artigianale.

LE CILIEGIE : UN TESORO LARIGIANO

EVENTO IMPORTANTE: la Sagra delle ciliegie (si svolge nell’ultima Domenica di Maggio e prima di Giugno).

Uno degli eventi storici del panorama gastronomico toscano è sicuramente la Sagra delle Ciliegie, che si tiene a Lari (PI) dal 1957.

Durante la Sagra sarà possibile gustare e acquistare le squisite Ciliegie di Lari, insieme ai prodotti da esse ricavati quali ad esempio le confetture, nel mercato delle ciliegie. Per tutta la durata dell'evento sono previsti eventi collaterali quali animazione e musica dal vivo.

I TRE SETTORI ECONOMICI NEL SECOLO SCORSO

Il Settore Primario

La campagna …

… una preziosa risorsa

1928 – Lari vista da Ponente

1928 – Lari vista da Levante

Il Settore Secondario

1911 – Pastificio Meini

Il Settore Terziario

e botteghe

1911 – CHINCAGLIERIA (vecchia merceria)

1911 – antico teatro e botteghe varie

Gli antichi negozi

Il Settore Terziario

Mercato a Lari

1908 – mercato sulla Porta Volterrana

1908 – mercato nella piazza principale

L’ antico e grande

Il Settore Terziario

Trasporto pubblico

e turismo

1928 – « la Cinquantaccia» linea di trasporto persone

1911 – albergo e trattoria sul ponte

Le persone venivano in campagna in villeggiatura

dalle città vicine anche per curarsi alle terme

di Casciana

I TRE SETTORI ECONOMICIDI OGGI

Il Settore Primario

COLTIVAZIONI

ALBERI

DA FRUTTO

PESCO VITE

CILIEGIO ULIVO

Il Settore Primario

COLTIVAZIONE

DI ORTAGGIZUCCHINE

MELANZANE

POMODORICAVOLO NERO

Il Settore Secondario

ARTIGIANATO

PASTA MARTELLI ARMATURE STORICHE DI SALVADORI

Il Settore Terziario

COMMERCIO

MACELLERIA CECCOTTI

BOTTEGA DELLE SPECIALITA’

MACELLERIA BALESTRI BOTTEGA DI CANFREO