una ollana di uaderni - cittametropolitana.bo.it · il cuoco luigino - scuola dell’infanzia...

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Una collana di quaderni... Da cosa nasce l’idea di una collana di quaderni? Dal bisogno di fare ordine in un certo senso. Il bisogno di raccogliere i pensieri, le idee, le voci e le tracce di chi ha dato e continua a dare, a suo modo, con le sue competenze e le sue conoscenze, un contributo importante alla creazione di una cultura dell’arte nel suo rapporto con la prima infanzia. Allora l’idea di questa collana racchiude in sé tutto il senso della documentazione: vuole essere una memoria storica, un riferimento, uno strumento di riflessione e uno stimolo per chi deciderà di prendere tra le mani queste pubblicazioni. Non saggi, non libri, ma quaderni; maneggevoli, pratici, semplici nella loro struttura e, a volte, forse anche imperfetti. Perché la scelta è proprio quella di creare un documento facilmente fruibile, con l’unica pretesa di dare un senso e una restituzione ai contributi avuti, per non perderli e per renderli visibili. Emozioni e riflessioni tradotte in parole per descrivere e raccontare il teatro per bambini, i vari linguaggi artistici e il mondo che ci gira attorno. Artisti, educatori, insegnanti, professori, pedagogisti, ricercatori, politici… realtà italiane e straniere… identità diverse vogliono essere racchiuse in questa collana. Esperienze e vissuti altri che trovano un punto di incontro nel rapporto sinergico tra le arti e la prima infanzia. E chissà che partendo proprio dalla prima infanzia, dalle origini, i “Quaderni di Visioni di futuro, visioni di teatro” non possano soffermarsi anche su altre età, sui bambini più grandi e sui ragazzi, seguendo il continuo intrecciarsi delle arti con la vita. Quaderno n°7 La Baracca - Testoni Ragazzi e la Granarolo s.p.a., in collaborazione con il Coordinamento Pedagogico Provinciale di Bologna, hanno istituito nell’anno scolastico 2006/2007 il Premio Claudio Massari per progetti realizzati da istitu- zioni educative sul tema “Arte e prima infanzia (0-6 anni)”. In questa seconda edizione sono quattordici i servizi educativi 0-3 e le scuole dell’infanzia ad aver partecipato. Quattro i vincitori. Tutti i progetti, redatti e documentati dagli stessi partecipanti, sono raccolti in questo quaderno.

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Una collana di quaderni...Da cosa nasce l’idea di una collana di quaderni? Dal bisogno di fare ordine in un certo senso. Il bisogno di raccogliere i pensieri, le idee, le voci e le tracce di chi ha dato e continua a dare, a suo modo, con le sue competenze e le sue conoscenze, un contributo importante alla creazione di una cultura dell’arte nel suo rapporto con la prima infanzia.Allora l’idea di questa collana racchiude in sé tutto il senso della documentazione: vuole essere una memoria storica, un riferimento, uno strumento di riflessione e uno stimolo per chi deciderà di prendere tra le mani queste pubblicazioni. Non saggi, non libri, ma quaderni; maneggevoli, pratici, semplici nella loro struttura e, a volte, forse anche imperfetti. Perché la scelta è proprio quella di creare un documento facilmente fruibile, con l’unica pretesa di dare un senso e una restituzione ai contributi avuti, per non perderli e per renderli visibili. Emozioni e riflessioni tradotte in parole per descrivere e raccontare il teatro per bambini, i vari linguaggi artistici e il mondo che ci gira attorno. Artisti, educatori, insegnanti, professori, pedagogisti, ricercatori, politici… realtà italiane e straniere… identità diverse vogliono essere racchiuse in questa collana. Esperienze e vissuti altri che trovano un punto di incontro nel rapporto sinergico tra le arti e la prima infanzia.E chissà che partendo proprio dalla prima infanzia, dalle origini, i “Quaderni di Visioni di futuro, visioni di teatro” non possano soffermarsi anche su altre età, sui bambini più grandi e sui ragazzi, seguendo il continuo intrecciarsi delle arti con la vita.

Quaderno n°7La Baracca - Testoni Ragazzi e la Granarolo s.p.a., in collaborazione con il Coordinamento Pedagogico Provinciale di Bologna, hanno istituito nell’anno scolastico 2006/2007 il Premio Claudio Massari per progetti realizzati da istitu-zioni educative sul tema “Arte e prima infanzia (0-6 anni)”. In questa seconda edizione sono quattordici i servizi educativi 0-3 e le scuole dell’infanzia ad aver partecipato. Quattro i vincitori. Tutti i progetti, redatti e documentati dagli stessi partecipanti, sono raccolti in questo quaderno.

Il perché di un premio...Il Premio Claudio Massari nasce nell’anno scolastico 2006/2007 da una collabo-

razione tra La Baracca - Testoni Ragazzi, la Granarolo s.p.a. e il Coordinamento Pedagogico Provinciale di Bologna.

L’intenzione è quella di valorizzare le esperienze esistenti all’interno dei servizi edu-cativi per la prima infanzia, nel rapporto tra arte e educazione, e allo stesso tempo stimolare ed incentivare una ricerca originale, sia a livello educativo che artistico.

Il premio è dedicato a Claudio Massari, l’artista che, alla fine degli anni settanta, fondò La Baracca – produzione teatrali e il primo Centro di Teatro Ragazzi di Bologna.

La scelta di intitolare questa iniziativa alla sua memoria non è un caso. Il ricordo di un professionista come Claudio, che in altri tempi è riuscito a realizzare sogni e portare avanti nuove idee, vuole rappresentare un auspicio per il futuro.

In un qualche modo ci piace pensare che l’entusiasmo e l’energia che hanno carat-terizzato la sua vita possano essere un esempio implicito di attivismo e ricerca.

Perciò questo premio vuole essere un ringraziamento speciale a lui… perché se oggi, nella nostra realtà, si è arrivati a riconoscere ufficialmente la validità del rappor-to tra arte ed educazione, è anche merito suo.

In questi trent’anni a Bologna si è creato un dialogo tra il mondo educativo e quello artistico, che, grazie alla reciproca conoscenza e stima, ha dato vita ad una intensa collaborazione.

Questo premio ne è testimonianza.La speranza è che il linguaggio artistico, in tutte le sue forme, sia riconosciuto come

mezzo di conoscenza necessario e che pertanto si possa sviluppare con continuità all’interno dei contesti educativi.

I servizi 0-3 e le scuole dell’infanzia devono essere i primi luoghi in cui spronare una ricerca progettuale e incoraggiare un continuo miglioramento.

La seconda edizione del Premio Claudio Massari, rivolta al territorio provinciale di Bologna, ha messo insieme 14 progetti. Di seguito riportiamo le schede di presenta-zione, così come sono state elaborate dagli stessi partecipanti.

Questa raccolta vuole dare voce alle realtà educative che si sono confrontate con l’arte e, nello stesso tempo, vuole suscitare confronti, discussioni e azioni, determi-nando così un clima propositivo per chi lavora con i bambini.

Un riconoscimento quello del Premio Claudio Massari che speriamo possa essere stimolo per perfezionare sempre più le proposte offerte all’infanzia nel rapporto tra arte e educazione.

Per questo continuiamo a credere che il Premio possa diventare, nel tempo, un punto di riferimento e un forte incentivo… per continuare a realizzare sogni e portare avanti nuove idee.

Francesca NerattiniLa Baracca - Testoni Ragazzi

Pensar per storie - Scuola dell’infanzia Cantalamessa p. 7

indice

Voci e suoni - Nido d’infanzia Primavera

Pomeriggi a teatro - Nido d’infanzia/centro per bambini e genitori Piccole Invenzioni p. 37

Il cuoco Luigino - Scuola dell’infanzia S.Angelo Custode

Facciamo teatro!?!?!? - Scuola dell’infanzia Scagliarini

Dal libro al cinema, la scuola Lanzarini ci racconta… - Scuola dell’infanzia B.Lanzarini

Musica maestro!!! - Nido d’infanzia Girotondo p. 21

Io mi ricordo - Scuola dell’infanzia Giorgio Nicoli

I racconti del bosco - Nido d’infanzia San Donato

Storie di una foglia - Nido d’infanzia R.Viganò

Ascoltare ed esprimere emozioni - Nido d’infanzia Calicanto p. 11

Di faccia in faccia - Scuola dell’infanzia Coop Azzurra p. 17

Giochiamo con i suoni - Nido d’infanzia Zaccherini Alvisi

Progetto Lemadis “il gobbo Tabagnino” - Scuola dell’infanzia Attilia Neri p. 29

p. 25

p. 33

p. 41

p. 45

p. 49

p. 53

p. 57

p. 61

Il bando p. 65

Il progettoRefeRente Teresa Pedrazzi

fascia d’età dei bambini a cui è Rivolto 3 – 6 anni

ambito aRtistico Arti Visuali

contesto

Progetto realizzato nel corso dell’attività didattica

insegnanti/educatoRi coinvolti

Teresa Pedrazzi, Mila Betti e Anna Driol

espeRti coinvolti Carlotta Ferrozzi, presidente associazione Funamboli

modalità di coinvolgimento degli espeRti Attività svolta presso il Remida Anzola, il centro di riciclaggio creativo gestito dall’associazione Funamboli, partner del progetto, per avviare il percorso sulla narrazione come da programmazione annuale

Obiettivi educativiSensibilizzare al tema dell’ecologia e del riciclaggio attraverso un approccio ludico; esplorare i materiali favorendo l’espressione personale; sostenere lo svi-luppo del pensiero prima metaforico poi narrativo del bambini; intrecciare diversi linguaggi espressivi per stimolare la creatività, finalizzata in questo particolare caso all’invenzione di storie aventi come protagonisti i materiali di scarto, che possono plasmarsi sull’immaginario infantile favorendo l’uscita dagli stereotipi.

CANTALAMeSSAScuola dell’infanzia

Bologna

Pensar per storie

7

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Linee artisticheIl progetto nasce dall’idea che ogni materiale abbia un’anima e che sia in grado di comunicare con il soggetto che vi si pone in relazione facilitando così la na-scita di processi creativi che permettano un originale approccio alla conoscen-za, poiché evocativi di esperienze di vita quotidiana che attraverso la metafora si trasformano in altre esperienze, in altre storie.

Articolazione del progetto realizzato- 4 dicembre 2008: visita a Remida- febbraio/marzo 2009: realizzazioni grafiche dei bambini- da marzo a maggio 2009: costruzione del quaderno-librone dell’uscita

a Remida e giro del librone nelle famiglie per condividere con i genitori l’esperienza fatta e avere una restituzione con i loro pensieri

- 12 giugno 2009: la responsabile Carlotta Ferrozzi viene in visita a scuola per rileggere con i bambini il quadernone e filmarne insieme la rilettura.

classi, sezioni o gRuppi coinvolti

gruppo della sezione dei 4 anni

peRiodo e duRata del pRogetto

da dicembre 2008 a giugno 2009

Documentazione dell’esperienza e visibilità Il progetto documentato raccoglie le immagini, i pensieri, le parole e le grafiche dei bambini durante e dopo la vista svolta a Remida il 4 dicembre 2008, le do-cumentazioni dell’esperienza sono tutte allegate.

Breve valutazione del progetto realizzato Il contesto offerto dall’atelier e dall’emporio Remida favorisce in coloro che vi entrano la creatività in più direzioni poiché gli scarti di produzione e lavorazione industriale utilizzati possono essere evocativi di esperienze di vita quotidiana che attraverso la metafora si trasformano in altre esperienze che possono far nascere storie.Il progetto ha permesso ai bambini di cooperare per la costruzione di una storia collettiva ed ha facilitato in particolare i bambini dotati di un linguaggio verba-le poco articolato ad arricchire la narrazione grazie alle opportunità descrittive offerte dai materiali presenti presso il Remida, materiali diversificati capaci di avviare descrizioni sensoriali particolareggiate. Nel favorire lo sviluppo del lin-guaggio l’attività di narrazione ha attivato nei bambini processi importanti di memoria coinvolgendo la loro capacità immaginativa, la fantasia e la creatività insieme alla sfera emotiva.

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Attorno al progettoil pRogetto Realizzato è in continuità con altRi pRogetti Realizzati negli anni pas-sati? se sì quali? No

sono stati Realizzati altRi pRogetti tRa aRte ed educazione, anche non in continuità con quello pResentato? se sì, quali? No

si tRatta dell’inizio di uno specifico peRcoRso? se sì, come dovRebbe evolveRsi? Come da programmazione annuale di sezione si intende attraversare il filone della narrazione anche nel successivo anno scolastico, proseguendo nello spe-cifico percorso iniziato, per meglio completarlo e dare spazio ad ulteriori livelli di sviluppo

Documentazione allegataImmagini; un film relativo alla rilettura dei bambini del librone fotografico del-l’uscita a Remida, con allegata restituzione finale delle famiglie sull’esperienza vissuta dai loro bambini; presentazione del progetto in power point con le imma-gini dei lavori svolti dai bambini una volta tornati a scuola.

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Il progettoRefeRente

Carlotta Ferrozzi

fascia d’età dei bambini a cui è Rivolto 0 – 3 anni

ambito aRtistico del pRogetto Teatro - Arti visuali - Multimedialità

contesto

Progetto realizzato nel corso dell’attività didattica

insegnanti/educatoRi coinvolti

Coccolini Michela, Pellicciari Simona, Pisconti Lucia

Obiettivi educativi Il progetto nasce per aiutare i bambini all’ascolto di sé e degli altri: inizialmente erano in difficoltà a relazionarsi e a rispettarsi. Domanda generativa del progetto: come far aumentare le capacità di ascolto?Dalle storie: in esse i bambini sembrano trovare lo strumento che catalizza la loro attenzione, soprattutto nelle storie che trattano emozioni forti (paura, rabbia e gelosia).I bambini hanno bisogno di esprimere e condividere questi sentimenti.

Linee artisticheLe linee artistiche del progetto sono state:- pittura a cavalletto in atelier: allo stesso gruppo di bambini viene proposta

la rilettura delle storie e la possibilità di esprimerle graficamente, mettendo a loro disposizione una vasta gamma di colori, per dare la libertà di tirar fuori le proprie emozioni con i colori che più le rappresentano e che

CALICANToNido d’infanzia

Bologna

Ascoltare ed esprimere emozioni

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spesso sono diversi dalle suggestioni cromatiche dei libri;- drammatizzazione attraverso i travestimenti;- pittura sul corpo, per trasformarsi.

Articolazione del progetto realizzatoSeguendo l’interesse dei bambini per queste emozioni abbiamo pensato di proporre nelle attività a piccolo gruppo la lettura dei libri preferiti per poi dar ascolto alle loro emozioni personali, al modo di vederle, di sentirle e quindi condividerle con gli altri.Poi, allo stesso gruppo di bambini, viene riproposta la rilettura della storia prima di potersi esprimere graficamente, tramite la pittura su cavalletto con una vasta gamma di colori.Il progetto procede attraverso la corporeità dei bambini. Non più solo storie da ascoltare e da rinarrare scoprendo le proprie emozioni, ma personaggi che con il proprio corpo prendono vita. I soggetti scelti sono animali: forse perché, nelle storie proposte, sono proprio queste figure a riempire l’immaginario delle narrazioni. Durante il gioco libero, ma anche durante le attività, la comunicazione e le relazioni tra i bambini avvengono attraverso i versi e i gesti degli animali. I bambini fanno ricadere la loro scelta su quei personaggi che definiscono “cattivi e brutti”, ma allo stesso tempo “belli”; personaggi che fanno paura, ma che affascinano; figure che suscitano timore e incarnano potenza. Nei libri richiesti dai bambini la figura del lupo compare spesso e, pur non essendo la protagonista del racconto, diventa per loro il centro della storia.Decidiamo di approfondire la conoscenza del lupo nell’ambito della realtà; vogliamo indagare il motivo per cui questo animale affascina e spaventa i bambini. Facendo uso del tavolo luminoso e di immagini stampate su fogli lucidi, iniziamo ad incontrare più da vicino il mondo dei lupi. I bambini possono tenere le foto tra le mani e osservarne i dettagli insieme. Dal tavolo luminoso passiamo al “grande schermo”: la prospettiva cambia, le foto video-proiettate non si possono più tenere in mano e i bambini, mentre ci raccontano le immagini, restano meravigliati dai lupi giganti alle loro spalle.Le prime proiezioni su grande schermo e tavolo luminoso ci hanno rivelato che i bambini non sono interessati soltanto all’immagine del lupo, ma a tutti gli animali feroci già incontrati nelle storie, come la tigre, il coccodrillo, il leone…Grazie al supporto di libri fotografici, individuiamo insieme ai bambini quali sono gli elementi corporei degli animali feroci che li colpiscono e li affascinano: scopriamo come l’immaginario infantile ruota intorno ad alcune parti del corpo comuni a tutti: la bocca con i denti aguzzi, le zampe con gli artigli e gli occhi gialli. I bambini esprimono con la mimica facciale i versi e le posture degli animali feroci dei libri fotografici. Proponiamo anche la proiezione di immagini di diversi animali feroci accompagnati da materiali che possono rievocarne qualità corporee.I travestimenti tematici danno ai bambini la possibilità di “trasformarsi” negli

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animali da loro preferiti, che fino a quel momento, hanno reinterpretato con la voce e con i gesti.I travestimenti a disposizione dei bambini comprendono vari accessori, quali mantelli neri, pantofole a forma di zampa, stoffe e pellicce di vari colori, proposti perché potessero ricordare qualità corporee animali ben precise.Durante una delle prime fasi del progetto riguardanti la pittura su cavalletto, il colore non era stato utilizzato solo per lasciare traccia sul foglio, ma era diventato anch’esso strumento di trasformazione per drammatizzare gli animali protagonisti delle letture. Utilizzando ancora come supporto multimediale il video-proiettore mostriamo ai bambini delle immagini di body-painting, che accompagniamo a colori per il corpo ed ad uno specchio in cui riflettersi durante l’attività.Inizialmente i bambini rimangono affascinati dal poter utilizzare matite colorate che lasciano traccia sulla pelle e iniziano a sperimentare i vari colori sulle parti del corpo. Le immagini video-proiettate verranno scoperte e osservate con attenzione solo in seguito. Lo specchio, durante l’attività di body painting, riflette l’immagine cambiata e trasformata dal colore incuriosendo i bambini che scoprono grazie ad esso l’insolita e nuova rappresentazione di sé.L’attività di body painting ci presenta un risvolto inaspettato.Una mattina in giardino, i bambini avendo a disposizione gessi colorati per disegnare sul pavimento, si accorgono che la polvere di gesso sbriciolata sulle mattonelle sporca loro le mani e alcuni danno il via al “gioco delle trasformazioni”. Di nuovo ci troviamo in una giungla di animali feroci.

classi, sezioni o gRuppi coinvolti

Sezione grandi (24-36 mesi)

peRiodo e duRata del pRogetto

anno scolastico 2008 - 2009

Breve valutazione del progetto realizzato I bambini hanno selezionato - dimostrando molto interesse - le letture di libri sulle emozioni che ci hanno permesso di ottenere buoni risultati sull’ascolto, che era il nostro punto di partenza.Ai bambini è piaciuto anche esprimere graficamente questi racconti, attraverso la pittura in atelier, e a questo proposito abbiamo notato che utilizzano anche colori diversi da quelli proposti dai libri, per esprimere le medesime emozioni.Questo ci ha permesso di riflettere sul fatto che i bambini non possiedono il concetto stereotipato del colore associato all’emozione, ma le esprimono con estrema libertà e con diverse suggestioni cromatiche.Ancora, i bambini ci hanno dimostrato come gli oggetti proposti per i travestimenti possono avere più funzioni: ad esempio per Morena le orecchie del lupo sono diventate le pinne del delfino e per Angelica le orecchie di una giraffa.

Il travestimento è finzione, ma questa consapevolezza nell’età infantile non è ancora così ben delineata, questo fa sì che il gioco della trasformazione sia percepito con grande piacere e curiosità, ma, a volte, anche con timore.Lo sforzo nel distinguere tra finzione e realtà aumenta quando il travestimento non è su di sé, ma sugli altri, soprattutto sull’adulto. Notiamo che il cambio d’identità affascina il singolo, ma diventa molto più entusiasmante se vissuto in relazione con l’altro: la ricerca del coinvolgimento del compagno nel gioco rende la trasformazione più coinvolgente perché condivisa. Lo specchio, parte integrante del gioco dei travestimenti, si connota come importante strumento, poiché permette al bambino di scoprirsi diverso e di assaporare il gusto del cambiamento arricchendolo di particolari. Inoltre offre la possibilità di entrare in relazione con l’“immagine di sé”: fingere di graffiare, ululare, ruggire verso la propria figura riflessa dà piacere al bambino che sembra far proprie le modalità comunicative dell’animale interpretato. Caterina dopo aver guardato le immagini video-proiettate ha scelto di indossare le ciabatte a macchie: curiosa del cambiamento dei suoi piedi si è osservata a lungo nello specchio. Il gioco del travestimento è proseguito aggiungendo un “pellicciotto” sulla testa; Caterina non ancora soddisfatta, ha poi cambiato il suo copricapo optando per una sciarpa a macchie. Le immagini video-proiettate vengono scoperte e osservate con più attenzione soprattutto in seguito, quando proponiamo ai bambini l’attività di body painting: esistono prospettive diverse della realtà, alcuni riconoscono nelle immagini degli animali, altri degli uomini, ma ciò che li accomuna è il desiderio di volerli rappresentare in sé grazie al colore che, lasciando una traccia evidente sulla pelle, produce una trasformazione più tangibile di qualunque altro travestimento. Lo specchio, anche in questa occasione, riflette l’immagine cambiata e trasformata dal colore, incuriosendo i bambini che scoprono grazie ad esso l’insolita e nuova rappresentazione di sé.La trasformazione diventa anche strumento per una nuova forma di relazione che, come già vissuto nel travestimento con gli indumenti, mette a disposizione dei bambini un nuovo linguaggio sonoro e mimico che affascina, diverte e “dà potere”.Con questo progetto ci è sembrato di aver dato ai bambini la possibilità non solo di scoprire come sono fatti veramente gli animali da loro preferiti, ma soprattutto il poterli guardare, imitare e trasformarsi in loro, ha in un certo senso ascoltato, sostenuto e canalizzato la paura di qualcosa di sconosciuto e lontano da se stessi, ma forse non troppo, come possono essere le emozioni.

Attorno al progettoil pRogetto Realizzato è in continuità con altRi pRogetti Realizzati negli anni passati? se sì quali? No

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sono stati Realizzati altRi pRogetti tRa aRte ed educazione, anche non in continuità con quello pResentato? se sì, quali? No

si tRatta dell’inizio di uno specifico peRcoRso? se sì, come dovRebbe evolveRsi? All’inizio il percorso non è definito: si basa su osservazioni e interessi dei bambini, e prosegue seguendo gli stimoli che rimandano. Proponendo attività che rispondono ai loro interessi, i bimbi vi si dedicano con attenzione e divertimento: questo per noi è un modo di risposta ai loro bisogni.

Documentazione allegataImmagini e una presentazione del progetto in Power point.

Il progettoRefeRente Raffaella Gamberini

fascia d’età dei bambini a cui è Rivolto 3 – 6 anni

ambito aRtistico Arti visuali

contesto

Progetto realizzato nel corso dell’attività didattica

insegnanti/educatoRi coinvolti

Raffaella Gamberini

Obiettivi educativi L’obiettivo generale del progetto è la conquista da parte dei bambini della propria identità, della scoperta di sé, del proprio corpo e di quello degli altri. Come?- stimolando e sviluppando l’espressione e la ricerca da parte dei bambini

per acquisire un proprio stile rappresentativo che si discosti dallo stereotipo;

- commentando e confrontando le opere d’arte proposte e quindi le emozioni che da lì nascono;

- educando i bambini a tradurre in parole le proprie emozioni e abituandoli alla riflessione e alla propria capacità critica.

Linee artisticheLa visione delle opere di Arcimboldi e Picasso sono il punto di partenza del percorso. Esso si è sviluppato attraverso la proposta di laboratori grafico-pittorici e plastico-manipolativi nei quali i bambini sperimentano materiali anomali,

CooP AzzURRAScuola dell’infanzia

Bologna

Di faccia in faccia

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diverse tecniche grafiche e diversi linguaggi che li portano alla costruzione di quadri raffiguranti facce: facce di frutta e verdura, facce di pasta e facce fantastiche fino alla creazione del proprio autoritratto e quindi di facce reali.

Articolazione del progetto realizzatoIl percorso ha inizio con l’individuazione di uno sfondo integratore che faccia da quadro di riferimento emozionale e che permetta ai bambini di costruire in modo univoco il proprio sapere, stimolando il lavoro cooperativo e l’apprendimento emotivo ed affettivo: un bambino costruttore che si muove autonomamente all’interno dello “sfondo” che l’insegnante sceglie.La prima fase del percorso ha previsto l’arrivo del libro “Il mercante di sogni” e del poster raffigurante il quadro di Giuseppe Arcimboldi “Ritratto di Rodolfo II in veste di Vertunno”.I bambini hanno trovato il poster appeso alla parete della propria classe, che è stato lo spunto per raccogliere le impressioni e le emozioni che questo ha suscitato in loro attraverso un’intervista.I bambini hanno notato che l’uomo rappresentato nel quadro aveva occhi, naso, bocca, capelli… fatti di frutta e verdura… “proviamoci anche noi…” Le insegnanti, coinvolgendo le famiglie, hanno consegnato ai bambini un compito, chiedendo loro di portare a scuola frutta e verdura precedentemente scelta insieme. A questo punto i bambini cominciano a lavorare ai loro quadri stampando frutta e verdura e creando facce “strane”. Abbiamo inoltre provato a realizzare quadri tridimensionali con l’utilizzo di vari formati di pasta portati a scuola dai bambini grazie alla collaborazione delle famiglie.La seconda fase ha avuto nuovamente inizio con l’arrivo di un libro: “Un circo fantastico” e di un poster raffigurante un quadro di Picasso: “Ritratto di Dora Maar”. Anche in questo caso la metodologia è stata la stessa, abbiamo infatti raccolto le parole, le impressioni e le emozioni dei bambini. Questo secondo quadro proposto rappresentava una faccia di donna un po’ particolare: essa aveva due nasi, tre occhi ecc… una vera e propria faccia fantastica.Le insegnanti hanno dato un altro compito ai bambini che con l’aiuto delle famiglie hanno dovuto portare a scuola delle “facce” ricercandole sulle riviste da cui ognuno di loro avrebbe poi ritagliato alcune parti da aggiungere al proprio quadro. ogni bambino ha fatto il progetto della sua faccia fantastica utilizzando carta e matita. Terminato il proprio progetto si è potuto procedere alla realizzazione del quadro utilizzando più tecniche: pittura con pennelli, colori acrilici, colori a cera e collage di occhi, bocca o naso utilizzando come aiuto la sola fantasia dei bambini. Dopo aver giocato con la fantasia, l’ultima fase del percorso ha previsto un ritorno alla realtà attraverso l’osservazione di sé allo specchio: ogni bambino ha prodotto il suo autoritratto. Quest’ultima fase ha permesso di lavorare con i bambini utilizzando una metodologia di ricerca, siamo andati alla scoperta del colore della pelle, dei capelli, degli occhi, ecc… .

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classi, sezioni o gRuppi coinvolti

Il gruppo dei bambini di 5 anni

peRiodo e duRata del pRogetto

L’intero anno scolastico

Documentazione dell’esperienza e visibilità La documentazione è uno strumento educativo importante, essa è il prodotto dell’osservazione. Sono quelle orme che ci permettono di seguire il bambino prendendo distanza dall’immediatezza dell’agire e rendendo visibile il progetto educativo.La documentazione svolta per questo progetto è stata fatta per i bambini, i quali attraverso l’esposizione dei loro lavori in bacheca e la successiva riconsegna nei libroni di fine anno possono guardare la loro esperienza da un altro punto di vista; il bambino rivive a distanza di tempo un’esperienza fatta.La documentazione è stata svolta anche per i genitori, per potere condividere con loro un percorso che non vivono in prima persona, “risignificare i processi significativi” trovando quindi gli strumenti per renderli partecipi, nel caso specifico, aiutando i bambini a cercare, a casa, gli oggetti da portare a scuola.Infine per noi insegnanti, per condividere l’esperienza con i colleghi, discutendo e rielaborandolo a favore dell’incontro di più punti di vista.

Breve valutazione del progetto realizzato La valutazione del percorso intrapreso è, per il gruppo educativo, molto positivo. Partendo dalle indicazioni delle insegnanti, i bambini hanno saputo utilizzare in modo creativo e personale i materiali e gli strumenti forniti loro, dimostrando di essere capaci di realizzare “piccole opere d’arte” evitando lo stereotipo.L’interesse dei bambini è stato anche per le insegnanti un grosso stimolo. essi si sono dimostrati curiosi e desiderosi di conoscere anche attraverso il confronto con i compagni.

Attorno al progettoil pRogetto Realizzato è in continuità con altRi pRogetti Realizzati negli anni passati? se sì quali? La scuola dell’infanzia Coop Azzurra svolge ormai da parecchi anni progetti in ambito artistico. Il progetto sopra descritto è stato realizzato in continuità con gli anni precedenti. Partendo dall’anno scolastico 2006/2007, quando questo gruppo è entrato alla scuola dell’infanzia, si è attuato un percorso sul colore chiamato “di colore in colore” utilizzando i quadri di Mirò. L’anno scolastico successivo venne attuato un percorso sulla scoperta delle forme chiamato “di forma in forma” utilizzando i quadri di Kandinsky e Mondrian.

sono stati Realizzati altRi pRogetti tRa aRte ed educazione, anche non in continuità con quello pResentato? se sì, quali? No

si tRatta dell’inizio di uno specifico peRcoRso? se sì, come dovRebbe evolveRsi? Questo progetto rappresenta la conclusione di un percorso iniziato nell’anno scolastico 2006/2007.

Documentazione allegataImmagini e interviste dei bambini.

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Il progettoRefeRente

erika Panzacchi

fascia d’età dei bambini a cui è Rivolto 0 – 3 anni

ambito aRtistico Musica - Arti visuali - Multimedialità

contesto

Progetto realizzato nel corso dell’attività didattica

insegnanti/educatoRi coinvolti

Bedonni Barbara, Forgione Domenica, Mazzotti oriana e Dolce Floriana

Obiettivi educativi - Sviluppare la capacità di ascoltare e di ascoltarsi;- Sviluppare la capacità di tradurre suoni ed emozioni in altri segni espres-

sivi: movimento del corpo, segno grafico-pittorico, manipolazione, lin-guaggio;

- Sviluppare la socializzazione con l’altro e la capacità di riconoscere e rispettare le diversità di ognuno.

Linee artisticheL’esperienza musicale coinvolge il bambino nella sua globalità: udito, tatto, movimento, pensiero ed emozioni entrano in gioco in una completa sinergia. Partendo da questa premessa abbiamo proposto la fiaba di “Pierino e il lupo” musicata da Prokofieff. Prokofieff scrisse questa fantasia musicale con l’intenzione di rendere più ac-cessibile la musica ai bambini e per questo musicò una favola scritta da lui

Musica maestro!!!

GIRoToNDoNido d’infanzia

Castel San Pietro Terme (Bo)

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stesso, il cui testo viene recitato da un narratore, mentre i personaggi vengono di volta in volta presentati insieme agli strumenti e ai temi musicali che li caratte-rizzano. Così Pierino è rappresentato da un quartetto d’archi, l’uccellino Sasha da un flauto, il Lupo è annunciato dai corni, gli spari dei cacciatori sono resi da timpani e grancassa ecc...Con il corpo abbiamo poi rielaborato l’esperienza musicale attraverso la danza, la manipolazione di creta, maizena e tempera. Abbiamo inoltre realizzato un libro di sole immagini con alcuni momenti della fiaba sonora.Infine abbiamo riproposto la fiaba musicata sotto forma di lettura drammatizzata e filmato televisivo.

Articolazione del progetto realizzatoLa fiaba di “Pierino e il lupo” è stata utilizzata come sfondo integratore delle diverse esperienze fatte dai bambini. Abbiamo cominciato con la lettura della storia. Alla lettura delle immagini è stato affiancato l’ascolto dell’opera di Pro-kofieff prima senza l’intervento dell’adulto e poi con l’adulto che sottolineava i passaggi musicali (associazione tra il suono e il personaggio) e la scansione temporale e logica della fiaba. Poi un giorno una mamma ci ha portato un al-tro libro di “Pierino e il lupo” così i bambini hanno potuto capire e vedere che i personaggi e le scene si possono rappresentare in modo diverso (educazione alla diversità). Abbiamo così pensato di realizzare un libro di sole immagini pla-stificate da lasciare alla libera fruizione dei bambini nella biblioteca di sezione. La fiaba è stata proposta anche sotto forma di filmato: abbiamo allestito una stanza con delle sedie e la TV, abbiamo invitato i bambini ad andare al cinema ed abbiamo fatto vedere loro la storia prodotta da Walt Disney. Come per ogni cinema che si rispetti, i bimbi “hanno acquistato” i biglietti e li hanno conservati gelosamente fino a che il “bigliettaio” non li ha ritirati… Infine in atelier abbiamo colorato il bosco di “Pierino e il lupo” con la tempera e la pasta di maizena. Per finire abbiamo offerto ai bambini la creta e dei tappi di plastica e i bambini hanno pensato di realizzare le impronte che il lupo lascia sulla neve.

classi, sezioni o gRuppi coinvolti

Sezione grandi “Piccoli Mondi” (24-36 mesi)

peRiodo e duRata del pRogetto

Febbraio 2009-giugno 2009

Documentazione dell’esperienza e visibilitàL’esperienza è stata documentata per i genitori attraverso due giornalini (uno distribuito a febbraio in cui si presentava il progetto) e uno dato alla fine del-l’anno. È stato inoltre realizzato un DVD con tutti i progetti della sezione tra cui anche questo.

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Breve valutazione del progetto realizzato La peculiarità educativa del progetto presentato consiste nel fatto che si è riu-sciti a far vedere ai bambini che uno stesso oggetto, in questo caso la fiaba di Pierino e il Lupo, può essere rappresentato per mezzo di diverse forme ar-tistiche: la musica, l’immagine televisiva, il libro scritto, il libro non scritto (di sole immagini). Inoltre i bambini hanno potuto rielaborare le immagini e i suoni della fiaba attraverso la manipolazione del colore, della creta e della maizena. La manipolazione al nido è per noi una vera e propria forma di arte visiva che coinvolge il tatto e la vista ed evoca sensazioni ed emozioni.Il progetto infine merita di essere conosciuto in quanto rappresenta una di-mostrazione di come si possa utilizzare l’immagine televisiva/cinematografica come strumento educativo. Riteniamo infatti, in accordo con quanto detto dalla dott.ssa Paola Manuzzi e dalla dott.ssa Alessandra Gigli nel libro “Per una pe-dagogia del nido” che guardare la tv al nido possa trasformarsi in un’occasione di crescita se l’educatore funge da mediatore dell’esperienza visiva e “sostiene” il bambino nel processo di decodifica del contenuto visivo e sonoro. Infine tutte le forme artistiche del progetto si sono rivelate molto utili nel percorso di integrazione e socializzazione della bambina autistica presente in sezione.

Attorno al progettoil pRogetto Realizzato è in continuità con altRi pRogetti Realizzati negli anni pas-sati? se sì quali? No.

sono stati Realizzati altRi pRogetti tRa aRte ed educazione, anche non in continuità con quello pResentato? se sì, quali? Sì. Un progetto di biodanza, un progetto di musica con oggetti della vita quoti-diana e materiale di recupero.

si tRatta dell’inizio di uno specifico peRcoRso? se sì, come dovRebbe evolveRsi? No. È un progetto che si conclude quest’anno in quanto quasi tutti i bambini della sezione passeranno alla scuola dell’infanzia. Tuttavia la fiaba di “Pierino e il lupo” è stata utilizzata anche nell’ambito del progetto continuità nido - scuola dell’infanzia.

Documentazione allegataImmagini e un filmato.

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Il progettoRefeRente Valicelli Barbara

fascia d’età dei bambini a cui è Rivolto 3 – 6 anni

ambito aRtistico del pRogetto

Teatro - Musica - Danza - Arti visuali - Multimedialità

contesto

Progetto realizzato nel corso dell’attività didattica

insegnanti/educatoRi coinvolti

Valicelli, Nobili, Giorgio, Celli, Spina, ecca, Sassone, Brini

Obiettivi educativi - Avvicinare il bambino al mondo dei libri e della lettura in un clima piacevole

ed allegro;- Acquisire la capacità di ascolto e comprensione;- Accrescere la fantasia, la creatività, arricchire le competenze logiche e

linguistiche; - esprimere sentimenti ed emozioni attraverso linguaggi differenti Imparare

a rispettare i tempi per esprimersi e muoversi;- Drammatizzare con la mimica e comunicare con i gesti;- Costruire, simulare, interpretare con il corpo situazioni e personaggi

Immaginare e rappresentare.

Linee artistiche Il punto di partenza è stato il libro, strumento prezioso stimolante la curiosità, la fantasia, la creatività, il linguaggio. Si sono scelte quattro fiabe. Dal “c’era

BRUNo LANzARINIScuola dell’infanzia

Bologna

Dal libro al cinemala scuola Lanzarini ci racconta…

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una volta”, il bambino ha potuto sperimentare la impressioni, attraverso l’identificazione con i protagonisti, le traversie narrate; successivamente con la drammatizzazione, cioè la teatralità della narrazione, i bambini si sono fatti trasportare in un mondo fantastico. Dopo vari momenti c’è stata la raffigurazione in costume, ripresa con la videocamera; i quattro filmati sono stati montati con musiche ed effetti speciali (la velocizzazione delle immagini, effetto pellicola graffiata, viraggio da colore a bianco e nero). I quattro filmati sono stati proiettati su grande schermo come al cinema, in occasione della festa di fine anno. Gli spettatori erano i bambini (attori) e i loro genitori.

Articolazione del progetto realizzatoLa festa di quest’anno si è sviluppato coerentemente con il progetto biblioteca. Il progetto dal nome “Dal libro al cinema... la scuola Lanzarini ci racconta...” ha visto la collaborazione e il coinvolgimento, in intersezione, di tutte e quattro le sezioni, lavorando per gruppi eterogenei per età. Le insegnanti e i collaboratori hanno organizzato tale percorso. Da due anni circa sono presenti nella scuola, due biblioteche, con più di cinquecento testi; queste sono collocate nei due saloni presenti nell’edificio scolastico, organizzati (l’arredamento ancora non è completo) per la lettura a piccoli gruppi, favorendo un clima di rilassata intimità.Ogni singolo gruppo ha individuato la fiaba, favola, storia da leggere e sono:“Gianburrasca”, “Cappuccetto Rosso”, “La Mano della Strega”, “La Bella e la Bestia” (la storia è la versione originale di M.me Leprince De Beaumont del 1757, per le scenografie ci siamo ispirati al film in b/n di Jean Cocteau).Dalla lettura si è passati alla rappresentazione grafica (disegni) poi alla drammatizzazione. I bambini hanno seguito il percorso dalla narrazione alla rappresentazione in modo molto naturale, vivendo questo percorso come un momento magico; gli allestimenti scenografici occorsi e le varie tipologie, (si pensi alla “Mano della Strega” interpretato come un Teatro di ombre), i trucchi, hanno rappresentato, per i bambini, un momento di gioco.I bambini hanno iniziato a impersonare, prima in modo libero, poi facendo una sorta di casting (spontaneo) su chi avrebbe interpretato un personaggio piuttosto che un altro. In tutte le storie i bambini erano tutti attori attivi in quanto anche nelle ambientazioni scenografiche (tipo il bosco di Cappuccetto Rosso, gli alberi, i fiori, ecc.) erano impersonati dai bambini. Questo è stato un momento particolarmente divertente per i bambini e per nulla ansiogeno.ogni gruppo individuati i ruoli di ciascun bambino “attore”, è passato alla costruzione delle scenografie, quindi alle prove; questo è stato un passaggio importante del progetto in quanto i bambini hanno elaborato il tema dell’identità, si è giocato molto sul travestitismo, sul gioco simbolico nell’interpretazione dei ruoli. Tutto questo si è trasformato in quattro filmati in bianco e nero muti, intervallati da didascalie su cartelli che anticipavano le scene, questo ha reso l’atmosfera più fiabesca e inconsueta agli occhi dei bambini. I film sono stati

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proiettati il giorno della festa di fine anno, su un maxi schermo, in una grande sala, le insegnanti leggendo le didascalie “narravano” le storie, dei film come una sorta di “scrittura di immagini” (Jean Cocteau).I bambini vedendosi proiettati nelle favole, consapevole del percorso svolto, si sono sentiti gratificati, divertendosi senza nessuna preoccupazione.La festa ha un profondo significato pedagogico - didattico. È una verifica del percorso - progetto svolto, in intersezione, durante l’anno scolastico, che la scuola ha inteso condividere con la famiglia di ogni singolo bambino; in questo modo la festa, non è stato un momento di confuso spettacolo e di eccessiva richiesta esibitoria del bambino, volto solo a soddisfare i protagonismi degli adulti, ma un momento nel quale i principali fruitori (i bambini), possono godere pienamente del momento.

classi, sezioni o gRuppi coinvolti

Tutte e 4 le sezioni

peRiodo e duRata del pRogetto

Da gennaio a maggio

Documentazione dell’esperienza e visibilitàIl risultato di questo percorso è visibile nei quattro filmati, oltre ad alcuni disegni dei bambini e foto di alcuni momenti del progetto.

Breve valutazione del progetto realizzatoL’idea di inserire nella programmazione di intersezione, laboratori apparentemente diversi per tema, legati da un unico filo conduttore, nasce dalla volontà di noi insegnanti, di consentire al bambino lo sperimentarsi attraverso nuove forme di espressione, che non siano solo il linguaggio verbale. Attivare la creatività del bambino, per esprimere il proprio sentire e i propri stati d’animo, attraverso linguaggi differenti come: la corporeità, la voce, il gesto, la drammatizzazione, la musica, le esperienze grafico - pittoriche. Strumento mediatore di queste esperienze, nonché punto di partenza della nostra programmazione è stato il “libro”, nei suoi molteplici utilizzi e rielaborazioni tipo Kamishibai. Sono state scelte: “Gianburrasca”, “Cappuccetto Rosso”, “La Mano della Strega”, “La Bella e la Bestia”, per poi svilupparle attraverso varie tecniche di drammatizzazione, ad esempio nella Mano della Strega si utilizza la tecnica teatrale delle ombre Cinesi.Il raccontare è un gesto di cura, in quanto instaura una relazione affettiva che favorisce la reciprocità con l’adulto, la comunicazione e quindi gli apprendimenti cognitivi. La lettura ad alta voce è una condizione privilegiata, che rende la situazione molto gradita. Ecco il perché della scelta di “leggere, narrare, raccontare” i film.

Attorno al progettoil pRogetto Realizzato è in continuità con altRi pRogetti Realizzati negli anni passati?se sì quali?No

sono stati Realizzati altRi pRogetti tRa aRte ed educazione, anche non in continuità con quello pResentato? se sì, quali?Si, abbiamo sperimentato un percorso teatrale con la compagnia Belleville.

si tRatta dell’inizio di uno specifico peRcoRso? se sì, come dovRebbe evolveRsi?No

Documentazione allegataImmagini, breve video e la stampa su carta delle immagini e dei disegni,

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Il progettoRefeRente del pRogetto

Pezzano Paola

fascia d’età dei bambini a cui è Rivolto

3 – 6 anni

ambito aRtistico

Multimedialità

contesto

Progetto realizzato nel corso dell’attività didattica

insegnanti/educatoRi coinvolti

Pezzano Paola e Camporesi Gisella

espeRti coinvolti Criscuoli Concetta

modalità di coinvolgimento degli espeRti L’insegnante specializzata, ha affiancato le insegnanti di sezione nel progetto, contribuendone la riuscita.

Obiettivi educativi Gli obiettivi prefissati sono:- Approccio Multimediale;- Familiarizzare con gli strumenti messi a disposizione;- Coordinazione manuale;- Utilizzare il disegno e le forme per progettare sfondi;- Animare le tartarughe con le tecniche di base;- Conoscere e sperimentare diverse tecniche di disegno;

ATTILIA NeRIScuola dell’Infanzia

Bologna

Progetto Lemadis “il gobbo Tabagnino”

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- Autonomia nel scegliere i colori, nell’organizzarsi.

Linee artistiche- Valorizzare la creatività “multimediale”, come abilità di produrre

associazioni cognitive qualitative ed uniche;- Stimolare la fantasia, l’immaginazione;- Libertà di rappresentare immagini;- Le idee del bambino possono essere incorporate nel programma.

Articolazione del progetto realizzatoIl progetto è iniziato nel mese di marzo ed è terminato a maggio.Le insegnanti hanno raccontato ai bambini la storia del “Gobbo Tabagnino”.In seguito, dopo averla rielaborata con parole proprie, i bambini hanno disegnato la storia con i pennarelli.Gli incontri nell’aula Multimediale si sono svolti una volta alla settimana dalle ore 9.30 alle ore 11.30.I bambini sono stati divisi in due gruppi ed in coppie, ognuna delle quali, ha a disposizione un computer che utilizza, con l’aiuto delle insegnanti.I bambini hanno realizzato i brani della storia, in seguito assemblati.Insieme hanno registrato le voci che narrano la storia e scelto le musiche più adatte a rappresentarla.

classi, sezioni o gRuppi coinvolti

Sezione dei bambini di 5 anni

peRiodo e duRata del pRogetto

Dal mese di marzo al mese di maggio

Documentazione dell’esperienza e visibilitàIn sezione, le insegnanti hanno raccontato ai bambini la storia del “Gobbo Tabagnino” tratto dalle Fiabe Italiane raccolte e trascritte da Italo Calvino (vol. primo edizione einaudi).In seguito i bambini hanno rielaborato il racconto con parole proprie e disegnato la storia con i pennarelli.Le insegnanti hanno svolto una breve intervista ai bambini per sapere chi utilizzava il computer e chi non lo aveva mai utilizzato. ln base a ciò, la classe è stata divisa in due gruppi e suddivisa in coppie, ognuna delle quali aveva a disposizione un computer.Nel primo approccio al computer, i bambini hanno conosciuto le parti che lo compongono, attraverso un semplice filmato:- monitor- unità centrale

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- tastiera- mouseora i bambini sono pronti per utilizzare il mouse liberamente, attraverso il programma di Micromondi e di Power point, disegnando con la matita-mouse, cambiando i colori.I primi disegni solitamente sono astratti, in seguito vengono realizzate vere e proprie “opere d’arte”.Dopo circa tre incontri i bambini sono pronti per realizzare i disegni per la storia del “Gobbo Tabagnino”.Dopo avere disegnato i brani della storia, l’insegnante specializzata, Concetta, ha selezionato con i bambini le parti più significative di ogni lavoro personale fino ad ottenere la storia, assemblata con i disegni di tutto il gruppo.Infine, i bambini hanno registrato le loro voci che raccontavano la storia ed hanno scelto le musiche adatte a rappresentarla.Durante gli incontri, sono stati messi a disposizione dei bambini alcuni giochi didattici per permettergli di divertirsi, imparando, ad esempio, la tecnica del trascinamento.Il cd allegato contiene tutti i giochi, la storia e il filmato delle parti del computer.

Breve valutazione del progetto realizzato Questo gruppo di bambini ha dimostrato buone capacità ad orientarsi, a compiere scelte autonome, condividendo valori e acquisizioni di regole.Insieme, abbiamo “giocato” con il computer come nuova forma di “arte”, per stimolare i bambini affinché si avvicinino con interesse ed entusiasmo alla conoscenza, alla cultura e ad altre forme di linguaggio.In questo gruppo di bambini, è stata sorprendente la collaborazione dei più “capaci” nell’aiutare i compagni in difficoltà.L’esperienza è stata positiva, i bambini della scuola dell’infanzia hanno dimostrato di avere ottime capacità organizzative, tutti hanno raggiunto una buona ordinazione con il mouse ed una buona conoscenza degli strumenti messi a disposizione.Al termine del progetto i bambini hanno dimostrato di “saper fare da soli”:- accendere il computer;- selezionare il programma desiderato;- spaziare, variare con gli strumenti messi a disposizione;- aiutare gli amici in difficoltà;- spegnere il computer.

Attorno al progettoil pRogetto Realizzato è in continuità con altRi pRogetti Realizzati negli anni passati? se sì quali? Dal 1998 La scuola dell’infanzia A.Neri ha aderito al Progetto Lemadis, inizialmente sono stati fatti corsi di aggiornamento per le insegnanti e tutti gli

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anni i bambini della sezione di 5 anni hanno intrapreso un percorso multimediale particolare, presso il Teatro Testoni Ragazzi.Nell’anno 2000, con la donazione di alcune Banche, la scuola dell’infanzia è stata attrezzata con un’aula Multimediale con sei computer completi di altoparlanti, stampante e scanner, per proseguire il progetto Lemadis presso la scuola. Alcuni dei Progetti realizzati sono:- Il Principe Ranocchio, Pik Badaluc, il Dragone Rosso, nell’anno scolastico

1999-2000;- Una festa nel bosco, nell’anno scolastico 2000-2001;- Il castello di Gropparello, nell’anno scolastico 2001-2002;- Il bosco racconta…, nell’anno scolastico 2003-2004;- Storia di Baribalino, nell’anno scolastico 2004-2005;- Andiamo alle elementari, nell’anno scolastico 2005-2006;- Il castello stregato, nell’anno scolastico 2006-2007.

sono stati Realizzati altRi pRogetti tRa aRte ed educazione, anche non in continuità con quello pResentato? se sì, quali? Durante l’anno scolastico 2001-2002 è stato realizzato il progetto “Impara l’arte e mettila da parte”.Nell’ anno scolastico 2002-2003 è stato realizzato il progetto “Artisti si nasce…”.Nell’anno scolastico 2005-2006 è stato realizzato il progetto “Arte e artisti”.

si tRatta dell’inizio di uno specifico peRcoRso? se sì, come dovRebbe evolveRsi? No, in quanto il Progetto Lemadis, viene fatto ogni anno dalla sezione dei bambini di 5 anni.

Documentazione allegataImmagini, breve video e alcuni disegni fatti con i pennarelli, altri eseguiti al computer, dove si nota l’evoluzione: dal disegno astratto al disegno concreto. Inoltre, il cd contiene una parte dedicata alla composizione del computer ed i giochi utilizzati insieme, consegnati ad ogni bambino.

Il progettoRefeRente

Antonella Roli

fascia d’età dei bambini a cui è Rivolto 3 – 6 anni

ambito aRtistico

Teatro

contesto

Progetto realizzato nel corso dell’attività didattica

insegnanti/educatoRi coinvolti

Antonella Roli, Piera Serra

espeRti coinvolti Roberto Frabetti (La Baracca - Testoni Ragazzi)

modalità di coinvolgimento degli espeRti Le insegnanti partecipano da alcuni anni insieme ad altre colleghe della stessa Direzione Didattica ad un laboratorio di formazione e aggiornamento permanente di teatro e fanno parte di un gruppo chiamato “Cime Tempestose” condotto da Roberto Frabetti.

Obiettivi educativiUsare le tecniche del teatro corale per:- sviluppare l’”intelligenza emotiva” imparando ad ascoltare e riconoscere

le proprie emozioni e quelle dell’altro;- potenziare i linguaggi espressivi non verbali, utilizzare il proprio alfabeto

espressivo, renderlo efficace e osservare quello dei compagni;

GIoRGIo NICoLIScuola dell’infanzia

San Giovanni in Persiceto

Io mi ricordo

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- imparare a relazionarsi con i compagni (a coppie, a piccolo gruppo, a gruppo intero);

- radicare il concetto di spazio personale e spazio dell’altro;- imparare alcune tecniche di base del laboratorio teatrale d’improvvisazione.

Linee artistiche Dopo due anni di laboratori svolti con questo gruppo di bambini, quest’anno abbiamo pensato di strutturare i laboratori iniziando gli incontri con una nostra proposta e proseguendo dopo aver osservato i bambini, così da cogliere da loro gli stimoli necessari per procedere nella conduzione. Noi insegnanti ci siamo alternate nella conduzione e abbiamo partecipato attivamente agli incontri. ogni incontro ha avuto un momento iniziale di presentazione, uno centrale di creazione e uno finale di saluto. Da questo percorso è nato un progetto che ha raccontato la storia personale di ognuno di loro, che è stata poi rappresentata in una performance finale.

Articolazione del progetto realizzatoPrima faseIl progetto è iniziato con attività di laboratorio basate sull’improvvisazione, con esercizi per aiutare la collaborazione e favorire l’immaginazione e l’attenzione, lasciando ampio spazio alla fantasia. Abbiamo proseguito con esercizi incentrati sullo spazio, inteso sia come sperimentazione dello spazio circostante, sia come percezione e gestione del nostro spazio in relazione a quello degli altri.Tutti i laboratori iniziavano con una nostra proposta e proseguivano dopo aver osservato i bambini, così da cogliere da loro gli stimoli necessari per procedere nella conduzione. La vera guida di tutto il percorso è stata quindi l’improvvisazione, in un divenire continuo di nuove idee e nuovi percorsi.La musica a volte è stata solo di supporto, altre volte invece è stata lo stimolo per inventare nuovi movimenti o per abbandonarsi alle emozioni.

Seconda faseQuando abbiamo ritenuto che i bambini fossero cresciuti in termini di rispetto reciproco, fiducia negli altri, capacità di relazionarsi e di esprimere le proprie emozioni attraverso il corpo e le parole, abbiamo iniziato a parlare di noi e a ripercorrere i passi della nostra storia insieme. I bambini hanno ricordato le esperienze più significative di questi tre anni di scuola e si sono resi conto di come queste esperienze siano riuscite a trasformare il loro modo di stare insieme.All’inizio, ognuno di loro era un’entità a sé, completamente chiusa in se stessa, che entrava in relazione con gli altri solo attraverso il conflitto, sia verbale che fisico.Piano piano, sono cominciati i primi tentativi di apertura e di “esplorazione” dell’altro. Non sempre questi tentativi andavano a buon fine, ma erano comunque il segno che un processo era cominciato. Poi la relazione si è evoluta, i bambini

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hanno scoperto il piacere della condivisione e dello stare insieme, prima in coppia e poi in gruppi sempre più allargati. e da lì in poi il cammino non si è più fermato e la relazione è diventata anche un motivo di gioia e di orgoglio di appartenenza ad un gruppo.

Terza faseI loro ricordi sono stati raccolti in un documento che è diventato il punto di partenza per costruire una performance in cui abbiamo ripercorso e raccontato le tappe della nostra esperienza.

classi, sezioni o gRuppi coinvolti

Sezione Coccinelle

peRiodo e duRata del pRogetto

Da ottobre 2008 a Maggio 2009

Documentazione dell’esperienza e visibilitàAbbiamo prodotto una documentazione riassuntiva finale dei singoli laboratori che rimane a disposizione della scuola e una scheda di valutazione conclusiva da condividere con tutto il gruppo “Cime Tempestose”.Abbiamo documentato i laboratori con materiale fotografico e abbiamo messo in scena una performance a cui hanno assistito le famiglie dei bambini e che è stata documentata in un video.Anche i bambini hanno contribuito alla documentazione con una scheda “Mi piace fare teatro perché…” che raccoglie i loro commenti.

Breve valutazione del progetto realizzato Per questi bambini, per i quali diventare un gruppo è stato un percorso piuttosto faticoso, l’esperienza teatrale è stata di fondamentale importanza: li ha aiutati a conoscersi, a riconoscere le proprie emozioni, a relazionarsi e a rispettarsi reciprocamente.Hanno inoltre acquisito alcune tecniche teatrali di base.Per noi insegnanti è stato uno strumento indispensabile di comunicazione e di interazione con loro, al di là delle parole e dei tradizionali strumenti educativi.

Attorno al progettoil pRogetto Realizzato è in continuità con altRi pRogetti Realizzati negli anni passati? se sì quali? Sì, anche negli anni scolastici precedenti i bambini hanno partecipato con regolarità a laboratori di teatro. Va precisato che tutti i bambini della nostra scuola (circa 190) partecipano ai laboratori di teatro che vengono condotti

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dalle cinque insegnanti del gruppo “Cime Tempestose” che lavorano in questa scuola.

sono stati Realizzati altRi pRogetti tRa aRte ed educazione, anche non in continuità con quello pResentato? se sì, quali? Nel corso di questo anno scolastico è stato realizzato per tutti i bambini della scuola un progetto di conoscenza e manipolazione dell’argilla in collaborazione con l’associazione Blu Sole.

si tRatta dell’inizio di uno specifico peRcoRso? se sì, come dovRebbe evolveRsi? Per questo gruppo di bambini si tratta della conclusione di un percorso iniziato tre anni fa ma che ci auspichiamo possa continuare anche nei prossimi anni nella scuola primaria. Per noi docenti, invece, tutto ricomincia il prossimo anno con un nuovo ciclo, ma arricchiti di questa esperienza impareggiabile.

Documentazione allegataImmagini e video.

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Motivazione del premio Il progetto è di alto valore artistico e formativo. La progettualità è attenta alla ricerca

individuale e al contempo collettiva dell’espressività dei bambini. I temi scelti sono stati affrontati attraverso l’esplorazione di diversi punti di vista

e linguaggi: arte contemporanea, disegno, teatro, parola. Nella presentazione della performance finale traspare una presenza scenica di grande intensità e si rivela un apprezzabile percorso legato alle emozioni e ai vissuti dei bam-

bini relativi all’esperienza educativa dei tre anni di frequenza della scuola, veicolati attraverso il linguaggio teatrale.

Da evidenziare il livello alto di ascolto, di immedesimazione, il riconoscimento reciproco giocato attraverso modalità espressive non abituali.

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Il progetto RefeRente

Ghedini Grazia

fascia d’età dei bambini a cui è Rivolto

0 – 3 anni

ambito aRtistico

Teatro

contesto

Progetto realizzato nel tempo libero (bambini e genitori)

insegnanti/educatoRi coinvolti

Ghedini Grazia in collaborazione con Catrambone Luciana

Obiettivi educativi Condivisione, ascolto tra bambini e genitori in un contesto comunicativo ed espressivo. Ricerca e sperimentazione dell’adulto e del bambino di un linguaggio espressivo corporeo, il corpo che racconta storie con il movimento, i gesti, la voce... Il corpo che creando sequenze di immagini riempie uno spazio svuotato da arredi e materiali.La conduzione dell’educatrice riconosce, coglie, restituisce e rilancia segnali comunicativi e creativi del bambino e dell’adulto genitore ponendo un’attenzione particolare alla relazione adulto - bambino.

Linee artistiche Il desiderio di proporre laboratori teatrali che coinvolgano bambini e genitori nasce dopo anni di partecipazione di un’educatrice di Piccole Invenzioni a corsi di formazione del Comune di Bologna sui laboratori teatrali condotti da La Baracca - Testoni Ragazzi di Bologna. Un percorso formativo che ha portato a lavorare sul linguaggio del corpo con

PICCoLe INVeNzIoNI Nido d’infanzia part-time e centro per bambini e genitori

Bologna

Pomeriggi di teatro

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la sua grande potenzialità espressiva, simbolica, comunicativa. Il corpo che può, senza l’utilizzo di altri materiali, raccontare storie, creare immagini in un percorso di ricerca, comunicazione e osservazione di sé e degli altri.

Articolazione del progetto realizzatoIl progetto rivolto a genitori e bambini è nato successivamente ai laboratori proposti ai bambini del nido part-time.È stato condotto da un educatrice che per anni ha partecipato a corsi di formazione di laboratorio teatrale del Comune di Bologna con La Baracca - Testoni Ragazzi e che tuttora partecipa a un gruppo di laboratorio di formazione permanente che coinvolge educatrici ed altre figure professionali.Ha visto il coinvolgimento di un’altra educatrice del servizio e si è aggiunta per tutta la durata del percorso anche un’educatrice del Nido Viganò del Comune di Bologna. Maurizia Querciagrossa, anch’essa con una formazione di laboratori teatrali. Il percorso è stato così articolato:cinque incontri di cui il primo rivolto ai soli genitori per raccontare le motivazioni e la struttura del percorso. Dei successivi quattro incontri i primi due si sono svolti in uno degli spazi di Piccole Invenzioni completamente svuotato da tutti gli arredi e i materiali e gli altri due in uno spazio anch’esso svuotato della biblioteca Casa di Khaoula in quanto è iniziata una collaborazione tra i servizi per l’infanzia presenti sul territorio.Gli incontri sono strutturati nel seguente modo:- Un momento di accoglienza del gruppo per poi iniziare con l’invito

a togliersi le scarpe e i calzini per un primo momento di preparazione attraverso un automassaggio tutti in cerchio.

- La proposta di una narrazione teatrale senza l’utilizzo di materiali che ha avuto come filo conduttore il bosco, i suoi alberi e gli elementi naturali: aria, terra, acqua e fuoco che si sono susseguiti nei quattro incontri.

- L’invito ad adulti e bambini ad entrare in questo gioco di narrazione partendo dagli elementi della storia raccontata per poi trovare insieme altri possibili sviluppi, sempre attraverso un lavoro di ricerca di linguaggio corporeo.

- Prima della chiusura del laboratorio l’introduzione e l’utilizzo di un materiale legato alla storia (piume per il volo-aria, un telo per l’elemento terra…)

- chiusura del laboratorio con un saluto collettivo: il “dassa” tutti in cerchio per mano dicendo in successione il proprio nome e saltando insieme.

Nell’ultimo incontro non è stato utilizzato il materiale ma c’è stato un momento finale di scambio sull’ esperienza.

classi, sezioni o gRuppi coinvolti

Un gruppo di 12 genitori e bambini 18 mesi-3 anni con la presenza di due fratelli 5-6 anni

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peRiodo e duRata del pRogetto

Cinque incontri: quattro incontri, di un’ora ciascuno, distribuiti nei mesi di marzo ed aprile preceduti da un incontro con i genitori.

Documentazione dell’esperienza e visibilitàVolantini con tutte le iniziative del centro bambini e genitori spediti a casa ad ottobre alle famiglie del quartiere con bambini in età 0-3 e locandine affisse presso la biblioteca del quartiere Casa di Khaoula. Informazione verbale e con volantini anche ai genitori dei bambini che frequentano il nido d’infanzia e il centro bambini e genitori.Documentazione cartacea corredata dalle foto fatte durante il percorso.Cartellone di documentazione di tutta l’esperienza dei laboratori teatrali, tra cui questa, esposto all’interno del servizio, ed esternamente nelle feste di fine anno.

Breve valutazione del progetto realizzato Il gruppo di genitori e bambini ha partecipato con continuità, si sono alternate alcune mamme e papà durante i 4 incontri.I rituali del massaggio e quello finale del “dassa” hanno aiutato a creare una situazione di gruppo. In alcuni momenti il genitore è stato aiutato a rispettare i tempi del bambino e i suoi spazi, a raccogliere gesti del proprio bambino in modo da condividerli.Subito dopo il racconto erano alcuni bambini ad accogliere l’invito ad entrare nella situazione avvicinandosi verso il centro della stanza, ma successivamente tutto lo spazio a disposizione veniva occupato.Si è creata una situazione di coinvolgimento, di imitazione e di elaborazione dei movimenti proposti durante il racconto. Un giocare con il proprio corpo che è stata ricerca, ma anche molta piacevolezza.Nei momenti di caduta dell’attenzione si riusciva a recuperarla riformando una situazione di gruppo con la proposta di possibili variabili del racconto o chiedendo cosa inserire nella storia, una risposta verbale che diventava ricerca di un movimento.L’introduzione del materiale avveniva solo alla fine (gli ultimi 10 minuti) e diventava un momento per ricreare una situazione di gruppo coinvolgendolo questa volta attraverso la mediazione del materiale utilizzato sia individualmente (coppia adulto-bambino) sia dal gruppo.La scelta di proporre i primi due incontri a Piccole Invenzioni e i successivi due alla biblioteca Casa di Khaoula non verrà riproposta nei prossimi anni in quanto quest’ultimo spazio è più ampio e presenta due colonne nel centro risultando più dispersivo, inoltre abbiamo valutato che in una proposta così particolare dove non c’è la mediazione di alcun materiale è importante mantenere una continuità anche degli spazi.È sicuramente importante anche la figura dell’educatrice non coinvolta nella

conduzione in quanto ha avuto un ruolo di osservazione e si è inserita in alcune dinamiche genitore-bambino per sostenerne la relazione.

Attorno al progettoil pRogetto Realizzato è in continuità con altRi pRogetti Realizzati negli anni passati? se sì quali? Sì. Proposte di narrazione teatrale (quattro incontri) e successivo coinvolgimento del gruppo genitori-bambini 2-3 anni nel gioco di esplorazione dei materiali e ricerca di altri piccoli momenti narrativi:anni scolastico 1998-1999 e 1999-2000 “ti racconto una storia”; anno scolastico 2007-2008 “pomeriggi di teatro” con l’utilizzo di un solo tipo di materiale.

sono stati Realizzati altRi pRogetti tRa aRte ed educazione, anche non in continuità con quello pResentato? se sì, quali? Sì. Laboratori teatrali (4 o 6 incontri) con i bambini del nido d’infanzia part-time a partire dagli anni scolastico 1997-1998 che vengono proposti tuttora.Laboratori di attività grafico-pittorica: “una storia dedicata” (2006-2007) “bianco su bianco” (2007-2008), quattro incontri per famiglie con bambini 2-3 anni.

si tRatta dell’inizio di uno specifico peRcoRso? se sì, come dovRebbe evolveRsi? Il percorso continuerà per il nido d’infanzia, l’utenza libera e si ipotizza di coinvolgere i nidi del quartiere Navile, anche come un’opportunità formativa per le educatrici dei nidi coinvolti con “focus” sull’osservazione, il rispecchiamento e il rilancio dei gesti e dei movimenti che nascono dai bambini come possibile inizio di altri percorsi.

Documentazione allegataImmagini e le frasi dei genitori e dei bambini raccolte durante la conclusione del percorso laboratoriale.

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Voci e suoni

Il progetto RefeRente Barbara Formenti

fascia d’età dei bambini a cui è Rivolto 0 – 3 anni

ambito aRtistico

Musica

contesto

Progetto realizzato nel corso dell’attività didattica

insegnanti/educatoRi coinvolti

Anna Cafà, Francesca Fiorentino, Barbara Formenti, elisabetta Atti e Marisa Turchi

Obiettivi educativi Promuovere la potenzialità della comunicazione sonora che appartiene alle bambine e ai bambini.Stimolare la loro curiosità e il loro piacere di esplorare a livello vocale e sonoro fornendo strumenti e materiali ricollegabili alla vita quotidiana. Aumentare la consapevolezza e l’integrazione a livello sensoriale, corporeo, emotivo di ogni bambino per favorire una costruzione armonica dell’identità di ciascuno.offrire ai bambini esperienze di interazione con i loro pari in piccolo gruppo.

Linee artistichePensare ad una progettualità sonora con le bambine e i bambini significa pen-sare a loro come esploratori e produttori di suoni, predisponendo oggetti di uso quotidiano che sono spesso una miniera preziosa per infiniti giochi. Gli adulti

PRIMAVeRANido d’infanzia

Bologna

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sono in interazione attraverso una relazione di silenzio, ascolto, rispecchiamen-to e condivisione. osservano, sostengono e valorizzano le scoperte e le inven-zioni sonore dei bambini favorendo alla loro energia il piacere di esprimersi e di giocare.

Articolazione del progetto realizzatoIl progetto si è strutturato attraverso quattro incontri laboratoriali. La durata di ogni laboratorio è stata di circa 40 minuti per ciascun gruppo di bambini.Lo spazio coinvolto è stato il salone del nido. Nel primo laboratorio “Suoniamo con le pentole” sono stati proposti ai bambini pentole, coperchi, di materiali diversi di varie grandezze e forme insieme a cuc-chiai di legno, di metallo, bastoncini di legno, spazzolini da denti e spazzole.Nel secondo laboratorio “Giochiamo con la voce” i bambini entrando in salone hanno trovato tubi di cartone di varie dimensioni, tubi di gomma di varie lun-ghezze, diversi imbuti grandi e piccoli, scatole di varia entità dove poter speri-mentare le possibilità timbriche della loro voce.Nel terzo laboratorio “Pareti musicali” il salone si è presentato ai bimbi con tante strisce di carta d’alluminio che pendevano dal soffitto, un allestimento sonoro che occupava l’intero ambiente.L’ultimo laboratorio “Festa sonora” ha visto l’allestimento di una festa con l’utiliz-zo di tutti gli strumenti, oggetti, materiali proposti nei precedenti laboratori.

classi, sezioni o gRuppi coinvolti

Sezione dei bimbi grandi. I bambini coinvolti sono stati 18 appartenenti alla sezione grandi del nido. Sono stati suddivisi in due gruppi tendenzialmente omogenei per età al fine di favorire il più possibile la partecipazione di ciascun bambino all’esperienza proposta.

peRiodo e duRata del pRogetto

Da marzo ad aprile.

Documentazione dell’esperienza e visibilitàSono state realizzate delle foto inserite sia nei diari personali dei bambini che all’interno di un cd. È stato prodotto anche un video dell’esperienza; entrambe le documentazioni sono state consegnate alla famiglie.

Breve valutazione del progetto realizzato Attraverso lo stupore, la meraviglia, la partecipazione e il divertimento espresso dai bambini durante i quattro laboratori si può valutare in modo positivo l’espe-rienza del progetto che ha permesso ad adulti e bambini di porsi in relazioni di sintonia potendo gustare insieme ciò che si stava vivendo.

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Attorno al progettoil pRogetto Realizzato è in continuità con altRi pRogetti Realizzati negli anni pas-sati?se sì quali? La continuità nei progetti degli anni passati la si riscontra nella metodologia educativa di ascolto e di osservazione di come i bambini vivono, si muovono nello spazio e tra di loro e con gli adulti all’interno del nido.

sono stati Realizzati altRi pRogetti tRa aRte ed educazione, anche non in continuità con quello pResentato? se sì, quali? No

si tRatta dell’inizio di uno specifico peRcoRso? se sì, come dovRebbe evolveRsi? Trattandosi dell’inizio di uno specifico percorso si è interessati come gruppo educativo a proseguire nella sperimentazione di progettualità sonore in raccor-do con le due sezioni, di bimbi grandi e medi presenti al nido.

Documentazione allegataImmagini e breve video.

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I racconti del bosco

SAN DoNAToNido d’infanzia

Bologna

Il progettoRefeRente

elisabetta Martinelli

fascia d’età dei bambini a cui è Rivolto

0 – 3 anni

ambito aRtistico

Teatro contesto

Progetto realizzato nel corso dell’attività didattica

insegnanti/educatoRi coinvolti

elisabetta Martinelli e Maria Teresa Righi

Obiettivi educativi L’esperienza proposta desidera offrire ai bambini un percorso che consenta loro di riconoscere e utilizzare il linguaggio teatrale. Si impegna a favorire nei bambini la nascita di un proprio alfabeto gestuale; cerca di sostenere in loro la capacità di mettersi in ascolto di se stessi e degli altri (adulti e coetanei). Inoltre gli adulti si pongono come obiettivo, in un’ottica di ricerca, quello di os-servare e riconoscere l’eventuale creazione di “scarabocchi teatrali”.

Linee artisticheIl teatro è una forma d’arte nella quale l’elemento fondamentale è la comunica-zione: qualcuno che mostra e racconta, e qualcuno che guarda ed ascolta.Quindi proporre attività di laboratorio teatrale ai bambini di questa età può aiu-tarli ad esprimere ciò che sono, le loro emozioni e le loro modalità comunicative. Gli elementi che caratterizzano il linguaggio teatrale sono tutti compenetrati e

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compongono una sorta di armonia linguistica:- evento e attesa;- parola e silenzio;- movimento e staticità.Questi elementi ci sembra sostengano i bambini ad approcciarsi in modo globa-le all’esperienza, sperimentando i molteplici aspetti dei vari linguaggi e comin-ciando a conoscerli ed usarli.

Articolazione del progetto realizzatoIl laboratorio proposto ai bambini, prevede un primo momento dove le edu-catrici che lo conducono (elisabetta e Teresa), presentano un breve racconto come fosse un libro per immagini. Una storia in cui si intersecano gesti, parole, movimenti e musica, nella quale l’elemento ricorrente è il tema del bosco. In un secondo momento, le conduttrici cercano di coinvolgere i bambini per ren-derli protagonisti, li invitano a cercare il proprio movimento ed il proprio gesto con i quali iniziare a raccontare, dialogare condividendoli con adulti e coetanei. Questo percorso dovrebbe portare i bambini verso una gestualità consapevole, non casuale e ripetibile, che possa aiutarli a percepire il loro corpo come uno strumento espressivo. Scarabocchi teatrali nasce anche dall’idea che forse, come per il segno grafico, anche il segno gestuale possa avere delle sue fasi e trasformazioni.La stanza vuota è come il foglio bianco: il mio corpo si muove nell’aria, i miei movimenti sono la mia calligrafia. Si parte da semplici scarabocchi, piccoli gesti, osservare la propria mano che compie un azione come se fosse la prima volta, per arrivare a mostrare agli altri i propri movimenti. Fare scarabocchi è muoversi liberamente nello spazio.Concluso il percorso abbiamo proposto ai genitori un incontro realizzando in-sieme a loro un laboratorio con le stesse modalità che avevamo usato con i bambini.

classi, sezioni o gRuppi coinvolti

Gruppo Grandi e gruppo Medi.

peRiodo e duRata del pRogetto

Il progetto è stato realizzato nel periodo Febbraio-Maggio e si è sviluppato in sei incontri per il gruppo Grandi e tre incontri per il gruppo Medi.

Documentazione dell’esperienza e visibilitàIl progetto è stato documentato mediante: fotografie e filmati su supporto digita-le (inseriti nel CD personale di ogni bambino);PowerPoint per illustrare l’esperienza ai genitori;quaderno consegnato al centro documentazione del Comune di Bologna.

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Breve valutazione del progetto realizzato Durante il laboratorio, si riescono a cogliere varie sfumature, diverse modalità di approccio da parte dei bambini e le loro personali interpretazioni sia della parte narrata sia della parte gestuale. Alcuni di loro sono subito attratti dai movimenti e li ripetono immediatamente mentre ancora le conduttrici sono impegnate nella fase del racconto. Altri attendono, guardano attenti, non lasciano il loro posto, o addirittura non entrano nella stanza, osservano tutto da fuori, hanno bisogno di più spazio e che quello spazio non sia forzato. Nello svolgere il laboratorio ci siamo trovate ad osservare che alcuni elementi sono da considerare comuni a tutte le giornate, abbiamo così pensato di evi-denziare questi avvenimenti cercando di dare loro una connotazione. Siamo convinte che questo è solo uno dei vari modi di interpretare l’esperienza consi-derando che l’approccio dei bambini rimane inteso come globale e che ciascu-no di loro entra in contatto con gli avvenimenti in modo unico ed irripetibile.Gli elementi presi in considerazione sono:RISPeCCHIAMeNTo - avviene quando un bambino ripete, quasi contempora-neamente, un gesto proposto dall’adulto durante il racconto, ed è un gesto che gli viene presentato per la prima volta.IMITAzIoNe - avviene quando un bambino ripete un gesto dell’altro (adulto o bambino) durante la fase di interazione successiva al racconto. SCARABoCCHIo TeATRALe - avviene quando un bambino fa un gesto suo (nuovo ed originale) rielaborando così un’azione che ha visto proposta da un altro (adulto o bambino), ALFABeTo GeSTUALe - avviene quando un bambino ripropone nel tempo lo stesso gesto per identificare sempre lo stesso oggetto o azione.eSeRCIzIo - avviene quando un bambino compie un gesto guidato dalle paro-le dell’adulto che conduce l’azione.Il gioco teatrale proposto dall’adulto accompagna i bambini, attraverso sugge-stioni ed immagini, a muoversi nello spazio sperimentando i suggerimenti.

Attorno al progettoil pRogetto Realizzato è in continuità con altRi pRogetti Realizzati negli anni pas-sati? se sì quali? Da diversi anni nel nostro servizio si propongono atelier teatrali. Dall’anno 2006-2007 si è avviata una ricerca per riconoscere nei bambini, l’eventuale creazione di “scarabocchi Teatrali”.

sono stati Realizzati altRi pRogetti tRa aRte ed educazione, anche non in continuità con quello pResentato? se sì, quali? Due con la GAM di Bologna: “educare all’arte” (1998-1999) “L’arte di crescere, crescere con l’arte”

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(2003/04) entrambi articolati: due incontri con i bambini ed uno con bambini e genitori, condotti da Ines Bertolini.Uno sull’arte sonora presentato da Arianna Sedioli e Luigi Berardi (1998-1999)Uno sulla creta, due incontri con bambini e genitori e una mostra finale, con il contributo di Albert Barreda (2003-2004).

si tRatta dell’inizio di uno specifico peRcoRso? se sì, come dovRebbe evolveRsi? e’ un percorso in itinere in continua evoluzione.

Documentazione allegataImmagini, breve video e il quaderno “I racconti del bosco” (in formato cartaceo e digitale) e il Power point utilizzato per la presentazione del progetto ai genitori.

Motivazione del premioProgetto originale, articolato in modo complesso

e con grande attenzione agli aspetti educativi ed espressivi. Le fasi e le proposte suddivise per tappe e modalità

hanno permesso la ricerca di diverse qualità espressive: il movimento imitativo e creativo, l’improvvisazione, la ripetibilità

e la valorizzazione di gesti e azioni ricorrenti e significativi. Molto interessante anche la proposta rivolta ai genitori per coinvolgerli

e avvicinarli allo stesso linguaggio sperimentato dai loro figli. Una menzione speciale va all’ottima documentazione cartacea

per la cura dei contenuti e della grafica che permettono la valorizzazione dell’esperienza in tutte le sue fasi.

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Il cuoco Luigino

S. ANGeLo CUSToDeScuola dell’infanzia - sezione primavera

Villa Fontana (Medicina)

Il progettoRefeRenti

Lucente Giuseppina, Monia Caregnato

fascia d’età dei bambini a cui è Rivolto

18 mesi - 3 anni ambito aRtistico

Arti visive e arti teatrali

contesto

Progetto realizzato nel corso dell’attività didattica

insegnanti/educatoRi coinvolti

Lucente Giuseppina, Monia Caregnato

Obiettivi educativiL’elemento dominante di questo progetto è l’alimentazione. Facciamo conosce-re ai bambini le caratteristiche dei prodotti alimentari attraverso il gioco. È un percorso educativo che porta i bambini dal piacere di pacciugare al piacere di mangiare. Questo progetto non solo aiuterà i bambini ad allargare le possibilità di aumentare la curiosità gustativa, ma aiuterà loro anche nel passaggio dal gioco esplorativo, manipolativo a quello simbolico.Il nostro intento è quello di far vivere ai bambini esperienze fatte dal vero, cir-condate da tanto divertimento ed effetti a sorpresa.I bambini faranno esperienze con diversi tipi di materiali “naturali”, che offriran-no loro stimoli sensoriali a livello visivo, tattile, olfattivo ed emotivo.

Linee artisticheÈ stata scelta un’impronta visiva ma nello stesso tempo teatrale, per iniziare il nostro percorso educativo abbiamo utilizzato un pupazzetto di stoffa, di nome

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Luigino che rappresenta un burattino vestito da cuoco.

Articolazione del progettoLo sfondo integratore che accompagna i bambini è il personaggio fantastico il “cuoco luigino”, il quale offre ai bambini esperienze di rassicurazione, di co-scienza delle loro capacità lasciando una traccia di sé, di scoperta, di curiosità e di libertà. Luigino viene rappresentato da un pupazzo di stoffa fatto da noi che ha un posticino tutto suo all’interno del salone. In un primo momento (settembre - dicembre), durante l’inserimento, Luigino insieme ai personaggi personalizzati dei bambini, viene utilizzato per creare un clima accogliente e famigliare assu-mendo varie funzioni e ruoli. Infatti Luigino viene utilizzato come mediatore fra la scuola e i bambini rispettando le loro individualità. egli parla, gioca, scherza, regala, fa domande ai bambini per superare momenti difficili (ad es. il distacco con il genitore durante l’inserimento), per comunicare e relazionare con le edu-catrici e i bambini.Luigino sarà anche disposto a giocare con gli altri pupazzetti “cuochi” dei bam-bini, realizzati per loro da mamma e papà durante l’inserimento. I personaggi fantastici dei bambini possono essere utilizzati dai bambini stessi, in tutte le forme di gioco o di modelli di interazione che essi desiderano realizzare. In un secondo momento (gennaio - maggio) Luigino presenta ai bambini i giochi - attività inerenti l’ esperienza che vogliamo far vivere ai bambini, in quel deter-minato momento.Una volta al mese il cuoco Luigino farà conoscere ai bambini cibi nuovi:- Diversi tipi di frutta che diventeranno macedonia.- Sciroppi al gusto di limone, di fragola ecc, per trasformare l’acqua natu-

rale in bibite colorate.- Farina di grano, di castagna, di mais, di cocco che per magia diventeran-

no impasti per giocare o per realizzare biscotti e pizzette.- Il latte mescolato con il cacao diventerà una buona cioccolata in tazza.- Diversi tipi di pasta o riso (crude) per giocare ai travasi.- Il ghiaccio diventerà una buona granita al limone.I bambini hanno la possibilità di osservare e manipolare con le mani e i piedi materiali di diversa consistenza. Le esperienze che faranno i bambini saranno programmate, ma anche occasionali, soprattutto nel momento del pranzo e del-le merende…Luigino viene anche utilizzato come tramite di passaggio dei bambini alla scuo-la dell’infanzia.I genitori sono coinvolti in modo attivo nel nostro percorso educativo. Prima dell’inserimento facciamo un laboratorio di Luigino, in modo che anche loro provano alcune sensazioni che i loro bambini vivono a scuola. Invece durante l’inserimento, i genitori realizzano per i propri figli i personaggi personalizzati, decorati a loro piacimento. ogni bambino ha il suo cuoco di stoffa al quale in-sieme ai loro genitori daranno un nome. I cuochi dei bambini diventano, per loro

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oggetti transizionali… Per il laboratorio di fine anno, i genitori vengono invitati a scuola, per realizzare i costumi dei loro figli da utilizzare durante festa di fine anno. Anche loro sono coinvolti nella rappresentazione, che è inerente al nostro progetto.

classi, sezioni o gRuppi coinvolti:Il progetto è stato proposto al gruppo intero dei bambini.

peRiodo e duRata del pRogetto

Il progetto si articolato da settembre a maggio 2009.

Documentazione dell’esperienza e visibilitàLe esperienze si svolgono in salone. Nel corridoio è posizionato un pannello con la realizzazione grafica di Luigino, e ogni qual volta che i bambini compiono un’esperienza vengono fotografati, le foto vengono esposte sul pannello; così i genitori e i bambini hanno la possibilità di vedere i giochi realizzati a scuola. Noi educatrici realizzeremo il “libro gioco” di Luigino, il quale verrà consegnato ai bambini alla fine dell’anno scolastico come ricordo.

Breve valutazione del progetto realizzatoIl progetto del cuoco Luigino ci ha permesso di raggiungere gli obiettivi prefis-sati, il primo fra tutti è stato l’allargamento degli orizzonti gustativi dei bambini. Durante il percorso educativo, il feedback con i bambini ci ha permesso di inte-grare gli obiettivi originari con altri non meno importanti, quali ad esempio: rag-giungere lo sviluppo dell’autonomia, del linguaggio, motorio ecc., rispondendo così meglio alle esigenze dei bambini stessi. È stato un progetto più che positi-vo, i bambini non solo hanno interiorizzato i nostri messaggi educativi, ma nello stesso tempo si sono divertiti tanto manifestando meraviglia e stupore.

Attorno al progettoil pRogetto Realizzato è in continuità con altRi pRogetti Realizzati negli anni pas-sati? se si quali?I nostri progetti hanno sempre una continuità educativa tra di loro, anche se la tematica è diversa, li accomuna la nostra metodologia. (I personaggi fantastici personalizzati dei bambini realizzati dai loro genitori a scuola.)

sono stati Realizzati altRi pRogetti tRa aRte ed educazione, anche non in continuità con quello pResentato? se sì, quali? No

si tRatta dell’inizio di uno specifico peRcoRso? se sì, come dovRebbe evolveRsi? No

Documentazione allegataImmagini

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Facciamo teatro!?!?!?

SCAGLIARINIScuola dell’infanzia

San Matteo della Decima

Il progettoRefeRente elena Bongiovanni

fascia d’età dei bambini a cui è Rivolto

3 – 6 anni

ambito aRtistico

Teatro

contesto

Progetto realizzato nel corso dell’attività didattica e nel tempo libero (bambini e genitori)

insegnanti/educatoRi coinvolti

elena Bongiovanni

espeRti coinvolti Roberto Frabetti

modalità di coinvolgimento degli espeRti Conduttore corso di aggiornamento per insegnanti / gruppo cime tempestose

Obiettivi educativi Con la proposta di laboratori teatrali integrata con attività didattiche di carattere espressivo ci si propone di:- far comprendere ai bambini che il corpo è uno strumento espressivo;- imparare ad ascoltare, attendere e rispettare i tempi di tutti;- saper condividere lo spazio con gli altri;- stimolare l’intelligenza emotiva;- promuovere il benessere a scuola;

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- favorire la coesione del gruppo;- incentivare la fiducia in se stessi e negli altri;- rispettare le regole;- potenziare i linguaggi espressivi non verbali.

Linee artistiche ogni anno propongo laboratori teatrali nei quali i bambini imparano ad ascoltare e ad interagire emozionalmente tra loro. Quest’anno la visita a scuola di una delegazione tedesca d’insegnanti e genitori di bambini diversamente abili mi ha portato ad uscire da una situazione strettamente laboratoriale dove il linguaggio teatrale è utilizzato per acquisire strumenti per conoscere e conoscersi per arri-vare ad una produzione teatrale. L’arrivo del pubblico ha scatenato nei bambini la voglia di raccontare insieme una storia che parlasse di loro: dei bambini e delle bambine Nuvole.

Articolazione del progetto realizzatoSi è impostato lo spettacolo “Nuvole” effettuando 5 laboratori nei quali sono stati proposti giochi d’immaginazione, improvvisazione teatrale, contatto, concentra-zione, uso creativo del corpo, uso dello spazio, sguardi e maschere facciali. Sono state utilizzate, inoltre, stimolazioni artistiche e naturali dove le protago-niste sono le nuvole: - osservazione in diverse giornate delle nuvole in cielo;- presentazione poesia “ Nuvole” di Brountin;- rappresentazione grafica individuale di una nuvola;- riproduzione grafica di quadri;- lettura storia “Il viaggio di una nuvola”;- produzione di biscotti nuvola ( come dono per gli ospiti tedeschi).Il 29 ottobre 2008 al pubblico tedesco è stato presentato un laboratorio teatrale e il momento conclusivo è stato lo spettacolo “Nuvole”. I bambini hanno donato i biscotti nuvola prodotti da loro e hanno ricevuto come dono un giocattolo rana di legno realizzato dai bambini tedeschi diversamente abili. Nella seconda parte dell’anno sono stati svolti 8 laboratori teatrali aventi come sfondo la storia “Le stagioni di Pallina” di D.Moretti, ed. Franco Panini Ragazzi (testo scelto per la continuità con il nido e la scuola primaria).Come momento conclusivo è stato proposto un laboratorio teatrale aperto ai genitori e ai bambini Nuvole, in cui si sono create situazioni piacevoli, divertenti, emozionanti. classi, sezioni o gRuppi coinvolti

n°1 sezione “Nuvole” : 25 bambini di cui uno diversamente abile.

peRiodo e duRata del pRogetto

ottobre2008 e marzo - aprile - maggio 2009

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Documentazione dell’esperienza e visibilitàDocumentazione- cartacea e fotografica per ogni bambino inserita nel personale raccoglito-

re attività; - video della performance “Nuvole”.Laboratorio teatrale con presentazione della performance “Nuvole” ad una de-legazione tedesca d’insegnanti e genitori di bambini diversamente abili, venuti a farci visita per conoscere le attività didattiche che si propongono in Italia dove i bambini diversamente abili sono integrati nelle sezioni.Laboratorio teatrale dimostrativo rivolto ai genitori e ai bambini Nuvole e pre-sentazione della performance “Nuvole”.

Breve valutazione del progetto realizzato L’esperienza dei laboratori teatrali nella sezione ha avuto esito positivo, tutti i bambini hanno partecipato con entusiasmo all’attività e anche coloro che al-l’inizio erano chiusi in se stessi (11 di loro provenivano da un’altra sezione) si sono lasciati coinvolgere e sono riusciti ad esprimersi e ad aprirsi vincendo la timidezza. Lo stesso è avvenuto per i bambini stranieri, ai quali la dimensione teatro ha fatto superare le difficoltà di relazione e di lingua.Il fare “questo” teatro a scuola ha attivato nei bambini forti motivazioni e risposte creative, ricche e stimolanti ai loro bisogni.La delegazione di genitori ed insegnanti tedeschi è rimasta piacevolmente sor-presa ed emozionata dall’esperienza presentata e dal coinvolgimento totale dei bambini con difficoltà. I bambini Nuvole hanno dimostrato che “Fare teatro” è un’esperienza che li fa stare bene a scuola ed avere un pubblico, fare qualcosa per qualcuno, li ha gratificati aumentando la stima in se stessi.Il laboratorio teatrale rivolto ai genitori è stato apprezzato con entusiasmo e le “sensazioni positive” che avevano percepito nei racconti dei loro figli si sono manifestate in ognuno di loro durante il laboratorio.

Attorno al progettoil pRogetto Realizzato è in continuità con altRi pRogetti Realizzati negli anni pas-sati? se sì quali? ogni anno scolastico conduco laboratori teatrali nella mia sezione ed in altre sezioni e classi di scuola primaria.L’essere educatrice di teatro nasce da un corso di formazione permanente co-minciato nel 1997, al quale partecipano insegnanti di scuola dell’infanzia e di primaria (gruppo Cime Tempestose), condotto da Roberto Frabetti de “La Ba-racca - Testoni Ragazzi”.

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sono stati Realizzati altRi pRogetti tRa aRte ed educazione, anche non in continuità con quello pResentato? se sì, quali? no

si tRatta dell’inizio di uno specifico peRcoRso? se sì, come dovRebbe evolveRsi? no

Documentazione allegataImmagini, power point e video della performance “Nuvole”.

Motivazione del premioOriginalità e professionalità del progetto sono stati valutati alti.

Dalla visione del filmato emergono alte capacità espressive e teatrali dei bambini, frutto di un lavoro ben fatto e curato nel tempo.

Molto apprezzato il lavoro di visibilità creato per i genitori di bambini diversamente abili, per gli insegnanti venuti in visita dalla Germania,

nonché la condivisione con tutta la scuola.

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Storie di una foglia

ReNATA VIGANòNido d’Infanzia

Bologna

Il progettoRefeRente Maurizia Querciagrossa

fascia d’età dei bambini a cui è Rivolto 0 – 3 anni

ambito aRtistico

Teatro

contesto

Progetto realizzato nel corso dell’attività didattica

insegnanti/educatoRi coinvolti

Maurizia Querciagrossa e Grazia Ghedini

espeRti coinvolti

Roberto Frabetti (La Baracca - Testoni Ragazzi) per la narrazione iniziale

modalità di coinvolgimento degli espeRti Incontri in sede laboratoriale

Obiettivi educativi Ampliare i linguaggi comunicativi attraverso l’esperienza del movimento, del ge-sto, dell’uso del corpo nello spazio e affinare le modalità relazionali tra bambini e bambini e adulti.Conoscere e ri-conoscere meglio l’espressività dei bambini e ritrovare la propria di adulti in relazione a loro.Verificare la capacità di bambini molto piccoli, che hanno partecipato ad una breve narrazione in un contesto di laboratorio teatrale, di proporre propri “sca-rabocchi teatrali” cioè piccoli gesti intenzionali che loro stessi creano ed hanno

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significato comunicativo.

Linee artistiche Il progetto ha radici nell’esperienza di un gruppo di educatrici dei nidi bolognesi in collaborazione con La Baracca - Testoni Ragazzi.Il nostro interesse riguarda l’avvicinamento dei bambini del nido alle forme co-municative del linguaggio teatrale. Per fare ciò siamo partite da una ricerca sulla nostra espressività comunicativa attraverso il movimento, il gesto, la voce, l’immaginazione.Il contatto con le diverse forme dell’arte, in particolare contemporanea, è fonte di immagini “belle” a cui attingere per l’ideazione dei nostri laboratori.

Articolazione del progetto realizzatoIl laboratorio teatrale al nido è stato condotto da Maurizia Querciagrossa, edu-catrice della sezione e Grazia Ghedini del Centro Giochi Piccole Invenzioni.Abbiamo scelto un’ambientazione, il bosco e cercato un repertorio di nostri ge-sti che potessero dare immagini ai bambini, creando una storia fatta di poche parole, gesti e movimenti.Il gruppo sezione è stato suddiviso in due sotto-gruppi. Il laboratorio si è svolto in uno spazio che i bambini conoscono, reso neutro per focalizzare la loro at-tenzione sul racconto e facilitare la successiva elaborazione.L’ambiente è stato spogliato degli arredi, le conduttrici, diversamente dal solito, indossano una semplice tuta nera, nello spazio non è presente alcun oggetto.Il laboratorio inizia con il rito del massaggio. I bambini seduti in corridoio vengo-no invitati a togliersi scarpe e calze e guidati da Maurizia iniziano il massaggio del proprio corpo partendo dai piedi. Questa proposta è finalizzata a creare una situazione di rilassamento e di contatto affettuoso con il proprio corpo. Si entra nell’atelier dove è dato tempo ai bambini di trovare il proprio posto in cui sedere. Maurizia li invita ad “un silenzio magico” e, ottenutolo, fa partire la musica, sem-pre la stessa. Le conduttrici iniziano il racconto della “storia di una foglia” con poche parole, gesti e movimenti . Prima sono alberi, poi diventano foglia, vento, temporale, fulmine, fuoco, tana, bruco, gufi, pesci… Terminato Il racconto, che ha una durata di circa 10’, Maurizia invita i bambini ad entrare nella storia ripro-ponendone piccoli frammenti, le espressioni gestuali dei bambini vengono ris-pecchiate e rilanciate dalle conduttrici. I bambini imitano i movimenti di Maurizia e Grazia, ne inventano di nuovi e insieme si creano nuove storie. All’interno di questa narrazione, possono partecipare anche rimanendo seduti ad osservare. I bambini entrano nella storia nel momento in cui si sentono di farlo, senza for-zature. Quest’anno abbiamo aggiunto un laboratorio con i soli genitori, condotto con le stesse modalità proposte ai bambini (rituali, parole, immagini). Ci pareva importante offrire ai genitori un’esperienza personale per fare loro meglio com-prendere il senso del percorso pensato per i loro bambini.

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classi, sezioni o gRuppi coinvolti Sezione medi (1 anno e mezzo – 2 anni)

peRiodo e duRata del pRogetto Febbraio - marzo 2009 per 6 incontri di 30’ a cadenza settimanale; a maggio l’incontro per i genitori

Documentazione dell’esperienza e visibilitàDocumentazione scritta, fotografica e video.La documentazione fotografica è stata esposta alla visione dei genitori nella bacheca collocata in prossimità della sezione; al termine dell’anno entrerà a far parte del libro personale delle esperienze al nido. Il montaggio del materiale video è stato possibile grazie al contributo di un papà che ha partecipato al laboratorio rivolto agli adulti. Si sono poi raccolti gli scritti di alcuni genitori coin-volti nel laboratorio stesso.

Breve valutazione del progetto realizzato I bambini hanno partecipato con attenzione alla “fase fruitiva” e sono entrati naturalmente, senza forzature, nella “fase attiva”. Hanno ripreso le immagini, che avevano visto poco prima, imitando e proponendo nuovi gesti e azioni, hanno creato altri personaggi e inventato nuove storie, in un gioco circolare di rispecchiamenti e rilanci . I bambini hanno creato “scarabocchi teatrali”, gesti in-tenzionali il cui significato è stato colto e partecipato da compagni e conduttrici, diventando parte della storia che si stava costruendo. Nel laboratorio i bambini hanno mostrato la capacità di richiamare gesti e significati, che avevano preso corpo negli incontri precedenti. I bambini hanno continuato a “raccontare” le loro storie nel tempo, al nido e a casa.Per quel che riguarda il laboratorio rivolto agli adulti, i genitori hanno saputo sta-re dentro alla proposta, mettendosi in gioco e, superato l’imbarazzo dello stare insieme in modo diverso, si sono emozionati nel vivere un’esperienza che i loro bambini avevano fatto al nido.

Attorno al progettoil pRogetto Realizzato è in continuità con altRi pRogetti Realizzati negli anni pas-sati?se sì quali?Da anni le conduttrici propongono laboratori teatrali all’interno dei propri servizi. Nel corso del tempo i progetti hanno avuto diverse trasformazioni. Inizialmente proponevamo contesti ricchi di materiali che incuriosivano i bambini e li stimola-vano soprattutto ad una esplorazione degli oggetti. In seguito il nostro interesse si è concentrato in particolare sulla ricerca della capacità dei bambini di inven-

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tare gesti e movimenti e abbiamo quindi spogliato la nostra proposta eliminando ogni tipo di materiale.

sono stati Realizzati altRi pRogetti tRa aRte ed educazione, anche non in continuità con quello pResentato? se sì, quali?Laboratorio sull’esplorazione sonora e l’ascolto. I bimbi hanno giocato nella sezione allestita con carte, cartoni, cucchiai di legno e spazzole. È stato poi proposto l’ascolto dei suoni registrati provenienti da una fonte nascosta. L’ipo-tesi era che i bambini potessero riconoscere il suono del materiale esplorato in precedenza.

si tRatta dell’inizio di uno specifico peRcoRso? se sì, come dovRebbe evolveRsi?Sicuramente predisporremo un progetto di laboratorio teatrale in continuità per il prossimo anno con questo gruppo di bambini. Per i loro genitori ipotizziamo un percorso laboratoriale di più incontri che gli stessi genitori partecipanti hanno richiesto.

Documentazione allegataImmagini, breve video e i commenti dei genitori.

Motivazione del premioProgetto che coniuga con ottimi risultati le finalità educative con le ricerche artistiche,

coinvolgendo tutti i protagonisti del nido: bambini, educatrici, genitori. Emergono la cura e la profondità di pensiero nell’investigazione di linguaggi artistici, partendo dalla dimensione del bambino, della bambina, aprendosi alle loro improvvi-

sazioni e alle loro personali letture degli stimoli corporei che le educatrici propongono. Buona la documentazione, anche per una utilizzazione di secondo livello.

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Giochiamo con i suoni

zACCHeRINI ALVISINido d’infanzia

Bologna

Il progettoRefeRente

Daniela orsi

fascia d’età dei bambini a cui è Rivolto 0 – 3 anni

ambito aRtistico Musica

contesto Progetto realizzato nel corso dell’attività didattica e nel tempo libero (bambini e genitori)

insegnanti/educatoRi coinvolti

Antonella Trentini, Raffaella Malacarne, Guendalina Bassi, Carmen Collina, ele-na Rossini Ricci, Serafina Graziano, Annamaria Nativi, Fiorella Regazzi, Maria Grazia Cevenini, Paola Sanna, Pasquale Pugliese, Bouchra Bennis, Rosa Bru-no, Ileana Nella.

Obiettivi educativi È un percorso nato dal desiderio di creare un’esperienza dove il suono pos-sa divenire una forma di comunicazione, conoscenza ed interazione. Partendo dall’agire spontaneo dei bambini/e si è cercato di offrire occasioni di esplorazio-ne e ricerca sonora che potessero consolidare ed arricchire le proprie capacità percettive, logiche, motorie e soprattutto affettivo-sociali. Contemporaneamen-te, gli operatori del nido hanno incontrato i bambini/e e i genitori, condividendo il progetto “In-cantiamoci” per cantare insieme le canzoni che risuonano nella quotidianità del nido.

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Linee artistiche Il progetto sonoro “Giochiamo con i suoni” parte da un cambiamento di atten-zione e di cultura verso quegli “atteggiamenti rumorosi” che spesso vengono censurati o deviati, e dalla valorizzazione delle azioni musicali. Per realizzare il progetto si sono utilizzati: strumenti musicali, diversi materiali sonori di recupe-ro (scatole di latta, bottoni, tappi, tubi di cartone, alluminio, foglie, sacchetti di carta, bottiglie), microfono, registratore digitale e cassa amplificatore, inoltre, la propria voce e tutto il corpo sono stati usati come fonte sonora e di risonanza.

Articolazione del progetto realizzatoIl progetto si è articolato in quattro percorsi:”SUoNoRo”: nel laboratorio sono stati proposti ai bambini/e materiali poveri e di riciclo. Il materiale è stato suddiviso in sei scatole aperte, e proposto gradualmente per produrre “non solo rumori”, ma esperienze sonore-esplorative:battere, strappare, appallottolare per ascoltare, stupirsi, conoscere. Le educatrici dopo aver proposto il materiale, promuovevano nei bambini/e l’esplorazione libera. I bambini hanno, così, sperimentato il suono di strumenti non convenzionali ed hanno scoperto le relazioni fra gli oggetti e le proprie azioni, conoscendo e ri-cono-scendo un uso nuovo di questi materiali.“Do-Re-MI”: due educatrici portavano all’interno di uno spazio dedicato, la “sca-tola magica” contenente 10 strumenti musicali diversi (triangolo, maracas-shaker, cembalo, ”cuore di mare”, tamburo, campanella, bastone della pioggia, piattello, nacchere, bastoncino con sonagli), uno per ogni partecipante. Aprendo la scatola gli strumenti venivano presentati uno alla volta con una piccola storia legata allo strumento stesso. Gli strumenti erano posti di fronte ai bambini/e che venivano invitati a sceglierne uno da suonare tutti insieme. La musica prodotta veniva poi arricchita da canzoncine.“LA,LA,LA MIA VoCe”: utilizzando un microfono, un registratore e una cassa am-plificatore, all’interno della sezione, tutti i bambini/e seduti insieme alle educatrici cantavano canzoni sia del nido che del proprio repertorio. I bambini/e a turno uti-lizzavano il microfono in modo autonomo, esprimendo la propria vocalità e riascol-tandosi attraverso l’uso del registratore digitale, riconoscendo, così, la pripria voce quella degli amici e degli adulti. Dai primi timidi approcci si è gradualmente passati ad una partecipazione molto sentita.“IN-CANTIAMoCI”: tre incontri rivolti ai genitori del nido ed ai loro bambini/e per cantare assieme. Questo corso ha offerto l’opportunità di incontrarsi e confrontarsi in uno spazio che è divenuto un luogo di appartenenza per tutti genitori, bambini/e e operatori del nido.

classi, sezioni o gRuppi coinvolti

26 bambini/e grandi divisi in piccoli gruppi, le educatrici delle sezioni medi e grandi e i collaboratori di sezione.

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peRiodo e duRata del pRogetto

La durata del percorso è stata di tre mesi: dal mese di marzo al mese di maggio, con cadenza tri-settimanale della durata massima di 45 minuti.

Documentazione dell’esperienza e visibilitàMateriale cartaceo,fotografico, registrazioni audio e riprese video:- cartelloni con materiale fotografico;- cd “Lo zaccherino d’oro” con registrazioni svolte durante “La,la,la mia

voce”;- “Cosa cantiamo oggi?” raccolta di testi di canzoni del nido;- cd “In-cantiamoci” registrazioni delle voci dei genitori;- dvd “Giochiamo con i suoni” con “Suonoro” e “Do-re-mi”;- “Story-board”:descrizione particolareggiata del progetto,corredata di foto;- mostra espositiva di fine a.e. con materiali sopraelencati, oggetti utilizzati

durante le attività e opere dei bambini/e.

Breve valutazione del progetto realizzato Nelle esperienze proposte il gruppo dei bambini/e ha partecipato sempre con molto entusiasmo dimostrando interesse verso le attività. I piccoli/e hanno affi-nato la propria percezione musicale migliorando le loro capacità,sia ritmiche che vocali,attraverso l’uso di strumenti strutturati e “non-convenzionali” (creati con materiale di recupero). Coordinando suono e gesto hanno ampliato la competen-za combinatoria dei materiali e le varie qualità sonore, scoprendo, in particolare, le differenze tra suoni forti, meno forti, e… silenzio. Alla base di ogni esperienza l’allegria e la gioia collettiva sono state il filo conduttore, c’è stato il piacere di stare insieme condividendo le reciproche emozioni.Attraverso la visione dei filmati e di foto i genitori hanno trasmesso il loro entusia-smo apprezzando positivamente i risultati ottenuti. Conoscendo il vissuto del loro bambini/a e non essendone esclusi i genitori hanno potuto interagire di queste esperienze,anche in ambito famigliare. È rilevante come possa cambiare la per-cezione dello spazio nido dopo aver vissuto insieme questa esperienza.Il progetto ha permesso che gli oggetti sonori del nido “migrassero” in altri spazi e che lo spazio stesso diventasse luogo di comunicazione contribuendo a raf-forzare relazioni significative fra le persone che vi sono state coinvolte genitori, bambini/e e operatori.

Attorno al progettoIl progetto realizzato è in continuità con altri progetti realizzati negli anni pas-sati? Se sì quali? “Giochiamo con i suoni” è l’esplosione di un progetto biennale denominato “Sensi, con-sensi e con-fusioni” realizzato nell’anno 2007-2008 basato sulla

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scoperta delle percezioni sensoriali. Il progetto realizzato nel corso di questo anno ha voluto dedicarsi all’approfondimento di un senso: l’udito.

sono stati Realizzati altRi pRogetti tRa aRte ed educazione, anche non in continuità con quello pResentato? se sì, quali?- Teatro Testoni Ragazzi in “L’albero ruba-mutande”;- musicoterapia dedicata ad un bambino diversamente abile;- “Posso fare”: attività per dare spazio alla creatività;- “Isole sonore”: quattro progetti realizzati da tirocinanti universitarie.

si tRatta dell’inizio di uno specifico peRcoRso? se sì, come dovRebbe evolveRsi?I bambini/e hanno diritto a condividere con la famiglia il piacere di un’esperienza artistica;“In-cantiamoci” il percorso di carattere espressivo continuerà esplorando il suo-no anche il prossimo anno. Il progetto è in fase di perfezionamento.

Documentazione allegataImmagini, cd (“Lo zaccherino d’oro” e “In-cantiamoci”), dvd (“Giochiamo con i suoni” e “Posso-fare”) e il testo della canzone“Cosa cantiamo oggi?”.

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il bando

Premio Claudio Massari per

Progetti realizzati da istituzioni educative sul tema“Arte e prima infanzia (0-6 anni)”

Art. 1 - La Baracca -Testoni Ragazzi e Granarolo S.p.A., in collaborazione con il Coordinamento pedagogico provinciale di Bologna e con il patrocinio della Regione emilia Romagna, della Provincia di Bologna e del Comune di Bologna – Settore Istruzione istituiscono, per l’anno 2006 – 2007, n. 4 (quattro) premi per “Progetti realizzati nel corso dell’anno scolastico 2006/2007 da istituzioni educative nell’ambito del rapporto tra arte e prima infanzia”Il Premio è dedicato alla memoria di Claudio Massari, artista, fondatore de La Baracca produzioni teatrali e del primo Centro di Teatro Ragazzi di Bologna.

Art. 2 - Possono partecipare al presente avviso tutti i gestori pubblici e privati autorizzati, aventi sede nella Provincia di Bologna.di:- servizi educativi 0-3 (nidi d’infanzia; sezioni primavera, centri bambini-genito-ri, spazi bambino e servizi sperimentali); - scuole dell’infanzia;Sono ammessi anche progetti creati e realizzati in collaborazione con esperti esterni (persone fisiche o giuridiche). Sono esclusi progetti creati da associazioni esterne e presentati a “pacchetto chiuso” a più istituzioni educative.

Art. 3 - I premi, dell’importo di € 500,00 ciascuno, saranno assegnati ai 4 mi-gliori progetti realizzati dai soggetti di cui al precedente art.2 nell’ambito delle categorie:- arti performative (teatro, danza e musica); - arti visuali e multimediali.

Art. 4 - Il Premio oltre a cercare di incentivare la produzione di progetti tra arte ed educazione nell’ambito della prima infanzia, intende creare una banca dati dei progetti documentati attraverso strumenti informatici e digitali. Pertanto tutti i progetti presentati verranno raccolti nel sito ww.premioclaudiomassari.it, che sarà fruibile direttamente e in link con i siti delle istituzioni organizzatrici .

Art. 5 - Per essere ammessi al bando, le istituzioni dovranno far pervenire il progetto, per via postale, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, al “Coor-dinamento pedagogico provinciale – c/o Provincia di Bologna – via Finelli 9/a – 40126 Bologna” entro e non oltre il 29 giugno 2007. Per i progetti farà fede la

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data di spedizione. Sulla busta dovrà essere indicato “Premio Claudio Massari”. Non saranno accolti progetti consegnati o spediti oltre il termine di scadenza. La Baracca e il Coordinamento pedagogico provinciale non assumono alcuna responsabilità per i casi di dispersione, ritardo o disguido di comunicazione ai soggetti, dovuti a inesatte indicazioni del recapito da parte del soggetto istante, né per eventuali disguidi postali o telegrafici o comunque imputabili al fatto di terzi, a caso fortuito o a forza maggiore.

Art. 6 - I progetti saranno valutati, a suo insindacabile giudizio, da una Commis-sione giudicatrice composta da:- un membro de La Baracca – Testoni Ragazzi, con funzione di Presidente;- due funzionari della Provincia di Bologna;- un delegato della società Granarolo S.p.A;- cinque membri del Coordinamento pedagogico provinciale entro il 31 ottobre 2007 la Commissione formulerà la graduatoria di merito, darà comunicazione ai vincitori ed indicherà tempi e modalità di premiazione.

Art. 7 - I partecipanti dovranno presentare in busta chiusa:

a) Domanda di partecipazione al concorso redatta in carta semplice (come da fac-simile allegato, reperibile sul sito www.premioclaudiomassari.it e contenen-te tutti i riferimenti per l’accredito)

b) Il progetto redatto, in forma cartacea, secondo la scheda di partecipazione allegata al presente bando, corredato di foto in formato digitale (max 30) e/o di un breve video (max 5 minuti)Il partecipante dovrà consegnare anche copia della scheda di partecipazione in formato digitale (floppy o cd) o inviarne copia mezzo e-mail all’indirizzo [email protected]

c) Modulo di consenso al trattamento dei dati ai sensi del D.Lgs n.196/2003 Codice in materia di protezione dei dati personali – Legge sulla privacy, come da fac-simile allegato

d) Dichiarazione circa il possesso delle liberatorie rilasciate dai genitori dei bambini presenti nel materiale foto o video

I partecipanti potranno allegare, a loro discrezione, una documentazione ag-giuntiva. Al proposito si precisa che tale documentazione non verrà presa in conside-razione in sede di valutazione, ma potrà essere inserita nel sito, se fornita su supporti informatici.

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Art. 8 - I criteri di valutazione dei progetti presentati terranno in particolare con-siderazione:originalità del progetto educativooriginalità della ricerca artisticametodologia della ricerca (continuità nella realizzazione di progetti artistici, estensione nel nel corso dell’anno, condivisione dell’intera istituzione, ...) documentazione e visbilità del progetto

Art. 9 - Saranno esclusi dal concorso i candidati che presentino domanda e annessa documentazione incompleta e/o in tempi difformi dal bando stesso.

Art. 10 - In caso di rinuncia da parte dei vincitori, a giudizio insindacabile del-la Commissione giudicatrice, il premio potrà essere messo a disposizione dei concorrenti classificati idonei, secondo l’ordine della graduatoria, ovvero potrà non essere assegnato.

Art. 11 - Il materiale presentato al concorso non verrà restituito ai concorrenti e sarà acquisito dal “Laboratorio di documentazione e formazione del Comune di Bologna” che potrà utilizzarlo direttamente, o consentirne l’uso a terzi, per fini di consultazione, studio e ricerca nei modi ed entro i limiti stabiliti dalle norme vigenti.

Art. 12 - La partecipazione al concorso implica l’accettazione di tutte le norme previste dal presente bando.

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