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UNIONE EUROPEA, COMUNI E COMUNITÀ DI FRONTE ALLA CRISI DEI PROFUGHI EUROPEAN UNION, MUNICIPALITIES AND COMMUNITY FACING THE REFUGEE CRISIS

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UNIONEEUROPEA,COMUNIECOMUNITÀDIFRONTEALLACRISIDEIPROFUGHI

EUROPEANUNION,MUNICIPALITIESANDCOMMUNITYFACINGTHEREFUGEECRISIS

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INDICE/INDEX

PRIMAPARTE PAG.3

QUADROSTATISTICOCOMPLESSIVO PAG.3

LERISPOSTEDELL’UEALLAGESTIONEDEIFLUSSIMIGRATORI:PROBLEMIEPROSPETTIVEOPERATIVE PAG.9

SECONDAPARTE PAG.12

COSAPOSSONOFARELEREGIONIPERFAVORIREL’INCLUSIONESOCIALEDEIMIGRANTI?ILMETODOPARTECIPATONELLACOSTRUZIONELEGISLATIVA,OPERATIVAEPROGETTUALE PAG.13

UNARISPOSTAOPERATIVAPERLAGESTIONEDELL’OSPITALITA’EDELL’INTEGRAZIONEDEIMIGRANTI:LAMEDIAZIONECULTURALENELSISTEMAITALIANODIACCOGLIENZADEIPROFUGHIENELLACOOPERAZIONECONIPAESID’ORIGINEDEIMIGRANTI PAG.17

COOPERAZIONEEIMMIGRAZIONE:AGIRENEIPAESIDIPROVENIENZADEIPROFUGHIPERPREVENIREMIGRAZIONIINCONTROLLATE PAG.24

CONCLUSIONI PAG.28

____________________________________________________________________

PART1 P. 29

OVERALLSTATISTICALFRAMEWORK P. 29

HOWTHEEUTACKLESMIGRATIONFLOWS:PROBLEMSANDOPERATIONALPROSPECTS P. 35

PART2 P. 38

WHATCANREGIONSDOTOHELPMIGRANTSACHIEVESOCIALINCLUSION?THEPARTICIPATORYMETHODINBUILDINGLEGISLATION,OPERATIONALPLANSANDPROJECTS P. 39

ANOPERATIVIONALRESPONSEFORMIGRANTRECEPTIONANDINTEGRATION:CULTURALMEDIATIONINTHEITALIANREFUGEERECEPTIONSYSTEMOFANDINCOOPERATIONWITHMIGRANTS'COUNTRIESOFORIGIN P. 42

COOPERATIONANDIMMIGRATION:TAKINGACTIONINTHEREFUGEES'COUNTRIESOFORIGINTOPREVENTUNCONTROLLEDMIGRATION P. 49

CONCLUSION P. 52

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UNIONEEUROPEA,COMUNIECOMUNITÀDIFRONTEALLACRISIDEIPROFUGHI

PARTE PRIMA

La primasezione del paper intendetracciareunquadrogeneraledelledinamicheassuntedai

fenomenimigratoriversoiPaesidell’Ue,conparticolareriferimentoagliingressidiprofughi

negliultimidueanniedagliimpattichequestihannoavutosuicontestiospitanti.

Ilquadrosiarticola innanzitutto inunapresentazionedellestatisticherelativeal fenomeno,

voltaaquantificareiflussinelsuocomplessoedadisegnarelesueprincipalilineedisviluppo,

ancheinrapportoaicontestinazionalidiaccoglienza.

Segueunadescrizionegeneraledeidispositivimessiinattodall’Uepergestirel’accoglienzaei

percorsiditutelaumanitariadeirifugiati,conparticolareriferimentoaquantoindicatodalla

European Agenda on Migration e alle criticità seguite alla sua adozione da parte della

Commissioneeuropea.

QUADROSTATISTICO COMPLESSIVO

Le migrazioni dei Paesi terzi verso l’Ue sono un fenomeno articolato che si presta a

classificazioni e analisi diverse a seconda dei criteri assunti per realizzarle. Il principio più

diffusoalla basedeiquadristatisticièquellodella legalità degliingressiedellepermanenze

deimigrantiinterritorioeuropeo.Iflussimigratorisonoconsideratiinnanzituttoinrapporto

alle normedei singoli Stati e alla legislazioneUe (Codice frontiere Schenghen, CodiceVisti,

Regolamento di Dublino III) e solo in seconda battuta rispetto ad altri indicatori quali, ad

esempio, i fattori di spinta o di attrazione, che meglio definirebbero la tipologia delle

migrazioni.

I dati ufficiali Eurostat1 sulle migrazioni nell’Ue si riferiscono al 2015. Per il 2016 sono

disponibilisolodatirelativiagliingressideirichiedentiasilo.

________________________________

1 Popolazionedioriginestranieradalpaesedinascita,1Gennaio2015(1)inhttp://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Foreign-born_population_by_country_of_birth,_1_January_2015_(%C2%B9)_YB16.png5

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UNIONEEUROPEA,COMUNIECOMUNITÀDIFRONTEALLACRISIDEIPROFUGHI

PARTEPRIMA

Laprimasezionedelpaperintendetracciareunquadrogeneraledelledinamicheassuntedai

fenomenimigratoriversoiPaesidell’Ue,conparticolareriferimentoagliingressidiprofughi

negliultimidueanniedagliimpattichequestihannoavutosuicontestiospitanti.

Ilquadrosiarticola innanzitutto inunapresentazionedellestatisticherelativeal fenomeno,

voltaaquantificareiflussinelsuocomplessoedadisegnarelesueprincipalilineedisviluppo,

ancheinrapportoaicontestinazionalidiaccoglienza.

Segueunadescrizionegeneraledeidispositivimessiinattodall’Uepergestirel’accoglienzaei

percorsiditutelaumanitariadeirifugiati,conparticolareriferimentoaquantoindicatodalla

European Agenda on Migration e alle criticità seguite alla sua adozione da parte della

Commissioneeuropea.

QUADROSTATISTICOCOMPLESSIVO

Le migrazioni dei Paesi terzi verso l’Ue sono un fenomeno articolato che si presta a

classificazioni e analisi diverse a seconda dei criteri assunti per realizzarle. Il principio più

diffusoallabasedeiquadristatisticièquellodellalegalitàdegliingressiedellepermanenze

deimigrantiinterritorioeuropeo.Iflussimigratorisonoconsideratiinnanzituttoinrapporto

alle normedei singoli Stati e alla legislazioneUe (Codice frontiere Schenghen, CodiceVisti,

Regolamento di Dublino III) e solo in seconda battuta rispetto ad altri indicatori quali, ad

esempio, i fattori di spinta o di attrazione, che meglio definirebbero la tipologia delle

migrazioni.

I dati ufficiali Eurostat1 sulle migrazioni nell’Ue si riferiscono al 2015. Per il 2016 sono

disponibilisolodatirelativiagliingressideirichiedentiasilo.

________________________________

1Popolazionedioriginestranieradalpaesedinascita,1Gennaio2015(1)inhttp://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Foreign-born_population_by_country_of_birth,_1_January_2015_(%C2%B9)_YB16.png5

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Standoaiprimi,al1°gennaio2015,icittadinistimatidiPaesiterzidimorantinell'UE-28sono

19,8milionisuunapopolazionecomplessivadi500milioniabitanti(parial3,9%).

Nelcorsodel2014,nell’UE-28 lepersone immigratedaPaesi terzistimatesono1,9milioni.

Tra gli Stati d’accoglienza, la Germania è in testa con 403.100 persone ospitate; seguono il

RegnoUnitocon256.100, laSpagnacon93.500, laFranciacon87.200, l’Austriacon63.400,

l’Italia con 62.600 (al 6° posto). Questi dati risultano elaborati su fonti amministrative

(registrianagrafici,registrideipermessidisoggiornoodilavoro,documentisanitariofiscali,

domande di asilo, riconoscimenti dello status di rifugiato) e comprendono sia persone

immigratepermotividi legittimo interesse (lavoro, curemediche, studio, ricongiungimento

famigliare,ecc.),siarichiedentiasiloerifugiati.

Questo quadro statistico risulta ulteriormente complicato dalla cosiddetta crisi europea dei

profughi,sviluppatasinel2015etutt’oraincorso,chehavistounforteincrementodegliarrivi

di richiedenti asilo da Paesi terzi con conseguenti difficoltà degli Stati Ue ad accoglierli.

Analizzando i dati specifici Eurostat2, il numero complessivo di richiedenti asilo è

progressivamentesalitoda431.000nel2013,a627.000nel2014ea1,3milioninel2015.I

principalipaesidiprovenienzasonostatilaSiria(360.000nel2015,parial29%deltotaledei

richiedenti), l’Afghanistan (14%) e l’Iraq (10%), seguiti dall’Albania, dalKosovo (5%) edal

Pakistan(4%).PerquantoriguardainvecegliStatiUediaccoglienza3,laGermaniahadovuto

gestire nel 2015 il maggior numero di domande di asilo (476.510), seguita da Ungheria

(177.135),Svezia(162.450),Austria(88.160)e Italia(83.540).Perquantoriguarda il2016,

Eurostatharecentementeresoconsultabiligliaggiornamentidisponibilichevedonounforte

incrementodelledomandediasiloinGermania(745.155)einItalia(divenutosecondoPaese

con 123.370 domande) e una sostanziale diminuzione in paesi come l’Austria (41.950),

l’Ungheria(29.430)elaSvezia(28.865).Émotivodiriflessionel’incidenzadeiprovvedimenti

restrittiviadottatidaalcuniStati(traquesti,l’Ungheriael’Austria)inmateriadiaccoglienza4

sulladiminuzionedegliingressineiloroterritorielacrescitainaltriPaesiUe.

________________________________

2http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Asylum_statistics3http://ec.europa.eu/eurostat/web/asylum-and-managed-migration/statistics-illustrated4Sospensionetemporaneodell’acquisdiSchenghen,ricevimentoindietrodeirichiedentiasilo,costruzionedibarriereallefrontiere.

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Asylum and first time asylum applicants by citizenship, age and sex Annual aggregated data (rounded) [migr_asyappctza]

Last update 13.03.17Extracted on 05.04.17Source of data Eurostat

CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP Asylum applicantUNIT Person

GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 225.150 263.835 259.400 309.040 335.290 431.090 626.960 1.322.825 1.258.865Belgium 15.165 21.615 26.080 31.910 28.075 21.030 22.710 44.660 18.280Bulgaria 745 855 1.025 890 1.385 7.145 11.080 20.365 19.420Czech Republic 1.645 1.235 775 750 740 695 1.145 1.515 1.475Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.680 20.935 6.180Germany (until 1990 former territory of the FRG) 26.845 32.910 48.475 53.235 77.485 126.705 202.645 476.510 745.155Estonia 15 40 35 65 75 95 155 230 175Ireland 3.855 2.680 1.935 1.290 955 945 1.450 3.275 2.245Greece 19.885 15.925 10.275 9.310 9.575 8.225 9.430 13.205 51.110Spain 4.515 3.005 2.740 3.420 2.565 4.485 5.615 14.780 15.755France 41.840 47.620 52.725 57.330 61.440 66.265 64.310 76.165 83.485Croatia : : : : : 1.075 450 210 2.225Italy 30.140 17.640 10.000 40.315 17.335 26.620 64.625 83.540 122.960Cyprus 3.920 3.200 2.875 1.770 1.635 1.255 1.745 2.265 2.940Latvia 55 60 65 340 205 195 375 330 350Lithuania 520 450 495 525 645 400 440 315 425Luxembourg 455 480 780 2.150 2.050 1.070 1.150 2.505 2.160Hungary 3.175 4.665 2.095 1.690 2.155 18.895 42.775 177.135 29.430Malta 2.605 2.385 175 1.890 2.080 2.245 1.350 1.845 1.930Netherlands 15.250 16.135 15.100 14.590 13.095 13.060 24.495 44.970 20.945Austria 12.715 15.780 11.045 14.420 17.415 17.500 28.035 88.160 41.950Poland 8.515 10.590 6.540 6.885 10.750 15.240 8.020 12.190 12.305Portugal 160 140 155 275 295 500 440 895 1.460Romania 1.175 960 885 1.720 2.510 1.495 1.545 1.260 1.880Slovenia 255 190 240 355 295 270 385 275 1.310Slovakia 895 805 540 490 730 440 330 330 145Finland 3.670 4.910 3.085 2.915 3.095 3.210 3.620 32.345 5.605Sweden 24.785 24.175 31.850 29.650 43.855 54.270 81.180 162.450 28.790United Kingdom : 31.665 24.335 26.915 28.800 30.585 32.785 40.160 38.785Iceland 70 35 40 75 115 125 170 345 1.125Liechtenstein 20 280 105 75 70 55 65 150 80Norway 14.395 17.125 10.015 8.990 9.675 11.930 11.415 31.110 3.485Switzerland 16.520 15.900 15.425 23.615 28.400 21.305 23.555 39.445 27.140Total 256.155 297.175 284.985 341.795 373.550 464.505 662.165 1.393.875 1.290.695

Special value:: not available

CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP First time applicantUNIT Person

GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 152.890 195.840 206.880 263.160 278.280 372.855 562.680 1.257.030 1.204.280Belgium 11.095 16.595 21.565 25.355 18.335 11.965 14.045 38.990 14.250Bulgaria : : : 705 1.230 6.980 10.805 20.165 18.990Czech Republic 1.050 620 380 485 505 490 905 1.235 1.200Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.535 20.825 6.055Germany (until 1990 former territory of the FRG) 21.325 27.575 41.245 45.680 64.410 109.375 172.945 441.800 722.265Estonia 15 35 30 65 75 95 145 225 150Ireland 3.795 2.650 1.915 1.280 940 940 1.440 3.270 2.235Greece : : : 9.310 9.575 7.860 7.585 11.370 49.875Spain : : 2.550 2.970 2.350 4.285 5.460 14.600 15.570France : 42.070 48.030 52.140 54.265 60.475 58.845 70.570 75.990Croatia : : : : : 1.045 380 140 2.150Italy 30.140 17.640 10.000 40.320 17.170 25.720 63.655 83.245 121.185Cyprus 3.920 3.200 2.835 1.745 1.590 1.150 1.480 2.105 2.840Latvia 50 50 60 335 190 185 365 330 345Lithuania : 210 370 405 560 250 385 275 410Luxembourg : : : 1.915 2.000 990 1.030 2.360 2.065Hungary : : : : : 18.565 41.215 174.435 28.215Malta 2.605 2.385 145 1.865 2.060 2.205 1.275 1.695 1.735Netherlands 13.380 14.880 13.290 11.560 9.660 9.815 21.780 43.035 19.285Austria : : : : : : 25.675 85.505 39.860Poland 7.200 9.655 4.330 4.985 9.175 13.970 5.610 10.255 9.780Portugal 160 140 155 275 290 500 440 870 710Romania : : : 1.695 2.420 1.405 1.500 1.225 1.855Slovenia 240 175 195 305 260 240 355 260 1.265Slovakia : : 315 320 550 290 230 270 100Finland : : : : 2.905 2.985 3.490 32.150 5.275Sweden 24.275 23.600 31.785 29.630 43.835 54.255 74.980 156.110 22.330United Kingdom 31.290 30.645 22.615 25.870 27.885 29.640 32.120 39.720 38.290Iceland : : : : : : : : 1.105Liechtenstein : : : : : : : : 75Norway 14.045 16.470 9.270 8.520 9.210 11.430 10.910 30.470 3.240Switzerland 15.105 14.415 13.420 19.230 25.775 19.315 21.940 38.060 25.820Total 182.040 226.725 229.575 290.905 313.265 403.600 595.530 1.325.565 1.234.525

Special value:: not available

Asylum and first time asylum applicants by citizenship, age and sex Annual aggregated data (rounded) [migr_asyappctza]

Last update 13.03.17Extracted on 05.04.17Source of data Eurostat

CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP Asylum applicantUNIT Person

GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 225.150 263.835 259.400 309.040 335.290 431.090 626.960 1.322.825 1.258.865Belgium 15.165 21.615 26.080 31.910 28.075 21.030 22.710 44.660 18.280Bulgaria 745 855 1.025 890 1.385 7.145 11.080 20.365 19.420Czech Republic 1.645 1.235 775 750 740 695 1.145 1.515 1.475Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.680 20.935 6.180Germany (until 1990 former territory of the FRG) 26.845 32.910 48.475 53.235 77.485 126.705 202.645 476.510 745.155Estonia 15 40 35 65 75 95 155 230 175Ireland 3.855 2.680 1.935 1.290 955 945 1.450 3.275 2.245Greece 19.885 15.925 10.275 9.310 9.575 8.225 9.430 13.205 51.110Spain 4.515 3.005 2.740 3.420 2.565 4.485 5.615 14.780 15.755France 41.840 47.620 52.725 57.330 61.440 66.265 64.310 76.165 83.485Croatia : : : : : 1.075 450 210 2.225Italy 30.140 17.640 10.000 40.315 17.335 26.620 64.625 83.540 122.960Cyprus 3.920 3.200 2.875 1.770 1.635 1.255 1.745 2.265 2.940Latvia 55 60 65 340 205 195 375 330 350Lithuania 520 450 495 525 645 400 440 315 425Luxembourg 455 480 780 2.150 2.050 1.070 1.150 2.505 2.160Hungary 3.175 4.665 2.095 1.690 2.155 18.895 42.775 177.135 29.430Malta 2.605 2.385 175 1.890 2.080 2.245 1.350 1.845 1.930Netherlands 15.250 16.135 15.100 14.590 13.095 13.060 24.495 44.970 20.945Austria 12.715 15.780 11.045 14.420 17.415 17.500 28.035 88.160 41.950Poland 8.515 10.590 6.540 6.885 10.750 15.240 8.020 12.190 12.305Portugal 160 140 155 275 295 500 440 895 1.460Romania 1.175 960 885 1.720 2.510 1.495 1.545 1.260 1.880Slovenia 255 190 240 355 295 270 385 275 1.310Slovakia 895 805 540 490 730 440 330 330 145Finland 3.670 4.910 3.085 2.915 3.095 3.210 3.620 32.345 5.605Sweden 24.785 24.175 31.850 29.650 43.855 54.270 81.180 162.450 28.790United Kingdom : 31.665 24.335 26.915 28.800 30.585 32.785 40.160 38.785Iceland 70 35 40 75 115 125 170 345 1.125Liechtenstein 20 280 105 75 70 55 65 150 80Norway 14.395 17.125 10.015 8.990 9.675 11.930 11.415 31.110 3.485Switzerland 16.520 15.900 15.425 23.615 28.400 21.305 23.555 39.445 27.140Total 256.155 297.175 284.985 341.795 373.550 464.505 662.165 1.393.875 1.290.695

Special value:: not available

CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP First time applicantUNIT Person

GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 152.890 195.840 206.880 263.160 278.280 372.855 562.680 1.257.030 1.204.280Belgium 11.095 16.595 21.565 25.355 18.335 11.965 14.045 38.990 14.250Bulgaria : : : 705 1.230 6.980 10.805 20.165 18.990Czech Republic 1.050 620 380 485 505 490 905 1.235 1.200Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.535 20.825 6.055Germany (until 1990 former territory of the FRG) 21.325 27.575 41.245 45.680 64.410 109.375 172.945 441.800 722.265Estonia 15 35 30 65 75 95 145 225 150Ireland 3.795 2.650 1.915 1.280 940 940 1.440 3.270 2.235Greece : : : 9.310 9.575 7.860 7.585 11.370 49.875Spain : : 2.550 2.970 2.350 4.285 5.460 14.600 15.570France : 42.070 48.030 52.140 54.265 60.475 58.845 70.570 75.990Croatia : : : : : 1.045 380 140 2.150Italy 30.140 17.640 10.000 40.320 17.170 25.720 63.655 83.245 121.185Cyprus 3.920 3.200 2.835 1.745 1.590 1.150 1.480 2.105 2.840Latvia 50 50 60 335 190 185 365 330 345Lithuania : 210 370 405 560 250 385 275 410Luxembourg : : : 1.915 2.000 990 1.030 2.360 2.065Hungary : : : : : 18.565 41.215 174.435 28.215Malta 2.605 2.385 145 1.865 2.060 2.205 1.275 1.695 1.735Netherlands 13.380 14.880 13.290 11.560 9.660 9.815 21.780 43.035 19.285Austria : : : : : : 25.675 85.505 39.860Poland 7.200 9.655 4.330 4.985 9.175 13.970 5.610 10.255 9.780Portugal 160 140 155 275 290 500 440 870 710Romania : : : 1.695 2.420 1.405 1.500 1.225 1.855Slovenia 240 175 195 305 260 240 355 260 1.265Slovakia : : 315 320 550 290 230 270 100Finland : : : : 2.905 2.985 3.490 32.150 5.275Sweden 24.275 23.600 31.785 29.630 43.835 54.255 74.980 156.110 22.330United Kingdom 31.290 30.645 22.615 25.870 27.885 29.640 32.120 39.720 38.290Iceland : : : : : : : : 1.105Liechtenstein : : : : : : : : 75Norway 14.045 16.470 9.270 8.520 9.210 11.430 10.910 30.470 3.240Switzerland 15.105 14.415 13.420 19.230 25.775 19.315 21.940 38.060 25.820Total 182.040 226.725 229.575 290.905 313.265 403.600 595.530 1.325.565 1.234.525

Special value:: not availableEurostat,Asiloerichiedentiasiloperlaprimavoltadatocomplessivoannualeperetàesesso.Ultimo aggiornamento: 13-03-2017

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Page 7: UNIONE EUROPEA, COMUNI E COMUNITÀ DI FRONTE ALLA CRISI …€¦ · unione europea, comuni e comunitÀ di fronte alla crisi dei profughi european union, municipalities and community

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Standoaiprimi,al1° gennaio2015,icittadinistimatidiPaesiterzidimorantinell'UE-28sono

19,8milionisuunapopolazionecomplessivadi500milioniabitanti(parial3,9%).

Nel corsodel 2014,nell’UE-28 lepersone immigratedaPaesi terzistimatesono1,9milioni.

Tra gli Stati d’accoglienza, la Germania è in testa con 403.100 persone ospitate; seguono il

RegnoUnitocon256.100, laSpagnacon93.500, laFranciacon87.200, l’Austriacon63.400,

l’Italia con 62.600 (al 6° posto). Questi dati risultano elaborati su fonti amministrative

(registrianagrafici,registrideipermessidisoggiornoodilavoro, documentisanitariofiscali,

domande di asilo, riconoscimenti dello status di rifugiato) e comprendono sia persone

immigratepermotividi legittimo interesse (lavoro, curemediche, studio, ricongiungimento

famigliare,ecc.),siarichiedentiasiloerifugiati.

Questo quadro statistico risulta ulteriormente complicato dalla cosiddetta crisi europea dei

profughi,sviluppatasinel2015etutt’oraincorso,chehavistounforteincrementodegliarrivi

di richiedenti asilo da Paesi terzi con conseguenti difficoltà degli Stati Ue ad accoglierli.

Analizzando i dati specifici Eurostat2, il numero complessivo di richiedenti asilo è

progressivamentesalitoda431.000nel2013,a627.000nel2014ea1,3milioninel2015.I

principalipaesidiprovenienzasonostatila Siria (360.000nel 2015,parial 29%del totaledei

richiedenti), l’Afghanistan (14%) e l’Iraq (10%), seguiti dall’Albania, dalKosovo (5%) edal

Pakistan(4%).PerquantoriguardainvecegliStatiUediaccoglienza3,laGermaniahadovuto

gestire nel 2015 il maggior numero di domande di asilo (476.510), seguita da Ungheria

(177.135),Svezia(162.450),Austria(88.160)e Italia(83.540).Perquantoriguarda il2016,

Eurostatharecentementeresoconsultabiligliaggiornamentidisponibilichevedonounforte

incrementodelledomandediasiloinGermania(745.155)einItalia(divenutosecondoPaese

con 123.370 domande) e una sostanziale diminuzione in paesi come l’Austria (41.950),

l’Ungheria(29.430)elaSvezia(28.865).Émotivodiriflessionel’incidenzadeiprovvedimenti

restrittiviadottatidaalcuniStati(traquesti,l’Ungheriael’Austria)inmateriadiaccoglienza4

sulladiminuzionedegliingressineiloroterritorielacrescitainaltriPaesiUe.

________________________________

2 http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Asylum_statistics3 http://ec.europa.eu/eurostat/web/asylum-and-managed-migration/statistics-illustrated4Sospensionetemporaneodell’acquis di Schenghen, ricevimentoindietrodei richiedenti asilo,costruzionedi barriereallefrontiere.

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Asylum and first time asylum applicants by citizenship, age and sex Annual aggregated data (rounded) [migr_asyappctza]

Last update 13.03.17Extracted on 05.04.17Source of data Eurostat

CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP Asylum applicantUNIT Person

GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 225.150 263.835 259.400 309.040 335.290 431.090 626.960 1.322.825 1.258.865Belgium 15.165 21.615 26.080 31.910 28.075 21.030 22.710 44.660 18.280Bulgaria 745 855 1.025 890 1.385 7.145 11.080 20.365 19.420Czech Republic 1.645 1.235 775 750 740 695 1.145 1.515 1.475Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.680 20.935 6.180Germany (until 1990 former territory of the FRG) 26.845 32.910 48.475 53.235 77.485 126.705 202.645 476.510 745.155Estonia 15 40 35 65 75 95 155 230 175Ireland 3.855 2.680 1.935 1.290 955 945 1.450 3.275 2.245Greece 19.885 15.925 10.275 9.310 9.575 8.225 9.430 13.205 51.110Spain 4.515 3.005 2.740 3.420 2.565 4.485 5.615 14.780 15.755France 41.840 47.620 52.725 57.330 61.440 66.265 64.310 76.165 83.485Croatia : : : : : 1.075 450 210 2.225Italy 30.140 17.640 10.000 40.315 17.335 26.620 64.625 83.540 122.960Cyprus 3.920 3.200 2.875 1.770 1.635 1.255 1.745 2.265 2.940Latvia 55 60 65 340 205 195 375 330 350Lithuania 520 450 495 525 645 400 440 315 425Luxembourg 455 480 780 2.150 2.050 1.070 1.150 2.505 2.160Hungary 3.175 4.665 2.095 1.690 2.155 18.895 42.775 177.135 29.430Malta 2.605 2.385 175 1.890 2.080 2.245 1.350 1.845 1.930Netherlands 15.250 16.135 15.100 14.590 13.095 13.060 24.495 44.970 20.945Austria 12.715 15.780 11.045 14.420 17.415 17.500 28.035 88.160 41.950Poland 8.515 10.590 6.540 6.885 10.750 15.240 8.020 12.190 12.305Portugal 160 140 155 275 295 500 440 895 1.460Romania 1.175 960 885 1.720 2.510 1.495 1.545 1.260 1.880Slovenia 255 190 240 355 295 270 385 275 1.310Slovakia 895 805 540 490 730 440 330 330 145Finland 3.670 4.910 3.085 2.915 3.095 3.210 3.620 32.345 5.605Sweden 24.785 24.175 31.850 29.650 43.855 54.270 81.180 162.450 28.790United Kingdom : 31.665 24.335 26.915 28.800 30.585 32.785 40.160 38.785Iceland 70 35 40 75 115 125 170 345 1.125Liechtenstein 20 280 105 75 70 55 65 150 80Norway 14.395 17.125 10.015 8.990 9.675 11.930 11.415 31.110 3.485Switzerland 16.520 15.900 15.425 23.615 28.400 21.305 23.555 39.445 27.140Total 256.155 297.175 284.985 341.795 373.550 464.505 662.165 1.393.875 1.290.695

Special value:: not available

CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP First time applicantUNIT Person

GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 152.890 195.840 206.880 263.160 278.280 372.855 562.680 1.257.030 1.204.280Belgium 11.095 16.595 21.565 25.355 18.335 11.965 14.045 38.990 14.250Bulgaria : : : 705 1.230 6.980 10.805 20.165 18.990Czech Republic 1.050 620 380 485 505 490 905 1.235 1.200Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.535 20.825 6.055Germany (until 1990 former territory of the FRG) 21.325 27.575 41.245 45.680 64.410 109.375 172.945 441.800 722.265Estonia 15 35 30 65 75 95 145 225 150Ireland 3.795 2.650 1.915 1.280 940 940 1.440 3.270 2.235Greece : : : 9.310 9.575 7.860 7.585 11.370 49.875Spain : : 2.550 2.970 2.350 4.285 5.460 14.600 15.570France : 42.070 48.030 52.140 54.265 60.475 58.845 70.570 75.990Croatia : : : : : 1.045 380 140 2.150Italy 30.140 17.640 10.000 40.320 17.170 25.720 63.655 83.245 121.185Cyprus 3.920 3.200 2.835 1.745 1.590 1.150 1.480 2.105 2.840Latvia 50 50 60 335 190 185 365 330 345Lithuania : 210 370 405 560 250 385 275 410Luxembourg : : : 1.915 2.000 990 1.030 2.360 2.065Hungary : : : : : 18.565 41.215 174.435 28.215Malta 2.605 2.385 145 1.865 2.060 2.205 1.275 1.695 1.735Netherlands 13.380 14.880 13.290 11.560 9.660 9.815 21.780 43.035 19.285Austria : : : : : : 25.675 85.505 39.860Poland 7.200 9.655 4.330 4.985 9.175 13.970 5.610 10.255 9.780Portugal 160 140 155 275 290 500 440 870 710Romania : : : 1.695 2.420 1.405 1.500 1.225 1.855Slovenia 240 175 195 305 260 240 355 260 1.265Slovakia : : 315 320 550 290 230 270 100Finland : : : : 2.905 2.985 3.490 32.150 5.275Sweden 24.275 23.600 31.785 29.630 43.835 54.255 74.980 156.110 22.330United Kingdom 31.290 30.645 22.615 25.870 27.885 29.640 32.120 39.720 38.290Iceland : : : : : : : : 1.105Liechtenstein : : : : : : : : 75Norway 14.045 16.470 9.270 8.520 9.210 11.430 10.910 30.470 3.240Switzerland 15.105 14.415 13.420 19.230 25.775 19.315 21.940 38.060 25.820Total 182.040 226.725 229.575 290.905 313.265 403.600 595.530 1.325.565 1.234.525

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Asylum and first time asylum applicants by citizenship, age and sex Annual aggregated data (rounded) [migr_asyappctza]

Last update 13.03.17Extracted on 05.04.17Source of data Eurostat

CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP Asylum applicantUNIT Person

GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 225.150 263.835 259.400 309.040 335.290 431.090 626.960 1.322.825 1.258.865Belgium 15.165 21.615 26.080 31.910 28.075 21.030 22.710 44.660 18.280Bulgaria 745 855 1.025 890 1.385 7.145 11.080 20.365 19.420Czech Republic 1.645 1.235 775 750 740 695 1.145 1.515 1.475Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.680 20.935 6.180Germany (until 1990 former territory of the FRG) 26.845 32.910 48.475 53.235 77.485 126.705 202.645 476.510 745.155Estonia 15 40 35 65 75 95 155 230 175Ireland 3.855 2.680 1.935 1.290 955 945 1.450 3.275 2.245Greece 19.885 15.925 10.275 9.310 9.575 8.225 9.430 13.205 51.110Spain 4.515 3.005 2.740 3.420 2.565 4.485 5.615 14.780 15.755France 41.840 47.620 52.725 57.330 61.440 66.265 64.310 76.165 83.485Croatia : : : : : 1.075 450 210 2.225Italy 30.140 17.640 10.000 40.315 17.335 26.620 64.625 83.540 122.960Cyprus 3.920 3.200 2.875 1.770 1.635 1.255 1.745 2.265 2.940Latvia 55 60 65 340 205 195 375 330 350Lithuania 520 450 495 525 645 400 440 315 425Luxembourg 455 480 780 2.150 2.050 1.070 1.150 2.505 2.160Hungary 3.175 4.665 2.095 1.690 2.155 18.895 42.775 177.135 29.430Malta 2.605 2.385 175 1.890 2.080 2.245 1.350 1.845 1.930Netherlands 15.250 16.135 15.100 14.590 13.095 13.060 24.495 44.970 20.945Austria 12.715 15.780 11.045 14.420 17.415 17.500 28.035 88.160 41.950Poland 8.515 10.590 6.540 6.885 10.750 15.240 8.020 12.190 12.305Portugal 160 140 155 275 295 500 440 895 1.460Romania 1.175 960 885 1.720 2.510 1.495 1.545 1.260 1.880Slovenia 255 190 240 355 295 270 385 275 1.310Slovakia 895 805 540 490 730 440 330 330 145Finland 3.670 4.910 3.085 2.915 3.095 3.210 3.620 32.345 5.605Sweden 24.785 24.175 31.850 29.650 43.855 54.270 81.180 162.450 28.790United Kingdom : 31.665 24.335 26.915 28.800 30.585 32.785 40.160 38.785Iceland 70 35 40 75 115 125 170 345 1.125Liechtenstein 20 280 105 75 70 55 65 150 80Norway 14.395 17.125 10.015 8.990 9.675 11.930 11.415 31.110 3.485Switzerland 16.520 15.900 15.425 23.615 28.400 21.305 23.555 39.445 27.140Total 256.155 297.175 284.985 341.795 373.550 464.505 662.165 1.393.875 1.290.695

Special value:: not available

CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP First time applicantUNIT Person

GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 152.890 195.840 206.880 263.160 278.280 372.855 562.680 1.257.030 1.204.280Belgium 11.095 16.595 21.565 25.355 18.335 11.965 14.045 38.990 14.250Bulgaria : : : 705 1.230 6.980 10.805 20.165 18.990Czech Republic 1.050 620 380 485 505 490 905 1.235 1.200Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.535 20.825 6.055Germany (until 1990 former territory of the FRG) 21.325 27.575 41.245 45.680 64.410 109.375 172.945 441.800 722.265Estonia 15 35 30 65 75 95 145 225 150Ireland 3.795 2.650 1.915 1.280 940 940 1.440 3.270 2.235Greece : : : 9.310 9.575 7.860 7.585 11.370 49.875Spain : : 2.550 2.970 2.350 4.285 5.460 14.600 15.570France : 42.070 48.030 52.140 54.265 60.475 58.845 70.570 75.990Croatia : : : : : 1.045 380 140 2.150Italy 30.140 17.640 10.000 40.320 17.170 25.720 63.655 83.245 121.185Cyprus 3.920 3.200 2.835 1.745 1.590 1.150 1.480 2.105 2.840Latvia 50 50 60 335 190 185 365 330 345Lithuania : 210 370 405 560 250 385 275 410Luxembourg : : : 1.915 2.000 990 1.030 2.360 2.065Hungary : : : : : 18.565 41.215 174.435 28.215Malta 2.605 2.385 145 1.865 2.060 2.205 1.275 1.695 1.735Netherlands 13.380 14.880 13.290 11.560 9.660 9.815 21.780 43.035 19.285Austria : : : : : : 25.675 85.505 39.860Poland 7.200 9.655 4.330 4.985 9.175 13.970 5.610 10.255 9.780Portugal 160 140 155 275 290 500 440 870 710Romania : : : 1.695 2.420 1.405 1.500 1.225 1.855Slovenia 240 175 195 305 260 240 355 260 1.265Slovakia : : 315 320 550 290 230 270 100Finland : : : : 2.905 2.985 3.490 32.150 5.275Sweden 24.275 23.600 31.785 29.630 43.835 54.255 74.980 156.110 22.330United Kingdom 31.290 30.645 22.615 25.870 27.885 29.640 32.120 39.720 38.290Iceland : : : : : : : : 1.105Liechtenstein : : : : : : : : 75Norway 14.045 16.470 9.270 8.520 9.210 11.430 10.910 30.470 3.240Switzerland 15.105 14.415 13.420 19.230 25.775 19.315 21.940 38.060 25.820Total 182.040 226.725 229.575 290.905 313.265 403.600 595.530 1.325.565 1.234.525

Special value:: not availableEurostat,Asiloerichiedentiasiloperlaprimavoltadatocomplessivoannualeperetàesesso.Ultimoaggiornamento:13-03-2017

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Page 8: UNIONE EUROPEA, COMUNI E COMUNITÀ DI FRONTE ALLA CRISI …€¦ · unione europea, comuni e comunitÀ di fronte alla crisi dei profughi european union, municipalities and community

8

Per una visione più completa sui flussi dei profughi, è utile considerare il monitoraggio

dell’UNHCR5 sui transiti lungo le vie del Mediterraneo. Si tratta di un monitoraggio

costantementeaggiornatoepresenta le stimesulladispersioneumanadeimigranti in fuga.

Standoaquestericognizioni,nel2016imigrantiarrivativiamaresonostati358.9236,mentre

quelli morti o dispersi lungo le rotte ammontano a 4.913. Nei primi due mesi del 2017, i

migranti approdati risultano già 16.765, mentre i morti e i dispersi 487. La fotografia è

chiaramentequelladiunasituazioneemergenzialeconnumeriincrescita,incuiItalia,Grecia

e, inmisuraminore, Spagna risultano essere i Paesi Ue più esposti agli arrivi. Inoltre, una

grandequantitàdimigrantiarrivati inGreciadallaTurchiaoattraversandol’Egeosiriversa

lungo le vie di terra dei Balcani, cercandodi raggiungere i Paesi del nordEuropa: secondo

l’agenziaFrontex,nel2016,sonostati102.430.7Ilquadrosicompletaconidatideimigranti

chepenetranonell’Ueviaterra,oltrepassandoiconfinipiùorientali:sempresecondoFrontex

nel2016sonostati1.349.

Fonte:UNHCR,SituazionePortaleoperativorifugiati,http://data2.unhcr.org/en/situations/mediterranean(aggiornatoal3.04.2017)

________________________________

5http://data2.unhcr.org/en/situations/mediterranean6Datiaggiornatial18dicembre2016:https://data2.unhcr.org/en/documents/download/526207http://frontex.europa.eu/trends-and-routes/migratory-routes-map/

6 9

Sebbene la legalità delle migrazioni costituisca il carattere primario dei dati forniti,

complessivamentequestoquadrononriescearendereadeguatamentecontodellapresenza

irregolare all’interno della popolazione immigrata (per esempio: coloro che permangono

nell’Uenonavendovalidopermessodisoggiorno,oavendoricevutodiniegoallalororichiesta

diasilo),nédella dispersioneumanache caratterizzai recenti flussi di persone infugadazona

di guerra (pensiamo al fenomeno dei rifugiati denegati o a quello dei minori non

accompagnati, spessosfuggentiagli strumentiamministrativi).La ragioneprincipale stanel

fattochesolounapartedeimigrantiirregolari risultainqualchemododocumentata:sitratta,

perlopiù, di coloro che sono individuati a seguitodi controlli, diventando spessooggettodi

provvedimenti di rimpatrio. Un largo margine di persone senza i requisiti legali per

soggiornare nei Paesi Ue sfugge tuttavia alle identificazioni e di conseguenza al computo

statistico.

Eurostat, Distribuzionedidecisionidiprimogradosurichiestad’asilo(non –EU), 2016http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Distribution_of_first_instance_decisions_on_(non-EU)_asylum_applications,_2016_(%25)_YB17.png

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Page 9: UNIONE EUROPEA, COMUNI E COMUNITÀ DI FRONTE ALLA CRISI …€¦ · unione europea, comuni e comunitÀ di fronte alla crisi dei profughi european union, municipalities and community

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Per una visione più completa sui flussi dei profughi, è utile considerare il monitoraggio

dell’UNHCR5 sui transiti lungo le vie del Mediterraneo. Si tratta di un monitoraggio

costantementeaggiornatoepresenta le stimesulladispersioneumanadeimigranti in fuga.

Standoaquestericognizioni,nel2016imigrantiarrivativiamaresonostati358.9236,mentre

quelli morti o dispersi lungo le rotte ammontano a 4.913. Nei primi due mesi del 2017, i

migranti approdati risultano già 16.765, mentre i morti e i dispersi 487. La fotografia è

chiaramentequelladiunasituazioneemergenzialeconnumeriincrescita,incuiItalia,Grecia

e, inmisuraminore, Spagna risultano essere i Paesi Ue più esposti agli arrivi. Inoltre, una

grandequantitàdimigrantiarrivati inGreciadallaTurchiaoattraversandol’Egeosiriversa

lungo le vie di terra dei Balcani, cercandodi raggiungere i Paesi del nordEuropa: secondo

l’agenziaFrontex,nel2016,sonostati102.430.7Ilquadrosicompletaconidatideimigranti

chepenetranonell’Ueviaterra,oltrepassandoiconfinipiùorientali:sempresecondoFrontex

nel2016sonostati1.349.

Fonte:UNHCR,SituazionePortaleoperativorifugiati,http://data2.unhcr.org/en/situations/mediterranean(aggiornatoal3.04.2017)

________________________________

5http://data2.unhcr.org/en/situations/mediterranean6Datiaggiornatial18dicembre2016:https://data2.unhcr.org/en/documents/download/52620

7http://frontex.europa.eu/trends-and-routes/migratory-routes-map/

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Sebbene la legalità delle migrazioni costituisca il carattere primario dei dati forniti,

complessivamentequestoquadrononriescearendereadeguatamentecontodellapresenza

irregolare all’interno della popolazione immigrata (per esempio: coloro che permangono

nell’Uenonavendovalidopermessodisoggiorno,oavendoricevutodiniegoallalororichiesta

diasilo),nédelladispersioneumanachecaratterizzairecentiflussidipersoneinfugadazona

di guerra (pensiamo al fenomeno dei rifugiati denegati o a quello dei minori non

accompagnati, spessosfuggentiagli strumentiamministrativi).La ragioneprincipale stanel

fattochesolounapartedeimigrantiirregolaririsultainqualchemododocumentata:sitratta,

perlopiù, di coloro che sono individuati a seguitodi controlli, diventando spessooggettodi

provvedimenti di rimpatrio. Un largo margine di persone senza i requisiti legali per

soggiornare nei Paesi Ue sfugge tuttavia alle identificazioni e di conseguenza al computo

statistico.

Eurostat,Distribuzionedidecisionidiprimogradosurichiestad’asilo(non–EU),2016http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Distribution_of_first_instance_decisions_on_(non-EU)_asylum_applications,_2016_(%25)_YB17.png

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Perunamiglioregestionedegli impattidei flussidiprofughi, si rendonoquindi semprepiù

necessariquadristatisticicheassumonoifattoridispintadaiPaesiterziequellidiattrazione

versoiPaesiUequalicriteriprimarinellerilevazionieneidisegnidelletendenze.Inquesto

senso,idatisupporterebberomegliol’elaborazionedipoliticheediprassioperativecapacidi

affrontare le migrazioni secondo la loro effettiva tipologia (volontarie, coatte, economiche,

ecc.)enonsoltantosullabasedellalegalitàdegliingressi:criterio,quest’ultimo,ancoratroppo

condizionatodallelegislazioninazionali.

8

11

LERISPOSTEDELL’UEALLAGESTIONEDEIFLUSSIMIGRATORI:PROBLEMIEPROSPETTIVEOPERATIVE

PerlaprimavoltadallafinedellaSecondaguerramondiale,gliStatichecompongonol’Unione

europea si trovano a essere soprattutto contesti di approdo per un numero crescente di

profughidaiPaesiterzi.Piùspecificamente,daundecennioaquestaparte,lamorfologiadelle

migrazioniverso l’Uehasubìtoprofondetrasformazioni,conunaconsistentevariazionedel

rapporto tramigrazionieconomiche(stabilio in leggera flessione)e forzate(inaumento). I

Paesi dell’Ue, anche per la recessione economica in atto, hanno visto, al tempo stesso,

diminuirelalorocapacitàattrattivaperfattoridipositivamobilitàsocialeeaccrescerequella

relativaallegaranziediprotezioneelibertàofferteailororesidenti.Inaltreparole:all’Europa

guardanosempredipiùpersoneegruppiinfugadapersecuzionieconflitticomeaunameta

incuitrovareciòchepropriamentesidefinisceasilo.

Questa trasformazione, purtroppo, ha causato in materia di accoglienza una condizione di

forte squilibrio tra i Paesi Ue. Gli Stati naturalmente protesi verso il Mediterraneo (come

l’Italia, laGreciaelaSpagna),piùprossimiallerottedeimigranti,sonoquellimaggiormente

coinvolti sia inazioniemergenzialidi salvataggioeprimaospitalità sia inpercorsidi tutela

umanitaria per i rifugiati. Ciò ha comportato una notevole mobilitazione di risorse

economiche,umaneemezzioperativi,oltrecheuncomplessolavorodigestionedegliimpatti

suiterritoriesullepopolazioniospitanti:sforzichenonsonostatisufficientementecondivisi

a livello comunitario e che hanno mostrato l’inadeguatezza di molti strumenti legislativi

vigenti,comeilRegolamentodiDublinoIII(2013)8.

Il riconoscimentodellostatusdi rifugiatoe laconseguenteprotezione internazionale fanno,

infatti, capo a questo Regolamento, che attribuisce allo Stato di primo approdo la presa in

carico dell’esame della domanda d’asilo, dell’ospitalità e della successiva tutela umanitaria,

rendendoneifattiimpossibileilsuotrasferimentoadaltroPaeseUe.

________________________________

8 Regolamento (UE) n. 604/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, che stabilisce i criteri e imeccanismi di determinazione dello Statomembro competente per l’esame di una domanda di protezione internazionalepresentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un paese terzo o da un apolide (http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32013R0604). Il 4maggio2016, la Commissione europeahapresentatounaPropostadinuovariformadelRegolamentodiDublino,cheperò,almomento,nonhatrovatoattuazione.

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Perunamiglioregestionedegli impattidei flussidiprofughi, si rendonoquindi semprepiù

necessariquadristatisticicheassumonoifattoridispintadaiPaesiterziequellidiattrazione

versoiPaesiUequalicriteriprimarinellerilevazionieneidisegnidelletendenze.Inquesto

senso,idatisupporterebberomegliol’elaborazionedipoliticheediprassioperativecapacidi

affrontare le migrazioni secondo la loro effettiva tipologia (volontarie, coatte, economiche,

ecc.)enonsoltantosullabasedellalegalitàdegliingressi:criterio,quest’ultimo,ancoratroppo

condizionatodallelegislazioninazionali.

8

11

LERISPOSTEDELL’UEALLAGESTIONEDEIFLUSSIMIGRATORI:PROBLEMIEPROSPETTIVEOPERATIVE

PerlaprimavoltadallafinedellaSecondaguerramondiale,gliStatichecompongonol’Unione

europea si trovano a essere soprattutto contesti di approdo per un numero crescente di

profughidaiPaesiterzi.Piùspecificamente,daundecennioaquestaparte,lamorfologiadelle

migrazioniverso l’Uehasubìtoprofondetrasformazioni,conunaconsistentevariazionedel

rapporto tramigrazionieconomiche(stabilio in leggera flessione)e forzate(inaumento). I

Paesi dell’Ue, anche per la recessione economica in atto, hanno visto, al tempo stesso,

diminuirelalorocapacitàattrattivaperfattoridipositivamobilitàsocialeeaccrescerequella

relativaallegaranziediprotezioneelibertàofferteailororesidenti.Inaltreparole:all’Europa

guardanosempredipiùpersoneegruppiinfugadapersecuzionieconflitticomeaunameta

incuitrovareciòchepropriamentesidefinisceasilo.

Questa trasformazione, purtroppo, ha causato in materia di accoglienza una condizione di

forte squilibrio tra i Paesi Ue. Gli Stati naturalmente protesi verso il Mediterraneo (come

l’Italia, laGreciaelaSpagna),piùprossimiallerottedeimigranti,sonoquellimaggiormente

coinvolti sia inazioniemergenzialidi salvataggioeprimaospitalità sia inpercorsidi tutela

umanitaria per i rifugiati. Ciò ha comportato una notevole mobilitazione di risorse

economiche,umaneemezzioperativi,oltrecheuncomplessolavorodigestionedegliimpatti

suiterritoriesullepopolazioniospitanti:sforzichenonsonostatisufficientementecondivisi

a livello comunitario e che hanno mostrato l’inadeguatezza di molti strumenti legislativi

vigenti,comeilRegolamentodiDublinoIII(2013)8.

Il riconoscimentodellostatusdi rifugiatoe laconseguenteprotezione internazionale fanno,

infatti, capo a questo Regolamento, che attribuisce allo Stato di primo approdo la presa in

carico dell’esame della domanda d’asilo, dell’ospitalità e della successiva tutela umanitaria,

rendendoneifattiimpossibileilsuotrasferimentoadaltroPaeseUe.

________________________________

8 Regolamento (UE) n. 604/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, che stabilisce i criteri e imeccanismi di determinazione dello Statomembro competente per l’esame di una domanda di protezione internazionalepresentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un paese terzo o da un apolide (http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32013R0604). Il 4maggio2016, la Commissione europeahapresentatounaPropostadinuovariformadelRegolamentodiDublino,cheperò,almomento,nonhatrovatoattuazione.

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Perriequilibrareglioneridell’accoglienza,laCommissioneeuropea,conlaEuropeanAgenda

onMigration(maggio2015),haelaboratounpianodirelocationdeiprofughitratuttigliStati

Ue. Questo piano, tuttavia, ha incontrato forti resistenze da parte dimolti Paesi del nord e

dell’estEuropa,alpuntodarisultaretutt’oralargamenteinattuato.

L’aggravarsidi situazionibellicheediemergenzeumanitarie inregioniprossimeall’Europa

(pensiamoallaSiria,all’Iraq,allaLibia,chesisonoaggiuntealleinstabilitàdelCornod’Africa,

dell’Africa occidentale, dell’Afghanistan) hanno incrementato, tra il 2014 e il 2016, le

pressioni migratorie, diramandole verso traiettorie relativamente nuove (per esempio, la

cosiddetta“rottabalcanica”chehainteressatoiPaesidell’est)esuscitando,dapartedimolti

Stati, provvedimenti di restrizione o chiusura. Dal giugno 2015 sino ad oggi, in rapida

successione,Ungheria,GranBretagna,EstoniaeMacedoniahannoprocedutoalrafforzamento

degli strumenti di controllo ai loro confini. Tra settembre 2015 e febbraio 2016, Austria,

Ungheria, Slovenia, Danimarca, Svezia e Norvegia hanno più volte sospeso l’acquis di

Schenghen,avvalendosidiquantoprevistoinviaeccezionaledall’art.78delTFUE.Nelgiugno

2015, l’Ungheria ha unilateralmente scelto di sospendere il Regolamento di Dublino,

respingendo i richiedenti asilo che premevano alla frontiera serbo-ungherese. In senso del

tutto opposto, nell’agosto 2015, la Germania ha deciso una sospensione unilaterale degli

AccordidiDublinoperesaminareautonomamenteledomandedeiprofughisiriani.

Questa situazione,mediaticamente definita crisi europea dei profughi, ha rivelato la grande

difficoltà degli Organi comunitari a imporre risposte unitarie ed efficaci al fenomeno delle

migrazioni, sia operando sul fronte esterno (rapporti con i Paesi terzi e cooperazione

internazionale), chesuquello interno(potenziamentodelCEAS,CommonEuropeanAsylum

System). La pericolosità delle vie di fuga delMediterraneo e delle rotte di terra, con l’alto

numero di morti e dispersi nei loro attraversamenti, impone infatti di agire

contemporaneamente sui due versanti: gestire all’origine flussi altrimenti incontrollati e

garantireneiPaesiUegiustetuteleallepersonescampateaguerreepersecuzioni.

Su ambedue i fronti è necessario attuare politiche pubbliche e processi operativi capaci di

coordinare tutti i livelli decisori (europei, nazionali, regionali e locali) secondo i principi di

sussidiarietàeproporzionalità.IComuni,inparticolare,inquantoEntidiprossimitàadiretto

contatto con i bisogni delle comunità, non possono essere marginalizzati nei processi

decisionali,néessereindebolitinellerisorseeconomicheeoperative.

10

13

Il loro ruolo deve risultare attivo tanto nella cooperazione con i soggetti omologhi dei

cosiddetti Paesi fragili, favorendo lo sviluppo di strutture democratiche capaci di garantire

condizionidivitasostenibilidallepopolazionilocali,quantonellacapacitàdigestirel’impatto

deiflussimigratoriinunaprospettivadirealeintegrazionesociale.

Taleprospettiva,sevuoleaveresuccesso,richiedenecessariamentediesserecompartecipata

conlacittadinanzadeicontestiospitanti,perprevenirepossibiliconflittualitàeattuarebuone

pratiche di mediazione sociale e interculturale che rendano forze sociali, associazioni,

comunitàstraniereesingolimigrantiattori,enonsolocomparse,diuncomunedestino.Un

destinoautenticamenteeuropeo.

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Perriequilibrareglioneridell’accoglienza,laCommissioneeuropea,conlaEuropeanAgenda

onMigration(maggio2015),haelaboratounpianodirelocationdeiprofughitratuttigliStati

Ue. Questo piano, tuttavia, ha incontrato forti resistenze da parte dimolti Paesi del nord e

dell’estEuropa,alpuntodarisultaretutt’oralargamenteinattuato.

L’aggravarsidi situazionibellicheediemergenzeumanitarie inregioniprossimeall’Europa

(pensiamoallaSiria,all’Iraq,allaLibia,chesisonoaggiuntealleinstabilitàdelCornod’Africa,

dell’Africa occidentale, dell’Afghanistan) hanno incrementato, tra il 2014 e il 2016, le

pressioni migratorie, diramandole verso traiettorie relativamente nuove (per esempio, la

cosiddetta“rottabalcanica”chehainteressatoiPaesidell’est)esuscitando,dapartedimolti

Stati, provvedimenti di restrizione o chiusura. Dal giugno 2015 sino ad oggi, in rapida

successione,Ungheria,GranBretagna,EstoniaeMacedoniahannoprocedutoalrafforzamento

degli strumenti di controllo ai loro confini. Tra settembre 2015 e febbraio 2016, Austria,

Ungheria, Slovenia, Danimarca, Svezia e Norvegia hanno più volte sospeso l’acquis di

Schenghen,avvalendosidiquantoprevistoinviaeccezionaledall’art.78delTFUE.Nelgiugno

2015, l’Ungheria ha unilateralmente scelto di sospendere il Regolamento di Dublino,

respingendo i richiedenti asilo che premevano alla frontiera serbo-ungherese. In senso del

tutto opposto, nell’agosto 2015, la Germania ha deciso una sospensione unilaterale degli

AccordidiDublinoperesaminareautonomamenteledomandedeiprofughisiriani.

Questa situazione,mediaticamente definita crisi europea dei profughi, ha rivelato la grande

difficoltà degli Organi comunitari a imporre risposte unitarie ed efficaci al fenomeno delle

migrazioni, sia operando sul fronte esterno (rapporti con i Paesi terzi e cooperazione

internazionale), chesuquello interno(potenziamentodelCEAS,CommonEuropeanAsylum

System). La pericolosità delle vie di fuga delMediterraneo e delle rotte di terra, con l’alto

numero di morti e dispersi nei loro attraversamenti, impone infatti di agire

contemporaneamente sui due versanti: gestire all’origine flussi altrimenti incontrollati e

garantireneiPaesiUegiustetuteleallepersonescampateaguerreepersecuzioni.

Su ambedue i fronti è necessario attuare politiche pubbliche e processi operativi capaci di

coordinare tutti i livelli decisori (europei, nazionali, regionali e locali) secondo i principi di

sussidiarietàeproporzionalità.IComuni,inparticolare,inquantoEntidiprossimitàadiretto

contatto con i bisogni delle comunità, non possono essere marginalizzati nei processi

decisionali,néessereindebolitinellerisorseeconomicheeoperative.

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Il loro ruolo deve risultare attivo tanto nella cooperazione con i soggetti omologhi dei

cosiddetti Paesi fragili, favorendo lo sviluppo di strutture democratiche capaci di garantire

condizionidivitasostenibilidallepopolazionilocali,quantonellacapacitàdigestirel’impatto

deiflussimigratoriinunaprospettivadirealeintegrazionesociale.

Taleprospettiva,sevuoleaveresuccesso,richiedenecessariamentediesserecompartecipata

conlacittadinanzadeicontestiospitanti,perprevenirepossibiliconflittualitàeattuarebuone

pratiche di mediazione sociale e interculturale che rendano forze sociali, associazioni,

comunitàstraniereesingolimigrantiattori,enonsolocomparse,diuncomunedestino.Un

destinoautenticamenteeuropeo.

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PARTESECONDA

Questasecondasezionepresentatreesempidibuonepraticheperrispondereagliimpatti

migratori sia nei contesti di accoglienza (metodopartecipatonella legislazione regionale in

materia di inclusione sociale e antidiscriminazione; impiego dellamediazione culturale nel

sistemadiaccoglienzaeneipercorsiditutelaumanitariadeiprofughi),siasulversantedella

cooperazionedecentrataconiPaesidiprovenienzadeiprofughi.

TuttietregliesempivedonocomeattorileRegionieiComuni:quellideiPaesiUeperquanto

attiene l’accoglienza e l’integrazione dei profughi e quelli dei Paesi terzi riguardo la

cooperazionedecentralizzata.

I primi due esempi, in particolare, intendono mostrare in maniera proattiva alcuni

strumenti/modalità di azione, replicabili in altri contesti europei, che, in forme differenti,

mirano a creare condizioni di reale integrazione per imigranti e, più specificamente, per i

profughi.

Il primo vede come attuatore un Potere regionale che ha scelto la strada della

compartecipazione con i Comuni e i soggetti della cittadinanza territoriale diversamente

attivi nell’accoglienza (dall’assistenza, alla sanità, alla scuola, alla formazioneprofessionale)

per procedere alla elaborazione di una legislazione specifica e articolata volta a favorire

l’inserimentosocialedeimigranti.

Ilsecondoesempio,sullabasedellalungaesperienzamaturatanegliannipressoiservizidegli

Enti locali italiana, illustra l’importanza della figura del mediatore culturale e della

mediazione culturale nei sistemi di accoglienza dei richiedenti asilo attivati negli ultimi

cinque anni in Italia, nonché in azioni particolari di cooperazione decentrata nei Paesi di

provenienzadeiprofughi(nelcasospecifico,inMarocco).

Il terzo esempio, complementare ai precedenti, sposta l’orizzonte d’azione sul versante

esternodellacooperazioneinternazionale,descrivendolasituazioneeibisognidiunComune

del Senegal (Bona), appartenente a una regione (la Casamance) segnata da crescenti

migrazioniversoiPaesidell’Ue.Ladescrizionedeibisogniindicaqualipossonoesserelelinee

d’intervento dei Comuni omologhi europei in un’ottica di cooperazione decentrata

finalizzataacrearecondizionisostenibiliperevitarespopolamentiemigrazioniincontrollate

versolerottedelSaharaodell’Atlantico.

12

15

COSAPOSSONOFARELEREGIONIPERFAVORIREL’INCLUSIONESOCIALEDEIMIGRANTI? ILMETODOPARTECIPATONELLACOSTRUZIONELEGISLATIVA,OPERATIVAEPROGETTUALE.

InquantoEntidi indirizzo, leRegioni europeehanno il compitodiorientaregli altripoteri

locali (Province, Città metropolitane e Comuni) su come affrontare temi di particolare

urgenza,qualil’inclusionesocialedeimigranti.Talecompitorisultatantopiùefficacequanto

più risulta applicato ilmetodo partecipato, ossia il coinvolgimento attivo dei Comuni, delle

associazioni di Comuni, delle forze sociali, delle associazioni, delle comunità straniere e di

tuttigliattoricoinvolti,inazionidiconfrontodirettoediconsultazionepermeglioprocedere

all’iniziativalegislativaeallaprogrammazioneoperativa.

Inquestosenso, ilprocessoavviatodallaRegionePiemonte inmateriadiprevenzionedelle

discriminazioni e di inclusione dei migranti appare paradigmatico per possibili altre

esperienzealivelloeuropeo.

Al riguardo, l’Assessora regionale all’Immigrazione, Diritti civili e Cooperazione decentrata

internazionaleMonicaCeruttidescrivecosìilsignificatoeiilpercorsodiquestaazione.

A fineottobre2016siè tenuta laprimariunionedel “Forumregionaledeinuovi

cittadini e delle nuove cittadine”, durante la quale è stato avviato un confronto

partecipato per la stesura di un nuovo disegno di legge regionale per la

promozione della cittadinanza. Alla riunione hanno partecipato un centinaio di

rappresentantidelleassociazionipiemontesidimigrantiocheoffronoservizialla

popolazione straniera.Durante l’incontroè statadistribuitaunaprimabozzadel

testodeldisegnodilegge.

La nuova Legge regionale per la promozione della cittadinanza, che dovrà

sostituirel’attualeleggesull’immigrazionecherisaleal1989,siarticolainquattro

sezioni:

1. iprincipifondantidellalegge;

2. laprotezionesociale;

3. le azioni da mettere in campo per promuovere l’uguaglianza negli ambiti di

competenza regionale (sanità, formazioneprofessionale, ecc.), eperpotenziaree

sistematizzareservizifondamentalicomequellidimediazioneculturale;

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PARTESECONDA

Questasecondasezionepresentatreesempidibuonepraticheperrispondereagliimpatti

migratori sia nei contesti di accoglienza (metodopartecipatonella legislazione regionale in

materia di inclusione sociale e antidiscriminazione; impiego dellamediazione culturale nel

sistemadiaccoglienzaeneipercorsiditutelaumanitariadeiprofughi),siasulversantedella

cooperazionedecentrataconiPaesidiprovenienzadeiprofughi.

TuttietregliesempivedonocomeattorileRegionieiComuni:quellideiPaesiUeperquanto

attiene l’accoglienza e l’integrazione dei profughi e quelli dei Paesi terzi riguardo la

cooperazionedecentralizzata.

I primi due esempi, in particolare, intendono mostrare in maniera proattiva alcuni

strumenti/modalità di azione, replicabili in altri contesti europei, che, in forme differenti,

mirano a creare condizioni di reale integrazione per imigranti e, più specificamente, per i

profughi.

Il primo vede come attuatore un Potere regionale che ha scelto la strada della

compartecipazione con i Comuni e i soggetti della cittadinanza territoriale diversamente

attivi nell’accoglienza (dall’assistenza, alla sanità, alla scuola, alla formazioneprofessionale)

per procedere alla elaborazione di una legislazione specifica e articolata volta a favorire

l’inserimentosocialedeimigranti.

Ilsecondoesempio,sullabasedellalungaesperienzamaturatanegliannipressoiservizidegli

Enti locali italiana, illustra l’importanza della figura del mediatore culturale e della

mediazione culturale nei sistemi di accoglienza dei richiedenti asilo attivati negli ultimi

cinque anni in Italia, nonché in azioni particolari di cooperazione decentrata nei Paesi di

provenienzadeiprofughi(nelcasospecifico,inMarocco).

Il terzo esempio, complementare ai precedenti, sposta l’orizzonte d’azione sul versante

esternodellacooperazioneinternazionale,descrivendolasituazioneeibisognidiunComune

del Senegal (Bona), appartenente a una regione (la Casamance) segnata da crescenti

migrazioniversoiPaesidell’Ue.Ladescrizionedeibisogniindicaqualipossonoesserelelinee

d’intervento dei Comuni omologhi europei in un’ottica di cooperazione decentrata

finalizzataacrearecondizionisostenibiliperevitarespopolamentiemigrazioniincontrollate

versolerottedelSaharaodell’Atlantico.

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COSAPOSSONOFARELEREGIONIPERFAVORIREL’INCLUSIONESOCIALEDEIMIGRANTI? ILMETODOPARTECIPATONELLACOSTRUZIONELEGISLATIVA,OPERATIVAEPROGETTUALE.

InquantoEntidi indirizzo, leRegioni europeehanno il compitodiorientaregli altripoteri

locali (Province, Città metropolitane e Comuni) su come affrontare temi di particolare

urgenza,qualil’inclusionesocialedeimigranti.Talecompitorisultatantopiùefficacequanto

più risulta applicato ilmetodo partecipato, ossia il coinvolgimento attivo dei Comuni, delle

associazioni di Comuni, delle forze sociali, delle associazioni, delle comunità straniere e di

tuttigliattoricoinvolti,inazionidiconfrontodirettoediconsultazionepermeglioprocedere

all’iniziativalegislativaeallaprogrammazioneoperativa.

Inquestosenso, ilprocessoavviatodallaRegionePiemonte inmateriadiprevenzionedelle

discriminazioni e di inclusione dei migranti appare paradigmatico per possibili altre

esperienzealivelloeuropeo.

Al riguardo, l’Assessora regionale all’Immigrazione, Diritti civili e Cooperazione decentrata

internazionaleMonicaCeruttidescrivecosìilsignificatoeiilpercorsodiquestaazione.

A fineottobre2016siè tenuta laprimariunionedel “Forumregionaledeinuovi

cittadini e delle nuove cittadine”, durante la quale è stato avviato un confronto

partecipato per la stesura di un nuovo disegno di legge regionale per la

promozione della cittadinanza. Alla riunione hanno partecipato un centinaio di

rappresentantidelleassociazionipiemontesidimigrantiocheoffronoservizialla

popolazione straniera.Durante l’incontroè statadistribuitaunaprimabozzadel

testodeldisegnodilegge.

La nuova Legge regionale per la promozione della cittadinanza, che dovrà

sostituirel’attualeleggesull’immigrazionecherisaleal1989,siarticolainquattro

sezioni:

1. iprincipifondantidellalegge;

2. laprotezionesociale;

3. le azioni da mettere in campo per promuovere l’uguaglianza negli ambiti di

competenza regionale (sanità, formazioneprofessionale, ecc.), eperpotenziaree

sistematizzareservizifondamentalicomequellidimediazioneculturale;

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4. laprogrammazionee lapartecipazionecheprevede l’elaborazionediunpiano

triennale,diun“Forumregionaledeinuovicittadiniedellenuovecittadine”edi

unaConsultaregionale.

In questimesi la bozza del disegno di legge è stata arricchita e integrata con le

indicazioni che sono arrivate dagli attori coinvolti. Ad inizio marzo ci sarà un

primo passaggio formale in Giunta regionale per poi avviare una consultazione

onlinediunmese,durantelaqualeverràchiestoadassociazioniesingolicittadini

interessati di farci pervenire osservazioni, emendamenti e ulteriori integrazioni.

Dopo la consultazione, il percorso del DDL proseguirà il suo iter in Consiglio

regionale.

Ilpercorsopartecipatocheavviatoper ilDDLPromozionedellacittadinanzaè lostessogià

intrapresoperlaelaborazionedellaLeggen.5del23marzo2016("Normediattuazionedel

divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di

competenzaregionale").

Illavoropergiungereall’approvazionediquestaleggeèstatolungoepartecipato

perchéfruttodiconfrontoeconcertazionesiaincommissione,siaconassociazioni

e con cittadini/e che hanno risposto alla consultazione on line. Si tratta di una

leggequadrocheforniscel’inquadramentonormativonecessarioaqualsiasitipodi

iniziativachedovràepotràessereassunta.Untestoimportanteperchécolmaun

vuoto,figliodell’assenzadiunanormativanazionaleinmateria.

La Legge prevede l’elaborazione di un Piano regionale che preveda azioni

specifiche contro lediscriminazioni secondo lemateriedi competenza regionale,

che sono: salute, prestazioni sanitarie e politiche sociali; diritto alla casa;

formazione professionale e istruzione; politiche del lavoro, promozione

dell’imprenditorialità e responsabilità sociale delle imprese; attività culturali,

turistiche, sportive, ricreative e commerciali; formazione e organizzazione del

personaleregionale;comunicazione;trasportoemobilità.

Con l’approvazione della Legge 5/2016 è fornita una base giuridica certa per

l’attivazione della Rete regionale contro le discriminazioni che servirà ad

accogliereeorientarelevittime.LareteprevedeunNodoperciascunaProvinciae

leretiterritoriali.

14

17

Sitrattadiunaleggechevuoleesserediprincipio,machehaunafortebasepratica

perché permette di attivare interventi di autorità specifiche, come nel caso del

Difensore Civico che vede estese le proprie competenze a tutela per esempio di

cittadini/e diversamente abili che devono avere garantito l’accesso a farmacie

pubbliche,studimediciomezziditrasporto;ocomenelcasodelledonnestraniere

che portano il velo e che possono essere discriminate al momento della

registrazionediundocumentocome laCartad’Identitàoppurenelcasodibandi

pubblici per soli/e cittadini/e italiani/e, in questo caso ad attivarsi è la Rete

regionale contro le discriminazioni; o come nel caso di pubblicità lesive delle

dignitàdell’immaginedelladonna,inquestocasoadattivarsisaràilCorecom.

AltreinnovazioniintrodottedallaLegge5/2016:

1)tuttiifornitoricheconlaRegionestipulerannocontrattisonotenutialrispetto

dellaparitàditrattamento(art,4comma4);

2) richiamato il principio di parità di trattamento nelle elezioni in attesa della

nuovaleggeelettoralechestabiliràlaformadiquestaparità;

3)(art.7)interventidiinformazione,formazioneesensibilizzazioneneiconfronti

di tutte le categorie di operatori pubblici, a partire dall’istruzione, formazione

professionale, lavoro.IncollaborazionecongliEntipreposti(innanzituttoMIUR).

Formazioneanchedelpersonaleregionale(art.8);

4) Corecom può intervenire anche nei casi di discriminazione comunicativa,

compresiicasidiutilizzooffensivoe/odiscriminatoriodell’immaginedelladonna

(art.9);

5) estensione delle competenze del Difensore Civico anche ai casi di

discriminazioneveraepropria(art.14);

6) estensione delle competenze del Garante dei Detenuti anche ai casi di ex

detenutiinviadireinserimento(art.15);

7) promuove iniziative di RSI (Responsabilità Sociale di Impresa) connesse

all’attuazionedelprincipiodinondiscriminazione(art.11comma5);

8) consultazioni periodiche con associazionismo coinvolto e competente per

materia(art.4);

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4. laprogrammazionee lapartecipazionecheprevede l’elaborazionediunpiano

triennale,diun“Forumregionaledeinuovicittadiniedellenuovecittadine”edi

unaConsultaregionale.

In questimesi la bozza del disegno di legge è stata arricchita e integrata con le

indicazioni che sono arrivate dagli attori coinvolti. Ad inizio marzo ci sarà un

primo passaggio formale in Giunta regionale per poi avviare una consultazione

onlinediunmese,durantelaqualeverràchiestoadassociazioniesingolicittadini

interessati di farci pervenire osservazioni, emendamenti e ulteriori integrazioni.

Dopo la consultazione, il percorso del DDL proseguirà il suo iter in Consiglio

regionale.

Ilpercorsopartecipatocheavviatoper ilDDLPromozionedellacittadinanzaè lostessogià

intrapresoperlaelaborazionedellaLeggen.5del23marzo2016("Normediattuazionedel

divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di

competenzaregionale").

Illavoropergiungereall’approvazionediquestaleggeèstatolungoepartecipato

perchéfruttodiconfrontoeconcertazionesiaincommissione,siaconassociazioni

e con cittadini/e che hanno risposto alla consultazione on line. Si tratta di una

leggequadrocheforniscel’inquadramentonormativonecessarioaqualsiasitipodi

iniziativachedovràepotràessereassunta.Untestoimportanteperchécolmaun

vuoto,figliodell’assenzadiunanormativanazionaleinmateria.

La Legge prevede l’elaborazione di un Piano regionale che preveda azioni

specifiche contro lediscriminazioni secondo lemateriedi competenza regionale,

che sono: salute, prestazioni sanitarie e politiche sociali; diritto alla casa;

formazione professionale e istruzione; politiche del lavoro, promozione

dell’imprenditorialità e responsabilità sociale delle imprese; attività culturali,

turistiche, sportive, ricreative e commerciali; formazione e organizzazione del

personaleregionale;comunicazione;trasportoemobilità.

Con l’approvazione della Legge 5/2016 è fornita una base giuridica certa per

l’attivazione della Rete regionale contro le discriminazioni che servirà ad

accogliereeorientarelevittime.LareteprevedeunNodoperciascunaProvinciae

leretiterritoriali.

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Sitrattadiunaleggechevuoleesserediprincipio,machehaunafortebasepratica

perché permette di attivare interventi di autorità specifiche, come nel caso del

Difensore Civico che vede estese le proprie competenze a tutela per esempio di

cittadini/e diversamente abili che devono avere garantito l’accesso a farmacie

pubbliche,studimediciomezziditrasporto;ocomenelcasodelledonnestraniere

che portano il velo e che possono essere discriminate al momento della

registrazionediundocumentocome laCartad’Identitàoppurenelcasodibandi

pubblici per soli/e cittadini/e italiani/e, in questo caso ad attivarsi è la Rete

regionale contro le discriminazioni; o come nel caso di pubblicità lesive delle

dignitàdell’immaginedelladonna,inquestocasoadattivarsisaràilCorecom.

AltreinnovazioniintrodottedallaLegge5/2016:

1)tuttiifornitoricheconlaRegionestipulerannocontrattisonotenutialrispetto

dellaparitàditrattamento(art,4comma4);

2) richiamato il principio di parità di trattamento nelle elezioni in attesa della

nuovaleggeelettoralechestabiliràlaformadiquestaparità;

3)(art.7)interventidiinformazione,formazioneesensibilizzazioneneiconfronti

di tutte le categorie di operatori pubblici, a partire dall’istruzione, formazione

professionale, lavoro.IncollaborazionecongliEntipreposti(innanzituttoMIUR).

Formazioneanchedelpersonaleregionale(art.8);

4) Corecom può intervenire anche nei casi di discriminazione comunicativa,

compresiicasidiutilizzooffensivoe/odiscriminatoriodell’immaginedelladonna

(art.9);

5) estensione delle competenze del Difensore Civico anche ai casi di

discriminazioneveraepropria(art.14);

6) estensione delle competenze del Garante dei Detenuti anche ai casi di ex

detenutiinviadireinserimento(art.15);

7) promuove iniziative di RSI (Responsabilità Sociale di Impresa) connesse

all’attuazionedelprincipiodinondiscriminazione(art.11comma5);

8) consultazioni periodiche con associazionismo coinvolto e competente per

materia(art.4);

15

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9) obbligo della Regione e degli enti strumentali di pubblicare ogni anno una

relazionesullostatodiattuazionedellaLegge12marzo1999,n.68“Normeperil

dirittoallavorodeidisabili.

16

19

UNA RISPOSTA OPERATIVA PER LA GESTIONE DELL’OSPITALITÀ EDELL’INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI: LA MEDIAZIONE CULTURALE NELSISTEMA ITALIANO DI ACCOGLIENZA DEI PROFUGHI E NELLACOOPERAZIONECONIPAESID’ORIGINEDEIMIGRANTI.

Pur con livelli diversi tra le Regioni, l’Italia ha maturato una significativa esperienza di

gestionedellamigrazioneedi costruzionedi sistemidi accoglienzadeiprofughi.Una tra le

caratteristichepiùimportantidiquestisistemièl’impiego,inmolticasiquasistrutturale,dei

mediatoriedellemediatriciculturali.

La mediazione culturale comincia a svilupparsi in Italia tra gli anni ottanta e novanta del

secoloscorso inrapportoall’aumentosignificativodell’utenzastranierapresso ivariservizi

pubblici (amministrazione, sicurezza, giustizia, sanità e sportelli di informazione, ecc.). Per

dareunarispostaconcretaaibisognidiquestaspecificautenza,vengonoformatimediatricie

mediatori culturali con il compitodi svolgereuna funzione finalizzata a risolvereproblemi,

proporre soluzioni, governare fenomeni, valorizzare risorse della societàmulticulturale.La

definizione,ilruoloel’utilitàdelmediatoresonotracciatiinvaritestidileggecheregolanola

materiadell’immigrazione,inparticolarenellasezionechetrattaiprocessidiintegrazione9.A

livelloregionale,inparticolare,lafiguradelmediatoreculturaleècontemplatainquasituttii

contestichehannonormativerelativeallagestionedeifenomenimigratori.

Esistono leggi regionali,delibere,protocollidi intesa, lineeguida,determinazioni,disegnidi

legge, accordi di programma che a vario titolo trattano la materia dell’immigrazione e si

riferiscono alla figura del mediatore. Solo alcune Regioni, tuttavia, definiscono con una

appositadelibera la figuraconriferimentoaruolo, formazione,professionalità,competenze,

modalità e ambiti di intervento. Tra queste, Toscana, Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna,

Friuli-VeneziaGiulia,Lazio,Liguria,Piemonte,ProvinciaAutonomadiBolzanoeValled’Aosta.

Gli ambiti di interventodeimediatori culturali sonomolteplici: daquello sanitario aquello

scolastico-educativo;daquelloamministrativoaquellogiudiziario,aquellodell’accoglienzadi

primolivello.Imediatori,inoltre,sonoimpiegaticostantementenelleCommissioniterritoriali

perilriconoscimentodellostatusdirifugiato.

________________________________________________

9 Lamediazione interculturale, intesa come strumentoutile all’integrazionedegli stranieri e alla valorizzazionedelle diversità, èstata introdotta per la prima volta nella normativa nazionaledall’art. 36 e dall’art. 40 della L. 40 del 6marzo 1998, “Disciplinadell’immigrazioneenormesullacondizionedellostraniero”,inseguitorecepitirispettivamentedall’art.38edall’art.42delD.Lgs.286del25lugliodel1998,Testounicodelledisposizioniconcernentiladisciplinadell’immigrazione.

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9) obbligo della Regione e degli enti strumentali di pubblicare ogni anno una

relazionesullostatodiattuazionedellaLegge12marzo1999,n.68“Normeperil

dirittoallavorodeidisabili.

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UNA RISPOSTA OPERATIVA PER LA GESTIONE DELL’OSPITALITÀ EDELL’INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI: LA MEDIAZIONE CULTURALE NELSISTEMA ITALIANO DI ACCOGLIENZA DEI PROFUGHI E NELLACOOPERAZIONECONIPAESID’ORIGINEDEIMIGRANTI.

Pur con livelli diversi tra le Regioni, l’Italia ha maturato una significativa esperienza di

gestionedellamigrazioneedi costruzionedi sistemidi accoglienzadeiprofughi.Una tra le

caratteristichepiùimportantidiquestisistemièl’impiego,inmolticasiquasistrutturale,dei

mediatoriedellemediatriciculturali.

La mediazione culturale comincia a svilupparsi in Italia tra gli anni ottanta e novanta del

secoloscorso inrapportoall’aumentosignificativodell’utenzastranierapresso ivariservizi

pubblici (amministrazione, sicurezza, giustizia, sanità e sportelli di informazione, ecc.). Per

dareunarispostaconcretaaibisognidiquestaspecificautenza,vengonoformatimediatricie

mediatori culturali con il compitodi svolgereuna funzione finalizzata a risolvereproblemi,

proporre soluzioni, governare fenomeni, valorizzare risorse della societàmulticulturale.La

definizione,ilruoloel’utilitàdelmediatoresonotracciatiinvaritestidileggecheregolanola

materiadell’immigrazione,inparticolarenellasezionechetrattaiprocessidiintegrazione9.A

livelloregionale,inparticolare,lafiguradelmediatoreculturaleècontemplatainquasituttii

contestichehannonormativerelativeallagestionedeifenomenimigratori.

Esistono leggi regionali,delibere,protocollidi intesa, lineeguida,determinazioni,disegnidi

legge, accordi di programma che a vario titolo trattano la materia dell’immigrazione e si

riferiscono alla figura del mediatore. Solo alcune Regioni, tuttavia, definiscono con una

appositadelibera la figuraconriferimentoaruolo, formazione,professionalità,competenze,

modalità e ambiti di intervento. Tra queste, Toscana, Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna,

Friuli-VeneziaGiulia,Lazio,Liguria,Piemonte,ProvinciaAutonomadiBolzanoeValled’Aosta.

Gli ambiti di interventodeimediatori culturali sonomolteplici: daquello sanitario aquello

scolastico-educativo;daquelloamministrativoaquellogiudiziario,aquellodell’accoglienzadi

primolivello.Imediatori,inoltre,sonoimpiegaticostantementenelleCommissioniterritoriali

perilriconoscimentodellostatusdirifugiato.

________________________________________________

9 Lamediazione interculturale, intesa come strumentoutile all’integrazionedegli stranieri e alla valorizzazionedelle diversità, èstata introdotta per la prima volta nella normativa nazionaledall’art. 36 e dall’art. 40 della L. 40 del 6marzo 1998, “Disciplinadell’immigrazioneenormesullacondizionedellostraniero”,inseguitorecepitirispettivamentedall’art.38edall’art.42delD.Lgs.286del25lugliodel1998,Testounicodelledisposizioniconcernentiladisciplinadell’immigrazione.

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Diversamente da altri Paesi, in Italia la figura delmediatore non è limitata a una funzione

meramente “linguistico-culturale”,ma è quella di un autentico ponte chemette in contatto

mondiculturaliancheprofondamentediversi,inunquadrodiintegrazionesociale.

1. LamediazioneculturalenelSistemadiaccoglienzaitalianodeirichiedentiasiloeneipercorsiditutelaumanitariadeirifugiati

Questopatrimoniodi competenze ed esperienzematurato in Italia nel corsodi tredecenni

pieni, ha trovato applicazione nel sistema di accoglienza dei profughi degli ultimi anni. In

proposito,ilsociologoeformatoreLahcenAallaosserva:

Pur con livelli diversi tra le Regioni, l’Italia ha maturato una significativa

esperienzadigestionedellamigrazioneedicostruzionedisistemidiaccoglienza

dei profughi. Alcuni servizi pubblici e del privato sociale sono diventati dei veri

dispositivi di mediazione interculturale operativi. Personale multietnico e

multidisciplinareassistedirettamenteimigrantieirifugiatiedoffreconsulenzaad

altri enti. L’esperienza di sostegno psicologico ai rifugiati vittime di tortura

dimostraquantoessiportinoconsésofferenzematurateduranteilprimoimpatto

con l’Italia, a causa di problemi comunicativi, incomprensioni o conflitti legati

all’impossibilitàdirelazionarsiadeguatamente.

IlsistemadiaccoglienzaprofughiinItaliasisvolgeindiversefasi:

1) la fase degli hotspot nei CPSA (Centri di primo soccorso e accoglienza) per

effettuare il foto-segnalamentoe lo screeningsanitario,quindi l’accoglienzadi

emergenza nei CDA (Centri di accoglienza) o CARA (Centri di accoglienza per

richiedentiasilo),alfinediespletareladomandadiprotezioneinternazionale;

2) lafasedeipercorsiditutelaumanitariaperrichiedentiasiloerifugiati(SPRAR),

gestitoattraversoglienti localiconl'essenzialesupportodelterzosettore,che

offre soprattutto servizi per l'accoglienza e l'integrazione dei soggetti

beneficiari.

Nellaprimafase,l’operadiinterpretariatoèmoltodelicataecomplessa,perchési

attiva in un contesto di emergenza e di “controllo”. Dopo il breve passaggio al

CPSA, il trasferimento a un CARA, a un CDA o a un CIE determina già per il

richiedente asilo un destino di accoglienza o di rimpatrio. Alcuni profughi che

hanno vissuto l’esperienza del rimpatrio attribuiscono spesso la causa

18

21

all’interpreteche,secondoloro,nonavrebbetradottobeneononavrebbeusato“il

suoprivilegio”diessereascoltatodaicommissariperfavorireilrichiedenteasilo.

Lastessaorigineetnicadell’interpreteèvissutaspessocomefattoredibeneficioo

disfavore.Ilcontinuocambiamentodellaprovenienzadeirifugiatiponeancheun

problema di reperimento di personale qualificato in grado di comunicare nella

linguaoneldialettodegliutenti.Inoltre,il lavorodiinterpretariatoconoperatori

chehannomansionidicontrollolasciapocospazioallamediazioneinterculturale.

Questo,però,nonvuoldireche lamediazionesia inutile inquesticontestima,al

contrario, che occorre rafforzare la qualifica del mediatore, con particolare

attenzionealle competenze relazionali e alla gestionedei rapporti interpersonali

neicontestidiemergenza.

Nel Sistema di protezione e integrazione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR),

sonogiàprevistimediatoriinterculturali.Ilmediatoreinterculturalenelsistemadi

accoglienzaèchiamatoafacilitarelacomunicazione,mediareiconflittieinformare

sui contesti sociali e culturali del contesto di arrivo dell’utente e decodificare

linguaggi, chiarificare contesti e situazioni a suo favore. Oltre a questemansioni

chesisvolgonogeneralmenteinsituazionidicolloquio,ilmediatoreinterculturale

è chiamato a operare nella gestione della vita quotidiana del gruppo e degli

individui.Questogliimponediaggiungereallesuecompetenzedicomunicazionee

direlazioneanchecompetenzedilavoroinunaéquipeeducativa.

La psicosociologa francese Margalit Cohen-Emèrique ritiene che la mediazione

interculturalepermettedifarcomunicareunaculturaminoritariaconunacultura

dominante al finedi favorireundialogoequo. Ilmediatore culturaledeve infatti

possedere caratteristiche ascrittive (l’appartenenza alla cultura originaria degli

utenti),oltrecheacquisite.Lacondivisionedellostatusdiimmigrato(anchesenon

più attuale nel caso dell’acquisizione della cittadinanza italiana) della stessa

origine etnica è un fattore che permette all’utente di sentirsi rappresentato nel

servizioedipotersiesprimeresenzabisognodimimetizzarsiodinoncomunicare

tuttodisé.Lamediazioneèunanegoziazionechesiattivaattornoallalinguaealla

cultura ed alle questioni legate all’identità. Il progetto di vita e di immigrazione

nella sua coerenza o meno, esercita un’importante influenza sul percorso

migratorio e anche sulla vita dei figli nati o cresciuti durante il soggiorno in un

Paeseterzo.Maancheunostrumentonormativocomeil“RegolamentodiDublino”

potrebbe determinare lo stato di blocco o di “essere da nessuna parte”, essere

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Diversamente da altri Paesi, in Italia la figura delmediatore non è limitata a una funzione

meramente “linguistico-culturale”,ma è quella di un autentico ponte chemette in contatto

mondiculturaliancheprofondamentediversi,inunquadrodiintegrazionesociale.

1. LamediazioneculturalenelSistemadiaccoglienzaitalianodeirichiedentiasiloeneipercorsiditutelaumanitariadeirifugiati

Questopatrimoniodi competenze ed esperienzematurato in Italia nel corsodi tredecenni

pieni, ha trovato applicazione nel sistema di accoglienza dei profughi degli ultimi anni. In

proposito,ilsociologoeformatoreLahcenAallaosserva:

Pur con livelli diversi tra le Regioni, l’Italia ha maturato una significativa

esperienzadigestionedellamigrazioneedicostruzionedisistemidiaccoglienza

dei profughi. Alcuni servizi pubblici e del privato sociale sono diventati dei veri

dispositivi di mediazione interculturale operativi. Personale multietnico e

multidisciplinareassistedirettamenteimigrantieirifugiatiedoffreconsulenzaad

altri enti. L’esperienza di sostegno psicologico ai rifugiati vittime di tortura

dimostraquantoessiportinoconsésofferenzematurateduranteilprimoimpatto

con l’Italia, a causa di problemi comunicativi, incomprensioni o conflitti legati

all’impossibilitàdirelazionarsiadeguatamente.

IlsistemadiaccoglienzaprofughiinItaliasisvolgeindiversefasi:

1) la fase degli hotspot nei CPSA (Centri di primo soccorso e accoglienza) per

effettuare il foto-segnalamentoe lo screeningsanitario,quindi l’accoglienzadi

emergenza nei CDA (Centri di accoglienza) o CARA (Centri di accoglienza per

richiedentiasilo),alfinediespletareladomandadiprotezioneinternazionale;

2) lafasedeipercorsiditutelaumanitariaperrichiedentiasiloerifugiati(SPRAR),

gestitoattraversoglienti localiconl'essenzialesupportodelterzosettore,che

offre soprattutto servizi per l'accoglienza e l'integrazione dei soggetti

beneficiari.

Nellaprimafase,l’operadiinterpretariatoèmoltodelicataecomplessa,perchési

attiva in un contesto di emergenza e di “controllo”. Dopo il breve passaggio al

CPSA, il trasferimento a un CARA, a un CDA o a un CIE determina già per il

richiedente asilo un destino di accoglienza o di rimpatrio. Alcuni profughi che

hanno vissuto l’esperienza del rimpatrio attribuiscono spesso la causa

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all’interpreteche,secondoloro,nonavrebbetradottobeneononavrebbeusato“il

suoprivilegio”diessereascoltatodaicommissariperfavorireilrichiedenteasilo.

Lastessaorigineetnicadell’interpreteèvissutaspessocomefattoredibeneficioo

disfavore.Ilcontinuocambiamentodellaprovenienzadeirifugiatiponeancheun

problema di reperimento di personale qualificato in grado di comunicare nella

linguaoneldialettodegliutenti.Inoltre,il lavorodiinterpretariatoconoperatori

chehannomansionidicontrollolasciapocospazioallamediazioneinterculturale.

Questo,però,nonvuoldireche lamediazionesia inutile inquesticontestima,al

contrario, che occorre rafforzare la qualifica del mediatore, con particolare

attenzionealle competenze relazionali e alla gestionedei rapporti interpersonali

neicontestidiemergenza.

Nel Sistema di protezione e integrazione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR),

sonogiàprevistimediatoriinterculturali.Ilmediatoreinterculturalenelsistemadi

accoglienzaèchiamatoafacilitarelacomunicazione,mediareiconflittieinformare

sui contesti sociali e culturali del contesto di arrivo dell’utente e decodificare

linguaggi, chiarificare contesti e situazioni a suo favore. Oltre a questemansioni

chesisvolgonogeneralmenteinsituazionidicolloquio,ilmediatoreinterculturale

è chiamato a operare nella gestione della vita quotidiana del gruppo e degli

individui.Questogliimponediaggiungereallesuecompetenzedicomunicazionee

direlazioneanchecompetenzedilavoroinunaéquipeeducativa.

La psicosociologa francese Margalit Cohen-Emèrique ritiene che la mediazione

interculturalepermettedifarcomunicareunaculturaminoritariaconunacultura

dominante al finedi favorireundialogoequo. Ilmediatore culturaledeve infatti

possedere caratteristiche ascrittive (l’appartenenza alla cultura originaria degli

utenti),oltrecheacquisite.Lacondivisionedellostatusdiimmigrato(anchesenon

più attuale nel caso dell’acquisizione della cittadinanza italiana) della stessa

origine etnica è un fattore che permette all’utente di sentirsi rappresentato nel

servizioedipotersiesprimeresenzabisognodimimetizzarsiodinoncomunicare

tuttodisé.Lamediazioneèunanegoziazionechesiattivaattornoallalinguaealla

cultura ed alle questioni legate all’identità. Il progetto di vita e di immigrazione

nella sua coerenza o meno, esercita un’importante influenza sul percorso

migratorio e anche sulla vita dei figli nati o cresciuti durante il soggiorno in un

Paeseterzo.Maancheunostrumentonormativocomeil“RegolamentodiDublino”

potrebbe determinare lo stato di blocco o di “essere da nessuna parte”, essere

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sospesonelnulla.SpessononèsolamenteildesideriodimigrareinunPaesedove

si pensa di staremeglio che determina la difficoltà di obbedire alle regole della

comunitàeuropeaefermarsinelPaesechesiconsideraditransito:cisonosempre

anchelegamifamigliaridaconnettereealtrifattoristoriciesocialidaprenderein

considerazione.Certamente,lamediazioneinterculturalenonèunadvocacyenon

puòpretenderediabbatterecompletamentetuttelebarriere.

2. La mediazione culturale nei Paesi di provenienza dei migranti per renderecoscientiigiovanisuirischidellemigrazioniincontrollate.

Accantoalsuoricorso,quasistrutturale,nell’ambitodell’accoglienza,recentemente la figura

del mediatore culturale ha trovato un suo impiego anche nell’ambito della cooperazione

attivata da varie ONG in alcune regioni di provenienza deimigranti, al fine di prevenire le

migrazioniincontrollateconazioniformativeepedagogicherivoltesoprattuttoaigiovani.

LahcenAalla,riferendosiaicontestiurbanieruralidelMarocco,scrive:

La cooperazione allo sviluppo ha attivato vari progetti di prevenzione della

migrazione illegale e della promozione di una migrazione consapevole e legale.

Oltreasostegnimaterialiperiterritoridimaggiorearrivodeimigrantiorifugiati,

cisonoancheazionipedagogichecheaccompagnanogruppidigiovaniinpercorsi

educativi. Per operare in un Paese straniero, portatore di una cultura diversa,

alcuni progetti hanno cercato la consulenza di mediatori interculturali che

intervengono nella fase di concepimento dei progetti pedagogici, nella fase della

formazione degli operatori locali sull’utilizzo di questi strumenti con i giovani e

anchenellafasedisvolgimentodeilaboratori.Ilmediatoreinterculturalefornisce

allora agli autori dei percorsi educativi informazioni sul contesto locale, sulla

nozione di infanzia e adolescenza nella cultura locale e sugli aspetti familiari,

culturali, religiosi e antropologici da prendere in considerazione nell’interazione

conibeneficiariecontuttalacomunitàlocale.Eglifacilitalacomunicazionetragli

esperti italianie lepersone locali (operatori, referentidelle istituzionipartnerse

beneficiari diretti) nelle diverse fase del progetto. Ilmediatore interculturale, in

questicasi,èstatosceltoconcritericheprendonoinconsiderazionelasuaorigine

dallo stesso Paese dove svolge il progetto, la sua significativa esperienza di

immigrazione in Italia e, infine, la suaesperienzadi lavoro conoperatori italiani

neicontestiistituzionalidiformazione,cura,ascoltoesostegno.

20

23

InMarocco, per esempio, la presenza su tutto il territorio del Regno di persone

straniereèdiventatamoltovisibilenellestrade,nellavoroeneiquartieriabitativi.

La maggioranza degli stranieri proviene dall’Africa subsahariana, gli altri

provengonodalMedioOriente,dalleFilippineedallaCina,oltreaglispagnolinel

norddelPaese.Alcunepresenzesonostoricheeriguardanopersoneefamiglieche

avevanosceltodimantenereoprenderedimoranelRegnodopol’indipendenza:si

tratta particolarmente di francesi e spagnoli (ex colonizzatori del Paese) e di

cittadinidialcuniPaesichehannostabilitocon ilMaroccodegliaccordidi libera

circolazione, come il Senegal. Per la sua posizione geografica a 14 chilometri di

maredallespondeeuropee, ilMaroccoèsemprestatounPaesedi transitoverso

l’Europa.Acausadellacollaborazionetraleautoritàmarocchineequelleeuropeee

particolarmentespagnole,ilnumerodeipassaggiattraversoilMaroccoèdiminuito

tantissimodal2005.Dal2010,ilflussomigratorioversoilMaroccoaumentamolto

conunatendenzaalribassodeipassaggiclandestiniversol’Europa,trasformando

ilPaeseinunaterradi immigrazione.Quasitutti imigranti,chesi fermanooche

hanno intenzione di continuare la strada verso l’Europa, provengono da zone di

conflitticomelaNigeria,Ghana,MalieSiria.Leautoritàmarocchinehannoavviato

unacampagnadiregolarizzazionenel2014,seguitadaunasecondafaseattivada

dicembre 2016 con scadenza prevista a dicembre 2017. É difficile ottenere

statistichecertesullaquantitàdiimmigratioditransitantistranierinelPaese,ma

la loropresenzaèmoltovisibile, comesonovisibili le condizionididegradoedi

miseria incuivivono;nonè insolito incontraremendicantisubsaharianiesiriani

davanti ai semafori o alle porte dei luoghi di culto delle città grandi emedie, o

notareildegradodelleloroabitazionineiquartieripoveri.Neiterritorimarocchini

del nord, vicino alle enclave spagnole di Ceuta eMelilla, sono sorti insediamenti

dentro le foreste (Parco naturale di GuruGuru) abitati da immigrati in attesa di

entrare in Europa attraverso Ceuta e Melilla. Malgrado la costruzione ed il

rialzamento dei muri per scoraggiare i migranti, queste due città vedono

periodicamente tentativi collettivi da parte di migranti subsahariani di

attraversare ilmuro; tentativichesonoaffrontati spessoconviolenzadalle forze

dell’ordinedeiduePaesichecollaboranoinsieme.

ComeinEuropa, lapresenzadipersonestranierenel territoriomarocchinopone

problemi legatiall’accessoaiservizi,algodimentodeidiritti,allascolarizzazione,

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sospesonelnulla.SpessononèsolamenteildesideriodimigrareinunPaesedove

si pensa di staremeglio che determina la difficoltà di obbedire alle regole della

comunitàeuropeaefermarsinelPaesechesiconsideraditransito:cisonosempre

anchelegamifamigliaridaconnettereealtrifattoristoriciesocialidaprenderein

considerazione.Certamente,lamediazioneinterculturalenonèunadvocacyenon

puòpretenderediabbatterecompletamentetuttelebarriere.

2. La mediazione culturale nei Paesi di provenienza dei migranti per renderecoscientiigiovanisuirischidellemigrazioniincontrollate.

Accantoalsuoricorso,quasistrutturale,nell’ambitodell’accoglienza,recentemente la figura

del mediatore culturale ha trovato un suo impiego anche nell’ambito della cooperazione

attivata da varie ONG in alcune regioni di provenienza deimigranti, al fine di prevenire le

migrazioniincontrollateconazioniformativeepedagogicherivoltesoprattuttoaigiovani.

LahcenAalla,riferendosiaicontestiurbanieruralidelMarocco,scrive:

La cooperazione allo sviluppo ha attivato vari progetti di prevenzione della

migrazione illegale e della promozione di una migrazione consapevole e legale.

Oltreasostegnimaterialiperiterritoridimaggiorearrivodeimigrantiorifugiati,

cisonoancheazionipedagogichecheaccompagnanogruppidigiovaniinpercorsi

educativi. Per operare in un Paese straniero, portatore di una cultura diversa,

alcuni progetti hanno cercato la consulenza di mediatori interculturali che

intervengono nella fase di concepimento dei progetti pedagogici, nella fase della

formazione degli operatori locali sull’utilizzo di questi strumenti con i giovani e

anchenellafasedisvolgimentodeilaboratori.Ilmediatoreinterculturalefornisce

allora agli autori dei percorsi educativi informazioni sul contesto locale, sulla

nozione di infanzia e adolescenza nella cultura locale e sugli aspetti familiari,

culturali, religiosi e antropologici da prendere in considerazione nell’interazione

conibeneficiariecontuttalacomunitàlocale.Eglifacilitalacomunicazionetragli

esperti italianie lepersone locali (operatori, referentidelle istituzionipartnerse

beneficiari diretti) nelle diverse fase del progetto. Ilmediatore interculturale, in

questicasi,èstatosceltoconcritericheprendonoinconsiderazionelasuaorigine

dallo stesso Paese dove svolge il progetto, la sua significativa esperienza di

immigrazione in Italia e, infine, la suaesperienzadi lavoro conoperatori italiani

neicontestiistituzionalidiformazione,cura,ascoltoesostegno.

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InMarocco, per esempio, la presenza su tutto il territorio del Regno di persone

straniereèdiventatamoltovisibilenellestrade,nellavoroeneiquartieriabitativi.

La maggioranza degli stranieri proviene dall’Africa subsahariana, gli altri

provengonodalMedioOriente,dalleFilippineedallaCina,oltreaglispagnolinel

norddelPaese.Alcunepresenzesonostoricheeriguardanopersoneefamiglieche

avevanosceltodimantenereoprenderedimoranelRegnodopol’indipendenza:si

tratta particolarmente di francesi e spagnoli (ex colonizzatori del Paese) e di

cittadinidialcuniPaesichehannostabilitocon ilMaroccodegliaccordidi libera

circolazione, come il Senegal. Per la sua posizione geografica a 14 chilometri di

maredallespondeeuropee, ilMaroccoèsemprestatounPaesedi transitoverso

l’Europa.Acausadellacollaborazionetraleautoritàmarocchineequelleeuropeee

particolarmentespagnole,ilnumerodeipassaggiattraversoilMaroccoèdiminuito

tantissimodal2005.Dal2010,ilflussomigratorioversoilMaroccoaumentamolto

conunatendenzaalribassodeipassaggiclandestiniversol’Europa,trasformando

ilPaeseinunaterradi immigrazione.Quasitutti imigranti,chesi fermanooche

hanno intenzione di continuare la strada verso l’Europa, provengono da zone di

conflitticomelaNigeria,Ghana,MalieSiria.Leautoritàmarocchinehannoavviato

unacampagnadiregolarizzazionenel2014,seguitadaunasecondafaseattivada

dicembre 2016 con scadenza prevista a dicembre 2017. É difficile ottenere

statistichecertesullaquantitàdiimmigratioditransitantistranierinelPaese,ma

la loropresenzaèmoltovisibile, comesonovisibili le condizionididegradoedi

miseria incuivivono;nonè insolito incontraremendicantisubsaharianiesiriani

davanti ai semafori o alle porte dei luoghi di culto delle città grandi emedie, o

notareildegradodelleloroabitazionineiquartieripoveri.Neiterritorimarocchini

del nord, vicino alle enclave spagnole di Ceuta eMelilla, sono sorti insediamenti

dentro le foreste (Parco naturale di GuruGuru) abitati da immigrati in attesa di

entrare in Europa attraverso Ceuta e Melilla. Malgrado la costruzione ed il

rialzamento dei muri per scoraggiare i migranti, queste due città vedono

periodicamente tentativi collettivi da parte di migranti subsahariani di

attraversare ilmuro; tentativichesonoaffrontati spessoconviolenzadalle forze

dell’ordinedeiduePaesichecollaboranoinsieme.

ComeinEuropa, lapresenzadipersonestranierenel territoriomarocchinopone

problemi legatiall’accessoaiservizi,algodimentodeidiritti,allascolarizzazione,

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alle cure sanitarie, all’assistenza materno-infantile, all’educazione ed alla

comunicazione. Al momento, i migranti che possono beneficiare della

regolarizzazionepossonocontare,perottenereinformazioniedessereorientatiai

servizi,sullapresenzadioperatoriemediatoriinterculturalimessiadisposizione

dai sindacati o da alcune associazioni. Alcune ONG operanti nell’assistenza ai

rifugiati e ai migranti stranieri in Marocco contano su mediatori interculturali

scelti tra ex studenti subsahariani nelle scuole e universitàmarocchine o tra gli

stessi immigrati. Si tratta per ora solamente di operatori dell’informazione e

traduttori. In Marocco manca ancora un profilo professionale e formativo del

mediatore interculturale, così come manca una formazione di questa figura

professionale.Adoggicisonopochissimeoccasioniperpromuoverelamediazione

interculturaleediffonderel’esperienzaitalianadiquestafiguraneiservizisociali,

sanitari, educativi e giudiziari e nei processi di integrazione degli stranieri nel

territorio.

Quando parte, un/amigrante, o un/a rifugiato/a, lascia dietro di sé e, al tempo

stesso,portaconsédeilegami,deglialleatimoralieemotivichelosostengono,lo

aiutano, gli danno la forza per sopportare le difficoltà e acquisire la forza per

continuare.Egli/essadeveimparareagestirequestilegamieaadattarlialmondo

checambiaattornoalui/lei,devecostruiredegliequilibriperfareconvivereilsuo

mondointerioreconilsuonuovomondo.Questasuafaticaacostruiregliequilibri

tra due mondi diversi determina il suo percorso di integrazione, nel quale

interagiscono tutti quegli operatori che compongono il sistema di mediazione

interculturale.Chiparte lasciaanchepersoneconcuiavevadei legami: famigliari

che hanno avuto spesso un ruolo nella costruzione del progetto dimigrazione o

che lo hanno prescelto per partire e coadiuvato ad organizzare i mezzi per la

partenza. Le attese di queste persone e le loro interazioni con il migrante

influenzanomolto il suopercorso,determinandoanche il suobenessereo la sua

sofferenza.Neicasideiminorinonaccompagnatièormaiconsuetudinedeiservizi

comunicareconigenitoritramiteimediatoriinterculturali,oppureeffettuaredelle

missioni nel Paese di origine. Questa attenzione si estende anche ai parenti di

coloro che hanno perso i loro cari nel tentativo di raggiungere la riva nord del

Mediterraneo.Daunaprimaconstatazione,sinotachel’annegamentonelmaredei

priminonfrenalapartenzadialtri,anzispessodeterminalapartenzae lastessa

sortedigruppisuccessiviprovenientedallastessazonaoparentideiprimi.Oltre

22

25

alleazionidisostegnoeconomicoesociale,sipropongonoancheazionidisostegno

di tipo psicosociale. Ma in un contesto rurale non occidentale, la nozione di

benessere psicofisico ha connotati diversi da quello conosciuto in Italia, e la

psicologia simanifesta con segnalazioni di patologie gestite dai servizi di igiene

mentale e dai manicomi. In seguito ad un primo monitoraggio realizzato dal

personale locale, gli esperti italiani hanno scelto un percorso di sostegno

psicosocialeinsiemealleoperatricilocaliedalledonnebeneficiariedell’iniziativa.

L’introduzionedelmediatoreinterculturaleprovenientedall’Italiahapermessodi

mediare le resistenze di una psicologia troppo attaccata agli insegnamenti della

psicologia europea coloniale, ancora diffusa inMarocco, e ad ascoltare le donne

parentidellevittime,avalorizzarneicontenutiedutilizzarlicomelevaterapeutica

durante il percorso di sostegno. In tale modo, hanno trovato ottimizzazione ed

utilità nel percorso valori culturali come i rituali tradizionali, i detti e proverbi

locali,leespressioniartistichemanifestateattraversoilricamoolalavorazionedei

tappeti.Inconclusione,quandosipartecisiarricchisceconnuoveesperienze.Nel

caso della mediazione, la ricchezza è doppia, perché l’esperienza è un continuo

approfondimento di esistenze, di identità culturali, di conoscenze e credenze e

ancheuncontinuoscambiosuisignificatiesulsensodiparole,diatteggiamentie

di azioni. Tutta questa ricchezza è possibile con la presenza di un'altra persona

curiosaebisognosadisapere:l’operatoreitaliano.Quandosiritornaa“casa”per

lavorarenelcamposocialeeculturale, siportaconséunaconoscenzamaggiore:

quelladichisièallontanatodalquadroperosservarlomeglio...

23

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alle cure sanitarie, all’assistenza materno-infantile, all’educazione ed alla

comunicazione. Al momento, i migranti che possono beneficiare della

regolarizzazionepossonocontare,perottenereinformazioniedessereorientatiai

servizi,sullapresenzadioperatoriemediatoriinterculturalimessiadisposizione

dai sindacati o da alcune associazioni. Alcune ONG operanti nell’assistenza ai

rifugiati e ai migranti stranieri in Marocco contano su mediatori interculturali

scelti tra ex studenti subsahariani nelle scuole e universitàmarocchine o tra gli

stessi immigrati. Si tratta per ora solamente di operatori dell’informazione e

traduttori. In Marocco manca ancora un profilo professionale e formativo del

mediatore interculturale, così come manca una formazione di questa figura

professionale.Adoggicisonopochissimeoccasioniperpromuoverelamediazione

interculturaleediffonderel’esperienzaitalianadiquestafiguraneiservizisociali,

sanitari, educativi e giudiziari e nei processi di integrazione degli stranieri nel

territorio.

Quando parte, un/amigrante, o un/a rifugiato/a, lascia dietro di sé e, al tempo

stesso,portaconsédeilegami,deglialleatimoralieemotivichelosostengono,lo

aiutano, gli danno la forza per sopportare le difficoltà e acquisire la forza per

continuare.Egli/essadeveimparareagestirequestilegamieaadattarlialmondo

checambiaattornoalui/lei,devecostruiredegliequilibriperfareconvivereilsuo

mondointerioreconilsuonuovomondo.Questasuafaticaacostruiregliequilibri

tra due mondi diversi determina il suo percorso di integrazione, nel quale

interagiscono tutti quegli operatori che compongono il sistema di mediazione

interculturale.Chiparte lasciaanchepersoneconcuiavevadei legami: famigliari

che hanno avuto spesso un ruolo nella costruzione del progetto dimigrazione o

che lo hanno prescelto per partire e coadiuvato ad organizzare i mezzi per la

partenza. Le attese di queste persone e le loro interazioni con il migrante

influenzanomolto il suopercorso,determinandoanche il suobenessereo la sua

sofferenza.Neicasideiminorinonaccompagnatièormaiconsuetudinedeiservizi

comunicareconigenitoritramiteimediatoriinterculturali,oppureeffettuaredelle

missioni nel Paese di origine. Questa attenzione si estende anche ai parenti di

coloro che hanno perso i loro cari nel tentativo di raggiungere la riva nord del

Mediterraneo.Daunaprimaconstatazione,sinotachel’annegamentonelmaredei

priminonfrenalapartenzadialtri,anzispessodeterminalapartenzae lastessa

sortedigruppisuccessiviprovenientedallastessazonaoparentideiprimi.Oltre

22

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alleazionidisostegnoeconomicoesociale,sipropongonoancheazionidisostegno

di tipo psicosociale. Ma in un contesto rurale non occidentale, la nozione di

benessere psicofisico ha connotati diversi da quello conosciuto in Italia, e la

psicologia simanifesta con segnalazioni di patologie gestite dai servizi di igiene

mentale e dai manicomi. In seguito ad un primo monitoraggio realizzato dal

personale locale, gli esperti italiani hanno scelto un percorso di sostegno

psicosocialeinsiemealleoperatricilocaliedalledonnebeneficiariedell’iniziativa.

L’introduzionedelmediatoreinterculturaleprovenientedall’Italiahapermessodi

mediare le resistenze di una psicologia troppo attaccata agli insegnamenti della

psicologia europea coloniale, ancora diffusa inMarocco, e ad ascoltare le donne

parentidellevittime,avalorizzarneicontenutiedutilizzarlicomelevaterapeutica

durante il percorso di sostegno. In tale modo, hanno trovato ottimizzazione ed

utilità nel percorso valori culturali come i rituali tradizionali, i detti e proverbi

locali,leespressioniartistichemanifestateattraversoilricamoolalavorazionedei

tappeti.Inconclusione,quandosipartecisiarricchisceconnuoveesperienze.Nel

caso della mediazione, la ricchezza è doppia, perché l’esperienza è un continuo

approfondimento di esistenze, di identità culturali, di conoscenze e credenze e

ancheuncontinuoscambiosuisignificatiesulsensodiparole,diatteggiamentie

di azioni. Tutta questa ricchezza è possibile con la presenza di un'altra persona

curiosaebisognosadisapere:l’operatoreitaliano.Quandosiritornaa“casa”per

lavorarenelcamposocialeeculturale, siportaconséunaconoscenzamaggiore:

quelladichisièallontanatodalquadroperosservarlomeglio...

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COOPERAZIONEEIMMIGRAZIONE:AGIRENEIPAESIDIPROVENIENZADEIPROFUGHIPERPREVENIREMIGRAZIONIINCONTROLLATE.

TraletanteRegioniafricanediprovenienzadimigrantieprofughi,quelladellaCasamance,a

sud del Senegal, è una delle meno note e in cui meno si è operato nel quadro della

cooperazioneinternazionale.

InsanguinatadaunaventennaleguerraindipendentistacontroilgovernocentraledelSenegal,

laCasamanceattraversa,dal2004,una fasedi lentaricomposizionesocialepost-conflitto in

cui gioca un ruolo fondamentale lo sviluppo amministrativo dei Comuni e il loro potere di

rispostaaibisognidellecomunitàlocali.

Situataaiconfinicon ilGambiaecon laRepubblicadiGuinea, laCasamanceèstatasempre

territorio di immigrazione e di profughi provenienti da questi due Stati. La crisi interna

esplosaa cavallo tra2016e il 2017 inGambiaha causato l’ingressonelle regionidi gruppi

sempre più numerosi di persone in cerca di salvezza, con la conseguente proliferazione di

IDP’s camps (Internally Desplaced Persons Camps) in tutta l’area. Molti di questi gruppi

hanno scelto successivamente dimigrare lungo la rotta Sahariana, procedendo fin verso il

Maghrebetentandodiraggiungerel’Europa.

Questerecentimigrazionisisonoaggiunte,nelprimotrimestredell’anno,aquelledicoloro

che,aflussicostanti,partonodaivillaggidellaCasamanceincercadiunamigliorecondizione

di vita nel continente europeo. Anche se il fattore di spinta è prevalentemente economico,

risulta difficile definirli migranti volontari, in quanto la loro scelta è profondamente

condizionatadall’indigenzaedall’assenzadiprospettivedisviluppoinloco.Aquestielementi

vannoaggiuntilascarsaconoscenzadeirischideiviaggimigratorieladifficoltàdeiComunidi

conoscereeorientarelecomunitàstesse,nonavendoadeguatamentesviluppatoglistrumenti

dellostatocivile.

Sviluppo amministrativo dei Comuni, sviluppo economico del territorio e coesione

sociale delle popolazioni locali costituiscono tre elementi del tutto interdipendenti che

possonodefinirebuoneprassidicooperazionedecentratatraComunideiPaesiUeeomologhi

senegalesi della Casamance. Buone prassi che possono concretizzarsi soprattutto nel

trasferimento di know how in materia di pubblica amministrazione, di formazione del

personale locale, e possono avere ricadute sullo sviluppo di servizi essenziali (anagrafici,

sanitari, scolastici, ecc..) e di attività produttive del territorio. Buone prassi, da ultimo, che

24

27

possono servire a contrastare la dispersione umana causata da migrazioni che privano

drammaticamentemoltopopolazioniafricanedellegenerazionipiùgiovaniepiùproduttive.

FamaraSané,professorediRelazioniinternazionalipressol’UniversitéCheikhAntaDiopdi

Dakar,SenatoredellaRepubblicadelSenegalePresidentedellaCommissioneAffariesteridal

2007 al 2012, è dal 2002 Sindaco (Maire) del Comune di Bona, un nucleo di circa 1.287

abitantisituatonellaregioneamministrativadiSédhiou,distrettodiBounkiling.

Egliillustraimotivielericadutechepossonoavereinterventidicooperazioneinternazionali

inCasamance,secondoiseguentipunti:

1) LeragionipercuilepersonemigranodaCasamance(Senegal)inEuropaLamigrazionedaCasamancecolpisceingranparteigiovaniincercadiopportunitàchenon

riesconoatrovareneiloroterritorid'origine.LaRegionenaturaledellaCasamancehamolte

caratteristiche geografiche, sociologiche e culturali che la differenziano da altre entità del

Paese.Oggisitrovaadaffrontareunaltotassodiemigrazionedeigiovaniattraversol'assedel

Niger-Libia-Italia-Marocco/Europa.

Ingeneralec'èunastrettaconnessionetrasviluppoedimmigrazione.Indubbiamente,l'arrivo

dicittadinidiCasamanceinEuropasindaiprimiannidiindipendenzadeiPaesiafricaniera

legato al bisognodimanodopera del governo francese nel settore automobilistico, tessile e

dellecostruzioni.Lebasidiquestomovimentoderivanodaunasituazionedisottosviluppoe

povertàestrema.

Iprimimovimentidiemigrazionesonoorientativerso imaggioricentriurbanidelnorddel

SenegaledelGambiaallaricercadiunlavororemunerativo,inrelazioneconilciclodisiccità

in Senegal, a partire dal 1970. Inizialmente, questo movimento è contrassegnato da un’

”andata e ritorno”.Nella stagione secca, i giovani viaggianoverso le grandi città in cercadi

lavoro per soddisfare le esigenze della popolazione durante la stagione magra (agosto-

ottobre).Dalmesedimaggio,sitornaadimpegnarsiinagricoltura.

Ma questo movimento si è interrotto con lo scoppio del conflitto armato che ha fatto dei

giovani il primo obiettivo dei “combattenti per la libertà” per potenziare i propri ranghi.

Inoltre,igiovanisonodiventatiilbersagliodelleautoritàdeiPaesiincuisitrasferiscono,che

liconsideranocomesostenitoridigruppiarmati.Il26dicembre1982èconsideratol’iniziodi

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COOPERAZIONEEIMMIGRAZIONE:AGIRENEIPAESIDIPROVENIENZADEIPROFUGHIPERPREVENIREMIGRAZIONIINCONTROLLATE.

TraletanteRegioniafricanediprovenienzadimigrantieprofughi,quelladellaCasamance,a

sud del Senegal, è una delle meno note e in cui meno si è operato nel quadro della

cooperazioneinternazionale.

InsanguinatadaunaventennaleguerraindipendentistacontroilgovernocentraledelSenegal,

laCasamanceattraversa,dal2004,una fasedi lentaricomposizionesocialepost-conflitto in

cui gioca un ruolo fondamentale lo sviluppo amministrativo dei Comuni e il loro potere di

rispostaaibisognidellecomunitàlocali.

Situataaiconfinicon ilGambiaecon laRepubblicadiGuinea, laCasamanceèstatasempre

territorio di immigrazione e di profughi provenienti da questi due Stati. La crisi interna

esplosaa cavallo tra2016e il 2017 inGambiaha causato l’ingressonelle regionidi gruppi

sempre più numerosi di persone in cerca di salvezza, con la conseguente proliferazione di

IDP’s camps (Internally Desplaced Persons Camps) in tutta l’area. Molti di questi gruppi

hanno scelto successivamente dimigrare lungo la rotta Sahariana, procedendo fin verso il

Maghrebetentandodiraggiungerel’Europa.

Questerecentimigrazionisisonoaggiunte,nelprimotrimestredell’anno,aquelledicoloro

che,aflussicostanti,partonodaivillaggidellaCasamanceincercadiunamigliorecondizione

di vita nel continente europeo. Anche se il fattore di spinta è prevalentemente economico,

risulta difficile definirli migranti volontari, in quanto la loro scelta è profondamente

condizionatadall’indigenzaedall’assenzadiprospettivedisviluppoinloco.Aquestielementi

vannoaggiuntilascarsaconoscenzadeirischideiviaggimigratorieladifficoltàdeiComunidi

conoscereeorientarelecomunitàstesse,nonavendoadeguatamentesviluppatoglistrumenti

dellostatocivile.

Sviluppo amministrativo dei Comuni, sviluppo economico del territorio e coesione

sociale delle popolazioni locali costituiscono tre elementi del tutto interdipendenti che

possonodefinirebuoneprassidicooperazionedecentratatraComunideiPaesiUeeomologhi

senegalesi della Casamance. Buone prassi che possono concretizzarsi soprattutto nel

trasferimento di know how in materia di pubblica amministrazione, di formazione del

personale locale, e possono avere ricadute sullo sviluppo di servizi essenziali (anagrafici,

sanitari, scolastici, ecc..) e di attività produttive del territorio. Buone prassi, da ultimo, che

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possono servire a contrastare la dispersione umana causata da migrazioni che privano

drammaticamentemoltopopolazioniafricanedellegenerazionipiùgiovaniepiùproduttive.

FamaraSané,professorediRelazioniinternazionalipressol’UniversitéCheikhAntaDiopdi

Dakar,SenatoredellaRepubblicadelSenegalePresidentedellaCommissioneAffariesteridal

2007 al 2012, è dal 2002 Sindaco (Maire) del Comune di Bona, un nucleo di circa 1.287

abitantisituatonellaregioneamministrativadiSédhiou,distrettodiBounkiling.

Egliillustraimotivielericadutechepossonoavereinterventidicooperazioneinternazionali

inCasamance,secondoiseguentipunti:

1) LeragionipercuilepersonemigranodaCasamance(Senegal)inEuropaLamigrazionedaCasamancecolpisceingranparteigiovaniincercadiopportunitàchenon

riesconoatrovareneiloroterritorid'origine.LaRegionenaturaledellaCasamancehamolte

caratteristiche geografiche, sociologiche e culturali che la differenziano da altre entità del

Paese.Oggisitrovaadaffrontareunaltotassodiemigrazionedeigiovaniattraversol'assedel

Niger-Libia-Italia-Marocco/Europa.

Ingeneralec'èunastrettaconnessionetrasviluppoedimmigrazione.Indubbiamente,l'arrivo

dicittadinidiCasamanceinEuropasindaiprimiannidiindipendenzadeiPaesiafricaniera

legato al bisognodimanodopera del governo francese nel settore automobilistico, tessile e

dellecostruzioni.Lebasidiquestomovimentoderivanodaunasituazionedisottosviluppoe

povertàestrema.

Iprimimovimentidiemigrazionesonoorientativerso imaggioricentriurbanidelnorddel

SenegaledelGambiaallaricercadiunlavororemunerativo,inrelazioneconilciclodisiccità

in Senegal, a partire dal 1970. Inizialmente, questo movimento è contrassegnato da un’

”andata e ritorno”.Nella stagione secca, i giovani viaggianoverso le grandi città in cercadi

lavoro per soddisfare le esigenze della popolazione durante la stagione magra (agosto-

ottobre).Dalmesedimaggio,sitornaadimpegnarsiinagricoltura.

Ma questo movimento si è interrotto con lo scoppio del conflitto armato che ha fatto dei

giovani il primo obiettivo dei “combattenti per la libertà” per potenziare i propri ranghi.

Inoltre,igiovanisonodiventatiilbersagliodelleautoritàdeiPaesiincuisitrasferiscono,che

liconsideranocomesostenitoridigruppiarmati.Il26dicembre1982èconsideratol’iniziodi

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unconflittochecovavadatemposottolacenere:lalottaarmataaCasamance.Daallora,vari

cicli di violenza si sono succeduti nella Regione naturale della Casamance instaurando un

clima di insicurezza permanente, e come conseguenza immediata, il declino dell'economia

locale.

Acausadellacrisieconomicadel1990,aggravatadallepolitichediaggiustamentostrutturale,

il futuro di Dakar appare senza speranza. L'Europa diventa l’Eldorado dei giovani

casamancesi.ConlacadutadiGheddafi,leporteversol'Europamediterranearestanoingran

parteaperte.Lerispostefinoradatedalgovernoedaisuoipartnerallosviluppononsisono

ancora tradotte in risultati efficaciper incrementarepositivamente leattivitàeconomichee

socialiallepopolazionidellaCasamance.

2. LeesigenzedelComunediBonaperilsuosviluppoamministrativo,economicoesociale

Il Comune di Bona è situato nella Regione di Sédhiou, che si estende nella parte

sudoccidentaledelSenegal,nellamediaCasamance,adovestdelDipartimentodiBounkiling,

haunasuperficiedi150chilometriquadraticonunapopolazionetotaledi9433abitanti,di

cui4832donne.IlComunediBonasitrovaa3kmdallaRN4delvillaggiodiBoughary,19km

dallacapitaledelDipartimentodiBounkilinge68kmdaSédhiou.Èconfinanteanordconla

RepubblicadelGambia,alsudconilfiumeSoungrougrou(affluentedelfiumeCasamance),a

estcon lacittàdi Inoreadovestcon il comunediDiacounda. Il suoclimaèsimileaquello

dellaGuinea,umidoesecco,elapioggiavariadai1000a1200mm/anno.

Levallied il fiumesono iprincipaliassetper losviluppodiattivitàsocio-economichecome

l'agricoltura, l'allevamento, la pesca, l'acquacoltura: espressioni del potenziale naturale

esistente. Forte di tutte queste opportunità naturali, il comune di Bona ha un Consiglio

comunaledi40consiglieri,dicui20donne,elettiper5anni,conspazioanchealleesigenze

prioritarieespressedallepopolazionidelleareeperiferiche:

1. miglioramento della produzione agricola, attraverso la facilitazione dell'accesso degli

agricoltoriallesementidiqualitàedattrezzatureagricolesostenibiliperl'ambiente;

2. miglioramento della produzione ittica attraverso la realizzazione di progetti di pesca e

dell'acquacoltura;

3.desalinizzazioneelalottacontrol'aciditàel’insabbiamentodialcunevallidiriso;

26

29

4. Formazione professionale per i giovani nel settore artigianale (carpenteria, muratura,

tessitura,parrucchieria,informatica,etc.);

5. La costruzione di infrastrutture sociali (aule, centri sanitari, pozzi moderni, sale con

computer)

6.Equipaggiamentodiattrezzaturesanitarie,universitàe scuole superioripermigliorare le

prestazioniediservizi;

7. L'accesso all'acqua potabile ed all’elettricità, con l’estensione delle reti idrauliche ed

elettrichepertuttiivillaggielefamiglie;

8.L'informatizzazionedeiservizicomuni(statocivile,amministrazione).

9.Miglioramentodellacoperturatelefonica,cheèmoltobassa;

10.L'aperturadicooperativeperilraggiungimentodiciclidiproduzione.

3. LineedicooperazionedecentratainSenegalperevitarelamigrazionepericolosaNel suo Piano Senegal Emergent (PSE) e nel suo asse 3, relativo alla "Governance, le

Istituzioni, pace e sicurezza", all’obiettivo strategico 1: promuovere la sostenibilità dei

territori e centri di sviluppo, con lo sviluppodi centri economici integrati, la localizzazione

dellepolitichepubbliche,sviluppodelpotenzialedelleentitàeco-geografica.

L’asse 1 relativo alla "crescita, la produttività e la creazione di ricchezza" prende in

considerazionenelsuoobiettivo4,laquestionedellemigrazioniinternazionaliealdifuoridel

Senegal sottolineando l'interesse: i) per stabilire un coinvolgimento politico dei senegalesi

all'estero,insforzidisviluppo,promuovendoiltrasferimentodiconoscenzeecompetenzedei

senegalesiall'estero(SE)elacreazionediundispositivostrategicodiinformazionisenegalese

all'esteroperopportunitàdiinvestimentiproduttivi.

Al finedi evitaremigrazionipericolose, inEuropa inparticolare,molti studi si concentrano

sullo sviluppo, il cui scopo è quello di creare le condizioni necessarie per impedire

l'emigrazione.

Alla lucedelledifficilicondizioniaffrontatedaimigrantidurante ilviaggioe ledifficoltàche

possonoavereneiPaesidi accoglienza, gli investimenti amonte sembranounmodoadatto

27

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unconflittochecovavadatemposottolacenere:lalottaarmataaCasamance.Daallora,vari

cicli di violenza si sono succeduti nella Regione naturale della Casamance instaurando un

clima di insicurezza permanente, e come conseguenza immediata, il declino dell'economia

locale.

Acausadellacrisieconomicadel1990,aggravatadallepolitichediaggiustamentostrutturale,

il futuro di Dakar appare senza speranza. L'Europa diventa l’Eldorado dei giovani

casamancesi.ConlacadutadiGheddafi,leporteversol'Europamediterranearestanoingran

parteaperte.Lerispostefinoradatedalgovernoedaisuoipartnerallosviluppononsisono

ancora tradotte in risultati efficaciper incrementarepositivamente leattivitàeconomichee

socialiallepopolazionidellaCasamance.

2. LeesigenzedelComunediBonaperilsuosviluppoamministrativo,economicoesociale

Il Comune di Bona è situato nella Regione di Sédhiou, che si estende nella parte

sudoccidentaledelSenegal,nellamediaCasamance,adovestdelDipartimentodiBounkiling,

haunasuperficiedi150chilometriquadraticonunapopolazionetotaledi9433abitanti,di

cui4832donne.IlComunediBonasitrovaa3kmdallaRN4delvillaggiodiBoughary,19km

dallacapitaledelDipartimentodiBounkilinge68kmdaSédhiou.Èconfinanteanordconla

RepubblicadelGambia,alsudconilfiumeSoungrougrou(affluentedelfiumeCasamance),a

estcon lacittàdi Inoreadovestcon il comunediDiacounda. Il suoclimaèsimileaquello

dellaGuinea,umidoesecco,elapioggiavariadai1000a1200mm/anno.

Levallied il fiumesono iprincipaliassetper losviluppodiattivitàsocio-economichecome

l'agricoltura, l'allevamento, la pesca, l'acquacoltura: espressioni del potenziale naturale

esistente. Forte di tutte queste opportunità naturali, il comune di Bona ha un Consiglio

comunaledi40consiglieri,dicui20donne,elettiper5anni,conspazioanchealleesigenze

prioritarieespressedallepopolazionidelleareeperiferiche:

1. miglioramento della produzione agricola, attraverso la facilitazione dell'accesso degli

agricoltoriallesementidiqualitàedattrezzatureagricolesostenibiliperl'ambiente;

2. miglioramento della produzione ittica attraverso la realizzazione di progetti di pesca e

dell'acquacoltura;

3.desalinizzazioneelalottacontrol'aciditàel’insabbiamentodialcunevallidiriso;

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4. Formazione professionale per i giovani nel settore artigianale (carpenteria, muratura,

tessitura,parrucchieria,informatica,etc.);

5. La costruzione di infrastrutture sociali (aule, centri sanitari, pozzi moderni, sale con

computer)

6.Equipaggiamentodiattrezzaturesanitarie,universitàe scuole superioripermigliorare le

prestazioniediservizi;

7. L'accesso all'acqua potabile ed all’elettricità, con l’estensione delle reti idrauliche ed

elettrichepertuttiivillaggielefamiglie;

8.L'informatizzazionedeiservizicomuni(statocivile,amministrazione).

9.Miglioramentodellacoperturatelefonica,cheèmoltobassa;

10.L'aperturadicooperativeperilraggiungimentodiciclidiproduzione.

3. LineedicooperazionedecentratainSenegalperevitarelamigrazionepericolosaNel suo Piano Senegal Emergent (PSE) e nel suo asse 3, relativo alla "Governance, le

Istituzioni, pace e sicurezza", all’obiettivo strategico 1: promuovere la sostenibilità dei

territori e centri di sviluppo, con lo sviluppodi centri economici integrati, la localizzazione

dellepolitichepubbliche,sviluppodelpotenzialedelleentitàeco-geografica.

L’asse 1 relativo alla "crescita, la produttività e la creazione di ricchezza" prende in

considerazionenelsuoobiettivo4,laquestionedellemigrazioniinternazionaliealdifuoridel

Senegal sottolineando l'interesse: i) per stabilire un coinvolgimento politico dei senegalesi

all'estero,insforzidisviluppo,promuovendoiltrasferimentodiconoscenzeecompetenzedei

senegalesiall'estero(SE)elacreazionediundispositivostrategicodiinformazionisenegalese

all'esteroperopportunitàdiinvestimentiproduttivi.

Al finedi evitaremigrazionipericolose, inEuropa inparticolare,molti studi si concentrano

sullo sviluppo, il cui scopo è quello di creare le condizioni necessarie per impedire

l'emigrazione.

Alla lucedelledifficilicondizioniaffrontatedaimigrantidurante ilviaggioe ledifficoltàche

possonoavereneiPaesidi accoglienza, gli investimenti amonte sembranounmodoadatto

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per lo sviluppo delle regioni di emigrazione. Noi non siamo tra coloro che pensano che il

controllodellamigrazioneattraversol'investimentonelleareedipartenzapossaindebolirele

Regioni beneficiarie e la cooperazione tra l'Occidente e l'Africa sub-sahariana. La libertà di

movimento è tutt'altro rispetto all’apertura automatica e immediata delle frontiere. Questa

aperturadeveprendereinconsiderazionegliscambiwin-winnelquadrodellacooperazione

decentrataedipartenariato.

Affrontarelecausedellemigrazionièuninvestimentonelleareedipartenza.

Inconclusione,FamaraSanéafferma:

ÈcertochelamaggiorpartedeimigrantipreferiscerimanerenelloroPaesediorigine,perché

hanno la loro famiglia, la loro cultura, le loro radici. È urgente per aiutare i comuni di

Casamance, sviluppare le loroattività socio-economiche: crearepostidi lavoronelPaesedi

origine,investendonelsettoreindustriale,tessile,agricolo,dellapescaedell’allevamento.

Ridurre la povertà in Casamance, è il modo più efficace per combattere l'immigrazione

clandestina.

28

31

THEEUROPEANUNION,MUNICIPALITIESANDCOMMUNITIESFACINGTHEREFUGEECRISIS

PART1

ThefirstsectionofthispaperoutlinesageneralframeworkofmigrationinrelationtotheEU

countries, with particular reference to the flows of refugees registered over the past two

years,andtheimpacttheyhadoncountriesofdestination.

Firstly,thephenomenonispresentedonthebasisofstatisticsaimingatquantifyheflowsasa

whole,aswellasidentifyingthemainfeaturesofitsdevelopment,alsoinrelationtocountries

ofdestination.

Secondly, this paper offers a general description of the mechanisms set up by the EU to

manage reception and humanitarian protection schemes for migrants, with particular

reference to the European Agenda on Migration and the critical issues that followed its

adoptionbytheEuropeanCommission.

OVERALLSTATISTICALFRAMEWORKMigrationfromthirdcountriestotheEUisacomplexphenomenonthatcanbeclassifiedand

analysedfrommanydifferentangles,accordingtotheselectedcriteria.Statisticalframeworks

aremostcommonlybasedontheprincipleofthelegalityoftheentranceandpermanenceof

migrantsinEurope.Migrationflowsarefirstconsideredinrelationtotheregulationsadopted

bysingleStates,aswellas theEU legislation (SchengenBordersCode,VisaCode,Dublin III

Regulation) and then they arematchedwithother indicators such as, for example, pushor

pullfactors,whichwouldbetterdefinethetypeofmigration.

Official Eurostat1 data on EUmigration refer to 2015. As for the year 2016, available data

exclusivelyfocusonasylumseekers.

Accordingtothefirstdataasof1January2015,thirdcountriescitizenslivingintheEU-28are

estimatedat19,8millionoutof500millioninhabitants(3,9%).Throughout2014,peoplewho

migratedfromthirdcountriestotheEU-28areestimatedat1.9million.1Foreign-bornpopulationbycountryofbirth,1January2015(1)in

http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Foreign-born_population_by_country_of_birth,_1_January_2015_(%C2%B9)_YB16.png 2http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Asylum_statisticshttp://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Foreign-born_population_by_country_of_birth,_1_January_2015_(%C2%B9)_YB16.png

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30

per lo sviluppo delle regioni di emigrazione. Noi non siamo tra coloro che pensano che il

controllodellamigrazioneattraversol'investimentonelleareedipartenzapossaindebolirele

Regioni beneficiarie e la cooperazione tra l'Occidente e l'Africa sub-sahariana. La libertà di

movimento è tutt'altro rispetto all’apertura automatica e immediata delle frontiere. Questa

aperturadeveprendereinconsiderazionegliscambiwin-winnelquadrodellacooperazione

decentrataedipartenariato.

Affrontarelecausedellemigrazionièuninvestimentonelleareedipartenza.

Inconclusione,FamaraSanéafferma:

ÈcertochelamaggiorpartedeimigrantipreferiscerimanerenelloroPaesediorigine,perché

hanno la loro famiglia, la loro cultura, le loro radici. È urgente per aiutare i comuni di

Casamance, sviluppare le loroattività socio-economiche: crearepostidi lavoronelPaesedi

origine,investendonelsettoreindustriale,tessile,agricolo,dellapescaedell’allevamento.

Ridurre la povertà in Casamance, è il modo più efficace per combattere l'immigrazione

clandestina.

28

31

THEEUROPEANUNION,MUNICIPALITIESANDCOMMUNITIESFACINGTHEREFUGEECRISIS

PART1

ThefirstsectionofthispaperoutlinesageneralframeworkofmigrationinrelationtotheEU

countries, with particular reference to the flows of refugees registered over the past two

years,andtheimpacttheyhadoncountriesofdestination.

Firstly,thephenomenonispresentedonthebasisofstatisticsaimingatquantifyheflowsasa

whole,aswellasidentifyingthemainfeaturesofitsdevelopment,alsoinrelationtocountries

ofdestination.

Secondly, this paper offers a general description of the mechanisms set up by the EU to

manage reception and humanitarian protection schemes for migrants, with particular

reference to the European Agenda on Migration and the critical issues that followed its

adoptionbytheEuropeanCommission.

OVERALLSTATISTICALFRAMEWORKMigrationfromthirdcountriestotheEUisacomplexphenomenonthatcanbeclassifiedand

analysedfrommanydifferentangles,accordingtotheselectedcriteria.Statisticalframeworks

aremostcommonlybasedontheprincipleofthelegalityoftheentranceandpermanenceof

migrantsinEurope.Migrationflowsarefirstconsideredinrelationtotheregulationsadopted

bysingleStates,aswellas theEU legislation (SchengenBordersCode,VisaCode,Dublin III

Regulation) and then they arematchedwithother indicators such as, for example, pushor

pullfactors,whichwouldbetterdefinethetypeofmigration.

Official Eurostat1 data on EUmigration refer to 2015. As for the year 2016, available data

exclusivelyfocusonasylumseekers.

Accordingtothefirstdataasof1January2015,thirdcountriescitizenslivingintheEU-28are

estimatedat19,8millionoutof500millioninhabitants(3,9%).Throughout2014,peoplewho

migratedfromthirdcountriestotheEU-28areestimatedat1.9million.1Foreign-bornpopulationbycountryofbirth,1January2015(1)in

http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Foreign-born_population_by_country_of_birth,_1_January_2015_(%C2%B9)_YB16.png 2http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Asylum_statisticshttp://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Foreign-born_population_by_country_of_birth,_1_January_2015_(%C2%B9)_YB16.png

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Amonghostcountries,Germanyleadswith403.100personshosted;followedbytheUKwith

256.100,Spainwith93.500,Francewith87.200,Austriawith63.400and Italywith62.600

(6thintherank).Thesedataareprocessedonthebasisofadministrativesources(population

registry, residence registry or work permits, health care or tax documents, asylum

application, refugee status recognition) and refer to immigrants for reasons of legitimate

interest(work,medicalcare,study,familyreunification,etc.),aswellasasylumseekersand

refugees.

This statistical frameworkwas further complicatedby the so-calledEuropean refugee crisis

startedin2015andstillunsolvedwhichledtoasharpincreaseintheasylum-seekersarrivals

fromthirdcountries,makingitdifficultfortheEUStatestoshelterthem.Theanalysisofthe

specificEurostat2 data reveals that the totalnumberof asylumseekersgradually rose from

431.000 in 2013 to 627.000 in 2014 and1,3million in 2015. Themain countries of origin

wereSyria(360.000in2015,accountingfor29%oftotalapplicants),Afghanistan(14%)and

Iraq (10%), followed by Albania, Kosovo (5%) and Pakistan (4%). As for the EU host

countries3, in 2015 Germany had to cope with the largest number of asylum applications

(476.510), followed by Hungary (177.135), Sweden (162.450), Austria (88.160) and Italy

(83.540). As for 2016, Eurostat has recently released updated statistics showing a sharp

increase inasylumapplications inGermany(745.155)andinItaly(nowthesecondcountry

with123.370applications)andasubstantialdecreaseincountriessuchasAustria(41.950),

Hungary(29.430)andSweden(28.865).Itisworthreflectingontherepercussionsresulting

from restrictive measures aiming at reducing migration flows4 adopted by some States

(includingHungaryandAustria)andthegrowthinotherEUcountries.

2http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Asylum_statistics3http://ec.europa.eu/eurostat/web/asylum-and-managed-migration/statistics-illustrated4TemporarysuspensionoftheSchengenacquis,asylumseekersrejected,constructionofbarriersacrossnationalborders.

30

33

Asylum and first time asylum applicants by citizenship, age and sex Annual aggregated data (rounded) [migr_asyappctza]

Last update 13.03.17Extracted on 05.04.17Source of data Eurostat

CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP Asylum applicantUNIT Person

GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 225.150 263.835 259.400 309.040 335.290 431.090 626.960 1.322.825 1.258.865Belgium 15.165 21.615 26.080 31.910 28.075 21.030 22.710 44.660 18.280Bulgaria 745 855 1.025 890 1.385 7.145 11.080 20.365 19.420Czech Republic 1.645 1.235 775 750 740 695 1.145 1.515 1.475Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.680 20.935 6.180Germany (until 1990 former territory of the FRG) 26.845 32.910 48.475 53.235 77.485 126.705 202.645 476.510 745.155Estonia 15 40 35 65 75 95 155 230 175Ireland 3.855 2.680 1.935 1.290 955 945 1.450 3.275 2.245Greece 19.885 15.925 10.275 9.310 9.575 8.225 9.430 13.205 51.110Spain 4.515 3.005 2.740 3.420 2.565 4.485 5.615 14.780 15.755France 41.840 47.620 52.725 57.330 61.440 66.265 64.310 76.165 83.485Croatia : : : : : 1.075 450 210 2.225Italy 30.140 17.640 10.000 40.315 17.335 26.620 64.625 83.540 122.960Cyprus 3.920 3.200 2.875 1.770 1.635 1.255 1.745 2.265 2.940Latvia 55 60 65 340 205 195 375 330 350Lithuania 520 450 495 525 645 400 440 315 425Luxembourg 455 480 780 2.150 2.050 1.070 1.150 2.505 2.160Hungary 3.175 4.665 2.095 1.690 2.155 18.895 42.775 177.135 29.430Malta 2.605 2.385 175 1.890 2.080 2.245 1.350 1.845 1.930Netherlands 15.250 16.135 15.100 14.590 13.095 13.060 24.495 44.970 20.945Austria 12.715 15.780 11.045 14.420 17.415 17.500 28.035 88.160 41.950Poland 8.515 10.590 6.540 6.885 10.750 15.240 8.020 12.190 12.305Portugal 160 140 155 275 295 500 440 895 1.460Romania 1.175 960 885 1.720 2.510 1.495 1.545 1.260 1.880Slovenia 255 190 240 355 295 270 385 275 1.310Slovakia 895 805 540 490 730 440 330 330 145Finland 3.670 4.910 3.085 2.915 3.095 3.210 3.620 32.345 5.605Sweden 24.785 24.175 31.850 29.650 43.855 54.270 81.180 162.450 28.790United Kingdom : 31.665 24.335 26.915 28.800 30.585 32.785 40.160 38.785Iceland 70 35 40 75 115 125 170 345 1.125Liechtenstein 20 280 105 75 70 55 65 150 80Norway 14.395 17.125 10.015 8.990 9.675 11.930 11.415 31.110 3.485Switzerland 16.520 15.900 15.425 23.615 28.400 21.305 23.555 39.445 27.140Total 256.155 297.175 284.985 341.795 373.550 464.505 662.165 1.393.875 1.290.695

Special value:: not available

CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP First time applicantUNIT Person

GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 152.890 195.840 206.880 263.160 278.280 372.855 562.680 1.257.030 1.204.280Belgium 11.095 16.595 21.565 25.355 18.335 11.965 14.045 38.990 14.250Bulgaria : : : 705 1.230 6.980 10.805 20.165 18.990Czech Republic 1.050 620 380 485 505 490 905 1.235 1.200Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.535 20.825 6.055Germany (until 1990 former territory of the FRG) 21.325 27.575 41.245 45.680 64.410 109.375 172.945 441.800 722.265Estonia 15 35 30 65 75 95 145 225 150Ireland 3.795 2.650 1.915 1.280 940 940 1.440 3.270 2.235Greece : : : 9.310 9.575 7.860 7.585 11.370 49.875Spain : : 2.550 2.970 2.350 4.285 5.460 14.600 15.570France : 42.070 48.030 52.140 54.265 60.475 58.845 70.570 75.990Croatia : : : : : 1.045 380 140 2.150Italy 30.140 17.640 10.000 40.320 17.170 25.720 63.655 83.245 121.185Cyprus 3.920 3.200 2.835 1.745 1.590 1.150 1.480 2.105 2.840Latvia 50 50 60 335 190 185 365 330 345Lithuania : 210 370 405 560 250 385 275 410Luxembourg : : : 1.915 2.000 990 1.030 2.360 2.065Hungary : : : : : 18.565 41.215 174.435 28.215Malta 2.605 2.385 145 1.865 2.060 2.205 1.275 1.695 1.735Netherlands 13.380 14.880 13.290 11.560 9.660 9.815 21.780 43.035 19.285Austria : : : : : : 25.675 85.505 39.860Poland 7.200 9.655 4.330 4.985 9.175 13.970 5.610 10.255 9.780Portugal 160 140 155 275 290 500 440 870 710Romania : : : 1.695 2.420 1.405 1.500 1.225 1.855Slovenia 240 175 195 305 260 240 355 260 1.265Slovakia : : 315 320 550 290 230 270 100Finland : : : : 2.905 2.985 3.490 32.150 5.275Sweden 24.275 23.600 31.785 29.630 43.835 54.255 74.980 156.110 22.330United Kingdom 31.290 30.645 22.615 25.870 27.885 29.640 32.120 39.720 38.290Iceland : : : : : : : : 1.105Liechtenstein : : : : : : : : 75Norway 14.045 16.470 9.270 8.520 9.210 11.430 10.910 30.470 3.240Switzerland 15.105 14.415 13.420 19.230 25.775 19.315 21.940 38.060 25.820Total 182.040 226.725 229.575 290.905 313.265 403.600 595.530 1.325.565 1.234.525

Special value:: not available

Asylum and first time asylum applicants by citizenship, age and sex Annual aggregated data (rounded) [migr_asyappctza]

Last update 13.03.17Extracted on 05.04.17Source of data Eurostat

CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP Asylum applicantUNIT Person

GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 225.150 263.835 259.400 309.040 335.290 431.090 626.960 1.322.825 1.258.865Belgium 15.165 21.615 26.080 31.910 28.075 21.030 22.710 44.660 18.280Bulgaria 745 855 1.025 890 1.385 7.145 11.080 20.365 19.420Czech Republic 1.645 1.235 775 750 740 695 1.145 1.515 1.475Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.680 20.935 6.180Germany (until 1990 former territory of the FRG) 26.845 32.910 48.475 53.235 77.485 126.705 202.645 476.510 745.155Estonia 15 40 35 65 75 95 155 230 175Ireland 3.855 2.680 1.935 1.290 955 945 1.450 3.275 2.245Greece 19.885 15.925 10.275 9.310 9.575 8.225 9.430 13.205 51.110Spain 4.515 3.005 2.740 3.420 2.565 4.485 5.615 14.780 15.755France 41.840 47.620 52.725 57.330 61.440 66.265 64.310 76.165 83.485Croatia : : : : : 1.075 450 210 2.225Italy 30.140 17.640 10.000 40.315 17.335 26.620 64.625 83.540 122.960Cyprus 3.920 3.200 2.875 1.770 1.635 1.255 1.745 2.265 2.940Latvia 55 60 65 340 205 195 375 330 350Lithuania 520 450 495 525 645 400 440 315 425Luxembourg 455 480 780 2.150 2.050 1.070 1.150 2.505 2.160Hungary 3.175 4.665 2.095 1.690 2.155 18.895 42.775 177.135 29.430Malta 2.605 2.385 175 1.890 2.080 2.245 1.350 1.845 1.930Netherlands 15.250 16.135 15.100 14.590 13.095 13.060 24.495 44.970 20.945Austria 12.715 15.780 11.045 14.420 17.415 17.500 28.035 88.160 41.950Poland 8.515 10.590 6.540 6.885 10.750 15.240 8.020 12.190 12.305Portugal 160 140 155 275 295 500 440 895 1.460Romania 1.175 960 885 1.720 2.510 1.495 1.545 1.260 1.880Slovenia 255 190 240 355 295 270 385 275 1.310Slovakia 895 805 540 490 730 440 330 330 145Finland 3.670 4.910 3.085 2.915 3.095 3.210 3.620 32.345 5.605Sweden 24.785 24.175 31.850 29.650 43.855 54.270 81.180 162.450 28.790United Kingdom : 31.665 24.335 26.915 28.800 30.585 32.785 40.160 38.785Iceland 70 35 40 75 115 125 170 345 1.125Liechtenstein 20 280 105 75 70 55 65 150 80Norway 14.395 17.125 10.015 8.990 9.675 11.930 11.415 31.110 3.485Switzerland 16.520 15.900 15.425 23.615 28.400 21.305 23.555 39.445 27.140Total 256.155 297.175 284.985 341.795 373.550 464.505 662.165 1.393.875 1.290.695

Special value:: not available

CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP First time applicantUNIT Person

GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 152.890 195.840 206.880 263.160 278.280 372.855 562.680 1.257.030 1.204.280Belgium 11.095 16.595 21.565 25.355 18.335 11.965 14.045 38.990 14.250Bulgaria : : : 705 1.230 6.980 10.805 20.165 18.990Czech Republic 1.050 620 380 485 505 490 905 1.235 1.200Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.535 20.825 6.055Germany (until 1990 former territory of the FRG) 21.325 27.575 41.245 45.680 64.410 109.375 172.945 441.800 722.265Estonia 15 35 30 65 75 95 145 225 150Ireland 3.795 2.650 1.915 1.280 940 940 1.440 3.270 2.235Greece : : : 9.310 9.575 7.860 7.585 11.370 49.875Spain : : 2.550 2.970 2.350 4.285 5.460 14.600 15.570France : 42.070 48.030 52.140 54.265 60.475 58.845 70.570 75.990Croatia : : : : : 1.045 380 140 2.150Italy 30.140 17.640 10.000 40.320 17.170 25.720 63.655 83.245 121.185Cyprus 3.920 3.200 2.835 1.745 1.590 1.150 1.480 2.105 2.840Latvia 50 50 60 335 190 185 365 330 345Lithuania : 210 370 405 560 250 385 275 410Luxembourg : : : 1.915 2.000 990 1.030 2.360 2.065Hungary : : : : : 18.565 41.215 174.435 28.215Malta 2.605 2.385 145 1.865 2.060 2.205 1.275 1.695 1.735Netherlands 13.380 14.880 13.290 11.560 9.660 9.815 21.780 43.035 19.285Austria : : : : : : 25.675 85.505 39.860Poland 7.200 9.655 4.330 4.985 9.175 13.970 5.610 10.255 9.780Portugal 160 140 155 275 290 500 440 870 710Romania : : : 1.695 2.420 1.405 1.500 1.225 1.855Slovenia 240 175 195 305 260 240 355 260 1.265Slovakia : : 315 320 550 290 230 270 100Finland : : : : 2.905 2.985 3.490 32.150 5.275Sweden 24.275 23.600 31.785 29.630 43.835 54.255 74.980 156.110 22.330United Kingdom 31.290 30.645 22.615 25.870 27.885 29.640 32.120 39.720 38.290Iceland : : : : : : : : 1.105Liechtenstein : : : : : : : : 75Norway 14.045 16.470 9.270 8.520 9.210 11.430 10.910 30.470 3.240Switzerland 15.105 14.415 13.420 19.230 25.775 19.315 21.940 38.060 25.820Total 182.040 226.725 229.575 290.905 313.265 403.600 595.530 1.325.565 1.234.525

Special value:: not available

Eurostat,Asylumandfirsttimeasylumapplicantsbycitizenship,ageandsexAnnualaggregateddata.Lastupdate:13-03-2017.

31

Page 33: UNIONE EUROPEA, COMUNI E COMUNITÀ DI FRONTE ALLA CRISI …€¦ · unione europea, comuni e comunitÀ di fronte alla crisi dei profughi european union, municipalities and community

32

Amonghostcountries,Germanyleadswith403.100personshosted;followedbytheUKwith

256.100,Spainwith93.500,Francewith87.200,Austriawith63.400and Italywith62.600

(6thintherank).Thesedataareprocessedonthebasisofadministrativesources(population

registry, residence registry or work permits, health care or tax documents, asylum

application, refugee status recognition) and refer to immigrants for reasons of legitimate

interest(work,medicalcare,study,familyreunification,etc.),aswellasasylumseekersand

refugees.

This statistical frameworkwas further complicatedby the so-calledEuropean refugee crisis

startedin2015andstillunsolvedwhichledtoasharpincreaseintheasylum-seekersarrivals

fromthirdcountries,makingitdifficultfortheEUStatestoshelterthem.Theanalysisofthe

specificEurostat2 data reveals that the totalnumberof asylumseekersgradually rose from

431.000 in 2013 to 627.000 in 2014 and1,3million in 2015. Themain countries of origin

wereSyria(360.000in2015,accountingfor29%oftotalapplicants),Afghanistan(14%)and

Iraq (10%), followed by Albania, Kosovo (5%) and Pakistan (4%). As for the EU host

countries3, in 2015 Germany had to cope with the largest number of asylum applications

(476.510), followed by Hungary (177.135), Sweden (162.450), Austria (88.160) and Italy

(83.540). As for 2016, Eurostat has recently released updated statistics showing a sharp

increase inasylumapplications inGermany(745.155)andinItaly(nowthesecondcountry

with123.370applications)andasubstantialdecreaseincountriessuchasAustria(41.950),

Hungary(29.430)andSweden(28.865).Itisworthreflectingontherepercussionsresulting

from restrictive measures aiming at reducing migration flows4 adopted by some States

(includingHungaryandAustria)andthegrowthinotherEUcountries.

2http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Asylum_statistics3http://ec.europa.eu/eurostat/web/asylum-and-managed-migration/statistics-illustrated4TemporarysuspensionoftheSchengenacquis,asylumseekersrejected,constructionofbarriersacrossnationalborders.

30

33

Asylum and first time asylum applicants by citizenship, age and sex Annual aggregated data (rounded) [migr_asyappctza]

Last update 13.03.17Extracted on 05.04.17Source of data Eurostat

CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP Asylum applicantUNIT Person

GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 225.150 263.835 259.400 309.040 335.290 431.090 626.960 1.322.825 1.258.865Belgium 15.165 21.615 26.080 31.910 28.075 21.030 22.710 44.660 18.280Bulgaria 745 855 1.025 890 1.385 7.145 11.080 20.365 19.420Czech Republic 1.645 1.235 775 750 740 695 1.145 1.515 1.475Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.680 20.935 6.180Germany (until 1990 former territory of the FRG) 26.845 32.910 48.475 53.235 77.485 126.705 202.645 476.510 745.155Estonia 15 40 35 65 75 95 155 230 175Ireland 3.855 2.680 1.935 1.290 955 945 1.450 3.275 2.245Greece 19.885 15.925 10.275 9.310 9.575 8.225 9.430 13.205 51.110Spain 4.515 3.005 2.740 3.420 2.565 4.485 5.615 14.780 15.755France 41.840 47.620 52.725 57.330 61.440 66.265 64.310 76.165 83.485Croatia : : : : : 1.075 450 210 2.225Italy 30.140 17.640 10.000 40.315 17.335 26.620 64.625 83.540 122.960Cyprus 3.920 3.200 2.875 1.770 1.635 1.255 1.745 2.265 2.940Latvia 55 60 65 340 205 195 375 330 350Lithuania 520 450 495 525 645 400 440 315 425Luxembourg 455 480 780 2.150 2.050 1.070 1.150 2.505 2.160Hungary 3.175 4.665 2.095 1.690 2.155 18.895 42.775 177.135 29.430Malta 2.605 2.385 175 1.890 2.080 2.245 1.350 1.845 1.930Netherlands 15.250 16.135 15.100 14.590 13.095 13.060 24.495 44.970 20.945Austria 12.715 15.780 11.045 14.420 17.415 17.500 28.035 88.160 41.950Poland 8.515 10.590 6.540 6.885 10.750 15.240 8.020 12.190 12.305Portugal 160 140 155 275 295 500 440 895 1.460Romania 1.175 960 885 1.720 2.510 1.495 1.545 1.260 1.880Slovenia 255 190 240 355 295 270 385 275 1.310Slovakia 895 805 540 490 730 440 330 330 145Finland 3.670 4.910 3.085 2.915 3.095 3.210 3.620 32.345 5.605Sweden 24.785 24.175 31.850 29.650 43.855 54.270 81.180 162.450 28.790United Kingdom : 31.665 24.335 26.915 28.800 30.585 32.785 40.160 38.785Iceland 70 35 40 75 115 125 170 345 1.125Liechtenstein 20 280 105 75 70 55 65 150 80Norway 14.395 17.125 10.015 8.990 9.675 11.930 11.415 31.110 3.485Switzerland 16.520 15.900 15.425 23.615 28.400 21.305 23.555 39.445 27.140Total 256.155 297.175 284.985 341.795 373.550 464.505 662.165 1.393.875 1.290.695

Special value:: not available

CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP First time applicantUNIT Person

GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 152.890 195.840 206.880 263.160 278.280 372.855 562.680 1.257.030 1.204.280Belgium 11.095 16.595 21.565 25.355 18.335 11.965 14.045 38.990 14.250Bulgaria : : : 705 1.230 6.980 10.805 20.165 18.990Czech Republic 1.050 620 380 485 505 490 905 1.235 1.200Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.535 20.825 6.055Germany (until 1990 former territory of the FRG) 21.325 27.575 41.245 45.680 64.410 109.375 172.945 441.800 722.265Estonia 15 35 30 65 75 95 145 225 150Ireland 3.795 2.650 1.915 1.280 940 940 1.440 3.270 2.235Greece : : : 9.310 9.575 7.860 7.585 11.370 49.875Spain : : 2.550 2.970 2.350 4.285 5.460 14.600 15.570France : 42.070 48.030 52.140 54.265 60.475 58.845 70.570 75.990Croatia : : : : : 1.045 380 140 2.150Italy 30.140 17.640 10.000 40.320 17.170 25.720 63.655 83.245 121.185Cyprus 3.920 3.200 2.835 1.745 1.590 1.150 1.480 2.105 2.840Latvia 50 50 60 335 190 185 365 330 345Lithuania : 210 370 405 560 250 385 275 410Luxembourg : : : 1.915 2.000 990 1.030 2.360 2.065Hungary : : : : : 18.565 41.215 174.435 28.215Malta 2.605 2.385 145 1.865 2.060 2.205 1.275 1.695 1.735Netherlands 13.380 14.880 13.290 11.560 9.660 9.815 21.780 43.035 19.285Austria : : : : : : 25.675 85.505 39.860Poland 7.200 9.655 4.330 4.985 9.175 13.970 5.610 10.255 9.780Portugal 160 140 155 275 290 500 440 870 710Romania : : : 1.695 2.420 1.405 1.500 1.225 1.855Slovenia 240 175 195 305 260 240 355 260 1.265Slovakia : : 315 320 550 290 230 270 100Finland : : : : 2.905 2.985 3.490 32.150 5.275Sweden 24.275 23.600 31.785 29.630 43.835 54.255 74.980 156.110 22.330United Kingdom 31.290 30.645 22.615 25.870 27.885 29.640 32.120 39.720 38.290Iceland : : : : : : : : 1.105Liechtenstein : : : : : : : : 75Norway 14.045 16.470 9.270 8.520 9.210 11.430 10.910 30.470 3.240Switzerland 15.105 14.415 13.420 19.230 25.775 19.315 21.940 38.060 25.820Total 182.040 226.725 229.575 290.905 313.265 403.600 595.530 1.325.565 1.234.525

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Asylum and first time asylum applicants by citizenship, age and sex Annual aggregated data (rounded) [migr_asyappctza]

Last update 13.03.17Extracted on 05.04.17Source of data Eurostat

CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP Asylum applicantUNIT Person

GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 225.150 263.835 259.400 309.040 335.290 431.090 626.960 1.322.825 1.258.865Belgium 15.165 21.615 26.080 31.910 28.075 21.030 22.710 44.660 18.280Bulgaria 745 855 1.025 890 1.385 7.145 11.080 20.365 19.420Czech Republic 1.645 1.235 775 750 740 695 1.145 1.515 1.475Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.680 20.935 6.180Germany (until 1990 former territory of the FRG) 26.845 32.910 48.475 53.235 77.485 126.705 202.645 476.510 745.155Estonia 15 40 35 65 75 95 155 230 175Ireland 3.855 2.680 1.935 1.290 955 945 1.450 3.275 2.245Greece 19.885 15.925 10.275 9.310 9.575 8.225 9.430 13.205 51.110Spain 4.515 3.005 2.740 3.420 2.565 4.485 5.615 14.780 15.755France 41.840 47.620 52.725 57.330 61.440 66.265 64.310 76.165 83.485Croatia : : : : : 1.075 450 210 2.225Italy 30.140 17.640 10.000 40.315 17.335 26.620 64.625 83.540 122.960Cyprus 3.920 3.200 2.875 1.770 1.635 1.255 1.745 2.265 2.940Latvia 55 60 65 340 205 195 375 330 350Lithuania 520 450 495 525 645 400 440 315 425Luxembourg 455 480 780 2.150 2.050 1.070 1.150 2.505 2.160Hungary 3.175 4.665 2.095 1.690 2.155 18.895 42.775 177.135 29.430Malta 2.605 2.385 175 1.890 2.080 2.245 1.350 1.845 1.930Netherlands 15.250 16.135 15.100 14.590 13.095 13.060 24.495 44.970 20.945Austria 12.715 15.780 11.045 14.420 17.415 17.500 28.035 88.160 41.950Poland 8.515 10.590 6.540 6.885 10.750 15.240 8.020 12.190 12.305Portugal 160 140 155 275 295 500 440 895 1.460Romania 1.175 960 885 1.720 2.510 1.495 1.545 1.260 1.880Slovenia 255 190 240 355 295 270 385 275 1.310Slovakia 895 805 540 490 730 440 330 330 145Finland 3.670 4.910 3.085 2.915 3.095 3.210 3.620 32.345 5.605Sweden 24.785 24.175 31.850 29.650 43.855 54.270 81.180 162.450 28.790United Kingdom : 31.665 24.335 26.915 28.800 30.585 32.785 40.160 38.785Iceland 70 35 40 75 115 125 170 345 1.125Liechtenstein 20 280 105 75 70 55 65 150 80Norway 14.395 17.125 10.015 8.990 9.675 11.930 11.415 31.110 3.485Switzerland 16.520 15.900 15.425 23.615 28.400 21.305 23.555 39.445 27.140Total 256.155 297.175 284.985 341.795 373.550 464.505 662.165 1.393.875 1.290.695

Special value:: not available

CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP First time applicantUNIT Person

GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 152.890 195.840 206.880 263.160 278.280 372.855 562.680 1.257.030 1.204.280Belgium 11.095 16.595 21.565 25.355 18.335 11.965 14.045 38.990 14.250Bulgaria : : : 705 1.230 6.980 10.805 20.165 18.990Czech Republic 1.050 620 380 485 505 490 905 1.235 1.200Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.535 20.825 6.055Germany (until 1990 former territory of the FRG) 21.325 27.575 41.245 45.680 64.410 109.375 172.945 441.800 722.265Estonia 15 35 30 65 75 95 145 225 150Ireland 3.795 2.650 1.915 1.280 940 940 1.440 3.270 2.235Greece : : : 9.310 9.575 7.860 7.585 11.370 49.875Spain : : 2.550 2.970 2.350 4.285 5.460 14.600 15.570France : 42.070 48.030 52.140 54.265 60.475 58.845 70.570 75.990Croatia : : : : : 1.045 380 140 2.150Italy 30.140 17.640 10.000 40.320 17.170 25.720 63.655 83.245 121.185Cyprus 3.920 3.200 2.835 1.745 1.590 1.150 1.480 2.105 2.840Latvia 50 50 60 335 190 185 365 330 345Lithuania : 210 370 405 560 250 385 275 410Luxembourg : : : 1.915 2.000 990 1.030 2.360 2.065Hungary : : : : : 18.565 41.215 174.435 28.215Malta 2.605 2.385 145 1.865 2.060 2.205 1.275 1.695 1.735Netherlands 13.380 14.880 13.290 11.560 9.660 9.815 21.780 43.035 19.285Austria : : : : : : 25.675 85.505 39.860Poland 7.200 9.655 4.330 4.985 9.175 13.970 5.610 10.255 9.780Portugal 160 140 155 275 290 500 440 870 710Romania : : : 1.695 2.420 1.405 1.500 1.225 1.855Slovenia 240 175 195 305 260 240 355 260 1.265Slovakia : : 315 320 550 290 230 270 100Finland : : : : 2.905 2.985 3.490 32.150 5.275Sweden 24.275 23.600 31.785 29.630 43.835 54.255 74.980 156.110 22.330United Kingdom 31.290 30.645 22.615 25.870 27.885 29.640 32.120 39.720 38.290Iceland : : : : : : : : 1.105Liechtenstein : : : : : : : : 75Norway 14.045 16.470 9.270 8.520 9.210 11.430 10.910 30.470 3.240Switzerland 15.105 14.415 13.420 19.230 25.775 19.315 21.940 38.060 25.820Total 182.040 226.725 229.575 290.905 313.265 403.600 595.530 1.325.565 1.234.525

Special value:: not available

Eurostat,Asylumandfirsttimeasylumapplicantsbycitizenship,ageandsexAnnualaggregateddata.Lastupdate:13-03-2017.

31

Page 34: UNIONE EUROPEA, COMUNI E COMUNITÀ DI FRONTE ALLA CRISI …€¦ · unione europea, comuni e comunitÀ di fronte alla crisi dei profughi european union, municipalities and community

34

Foramorecomprehensiveoverviewoftherefugeeflows,itisusefultorefertotheUNHCR5

monitoringtoolontransitalongtheMediterraneanroutes.Thesedataareconstantlyupdated

and offer figures on escaping migrants. According to these findings, in 2016 358.923

migrants6 arrivedby sea,while thosedeadormissing along the routes amounted to4.913.

Over the first twomonths of 2017, arrivals already reached 16.765,while the estimate for

dead and missing is 487. These data clearly depict an emergency situation with growing

numbersforItaly,GreeceandtoalesserextentSpain,beingthemostexposedEUcountries.A

significantnumberofmigrantsarrivinginGreecefromTurkeyorthroughtheAegeanseaare

alsotravellingalongtheBalkans landroutes, tryingtoreachNorthernEurope:accordingto

theFRONTEXagency,in2016thesemigrantsamountedto102.4307.Theframeiscompleted

withthedataofmigrantsenteringtheEUbyland,crossingtheEasternborders:accordingto

FRONTEX,in2016theyamountedto1.349.

Source:UNHCR,OperationalPortalRefugeesSituation,http://data2.unhcr.org/en/situations/mediterranean(updatedto03.04.2017)

5http://data2.unhcr.org/en/situations/mediterranean6Dataupdatedto18December2016::https://data2.unhcr.org/en/documents/download/526207http://frontex.europa.eu/trends-and-routes/migratory-routes-map/

32

35

Since thesedatamainly focuson legalmigration, this framework fails toproperly take into

consideration illegal immigrants (eg. thosewhoremain in theEUwithoutavalid residence

permit,orwhohadtheirasylumapplicationrejected),ortherecentflowsofpeopleescaping

fromwar zones (such as of rejected refugees or unaccompaniedminors, often invisible to

administrative bodies). Themain reason is that only a small fraction of illegal migrants is

somehowregistered: theyaremostlypeoplehavingbeen identifiedafteradocumentcheck

whoaresubjecttorepatriationmeasures.Still,alargeproportionofpeoplelackingthelegal

requirementstostayinEUcountriesavoidsanyidentificationand,consequently,theyarenot

includedinthestatisticalcalculation.

Eurostat,Distributionoffirstinstancedecisionson(non-EU)asylumapplications,2016,http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Distribution_of_first_instance_decisions_on_(non-EU)_asylum_applications,_2016_(%25)_YB17.png

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Foramorecomprehensiveoverviewoftherefugeeflows,itisusefultorefertotheUNHCR5

monitoringtoolontransitalongtheMediterraneanroutes.Thesedataareconstantlyupdated

and offer figures on escaping migrants. According to these findings, in 2016 358.923

migrants6 arrivedby sea,while thosedeadormissing along the routes amounted to4.913.

Over the first twomonths of 2017, arrivals already reached 16.765,while the estimate for

dead and missing is 487. These data clearly depict an emergency situation with growing

numbersforItaly,GreeceandtoalesserextentSpain,beingthemostexposedEUcountries.A

significantnumberofmigrantsarrivinginGreecefromTurkeyorthroughtheAegeanseaare

alsotravellingalongtheBalkans landroutes, tryingtoreachNorthernEurope:accordingto

theFRONTEXagency,in2016thesemigrantsamountedto102.4307.Theframeiscompleted

withthedataofmigrantsenteringtheEUbyland,crossingtheEasternborders:accordingto

FRONTEX,in2016theyamountedto1.349.

Source:UNHCR,OperationalPortalRefugeesSituation,http://data2.unhcr.org/en/situations/mediterranean(updatedto03.04.2017)

5http://data2.unhcr.org/en/situations/mediterranean6Dataupdatedto18December2016::https://data2.unhcr.org/en/documents/download/526207http://frontex.europa.eu/trends-and-routes/migratory-routes-map/

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Since thesedatamainly focuson legalmigration, this framework fails toproperly take into

consideration illegal immigrants (eg. thosewhoremain in theEUwithoutavalid residence

permit,orwhohadtheirasylumapplicationrejected),ortherecentflowsofpeopleescaping

fromwar zones (such as of rejected refugees or unaccompaniedminors, often invisible to

administrative bodies). Themain reason is that only a small fraction of illegal migrants is

somehowregistered: theyaremostlypeoplehavingbeen identifiedafteradocumentcheck

whoaresubjecttorepatriationmeasures.Still,alargeproportionofpeoplelackingthelegal

requirementstostayinEUcountriesavoidsanyidentificationand,consequently,theyarenot

includedinthestatisticalcalculation.

Eurostat,Distributionoffirstinstancedecisionson(non-EU)asylumapplications,2016,http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Distribution_of_first_instance_decisions_on_(non-EU)_asylum_applications,_2016_(%25)_YB17.png

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Page 36: UNIONE EUROPEA, COMUNI E COMUNITÀ DI FRONTE ALLA CRISI …€¦ · unione europea, comuni e comunitÀ di fronte alla crisi dei profughi european union, municipalities and community

36

In order to better manage the impact of refugee flows, statistical frameworks need to

acknowledgepushfactorsfromthirdcountriesandpullfactorstotheEUcountriesasprimary

criteria in surveys and trend identification.As a result, suchdatawouldbetter support the

elaborationofpoliciesandoperationalpractices toaddress thedifferent typesofmigration

(voluntary,forced,economy-driven,etc.)andnotonlyonthebasisofthelegalityoftheentry,

asthiscriterionisstilltooinfluencedbythedifferentnationallegislation.

34

37

HOW THE EU TACKLES MIGRATION FLOWS: PROBLEMS ANDOPERATIONALPROSPECTS

For the first time since the endofWorldWar II, theEUmemberStates aremainly seenas

countriesofdestinationforagrowingnumberofrefugeesfromthirdcountries.Overthelast

decademigration trends to the EU have changed dramatically, especially in the proportion

between economy-driven migration (stable or slightly declining) and forced migration

(rising).Alsodue to theongoingeconomicrecession, theEUcountriesare lessattractive in

termsofpositivesocialmobilityfactorswhile,ontheotherhand,aremoreattractiveinterms

of protection and freedom offered to their residents. In other words: people and groups

escapingfrompersecutionandconflictsarelookingatEuropeasadestinationwheretheycan

obtainwhatwedefineasasylumallthemoreoften.

Unfortunately, this shift produced a striking imbalance in terms of reception among EU

countries.TheStatesfacingtheMediterraneansea(likeItaly,GreeceandSpain)andcloserto

themigratoryroutesaretheonesmost involvedinbothemergencyrescue, initialreception

and humanitarian protection of refugees. Such actions required a significant allocation of

economic,humanandoperationalresources,aswellasacomplexmanagementoftheimpacts

onthehostareasandpopulations:theseeffortswerenotsufficientlysharedatEUleveland

demonstrated thatpartof thecurrent legislation,suchasDublin IIIRegulationare far from

being(2013)8uptothechallenge.

8Regulation(EU)No.604/2013oftheEuropeanParliamentandoftheCouncilof26June2013settingthecriteriaandmechanismsfor determining the Member State responsible for examining an application for international protection lodged in one of theMember States by a third-country national or a stateless person (http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32013R0604).On4May2016,theEuropeanCommissionsubmittedaproposalforanewreformoftheDublinRegulation,which,however,hasnotyetbeenimplemented.

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In order to better manage the impact of refugee flows, statistical frameworks need to

acknowledgepushfactorsfromthirdcountriesandpullfactorstotheEUcountriesasprimary

criteria in surveys and trend identification.As a result, suchdatawouldbetter support the

elaborationofpoliciesandoperationalpractices toaddress thedifferent typesofmigration

(voluntary,forced,economy-driven,etc.)andnotonlyonthebasisofthelegalityoftheentry,

asthiscriterionisstilltooinfluencedbythedifferentnationallegislation.

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HOW THE EU TACKLES MIGRATION FLOWS: PROBLEMS ANDOPERATIONALPROSPECTS

For the first time since the endofWorldWar II, theEUmemberStates aremainly seenas

countriesofdestinationforagrowingnumberofrefugeesfromthirdcountries.Overthelast

decademigration trends to the EU have changed dramatically, especially in the proportion

between economy-driven migration (stable or slightly declining) and forced migration

(rising).Alsodue to theongoingeconomicrecession, theEUcountriesare lessattractive in

termsofpositivesocialmobilityfactorswhile,ontheotherhand,aremoreattractiveinterms

of protection and freedom offered to their residents. In other words: people and groups

escapingfrompersecutionandconflictsarelookingatEuropeasadestinationwheretheycan

obtainwhatwedefineasasylumallthemoreoften.

Unfortunately, this shift produced a striking imbalance in terms of reception among EU

countries.TheStatesfacingtheMediterraneansea(likeItaly,GreeceandSpain)andcloserto

themigratoryroutesaretheonesmost involvedinbothemergencyrescue, initialreception

and humanitarian protection of refugees. Such actions required a significant allocation of

economic,humanandoperationalresources,aswellasacomplexmanagementoftheimpacts

onthehostareasandpopulations:theseeffortswerenotsufficientlysharedatEUleveland

demonstrated thatpartof thecurrent legislation,suchasDublin IIIRegulationare far from

being(2013)8uptothechallenge.

8Regulation(EU)No.604/2013oftheEuropeanParliamentandoftheCouncilof26June2013settingthecriteriaandmechanismsfor determining the Member State responsible for examining an application for international protection lodged in one of theMember States by a third-country national or a stateless person (http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32013R0604).On4May2016,theEuropeanCommissionsubmittedaproposalforanewreformoftheDublinRegulation,which,however,hasnotyetbeenimplemented.

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38

ThisRegulationfocusesonthegrantingoftherefugeestatusandtheresultinginternational

protection,stipulatingthatthefirstEUcountryapplicantssetfootinshallberesponsiblefor

the examination of the asylum application, reception, and subsequent humanitarian

protection.Asaresult,itisvirtuallyimpossibletotransferarefugeetoanotherEUcountry.

Inorder to share theburdenof reception, theEuropeanCommissiondevelopedaplan, the

European Agenda on Migration (May 2015), aimed at relocating refugees across all EU

Member states. This plan, however, encountered strongopposition frommany countries in

NorthernandEasternEurope,somuchsothatishasnotbeenenforcedyet.

The escalation of wars and humanitarian emergencies in regions close to Europe (such as

Syria,Iraq,Libya,inadditiontotheinstabilityintheHornofAfrica,WestAfrica,Afghanistan),

increasedthemigratorywavesbetween2014and2016 leading to theopeningofrelatively

newroutes (eg. theso-called"Balkanroute" inEasternEuropeancounties)and,asaresult,

entailing restrictionor closuremeasures inmanyStates. Starting from June2015Hungary,

GreatBritain,EstoniaandMacedoniasteppedupcontrolmeasuresattheirbordersinarapid

succession. Between September 2015 and February 2016 Austria, Hungary, Slovenia,

Denmark,SwedenandNorwayrepeatedlysuspendedtheSchengenacquis,onthegroundsof

the measures exceptionally envisaged by Art. 78 of the TFEU. In June 2015, Hungary

unilaterallyoptedtosuspendtheDublinRegulation,rejectingasylumseekerspressingatthe

Serbian-Hungarian border. Conversely, in August 2015, Germany decided to unilaterally

suspendtheDublinAgreementstoindependentlyprocesstheapplicationofSyrianrefugees.

Thissituation,definedbythemediaaEuropeanrefugeecrisis,unveiledhowdifficultit isfor

EU institutions to offer shared and effective solutions to migration both working on the

outside (relations with third countries and international cooperation) and inside

(strengtheningofCEAS,CommonEuropeanAsylumSystem).Therisksposedby theescape

routes of the Mediterranean and of the land routes, causing a high number of deaths and

missinginthecrossing,urgesimultaneousactiononthetwosides:flowsatthesourceneedto

be managed and, on the other hand, EU countries shall ensure appropriate protection to

peopleescapedfromwarsandpersecutions.

On both fronts, public policies and operational processes need to be implemented to

coordinatealldecision-making levels (European,national, regionaland local) inaccordance

with subsidiarity and proportionality principles. In particular, municipalities, as proximity

bodiesclosesttocommunityneeds,cannotbemarginalisedinthedecision-makingprocesses,

norweakenedintheeconomicandoperationalresources.

36

39

Municipalities shall be enabled to play a role both in cooperation with counterparts from

“fragile” countries by encouraging the development of democratic structures capable of

ensuring sustainable living conditions for local populations, and in themanagement of the

impactofmigratoryflowstoobtainrealintegrationinthecommunity.

To achieve this aim, citizens in countries of destination need to be involved to prevent

possible conflicts and to implement goodpracticesof social and interculturalmediation, so

thatsocialpartners,organisations,foreigncommunitiesandindividualmigrantsarenotonly

backgroundactorsbutcanbepartofacommondestinyand.AnauthenticEuropeandestiny.

37

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ThisRegulationfocusesonthegrantingoftherefugeestatusandtheresultinginternational

protection,stipulatingthatthefirstEUcountryapplicantssetfootinshallberesponsiblefor

the examination of the asylum application, reception, and subsequent humanitarian

protection.Asaresult,itisvirtuallyimpossibletotransferarefugeetoanotherEUcountry.

Inorder to share theburdenof reception, theEuropeanCommissiondevelopedaplan, the

European Agenda on Migration (May 2015), aimed at relocating refugees across all EU

Member states. This plan, however, encountered strongopposition frommany countries in

NorthernandEasternEurope,somuchsothatishasnotbeenenforcedyet.

The escalation of wars and humanitarian emergencies in regions close to Europe (such as

Syria,Iraq,Libya,inadditiontotheinstabilityintheHornofAfrica,WestAfrica,Afghanistan),

increasedthemigratorywavesbetween2014and2016 leading to theopeningofrelatively

newroutes (eg. theso-called"Balkanroute" inEasternEuropeancounties)and,asaresult,

entailing restrictionor closuremeasures inmanyStates. Starting from June2015Hungary,

GreatBritain,EstoniaandMacedoniasteppedupcontrolmeasuresattheirbordersinarapid

succession. Between September 2015 and February 2016 Austria, Hungary, Slovenia,

Denmark,SwedenandNorwayrepeatedlysuspendedtheSchengenacquis,onthegroundsof

the measures exceptionally envisaged by Art. 78 of the TFEU. In June 2015, Hungary

unilaterallyoptedtosuspendtheDublinRegulation,rejectingasylumseekerspressingatthe

Serbian-Hungarian border. Conversely, in August 2015, Germany decided to unilaterally

suspendtheDublinAgreementstoindependentlyprocesstheapplicationofSyrianrefugees.

Thissituation,definedbythemediaaEuropeanrefugeecrisis,unveiledhowdifficultit isfor

EU institutions to offer shared and effective solutions to migration both working on the

outside (relations with third countries and international cooperation) and inside

(strengtheningofCEAS,CommonEuropeanAsylumSystem).Therisksposedby theescape

routes of the Mediterranean and of the land routes, causing a high number of deaths and

missinginthecrossing,urgesimultaneousactiononthetwosides:flowsatthesourceneedto

be managed and, on the other hand, EU countries shall ensure appropriate protection to

peopleescapedfromwarsandpersecutions.

On both fronts, public policies and operational processes need to be implemented to

coordinatealldecision-making levels (European,national, regionaland local) inaccordance

with subsidiarity and proportionality principles. In particular, municipalities, as proximity

bodiesclosesttocommunityneeds,cannotbemarginalisedinthedecision-makingprocesses,

norweakenedintheeconomicandoperationalresources.

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Municipalities shall be enabled to play a role both in cooperation with counterparts from

“fragile” countries by encouraging the development of democratic structures capable of

ensuring sustainable living conditions for local populations, and in themanagement of the

impactofmigratoryflowstoobtainrealintegrationinthecommunity.

To achieve this aim, citizens in countries of destination need to be involved to prevent

possible conflicts and to implement goodpracticesof social and interculturalmediation, so

thatsocialpartners,organisations,foreigncommunitiesandindividualmigrantsarenotonly

backgroundactorsbutcanbepartofacommondestinyand.AnauthenticEuropeandestiny.

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PART2

Thissectionillustratesthreeexamplesofgoodpracticestoaddressmigrationimpactsboth

in relation to reception (participatory method used in the regional legislation on social

inclusionandanti-discrimination;involvementofculturalmediatorsinthereceptionsystem

andintherefugeehumanitarianprotectionpathways),andinconnectionwithdecentralised

cooperation with refugees' countries of origin In all three examples Regions and

Municipalities representkeyactors:both those inEuropeancountries involved in receiving

and integrating refugees, and those in third countries with regard to decentralised

cooperation.

Thefirsttwoexamples,inparticular,areintendedtoproactivelyshowsometools/activities

thatcanbereplicatedinotherEuropeancontexts,althoughindifferentforms,withtheaimof

creatingconditionsfortherealintegrationofmigrants,especially,refugees.

Thefirstgoodpracticeshowshowaregionalgovernmentcanjoineffortswithmunicipalities

andotherlocalplayersinchargeofreception(suchaswelfare,healthcare,schools,vocational

training institutions) in order to elaborate a specific and articulated legislation to promote

socialinclusionofmigrants.

Thesecondexample,basedonthelongexperiencegainedovertheyearsbytheItalianLocal

Authorities, illustrates the importanceof culturalmediators andculturalmediation in the

receptionsystemsofasylumseekers introduced in Italy fiveyearsago,aswellas inspecial

decentralisedcooperationactionsincountriesrefugeescomefrom(inthiscase,Morocco).

Thethirdexample,thatcompletesthepreviousones,shiftsthescopeofactiontotheexternal

side of international cooperation, describing the situation and needs of a municipality in

Senegal(Bona)anditsregion(Casamance),markedbygrowingmigrationtotheEUcountries.

The descriptions of needs indicate which action lines should be implemented with the

counterpartEuropeanmunicipalities in thecontextofdecentralisedcooperationaimedat

creating sustainable conditions to avoid uncontrolled depopulation and migration to the

SaharaortheAtlanticroutes.

38

41

WHATCANREGIONSDOTOHELPMIGRANTSACHIEVESOCIALINCLUSION?THEPARTICIPATORYMETHODINBUILDINGLEGISLATION,OPERATIONALPLANSANDPROJECTS

As governing bodies, European regions are taskedwith steering the other local authorities

(provinces,metropolitancitiesandmunicipalities)abouthow toaddressparticularlyurgent

issues,suchassocialinclusionofmigrants.Tofulfilthistask,theparticipatorymethodproves

fundamental, namely through the active involvement of Municipalities, associations of

Municipalities, social partners, foreign associations, communities and all involved parties.

Suchpartiesneedtodiscussandworktogetheronlegislationandoperationalplanning.

In this respect, theprocess launchedby thePiedmontRegionondiscriminationprevention

andmigrantinclusioncouldbelookedasamodelforfutureactionsatEuropeanlevel.

MonicaCerutti,PiedmontRegionalCouncillorforImmigration,CivilRightsandInternational

DecentralisedCooperationdescribesthemeaningandthepathofthisactionasfollows:

Thefirstmeetingofthe"RegionalForumofNewCitizensandNewTowns"washeldat

theendofOctober2013.Duringtheevent,adiscussionwaslaunchedtostartdrafting

a new regional legislation on citizenship promotion. The meeting was attended by

about a hundred representatives of Piedmontese migrant associations or service

providers to the foreignpopulation.Then,during themeeting,adraftof theregional

legislationwasdistributed.

The new Regional Law on Citizenship Promotion will replace the current law on

immigration,datingbackto1989,andismadeoffoursections:

1.Foundingprinciplesofthelaw

2.Socialprotection

3. Actions to be put in place to promote equality in the areas within regional

competence(health,vocationaltraining,etc.),andtoenhanceandbetterorganisekey

servicessuchasculturalmediation

4. Programming and participation, including the drafting of a three-year plan, a

"Regional Forum for New Citizens and New Towns" and a Regional Advisory

Committee.

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PART2

Thissectionillustratesthreeexamplesofgoodpracticestoaddressmigrationimpactsboth

in relation to reception (participatory method used in the regional legislation on social

inclusionandanti-discrimination;involvementofculturalmediatorsinthereceptionsystem

andintherefugeehumanitarianprotectionpathways),andinconnectionwithdecentralised

cooperation with refugees' countries of origin In all three examples Regions and

Municipalities representkeyactors:both those inEuropeancountries involved in receiving

and integrating refugees, and those in third countries with regard to decentralised

cooperation.

Thefirsttwoexamples,inparticular,areintendedtoproactivelyshowsometools/activities

thatcanbereplicatedinotherEuropeancontexts,althoughindifferentforms,withtheaimof

creatingconditionsfortherealintegrationofmigrants,especially,refugees.

Thefirstgoodpracticeshowshowaregionalgovernmentcanjoineffortswithmunicipalities

andotherlocalplayersinchargeofreception(suchaswelfare,healthcare,schools,vocational

training institutions) in order to elaborate a specific and articulated legislation to promote

socialinclusionofmigrants.

Thesecondexample,basedonthelongexperiencegainedovertheyearsbytheItalianLocal

Authorities, illustrates the importanceof culturalmediators andculturalmediation in the

receptionsystemsofasylumseekers introduced in Italy fiveyearsago,aswellas inspecial

decentralisedcooperationactionsincountriesrefugeescomefrom(inthiscase,Morocco).

Thethirdexample,thatcompletesthepreviousones,shiftsthescopeofactiontotheexternal

side of international cooperation, describing the situation and needs of a municipality in

Senegal(Bona)anditsregion(Casamance),markedbygrowingmigrationtotheEUcountries.

The descriptions of needs indicate which action lines should be implemented with the

counterpartEuropeanmunicipalities in thecontextofdecentralisedcooperationaimedat

creating sustainable conditions to avoid uncontrolled depopulation and migration to the

SaharaortheAtlanticroutes.

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WHATCANREGIONSDOTOHELPMIGRANTSACHIEVESOCIALINCLUSION?THEPARTICIPATORYMETHODINBUILDINGLEGISLATION,OPERATIONALPLANSANDPROJECTS

As governing bodies, European regions are taskedwith steering the other local authorities

(provinces,metropolitancitiesandmunicipalities)abouthow toaddressparticularlyurgent

issues,suchassocialinclusionofmigrants.Tofulfilthistask,theparticipatorymethodproves

fundamental, namely through the active involvement of Municipalities, associations of

Municipalities, social partners, foreign associations, communities and all involved parties.

Suchpartiesneedtodiscussandworktogetheronlegislationandoperationalplanning.

In this respect, theprocess launchedby thePiedmontRegionondiscriminationprevention

andmigrantinclusioncouldbelookedasamodelforfutureactionsatEuropeanlevel.

MonicaCerutti,PiedmontRegionalCouncillorforImmigration,CivilRightsandInternational

DecentralisedCooperationdescribesthemeaningandthepathofthisactionasfollows:

Thefirstmeetingofthe"RegionalForumofNewCitizensandNewTowns"washeldat

theendofOctober2013.Duringtheevent,adiscussionwaslaunchedtostartdrafting

a new regional legislation on citizenship promotion. The meeting was attended by

about a hundred representatives of Piedmontese migrant associations or service

providers to the foreignpopulation.Then,during themeeting,adraftof theregional

legislationwasdistributed.

The new Regional Law on Citizenship Promotion will replace the current law on

immigration,datingbackto1989,andismadeoffoursections:

1.Foundingprinciplesofthelaw

2.Socialprotection

3. Actions to be put in place to promote equality in the areas within regional

competence(health,vocationaltraining,etc.),andtoenhanceandbetterorganisekey

servicessuchasculturalmediation

4. Programming and participation, including the drafting of a three-year plan, a

"Regional Forum for New Citizens and New Towns" and a Regional Advisory

Committee.

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42

Over the last months, the draft of the legislation was enriched and integrated with

indications fromtheactors involved.At thebeginningofMarch, theRegionalCouncil

willhavethefirstformaldiscussionofthelegislationandthenanonlineconsultation

will be open for a month to collect opinions, amendments and suggestions from

associationsandindividualcitizens.Afterthisconsultation, thedraftwillcontinueits

standardlegislativeprocedurewithintheRegionalCouncil.

Theparticipatoryapproachused for thedraft legislationonCitizenshipPromotionwasalso

adoptedintheelaborationofLawno.5dated23March2016("ImplementingProvisionsfor

theProhibitionofAnyFormofDiscriminationandEqualTreatmentinRegionalMatters").

Theapprovalofthislawrequiredalongandsharedworkandresultsfromdiscussion

andconsultationboth in thedraftingcommission,andwithassociationsandcitizens

who replied to the online consultation. This legislation provides a regulatory

framework for any kind of initiative that will and shall be taken. It is an important

provisionasitfillsagap,sinceanationallegislationonthematterisstilllacking.

The Law establishes the drafting of a Regional Plan with specific actions against

discrimination,basedontheareasofregionalcompetencesuchashealth,healthcare

and social policies, housing, vocational training and education, labour policies,

entrepreneurship promotion and corporate social responsibility, cultural, tourist,

sports, recreational and commercial activities, training andmanagement of regional

staff,communication,transportandmobility.

Law 5/2016 offers a stable legal basis for the activation of the Regional Network

against discrimination to helps and inform the victims. The network will include a

centreforeachProvinceandTerritorialNetworks.

This law establishes a principle, but it also has strong practical basis as it enables

specificauthoritiestotakeaction.ThisisthecaseforthenationalOmbudsman,whose

powersareextended,forexampletoprotectcitizenswithdisabilitiesandensurethat

theyhaveaccesstopublicpharmacies,doctor'sofficeormeansoftransport;orwhen

foreign women wearing the veil are discriminated against when registering a

document such as the Identity Card, or with public tender exclusively targeted at

Italiancitizens:insuchinstancestheRegionalNetworkagainstDiscriminationwillbe

activated.Incaseofadvertisingattackingthewoman'sdignity,theCorecom(Regional

CommitteeforCommunication)willbeactivated.

40

43

OtherinnovationsintroducedbyLaw5/2016:

1)allsupplierssigningcontractswiththeRegionshallbecompelledtorespectequal

treatment(art4,paragraph4);

2)theprincipleofequaltreatmentinelectionswasmentioned,althoughinthefuturea

newlegislationwillbeinchargeofestablishingspecificprovisions;

3)(Article7)promotionofinformation,trainingandawareness-raisingactionsforall

categoriesofpublicworkers,especiallyeducation,vocationaltraining,employment,in

collaboration with involved partners (primarily Italian Ministry of Education,

UniversityandResearch).Promotionoftrainingsforregionalstaff(Article8);

4) Corecommay also take action against communicative discrimination, including in

caseofoffensiveand/ordiscriminatoryuseofthewoman'simage(Article9);

5) the Ombudsman's competence was extended and now also includes cases of

standarddiscrimination(Article14);

6)thepowersheldbytheOmbudsmanfordetaineeswereextendedandnowinclude

formerinmatesonareintegrationscheme(Article15);

7) the law promotes CSR (Corporate Social Responsibility) initiatives related to the

implementationoftheprincipleofnon-discrimination(Article11,paragraph5);

8)regularconsultationswithrelevantassociationsactiveinaspecificfield(Article4);

9)theRegionandtheinvolvedinstitutionsarecompelledtopublishanannualreport

onthestateofimplementationoftheLawno.68dated12March1999on"Regulations

ontheRighttoWorkforPersonswithDisabilities”.

41

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Over the last months, the draft of the legislation was enriched and integrated with

indications fromtheactors involved.At thebeginningofMarch, theRegionalCouncil

willhavethefirstformaldiscussionofthelegislationandthenanonlineconsultation

will be open for a month to collect opinions, amendments and suggestions from

associationsandindividualcitizens.Afterthisconsultation, thedraftwillcontinueits

standardlegislativeprocedurewithintheRegionalCouncil.

Theparticipatoryapproachused for thedraft legislationonCitizenshipPromotionwasalso

adoptedintheelaborationofLawno.5dated23March2016("ImplementingProvisionsfor

theProhibitionofAnyFormofDiscriminationandEqualTreatmentinRegionalMatters").

Theapprovalofthislawrequiredalongandsharedworkandresultsfromdiscussion

andconsultationboth in thedraftingcommission,andwithassociationsandcitizens

who replied to the online consultation. This legislation provides a regulatory

framework for any kind of initiative that will and shall be taken. It is an important

provisionasitfillsagap,sinceanationallegislationonthematterisstilllacking.

The Law establishes the drafting of a Regional Plan with specific actions against

discrimination,basedontheareasofregionalcompetencesuchashealth,healthcare

and social policies, housing, vocational training and education, labour policies,

entrepreneurship promotion and corporate social responsibility, cultural, tourist,

sports, recreational and commercial activities, training andmanagement of regional

staff,communication,transportandmobility.

Law 5/2016 offers a stable legal basis for the activation of the Regional Network

against discrimination to helps and inform the victims. The network will include a

centreforeachProvinceandTerritorialNetworks.

This law establishes a principle, but it also has strong practical basis as it enables

specificauthoritiestotakeaction.ThisisthecaseforthenationalOmbudsman,whose

powersareextended,forexampletoprotectcitizenswithdisabilitiesandensurethat

theyhaveaccesstopublicpharmacies,doctor'sofficeormeansoftransport;orwhen

foreign women wearing the veil are discriminated against when registering a

document such as the Identity Card, or with public tender exclusively targeted at

Italiancitizens:insuchinstancestheRegionalNetworkagainstDiscriminationwillbe

activated.Incaseofadvertisingattackingthewoman'sdignity,theCorecom(Regional

CommitteeforCommunication)willbeactivated.

40

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OtherinnovationsintroducedbyLaw5/2016:

1)allsupplierssigningcontractswiththeRegionshallbecompelledtorespectequal

treatment(art4,paragraph4);

2)theprincipleofequaltreatmentinelectionswasmentioned,althoughinthefuturea

newlegislationwillbeinchargeofestablishingspecificprovisions;

3)(Article7)promotionofinformation,trainingandawareness-raisingactionsforall

categoriesofpublicworkers,especiallyeducation,vocationaltraining,employment,in

collaboration with involved partners (primarily Italian Ministry of Education,

UniversityandResearch).Promotionoftrainingsforregionalstaff(Article8);

4) Corecommay also take action against communicative discrimination, including in

caseofoffensiveand/ordiscriminatoryuseofthewoman'simage(Article9);

5) the Ombudsman's competence was extended and now also includes cases of

standarddiscrimination(Article14);

6)thepowersheldbytheOmbudsmanfordetaineeswereextendedandnowinclude

formerinmatesonareintegrationscheme(Article15);

7) the law promotes CSR (Corporate Social Responsibility) initiatives related to the

implementationoftheprincipleofnon-discrimination(Article11,paragraph5);

8)regularconsultationswithrelevantassociationsactiveinaspecificfield(Article4);

9)theRegionandtheinvolvedinstitutionsarecompelledtopublishanannualreport

onthestateofimplementationoftheLawno.68dated12March1999on"Regulations

ontheRighttoWorkforPersonswithDisabilities”.

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AN OPERATIONAL RESPONSE FOR MIGRANT RECEPTION ANDINTEGRATION: CULTURAL MEDIATION IN THE ITALIAN REFUGEERECEPTIONSYSTEMANDINCOOPERATIONWITHMIGRANTS'COUNTRIESOFORIGIN

Despite existing differences among the Regions, overall Italy has gained a significant

experience inmigrationmanagement and in the constructionof refugee reception systems.

Oneofthemostimportantfeaturesofsuchsystemsistheinvolvementofculturalmediators

whichinmanycasesoccursalmostonaconstantbasis.

CulturalmediationstarteddevelopinginItalybetweenthe1980sand1990sasaresultofa

significantincreaseofforeignusersinmanypublicservices(administration,security,justice,

healthandinformationoffices,etc.).Toaddresstheneedsofforeignusers,culturalmediators

are trained to help solve problems, offer solutions, handle specific issues, and enhance the

resourcesofferedbyamulticultural society.Thedefinition, role and tasksofmediatorsare

outlined in various legal texts regulating immigration matters, especially in the section

dealing with integration processes9. At regional level, cultural mediators arementioned in

almostallareaswithregulationsonmigrationmanagement.

Mediators are included in different documents in connection with immigration such as:

regional laws, resolutions,memorandumofunderstanding,guidelines,decisions,draft laws,

programme agreements.However, only a fewRegions passed a specific resolution defining

themediator'srole,training,tasks,skills,modalitiesandareasofintervention.Tomentiona

few: Tuscany, Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria,

Piedmont,theAutonomousProvinceofBolzanoandValled'Aosta.

Culturalmediatorsworkinawidearrayoffields,suchashealthcare,school,administration,

justice and reception. In addition, they always sit in the local Commissions in charge of

grantingrefugeestatus.

Unlikeothercountries, in Italymediatorsarenot limited toamere "culturaland linguistic"

function: they bridge a gap by connecting profoundly different cultural worlds in a social

integratedframework.

9 Interculturalmediation,meant as a useful tool for the integration of foreigners and the enhancement of diversity, wasintroducedforthefirsttimeinthenationallegislationbyart.36andart.40ofLawNo.40dated6March1998,"ImmigrationandRegulationsontheStatusofForeigners",subsequentlyimplementedbyArt.38andart.42ofLegislativeDecree286dated25July1998,ConsolidatedActonImmigrationProvisions.

42

45

1.Culturalmediation in the Italianreceptionsystemforasylumseekersand intherefugee'shumanitarianprotectionpathways

Such wealth of skills and experience gained in Italy over the past three decades has been

beneficial for therefugeereceptionsystemsetup inrecentyears. In thisregard,sociologist

andtrainerLahcenAallaremarks:

Despite existingdifferences among theRegions, overall Italyhas gained a significant

experience in migration management and in the construction of refugee reception

systems. Some public and private social bodies provide intercultural mediation

serviceswithmulti-ethnicandmultidisciplinarystaffwhodirectlyassistmigrantsand

refugees and offer advice to other organisations. The experience gained in

psychological support for refugeeswho are victims of torture demonstrates that the

first impact these people havewhen they arrive in Italy can be very painful due to

communicationproblems,misunderstandingsor conflicts resulting from the inability

ofhavingappropriaterelationships.

TherefugeereceptionsysteminItalyismadeofdifferentsteps:

1)thefirststepoccursinhotspots:peopleareregisteredwithaphotoandundergoa

health examination in the CPSA (first aid and reception centres). Then, they are

sheltered in CDA (emergency reception centres) or in CARA (reception centre for

asylumseekers),inordertocompletetheapplicationforinternationalprotection;

2) the second step is regulated by the Protection and Integration System for Asylum

SeekersandRefugees(SPRAR),managedthroughlocalauthorities,withthekeysupport

ofthethirdsector,whichmainlyprovidesservicesforthereceptionandintegrationof

beneficiaries.

Inthefirstphase,interpretationisverydelicateandcomplexbecauseitisperformed

inacontextofemergencyand“control”.AfterthequickstepattheCPSA,thetransfer

toaCARA,aCDAoraCIE(identificationandrepatriationcentre)alreadydeterminesif

theasylumseekerwillbegrantedtherighttostayorifhe/shewillbeexpelled.When

asylum seekers are expelled, they sometimes blame the interpreter who, in their

opinion,didnotproperlytranslateordidnotmakethemostofhis/her"privilege"to

be heard by the commissioners to support the asylum application. The interpreter's

ethnicityisoftenperceivedasabenefitordisadvantagefactor.Theconstantchangein

43

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AN OPERATIONAL RESPONSE FOR MIGRANT RECEPTION ANDINTEGRATION: CULTURAL MEDIATION IN THE ITALIAN REFUGEERECEPTIONSYSTEMANDINCOOPERATIONWITHMIGRANTS'COUNTRIESOFORIGIN

Despite existing differences among the Regions, overall Italy has gained a significant

experience inmigrationmanagement and in the constructionof refugee reception systems.

Oneofthemostimportantfeaturesofsuchsystemsistheinvolvementofculturalmediators

whichinmanycasesoccursalmostonaconstantbasis.

CulturalmediationstarteddevelopinginItalybetweenthe1980sand1990sasaresultofa

significantincreaseofforeignusersinmanypublicservices(administration,security,justice,

healthandinformationoffices,etc.).Toaddresstheneedsofforeignusers,culturalmediators

are trained to help solve problems, offer solutions, handle specific issues, and enhance the

resourcesofferedbyamulticultural society.Thedefinition, role and tasksofmediatorsare

outlined in various legal texts regulating immigration matters, especially in the section

dealing with integration processes9. At regional level, cultural mediators arementioned in

almostallareaswithregulationsonmigrationmanagement.

Mediators are included in different documents in connection with immigration such as:

regional laws, resolutions,memorandumofunderstanding,guidelines,decisions,draft laws,

programme agreements.However, only a fewRegions passed a specific resolution defining

themediator'srole,training,tasks,skills,modalitiesandareasofintervention.Tomentiona

few: Tuscany, Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria,

Piedmont,theAutonomousProvinceofBolzanoandValled'Aosta.

Culturalmediatorsworkinawidearrayoffields,suchashealthcare,school,administration,

justice and reception. In addition, they always sit in the local Commissions in charge of

grantingrefugeestatus.

Unlikeothercountries, in Italymediatorsarenot limited toamere "culturaland linguistic"

function: they bridge a gap by connecting profoundly different cultural worlds in a social

integratedframework.

9 Interculturalmediation,meant as a useful tool for the integration of foreigners and the enhancement of diversity, wasintroducedforthefirsttimeinthenationallegislationbyart.36andart.40ofLawNo.40dated6March1998,"ImmigrationandRegulationsontheStatusofForeigners",subsequentlyimplementedbyArt.38andart.42ofLegislativeDecree286dated25July1998,ConsolidatedActonImmigrationProvisions.

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1.Culturalmediation in the Italianreceptionsystemforasylumseekersand intherefugee'shumanitarianprotectionpathways

Such wealth of skills and experience gained in Italy over the past three decades has been

beneficial for therefugeereceptionsystemsetup inrecentyears. In thisregard,sociologist

andtrainerLahcenAallaremarks:

Despite existingdifferences among theRegions, overall Italyhas gained a significant

experience in migration management and in the construction of refugee reception

systems. Some public and private social bodies provide intercultural mediation

serviceswithmulti-ethnicandmultidisciplinarystaffwhodirectlyassistmigrantsand

refugees and offer advice to other organisations. The experience gained in

psychological support for refugeeswho are victims of torture demonstrates that the

first impact these people havewhen they arrive in Italy can be very painful due to

communicationproblems,misunderstandingsor conflicts resulting from the inability

ofhavingappropriaterelationships.

TherefugeereceptionsysteminItalyismadeofdifferentsteps:

1)thefirststepoccursinhotspots:peopleareregisteredwithaphotoandundergoa

health examination in the CPSA (first aid and reception centres). Then, they are

sheltered in CDA (emergency reception centres) or in CARA (reception centre for

asylumseekers),inordertocompletetheapplicationforinternationalprotection;

2) the second step is regulated by the Protection and Integration System for Asylum

SeekersandRefugees(SPRAR),managedthroughlocalauthorities,withthekeysupport

ofthethirdsector,whichmainlyprovidesservicesforthereceptionandintegrationof

beneficiaries.

Inthefirstphase,interpretationisverydelicateandcomplexbecauseitisperformed

inacontextofemergencyand“control”.AfterthequickstepattheCPSA,thetransfer

toaCARA,aCDAoraCIE(identificationandrepatriationcentre)alreadydeterminesif

theasylumseekerwillbegrantedtherighttostayorifhe/shewillbeexpelled.When

asylum seekers are expelled, they sometimes blame the interpreter who, in their

opinion,didnotproperlytranslateordidnotmakethemostofhis/her"privilege"to

be heard by the commissioners to support the asylum application. The interpreter's

ethnicityisoftenperceivedasabenefitordisadvantagefactor.Theconstantchangein

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the origin of refugees also poses a problem of finding qualified personnel able to

communicate in the user's language or dialect. In addition, thework of interpreting

with personnel responsible of control tasks leaves little space for intercultural

mediation. However, this does not mean that cultural mediation is useless in such

situations.Onthecontrary,itisnecessarytostrengthenthequalificationofthisfigure,

with a particular focus on relational skills and to the management of interpersonal

relationshipsinemergencyconditions.

Interculturalmediators are already included in the SPRAR. Their role is to facilitate

communication, mediate in conflicts, inform about social and cultural norms of the

users'hostcountries,decode languages,explaineventsandsituationstohelpasylum

seekers. In addition to these tasks, generally performed during interview with

authorities, intercultural mediators are also expected to support asylum seekers as

individuals and within groups in their daily life. For this reason, in addition to

communicationandrelationshipskills,culturalmediatorsalsoneedtobeabletowork

ineducationalteam.

French psycho-sociologist Margalit Cohen-Emèrique believes that intercultural

mediationallowsaminorityculturetocommunicatewithadominantcultureinorder

tofosterafairdialogue.Thisisthereasonwhyculturalmediatorsneedtobeequipped

withbothascribedcharacteristics(theyneedtosharetheusers'cultureoforigin)and

achieved characteristics. When the cultural mediator has a migration background

(evenifhe/shehasobtainedtheItaliancitizenship),orifhe/shebelongstothesame

ethnicgroupastheuser,theuserfeelsbetterrepresentedbythemediatorandhe/she

ismorelikelytofreelyexpresshimself/herselfwithouthidinganything.Mediationisa

negotiation activated around language, culture and identity issues. Life andmigration

plans,whethertheyarecoherentornot,playamajorroleinthemigrationpathandon

thelivesofchildrenbornorraisedinathirdcountry.Butevenalegalprovisionsuchas

the "Dublin Regulation" could result in a state of deadlock or a feeling of "being

nowhere"orhangingintheair.Inmanycasesthereasonwhymigrantsfindithardto

abidebytheEUlegislationstipulatingthattheyshouldremaininthefirstEUcountry

theyarrived(despiteconsideringitjustasatransitcountry)isnotonlythattheywant

tomigratetoacountrytheythinkcouldofferthemabetterlife:otherfactorssuchas

familytiesandotherhistoricalandsocial issuesshouldalsobeconsidered.Certainly,

interculturalmediationisnotanadvocacytoolandcannotclaimtocompletelybreak

downallbarriers.

44

47

2.Culturalmediationinmigrants'countriesoforigintoraiseawarenessamongyoungpeopleontherisksposedbyuncontrolledmigration

Culturalmediatorsdonotonlyworkinthefieldofreception(wheretheyplayamajorrole),

but they recently started being employed in cooperationwith severalNGOs in someof the

migrants' countriesof origin inorder topreventuncontrolledmigrations through trainings

andpedagogicalactionsespeciallytargetedatyoungpeople.

LahcenAalla,referringtourbanandruralareasinMorocco,writes:

Inthefieldofdevelopmentcooperation,severalprojectswereimplementedtoprevent

illegalmigration and promote informed and legalmigration. In addition to financial

support for the areasmigrants or refugeesmainly emigrate from, some pedagogical

actionsarealsocarriedouttoaccompanygroupsofyoungpeopleineducationalpaths.

Tobeabletoworkinaforeigncountrywithadifferentculture,forsomepedagogical

projectsinterculturalmediatorsareinvolvedintheconception,inthetrainingoflocal

operators on how to use the tools created with young people and also during the

workshops. Interculturalmediators thenprovidetrainerswith informationabout the

local context, thenotionof childhood and adolescence in local culture, aswell as on

familyandcultural, religiousandanthropologicalaspects thatneed tobeconsidered

when interacting with beneficiaries and the local community as a whole. Mediators

facilitate communication between Italian professionals and local people (social

workers,representativesofpartnerinstitutionsandbeneficiaries)atdifferentstagesof

theproject. Insuchprojects, interculturalmediatorsarerecruitedonthebasisof the

followingcriteria:theyneedtocomefromthecountrywheretheprojectiscarriedout,

theyneedtohaveasignificantimmigrationexperienceinItaly,andfinallytheyneedto

havealongexperienceworkingwithItaliansocialworkersinthefieldsofinstitutional

training,care,listeningandsupport.

InMorocco,forexample,foreignersarescatteredacrosstheentireKingdomandthey

can be easily seen walking in the streets, at work and in the neighbourhood. Most

foreignerscomefromSub-SaharanAfrica,othersfromtheMiddleEast,thePhilippines

andChina,aswellastheSpaniardsmainlylivingintheNorthernareasofthecountry.

Someof thesepeople or families have lived inMorocco for a long time and someof

them never left the Kingdom after independence: this is the case for French and

Spanishcitizens(formercolonisersofthecountry)andpeoplefromsomeofMorocco's

partnercountriesonthebasisofafreemovementagreement,suchasSenegal.Dueto

45

Page 47: UNIONE EUROPEA, COMUNI E COMUNITÀ DI FRONTE ALLA CRISI …€¦ · unione europea, comuni e comunitÀ di fronte alla crisi dei profughi european union, municipalities and community

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the origin of refugees also poses a problem of finding qualified personnel able to

communicate in the user's language or dialect. In addition, thework of interpreting

with personnel responsible of control tasks leaves little space for intercultural

mediation. However, this does not mean that cultural mediation is useless in such

situations.Onthecontrary,itisnecessarytostrengthenthequalificationofthisfigure,

with a particular focus on relational skills and to the management of interpersonal

relationshipsinemergencyconditions.

Interculturalmediators are already included in the SPRAR. Their role is to facilitate

communication, mediate in conflicts, inform about social and cultural norms of the

users'hostcountries,decode languages,explaineventsandsituationstohelpasylum

seekers. In addition to these tasks, generally performed during interview with

authorities, intercultural mediators are also expected to support asylum seekers as

individuals and within groups in their daily life. For this reason, in addition to

communicationandrelationshipskills,culturalmediatorsalsoneedtobeabletowork

ineducationalteam.

French psycho-sociologist Margalit Cohen-Emèrique believes that intercultural

mediationallowsaminorityculturetocommunicatewithadominantcultureinorder

tofosterafairdialogue.Thisisthereasonwhyculturalmediatorsneedtobeequipped

withbothascribedcharacteristics(theyneedtosharetheusers'cultureoforigin)and

achieved characteristics. When the cultural mediator has a migration background

(evenifhe/shehasobtainedtheItaliancitizenship),orifhe/shebelongstothesame

ethnicgroupastheuser,theuserfeelsbetterrepresentedbythemediatorandhe/she

ismorelikelytofreelyexpresshimself/herselfwithouthidinganything.Mediationisa

negotiation activated around language, culture and identity issues. Life andmigration

plans,whethertheyarecoherentornot,playamajorroleinthemigrationpathandon

thelivesofchildrenbornorraisedinathirdcountry.Butevenalegalprovisionsuchas

the "Dublin Regulation" could result in a state of deadlock or a feeling of "being

nowhere"orhangingintheair.Inmanycasesthereasonwhymigrantsfindithardto

abidebytheEUlegislationstipulatingthattheyshouldremaininthefirstEUcountry

theyarrived(despiteconsideringitjustasatransitcountry)isnotonlythattheywant

tomigratetoacountrytheythinkcouldofferthemabetterlife:otherfactorssuchas

familytiesandotherhistoricalandsocial issuesshouldalsobeconsidered.Certainly,

interculturalmediationisnotanadvocacytoolandcannotclaimtocompletelybreak

downallbarriers.

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2.Culturalmediationinmigrants'countriesoforigintoraiseawarenessamongyoungpeopleontherisksposedbyuncontrolledmigration

Culturalmediatorsdonotonlyworkinthefieldofreception(wheretheyplayamajorrole),

but they recently started being employed in cooperationwith severalNGOs in someof the

migrants' countriesof origin inorder topreventuncontrolledmigrations through trainings

andpedagogicalactionsespeciallytargetedatyoungpeople.

LahcenAalla,referringtourbanandruralareasinMorocco,writes:

Inthefieldofdevelopmentcooperation,severalprojectswereimplementedtoprevent

illegalmigration and promote informed and legalmigration. In addition to financial

support for the areasmigrants or refugeesmainly emigrate from, some pedagogical

actionsarealsocarriedouttoaccompanygroupsofyoungpeopleineducationalpaths.

Tobeabletoworkinaforeigncountrywithadifferentculture,forsomepedagogical

projectsinterculturalmediatorsareinvolvedintheconception,inthetrainingoflocal

operators on how to use the tools created with young people and also during the

workshops. Interculturalmediators thenprovidetrainerswith informationabout the

local context, thenotionof childhood and adolescence in local culture, aswell as on

familyandcultural, religiousandanthropologicalaspects thatneed tobeconsidered

when interacting with beneficiaries and the local community as a whole. Mediators

facilitate communication between Italian professionals and local people (social

workers,representativesofpartnerinstitutionsandbeneficiaries)atdifferentstagesof

theproject. Insuchprojects, interculturalmediatorsarerecruitedonthebasisof the

followingcriteria:theyneedtocomefromthecountrywheretheprojectiscarriedout,

theyneedtohaveasignificantimmigrationexperienceinItaly,andfinallytheyneedto

havealongexperienceworkingwithItaliansocialworkersinthefieldsofinstitutional

training,care,listeningandsupport.

InMorocco,forexample,foreignersarescatteredacrosstheentireKingdomandthey

can be easily seen walking in the streets, at work and in the neighbourhood. Most

foreignerscomefromSub-SaharanAfrica,othersfromtheMiddleEast,thePhilippines

andChina,aswellastheSpaniardsmainlylivingintheNorthernareasofthecountry.

Someof thesepeople or families have lived inMorocco for a long time and someof

them never left the Kingdom after independence: this is the case for French and

Spanishcitizens(formercolonisersofthecountry)andpeoplefromsomeofMorocco's

partnercountriesonthebasisofafreemovementagreement,suchasSenegal.Dueto

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its geographical proximity to Europe, just 14 kilometres of sea from the European

shores, Morocco has always been a transit country. Because of the collaboration

between the Moroccan and European authorities, especially Spain, the number of

passagesthroughMoroccohasdroppeddramaticallysince2005.Since2010,migration

flows towards Morocco have considerably increased, but illegal crossing in Europe

have dropped, transforming the country into a land of immigration. Almost all

migrants, both thosewhowant to stop inMorocco and thosewhowant to continue

theirjourneytoEurope,comefromconflictareasinNigeria,Ghana,MaliandSyria.In

2014 the Moroccan authorities launched a regularisation campaign followed by a

secondphasestartedinDecember2016thatshouldcometoanendinDecember2017.

ItisdifficulttoobtainreliablefiguresonmigrantsorpeopleintransitinMorocco,but

their presence is very visible and everybody is aware of the harsh and miserable

conditions inwhich thesepeople live. It isnotunusual to comeacrossbeggars from

Sub-SaharanAfricaorSyriaatthetraffic lightsoratthegatesofplacesofworshipin

largeandmedium-sizedtownsandcities,ortospottheirshantyhomesinthepoorest

neighbourhoods. In the Moroccan areas on the Northern border with the Spanish

enclaveofCeutaandMelilla,therearesettlementsintheforests(NaturalParkofGuru

Guru) inhabited bymigrantswaiting for the rightmoment to cross the borderwith

Europe through Ceuta and Melilla. Despite building and reinforcing walls to deter

migrantsfromcrossinginthesetwocities,Sub-Saharanmigrantsregularlytrytoclimb

overthewallsingroup,whichoftentriggersaviolentrepressionbypoliceofthetwo

countriestogether.

As in Europe, foreigners living in Moroccan have problems in accessing services,

enjoying their rights, schooling, health care, maternal and child care, education and

communication.Currently,migrantsincludedintheregularisationschemecanrelyon

interculturalsocialworkersandmediatorsmadeavailablebytradeunionsorbysome

mixedassociationstoobtaininformationandaccesstoservices.SomeNGOswhoassist

refugeesandmigrantsinMoroccoaresupportedbyinterculturalmediatorsrecruited

among former Sub-Saharan students in Moroccan schools or universities or among

immigrantsthemselves.Atthemoment,theyonlyworkasinformationprovidersand

translators. In Morocco intercultural mediators still do not have a professional and

educationalprofileandthereisnospecifictrainingforthisprofessional.Todate,there

areveryfewopportunitiestopromoteinterculturalmediationandtodisseminatethe

46

49

Italianexperienceof this figure in social, health, educational and judicial services, as

wellasintheprocessofintegrationofforeignersinthecountry.

Whenleaving,amigrantorarefugeeleavesbehindandatthesametimebringswith

him/hermoralandemotionalbondswhogivehim/hersupport,helpandstrengthto

enduredifficultiesandcarryon.He/shemustlearntohandlethesebonds,adaptthem

tothechangingworldaroundhim/herandfindawaytoconnecthisinnerworldand

thenewworld.Theabilitytoconnectthesetwoworldsinfluenceshis/herintegration

path, that also involves all socialworkers providing interculturalmediation.When a

migrant leaves his/her country, he/she also leaves back home people he/she loves,

such as family members who encouraged or helped him/her to migrate. These

relativesoftenhaveexpectationsorinteractwiththemigrantinwaysthatverymuch

condition his/her path, including his/her well-being or suffering. In cases of

unaccompaniedminors,communicatingwithparentsthroughinterculturalmediators

ororganisingmissionsintheminor'shomecountryarecommonpractices.

Thisattentiontothosewhoremain isalsoextendedtothefamiliesof thosewholost

their loved ones trying to reach the Northern shores of the Mediterranean. What

emergesfromafirstanalysisisthatwhenafamilymemberdrownsinthesea,thisdoes

not deter other family members from leaving, quite the opposite. In addition to

measuresofsocialandeconomicsupport,psycho-socialsupportshallalsobeoffered.

Nevertheless, innon-Western rural areal, thenotionofpsycho-physicalwell-being is

quite different if compared to the one people have in Italy. Likewise, psychology is

oftenperceivedashaving todowithdiseasesmanagedbymentalhealth institutions

and hospitals. Following a first monitoring performed by local staff, Italian

professionalsimplementedaprogrammeofpsycho-socialsupporttogetherwithlocal

socialworkers andusers (allwomen).Thanks to an Italian interculturalmediator, it

was possible to go over a model of psychology too close to colonial European

psychology,stillwidespreadinMorocco,andlistenwomenfromthevictims'families,

make the most of their knowledge in the support programme. In this way, it was

possible to promote cultural values such as traditional rituals, local sayings and

proverbs,aswellasartisticexpressionssuchastapestryandembroidery.

Inconclusion,anytravelteachesussomethingnew.Withmediation,peoplelearneven

more so, as this activity constantly involves exploring existences, cultural identities,

knowledge and beliefs, as well as a continuous exchange on meanings of words,

47

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its geographical proximity to Europe, just 14 kilometres of sea from the European

shores, Morocco has always been a transit country. Because of the collaboration

between the Moroccan and European authorities, especially Spain, the number of

passagesthroughMoroccohasdroppeddramaticallysince2005.Since2010,migration

flows towards Morocco have considerably increased, but illegal crossing in Europe

have dropped, transforming the country into a land of immigration. Almost all

migrants, both thosewhowant to stop inMorocco and thosewhowant to continue

theirjourneytoEurope,comefromconflictareasinNigeria,Ghana,MaliandSyria.In

2014 the Moroccan authorities launched a regularisation campaign followed by a

secondphasestartedinDecember2016thatshouldcometoanendinDecember2017.

ItisdifficulttoobtainreliablefiguresonmigrantsorpeopleintransitinMorocco,but

their presence is very visible and everybody is aware of the harsh and miserable

conditions inwhich thesepeople live. It isnotunusual to comeacrossbeggars from

Sub-SaharanAfricaorSyriaatthetraffic lightsoratthegatesofplacesofworshipin

largeandmedium-sizedtownsandcities,ortospottheirshantyhomesinthepoorest

neighbourhoods. In the Moroccan areas on the Northern border with the Spanish

enclaveofCeutaandMelilla,therearesettlementsintheforests(NaturalParkofGuru

Guru) inhabited bymigrantswaiting for the rightmoment to cross the borderwith

Europe through Ceuta and Melilla. Despite building and reinforcing walls to deter

migrantsfromcrossinginthesetwocities,Sub-Saharanmigrantsregularlytrytoclimb

overthewallsingroup,whichoftentriggersaviolentrepressionbypoliceofthetwo

countriestogether.

As in Europe, foreigners living in Moroccan have problems in accessing services,

enjoying their rights, schooling, health care, maternal and child care, education and

communication.Currently,migrantsincludedintheregularisationschemecanrelyon

interculturalsocialworkersandmediatorsmadeavailablebytradeunionsorbysome

mixedassociationstoobtaininformationandaccesstoservices.SomeNGOswhoassist

refugeesandmigrantsinMoroccoaresupportedbyinterculturalmediatorsrecruited

among former Sub-Saharan students in Moroccan schools or universities or among

immigrantsthemselves.Atthemoment,theyonlyworkasinformationprovidersand

translators. In Morocco intercultural mediators still do not have a professional and

educationalprofileandthereisnospecifictrainingforthisprofessional.Todate,there

areveryfewopportunitiestopromoteinterculturalmediationandtodisseminatethe

46

49

Italianexperienceof this figure in social, health, educational and judicial services, as

wellasintheprocessofintegrationofforeignersinthecountry.

Whenleaving,amigrantorarefugeeleavesbehindandatthesametimebringswith

him/hermoralandemotionalbondswhogivehim/hersupport,helpandstrengthto

enduredifficultiesandcarryon.He/shemustlearntohandlethesebonds,adaptthem

tothechangingworldaroundhim/herandfindawaytoconnecthisinnerworldand

thenewworld.Theabilitytoconnectthesetwoworldsinfluenceshis/herintegration

path, that also involves all socialworkers providing interculturalmediation.When a

migrant leaves his/her country, he/she also leaves back home people he/she loves,

such as family members who encouraged or helped him/her to migrate. These

relativesoftenhaveexpectationsorinteractwiththemigrantinwaysthatverymuch

condition his/her path, including his/her well-being or suffering. In cases of

unaccompaniedminors,communicatingwithparentsthroughinterculturalmediators

ororganisingmissionsintheminor'shomecountryarecommonpractices.

Thisattentiontothosewhoremain isalsoextendedtothefamiliesof thosewholost

their loved ones trying to reach the Northern shores of the Mediterranean. What

emergesfromafirstanalysisisthatwhenafamilymemberdrownsinthesea,thisdoes

not deter other family members from leaving, quite the opposite. In addition to

measuresofsocialandeconomicsupport,psycho-socialsupportshallalsobeoffered.

Nevertheless, innon-Western rural areal, thenotionofpsycho-physicalwell-being is

quite different if compared to the one people have in Italy. Likewise, psychology is

oftenperceivedashaving todowithdiseasesmanagedbymentalhealth institutions

and hospitals. Following a first monitoring performed by local staff, Italian

professionalsimplementedaprogrammeofpsycho-socialsupporttogetherwithlocal

socialworkers andusers (allwomen).Thanks to an Italian interculturalmediator, it

was possible to go over a model of psychology too close to colonial European

psychology,stillwidespreadinMorocco,andlistenwomenfromthevictims'families,

make the most of their knowledge in the support programme. In this way, it was

possible to promote cultural values such as traditional rituals, local sayings and

proverbs,aswellasartisticexpressionssuchastapestryandembroidery.

Inconclusion,anytravelteachesussomethingnew.Withmediation,peoplelearneven

more so, as this activity constantly involves exploring existences, cultural identities,

knowledge and beliefs, as well as a continuous exchange on meanings of words,

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Page 50: UNIONE EUROPEA, COMUNI E COMUNITÀ DI FRONTE ALLA CRISI …€¦ · unione europea, comuni e comunitÀ di fronte alla crisi dei profughi european union, municipalities and community

50

attitudesandactions.Toimplementthisprocessitalsotakesanotherpartner:Italian

socialworkers,alwayscuriousandwillingtoknowmore.Whenworkersgobackhome

to resume their work in social and cultural sectors, they bringwith them a greater

knowledge:thekindofknowledgethatcanonlybegainedwhenmovingawayfromthe

picturetoseeitmoreaccurately...

48

51

COOPERATION AND IMMIGRATION: TAKING ACTION IN THE REFUGEES'COUNTRIESOFORIGINTOPREVENTUNCONTROLLEDMIGRATION

Among the many African regions where migrant and refugee come from, Casamance, in

Southern Senegal, is one of the least known and most neglected in the framework of

internationalcooperation.

Casamance has been ravaged by a 20-year war for independence against the Senegalese

centralgovernment.In2004aslowpost-conflictsocialre-socialisationprocesswaslaunched.

The administrative development ofMunicipalities and their ability to address the needs of

localcommunitiesneedsplayacrucialrole.

LocatedontheborderwithGambiaandtheRepublicofGuinea,Casamancehasalwaysbeena

destination formigrantsandrefugees fromthesetwostates.The internalcrisisexploded in

Gambiabetween2016and2017broughtaboutawaveofpeopleseekingshelterintheregion,

which led to the proliferation of Internally Displaced Persons Camps throughout the area.

ManyofthesepeoplethendecidedtocontinuetheirjourneyalongtheSaharanroute,heading

NorthtoMaghrebwiththeaimofreachingEurope.

Therecentmigrationwaveregistered inthefirstquarterof theyear increasedtheconstant

andstandardflowsofpeopleleavingvillagesinCasamanceinsearchofabetterlifeinEurope.

Although themain push factor is poverty, it would be inaccurate to define such people as

migrantswholeaveonavoluntarybasis,astheirchoiceisverymuchconditionedbypoverty

andbynonexistentdevelopmentprospectsontheground.Otherfactorsthatplayaroleisthe

lacking knowledge of the risks connected to the journey and the difficulty experienced by

Municipalitiestogettoknowandguidetheircommunities,duetonotfullydevelopedtools.

Administrative development of the Municipalities, economic development and social

cohesion of local populations are three entirely interdependent elements defining good

practices of decentralised cooperation between Municipalities in the EU countries and

Senegalesecounterparts inCasamance.Goodpractices,suchas thetransferofknow-howin

publicadministrationortrainingoflocalstaff,mayhaveapositiveimpactonthedevelopment

ofbasicservices(civilregistry,health,education,etc.)andoftheeconomy.Ultimately,good

practicescanevenpreventmigrationthatdeprivesmanyAfricanpopulationsoftheyounger

andmoreproductivegenerations.

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attitudesandactions.Toimplementthisprocessitalsotakesanotherpartner:Italian

socialworkers,alwayscuriousandwillingtoknowmore.Whenworkersgobackhome

to resume their work in social and cultural sectors, they bringwith them a greater

knowledge:thekindofknowledgethatcanonlybegainedwhenmovingawayfromthe

picturetoseeitmoreaccurately...

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COOPERATION AND IMMIGRATION: TAKING ACTION IN THE REFUGEES'COUNTRIESOFORIGINTOPREVENTUNCONTROLLEDMIGRATION

Among the many African regions where migrant and refugee come from, Casamance, in

Southern Senegal, is one of the least known and most neglected in the framework of

internationalcooperation.

Casamance has been ravaged by a 20-year war for independence against the Senegalese

centralgovernment.In2004aslowpost-conflictsocialre-socialisationprocesswaslaunched.

The administrative development ofMunicipalities and their ability to address the needs of

localcommunitiesneedsplayacrucialrole.

LocatedontheborderwithGambiaandtheRepublicofGuinea,Casamancehasalwaysbeena

destination formigrantsandrefugees fromthesetwostates.The internalcrisisexploded in

Gambiabetween2016and2017broughtaboutawaveofpeopleseekingshelterintheregion,

which led to the proliferation of Internally Displaced Persons Camps throughout the area.

ManyofthesepeoplethendecidedtocontinuetheirjourneyalongtheSaharanroute,heading

NorthtoMaghrebwiththeaimofreachingEurope.

Therecentmigrationwaveregistered inthefirstquarterof theyear increasedtheconstant

andstandardflowsofpeopleleavingvillagesinCasamanceinsearchofabetterlifeinEurope.

Although themain push factor is poverty, it would be inaccurate to define such people as

migrantswholeaveonavoluntarybasis,astheirchoiceisverymuchconditionedbypoverty

andbynonexistentdevelopmentprospectsontheground.Otherfactorsthatplayaroleisthe

lacking knowledge of the risks connected to the journey and the difficulty experienced by

Municipalitiestogettoknowandguidetheircommunities,duetonotfullydevelopedtools.

Administrative development of the Municipalities, economic development and social

cohesion of local populations are three entirely interdependent elements defining good

practices of decentralised cooperation between Municipalities in the EU countries and

Senegalesecounterparts inCasamance.Goodpractices,suchas thetransferofknow-howin

publicadministrationortrainingoflocalstaff,mayhaveapositiveimpactonthedevelopment

ofbasicservices(civilregistry,health,education,etc.)andoftheeconomy.Ultimately,good

practicescanevenpreventmigrationthatdeprivesmanyAfricanpopulationsoftheyounger

andmoreproductivegenerations.

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Famara Sané, professor of International Relations at the Université Cheikh Anta Diop in

Dakar, Senator of theRepublic of Senegal andChairmanof the ForeignAffairs Commission

from 2007 to 2012, since 2002 has been Mayor of the Municipality of Bona (1.287

inhabitants)locatedintheadministrativeregionofSédhiou,districtofBounkiling.

Belowheexplainsthereasonsandtheimplicationsofinternationalcooperationprogrammes

inCasamance:

1)WhypeoplemigratefromCasamance(Senegal)toEurope

ThemigrationfromCasamancemainly involvesyoungpeople lookingforopportunitiesthat

theycannotfindintheirhomecountries.CasamanceRegionisverydifferentfromotherparts

of the country for many geographical, sociological and cultural characteristics. Today,

Casamance is affectedbyahigh rateof youthemigrationalong the routeNiger-Libya-Italy-

Morocco/Europe.

In general, there is a close correlation between development and immigration. Casamance

citizensstartedmigratingtoEuropeimmediatelyaftertheindependenceofAfricancountries.

Such flows meant to satisfy the French government's demand for manpower in the

automotive,textileandconstructionsectors.Migrationwasfuelledbyunderdevelopmentand

extremepoverty.

Thefirstmigrationflows,datingbacktothe1970s,weredirectedtothemajorurbancentres

inNorthernSenegalandGambiainsearchofaprofitablejobduringthedroughtperiod.Atthe

beginning,migrantswould go away and then come back. In themonths of drought, young

peopletravelledtobigcitiestoworkandgainenoughtofeedthepopulationduringthelean

season(AugusttoOctober).InMay,theyusedtogobacktoworkintheirfarms.

This trend was then interrupted by the outbreak of the armed conflict that made young

people the first target of “freedom fighters” willing to swell their ranks. In addition,

youngsters started being seen by the authorities in their countries of destination as

supporters of armed groups. 26 December 1982 is the official starting date of a conflict

glowingundertheashesforalongtime:theCasamanceconflict.Sincethen,severalwavesof

violencehaveoccurredintheCasamanceRegion,creatingaclimateofpermanentinsecurity

and,asaresult,underminingthelocaleconomy.

Duetotheeconomiccrisisin1990,exacerbatedbyausteritypolicies,thefutureforDakaris

hopeless.Europehasbecome theEldoradoofyoungcasamans.With the fallofGaddafi, the

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53

doorsofMediterraneanEuropeappeartobewidelyopen.Theactionsimplementedsofarby

thegovernmentanditspartnersinchargeofdevelopmenthavenotprovedeffectiveandhave

failedtodriveeconomicandsocialdevelopmentinCasamance.

2. The Municipality of Bona: how to foster administrative, economic and social

development

The Municipality of Bona is located in the Bounkiling Department, in the Sédhiou Region

(Medium Casamance), in South-West Senegal and covers an area of 150 km2 with a total

population of 9.433 inhabitants, including 4.832women. TheMunicipality of Bona is 3 km

fromRN4of thevillageofBoughary,19kmfromthecapitalof theBounkilingDepartment

and68kmfromSédhiou.IthasaborderwiththeRepublicofGambiaintheNorth,withthe

SoungrougrouRiver(affluentoftheCasamanceRiver)intheSouth,withthetownofInorin

theEastandwithMunicipalityofDiacoundaintheWest.TheclimateissimilartoGuinea:wet

anddryGuineaandtherainrangesfrom1.000to1.200mm/year.

Thevalleysandtheriverarethemainassetsforthedevelopmentofsocio-economicactivities

suchasagriculture,breeding,fishingandaquaculture,basedontheexistingnaturalpotential

ThemunicipalityofBona isgovernedby40councillors, including20women, inoffice for5

years,whotrytoaddresspriorityneedsvoicedbycitizensfromruralareas:

1.Improvingagriculturalproductionbyhelpingfarmershaveaccesstohighqualityseedsand

sustainablefarmequipment

2. Improving fishproduction through the implementationprojects concerning fisheries and

aquaculture

3.Desalinationandthepreventingricevalleysfromincreasingacidityandsiltingup;

4. Providing professional training for young people in crafts (carpentry, masonry, sewing,

hairdressers,computers,etc.);

5.Buildingsocialinfrastructure(classrooms,healthcentres,modernwells,computerrooms,

etc.)

6. Supplying equipment for healthcare, university and high school to improve performance

andservices

7.Givingaccess todrinkingwaterandelectricity,extendingwaterandelectricalgrids toall

villagesandhouseholds

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Famara Sané, professor of International Relations at the Université Cheikh Anta Diop in

Dakar, Senator of theRepublic of Senegal andChairmanof the ForeignAffairs Commission

from 2007 to 2012, since 2002 has been Mayor of the Municipality of Bona (1.287

inhabitants)locatedintheadministrativeregionofSédhiou,districtofBounkiling.

Belowheexplainsthereasonsandtheimplicationsofinternationalcooperationprogrammes

inCasamance:

1)WhypeoplemigratefromCasamance(Senegal)toEurope

ThemigrationfromCasamancemainly involvesyoungpeople lookingforopportunitiesthat

theycannotfindintheirhomecountries.CasamanceRegionisverydifferentfromotherparts

of the country for many geographical, sociological and cultural characteristics. Today,

Casamance is affectedbyahigh rateof youthemigrationalong the routeNiger-Libya-Italy-

Morocco/Europe.

In general, there is a close correlation between development and immigration. Casamance

citizensstartedmigratingtoEuropeimmediatelyaftertheindependenceofAfricancountries.

Such flows meant to satisfy the French government's demand for manpower in the

automotive,textileandconstructionsectors.Migrationwasfuelledbyunderdevelopmentand

extremepoverty.

Thefirstmigrationflows,datingbacktothe1970s,weredirectedtothemajorurbancentres

inNorthernSenegalandGambiainsearchofaprofitablejobduringthedroughtperiod.Atthe

beginning,migrantswould go away and then come back. In themonths of drought, young

peopletravelledtobigcitiestoworkandgainenoughtofeedthepopulationduringthelean

season(AugusttoOctober).InMay,theyusedtogobacktoworkintheirfarms.

This trend was then interrupted by the outbreak of the armed conflict that made young

people the first target of “freedom fighters” willing to swell their ranks. In addition,

youngsters started being seen by the authorities in their countries of destination as

supporters of armed groups. 26 December 1982 is the official starting date of a conflict

glowingundertheashesforalongtime:theCasamanceconflict.Sincethen,severalwavesof

violencehaveoccurredintheCasamanceRegion,creatingaclimateofpermanentinsecurity

and,asaresult,underminingthelocaleconomy.

Duetotheeconomiccrisisin1990,exacerbatedbyausteritypolicies,thefutureforDakaris

hopeless.Europehasbecome theEldoradoofyoungcasamans.With the fallofGaddafi, the

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doorsofMediterraneanEuropeappeartobewidelyopen.Theactionsimplementedsofarby

thegovernmentanditspartnersinchargeofdevelopmenthavenotprovedeffectiveandhave

failedtodriveeconomicandsocialdevelopmentinCasamance.

2. The Municipality of Bona: how to foster administrative, economic and social

development

The Municipality of Bona is located in the Bounkiling Department, in the Sédhiou Region

(Medium Casamance), in South-West Senegal and covers an area of 150 km2 with a total

population of 9.433 inhabitants, including 4.832women. TheMunicipality of Bona is 3 km

fromRN4of thevillageofBoughary,19kmfromthecapitalof theBounkilingDepartment

and68kmfromSédhiou.IthasaborderwiththeRepublicofGambiaintheNorth,withthe

SoungrougrouRiver(affluentoftheCasamanceRiver)intheSouth,withthetownofInorin

theEastandwithMunicipalityofDiacoundaintheWest.TheclimateissimilartoGuinea:wet

anddryGuineaandtherainrangesfrom1.000to1.200mm/year.

Thevalleysandtheriverarethemainassetsforthedevelopmentofsocio-economicactivities

suchasagriculture,breeding,fishingandaquaculture,basedontheexistingnaturalpotential

ThemunicipalityofBona isgovernedby40councillors, including20women, inoffice for5

years,whotrytoaddresspriorityneedsvoicedbycitizensfromruralareas:

1.Improvingagriculturalproductionbyhelpingfarmershaveaccesstohighqualityseedsand

sustainablefarmequipment

2. Improving fishproduction through the implementationprojects concerning fisheries and

aquaculture

3.Desalinationandthepreventingricevalleysfromincreasingacidityandsiltingup;

4. Providing professional training for young people in crafts (carpentry, masonry, sewing,

hairdressers,computers,etc.);

5.Buildingsocialinfrastructure(classrooms,healthcentres,modernwells,computerrooms,

etc.)

6. Supplying equipment for healthcare, university and high school to improve performance

andservices

7.Givingaccess todrinkingwaterandelectricity,extendingwaterandelectricalgrids toall

villagesandhouseholds

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8.Introducingcomputersforpublicservices(civilregistry,administration)

9.Improvingofphonecoverage,currentlyverypoor

10.Openingupcooperativestoincreaseproduction.

3)GuidelinesfordecentralisedcooperationinSenegaltoavoiddangerousmigration

IntheEmergingSenegalPlan(PSE)andinthePillar3onGovernance,Institutions,Peaceand

Security, the Strategic Objective 1 says: encouraging sustainability in the areas and

development centres, promoting integrated economic hubs, localising public policies,

enhancingthepotentialoftheeco-geographicbodies.

Pillar1on"growth,productivityandprosperitycreation"inobjective4focusesontheissue

of international migration outside Senegal, underlining the importance of: (i) politically

engagingSenegalesecitizenslivingabroadtofosterdevelopmentbypromotingthetransferof

theirknowledgeandskillsandcreateastrategic informationsystemforSenegalesecitizens

forproductiveinvestmentopportunities.

Inordertoavoiddangeroustypesofmigration,particularlytoEurope,manystudiesfocuson

developmentwiththeaimofcreatingthenecessaryconditionstopreventexternalmigration.

Havingconsidered thedifficultiesexperiencedbymigrantsduring their journeysand in the

hostcountries,investmentsarenecessarytosupportthedevelopmentofmigrants'regionsof

origin.Wedonot think that investing inmigrants' countriesof origin topreventmigration

could badly impact beneficiary regions and the cooperation between the West and Sub-

SaharanAfrica.Freedomofmovementisbynomeansanautomaticandimmediateopeningof

borders. This openness must take into account win-win exchanges in the framework of

decentralisedcooperationandpartnership.

Addressingthecausesofmigrationmeansinvestinginmigrants'countriesoforigin.

Inconclusion,FamaraSanésays:

Certainlymostmigrantswouldratherstayintheircountriesoforiginbecausetheyhavetheir

families, culture and roots there. To helpMunicipalities in Casamance, the development of

their socio-economicactivities is a toppriority:new jobsneed tobe created in theareaby

investinginmanufacturing,textile,agricultural,fishingandfarmingsectors.

ReducingpovertyinCasamanceisthemosteffectivestrategytofightillegalimmigration.

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8.Introducingcomputersforpublicservices(civilregistry,administration)

9.Improvingofphonecoverage,currentlyverypoor

10.Openingupcooperativestoincreaseproduction.

3)GuidelinesfordecentralisedcooperationinSenegaltoavoiddangerousmigration

IntheEmergingSenegalPlan(PSE)andinthePillar3onGovernance,Institutions,Peaceand

Security, the Strategic Objective 1 says: encouraging sustainability in the areas and

development centres, promoting integrated economic hubs, localising public policies,

enhancingthepotentialoftheeco-geographicbodies.

Pillar1on"growth,productivityandprosperitycreation"inobjective4focusesontheissue

of international migration outside Senegal, underlining the importance of: (i) politically

engagingSenegalesecitizenslivingabroadtofosterdevelopmentbypromotingthetransferof

theirknowledgeandskillsandcreateastrategic informationsystemforSenegalesecitizens

forproductiveinvestmentopportunities.

Inordertoavoiddangeroustypesofmigration,particularlytoEurope,manystudiesfocuson

developmentwiththeaimofcreatingthenecessaryconditionstopreventexternalmigration.

Havingconsidered thedifficultiesexperiencedbymigrantsduring their journeysand in the

hostcountries,investmentsarenecessarytosupportthedevelopmentofmigrants'regionsof

origin.Wedonot think that investing inmigrants' countriesof origin topreventmigration

could badly impact beneficiary regions and the cooperation between the West and Sub-

SaharanAfrica.Freedomofmovementisbynomeansanautomaticandimmediateopeningof

borders. This openness must take into account win-win exchanges in the framework of

decentralisedcooperationandpartnership.

Addressingthecausesofmigrationmeansinvestinginmigrants'countriesoforigin.

Inconclusion,FamaraSanésays:

Certainlymostmigrantswouldratherstayintheircountriesoforiginbecausetheyhavetheir

families, culture and roots there. To helpMunicipalities in Casamance, the development of

their socio-economicactivities is a toppriority:new jobsneed tobe created in theareaby

investinginmanufacturing,textile,agricultural,fishingandfarmingsectors.

ReducingpovertyinCasamanceisthemosteffectivestrategytofightillegalimmigration.

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Siringraziaperlacollaborazione:Ourthanksforthecollaborationto:

MONICACERUTTI, AssessoradellaRegionePiemonteallaCooperazionedecentratainternazionale,Pariopportunità,Diritticivili,Immigrazione.PiedmontRegionalCouncillorforInternationalDecentralisedCooperation,EqualOpportunities,CivilRightsandImmigration.

LAHCENAALLA,Mediatoreculturaleeformatore,Presidentedell’associazionemultietnica“Harambe”.CulturalMediatorandTrainer,PresidentoftheMultiethnicAssociation"Harambe".

FAMARASANÉ,DocentediRelazioniinternazionalipressol’UniversitéCheikhAntaDiopdiDakar,SenatoredellaRepubblicadelSenegalePresidentedellaCommissioneAffariesteri.ProfessorofInternationalRelationsattheUniversitéCheikhAntaDiopinDakar,SenatoroftheRepublicofSenegalandChairmanoftheForeignAffairsCommission.

Roma,25gennaio2017