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UNITED COLORS OF B..ARTOLINI Non c’è mai stata differenza di colore per Stefano Bartolini. Da tutta la vita appassionato di boxer e da vent’anni selezionatore della razza, ha sempre pensato che un boxer è un boxer, fosse fulvo, tigrato o bianco. Una delle sue prime battaglie contro tutto il sistema della cinofilia consolidata rimuove una terribile discriminazione che colpiva i bianchi. Esclusi dalle mostre di bellezza, in quanto fuori standard, venivano soppressi sistematicamente alla nascita, perché privi di valore commerciale. Nel 2005 - grazie alle istanze portate avanti dall’Italian Boxer Club, il club di razza da lui presieduto - l’ENCI riconosce ai bianchi il certificato di genealogia. Dotati del proprio pedigree, che garantisce l’appartenenza alla razza, anche i bianchi prima acquistano un valore economico e poi conquistano la simpatia di pubblico e allevatori. Un tempo tenuti nascosti come una vergogna, che compromettesse la credibilità di un allevamento, oggi fan bella figura sulle home page dei siti dedicati. Stefano Bartolini ha sempre pensato, che quello che fa di un boxer un boxer non è un colore, ma il suo temperamento gioioso e impavido. Se un bianco non farà un “Cacib”, sarà sempre al vostro fianco vigile e affettuoso e lo potrete impegnare al meglio in qualunque prova di carattere e lavoro. Nel 2009, a seguito di una battaglia legale con l’Ente Cinofilia Italiana, “resuscita” il boxer pezzato. Il colore pezzato era semplicemente stato dimenticato e tale classificazione era caduta in disuso, in quanto i pezzati venivano catalogati come bianchi. Ma la differenza tra bianco e pezzato è perfettamente intuitiva e nella storia della razza i colori sono sempre stati quattro: fulvo, tigrato, bianco, pezzato. Oggi, grazie alla costanza del presidente dell’Italian Boxer Club, chi ha un boxer pezzato può giustamente vederlo riconosciuto come tale e correttamente descritto nella catalogazione del manto del suo certificato genealogico. Ma le lotte contro le tradizionali discriminazioni, che danneggiano bianchi e pezzati non sono ancora finite. Esclusi dalle mostre di bellezza in quanto fuori standard, sono esclusi anche dalla riproduzione sulla base di fumose e mai dimostrate credenze, a detta delle quali il colore

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Page 1: UNITED COLORS OF B..ARTOLINI Non cè mai stata differenza di colore per Stefano Bartolini. Da tutta la vita appassionato di boxer e da ventanni selezionatore

UNITED COLORS OF B..ARTOLINI

• Non c’è mai stata differenza di colore per Stefano Bartolini. Da tutta la vita appassionato di boxer e da vent’anni selezionatore della razza, ha sempre pensato che un boxer è un boxer, fosse fulvo, tigrato o bianco.

• Una delle sue prime battaglie contro tutto il sistema della cinofilia consolidata rimuove una terribile discriminazione che colpiva i bianchi. Esclusi dalle mostre di bellezza, in quanto fuori standard, venivano soppressi sistematicamente alla nascita, perché privi di valore commerciale.

• Nel 2005 - grazie alle istanze portate avanti dall’Italian Boxer Club, il club di razza da lui presieduto - l’ENCI riconosce ai bianchi il certificato di genealogia. Dotati del proprio pedigree, che garantisce l’appartenenza alla razza, anche i bianchi prima acquistano un valore economico e poi conquistano la simpatia di pubblico e allevatori.

• Un tempo tenuti nascosti come una vergogna, che compromettesse la credibilità di un allevamento, oggi fan bella figura sulle home page dei siti dedicati.

• Stefano Bartolini ha sempre pensato, che quello che fa di un boxer un boxer non è un colore, ma il suo temperamento gioioso e impavido. Se un bianco non farà un “Cacib”, sarà sempre al vostro fianco vigile e affettuoso e lo potrete impegnare al meglio in qualunque prova di carattere e lavoro.

• Nel 2009, a seguito di una battaglia legale con l’Ente Cinofilia Italiana, “resuscita” il boxer pezzato. Il colore pezzato era semplicemente stato dimenticato e tale classificazione era caduta in disuso, in quanto i pezzati venivano catalogati come bianchi. Ma la differenza tra bianco e pezzato è perfettamente intuitiva e nella storia della razza i colori sono sempre stati quattro: fulvo, tigrato, bianco, pezzato.

• Oggi, grazie alla costanza del presidente dell’Italian Boxer Club, chi ha un boxer pezzato può giustamente vederlo riconosciuto come tale e correttamente descritto nella catalogazione del manto del suo certificato genealogico.

• Ma le lotte contro le tradizionali discriminazioni, che danneggiano bianchi e pezzati non sono ancora finite.• Esclusi dalle mostre di bellezza in quanto fuori standard, sono esclusi anche dalla riproduzione sulla base di fumose e mai dimostrate

credenze, a detta delle quali il colore bianco penalizzerebbe la salute della razza.• E’ questo l’ultimo fronte aperto della guerra pro-bianco che da anni conduce Stefano Bartolini e non c’è dubbio che sarà spazzato via

anche quest’ultimo intralcio, retaggio di ignoranza e di una cinofilia orientata al profitto anziché alla conoscenza della razza.• Seguono, per gentile concessione dell’allevamento di Casa Bartolini, foto, allegati scientifici e rassegna stampa.

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Stefano Bartolini Cucciolate miste di Casa Bartolini

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Poldo di Casa Bartolini Giada di Casa Bartolini

I bianchi sono esclusi dalle mostre di bellezza. Al vedere certi soggetti, ci si chiede “perché?”.

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La statua c’è..

Soggetti tigrati e bianchi di Casa Bartolini.Attenzione a non confondere il bianco statuario con la statua vera!

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Ma in principio..Storici allevatori di boxer: come si può notare, i boxer sono quasi tutti bianchi

Bosko e Don Juan: un pezzato e un bianco progenitori della razza

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Cuccioli tigrati e bianchi di Leonardo per Camilla di Casa Bartolini. Un tempo nascosti come figli malriusciti, oggi possiamo dire che anche i Campioni fanno figli bianchi.

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Divieto di riproduzione

Un soggetto bianco e i suoi figli tutti colorati.