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Neoplasie cutanee
Prof C. Feliciani
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Università Cattolica del Sacro Cuore - Roma CLINICA DERMATOLOGICA
(Direttore: Prof. P. Amerio)
TUMORI EPITELIALI BENIGNI• Verruca o cheratosi seborroica
• Cheratoacantoma
• Acantoma a cellule chiare di Degos
• Acantoma fissurato
• Discheratoma verrucoso di Szymanski (acantoma discheratosico)
• Cisti di origine epidermica: – cisti epidermoide
– cisti trichilemmale (cisti pilare)
– milio
– steatocistomi multipli (cisti sebacee)
– cisti dermoidi
TUMORI EPITELIALI BENIGNICHERATOSI SEBORROICA
• Età adulta; • Clinica:
– localizzazione preferenziale: zone seborroiche del volto e del tronco.
– Lesioni ipercheratosiche ben delimitate costituite da squame giallo-brunastre untose a superficie irregolare e fissurata. Talvolta sono intensamente pigmentate e possono assumere aspetto moriforme o peduncolato
– Numero e dimensioni variabili • Diagnosi differenziale
– epiteliomi
– melanoma– nevi
Cheratosi seborroiche
CONDRODERMATITE DELL’ORECCHIO
Fibromi penduli
TUMORI EPITELIALI BENIGNICHERATOACANTOMA
• Neoformazione nodulare esofitica a rapida insorgenza con tendeza alla regressione spontanea
• Età adulta• Clinica:
– Localizzazione (volto, dorso delle mani) – Generalmente singolo, raramente multiplo– Nodulo cupoliforme, di colorito ciano-eritematoso o
della cute normale, duro, mobile su piani profondi con un cratere centrale occupato da sostanza cornea; la lesione dopo una fase evolutiva di 2-4 mesi, regredisce lasciando una cicatrice irregolare
• Diagnosi differenziale– epiteliomi
PRECANCEROSI CUTANEELesioni cutanee che, nel corso del loro sviluppo,
possono evolvere in tumori maligni. Si dividono in:
FacoltativeFacoltativeLupus vulgarisRadiodermitiCheiliti cronicheCicatrici da ustioneUlcere cronicheErythematodes (LED)Lichen sclero- atrofico
Nevo sebaceo di Jadasson
Obbligate::
Xeroderma pigmentoso
Cheratosi attinica
Leucoplachia - Eritroplachia
Epidermodisplasia verruciforme
CHERATOSI ATTINICA
• EFFETTO LOCALIZZATO
DEL DANNO ATTINICO
RIPETUTO CONTINUATIVO
IN SEDI FOTOESPOSTE
GENE p53MUTATO
ESPANSIONE CLONALE
APOPTOSI
MUTAZIONI
RIPARATE
LEUCOPLACHIA• PRECANCEROSI DELLE MUCOSE
– ORALE– GENITALI
ERITROPLASIA IN CASO DI LESIONI ERITEMATOSE
• CONSEGUENTE A: – FUMO– DIETA PICCANTE
– “TRAUMATISMI” CONTINUATI
• MACCHIA BIANCASTRA DURA ED INFILTRATA AL TATTO
STRATO BASALE o GERMINATIVO
melanocita
C Langerhans
Linfocita T
C Merkel
Carcinomi baso o spinocellulari Linfomi cutanei
melanomi
istiocitosi
Carcinoma di Merkel
S Kaposi
TUMORI EPITELIALI MALIGNI
• EPITELIOMI INTRAEPIDERMICI
Morbo di Bowen
Eritroplasia di Queyrat
Morbo di Paget
• EPITELIOMI AD INVASIVITA' DERMICA
Epitelioma basocellulare
Epitelioma spinocellulare
CARCINOMA INTRAEPIDERMICOMORBO DI BOWEN
• Età adulta• Cute fotoesposta (UV), arsenico• Clinica:
– all'inizio piccola chiazza di colorito rosa scuro, a limiti ben definiti, con superficie irregolarmente ipercheratosica successivamente la lesione tende ad estendersi divenendo nummulare o policiclica e lievemente rilevata
• Istologia: – acantosi, poichilocitosi, poichilocarinosi e discheratosi
• D.D.: – eczema cronico– psoriasi– epitelioma basocellulare superficiale
CARCINOMA INTRAEPIDERMICO
ERITROPLASIA DI QUEYRAT• Localizzazione:
– glande o foglietto interno del prepuzio (soggetti non circoncisi)
• Clinica: – placca rossa lucente, a limiti ben definiti, di aspetto
vellutato
• Evoluzione: lenta verso epitelioma spinocellulare• L’eritroplasia può svilupparsi anche su altre
mucose: orale, vulvare, uretrale e congiuntivale • Istologia: sovrapponibile a quella della malattia di
Bowen
CARCINOMA INTRAEPIDERMICO
MORBO DI PAGET Paget mammario • Donne in menopausa, si associa ad un carcinoma della
mammella• Clinica: ragade essudante del capezzolo, chiazza
eritemato-desquamativa ben delimitata, in alcuni punti erosa a localizzazione unilaterale, può evolvere fino alla distruzione del capezzolo
Paget extramammario • Donne e uomini,
• interessa zone provviste di ghiandole sudoripare apocrine: (genitale, perineale, perianale ed ascellare)
• Clinica: chiazze eritemato- essudative ben delimitate a lenta estensione periferica
CARCINOMA BASOCELLULARE
• Tumore epiteliale a lenta evoluzione, a malignità locale, costituito da cellule simili a quelle dello strato basale dell'epidermide e dell'epitelio degli annessi
• Età: generalmente dopo i 40 anni; talvolta in soggetti giovani (Xeroderma pigmentoso, S. di Gorlin)
• Localizzazioni: 2/3 sup. del volto, arti superiori, tronco con risparmio delle mucose
• Fattori favorenti: fototipo, fotoesposizione cronica, arsenico, radiazioni ionizzanti ecc.
• Frequenza: 50% dei tumori cutanei
CARCINOMA BASOCELLULARE
varietà cliniche• Nodulare (cistico)
• Piano-cicatriziale (sclerodermiforme)
• Superficiale : Pagetoide ed Eritematoso
• Ulcus rodens
• Terebrante
• Pigmentato
Carcinoma pigmentato
melanoma
CARCINOMA BASOCELLULARE
ISTOLOGIA• Il C.B. insorge dalle cellule immature pluripotenziali delle
strutture epiteliali degli annessi
• Due aspetti istologici:
– Tipo compatto, costituito da ammassi cellulari densi
dai bordi netti
– Tipo reticolare, formato da fini cordoni cellulari che a
tratti si anastomizzano
• In entrambe le forme istologiche le cellule periferiche sono
cilindriche e disposte a palizzata, mentre quelle centrali sono
poliedriche, disposte in modo disordinato
CARCINOMA SPINOCELLULARE
• Epitelioma che trae origine dalle cellule basali dell’epidermide ma che istologicamente assomiglia a cellule spinose
• Più aggressivo del basocellulare metastatizza e recidiva con più facilità
• evolve generalmente da– cheratosi attiniche– radiodermiti– cicatrici da ustioni
• FORME CLINICHE–NODULARE–NODULO-ULCERATIVO
–VEGETANTE
–VERRUCOSO
–SUPERFICIALE
–CORNO CUTANEO
CARCINOMA SPINOCELLULARE
ALTRI CARCINOMI CUTANEI
EPITELIOMA INTERMEDIO (con aspetti tra lo spino ed il basocellulare)
EPITELIOMA MISTO (con aspetti sia baso che spinocellulari)
EPITELIOMA SEBACEO (dall’epitelio che circonda le gh. Sebacee)
EPITELIOMA SUDORIPARO (dall’epitelio delle gh. Sudoripare)
CARCINOMA ERISIPELATOIDE (origina da un Ca. mammario o rettale)
Carcinoma a cc di Merkel
Diagnosi e Terapia
• DIAGNOSI– CLINICA
– ISTOLOGICA
• TERAPIA– CHIRURGICA
– CHEMIOTERAPIA– RADIOTERAPIA– INTERFERONE
NEVI
• TUMORI BENIGNI CONSEGUENTI
AD ANOMALIE DI SVILUPPO
(DISPLASIE EMBRIONALI)
• I NEVI MELANOCITARI HANNO
INSORGENZA PRECOCE (alla nascita
o nei primi mesi di vita) O TARDIVA
(possono comparire fino ai 40 anni
circa)
NEVI NON NEVOCELLULARI– VERRUCOSO– COMEDONICO– PELOSO– SEBACEO– CONNETTIVALE– VASCOLARI
• ANGIOMI– STELLATO– PIANO– TUBEROSO– ANEMICO
• LINFANGIOMI
NEVI MELANOCITARI(di origine melanocitaria)
N. PIGMENTARIO PIANOEFELIDILENTIGO SENILE
LENTIGINEMACCHIA MONGOLICANEVI GIUNZIONALINEVI COMPOSTINEVO DI SPITZNEVI CONGENITIN. ACROMICON. BLU
MELANINA MELANOCITI
Nevo melanocitario
Nevo melanocitario congenito
Nevo congenito peloso
Area trattata con dermoabrasione
Nevo sebaceo
Nevo lineare
Nevo spilus
Nevo di Sutton
Nevo moriforme
Nevo moriforme
I NEVI “A RISCHIO”• NEVI CONGENITI (1% di evoluzione in melanoma)
• NEVI DISPLASTICI• NEVI ALLE GAMBE NELLE DONNE• NEVI AL TRONCO NELL’UOMO• LENTIGINI DA USTIONI SOLARI• NEVI CHE MOSTRANO
– A simmetria– B ordi irregolari– C olore modificato– D imensioni– E voluzione
Fattori di rischio per melanoma• Numero dei nevi
elevato• Ustioni solari• Esposizione solare a
“week-end”• Fototipo
• TUMORE ALTAMENTE MALIGNO DEI MELANOCITI CHE TRAE ORIGINE DA NEVI PREESISTENTI O “EX NOVO”
• DISTINGUIAMO– Melanoma a diffusione superficiale (70%)– Melanoma nodulare (15%)– Melanosi di Dubreuilh (5%)– Melanoma acrale (10%)
• METASTASI (70% dei casi)– cutanee– linfonodali– ematiche
• SOPRAVVIVENZA (dipende dalla profondità del melanoma primario)
MELANOMA
Melanoma: Classificazione Clinica• Melanoma in situ• Lentigo maligna• Melanoma a diffusione superficiale• Melanoma Nodulare• Melanoma acrolentiginoso• Melanoma della mucosa• Altre:
– Amelanotico– Verruciforme– Polipoide– Sarcomatoide– Nevo blu maligno– Desmoplasico
SOPRAVVIVENZA a 5 anni nel
<0.76 mm93.2%
0.76-1.69 mm85.6%
1.70-3.60 mm59.8%
>3.60 mm 33.3%
Breslow
TNM del melanoma
LINFOMI CUTANEI• BENIGNI
– PSEUDOLINFOMA (in seguito a punture di insetti)
• MALIGNI– MICOSI FUNGOIDE– LINFOMI PRIMITIVI CUTANEI
• a cellule T• a cellule B
– LINFOMI SECONDARI• Linfoma linfocitico• Linfoma centrocitico• Linfoma centroblastico• Linfoma centroblastico-centrocitico• Linfoma linfoblastico• Linfoma immunoblastico• Plasmocitoma• Immunocitoma
CLASSIFICAZIONE DEI LINFOMI CUTANEILINFOMI CUTANEI PRIMITIVI A CELLULE T
CTCL INDOLENTI CTCL A LARGECELLULE CD30+
CTCL AGGRESSIVI CTCL PROVVISORI
MICOSI FUNGOIDE IMMUNOBLASTICO SINDROME DISEZARY
‘GRANULOMATOUSSLACK SKIN’
MF/ MUCINOSI FOLLICOLARE PLEOMORFICO A LARGHECELLULE CD30-IMMUNOBLASTICO
PLEOMORFICO AMEDIE/ PICCOLECELLULE
RETICULOSI PAGETOIDE ANAPLASTICO A LARGHECELLULE CD30-PLEOMORFICO
LINFOMA ACELLULE T TIPOPANNICULITESOTTOCUTANEA
PAPULOSILINFOMATOIDE
LINFOMI CUTANEI PRIMITIVI A CELLULE B
CBCL INDOLENTI CBCL INTERMEDI CBCL PROVVISORI
LINFOMA A GRANDI CELLUEDELLA GAMBA
LINFOMA A GRANDI CELLULE BINTRAVASCOLARE
LINFOMA A GRANDICELLULE BINTRAVASCOLARE
IMMUNOCITOMA/ LINFOMA BDELLA ZONA MARGINALE
PLASMACITOMA
METODICHE STANDARD ( 1° LIVELLO)
• 1 ESAME ISTOLOGICO Colorazione con Ematossilina Eosina - Pas - Giemsa
• 2 ANALISI IMMUNOISTOCHIMICA – - tipizzazione dell’infiltrato cutaneo– - valutazione delle monclonalità delle catene
leggere delle Ig– - identificazione dei sottotipi
INDAGINI DI 2° LIVELLO
• 1 ANALISI MOLECOLARE (PCR,
Southern blot)
– - valutazione del riarrangiamento clonale T-cell
receptor e delle catene pesanti delle
Immunoglobuline
– - valutazione dell’espressione di oncogeni specifici
(bcl-1/2, c-myc)
RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DEL TCR
VαVβ
MICOSI FUNGOIDE
• LINFOMA CUTANEO PIU’ FREQUENTE
• EVOLUZIONE INIZIALE MOLTO LENTA– FASE PREMICOSICA con lesioni
simileczematose o da Parapsoriasi a grandi chiazze
– FASE TUMORALE con formazioni nodulari estese e diffuse e con interessamento secondario di linfonodi, organi interni ed eventuale presenza di cellule atipiche nel sangue (S. SEZARY)
ISTIOCITOSI• BENIGNE
– SARCOIDOSI
– XANTOGRANULOMA GIOVANILE
• MALIGNE– LEUCEMIA MONOCITICA
– LEUCEMIA ISTIOCITICA
– ISTIOCITOSI LANGERHANS
– ISTIOCITOSI NON LANGERHANS
ISTIOCITOSI LANGERHANS E NON LANGERHANS
• LANGERHANS
• NON LANGERHANS
ISTIOCITOSI A CELLULE DI LANGERHANS (ICL)
• IN PASSATO ANCHE DEFINITE COME ISTIOCITOSI X, COMPRENDONO:
• 1) SINDROME DI LETTER-SIWE;
• 2) SINDROME DI HAND-SCHULLER-CHRISTIAN;
• 3) GRANULOME EOSINOFILO;
• 4) MALATTIA DI HASHIMOTO-PRITZKER
XANTHOGRANULOMA GIOVANILE• E’ la forma più frequente di istiocitosi a cellule non
langerhans• In genere compare compare prima di 1 anno di vita ,
talvolta presente alla nascita. Gli adulti, raramente, sono interessati.
• La prognosi è buona e le lesioni scompaiono spontaneamente in 3-6 anni
ISTIOCITOSI GENERALIZZATA ERUTTIVA (IEG)
• Rarissima, interessa tutte le età• Gettate successive di numerose
papule, rotondeod ovali, 3-10 mm, rosso-blu o rosso-bruno, localizzate prevalentemente al viso, tronco ed alla parte prossimale degli arti.
• Le gettate eruttive possono avvenire in alcuni anni. Lentamente la malattia regredisce
ISTIOCITOSI BENIGNA CEFALICA (IBC)
• Rarissima , età 5 mesi-3anni
• Macule o papule piatte, 2-5 mm, di colore variabile dal giallastro al rosso-bruno, tendenti a confluire.
• Numero: da 2 a più di 100
• localizzazioni: viso e la testa, raramente gli arti
• Regressione spontanea
MASTOCITOSI Condizione caratterizzata da
iperplasia delle Mastcellule in:
• midollo osseo
• fegato
• milza
• linfonodi
• tratto gastrointestinale
• cute
MASTOCITOSI• Età d’insorgenza: qualsiasi età
• Frequenza: 1/2000 visite• Le manifestazioni sono dovute ad
una aumentata produzione dei mediatori di Mastcellule (istamina,
prostaglandina D2, proteasi neutre, idrolasi
acide ed eparina), che inducono effetti sia nel sito di produzione che a distanza
MASTOCITOSICLASSIFICAZIONE
I gruppo: (indolente)•Sincope
•Manifestazioni cutanee•Ulcere gastriche•Malassorbimento•Aggregati di Mastcellule nel midollo osseo•Manifestazioni scheletriche•Epatosplenomegalia•Linfoadenopatia
Le forme del I gruppo godono di prognosi favorevole e trattamentosoddisfacente
MASTOCITOSICLASSIFICAZIONE
II gruppo: Disordini ematologici•Mieloproliferativi•MielodisplasticiPrognosi dipendente dal disordine ematologico
III gruppo: Aggressiva•Mastocitosi linfoadenopaticaprognosi meno favorevole
IV gruppo: Rara•Leucemia mastociticaFulminante con mastocellule immature
MASTOCITOSI CUTANEE
• ORTICARIA PIGMENTOSA
• MASTOCITOMA SOLITARIO
• MASTOCITOSI CUTANEA DIFFUSA
• MASTOCITOSI BOLLOSA
• TELEANGECTASIA MACULARIS ERUPTIVA PERSTANS
• MASTOCITOSI XANTELASMOIDEA (IN CHIAZZA)
MASTOCITOSIORTICARIA PIGMENTOSA
• Più frequente
• Bambini -Adulti• Macule o Maculo-Papule lisce
• Dimensioni: 1 mm a più di 1 cm di diametro• Colore: rosso violaceo (melanzana) al bruno
• Numero delle lesioni: > 10 a diverse centinaia• Localizzazione: Tronco (+++), Arti (++), Estremità
cefalica (+)
• Prurito (temperatura, sfregamento, alcool)• Segno di Darier (+)
MASTOCITOMA SOLITARIO
• Bambini• Compare prima del
VI mese di vita• Nodulo unico di
aspetto tumorale• Colorito giallo-rosa• Darier negativo• Regressione
spontanea
MASTOCITOSI CUTANEA DIFFUSA
• Rara
• Infiltrazione diffusa di tutta la superficie cutanea che appare ispessita
• Bambini prima dei 3 anni
• Colorito giallo brunastro
MASTOCITOSI BOLLOSA
• Bambini (+++)
• Può associarsi all’Orticaria Pigmentosa o alla Mastocitosi Diffusa
• Bolle sierose, siero-emorragiche
• Talvolta le bolle sono presenti alla nascita (d.d. con malattie bollose neonatali)
SARCOMA DI KAPOSITUMORE DELL’ENDOTELIO VASCOLARE
INDOTTO DA UNA INFEZIONE DA HSV8• Classico (mediterraneo)
– macchie rosso-bluastre sulla porzione distale delle gambe che scuriscono progressivamente, interessamento gastrointestinale asintomatico nel 90% dei casi
• Endemico (africano)– nodulare: decorso clinico simile al Classico– florido: lesioni nodulari che si estendono al derma, sottocute,
muscoli e ossa– infiltrativo: decorso clinico più aggressivo– linfadenopatico: nei bambini e giovani adulti, lesioni
confinate soprattutto ai linfonodi• In immunocompromessi
– iatrogenico (immunodepressori) o associato a HIV:decorso clinico simile al classico
Metastasi cutanee: localizzazione cutanea secondaria di tumore primitivo viscerale
Mammella (69%)
Polmone (25%)
Colon (20%)
Melanoma (13%)Rene Stomacopancreas