universitÀ degli studi di udine facoltÀ di scienze della...

50
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Multimediali GUIDE PER UTENTI NELLE PIATTAFORME SOCIALI DI APPRENDIMENTO: IL CASO STUDIO DI LearnWeb2.0 Relatrice: Laureando: Dott.ssa Maria Bortoluzzi Francesco di Crescenzo ANNO ACCADEMICO 2012/2013

Upload: others

Post on 17-Jun-2020

2 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE

FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE

Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Multimediali

GUIDE PER UTENTI NELLE PIATTAFORME SOCIALI DI

APPRENDIMENTO:

IL CASO STUDIO DI LearnWeb2.0

Relatrice: Laureando:

Dott.ssa Maria Bortoluzzi Francesco di Crescenzo

ANNO ACCADEMICO 2012/2013

Page 2: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Abstract

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Abstract

The following dissertation aims to identify what type of user guide is more suitable

for users of the social platform LearnWeb2.0. In the first chapter, I will look at the

history that led to the creation of social platforms and how students get together

virtually in study groups. I will also introduce the concept of “e-learning” and a

discussion of the literature related to this field will follow, then I will discuss some

of the social platforms that are used for e-learning.

The second chapter is devoted entirely to LearnWeb2.0: I’ll see how it is designed

and for what purposes, what are its functionalities; then the technical specificity of

this platform will be outlined and the software used for LearnWeb2.0 and for its

implementations will be discussed. At the end of this chapter, I will describe some

of the main features of the platform.

The third and final chapter will discuss the characteristics of an efficient user guide

and which is more suitable for LearnWeb2.0. As far as this topic is concerned, there

is the need for further research since the field is very wide. Common aspects for an

efficient and easy-to-use user guide will be identified.

Page 3: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

3

Page 4: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Indice

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Indice Pag.

1. Le piattaforme sociali per l’apprendimento 5

1.1 La formazione a distanza 6

1.2 L’e-learning 8

1.3 E-learning e piattaforme 9

1.4 Esempi di piattaforme e-learning 12

1.5 Conclusioni 14

2. LearnWeb2.0 15

2.1 Com’è progettato 16

2.2 l’interfaccia utente 21

2.3 Esempi di funzionalità 24

2.4 Conclusioni 31

3. User guides 33

3.1 La guida video 35

3.2 Passi per creare una video guida 36

3.3 La guida scritta 38

3.4 La guida in linea (on line help) 40

3.4 Video guida per LearnWeb2.0 41

3.5 Conclusioni 43

4. Conclusioni 44

Riferimenti bibliografici 46

Webliografia 48

Ringraziamenti 50

Page 5: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

5

Capitolo Primo

Le piattaforme sociali per l’apprendimento

Introduzione

In questi ultimi anni, la tecnologia ha subito un grande sviluppo, trovando un largo

impiego nelle attività produttive e commerciali ma soprattutto in quelle della

comunicazione e della formazione. In questo contesto gioca un ruolo fondamentale

la possibilità di condividere contenuti, risorse, che possono essere adoperati in

progetti didattici tramite metodi di insegnamento e apprendimento a distanza con

una collaborazione tra insegnante e studente. Didattica a distanza è il termine che

comunemente è usato per indicare un insegnamento asincrono e cioè una situazione

di relazione formativa in cui i soggetti comunicano da luoghi diversi in tempi

diversi. È il modello dei corsi on line: la caratteristica principale è la mancanza delle

rigidità fissate dal tempo e dagli spazi fisici all’interno dei quali avviene l’istruzione

(Cavalli e Lorenzi, 2000:1).

L’aumento incessante dell’utilizzo di internet dunque, produce la corsa alla

realizzazione di nuove tecnologie modificando in maniera rapida e assidua il modo

di lavorare delle persone, investendo il modo di comunicare e portando ad un

annullamento della distanza (Fraccavento, 2002:1). Verrà quindi introdotto il

concetto di e-learning con un riassunto della sua nascita per poi focalizzare

l’attenzione all’implementazione di quest’ultimo nelle piattaforme sociali.

Page 6: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

6

1.1 La formazione a distanza

Già verso la fine del 1800, Università e istituzioni iniziarono a distribuire materiale

didattico a distanza attraverso la posta ordinaria, raggiungendo così molteplici

soggetti distribuiti in diverse aree geografiche. Fu propria allora che nacque la

formazione a distanza (FAD) di prima generazione, pensata per coloro che non

potevano seguire in modo tradizionale le lezioni, ossia con un docente che trasmette

informazioni a un gruppo di allievi che, situati in un’aula, interagiscono in maniera

diretta. Gli elementi per definire una FAD sono quelli indicati da Desmond Keegan

(1986), anche se appaiono non del tutto adeguati alla luce delle nuove applicazioni:

Docente e discente sono separati durante tutta la durata del processo

formativo.

Intervento di una organizzazione educativa sia nella progettazione e

preparazione dei materiali che nella fornitura allo studente dei servizi di

supporto.

Uso di mezzi come stampa, radio, televisione, audio/video registratori,

computer, per unire insegnante e allievo e per sviluppare il contenuto del

corso.

La disponibilità di comunicazioni a doppio binario, cosicché lo studente

possa beneficiare del dialogo o iniziarlo.

Assenza quasi permanente del gruppo degli allievi per tutta la durata del

processo di apprendimento. Quest’ultimo aspetto tuttavia è stato modificato

dallo sviluppo tecnologico che rende possibile la realizzazione di gruppi

virtuali di apprendimento (Tellia, 2004:11).

Lo sviluppo della FAD può essere articolato in tre generazioni:

1. FAD di prima generazione: si basa sulla corrispondenza scritta e cioè la

comunicazione tramite il sistema postale. La diffusione di questa modalità

Page 7: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

7

di apprendimento inoltre è incoraggiata dallo sviluppo, nella prima metà

dell’Ottocento, delle vie di trasporto, marittimo, ferroviario e stradale.

Il primo corso per corrispondenza è stato creato da Isaac Pitman, nonché

inventore della stenografia (scrivere con segni, abbreviazioni e simboli per

rappresentare parole, suoni, frasi), che spedì a privati il materiale per

imparare il suo metodo di scrittura.

Nei materiali cartacei inviati agli studenti vi erano dispense teoriche e test

da svolgere al termine dello studio. Questi test venivano poi rispediti al

mittente il quale valutava l’operato e decideva se rilasciare o meno l’attestato

di partecipazione. Si trattava quindi di uno studio senza comunicazione

diretta tra insegnante e allievo.

La FAD di prima generazione continua, tra successi e insuccessi, fino ai

primi del Novecento, anni nei quali inizia ad imporsi un nuovo media, la

radio. Quest’ultima permetterà di sostituire i supporti cartacei e di

velocizzare la trasmissione delle lezioni ma, tuttavia, presenterà ancora un

grande svantaggio: la mancanza di comunicazione tra i discenti (Romano,

2007:10).

2. FAD di seconda generazione: il media principiale per la FAD di seconda

generazione è la televisione. È durante gli anni Sessanta e Settanta che

l’istruzione a distanza riesce ad imporsi soprattutto grazie alla televisione

che, con supporti audiovisivi, riesce a coinvolgere maggiormente lo studente

il quale riesce ad avere un maggiore profitto nell’apprendimento. La FAD di

seconda generazione subisce una nuova evoluzione con la nascita del VHS.

Le videocassette permettono agli studenti di registrare le lezioni video e

gestirsi meglio con i tempi e i metodi di studio. La FAD di seconda

generazione rimane però ancora troppo simile a quella di prima generazione.

I cambiamenti sono perlopiù di carattere tecnologico e non pratico in quanto

si tratta ancora di una comunicazione non diretta poiché lo studente risulta

Page 8: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

8

ancora solo. Presenta, magari, qualche libertà in più, per i tempi e i metodi,

ma il problema principale è ancora presente (Romano, 2007:11).

3. FAD di terza generazione: l’avvento del digitale caratterizza la formazione

a distanza di terza generazione. Quest’ultima ha un vissuto storico piuttosto

recente e si può dividere in due parti. Da un lato troviamo dei supporti

chiamati off line come floppy disk, CD-ROM, videodischi che memorizzano

i materiali di supporto ai corsi. Dall’altro lato invece troviamo la

metodologia dell’on line caratterizzata dalla diffusione e dall’uso intensivo

del World Wide Web. È proprio grazie a internet che per la prima volta gli

studenti possono riunirsi virtualmente in gruppi di studio; l’apprendimento

e la comunicazione iniziano ad assumere l’identità di un processo sociale e

creano i presupposti per dare centralità al discente (Romano, 2007:12).

1.2 L’e-learning

Grazie al rapido sviluppo di internet e delle tecnologie digitali, il web è diventato

un potente strumento per l’apprendimento e l’insegnamento a distanza: secondo

Kahn, che all’epoca era una delle voci più autorevoli del web, la rete è un “medium

globale, interattivo, dinamico, economico e democratico” (Khan, 1997). Internet

consente di sviluppare sistemi formativi basati sulle esigenze dello studente.

Dare una definizione univoca di e-learning è molto difficile in quanto la complessità

e le varianti che caratterizzano le esperienze sviluppate per fornire e-learning fanno

sì che non ci si possa focalizzare su una descrizione condivisa.

Nel 2004 l’osservatorio ANEE (Associazione Nazionale dell’Editoria Elettronica)

ha condotto un’indagine di mercato con lo scopo di dare una definizione esaustiva

di e-learning; analizzando le riposte si è giunti alla seguente definizione:

“L’e-learning è una metodologia di insegnamento e apprendimento che coinvolge

sia il prodotto sia il processo formativo. Per prodotto formativo si intende ogni

Page 9: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

9

tipologia di materiale o contenuto messo a disposizione in formato digitale

attraverso supporti informatici o di rete. Per processo formativo si intende invece la

gestione nell’intero iter didattico che coinvolge gli aspetti di erogazione, fruizione,

interazione, valutazione. In questa dimensione il vero valore aggiunto dell’e-

learning emerge nei servizi di assistenza e tutorship, nelle modalità di interazione

sincrone e asincrone, di condivisione e collaborazione a livello di community”

(Osservatorio ANEE, 2004:12).

Tra le varie definizioni di e-learning quelle che più risultano esaustive sono quella

di Khan: “l’e-learning può essere visto come un nuovo approccio che, sfruttando le

proprietà delle tecnologie digitali e utilizzando materiali didattici predisposti per

ambienti di apprendimento aperti, flessibili e distribuiti, consente l’erogazione di

ambienti di apprendimento ben progettati, incentrati sullo studente, interattivi e di

facile uso per tutti” (Khan, 2004:17); seguita da quella di Ranieri (2005): “Insieme

di metodologie e tecnologie che consentono di attuare percorsi di formazione a

distanza, avvalendosi prevalentemente, anche se non esclusivamente, della rete”.

1.3 E-learning e piattaforme

L’e-learning di tipo tradizionale è stato, finora, erogato secondo schemi rigidi per i

quali le tecnologie e le applicazioni software e hardware sono state organizzate in

“piattaforme”. Oggi questi sistemi sono diventati obsoleti e il futuro dell’e-learning

si è allontanato sempre più da quest’ultimi con il fine di migliorare l’apprendimento

a distanza. Le piattaforme per e-learning sono organizzate principalmente in tre

componenti:

Il Learning Management System (LMS), il Learning Content Management System

(LCMS) e i tools di distribuzione dei contenuti formativi e di interazione offerti agli

utenti (Romano, 2007:19).

Negli LMS sono integrati tutti gli aspetti che riguardano la gestione delle attività per

l’insegnamento on line; negli LCMS invece sono concentrati i servizi per la gestione

Page 10: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

10

dei contenuti. I tools sono l’insieme di quei servizi che permettono di gestire i

processi di insegnamento e interazione fra gli utenti.

Alla base di una corretta progettazione di una piattaforma e-learning, che abbia cioè

funzionalità necessarie per il nuovo apprendimento e come obiettivo primario lo

sviluppo dello studente, vi sono tre elementi fondamentali come riportato dalla

seguente figura 1.1 (Frungito, 2002:196):

Figura 1.1

Infrastruttura: la struttura hardware e software che permette il

funzionamento dei servizi. Si tratta di reti internet, database, linguaggi di

sviluppo e protocolli di comunicazione audio-video.

Contenuti: materiali formativi dei corsi, che possono essere e-book e

laboratori on-line. I materiali didattici possono essere dei documenti di testo,

audio, video ecc.

Servizi: rappresentano le funzionalità che permettono di tenere traccia delle

attività, gli strumenti di verifica della preparazione dell’allievo, la gestione

dei corsi, la collaborazione fra docente e studenti.

L’unione fra le varie funzionalità e dei tools dà origine ad un sistema chiamato

Learning Delivery Environment (LDE) che rappresenta lo schema fondamentale al

quale fanno riferimento tutte le piattaforme per la formazione a distanza.

In un LDE si possono individuare:

Un’area di management e tracking delle attività, che si occupa di monitorare

gli studenti e gestire le loro attività.

Page 11: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

11

Un’area che contiene i servizi per la gestione dei contenuti, a partire dalla

loro creazione fino alla distribuzione e manutenzione di questi ultimi.

Un’area legata all’infrastruttura e alla risoluzione delle problematiche

tecnologiche a supporto dei servizi sopra citati (Romano, 2007:20).

Inizialmente queste piattaforme erano particolarmente difficili da usare, sia per gli

studenti che per i docenti, poiché erano poco “user-friendly” e troppo complesse.

Grazie alle nuove tecnologie però, stanno diventando sempre più facili da utilizzare

e intuibili; i docenti possono gestire la pubblicazione dei contenuti didattici delle

lezioni direttamente dal proprio PC, in modo flessibile e autosufficiente, con la

possibilità, inoltre, di comprendere meglio le potenzialità del sistema e di adeguare

di conseguenza le sue forme di comunicazione. La piattaforma e-learning, oltre alle

attività di servizio, deve essere in grado di gestire un numero elevato di funzioni

diverse, tutte riconducibili a eventi sincroni e asincroni. Appartengono alla prima

categoria l’aula virtuale e la conferenza virtuale. Ambedue gli strumenti consentono

l’interazione di ogni partecipante ad un evento in diretta: maggiore interazione per

un numero minore di partecipanti per l’aula virtuale, minore interazione per un

numero maggiore di partecipanti per la conferenza virtuale. Gli eventi sincroni

hanno come condizione necessaria che l’utente sia collegato nell’orario prestabilito

se vuole interagire con i relatori. La piattaforma potrà gestire anche eventi non in

tempo reale bensì “asincroni” a cui l’utente può collegarsi in qualsiasi momento. A

questa categoria appartengono le lezioni on line che consentono all’utente di

accedere dal proprio PC a tutto il materiale didattico preparato dai docenti (Fusero,

2004:4).

Analizziamo in dettaglio le funzionalità degli strumenti citati in precedenza:

Aula virtuale: consiste nella possibilità di collegarsi ad un orario stabilito ad una

lezione o ad una revisione che il docente svolge in tempo reale. Il docente si serve

Page 12: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

12

di supporti di immagini, testo, video ecc. che può commentare in audio. Gli utenti

seguono in diretta l’audio del docente, ne condividono la scrivania (quindi sul loro

computer appaiono le immagini, i testi e gli eventuali appunti che il docente sta

utilizzando), e possono intervenire nella lezione per fare domande (sempre in audio)

chiedendo preventivamente l’accesso al docente. Queste funzioni possono essere

arricchite da moltissimi altri accessori a seconda della personalizzazione dell’utente

(tavoletta grafica condivisa, indice di gradimento, segnalazione di argomenti poco

chiari, web cam ecc.). L’aula virtuale può quindi essere particolarmente interattiva

avvicinando molto il docente agli utenti (Fusero, 2004:5).

Conferenza virtuale: in presenza di eventi di particolare importanza scientifica

(conferenze, convegni, visite guidate…) la piattaforma consente di seguire in diretta

l’evento. L’utente condividerà la scrivania del computer con il relatore, ne seguirà

l’audio e il video. Il livello di interazione sarà ridotto per consentire uno svolgimento

fluido dell’evento (Fusero, 2004:5).

Lezione on line: consiste nella possibilità di poter accedere ai materiali didattici

preparati ad hoc dai docenti. L’utente può collegarsi al computer quando lo desidera

(senza essere legato ad un orario prestabilito come nei precedenti eventi sincroni).

Le lezioni on line possono essere messe in rete come supporto alla didattica

tradizionale oppure costituire veri e propri corsi on line (Fusero, 2004:5).

1.4 Esempi di piattaforme e-learning

Il panorama delle piattaforme e-learning, come detto in precedenza, ha affrontato

una grande evoluzione nel corso degli ultimi anni. Molte società hanno focalizzato

il loro interesse verso sistemi sempre più evoluti che offrono utilità e funzioni

orientate alla formazione del singolo e del gruppo, permettendo un’interazione tra

Page 13: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

13

insegnanti/discenti con la possibilità di gestire i contenuti e aggiungere con facilità

materiali per il corso.

Tra le molte piattaforme esistenti, ne verranno elencate sono alcune open source

(con open source si intende che il codice sorgente della piattaforma è modificabile

dagli sviluppatori), che hanno la caratteristica di avere una più ampia libertà di

azione e un costo di implementazione minore rispetto a quelle commerciali.

Moodle: acronimo di Modular Object-Oriented Dynamic Learning

Environment, è una piattaforma (LMS) progettata per aiutare gli insegnanti

e gli educatori a creare e gestire corsi on line con ampie possibilità di

interazione tra studenti e docente. Offre varie funzionalità come forum, chat,

gestione dei contenuti, blog, quiz e glossario.

Docebo: è un sistema open source per l’e-learning (LMS e LCMS) utilizzato

nelle più grandi organizzazioni e Università. Il sistema, rilasciato in 12

lingue, è composto da 53 funzioni tra cui forum, wiki, project manager

ecc.… ed è configurabile per adattarsi al modello didattico desiderato.

Atutor: è un LCMS in cui gli insegnanti possono assemblare, impacchettare

e distribuire contenuti didattici del web. Si possono inoltre importare

pacchetti già esistenti e condurre lo specifico corso on line.

Claroline: è una piattaforma collaborativa di e-learning che permette a

centinaia di organizzazioni in tutto il mondo (scuole, aziende, Università,

assicurazioni…) di creare e gestire corsi e spazi di collaborazione sul web.

EifFE-L: è una piattaforma open source per la formazione a distanza, un

LMS che permette a docenti esperti e non esperti di tecnologia di usare il

web per svolgere la propria attività didattica.

LearnWeb2.0: si tratta di un sistema di condivisione e ricerca collaborativa

sviluppata dal Centro di Ricerca L3S di Hannover che approfondiremo nel

capitolo successivo.

Page 14: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

14

1.4 Conclusioni

Le piattaforme che abbiamo trattato sono solamente una piccolissima parte del

panorama che offre il web. Quello che ci interessa però è aver dato una piccola base

su cos’è una piattaforma e-learning e qual è stata la sua evoluzione nel tempo. Nel

seguente capitolo verrà analizzata la piattaforma sociale LearnWeb2.0 e verranno

esplicate alcune delle sue funzionalità.

Page 15: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Secondo – LearnWeb2.0

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

15

Capitolo Secondo

LearnWeb2.0

Introduzione

LearnWeb2.0 è un sistema di condivisione e ricerca collaborativa che unisce diversi

servizi online (Shrama, 2009: IX). La piattaforma è sviluppata dal Centro di Ricerca

L3S di Hannover ed è in continuo aggiornamento in modo tale da rendere

quest’ultima sempre più funzionale, efficiente e user-friendly. Grazie a

LearnWeb2.0 infatti è possibile condividere con gli utenti contenuti multimediali

quali video, immagini, ma anche forum e gruppi di studio, inoltre incorpora anche

alcuni servizi del Web2.0 come Flick, YouTube, Bing e Slideshare ecc. Si tratta di

una piattaforma open source e il suo compito è quello di stimolare la condivisione

e la gestione delle conoscenze e la conversione delle informazioni in conoscenza

all’interno delle comunità di pratica (Grigorov, Georgiev, Petrov, Varbanov,

Stefanov, 2008:1).

Questa piattaforma fornisce diverse caratteristiche innovative:

Uno spazio personale di apprendimento che offre innumerevoli funzioni e

una panoramica delle risorse di apprendimento distribuite all’interno del

Web2.0.

Condividere tramite “standing queries” dove gli utenti vengono avvisati

quando una nuova risorsa di apprendimento corrisponde alla query; query,

in informatica, è sinonimo di interrogazione

(www.dizionarioinformatico.com).

Aggregazione collaborativa di differenti risorse di apprendimento attraverso

un’intuitiva interfaccia drag-and-drop (cioè quando si “prende” un oggetto e

lo si sposta in una diversa posizione).

Page 16: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Secondo – LearnWeb2.0

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

16

Integrazione con i social networks dell’utente dai vari servizi del Web2.0

(Facebook, Delicious, Last.fm e Flickr).

Presenta un (controllato) linguaggio naturale dell’interfaccia, che permette

agli utenti l’accesso alla condivisione di risorse (Marenzi, Abel, Nejdl, Zerr,

2009:1).

2.1 Com’ è progettato

LearnWeb2.0 è un sistema di condivisione e ricerca collaborativa che viene

attualmente utilizzato nelle Università di tutta Europa per scopi educativi. Questo

sistema aiuta l’insegnante a interagire con gli studenti in modo più efficiente

promovendo un lavoro collaborativo. Fornisce inoltre, come funzionalità, la ricerca

e la condivisione di risorse con gli altri utenti. Il sistema è completamente autonomo

e memorizza tutte le risorse con i metadati in un database MySQL, cioè composto

da un client con interfaccia a riga di comando e un server. Questo database è parte

integrante del sistema di LearnWeb2.0 e agisce come una sorta di “contenitore” per

tutti i dati di quest’ultimo. Essendoci un meccanismo di controllo per l’accesso alla

piattaforma, aumenta notevolmente la sicurezza sia per quanto riguarda le

autorizzazioni dell’utente, sia per tutti gli oggetti che egli possiede (Arora, 2013:

13).

Oggetti e contesti in LearnWeb2.0

Le entità di base in LearnWeb2.0 includono Organizzazione, Corso, Gruppo e

Risorsa e ognuna di queste entità avrà dei diritti associati a seconda delle azioni che

possono essere eseguite su ciascuna di esse. Poiché ci sono diversi tipi di oggetti in

LearnWeb2.0, questi sono rappresentati da contesti che sono organizzati come

gerarchia chiamata gerarchia di contesto. L’entità a livello più basso della gerarchia

è comunque una parte del livello più alto, ad esempio, un Corso sarà parte di

Page 17: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Secondo – LearnWeb2.0

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

17

un’Organizzazione, un’Organizzazione sarà parte del sistema di LearnWeb2.0 come

mostra la seguente figura 2.1 (Arora, 2013:20):

Figura 2.1 Gerarchia di Contesto in LW2.0

Ogni istanza di entità avrà un contesto associato. Al fine di monitorare la parentela

di una particolare istanza, può essere utilizzato un percorso di contesto. Questo

percorso specifica l’indirizzo di una particolare entità all’interno di LearnWeb2.0 e

viene utilizzato anche per supportare l’ereditarietà delle autorizzazioni. Se un

insieme di permessi viene associato ad ogni contesto nel sistema, queste

autorizzazioni saranno ereditate dal contesto figlio. Ad esempio, se un gruppo ha un

insieme di diritti, questi diritti allora saranno ereditati da tutte le risorse di quel

gruppo. Un tipico percorso di contesto è rappresentato dall’ URL (Uniform

Resource Locator ossia una sequenza di caratteri che identifica univocamente

LearnWeb2.0

• Livello 1

Organizzazione

• Livello 2

Corso

• Livello 3

Gruppo

• Livello 4

Risorsa

• Livello 5

Page 18: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Secondo – LearnWeb2.0

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

18

l’indirizzo di una risorsa in internet). Un percorso di contesto può essere del tipo

/learnweb/organizzazione/corso/gruppo/risorsa (Arora, 2013: 20).

I ruoli

I ruoli identificati per il sistema includono amministratore, moderatore, creatore del

gruppo, risorse del creatore, membro del gruppo e ospite. Un utente di LearnWeb2.0

può assumere il ruolo solamente di uno tra questi ultimi cinque; un ruolo è

fondamentalmente un insieme di autorizzazioni e ogni autorizzazione rappresenta

una possibilità per l’utente di eseguire una certa azione. Questi ruoli seguono una

struttura gerarchica come rappresentato nella seguente figura 2.2 (Arora, 2013:21):

Figura 2.2 La gerarchia dei ruoli in LW2.0

Amministratore

Moderatore

Creatore del gruppo

Risorse del creatore

Membro del Gruppo

Ospite

Page 19: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Secondo – LearnWeb2.0

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

19

Un ruolo che si trova sul livello superiore della gerarchia, eredita le autorizzazioni

dal ruolo che si trova al di sotto di esso. Ad esempio, un amministratore eredita tutti

i diritti di accesso di un moderatore, un moderatore eredita tutti i diritti di un creatore

del gruppo e così via. Questi ruoli sono definiti in un contesto più alto del sistema

cioè a livello di contesto 1 (LearnWeb2.0). Tuttavia, queste definizioni dei ruoli

possono essere sostituite ai più bassi livelli di contesto del sistema. Per impostazione

predefinita, ad ogni utente viene assegnato un ruolo di ospite ad ogni livello di

contesto (Arora, 2013: 21-22).

Strumenti utilizzati: (adattato da Arora, 2013:26-27, mia traduzione)

Java: è un linguaggio di programmazione orientato agli oggetti che è

specificamente progettato per aver il minor numero di dipendenze e

implementazioni possibile. È uno dei linguaggi più utilizzati nelle

applicazioni client-server. Java è stato scelto poiché ritenuto il più adatto per

LearnWeb2.0 in quanto permette una facile estensione del sistema e fornisce

una buona scalabilità con la crescente domanda. Il codice Java è molto facile

da gestire, dopo tutto in Java sono presenti delle classi che sono altamente

gestibili.

JavaServer Faces 2.0 (JSF2): è una specifica di Java per la creazione di

un’interfaccia component-based (cioè basata sul riutilizzo di parti di codice

del programma). Il programma FacesServlet crea domande caricando il

modello più appropriato, costruendo una componente ad albero, processando

gli eventi e infine renderizzando la risposta al client con linguaggio HTML.

Apache Tomcat: si tratta di un web server open source e di un contenitore

di servlet, cioè di applicazioni del server. È stato sviluppato dalla Apache

Software Foundation. Può eseguire servlet Java e tradurre le pagine di

Page 20: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Secondo – LearnWeb2.0

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

20

codifica dei server Java. Apache Tomcat è interamente basato su java e

supporta JavaServer Faces che lo rende una buona scelta come web server.

Primefaces: è un framework JSF che fornisce i moduli di interfaccia utente

precedentemente costruiti. Può essere aggiunto a un progetto JSF come

libreria Java che si presenta piuttosto leggera e perciò non porta a un

sovraccarico del sistema. Primefaces è totalmente autonomo e non ha alcuna

dipendenza, viene utilizzato nello sviluppo dell’interfaccia utente del

sistema e per questo motivo fa risparmiare molto tempo che altrimenti

sarebbe stato sprecato nella progettazione delle componenti dell’interfaccia

utente. Sono disponibili inoltre diversi temi per l’interfaccia utente che

possono essere applicati modificando il CSS (Cascading Style Sheet ossia

Foglio di Stile).

MySQL: è un Sistema Libero, open source, di Gestione delle Relazioni del

Database (RDBMS) che viene eseguito come server e fornisce l’accesso a

molteplici utenti per numero di database. È utilizzato nel sistema per

memorizzare tutti i tipi di informazione come i dettagli dell’utente, i dettagli

di gruppo, le risorse, i registri, ecc. È il RDBMS più popolare che viene

utilizzato per le applicazioni web. Accetta le query in forma di Structured

Query Language (SQL). MySQL è inoltre utilizzato perché supporta grandi

database e funziona abbastanza bene anche per grandi insiemi di dati.

Eclipse IDE: è un Integrated Developement Environment, ambiente di

sviluppo integrato, che supporta diversi linguaggi di programmazione. Dà la

possibilità di scaricare e installare plug-in aggiuntivi che possono aiutare

durante la fase di sviluppo del progetto. Eclipse supporta anche molti sistemi

di controllo delle versioni come Github e SVN. Si presenta come un’ottima

scelta per un IDE poiché è open source e liberamente disponibile.

Page 21: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Secondo – LearnWeb2.0

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

21

Stanford CoreNPL Java Library: si tratta di una suite integrata di

strumenti di elaborazione del linguaggio Java come la tokenization, cioè il

“processo di sostituzione dei dati sensibili con i simboli di identificazione

unici che conservano tutte le informazioni essenziali riguardo i dati senza

compromettere la sicurezza”

(http://searchsecurity.techtarget.com/definition/tokenization), il tag di una

parte del discorso, riconoscimento e analisi di un’entità.

SentiWordNet Parser: è una risorsa lessicale per l’opinion mining ossia un

“tipo di elaborazione del linguaggio naturale per il monitoraggio dello stato

d’animo del pubblico su un determinato prodotto”

(http://searchbusinessanalytics.techtarget.com/definition/opinion-mining-

sentiment-mining). Questa elaborazione avviene tramite il tag delle risorse

di WordNet 3.0 secondo i loro grado di positività, negatività e neutralità.

2.2 L’interfaccia utente

Grazie ad un layout a tre colonne, l’utente può rimanere in contatto con le proprie

risorse in ogni momento. La prima colonna visualizza i gruppi di cui l’utente fa

parte. La seconda colonna visualizza le risorse, le attività di flusso o altri tipi di

contenuto a seconda della pagina. La terza colonna invece è utilizzata per

visualizzare un’anteprima della risorsa selezionata. Questo tipo di layout manterrà

l’utente impegnato costantemente. Tutte le opzioni che non si usano spesso, possono

essere nascoste in un menu in modo che ci sia più spazio per visualizzare le opzioni

rilevanti. Per ogni nuova caratteristica, inoltre, sarà implementata un’apposita

interfaccia (Sharma, 2009:12).

Recentemente sono state apportate delle migliorie per quanto riguarda l’interfaccia

utente, l’editor di presentazione, i suggerimenti di ricerca e la scheda

d’informazione.

Page 22: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Secondo – LearnWeb2.0

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

22

Caratteristiche dell’utente

Il sistema è usato principalmente da tre tipi di utenti e cioè: studenti,

insegnanti e amministratori. Gli studenti di qualunque età dovrebbero essere

in grado di usare il sistema in quanto dovrebbero possedere una conoscenza

di base dei sistemi di computer e web browser. Gli insegnanti (moderatori)

sono gli utenti un po’ più esperti. Si presume che abbiano una buona

conoscenza dei sistemi informatici e web browser. Gli amministratori,

invece, devono possedere una solida conoscenza dei sistemi informatici,

devono essere in grado di risolvere i problemi che possono insorgere a causa

di una rottura del disco, della mancanza di energia o qualsivoglia altro

problema, al fine di mantenere operativo il sistema (Arora, 2013: 14).

Miglioramenti dell’interfaccia utente

La nuova interfaccia utente utilizza sempre un layout a tre colonne per la

maggior parte delle pagine. Questo layout a tre colonne aiuta a organizzare

il contenuto nella pagina in maniera migliore. Le miniature delle risorse web

che attualmente sono visualizzate come globi blu, saranno sostituite da

screenshot delle pagine web (Sharma, 2009:18).

Editor di presentazione

L’editor di presentazione elimina il bisogno di utilizzare software di terze

parti, come per esempio PowerPoint di Microsoft, per presentare le risorse

collezionate. Una presentazione include tutte le risorse dal gruppo in cui

viene creata. L’utente ha la possibilità di modificare, riordinare le diapositive

che devono essere presentate. L’editor offre due diversi tipi di layout da

scegliere per una diapositiva. Le presentazioni salvate possono essere

modificate da tutti i membri del gruppo (Sharma, 2009:18).

Suggerimenti di ricerca

Page 23: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Secondo – LearnWeb2.0

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

23

I suggerimenti di ricerca sono progettati per aiutare l’utente nella

formulazione di ricerche più efficienti. I suggerimenti sono generati della

combinazione delle ricerche più frequenti svolte in LearnWeb2.0 con quelle

di Google. In questo modo i suggerimenti contengono le ricerche non solo

di chi sta utilizzando LearnWeb2.0, ma di tutto il mondo. I suggerimenti

sono ordinati in ordine di frequenza di utilizzo degli utenti di LearnWeb2.0

(Sharma, 2009:19).

Scheda di informazione

Una scheda di informazione di Google è in grado di fornire informazioni

immediate durante la ricerca di soggetti. La scheda si collega a DBpedia,

cioè un progetto aperto e collaborativo per l’estrazione e il riutilizzo di

informazioni semanticamente strutturate da Wikipedia (http://dbpedia.org/),

e cerca informazioni relative ai soggetti cercati. Per ora sono considerati solo

tre tipi di soggetti, vale a dire, persona, organizzazione e luogo. Il sistema

può essere successivamente esteso ad altri tipi di soggetti. I links pertinenti

alla ricerca effettuata, forniti da DBpedia, sono inoltre visualizzati insieme

ad altre informazioni (Sharma, 2009:19).

Page 24: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Secondo – LearnWeb2.0

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

24

2.3 Esempi di funzionalità

Tutti gli esempi che troverete di seguito sono realizzati utilizzando un account

appartenente alla comunità YELL.

Figura 2.3: Schermata di Login

Accendendo alla piattaforma tramite il seguente URL: http://learnweb.l3s.uni-

hannover.de/new/lw/index.jsf vi troverete dinanzi la schermata di login. Qualora voi

foste nuovi utenti vi basterà cliccare su “I’m new user”, scegliere uno username,

una password, immettere la vostra email e avrete così registrato il vostro account.

Cliccando su login avrete accesso a LearnWeb2.0.

Page 25: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Secondo – LearnWeb2.0

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

25

Figura 2.4: Schermata di benvenuto

Una volta effettuato il login vi troverete dinanzi la prima schermata, cioè quella di

benvenuto alla comunità YELL.

Figura 2.4: Activity Stream

Page 26: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Secondo – LearnWeb2.0

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

26

L’Activity stream è rappresentato dalla colonna centrale del famoso layout a tre

colonne; qui potrete visualizzare e selezionare le vostre risorse.

Figura 2.5: Panoramica del Gruppo

Figura 2.6: Risorse del Gruppo

Page 27: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Secondo – LearnWeb2.0

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

27

Sulla voce Resources del vostro gruppo potrete visualizzare tutte le risorse che fino

a quel momento sono state inserite in quel gruppo. Le risorse possono essere

aggiunte sia dal web che dal vostro desktop.

Figura 2.7: Membri del Gruppi

Figura 2.8: Sotto Gruppi

Page 28: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Secondo – LearnWeb2.0

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

28

Figura 2.9: Links del Gruppo

Tramite Links potrete creare uno foglio Excel, Word, PowerPoint da condividere

con gli utenti del vostro gruppo o un nuovo argomento da condividere nel Forum.

Figura 2.10: I miei gruppi

Page 29: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Secondo – LearnWeb2.0

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

29

Sulla voce My Groups potrete decidere di creare un nuovo gruppo di studio oppure

entrare a far parte di un gruppo già esistente, in questo caso della comunità YELL.

Figura 2.11: Presentazioni del gruppo

Grazie alla voce Presentations, potrete creare tramite l’editor di presentazione

implementato in LearnWeb2.0 delle presentazioni con le risorse precedentemente

aggiunte e condividerle con gli utenti del vostro gruppo.

Page 30: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Secondo – LearnWeb2.0

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

30

Figura 2.12: Editor di Presentazione

Grazie all’editor di presentazione potrete creare le presentazioni direttamente da

LearnWeb2.0.

Figura 2.13: Suggerimenti di ricerca

Page 31: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Secondo – LearnWeb2.0

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

31

I suggerimenti di ricerca non sono limitati alla piattaforma in quanto la ricerca, oltre

a comprendere LearnWeb2.0, include Google.

Figura 2.14: Scheda di informazione

2.4 Conclusioni

In questo capitolo abbiamo visto le funzionalità della piattaforma LearnWeb2.0 e

gli strumenti necessari alla sua creazione. Grazie a LearnWeb2.0 l’utente entra a far

parte di una comunità, un’ambiente di studio in cui può interagire con le altre

persone e condividere le proprie idee, le proprie risorse e i propri materiali. Come è

facilmente intuibile, sono stati risolti i problemi delle prime FAD in quanto

l’insegnamento, adesso, è diventato interattivo e collaborativo.

Per poter utilizzare al meglio una piattaforma, tuttavia, è necessario conoscere le sue

funzionalità; proprio per questo motivo molto importanti sono le user guides ossia

delle guide che accompagnano l’utente alla scoperta del suo oggetto di studio. Nel

Page 32: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Secondo – LearnWeb2.0

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

32

seguente capitolo vedremo quali sono le tipologie di queste guide e quale risulta

essere la più adatta per LearnWeb2.0

Page 33: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Terzo – User guides

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

33

Capitolo Terzo

User guides

Introduzione

Prima di studiare alcune delle tipologie di guide per utenti, è bene esaminare delle

linee guida generali sulle “user guides”. Con il termine “user guide” si intende

solitamente uno strumento destinato all’auto-istruzione per utenti/discenti inesperti,

disponibile in diversi formati (testo, video, audio, ecc.), fruibile in varie modalità

(cartacea, elettronica off line, on line ecc.), spesso caratterizzato da una struttura

“passo-dopo-passo” (Mazzocchi, 2012:14). Quest’ultime dovrebbero essere

progettate per rendere l’utilizzo di qualcosa più facile, offrendo semplici istruzioni

per i processi e le fasi potenzialmente più complicate. Una buona guida dovrebbe

consentire agli utenti di risparmiare il proprio tempo e le proprie energie che

avrebbero, altrimenti, dovuto spendere per cercare di capire il funzionamento

dell’oggetto di studio. L’utilità di una buona guida può essere misurata secondo un

rapporto tempo/conoscenza: il tempo impiegato non deve essere superiore alla

quantità di conoscenza offerta cioè, per esempio, una guida di 30 minuti su come

svolgere un compito molto semplice non è una buona idea, quasi sicuramente ci

sono altri modi per ridurre il tempo e ottenere una buona spiegazione

(http://www.click4it.org/images/2/21/Tutorial.pdf).

Dobbiamo tenere presente, inoltre, alcune caratteristiche per creare una buona guida

e cioè: il linguaggio, l’organizzazione, la presentazione e il contenuto: (adattato da

http://www.click4it.org/images/2/21/Tutorial.pdf, mia traduzione)

Il linguaggio: a meno che la guida che state creando non sia destinata a degli

utenti esperti, è meglio evitare termini tecnici o il gergo specialistico e optare

per un “linguaggio comune”: bisogna ricordarsi che se un utente sta

Page 34: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Terzo – User guides

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

34

consultando la vostra guida, significa che molto probabilmente non è esperto

in materia.

Organizzazione: la fase di progettazione è molto importante. È bene creare

una struttura o un elenco di ciò che la vostra guida conterrà e quale sarà la

sua struttura, ciò contribuirà a mantenere la vostra guida chiara e

organizzata. È importante, inoltre, organizzare il processo di sviluppo della

guida usando gli occhi di un utente che si trova per la prima volta dinanzi al

suo oggetto di studio; prendere appunti di ogni fase del processo farà in

modo di non saltare alcun passaggio. Occorre pensare alle domande e i

problemi che si sono riscontrati quando si è affrontato il processo la prima

volta e, cosa molto importante, è meglio andare step by step senza saltare dei

passaggi che possono sembrare ovvi a noi, ma difficoltosi per alcuni utenti.

Presentazione: bisogna assicurarsi di utilizzare una formattazione corretta,

testare tutti i download, qualora ci fossero, che si sono inseriti e controllare

che i links immessi siano tutti funzionanti, inoltre bisogna tener presente che

la vostra guida deve essere accessibile alla maggior parte degli utenti e,

perciò, ricordarsi che non tutti possono scaricare files di grandi dimensioni

o visualizzare formati Quicktime o Flash. Una buona soluzione a questo

problema potrebbe essere quella di creare una guida in diversi formati in

modo da lasciare all’utente la scelta di quale consultare.

Contenuto: è bene iniziare dando agli utenti un’introduzione e cioè una

breve spiegazione di quali saranno gli obiettivi della vostra guida, un elenco

di ciò che è necessario per completare il progetto e una panoramica delle

aree che si andranno ad approfondire. Importante è anche specificare il

livello di competenza dell’utente della vostra guida (ad esempio

principiante, intermedio o avanzato) e prendere in considerazione il fattore

Page 35: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Terzo – User guides

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

35

tempo: cercare di spiegare chiaramente il tutto rimanendo in un lasso di

tempo più breve possibile. La coesione, infine, è una parte essenziale, se la

vostra guida fa parte di una serie di guide, bisogna pianificare accuratamente

l’ordine in modo tale che ogni guida si basi su ciò che è stato spiegato nelle

guide precedenti.

3.1 La guida video

Una guida video è un metodo per trasferire conoscenza e può essere utilizzato come

parte di un processo di apprendimento: audio, video, sottotitoli e menu la rendono

molto più efficace di altri strumenti per l’apprendimento. Una guida video si

propone di insegnare tramite esempi e di fornire le informazioni necessarie per poter

completare un singolo processo o realizzare un singolo obiettivo. I materiali

didattico-informativi sono costruiti ad hoc in modo da garantire le quattro principali

caratteristiche di una video guida ben strutturata

(http://www.videodocumenti.it/video/tutorial.html):

Modularità: il video deve essere composto da “moduli didattici” (piccoli

passi) in modo che l’utilizzatore possa dedicare alla formazione brevi lassi

di tempo (indicativamente 15/20 minuti), personalizzando così tempo e

modalità di approccio ai contenuti.

Esaustività: ogni guida deve rispondere a un obiettivo formativo e portare

l’utente al compimento di tale obiettivo.

Interoperabilità: i materiali didattici devono essere predisposti per poter

essere distribuiti su qualsiasi piattaforma tecnologica per garantire la

tracciabilità dell’azione formativa, bisogna inoltre fare in modo che un

“Learning Object” concepito su una piattaforma possa essere integrato in

un’altra.

Page 36: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Terzo – User guides

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

36

Ogni persona, anche se in misura diversa, è un “visual learner” e tutti apprendiamo

tramite esempi. Una video guida efficace ci permette di

(http://www.slideshare.net/claudiogaggiotti/linee-guida-per-video-tutorial):

Creare attenzione: l’attenzione è direttamente proporzionale alla

corrispondenza delle motivazioni che ne sono alla base. Per creare la giusta

attenzione occorre manifestare anticipatamente gli obiettivi di ogni guida.

Mantenere l’attenzione costante: per costruire una relazione di lungo

periodo è indispensabile che la costruzione di un progetto di comunicazione

sia in grado di offrire all’utente del valore nel corso del tempo.

Calibrare correttamente l’attenzione: è controproducente offrire ad un

navigatore più di quello che sta cercando. La fruizione deve essere

quantitativamente e qualitativamente preselezionata nei tempi e nei modi da

lui preferiti.

Valutare l’efficacia dell’investimento: l’attenzione deve essere rivolta

verso un obiettivo preciso e misurabile e valutarne l’efficacia. Gli obiettivi

possono essere anche di natura non quantitativa (diffusione di conoscenza,

modifica di un atteggiamento, ascolto strategico ecc.) purché si adottino

efficaci criteri di misurazione.

3.2 Passi per creare una video guida

Non ci sono studi ufficiali su come creare una guida perché la situazione e l’audience

possono variare di molto. Se per esempio si sta cercando di creare un video di e-

learning con domande per un audience globale, l’approccio sarà differente da chi sta

creando un video dimostrativo per una piccola società; tuttavia si possono elencare

alcune indicazioni generali (http://www.slideshare.net/claudiogaggiotti/linee-

guida-per-video-tutorial):

Page 37: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Terzo – User guides

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

37

1. Adattate il testo: copiate e incollate il testo dell’help in un documento Word

ed eventualmente ottimizzate lo stile del testo per una fruizione orale. È

importante evitare di dare informazioni senza dare l’idea di leggere.

2. Iniziate con un diagramma: è consigliabile iniziare lo scritto con un

paragrafo concettuale che viene illustrato nel video con un processo

(diagramma/workflow). Vedere un workflow, il flusso del proprio lavoro,

aiuta gli utenti nella comprensione.

3. Agite in multitasking: posizionate il testo accanto al monitor in modo da

leggere lo scritto e muovere simultaneamente il mouse nella schermata per

dimostrare il punto, questa è la parte più difficile. Utilizzate gli shortcuts per

andare in pausa (premendo per esempio F9 in Camtasia), per riprendere fiato

e schiarirvi la voce. È difficile leggere un testo e guardare nello stesso

momento il monitor, utilizzate passaggi semplici e brevi in modo da poterli

gestire senza troppa fatica.

4. Leggete, non recitate: mentre parlate, cercate di evitare di dare troppa

enfasi, di inghiottire, bagnarvi le labbra, respirare forte con il naso, di

sbagliare pronuncia ecc…

5. Completate il lavoro: tornate alla scrivania e iniziate a editare. Se lo scritto

ha un’introduzione concettuale, inserite il diagramma (disegnato con il

software che preferite) e descrivete il workflow. Il diagramma lavora bene

soprattutto all’inizio di un tutorial, perché rende la dimostrazione più varia

e motiva l’utente ad una maggiore comprensione su tutto il processo.

6. Ottimizzate l’audio: nella fase di editing manipolate l’audio o il video

indipendentemente. Questo vi garantirà maggiore padronanza nella

definizione dei particolari audio e la possibilità di inserire eventuali tracce

aggiuntive (musica di introduzione e sottofondo, sostituzione di una parte

ecc…).

Page 38: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Terzo – User guides

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

38

7. Pubblicate il video: mettete al massimo la qualità audio. Ottimizzate la

qualità dell’immagine e settate la frequenza del frame (frame rate) e le varie

presentazioni sui 3 minuti in modo tale che il peso del file non sia eccessivo

e sia così fruibile dalla maggior parte degli utenti.

8. Dove caricare il video: Le soluzioni principali sono due: YouTube e Vimeo.

Per quanto riguarda YouTube, è il portale di videosharing più famoso in

assoluto poiché è stato il primo nel suo genere. Sebbene negli anni siano stati

creati diversi “cloni”, l’unico a contare il maggior numero di utenti, visite e

fans rimane ancora YouTube.

Vimeo è, invece, un portale di videosharing maggiormente orientato ai

contenuti; l’interfaccia è semplice e dispone di un uploader immediato. Il

suo nome è un anagramma della parola “movie”, è una valida alternativa a

YouTube sin dal 2004.

3.3 La guida scritta

Una guida scritta, su supporto cartaceo o foglio elettronico, presenta delle

caratteristiche simili alla guida video ma differenti sotto alcuni aspetti. Essendo una

guida comunque, si pone come obiettivo principale, quello di dare informazioni utili

al lettore e descrivere in maniera specifica ciò che si sta analizzando. Per scrivere

una buona guida bisogna (http://www.geekissimo.com/2008/01/14/10-consigli-per-

scrivere-un-buon-tutorial/):

Scrivere su ciò che si conosce: occorre avere una buona conoscenza di ciò

che si sta trattando, non c’è spazio all’improvvisazione.

Chiarire l’oggetto della guida: il lettore deve essere subito in grado di

capire cosa si appresta a leggere, proprio per questo motivo è necessario

descrivere precisamente l’oggetto della nostra guida nel titolo o all’inizio del

capitolo.

Page 39: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Terzo – User guides

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

39

Essere chiari e concisi: l’obiettivo di una guida è quello di far conoscere e

insegnare nuove cose a chi la legge, proprio per questo è necessario utilizzare

parole chiare, semplici e non dilungarsi troppo rischiando di stancare il

lettore.

Inserire delle immagini: le immagini molte volte possono essere più utili

delle parole ma attenzione, bisogna fare in modo che i files non siano troppo

pesanti perciò è bene comprimere le immagini in modo da avere un oggetto

qualitativamente buono e povero in termini di dimensione.

Fare degli esempi: fare esempi è il modo migliore per stare vicino al lettore;

più l’esempio è semplice, più il lettore sarà aiutato e, inoltre, è un ottimo

modo per coinvolgere chi sta seguendo la nostra guida.

Utilizzare schemi ordinati: soprattutto nelle guide in cui c’è molto da

elencare, è importante utilizzare degli schemi ordinati (liste, tabelle, ecc.)

per facilitare la lettura.

Suddividere la guida in piccoli, semplici passi: è bene suddividere la guida

in piccoli settori e spiegarli separatamente piuttosto di creare una guida

lunga, complicata e difficile da seguire.

Inserire qualche FAQ (Frequently Asked Questions): in alcuni casi può

essere utile abbinare alle proprie guide delle risposte alle domande più

frequenti, il tutto con il fine di chiarire ancora meglio le idee al lettore.

Aggiornare la guida: buona abitudine è quella di rimanere sempre informati

e, se necessario, aggiornare la guida con informazioni recenti.

Pubblicazione: Per quanto riguarda la pubblicazione, la migliore delle

scelte cade sui forum e sui blog e cioè delle comunità in cui si trova un ampio

numero di utenti che possano fruirne.

Questo tipo di guida, che fino all’avvento dei computers era l’unica esistente,

sembra destinata ad essere messa da parte per lasciare spazio alla guida video, più

efficace ma soprattutto più breve in quanto spiegare e contemporaneamente vedere

Page 40: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Terzo – User guides

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

40

ciò che sta venendo spiegato risulta molto più facile da seguire. La guida scritta

rimane un buon alleato qualora si vogliano affrontare temi in cui non c’è molto da

spiegare e non occorre fare molti esempi, tanto per dare un’idea, la si potrebbe

preferire al video per spiegare le caratteristiche che deve avere un particolare testo

come una tesi, o un articolo di giornale o un tema.

3.4 La guida in linea (on line help)

Le “guide in linea” sono nate, appunto, per la consultazione on line e dedicate,

inizialmente, alle applicazioni software. Aiutano l’utente a trovare l’informazione

giusta nel momento giusto. Vediamo le caratteristiche base di una guida in linea:

Il formato delle pagine è HTML con tutte le sue potenzialità (layout e

caratteri ridimensionabili, portabilità su più sistemi operativi, ecc.).

La risoluzione delle immagini è adatta alla consultazione on line.

La guida in linea può essere personalizzata in base a chi la consulta. Si

possono costruire percorsi per invitare un utente a leggere solo i contenuti di

suo interesse.

La strategia di navigazione è pensata dall’autore per far sì che il lettore non

si perda ma che arrivi presto a ciò che cerca.

Le seguenti sono le caratteristiche più specifiche delle guide in linea:

In una guida in linea si può mostrare gradualmente l’informazione,

nascondendo certe parti in modo che l’utente le scopra solo quando servono.

In questo modo si evita di sovraccaricare la consultazione.

Il contenuto può essere consultato in locale sul proprio PC o, nel caso si tratti

di un’azienda, scaricato automaticamente dal server dell’azienda senza che

l’utente se ne renda conto. Ciò è vantaggioso per essere sicuri di avere

sempre l’ultima versione della guida.

Page 41: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Terzo – User guides

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

41

Le immagini possono apparire nella loro dimensione naturale solo quando

l’utente lo desidera.

Trattandosi di contenuto on line, è possibile creare una community,

rispondendo a domande degli utenti e mantenendo così attuali e corretti i

contenuti della guida.

Una guida in linea può contenere altre guide in linea, anche in modo

dinamico.

(Communication Engineering & Technical Writing)

Perciò se si vogliono portare i propri contenuti on line, occorre fare le giuste

considerazioni prima di decidere se creare una guida scritta su supporto

cartaceo/elettronico oppure una guida in linea. Ad aiutarci sarà l’analisi del tipo di

destinatario e l’uso che farà del documento, bisognerà considerare anche la

conoscenza dei fattori di progettazione: organizzazione delle pagine, modalità di

scrittura, navigazione, scelta di elementi grafici, convenzioni ecc.

3.5 Video guida per LearnWeb2.0

L’opzione migliore per descrivere le funzionalità di una piattaforma come

LearnWeb2.0 ritengo sia la guida video. Essendoci molto da elencare è bene che

l’utente possa seguire passo per passo le istruzioni che gli vengono fornite tramite

il video; risulta infatti più semplice per l’utente aprire in contemporanea la sua

pagina web e il video, potendogli dare il comando di pausa qualora si sia perso un

passaggio fondamentale, tornare indietro o mandare avanti le istruzioni a seconda

delle sue esigenze. Una guida cartacea per esempio, risulterebbe troppo macchinosa

e poco interattiva ma, soprattutto, molto lunga, e ciò potrebbe portare l’utente a delle

distrazioni che gli farebbero perdere tempo e pazienza. La scelta di creare un video

su LearnWeb2.0 è nata dopo aver visualizzato alcune video guide di Russell

Stannard (www.teachertrainingvideos.com), più volte premiato per il suo

Page 42: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Terzo – User guides

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

42

ricchissimo sito di spunti per l’apprendimento delle lingue e la formazione

insegnante. Ho voluto ricreare una guida che si avvicini il più possibile alla tecnica

di Stannard, con un linguaggio chiaro e scorrevole, in modo che qualsiasi utente e

con qualsiasi competenza sia in grado di capire velocemente le funzionalità di ciò

che viene spiegato nella guida.

La guida che ho realizzato per questa piattaforma, è stata creata tramite un

programma open source e, di conseguenza, completamente gratuito, di nome

CamStudio (http://camstudio.org/). Questo programma è abbastanza intuitivo e,

dopo aver settato secondo le vostre esigenze tutte le impostazioni, permette la

registrazione del vostro desktop in tempo reale. CamStudio permette inoltre la

registrazione in diretta, oltre che del video, dell’audio, in modo tale da registrare

un’unica volta il vostro lavoro e risparmiare tempo. È inoltre possibile mettere in

pausa la registrazione qualora voleste fare delle pause ma, il mio consiglio, è quello

di premere il pulsante stop in modo tale da salvare tanti piccoli files di dimensioni

ridotte piuttosto che salvare un unico file molto pesante. Come descritto nel

paragrafo 3.1, ho steso una scaletta di come avrebbe dovuto svilupparsi la mia guida

in modo da non tralasciare alcuna funzionalità, mi sono appuntato le cose che avrei

dovuto dire e successivamente ho iniziato la registrazione seguendo il programma

che mi ero prefissato. Ci sono volute alcune prove prima di trovare un buon

compromesso tra durata del video e spiegazione delle funzionalità ma, grazie alla

suddivisione della guida in piccole parti, ho potuto decidere quali elementi spiegare

e quanto soffermarmi su ognuno.

3.6 Conclusioni

Le informazioni sull’argomento delle guide per utenti sono da reperire

principalmente dai forum e dai blog: ogni argomento necessita di una guida ad hoc,

che deve contenere determinate caratteristiche per essere adeguato al programma e

agli utenti. Tuttavia vi sono caratteristiche comuni a tutte le guide in modo che esse

Page 43: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Terzo – User guides

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

43

risultino efficaci. Che si tratti di una guida in formato video o una guida su supporto

cartaceo/elettronico, il linguaggio deve essere chiaro, il lavoro ben organizzato e la

terminologia più semplice possibile. Soprattutto negli ultimi anni, quella che sembra

avere maggior successo è la video guida proprio perché risulta essere più efficace;

su YouTube, per esempio, la ricerca effettuata inserendo la parola chiave “guida” o

“tutorial” dà come risultato moltissime video guide sui più svariati argomenti. Ciò

è stato reso possibile grazie allo sviluppo delle tecnologie: moltissime persone

possono condividere le proprie esperienze in rete.

Page 44: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Quarto - Conclusioni

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

44

Capitolo Quarto

Conclusioni

Lo scopo di questa tesi è quello di ricercare tra le tipologie di guide per utenti, quella

che più si adatta alla piattaforma sociale LearnWeb2.0, utilizzata dagli utenti per

riunirsi in gruppi di studio virtuali. Inizialmente ho analizzato la nascita e

l’evoluzione della formazione a distanza per arrivare, infine, alle piattaforme sociali

di apprendimento e, più in particolare, a LearnWeb2.0. Abbiamo visto come sono

stati superati i problemi di interazione tra docente e studente appartenenti alle prime

generazioni di FAD per arrivare poi alla soluzione dell’e-learning. Ciò è stato

possibile grazie allo sviluppo delle tecnologie e in particolare delle social platforms:

con una connessione a internet è possibile partecipare a lezioni, eventi in diretta,

condividere risorse con gli utenti e appartenere così a comunità virtuali di studio.

Dopo la presentazione di alcune piattaforme sociali, nel secondo capitolo mi sono

concentrato su LearnWeb2.0. Ho analizzato alcune delle sue funzionalità e gli

strumenti che sono serviti per il suo sviluppo. Grazie a questa piattaforma l’utente

non è mai solo, può creare i suoi gruppi di studio oppure accedere a gruppi creati da

altri utenti, inoltre può decidere di taggare, commentare e condividere sia le proprie

risorse che le risorse del web: grazie alle numerose implementazioni con il Web2.0,

questa piattaforma risulta essere davvero versatile per l’utente. Per poter utilizzare

al meglio la piattaforma è bene conoscere in dettaglio le sue potenzialità ed è qui

che è iniziato il mio lavoro ad uso delle svariate comunità virtuali che utilizzano

LearnWeb2.0. Nel terzo capitolo ho analizzato alcune delle tipologie di guide per

utenti che sono oggi utilizzate e le caratteristiche generali che una buona guida deve

possedere affinché possa ritenersi efficace per l’utente non esperto. Per quanto

riguarda gli utenti di LearnWeb2.0, la guida ritenuta migliore dagli stessi utenti e

dagli sviluppatori con cui sono stato in contatto durante questo lavoro è la guida

video. Ho deciso quindi di creare una guida su esempio dei video di Russell Stannard

Page 45: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Capitolo Quarto - Conclusioni

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

45

(http://www.teachertrainingvideos.com/), poiché risultano intuitive e accessibili ad

ogni utente, anche non esperto. Aggiungo, infine, che la mia user guide viene già

utilizzata dalle comunità virtuali YELL/TELL di formazione insegnati e dalle

comunità di alcuni corsi dell’Università di Pavia. Presto potrete trovarla on line sulla

piattaforma YouTube.

Page 46: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Riferimenti bibliografici

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

46

Riferimenti bibliografici

Enrico Cavalli e Agostino Lorenzi. 2000. Metodologia e tecnologie per l’e-learning.

- http://www.unibg.it/dati/bacheca/313/9265.pdf - Consultato il 05/05/13.

Stefania Fraccavento.2002. L’e-learning inteso come fenomeno sociale e di

mercato. Tesi di laurea presso l’Università degli Studi di Genova.

Bruno Tellia. 2004. E-learning e nuova domanda di formazione superiore.

Ed.Forum (Italia). Udine.

Giuliano Romano. 2007. E-learning 2.0 – Oltre i confini dell’apprendimento. Ebook

- http://www.matematicamente.it/tesi-didattica/Romano-E-learning2.pdf -

Consultato il 12/09/13

Khan, B.H. 1997. Web-Based Instruction. Educational Technology Publications.

Englewoods Cliffs, NJ.

ANEE. 2005. E-learning in Italia: una strategia per l’innovazione, Apogeo,

Milano.

Badrul H.Khan. 2004. A cura di M.Ranieri. E-learning, progettazione e gestione.

Centro Studi Erickson. Trento.

M.Ranieri. 2005. E-learning: modelli e strategie didattiche. Edizioni Erickson.

Frungito R. (a cura di) 2002. La rete della didattica. Pensa Multimedia, Lecce.

Page 47: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Riferimenti bibliografici

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

47

Paolo Fusero. 2004. Introduzione all’E-learning. Università Telematiche “Leonardo

Da Vinci”. Modulo propedeutico -

http://www.unich.it/fusero/pdf/LEZ%20%20A.pdf – Consultato il 12/09/13.

Ankit Shrama. 2013. Collaboration and Search in LearnWeb2.0. L3S Research

Center, Hannover, Germany. Tesi per il conseguimento del diploma di Bachelor of

Technology in Computer Science and Engineering in VIT University, India.

Grigorov, Georgiev, Petrov, Varbanov, Stefanov. 2008. Building a Knowledge

Repository for Life-long Competence Development. Sofia University, Bulgarian

Academy of Sciences.

Marenzi Ivana, Zerr Sergej, Abel Fabian & Nejdl Wolfgang. 2009. Social sharing

in LearnWeb2.0. International Journal of Continuing Engineering Education and

Life-Long Learning (IJCEELL), 19(4-5-6), 276-290. DOI:

10.1504/IJCEELL.2009.028826.

Rahil Arora. 2013. Access Control and Security in Collaborative System. L3S

Research Center, Hannover, Germany. Tesi per il conseguimento del diploma di

Bachelor of Technology in Computer Science and Engineering in VIT University,

India.

Jiuliana Mazzocchi. 2012. I video tutorial online nelle biblioteche universitarie.

Biblioteca di scienze sociali. Università di Firenze -

http://www.bibliotecheoggi.it/content/201200501401.pdf - Consultato il

29/09/2013

Page 48: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Webliografia

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

48

Webliografia

LORO, Languages Open Resources Online - http://loro.open.ac.uk/ - Consultato il

03/09/13.

Moodle, Modular Objects-Oriented Dynamic Learning Environment -

http://moodle.org/ - Consultato il 03/09/13.

Docebo - http://www.docebo.com/ - Consultato il 03/09/13.

Atutor - http://www.atutor.ca/ - Consultato il 03/09/13.

Claroline - http://www.claroline.net/ - Consultato il 03/09/13.

EifFE-l - www.eiffe-l.org/ - Consultato il 03/09/13.

Dizionario informatico - http://www.dizionarioinformatico.com/cgi-

lib/diz.cgi?name=query – Consultato il 21/09/2013.

DBpedia - http://dbpedia.org/ - Consultato 21/09/13.

TechTarget, free resources for technology professionals -

http://searchsecurity.techtarget.com/definition/tokenization - Consultato il

15/09/2013.

TechTarget, free resources for technology professionals -

http://searchbusinessanalytics.techtarget.com/definition/opinion-mining-sentiment-

mining - Consultato il 15/09/2013.

Page 49: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Webliografia

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

49

Geekissimo, blog - http://www.geekissimo.com/2008/01/14/10-consigli-per-

scrivere-un-buon-tutorial/ - Consultato il 03/10/13.

CamStudio - http://camstudio.org/ - Consultato il 03/10/13.

Russel Stannard - www.teachertrainingvideos.com – Consultato il 05/10/13

Click4it - http://www.click4it.org/images/2/21/Tutorial.pdf - Consultato il

17/10/13.

SlideShare - http://www.slideshare.net/claudiogaggiotti/linee-guida-per-video-

tutorial - Consultato il 05/10/13.

Communication Engineering & Technical Writing -

http://comunicazionetecnica.wordpress.com/2013/09/17/differenza-tra-manuali-

online-e-le-guide-in-linea-online-help/ - Consultato il 22/10/13.

Page 50: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA ...learnweb.l3s.uni-hannover.de/download/18958/... · Capitolo Primo – Le piattaforme sociali per l’apprendimento -----

Ringraziamenti

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

50

Ringraziamenti

Un primo ringraziamento è rivolto alla mia relatrice, Dott.ssa Maria Bortoluzzi, per

la professionalità e la pazienza con le quali ha seguito il mio lavoro e soprattutto per

la fiducia e i buoni consigli che mi ha dato fin dall’inizio.

Ringrazio inoltre la Dott.ssa Ivana Marenzi e il Centro di Ricerca L3S (Università

Leibniz di Hannover, Germania) per il supporto datomi sia per quanto riguarda la

bibliografia che per i consigli preziosi al fine di creare una guida efficiente per gli

utenti che utilizzano la piattaforma LearnWeb2.0

Ringrazio Russell Stannard per l’ispirazione e i suggerimenti che mi ha dato nel

creare una video guida.

Ringrazio i miei genitori per i loro sacrifici e il loro supporto economico e morale

che mi hanno dato e continuano a darmi per la mia educazione. Estendo questo

ringraziamento anche alla mia famiglia, grazie per aver sempre creduto in me.

Un ringraziamento speciale va a Sara, per avermi accompagnato in questo percorso

con amore e tanta pazienza.

Ringrazio, infine, i miei amici che mi sono stati vicini in questi anni e continuano a

farlo, dandomi sempre nuovi stimoli e la voglia di andare avanti.