v domenica per annum dal vangelo secondo marco

2
Foglio della Parrocchia S. Maria Assunta - Montecchio - PU - www.parrocchiamontecchio.org 5 febbraio 2012 numero 791 V Domenica per annum In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nel- la casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li servi- va. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i de- mòni. Dal Vangelo secondo Marco La vera giovinezza risiede e fiorisce in chi non si chiude alla vita. Essa è testimoniata da chi non rifiuta il suo dono – a volte misterioso e deli- cato – e da chi si dispone a esserne servitore e non padrone in se stesso e negli altri. Del resto, nel Vangelo, Cristo stesso si presenta come “servo” (cfr Lc 22,27), secondo la profezia dell’Antico Testamento. Chi vuol farsi padrone della vita, invecchia il mondo. Educare i giovani a cercare la vera giovinezza, a compierne i desi- deri, i sogni, le esigenze in modo profondo, è una sfida oggi centrale. Se non si educano i giovani al senso e dunque al rispetto e alla valorizzazione della vita, si finisce per impoverire l’esistenza di tutti, si espone alla deriva la convivenza sociale e si facilita l’emarginazione di chi fa più fatica. In questi anni non solo gli indici demografici ma anche ripetute drammatiche notizie sul rifiuto di vivere da parte di tanti ragazzi hanno an- gustiato l’animo di quanti provano rispetto e ammirazione per il dono dell’e- sistenza. Sono molte le situazioni e i problemi sociali a causa dei quali que- sto dono è vilipeso, avvilito, caricato di fardelli spesso duri da sopportare. Educare i giovani alla vita significa offrire esempi, testimonianze e cultura che diano sostegno al desiderio di impegno che in tanti di loro si accende appena trovano adulti disposti a condividerlo. I giovani di oggi sono spesso in balia di strumenti – creati e mano- vrati da adulti e fonte di lauti guadagni – che tendono a soffocare l’impegno nella realtà e la dedizione all’esistenza. Eppure quegli stessi strumenti pos- sono essere usati proficuamente per testimoniare una cultura della vita. È una chiamata che la Chiesa sente da sempre e da cui oggi si la- scia con forza interpellare e guidare. Per questo, la rilancia a tutti – adulti, istituzioni e corpi sociali –, perché chi ama la vita avverta la propria respon- sabilità verso il futuro. Molte e ammirevoli sono le iniziative in difesa della vita, promosse da singoli, associazioni e movimenti. È un servizio spesso silenzioso e discreto, che però può ottenere risultati prodigiosi. È un esem- pio dell’Italia migliore, pronta ad aiutare chiunque versa in difficoltà. Gli anni recenti, segnati dalla crisi economica, hanno evidenziato come sia illusoria e fragile l’idea di un progresso illimitato e a basso costo, specialmente nei campi in cui entra più in gioco il valore della persona. Ci sono curve della storia che incutono in tutti, ma soprattutto nei più giovani, un senso di inquietudine e di smarrimento. Chi ama la vita non nega le diffi- coltà: si impegna, piuttosto, a educare i giovani a scoprire che cosa rende più aperti al manifestarsi del suo senso, a quella trascendenza a cui tutti anelano, magari a tentoni. Nasce così un atteggiamento di servizio e di de- dizione alla vita degli altri che non può non commuovere e stimolare anche gli adulti. IL CONSIGLIO PERMANENTE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA FEBBRAIO 2012 Lunedì 6 Paganini + Arezzo Martedì 7 Napoli + Pio la Torre Mercoledì 8 Viale Roma Giovedì 9 Via Bologna + Puccini Venerdì 10 M. Catria (dal mattino) Lunedì 13 C.so XXI Gennaio 1-107 (dalle Grotte) Martedì 14 Restante C.so XXI Gennaio 1-107 Mercoledì 15 San Michele (dal mattino) + Romana Giovedì 16 Pertini + Cavour Venerdì 17 Montefeltro + Macerata (dal mattino)

Upload: others

Post on 12-May-2022

5 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: V Domenica per annum Dal Vangelo secondo Marco

Foglio della Parrocchia S. Maria Assunta - Montecchio - PU - www.parrocchiamontecchio.org 5 febbraio 2012 numero 791

V Domenica per annum

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nel-la casa di Simone e Andrea, in

compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li servi-va.

Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».

E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i de-mòni.

Dal Vangelo secondo Marco

La vera giovinezza risiede e fiorisce in chi non si chiude alla vita. Essa è testimoniata da chi non rifiuta il suo dono – a volte misterioso e deli-cato – e da chi si dispone a esserne servitore e non padrone in se stesso e negli altri. Del resto, nel Vangelo, Cristo stesso si presenta come “servo” (cfr Lc 22,27), secondo la profezia dell’Antico Testamento. Chi vuol farsi padrone della vita, invecchia il mondo.

Educare i giovani a cercare la vera giovinezza, a compierne i desi-deri, i sogni, le esigenze in modo profondo, è una sfida oggi centrale. Se non si educano i giovani al senso e dunque al rispetto e alla valorizzazione della vita, si finisce per impoverire l’esistenza di tutti, si espone alla deriva la convivenza sociale e si facilita l’emarginazione di chi fa più fatica.

In questi anni non solo gli indici demografici ma anche ripetute drammatiche notizie sul rifiuto di vivere da parte di tanti ragazzi hanno an-gustiato l’animo di quanti provano rispetto e ammirazione per il dono dell’e-sistenza.

Sono molte le situazioni e i problemi sociali a causa dei quali que-sto dono è vilipeso, avvilito, caricato di fardelli spesso duri da sopportare. Educare i giovani alla vita significa offrire esempi, testimonianze e cultura che diano sostegno al desiderio di impegno che in tanti di loro si accende appena trovano adulti disposti a condividerlo.

I giovani di oggi sono spesso in balia di strumenti – creati e mano-vrati da adulti e fonte di lauti guadagni – che tendono a soffocare l’impegno nella realtà e la dedizione all’esistenza. Eppure quegli stessi strumenti pos-sono essere usati proficuamente per testimoniare una cultura della vita.

È una chiamata che la Chiesa sente da sempre e da cui oggi si la-scia con forza interpellare e guidare. Per questo, la rilancia a tutti – adulti, istituzioni e corpi sociali –, perché chi ama la vita avverta la propria respon-sabilità verso il futuro. Molte e ammirevoli sono le iniziative in difesa della vita, promosse da singoli, associazioni e movimenti. È un servizio spesso silenzioso e discreto, che però può ottenere risultati prodigiosi. È un esem-pio dell’Italia migliore, pronta ad aiutare chiunque versa in difficoltà.

Gli anni recenti, segnati dalla crisi economica, hanno evidenziato come sia illusoria e fragile l’idea di un progresso illimitato e a basso costo, specialmente nei campi in cui entra più in gioco il valore della persona. Ci sono curve della storia che incutono in tutti, ma soprattutto nei più giovani, un senso di inquietudine e di smarrimento. Chi ama la vita non nega le diffi-coltà: si impegna, piuttosto, a educare i giovani a scoprire che cosa rende più aperti al manifestarsi del suo senso, a quella trascendenza a cui tutti anelano, magari a tentoni. Nasce così un atteggiamento di servizio e di de-dizione alla vita degli altri che non può non commuovere e stimolare anche gli adulti.

IL CONSIGLIO PERMANENTE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

FEBBRAIO 2012

Lunedì 6 Paganini + Arezzo

Martedì 7 Napoli + Pio la Torre

Mercoledì 8 Viale Roma

Giovedì 9 Via Bologna + Puccini

Venerdì 10 M. Catria (dal mattino)

Lunedì 13 C.so XXI Gennaio 1-107(dalle Grotte)

Martedì 14 Restante C.so XXI Gennaio 1-107

Mercoledì 15 San Michele (dal mattino) +

Romana

Giovedì 16 Pertini + Cavour

Venerdì 17 Montefeltro + Macerata (dal mattino)

Page 2: V Domenica per annum Dal Vangelo secondo Marco

Notiziario Parrocchiale 2

Calendario SS. Messe Febbraio 5 - ore 8.30 Berarducci - ore 10.00 Cartoceti - ore 11.15 Cangini - ore 18.30 Zamparini 6 - Giuseppe 7 - Lucchini-Vedovi-Longhi-Antonelli

8 - Ballarini 9 - Ridolfi - Guerra 10 - Olivieri - Matteucci 11 - Foglietti - Ferri - Donini

Corso di ‘Vicaria’:

Mercoledì 15 febbraio ore 21.15

Argomento: I Profeti Minori

*****

Nuovo Corso:

B - Mercoledì 8 febbraio, ore 21.15

A - Giovedì 9 febbraio, ore 21.15

CADE LA NEVE Sui campi e sulle strade silenziosa e lieve volteggiando, la neve cade. Danza la falda bianca nell'ampio ciel scherzosa, poi sul terren si posa, stanca. In mille immote forme sui tetti e sui camini sui cippi e sui giardini, dorme. Tutto d'intorno è pace, chiuso in un oblìo profondo, indifferente il mondo tace. Ada Negri

Dal Cronicon parrocchiale:

Ho raccolto questa testimonianza dal Sig. Rossi Argeo del fu Romolo, oriundo di Montecchio, ora residen-te in Pesaro in via Gramsci 13.

“Il Telefono arrivò in Montecchio nel 1922. La mia famiglia fu la prima ad averlo in quanto mio padre Romolo aveva la Banca. Avevamo il numero 021. Dopo di noi ebbe il telefono un certo Rossi di Bottega con il numero 022, per terzo la sede fascista con il numero 023.

Per chiamare Pesaro bisognava prima chiedere la comunicazione a Borgo S. Maria, questi la chiedeva-no a S. Maria delle Fabbrecce e di qui a Pesaro.

L’Energia elettrica giunse in Mon-tecchio nel 1918. Veniva prodotta a Pontevecchio (Colbordolo) dalla Ditta Ridolfini & Carboni.”

Cronicon pag 269 - vol.I°

Quando di sera nevica

Quando la sera nevica

ogni suono è ovattato

e il silenzio del mondo

ti giunge inalterato.

E sa,senza guardare,

che deve nevicare

nel buio della sera:

Quando la sera nevica

e tu cammini a caso,

senti l'aria che punge

e ti pizzica il naso,

e ti arrossa i ginocchi:

la neve scende a fiocchi

nel buio della sera.

(K. Jackson)

QUESTI GIORNI HANNO INTERROTTO LA BELLA STAGIONE CHE DURAVA PRATICA-

MENTE DA SETTEMBRE. IL PROBLEMA PIÙ SENTITO ERA LA MANCANZA DI PIOG-

GIA. STA NEVICANDO DA GIOVEDÌ E DURERA’ PER GRAN PARTE DELLA SETTIMA-

NA. TUTTO È SUGGESTIVO, MA I PROBLEMI NON SONO POCHI..

E SE QUESTO TANTO BIANCO ENTRASSE UN PO’ IN NOI, NELLA VITA, NELLA POLI-

TICA, NELLA CHIESA E CI RICORDASSIMO DI CIÒ CHE DICE GESÙ: “SE NON DI-

VENTERETE COME BABMBINI…”, FORSE QUEI GIOCHI SI TRASFORMEREBBERO IN UNA GRANDE LEZIONE DI CATECHISMO.