vademecum azione 1.2

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Documentazione e Guida al Programma Gioventù in Azione

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Page 1: Vademecum Azione 1.2
Page 2: Vademecum Azione 1.2

VALUTAZIONE EX-ANTE IDENTIFICAZIONE

IL BUDGET VISIBILITÀ

DIFFUSIONE E VALORIZZAZIONE

IDEAZIONEpag. 2

pag.17

pag. 31

pag. 33

pag.36

pag.40

VADEMECUM AZIONE 1.2 “INIZIATIVE GIOVANI”

Il vademecum intende aiutare i promotori di “Iniziative Giovani”, in particolare i gruppi informa-li, nella definizione di un buon progetto, attraverso un processo logico di accompagnamento dellettore nelle tre macrofasi di un progetto: dall’idea alla redazione del formulario di presentazionedella domanda di sovvenzione, alla rendicontazione finale.

Il vademecum non sostituisce in alcun modo la guida al Programma Gioventù in Azione che rimane ildocumento ufficiale della Commissione Europea cui dovete attenervi per la presentazione

e realizzazione del progetto.

Il presente opuscolo, da leggere solo dopo aver studiato con attenzione la guida ufficiale alProgramma GiA, è così articolato:

Azione 1.2

Page 3: Vademecum Azione 1.2

IDEAZIONE

Cosa bisogna sapere prima di iniziare

Azione 1.2

Page 4: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 3

CONOSCIAMO L’AZIONE 1.2Iniziative Giovani

Le “Iniziative Giovani” consentono a gruppi di giovani di essere coinvolti attivamente e diretta-mente nella propria comunità locale tramite l’ideazione, la pianificazione e la realizzazione di at-tività da loro stessi concepite. Sono idee che diventano azioni.Questo tipo di esperienza, che li vede protagonisti in prima persona, rappresenta un’occasione uni-ca per favorire la nascita di idee originali e innovative e trasformarle in azioni concrete. Incentivandola condivisione di obiettivi e l’impegno in progetti comuni, le iniziative offrono ai giovani l’oppor-tunità di un coinvolgimento concreto e vivace, attraverso il quale maturare e raggiungere insiemei risultati prefissati.Basate sulle idee, sullo spirito d’iniziativa, sulla creatività e sulle capacità dei ragazzi, le “IniziativeGiovani” rappresentano l’Azione del Programma più facilmente sperimentabile da un gruppo infor-male di giovani.

Un’Iniziativa Giovani può essere:

Il presente vademecum si concentrerà in particolare sulle “Iniziative Giovani Transnazionali” perl’indubbio valore aggiunto ravvisabile nel partenariato internazionale, nell’apprendimento inter-culturale e nella possibilità per il progetto di raggiungere un impatto di più ampio respiro. I pro-getti di Iniziative giovani transnazionali, realizzati in collaborazione con i partner, consentono aigiovani di condividere l'esperienza dei colleghi europei nella propria realtà locale: una dimostra-zione pratica di come i progetti transnazionali aumentino nei giovani la consapevolezza del pro-prio ruolo di cittadini europei attivi nella vita comunitaria.Nell’ambito delle Iniziative Giovani un punto fondamentale è costituito dal valore dato alla parte-cipazione giovanile, intesa sia come partecipazione attiva dei giovani alla vita della comunità lo-cale sia come educazione alla partecipazione attiva.D’altra parte, le Iniziative Giovani costituiscono un interessante mezzo di produzione di esperien-za nel campo della responsabilità, dell’autonomia e dell’impegno per il bene comune e rappresen-tano un importante strumento di apprendimento non formale ed esperienziale, prezioso anchedal punto di vista di un futuro inserimento professionale.

NAZIONALEIl gruppo di giovani contribuisce con unapropria idea e in modo innovativo alla cre-scita culturale, sociale, economica e politi-ca della propria comunità locale, regiona-le o nazionale, lavorando su un tema di in-teresse comune ed europeo.

TRANSNAZIONALERealizzando un progetto in collaborazionecon uno o più gruppi a livello internaziona-le, un gruppo di giovani combina attività lo-cali - ogni gruppo partner realizza iniziativenel proprio contesto - con attività da realiz-zarsi attraverso la partnership internaziona-le (ad esempio scambi di esperienze, produ-zione di materiali comuni, organizzazione dieventi internazionali, ecc.).

Page 5: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 4

La caratteristica specifica di tali progetti consiste nel prendere come punto di partenza l’esperien-za quotidiana dei giovani. Attraverso le Iniziative Giovani i ragazzi hanno la possibilità di acquisi-re competenze cognitive, competenze sociali e relazionali (comunicare, negoziare, partecipare adibattiti, lavorare in gruppo, promuovere progetti, entrare in relazione con gli altri, ascoltare, con-vincere, ecc.), competenze etiche (apertura agli altri, sviluppo della solidarietà, rispetto dei princi-pi democratici della liberta e dell’uguaglianza, ecc.), competenze pragmatiche e strategiche (sapercompilare un modulo di domanda, rispettare le scadenze, pianificare e realizzare un'attività, ecc.)e persino competenze politiche (mettersi al servizio dell’interesse comune). Sia che partecipiate ad un’Iniziativa Giovani nazionale che transnazionale, dovrete condividere contutti i soggetti coinvolti ciascuna fase di elaborazione del progetto, a cominciare dalla sua ideazio-ne e dalle attività preparatorie. Nella fase di ideazione si intersecano e si sovrappongono due mo-menti che possono essere definiti di studio del programma “Gioventù in Azione” e di studio preli-minare del progetto:• studio del programma: è fondamentale familiarizzare con i principali documenti e linee guida

del programma GiA, in modo da aver chiari quali sono gli obiettivi generali e specifici che si po-ne, le priorità sulle quali i progetti devono concentrarsi, quali soggetti/beneficiari possono es-sere coinvolti;

• studio preliminare dell’idea: consiste nel definire a livello generale l’obiettivo del progetto, iltema del progetto e le competenze/conoscenze da acquisire, l’idea di come pensate di realiz-zarlo, le priorità del Programma a cui aderire, la composizione del gruppo dei partecipanti.

Per quanto concerne la formazione del vostro gruppo – che verrà valutato ai fini della concessio-ne della sovvenzione - ricordatevi di assicurare l’equa partecipazione di genere (maschi/femmine)e di rispettare le disposizioni relative al numero dei partecipanti per gruppo (come da “Guida alProgramma”).

Laddove motivato dalle finalità del vostro progetto, è possibile coinvolgere giovani con minori op-portunità e/o con speciali necessità (mobilità, salute, culturali, economiche, ecc.).Vi ricordiamo che un “gruppo informale” è un gruppo di giovani che si forma spontaneamente eche agisce collettivamente senza fini di lucro per perseguire, ad esempio, obiettivi o interessi co-muni. Il “gruppo informale” non necessita, pertanto, di alcuna registrazione formale. In caso di ri-chiesta della sovvenzione da parte di un gruppo informale, uno dei membri del gruppo assume ilruolo di rappresentante legale e la responsabilità di presentare domanda alla propria AgenziaNazionale e di firmare l’accordo di sovvenzione.

L’elenco delle possibili tematiche per un’Iniziativa giovani è infinito. Avete infatti l’opportunità direalizzare le vostre idee tramite iniziative in diverse aree quali l’arte e la cultura, lo sviluppo urba-no o rurale, l’educazione tra pari, le pari opportunità, il lavoro con gli immigrati, il lavoro con i di-sabili, gli anziani e i senzatetto, oppure potete concentrarvi sull’informazione giovanile, sulla tu-tela dell'ambiente, o anche sviluppare altri interessi.

Page 6: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 5

In conclusione gli elementi che contribuiscono alla realizzazione di un'Iniziativa Giovani di qualità sono:

Infine, ricordate sempre che l’Azione “Gioventù per l’Europa” intende incoraggiare i giovani a pro-porre progetti propri, sostenendo in tal modo il loro spirito d'iniziativa, d'imprenditorialità e dicreatività, e rafforzare il sentimento di cittadinanza europea supportando attività legate alla par-tecipazione dei giovani alla vita democratica.Tenendo presente questa premessa e la rilevanza delle parole-chiave sopra evidenziate, vi invitia-mo a inquadrare il vostro progetto di “Iniziative Giovani” nell’ambito dell’obiettivo generale diGiA che mira a “promuovere la cittadinanza attiva dei giovani in generale, e in particolare la lorocittadinanza europea”.

PARTECIPAZIONEATTIVA DEI GIOVANI

DIMENSIONE EUROPEADEI TEMI SCELTI

IDEE CHE DIVENTANOAZIONI CONCRETE

IMPATTO SULLA PROPRIACOMUNITÀ LOCALE

APPRENDIMENTO NONFORMALE DI NUOVE

CONOSCENZE ED ABILITÀ

INNOVAZIONEE CREATIVITÀ

Page 7: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 6

IL COACH

Nelle Iniziative Giovani per i ragazzi tra i 15 e i 17 anni è prevista la possibilità di avvalersidi un Coach per tutta la durata dell’iniziativa. In generale i coach sono persone -giovani o adulti - che hanno sviluppato una competenza nella gestione di progetti afavore dei giovani.Il coach deve sempre rimanere al di fuori dell’Iniziativa giovani, il suo compito è di assi-stere il gruppo nella preparazione, nell’attuazione e nella valutazione del progetto ba-sandosi sulle esigenze dello stesso, di contribuire alla qualità del processo di apprendi-mento e di accompagnare il gruppo o gli individui nell’ottenimento di compiuti risultatinell’ambito del proprio progetto. Il coach è il vostro allenatore.Nelle differenti fasi del vostro progetto potrete avere l’opportunità di sperimentare eimparare nuove competenze in differenti aree, quali ad esempio: lavoro di gruppo, co-municazione, project management, raccolta fondi, relazioni pubbliche e cosi via. Avreteun’eccezionale possibilità di sviluppare nuove competenze o migliorare quelle di cuisiete in possesso, ma dovrete garantirvi che lo sforzo che andrete a compiere si tradu-ca in risultati effettivi…un allenatore potrebbe essere molto utile! Realizzare un progetto necessita di energia e motivazione. I problemi che dovrete affron-tare sono tanti: come tenere il gruppo unito, come motivare il gruppo quando saràstanco e/o sfiduciato, come gestire i finanziamenti, come coinvolgere le istituzioni,come convincere gli adulti a supportarvi, ecc. Il coach vi può aiutare ad affrontare esuperare queste criticità.“Coaching” è creare una partnership con i giovani all’interno di un processo creativo eriflessivo che li possa ispirare a massimizzare il proprio potenziale personale. Il coachriconosce i giovani come gli “esperti” del progetto e ritiene che ciascuno ne possa co-stituire una valida risorsa. Pertanto un coach dovrebbe ascoltare, osservare e adattareil proprio approccio ai bisogni dei giovani con cui si trova a relazionarsi. Un coach do-vrebbe individuare e chiarire quali siano gli obiettivi che i giovani desiderano raggiun-gere e adeguarsi a tali aspirazioni; incoraggiare la scoperta di se stessi; stimolare stra-tegie e soluzioni che nascano all'interno del gruppo; responsabilizzare i giovani perchésiano affidabili e seriamente impegnati nel progetto.Nella scelta del coach si tende a preferire una persona che già conosciamo e di cui ci fi-diamo, a prescindere dalle sue effettive abilità: non sempre tale soluzione è efficace.La scelta dovrebbe principalmente dipendere dal tipo di supporto di cui avete bisognoper realizzare la vostra Iniziativa Giovani. Infine tenete sempre a mente che un buoncoach deve:• conoscere gli obiettivi, la filosofia e le metodologie del programma Gioventù in

Azione;• aver maturato esperienze in progetti nel campo della gioventù;• saper motivare e coinvolgere il gruppo attraverso processi e metodologie partecipative;• saper ascoltare e rispettare l’indipendenza e la capacità del gruppo;• avere tempo a disposizione da dedicare al vostro progetto.

Page 8: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 7

CONOSCIAMO L’OBIETTIVO GENERALEPromuovere la cittadinanza attiva dei giovani, in generale,

e la loro cittadinanza europea in particolare

L'obiettivo generale dell’Azione 1 "Promuovere la cittadinanza attiva dei giovani" ha lo scopo di:• dare la possibilità ai giovani e alle loro organizzazioni di partecipare allo sviluppo della società

e dell'UE;• sviluppare il loro sentimento di appartenenza all’UE;• incoraggiare la loro partecipazione alla vita democratica in Europa;• rafforzare la loro mobilità in Europa;• sviluppare l’apprendimento interculturale;• promuovere i valori fondamentali dell'UE;• incoraggiare lo spirito d’iniziativa, d’imprenditorialità e di creatività;• garantire la partecipazione al programma dei giovani svantaggiati, compresi i giovani disabili;• assicurare e promuovere il principio di pari opportunità tra uomini e donne nella selezione dei

partecipanti al programma;• offrire possibilità di apprendimento informale e non formale avente una dimensione europea

e creare possibilità innovative nel campo della cittadinanza attiva.

Non esiste una definizione univoca di “cittadinanza attiva”. Una possibile che vi suggeriamo è laseguente: “partecipazione e cittadinanza attiva significano avere i diritti, i mezzi, lo spazio e l’op-portunità – e, laddove necessario, il supporto - per partecipare alle decisioni prese in una comu-nità, influenzarle, e impegnarsi in azioni e attività che possano contribuire a costruire una societàmigliore”. Nell’ambito delle politiche giovanili viene data particolare importanza all’acquisizione delle com-petenze necessarie per l’esercizio della “cittadinanza attiva” tramite attività volontarie, con lo sco-po non soltanto di aumentare le proprie conoscenze, ma anche di rafforzare le proprie motivazio-ni, la capacità e l’esperienza pratica dell’essere un cittadino attivo. Essere un cittadino attivo vuoldire anche possedere l’autonomia necessaria per sviluppare ed esprimere le proprie idee e la pro-pria identità. Ecco perché le politiche a favore dei giovani dovrebbero sostenerli nel divenire auto-nomi, intraprendenti, creativi, responsabili e solidali.Potreste iniziare la vostra riflessione cercando di definire il vostro concetto di “essere europei”, co-me vedete il futuro del continente di cui fate parte, cosa significhi per voi essere un cittadino eu-ropeo attivo e che cosa l’Europa possa fare per le vostre comunità locali e per il vostro gruppo inparticolare. Non trascurate neppure le criticità legate al concetto di “cittadinanza europea” qualiad esempio le reali possibilità per un giovane di influenzare le decisioni a livello europeo, quali di-ritti sia necessario rivendicare e quali responsabilità assumersi, se siete consapevoli o meno dellenumerose opportunità legate alla mobilità europea, se riteniate che i giovani siano esclusi dai gran-di dibattiti legati alla cittadinanza europea…Altro modo di affrontare l’interazione individuo/comunità e il tema della cittadinanza è quello diguardare ad essi dalla prospettiva del senso di appartenenza. L’identità degli individui è precisa-mente ciò che li rende diversi da qualunque altra persona. L’identità di ciascun individuo viene pla-

Page 9: Vademecum Azione 1.2

smata da “appartenenze” diverse. Potreste quindi chiedervi quali siano i vostri valori e in che mo-do li esprimiate, quali siano i vostri principali sensi di appartenenza e in che modo interagiate conle strutture culturali, sociali, politiche ed economiche e i sistemi delle vostre comunità.

Una volta presa confidenza con il programma “Gioventù in Azione”, riflettete su come la vostraidea sia collegata alle priorità permanenti del Programma: cittadinanza europea, partecipazionedei giovani, diversità culturale, inserimento dei giovani con minori opportunità.

Azione 1.2 8

• Il sito del Dipartimento della Gioventù http://www.gioventu.gov.it/

• Il sito dell’Agenzia Nazionale Giovani: http://www.agenziagiovani.it/home.aspx

• Il Portale europeo dei giovani: http://europa.eu/youth/index.cfm?l_id=IT

• Il sito sulle politiche giovanili del Consiglio d’Europa: http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/index.html

• The European Youth Forum: http://www.youthforum.org/

• European Citizenship Portal: http://www.european-citizenship.org

PER APPROFONDIRE

Page 10: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 9

IL MOTORE DEL PROGRAMMA GIOVENTÙ IN AZIONELe quattro priorità permanenti e l’apprendimento non formale

Le quattro priorità e l’apprendimento non formale rappresentano i pilastri su cui si basa la costru-zione del programma Gioventù in Azione; occorre dunque impadronirsi di questo concetti chiaveper poter realizzare un’iniziativa efficace. Come vedrete i temi affrontati sono fortemente legatitra loro.

Partecipazione dei giovani La nozione di partecipazione dei giovani nella società è in continua evoluzione. La Carta europeariveduta della partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale (vedere box pag. 11) affermache “partecipare ed essere un cittadino attivo, vuol dire avere il diritto, i mezzi, il luogo, la possi-bilità, e, se del caso, il necessario sostegno per intervenire nelle decisioni, influenzarle ed impegnar-si in attività ed iniziative che possano contribuire alla costruzione di una società migliore”. Questadefinizione non limita dunque la partecipazione alla vita democratica di una comunità, qualunqueessa sia, unicamente al fatto di votare o di presentarsi a delle elezioni, per quanto importanti sia-no tali elementi; evidenzia, invece, come partecipare significhi esercitare influenza e responsabi-lità su decisioni e azioni che hanno un impatto sulla vita dei giovani o sono semplicemente impor-tanti per loro. In questo approccio, che rispecchia anche le finalità del Programma “Gioventù inazione”, i giovani sono visti come attori attivi nelle proprie organizzazioni o nella vita delle pro-prie comunità e pertanto dovrebbero ricevere l’opportunità di esprimere i propri bisogni e di tro-vare la strada per soddisfarli.

Per introdurre i principi della partecipazione giovanilein una comunità possiamo utilizzare il modello ideato daMarc Jans e Kurt de Backer, che fa riferimento alle “treC per una partecipazione di successo”: Challenge (Sfida),Capacity (Capacità), Connection (Connessione). Secondoquesto approccio, per costruire un progetto di successoè necessario che i giovani trovino il giusto equilibrio trai propri interessi, le proprie capacità e i propri limiti. Insecondo luogo, bisogna che i giovani siano coinvolti intutto il processo, in modo da accrescere il loro senso diappartenenza.

I centri risorse Salto-Youth (http://www.salto-youth.net/tools/training/find-a-training/) mettonoa disposizione un calendario con le attività formative organizzate nel campodella gioventù.In particolare con GET IN NET, i centri organizzano dei seminari formativi peraiutare la ricerca di partner e migliorare la progettazione di IniziativeTransnazionali (http://www.salto-youth.net/rc/participation/getinnet/). Se sono attinenti alla vo-stra idea, correte a iscrivervi!

SUGGERIMENTI

Page 11: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 10

Questo modello suggerisce dunque che:• la partecipazione dovrebbe fondarsi su una sfida, ovvero su un’attività stimolante, convincente

e d’interesse per i giovani;• la partecipazione dovrebbe fondarsi sulla capacità: i giovani devono possedere le competenze

necessarie per impegnarsi nella sfida, altrimenti potrebbero rinunciarvi con conseguente sensodi sfiducia e frustrazione. Il progetto dovrà colmare le eventuali lacune dei ragazzi e offrire oc-casioni di apprendimento informale;

• la partecipazione dovrebbe fondarsi su una connessione, ovvero i giovani dovrebbero sentireun legame con l’attività che deve essere adattata e compatibile con il loro mondo.

La partecipazione nelle Iniziative Giovani Le Iniziative giovani rappresentano una grande risorsa per la partecipazione attiva dei ragazzi al-la vita comunitaria locale, così come alle questioni regionali, nazionali o internazionali. L’idea alla base di questa Azione è che i giovani stessi prendano l’iniziativa assumendosi la respon-sabilità di rendere migliore la propria vita, risolvere i problemi attorno a sé e soddisfare, per quan-to possibile, le proprie necessità.

Lo schema che segue illustra l’importanza della “partecipazione attiva” nelle Iniziative giovani. Lapartecipazione attiva vi dà il potere di influenzare il mondo attorno a voi e vi permette di espri-mere la vostra creatività lavorando ad attività comuni!

I vantaggi della partecipazione attiva dei giovani sono numerosi e si riflettono in particolar modonell’acquisizione di competenze chiave per l’apprendimento non formale, come ad esempio svilup-pare la capacità di influire su temi importanti per sé, imparare a fare cose nuove, esprimere la pro-pria creatività e i propri interessi, lavorare in gruppi di coetanei che condividono le stesse prospet-tive, sviluppare il senso di responsabilità verso se stessi e nei confronti della comunità locale. La ba-se comune di queste competenze comprende la capacità di comunicare in modo costruttivo in am-bienti diversi, di mostrare tolleranza, di esprimere e di comprendere diversi punti di vista, di nego-ziare con la capacità di creare fiducia e di essere in armonia con gli altri.

Page 12: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 11

Un’Iniziativa giovani rappresenta anche un’occasione per analizzare il proprio approccio alla comunità loca-le, per riflettere su come quest’ultima non debba essere considerata soltanto come una potenziale fonte diproblemi - atteggiamento tipico di chi assume un ruolo passivo in società - ma anche come una risorsa fon-damentale, un “interlocutore” da coinvolgere nella discussione sulle problematiche che la riguardano.

La cittadinanza europea e la dimensione europeaLa cittadinanza europea è sia un processo che uno status che idealmente permette agli individui diessere pienamente se stessi e allo stesso tempo essere una parte attiva delle proprie comunità in tut-ta Europa. Tutto questo senza rinunciare ad alcuna parte della propria identità o senso di apparte-nenza, quanto piuttosto approfondendoli.

Nel concreto, il concetto di cittadinanza europea, alla luce dei continui cambiamenti sociali, politicie tecnologici, è un’idea dinamica e “under construction”. Tale complessità va sempre tenuta a mentenella stesura dei progetti perché vi si chiede anche di indagare e arricchire il senso di appartenenzaall’Europa. In fondo la domanda semplice che ci dobbiamo porre è: abbiamo fatto l’Europa, oracome facciamo gli europei?Essere cittadino europeo in un’Iniziativa di Giovani significa che i ragazzi, attraverso le loro idee e leazioni, possono ritagliarsi un ruolo attivo nell’Europa politica e sociale. Il secondo elemento impor-tante delle Iniziative, strettamente legato al precedente, è la dimensione europea. Le Iniziative GiovaniTransnazionali, ma anche quelle Nazionali, devono avere una dimensione europea, devono cioè af-frontare temi di interesse europeo e/o problematiche comuni e/o i valori di riferimento dell’UE. Ciòsignifica che nella scelta del tema che andrete a sviluppare nel progetto, oltre a definirlo chiaramen-te, dovrete rappresentare un’esigenza/fabbisogno sia della vostra comunità locale sia dell’UnioneEuropea. In linea di principio possiamo considerare la dimensione europea come un valore aggiuntoper un progetto di natura locale.

• Participation Models - A chase through the maze. Citizens, Youth, Onlinehttp://www.nonformality.org/wp-content/uploads/2011/07/Participation-Models-20110703.pdf

• Consiglio d’Europa - Carta europea riveduta della partecipazione alla vita locale e re-gionale http://www.coe.int/t/dg4/youth/Source/Coe_youth/Participation/COE_charter_participation_it.pdf

PER APPROFONDIRE

• Programma di Partenariato sulla Formazione Giovanile Europea, T-kit:"In Costruzione...Cittadinanza, Gioventù ed Europa"

• “What could European Citizenship in youth work look like?”http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/documents/Training/EC_Valorisation_Publication.pdf

PER APPROFONDIRE

http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/publications/T-kits/7/Tkit_7_IT

Page 13: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 12

Inclusione di giovani con minori opportunitàIl concetto di “Inclusione” definisce una situazione ideale nella quale tutte le persone che vivono inuna determinata società hanno pari diritti di accesso e di partecipazione. Situazione ideale che non sirealizza nella realtà, trasformando l’inclusione in un obiettivo da perseguire: favorire una migliore epiena integrazione della persona nel contesto sociale ed economico nel quale vive, incentivare il suoinserimento e la sua partecipazione.

Il Programma Gioventù in azione si pone questo obiettivo in riferimento ai giovani con minori oppor-tunità, ovvero quei giovani che si trovano in una situazione di svantaggio rispetto ai loro coetanei.Non ci sono solo condizioni soggettive all’origine dell’esclusione (una disabilità, una dipendenza, ecc.)ma anche culture e contesti che generano esclusione sociale. Per rischio di esclusione si deve quindi in-tendere un concetto dinamico che consideri anche le condizioni che possono, in qualsiasi momentodella vita di ciascuno, accrescere il rischio di essere esclusi (disoccupazione, basso reddito, basso livellod’istruzione, dover emigrare, ecc.).L’inclusione in un’Iniziativa Giovani può presentarsi sotto varie forme: • I giovani con minori opportunità sono coinvolti direttamente come animatori/volontari dell’i-

dea-progetto.• L’inclusione dei giovani con minori opportunità è il tema e l’oggetto dell’idea progettuale. Le

“Iniziative Giovani” possono essere un valido strumento, in un’ottica di aiuto tra pari, nel soste-nere gruppi di ragazzi (target) che hanno minori possibilità, ad esempio, occupandosi di ragaz-zi che sono spesso ai margini della società a causa della loro diversità (colore della pelle, capa-cita mentali o fisiche, cultura, orientamento sessuale, religione, ecc.) o perché si trovano insituazioni difficili (mancanza del sostegno della famiglia, povertà, basso titolo di studio, crimina-lità, abuso o dipendenza da droghe, disoccupazione, ecc.) o anche soltanto perché vivono inzone rurali o lontane, con accesso limitato alle informazioni.

• L’inclusione può anche riguardare bambini e adulti. Pensate all’impatto positivo in un contestolocale di iniziative di giovani volontari che lavorino con bambini disabili o sviluppino relazionigiovani-anziani.

-

La diversità culturale e la dimensione interculturaleIl preambolo della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea afferma che: “L'UnioneEuropea si fonda sui valori indivisibili ed universali di dignità umana, di libertà, di uguaglianza edi solidarietà; l’Unione si basa sui principi di democrazia e dello Stato di diritto (…). L'Unione con-tribuisce al mantenimento e allo sviluppo di questi valori comuni, nel rispetto della diversità delleculture e delle tradizioni dei popoli europei, dell'identità nazionale degli Stati membri". Il concet-to di diversità costituisce dunque uno dei pilastri dell’Unione Europea per conseguire i propri obiet-tivi strategici di cooperazione e integrazione e costruire un’Europa più inclusiva.

• Programma di Partenariato sulla Formazione Giovanile Europea, T-Kit “Inclusione Sociale”http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/documents/Publications/T_kits/8/Italian/tkit8_italian.pdf

• Salto-Youth ID Booklet “Idee per l’inclusione e la diversità”http://www.salto-youth.net/downloads/4-17-2069/IDBookletIT.pdf

PER APPROFONDIRE

Page 14: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 13

Seguendo questo approccio, la dimensione interculturale dei progetti costituisce uno strumentofondamentale per promuovere la diversità culturale e per coinvolgere i giovani europei nella vitapolitica e sociale delle proprie comunità. La comunicazione tra le diverse identità culturali richiede il riconoscimento dell’altro sia come ugua-le che come diverso. L’educazione interculturale può dunque rafforzare la propria identità indivi-duale o di gruppo non in contrapposizione ma in comunicazione con gli altri; aiutare a sviluppareuna personalità curiosa, attenta, disponibile, sensibile rispettosa dell’altro; stimolare la riflessionesu di sé, sugli altri, sugli stereotipi e i pregiudizi, dimostrando capacità autocritiche; aiutare a pren-dere coscienza della complessità dei punti di vista e quindi essere capace di cambiare il proprio es-sere, capace di accettare e convivere costruttivamente con il diverso, riconoscendone i diritti; inconclusione, sviluppare una migliore capacità di partecipazione nella società moderna.

Nelle Iniziative Giovani Nazionali la dimensione interculturale, non verificandosi momenti di incon-tro con ragazzi di altri Paesi, è “ridotta” al dialogo tra le diversità culturali, sociali e di sesso deglistessi membri del gruppo.Nonostante ciò, lo sviluppo progressivo dell’Iniziativa - comunicare, raccogliere informazioni, sta-re insieme, esprimersi, usare l’immaginazione, sviluppare la creatività, realizzare una produzionecomune e promuoverla - contribuisce all'apprendimento di valori sociali e civici essenziali quali l'u-guaglianza, la tolleranza e il rispetto, particolarmente importanti per i giovani che devono con-frontarsi costantemente con società sempre più diversificate e complesse.

La dimensione interculturale è uno dei valori aggiunti delle Iniziative Giovani Transnazionali, chepermette di sviluppare competenze sul piano interculturale, di imparare come si lavora e come siprendono decisioni all’interno di un team internazionale, di condividere compiti e responsabilitàcon persone di altri Paesi. La partecipazione a questi progetti aiuta a sviluppare la necessaria fidu-cia in se stessi per assumere una posizione attiva nella propria comunità locale e a mettere in pra-tica idee sviluppate insieme ai coetanei europei. “Pensa globale, agisci localmente!”

Arrivati a questo punto chiedetevi in che modo il vostro progetto sia collegato alle priorità annuali (2012)del Programma “Gioventù in Azione”. Le cinque priorità annuali del 2012 sono le seguenti: Disoccupazionegiovanile, Lotta contro la povertà e l'emarginazione, Creatività e imprenditorialità, Lo sport per promuo-vere stili di vita salutari, inclusione sociale e partecipazione attiva, Sfide ambientali globali e cambiamentoclimatico. Ancora una volta non è necessario focalizzarsi su tutte le priorità, ma scegliere soltanto quellein linea con il vostro progetto. Ricordatevi che gli obiettivi generali, le priorità permanenti e annuali, vispiegano perché il vostro progetto è importante nel quadro del Programma “Gioventù in Azione”.

• Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europeahttp://www.europarl.europa.eu/charter/default_it.htm

• Consiglio d’Europa – Commissione Europea T-Kit “Apprendimento Interculturale”http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/publications/T-kits/4/Tkit_4_ITA

PER APPROFONDIRE

Page 15: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 14

APPRENDIMENTO NON FORMALE

L'apprendimento non formale è quello che ha luogo al di fuori del curriculum previsto dal-l’istruzione formale. Le attività di apprendimento non formale si svolgono su base volonta-ria e sono accuratamente progettate per favorire lo sviluppo personale, sociale e professio-nale dei partecipanti. In Europa, la maggior parte dei cittadini ha ricevuto nella propria vitauna qualche forma di scolarizzazione. Questa istruzione scolastica formale si basa normal-mente su una relazione “verticale” tra studente e insegnante: colui che possiede la conoscen-za e la trasmette (insegnante) e colui che la riceve (discente). L’istruzione non-formale, alcontrario, può essere spiegata con la formula “learning by doing”, ovvero imparare diret-tamente sul campo. La metodologia di apprendimento consiste nell’interazione tra i di-scenti e le concrete situazioni di cui fanno esperienza. Non vi sono insegnanti che imparti-scono lezioni ex-cathedra: i giovani, gli animatori giovanili, gli educatori (trainer) sviluppa-no insieme conoscenze e competenze, in una relazione “orizzontale”.

I principi dell'apprendimento non formale:• Utilizza metodi partecipativi, incentrati su chi apprende.• Costruito in base agli interessi dei giovani.• La valutazione di fallimento o successo non è mai individuale ma collettiva, diritto di

sbagliare.• Realizzato in ambienti e situazioni nelle quali la formazione e l'apprendimento non

sono l'unica attività.• Il contesto di apprendimento deve mettere a proprio agio i partecipanti.• Le attività sono guidate da facilitatori dell’apprendimento, sia professionisti sia volontari. • Le attività sono pianificate in base a obiettivi e si rivolgono a gruppi target specifici.

Le metodologie partecipative utilizzate nell’educazione non formale sono molte e sonostrettamente legate agli obiettivi che si intendono raggiungere attraverso il proprio proget-to - un’iniziativa focalizzata sull’inclusione di giovani con minori opportunità, svilupperàstrumenti di apprendimento diversi da attività che mirano a educare alla cittadinanza euro-pea. Ogni situazione è diversa. Leggete i metodi presentati nelle varie pubblicazioni che viconsigliamo come approfondimento e, in questa prospettiva, sceglieteli, adattateli o crea-te qualcosa di nuovo a seconda delle particolari esigenze del gruppo. I metodi presentatinon sono verità assolute, sono degli esempi, una raccolta di esperienze utili.

Nello sviluppo delle attività educative e nella definizione dei contenuti è importante spie-gare chiaramente quali sono le competenze chiave (vedi focus sullo Youthpass) sviluppatenel nostro processo di apprendimento. Gli elementi qualitativi da considerare nella realiz-zazione di un’attività di apprendimento non formale sono: chiarezza degli obiettivi - qua-lità dello staff (volontari e professionali) - varietà dei metodi partecipativi utilizzati - equili-brio tra attività educative individuali e di gruppo - divisione appropriata del tempo tra stu-dio, svago e tempo privato - equilibrio tra apprendimento cognitivo, emotivo e comporta-mentale nella definizione delle attività..

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Azione 1.2 15

È utile sapere che i centri risorse Salto-Youth mettono a disposizione un databasedenominato TOY di trainer esperti in educazione non formale che potete contattaredirettamente o tramite Salto. (http://www.salto-youth.net/tools/toy/)

Per maggiori approfondimenti e per esplorare e sviluppare nuovi metodi a seconda dellavostra situazione di apprendimento e formazione, vi suggeriamo:

• T-Kit “Fondamenti della Formazione” (per animatori): http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/documents/Publications/T_kits/6/Italian/tkit6_italian.pdf

• T-Kit “Inclusione sociale”: http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/documents/Publications/T_kits/8/Italian/tkit8_italian.pdf

• Going International-Opportunities for All - practical Inclusion Methods: http://www.salto-youth.net/downloads/17-108-309/GoingInternational.pdf

• T-Kit “Cittadinanza europea”: http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/documents/Publications/T_kits/7/Italian/tkit7_italian.pdf

• Il sito sull’educazione alla cittadinanza europea: http://www.european-citizenship.org/2008/04/project-characteristics/

• T-Kit “Apprendimento interculturale”: http://youth-partnership-eu.coe.int/youth-partnership/documents/Publications/T_kits/4/Italian/tkit4_italian.pdf

• La sezione di SALTO sulla diversità culturale: http://www.salto-youth.net/rc/cultural-diversity/resources/

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Azione 1.2 16

YOUTHPASS

Tutti i partecipanti a un progetto di Gioventù in Azione nell’ambito dell’Azione “IniziativeGiovani” hanno diritto a ricevere il Certificato Youthpass che convalida la partecipazione al-l’iniziativa, descrive le attività e il coinvolgimento del partecipante e mostra le competenze ac-quisite. È importante sapere che lo Youthpass è basato sulla raccomandazione dell’Ue in merito allecompetenze chiave per l’apprendimento permanente (lifelong learning). Per “competenza”si intende una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini adeguate per affrontare unasituazione particolare. Le “competenze chiave” sono quelle che contribuiscono alla realizza-zione personale, all’inclusione sociale, alla cittadinanza attiva e all’occupazione e sono: 1. Comunicazione nella madrelingua - 2. Comunicazione nelle lingue straniere - 3. Competenzamatematica e competenze di base in scienza e tecnologia - 4. Competenza digitale - 5. Impararea imparare - 6. Competenze sociali e civiche - 7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità - 8.Consapevolezza ed espressione culturale. I progetti in campo giovanile contribuiscono in varia maniera, attraverso l’educazione e l’ap-prendimento non formale, all’acquisizione delle competenze chiave. Un’Iniziativa Giovani puòsviluppare, ad esempio, le competenze di spirito di iniziativa e imprenditorialità realizzandoidee creative, oppure l’espressione culturale partecipando ed organizzando un festival, unamostra o un concerto… Ma non solo, con lo Youthpass si vuole che le iniziative messe in cam-po mirino a dare ai giovani gli strumenti per “imparare a imparare”, competenza considera-ta cruciale per l’acquisizione delle altre.

Lo Youthpass è dunque uno strumento che promuove l’importanza dell’apprendimento nonformale nelle “Iniziative Giovani”. Rende visibili e convalida le competenze sviluppate nellarealizzazione del progetto. Valorizza i risultati delle attività dell’Iniziativa. Aspira a migliora-re l’occupabilità dei giovani attraverso un arricchimento curriculare.

Il vostro progetto di Iniziativa Giovani può/deve essere integrato sin dall’inizio con lo Youthpass.Come? • Scoprite quali siano le competenze e le abilità in possesso del vostro gruppo.• Domandatevi se le competenze del gruppo siano sufficienti per l’obiettivo del progetto.• Definite le abilità e le conoscenze che andranno acquisite.• Chiedetevi come svilupperete tali competenze, con chi e quanto vi costerà.• Pensate a come incoraggiare il processo di “imparare a imparare”.

ApprofondimentiRaccomandazione UE sulle competenze chiave:http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2006:394:0010:0018:IT:PDF

Youthpass: http://www.Youthpass.eu/en/Youthpass

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IDENTIFICAZIONE

Azione 1.2

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Azione 1.2 18

Identificazione del progettoArrivati a questo punto, è ora di identificare il progetto, ovvero di sviluppare l’idea che intendeterealizzare. Per far ciò è necessario procedere passo dopo passo, seguendo un percorso di analisi epianificazione che attraverso fasi successive vi porterà a definire cosa volete fare (gli obiettivi), conchi e per chi volete farlo (i partner e i gruppi target) e come volete farlo (le attività) e vi accompagnerànella redazione della domanda di sovvenzione.

Domanda di sovvenzione che deve essere presentata per via telematica utilizzando l’apposito“E-FORM” (“Electronic Application Form”) disponibile sul sito dell’Agenzia, secondo le indicazioni inesso contenute.

Per sostenere la teoria con esempi pratici e semplificare il collegamento e la comprensione dellediverse tappe del percorso, si è fatto riferimento al caso di studio seguente:

In un centro alpino al confine con la Francia, data la difficoltà di trovare lavoro e il conseguenteesodo giovanile verso le città limitrofe, alcuni ragazzi decidono di realizzare un’iniziativa giovanivolta a diffondere la cultura d’impresa e a favorire la nascita di piccole imprese, scarsamente pre-senti in loco. Il partner individuato è costituito da un gruppo di ragazzi di un centro montano delversante francese delle Alpi, che si trova a dover fare i conti con il medesimo problema. L’idea è direalizzare un sito informativo bilingue (italiano e francese) su come avviare un’impresa, che con-tenga parti comuni e parti specifiche legate alle rispettive normative nazionali e di ideare un bu-siness game da mettere on-line che vedrà come primi contendenti i due gruppi.

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Azione 1.2 19

ANALISI DEI PROBLEMI E DEGLI OBIETTIVI

Come si procede? Un’Iniziativa Giovani nasce principalmente dal gruppo di giovani che la promuove e che ne rappre-senta il primo beneficiario. Alla base c’è un’esigenza avvertita dal gruppo, alla quale il gruppo stes-so intende rispondere attraverso la realizzazione di un progetto. Un progetto ben strutturato chemiri realmente a rispondere ai fabbisogni dei beneficiari, deve necessariamente prendere le mos-se dall’analisi del contesto in cui si opera, deve avere un legame con la realtà/comunità locale incui si inserisce. Se così non fosse, ogni progetto sarebbe “trasferibile” a scatola chiusa in qualsiasialtro contesto.

Se avete deciso di realizzare un’Iniziativa giovani su uno specifico tema vuol dire che avete indivi-duato, forse senza nemmeno pensarci, un’esigenza, un fabbisogno vostro e della vostra comunitàlocale legato a quella tematica: è il momento di analizzarla!

Stabilito e condiviso, da tutti i partecipan-ti del gruppo, il tema comune sul quale con-centrarvi (Q), dovete individuare il benefi-cio che il progetto porterà a voi giovaniche lo realizzerete e in maniera più ampiaalla vostra comunità locale, chiedendovi:perché vogliamo realizzare il progetto? Oanche, perché c’è bisogno di questo pro-getto? La domanda potrà sembravi super-flua e la risposta scontata, in quanto nellavostra testa avete già chiari i motivi; ma proprio la risposta rappresenta il punto di partenza e diarrivo del vostro progetto. Se rispondete evidenziando gli aspetti negativi state individuando l’e-sigenza che vi spinge a realizzarlo (il problema da cui nasce il vostro progetto), se vi concentratesu quelli positivi state invece definendo l’obiettivo che volete raggiungere attraverso il vostro pro-getto.

Sembrerà strano, ma se ci pensate bene un problema non è che l’altra faccia di un obiettivo…e vi-ceversa. Se un problema/fabbisogno è la formalizzazione di un disagio, l'obiettivo corrispondenteè l'eliminazione o riduzione di quel disagio.

Il tema del progetto deve essere chiaramenteidentificato e deve essere condiviso dai gruppi.

Tema del caso di studio:Informazioni per i giovani ed educazione all’im-prenditorialità.

Q - CONTROLLO DI QUALITÀ

Gruppi di giovani: il progetto nasce per rispondere a una vostra esigenza, i primibeneficiari siete voi che lo state ideando e che lo realizzerete. In secondo luogo,beneficiaria è la vostra comunità locale, sulla quale il progetto deve avere un im-patto positivo.

SUGGERIMENTI

Page 21: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 20

Non ne siete convinti? Ecco un esempio di due possibili risposte alla domanda precedente riferiteal caso di studio proposto:• Risposta in termini positivi – obiettivo: per favorire la nascita di imprese promosse da giovani.• Risposta in termini negativi – problema: perché il numero di imprese promosse dai giovani è

prossimo allo zero.

Per passare dall’uno all’altro è sufficiente rispondere a domande del tipo: perché sino ad oral’obiettivo non è stato raggiunto? Cosa lo ha impedito?

Dato che state analizzando la situazione iniziale che avete intenzione di migliorare, dovete in que-sta fase concentrarvi sull’aspetto negativo della realtà attuale, quindi sulle criticità che presenta.Partendo dal problema/fabbisogno principale individuato, sempre in riferimento al contesto e al-la vostra idea di progetto, cercate di individuare i problemi sottostanti e le cause che li determinano.I problemi non si presentano mai isolati, ma sono tra loro collegati e concatenati. Nel caso di stu-dio proposto i problemi sottostanti possono essere individuati nella carenza di informazioni e nel-la difficoltà a ottenerle, nelle limitate competenze dei giovani in materia d’impresa, nella scarsacultura d’impresa che esiste nella comunità locale, nella difficoltà di “Fare Impresa”.

Una volta che li avete individuati non rimane che ordinarli gerarchicamente in base al nesso cau-sa-effetto che li lega, costruendo, livello dopo livello, quello che comunemente si definisce “Alberodei problemi”.L'albero dei problemi permette di collocare i problemi in un diagramma di causa-effetto (ovverodeterminare cosa provoca cosa e cosa è provocato da qualcos'altro), presentando, in senso vertica-le dal basso verso l'alto, i legami causali esistenti tra i problemi identificati.

Per aiutarvi nella costruzione dell’albero, scrivete i problemi su dei post-it, in modo poi da poterlispostare e ordinare secondo il nesso che li lega, e cercate di rispondere a queste domande, vedre-te che sarà tutto più semplice:• da che cosa è generato il problema? • in quali problemi più ampi si colloca? • quali problemi genera?

Per tornare al caso di studio: 1) cosa genera la limitata propensione imprenditoriale dei giovani? La carenza di informazioni e

la difficoltà a ottenerle (causa); 2) tale difficoltà da cosa è generata? E/o quali problemi genera? Genera difficoltà nel “Fare Impresa”

(effetto);3) tale difficoltà da cosa è generata? E/o quali problemi genera? È generata dalle scarse compe-

tenze dei giovani in materia d’impresa (causa) e dalla scarsa cultura d’impresa che esiste nellacomunità locale (causa).

Page 22: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 21

L’albero corrispondente è così composto:

Analisi degli obiettiviDefinita la faccia negativa della medaglia, rappresentata dai fabbisogni che avete individuato esintetizzato nell’albero dei problemi, è ora necessario occuparsi di quella positiva, passando all’a-nalisi degli obiettivi e alla costruzione dell’albero degli obiettivi, che nei suoi rami presenterà gliaspetti positivi della situazione desiderata per il futuro, una volta realizzato il vostro progetto. Immaginate l’Albero degli obiettivi come lo specchio positivo dell’albero dei problemi. A questopunto il passaggio dall’uno all’altro è tecnicamente molto semplice: basta trasformare ogni condi-zione attuale negativa (problema) in una condizione positiva futura (obiettivo), partendo dalla ba-se dell’albero.

EFFETTI

CAUSA

Limitatapropensione

imprenditorialedei giovani

Difficoltànel

“Fare Impresa”

Limitatecompetenze

imprenditorialidei giovani

Carenza diinformazioni

Mancanzadi culturad’impresa

Problema Obiettivo

Limitata propensioneimprenditoriale

Maggiore propensioneimprenditoriale

Page 23: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 22

Per aiutarvi, ponetevi questa domanda: la soluzione del problema a cosa porterebbe?Partite dal livello inferiore, dal problema più piccolo: rispondete, sostituite ed avete costruito ilvostro “Albero degli obiettivi”.

Il prodotto di questa analisi genererà: il vostro obiettivo specifico, gli obiettivi intermedi, i problemiche vi proponete di affrontare…e sarete in grado di illustrarli nell’E-FORM nelle sezioni relative agliobiettivi e alle priorità.

SCOPI

MEZZI

Maggiorepropensione

imprenditorialedei giovani

Semplificazionenel

“Fare Impresa”

Sviluppo dellecompetenze

imprenditoriali

Sistemainformativoe di facileaccesso

Familiaritàcon il concetto

d’impresa

Controllate che i vostri obiettivi siano: espressi chiaramente, facilmente comprensibili,raggiungibili dal gruppo entro la durata del progetto, impegnativi ma realistici.

SUGGERIMENTI

Page 24: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 23

DEFINIZIONE DELLA PARTNERSHIP E DEL GRUPPO TARGET

La partnershipArrivati a questo punto dell’analisi dovete chiedervi: con chi vogliamo realizzare la nostra IniziativaGiovani Transnazionale? Quale potrebbe essere il partner ideale per il nostro progetto? La ricercanon è semplice, ma le soluzioni sono molteplici.In un progetto transnazionale non è necessario trovare un partner identico a voi, ma un partnerche sia allo stesso tempo non troppo simile e non troppo diverso da voi. Il partner ideale dovreb-be certamente essere qualcuno che avverta la vostra stessa esigenza, al quale vi accomuni lo stes-so interesse riguardo la tematica affrontata nel vostro progetto e che ritenga interessante lavorar-ci insieme.Stabilito ciò, potrebbe essere diverso da voi, potrebbe essere un partner con un differente approc-cio al problema, che utilizzi metodi di lavoro differenti dai vostri, alimentando quindi una sorta disfida positiva, stimolando la vostra creatività e il vostro impegno.Ma anche simile a voi per approccio e metodi, in modo da trovare somiglianze e favorire il trasfe-rimento di esperienze o sfruttare la complementarietà delle rispettive competenze e conoscenze.Nel ricercare dei partner internazionali per un’Iniziativa Giovani è fondamentale essere curiosi, apri-re la mente, essere pronti ad accettare il fatto che le loro realtà possano essere un po’ differenti ri-spetto a quelle che immaginavate osservandole dall’esterno. Di certo non troverete il partner "vo-stro clone", in quanto a partner di Paesi diversi corrispondono culture, mentalità, modi di fare, sto-rie umane e politiche diverse. Ma in realtà, questo è ciò che rende interessante la cooperazione in-ternazionale.

La qualità della partnership è legata fon-damentalmente a due aspetti:

• il coinvolgimento attivo di tutti i grup-pi partecipanti;

• la condivisione degli obiettivi del pro-getto, che presuppone un confronto del-le diverse realtà locali e la comparabilitàdelle esigenze espresse da ciascuno. Sele esigenze non collimano perfettamen-te, dovete semplicemente considerareche esigenze diverse hanno bisogno di strategie diverse. Collaborare in un’Iniziativa Giovanitransnazionale non significa necessariamente portare avanti due “progetti” paralleli identici.Diversificare alcuni aspetti in modo da rispondere adeguatamente alle rispettive specificità lo-cali deve essere visto come un’opportunità di apprendimento e arricchimento, l’importante èche sia frutto della discussione tra partner e che non venga meno la coerenza del progetto conl’obiettivo (Q).

Insieme ai partner selezionati è necessario verificare, alla luce delle esigenze di tutti i partecipantie dei rispettivi contesti locali, alcuni dei passaggi precedenti (analisi dei problemi e degli obietti-vi), provvedendo eventualmente ad aggiustare il tiro nella definizione dell’obiettivo specifico delprogetto.

Nel caso non abbiate trovato partner adeguati, non preoccupatevi: il lavoro fin qui svolto non saràstato fatica sprecata, potrete sempre realizzare un’Iniziativa Giovani Nazionale.

L’esigenza da cui nasce il progetto deve es-sere avvertita da tutti i partner nella lororealtà (esigenza comparabile), le strategiedei singoli gruppi per soddisfarla possonoessere diverse purché coerenti con l’obiet-tivo comune previsto.

Q - CONTROLLO DI QUALITÀ

Page 25: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 24

Il gruppo target Superato lo step della partnership, il gradino successivo è rappresentato dalla definizione del gruppotarget del vostro progetto. Per fare questo dovete rispondere a una semplice domanda: per chi voglia-mo realizzare il nostro progetto? La domanda dovete porvela in riferimento a una platea più ampia ri-spetto a voi stessi, facendo riferimento in primis alla vostra comunità locale, provinciale e regionale.Partendo dall’assunto che voi siete i primi beneficiari, dovete chiedervi: oltre al nostro gruppo che lorealizza, chi beneficia del progetto e dei suoi risultati nella nostra comunità?Considerate che gruppi target possono essere istituzioni politiche locali ed europee, organizzazioni nonprofit, istituzioni scolastiche e enti formativi…ma anche gruppi di persone che possono beneficiare di-rettamente o indirettamente del progetto.Maggiore è la percezione della necessità del progetto e del beneficio che ne deriva da parte dei grup-pi target, maggiore sarà la loro partecipazione al progetto stesso e il supporto che otterrete. Piùgruppi target saranno interessati dalla vostra azione, migliore sarà l’impatto delle vostre attività.La “Scala di accettazione degli obiettivi” di seguito riportata chiarisce bene il legame esistente tra con-divisione e partecipazione.

Come avrete capito consultando la scala, il vostro progetto potrebbe essere sostenuto dalla vostra comu-nità locale o da parte di essa, ma potrebbe anche essere non condiviso e quindi ostacolato…verificatelo.

Al termine di questo laborioso processo di ricerca, coinvolgimento e condivisione di obiettivi e te-mi, non vi rimane che descriverlo nell’E-FORM nella sezione relativa alla descrizione del progetto.

Considerate l’opportunità della visita preliminare prevista dal programma, che viconsente di valutare sin dall’inizio tutti gli aspetti del progetto con i partner. Per aiutarvi nella ricerca partner vi suggeriamo:

• I centri risorse Salto-Youth (http://www.salto-youth.net/rc/participation/partnerrequests/); la banca dati “Otlas” (www.salto-youth.net/otlas).

SUGGERIMENTI

+3 +2 +1 -1 -2 -3

Scala di accettazione degli obiettivi

Condividol’obiettivo efarò di tuttoaffinchépossiamoraggiungerlo

Farò di tuttoaffinché tupossaraggiungerel’obiettivo

Rispetto il tuoobiettivo, manon mi sentoobbligato adaiutarti

Non mi sentoobbligatoverso il tuoobiettivoperché non miinteressa

Non desideroavere nulla ache fare con iltuo obiettivoperché sonocontrario adesso

Farò di tuttoper ostacolartinelraggiungereil tuoobiettivo

Page 26: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 25

ATTIVITÀ

Strategia d’intervento: cosa fare?Una volta costruito l’albero degli obiettivi, dovete decidere la strategia per raggiungerli, dovetedefinire le attività e le azioni che metterete in atto per realizzare il progetto e stabilire chiaramen-te quello che sarà il “prodotto” del progetto, il suo “risultato finale”.

Se vi trovate di fronte a un albero degliobiettivi complesso e “ramificato” vuol direche avete svolto al meglio le analisi prece-denti, ma vuol dire anche che dovete deci-dere il percorso da seguire per raggiungerel’obiettivo posto in cima. Scegliete valutan-do le diverse opzioni alla luce di quelle checonsiderate le priorità (vostre, dei partner,delle comunità locali, del programma), del-le possibilità di successo, delle competenzespecifiche che possedete, delle disponibilitàfinanziarie (Q).Fatto? Allora non vi resta che collegare adogni obiettivo intermedio un’attività che viporti a raggiungerlo, anche se vedrete che lastessa azione porterà contemporaneamentea più obiettivi intermedi. Ponete attenzioneall’equilibrio tra le diverse attività che il progetto prevede: attività educative, ricreative, di socializza-zione e conoscenza, sono parimenti importanti e meritano ognuna un tempo adeguato (Q).

Sicuramente nella vostra testa le attività che intendete porre in essere sono ben chiare, addiritturaquasi ovvie, essendo stati voi ad ideare il progetto. Lo stesso non si può dire per chi lo legge per laprima volta e non ha partecipato alla sua costruzione, come ad esempio il valutatore: è quindi indi-spensabile che illustriate in maniera approfondita le attività che intendete realizzare, scendendo neldettaglio delle singole fasi sia in termini di modalità che di tempi di attuazione. Mettetevi nei pannidi chi legge e valuta: non si può valutare positivamente ciò che non risulta chiaro!

Non pensate di poter fare tutto. Ci sono piùstrade per raggiungere un obiettivo, voi do-vete percorrerne una sola, la vostra.

Ricordatevi che le attività devono essere: • chiaramente definite e dettagliate;• realistiche;• in linea con gli obiettivi del progetto e del

programma; • equilibrate;• coerenti tra di esse e con quelle dei part-

ner;• e devono portare a un “prodotto finale”.

Q - CONTROLLO DI QUALITÀ

Per “prodotto” del progetto s’intende qualcosa di concreto e utilizzabile che rimanedopo la conclusione dell’iniziativa giovani, quello che lasciate agli altri, alla vostra co-munità che vi ha sostenuto, a un giovane che s’imbatte nel vostro progetto e si chie-de cosa avete fatto. È la dimostrazione tangibile che il progetto non era fine a se stes-so, è la testimonianza del vostro progetto, è al tempo stesso l’obiettivo ed il mezzoattraverso il quale l’avete raggiunto.Potrebbe essere un video, un cd, una mostra, un documentario uno spettacolo tea-trale, un sito internet e un business game, come nel caso di studio proposto.

SUGGERIMENTI

Page 27: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 26

Per definire le attività del progetto in modo adeguato e coerente con lo stesso e con il ProgrammaGiA, dovete rispondere a una serie di domande, le principali delle quali sono sintetizzate nello sche-ma seguente.

Come si sviluppa il nostro progetto? Cosa facciamo per raggiungere l’obiettivo prefissato?

Dovete individuare nel dettaglio le attivitàche verranno realizzate nel corso del pro-getto, sia direttamente dal vostro gruppoche dal gruppo partner.

Elementi chiave: partecipazione dei giova-ni, innovatività del progetto, dimensioneeuropea del progetto.

Come lo facciamo?

Dovete scendere nel concreto di come farequanto previsto, del metodo di lavoro adot-tato, della sequenza logica delle attività, po-nendo attenzione all’equilibrio in termini ditempo dedicato a ciascuna di esse.

Elementi chiave: innovazione e creatività,equilibrio tra le attività.

In che modo intendiamo favorire lo sviluppo e l’acquisizione di competenze?

Dovete specificare le attività di apprendimen-to non formale previste dall’iniziativa, l’ogget-to dell’apprendimento e le competenze chiaveindividuate dallo Youthpass che svilupperete.

Elementi chiave: apprendimento non forma-le e educazione alla partecipazione attiva.

L'approccio partecipativo. Come?

Coinvolgete tutti i membri del gruppo in ognifase, dall’ideazione alla realizzazione del pro-dotto che deve essere il risultato del contribu-to collettivo. Tutti devono sentirsi motivati perraggiungere gli obiettivi stabiliti. Garantite aciascuno influenza sulle decisioni e lasciate spa-zio all’interazione tra i partecipanti.

Elementi chiave: coinvolgimento, partecipa-zione nel processo decisionale.

Come partecipare al progetto creando uno “spirito di squadra”?

Prendetevi tutto il tempo necessario per co-noscervi e per costruire uno “spirito di squa-dra”, organizzando occasioni di incontro co-me gruppo. Create un clima di fiducia e dicomprensione reciproca. Contribuite con levostre competenze al successo del lavoro.

Elementi chiave: costruzione del gruppo,partecipazione attiva di ognuno, flessibilitàe apertura nei confronti dell’altro.

Chi fa cosa? Come sono suddivisi i compiti tra i gruppi partner, relativamente alle attivitàcomuni e/o complementari, e all’interno dei singoli gruppi?

Specificate, considerando le competenze in-dividuali, come intendete suddividere i com-piti, le competenze apportate dalle comu-nità locali o da reperire all’esterno, il tipo ditraining da attivare per colmare eventualigap tra competenze necessarie e possedute.

Elementi chiave: partecipazione dei gruppi edelle comunità locali, apprendimento forma-le e non formale di nuove conoscenze.

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Azione 1.2 27

Si intravede il traguardo, ma qualche risposta ancora manca. Dall’elenco è stata volutamente omessauna domanda che molti nel pianificare un progetto sottovalutano o non si pongono affatto:come intendiamo garantire la sicurezza dei partecipanti? (E-FORM - sezione Protezione e sicurezza).La risposta non deve far riferimento solo agli aspetti per così dire “burocratici” della sicurezza (as-sicurazioni, autorizzazione per i minorenni), ma presuppone la valutazione degli eventuali rischiconnessi al progetto e l’individuazione delle modalità per farvi fronte.

Come superare le differenze e gestire le difficoltà all'interno del gruppo?

Considerate il conflitto come un aspetto nor-male dell’interazione e come un’opportunitàper nuove idee, creatività e miglioramento.Lavorare con un gruppo con approcci e valoridiversi può causare disaccordi e richiedere unamaggiore apertura per capire i punti di vistadegli altri membri e scendere a compromessi.

Elementi chiave: conoscenza e comprensionereciproca, valorizzazione delle differenze, inclu-sione, apprendimento interculturale, comuni-cazione efficace all’interno del gruppo e con ipartner, importanza del coach.

Dove lo facciamo?

Individuate sedi, spazi comuni, spazi all’aperto uti-lizzati da voi e dai partner, considerando le possi-bilità offerte dalle strutture e organizzazioni locali.Nelle Iniziative giovani nazionali le attività devonoaver luogo nel paese dell’applicant (Italia), in quelletransnazionali nel paese/paesi di uno o piùpromotori.

Elementi chiave: uso intelligente degli spazie delle risorse disponibili, sicurezza dei par-tecipanti.

Quanto ci costa farlo?

Definite il budget delle attività, il dettaglio deicosti totali - vostri e dei partner - da sostenereper realizzare il progetto (vedi sezione specifica).

Elementi chiave: costi coerenti con la sovven-zione richiesta e le attività previste.

Quando lo facciamo?

Definite il crono-programma delle attività, chedeve essere logicamente coerente e rispettarei tempi di durata massima previsti per leIniziative Giovani.

Elementi chiave: coerenza tra il contenutodel progetto, le attività e il calendario delleattività.

Qual è il “prodotto finale” del progetto?

Identificate chiaramente il prodotto al quale leattività che avete programmato di realizzareconducono.

Elementi chiave: innovazione e creatività, di-mensione europea, impatto locale, idee chediventano azioni.

In che modo intendiamo valutare le attività?

Definite le modalità di valutazione in itinere efinale, ovvero come intendete valutare le singoleattività che realizzerete e il progetto nel suo com-plesso (es. moduli di autovalutazione, report, ecc.).

Elementi chiave: obiettivi del progetto e delprogramma, soddisfazione delle aspettativedei gruppi e delle comunità locali, apprendi-mento, impatto locale.

Page 29: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 28

Quando presenterete la domanda dovrete allegare un programma settimanale/mensile dell’attività pianificata, nelquale illustrare in dettaglio i singoli interventi che il progetto prevede di realizzare e la loro tempistica.

Il cronoprogramma rappresenta uno degli strumenti di aiuto alla pianificazione temporale delleattività del vostro progetto, definendone la sequenza, le priorità, le contemporaneità, le scadenze, itermini, ecc. Una pianificazione temporale di base consentirà, nelle fasi successive di sviluppo delprogetto, di verificare l'avanzamento delle varie fasi del vostro progetto, di dettagliare il programmadelle attività specifiche, di controllare le eventuali sfasature temporali, i ritardi e le possibilità/neces-sità di riprogrammazioni.A tal fine potete utilizzare un modello che ricalchi la tabella seguente, che non rappresentacomunque uno schema obbligatorio.

Schema Programmazione Temporale Attività di progetto (Cronoprogramma da adattare)

STADIO DELPROGETTO

ATTIVITA’PREPARATORIE

(inserire le date)

IMPLEMENTAZIONEDEL PROGETTO(es. svolgimento

delle attività)(inserire le date)

ATTIVITA’ DI VALUTAZIONE

(es. fase di revisione deisuccessi, dei risultati

e dell’impatto del progetto;fase di completamento

del progetto con laprogrammazione di

attività di disseminazionee follow-up)

(inserire le date)

vostre necessità...

ATTIVITA’(A quali attività i partecipanti all’ Iniziativa

Giovani prenderanno parte, quali altrisoggetti saranno coinvolti e dove tali

attività avranno luogo?)

OBIETTIVI DIAPPRENDIMENTO ATTESI(Che cosa apprenderanno i partecipanti

all’Iniziativa Giovani?)

Page 30: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 29

A questo punto il vostro progetto è in dirittura d’arrivo, sarete in grado di redigere l’E-FORM nellesezioni: Contenuti del progetto e metodologia, Dimensione interculturale, Dimensione europea,Inclusione giovani con minori opportunità.

Molti progetti in campo giovanile sono stati già realizzati. Potrebbe essere moltoutile consultare i vari database europei esistenti, per trarre insegnamento dalleesperienze degli altri e cercare di evitare gli stessi errori. Utilizzare idee di prodot-ti esistenti o di metodi sperimentati può aiutare nella realizzazione di un proget-to più efficace.DG EAC EVE Platform http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/eve/

DG EAC Valorisation Websitehttp://ec.europa.eu/dgs/education_culture/valorisation/best-practice_en.htm

SUGGERIMENTI

Page 31: Vademecum Azione 1.2

Azione 1.2 30

IMPATTO, EFFETTO MOLTIPLICATORE E FOLLOW UP

Una volta definite le attività della vostra Iniziativa Giovani, vi dovete chiedere quale impatto avràil vostro progetto sui partecipanti, sul contesto locale e come pensate di dare seguito all’iniziativa(follow up).Durante un’Iniziativa Giovani i partecipanti acquisiscono nuove competenze e abilità che, comeoramai saprete, saranno attestate attraverso lo Youthpass. È necessario dunque definire con chia-rezza le competenze che si vogliono sviluppare, ma anche pianificare quali strategie adoperare perfar sì che il nuovo bagaglio di esperienze e conoscenze che il giovane ha ottenuto durante la par-tecipazione all’iniziativa, possa essere usato a conclusione della stessa, come possa essere motiva-to e incentivato a utilizzarlo nella propria vita quotidiana e magari come ampliare e migliorare lenuove competenze.

Cercare di prevedere quale sarà l’impatto dell’Iniziativa Giovani sulla comunità e sul contesto loca-le è di fondamentale importanza proprio perché questo tipo di progetti ha inizio dall’individua-zione del fabbisogno e si conclude con il beneficio atteso che ricadrà sulle persone, sulle comunitàlocali, regionali, nazionali ed europee. Per queste ragioni è necessario che verifichiate sin dalla ste-sura del progetto l’adeguatezza dell’impatto desiderato e le effettive possibilità di ottenerlo, chie-dendovi: • Chi nella comunità beneficerà del vostro progetto?• Quali sono le principali sfide a cui dovranno rispondere i giovani? • Quale supporto potete ottenere dalla comunità locale?• In che modo il gruppo comunicherà con il contesto locale?• In che modo il progetto verrà condiviso con la comunità locale?• Di quali supporti avrà bisogno il gruppo per avere l’impatto desiderato?

Se siete riusciti a dare una risposta a queste domande vuol dire che siete sulla buona strada!La visibilità delle attività progettuali, la diffusione e valorizzazione dei risultati dell’Iniziativa (tratta-te nella prossima sezione) e le relative attività che riuscirete a mettere in campo vi aiuteranno ad ot-tenere un maggiore impatto al vostro progetto ed a moltiplicarne gli effetti positivi.

Infine bisogna interrogarsi sulla sostenibilità e sulla possibilità di portare avanti gli obiettivi del pro-getto nel futuro, affinché l’iniziativa non rimanga una bellissima ma isolata esperienza. Potrebbe sca-turire una nuova attività a partire dai risultati che sono stati raggiunti? Sarebbe possibile coinvolgereun nuovo promotore straniero in una prossima iniziativa? Un azione di “scambio di giovani” po-trebbe aiutare a sviluppare ulteriormente le competenze del gruppo? Come potrebbe essere por-tata avanti la discussione sui temi scelti? Sarà possibile realizzare nuovi progetti per implementare irisultati raggiunti? E’ stato previsto come mantenere i contatti tra i partner? In che modo si potrebberoraggiungere altri partecipanti? Potrebbe un'Iniziativa giovani nazionale essere estesa ad una Iniziativagiovani transnazionale con partner internazionali?

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VISIBILITA’

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Ogni anno in Europa sono migliaia i progetti finanziati il cui impatto diretto ricade sulle nuove ge-nerazioni di cittadini europei, sulla società nel suo complesso e sui decisori politici. La Commissione Europea vuole massimizzare la visibilità di Gioventù in Azione tramite processi cheavvengono sia in fase di svolgimento delle attività (visibilità) che successivamente la chiusura del-le Iniziative Giovani (disseminazione e valorizzazione).L’azione di visibilità consiste nel promuovere le attività del vostro progetto, il programma Gioventùin Azione e le opportunità che offre ai giovani, prima e durante la realizzazione dell’iniziativa.Se mostrerete all’esterno ciò che di buono state realizzando riuscirete a coinvolgere un maggiornumero di partecipanti; farete conoscere la vostra organizzazione ottenendo un maggior creditosociale e potrete ricevere ulteriori finanziamenti. Ricordate che per raggiungere un qualsiasi target di pubblico dovrete prima analizzare da chi siacomposto, quale tipo di messaggio si mostri eventualmente disponibile ad ascoltare, quale sia ilmomento adatto per far circolare tale messaggio e quale sia lo strumento migliore a tal fine. Alcuni brevi consigli per migliorare la vostra comunicazione:• definite la vostra immagine e quella del vostro progetto in modo da risultare interessanti: uti-

lizzate un titolo significativo e semplice da ricordare, sarà il primo messaggio che raggiungeràil mondo esterno;

• realizzate un vostro simbolo o logo e utilizzatelo sempre nel materiale prodotto (CD-Rom, DVD,sito internet, lettere, t-shirt, cappellini, volantini pubblicitari…): sarà più facile ricordarsi del vo-stro progetto;

• non dimenticate di utilizzare il logo del programma Gioventù in Azione secondo quanto indicatoal seguente link: http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/publ/graphics/identity_en.html. È obbligatorio e certifica che un’importante istituzione ha creduto nel vostro progetto finanziandolo;

• utilizzate foto, elementi visivi e immagini evidentemente collegate allo spirito del progetto e altarget group;

• interagite con le persone al di fuori del vostro gruppo (tramite incontri, conferenze, siti web, blog,facebook, video on-line...): coinvolgere quante più persone è il miglior modo per aumentare la vi-sibilità della vostra Iniziativa Giovani;

• sappiate lavorare in modo professionale con la stampa e i media in generale in modo da otte-nere visibilità e pubblicità gratuita; sappiate contattare la tipologia di media più adatta alla vo-stra tipologia di Iniziativa;

• accertatevi di pubblicizzare il progetto non solo nel vostro Paese ma anche in tutti quelli dei vo-stri partner transnazionali;

Salto-youth ha realizzato una pubblicazione molto utile, Making Waves(http://www.salto-youth.net/downloads/4-17-1408/MakingWaves.pdf), la quale offre molti esempisu come migliorare la visibilità delle attività e la disseminazione e valorizzazionedei risultati!

SUGGERIMENTI

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DIFFUSIONE E VALORIZZAZIONE

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La Commissione Europea definisce come una priorità la diffusione e valorizzazione dei risultati pro-venienti dai progetti: vuole, in tal modo, ottimizzare il valore, la sostenibilità, il trasferimento e il con-solidamento nei sistemi, a livello locale e globale dei risultati. Solo così le attività delle Iniziative Giovanipotranno essere considerate non il punto di arrivo ultimo ma il punto di partenza per altre attivitàfuture. Per raggiungere tali obiettivi, dovrete, in fase di stesura del progetto, pianificare delle stra-tegie da attuare a chiusura delle attività.

La diffusione (o più propriamente la disseminazione) non è da intendersi soltanto come diffusionedel progetto al più ampio numero di partecipanti possibili, ma piuttosto come un processo pianifica-to di disseminazione dei risultati raggiunti, in uno spirito di condivisione con i gruppi target che pen-siate possano essere interessati a conoscere tali risultati.

L’Iniziativa produce un “risultato finale”, cioè qualcosa di concreto e utilizzabile da una moltitudinedi soggetti anche in altri contesti: un CD, una mostra, un video, un sito internet, sono la dimostrazio-ne tangibile del vostro lavoro e per diffonderli occorre individuare a chi volete farli conoscere e qua-li strategie adottare.

Il secondo elemento è, invece, legato ai risultati che l’Iniziativa ottiene attraverso lo sviluppo di nuo-ve competenze dei partecipanti. Infatti, durante il progetto si acquisiranno nuove conoscenze ed abi-lità “spendibili” in un contesto esterno. Anche questi risultati devono essere messi a disposizione peril più ampio numero di soggetti. E’ quindi importante trovare il modo per documentare tali risultati“intangibili” e renderli visibili. Ecco qualche suggerimento: • tramite lo Youthpass è possibile diffondere a soggetti terzi le nuove competenze acquisite dai ra-

gazzi;• se il punto di forza del vostro progetto sarà il metodo che utilizzerete, potreste documentare co-

me lo avete realizzato e come potrebbe essere adattato ad altri contesti. Potreste prevedere discrivere un manuale su cui descrivere delle buone pratiche da seguire; potreste pianificare di tra-durre il video che realizzerete nella lingua di un Paese che presenta la stessa problematica;

• presentate la cooperazione con i vostri Paesi partner mostrando il networking che avete creato: ilnumero dei partecipanti stranieri, le organizzazioni, gli operatori giovanili coinvolti, ecc.

• potreste prevedere di raccogliete immagini, video e documenti che mostrano i momenti di in-contro e di lavoro dei partecipanti;

• valutate i risultati ed evidenziate le criticità del vostro progetto affinché possa essere miglioratoda chi ne utilizzerà in futuro i risultati: siate critici;

Nella fase di disseminazione dei risultati è molto importante fare attenzione nella scelta degli stru-menti di comunicazione. Essi devono essere appropriati, a seconda degli attori a cui vi rivolgete: unaconferenza può essere adatta per dei decisori politici ma per rivolgersi a dei ragazzi potrebbe esseremeglio un incontro informale!

L’ultima parte del vostro lavoro consiste nella valorizzazione (exploitation) dei risultati raggiuntidall’Iniziativa Giovani, cioè pianificare un processo capace di consolidare i risultati garantendone lapossibilità di utilizzo da parte di nuovi gruppi target e in nuovi contesti. La valorizzazione dei risultati può avere luogo tramite due diverse categorie di azioni:• azioni necessarie a garantire che i risultati del progetto siano utilizzabili da altri, in una moltitudine

di contesti e paesi europei diversi e che possano essere ulteriormente sviluppati in altri progetti;

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• azioni atte a persuadere i decisori politici locali, regionali, nazionali o europei ad adottare le espe-rienze e i risultati delle attività svolte, in modo da migliorare sistemi, pratiche e procedure postein essere.

Qualche consiglio:• definite i vostri target group (scuole, organizzazioni giovanili, gruppi sportivi, …) e rendete i vo-

stri risultati coerenti alle loro necessità: in questo modo aumentate le probabilità di utilizzo futu-ro del vostro lavoro;

• supportate gli altri a trarre vantaggio dalle vostre attività: potete prevedere delle sessioni informativeo delle conferenze on line per raccontare la vostra esperienza;

• rendete i vostri risultati sostenibili, cioè pensate a come farne prolungare gli effetti nel tempo;• evidenziate le criticità del vostro progetto affinché possa essere migliorato da chi ne utilizzerà in

futuro i risultati: siate critici;

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BUDGET

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INDIVIDUAZIONE DELLE SPESE

La stesura del budget rappresenta una fase importante nel processo di sviluppo del vostro progetto.Un budget mal definito, che non riflette la reale situazione, può portare al fallimento del progettostesso o a problematiche durante la fase di realizzazione. Prima di costruire il budget preparatevi stu-diando i moduli di presentazione della domanda, che possono contenere voci di spesa che non ave-vate preventivato. Eseguendo questa operazione, la stesura del budget risulterà più semplice. Per compilare il quadro del budget dovete individuare le spese, le loro caratteristiche quali-quantita-tive e definire le entrate.

Costi di progettoTra i costi di progetto rientrano tutte le spese direttamente connesse alla realizzazione del progetto stes-so: costi di preparazione, costi per la realizzazione delle attività previste, costi di valutazione, diffusionee valorizzazione dei risultati (ad es. creazione di un portale internet, organizzazione di eventi/convegni,allestimento di mostre fotografiche, pubblicazione di materiale informativo, realizzazione di prodottiaudiovisivi, pubblicità del progetto su stampa locale e/o canali riservati all’informazione per i giovani,pubblicazione di testimonianze dei partecipanti), costi per le attività di follow-up. Solo per le Iniziative Giovani Transnazionali è previsto un contributo per le spese di vitto e alloggiosostenute dai partecipanti durante la Visita Preliminare di Programmazione. Il contributo è concessoper un massimo di due giorni (esclusi i giorni di viaggio) per uno o due partecipanti dell’Organizzazioneospitata. Uno dei partecipanti può essere il coach.

Ricordatevi di allegare al modulo di domanda il Programma giornaliero della VPP.

Relativamente ai costi di progetto, il “Programma” finanzia un importo forfettario di 6.000 euro nel-le Iniziative Giovani Nazionali e di 8.700 euro nelle Iniziative Giovani Transnazionali.

L’importo totale delle spese pianificate, può superare l’importo totale della sovvenzione prevista.In tal caso occorre definire le modalità di copertura di tali spese e descriverne dettagliatamente le ca-ratteristiche quali-quantitative.Esempio:Non è sufficiente scrivere “Attrezzature per realizzare uno spettacolo” ma dovete definire con chia-rezza ogni bene indispensabile alla realizzazione dello spettacolo. Dovrete indicare: noleggio luci per10 ore a 30 euro all’ora – affitto sala 200 euro al giorno – stampa n. 500 brochure 100 euro ecc.Inoltre, i costi pianificati per realizzare la vostra iniziativa devono essere chiaramente riconducibili alprogetto stesso, altrimenti non saranno ammessi.Ricordatevi: • Non sono ammissibili le spese che prevedono l’acquisto delle attrezzature (computer, macchina

fotografica, proiettore, telecamere, ecc) ma solo il loro noleggio. • Per i beni presi in affitto dovete indicare il costo giornaliero/orario.• Se prevedete dei costi di formazione per migliorare le conoscenze di alcuni ragazzi del gruppo,

occorre dettagliare il numero dei ragazzi e le attività educative da svolgere.

Costi relativi al coachQualora nel vostro progetto fosse necessaria la figura del coach, il “Programma GiA” finanzia unimporto forfettario di 1.100 euro a coach, per tutte le spese legate al suo coinvolgimento.Nelle Iniziative Giovani Transnazionali è ammissibile la presenza di massimo un coach per paese coinvolto.

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Nelle Iniziative Giovani Nazionali è ammissibile la figura di un solo coach.Le spese legate al coinvolgimento del coach devono essere giustificate. Nel modulo di domanda bi-sogna specificare i compiti e il ruolo del coach all’interno del progetto.

Solo per le Iniziative Giovani Transnazionali sono ammissibili anche le seguenti spese:

Spese di viaggio per raggiungere il luogo dove si svolgerà il progetto.I parametri della stima sono:• il tragitto, andata e ritorno, dalla propria abitazione al luogo dove si svolgerà il progetto e ritorno;• il mezzo meno costoso;• la tariffa più economica.

Il “Programma Gioventù in Azione” rimborsa il 70% delle spese di viaggio, mentre il restante 30% èa carico dei promotori.

Spese di viaggio per raggiungere la sede della Visita Preliminare di Programmazione (VPP).La Visita Preliminare di Programmazione è una visita preparatoria durante la quale avrete l’opportu-nità di incontrare i rappresentanti degli altri partner per discutere e pianificare i dettagli dell’attivitàche ne seguirà. La necessità e gli obiettivi della visita devono essere chiaramente motivati nel modu-lo di candidatura.In relazione alla VPP il “Programma“ rimborsa il totale (100%) del costo del viaggio .

Le spese di viaggio dovranno essere dimostrate, alla fine del progetto, con un documento giustifica-tivo (fatture/biglietti).

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DEFINIZIONE DELLE ENTRATE

Se le spese preventivate sono maggiori della sovvenzione prevista da GiA, occorre trovare fonti di cofinan-ziamento per rendere economicamente sostenibile la vostra iniziativa. Inoltre, nelle “IniziativeGiovani Transnazionali”, il Programma non sostiene l’intero costo delle spese di viaggio, ma ne rimborsasoltanto il 70%: dovete di conseguenza attivarvi anche per coprire il restante 30%.Le fonti di finanziamento possono essere rappresentate da:• Risorse proprie: potete coprire parte delle uscite con fondi propri da reperire ad esempio con le

quote associative o le quote di partecipazione (quota d’iscrizione simbolica da chiedere a coloroche intendono partecipare al progetto).

• Finanziamenti privati che potete reperire tramite donazioni.• Altri aiuti economici pubblici da integrare con la sovvenzione.• Contributi in natura concessi da terzi ed esenti da qualsiasi tipo di pagamento.

(N.B. non sono ammissibili i beni e i servizi apportati dai promotori)Fra i contributi in natura potete far rientrare ad esempio:- l’apporto di attrezzature di terzi (computer, macchina fotografica, ecc). - servizi forniti da professionisti/privati a titolo volontario e non oneroso.

Eccezion fatta per i gruppi informali di giovani e gli enti pubblici, se viene richiesta una sovvenzionedi importo superiore a 25.000 euro, è necessario dimostrare la propria capacità finanziaria allegandoalla domanda:• il conto dei profitti e delle perdite e lo stato patrimoniale relativo all'ultimo esercizio approvato,

ovvero il bilancio; • un documento contenente i dati bancari, compilato dal candidato e autenticato dalla banca.

Ciò consente, dopo verifica da parte dell’ANG, di proseguire il normale iter di valutazione delladomanda di sovvenzione.

Il superamento dell’importo di 25.000 euro s’intende calcolato per l’anno finanziario di riferimento ecumulativo di tutte le sovvenzioni richieste per qualunque Azione del Programma GiA.

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VALUTAZIONE EX ANTE

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La valutazione ex-ante ha come finalità quella di valutare preliminarmente, prima della sua presen-tazione, il progetto così come formulato, consentendo di verificarne la qualità. In tal modo è possibile già in questa fase apportare correttivi e perfezionare il lavoro di progettazio-ne, eliminando eventuali aspetti critici che potrebbero compromettere il buon esito della domandae la realizzazione pratica del progetto stesso.

La valutazione ex-ante analizza il progetto sotto due punti di vista qualitativi:1. qualità in relazione al programma GiA;2. qualità “interna” del vostro progetto.

Il modo migliore per effettuarla è attraverso una serie di domande di verifica che vi permettano diripercorrere e analizzare il progetto attraverso i suoi punti chiave.

Qualità del progetto in relazione al programmaCheck-list di autovalutazione:

• Obiettivi e prioritàGli obiettivi del progetto sono in linea con gli obiettivi generali e le priorità del programma GiA?Nella definizione del progetto e dell’obiettivo che si pone sono stati coinvolti tutti i partner? Neavete dato chiara evidenza?

• Partecipazione attiva dei giovaniSono direttamente i gruppi di giovani che pianificano e realizzano il progetto? Ne avete dato chia-ra evidenza? Avete evidenziato il loro attivo coinvolgimento in tutte le fasi?

• Impatto localeIl progetto soddisfa specifiche esigenze o interessi delle comunità locali dei partner?L’iniziativa è percepita come utile dai beneficiari? Il progetto mira effettivamente a soddisfare lespecifiche esigenze e gli interessi delle comunità locali dei partner?Avete identificato chiaramente il gruppo partner a cui mirate?

• Dimensione europeaAffronta un tema di interesse europeo? O promuovere i valori europei? O riflette una preoccupa-zione comune per la società europea? Oppure utilizza esperienze di altri paesi europei?

• InnovazioneIl progetto costituisce qualcosa di innovativo per i gruppi di giovani che lo realizzano?E per le comunità locali coinvolte?

• Apprendimento non formaleIl progetto segue i principi dell’apprendimento non formale? È in grado di consentire ai giovani di apprendere qualcosa?Il “cosa apprendere” è stato discusso e condiviso con i giovani dei diversi gruppi? Ne avete datochiara evidenza nel progetto?Gli obiettivi di apprendimento sono espressi nel modulo di domanda?

• Visibilità, diffusione e valorizzazioneSono previste attività volte a promuovere la visibilità del progetto e del programma Gioventù inAzione?Sono previste azioni volte a diffondere e valorizzare i risultati del progetto?

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Qualità “interna” del progettoCheck-list di autovalutazione:

• Il tema del progetto è stato chiaramente identificato?• Gli obiettivi del progetto sono stati chiaramente identificati?• I beneficiari sono stati chiaramente individuati? E il fabbisogno da cui nasce il progetto?• L’obiettivo del progetto è coerente con il fabbisogno individuato?• Le attività previste sono coerenti con l’obiettivo da raggiungere? E con la durata del progetto?• Il “prodotto” del progetto è identificato e adeguato?• Il progetto è realistico e realizzabile? • Possedete l'esperienza e le competenze necessarie? Oppure avete previsto come reperirle?• Sono stati considerati eventuali ostacoli alla realizzazione del progetto?• Avete tralasciato qualcosa? Che cos’altro è necessario per raggiungere questo obiettivo?

Fate leggere il progetto a qualcuno che non lo conosce per nulla, a qualcuno chenon ha partecipato alla sua redazione, potrà fornirvi indicazioni importanti circa lachiarezza dei contenuti e della scrittura, e indicarvi eventuali punti da rivedere.

SUGGERIMENTI