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TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE GIOVANI AMICI UNITI - PIAZZA SUPPINI, 4 - GENOVA n. 33 - Giugno 2014 Valbisagno News Associazione Giovani Amici Uniti L a crisi AMT colpisce indirettamente an- che i frequentatori dei nostri corsi e in- contri che si tengono presso l'università popolare G.A.U. a Prato. Qualche persona ultimamente lamenta il pro- blema che per raggiungere la nostra sede con i mezzi pubblici occorrano tempi biblici, attese di 25 - 30 minuti, con autobus che arrivano affollati sui quali a volte non si riesce a salire. Tutto questo si è tramutato in una rinuncia di alcune persone alla frequenza delle nostre at- tività. Ci dispiace dopo tanti sacrifici, per dare un servizio importante al sapere dei nostri con- ALL’UNIVERSITÀ POPOLARE GAU CON L’AUTOBUS… cittadini ottenendo perfino il bollino blu per l'eccellenza del servizio offerto dalla nostra università popolare, rischiare che una parte di questo sacrificio venga vanificato. Speriamo che qualcuno si occupi al più presto di riorganizzare, senza compiere i soliti tagli ma piuttosto di pensare, a come risolvere i problemi, per un servizio pubblico di traspor- to efficiente a misura di cittadino, senza tanti discorsi ma con fatti concreti come i nostri vo- lontari fanno tutti i giorni. La Redazione Onlus Pagina di Diario O ggi la prof Bianca Montale, nipote del grande poeta Eugenio Montale, ci ha onorato con la sua presenza. Docente universitaria di chiara fama, ha accettato amabilmente l’invito della nostra Università Popolare per fare “quattro chiacchiere” fra amici. Ha tratteggiato con semplici parole e con aneddoti il vero profilo di uno dei più grandi poeti italiani del Novecento. Uomo dalla vastissima cultura (acquisita da autodidatta) che non amava ostentare, parlan- do si sé si definiva “stundaiu”, cioè chiuso, di poche parole, un po’ mugugnone, ma con un profondo senso del dovere. Era timido e modesto, autoi- ronico e dotato di un acuto umorismo. Visse distaccato da ogni op- portunismo politico e non ac- cettò alcuna imposizione mo- rale o religiosa. Rispettoso delle persone più umili e semplici, profondo os- servatore, fu deluso dall’am- biente culturale d’elite del suo tempo e dalla società in gene- rale. Attraversò periodi difficili ; e solo in età matura ricevette la massima onorificenza : il pre- mio Nobel. Fu un genovese d’eccellenza al quale Genova forse non ri- conobbe il reale valore. Dopo questa “chiacchiera- ta” così coinvolgente pareva che Eugenio Montale fosse con noi, caustico e inimitabile come sempre. Un caldo applauso, un “gra- zie!” detto col cuore e un “ar- rivederci” hanno concluso la nostra indimenticabile espe- rienza. Mi piace pensare che il Bol- lino Blu meritatamente con- ferito all’Università Popolare Gau, non sia solo Blu ma bril- li, illuminato dalla dedizione e dall’entusiasmo dei nostri docenti!. Da oggi il Bollino Blu si è ar- ricchito di un nuovo raggio lu- minoso. Gianna Municipio IV Media Val Bisagno Laboratori Educativi Territoriali Progetto L.E.T. “W Cassiopea” Per Bambini e Ragazzi dai 5 ai 13 anni Centro Estivo Arcobaleno a partire da Lunedì 16 Giugno 2014 RIAPRE IL CENTRO ESTIVO Giochi, divertimento, laboratori, piscina, gite e tante altre attività al CENTRO ESTIVO ARCOBALENO accoglienza dalle 7.30 alle 9.00 - congedo dalle 16.30 alle 17.30 Periodo di chiusura dal 11 al 25 Agosto 2014 Associazione GAU - Piazza Suppini 4 Per informazioni Segreteria Sede 010 802344 - [email protected] COMUNE DI GENOVA Legge 285/97 UNIVERSITÀ POPOLARE DELLA VALBISAGNO Venerdì 13 Giugno 2014 alle ore 17.00 presso i locali GAU si terrà la CHIUSURA DELL’ANNO ACCADEMICO 2013-2014 Nell'occasione verranno distribuiti gli attestati di partecipazione ai corsi. Gli incontri riprenderanno il 19 Settembre 2014 con la presentazione del libro di Lucia Tartaglia "Quella striscia di cielo sopra la testa" Per info rivolgersi allo 010 802344

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TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE GIOVANI AMICI UNITI - PIAZZA SUPPINI, 4 - GENOVA n. 33 - Giugno 2014

Valbisagno NewsAssociazione Giovani Amici Uniti

La crisi AMT colpisce indirettamente an-che i frequentatori dei nostri corsi e in-contri che si tengono presso l'università

popolare G.A.U. a Prato.Qualche persona ultimamente lamenta il pro-blema che per raggiungere la nostra sede con i mezzi pubblici occorrano tempi biblici, attese di 25 - 30 minuti, con autobus che arrivano affollati sui quali a volte non si riesce a salire.Tutto questo si è tramutato in una rinuncia di alcune persone alla frequenza delle nostre at-tività. Ci dispiace dopo tanti sacrifici, per dare un servizio importante al sapere dei nostri con-

ALL’UNIVERSITÀ POPOLARE GAU

CON L’AUTOBUS…cittadini ottenendo perfino il bollino blu per l'eccellenza del servizio offerto dalla nostra università popolare, rischiare che una parte di questo sacrificio venga vanificato. Speriamo che qualcuno si occupi al più presto di riorganizzare, senza compiere i soliti tagli ma piuttosto di pensare, a come risolvere i problemi, per un servizio pubblico di traspor-to efficiente a misura di cittadino, senza tanti discorsi ma con fatti concreti come i nostri vo-lontari fanno tutti i giorni.

La Redazione

Onlus

Pagina di DiarioOggi la prof Bianca

Montale, nipote del grande poeta Eugenio

Montale, ci ha onorato con la sua presenza.Docente universitaria di chiara fama, ha accettato amabilmente l’invito della nostra Università Popolare per fare “quattro chiacchiere” fra amici.

Ha tratteggiato con semplici parole e con aneddoti il vero profilo di uno dei più grandi poeti italiani del Novecento.Uomo dalla vastissima cultura (acquisita da autodidatta) che non amava ostentare, parlan-do si sé si definiva “stundaiu”, cioè chiuso, di poche parole, un po’ mugugnone, ma con un profondo senso del dovere.Era timido e modesto, autoi-ronico e dotato di un acuto umorismo.Visse distaccato da ogni op-portunismo politico e non ac-cettò alcuna imposizione mo-rale o religiosa.Rispettoso delle persone più umili e semplici, profondo os-servatore, fu deluso dall’am-biente culturale d’elite del suo tempo e dalla società in gene-rale.

Attraversò periodi difficili ; e solo in età matura ricevette la massima onorificenza : il pre-mio Nobel.Fu un genovese d’eccellenza al quale Genova forse non ri-conobbe il reale valore.Dopo questa “chiacchiera-ta” così coinvolgente pareva che Eugenio Montale fosse lì con noi, caustico e inimitabile come sempre.Un caldo applauso, un “gra-zie!” detto col cuore e un “ar-rivederci” hanno concluso la nostra indimenticabile espe-rienza.Mi piace pensare che il Bol-lino Blu meritatamente con-ferito all’Università Popolare Gau, non sia solo Blu ma bril-li, illuminato dalla dedizione e dall’entusiasmo dei nostri docenti!.Da oggi il Bollino Blu si è ar-ricchito di un nuovo raggio lu-minoso.

Gianna

Municipio IV Media Val Bisagno Laboratori Educativi Territoriali Progetto L.E.T. “W Cassiopea”

Per Bambini e Ragazzi dai 5 ai 13 anni

Centro Estivo Arcobaleno

a partire da Lunedì 16 Giugno 2014RIAPRE IL CENTRO ESTIVO

Giochi, divertimento, laboratori, piscina, gite e tante altre attività al CENTRO ESTIVO ARCOBALENO

accoglienza dalle 7.30 alle 9.00 - congedo dalle 16.30 alle 17.30Periodo di chiusura dal 11 al 25 Agosto 2014

Associazione GAU - Piazza Suppini 4 Per informazioni Segreteria Sede 010 802344 - [email protected]

COMUNE DI GENOVA Legge 285/97

UNIVERSITÀ POPOLARE DELLA VALBISAGNOVenerdì 13 Giugno 2014 alle ore 17.00

presso i locali GAUsi terrà la

CHIUSURA DELL’ANNO ACCADEMICO 2013-2014

Nell'occasione verranno distribuiti gli attestati di partecipazione ai corsi.

Gli incontri riprenderanno il 19 Settembre 2014 con la presentazione del libro di Lucia Tartaglia "Quella striscia di cielo sopra la testa"

Per info rivolgersi allo 010 802344

Associazione Giovani Amici Uniti

2Valbisagno News

Ed eccomi qui , a scri-vervi per raccontarvi la mia vita da volontaria.

Mi chiamo Alice, ho 26 anni e da sempre sono volontaria della GAU: Il sempre è rea-le, non detto a caso, la mia prima tessera risale esatta-mente a 26 anni fa, e per assurdo, se non esistesse la GAU, molto probabilmente non esisterei nemmeno io….eh si, lì si sono conosciuti i miei genitori e il mio non-no Severin, è stato tra i soci fondatori, quando ancora la vecchia sede era vicino a Ta-gliafico bronzi.Dirvi come ho iniziato sa-rebbe un po’ come spiegar-vi in che modo ho iniziato a camminare, perché per me, è stata talmente una cosa ov-via e normale, che fa ridere quasi a raccontarla.Più che dirvi come e perché ho iniziato, penso che forse sia più bello spiegarvi perché continuo a farlo… Credo che volontari lo si possa diventa-re, ma ni parte ci si nasce, credo sia un qualcosa che si ha dentro e che non si riesce

molto a controllare. Il mio primo servizio in ambulanza risale a 12 anni fa (cavoli, ma è già passato così tanto tem-po?). per regolamen-to si poteva salire in ambulanza a 14 anni compiuti e si iniziava con i trasporti ordinari ( si portano persone a fare visite, terapie, dia-lisi) e dopo un po’ di servizi ti veniva donata la DIVISA, e poi, con calma e senza fretta un armadietto… A me, dopo la consegna di queste cose, era come se avessi conquistato il mondo. Nel mio arma-dietto è custodita una parte di casa, pure un piumino personale per quando faccio le notti, perché sei consapevole che quell’Associazione è CASA TUA ,la senti legata a te e la vedi bella ed accogliente come casa tua, inizi a pas-sarci qualche ora e poi piano piano ti allarghi, le ore di-ventano giornate, inizi a fare qualche notte, e magicamen-

te le notti in mese diventano 20 su 30 e ti vengono fatte battute tipo:” giù in entrata ti abbiamo messo la casset-

ta della posta, così’ ti arriva qui”.Col tempo, crescendo, si di-venta più consapevoli di ciò che fai, dei legami che si cre-ano, ma anche che la vita è pure al di fuori di qui.I momenti di crisi e del “Svuoto l’armadietto e mollo tutto” li hanno avuti tutti, io per prima. Andando avan-ti con gli anni, non tutte le

persone con le quali sono cresciuta e che mi hanno insegnato a sapermi gestire in ambulanza sono rimaste,

e allora pensi che quel posto non fa più per te, pensi di scappare ed an-dartene via, anche perché siamo uma-ni e troviamo a vol-te situazioni che ci segnano.Il più grande pe-riodo instabile che ho affrontato è sta-ta la settimana nel campo ANPAS a Novi di Modena, nel periodo succes-sivo al terremoto. Quella situazione è stata pesante ed al mio ritorno mi

sembrava che nulla fosse abbastanza ,e così si rischia di crollare , vuoi mollare, ma poi ti rendi conto che è bello essere a fare la spesa al supermercato e venir fer-mata da quella signora che avevi soccorso tempo prima; è emozionante sentirsi dire “grazie” dai parenti di quella persona che purtroppo si è spenta davanti ai tuoi ed ai

loro occhi, ma sanno che hai fatto tutto ciò che ti era possibile, forse anche di più; ti si riempie il cuore quando quel bimbo così piccino che ha appena preso una testata, dopo i primi minuiti di diffi-denza e nonostante il male, ti fa un sorriso bellissimo che ti rimane impresso, e che ti torna in mente nelle tue gior-nate peggiori e tutto sembra vada meglio; è bello ren-dersi conto che “NON SIA-MO COLLEGHI, MA UNA SPLENDIDA FAMIGLIA …`Io sarò di parte, perchè quello che mi lega alla GAU come vi ho detto all’inizio, è più forte di ciò che mi ci al-lontana.Spiegarvelo e farvi arrivare ciò che provo io è dura ma credo vi basti vedere con quanto AMORE E PASSIO-NE, io e tutti noi facciamo quello che ci piace.Talvolta la stanchezza si ac-cusa, ed è semplice cedere, ma la forza che ti fa conti-nuare è quella che ancora oggi ,dopo 12 anni, mi fa ancora stare qui , a raccon-tarvi di me , della mia divisa e della nostra associazione.

Alice

Onlus

Venerdì20

Sabato21

Giugno 2014

...naturalmente alla GAU!dalle ore 18 alle 24 in Via Struppa 27

Vecchia Sede GAUInfo 010 802344

Visita il sito: www.assgau.it

ATTIVITÀ ISTITUZIONALI

“Ogni vita che salvi, ogni pietra che poggi, fa pensare a domani, ma puoi farlo solo oggi…”

da Artisti Uniti per l'Abruzzo Domani

L’Associazione Gau de-sidera ringraziare i Lions, il signor Panso-

lin e la famiglia Wolf.Colpita da una tragedia im-mensa, la morte della figlia Sharon in seguito ad un incidente stradale, la fami-glia Wolf, riconoscente per il tempestivo soccorso pre-stato dai militi della nostra Pubblica Assistenza, ha deci-so di devolvere una cifra per l’acquisto di attrezzature utili al soccorso.Si è pensato così di acquista-re un monitor.Questa apparecchiatura comprende un saturime-tro per controllare il batti-to cardiaco e la frequenza respiratoria, un misuratore di pressione, l’ECG e ha la possibilità di stampare i dati ottenuti, permettendo di te-

nere sempre sotto controllo il paziente ed intervenire in caso di cambiamenti.Il Lions club “San Giovan-ni Battista” ci ha donato un defibrillatore, così come il signor Pansolin che abbia-mo conosciuto tramite l’Ail. Le nostre ambulanze vanno così a dotarsi di strumenti salvavita di ultima generazio-ne che sostituiranno quelli già presenti.Il defibrillatore è in assoluto lo stru-mento più impor-tante in un soc-corso su arresto cardio circolato-rio: il suo tempe-stivo utilizzopermette- nella quasi totalità dei casi- di salvare la vita al paziente.

Queste attrezzature sono sta-te inaugurate durante la no-stra festa che comprende la Traversata della Valbisagno e i Rioni fioritied è una dimostrazione di come la nostra associazio-ne lavori sul territorio senza squilli di tromba, ma sia sem-pre presente e pronta ad aiu-tare e a collaborare.

Eleonora

Ringraziamento

Associazione Giovani Amici Uniti

3Valbisagno News

Per non dimenticare....

Sicuramente molto è stato scritto sul periodo che, dal 1943 al 1945, ha visto

nascere la Resistenza Partigia-na Italiana: molti i romanzi i cui autori hanno voluto imprimere nella storia fatti ed avvenimenti che hanno caratterizzato pun-tualmente le circostanze dalle quali sono scaturiti atti e com-portamenti coraggiosi stigma-tizzando, attraverso il racconto romanzesco che lega le storie e gli avvenimenti, scelte e com-portamenti decisi a risollevare la nostra Patria da una condi-zione inqualificabile…Tra i libri della Biblioteca GAU “Capire perché” - nella sezione “Resistenza” - sono presenti non solo i romanzi ma soprat-tutto le testimonianze dirette di coloro che allora dovettero decidere in prima persona le scelte da compiere.Ne riporto di seguito alcune molto significative proprio per-ché descritte dal “vivo” della esperienza diretta…. La scelta: "Ho cominciato la Resistenza quando ho visto che facevano i rastrellamenti nei paesi. - Bi-sognava andare via, sui monti.

Il “Biondo” nella vita Attilio Camo-riano, tanto tempo

fa ha raccontato nel suo diario la vita del-la Brigata Partigiana di cui faceva parte. A distanza di tanti anni la lettura del diario” Scarpe rotte” è stata riproposta ai ragazzi delle nostre scuole.Al progetto educativo proposto da Giordano Bruschi hanno aderi-to con convinzione le associazioni di vallata e le Istituzioni e so-prattutto numerosis-sime classi che con i loro insegnanti hanno iniziato un lavoro di approfondimento che li ha portati a rivive-re e a conoscere un periodo glorioso della nostra storia.Ogni insegnante coinvolto, partendo dalla sua sensibi-lità e dalle sue competenze didattiche, ha guidato i suoi

allievi in un percorso stori-co completo e coinvolgen-te, i ragazzi hanno potuto e saputo, attraverso disegni, testi, ricerche, bellissime po-esie, esprimere le emozioni

che la lettura faceva emergere prepoten-temente e rendere “la cronaca”, di un pe-riodo per loro molto lontano, viva e anco-ra attualeTutto questo lavoro non poteva andare perduto, un’insegnan-te Barbara Comparini con un lavoro lungo, attento e soprattutto “sentito” ha raccolto tutto il materiale pro-dotto, l’ha riordinato e ne ha fatto un libro.Rivedere i disegni, ri-leggere i testi, le poe-sie, i commenti, han-no ridestato in noi, che al progetto ab-biamo partecipato, le stesse emozioni che

“la mostra “ dell’anno scor-so ci aveva fatto vivere, ma che ora diventeranno “per-manenti” perché nulla vada perduto.

Ester

Onlus

La Biblioteca racconta…“Scarpe rotte: la dura guerra partigiana vista con gli occhi del ragazzi di oggi.”

(Un libro nato da un libro)

“Scarpe Rotte” La dura guerra dei partigiani vista con

gli occhi dei ragazzi di oggi

Gli studenti e le studentesse del Municipio IV - Media Valbisagno

leggono e commentano “Scarpe Rotte”

di Attilio Camoriano detto “Biondo”

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Stampato presso:

Tipolitografia Nuova ATAVia Gelasio Adamoli, 283 - 16138 Genova

tel. 010 513120 - fax 010 503320- www.nuovaata.it - [email protected]

Ho preso su, con altri due ami-ci, siamo andati in montagna. Noi dobbiamo ringraziare, per l’inverno di quell’anno, il mar-chese Doria;...

(Angelo P.)

In città e in valle: “Facevano cose di cui non ci si rendeva conto! Andavano sot-tola caserma dei carabinieri o dei fascisti a Sestri e gridavano: “venite fuori!”. Perché erano appoggiati, sostenuti dalla po-polazione. I miei fratelli erano molto attivi in questo senso. Mi ricordo che noi preparavamo la bandiera rossa e loro andavano a metterla di nascosto, sulla tor-re della Casa del Fascio. Allora Sestri la chiamavano Stalingra-do!...

(Lina P.)

L’eterno dopo-guerra:“Ogni anno, dove insegnavo, faceva-mo qualcosa che ricordasse la Resi-stenza. Per esempio, alla Scoffera, pure avendo cinque o sei ragazzi di una plu-riclasse, il 25 aprile

venne l’assessore alla Cultura... a parlare della Costituzione e poi andammo tutti insieme alla lapide della Scoffera, dei caduti, a deporre fiori…ricordavamo la Resistenza. Come commemo-razione, come ricordo, ma non come catechizzazione.”

(Luigi S.)

TESTI tratti da “L’ultima guer-ra” – testimonianze dalla Resi-stenza- di Alberto PicciniSe vorrete incontrarvi con que-sti ed altri testimoni per leggere i loro racconti, vi aspetto alla biblioteca della GAU dove potrete trovare materiale dav-vero interessante e fondamen-tale per la Storia italiana.Vi aspetto!

Elena

Loco, 25 ottobre 1944Giuliano Suppini

non aveva famiglia.I repubblichini lo trovarono lo stesso

scovarono tutti, proprio tutti.L’avviso ed i manifesti recitavano:Il renitente, preso, verrà fucilato.

Certo che ti presentastima nei partigiani di “Croce”al distaccamento assegnato

trovasti cari, solidali compagnitanto che andavi dicendo:

anch’io ora ho una famiglia.

Lo ripetevi con convinzionetutto te lo faceva ritenere:

i rapporti fraterni le privazioni condivisele sofferenze comuni.

Venne la notte lunga. D’attesa.Di preparazione: armi, caricatori.

ultimi fili di ferro alle logore calzature.Qualcuno si fece il segno della croce.

L’indomani fu il triste giorno di Locoquattro i partigiani caduti.

Tra lo sgomento di quella genteche sosteneva, amava i partigiani.

All’osteria il tenente dei fascisti disse:Vado a lasciare un ricordo ai “banditi”.

Quando ti seppellimmo, caro Suppini,notammo il ricordo del fascista:

lasciò l’impronta delle sue scarpe chiodatesulla tua fronte. Avevi 18 anni.Noi quelli “della tua famiglia”

giurammo di non scordarti mai.

Ivo Agostini (Massimo)

La Speranza (2012)Noi figli del dopoguerra, ribelli per natura

e liberi per antica cultura.

Cresciuti per la strada, in tasca sol le mani,lo stretto indispensabile, fiducia nel domani.

Rosse bandiere al vento, il “Che” per faro e luce,insieme nel corteo a far la faccia truce.

Di tempo ne è passato da quando credevamopoter cambiare il mondo perché lo volevamo.

Molti si son perduti cercando la Chimera,altri l’hanno trovata, scambiandola per vera.

Quelli che son rimasti hanno i capelli bianchied urlan sempre forte, ma forse sono stanchi.

Confusi ma mai domi, avanti col pensiero,però questo futuro lo vedono assai nero.

Rimane una domanda che dentro il cor s’avanza,chi è chi raccoglierà convinto la speranza?

RinaldoCGIL Molassana

Redazione

Responsabile: Eros Paramonti

Gruppo di lavoro:Ester Brunengo - Giancarla Casagrande - Eleonora Massa - Giulia Merlano

Enrico Rizza - Gian Luigi Sandrini - Elena Sturaro Hanno collaborato a questo numero:

Ivo Agostini - Gianna Bassoli - Ester Brunengo - Oreste Giorgio GenuiniEleonora Massa - Eros Paramonti - Alice Spallarossa - Elena Sturaro

e Rinaldo

Segreteria G.A.U. tel. 010 802344

Associazione Giovani Amici Uniti

4Valbisagno News

Amici a Zonzo Trenino

delle Centovalli

Onlus

Dalla parte del cittadinoQuali sono i tipi di accertamento che

l’Agenzia delle Entrate può esegui-re?

Vi sono tre tipi di attività di controllo che l’Agen-zia delle Entrate svolge sulle dichiarazioni dei con-tribuenti:- Il controllo automatico ne evidenzia la cor-

rettezza o ne rileva gli errori. In caso emergessero irregolarità, la comunicazione arriva tramite rac-comandata a/r all’ indirizzo di residenza ed even-tualmente ne riceve copia anche l’intermediario che si è occupato di presentare la dichiarazione (per esempio, il Caf).

- Il controllo formale verifica la conformità dei dati della dichiarazione con la documentazione giustificativa (spese mediche, documenti di enti previdenziali, banche, assicurazioni...). In prati-ca, arriva una richiesta di trasmettere all’Agenzia delle entrate la documentazione che comprovi la correttezza dei dati dichiarati e di fornire eventuali chiarimenti se emergono incongruenze. In caso di errori, gli esiti di questo controllo formale sono comunicati per lettera, insieme alla richiesta di pa-gamento delle somme dovute.

- Il terzo tipo di controllo, da cui può scaturire un avviso di accertamento, è quello che riguarda la liquidazione della tassazione separata. L’Agen-zia delle Entrate determina l’imposta dovuta sui redditi per i quali sono già stati versati acconti, come nel caso del trattamento di fine rapporto o degli arretrati di stipendio o di pensione. Se la dif-ferenza tra quanto pagato e quanto dovuto è a sfa-vore, non verrà comunque chiesto il pagamento di sanzioni o interessi, ma solo quello delle somme ancora dovute.

Che fare in caso di ricevimento di cartella di pagamento?La notifica delle cartelle ai contribuenti viene fatta attraverso un ufficiale di riscossione o con raccoman-data a/r oppure, in caso di irreperibilità, con l’affis-sione all’albo comunale. Al suo interno si trovano la

descrizione del debito, la spiegazione di come pagare e l’indicazione del termine di 60 giorni entro il quale pagare. Si trovano anche le istruzioni su come pro-porre un ricorso, se il debito segnalato dalla cartella non vi risulta corretto. Scaduti i 60 giorni di tem-po che avete a diposizione per pagare la cartella o contestarla, scatta l’aggiunta di importi supplemen-tari, come gli interessi di mora, che maturano su ogni giorno di ritardo, e altri addebiti, le cosiddette “somme aggiuntive”, che scattano sui debiti verso gli enti previdenziali. C’è poi il compenso trattenuto da Equitalia: il 4,65% del debito, se pagato entro i 60 giorni, o il 9% se si sfora il termine, oltre alle spese di notifica (che ammontano a 5,88 euro) e per le procedure di riscossione. Scaduti i 60 giorni, Equi-talia deve attivare le procedure di recupero forzoso del credito. La cartella di pagamento è notificata con un bollettino Rav, su cui è prestampato l’importo da versare. Il bollettino può essere usato entro 60 giorni e il pagamento può essere fatto di persona, online, presso gli sportelli di Equitalia, gli sportelli bancari, tramite home banking, negli uffici postali e nei tabac-cai abilitati al servizio. Per chiedere la rateizzazione invece bisogna rivolgersi ad Equitalia.Se occorrono chiarimenti ci si deve rivolgere diretta-mente all’ente responsabile dell’addebito, per esem-pio l’Agenzia delle entrate o il Comune.Se si ritiene che la cartella non sia corretta, per esempio perché richiede il pagamento di una multa già pagata , ci si può rivolgere all’ente impositore, ad esempio il Comune, per chiedere l’annullamento totale o parziale dell’atto. Se l’ufficio riscontra che l’atto è illegittimo, è tenuto ad annullarlo e ad effet-tuare il cosiddetto “sgravio”, chiedendo a Equitalia di interrompere le procedure di riscossione. Se si è già provveduto a pagare la cartella prima di ren-dersi conto dell’errore, si ha diritto al rimborso delle somme versate. Se invece l’ente conferma le proprie richieste ,si può ricorrere in commissione tributaria per chiedere l’annullamento dell’atto.

EleonoraTratto da Internet Altroconsumo

SABATO 14 GIUGNO 2014Con un viaggio di quasi due ore, da Locarno a Domo-dossola, la Ferrovia delle Centovalli è il collegamento più affascinante tra il Lago Maggiore, la Svizzera fran-cese e la capitale Berna.I treni panoramici vi porteranno attraverso le suggesti-ve Centovalli: un percorso di 52 km, lungo impetuosi torrenti, montagne rocciose, cascate, ponti impressio-nanti, ai quali fa da scenografia una splendida e ricca vegetazione, vale a dire radure variopinte e dalle sfu-mature stagionali, vigneti, selve castanili e piccoli vil-laggi che sembrano essersi fermati nel tempo. Paesag-gi che potranno essere ammirati stando comodamente seduti sui treni della Centovallina.

Per InformazioniTel. 010 802344 orario 8.30-12.00 • 14.30-18.00

visita il sito: www.assgau.it

Collaborazione tecnica di

Liguria

Festival dell’Età Libera 2014

IL CENTRO SOCIALE G.A.U.organizza

Sabato 21 Giugno ore 15.30presso il Centro Sociale di Via Bobbio

La Corrida 2014

Vi Aspettiamo numerosi come sempre divertimento assicurato con Canzoni, Barzellette, Poesie e tanto altro ancora..........

seguirà: Premiazione e Rinfresco

I Responsabili del Centro

onlus

EVENTI ACCADUTI PRIMA CHE FORTE RATTI VENISSE COSTRUITO

Nel 1746 dopo la sommossa popolare dei genovesi con-tro gli Austriaci (durante la

quale l’adolescente G.B. Perasso detto “Balilla” scagliò la famosa pietra), la Repubblica di Genova aiutata dai Francesi creò difese mi-litari nella sommità di monte Ratti ove ora vi è il forte, per contrasta-re le truppe austriache composte da circa 10.000 uomini (in gran parte boemi e croati), dislocate nel centro ponente di Genova sotto il comando del Generale Conte di Schulemberg.Le nuove installazioni difensive risultarono insufficienti perché nel giugno del 1747 gli austriaci neutralizzarono con un fulmineo assalto i soldati franco-genovesi che le presidiavano, e dopo aver sopraffatto anche la compagnia di volontari genovesi attestati a Sel-la di Bavari agli ordini di Galeotto Pallavicini (caduto il 18 giugno), gli austriaci presero possesso di Bocca dei Ratti con l’intento di espugnare le difese di Camaldoli, Madonna del Monte, San Martino d’Albaro, poi conquistare l’intero levante cittadino e il suo litorale.Tuttavia nel luglio 1747 la pressio-ne militare asburgica rallentò poi-ché l’Austria non voleva inasprire i rapporti con la Francia che in-tratteneva fitti scambi commerciali con Genova. Approfittando di tale circostanza i Deputati alle Fortifi-cazioni della Repubblica di Geno-va decretarono il potenziamento delle opere difensive cittadine (fra cui monte Ratti), quasi totalmente

Notizie e curiosità su Forte RattiDa uno studio del Dott. Arch. Oreste Giorgio GenuiniContinua dal numero precedente

realizzate dai francesi. Per decen-ni gli scontri fra le truppe franco-genovesi e austriache si limitarono a scaramucce sporadiche.Nel 1791 le azioni belliche au-striache ripresero vigore dopo che gran parte della popolazione ge-novese dimostrò aperta simpatia per la Rivoluzione Francese. All’i-nizio del 1799 Genova si schierò apertamente con il Governo Ri-voluzionario francese e nell’esta-te Napoleone inviò a Genova un contingente di soldati, vari canno-ni e vascelli militari. Dall’autunno 1799 alla primavera del 1800 gli scontri fra i franco-genovesi e gli austriaci si susseguirono con alter-ne vicende in tutto il genovesato.Il 30 aprile 1800 dopo giorni di scontri avvenuti a Sella di Bavari, Fontanegli, Serino e Montelungo, le truppe franco-genovesi guidate dal generale Massena espugnaro-no il presidio di Bocca dei Ratti catturando 450 sodati tra austriaci e boemi, 9 cannoni, molte armi leggere e rifornimenti vari.Nel maggio 1800 l’Inghilterra alle-ata dell’Austria contro Napoleone

inviò a Genova vascelli militari che assediarono la città dal mare. Le navi inglesi dettero battaglia a va-scelli franco-genovesi che tentava-no di forzare il blocco uscendone vittoriose. Dopo lo scontro navale i vascelli inglesi bombardarono il porto, il naviglio mercantile, i pre-sidi difensivi e il centro storico di Genova, causando molte vittime tra i cittadini e i soldati franco-genovesi, nonché ingenti danni a edifici e chiese. Nonostante i drammatici eventi, Genova e parte della Liguria, si sottomisero volon-tariamente al dominio francese.Nel 1814 la Coalizione antinapo-leonica assediò Genova da terra e dal mare costringendo i francesi ad evacuare la città e i domini liguri. Venne ricostruito l Governo della Repubblica di Genova e nel 1815 la Liguria fu assegnata al Regno Sabaudo Sardo-Piemontese con il nome di “Ducato di Genova”.

Oreste Giorgio Genuini

Lunedì 16 Giugno 2014 ore 20.30Teatro Gilberto Govi

SAGGIO DI DANZA

PINOCCHIOIn collaborazione con la

Compagnia Teatrale Gilberto Govi

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Ci rivediamo Domenica 14 Settembre in Piazza Suppini per la

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