vaticano, il complotto Ç a corte e bergoglio cambia quasi ... · lettera di un omosessuale alla...

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2 » PRIMO PIANO | IL FATTO QUOTIDIANO | Venerdì 23 Ottobre 2015 OLTRETEVERE La falsa malattia I sospetti sulle ragioni del finto scoop: una strategia per delegittimare il Pontefice, ormai è chiara anche per la Santa Sede Vaticano, il complotto è a corte e Bergoglio cambia quasi tutto Lettera di un omosessuale alla Chiesa Il testo di Eduardo Savarese coinvolge la mente e il cuore LA CHIESA CONDANNA I GAY, GESÙ NO IL COMMENTO » PAOLO ISOTTA E duardo Savarese è un magistrato napoletano di 36 anni che lavora nella trincea di un tribunale fallimentare, ossia quello ove si tratta del fallimento civili- stico, in una zona difficile co- me Nola. Due anni dopo la lau- rea aveva già vinto il concorso nella magistratura; e possiede quell’unione oggi rarissima d’intelligenza, sensibilità e dottrina che fa il giurista, pri- ma, il magistrato, poi, di alta classe. Negli ambienti giuridi- ci di lui ho sentito dire solo be- ne. Ma per me è assai di più. Sebbene lo conosca da meno di tre anni è diventato un amico del cuore. Ha forti tendenze artistiche; è un narratore di talento; e la sua capacità di a- mare e capire la musica è così profonda da sorprendermi e commuovermi. Sono stato fi- no a pochi giorni fa un critico musicale ma resto un musici- sta che alla sua età della mu- sica è più innamorato che a vent’anni; ascoltare musica con Eduardo è diventato uno dei miei più grandi piaceri. Or dico di un libriccino di Savarese uscito da 30 giorni appena, quello che in gergo si chiama un pamphlet: e la casa editrice che lo pubblica, la e/o, con esso si rifà la faccia intor- bidata dal suo stampare, col successo che sappiamo, la me- lensa e popolarissima Elena Ferrante. Il libellum coinvol- ge la mente e il cuore giacché col cuore e colla mente è stato scritto: s’intitola Lettera di un omosessuale alla Chiesa di Roma e da venti giorni al- meno è al centro di vivo inte- resse e dibattito. Tale dibatti- to va dagli estremi d’una tra- smissione televisiva per de- menti, Forum, nella quale Sa- varese ha salvato la dignità di uomo, di uomo colto e di giu- rista; a un’intervista di mezz’ora a Radio Radicale, nella quale l’eloquio suadente e pacato del nostro Giudice il nomignolo che gli ho messo) veleggiava sopra i marosi del- le interrogazioni di un doctor subtilis quale Giuseppe Di Leo: Dante avrebbe chiamato, domande e risposte, “invidio- si veri” (Paradiso, X). La parte della L e t te r a scritta da giurista è più facile da comprendere e trattare. In tema di diritti non si vede co- me non si debba concedere alle persone del medesimo sesso quello al connubio, al matri- monio: sempre che lo voglia- no. Non si può credere – non si può più credere – che la fami- glia sia, tipicamente, costi- tuita solo dall’unione di due esseri umani di sesso oppo- sto. I miei due lettori e mezzo (Manzoni sosteneva i suoi es- ser venticinque di numero) si sorprenderanno di vedere tale affermazione avanzata pro- prio da me, che per anni ho so- stenuto, anche polemicamen- te e sarcasticamente, il con- trario. Da omosessuale non desidererei avere una fami- glia con un altro uomo; tale desiderio a volte mi pare pro- venire da un bisogno piccolo borghese di legittimazione so- ciale; ma Savarese mi ha con- vinto quanto a un diritto va- lido pro omnibus che è insin- dacabile e peraltro ha tante motivazioni quanti esseri u- » CARLO TECCE O ra che la notizia smentita e bugiar- da sul pontefice malato s’è dissolta nel nulla, restano i sospetti. Che sia un complotto o una manovra per delegittimare papa Francesco insinuando un falso cancro benigno al cervello, non lo negano in Vaticano. E neppure negano che episodi simili possano capitare ancora. PER LO STORICO Al ber to Melloni, scrittore e studioso del Concilio Vaticano II, gli ispiratori di queste torbide operazioni risiedono in Va- ticano, scalpicciano proprio attorno a Jorge Mario Ber- goglio: “La faccenda del Quotidiano Nazionale è mol- to buffa. Io non credo che ci sia un colpevole specifico da scovare, mi sembrano pure un po’ cialtroni. Il guaio è la corte di Bergoglio: è cambia- ta poco. È la stessa corte di Ratzinger, abituata a com- piere nefandezze e delazio- ni”. Allora ha un valore sim- bolico, nonché pratico, l’ul- tima riforma di papa France- sco che modella e snellisce la corte, cioè la Curia. E non è svelata tramite un burocra- tico bollettino ufficiale o una comunicazione di padre Fe- derico Lombardi, ma l’ha il- lustrata Bergoglio durante l’assemblea sinodale. Il pon- tefice argentino ha istituto una Congregazione, un nuo- vo dicastero vaticano, per i laici, la vita e la famiglia. Ha accorpato i Pontifici Consi- gli guidati dal cardinale Stra- nislaw Rylko e dal vescovo Vincenzo Paglia. Più atten- zione ai tre temi, meno gri- saglie, più controllo, meno confusione. E va precisato che la proposta l’ha elabora- ta la commissione dei cardi- nali, il cosiddetto C9 affidato al bergogliano Óscar Rodrí- guez Maradiaga: una corte e- sterna, non interna al Vatica- no. IL PAPA INVITA a non cedere a “un’ermeneutica cospira- tiva”, ma ha capito da tempo dov’è il marcio e la memoria (e l’esperienza) di Joseph Ratzinger è una bussola che consulta spesso. Avverte Melloni: “C’è un periodo fi- siologico che un pontefice trascorre in serenità. Ma do- po un paio di anni, i soliti gruppi di potere organizza- no la protesta”. E un elenco non sarà mai esaustivo. An- che se Melloni concentra l’attenzione verso le mura leonine e le ombre che s’al- lungano sul colonnato di San Pietro, diverse indiscrezioni di queste ore e alcune auto- revoli fonti riferiscono di un ruolo dell’Opus Dei nella vi- cenda di Qn. Quando c’è di mezzo un evento oscuro che poi coinvolge il Vaticano, la sigla Opus Dei è ricorrente. E soprattutto se il pontefice ar- gentino è un gesuita circon- dato da gesuiti. Oltre a regi- strare le informazioni, in questi momenti inquinati dai veleni, non conviene ali- mentare credenze o retro- scena. Non esistono dubbi, invece, sui rapporti sempre più complessi fra la Curia. E il confronto (lo scontro), ine- vitabile, è vibrante sin dal giorno dell’insediamento di Jorge Mario Bergoglio. APPENA ELETTO dal Concla- ve, papa Francesco ha rimos- so la struttura legata al car- dinale Tarcisio Bertone, l’ex Segretario di Stato. Ha con- segnato il governo vaticano all’ex nunzio apostolico Pie- tro Parolin, una figura di pre- stigio estranea alle logiche curiali e ha degradato il ber- toniano Mauro Piacenza, ca- po della Congregazioni per il Clero. Ma non ha intaccato l’egemonia del conservatore Gerhard Müller, conferma- to all’ex Sant’Uffizio, capo del dicastero per la dottrina della fede. Assieme a Müller, i più agguerriti critici del Si- nodo sono George Pell e Ro- bert Sarah, protagonisti co- nosciuti in questi mesi, ma promossi in Curia proprio da Francesco. Pell è il prefetto per l’Eco- nomia, un dicastero che Ber- goglio ha plasmato per met- tere ordine tra gli immobili e la finanza. Ma il pontefice ha presto limitato e contenuto l’autonomia e l’esuberanza del cardinale australiano, che poi s’è scoperto coinvol- to nella lettera dei tredici porporati contestatori del metodo sinodale. Sarah è il prefetto per il Culto divino, un fiero conservatore. Il Pa- pa non fa repulisti, ma sul fronte “denaro” c’è già chi pronostica un duro inter- vento di Bergoglio. Non è fi- nita. Perché a giorni sarà an- nunciato il successore del cardinale Carlo Caffarra al vertice della diocesi di Bolo- gna. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Fulmini La storica foto di San Pietro l’11 febbraio 2013, giorno delle dimissio- ni di Ratzinger. Sotto, lo stori- co Alberto Melloni Ansa Alberto Melloni Lo storico: “Sono quelli dei tempi di Ratzinger, abituati a delazioni e nefandezze” REAZIONI L’Avvenire attacca: “Media malati” E Bisignani allude q IL TITOLO di apertura di Avvenire , ieri era: “L’in- formazione è malata. Il Papa invece sta bene”. Nel suo editoriale il direttore Marco Tarquinio (in foto a si- nistra) ha criticato duramente Qn e “il romanzaccio” che vedrebbe Bergoglio prossimo a rinunciare al ministero pietrino per malattia. Tarquinio ha parlato “di violazione della verità”. Il direttore ha definito la stampa afflitta da “un morbo serio e sfibrante”. Poi ha concluso: ”Prima correremo ai ripari meglio sarà. Il discredito è mortale”. Mentre sul quotidiano romano il Tempo in prima pagina c’era un editoriale del faccendiere Luigi Bisignani (in foto) sotto al titolo di apertura “Il paradiso può attendere”. Per rivelare l’identità di chi ha messo in giro la bufala, in uno dei passaggi Bisignani rivela: “Il protagonista potrebbe essere in una palazzina liberty a Villa Borghese che negli anni di Wojtyla ne ha viste di tutti i colori con una pre- ferenza per il porpora”. Evocando Dan Brown che “tra Opus Dei e gesuiti potrebbe essere sulla strada giusta”. Non si può più credere che la famiglia sia, tipicamente, costituita solo dall’unione di due esseri umani di sesso opposto Corvi nell’ombra Diverse indiscrezioni e autorevoli fonti riferiscono di un ruolo dell’Opus Dei

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2 » PRIMO PIANO | IL FATTO QUOTIDIANO | Venerdì 23 Ottobre 2015

OLT R E T EV E R E

La falsa malattiaI sospetti sulle ragionidel finto scoop: una strategiaper delegittimareil Pontefice, ormai è chiaraanche per la Santa Sede

Vaticano, il complotto è a cortee Bergoglio cambia quasi tutto

Lettera di un omosessuale alla Chiesa Il testo di Eduardo Savarese coinvolge la mente e il cuore

LA CHIESA CONDANNA I GAY, GESÙ NOIL COMMENTO

» PAOLO ISOTTA

E duardo Savarese è unmagistrato napoletanodi 36 anni che lavora

nella trincea di un tribunalefallimentare, ossia quello ovesi tratta del fallimento civili-stico, in una zona difficile co-me Nola. Due anni dopo la lau-rea aveva già vinto il concorsonella magistratura; e possiedeq ue l l ’unione oggi rarissimad’intelligenza, sensibilità edottrina che fa il giurista, pri-ma, il magistrato, poi, di altaclasse. Negli ambienti giuridi-ci di lui ho sentito dire solo be-ne. Ma per me è assai di più.Sebbene lo conosca da meno ditre anni è diventato un amicodel cuore. Ha forti tendenzeartistiche; è un narratore di

talento; e la sua capacità di a-mare e capire la musica è cosìprofonda da sorprendermi ecommuovermi. Sono stato fi-no a pochi giorni fa un criticomusicale ma resto un musici-sta che alla sua età della mu-sica è più innamorato che a

vent’anni; ascoltare musicacon Eduardo è diventato unodei miei più grandi piaceri.

Or dico di un libriccino diSavarese uscito da 30 giorniappena, quello che in gergo sichiama un pamphlet: e la casaeditrice che lo pubblica, la e/o,con esso si rifà la faccia intor-bidata dal suo stampare, colsuccesso che sappiamo, la me-lensa e popolarissima ElenaFerrante. Il libellum coinvol-ge la mente e il cuore giacchécol cuore e colla mente è statoscritto: s’intitola Lettera diun omosessuale alla Chiesadi Roma e da venti giorni al-meno è al centro di vivo inte-resse e dibattito. Tale dibatti-to va dagli estremi d’una tra-smissione televisiva per de-menti, Forum, nella quale Sa-

varese ha salvato la dignità diuomo, di uomo colto e di giu-rista; a un ’ intervista dim ez z’ora a Radio Radicale,nella quale l’eloquio suadentee pacato del nostro Giudice (èil nomignolo che gli ho messo)veleggiava sopra i marosi del-le interrogazioni di un doctorsubtilis quale Giuseppe DiLeo: Dante avrebbe chiamato,domande e risposte, “invidio-si veri” (Paradiso, X).

La parte della L e t te r ascritta da giurista è più facileda comprendere e trattare. Intema di diritti non si vede co-me non si debba concedere allepersone del medesimo sessoquello al connubio, al matri-monio: sempre che lo voglia-no. Non si può credere – non sipuò più credere – che la fami-

glia sia, tip icame nte, costi-tuita solo da l l ’unione di dueesseri umani di sesso oppo-sto.

I miei due lettori e mezzo(Manzoni sosteneva i suoi es-ser venticinque di numero) sisorprenderanno di vedere taleaffermazione avanzata pro-prio da me, che per anni ho so-stenuto, anche polemicamen-te e sarcasticamente, il con-trario. Da omosessuale nondesidererei avere una fami-glia con un altro uomo; taledesiderio a volte mi pare pro-venire da un bisogno piccoloborghese di legittimazione so-ciale; ma Savarese mi ha con-vinto quanto a un diritto va-lido pro omnibus che è insin-dacabile e peraltro ha tantemotivazioni quanti esseri u-

» CARLO TECCE

Ora che la notiziasmentita e bugiar-da sul ponteficemalato s’è dissolta

nel nulla, restano i sospetti.Che sia un complotto o unamanovra per delegittimarepapa Francesco insinuandoun falso cancro benigno alcervello, non lo negano inVaticano. E neppure neganoche episodi simili possanocapitare ancora.

PER LO STORICO Al ber toMelloni, scrittore e studiosodel Concilio Vaticano II, gliispiratori di queste torbideoperazioni risiedono in Va-ticano, scalpicciano proprioattorno a Jorge Mario Ber-goglio: “La faccenda delQuotidiano Nazionale è mol-to buffa. Io non credo che cisia un colpevole specifico dascovare, mi sembrano pureun po’ cialtroni. Il guaio è lacorte di Bergoglio: è cambia-ta poco. È la stessa corte diRatzinger, abituata a com-piere nefandezze e delazio-ni”. Allora ha un valore sim-bolico, nonché pratico, l’ul -tima riforma di papa France-sco che modella e snellisce lacorte, cioè la Curia. E non èsvelata tramite un burocra-tico bollettino ufficiale o unacomunicazione di padre Fe-derico Lombardi, ma l’ha il-lustrata Bergoglio durantel’assemblea sinodale. Il pon-tefice argentino ha istitutouna Congregazione, un nuo-vo dicastero vaticano, per ilaici, la vita e la famiglia. Haaccorpato i Pontifici Consi-gli guidati dal cardinale Stra-nislaw Rylko e dal vescovoVincenzo Paglia. Più atten-zione ai tre temi, meno gri-saglie, più controllo, menoconfusione. E va precisatoche la proposta l’ha elabora-ta la commissione dei cardi-nali, il cosiddetto C9 affidatoal bergogliano Óscar Rodrí-guez Maradiaga: una corte e-sterna, non interna al Vatica-no.

IL PAPA INVITA a non cederea “un’ermeneutica cospira-tiva”, ma ha capito da tempodov’è il marcio e la memoria(e l’esperienza) di JosephRatzinger è una bussola checonsulta spesso. AvverteMelloni: “C’è un periodo fi-siologico che un ponteficetrascorre in serenità. Ma do-po un paio di anni, i solitigruppi di potere organizza-no la protesta”. E un elenconon sarà mai esaustivo. An-che se Melloni concentra

l’attenzione verso le muraleonine e le ombre che s’al -lungano sul colonnato di SanPietro, diverse indiscrezionidi queste ore e alcune auto-revoli fonti riferiscono di unruolo dell’Opus Dei nella vi-cenda di Q n. Quando c’è dimezzo un evento oscuro chepoi coinvolge il Vaticano, lasigla Opus Dei è ricorrente. E

soprattutto se il pontefice ar-gentino è un gesuita circon-dato da gesuiti. Oltre a regi-strare le informazioni, inquesti momenti inquinatidai veleni, non conviene ali-mentare credenze o retro-scena. Non esistono dubbi,invece, sui rapporti semprepiù complessi fra la Curia. Eil confronto (lo scontro), ine-

vitabile, è vibrante sin dalgiorno dell’insediamento diJorge Mario Bergoglio.

APPENA ELETTOdal Concla-ve, papa Francesco ha rimos-so la struttura legata al car-dinale Tarcisio Bertone, l’exSegretario di Stato. Ha con-segnato il governo vaticanoall’ex nunzio apostolico Pie-

tro Parolin, una figura di pre-stigio estranea alle logichecuriali e ha degradato il ber-toniano Mauro Piacenza, ca-po della Congregazioni per ilClero. Ma non ha intaccatol’egemonia del conservatoreGerhard Müller, conferma-to all’ex Sant’Uffizio, capodel dicastero per la dottrinadella fede. Assieme a Müller,i più agguerriti critici del Si-nodo sono George Pell e Ro-bert Sarah, protagonisti co-nosciuti in questi mesi, mapromossi in Curia proprio daFrancesco.

Pell è il prefetto per l’Eco -nomia, un dicastero che Ber-goglio ha plasmato per met-tere ordine tra gli immobili e

la finanza. Ma il pontefice hapresto limitato e contenutol’autonomia e l’es u b er a nz adel cardinale australiano,che poi s’è scoperto coinvol-to nella lettera dei trediciporporati contestatori delmetodo sinodale. Sarah è ilprefetto per il Culto divino,un fiero conservatore. Il Pa-pa non fa repulisti, ma sulfronte “dena ro” c’è già chipronostica un duro inter-vento di Bergoglio. Non è fi-nita. Perché a giorni sarà an-nunciato il successore delcardinale Carlo Caffarra alvertice della diocesi di Bolo-gna.

[email protected]© RIPRODUZIONE RISERVATA

FulminiLa storica foto

di San Pietrol’11 febbraio

2013, giornodelle dimissio-ni di Ratzinger.

Sotto, lo stori-co Alberto

Me l lon i Ansa

Alberto MelloniLo storico: “Sono quellidei tempi di Ratzinger,abituati a delazionie nefandezze”

R E A Z ION I

L’Avvenire attacca:“Media malati”E Bisignani allude

qIL TITOLO di apertura di Av ve n i re , ieri era: “L’in-formazione è malata. Il Papa invece sta bene”. Nel

suo editoriale il direttore Marco Tarquinio (in foto a si-n i s t ra ) ha criticato duramente Qn e “il romanzaccio” chevedrebbe Bergoglio prossimo a rinunciare al ministeropietrino per malattia. Tarquinio ha parlato “di violazionedella verità”. Il direttore ha definito la stampa afflitta da“un morbo serio e sfibrante”. Poi ha concluso: ”Pr i m acorreremo ai ripari meglio sarà. Il discredito è mortale”.

Mentre sul quotidiano romano il Tempo in prima paginac’era un editoriale del faccendiere Luigi Bisignani (in foto)sotto al titolo di apertura “Il paradiso può attendere”. Perrivelare l’identità di chi ha messo in giro la bufala, in unodei passaggi Bisignani rivela: “Il protagonista potrebbeessere in una palazzina liberty a Villa Borghese che neglianni di Wojtyla ne ha viste di tutti i colori con una pre-ferenza per il porpora”. Evocando Dan Brown che “t raOpus Dei e gesuiti potrebbe essere sulla strada giusta”.

Non si può più credereche la famiglia sia,tipicamente, costituitasolo dall’unionedi due esseri umanidi sesso opposto

Corvi nell’o m b raDiverse indiscrezionie autorevoli fontiriferiscono di un ruolodell’Opus Dei

Venerdì 23 Ottobre 2015 | IL FATTO QUOTIDIANO | PRIMO PIANO » 3

Allievo di Carlo Ma-ria Martini, vesco-vo di Novara daquattro anni e vice-

presidente della Conferen-za episcopale italiana damaggio, monsignor FrancoGiulio Brambilla è un ber-gogliano. Un teologo nonconservatore. Il caso Cha-ramsa, la lettera dei cardi-nali e la falsa malattia di pa-pa Francesco: per il Vatica-no ci sono manipolazionicontro Jorge Mario Bergo-glio. Brambrilla non smen-tisce, e spiega: “Colpisconole coincidenze. Certo c’èstata la strumentalizzazio-ne di un caso personale al-meno per la tempistica. Co-sì è strano anche il momentoscelto per la comunicazionedella presunta malattia delPapa, che invece con grandeserenità ed energia è pre-sente sempre in modo di-screto, attento e amicale.Ho calcolato che tra cele-brazioni e presenza alle se-dute plenarie saranno diecigiorni interi. E beve il caffècon noi…”.

Ci sarà la tanto auspicataapertura ai divorziati ri-sposati del Sinodo?

Ascoltando le relazioni deitredici Circuli minores, le o-pinioni sono certo molto va-riegate, ma si può ricono-scere un serio sforzo di a-pertura per trovare una viapraticabile che componga ibeni in gioco: il valore sacra-mentale del primo legame,se ne è accertata la validità,la vicenda delle persone,l’irreversibilità e stabilitàdella nuova situazione, lagiustizia nei confronti dellepersone coinvolte, la serietàdel cammino fatto, la matu-razione delle coscienze, unpercorso di discernimento.

Devo dire che nel mio grup-po vi abbiamo dedicato ol-tre due ore che sono state lepiù intese per partecipazio-ne, profondità degli inter-venti e che ci hanno fattoconvergere sui quattro pun-ti, che si trovano nella rela-zione del circolo.

La relazione finale avràu n’ampia maggioranza esarà pubblicata ?

Bisognerebbe avere la sferadi cristallo per saperlo. Oggiriceveremo il testo finale,poi vi sarà tutta la mattinatadi domani per intervenire eproporre emendamenti in-dividuali. Quindi sabatomattino la lettura integraledel testo in aula e sabato po-meriggio la votazione nu-mero per numero. Poi persé il testo va consegnato alPapa, che può deciderecosa farne. Il Sinodo è illuogo di un ascolto delloSpirito, ha un valoreconsultivo, che non si-gnifica meno democrati-co, ma molto di più, per-ché esercita un discerni-mento capace di guarda-re la realtà dal punto di vi-sta dei cinque continenti.Per me, che sono alla pri-ma esperienza, è stato co-me fare il giro del mondo inventi giorni e vedere la real-tà in 5D.

Sembra che una parte dellaChiesa voglia ostacolare ilcammino tracciato da PapaFra n ce s co?

Le assicuro che è stato unconfronto libero, franco, se-reno, costruttivo. Ancheperché il Papa è intervenutosubito, rassicurando che“ermeneutiche cospirati-ve” non sono né socialmen-te efficaci né spiritualmen-te utili. Io che ho partecipa-

to anche alla valutazionedei modi posso dire che c’èstato persino un eccesso discrupolo, perché ogni pro-posta fosse tenuta in debitoconto. Una parte della Chie-sa che vuole ostacolare?Non direi, perché la veraquestione è parlare di un te-ma così cruciale di fronte aun mondo fatto di cinquecontinenti.

C’è il rischio di un ritornodella stagione dei corvi co-me avvenuto negli ultimimesi di Benedetto XVI?

Penso che il clima introdot-to da papa Francesco sia ir-reversibile. Perché la gentelo capisce. E non solo: ha a-perto le porte della Chiesa,ma ha fatto uscire la Chiesadalle sue porte.

Un giorno potranno cam-biare anche le “re go l e” sulcelibato nella Chiesa?

Prima ci sono molte altrecose da far evolvere. Per e-sempio “accelerare l’ora deilaici”, superando lo schemadel secondo millennio delduo sunt genera christiano-rum, quelli che si dedicanoalle cose di Dio e quelli che sioccupano delle cose delmondo. Abbiamo bisogno dicomunità vive e di credentiche non hanno paura a starenel mondo. Pensi che quellidel primo millennio hannosconvolto la potenza delmondo romano e assorbitol’urto dei popoli germanici.Col loro stile di vita.

Bergoglio non ha mai ado-rato la Curia e la frequen-tava poco, preferiva diremessa fra i cartoneros diBuenos Aires, crede che ilvero freno della Chiesamondo sia la Curia roma-n a?

Mi sembra una leggendametropolitana. Nel mio cir-colo c’erano ben sei cardi-nali di Curia, e sono statimolto attenti alla dimensio-ne pastorale delle questionitrattate.

Lei è anche vicepresidentedella Cei, trova giusto chela Conferenza episcopaleintervenga in una questio-ne legislativa come il ddlsulle unioni civili?

Credo che si possa e si debbaintervenire sulle questioniantropologiche e moraliimplicate, come in ogni dia-lettica democratica, la-sciando ai laici (singoli e as-sociati), e non solo ai catto-lici, di prendersi la respon-sabilità di soluzioni sa-pienti. Perché ne va dellavita della famiglia e dellasocietà.

CAR. TEC.© RIPRODUZIONE RISERVATA

mani lo accampano. Nel pre-sentare il li be ll um a Napolicon Sebastiano Maffettone(che ha esordito dicendo dinon esser né cattolico né omo-sessuale ma di essere d’accor-do colla tesi dell’Autore) hodetto esser egli così persuasi-vo che convincerebbe l’arcan-

gelo Michele di esser statovinto da Lucifero e incatenatonel fondo dell’abisso.

La parte della L e t te r ascritta da cattolico è avvin-cente sia per passione che perprofondità culturale: e contie-ne la dimostrazione, non nuo-va ma ben riesposta, non po-

tersi considerar contro natu-ra una tendenza –innata –chetocca, fra uomini e donne, unquarto dell’umanità. E natu-ralia non sunt turpia. La con-danna dell’omosessualità daparte della Chiesa –ma non daparte di Cristo –nasce dal pre-valere dottrinale dello zelo in-tollerante di un giudeo neofitaquale San Paolo. Savarese èun cattolico che della Chiesanon vuol fare a meno: io sonoun cattolico che forse per tan-te ragioni potrebbe giungere afarne a meno. Certo si è che laChiesa, la quale nel suo senoha fatto prosperare personag-gi ridicoli e, o, ripugnanti co-me quel monsignor Charam-sa, che della sua violazione alvoto di castità sacerdotale famercato, e tanti altri, sarebbesuicida a fare invece a sua vol-ta a meno di cattolici come E-duardo Savarese.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Krysztof Charamsa con il suo compagno Eduard

V E SCOVODI NOVARA

Il momento sceltoper divulgarequesta notizianon è casuale,però Jorge sta beneed è molto presente

POLIGRAFICI EDITORIALE

I giornalisti di Qn:“Vespa si dimetta,ha preso le distanze”

qIL SINDACATO dei giornalisti dellaPoligrafici Editoriale “chiede le dimis-

sioni immediate del direttore editorialeBruno Vespa che a Porta a Porta d e d i c a toalla malattia del Papa, notizia riportata daiquotidiani della Poligrafici, ha tenuto a spe-cificare che è solo il direttore editoriale enon ha nulla a che vedere con le notizie pub-blicate, la cui responsabilità è in capo esclu-

sivamente al direttore Andrea Cangini. Inun gruppo – scrivono i rappresentanti deigiornalisti – che è da anni alle prese con pia-ni riorganizzazione, cassa integrazione esolidarietà, tutti interventi che gravano sul-le buste paga dei redattori, i giornalisti sichiedono perché si debba continuare aspendere denaro per mantenere una figurache non porta nessun contributo positivo ai

nostri giornali e che, anzi, alla prima occa-sione ne prende decisamente le distanze”.Bruno Vespa, a cui l’azienda ha confermatola fiducia, ha replicato: “Ho ritenuto dove-roso chiarire all’inizio della trasmissioneche la mia figura è del tutto estranea a quelladei direttori di testata che hanno il dirit-to-dovere di agire in assoluta autonomia,come è avvenuto nell’inchiesta”.

L’I N T E RV I STA

Franco GiulioB ra m b i l l a

“Strane coincidenze,ma papa Francescobeve ancora il caffè...”Fatto a mano

I CONTRASTI Oggi la relazione sulla famiglia

Sinodo: difficile accordosui divorziati. Domani il voto

q“NON CREDO si arriverà alla soluzione”, deciderà il Pa-pa. Le parole di Oswald Gracias (in foto), uno dei 9 cardinali

del Consiglio di Francesco, nel briefing quotidiano in sala stampavaticana, chiariscano dopo quasi tre settimane il vero nodo delSinodo: cosa verrà fuori dall’Assise e in che forma. Secondo Gra-cias, quando il pontefice prenderà una de-cisione, questa però non potrà essere lastessa indicata da Giovanni Paolo II 30 annifa con la ‘Familiaris Consortio’, cioè la co-munione a patto che non si abbiano rap-porti sessuali nel nuovo matrimonio. “Ilmondo - ha detto - è cambiato e le sfidesono cambiate, dobbiamo affrontare lenuove sfide. Noi comunque presentiamo alSanto Padre un testo e da lui dipende tutto.”Il Sinodo si prepara a votare, sabato pomeriggio, la relazionefinale che una commissione ha stilato riassumendo gli emen-damenti al testo base (instrumentum laboris) elaborati nel cor-so di tre settimane di lavoro dai gruppi di lavoro linguistici (circuliminores), relazione che verrà consegnata oggi ai padri sinodali e,dopo una discussione nella mattinata di domani, finalizzata do-mani sera dalla stessa commissione. Nella ‘relatio synodì, in-dirizzata “non al mondo” ma al Papa, la commissione ha tentatodi presentare “tutte le domande” emerse nell’assemblea, senzaperò individuare “tutte le risposte.”

Il libro

l L etteradi un...E duardoS avaresePagine: 14 4Prezzo: 9, 50E ditore:e /o