verbale di deliberazione della #organo# · 2015-06-09 · verbale di deliberazione del consiglio...
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COMUNE DI SAN BONIFACIO Provincia di Verona
Codice Fiscale 00220240238
Piazza Costituzione, 4 –Tel. 0456132611 – Fax 0456101401
ORIGINALE
VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Adunanza Pubblica di PRIMA ConvocazioneNUMERO 27 DEL 28/05/2015
OGGETTO:ADOZIONE DEL PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (P.A.T.) E DELLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) DEL COMUNE DI SAN BONIFACIO, AI SENSI DELL'ART.15 DELLA L.R. N.11/2004 E DELLA D.G.R.V. N.791/2009.
L’anno duemilaquindici il giorno ventotto del mese di maggio alle ore 20:00 nella sala consiliare convocato dal suo Presidente, previa l’osservanza di tutte le formalità prescritte dalla vigente legge, si è riunito il Consiglio Comunale presieduto dalla Signora Cristina Zorzanello. Partecipa iIl Segretario Comunale Gabriella Zampicinini.
Fatto l’appello risulta quanto segue
N. Nominativo A/P N. Nominativo A/P
1 PROVOLI GIAMPAOLO P 10 ZAFFAINA LUCA P
2 ZORZANELLO CRISTINA P 11 GASPARI GIULIANO A
3 FIORIO LUCIANO P 12 SOMMAGGIO BARBARA A
4 RACCONTO PALMA P 13 SIGNORATO ALESSANDRO A
5 PIMAZZONI ADRIANO P 14 PASETTO FEDERICO A
6 VERONA ANTONIO CAMILLO P 15 FACCHIN ALBERTO P
7 GOZZI GINO P 16 ROSSI SIMONE P
8 TEBALDI MARIA ROSA P 17 TEATIN MICHELE A
9 LUNARDI ANGELO GIORGIO P
Partecipano inoltre alla seduta i seguenti AssessoriNOGARA MARIO, TEMELLIN MARTA, DE LUCA SIMONA, STORARI GIANNI, MERLO FABIO Constatato legale il numero dei presenti, il Presidente dichiara aperti i lavori del Consiglio ed invita a discutere sull’oggetto suindicato.
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DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 27 DEL 28/05/2015
OGGETTO: ADOZIONE DEL PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (P.A.T.) E DELLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) DEL COMUNE DI SAN BONIFACIO, AI SENSI DELL'ART.15 DELLA L.R. N.11/2004 E DELLA D.G.R.V. N.791/2009.
Il Presidente passa la parola al Segretario per una comunicazione.
Il Segretario ricorda agli Amministratori che devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di deliberazioni riguardanti interessi propri e di loro parenti o affini fino al quarto grado, ai sensi dell'articolo 78, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267.Il Segretario precisa che il personale dell'Ufficio Tecnico ha già effettuato una verifica della compatibilità o della incompatibilità di tutti i Consiglieri comunali per la trattazione e la votazione della presente proposta di deliberazione e che non si sono presentati i Consiglieri Barbara Sommaggio, Alessandro Signorato e Federico Pasetto i quali, questa sera sono assenti, mentre gli altri Consiglieri, che hanno dichiarato la loro compatibilità, possono rimanere in aula.
Il Presidente sospende la seduta alle ore 21:53 per poter preparare il materiale necessario alle proiezioni delle tavole del P.A.T. e della V.A.S. che saranno illustrate dall'Arch. Valentino Gomitolo e dal Dr. De Franceschi.La seduta riprende alle ore 22:08 previa verifica da parte del Presidente del Consiglio della presenza di n.12 Consiglieri.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che:
- Il Comune di San Bonifacio è dotato di Piano Regolatore Generale approvato con deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 1254, in data 14.04.1998, ed aggiornato con successive varianti parziali approvate ai sensi di legge;
- La Legge Regionale 23 aprile 2004 n. 11 “Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio” e s.m.i., ha introdotto nuovi strumenti e nuove procedure per la pianificazione del territorio e, in particolare per i Comuni, sostituendo il Piano Regolatore Generale (P.R.G.) con il nuovo Piano Regolatore Comunale (P.R.C.), suddiviso in due distinti livelli di pianificazione:
- il “Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.)”, contenente disposizioni strutturali;
- il “Piano degli Interventi (P.I.)”, contenente disposizioni operative;
- Il P.A.T. è lo strumento urbanistico strutturale che delinea le scelte strategiche di assetto e sviluppo del territorio, individuando gli obiettivi e le specifiche vocazioni e le condizioni di sostenibilità delle trasformazioni, in conformità agli obiettivi ed indirizzi espressi nella pianificazione territoriale di livello superiore ed alle esigenze della comunità locale;
- Il P.I. è lo strumento urbanistico operativo soggetto ad approvazione comunale che, in attuazione del P.A.T., individua e disciplina gli interventi di tutela, valorizzazione, organizzazione e trasformazione del territorio, programmando la realizzazione di tali interventi, il loro completamento, i servizi connessi e le infrastrutture per la mobilità;
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- Con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 22 febbraio 2010, è stato adottato il Documento Preliminare per la redazione del Piano di Assetto del Territorio ed approvato lo schema di Accordo di Pianificazione con la Regione Veneto, finalizzati ad avviare la procedura di copianificazione per la formazione del suddetto Piano, e contestualmente adottato il Rapporto Ambientale Preliminare.
- Con delibera di Giunta Comunale n. 34 del 3 marzo 2010, è stata approvata l'attivazione della procedura per la concertazione, consultazione, e partecipazione ai sensi dell’art. 5 della legge regionale n. 11/2004.
- Con delibera di Giunta Comunale n. 98 del 19 luglio 2010, è stata confermata l’adozione del Documento Preliminare e del Rapporto Ambientale Preliminare, approvato lo schema di accordo di copianificazione con la Regione Veneto a seguito dei pareri favorevoli della Commissione Regionale V.A.S. e del dirigente della Direzione Urbanistica e Beni Ambientali della Regione Veneto, e avviata la procedura di concertazione e partecipazione ai sensi della L.R. n. 11/2004.
- L’Accordo di copianificazione con la Regione Veneto è stato sottoscritto in data 20 luglio 2010.
- Con delibera di Giunta Comunale n. 40 del 1 aprile 2011, è stata approvata la presa d’atto della conclusione della fase di concertazione, consultazione e partecipazione sui contenuti del Documento Preliminare alla progettazione del P.A.T. e del relativo rapporto Ambientale Preliminare, confermandone gli obiettivi e le strategie.
- In data 16 settembre 2013, presso la Direzione Urbanistica Regionale di Venezia, è stato sottoscritto il ”Verbale di sottoscrizione degli elaborati del P.A.T. del Comune di San Bonifacio”, avendo acquisito in merito i seguenti pareri: Parere n. 51 del 17 luglio 2010, favorevole con prescrizioni, relativo alla relazione Ambientale
Preliminare, espresso dalla Commissione Regionale VAS – Autorità Ambientale per la Valutazione Ambientale Strategica.
Parere prot. n. 13200 del 13 settembre 2013, del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta per la Valutazione di compatibilità idraulica.
Parere prot. n. 386984 del 17 settembre 2013, del Genio Civile di Verona.
- La nuova Amministrazione comunale, in carica dal 10 giugno 2014, ha ritenuto di procedere ad un aggiornamento degli elaborati del PAT, confermando le linee preferenziali di sviluppo ed implementando le azioni di riqualificazione edilizia ed eco sistemica.
- L’elenco delle modifiche apportate consiste sinteticamente nell’aggiornamento cartografico (a seguito di nuove disposizioni normative e aggiornamenti alla pianificazione urbanistica previgente), e nelle seguenti azioni: a) individuazione dei servizi di interesse comunale di maggior rilevanza esistenti e di previsione; b) individuazione di nuova area polifunzionale ad est del polo ospedaliero (ATO R1.1) con funzioni
miste a servizi collettivi e residenziale a bassa densità edilizia;c) soppressione dell’area polifunzionale in località Motta, individuata nella Tavola 4B ATO R1.1.; d) ampliamento e potenziamento del Parco Campagna Sud; e) individuazione nuovo tracciato alternativo alla linea AV/AC Verona – Padova, a Sud del centro
abitato di San Bonifacio in affiancamento alla strada provinciale n. 38 della Porcilana, concordato tra RFI – IRICAV-DUE, Regione Veneto e Comune di San Bonifacio;
f) modifica del tracciato della Strada Provinciale n.38 della Porcilana in adeguamento al PTCP di Verona;
g) introduzione di due nuove aree per la riqualificazione e riconversione, una nell’ATO A3.1 e l’altra nell’ATO R1.1.; soppressa l’opera incongrua nell’ATO A2.1 e aggiunta l’opera incongrua nell’ATO A3.1.
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- I tecnici specialisti incaricati per la redazione del Piano hanno provveduto all’aggiornamento degli elaborati del P.A.T. sulla base degli indirizzi forniti dall’Amministrazione comunale, in coerenza con gli obiettivi e le indicazioni contenute nel Documento Preliminare.
- A seguito dell’Accordo sottoscritto in data 30 aprile 2015 tra la Regione Veneto e la Provincia di Verona, con deliberazione di Giunta Comunale n. 53 del 15 maggio 2015, l’Amministrazione comunale ha preso atto del trasferimento delle competenze ed approvato lo Schema di Intesa tra il Comune di San Bonifacio e la Provincia di Verona finalizzato alla presa in carico da parte della Provincia del procedimento di copianificazione del Piano di Assetto del Territorio.
- In data 19 maggio 2015 è stata sottoscritta l’”Intesa tra la Provincia di Verona e il Comune di
San Bonifacio sul procedimento di copianificazione del Piano di Assetto del Territorio”, subentrando alla Regione Veneto, così come definito con il sopraccitato Accordo del 30 aprile 2015.
- In data 19 maggio 2015, è stato sottoscritto il ”Verbale di sottoscrizione degli elaborati del
P.A.T. del Comune di San Bonifacio”, avendo acquisito in merito i seguenti pareri: Parere prot. n. 6024 del 22 aprile 2015, del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta per la
Valutazione di compatibilità idraulica, pervenuto al protocollo comunale in data 22 aprile 2015 al n. 11749.
Parere prot. n. 177336 del 28 aprile 2015, del Genio Civile di Verona, pervenuta al protocollo comunale in data 28 aprile 2015 al n. 12550.
- La Valutazione Ambientale Strategica del P.A.T., ai sensi dell’art. 4 della L.R. n. 11/2004 e relativa procedura attuativa ai sensi della D.G.R.V. n. 791/2009, è di competenza della Commissione regionale VAS chiamata ad esprimersi a conclusione del procedimento, prima della conferenza dei servizi ai sensi dell’art. 15 della medesima legge.
- L’adozione del P.A.T. comporta l’applicazione delle misure di salvaguardia previste dall’art. 29 della L.R. n. 11/2004, limitatamente alla disciplina relativa alla prescrizioni e vincoli previsti nelle Norme di Attuazione e nella tavole di P.A.T.;
- In attesa della definizione del P.I., a seguito dell’approvazione del P.A.T., il Piano Regolatore Generale vigente acquista il valore e l’efficacia del P.I. per le soli parti compatibili con il P.A.T. ai sensi dell’art. 48 comma 5 della L.R. n. 11/2004;
Tutto ciò premesso,
PRESO ATTO della relazione che precede e ritenuto di procedere all’adozione del Piano di Assetto del Territorio quale strumento di attuazione degli obiettivi generali del Documento Preliminare, nonché degli obiettivi e delle scelte strutturali di pianificazione, maturate nel quadro del perseguimento della sostenibilità ambientale.
VISTA la richiesta di formazione del Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) mediante procedura concertata tra Comune di San Bonifacio e la Provincia di Verona come da Intesa sottoscritta tra il Comune di San Bonifacio e la Provincia di Verona, in forza del trasferimento di competenze ai sensi dell’Accordo sottoscritto in data 30 aprile 2015 tra la Regione Veneto e la Provincia di Verona.
VISTA le delibere di Giunta Comunale n. 22 del 22 febbraio 2010, n. 34 del 3 marzo 2010, n. 98 del 19 luglio 2010, n. 40 del 1 aprile 2011, n. 53 del 15 maggio 2015.
VISTO l'Accordo di Pianificazione per la redazione del Piano di Assetto del Territorio con la Regione Veneto, sottoscritto in data 26 luglio 2010.
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VISTO il parere prot. n. 396067 del 20 luglio 2010 del Dirigente della Direzione Urbanistica e Beni Ambientali della Regione Veneto, allegato parte integrante dell’Accordo di Pianificazione sopraccitato.
VISTO il parere n. 51 del 15 luglio 2010, espresso dalla Commissione Regionale per la V.A.S., ai sensi della D.G.R.V. n. 3262 del 24 ottobre 2006.
VISTO l’art. 5 della L.R. n. 11/2004 relativo alle forme di concertazione partecipazione da attivare nella formazione degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica.
VISTO l’Accordo sottoscritto in data 19 maggio 2015 tra la Regione Veneto e la Provincia di Verona per il trasferimento delle competenze, ai sensi dell’art. 48, comma 4, della Legge Regionale n. 11/2004.
VISTA l’Intesa tra il Comune di San Bonifacio e la Provincia di Verona sottoscritta in data 19 maggio 2015.
VISTO il Verbale di copianificazione tra il Comune di San Bonifacio e la Provincia di Verona sottoscritto in data 19 maggio 2015.
VISTO il Piano di Assetto del Territorio del Comune di San Bonifacio, composto dai seguenti elaborati di progetto e di analisi:
Relazione di ProgettoRelazione SinteticaRelazione TecnicaNorme TecnicheTav. 1 – Carta dei vincoli e della Pianificazione Territoriale - scala 1:10.000Tav. 2 – Carta delle Invarianti - scala 1:10.000Tav. 3 – Carta delle Fragilità – scala 1:10.000Tav. 4 – Carta della Trasformabilità – scala 1:10.000Tav. 4b – Tavola integrativa delle azioni necessarie per uno sviluppo sostenibile – scala 1:10.000
Valutazione di compatibilità idraulica:TAVOLA VCI01 - Relazione TecnicaTAVOLA VCI02A – Carta della pericolosità idraulica – scala 1:10.000TAVOLA VCI02B – Carta della pericolosità idraulica – scala 1:10.000ALL. TAVOLA N. 65 P.A.I.
Relazione geologicaTav. 0G 01 – Carta litologica – 1:10.000Tav. 0G 02 – Carta geomorfologica – scala 1:10.000Tav. 0G 03 – Carta idrogeologica – scala 1:10.000Tav. 0G 04 – Carta delle invarianti geologiche – scala 1:10.000Tav. 0G 05 – Carta dei rischi naturali – scala 1:10.000Tav. 0G 06 – Carta della compatibilità geologica – scala 1:10.000
Analisi agronomiche e ambientali:RELAZIONE R1 - Relazione di commento alle analisi agronomiche e ambientaliTAVOLA A.A. C1 – Copertura suolo agricolo – scala 1:10.000TAVOLA A.A. C2 – Rete ecologica – scala 1:10.000TAVOLA VAS C3 – SAU – scala 1:10.000TAVOLA A.A. C4 – Invarianti – scala 1:10.000TAVOLA A.A. C5 – Allevamenti intensivi– scala 1:10.000TAVOLA A.A. C6 – Aree agricole strutturalmente deboli e aree particolarmente vulnerabili in relazione all’attività agricola– scala 1:10.000TAVOLA A.A. C7 – Classificazione agronomica dei suoli – scala 1:20.000
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Valutazione Ambientale Strategica - VASAll. VAS R 1 - Rapporto AmbientaleAll. VAS R 2 - Sintesi non tecnicaAll. VINCA R 3 - VinCA – DGR 3173/2006All. VAS C 1 - Estratto Piani d’Area Provinciali e Regionali – scala 1:50.000All. VAS C 2 - Copertura del suolo agricolo – scala 1:10.000All. VAS C 3 - Superficie agricola Utilizzata – scala 1:10.000All. VAS C 4 - Rete ecologica – scala 1:10.000All. VAS C 5 - Ambiti urbanizzati e di potenziale trasformazione – scala 1:10.000All. VAS C 6 - Estratto valutazione della compatibilità idraulica – 1:10.000All. VAS C 7a - Concentrazione degli inquinanti dovuti a traffico veicolare – monossido di carbonio – scala 1:20.000All. VAS C 7b - Concentrazione degli inquinanti dovuti a traffico veicolare – biossido di azoto – scala 1:20.000All. VAS C 7c - Concentrazione degli inquinanti dovuti a traffico veicolare – polveri sottili (PM10) – Scala 1:20.000All. VAS C 7d - Emissioni sonore dovute a traffico veicolare e ferroviario – scala 1:20.000All. VAS C 8 - Variazione del livello di Naturalità – scala 1:15.000All. VAS C 9 - Unione degli strumenti urbanistici vigenti – scala 1:15.000All. VAS C 10 - Sensibilità ambientale – scala 1:10.000
Banca dati alfa-numerica e vettoriale contenente il Quadro Conoscitivo (DVD).
VISTA la convocazione in seduta pubblica della Commissione Urbanistica Comunale, del 20 maggio 2015, con il seguente ordine del giorno: Piano di Assetto del Territorio - presentazione del documento di Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.);
RITENUTO di procedere all’adozione del P.A.T. del Comune di San Bonifacio ai sensi dell’art. 15 della L.R. 11/2004 e smi;
PRESO ATTO che l’adozione del P.A.T., limitatamente alle prescrizioni e vincoli espressamente previsti dalle relative Norme Tecniche, comporta l’attivazione delle misure di salvaguardia ai sensi dell’art. 29 della L.R. 11/2004 e smi e dell’art. 12 del D.P.R. 380/2001 e smi;
VISTO l’art. 78, comma 2, del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 “Testo Unico delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali” che prevede espressamente che “Gli amministratori di cui all'articolo 77, comma 2, devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado. L'obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell'amministratore o di parenti o affini fino al quarto grado.”
VISTA la L.R. 23 aprile 2004, n. 11 “Norme per il Governo del Territorio”, e successive modifiche ed integrazioni;
VISTI gli Atti di Indirizzo, ai sensi dell'art. 50 della L.R. n. 11/2004, e successive modifiche ed integrazioni;
VISTO il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.R.C.) approvato con deliberazione di Giunta Regionale n. 236 del 3 marzo 2015;
VISTO il Piano Regolatore Generale del comune di San Bonifacio approvato con deliberazione di Giunta Regionale n. 1254 del 14 aprile 1998;
VISTO l’art. 77, comma 2, del D.Lgs. n. 267/2000;
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VISTI i pareri favorevoli espressi ai sensi dell' art. 49 del D.Lgs. 18/08/2000, n. 267, allegati alla presente deliberazione;
Il Presidente dichiara aperta la discussione. Gli interventi dei Consiglieri sono riportati integralmente nell’allegato resoconto che costituisce parte integrante della presente deliberazione.
Durante la discussione, alle ore 22:36, il Consigliere Giuliano Gaspari entra in aula, i Consiglieri presenti sono n.13 i Consiglieri assenti sono n.4.
Dichiarata chiusa la discussione, il Presidente mette in votazione palese la proposta di deliberazione come sopra formulata, il cui risultato verificato dagli scrutatori nominati all’inizio della seduta è il seguente:CONSIGLIERI PRESENTI N. 13CONSIGLIERI VOTANTI N. 13CONSIGLIERI ASTENUTI NessunoVOTI FAVOREVOLI N. 13 (Facchin, Rossi, Zaffaina, Gaspari, Tebaldi, Lunardi, Gozzi, Verona, Racconto, Pimazzoni, Fiorio, Zorzanello, Provoli)VOTI CONTRARI NessunoIl Presidente proclama l’esito della votazione e dichiara approvata la deliberazione.
DELIBERA
1. Di dare atto che lo schema del presente provvedimento ed i relativi allegati sono stati pubblicati prima dell’adozione nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito istituzionale del Comune ai sensi dell’art. 39 del D.Lgs. n. 33/2013;
2. Di dare atto che le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
3. Di adottare ai sensi dell’art. 15 della Legge Regionale 23 aprile 2004, n. 11 “Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio”, il Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) e la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.), del Comune di San Bonifacio, redatto in copianificazione con la Provincia di Verona, costituito dai seguenti elaborati, in atti presso l’ufficio urbanistica, sottoscritti dalle parti con Verbale in data 19 maggio 2015, e precisamente:
Relazione di ProgettoRelazione SinteticaRelazione TecnicaNorme TecnicheTav. 1 – Carta dei vincoli e della Pianificazione Territoriale - scala 1:10.000Tav. 2 – Carta delle Invarianti - scala 1:10.000Tav. 3 – Carta delle Fragilità – scala 1:10.000Tav. 4 – Carta della Trasformabilità – scala 1:10.000Tav. 4b – Tavola integrativa delle azioni necessarie per uno sviluppo sostenibile – scala 1:10.000
Valutazione di compatibilità idraulica:TAVOLA VCI01 - Relazione TecnicaTAVOLA VCI02A – Carta della pericolosità idraulica – scala 1:10.000TAVOLA VCI02B – Carta della pericolosità idraulica – scala 1:10.000ALL. TAVOLA N. 65 P.A.I.
Relazione geologicaTav. 0G 01 – Carta litologica – 1:10.000Tav. 0G 02 – Carta geomorfologica – scala 1:10.000
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Tav. 0G 03 – Carta idrogeologica – scala 1:10.000Tav. 0G 04 – Carta delle invarianti geologiche – scala 1:10.000Tav. 0G 05 – Carta dei rischi naturali – scala 1:10.000Tav. 0G 06 – Carta della compatibilità geologica – scala 1:10.000
Analisi agronomiche e ambientali:RELAZIONE R1 - Relazione di commento alle analisi agronomiche e ambientaliTAVOLA A.A. C1 – Copertura suolo agricolo – scala 1:10.000TAVOLA A.A. C2 – Rete ecologica – scala 1:10.000TAVOLA VAS C3 – SAU – scala 1:10.000TAVOLA A.A. C4 – Invarianti – scala 1:10.000TAVOLA A.A. C5 – Allevamenti intensivi– scala 1:10.000TAVOLA A.A. C6 – Aree agricole strutturalmente deboli e aree particolarmente vulnerabili in relazione all’attività agricola – scala 1:10.000TAVOLA A.A. C7 – Classificazione agronomica dei suoli – scala 1:20.000
Valutazione Ambientale Strategica - VASAll. VAS R 1 - Rapporto AmbientaleAll. VAS R 2 - Sintesi non tecnicaAll. VINCA R 3 - VinCA – DGR 3173/2006All. VAS C 1 - Estratto Piani d’Area Provinciali e Regionali – scala 1:50.000All. VAS C 2 - Copertura del suolo agricolo – scala 1:10.000All. VAS C 3 - Superficie agricola Utilizzata – scala 1:10.000All. VAS C 4 - Rete ecologica – scala 1:10.000All. VAS C 5 - Ambiti urbanizzati e di potenziale trasformazione – scala 1:10.000All. VAS C 6 - Estratto valutazione della compatibilità idraulica – 1:10.000All. VAS C 7a - Concentrazione degli inquinanti dovuti a traffico veicolare – monossido di carbonio – scala 1:20.000All. VAS C 7b - Concentrazione degli inquinanti dovuti a traffico veicolare – biossido di azoto – scala 1:20.000All. VAS C 7c - Concentrazione degli inquinanti dovuti a traffico veicolare – polveri sottili (PM10) – Scala 1:20.000All. VAS C 7d - Emissioni sonore dovute a traffico veicolare e ferroviario – scala 1:20.000All. VAS C 8 - Variazione del livello di Naturalità – scala 1:15.000All. VAS C 9 - Unione degli strumenti urbanistici vigenti – scala 1:15.000All. VAS C 10 - Sensibilità ambientale – scala 1:10.000
Banca dati alfa-numerica e vettoriale contenente il Quadro Conoscitivo (DVD).
4. Di dare atto che alla data di adozione del presente provvedimento decorre l’applicazione delle misure di salvaguardia del Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.), ai sensi dell’art. 29 della L.R. 11/2004 e smi.
5. Di dare atto che sulla proposta di Rapporto Ambientale della V.A.S. saranno avviate le consultazioni previste dalla direttiva europea 2001/42/CE del 27.06.2001 in merito alla valutazione degli effetti del P.A.T. sull’ambiente, in conformità alle procedure stabilite dagli artt. 13 e 14 del DLgs. n. 152/2006, come precisato nell’allegato “B1) procedura di VAS per i Piani di Assetto del Territorio redatti in copianificazione ai sensi della DGRV n. 791 del 31.03.2009”.
6. Di demandare al Dirigente dell’Area Tecnica gli adempimenti previsti dall’art. 15 della L.R. 11/2004 e dell’allegato B1), di cui alla DGRV n. 791 del 31.03.2009, relativi all’attività di consultazione del progetto del Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) e della proposta di Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.).
7. Di dare atto che il deposito del provvedimento verrà reso noto al pubblico mediante:- affissione di manifesti sul territorio comunale;
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- avviso all’Albo Pretorio del Comune e della Provincia;- pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della regionale (BUR); - pubblicazione su due quotidiani locali e sul sito istituzionale del comune; in conformità a quanto stabilito dall’art. 15, comma 5 della L.R. 11/2004 e dell’allegato B1) alla DGRV n. 791 del 31.03.2009.
8. Di dare atto che relativamente alla procedure di pubblicità e partecipazione di cui al precedente punto 7, a decorrere dalla data di pubblicazione dell’avviso di deposito al B.U.R. chiunque può prendere visione della proposta di Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) e del relativo Rapporto Ambientale (V.A.S.) e presentare al Comune le proprie osservazioni con la seguente precisazione:- chiunque può formulare osservazioni alla proposta di Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) decorsi 30
giorni (trenta giorni), a decorrere dalla data di pubblicazione dell’avviso di deposito al B.U.R., e nei successi 30 giorni (trenta giorni);
- chiunque può formulare osservazioni alla proposta di Rapporto Ambientale (V.A.S.), a decorrere dalla data di pubblicazione dell’avviso di deposito al B.U.R. nei successivi 60 giorni (sessanta giorni).
9. Di trasmettere alla Commissione Regionale V.A.S. la proposta di Piano di Assetto del Territorio, il Rapporto Ambientale e la Relazione di sintesi non tecnica, per il parere di competenza.
10. Di autorizzare il Sindaco o suo delegato, a rappresentare il Comune di San Bonifacio nella Conferenza di Servizi, che sarà indetta per l’approvazione del Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.), esprimendo il voto definitivo sul P.A.T. e sulle eventuali osservazioni pervenute, ai sensi dell’art. 15, comma 6, della Legge Regionale 23 aprile 2004, n. 11.
11. Di dare atto che il presente provvedimento non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazione economica – finanziaria dell’Ente.
Il Presidente dichiara conclusi i lavori della seduta consiliare alle ore 22:45 circa.
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PUNTO N. 6 ALL’ORDINE DEL GIORNO - ADOZIONE DEL PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO
(P.A.T.) E DELLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) DEL COMUNE DI SAN
BONIFACIO, AI SENSI DELL’ART. 15 DELLA L.R. N.11/2004 E DELLA D.G.R.V. N.791/2009.
PRESIDENTE
Il punto 6 è uno dei punti importanti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale. Aspetto anche dei tecnici
che verranno a illustrare il provvedimento, in ogni caso lascio un attimo la parola al Segretario per alcuni
accertamenti.
SEGRETARIO
Per questo tipo di deliberazione, è necessario ricordare agli amministratori che devono astenersi dal
prendere parte dalla discussione e dalla votazione di delibere riguardanti interessi propri e di loro parenti o
affini fino al quarto grado.
Già l’Ufficio competente, l’Ufficio tecnico, ha fatto una verifica della compatibilità o incompatibilità di tutti i
Consiglieri comunali del Consiglio Comunale per la votazione e per la discussione di questo provvedimento.
Sono risultati tutti compatibili, ma non si è presentata per verificare questa compatibilità Barbara
Sommaggio, che comunque è assente, Alessandro Signorato e Federico Pasetto, mentre tutti gli altri hanno
dichiarato la loro compatibilità e quindi possono rimanere in aula per la discussione e per la conseguente
votazione.
PRESIDENTE
Io ringrazio il Segretario. Facciamo una sospensione di 5 minuti, proprio per dare modo ai tecnici di
preparare poi la relativa illustrazione.
Il Consiglio Comunale viene sospeso.
Il Consiglio Comunale riprende.
PRESIDENTE
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Per una prima introduzione, lascio la parola al Sindaco.
SINDACO
Sì, in qualità di Assessore all’urbanistica. Questa sera andiamo a valutare una delibera particolarmente
importante, perché è la delibera di adozione del Pat. È una delibera che ritengo sia il frutto di un grande
lavoro della Commissione urbanistica, quindi ringrazio il Presidente e tutti i membri della Commissione
urbanistica. Certamente l’apporto dell’Ufficio tecnico, del Dirigente Ing. Volterra e dell’Arch. Forigo, perché in
11 mesi, collaborando con il tecnico incaricato Arch. Gomitolo e il suo staff e il Dott. De Franceschi, che è
l’esperto che ha la responsabilità del documento della valutazione di impatto ambientale strategica,
rappresentano e presentano questa sera il lavoro fatto che determina il Pat, il nostro Pat, che ormai comincio
a chiamarlo così, perché il Pat di San Bonifacio arriva forse per uno degli ultimi, perché comuni delle nostre
dimensioni, già da vari anni, sono in possesso di questa pianificazione generale prevista dalla Legge
regionale ben da 11 anni e di conseguenza sono 11 anni che questo Comune aspetta questo strumento e da
ben 17 anni dall’approvazione del Piano regolatore generale, che è avvenuta nel 98.
La documentazione che porta all’approvazione del Pat e le scelte che sono inserite in questo strumento sono
appunto le scelte strategiche di pianificazione urbanistica di San Bonifacio per i prossimi 10 anni e credo che
sia importante avere, in così pochi mesi, non è ancora un anno in cui l’Amministrazione si è insediata, ma
proporre al Consiglio Comunale e quindi alla cittadinanza tutta questo tipo di strumento è l’elemento basilare
che ci permetterà poi di andare a lavorare sul concreto, non appena questo strumento di pianificazione avrà
concluso il suo iter.
L’iter è stato particolarmente anche accidentato, perché è una pianificazione che era stata copianificata con
la Regione Veneto, ma con l’approvazione del Ptcp, lo strumento di pianificazione provinciale, comporta il
passaggio delle deleghe dell’urbanistica dalla Regione Veneto alla Provincia di Verona e noi siamo stati
proprio in mezzo al guado - perché questo è il termine giusto - perché, dopo avere fatto un grande lavoro
con la Regione Veneto, con la Dirigenza del Settore urbanistico della Regione Veneto, non siamo stati in
grado di siglare con gli stessi questo nostro lavoro, perché la competenza era passata, dai primi di maggio
praticamente, alla Provincia. E quindi devo ringraziare anche la Provincia, perché ha veramente lavorato con
noi, con i tecnici e in particolare l’Ing. Pellegrini e con il Presidente Pastorello naturalmente, che hanno
messo a disposizione anche gli uffici della Provincia, per arrivare alla coprogettazione, non più con la
Regione, ma con la Provincia. Il nostro interlocutore, il nessuno partner nell’elaborazione di questo
strumento strategico è diventato praticamente la Provincia.
Che iter avrà il Consiglio Comunale questa sera? Naturalmente se lo riterrà, procederà all’adozione del Pat e
dopo questa adozione ci sarà la pubblicazione nel Bur, il bollettino ufficiale regionale, del nostro deliberato e
quindi del nostro Pat, con la valutazione ambientale strategica; da quel momento della pubblicazione,
scatteranno 60 giorni per le osservazioni, che naturalmente i portatori di interesse, quelli che hanno qualcosa
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da manifestare riguardo a questa pianificazione strategica, forniranno e daranno naturalmente le dovute
osservazioni che riterranno opportune, saranno esaminate e per scelta della Giunta e dell’Amministrazione
passeranno in Commissione urbanistica, anche se questo non sarebbe tecnicamente necessario, ma
riteniamo importante la collaborazione con i Consiglieri all’interno della Commissione urbanistica e dei tecnici
che lavorano in Commissione urbanistica. Saranno esaminate poi dalla Giunta e dal Sindaco, inviate alla
Provincia e alla fine una Conferenza dei servizi chiuderà l’iter e vedremo se avremo velocemente
l’approvazione del tutto.
La competenza per l’approvazione del Pat rimane invece della Regione Veneto, nel senso che ci sarà una
commissione regionale che darà e si esprimerà sulla valutazione ambientale strategica, per dare il parere
alla Provincia e per chiudere l’iter.
Questa è l’introduzione che mi sentivo di fare, è chiaro che senza questa progettazione strategica qualsiasi
possibilità di intervento all’interno della pianificazione urbanistica, e quando parlo di pianificazione
urbanistica parlo di rideterminazione del verde, parlo di valutazione del Piano urbano del traffico, parlo dello
spostamento e della diminuzione, se è possibile, dei carichi urbanistici che ci sono sui terreni, parlo di
ristrutturazione, ristrutturazione intendo i parecchi caseggiati che abbiamo anche in centro di San Bonifacio,
che sono elementi da riqualificare e, senza questo strumento, non avremmo la possibilità di farlo in maniera
incisiva per quanto riguarda la nostra comunità e il nostro paese.
ARCH. GOMITOLO
Buonasera a tutti. Parlare vicino al cartiglio, così è più facile precisare quei dettagli che sono possibili
evidenziare. Come diceva il Sindaco, inizia questa sera il processo del Comune di San Bonifacio di
aggiornamento e adeguamento dei propri strumenti urbanistici alla Legge regionale, che noi chiamiamo
“nuova” perché ha portato tutta una serie di disposti innovativi, anche se, come rammentava prima il
Sindaco, la Legge regionale che ha introdotto questa nuova pianificazione è di ben 11 anni fa, di fatti è
dell’aprile 2004.
Si parlava quindi di aggiornare questi strumenti, perché come vedremo poi il Pat non è più un unico
strumento, ma sono più di uno, in quanto con questa Legge regionale è stato introdotto un nuovo acronimo,
che sarebbe un acronimo che si chiama “Prc”, che sta per Piano regolatore comunale, diversamente da Prg
che era il vecchio Piano regolatore generale, che questa sera dovrebbe andare in soffitta o in pensione.
“Prc” vuol dire Piano regolatore comunale, che è dato da due strumenti, uno è il Pat che è quello che è
all’esame del Consiglio questa sera, e l’altro è il Piano degli interventi, quindi la pianificazione comunale, il
Prc non è più fatto da un unico strumento come era una volta, dal Prg, ma è fatto da due strumenti e quindi
Pat più Pi. Perché due strumenti? Cos’è il Pat? Perché voi che dopo alla fine lo dovete votare, anche chi
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magari non è propriamente del mestiere deve avere un’idea di che tipo di strumento è chiamato a votare o
esprimersi questa sera.
Il Pat è un piano strategico, è un piano di indirizzo, che affronta i contenuti del territorio dal punto di vista
ampio e completo, non è più solo un Piano urbanistico, ovvero la Legge 11/2004 non è più solo una legge
urbanistica, ma è una legge di governo del territorio, quindi ha un significato molto più ampio, per cui anche i
piani non si occupano più solo di suddividere il territorio tra le parti in cui si può costruire e le parti in cui non
è possibile costruire, fa delle valutazioni molto più ampie e molto più complesse sul territorio e sull’ambiente
nel suo complesso. Proprio per questo a redigerli questi Pat non c’è solo l’architetto urbanista, ma noi siamo
stati coadiuvati da un gruppo di lavoro, in cui c’era un geologo che ha fatto tutte le indagini geologiche sul
territorio, uno specialista ingegnere idraulico che, specie per il Comune di San Bonifacio che ha avuto anche
qualche problema idraulico nel recente passato, ha fatto tutta una serie di studi sulla compatibilità idraulica,
ovvero sulla sostenibilità delle azioni di piano in riferimento alla situazione idraulica che abbiamo sul
territorio. Questo studio, peraltro, è già stato approvato sia dal Genio Civile di Verona che dal Consorzio di
Verona.
Come accennava prima il Sindaco, c’è il tecnico Vas, che è un tecnico naturalista che valuta
sostanzialmente le azioni che sono fatte con il Piano, quindi è una valutazione, è un dispositivo di controllo
interno che noi abbiamo, che valuta la sostenibilità del Piano nei confronti dell’ambiente in senso
complessivo e in riferimento alla sostenibilità dello stesso e alla salute e alla qualità della vita dell’uomo,
quindi il Piano viene rapportato non solo a valutazioni di tipo urbanistiche, ma anche a valutazioni relative sia
alle risorse fisiche del territorio e della tutela dello stesso, ma anche sui benefici che può dare alla qualità
della vita dell’uomo. È per questo che, come si diceva prima, non è più solo uno strumento urbanistico,
presuppone una serie di studi, analisi e indagini molto ampia.
All’interno di questo gruppo di lavoro peraltro c’è anche chi si è occupato di certificare e codificare tutte le
informazioni attraverso un quadro conoscitivo. Gli uffici tecnici comunali, che ringrazio in questa occasione,
hanno fornito una miriade di dati, non solo a livello edilizio urbanistico, ma anche a livello di inquinamento del
suolo, delle falde, della raccolta dei rifiuti e quant’altro, che sono stati raccolti in questo quadro conoscitivo
con delle codifiche regionali e quindi praticamente tutte queste conoscenze hanno portato sia i progettisti
urbanisti alle scelte, guardandole su uno spettro molto più ampio, e soprattutto hanno supportato le
valutazioni del tecnico Vas, per verificare se la situazione di progetto è migliorativa allo stato attuale del
territorio. Quindi c’è anche, come dopo vi spiegherà il Dott. De Franceschi, il tecnico incaricato, proprio una
valutazione interna nei termini delle scelte progettuali che sono state fatte.
Adesso andremo un attimo a descrivere il territorio comunale di San Bonifacio, perché è l’occasione con
questi piani di fare alcune riflessioni sulla natura e sulla struttura del nostro territorio, che andremo a vedere,
dopo questa premessa, dopodiché andremo a vedere le tavole, gli elaborati che compongono il Pat, che
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sono 4 tavole, 5 tavole in pratica, quindi una tavola che poi riguarda temi relativi anche alla Vas, dopo ci
sono le norme tecniche operative, il dimensionamento e le relazioni.
Da questa immagine, il territorio del Comune di San Bonifacio, che è a una posizione di equidistanza tra
Verona e Vicenza, è un comune di circa 33 chilometri quadrati di superficie di territorio e ha circa 20 mila
abitanti. Sono presenti nel Comune di San Bonifacio importanti arterie di viabilità a livello nazionale, c’è un
corridoio est - ovest molto importante, che è fatto dall’autostrada Torino - Trieste, che attraversa il territorio
sempre con la direzione est - ovest, la strada statale 11, che adesso è una strada regionale, il sistema delle
tangenziali venete e poi vedremo nelle carte anche le previsioni di progetto, che costituiscono quella viabilità
alternativa alla cosiddetta strada regionale, che dovrà essere anche riqualificata in senso urbano, e la
ferrovia sempre Torino - Venezia, con le previsioni anche, e dopo vedremo, dell’Alta capacità ovvero il
corridoio N. 5 Barcellona Kiev, che ha una tratta naturalmente che passa nel territorio di San Bonifacio.
A fronte di questo grande sviluppo della viabilità, da anni si è sviluppato anche il sistema produttivo, si è
sviluppato prevalentemente a nord, quindi a cavallo di questa viabilità strada regionale - autostrada, quindi
sono presenti delle aziende significative e importanti. Tutta questa area, come poi vedremo, sarà soggetta a
un processo di riqualificazione, in modo tale da ripensare a un sistema produttivo innovativo rispetto ai
sistemi tradizionali artigianali e industriali del recente passato. Poi vediamo come l’ansa del fiume Alpone,
nella parte orientale del territorio, è stato costituito come un confine, una sorta di muro di Berlino
all’espansione della Città, che poi si è sviluppata immediatamente a sud della ferrovia, con una serie di
viabilità, che poi va verso le frazioni, Prova e verso il territorio contermine, altri comuni contermini, Lonigo, e
poi attraverso la statale 500 verso anche la Bassa Veronese.
È previsto anche, e dopo lo vedremo, il potenziamento della Porcilana, una viabilità che passerà nella parte
meridionale del territorio e si connetterà poi a Monteforte d’Alpone. Questo come inquadramento territoriale
del Comune.
Passiamo adesso senz’altro a vedere le tavole, passerò velocemente sulle prime 3 tavole che naturalmente
sono tavole di sintesi, sotto le quali c’è stato molto lavoro da parte di tutte le persone e tutti gli studi di cui
prima abbiamo accennato. Le tavole sono 4: tavola 1 carta dei vincoli, tavola 2 carta delle invarianti, tavola 3
carta delle fragilità, tavola 4 che è la carta tavolo di progetto. Sarò più veloce nelle prime tavole, perché sono
tavole sostanzialmente oggettive, che riguardano studi fatti con il quadro conoscitivo, mi soffermerò sulla
tavola 4, perché è più da riflettere in funzione anche delle scelte progettuali che ha fatto l’Amministrazione.
La carta dei vincoli, la pianificazione territoriale, cominciamo a vedere un po’ la legenda, cioè i contenuti di
questa carta. Questi sono vincoli oggettivi, cioè sono vincoli sovraordinati, che non dipendono dal Comune di
San Bonifacio, ma sono vincoli regionali, vincoli della Sovrintendenza, vincoli relativi a viabilità nazionale,
tutti di enti praticamente che prendono le loro decisioni al di sopra, dal punto di vista gerarchico, rispetto
all’Amministrazione Comunale.
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Vediamo il vincolo paesaggistico, che è un vincolo di legge, un vincolo ministeriale. Sono previsti addirittura i
vincoli sui viali alberati e dopo andremo a individuarli, altri vincoli paesaggistici, vincoli di destinazione
forestali, vincoli monumentali (i vincoli monumentali riguardano gli edifici che hanno caratteristiche tali per cui
hanno proprio un decreto di vincolo del Ministero), il vincolo sismico, pianificazione di livello superiore, strada
romana, i centri storici. Poi abbiamo le aree a rischio idraulico e idrogeologico in riferimento al Pai, che è il
Piano di assetto idrogeologico, che è redatto dall’Autorità di bacino che sovrintende il nostro territorio; anche
questi sono vincoli che dopo noi abbiamo inserito e di cui la nostra pianificazione naturalmente tiene conto.
Fasce di rispetto di servitù idraulica, pozzi di prelievo, ferrovie, viabilità, le strade con le relative fasce di
rispetto, Alta capacità e fasce di rispetto, elettrodotti, gasdotti, cimiteri, impianti di comunicazione,
allevamenti zootecnici intensivi, che poi, come vedremo e spiegherà l’agronomo, le carte agronomiche,
fanno delle distanze di rispetto dal punto di vista igienico-sanitario.
Viste un attimo le grafie, la legenda, vediamo un po’ velocemente. La zona dove vedete questi perimetri
rossi sono i centri storici, poi vedete gli edifici vincolati, che vedete quel pentagonino rosso, poi vedete qui a
nord questa fascia sarebbe in pratica l’Alta capacità prevista, di progetto, finanziata dal Cipe, dopo nella
tavola di progetto vedremo un’alternativa a questo percorso dell’Alta capacità. Vediamo le fasce di rispetto
cimiteriali e questi tratteggi, questi segni che vedete sono le linee elettriche, vedete quante ne abbiamo che
insistono sulla parte costruita del territorio, vediamo l’Alpone con le sue fasce di rispetto, con la zona del
vincolo ambientale, che sono i famosi 150 metri dall’argine del fiume, vediamo un attimo Villa Gritti vincolata,
con la sua area di pertinenza. Con il tratteggio rosso è segnata la strada romana, nel senso che la strada
regionale, la strada statale 11 era il sedime della vecchia strada romana, che era la Postumia praticamente.
E poi vediamo a nord quelle zone che sono state toccate anche da eventi climatici favorevoli negli anni
recenti, qui c’è tutta la classificazione delle aree di rischio idraulico e il Pai prevede le varie zone con le varie
gradazioni di blu e azzurro, che vanno da Pi1 a Pi2, Pi3 e Pi4, che sono le zone di pericolosità idraulica e
sono poi attentamente normate nelle norme di attuazione. Vedete quei segni azzurri con quella fascia
esterna, la fascia di rispetto, sono le fasce di rispetto dei pozzi idropotabili, con questo segno vedete sono i
ripetitori delle trasmissioni, le antenne, e poi sono individuati gli allevamenti zootecnici intensivi che vedete
quelle righe gialle. Sulle tavole agronomiche poi sono individuate le relative fasce di rispetto, che non sono
segnate su questa tavola proprio perché, siccome sono vincoli dinamici e possono cambiare nel tempo, sono
evidenziati soltanto nelle tavole specialistiche fatte dall’agronomo.
Possiamo passare alla tavola N. 2, che è la tavola delle invarianti. La Legge regionale 11 ha introdotto
questa definizione, e cosa vuol dire? In sostanza le aree oggetto di invariante sono zone a bassa
trasformabilità, o a trasformabilità condizionata, faccio un esempio: le zone di centro storico, noi possiamo
intervenire in centro storico, però possiamo intervenire a determinate condizioni e quindi il centro storico
costituisce un’invariante. Ci sono anche delle invarianti di tipo ambientale, laddove per intervenire
naturalmente ho una serie di prescrizioni, e in particolare qui ci sono anche delle invarianti di natura
geologica, l’orlo di scarpata, il colle Motta, le risorgive, ci sono alcune macchie boscate, ci sono delle siepi e
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dei filari alberati, degli specchi lacuali e poi le invarianti di natura agricola e produttiva, le zone doc Arcole e
Soave.
Ci sono poi delle invarianti di natura storico-monumentale, relative alla storia e all’identità del paesaggio, e
invarianti di natura storico-architetta monumentale, come sono i centri storici, i nuclei storici dell’edilizia con
valore storico ambientale esterna, cioè le corti rurali, le Ville Venete catalogate dall’Istituto regionale delle
Ville Venete e le architetture del 900, che sono state inserite recentemente nel Ptrc, che sono evidenziate e
quindi sono edifici, come vedremo adesso, che sono vincolati e sono tutelati proprio perché hanno delle
caratteristiche e delle architetture tipiche del 900. Manufatti di archeologia industriale lo zuccherificio, poi ci
sono altri edifici tutelati e edifici storici di carattere monumentale.
Possiamo andare a vedere sulla carta, visto che adesso abbiamo i contenuti, vediamo le architetture del 900
di cui si parlava prima. Sono molto vicine al centro storico, che è quello in questa carta segnato in rosso…
vediamo qualche altra caratteristica di zone di invarianti, ci sono nella parte meridionale del territorio le
invarianti dei vini doc, quello che vedete è il perimetro del territorio comunale e poi facciamo una zoomata
più ampia: qui vediamo la villa veneta Villa Gritti, gli specchi lacuali, poi vediamo altre ville venete, la zona
delle risorgive in azzurro, vedete sempre i viali alberati e altre zone di produzione tipica locale. Poi volevo
vedere l’orlo di scarpata, che era un’invariante di natura geologica, ecco ne vediamo una qui vicino a Villa
Gritti, queste sono state rilevate dagli studi geologici, eccola qua un’altra particolarità del territorio comunale.
Possiamo adesso passare alla tavola 3, che si chiama “carta delle fragilità”, questa è una tavola che deriva
totalmente dagli studi che ha fatto, al 95%, il geologo incaricato dall’Amministrazione Comunale. Noi la
chiamiamo anche “la tavola del semaforo” per fare qualche sorriso ogni tanto, perché in pratica, come il
semaforo, dove noi troviamo il segno verde vuol dire che non ci sono problemi all’attività edificatoria, quando
troviamo il segno rosso vuol dire che assolutamente non possiamo intervenire ai fini edificatori, quando
troviamo il giallo possiamo intervenire, però con delle cautele e delle prescrizioni, che sono puntualmente
riportate nel cartiglio, cioè praticamente le aree idonee a condizione hanno la tipologia di condizione e poi ci
sono le norme tecniche che, in base a questa tipologia, danno tutte le prescrizioni particolari. Le prime
riguardano i rischi idrici e esondabilità, la seconda riguarda più che altro fattori sia da soggiacenza della falda
e fattori anche legati agli aspetti fisico-meccanici dei terreni. Naturalmente l’area rossa è l’area non idonea ,
l’area soggetta a esondazione, l’area di tutela corsi d’acqua e l’area di tutela a rischio archeologico.
Le aree di tutela a rischio archeologico sono quelle aree che la Sovrintendenza archeologica regionale ci ha
evidenziato, in modo tale che, se in questa zona vengono fatti scavi per una profondità maggiore di un
metro, bisogna segnalarlo alla Sovrintendenza competente per le verifiche su eventuali possibilità di
ritrovamento, quindi non è detto che ci siano dei ritrovamenti, ma è probabile e è possibile e sono state
evidenziate in questa carta.
Come vedete, nella parte edificata fortunatamente il grosso del territorio comunale è stato edificato in zona
idonea, poi vedete l’altra zona idonea e condizioni, poi vedete nelle vicinanze dell’Alpone ci sono individuate
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delle zone di esondazioni con le varie pericolosità e le varie norme poi specifiche di salvaguardia e di tutela.
Questa è la carta delle fragilità, che sono fragilità di carattere prettamente geologico o idrogeologico e qui
vedete tutte quante le definizioni delle zone di più alto rischio anche di esondazione.
Possiamo passare adesso alla tavola 4 della trasformabilità. Qui questa carta ci consentirà di fare qualche
riflessione su alcuni aspetti innovativi della norma, che cos’è effettivamente il Pat e anche potremmo fare la
riflessione su qual è il progetto dell’Amministrazione Comunale, cioè quali sono gli obiettivi che si prefigge
l’Amministrazione Comunale nella redazione del Pat, quindi gli obiettivi di pianificazione urbanistica per il
prossimo decennio. Questi sono evidenziati in questa tavola e con la normativa specifica di zona.
Innanzitutto ci sono delle definizioni, delle accezioni che… tutti magari noi siamo abituati a vedere gli
strumenti urbanistici, i piani regolatori, i quali dicono “zona A centro storico, zona di espansione, C1, posso
fare tanti metri cubi su metro quadrato, l’altezza” etc., il Pat non è il Prg, è un piano completamente diverso
che individua una serie di obiettivi strategici: praticamente individua l’area urbana consolidata, e cos’è l’area
urbana consolidata? È la Città esistente, la Città così come oggi noi la troviamo, di fatti se andiamo a
guardare la carta che vi sta facendo vedere la mia collega, andiamo sulla parte che magari prima abbiamo
visto sull’ortofoto e vediamo che questa è la Città costruita, dove c’è il rosso c’è il centro storico, ci sono altre
grafie che adesso andremo a illustrare, ma la Città esistente è questa, quindi è l’area urbana consolidata.
Vedevamo anche nella legenda prima, se torniamo alla legenda, area della programmazione urbanistica
previgente. Anche qui bisogna precisare che cosa vuol dire questo: quando noi facciamo un nuovo Prg, non
abbiamo mai un momento zero di partenza, ma ereditiamo sempre un Piano regolatore già fatto; questo
Piano regolatore peraltro ha dei residui, cioè ha delle aree di espansione che questo prevedeva che non
sono ancora state attuate e quindi in sostanza noi le ereditiamo, sia come individuazione sia, come andremo
a vedere poi, anche come dimensionamento, cioè io ho una potenzialità ancora non espressa, della quale
devo tenere conto nella realizzazione del Pat. E quindi noi andremo poi a vedere le aree della
programmazione urbanistica previgente, quelle segnate in giallo sono quelle che hanno questa caratteristica,
cioè non sono aree di espansione previste dal Pat, ma sono aree ereditate dalla pianificazione previgente.
E qui poi mi piace approfondire un attimo questo tema: ci sono delle aree di riqualificazione e riconversione.
Qui potremmo già cominciare a precisare un obiettivo fondamentale dell’Amministrazione Comunale in
questo Piano, qui vediamo l’area dell’ex ospedale. Cosa sono le aree della riqualificazione? Sono
praticamente delle aree già costruite, nella Città esistente, che sono degradate o non sono più adeguate a
soddisfare le esigenze della comunità, che devono essere riqualificate, devono essere rigenerate, devono
essere ristrutturate. Qui mi allaccio anche a uno dei discorsi fondamentali, degli enunciati internazionali
anche della moderna pianificazione urbanistica, a cui la Legge 11 si ispira, quindi praticamente si dice: prima
di andare a consumare un nuovo suolo, tenendo conto che il suolo è una risorsa importante e non
riproducibile, perché quando andiamo a occupare nuovo suolo con l’urbanizzazione, andiamo a sottrarre
della naturalità al territorio e questa è una naturalità che non possiamo poi riavere, noi la sottraiamo e dopo
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non esiste più, quindi noi prima di andare a consumare del nuovo suolo, dobbiamo essere veramente sicuri
di avere questa esigenza, questa necessità e quindi, prima di farlo, potremmo anche andare a pensare di
riqualificare quello che c’è.
In effetti questo è proprio il pensiero che l’Amministrazione, cioè questa ideologia della moderna
pianificazione urbanistica, dopo il trionfalismo e l’espansione degli anni 60, 70, 80, adesso necessariamente
c’è un ripensamento. Abbiamo consumato tanto suolo, abbiamo spesso costruito anche al di fuori di
parametri qualitativi, tante case tanto cemento pochi servizi e poco verde, forse è anche il momento che
andiamo a riqualificare e quindi andare a cercare la qualità in quelle aree che ormai questa qualità l’hanno
persa o sono inadeguate. Dopodiché ci sarà sempre anche la necessità di tipo fisiologico di andare a
occupare nuovo suolo, però lo si farà solo quando questo sarà strettamente necessario.
In questa filosofia di attenzione al consumo del suolo, poi peraltro il Dott. De Franceschi dello studio Benincà
per la parte agronomica vi preciserà anche cos’è previsto di consumo di suolo per il prossimo decennio,
perché abbiamo dei parametri al di fuori dei quali non possiamo andare, proprio perché il suolo è una risorsa
fondamentale e quindi dobbiamo stare attenti a come lo usiamo, quindi praticamente non ci sono scelte da
parte dell’Amministrazione di espansioni inconsistenti e importanti della Città esistente; ci sono scelte di
riqualificazione, rigenerazione e di eventuali modesti ispessimenti della Città esistente. Adesso la mia
collega vi farà vedere la Città esistente calibrata nel territorio.
Proprio per l’attenzione al consumo di nuovo suolo, non possiamo più andare in giro per il territorio a
costruire nelle zone agricole, lontane, periferiche rispetto alle zone edificate, noi possiamo fare degli
interventi, l’Amministrazione prevede interventi di ispessimento e di ampliamento in adiacenza alle aree
urbane consolidate esistenti, quindi nell’occupazione anche del nuovo suolo, che sarà comunque limitata, si
tratterà di andare a rivedere i contorni e i confini dell’esistente, perché proprio non è più possibile ormai fare
interventi a macchia di leopardo sul territorio, ma costruire in adiacenza già a quello che noi abbiamo.
Premessi questi aspetti, c’è un altro aspetto importante che riporta la lettura di questa carta, perché vi do
anche gli strumenti per leggerla, la suddivisione del territorio in Ato, che adesso la mia collega vi farà vedere.
Questa è la schematizzazione dei vari Ato sul territorio comunale, e cosa sono questi Ato? Sono ambiti,
macro-ambiti di porzioni di territorio che hanno delle caratteristiche di omogeneità sotto il profilo
geomorfologico, insediativo e anche geografico. Facciamo un esempio: c’è un Ato che si chiama Ato P1.1
che è l’Ato del sistema produttivo, quindi qui la prevalenza è del sistema produttivo e quindi c’è un Ato che
riguarda questo; le norme poi sono costruite sia per il dimensionamento che per le azioni e sono costruite
proprio anche sulla disciplina che noi chiamiamo “locale”, cioè c’è una norma locale che parla di quegli
interventi che sono previsti in quell’Ato. Un altro Ato è per esempio l’Ato del capoluogo, del sistema edificato,
è l’Ato R1.1, cioè il sistema residenziale. Gli altri Ato che vedete con la lettera “A” precedente sono Ato che,
pure magari avendo dei sistemi insediativi all’interno, hanno una prevalenza di sistema diciamo ambientale,
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cioè l’aspetto ambientale è prevalente; parliamo dell’Ato di Villabella, l’Ato di Locara, dove a fronte sì della
presenza di qualche sistema insediativa, la prevalenza di questi Ato è di tipo ambientale.
Poi abbiamo un sottosistema misto insediativo agricolo e servizi S1, lo andiamo a vedere: è in
corrispondenza della frazione di Villabella, dove abbiamo Villa Gritti, abbiamo tutta una serie di zone F di
servizi misti alla residenza.
Andiamo ancora a vedere la legenda, per trovare i temi che poi andremo a rivedere nelle tavole. Ci sono
delle opere incongrue e anche questo è un aspetto innovativo della Legge, della norma, e cosa sono? Sono
delle opere che magari sono dei detrattori ambientali sul territorio, la nuova Legge prevede l’individuazione e
poi, attraverso uno strumento a livello di Piano degli interventi che si chiama “crediti edilizi”, è prevista
l’eliminazione di queste opere incongrue degradate e la sostituzione con l’assegnazione di una quantità
volumetrica, che può essere spesa da parte del proprietario per l’eliminazione dell’opera incongrua nelle
aree destinate all’edificazione.
Ci sono poi le attività produttive punti fermi di attenzione ambientale, che dopo andremo a vedere in
particolare della tavola successiva, e poi in colore viola sono segnate le linee preferenziali di sviluppo
insediativo, economico e produttivo. Mentre nel sistema residenziale non sono evidenziate delle linee
preferenziali di sviluppo, nel sistema produttivo sono state individuate queste linee di sviluppo in aree
produttive residuali, e adesso ve le faccio vedere, della precedente pianificazione, cioè di fatto sono zone
bianche, in particolare quella a nord era una zona che aveva anche il vincolo dovuto al casello autostradale,
che adesso sono state liberate da questo vincolo, sono aree sostanzialmente di fatto residuali del sistema
produttivo. Qui, visto che l’Amministrazione che con procedimenti paralleli, procedure parallele dello
Sportello Unico sta imparando per l’implemento di queste zone con attività economiche e produttive, sono
state indicate puntualmente con le frecce in colore lilla, per prevedere il completamento di queste aree
residuali del sistema produttivo.
Torniamo ancora alla legenda, limiti fisici alla nuova edificazione, andremo a vedere alcune zone ci sono dei
limiti al di là dei quali non si può andare con l’edificazione, qui c’è tutta la gamma dei servizi di interesse
comunale di maggiore rilevanza esistenti, di interesse sovracomunale, di maggiore rilievo di previsioni e
servizi di maggiore rilevanza di previsione, che sono previsti qua e là.
Poi saltiamo un attimo l’area polifunzionale. Nell’ambito della riqualificazione, anche qui un discorso molto
importante è la riqualificazione della strada regionale Padana superiore e del suo tessuto insediativo di
bordo, vedete questo segno? In pratica questa strada, strada statale, strada regionale, di fatto è diventata
una strada urbana, la realizzazione peraltro delle vie tangenziali venete previste farà sempre in modo che i
flussi di traffico di attraversamento da questa strada siano scaricati, disincentivati. Il fatto poi che è previsto
anche il potenziamento della Porcilana, nella parte meridionale del territorio, fa sempre in modo che questa
viabilità della strada regionale 11 sia sempre più una strada urbana, quindi il Pat prevede un processo di
riqualificazione di questa area e del suo tessuto insediativo di bordo, in modo tale che, anche con elementi di
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arredo urbano e con destinazioni compatibili dell’intorno, venga riportata e diventi una strada di frazione
urbana, con i vari attraversamenti, con l’architettura della luce adeguata a una strada che abbia queste
caratteristiche, quindi c’è un processo di riqualificazione non solo dell’edificato, ma anche della viabilità del
Comune di San Bonifacio.
Possiamo andare nella zona del Tramosino per vedere un’azione, così ci dà anche la possibilità di parlare
delle zone di compensazione ambientale. Questa zona mista praticamente prevede la realizzazione di una
serie di servizi, che potranno essere scuole, potranno essere altri servizi di carattere collettivo per la
comunità, potranno essere anche mercati di quartiere. In corrispondenza di questa zona, nelle vicinanze
quindi dell’edificato, quindi una zona prettamente prevalentemente a servizi che abbia magari un minimo di
ispessimento, che porti comunque un minimo di ispessimento delle zone residenziali esistenti, con
eventualmente la creazione di un quartiere giardino o edilizia a bassa densità, cioè vuol dire piccoli
ispessimenti con quartieri poco cemento e tanto verde, in quanto la prevalenza di questa zona mista è data
dalla zona a servizi.
Vedete che immediatamente a sud di questa zona c’è un’area verde molto importante e significativa, che poi
il Dott. De Franceschi vi illustrerà adeguatamente nella Vas, poi ne abbiamo una anche a nord, questa area
poi si snoda e arriva fino al colle della Motta, quindi va esternamente anche al fiume, abbraccia il centro
abitato e poi prosegue lungo la Porcilana, vedremo poi al nuovo tracciato della Porcilana. Praticamente
queste sono zone di mitigazione e compensazione ambientale e questo è un aspetto molto importante del
progetto dell’Amministrazione Comunale, in quanto si è voluto, anche perché la moderna disciplina lo
prevede e l’Amministrazione Comunale ha inteso applicarlo, che a fronte di quello che abbiamo già nel
nostro territorio, un territorio ricco abbiamo detto anche di aziende importanti e molto costruito, specialmente
in certe parti, naturalmente bisogna compensare questa edificazione esistente e anche quella nuova che
andremo a fare, sia pure limitata, con delle zone che sono dei polmoni a verde di compensazione
ambientale, che vengono trattati con aree a verde, con piantumazioni arboree, che compensano
praticamente la parte antropizzata della Città esistente e quella futura.
Queste aree, quindi, sono regolamentate in modo tale che, quando vengono fatte delle azioni di
trasformazione urbanistica del territorio, vengono compensate con delle azioni di equipaggiamento
ambientale e piantumazioni arboree in queste aree, ci sono proprio dei parametri: ogni tot di metri quadrati
costruiti un tot di alberi vengono piantumati. Deriva tutto da un’esperienza fatta in Europa a Alicante, più di
20 anni fa, quando hanno voluto costruire un grandissimo porto e, a fronte di ogni metro quadrato che
andavano a urbanizzare, andavano a piantare dei boschi, per compensare proprio l’antropizzazione del
territorio. Quindi anche qui dopo il Dott. De Franceschi, meglio di me, vi spiegherà questi aspetti, ci sono
delle norme, però anche qui si vede come il Piano non si occupa solo dell’aspetto di cosa si andrà a edificare
o cosa si andrà a ristrutturare, ma si preoccupa anche di andare a individuare le zone di mitigazione e di
compensazione ambientale. Questi sono gli aspetti innovativi del Piano, che l’Amministrazione Comunale ha
sposato in pieno e ha ritenuto di inserire nel proprio Pat.
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Visto che siamo in questa parte meridionale del territorio, con una visione più ampia, andiamo a parlare di
questo tracciato che vedete in rosso, che è il tracciato alternativo dell’Alta capacità, che è stato inserito nella
tavola di progetto, nella quale vi è anche il tracciato originario, quello che è stato approvato dal Cipe, in
quanto l’Amministrazione ha voluto, con un approfondimento, valutare anche la possibilità di un tracciato
alternativo, che non vada nel centro del territorio della Città esistente, che naturalmente potete pensare le
problematiche emergenti di treni a alta velocità che passano all’interno di una città esistente, pensate solo ai
problemi di accantieramento, alle migliaia di metri cubi di scavo, i camion che devono passare all’interno del
centro del territorio; l’Amministrazione ha pensato di valutare un’alternativa, che ha già avuto una
valutazione positiva anche a livello di Vas, e dopo ve lo spiegherà il Dott. De Franceschi, nel senso che
nell’attribuzione dei punteggi che ha dato il nostro Piano questa ipotesi riporta un punteggio maggiore
rispetto all’ipotesi finanziata, perché praticamente il passaggio di questa viabilità nella parte a sud è
sostanzialmente complanare alla nuova Porcilana. La mia collega adesso vi sta facendo vedere il tracciato
della Porcilana, quello nuovo, che dopo piega e va verso nord, verso Monteforte. Poi c’è la parte della
Porcilana che è esistente.
E quindi, come vediamo, l’Alta capacità che arriva da San Martino e Caldiero nel territorio di San Bonifacio
praticamente andrebbe a essere adiacente a una grande viabilità di attraversamento, quindi non si può
neanche dire che sarebbe in mezzo al territorio non costruito, in quanto si pone già adiacente a una
infrastruttura che in parte c’è e in parte sarà poi realizzata. Quindi in pratica andrebbe a costituire un
corridoio meridionale, naturalmente con tutta una serie di indirizzi che sono già contenuti nelle nostre norme
sul sistema della mobilità sovracomunale, di mitigazione degli impatti ovviamente, ma che comunque
andrebbe già a essere legata e vicina a un’altra grande infrastruttura esistente.
Torniamo alla legenda per vedere altri temi. Ci sono i centri storici, gli edifici complessi di valore
monumentale, i contesti figurativi dei complessi monumentali, potremmo vedere quello di Villa Gritti magari,
sono aree esterne di pertinenza di complessi importanti, che naturalmente sono oggetto di tutela.
Per esempio nella tavola della trasformabilità, quando si parlava che con la Legge 11 si è cambiato
completamente il modo di fare urbanistica, ci sono segnati nella tavola della trasformabilità, dove una volta
nelle carte del piano erano segnati solo i nuovi sistemi edificati, i corridoi ecologici, le aree di connessione
naturalistica, le isole di elevata naturalità, stepping stones, le barriere infrastrutturali e il parco campagna,
area della ricostruzione eco-sistemica polivalente in ambito planiziale urbano, quindi vedete anche la
cartografia di progetto com’è ricca di aspetti ambientali, che dopo sono puntualmente riportati nella
normativa.
Volevo farvi vedere adesso la tavola 4 B, che non è una tavola obbligatoria del Piano, che è una tavola che
praticamente è stata fatta in collaborazione con il tecnico Vas e che evidenzia sostanzialmente, se andiamo
nella legenda specifica, le azioni necessarie per uno sviluppo sostenibile, cioè a fronte delle previsioni
progettuali che abbiamo fatto nella tavola 4, sono normate e sono evidenziate tutte queste azioni di riordino
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del territorio agricolo, di riqualificazione, di direttrici preferenziali per l’organizzazione degli spazi a verde e
delle direttrici preferenziali per l’organizzazione del sistema infrastrutture di scorrimento. Possiamo andarle a
vedere queste, ecco una tavola un po’ un ideogramma sostanzialmente, che mette in connessione come
vedete le zone verdi, evidenzia anche i corridoi della grande viabilità e evidenzia altresì delle zone di
attenzione delle attività produttive, che sono delle attività produttive che denotano delle criticità, che dopo a
livello di Piano degli interventi dovranno essere schedate, riviste e dovranno essere prese tutte le azioni
proprio per mitigare e attenuare tutte queste criticità che queste attività produttive portano al territorio.
Vediamo anche le opere incongrue, attività produttive da trasferire. Ci sono ancora delle attività produttive
che sono in zone residenziali, quindi naturalmente questo deve essere rivisto. Ci sono delle aree con un
processo di riqualificazione in corso, discariche dismesse, e poi ci sono punti livelli di attività per le quali si
demanda a specifica normativa, in quanto a livello di Piano degli interventi e quindi vedete che il Pat proprio
rimanda, demanda al successivo Piano degli interventi una serie di azioni che possono essere fatte a quella
scala e a quel livello di definizione.
Sono in chiusura, diamo un attimo due numeri alla fine, proprio di dimensionamento. Facciamo vedere la
tavola della carta del dimensionamento, un momento perché anche la tecnologia ha bisogno dei suoi tempi!
Innanzitutto questa è la tavola che dà il carico aggiuntivo per la residenza e naturalmente sono stati fatti
degli studi in base a dei dati delle serie storiche forniti dall’anagrafe, sono stati studiati forniti dall’anagrafe
del Comune di San Bonifacio e quindi è stato studiato il trend demografico degli ultimi decenni, per avere le
proiezioni degli abitanti, il saldo sociale sul territorio comunale. Sulla scorta di questi dati, è stata fatta una
proiezione per il prossimo decennio, considerando che, anche se in questo momento non c’è incremento
demografico nel senso di nascite, ma c’è il fenomeno del frazionamento delle famiglie, famiglie che una volta
avevano 3 o 4 persone a famiglia, siamo arrivati su valori di 2 o 1,8, perché le famiglie tendono a
frammentarsi. Poiché ogni famiglia ha bisogno di un alloggio, quindi nei calcoli e nelle proiezioni che
abbiamo fatto - adesso non sto qui a tediarvi come siamo arrivati a certi risultati - praticamente si è stabilito
una necessità di un carico volumetrico per il prossimo decennio.
Naturalmente, come si diceva prima, si è tenuto conto del volume residuo del Prg vigente, che vedete nella
colonna B, suddiviso per Ato, in quanto il dimensionamento viene fatto per Ato, quindi vedete il capoluogo ha
un dimensionamento maggiore rispetto a Locara o altri ambiti di tipo ambientale. Ovviamente il polo
produttivo non ha residenzialità, quindi ha zero come carico.
Come vedete il volume residuo che noi andiamo a ereditare della pianificazione previgente è di 274 mila
metri cubi, mentre invece i metri cubi previsti dal Pat sono 189.062: qui l’Amministrazione ha fatto una
riduzione rispetto al massimo previsto, che era di circa 220 mila metri cubi, ha fatto una riduzione del 16%, in
quanto ha ritenuto di non andare a inserire tutto il volume che sarebbe stato possibile mettere, ma si è
imposta un autocontrollo, un’autoriduzione in basso, quindi anche questo poi ha portato a una attribuzione di
punteggi favorevoli da parte della Commissione Vas, della valutazione Vas, quindi come si vede anche da
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questi dati numerici, si vede che il vecchio Piano regolatore residuo è più grande degli abitanti aggiuntivi
previsti dal Pat, quindi questo dimostra come le previsioni aggiuntive del Pat siano attente e modeste e
moderate, perché - vi ricordo - stiamo facendo previsioni nell’arco dei prossimi 10 anni.
Gli abitanti che dopo ne derivano, che sono 3.092 in più rispetto ai quasi 21 mila odierni, vi tranquillizzo su
questo dato, perché questo è un dimensionamento teorico, cioè a fronte dei metri cubi che noi abbiamo si fa
un dimensionamento teorico, valutando che a ogni abitante vengono dati 150 metri cubi e quindi in pratica
poi tutti i valori portano abitanti, mentre invece, proprio per il problema del frazionamento delle famiglie,
questo è un carico assolutamente teorico, in quanto poi ci sono degli spostamenti nel territorio comunale
senza che ci sia un nuovo carico insediativo di abitanti. Quindi il dato di 3 mila abitanti in più nel prossimo
decennio è un dato molto ma molto teorico.
Naturalmente c’è il carico aggiuntivo anche per attività compatibili alla residenza nei vari ambiti, per attività
commerciali collegate a questo. È stato previsto un carico aggiuntivo commerciale e direzionale, che questo
specialistico sarà dato nelle aree sostanzialmente produttive, dove sarà incentivata la riqualificazione con
attività produttive innovative o con attività commerciali, visto che ormai le attività produttive tradizionali
vengono svolte in altri paesi, non più da noi, quindi sono 50 mila metri quadrati di superficie per attività
commerciali e direzionali nel prossimo decennio.
Abbiamo anche un carico aggiuntivo per il sistema turistico ricettivo alberghiero, in sostanza di 61 mila metri
cubi. Poi per il sistema produttivo, industria e artigianato, ma sarebbe il sistema produttivo, vediamo che
abbiamo una superficie di zona residuali di 325 mila metri quadrati e diciamo di nuovo abbiamo circa 89 mila
metri cubi, quindi ne vengono soppressi anche 31 mila nell’ambito di Prova Lobbia, nel senso che è giusto
concentrare l’attività e i poli produttivi nelle aree già destinate a questo, quindi si vede anche in questo caso
che l’incremento dell’attività produttiva nel prossimo decennio è limitato, è solo una percentuale rispetto al
sistema esistente.
Io penso di fermarmi qui, Sindaco, poi se ci saranno delle domande sarò ben contento di dare dei
chiarimenti. Grazie, scusate se mi sono dilungato.
DOTT. DE FRANCESCHI
Faccio una brevissima sintesi di quella che è la valutazione ambientale strategica. Abbiamo già presentato,
in una scorsa seduta, i concetti fondamentali, che cos’è la Vas? La Vas è un processo di valutazione, e
questo è lo schema, dove l’urbanista che è qui, insieme al valutatore, si incontrano e si incrociano in diversi
momenti, i momenti sono collegati da delle frecce; qui c’è scritto “esame e confronto delle criticità”, qui c’è
scritto “attribuzioni di pesi” e in questo schemetto qua c’è scritto “verifica della coerenza esterna e confronto”.
Vedete che il Piano che noi portiamo oggi in adozione è un piano che ha avuto un confronto con le
problematiche ambientali, un piano che ha avuto delle risposte da parte della Vas in merito alla sostenibilità
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e è un piano che è stato valutato in 4 tipologie di scenari, lo stato attuale ossia oggi com’è lo stato del Prg e
la sostenibilità ambientale, la proposta di progetto da qui a 10 anni, degli scenari alternativi, l’ipotesi zero.
Questi scenari sono stati codificati in un punteggio e oggi in adozione, prima della consultazione ossia prima
del passaggio fondamentale di trasmissione dei documenti alla Regione, ai comuni contermini, agli enti
gestori, all’Arpav, all’A.S.L., al mondo intero, noi facciamo vedere come dei 4 tasselli, cioè ipotesi zero,
scenari alternativi, proposte e progetti e stato attuale, la proposta di progetto che noi diamo in adozione oggi
sia la soluzione, dal punto di vista della sostenibilità, migliore.
La Vas ha avuto un primo parere positivo a luglio 2010, sull’impostazione metodologica che abbiamo in
questo momento presentato; da questa impostazione è nata una matrice, questa è solo una delle Ato, dove
per ogni sistema ambientale - vedete aria, clima, suolo, biodiversità, flora, paesaggio, patrimonio culturale,
popolazione, beni materiali - sono state evidenziate quali sono le pressioni sul territorio, e cosa vuol dire le
pressioni? Vuol dire le fonti di stress del territorio, quindi le emissioni di sostanze inquinanti, dovute per lo più
al traffico veicolare, ma anche a industrie e anche all’attività agricola, l’allacciamento alla rete fognaria e
quindi il sistema delle acque e la qualità delle acque sotterranee e superficiali, la presenza di elettrodotti, che
- voi sapete - avete una parte del Comune abbastanza ricca direi di relativi, ripetitori di telefonia, la gestione
dei rifiuti, i consumi elettrici, idrici e di gas, la superficie edificata e la superficie agricola consumata. L’Arch.
Gomitolo prima ha più volte intersecato gli aspetti della progettazione con la aspetti della sostenibilità e ha
illustrato il percorso di coprogettazione, che è stato fatto per arrivare a un Piano sostenibile.
Gli indicatori utilizzati nel vostro Piano sono 54, sono questa serie che vedete molto lunga. La valutazione
del Piano ha considerato dei temi fondamentali, quindi è stato dato un peso, un’importanza fondamentale al
consumo di suolo. Questa è una tavola sintetica che mostra l’urbanizzato, l’agricolo e le aree con corsi
d’acqua e naturali. È stata data molta importanza alla presenza della viabilità, alla presenza di elettrodotti,
alla compatibilità paesaggistica del territorio, alla presenza di un edificato sparso e un edificato concentrato,
è stata data rilevanza alla pianificazione regionale - questo è il Ptrc - andando a colmare, se voi vedete nel
Comune di San Bonifacio esiste una sorta di mancanza di aree della programmazione a verde. Se vi
ricordate la tavola presentata dall’Arch. Gomitolo, tutte quelle aree di parco campagna vanno proprio a
connettersi con le aree del sistema della rete ecologica regionale, incrementando il valore aggiunto del
territorio agricolo come elemento di qualità ambientale.
Vedete quanto spazio è stato dato alla gestione del territorio agricolo e quanto è stato fatto per concentrare
lo sviluppo residenziale. È stata fatta un’analisi anche del pregio delle coltivazioni agricole, vedete in giallo i
vigneti, in arancione i frutteti. È stata fatta, infine, una valutazione tramite modelli di simulazione, delle
emissioni sonore dovute al traffico veicolare e ferroviario, sia nello stato attuale sia nello stato di progetto,
evidenziando, come aveva detto prima l’Arch. Gomitolo, il vantaggio di avere spostato il tracciato della Tav al
di sotto del nucleo principale urbano, già interessato dagli impatti derivanti dall’autostrada, dalla statale 11 e
dal traffico della ferrovia.
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La situazione, quindi, di frammentare il territorio è sicuramente più vantaggiosa, perché ovviamente il rumore
è soprattutto un elemento impattante sul sistema uomo, più che sul sistema del territorio aperto e del
territorio più naturale. Altra valutazione, qui fatta in maniera sintetica, abbiamo predisposto una tavola che è
la tavola delle pressioni, delle fragilità, in cui noi abbiamo evidenziato tutti gli aspetti dello sviluppo
programmato, i buffer d’influenza e cioè le fasce di rispetto generate da queste attività. Abbiamo inserito le
zone di trasformazione, cercando e riuscendo in questo modo a proteggere il territorio residenziale tramite
delle aree cuscinetto, che sono le aree del parco campagna, quindi proteggendo il territorio residenziale
dagli impatti diretti e indiretti delle infrastrutture e favorendo la crescita di una rete diciamo ambientale,
all’interno e in prossimità del nucleo principale, in modo da favorire uno sfogo anche per la popolazione
residente, che ha scarse possibilità di movimentazione con mezzi propri.
Altra cosa molto importante evidenziata sono queste aree azzurrine che vedete, sono tutte aree di
riqualificazione, ossia la rigenerazione urbana, ossia la nuova edificazione senza consumo di suolo.
L’esito di tutto questo percorso ha portato a questo schema sintetico, dove evidenziamo come lo stato
attuale che vedete in azzurro qua sotto sia pesato come meno 740, e l’ipotesi zero cosa vuol dire? La
prosecuzione del Prg, quindi senza prendere in considerazione il Pat, questo scenario porta a un
peggioramento dello stato ambientale del Comune da qui a 10 anni, in quanto tutti gli strumenti più
innovativi, la perequazione ambientale, il credito edilizio, la mitigazione, la compensazione, la rigenerazione
urbana, la demolizione, la ricostruzione, tutti quegli elementi di qualità ambientale e architettonica non sono
tipici del Prg e non è possibile attuarli.
Poi vedete sopra in rosa intenso meno 580: questa era per noi considerata oggi ipotesi alternativa e in realtà
questo era il progetto di piano dell’Amministrazione precedente. In azzurro troviamo meno 366, quindi un
punteggio più positivo rispetto agli altri, quindi prossimo allo zero, il punteggio di questo Piano, che quindi
migliora nettamente le prestazioni rispetto allo stato attuale, rispetto al Prg quello giallo e anche rispetto al
progetto di Piano precedentemente intrapreso dall’Amministrazione precedente. È un piano, quindi, che
risulta sostenibile, che come ha detto l’Arch. Gomitolo non va a utilizzare nemmeno tutte le potenzialità
determinate dalla Legge regionale e che punta molto alla riqualificazione, salvaguardia e sviluppo sostenibile
del territorio. Ho concluso.
PRESIDENTE
Nel frattempo volevo salutare, ma credo si siano solo assentati, il geologo Dott. Dal Forno, che ci ha
raggiunto, e anche il Dott. Resenterra, che è l’ingegnere idraulico, che sono stati altri due professionisti che
hanno collaborato nella stesura del Pat. A questo punto passerei alla discussione, lascio la parola ai
Consiglieri per le loro valutazioni.
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CONS. ROSSI
Buonasera a tutti intanto. Sono contento che finalmente anche San Bonifacio avrà il suo Pat, che costituisce
un punto di partenza per la prossima fase, che è quella del Piano di interventi. Io e il mio collega Facchin,
prima della dichiarazione di voto, avevamo bisogno di una delucidazione e ringrazio già anticipatamente
l’Arch. Gomitolo, che a livello personale ce l’ha già chiarito precedentemente, però riformulo lo stesso il
quesito, perché essendo in Consiglio Comunale, se c’è qualcuno nella platea che è interessato, è giusto che
abbia delle risposte dirette.
Riguardo alle zone individuate a verde nel Pat, e prendo per esempio a riferimento la fascia più grossa che è
quella costituita, se si può vedere dalla tavola 4, quella vicina alla statale, lì è prevista una zona verde e in
tale area insistono anche delle numerose aziende agricole, volevo capire che possibilità edificatorie hanno
queste aziende. Grazie.
ARCH. GOMITOLO
Queste aree sono destinate al riequilibrio ambientale, tuttavia in queste aree, come si evidenzia già anche
da questa carta, ci sono degli edifici esistenti che sono edifici a servizio delle attività agricole. Come abbiamo
detto prima, il Pat è strategico, vede il territorio da un chilometro di altezza, il Piano di interventi è più
particolare, lo vede a 100 metri di altezza. Prendendo spunto dall’esistente, sarà cura del Piano degli
interventi eventualmente andare a individuare le zone dove c’è una azienda agricola con gli edifici esistenti,
perché già lo stesso Dott. De Franceschi, dello studio Benincà, a livello di Piano di interventi, andranno a
individuare le singole aziende agricole, e nell’ambito del costruito naturalmente si farà un foro, sarà bucato
sostanzialmente quel verde, in modo tale che chi ha una azienda agricola e quindi ha già una casa, se la
possa ampliare al di fuori di questo grande parco, di questo polmone.
Quindi è un lavoro di affinamento e di dettaglio che viene fatto in sede di Piano degli interventi, non aveva
senso farlo a livello Pat, perché il Pat dà l’indicazione strategica che quella è un’area, poi che per mille metri
quadrati su 10 ettari venga realizzato un ampliamento di una struttura questo non è un problema insomma.
Quindi sono tutte cose che poi vengono evidenziate, messe a punto e precisate a livello di Piano degli
interventi, magari in collaborazione con le domande dei privati che chiedono la possibilità di consolidare
l’azienda all’interno di questo contesto. In quelle occasioni si faranno i sopralluoghi e il Piano degli interventi
puntualmente andrà a individuare queste aree, quindi la filosofia è proprio la differenza, dicevo prima Prc
uguale Pat strategico più Pi operativo.
CONS. PIMAZZONI
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Faccio l’intervento, perché di domande ne abbiamo già fatte tante in questo percorso. L’argomento che
votiamo questa sera, questa delibera penso che sia la più importante del mandato e mi sarebbe piaciuto
anche che ci fosse stato un forte dibattito, perché anche chi rappresenta i cittadini che non hanno vinto le
elezioni, quei cittadini hanno il diritto di essere rappresentati in Consiglio Comunale su un argomento così
importante e magari dare il loro contributo.
Comunque noi andiamo avanti, perché siamo anche soddisfatti e orgogliosi del fatto che, a 11 mesi dal
nostro insediamento, questa sera siamo qui a votare per l’adozione del Pat e della Vas. Quando ci siamo
insediati, abbiamo trovato un Pat e una Vas della precedente Amministrazione, un percorso che avevano
iniziato nel 2010 e non so il perché non avevano mai adottato in Consiglio Comunale. A quel punto avevamo
di fronte 3 possibilità: prendere, cestinare il tutto e ripartire da zero! Ma sarebbe stato poco rispettoso nei
confronti dei sambonifacesi, perché non saremmo stati, in breve tempo, in grado di dare una linea, una
strategia urbanistica nei prossimi anni e considerare anche persi, per usare un eufemismo, i soldi spesi fino
a allora.
La seconda strada che avevamo era adottare il Piano così com’era e questo ci portava a adottare un piano
che non apparteneva al nostro modo di vedere, o meglio progettare il futuro di San Bonifacio. La terza strada
è quella di prendere il Pat così come lo abbiamo trovato, analizzarlo bene e inserire sostanziali modifiche,
che abbiamo ritenuto necessarie per migliorarlo, e questa è la strada che abbiamo fatto, l’abbiamo fatto in
stretta collaborazione con tutto il gruppo di progetto, con l’Ufficio tecnico del Comune, la Commissione
urbanistica, tutte persone che voglio ringraziare pubblicamente per la collaborazione e la disponibilità e a
volte anche la pazienza dimostrata in questi mesi di lavoro.
Dicevo siamo partiti inserendo sostanziali modifiche, al fine di migliorare la qualità di vivibilità di San
Bonifacio in futuro. “Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente, senza
compromettere la possibilità delle generazioni future”, questa definizione è espressa dalla Commissione
mondiale dell’ambiente e dello sviluppo, dove per la prima volta è stato introdotto il concetto di sviluppo
sostenibile e ci ha guidato nel nostro lavoro, quindi un obiettivo è limitare al minimo il consumo di risorse non
rinnovabili, tra cui il suolo.
Le azioni del Pat mirano fondamentalmente a salvaguardia e valorizzazione della complessità ambientale
del territorio, secondo uno sviluppo sostenibile, e alla tutela dei beni storici, culturali e ambientali,
integrandoli nel processo di riqualificazione e riutilizzazione degli insediamenti. Nell’elaborare il Pat abbiamo
tenuto fissi gli obiettivi che vado a elencare per titoli, citando anche esempi di relative scelte e azioni.
Tutela e difesa del suolo, in cui è la prevenzione dei rischi di origine naturale, quindi tutela idraulica,
garantendo le vie di deflusso dell’acqua, cercando così di evitare e di eliminare ristagni d’acqua.
Classificazione della compatibilità geologica ai fini urbanistici, suddividendo i terreni in diverse classi di
idoneità edificatoria, come abbiamo visto nella tavola 3 delle fragilità o detta anche “il semaforo”, dove il
territorio era diviso in 3 colori, rosso, giallo e verde, che stanno a indicare aree dove si può costruire
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liberamente e aree a criticità idraulica; in quelle aree sarebbe meglio non fare scantinati, se non si utilizzano
particolari accorgimenti tecnici.
Tutela risorse naturalistiche, ambientali e del paesaggio naturale, azioni di tutela e valorizzazione delle aree
agricole, in cui sono presenti ambiti e colture specialistiche di pregio, tipo i vigneti e i frutteti. Salvaguardia
degli elementi di rilievo storico e architettonico, manufatti di tecnologia industriale, lo zuccherificio. Politica di
salvaguardia e tutela attiva del centro storico, sia del centro che delle frazioni, attraverso il recupero, la
riqualificazione e la valorizzazione per restituirgli una nuova vitalità, affinché siano il cuore pulsante della vita
sociale del tessuto urbano.
Riqualificazione e riordino delle aree a urbanizzazione consolidata, il Pat ammette azioni relative a
ampliamenti e ispessimenti dei margini del sistema residenziale esistente nel capoluogo e nelle frazioni.
Miglioramento della funzionalità degli insediamenti esistenti e della qualità della vita all’interno delle aree
urbane, questo è un obiettivo fondamentale per la riqualificazione di San Bonifacio a consumo zero di
territorio. Qui consideriamo le aree inserite con dicitura “area di riqualificazione e riconversione”, in
riferimento appunto all’area dell’ex ospedale, la quale sarà assoggettata in sede di Piano degli interventi a un
piano particolareggiato di iniziativa pubblica. Poi la riqualificazione di Piazzetta Cavour, di Praissola, di
un’area ora occupata da un’attività dismessa in centro a Lobbia, potenziamento area a servizi in località
Mantovane, da destinare a centro sportivo.
Per quanto riguarda il sistema produttivo, il Pat prevede il completamento delle aree già previste nel Prg
esistente, oltre alla riqualificazione delle aree esistenti in particolare lungo la strada regionale 11. Inoltre c’è
da considerare anche la riduzione di previsione di espansione della pianificazione previgente nella zona
artigianale industriale, esistente a sud del centro abitato di Prova. Il Pat prevede anche la possibilità di nuove
strutture turistico-ricettive.
Come evidenziato nella valutazione che abbiamo visto alla fine, nella valutazione sintetica complessiva del
Pat, il Pat che proponiamo migliora notevolmente le condizioni complessive del territorio comunale, come
avevamo visto nell’ultima slide proiettata dal Dott. De Franceschi si passa praticamente da un punteggio -
definisco così - da meno 746 a meno 336, mentre il Pat che abbiamo trovato noi era meno 588. Per
terminare l’intervento, sottolineo che il nostro impegno è stato e è volto tutto a dare a San Bonifacio un
aspetto e una vitalità che negli ultimi anni non ha avuto, questa sera siamo a una tappa molto importante,
ma abbiamo ancora molta strada da fare davanti a noi, con i piani di intervento e con il piano anche di
viabilità sostenibile.
Per realizzare questo progetto ambizioso, confidiamo molto nella libera collaborazione di tutti i cittadini, dalla
data di pubblicazione del Pat e della Vas sul Bur, come diceva prima il Sindaco, tutti avranno 60 giorni per
fare delle osservazioni, osservazioni che saranno valutate attentamente sia dalla Commissione urbanistica
comunale che dal Sindaco e dalla Giunta.
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Nel mese di giugno è nostra intenzione di programmare, se non nel mese di giugno i primi di luglio, un
incontro con i tecnici e gli operatori del settore, con la presenza del gruppo di lavoro di progettazione del Pat,
al fine di dare a tutti gli strumenti necessari per operare con il nuovo strumento urbanistico. Grazie.
CONS. GOZZI
Buonasera. Innanzitutto un ringraziamento a tutti i protagonisti di questa attività, in particolare devo dire al
Presidente Cons. Pimazzoni, al Sindaco in qualità di Assessore all’urbanistica, all’Ufficio tecnico che si è
prodigato nel recuperare tutta la varia serie di dati e informazioni di cui la Commissione in generale
necessitava e tutti i professionisti che, a quanto pare, si sono ben disimpegnati nella loro opera. La cosa che
a me ha impressionato è il fatto che l’impatto sull’ambiente, come avete visto dagli indici pubblicizzati prima
dal professionista dello studio Benincà, come avete ben visto vanno a dimezzare, rispetto allo stato attuale,
se non rispetto alla proposta della passata Amministrazione, a diminuire di un 30% l’impatto. Questi sono
aspetti indubbiamente importanti, che ci portano a fare sì che da un lato si sia fedeli e coerenti con quello
che era il programma politico della coalizione e dall’altro si abbia questa forma di attenzione per il futuro, in
particolare per le generazioni che verranno dopo di noi, alla luce anche delle mutate condizioni
demografiche, economiche e quant’altro, che caratterizzano il nostro territorio.
A nome anche penso dei colleghi della lista Provoli, la nostra non può che essere una posizione chiaramente
favorevole e positiva rispetto a questa proposta di Pat. Grazie.
CONS. FIORIO
Sono convinto che il Pat non sarà la soluzione di ogni problema, ma sono altrettanto convinto che sarà uno
strumento di chiarezza e di oggettività, sarà anche lo strumento che ci permetterà di operare, con il Piano di
intervento, che è quello poi operativo. Ci sono delle linee generali strategiche, ma dopo saranno i piani degli
interventi e penso che, pure non essendo un tecnico, anche tra i profani deve essere chiaro che, senza il
primo, non si poteva procedere con il secondo, quindi si andava avanti un po’ brancolando nel buio e chi
aveva più forza più spingeva!
Quello che mi pare positivo è anche che quello che avevamo nel programma elettorale, il consumo zero
teorico, sarà un consumo minimo, perché zero sappiamo che è teorico, ma dopo nella pratica non ci sarà,
però sarà minimo, l’indirizzo è questo. Si vede dai numeri, non ci sono più le previsioni megagalattiche di 30,
35 mila abitanti, come nei piani precedenti etc., ma ci sarà una maggiore attenzione alla qualità, cosa che io
auspicavo anche in anni e durante precedenti amministrazioni.
Notevole poi è quello che ha detto anche il Cons. Gozzi, l’attenzione va soprattutto focalizzata sulla riduzione
dell’impatto ambientale: si passa da una riduzione non solo rispetto al Prg, ma una riduzione rispetto anche
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a quello che proponeva il precedente Piano Pat, prima che arrivassimo e con i nostri piccoli consigli
riducessimo, quindi per me è un fatto positivo.
Una valutazione politica. Vedo una totale assenza dell’opposizione, non della minoranza, dell’opposizione.
Questo non è un fatto positivo, è un fatto molto negativo, perché si ha diritto di opporsi, di ragionare etc., di
portare anche la gente a protestare, quando però si è presenti e si contribuisce anche come opposizione a
costruire le cose. La mia parte politica e io personalmente abbiamo una lunga storia di opposizione, in
questa lunga storia noi siamo stati sempre presenti e abbiamo sempre collaborato attivamente, presenti,
vigili e dal nostro punto di vista costruttivi.
Chi si presenta, invece, solo nelle occasioni in cui c’è da protestare, da aizzare e da raccogliere qualche
voto, penso che i presenti e anche quelli che ci sono fuori dovrebbero meditare un attimo, perché non è
questo il modo di operare! Da maggioranza ci siamo, ma soprattutto da minoranza si ha il diritto di parlare
quando si è presenti; quando si è assenti e si viene solo quando ci fa comodo, mi sembra che il diritto sia
minore. Questa è la mia opinione, può darsi che sia sbagliata, ma io la penso così.
Ringrazio, ritengo positivo questo fatto che stiamo per approvare.
PRESIDENTE
Direi che possiamo procedere alla votazione. Prima della stessa votazione, volevo fare alcune precisazioni
che sono già elencate nella delibera e alcune tra l’altro già segnalate anche dal Cons. Pimazzoni. Lo schema
del presente provvedimento e anche tutti gli allegati sono già stati pubblicati nella sezione “amministrazione
trasparente” del sito istituzionale del Comune, ai sensi dell’Art. 39 del decreto legislativo 33 del 2013.
Inoltre qui faremo una sola votazione, perché il provvedimento poi verrà depositato e reso noto al pubblico
mediante sia l’affissione di manifesti nel territorio comunale, tramite avviso all’Albo pretorio del Comune e
della Provincia, verrà pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione il Bur, inoltre verrà effettuata ancora la
pubblicazione su due quotidiani locali e sul sito istituzionale del Comune, in conformità a quanto stabilito
dall’Art. 15 comma 5 e dalla Legge regionale 11/2004 e dell’allegato B1 alla Dgrv N. 791 del 31 marzo 2009.
Inoltre diamo anche atto che relativamente alle procedure di pubblicità e di partecipazione, di cui al
precedente punto 7 che è quello che ho appena letto, a decorrere dalla data di pubblicazione dell’avviso di
deposito al Bur, chiunque può prendere visione della proposta di Piano di assetto del territorio Pat e del
relativo rapporto ambientale Vas e presentare al Comune le proprie osservazioni, con la conseguente
precisazione: chiunque può formulare osservazioni alla proposta di Piano di assetto del territorio decorsi
giorni 30, a decorrere dalla data di pubblicazione dell’avviso di deposito al Bur, e nei successivi 30 giorni;
chiunque ancora può formulare osservazioni alla proposta di rapporto ambientale Vas, a decorrere dalla data
di pubblicazione dell’avviso di deposito Bur, nei successivi 60 giorni.
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Possiamo procedere con la votazione, eravamo in 12 prima, ci ha raggiunti anche il Cons. Giuliano Gaspari,
che ringrazio perché, nonostante gli impegni, è comunque arrivato per questa votazione, per cui siamo in 13.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
Esito della votazione: approvato all’unanimità.
Viene approvata all’unanimità e credo sia anche un bel segnale nei confronti di San Bonifacio. Grazie a tutti i
partecipanti, chiudiamo la serata. Buonasera, grazie ancora.
La seduta è tolta.
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Il presente verbale viene letto, approvato e sottoscritto come segue:
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO IL SEGRETARIO COMUNALE CRISTINA ZORZANELLO GABRIELLA ZAMPICININI
[ ] La presente deliberazione è stata dichiarata immediatamente eseguibile ai sensi dell’art.134, comma 4, del “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”.
SI ATTESTA
Che la presente deliberazione:
[ x ] è stata affissa all’Albo Pretorio per 15 giorni consecutivi dal 04/06/2015 al giorno 19/06/2015 come prescritto dall’art 124, comma 1 del “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”.
Il Responsabile della PubblicazioneMARIATERESA ZAGO
[ ] Che la presente deliberazione è divenuta esecutiva il giorno 14/06/2015[ ] decorsi 10 giorni dalla data di pubblicazione (art. 134, comma 3, del “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”).
Il Responsabile della PubblicazioneMARIATERESA ZAGO
Dell'adozione del presente provvedimento viene data comunicazione ai seguenti servizi:
SERVIZIO URBANISTICA ed EDILIZIA PRIVATA, UFFICIO DI PIANO e SUAP
SERVIZIO BILANCIO, CONTABILITA' e SOCIETA' PARTECIPATE
SERVIZIO SEGRETERIA GENERALE, PROTOCOLLO AFFARI LEGALI e ORGANI ISTITUZIONALI