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Verifica e Valutazione per gli alunni
con DSA e Altri BES
Prof. Cristina Ferraguti
5 Novembre 2019
CONTENUTI dell’INCONTRO
❑ Riferimenti normativi → didattica individualizzata e personalizzata
→ adeguate forme di verifica e valutazione
→ strumenti compensativi e misure dispensative
❑ Cosa e come valutare
❑ Alcuni elementi della diagnosi :
▪ Le difficoltà dipendenti da un Disturbo Specifico dell’apprendimento
▪ Le difficoltà dipendenti dal deficit della Memoria di Lavoro
▪ Le difficoltà dipendenti da un deficit del Linguaggio
❑ Linee guida per l’accessibilità
❑ Mediatori, misure dispensative, strumenti compensativi
❑ Esempi
Una diagnos
i
…
due risultati
(classe 1)
Riferimenti normativi
• DPR 122 del 2009
• Legge 170 del 2010
• DM 5669 del 12/7/2011 e allegate Linee Guida
• Nota 8935 del 4/11/2014 - USR Piemonte (pronunce giurisprudenziali)
DPR 122 del 2009
2. La valutazione è espressione dell'autonomia professionale propria della funzione
docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché
dell'autonomia didattica delle istituzioni scolastiche. Ogni alunno ha diritto ad una
valutazione trasparente e tempestiva, secondo quanto previsto dall'articolo 2,
comma 4, terzo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno
1998, n. 249 , e successive modificazioni.
3. La valutazione ha per oggetto:
• il processo di apprendimento,
• il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni.
La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l'individuazione
delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli
alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo
DPR 24 giugno
1998 n.249
(citato dal Art. 2 del
DPR 122 del 2009)
DPR 24 Giugno 1998/n.249: “Lo studente ha diritto alla
partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I
dirigenti scolastici e i docenti, con le modalità previste dal
regolamento di istituto, attivano con gli studenti un dialogo
costruttivo sulle scelte di loro competenza in tema di
programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di
organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei
libri e del materiale didattico. Lo studente ha inoltre diritto a una
valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un
processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i
propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento.
5. Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per
assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione,
nel rispetto del principio della libertà di insegnamento. Detti
criteri e modalità fanno parte integrante del piano dell'offerta
formativa.
7. Le istituzioni scolastiche assicurano alle famiglie una
informazione tempestiva circa il processo di apprendimento e
la valutazione degli alunni effettuata nei diversi momenti del
percorso scolastico, avvalendosi, nel rispetto delle vigenti
disposizioni in materia di riservatezza, anche degli strumenti
offerti dalle moderne tecnologie.
DPR 122 del 2009
Art. 10.
Valutazione alunni con difficoltà specifica di apprendimento (DSA)
1. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA)
adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli
apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei
cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali
alunni; a tali fini, nello svolgimento dell'attività didattica e delle prove di
esame, sono adottati, nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili a
legislazione vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e
dispensativi ritenuti più idonei.
2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione
delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove.
DPR 122 del 2009
1. Gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari.
L. 170 del 8/10/2010 – art. 5
L. 170 del 8/10/2010 - Art. 5
2. Agli studenti con DSA le istituzioni scolastiche (…) garantiscono:
a) l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate;
b) l'introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere;
c) per l'insegnamento delle lingue straniere, l'uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove risulti utile, la possibilità dell'esonero.
4. Agli studenti con DSA sono garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato e di ammissione all'università nonché gli esami universitari.
Dal DM 5669 del 12/7/2011
Articolo 4 - Misure educative e didattiche
4. Le Istituzioni scolastiche assicurano l’impiego degli opportuni strumenti compensativi, curando particolarmente l’acquisizione, da parte dell’alunno e dello studente, con DSA delle competenze per un efficiente utilizzo degli stessi.
5. L’adozione delle misure dispensative è finalizzata ad evitare situazioni di affaticamento e di disagio in compiti direttamente coinvolti dal disturbo, senza peraltro ridurre il livello degli obiettivi di apprendimento previsti nei percorsi didattici individualizzati e personalizzati.
Articolo 5 - Interventi didattici individualizzati e personalizzati
1. La scuola garantisce ed esplicita, nei confronti di alunni e studenti con DSA, interventi didattici individualizzati e personalizzati, anche attraverso la redazione di un Piano didattico personalizzato, con l’indicazione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative adottate.
Articolo 6 - Forme di verifica e di valutazione
1. La valutazione scolastica, periodica e finale, degli alunni e degli studenti con DSA deve essere coerente con gli interventi pedagogico-didattici di cui ai precedenti articoli.
2. Le Istituzioni scolastiche adottano modalità valutative che consentono all’alunno o allo studente con DSA di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto, mediante l’applicazione di misure che determinino le condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare -relativamente ai tempi di effettuazione e alle modalità di strutturazione delle prove -riservando particolare attenzione alla padronanza dei contenuti disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria.
La Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche
garantiscano «l’uso di una didattica individualizzata e
personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che
tengano conto anche di caratteristiche peculiari del soggetto, quali il
bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa
adeguate».
Linee Guida (allegate al DM 5669 del 12/7/2011)
La DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA consiste nelle attività di recupero individuale che può svolgere l’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze, anche nell’ambito delle strategie compensative e del metodo di studio; tali attività individualizzate possono essere realizzate nelle fasi di lavoro individuale in classe o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla normativa vigente.
La DIDATTICA PERSONALIZZATA, invece, anche sulla base di quanto indicato nella Legge 53/2003 e nel Decreto legislativo 59/2004, calibra l’offerta didattica, e le modalità relazionali, sulla specificità ed unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo; si può favorire, così, per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione, l’accrescimento dei punti di forza di ciascun alunno, lo sviluppo consapevole delle sue ‘preferenze’ e del suo talento.
Linee Guida (allegate al DM 5669 del 12/7/2011)
Nel rispetto degli obiettivi generali e specifici di apprendimento, la DIDATTICA PERSONALIZZATA si sostanzia attraverso l’impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno: l’uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.), l’attenzione agli stili di apprendimento, la calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un apprendimento significativo.
Linee Guida (allegate al DM 5669 del 12/7/2011)
PRONUNCE GIURISPRUDENZIALInota 8935 del 4/11/2014 - USR Piemonte
Il CdC non ha predisposto un PDP per alunno con DSA o il PDP predisposto non contiene tutti gli elementi indicati dalla normativa
Il CdC non ha tenuto conto della condizione dell’alunno e non ha attivato un percorso personalizzato e individualizzato (BES)
Il CdC ha redatto un PDP (BES) per adottare strategie e strumenti compensativi ma il giudizio di non ammissione non reca traccia del loro impiego
Il CdC non ha attuato il PDP: non ha applicato in concreto quanto inserito nel PDP (es. non valutazione di: errori ortografici, ripetizioni, espressioni poco appropriate,..); mancanza di un adeguato monitoraggio;
In sede di valutazione finale, con giudizio di non ammissione, il CdC non ha tenuto in debito conto l’incidenza del disturbo (DSA) sul rendimento dell’alunno
Difetto di motivazione: dal verbale non si evince quali scelte didattiche siano state operate
In sede d’esame non si è consentito l’uso di strumenti compensativi (Computer)
Le prove di verifica predisposte non tengono in considerazione il disturbo, non si differenziano da quelle della classe, nemmeno per il tempo a disposizione
Difetto della comunicazione/collaborazione con la famiglia
Riflessioni (cfr. nota 8935 del 4/11/2014 - Usr Piemonte)
➢ Il PDP :
• ha valore didattico e giuridico,
• deve essere predisposto con cura, nei tempi dovuti,
• deve essere attuato (azione pedagogica e didattica adempiente e coerente con il PDP) e monitorato (in corso d’anno), in particolare se si mostra non efficace, in ogni momento in cui si presenti la necessità
➢ Le prove di verifica devono essere adeguate
➢ Il verbale del CdC costituisce atto pubblico
➢ In sede di giudizio finale la scuola deve valutare lo studente alla luce dello specifico percorso predisposto e in considerazione del disturbo che lo caratterizza/della sua condizione
➢ In caso di non ammissione o giudizio negativo in una specifica disciplina, vi è obbligo di motivazione congrua ed esplicita ovvero di specificare:
• la condizione e/o il disturbo dell’alunno (facendone menzione), di cui si è tenuto conto
• le strategie/misure dispensative/strumenti compensativi che sono state applicate (coerenti con il PDP)
Riflessioni (cfr. nota 8935 del 4/11/2014 - Usr Piemonte)
➢L’attenzione verso gli studenti con DSA non deve sconfinare in comportamenti lesivi dell’autonomia delle istituzioni scolastiche.
➢ Il PDP deve essere rispettato anche dall’allievo (impegno, disponibilità ad adottare le strategie consigliate).
➢Si riconosce la discrezionalità tecnica del giudizio del CdC.
➢La Legge 170 è finalizzata a garantire il successo formativo e non a garantire sempre e comunque la promozione alla classe successiva.
➢Strumenti compensativi e misure dispensative non sono deputati a creare percorsi immotivatamente facilitati che non conducono al successo formativo: tali strumenti e tali misure devono essere sempre calibrati in relazione all’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste.
Valutare: COSA e COME
VERIFICA e VALUTAZIONE
del PROFITTO delle COMPETENZE▪ Prende in esame CONOSCENZE e
ABILITÀ delle specifiche discipline
▪ Ha un versante positivo (6-10) e uno negativo (1-5) eventualmente esplicitati in una griglia
• Osserva e descrive un COMPORTAMENTO in un contesto di realtà (compiti di realtà//compiti autentici) in cui il discente «agisce», tra le conoscenze e abilità che ha acquisito, quelle idonee per realizzare il compito, mettendo in campo atteggiamenti, emozioni,...
• Può valutare il PRODOTTO finale.
• Non ha un versante negativo, nella rubrica la descrizione del comportamento osservato è sempre in positivo (anche nel livello più basso; cfrEQF, QCER, …)
«metodologia e strategia educativa adeguate»
«adeguateforme di verifica e
valutazione»
A COSA?
→ Alle caratteristiche dell’alunno
(DIAGNOSI + OSSERVAZIONE)
→ Alla necessità di far emergere l’oggetto
della valutazione (conoscenze, abilità,
competenze)
→ Alla necessità di non valutare il
disturbo
CHI «VALUTA» l’ADEGUATEZZA?
→DOCENTI
→ESPERTI
→GENITORI (costruire un dialogo, una
collaborazione nel rispetto dei ruoli)
SCELTE DIDATTICHE
INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTOCOERENZA
VERIFICAVALUTAZIONE
STRATEGIESTRUMENTI
MISUREper
COMPENSARE IL DISTURBO
ED ESCUDERLO DALLA
VALUTAZIONE
per mezzo di…
PROVEdi
VERIFICA
VALIDITÀValutare ciò che ci si è prefissati,
non altro
Eliminazione del «rumore» = incidenza del disturbo
➢ Accessibilità/leggibilità della prova
➢ Strumenti compensativi
➢ Misure dispensative (no per Altri BES)
diagnosi
VERIFICA VALUTAZIONEin itinere
MISURAZIONE(punteggio)
VALUTAZIONEfinale
Valutazione in itinere
+Situazione dell’alunno
Adeguate forme di verifica e
valutazione
Verifica e valutazione del PROFITTO
DIAGNOSI
➢ Codice ICD10 (F81. per DSA o altro codice) con la relativa dicitura
➢ VALUTAZIONE COGNITIVA: Quoziente Intellettivo totale (QIT) e monocomponenziali, tra cui (scala WISC IV):
▪ Memoria di lavoro (IML= indice di memoria di lavoro)
▪ Ragionamento visuo-percettivo (IRP= indice di ragionamento visuopercettivo)
▪ Linguaggio: (ICV= indice di comprensione verbale)
▪ Velocità di elaborazione (IVE= indice di velocità di elaborazione)
▪ Comprensione del testo
➢ VALUTAZIONE delle ABILITA SCOLASTICHE
➢ I risultati dei test indicano la «distanza» dalla prestazione di norma uguale o inferiore a -2ds (deviazioni standard) o inferiore al 5° percentile (media=50°percentile).
CODICI relativi a DSA
F81.0 – Disturbo specifico della lettura : Dislessia
F81.1 – Disturbo specifico della compitazione: Disortografia
F81.2 – Disturbo specifico delle abilità aritmetiche: Discalculia
F81.3 – Disturbo misto delle abilità scolastiche: Dislessia e/o Disortografia e/o Discalculia
F81.8 – Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche: Disgrafia
F81.9 – Disturbo evolutivo di abilità scolastiche non specifico/non meglio specificato: diagnosi «di attesa» non sufficiente per una segnalazione.
Altri CODICI
ADHD (F90.0 Disturbo dell’attività e dell’attenzione; F90.1 Disturbo ipercinetico della condotta,..)
→ disturbo eterogeneo con vari gradi di inattenzione,
iperattività, impulsività.
→ Rientra nella legge 104 solo se associato ad altri disturbi o
RM (Ritardo Mentale)
DSL (F80) → disturbo evolutivo specifico dell’eloquio e del
Linguaggio
ESECUTIVO CENTRALEControllo e coordinamento dei sottosistemi
LOOP ARTICOLATORIOMagazzino fonologico
TACCUINO VISUO-SPAZIALERegistra e manipola temporaneamente le
caratteristiche degli oggetti
Baddeley,2006
La Memoria di lavoro – i sottosistemi
BUFFER EPISODICOMEMORIA a
LUNGO TERMINE
−Supervisiona il funzionamento della MDL
−È un meccanismo « attenzionale » di controllo e coordinamento
−Gestisce la scelta, l’inibizione, l’eliminazione, il trattamento delle informazioni
−Permette sia lo stockaggio che il trattamentodelle informazioni
Memoria di Lavoro: ESECUTIVO CENTRALE
immagazzinamento temporaneo dell’informazione
linguistica (magazzino fonologico e processo
articolatorio)
- Memoria a breve termine VERBALE
- Tiene in memoria e tratta le informazioni verbali o
che possono essere verbalizzate, udite o lette, per
circa 2-3 secondi.
Per conservarle più a lungo bisogna ripeterle mentalmente
(strategia della ripetizione articolatoria)
Memoria di Lavoro: LOOP ARTICOLATORIO
- Memoria a breve termine Visuo-spaziale
- Registra temporaneamente e manipola le
informazioni presentate visivamente e
spazialmente (caratteristiche fisiche degli
oggetti, immagini mentali,..)
Memoria di Lavoro: TACCUINO VISUO-SPAZIALE
È lo strumento con cui l’Esecutivo Centrale mette in relazione le
informazioni che derivano dalle impressioni sensibili e dalla
Memoria a Lungo Termine.
È il legame tra la MDL e la MLT
Memoria di Lavoro: BUFFER EPISODICO
Tempo (qualche secondo)
Strategia → ripetizione articolatoria
Quantità di informazioni
può contenere un numero limitato di elementi per volta = 7 2 → rischio di sovraccarico
Strategia → CHUNK: gli elementi possono essere raggruppati(7 2 groupes d’éléments)
La MEMORIA di LAVORO – i suoi limiti
Immaginiamo delle indicazioni stradali:
Continua dritto fino al semaforo poi prendi la prima a sinistra, dove c’è un distributore in angolo che però non ha il metano; alla rotonda prendi la terza uscita, poi al secondo semaforo ,davanti a un ristorante giapponese, devi svoltare a destra, in via Barozzi, dove c’è una scuola elementare e una media con davanti un giardino grande e una palestra di fianco. Dopo un kilometro c’è un Centro commerciale e subito dopo prendi la prima strada a sinistra, che è piena di negozi ed ha anche una pista ciclabile…
→ Troppe indicazioni in una volta
→ Presenza di informazioni inutili
Quali strategie si possono adottare per arrivare a destinazione? → Per esempio, trattenere le prime informazioni utili, poi chiedere altre indicazioni
→ Scomporre le informazioni complesse in unità più semplici da trattenere e gestire
CHUNK=segmentare, raggruppare le informazioni in sottounità, più facilmente memorizzabili (come si raggruppano le cifre di un numero di cellulare)
IL SOVRACCARICO della MDL
→ Sovraccarico
- Focalizza l’ATTENZIONE, la dirige (da una fonte di informazione ad un’altra) e la mantiene durante lo svolgimento del compito
- Acquisisce le informazioni, le coordina (sceglie quali trattenere, quali eliminare o inibire)
- Attiva anticipazione e previsione (prepara alle operazioni che devono essere svolte)
- Sceglie le informazioni da inviare alla MLT
- Recupera le informazioni dalla MLT e le trattiene per permettere di portare a termine il compito
- Interviene nell’organizzazione del discorso: cercare le parole appropriate, trattenerle per il tempo necessario per permettere di organizzarle
- Interviene nella comprensione del testo: se c’è un deficit l’alunno tende a ricordare un numero inferiore di informazioni rilevanti e/o un numero maggiore di informazioni non utili che l’esecutivo centrale non riesce ad inibire quindi si ha un sovraccarico; la presenza di informazioni irrilevanti impedisce una corretta comprensione del testo
- Interviene nel ragionamento matematico, ad esempio nella soluzione dei problemi che richiede di recuperare le regole, fare un ragionamento ipotetico, verificare se sono applicabili o modificarle … la memoria di lavoro mette a disposizione queste informazioni e permette di manipolarle per svolgere il compito
- Nell’apprendimento di nuovi vocaboli trattiene temporaneamente le nuove parole e consente il loro trasferimento alla MLT (a lungo termine)
FUNZIONI della MEMORIA di LAVORO
Il processo di apprendimento richiede:
➢raccolta, immagazzinamento, scelta, inibizione, manipolazione delle informazioni nella Memoria di lavoro
➢interazione con la MLT
Variabile principale (determina le differenze individuali nell’apprendimento): la correlazione tra MDL e apprendimento è maggiore rispetto all’incidenza del QI
Spesso le difficoltà di apprendimento connesse alla memoria di lavoro sono erroneamente attribuite a carenze di attenzione e di motivazione o a Ritardo Mentale
I limiti della memoria di lavoro sono permanenti (v. IML)
Apprendimento e MEMORIA di LAVORO
Implica difficoltà:
Nella comprensione del testo scritto e orale: l’alunno ricorda meno informazioni utili e più informazioni inutili con rischio di sovraccarico e compromissione della corretta comprensione del testo
Nella capacità di prendere appunti (implica due compiti allo stesso tempo)
Nel calcolo, nell’incolonnamento (deficit taccuino visuo-spaziale)
Nell’apprendimento di nuove parole: trattenimento temporaneo e invio alla MLT, gestione delle informazioni fonologiche da parte del Loop Articolatorio)
Nella comprensione di frasi lunghe (riesce a mantenere una ridotta quantità di informazioni)
Difficoltà di comprensione di consegne complesse e lunghe
Difficoltà a seguire le istruzioni, a mantenere l'attenzione sul compito, a monitorare l'attività (capire a che punto si trova), a completare le attività del compito, a svolgere il compito in maniera autonoma
DEFICIT della MEMORIA di LAVORO
- Dare indicazioni brevi e semplici (sintassi paratattica, frasi brevi,…) e lasciarle a disposizione durante lo svolgimento del compito
- Segmentare compiti complessi in fasi più semplici, eventualmente con istruzioni semplici tenute a portata di mano (chunking)
- Eliminare ogni elemento (testuale, visivo, uditivo) estraneo al compito o che possa distogliere dalle informazioni pertinenti e rilevanti
- Difficoltà a prendere appunti: consentire/incoraggiare l'uso del registratore o foto della lavagna (educare all’uso dello smartphone come strumento didattico)...
- Consentire/incoraggiare/guidare all’uso di mediatori didattici: glossari, liste di parole, schemi procedurali, mappe,… da costruire durante lo studio individuale e da utilizzare (adattati) anche durante le verifiche
- Guidarli alla consapevolezza delle loro difficoltà perché si attivino a trovare/inventare loro stessi delle strategie (creatività)
STRATEGIE COMPENSATIVE per il deficit di ML
LINGUAGGIO
Implica:
➢COMPETENZA FONOLOGICA (discriminazione dei suoni, …)
➢COMPETENZA LESSICALE (di vocabolario)
➢COMPETENZA MORFOSINTATTICA (costruzione della frase)
Ritardo o difficoltà del linguaggio sfociano spesso in DSA
Se individuati e trattati in età infantile (logopedia) possono migliorare
La difficoltà si riversa in tutte le discipline
Deficit del LINGUAGGIO
- ridurre la complessità lessicale e sintattica del testo
- difficoltà sia nella comprensione del testo che nell’esposizione
dell’argomento (recupero lessicale, organizzazione sintattica,..) → «lo
so ma non so come dirlo»
- spesso preferiscono prove scritte piuttosto che orali (più tempo per
comprendere il testo e le richieste e per formulare le risposte)
- prova di verifica: eventualmente quesiti a scelta multipla, V/F,..
- mappe e schemi per sostenere l’esposizione dei contenuti
DSA senza problema/disturbo del linguaggio
trasformazione della LETTURA in ASCOLTO
DSA con problema/disturbo del linguaggio
-ASCOLTO non risolve
-bisogni e quindi strategie differenti
Linee guida per l’accessibilità
▪ Usare un carattere “sans serif” (senza grazie) : Arial, Verdana, Comic Sans, Tahoma,Trebuchet,...; eventuali caratteri specifici per DSA
▪ Caratteri non monospaziati, cioè caratteri in cui gli spazi tra le lettere variano in base alle dimensioni della lettera stessa (es. le “i” devono occupare meno spazio di una lettera più larga), in modo che non vi siano spazi bianchi all’interno di parola
▪ Dimensione: 12-14
▪ Usare colore scuro per il carattere su fondo chiaro, possibilmente non bianco (giallo chiaro, azzurro pastello o stampare su carta riciclata)
▪ Evitare l’uso di verde, rosso, rosa
▪ Evitare sottolineature e corsivo
▪ Evitare di scrivere l’intero testo in MAIUSCOLO: può ostacolare l’individuazione del cambio di paragrafo perché chi è dislessico tende a vedere poco la punteggiatura (questa preferenza può variare in modo soggettivo)
▪ Per i titoli, usare un carattere più grande in grassetto, senza variare minuscolo/maiuscolo
▪ Riquadri e bordi possono essere utili per mettere in rilievo alcune parole
FONT (carattere)
• Testo a sinistra (non giustificare)
• Evitare colonne strette (es. Layout dei giornali)
• Ciascuna riga non deve essere troppo lunga (max 60-70 caratteri)
• Evitare un testo fitto di parole, con paragrafi lunghi e densi: meglio spezzare e spaziare
• Preferire interlinea almeno 1,5
• Evitare di iniziare una nuova frase alla fine di una riga
• Usare elenchi puntati o numerati anziché paragrafi in prosa continua; eventualmente tabelle
LAYOUT
• Usare frasi brevi, semplici, con uno stile diretto
• Evitare ipotassi, incisi, rimandi a parti precedenti ed anticipazioni
• Dare istruzioni chiare, evitare frasi troppo lunghe nelle consegne e nelle spiegazioni
• Usare la forma attiva, evitare la forma passiva
• Evitare le doppie negazioni
• Strutturare il materiale secondo un ordine logico rigoroso
• Evidenziare in grassetto le parole-chiave
• Non aver timore di ripetere il soggetto
• Evitare i sottintesi, soprattutto relativamente ai soggetti
• Utilizzare il più possibile una sola etichetta verbale per ogni concetto, in particolare per passare da una parte all’altra dell’argomento
STILE
• Diagrammi sono utili per la spiegazione di procedure;• Pittogrammi o segni grafici ridondanti aiutano a collocare
le informazioni• Liste di “fare” e “non fare” per evidenziare procedure
e buone pratiche• In documenti lunghi inserire una lista dei contenuti all’inizio e
un indice alla fine• Evitare abbreviazioni se possibile o fornire un glossario delle
abbreviazioni presenti nel testo• Possibilmente concludere un argomento in una pagina,
evitando che lo studente debba andare avanti e indietro (girando il foglio)
STILE
CORREZIONE DELLA PROVA (misurazione)
CONTENUTO / FORMA
ERRORE / IMPRECISIONE
CORRETTEZZA / EFFICACIA
accessibilità del
contenuto
GRIGLIE di Valutazione
Oggettività delle PROVE STRUTTURATE
Dipende da:
Formulazione
Relazione tra i distrattori e la risposta corretta
(Casualità della risposta)
STRATEGIE, STRUMENTI COMPENSATIVI, MISURE DISPENSATIVE
compensare = facilitare?
COSA COMPENSARE?
COME COMPENSARE?
Segmentare i contenuti in più verifiche brevi che prendono in considerazione pochi aspetti
per volta
Verifica più breve (rispetto quella della classe) preferibile a maggior tempo
La lezione precedente la verifica, sottoporre una «simulazione» con gli stessi contenuti,
tipologia di esercizi, la stessa organizzazione del testo nella pagina
Evitare esercizi multitasking → esempio verbo coniugato al presente da trasformare al
futuro
Esplicitare i passaggi richiesti per gestire il compito, eventualmente dare l’impostazione
grafica da seguire (esercitata prima in classe), fornire o far costruire un prompt
Immagini a supporto per prove orali e scritte
Concordare l’adozione degli strumenti compensativi, PRIMA della verifica (compreso il PC)
STRATEGIE
EXERCIZIO ADEGUAMENTO
Completamento → Mettere a disposizione gli elementi da utilizzare (con o senza elementi inutili?)
Vero/Falso → Buona leggibilità, valutare il ruolo del distrattore
Scelta multipla
A risposta unica/multipla
→ Permette di riconoscere anziché formulare una risposta, ma richiede una lettura
efficace (decodifica e comprensione)
→ Le domande e le risposte devono rispettare le indicazioni per la leggibilità testuale
→ Considerare il ruolo dei distrattori
Sostituzione/trasformazione → Evitare esercizi multitasking
Associazione → Curare l’impaginazione e l’organizzazione del testo
Domande aperte → Come supportare la composizione del testo ?
Esercizi a catena → Da evitare. Ad es. un testo da completare seguito da domande per la comprensione;
un esercizio matematico il cui risultato serva per svolgere quello successivo..
→ Rischio di trasferire gli errori da un esercizio all’altro
TIPO di ESERCIZIO
QUALI STRUMENTI COMPENSATIVI?
VALUTARE ATTENTAMENTE la loro necessità e la scelta, nella prospettiva didattica e pedagogica.
- Dare troppo aiuto :→Sottovalutazione delle capacità dell’alunno→Riduzione del suo potenziale e degli stimoli di apprendimento →Mancanza di equilibrio nella valutazione
- Aiuto insufficiente :→Sofferenza per l’alunno (ansia, perdita di autostima, perdita di
motivazione,..) che ricade sull’apprendimento→Valutazione non corretta: non è valida (comprende la valutazione
del disturbo), non è adeguata (non tiene in considerazione il disturbo)
MISURE DISPENSATIVE
adottabili per alunni con segnalazione per DSA
non adottabili per alunni con Altri BES (teoricamente adottabili in
quanto la normativa rimanda per i BES alla L.170, ma esplicitamente esclusi dalla normativa che tratta dell’Esame di Stato)
Esempio: Dispensa dalla Lingua straniera scritta
TEMPO aggiuntivo = strumento compensativo (compensa il deficit di velocità di
esecuzione)
= misura dispensativa (dispensa dal rispetto dei tempi
standard)
Calcolatrice
Dizionario ?
Elenchi di parole
Parole-chiave
Glossari
Mappe → fatte dallo studente → indicazioni dell’insegnante
Riassunti ?
Prompt
Prova orale ad integrazione di prova scritta insufficiente ?
PC, sintesi vocale, registrazioni
Compensazione di verifiche scritte insufficienti con verifica orale
…
STRUMENTI COMPENSATIVIPer lo studio?….Per la verifica?
→Prodotti dall’alunno
→Condivisi con l’insegnante prima
della verifica
Schema di supporto che guida lo studente nello svolgimento di
compiti procedurali complessi
Esempio: i passaggi per descrivere la persona in lingua straniera, gli
elementi da elencare per presentare le caratteristiche di una
patologia, i passaggi da seguire per risolvere un’espressione,…
Con sviluppo verticale o circolare
PROMPT
maladie
définition
causes
facteur favorisants la
maladie
facteurs de prévention
traitement
Phases de la maladie
symptômes
Descrivere
una
patologia
MENTALI CONCETTUALI
ORGANIZZATORI COGNITIVI – MAPPEper lo studio per la verifica
MAPPE MISTE
Descrivere una patologia: l’Alzheimer
-creazione personale di un’alunna che la utilizza durante le verifiche. Qui ci sono errori ortografici che l’insegnante corregge prima della verifica
Glossario tematico al posto del dizionario
(il dizionario è indicato dalle Linee Guida ma non sempre utile per gli alunni con DSA/BES)
1 – Coniuga i verbi al passé composé:
1. REGARDER: je ………………………………
2. RÉUSSIR: tu ……………………………….
3. ARRIVER: elles ……………………………..
4. GRANDIR: nous ………………………………
5. FAIRE : vous ………………………………….
2 – Trasforma le frasi al passé composé:
1. Il invite ses amis à sa fête d’anniversaire.
2. Elle sort avec ses amies.
3. Je prends un café et un croissant.
4. Où allez-vous ?
5. Quand partent-ils ?
1
- Tipo e dimensione del
carattere (Times new
Roman)
- Interlinea
- Multitasking:
* Passé composé e accordo
* Presente-infinito-passato
- Organizzazione:
proporre i verbi in
ordine di difficoltà
1.1
-se si
propongono
esercizi
complessi,
«dosare» le
difficoltà
2
- Migliorare
l’impaginazione
- Attenzione alle
ambiguità
2.1
3
Una versione per la
classe e una per
DSA proposte dal
testo in adozione...
MA:
- Qual è
l’obiettivo?
- Competenza
semantica o
grammaticale?
LE
GASPILLAGE
ALIMENTAIRE
3.1
-Migliorare l’impaginazione
-Maiuscolo
-Poche domande dopo una lettura che richiede molto tempo
LE
GASPILLAGE
ALIMENTAIRE
3.2
Mettere le
parole-chiave in
grassetto: può
essere
indispensabile?
LE
GASPILLAGE
ALIMENTAIRE
3.2
-Il grassetto è
coerente con le
domande?
-La domanda 1
richiede una
competenza
matematica:
1/3 = circa 30%
C-MAP TOOLS → permette di costruire mappe concettuali e di attingere a risorse disponibili
LeggiXme → TRASFORMA LA LETTURA IN ASCOLTO
→ legge testi in WORD, RTF, PDF e pagine internet, anche in modalità karaoke
→ permette di trasformare un testo scritto in file MP3 che si può trasferire ad un altro dispositivo
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Presso MEMO (Modena): chiamare la Sig.ra Mila Benati al 059 2034342 e chiedere appuntamento col Prof. Malagoli.
PC: PROGRAMMI opensource
Riferimenti e Sitografia
DPR 122/2009: https://www.istruzione.it/esame_di_stato/Primo_Ciclo/normativa/allegati/dpr122_2009.pdf
Legge 170 del 2010: https://www.aiditalia.org/it/dislessia-a-scuola/legge-170-2010
Linee Guida: https://www.aiditalia.org/Media/Documents/linee_guida_legge_170.pdf
DM 5669 del 12/7/2011: https://www.istruzione.it/esame_di_stato/Primo_Ciclo/normativa/allegati/prot5669_11.pdf
Nota 8935 Usr Piemonte: «Diritto allo studio degli alunni/e e degli studenti/studentesse con disturbi specifici di apprendimento e con altri bisogni educativi speciali: analisi e ricognizione delle più recenti pronunce giurisprudenziali.»: http://www.istruzionepiemonte.it/diritto-allo-studio-degli-alunnie-e-degli-studentistudentesse-con-disturbi-specifici-di-apprendimento-e-con-altri-bisogni-educativi-speciali-analisi-e-ricognizione-delle-piu-recenti-pronunce-giuris/