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Bononia città romana Nota soprattutto per l’immagine medievale e rinascimentale, Bologna rivela ancora, nel centro storico, resti dell’epoca romana: strutture architettoniche, tratti di strade, frammenti di mosaici, reperti conservati nei musei narrano la storia dell’antica Bononia, fondata nel 189 a.C.
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8. Palazzo Lenzi - CapraraPiazza Galilei, 4Il pregio delle abitazioni delle famiglie benestanti di Bononia è testimoniato anche dal rinvenimento di diversi mosaici pavimentali. Nell’ingresso del palazzo è visibile un frammento di mosaico, rinvenuto durante scavi fatti nel secondo cortile nel 1955. Rappresenta con tessere bianche e nere l’immagine di un delfino ed è datato al II sec. d.C.Orari di apertura negozio di abbigliamento
Testo di Daniela Ferrari - Associazione Culturale FE.BO. Archeologica
Nel cortile del museo diverse sono le testimonianze dell’antica Bononia: lungo il lato sinistro una serie di stele funerarie provenienti da una necropoli del I sec. d.C. permettono di ricostruire storie e mestieri dei cittadini di Bononia, mentre sul lato opposto si può ammirare un’imponente base di colonna scanalata e un capitello
7. Museo Civico ArcheologicoVia dell’Archiginnasio, 2
6. Palazzo LupariStrada Maggiore, 11Nel sotterraneo del negozio si trova un tratto dell’antica via Aemilia, l’antica strada di collegamento tra Rimini e Piacenza fatta costruire nel 187 a.C. dal console Marco Emilio Lepido. I numerosi solchi sono probabilmente “orme carraie”, lasciate dai mezzi di trasporto dell’epoca. In una delle sale, appeso al muro, è esposto un elegante mosaico pavimentale, datato alla seconda metà del II sec. d.C., che ornava una ricca domus disposta parallelamente alla via Aemilia: la decorazione presenta motivi floreali neri racchiusi entro cassettoni su fondo bianco.Orari di apertura negozio di arredamento
ionico, provenienti probabilmente da uno dei colonnati che dividevano l’interno della Basilica. Una copia di una lastra in marmo (l’originale è a Palazzo Albergati in via Saragozza) ricorda che a Bononia le terme pubbliche furono costruite all’epoca dell’imperatore Augusto e forse fatte restaurare da Nerone. Nell’atrio si nota una statua dell’imperatore Nerone, proveniente dal teatro. Dopo la morte dell’imperatore la testa fu staccata per cancellarne il ricordo (damnatio memoriae) quando egli fu considerato nemico dello Stato. Al piano superiore sono esposti tre mosaici pavimentali provenienti da abitazioni di Bononia e dei suoi immediati dintorni, tutti di epoca imperiale.www.museibologna.it/archeologico
in marmo cipollino di epoca romana, affiancate da colonne di mattoni medievali. All’interno della Chiesa dei Santi Vitale e Agricola (l’ultima a sinistra, guardando la facciata del complesso basilicale) è possibile osservare, nel colonnato a destra, un capitello ionico, proveniente probabilmente dalla Basilica del foro. Insieme ad alcune lastre di epoca romana visibili nelle pareti esterne del complesso, il capitello documenta il fenomeno medievale della demolizione e spoliazione di tutti quei materiali edilizi antichi che risultavano ancora riutilizzabili nelle nuove costruzioni.
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Sede Aeroporto “G. Marconi”via Triumvirato 84
1. Biblioteca SalaborsaPiazza del Nettuno, 3Nella piazza coperta di Salaborsa sono conservati i resti dell’antica basilica di Bononia, un edificio civile che si affacciava sulla piazza del foro, utilizzato come luogo di riunione pubblica e amministrativa dei beni e della giustizia. Della basilica restano solo alcuni tratti delle fondamenta, in parte nascosti da costruzioni successive, ma si può immaginare una costruzione di forma rettangolare, lunga 70 m e larga 20-22 m, con l’interno probabilmente diviso in tre navate da due file di colonne. Accanto ai resti della basilica si nota anche un tratto di strada di epoca augustea realizzata con grossi lastroni di trachite, forse destinata solo a un transito pedonale perché priva di tracce di usura e di solchi lasciati dal passaggio dei carri.www.bibliotecasalaborsa.it
2. Palazzo Re EnzoPiazza Re EnzoNei sotterranei di Palazzo Re Enzo è esposto un tratto di uno dei cardini minori con parte del marciapiede. Durante il periodo augusteo il reticolo stradale di Bononia venne rinnovato: le modeste selciature delle massicciate stradali di epoca repubblicana furono sostituite da solidi lastricati in dura pietra trachitica, proveniente dai Colli Euganei (Padova). Questa pregevole e costosa lastricatura fu riservata alle vie del centro cittadino, mentre le strade periferiche furono rivestite da più economici acciottolati in sassi di fiume. Sotto la strada, di età augustea, si notano i resti di una fognatura in muratura di mattoni, con copertura a cuspide, datata all’età repubblicana. In corrispondenza di Palazzo Re Enzo nell’ex sottopassaggio esiste un frammento di pavimento con mosaico, a tessere bianche e nere, di età imperiale.
3. Teatro RomanoVia Carbonesi, 5
5. Basilica di Santo StefanoVia Santo Stefano, 24
Fu costruito nei primi decenni del I secolo a.C., quando gli abitanti di Bononia ottennero lo status di cittadini romani. Dopo la prima fase costruttiva la struttura del teatro venne ampliata: la cavea fu portata ad un diametro di 93 m e l’edificio fu ornato con marmi pregiati d’importazione, mosaici pavimentali e parietali, stucchi e affreschi con decorazioni vegetali. Il teatro è caratterizzato da una struttura fondata su una fitta rete di muri radiali a vista, in pietra arenaria, realizzato con elementi irregolari cementati fra loro. Attualmente non accessibile al pubblico
Un’iscrizione datata tra la metà del I e il II secolo d.C. presente in una lastra di marmo nel muro esterno della Chiesa del Crocefisso informa dell’esistenza a Bononia di un Iseo, edificio sacro dedicato alla dea egizia Iside. Tale tempio doveva trovarsi nell’area del Santo Sepolcro (la chiesa ottagonale che si affianca a quella del Crocefisso), nel cui interno sono ancora visibili sette colonne
4. Museo della Storia di BolognaVia Castiglione, 8Nelle sale del museo è conservata una parte del decumano massimo, realizzato con grandi basoli di trachite, rinvenuto in via Rizzoli durante gli scavi del sottopassaggio. Anche questo tratto di strada mostra tracce di usura e solchi, evidenziando così i settori stradali in cui era permesso il transito di carri e l’intensità del traffico. Una groma ricostruita permette di conoscere lo strumento usato dall’agrimensore per tracciare sul terreno strade tra loro perpendicolari. È costituita da un’asta verticale che si conficcava nel terreno e aveva in cima un braccio di sostegno per due aste tra loro ortogonali. Alle due estremità erano appesi fili a piombo. Nella sala dedicata a Bononia è presente anche una testa di statua femminile proveniente dalla Basilica, datata alla seconda metà del I sec. d.C. www.genusbononiae.it
Santo Stefano. Basilica Santo Sepolcro
La città romana prese il posto dell’antico abitato etrusco di Felsina e fu impostata secondo uno schema molto regolare, basato su due strade principali: il cardine massimo, che andava da nord a sud (via Galliera – via Val d’Aposa), e il decumano massimo, diretto da est a ovest (via Rizzoli - via Ugo Bassi). Una serie di cardini e decumani minori correvano parallelamente alle strade maggiori e formavano una rete di isolati rettangolari, lunghi circa 105 e larghi 70 m. Nel complesso queste vie componevano una griglia di circa 600 m di lato. Particolarmente importanti per la città furono l’imperatore Augusto, che la fece ricostruire e abbellire, e l’imperatore Nerone, che convinse il senato romano a pagare importanti opere edilizie necessarie dopo un vasto incendio che aveva distrutto numerosi monumenti.
Salaborsa. Resti antica basilica
La Bologna romana
Museo della Storia Decumano massimo