via gemona

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V I A G E M O N A Scala 1:40.000

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Costruiamo il Piano - secondo ciclo di incontri: via gemona

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Page 1: via gemona

VIA GEMONA

Scala 1:40.000

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VIA GEMONA

Via Gemona ha mantenuto nel tempo la vocazione di area per attrezzature scolastico-universitarie di vario genere e grado.

È presente infatti l’educandato Uccellis, convitto e semiconvitto, a cui sono annessi tre gradi scolastici: scuola elementare,

scuola secondaria di primo grado (scuola media) e scuola secondaria di secondo grado, che si differenzia in Liceo

Pedagogico Sociale ed in Liceo Classico Europeo.

L’edificio, di proprietà della provincia di Udine, fu eretto a partire dal 1294 sulle proprietà del nobile udinese Enrico

Stanca, detto Occello Occelli. Dell’antico complesso, che ospitò nei secoli scorsi il convento di Santa Chiara, si conservano

la chiesa, abbellita da stucchi e interamente affrescata alla fine del seicento , ad opera di G. B. Quaglio noto pittore

comasco (che operò a Udine, Lubiana e in Austria nei principali palazzi nobiliari del tempo) e il suggestivo chiostro retto da

colonne con ampie arcate, terminato nel 1306. Discretamente conservato nel refettorio si trova un grande affresco,

raffigurante la Vergine con il Bambino, Santa Chiara e Santa Orsola, opera di pittore friulano attento all’arte di Vitale da

Bologna, operante nel duomo di Udine tra il 1348 e 1349.

Questo bell’edificio medievale, che si sviluppa attorno ad un grande prato verde, è cinto da mura che ne delineano per

buona parte il perimetro; all’interno si sviluppa un ampio parco ricco di essenze arboree ed arbustive.

Più a sud l’edificio che un tempo ospitava la caserma dei Carabinieri è stato ridistribuito internamente in modo da

adattarsi meglio alla nuova funzione, ovvero nuove aule a servizio del Conservatorio Tomadini.

Dall’altro lato della strada troviamo l’Istituto Toppo Wasswerman, che ospiterà la Scuola Superiore dell’Università di Udine.

Il palazzo settecentesco, ospitò un convitto maschile sorto nel 1900 grazie al legato del conte Francesco di Toppo (1797-

1883). Nel 1876 questi lasciò infatti gran parte delle sue sostanze alla Città e alla Provincia di Udine affinché fondassero

“un Istituto di istruzione maschile”. Tale edificio è stato utilizzato come convitto e scuola secondaria fino a pochi anni fa,

quando si decise di sospenderne l’attività in attesa della ristrutturazione dell’intero complesso, ora in atto.

Numerose le strutture legate all’Università degli Studi di Udine: le aule e le biblioteche di Palazzo Antonimi, gli sportelli

studenteschi di via Mantica, l’edificio “di rappresentanza” di Palazzo Florio. La storia della vicenda edilizia del palazzo

Florio documenta che la struttura attuale è frutto dell'integrazione di una costruzione ex novo con immobili preesistenti,

che vennero riorganizzati organicamente soltanto nella seconda metà del XVIII secolo. L'antica dimora dei conti Florio è

stata acquistata dall’Università nel 1982 per ospitarvi la sede degli uffici del rettorato e di altri organismi istituzionali,

nell'ambito di una strategia immobiliare che prevedeva di collocare in centro storico le zone di rappresentanza e le facoltà

umanistiche, spostando in periferia entro strutture nuove i dipartimenti scientifici (polo Rizzi)...

Palazzo Antonini Cernazai, prospiciente la omonima via, fu edificato nell’ultimo decennio del cinquecento dagli stessi

Antonini, una delle più importanti famiglie della nobiltà udinese del tempo, committenti di numerosi altri edifici importanti

in città tra cui quello del Palladio, attualmente sede della Banca d’Italia. La data di costruzione del palazzo può essere

fissata intorno al 1595. Nel 1608 viene descritto già come “Palazzo Comune posto verso borgo di Gemona...” La presenza

di elementi architettonici probabilmente anteriori a questa data, conferma l' ipotesi che non tutto l’edificio sia stato

costruito ex novo, ma che ad esso siano stati incorporati i muri di un fabbricato preesistente.

Nel 1821 il palazzo passa ai Cernazai: una famiglia di industriali e commercianti che abitava nella contrada di San

Cristoforo; viene poi acquisito dalla congregazione dei Padri Stimmatini che, nel 1908 vi trasferisce il Collegio

Arcivescovile, ivi rimasto fino all’acquisto dell’ immobile da parte del Consorzio per la Costituzione e lo Sviluppo degli

Insegnamenti Universitari alla fine degli anni sessanta.

Le attrezzature scolastiche presenti in prossimità di via Gemona sono:

� Scuola secondaria di primo grado statale Ellero, diventata la più frequentata della città, in continua crescita in

termini di ragazzi ospitati, con 660 alunni totali, 27 classi e circa il 9% di alunni stranieri;

� Istituto d’arte Sello, che nello scorso anno scolastico contava 850 studenti, in netto calo di circa 50 studenti

all’anno negli ultimi anni scolastici;

� Il complesso dell’Istituto magistrale Uccellis che ospita un convitto, il liceo pedagogico e il liceo classico per un

totale di oltre 420 alunni ospitati, con dati in lieve aumento di anno in anno.

Oltre alle attività scolastiche ed universitarie e le numerose attività ad esse collegate (librerie, pasticcerie, ristoranti, take

away, bar…) la zona riveste un carattere fortemente emporiale ed è caratterizzata da edifici su lotto gotico con botteghe al

piano terra, raramente porticate.

Per quanto riguarda la popolazione residente nelle sezioni censuarie che si affacciano su via Gemona risultano 715

residenti al 31.12.2008 contro le 804 persone del censimento 2001. Alta è l’incidenza percentuale rispetto al totale dei

residenti delle persone anziane (26%) e di abitanti con più di 40 anni (36%). Piuttosto bassa invece la presenza degli

stranieri (8% sul totale residente).

“Cinquant’anni fa era di gran moda a Udine far studiare ai bambini le lingue straniere. Gli istituti di istruzione privata mettevano la cosa bene in risalto nei loro programmi. Il collegio femminile Uccellis (…) garantiva lo studio del francese (…) I due collegi più conosciuti (limitatamente al settore maschile) erano – e sembra che ancor oggi lo siano – il Toppo Wasserman e il Bretoni. Il primo, con sede nel palazzo ex Marzolini di via Gemona, incominciò il primo ottobre 1900 con quattordici allievi (…) Anche il collegio Bretoni degli Stimmatini, nel periodo dell’invasione austro-tedesca, subì le sue traversie. Una sera, mentre i padri erano a cena, nella sede

allora di palazzo Antonimi (che attualmente accoglie l’università), irruppero alcuni soldati (…)” ( da Mario Quargnolo, Vecchia Udine)

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VIA GEMONA - ALTEZZE EDIFICATO

Scala 1:2.000

da 0 a 5,99 metri

da 6,00 a 8,99 metri

da 9,00 a 11,99 metri

da 12,00 a 15,99 metri

da 16,00 a 23,99 metri

da 24,00 a 29,99 metri

oltre 30,00 metri

Edificato per intervalli di altezza

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Via

Viale

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Via Porta Nuova

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Via

Mazzini

Via

Via

Palladio

Florio

Vicolo

Caiselli

Vicolo

Silio

VicoloLenna

VIA GEMONA - PROPRIETA' COMUNALI

Scala 1:2.000

Attrezzature pubbliche di proprietà comunale

Proprietà comunali di recente acquisizione, immobili non utilizzati o con usi misti, sedimi stradali

Immobili con alloggi di proprietà (gestiti da Ater e/o Comune)

Pertinenze immobili ad uso residenziale di proprietà comunale

Immobili di proprietà dati in concessione

Pertinenze fabbricati di proprietà dati in concessione

Altri immobili di proprietà (immobili locati, accatastamenti in corso)

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STRATEGIE

SISTEMA AMBIENTALESISTEMA AMBIENTALESISTEMA AMBIENTALESISTEMA AMBIENTALE

1.1.1.1. Tutelare e valorizzare le aree agricole e naturali di pregioTutelare e valorizzare le aree agricole e naturali di pregioTutelare e valorizzare le aree agricole e naturali di pregioTutelare e valorizzare le aree agricole e naturali di pregio

a. Tutelare la continuità degli spazi aperti ai fini ecologici e paesaggistici

b. Tutelare e valorizzare gli elementi lineari naturali (corsi d’acqua, filari, strade poderali,..) anche rendendoli fruibili con percorsi ciclo-pedonali

c. Tutelare le visuali di pregio

d. Rendere fruibili maggiori porzioni dei Parchi Cormor/Torre

e. Recuperare dal punto di vista ambientale le aree compromesse o degradate

f. Valorizzare il sistema delle attività e delle aziende agricole

g. Promuovere il recupero dei manufatti rurali favorendo l’insediamento di funzioni integrate (fattorie didattiche, eventi culturali..)

SISTEMA INSEDIATIVOSISTEMA INSEDIATIVOSISTEMA INSEDIATIVOSISTEMA INSEDIATIVO

2.2.2.2. Preservare i borghi storiciPreservare i borghi storiciPreservare i borghi storiciPreservare i borghi storici

a. Tutelare il rapporto tra spazi edificati ed aree libere

b. Regolamentare i nuovi interventi edilizi a contatto con i borghi storici e l’architettura di matrice rurale

3.3.3.3. RegolamentareRegolamentareRegolamentareRegolamentare gli insediamenti residenzialigli insediamenti residenzialigli insediamenti residenzialigli insediamenti residenziali

a. Tutelare il rapporto tra spazi edificati ed aree libere

b. Regolamentare i nuovi interventi edilizi in relazione al contesto urbano di riferimento, in termini di standard urbanistici, qualità architettonica e ambientale

c. Disincentivare le saldature lineari tra insediamenti urbani

d. Favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente tutelando il tessuto edilizio consolidato

4.4.4.4. Promuovere la multifunzionalità nel contesto residenzialePromuovere la multifunzionalità nel contesto residenzialePromuovere la multifunzionalità nel contesto residenzialePromuovere la multifunzionalità nel contesto residenziale

5.5.5.5. Aree da riqualificareAree da riqualificareAree da riqualificareAree da riqualificare SISTEMA PRODUTTIVO E COMMESISTEMA PRODUTTIVO E COMMESISTEMA PRODUTTIVO E COMMESISTEMA PRODUTTIVO E COMMERCIALERCIALERCIALERCIALE

6.6.6.6. Promuovere la riqualificazione degli insediamenti produttivi a contatto con aree residenziali, agricole o Promuovere la riqualificazione degli insediamenti produttivi a contatto con aree residenziali, agricole o Promuovere la riqualificazione degli insediamenti produttivi a contatto con aree residenziali, agricole o Promuovere la riqualificazione degli insediamenti produttivi a contatto con aree residenziali, agricole o naturali (dal punto di vista architettonico, ecologico e ambientale)naturali (dal punto di vista architettonico, ecologico e ambientale)naturali (dal punto di vista architettonico, ecologico e ambientale)naturali (dal punto di vista architettonico, ecologico e ambientale)

7.7.7.7. Promuovere l’insediamento di funzioPromuovere l’insediamento di funzioPromuovere l’insediamento di funzioPromuovere l’insediamento di funzioni produttive in aree infrastrutturate (garantendo un corretto ni produttive in aree infrastrutturate (garantendo un corretto ni produttive in aree infrastrutturate (garantendo un corretto ni produttive in aree infrastrutturate (garantendo un corretto inserimento ambientale e paesaggistico dell’area in rapporto con gli ambiti residenziali, agricoli e inserimento ambientale e paesaggistico dell’area in rapporto con gli ambiti residenziali, agricoli e inserimento ambientale e paesaggistico dell’area in rapporto con gli ambiti residenziali, agricoli e inserimento ambientale e paesaggistico dell’area in rapporto con gli ambiti residenziali, agricoli e naturali) naturali) naturali) naturali)

8.8.8.8. Valorizzare e promuoverValorizzare e promuoverValorizzare e promuoverValorizzare e promuovere il sistema commerciale del Centro Cittàe il sistema commerciale del Centro Cittàe il sistema commerciale del Centro Cittàe il sistema commerciale del Centro Città

SISTEMA DEI SERVIZISISTEMA DEI SERVIZISISTEMA DEI SERVIZISISTEMA DEI SERVIZI

9.9.9.9. Valorizzare e potenziare spazi e servizi pubbliciValorizzare e potenziare spazi e servizi pubbliciValorizzare e potenziare spazi e servizi pubbliciValorizzare e potenziare spazi e servizi pubblici

a. Promuovere spazi urbani di socializzazione (piazze, aree pedonali…)

b. Riqualificare e valorizzare i servizi pubblici migliorando l’accessibilità

c. Realizzare nuove attrezzature pubbliche e favorire i servizi di interesse pubblico SISTEMA INFRASTRUTTURALESISTEMA INFRASTRUTTURALESISTEMA INFRASTRUTTURALESISTEMA INFRASTRUTTURALE

10.10.10.10. Riqualificare e integrare il sistema infrastrutturaleRiqualificare e integrare il sistema infrastrutturaleRiqualificare e integrare il sistema infrastrutturaleRiqualificare e integrare il sistema infrastrutturale

a. Integrare/riqualificare nodi e tracciati viari critici

b. Ridefinire gli accessi e potenziare la dotazione di spazi per la sosta

c. Caratterizzare i tratti di strada di borghi-quartieri come strade urbane

11.11.11.11. Mitigare gli impatti e ridurre l’effetto barriera dell’infrastruttura (viaria o ferroviaria)Mitigare gli impatti e ridurre l’effetto barriera dell’infrastruttura (viaria o ferroviaria)Mitigare gli impatti e ridurre l’effetto barriera dell’infrastruttura (viaria o ferroviaria)Mitigare gli impatti e ridurre l’effetto barriera dell’infrastruttura (viaria o ferroviaria)

12.12.12.12. Integrare la rete ciclopedonaleIntegrare la rete ciclopedonaleIntegrare la rete ciclopedonaleIntegrare la rete ciclopedonale

13.13.13.13. Promuovere l’intermodalPromuovere l’intermodalPromuovere l’intermodalPromuovere l’intermodalitàitàitàità