volontaria per sempre - anvolt · volontaria per sempre ad anvolt ancona segue da pag. 1 marcello...

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Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201 Febbraio-Marzo 2018 1 Nadia Toffa, condut- trice televisiva: «Col racconto della mia vicenda a “Le Iene” ho voluto essere vici- no a tutte le persone impegnate nella mia stessa battaglia contro il tumore. Perché noi non siamo malati, siamo guerrieri. Chi combatte contro il cancro è un figo paz- zesco. Ho affrontato questa esperienza con ottimismo, sono orgogliosa di aver provato quello che hanno provato tante persone che ho intervistato, a Taranto o nella Terra dei Fuochi. Se possibile sono ancora più vicina di prima a loro. Voglio dire un’ultima cosa: ho fatto tan- ti servizi di persone che dicono di gua- rire il cancro con pomate e acqua fres- ca. Le uniche cure, grazie a Dio, sono invece la chemio e la radio. Perché ci sono tanti aspetti che contano, nella lot- ta contro la malattia: lo stile di vita e l’umore, per esempio. Ma non si parte senza chemio e radioterapia». segue a pag. 2 Testimonianza Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 2 – LO/MI - ANNO 33 N° 2/3 Febbraio-Marzo2018 Anche quest’anno a marzo c’è la tradizionale Tre Giorni di visite di prevenzione dei tumori femminili in orario non stop. A Genova uno spettacolo teatrale è andato in scena a favore della nostra delegazione A pag. 7 L’Italia è al centro della lotta al tumore al seno e protagonista del panorama internazionale anticancro. Questo è emerso dall’ultimo congresso dell’American Society of Clinical Oncology A pag. 5 Q uesto mese il viaggio alla scoper- ta dei volontari delle delegazioni ANVOLT ci porta nelle Marche, presso l’ufficio di Ancona. Incontriamo una volontaria di lungo corso dell’asso- ciazione, che dopo un’esperienza fuori dall’Italia ha trovato nel terzo settore una nuova vita. CON ANVOLT DAL 2001 Forse perché ha vissuto 11 anni in Germania, Elisabetta Canonico è amante della precisione, dei ritmi consolidati e della puntualità. Per questo è la persona giusta per effettuare i trasporti dei Volontaria per sempre ad ANVOLT Ancona C ari amici, il mio esordio nel ruolo di pre- sidente coincide con una delle iniziative più care al mondo ANVOLT. Come ogni marzo, va in scena la “tre giorni” di visite di prevenzione non stop in tutte le dele- gazioni dell’associazione, quest’anno l’8, 9 e 10 del mese. È un appunta- mento che amo, come donna e volon- taria, e che mi rende orgogliosa di far parte della famiglia ANVOLT. Ogni stagione una marea al femminile, composta da centinaia di donne, si reca nelle delegazioni per controllarsi e dimostra così di aver recepito il nostro messaggio a favore della pre- venzione oncologica attraverso com- portamenti corretti. È il mantra che ripetiamo da anni, fin dalla nostra fondazione e che abbiamo posto come fondamenta dell’associazione. Perché il controllo tempestivo della propria salute non è mai sbagliato. Tengo poi a dire che ripeteremo la novità che ha esordito lo scorso anno. Nella delegazione di Milano, abbia- mo pensato anche agli uomini e orga- nizzato un’iniziativa simile in occa- sione della Festa del Papà, il 19 mar- zo. In quella data, una maratona di controlli offrirà la possibilità agli utenti di effettuare una visita di pre- venzione dei tumori maschili. Perché la prevenzione tocca ogni adulto, non ha distinzione di sesso ma riguarda la mentalità delle persone. Ed è su quel- la che bisogna intervenire». il Presidente Elisabetta Canonico Febb-Marzo. 2018 imp tris..qxp_Febbraio 2018 12/03/18 11:39 Pagina 1

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Page 1: Volontaria per sempre - ANVOLT · Volontaria per sempre ad ANVOLT Ancona segue da pag. 1 Marcello Santalucia è il delegato ANVOLT ad Ancona: «L’attività di assi-stenza e, soprattutto,

Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201 Febbraio-Marzo 2018 1

Nadia Toffa, condut-trice televisiva: «Colracconto della miavicenda a “Le Iene”ho voluto essere vici-no a tutte le personeimpegnate nella miastessa battaglia controil tumore. Perché noi

non siamo malati, siamo guerrieri. Chicombatte contro il cancro è un figo paz-zesco. Ho affrontato questa esperienzacon ottimismo, sono orgogliosa di aver

provato quello che hanno provato tantepersone che ho intervistato, a Taranto onella Terra dei Fuochi. Se possibilesono ancora più vicina di prima a loro.Voglio dire un’ultima cosa: ho fatto tan-ti servizi di persone che dicono di gua-rire il cancro con pomate e acqua fres-ca. Le uniche cure, grazie a Dio, sonoinvece la chemio e la radio. Perché cisono tanti aspetti che contano, nella lot-ta contro la malattia: lo stile di vita el’umore, per esempio. Ma non si partesenza chemio e radioterapia».

segue a pag. 2Testimonianza

Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 2 – LO/MI - ANNO 33 N° 2/3 Febbraio-Marzo 2018

Anche quest’anno a marzo c’è latradizionale Tre Giorni di visite diprevenzione dei tumori femminili inorario non stop. A Genova unospettacolo teatrale è andato in scena afavore della nostra delegazione A pag. 7

L’Italia è al centro della lotta altumore al seno e protagonista delpanorama internazionale anticancro.Questo è emerso dall’ultimocongresso dell’American Society ofClinical Oncology A pag. 5

Questo mese il viaggio alla scoper-ta dei volontari delle delegazioniANVOLT ci porta nelle Marche,

presso l’ufficio di Ancona. Incontriamouna volontaria di lungo corso dell’asso-ciazione, che dopo un’esperienza fuoridall’Italia ha trovato nel terzo settore una

nuova vita.CON ANVOLT DAL 2001

Forse perché ha vissuto 11 anni inGermania, Elisabetta Canonico è amantedella precisione, dei ritmi consolidati edella puntualità. Per questo è la personagiusta per effettuare i trasporti dei

Volontaria per sempre ad ANVOLT AnconaCari amici,

il mioe s o r d i o

nel ruolo di pre-sidente coincidecon una delleiniziative piùcare al mondoANVOLT. Comeogni marzo, va

in scena la “tre giorni” di visite diprevenzione non stop in tutte le dele-gazioni dell’associazione, quest’annol’8, 9 e 10 del mese. È un appunta-mento che amo, come donna e volon-taria, e che mi rende orgogliosa di farparte della famiglia ANVOLT. Ognistagione una marea al femminile,composta da centinaia di donne, sireca nelle delegazioni per controllarsie dimostra così di aver recepito ilnostro messaggio a favore della pre-venzione oncologica attraverso com-portamenti corretti. È il mantra cheripetiamo da anni, fin dalla nostrafondazione e che abbiamo postocome fondamenta dell’associazione.Perché il controllo tempestivo dellapropria salute non è mai sbagliato.Tengo poi a dire che ripeteremo lanovità che ha esordito lo scorso anno.Nella delegazione di Milano, abbia-mo pensato anche agli uomini e orga-nizzato un’iniziativa simile in occa-sione della Festa del Papà, il 19 mar-zo. In quella data, una maratona dicontrolli offrirà la possibilità agliutenti di effettuare una visita di pre-venzione dei tumori maschili. Perchéla prevenzione tocca ogni adulto, nonha distinzione di sesso ma riguarda lamentalità delle persone. Ed è su quel-la che bisogna intervenire».

il Presidente

Elisabetta Canonico

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Page 2: Volontaria per sempre - ANVOLT · Volontaria per sempre ad ANVOLT Ancona segue da pag. 1 Marcello Santalucia è il delegato ANVOLT ad Ancona: «L’attività di assi-stenza e, soprattutto,

Febbraio-Marzo 2018 32 Febbraio-Marzo 2018 Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201

Anvolt ha nella sua mis-sion la prevenzione, inogni suo aspetto. Pre-

venzione vuol dire combatterei comportamenti a rischio dellepersone, dalle abitudini ali-mentari sbagliate al fumo ditabacco. Ma significa anche,per esempio, protezione neiluoghi di lavoro. Per celebrar-

ne il significato abbiamo isti-tuito da tempo, nel mese dimarzo, il nostro mese dellaprevenzione, durante il qualediamo vita a iniziative per ilcontrollo della propria salute.Come la “tre giorni” di visite inoccasione della festa delle don-ne, oppure l’iniziativa simileistituita per la festa del papà.Momenti in cui l’associazionemette in allarme tutti i volonta-ri già impegnati, nel corso delmese, in vari punti di informa-zione nelle piazze italiane adivulgare e distribuire mate-riale informativo sulle attivitàdi ANVOLT: le visite ginecolo-giche e senologiche, i pap test,

la consulenza. I numeri in que-sti anni sono davvero ammire-voli, oltre che per la presenzadi utenti - oltre 2000 visite nelsolo mese di marzo scorso -anche per la partecipazioneemotiva alla prevenzione chetestimonia l’incisività dell’in-tervento sostenuto daANVOLT. Per quanto riguardamolte signore, fare le visite èdiventata ormai una data fissa,una routine durante la quale siha la possibilità di controllarsie confrontarsi sulle tematichelegate alla salute. Molte sono lepersone che sono diventatedelle vere e proprie amichedell’associazione e che difficil-

mente diserterebbero i giorniloro dedicati. Questo successoci riempie il cuore di speranzanella difficile lotta contro ilcancro che perseguiamo. Nelnostro piccolo, ogni anno, ciesaltiamo quando riusciamoad aumentare il numero diutenti che ci frequentano e che,in questo modo, ci danno sicu-ramente una mano nellanostra battaglia. Che è, e conti-nuerà a essere, quella a favoredella prevenzione, che nonsolo non fa male, ma può aiu-tare a salvare molte vite. Unmotto che ogni persona, uomoo donna che sia, dovrebbericordare. F/T

editoriale

RACCONTIAMO I NOSTRI VOLONTARI RACCONTIAMO I NOSTRI VOLONTARI

Antonietta Bizzarro è una volontaria diANVOLT Ancona dal 2007.

Di cosa si occupa in ANVOLT?«Contatto le persone per informarle

dei nostri servizi, e per parlare dell’attivitàdell’associazione sul territorio. Ricevo incambio le loro richieste di assistenza eaccompagnamento in ospedale ed even-tualmente un’offerta per sostenerci».

Come descriverebbe questa attività divolontariato?

«È un compito semplice solo in appa-renza, in realtà presenta parecchi latidifficili. Primo dei quali confrontarsi conpersone colpite dalla malattia, diretta-

mente o come parenti o amici,che inevitabilmente ci capitacontattare. Non è stato facile abi-tuarsi a questo aspetto».

Come si contrasta questa diffi-coltà?

«Attraverso l’entusiasmo perquello che si fa e grazie alla con-sapevolezza di fare del bene allepersone che, a volte, dallenostre telefonate si sentono coc-colate. L’attività di volontariato èin grado di regalare molte soddi-sfazioni, soprattutto morali».

Qual è segreto per essere unbuon volontario, secondo lei?

«In questo particolare conte-sto, credere fortemente nella missionedell’ANVOLT. Che è quella della preven-zione e dell’assistenza, diretta o attraver-so i trasporti. Rendere migliore la qualitàdi vita dei pazienti oncologici è davveropossibile».

Che clima si respira dentro ANVOLTAncona e com’è il suo rapporto conElisabetta?

«Qui c’è un clima ottimo, creato dapersone affiatate. Come siamo io ed Eli-sabetta che, quando ci capita di collabo-rare per l’organizzazione di un trasporto,lo facciamo con grande serenità e vogliadi far bene».

pazienti per conto di ANVOLT Ancona.Perché, perfetta come un orologio sviz-zero, lei si presenta sempre puntualissi-ma a casa delle persone a bordo dellavettura dell’associazione, per trasportar-le verso le cure. Anche all’alba, non c’èproblema. L’importante è organizzarsied essere precisi. Offrire un serviziosoddisfacente e mantenere semprequello che si promette. Ma andiamo conordine. Elisabetta dal 2001 collaboracon ANVOLT Ancona, dopo essereappunto tornata in Italia passata la – lun-ga – parentesi teutonica. «Una sceltadifficile» ci racconta oggi «ma se pensoche mi ha permesso di incontrare questasplendida realtà di volontariato, la rifa-rei». All’inizio Elisabetta dà una manoal delegato, Marcello Santalucia, con lemansioni dell’ufficio. Che riguardanoperò soprattutto l’attività di trasportodei pazienti in ospedale per effettuarele cure. Ed ecco che arriva l’occasioneche le cambia la prospettiva, coinvol-gendola in questa attività. Ce la rac-conta in prima persona.

IL PRIMO ACCOMPAGNAMENTO«Quando mi si è prospettata, per la pri-ma volta, la possibilità di fare un tra-sporto» dice «ero un po’ titubante.Conoscevo la persona che se ne occu-pava in quel momento e vedevo con imiei occhi le difficoltà e la pesantezzadi un’attività del genere. Poi ho capitoquanto fosse importante quel ruolo perchi soffriva di una patologia oncologi-

ca». Elisabetta comincia col primoammalato e non si ferma più, la suaesistenza si svolge in gran parte dentrola macchina con le insegne ANVOLTche arriva, con lei e un assistito a bor-do, all’ospedale Torrette praticamenteogni mattina.

«Sono entrata subito in un vorticevirtuoso, che mi ha permesso diaccompagnare in ospedale gratuita-mente un sacco di gente in difficoltà»rivela oggi. «Questo grazie al fatto cheho assaporato la soddisfazione di poterdare un contributo reale a chi si rivol-geva a noi. Non solo a parole, maattraverso qualcosa di pratico». Eppurele parole sono importanti ed Elisabettaci spiega perché. «Fin da subito misono resa conto di come quasi tuttiquelli che trasportavo apprezzassero sìil passaggio in macchina, ma soprattut-to la mia compagnia e le frasi che usci-vano dalla mia bocca. Quel momentocondiviso rappresentava per loro lapossibilità di sfogarsi, di parlare dellaloro situazione magari anche scher-zandoci su. E io col mio carattere ho finda subito rappresentato la spalla giustain questo tipo di situazione, perché socreare molta empatia anche con perso-ne che conosco da poco».

Il TEATRO DELLA VITAElisabetta ci racconta un po’ della

sua vita passata, che ci fa capire per-ché sia arrivata ben preparata all’ap-puntamento con ANVOLT Ancona. Si è

Fare prevenzione: un motto da ricordare

«Rendere migliore la vita dei pazienti oncologici è possibile»

Volontaria per sempre ad ANVOLT Anconasegue da pag. 1

Marcello Santalucia è il delegatoANVOLT ad Ancona: «L’attività di assi-stenza e, soprattutto, trasporto deipazienti oncologici in ospedale verso lecure prosegue incessante presso lanostra delegazione. Che si prepara a farpartire anche i gruppi di auto mutuo aiu-to. Si tratta di un servizio a disposizionedei malati e dei rispettivi parenti e amici,all’interno del quale chi è stato colpito, adiverso titolo, dalla malattia oncologicapotrà condividere il proprio vissuto, leproprie paure e speranze. Trovando,insieme ai nostri psicologi, educatori evolontari, nuove risorse in questo parti-colare momento di vita confrontandosianche con chi sta fronteggiando, o haaffrontato, la stessa sfida».

PREVENZIONEPREVENZIONE

>600visite urologiche

> 7.000visite controllo nei

>8.000eco transvaginali

PREVENZIONEPREVENZIONE

occupata infatti anche di counseling,un’esperienza che le ha permesso diimparare ad ascoltare le persone nelmodo giusto.

«E qui il cosiddetto “ascolto attivo”,vale a dire la presa in carico delle paro-le degli ammalati senza farsi travolgeredal loro peso» ci dice con una punta diorgoglio «è fondamentale». Elisabettaci racconta infine della sua esperienzacome operatrice culturale nel teatro perl’infanzia. E in generale di una verapassione per il teatro che ha trasmessoanche ai suoi due figli, gemelli chel’hanno spesso accompagnata aglispettacoli per condividere gioie edemozioni che la rappresentazionesapeva, di volta in volta, trasmettereloro. Se il palcoscenico sa trasmetterleforti le emozioni della messa in scena,non meno forti, anche se diverse, leemozioni che le sono arrivate dall’e-sperienza con ANVOLT. E che conti-nuano tutt’ora.

«Incontrare ogni volta un pazientenuovo«mi regala davvero delle sensa-zioni uniche e sempre improntate allasoddisfazione regalata dalla ricono-scenza. che leggo nei loro volti. Emo-zioni che voglio continuare a provareper lungo tempo, se possibile per tuttala vita. Perché, anche se spero di rein-serirmi a livello professionale anche nelmondo del teatro, credo che la miaavventura da volontaria sia veramenteinfinita». Sono parole che colpiscono. Ese Elisabetta è tornata dalla Germaniagiusto in tempo per l’incontro con l’as-sociazione, il destino sembra volerladavvero volontaria per sempre.

Antonietta insieme a Elisabetta

ANNO 2017

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Le eCCeLLeNze deLLA MedICINA

Un mix vincente che regala nuo-ve speranze nella lotta al tumo-re al seno, in particolare quello

metastatico, che colpisce ogni anno inItalia circa 3.000 donne. Un numeroimpressionante. Una diagnosi, quelladi tumore al seno meta-statico, che fino a pocotempo fa era davveroinfausta. Ora qualchesperanza in più c’è. Neha parlato “La Repub-blica” nel suo report sulrecente Congressodell’American Societyof Clinical Oncology(ASCO) andato in sce-na a Chicago, a fine2017. La questioneriguarda quelle pazientiche non escono dal tun-nel del tumore al seno, ben 7 al giornoin Italia, in cui la malattia torna, siespande e conquista spazi in organianche molto lontani. Negli ultimi mesisono però arrivate delle novità ancheper queste persone e altre sono in viadi sviluppo, come dimostrano alcunistudi presentati proprio durante il giàcitato Congresso. Che ha visto da unaparte la conferma dell’efficacia di unaclasse di farmaci, gli inibitori delle chi-nasi ciclina-dipendenti (CDK) 4 e 6,coinvolte nella crescita del tumore; dal-l’altra la novità rappresentata da unanuova categoria di molecole, gli inibito-ri di Parp, che dimostrano una specifi-ca attività nelle donne con mutazioneBrca.

PIÙ FARMACI IN COMBINAZIONELa combinazione di farmaci diversi,

che agiscono su più fronti contempora-neamente, si conferma una scelta effi-cace anche nel caso del tumore alseno metastatico. Questa la speranzache arriva dal report de “La Repubbli-ca”. In particolare, si tratta di risultatimolto importanti per aumentare ilcosiddetto “tempo libero da malattia”,vale a dire quello intercorso prima chela stessa si ripresenti in zone diversedal seno. Trattare le pazienti con tumo-re metastatico ormonosensibile manegativo per il recettore Her2 mettendoinsieme ribociclib, inibitore delleCDK4/6 al letrozolo, un inibitore dell’a-romatasi che rappresenta la terapiastandard per questo tumore, aumentainfatti il tempo libero da malattia dioltre 26 mesi. Rispetto a quante vengo-no trattate solo con l’ormoterapia, le

donne che hanno ricevuto la combina-zione hanno ottenuto un aumento del54,7% del tempo libero da progressio-ne. Alcune delle pazienti sono in tratta-mento ormai da più di tre anni senzariportare effetti collaterali gravi, mentre

il beneficio si conferma sempre consi-stente.

«Risultati importanti, a cui l’Italia hacontribuito in maniera rilevante, che ciconsentono ora di lanciare una nuovasperimentazione in cui verranno inclu-se più di 3 mila pazienti provenienti da90 centri di tutto il mondo», ha spiega-to a “La Repubblica” Michele De Lau-rentiis, direttore dell’Oncologia MedicaSenologica dell’Istituto Nazionale deiTumori “G. Pascale” di Napoli checoordinerà lo studio che vedrà il nostropaese al centro di un progetto interna-zionale. Un vero fiore all’occhiello perla – a volte – bistrattata sanità nostra-na. Che però continua a essere ricca di

cervelli importanti. «Vogliamo confer-mare l’efficacia di questa combinazio-ne ed esplorare meglio alcuni aspettilegati alla sua tollerabilità per esseresicuri di dare a ogni paziente il farmacopiù indicato» ha sottolineato De Lau-rentiis.

NEL MIRINO C’È LA MUTAZIONE Il report parla anche di una nuova

classe di farmaci che sta dando giàrisultati positivi. Per le donne conmutazione BRCA arrivano infatti risul-tati che riguardano il primo di questanuova generazione di medicinali. Sitratta dei cosiddetti parp-inibitori, mole-cole in grado di colpire selettivamentele cellule tumorali interferendo con imeccanismi di riparazione dei danni alDna usati nel trattamento del tumoreovarico. Lo studio ha coinvolto donneportatrici di mutazione in uno dei geniBRCA e con tumore metastatico Her2negativo, trattate precedentemente, eha messo a confronto l’efficacia di ola-parib con la chemioterapia standard. Irisultati sono estremamente incorag-gianti e mostrano una riduzione del42% del rischio di progressione nelgruppo trattato con il parp-inibitoresenza far rilevare effetti collateraliimportanti. «I risultati di questo studio»commenta De Laurentiis «sono moltopromettenti perché è la prima volta cheuna terapia target mostra un vantaggiorispetto a quella standard in queodipazienti». La lotta al tumore al senoprosegue senza sosta.

Stefania e Stefano, oltre al nome, hannoalmeno cinque cose in comune. Vivonoad Ancona, tutti e due sono stati colpiti

dal tumore, sono disoccupati, non sono spo-sati e sono soli. Per fortuna, la simpaticasignora cinquantenne ha sempre la mamma eil papà, rispettivamente di 83 e 90 anni, aiquali dedica non poco tempo. Ma di recente,di cancro, si è spenta sua sorella e Stefaniaancora non è uscita dal tunnel della tristezza,perché lei era l’unica persona veramente vici-na al suo cuore. A proposito invece del gigan-te cinquattottenne con il sorriso che non sva-nisce mai dalle labbra, lui è arrivato ad Anco-na tempo fa dalla Toscana. Si è sposato qui,poi ha divorziato, ma non ha avuto figli, e peradesso non ha ancora trovato un’altra animagemella. E qui arriviamo alla sesta cosa cheunisce i nostri due amici. Entrambi sono feli-cissimi di far parte della grande famigliaANVOLT di Ancona. Prima come assistiti e,da qualche tempo, una volta guariti, anchecome volontari.

Quest’ultima affermazione Stefania e Ste-fano ce la intonano quasi in coro alla fine delnostro incontro nella sede della delegazionemarchigiana. Prima, per più di mezz’ora,abbiamo ascoltato il racconto delle loro storie,che è stato semplicemente commovente.Tra l’altro si potrebbe dire che non sianodue storie molto diverse, piuttosto una è lafotocopia triste dell’altra. Perché, quandonel 2012 a Stefania è stato diagnosticato uncarcinoma ovarico, lei ha dovuto curarsi eha perso subito il suo lavoro di assistentefarmacista. A Stefano è accaduta la stessadisgrazia, due anni prima ha scoperto diavere un linfoma tipo B non Hodgkin che loha costretto a dire addio al piccolo chioscodi gelati con cui si guadagnava da vivere.Naturalmente sono stati ospedalizzati, sot-toposti alle cure necessarie, i loro medici

sono stati grandi professionisti, gentili e com-petenti, e grazie a loro, e al Buon Dio, l’attac-co distruttivo della brutta malattia è stato fer-mato in tempo. Quando viene il momento perognuno, Stefania e Stefano lasciano l’ospe-dale felici e pieni d’entusiasmo per la nuovavita, pensando che i momenti di disperazione,di tristezza e di depressione siano rimasti nelpassato recente. Purtroppo non è andataesattamente così. Perché hanno scoperto,appena fuori dell’ospedale, che a parte i geni-tori e la sorella ancora viva di Stefania nessu-no li aspettava a braccia aperte. I primi brutticolpi sono venuti dal lavoro. I datori di Stefa-nia cominciano a rispondere vagamente allesue richieste di essere reintegrata e a consi-gliarle di stare a casa per un po’ e riposarsi.Stefano invece non ha le forze per riprenderel’attività in proprio. Con il tempo i risparmi ini-ziano a evaporare, quasi finiscono, e questoincute timore. La paura grande arriva quandosi rendono conto che davanti a loro non siaprono più non solo le porte dalla farmacia edel chiosco, ma neanche quelle nuove allequali bussano di continuo, giorno dopo gior-no. Semplicemente nessuno vuole assumeregente con problemi di salute, che domani puòandarsene a casa o in ospedale per qualche

recidiva o complicazione. Persino la parroc-chia e i servizi sociali ai quali si rivolgono, puraiutandoli non riescono a dar loro il sostegnosufficiente a renderli autonomi. A questo pun-to, soprattutto Stefano pensa che la disgrazialo perseguiti. “Il problema – ci dice sconsolato– è che per l’aiuto dello Stato non ero abba-stanza povero e venivano prima di me immi-grati in situazioni peggiori della mia”. Ognunodei nostri due amici, nel suo piccolo, cominciaa sentirsi respinto, inutile, uno scarto dellasocietà.

È andata così fino a quando entrambihanno trovato la strada della delegazioneANVOLT di Ancona. Che ha subito apertole sue porte nella figura del responsabileMarcello Santalucia, delle due dottoressepsicologhe, di tutta la squadra. A questopunto il racconto di Stefano e Stefania pro-segue con complimenti, ringraziamenti,superlativi per l’attività della delegazione e,soprattutto, per l’abbraccio di famiglia nelquale si sono subito sentiti stretti. Poi siconclude – e vale la pena di ricordarlo - conil loro unico suggerimento ad ANVOLT permigliorare la sua attività. Quello di allargaree rafforzare il supporto psicologico agliassistiti perché, ci dicono, “è importantissi-

mo per la guarigione totale di tutti gli exammalati di tumore”.Prima di salutarci,scopriamo l’ennesima cosa che unisce inostri due amici: è la voglia di vivere, didivertirsi. “E perché non lo fate insieme,uniti, per dire?” chiediamo loro, nonpotendo far a meno di notare che sem-brano una coppia perfetta. Loro si guar-dono negli occhi, poi sorridono e Mar-cello, il delegato, comincia a parlare frasé, anche se tutti lo sentono: “Potremmofare una bella festa di matrimonio anchequi, in Associazione...”. R/M

Una nuova vita grazie ad ANVOLT Anconadi Marco Infelise

STORIe dA uN MONdO SeNzA PAuRA

L’Italia al centro della lotta al tumore al seno

Fondazione Pascale di Napoli

L’Istituto Nazionale Tumori “Fonda-zione Pascale” è un Istituto di Rico-vero e Cura a Carattere Scientifico(IRCCS) a rilevanza nazionale nontrasformato in fondazione, dotato dipersonalità giuridica di diritto pub-blico e autonomia amministrativa,tecnica, patrimoniale e contabile.Il Pascale è il maggiore IRCCS Onco-logico del Mezzogiorno ed è Centrodi Riferimento per la rete oncologicanazionale e regionale.

Stefano e Stefania

La dr.ssa Giovanna Manfredi si occupa del serviziodi psiconcologia presso la delegazione ANVOLT diAncona

Perché è importante aiutare psicologicamente chi ècolpito dalla malattia?«Perché il cancro è sempre un’esperienza umanasconvolgente e chi ne è colpito deve essere aiutato nelmiglior modo possibile, quindi anche a livello psicologi-co».Qual è lo scopo principale del sostegno psicolo-gico?«Tenere viva la speranza è uno degli aspetti fondamen-tali che ho imparato a curare nel corso della mia carrie-ra. E questo al di là della previsione medica, qualsiasiessa sia».

In che percentuale i pazienti oncologici oggi in Ita-lia ottengono anche questo genere di sostegno?«Non ho dati precisi, ma so per certo che è una percen-tuale in aumento. Questo perché, una volta colpiti dallamalattia, si fa subito un ricorso forte alla cura medica,ma poi ci si accorge presto di quanto sia importanteanche il sostegno psicologico. Sempre di più».Nel caso di Stefano e Stefania quanto è statoimportante?«Io, in particolare, ho seguito lei e posso dire di averavuto risultati soddisfacenti. L’ho aiutata a rielaboraresia le paure per la sua vicenda personale sia quellederivanti dalla scomparsa della sorella per un tumore. Ecredo che oggi sia una persona più forte, molto più ingrado, rispetto a qualche tempo fa, di affrontare le diffi-coltà che il destino le pone davanti».

4 Febbraio-Marzo 2018 Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201

«Teniamo viva la speranza dei pazienti»

Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201

Il prof. Michele De Laurentiis

Il prof. De Laurentiis durante una premiazione

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Una ricerca inter-nazionale, che

ha visto parteciparetra l’altro anche l’I-stituto NazionaleRegina Elena diRoma, è riuscita amappare il genomadel tumore del timo.Quest’ultimo è un tumore raro e peculiare, caratterizzatodalla comparsa in associazione ad altre malattie autoimmu-ni, tra cui, ad esempio, l’ipogammaglobulinemia. «Lo studioappena pubblicato costituisce un punto di partenza per unamigliore conoscenza delle uniche caratteristiche biologichedi tale neoplasia e per la scoperta di nuovi farmaci che con-sentano anche nella patologia timica epiteliale una medicinadi precisione» ha affermato Gennaro Ciliberto, direttorescientifico IRE.

Fonte: Healtdesk

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di Edoardo TesolinVITA dI ASSOCIAzIONeanvolt anvolt anvolt

Nonostante l’evidente mole di dati che conferma i dan-ni che il tabagismo causa nel corpo dei fumatori, que-

sti non fanno paura, ma perché? Sembra che i fumatoritendano a posticipare l’insorgere delle malattie, in partico-lar modo quelle gravi, causate dal fumo, nel loro pensiero.Questo è quanto emerge da una ricerca condotta dall’Uni-versità di Milano-Bicocca e dall’Università del Surrey.«Nonostante diverse ricerche abbiano mostrato che ifumatori abbiano percezioni distorte in relazione alladimensione temporale, questo è il primo studio chemostra il fenomeno specifico della sovrastima da parte deifumatori di quanto tempo sia necessario per svilupparemalattie legate alfumo», ha commentatoPatrice Rusconi, ricerca-tore presso la School ofPsychology dell’Uni-versità del Surrey.

Fonte: Journal of Cognitive Psychology

La CAR-T terapy è una terapiacellulare, destinata a pazienti

con tumori giunti a stadi moltoavanzati. La cura è ancora in fase disperimentazione e i casi in cui è sta-ta somministrata sono decisamentepochi: quest’anno a un bambinoaffetto da leucemia linfoblasticaacuta a Roma, e nel 2016 a un casoanalogo all’ospedale di Monza. La terapia consiste nel prelie-vo dei linfociti T, studiare la loro modificazione genetica per

renderli in grado di riconoscere euccidere in modo mirato le cellule deltumore, e operare la loro successivainfusione nel malato. Eppure la cura,per quanto possa sembrare una cartavincente, porta con sé anche alcunirischi cui si va incontro con questeterapie sperimentali. I danni che que-sta cura può causare, se non seguiti

da una equipe esperta, c’è il rischio che possano rivelarsiaddirittura fatali. Fonte: Corriere della Sera

Un nuovo studio statunitense ha verificato la correlazionetra l’esposizione a radiazioni emesse dai cellulari e la

comparsa o meno dei tumori. Nei topi esa-minati si è riscontrata la comparsa di un par-ticolare tumore, schwannoma, simile ad unoche può essere riscontrato anche negli esseriumani, ovvero il neurinoma acustico uma-no. Eppure è doveroso far chiarezza, innan-zitutto i due tumori sono sì, simili, ma colpi-scono due aree completamente diverse, nelprimo caso il cuore nel secondo il cervello.

Inoltre i topi sono stati sottoposti ad altissimi livelli di radia-zioni, di molto superiori ai limiti di legge che regolano le

radiazioni che un cellulare può emettere.Pertanto, non è stata ancora trovata unarelazione diretta tra le radiazioni emesse dacellulari e il cancro, sempre che questa esi-sta, e persino uno degli scienziati che hapartecipato allo studio ha sostenuto chenon cambierà il suo modo di usare losmartphone o che ne farà a meno.

Fonte: The Verge

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La fatigue è ancora una grossa problematica percoloro che sono sopravvissuti al cancro, per la

quale non si conoscono ancora dei rimedi signi-ficativi. Eppure, una recente sperimentazionecondotta sugli effetti dei placebo ha destato unaparticolare attenzione. La ricerca ha osservatoun campione di 74 persone, divisi tra chi assu-meva un nuovo farmaco e chi invece ha assunto

un placebo. Quest’ultimo gruppo ha destato l’atten-zione dei ricercatori. Infatti, nonostante i pazienti

fossero consci di star prendendo nient’altro cheuna caramella, in molti hanno notato dei migliora-menti nei sintomi e nell’impatto sulla fatigue nellaloro vita.

Fonte: Scientific Reports

Cellulari e cancro? Ancora dubbi e incertezze

Perché il fumo non fa paura?

Si può combattere la fatigue con un placebo?

Tumore del Timo, mappato il genoma

Una nuova speranza contro i tumori del sangue?

GENOVADomenica 4 febbraio, al Teatro Opera Monsignor Macciò di Masone

(GE) è andato in scena “La magia di un sogno”, spettacolo teatraleper tutta la famiglia nel quale sogni d’amore e incubi si scontrano nellaclassica lotta tra bene e male, una storia liberamente ispirata a “La bellaaddormentata nel bosco”, la fiaba di Charles Perrault. La messa in scenaè dei Volontari di “Sulle ali della fantasia”, una compagnia teatrale divenu-ta negli anni Associazione no-profit per garantire a tutti il suo buon opera-to. In questa occasione, lo spettacolo ha raccolto fondi a favore dellanostra delegazione di Genova, per far conoscere a un pubblico ancora piùampio le sue varie attività e iniziative.

PIEMONTE E LIGURIA

Anche quest’anno, in occasionedella Festa della Donna, va in

scena, in ogni delegazioneANVOLT dotata di ambulatorio, latre giorni di visite di prevenzionedei tumori femminili in orario nonstop. Nei giorni 8, 9 e 10 marzo lesignore potranno effettuare unavisita senologica, ginecologica e ilpap-test gratuitamente presso lenostre strutture e ricevere, comeomaggio, un mazzo di mimose. Un

gesto semplice, ma fondamentaleper la prevenzione. È sempre piùimportante farla. I dati più recentimostrano infatti che ogni anno a cir-ca 170 mila donne viene rilevata unadiagnosi tumorale, e il cancro alseno è quello fa registrare l’inciden-za maggiore, rappresentando il 29%dei casi. Anche questa volta, viaspettiamo numerose!Per informazioni, telefonare alladelegazione ANVOLT più vicina

AGRIGENTONuova apertura in casa ANVOLT, questa volta ad Agrigento. È attiva da

poche settimane una sede di rappresentanza nella città siciliana colle-gata a un ufficio operativo a Siculiana, a pochi chilometri dal capoluogo. Ladelegazione per ora svolge attività di raccolta fondi e trasporto presso l’ospedale di Agrigento, che può così contare sull’aiuto dell’associazioneper quei pazienti che hanno bisogno di cure e non sanno comerecarsi in ospedale. Presto è prevista anche l’apertura di un ambulatorio.In bocca al lupo ai nostri volontari!. Per informazioni tel. 0922 815800

Simone Ruzza, delegato di ANVOLT Cuneo, è stato eletto all’unanimità dai rap-presentanti delle associazioni di Piemonte, Val d’Aosta e Liguria, Delegato

Regionale F.A.V.O. Come vicepotrà contare su Alberto Cerruti,neo responsabile delle delegazionedi Torino. Una duplice carica che ciriempie di orgoglio, concretizzatasiin una giornata importante. Durantela quale siamo stati invitati dalCOMU (Collegio Oncologi MediciUniversitari) a un convegno in cuisi è parlato di umanizzazione dellecure oncologiche, con la testimo-nianza del nostro consigliere ed expresidente ing. Luminita Andree-scu.

Febb-Marzo. 2018 imp tris..qxp_Febbraio 2018 12/03/18 11:39 Pagina 6

Page 5: Volontaria per sempre - ANVOLT · Volontaria per sempre ad ANVOLT Ancona segue da pag. 1 Marcello Santalucia è il delegato ANVOLT ad Ancona: «L’attività di assi-stenza e, soprattutto,

8 Febbraio-Marzo 2018 Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201

Una sentenza della Corte d’Appellodi Roma, la n. 3214/2016, ha rico-nosciuto il nesso causale

tra l’attività svolta da un soldato nel corsodi una missione dell’Esercito Italiano inBosnia el’insorgenza di una grave formadi patologia oncologica – la leucemialinfoblastica acuta, chene ha poi causatola morte – dovuta alla prolungata esposi-zione all’uranio impoveritocontenuto nei

proiettili di artiglieria maneggiati. La citata sentenza pone un tas-sello importante nella ormai decennale controversia sulla sussi-stenza o meno del nesso di causalità tra inumerosi decessi digiovani militari per tumore che si sono verificati negli ultimi ventianni e la presenza di polveri di uranio impoverito, materiale ormaidi uso comune nel funzionamento militare per aumentare l’effica-cia penetrante del proiettile. Il Ministero della Difesa è stato infatticondannato poiché è emerso un comportamento colposo consi-stito nel non aver messo a conoscenza i militari della potenzialepericolosità di tali sostanze, cosi come nel non aver fornito ade-guata formazione né alcuna misura di protezione al fine di ridurre

al minimo il rischio di contaminazione dalle radiazioni. E’ statoinoltre accertato che la pericolosità delle sostanze è indipenden-te dal valore della loro concentrazione, con la conseguenza chela malattia può essere determinata anche da assunzioni a livellidi concentrazione estremamente bassi. La sentenza ha dunquechiarito elementi cruciali ed estremamente rilevanti, sulla basedei quali anche molte altre vittime di accadimenti simili potrannoagire per il riconoscimento dei propri diritti. Tale vicenda offre unimportante spunto di riflessione riguardo a come i pericoli per lasalute delle persone possano subdolamente colpire negli ambitipiù disparati anche laddove sembri che la minaccia più gravepossa essere un’altra, come accade ad esempio, per un soldatoimpegnato in azioni di carattere militare - sui quali tuttavia devo-no vigilare strettamente gli organismi preposti. Il Ministero dellaDifesa è stato infatti gravemente negligente nel non aver appron-tato le misure adeguate sulla base delle conoscenze scientifichea disposizione nonché a fronte dell’esperienza maturata in maria,pregiudicando così in modo fatale la salute di molti giovani solda-ti. La decisione della Corte di appello di Roma ha segnato unpunto di svolta nella lunga e dolorosa battaglia di oltre sedici annicondotta dalla famiglia del giovane deceduto.

Uranio impoverito: un grave pericolo per la salute dei militariAvv. Meri D’Aloia

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Più Prevenzione Meno Cancro rivista di prevenzione e informazione fondata nel 1987 Editore, Redazione e Amministrazione: anvolt-Associazione Nazionale Volontari Lotta Contro I Tumori Fax: 02 6880158 - sito web: www. anvolt.org Direttore Responsabile: Flavio Tesolin Redat-tore Capo:Romano Michelini Realizzazione grafica:Leonardo Vasco, Flavio Tesolin Fotografie:Romano Michelini, Flavio Tesolin Siti Liberi Internet Comitato Di Redazione:Elisabeth Bortolotto, Osvaldo Previato, Eleonora Sannazzari. Redattori:Marco Infelise, Edoardo TesolinTiratura: copie 50.000 Pubblicazione mensile Registrazione del Tribunale di Milano n. 642 del 18/09/87 Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 2 – LO/MI I dati necessari per l’invio della rivista sono trattati elettronicamen-te e utilizzati dall’editore Associazione Nazionale Volontari Lotta Contro i Tumori per la spedizione della pubblicazione.Ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 è possibile in qualsiasi momento chiedere l’annullamento dell’invio e gratuitamente consultare modificare e can-cellare i dati, o semplicemente opporsi al loro utilizzo scrivendo a: anvolt - Associazione Nazionale Volontari Lotta Contro i Tumori Via G. Guerzoni, 44 - 20158 Milano - Responsabile dati.

Febb-Marzo. 2018 imp tris..qxp_Febbraio 2018 12/03/18 11:40 Pagina 8