web: ura · anno 18 giugno 2017 p a g i n a 5 l’a v v e n t u r a primo giorno di scuola:...

24
Anno 18 giugno 2017 Raccontare la scuola è come raccontare il mondo: l’impressione è sempre la stessa, quella di rimanere in superficie a guardare la punta di un iceberg, senza la consapevolezza di quello che si agita o si potrebbe esplorare nei fondali. La scuola non è come il mondo. La scuola è il mondo, quello dell’oggi, ma soprattutto quello del domani. Ci racconta che cosa siamo e che cosa saremo o avremo deciso di essere. Sono anni che l’informazione poco si occupa di questa istituzione e che, quando lo fa, si concentra, esclusivamente e per puro dovere di cronaca, a parlare di quello che “ha” non di quello che “è”, ammesso che la scuola “sia” ancora qualcosa. E la gente registra certe notizie senza ascoltarle, senza più dare loro un valore, per cui in merito all’argomento son decenni che circolano sempre le stesse opinioni: insegnanti fannulloni e incapaci o, nel migliore e più compatito dei casi, precari, alunni perditempo o bulli, strutture fatiscenti. “Vecchia” è il solo aggettivo associato alla scuola che però la rappresenti autenticamente, al di là di ogni strumenta- lizzazione e del pessimismo più nero. La scuola è vecchia, ma non nel senso che vi aspettereste. Non per la classe docente che ormai supera in media i sessant’anni o per gli edifici malridotti. Non è questo il motivo che la rende decrepita. Anche se è quello che vogliono farci credere. Se ciò fosse vero, allora per rinverdirla basterebbe un colpo di spugna, basterebbe davvero inven- tarsi, come è stato fatto negli ultimi mesi, registri e libri di testo in formato elettronico o iscrizioni on line. Ma non è così. Si invecchia quando si smette di sperare. E la scuola italiana ha smesso di farlo. Demagogicamente e populisticamente sarebbe semplice riempire questo articolo di tutti quelli che sono i suoi problemi. Si potrebbe cominciare dalla mancanza di carta igienica, di gesso per le lavagne, di inchiostro e carta per stampanti e fotocopie, di combustibile per i riscaldamen- ti, di pc per insegnati e alunni, fatto quest’ultimo che la dice lunga sulla scuola del futuro, quella giovane, quella dove basta un click. Le mancanze economiche e strutturali danneggiano la qualità dell’inse-gnamento e dell’apprendi-mento, ma di per sé non sono responsabili del fatto che oggi la scuola appaia come un’anziana signora. La sua età non è data da un fattore esterno, per cui, sì, ci auguriamo che si possano trovare fondi da destinare a questa istituzione per sanare le sue carenze e che l’avvento di strumenti elettronici possa ottimizzare la formazione dei ragazzi – e per far ciò andrebbe completamente riprogrammata la didattica e riformulati i libri di testo, per- ché la probabilità più alta è che la scuola telematica del futuro sia una brutta figlia di quella attu- ale, nata da una semplice triturazione di programmi e contenuti, il cui fine consiste solo nella lotta alla sopravvivenza per le case editrici, piuttosto che in un investimento di energie per con- cepire nuove possibilità di studio ma non riteniamo che la questione si risolva in questo modo. Il Presidente del C.d.C. Lisa Netti La Speranza… i piccoli la conoscono bene: nei loro giochi non ci sono fratture tra ciò che è e ciò che può essere. Giocano con la speranza. Per loro è realtà. Ma tu, nel tuo cammino lungo la vita, quante volti conoscerai nascosti alla speranza, quante voci dovrai ascoltare sorde alla speranza? Ci vuole coraggio, sai, per sperare. La speranza richiama sacrificio, impegno, rinunce, scelte, responsabilità, ma soprattut- to richiede coraggio. Come vedi, sono due parole spesso abusate, il cui vero signifi- cato non può essere lasciato all’oblio. È il coraggio che garantisce solidità alla spe- ranza; il coraggio di scegliere di donare se stesso all’altro anche se non sai ancora quanto questo potrà essergli utile. Ma il tuo coraggio diventa, per l’altro, speranza. Il coraggio ha il colore del corallo, quel corallo che tenace cresce sulle rocce del mare, in profondità. La luce del sole arriva a sfiorarlo; ma non lo brucia. Lo accarez- za suadente. Proprio come farà con te la speranza: non vedrai la sua luce intensa ma solo lievi riflessi tra le ombre che, purtroppo, nascondono invidie, egoismi, avi- dità. Scegli sempre la bellezza della speranza. Crescendo, imparerai a cercarla e lei si farà trovare da te. Ma ricorda: non si farà scegliere facilmente . Perché ti richie- derà coraggio; è questo la sua eco che risuona profonda nell’intimità delle emozio- ni. Lì dove si lascerà abbracciare. Perché la Speranza coincide anche con i sogni più belli. Il Dirigente scolastico Prof.ssa Maria Melpignano Diritti a Scuola 2 Scuola dell’Infanzia 5 Progetti di Circolo 9 Classi prime 13 Classi seconde 15 Classi terze 17 Classi quarte 18 Classi quinte 20 Sommario: UNA SCUOLA CHE NEGA LA SPERANZA È UNA SCUOLA VECCHIA LA REDAZIONE Il Dirigente scolastico Prof.ssa Maria Melpignano Le Funzioni strumentali Le Collaboratrici del D.S. Le Referenti di Interclasse Le Referenti di Intersezione ABBRACCIARE LA SPERANZA Anno scolastico 2016-2017 L’avventura Non posso perdere l’unica cosa che mi mantiene vivo:la speranza. Una parola che,spesso, si trova con noi al mattino, viene ferita nel corso della giornata e muore all’imbrunire, ma risuscita con l’aurora.” Paulo Coelho 1° CIRCOLO DIDATTICO STATALE “GIUSEPPE SETTANNI” RUTIGLIANO (BA) Corso Cairoli, 10 - tel. 080 4761018 - fax 080 4768168 Email: [email protected] - PEC: [email protected] Web: www.scuolasettanni.gov.it

Upload: tranbao

Post on 22-Feb-2019

215 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Anno 18 giugno 2017

Raccontare la scuola è come raccontare il mondo: l’impressione è sempre la stessa, quella di

rimanere in superficie a guardare la punta di un iceberg, senza la consapevolezza di quello che si

agita o si potrebbe esplorare nei fondali. La scuola non è come il mondo. La scuola è il mondo,

quello dell’oggi, ma soprattutto quello del domani. Ci racconta che cosa siamo e che cosa saremo

o avremo deciso di essere. Sono anni che l’informazione poco si occupa di questa istituzione e

che, quando lo fa, si concentra, esclusivamente e per puro dovere di cronaca, a parlare di quello

che “ha” non di quello che “è”, ammesso che la scuola “sia” ancora qualcosa. E la gente registra

certe notizie senza ascoltarle, senza più dare loro un valore, per cui in merito all’argomento son

decenni che circolano sempre le stesse opinioni: insegnanti fannulloni e incapaci o, nel migliore e

più compatito dei casi, precari, alunni perditempo o bulli, strutture fatiscenti. “Vecchia” è il solo

aggettivo associato alla scuola che però la rappresenti autenticamente, al di là di ogni strumenta-

lizzazione e del pessimismo più nero. La scuola è vecchia, ma non nel senso che vi aspettereste.

Non per la classe docente che ormai supera in media i sessant’anni o per gli edifici malridotti.

Non è questo il motivo che la rende decrepita. Anche se è quello che vogliono farci credere. Se

ciò fosse vero, allora per rinverdirla basterebbe un colpo di spugna, basterebbe davvero inven-

tarsi, come è stato fatto negli ultimi mesi, registri e libri di testo in formato elettronico o iscrizioni

on line. Ma non è così. Si invecchia quando si smette di sperare. E la scuola italiana ha smesso di

farlo. Demagogicamente e populisticamente sarebbe semplice riempire questo articolo di tutti

quelli che sono i suoi problemi. Si potrebbe cominciare dalla mancanza di carta igienica, di gesso

per le lavagne, di inchiostro e carta per stampanti e fotocopie, di combustibile per i riscaldamen-

ti, di pc per insegnati e alunni, fatto quest’ultimo che la dice lunga sulla scuola del futuro, quella

giovane, quella dove basta un click. Le mancanze economiche e strutturali danneggiano la qualità

dell’inse-gnamento e dell’apprendi-mento, ma di per sé non sono responsabili del fatto che oggi

la scuola appaia come un’anziana signora. La sua età non è data da un fattore esterno, per cui,

sì, ci auguriamo che si possano trovare fondi da destinare a questa istituzione per sanare le sue

carenze e che l’avvento di strumenti elettronici possa ottimizzare la formazione dei ragazzi – e

per far ciò andrebbe completamente riprogrammata la didattica e riformulati i libri di testo, per-

ché la probabilità più alta è che la scuola telematica del futuro sia una brutta figlia di quella attu-

ale, nata da una semplice triturazione di programmi e contenuti, il cui fine consiste solo nella

lotta alla sopravvivenza per le case editrici, piuttosto che in un investimento di energie per con-

cepire nuove possibilità di studio – ma non riteniamo che la questione si risolva in questo modo.

Il Presidente del C.d.C. Lisa Netti

La Speranza… i piccoli la conoscono bene: nei loro giochi non ci sono fratture tra

ciò che è e ciò che può essere. Giocano con la speranza. Per loro è realtà. Ma tu, nel

tuo cammino lungo la vita, quante volti conoscerai nascosti alla speranza, quante

voci dovrai ascoltare sorde alla speranza? Ci vuole coraggio, sai, per sperare. La

speranza richiama sacrificio, impegno, rinunce, scelte, responsabilità, ma soprattut-

to richiede coraggio. Come vedi, sono due parole spesso abusate, il cui vero signifi-

cato non può essere lasciato all’oblio. È il coraggio che garantisce solidità alla spe-

ranza; il coraggio di scegliere di donare se stesso all’altro anche se non sai ancora

quanto questo potrà essergli utile. Ma il tuo coraggio diventa, per l’altro, speranza.

Il coraggio ha il colore del corallo, quel corallo che tenace cresce sulle rocce del

mare, in profondità. La luce del sole arriva a sfiorarlo; ma non lo brucia. Lo accarez-

za suadente. Proprio come farà con te la speranza: non vedrai la sua luce intensa

ma solo lievi riflessi tra le ombre che, purtroppo, nascondono invidie, egoismi, avi-

dità. Scegli sempre la bellezza della speranza. Crescendo, imparerai a cercarla e lei

si farà trovare da te. Ma ricorda: non si farà scegliere facilmente . Perché ti richie-

derà coraggio; è questo la sua eco che risuona profonda nell’intimità delle emozio-

ni. Lì dove si lascerà abbracciare.

Perché la Speranza coincide anche con i sogni più belli. Il Dirigente scolastico

Prof.ssa Maria Melpignano

Diritti a Scuola 2

Scuola dell’Infanzia 5

Progetti di Circolo 9

Classi prime 13

Classi seconde 15

Classi terze 17

Classi quarte 18

Classi quinte 20

Sommario: UNA SCUOLA CHE NEGA LA SPERANZA

È UNA SCUOLA VECCHIA

LA REDAZIONE

Il Dirigente scolastico

Prof.ssa Maria Melpignano

Le Funzioni strumentali

Le Collaboratrici del D.S.

Le Referenti di Interclasse

Le Referenti di Intersezione

ABBRACCIARE LA SPERANZA

Anno scolastico 2016-2017

L’avventura

“Non posso perdere l’unica cosa

che mi mantiene vivo:la speranza.

Una parola che,spesso,

si trova con noi al mattino,

viene ferita nel corso della giornata

e muore all’imbrunire,

ma risuscita con l’aurora.”

Paulo Coelho

1° CIRCOLO DIDATTICO STATALE

“GIUSEPPE SETTANNI”

RUTIGLIANO (BA)

Corso Cairoli, 10 - tel. 080 4761018 - fax 080 4768168

Email: [email protected] - PEC: [email protected]

Web: www.scuolasettanni.gov.it

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 2 L ’ A V V E N T U R A

DIRITTI A SCUOLA 2016 - 2017

Quest’anno il progetto ”Diritti a scuola” è stato molto bello perché le maestre sono state con noi davvero brave, attente, di-sponibili e simpatiche. Ci hanno insegna-to tantissime cose nuove ed interessanti ma i momenti più belli sono stati i pro-getti di gruppo e i laboratori. Abbiamo, inoltre, svolto diverse attività utilizzando la LIM: uno strumento molto coinvolgen-te e divertente. Ci siamo affezionati tanto alle maestre e speriamo di rivederle il prossimo anno!

Gli alunni DAS

Il progetto "Diritti a Scuola" ha come obiettivo la

prevenzione e il contrasto della dispersione sco-

lastica al fine di favorire il successo di ogni bam-

bino. Sono state potenziare le competenze nel

ambito linguistico, logico-matematico e nella lin-

gua inglese. L’integrazione interculturale e

l’educazione alla cittadinanza attiva e alla legalità

si sono avvalsi della professionalità di un giurista,

di una mediatrice culturale e di una psicologa.

Questa esperienza è stata una preziosa occasio-

ne di crescita professionale: l’ affiancamento a

PROGETTO “DIRITTI A SCUOLA”

POR Puglia FESR-FSE 20014/2020 – Asse PRIORITARIO X - A.D. REGIONE PUGLIA

N.1943 DEL 30 NOVEMBRE 2016 – AVVISO 11/2016 —

docenti esperti ha consentito di apprendere nuove strategie didattiche. Il positivo clima di

accoglienza si è concretizzato in un efficace peer-learning; gli alunni si sono mostrati da su-

bito partecipi e propositivi. Il nostro auspicio è che un motivato spirito di squadra possa con-

tinuare a tracciare nuovi percorsi didattici e nuove sfide nella prospettiva di una crescita se-

rena per ogni alunno.

Inss. Stefania Errede, Elisabetta Lieggi, Cecilia Pepe e Claudia Sabatelli

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 3 L ’ A V V E N T U R A

ENGLISH TIME

Quest'anno la Scuola Primaria Settanni ha ampliato la propria offerta formativa inse-

rendo, tra gli altri, il progetto regionale "Diritti a scuola B2", rivolto agli alunni delle

classi I, II e V.

Il progetto è finalizzato alla comprensione, comunicazione e consapevolezza di una

lingua straniera. La scuola, così, garantisce a ciascun alunno quel diritto a migliorare

il proprio profitto del percorso scolastico ed avere possibilità di successo e autostima

nella futura vita sociale.

Gli alunni hanno partecipato con entusiasmo e interesse, rivelando così una gran vo-

glia di "sentirsi" parte del mondo anglofono. Durante il corso i bambini hanno lavora-

to serenamente in gruppo, sia in aula sia all'aperto, con giochi motori. Con gli obiet-

tivi che il corso si prefigge ovvero la "listening", "speaking" and "comprehension",

riescono a raggiungere una buona autonomia nella lingua parlata.

Teachers: Rosanna Debenedictis e Anna Paciulli

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 4 A N N O S C O L A S T I C O 2 0 1 6 - 2 0 1 7

Il laboratorio ludico-emozionale “La scatola delle emozioni” si svolge all’interno del Pro-getto “Diritti a scuola” che prevede la figura professionale dello psicologo.

Il percorso didattico, rivolto alle classi quarte, si pone come obiettivo principale quello di condurre i bambini all’esplorazione delle abilità emozionali: identificare e nominare le emo-

zioni, esprimerle e valutarne l’intensità, controllare quelle dannose ed imparare ad affrontar-

le, ridurre lo stress utilizzando anche tecniche di rilassamento muscolare, sentire il proprio

corpo tollerare le frustrazioni, insegnare a pensare positivo.

Per il raggiungimento di tali obiettivi si alternano attività e giochi orientati all’alfabetizzazione

emotiva, prevedendo anche uno sportello di ascolto pomeridiano, pensato come uno spazio

di confronto e di dialogo con genitori ed insegnanti.

Dott.ssa Gaetana Sotero

Psicologa, Psicoterapeuta

“LA SCATOLA DELLE EMOZIONI”

LABORATORIO LUDICO-EMOZIONALE

Il Progetto “Diritti a scuola” ha visto impegnate le figure professionali del mediatore-interculturale e del giurista.

Questi professionisti hanno permesso il servizio di informazione, d'integrazione e di media-zione con iniziative volte a promuovere l'educazione alla cittadinanza attiva/legalità con gli

alunni, i genitori e i docenti.

MEDIATORE INTERCULTURALE E GIURISTA

Doc. Isufi Violeta

Avv. Bufo Niki

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 5 L ’ A V V E N T U R A

PRIMO GIORNO DI SCUOLA: ACCOGLIENZA

Intersezione bambini anni TRE

FESTA D’AUTUNNO

Nel plesso della Scuola dell’Infanzia “Papa Giovanni Paolo II” si è conclusa la prima tappa del percorso educati-

vo e didattico di tutti i bambini di anni tre con un momento di festa. I bambini si sono esibiti con partecipazione

ed entusiasmo con canti e balli.

UNA GIORNATA AL PARCO DI NOICATTARO

Per chiudere in bellezza… All’aria aperta!!!

Referente anni tre: Rosa Gassi

Il giorno 12 Settembre nel plesso “Papa Giovanni Paolo II” della Scuola dell’Infanzia si è svolta la festa

dell’Accoglienza di tutti i bambini di anni tre. Un mago ha accolto con gioia ed allegria genitori e bambini...

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 6 A N N O S C O L A S T I C O 2 0 1 6 - 2 0 1 7

LA FESTA DELL’ALBERO

La festa dell’albero quest’anno prende spunto da una riflessione: l’albero come simbolo di vita, con i suoi innumerevoli significati. Noi docenti con i bambini abbiamo voluto unire questa festa con quella dei nonni, perché loro sono le radici della famiglia, che aiutano i tessuti più giovani a nutrirsi e svilupparsi, in una continuità che concatena le generazioni.

Con la partecipazione dell’ass. alle Politiche e Sviluppo Agricolo Valenzano Giuseppe abbiamo piantano nei nostri giardini delle querce poiché

sulla sua chioma nascono fiori di entrambi e sessi e quindi simbolo della famiglia... Intersezione bambini di anni quattro

La nostra scuola come officina creativa: un anno ricco di emozioni, di stimoli, di iniziative. Innanzitutto, complimenti ai bambini; voi avete ascoltato le fiabe ,le avete rielaborate, sono diventate vostre. Avete fatto appello alla vostra fantasia e alla vostra creatività per raccontare degli avvenimenti che appartengono, ad un tempo, al mondo del "fantastico" e a

quello della "realtà". Abbiamo fatto insieme una piacevole scorribanda in un mondo dove non esistono costrizioni di alcun genere e dove tutto è possibile… Abbiamo imparato che le fiabe si leggono per diletto ma servono anche a farci riflettere sulle conseguenze dei nostri atti, per aiutarci a capire il perché delle cose e delle situazioni; per colorare il mondo di magia ma anche perché la magia ci conduce gradevolmente a ragionare su ciò che è bene e su ciò che è ma-le, sui premi e sui castighi cui ciascuno di noi va incontro in base ai comportamenti che ha adottato. L’esperienza più toccante quella delle fiabe di Natale che abbiamo raccontato con il corpo, con la musica, con i gesti e

soprattutto con il cuore agli anziani della casa di cura “Gino Messeni”. I nonnini erano commossi, abbiamo condiviso la gioia di stare insieme e di gustare dolcetti e panettone. Referente di intersezione: Margherita Creatore

IL GUFO RACCONTA: UNA FIABA PER CRESCERE

Anche quest'anno scolastico la Sezione

Primavera ha garantito la continuità

con la Scuola dell’Infanzia.

Il benessere, l’immaginazione e le pri-

me forme di linguaggio hanno miglio-

rato le capacità psicomotorie, l' atten-

zione e la comunicazione, proponendo

un approccio ludico alla socializzazione,

alla creatività e all'autonomia.

Educatrice Antonella Corte

SEZIONE

PRIMAVERA

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 7 L ’ A V V E N T U R A

IN VIAGGIO CON IL PICCOLO PRINCIPE

Quest’anno i bambini di cinque anni delle scuole dell’infanzia “Papa Gio-

vanni Paolo II” e “Gianni Rodari” hanno “viaggiato”insieme al Piccolo

Principe di Antoine de Saint Exupery; hanno vissuto un’avventura stra-

ordinaria che ha permesso ai piccoli di visitare luoghi, incontrare perso-

naggi e fare esperienze didattiche strettamente legate al loro vissuto.

Un pilota è sceso dal suo bimotore ed ha raccontato ai piccoli la sua

avventura: mostrandoci pianeti… ha promesso di accompagnarci attra-

verso nuovi mondi per incontrare personaggi e seguire orme che il Pic-

colo Principe ha lasciato dietro di sè. Dopo sono stati i nostri bambini a

prendere per mano il Piccolo Principe e a viaggiare con lui sul pianeta

Terra.

Il 15 giugno si è svolta la verifica finale del progetto nell’atrio della scuola Settanni”. I bambini del coro sono stati

diretti dall’insegnante Katia Ardillo. E come diceva il Piccolo Principe: non si conosce bene che col cuore!!!

Referente d’intersezione bambini anni cinque, Ins. Donatella Manzari

Anche quest’anno, come da tradizione nella nostra scuola sempre attenta a

sviluppare nei bambini un senso di rispetto verso l’ambiente, i bambini di

cinque anni dopo aver conosciuto l’albero in ogni sua parte, lo hanno festeg-

giato indossando abiti di carta riciclata trasformandosi in pini, querce, ulivi,

cipressi, faggi. Canti, filastrocche e la realizzazione dell’albero di Munari han-

no animato la festa. Al termine, alla presenza dell’assessore alle politiche e

sviluppo agricolo Valenzano Giuseppe, i bambini hanno piantato degli alberi

gentilmente offerti. Intersezione bambini anni cinque

I bambini di

cinque anni

hanno accolto i piccoli bam-bini di tre con palloncini e

b a n d i e r i n e colorate cre-ando un clima

di gioia, sere-nità e tanta allegria.

Un mago dall’aspetto buffo e spi-ritoso ha poi divertito i bambini il primo giorno di scuola con biz-zarre magie.

Intersezione bambini anni cinque

AMO GLI ALBERI. SONO COME NOI.

RADICI PER TERRA E TESTA VERSO IL CIELO

Aspettando il Natale, il 23 Dicembre i bambini di anni 5 delle Scuole dell’infanzia “G. Rodari” e “Papa Giovanni Paolo II” in continuità con le clas-

si 5e del 1° Circolo Didattico “G. Settanni”, hanno partecipato con emozio-ne e senso profondo di fratellanza, alla Pastorella, antica tradizione rutiglia-nese. In Piazza XX Settembre tutti gli alunni con lanterne e cappellini di babbo

Natale si sono esibiti gioiosamente in canti natalizi, diretti dall’insegnante Ardillo Katia.

Intersezione bambini anni cinque

I bambini di cinque anni delle Scuole dell’Infanzia

“G. Rodari” e “Papa Giovanni Paolo II” del I Circolo

Didattico G. Settanni di Rutigliano hanno accolto in

due momenti i bambini che nel prossimo anno sco-

lastico faranno parte della nostra comunità: a di-

cembre per condividere insieme canti natalizi ed

una dolce sorpresa portata da Babbo Natale e a

gennaio quando sullo sfondo della storia di Cappuc-

cetto rosso le docenti dei cinquenni hanno dramma-

tizzato la storia ed invi-

tato i piccolissimi ad un

divertente attività grafi-

co pittorica. Intersezione bambini anni cinque

OPEN DAY ACCOGLIENZA

LA PASTORELLA

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 8 A N N O S C O L A S T I C O 2 0 1 6 - 2 0 1 7

Intersezione bambini di anni cinque

Il progetto

cont inu i tà

quest’anno

è avvenuto

con le do-

centi di

quinta che

hanno orga-

nizzato dei laboratori di italiano,

scienze, inglese, informatica, musi-

ca ed educazione ambientale per-

mettendo ai bambini di conoscere

ambienti nuovi e divertirsi con atti-

vità entusiasmanti. Con le classi

prime, invece, è stato letto il libro

di Paolo Comentale “Pedro e

l’onda”. Durante la verifica finale

“Progettiamo…una scuola in festa” i

bambini hanno mostrato, alla pre-

senza dello stesso autore, un libro-

fisarmonica realizzato con materia-

le riciclato in cui i bambini di cinque

anni si sono occupati delle immagini

e quelli

di pri-

ma del-

le se-

quenze

scritte.

CARNEVALE

L’intersezione dei bambini di cinque

anni per tre anni ha partecipato alla

sfilata di carnevale organizzata nel-

la città di Rutigliano: quest’anno il

nostro tema sempre legato all’am-

biente è stato trasformarsi in tanti

alberelli diversi.

Con costumi

r e a l i z z a t i

c o m p l e t a -

mente con

carta ricicla-

ta i bambini

hanno sfilato

per le vie cittadine cantando, bal-

lando in un trionfo di colori e co-

riandoli. A scuola, per i festeggia-

menti hanno invece realizzato abiti

sempre riciclati ispirandosi ai piane-

ti del nostro sistema solare.

Le classi dei cinquenni hanno svolto

in questo anno scolastico dei pro-

getti con esperti esterni: progetto

musica”Cantiamo e suoniamo una

fiaba” a cura di Dominga Renna,

progetto matematica “Ma quante

sono le stelle!” con Marisa Giannot-

ta e “Sing with me” progetto ingle-

se di Graziana Colamussi. Tali pro-

getti si sono conclusi nella serata

“Progettiamo...una scuola in festa”

martedì 13 giugno nell’atrio della

Settanni.

CONTINUITÀ PROGETTI

INAUGURAZIONE SCUOLA

DELL’INFANZIA “GIANNI RODARI”

Dopo lavori di ristrutturazione è stata restituita ai bambini la scuola

dell’infanzia “Gianni Rodari”, inaugurata alla presenza del sindaco e della

nostra Preside Maria Melpignano venerdì 7 aprile. I bambini di tre, quat-

tro e cinque anni si sono esibiti in canti e filastrocche dedicate a Gianni

Rodari.

Agli inizi di maggio i bambini di cinque

anni hanno visitato il Planetario di Bari

e assistito allo spettacolo del “Piccolo

Principe”. L’esperienza è stata entu-

siasmante e i bambini si sono “persi”

fra le stelle…

VISITA AL

PLANETARIO

Intersezione bambini di anni cinque

Anno 18 giugno 2017

PROGETTI DI CIRCOLO

P A G I N A 9 L ’ A V V E N T U R A

sono stati coinvolti in un percorso

di “interazione dolce tra uomo e

animali”, aiutandoli a migliorare le

relazioni affettive e comportamen-

tali.

Durante gli incontri gli alunni hanno

avuto la possibilità di interagire, di

volta in volta, con diversi animali: il

cane Giulia, il coniglio Lulù, il pulci-

no Pulce e la tartaruga Ugo, per

scoprire le loro differenti caratteri-

stiche e apprendere le corrette mo-

dalità di approccio con essi.

Il giorno 7 giugno, presso l’Aula

Magna della nostra scuola, si è

svolta la verifica finale, alla presen-

za del Dirigente Scolastico, dei ge-

nitori degli alunni coinvolti, di alcuni

docenti e di alcuni compagni di

classe.

La dott.ssa Lopedote ha spiegato ai

presenti i contenuti del progetto e

gli alunni della scuola dell’infanzia e

della primaria hanno drammatizza-

to brevi scene per illustrare il com-

portamento degli animali, mentre

venivano proiettate foto scattate

durante i vari incontri.

A conclusione della verifica ciascun

alunno ha ricevuto un attestato di

partecipazione e un presente da

parte delle esperte in ricordo della

bella esperienza vissuta.

Le docenti di sostegno

Gli alunni diversamente abili hanno

partecipato, anche quest’anno, al

progetto di Pet-Therapy inserito nel

POF del nostro Circolo per l’anno

scolastico 2016-2017, vivendo mo-

menti di grande gioia ed entusia-

smo.

Guidati dall’esperta veterinaria

dott.ssa Mirella Lopedote, gli alunni

della scuola dell’infanzia e primaria

INDOVINA CHI VIENE A SCUOLA? I NOSTRI AMICI

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 1 0 A N N O S C O L A S T I C O 2 0 1 6 - 2 0 1 7

Anche quest’anno la nostra scuola ha attivato un labo-

ratorio linguistico per permettere a noi alunni stranieri

di apprendere nuove parole della lingua italiana e ser-

vircene per comunicare con i nostri compagni, le nostre

insegnanti e stare bene a scuola. In un ambiente ma-

gico per noi bambini la biblioteca abbiamo letto e rap-

presentato graficamente la commovente fiaba del Brut-

to Anatroccolo che racconta la storia di un povero ana-

troccolo che gli animali della fattoria canzonavano per-

ché brutto e goffo ma alla fine accade una cosa mera-

vigliosa diventa un bellissimo cigno. Con l’aiuto delle

insegnanti e di esperte esterne della Cooperativa Cen-

tro Anch’io di Rutigliano con tanto entusiasmo abbiamo

costruito i personaggi principali della fiaba. Tutti siamo

stati bambini in gamba e abbiamo imparato diverten-

doci. Questa storia ha catturato la nostra attenzione e

ci ha fatto riflettere sui valori dell’Uguaglianza e del

Rispetto verso gli altri. Le differenze non solo

vanno accettate ma possono rivelarsi un dono: ognuno è unico e irripetibile.

Il gruppo interculturale

PROGETTO INTERCULTURALE

“LE PAROLE PER STARE INSIEME:

ACCOGLIENZA, AMICIZIA RISPETTO”

Anche quest’anno noi alunni ci siamo divertiti

con la musica e abbiamo fatto un bellissimo

concerto. Nel cortile della nostra scuola, ap-

plauditi dai nostri genitori, abbiamo eseguito

canti in forma di canone della tradizione popo-

lare africana, francese, israeliana e americana.

Non è stato facile imparare questi canti perché,

anche se il canone è la forma più semplice di

polifonia, abbiamo cantato a cappella cercando

di mantenere la giusta intonazione. Questo ha

richiesto da parte nostra molta concentrazione

e attenzione ma ci siamo molto divertiti. La co-

sa più bella è stata, per noi che saremo cittadini

del mondo, conoscere melodie di altri Paesi.

Inss. Katia Ardillo e Francesca Bruno

BAMBINI IN...CANTO

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 1 1 L ’ A V V E N T U R A

L’esame Trinity orale fornisce un

affidabile e valido schema di valuta-

zione attraverso il quale

l’insegnante, il candidato, le fami-

glie possono misurare lo sviluppo

dell’acquisizione della competenza

nella produzione e nella compren-

sione della lingua orale. Infatti, es-

so misura tale competenza dal li-

vello principiante fino a quello della

padronanza completa della lingua.

Il quadro di riferimento per la valu-

tazione è il Quadro Comune Euro-

peo ed è riconosciuto e spendibile

in tutta Europa.

Il progetto ha previsto un vero e

proprio laboratorio linguistico per

gruppi di alunni di quarta e quinta,

curato dalle docenti Marilena Iaco-

viello, Rossella Mastronardi e Gra-

zia Porcelli, all’interno del quale gli

alunni hanno potuto sviluppare le

abilità di ascolto, comprensione ed

espressione nella lingua straniera

ampliando al contempo il vocabola-

rio in loro possesso e mettendo in

pratica quanto appreso in situazioni

di vita reale. Il 19 maggio si è te-

nuto l’esame con la docente madre-

lingua Francesca Sluman inviata dal

Regno Unito, per ottenere una cer-

tificazione degli esiti di apprendi-

mento, riconosciuta a livello euro-

peo.

La referente Grazia Porcelli

La scelta del progetto Trinity nasce

dal bisogno di creare delle reali oc-

casioni di uso della lingua inglese

come mezzo di comunicazione e di

potenziare negli alunni la compe-

tenza comunicativa, in modo da

affrontare uno scambio dialogico

con una madrelingua in modo del

tutto naturale.

WHY ...TRINITY?

I LOVE ENGLISH…

graziare la scuola e le maestre per

avermi dato questa grande oppor-

tunità perché penso che ormai tutti

dovrebbero conoscere la lingua in-

glese per poter essere agevolati nel

mondo del lavoro e per poter viag-

giare senza alcuna difficoltà, visto

che ormai l’inglese è considerata la

seconda lingua, dopo la lingua ma-

dre, in tutti i paesi.

Classi quinte

Anche quest’anno ho frequentato il

corso di preparazione agli esami Tri-

nity. Quando sono stato scelto sono

stato molto entusiasta e non ero per

niente preoccupato, in quanto mi

piace molto la lingua inglese. Pur

essendo sicuro di me stesso, duran-

te tutte le lezioni, mi sono impegna-

to molto e ho cercato di dare il me-

glio di me. Il giorno che ho svolto

l’esame ero molto tranquillo e fidu-

cioso di me stesso. Qualche giorno

dopo ho saputo di aver superato

l’esame con “A” e sono stato molto

fiero delle mie capacità. Vorrei rin-

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 1 2 A N N O S C O L A S T I C O 2 0 1 6 - 2 0 1 7

Quel giorno ero molto emozionata e pensavo solo a

quello. Al momento di entrare in aula tremavo di paura

ma poi ho capito che sarebbe stata una cosa abba-

stanza facile e che non c’era bisogno di preoccuparsi

tanto. Appena finito l’esame sono ritornata in classe

e.. sorpresa! Tutti mi sono corsi incontro chiedendomi:

-Come è andata? Cosa ti ha chiesto?-. Insomma, era-

no felici per me.”

“Il 19 maggio 2017 è stato un giorno molto emozio-

nante per me perché ho dovuto affrontare l’esame del

Trinity: quando era arrivato il mio turno ho preso un

bel respiro e sono entrata

con vivacità. Quando la

maestra ci ha portato una

scheda con i risultati ci ha

fatto notare che eravamo

stati una classe eccezio-

nale; quindi tornata a

casa ho mandato la foto

del certificato al gruppo

WhatsApp della mia fami-

glia, e tutti si sono con-

gratulati con me, dicen-

domi che ero stata

“bravissima”. Sono con-

tentissima per aver preso

quel bel voto.”

“Quando la maestra mi

disse che era quasi arri-

vato il mio turno ero ecci-

tatissimo. L’uscita di una

mia amica dall’aula in cui

si svolgeva l’esame fu il

segnale che sarei dovuto

entrare. Arrivato lì c’era

un’insegnante madrelin-

gua che mi accolse con

gioia.

“Dopo il -goodmorning- è iniziato l’esame. Mi è stato

chiesto di presentarmi brevemente in inglese. Subito

dopo siamo passati alla numerazione e al riconosci-

mento e descrizione di alcune immagini sulle card rela-

tive alle parti del corpo umano. Poi ho risposto alle

ulteriori domande che mi sono state poste, senza alcu-

na timidezza e reticenza”.

Classi quarte

“L’esperienza del Trinity ha suscitato in me emozioni

molto forti sin da quando sono stata scelta insieme ad

altri miei compagni di classe. Ho provato tanta gioia e

soddisfazione perché a me piace tanto l’inglese.

Durante il corso ho imparato tante parole ed espressio-

ni nuove, in quei momenti mi sono sentita molto soddi-

sfatta. Ma l’emozione più forte l’ho provata poco prima

di fare l’esame finale.”

.

“Sono stato molto felice di fare questo corso ed esa-

me: prima di tutto perché ho imparato tante cose nuo-

ve in una lingua diversa dalla mia madrelingua, che

potrò utilizzare in futuro,

ed anche perché per la

prima volta ho dovuto

affrontare l’esperienza di

un esame, che sicuramen-

te mi servirà per i prossi-

mi anni.”

“Quest’anno ho avuto la

possibilità di partecipare

al Trinity, un corso di po-

tenziamento della lingua

inglese con esame finale.

E’ stata una bellissima

esperienza condivisa con

altri bambini: alcuni che

già conoscevo e altri che

ho avuto modo di cono-

scere. Tutti gli incontri

sono stati importanti per

me, ma il giorno più emo-

zionante è stato senz’altro

quando è arrivato un

membro esterno madre-

lingua con il quale ho po-

tuto dialogare singolar-

mente.”

“Quest’anno, che siamo in

quarta, la maestra Isa ci ha comunicato che ci sarebbe

stato il corso “Trinity” a cui quattro alunni della mia

classe avrebbero partecipato. Io ero in ansia, ma la

maestra Rossella ci ha preparati benissimo e non vede-

vo l’ora di incontrare e vedere come fosse l’insegnante

londinese.”

“Dopo molti giovedì passati insieme, era arrivato il mo-

mento dell’esame.

EMOZIONI IN... PAROLE

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 1 3 L ’ A V V E N T U R A

A SCUOLA CON PINOCCHIO...

Il primo giorno di scuola per noi

bambini delle classi prime è stato

molto emozionante.

La festa dell’accoglienza si è svolta

nel cortile della scuola dove, impa-

zienti e curiosi, aspettavamo il mo-

mento di conoscere tanti nuovi a-

mici e le nuove maestre.

Un grande cartellone colorato ha

attirato la nostra attenzione: era

disegnato il burattino Pinocchio con

un grosso libro sotto il braccio che

ci invitava a seguirlo a scuola.

Subito abbiamo capito che insieme

a quel personaggio simpatico co-

minciava la nostra

avventura fantastica:

eravamo pronti a sco-

prire il mondo delle

idee e delle parole.

Ognuno di noi, accom-

pagnato per mano da

un bambino più gran-

de, ha superato gli

ostacoli del percorso

ed è arrivato al tra-

guardo per incontrare

le nuove maestre e

ricevere da loro un

caloroso “benvenuto”.

Ognuno aveva il suo

cartellino dei personaggi principali

della fiaba: Pinocchio, il Gatto e la

Volpe, il Grillo Parlante, il Pesceca-

ne.

Intorno a noi tanta allegria, risate e

applausi. Eravamo felici! Con le

nuove insegnanti abbiamo formato

un grande cerchio per far volare tra

mille coriandoli la mongolfiera dei

palloncini.

Terminata la festa siamo entrati

nelle nuove aule per cominciare il

nostro entusiasmante viaggio.

Classi prime

Quest'anno noi bambini della classe

prima abbiamo esplorato il fantasti-

co mondo degli esseri viventi e con

le nostre maestre abbiamo vissuto

un'esperienza interessante: seguire

il ciclo vitale di una pianta. Nel me-

se di Marzo abbiamo riempito di

terra i nostri piccoli vasi e abbiamo

piantato dei semini misteriosi, non

sapendo a cosa avrebbero dato vi-

ta. Abbiamo aspettato giorno dopo

giorno e con curiosità facevamo

visita alle nostre piantine quotidia-

namente. Le abbiamo protette dal

sole troppo cocente, le abbiamo

annaffiate e, con vivo stupore, ab-

biamo seguito la crescita di ogni

piccola foglia. Finalmente sono

spuntati i nostri fagiolini! È stato

molto importante per noi prenderci

cura di un essere vivente e seguire

con attenzione la sua crescita.

Classi prime

POLLICINI VERDI ALL’OPERA

In questo primo anno di scuola ab-

biamo vissuto un’esperienza interes-

sante nel laboratorio scientifico: la

scoperta dei moscerini della frutta.

La maestra di scienze con la profes-

soressa Teresa Valenzano, mamma

di una nostra compagna, ha prepa-

r a t o l ’ o c c o r r en t e : l ’ e t e r e ,

l’eterizzatore, lo stereomicroscopio,

le provette con i moscerini, la lava-

gna interattiva. All’inizio la professo-

ressa ci ha parlato di questi minu-

scoli insetti, poi li ha addormentati e

noi li abbiamo osservati sulla LIM

collegata allo stereomicroscopio.

Abbiamo scoperto che la femmina

ha l'addome più largo di quello del

maschio perchè contiene le uova;

con sorpresa ci siamo accorti che i

moscerini hanno quasi tutti gli occhi

rossi. La vita dei moscerini adulti

dura solo venti giorni circa: la fem-

mina depone le uova, poi nascono le

larve che mangiano sia tanta polen-

ta con antibatterico e antimicrobico,

che la frutta marcia (per questo

vengono detti moscerini della frut-

ta). Dopo aver mangiato tanto, le

larve costruiscono la pupa. Quando

abbiamo visto la pupa diventare mo-

scerino, dispiegare le ali chiuse e

cominciare a volare, tutti eravamo

meravigliati perché sotto i nostri

occhi cominciava una nuova vita.

Classi prime

PICCOLI

SCIENZIATI

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 1 4 A N N O S C O L A S T I C O 2 0 1 6 - 2 0 1 7

TUTTI IN GITA

Il burattino Pinoc-

chio è stato il nostro

compagno per gran

parte del primo an-

no di scuola. Con lui

e le sue disavventu-

re abbiamo scoperto

le lettere

dell’alfabeto e abbia-

mo imparato a leg-

gere. La sua storia a

puntate ci ha fatto

spesso ridere e

qualche volta preoc-

cupare, ma ci ha

insegnato come di-

ventare bravi bambini. A conclusione della storia le

maestre ci hanno fatto una sorpresa: una mattinata a

teatro con Pinocchio. Il 16 Gennaio noi alunni delle

classi prime siamo andati al teatro CASA DI PULCINEL-

LA di Bari per assistere allo spettacolo “LE AVVENTURE

DI PINOCCHIO raccontate da lui medesimo”. Tutti era-

vamo molto eccitati e nell’attesa parlavamo e rideva-

mo. Ad un tratto si sono

spente le luci, si è aperto

il sipario rosso e abbiamo

sentito la musica di un

pianoforte: sul palco c’era

il maestro che ha suonato

per tutto lo spettacolo.

Era bravissimo! Al centro

c’erano il burattino Pinoc-

chio e accanto l’attore che

raccontava la storia, dice-

va le battute, si muoveva

e a volte ballava in modo

spiritoso. Noi ridevamo, a

volte gridavamo a Pinoc-

chio di stare attento per-

ché già sapevamo quello che doveva succedere, e ci

siamo anche spaventati quando è apparso un piccolo

scheletro. Lo spettacolo è stato emozionante e diver-

tente. Alla fine soddisfatti abbiamo applaudito il bravis-

simo attore e il pianista.

Classi prime

PINOCCHIO: CHE DIVERTIMENTO!

Nei primi giorni di Maggio noi alunni delle classi prime

siamo andati in gita al bosco “Difesa Grande”

di Gravina. Quella mattina tutti in pineta aspettavamo

con ansia il pul-lman e nell’attesa alcu-

ni chiacchieravano, altri correvano e giocavano, tutti

eravamo eccitati. Finalmente è arrivato il pullman e siamo partiti. Dopo un lungo viaggio su e giù per le

colline, siamo arrivati alla riserva naturale dove ci a-spettavano le nostre guide. Ci siamo guardati intorno e abbiamo visto tantissimi alberi, cespugli e alcune ca-sette di legno: il museo-ricovero per animali abbando-

nati. Abbiamo consumato la colazione e poi ci siamo divisi in gruppi per svolgere le diverse attività. Subito abbiamo preparato l’erbario con i fiori, soprattutto i

papaveri: li abbiamo fissati su un foglio e abbiamo di-segnato intorno degli alberi, dei cespugli e qualche ca-setta di legno. Abbiamo messo i nostri disegni nella

pressa , come ci ha spiegato la guida, perchè così il fiore pian piano perde i liquidi e si conserva per sem-pre. Successivamente con una veterinaria esperta ab-biamo osservato alcuni animali esotici che prima sono

stati adottati e poi sono stati abbandonati. C’erano la tartaruga leopardo con il guscio pieno di macchie scu-

re; il serpente lungo e grosso ricoperto di squame gial-

le e bianche che si avvolgeva al braccio della guida; il drago barbuto di colore marrone, che sembrava un animale preistorico. Finalmente con il signor Giuseppe abbiamo esplorato il bosco. Abbiamo attraversato una

radura e poi abbiamo percorso uno stretto sentiero tra tanti alberi di querce. E’ stato interessante scoprire lungo il cammino le impronte dei cinghiali! Ci siamo

fermati ad osservare attentamente le foglie di forme diverse e siamo stati colpiti dalla foglia del pungitopo perché quando l’abbiamo toccata, ci siamo punti. In fondo al sentiero abbiamo scoperto un ruscello nasco-

sto tra i cespugli che scorreva su enormi massi grigi. Tanti insetti galleggiavano e saltellavano sull’acqua! Alla fine del percorso eravamo un po’ stanchi e accal-

dati perché il sentiero al ritorno era tutto in salita. Ci

siamo ritrovati tutti nell’area pic-nic per la colazione a sacco e lì abbiamo chiacchierato allegramente, abbia-

mo giocato e, prima di partire, abbiamo fatto una bella foto di gruppo. A quel punto siamo saliti sul pullman per tornare a casa. La nostra prima gita è stata magni-fica!

Classi prime

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 1 5 L ’ A V V E N T U R A

cartelloni; la nostra compagna Grazia ha letto una fila-

strocca contenuta nel fascicolo illustrato con i nostri

disegni che abbiamo donato con piacere all’autrice.

Successivamente alcuni alunni le hanno rivolto doman-

de pertinenti al libro la cui storia ha messo in luce il

valore dell’amicizia e l’importanza di seguire i propri

sogni con determinazione. L’autrice ha apprezzato i

vari elaborati realizzati dagli alunni.

L’incontro si è concluso con una foto ricordo e

l’autografo sui nostri libri.

Incontrare una scrittrice dal vivo per noi è stata

un’esperienza davvero emozionante, da ripete.

Classi seconde Mercoledì 29 marzo, accompagnati dai nostri maestri,

ci siamo recati al Presidio del libro, nella sala consilia-

re del Municipio di Noicattaro, per incontrare l’autrice

Anna Sarfatti.

Dopo aver preso posto, una maestra ci ha dato il suo

benvenuto alla manifestazione, ha presentato Anna

Sarfatti, che abbiamo accolto con un applauso.

L’autrice ci ha spiegato il valore del silenzio, importante

per comunicare, poi ha raccontato come è nata l’idea di

scrivere “Il farfallo innamorato”: una filastrocca che le

raccontava la nonna quando era piccola e che ha conti-

nuato ad essere viva nella sua memoria.

Tutti abbiamo ascoltato con attenzione, poi ha comin-

ciato a cantare, invitandoci a farlo con lei e ha fatto

anche un allegro e coinvolgente gioco. Alcune scolare-

sche si sono esibite con un canto, altri con disegni e

UN GIORNO A TEATRO

Chi non conosce la storia del “Brutto anatroccolo”?

Bene, gli alunni di seconda a gennaio si sono recati al teatro

“Abelliano” di Bari per assistere allo spettacolo della famo-

sissima favola di Andersen.

Che meraviglia, per loro, vedere gli attori dal vivo in

un’atmosfera da sogno con musiche irreali e canti quasi

magici.

Gli attori con simpatici pupazzi hanno alternato momenti

emozionanti a momenti di grande divertimento strappando a

tutti fragorose risate e applausi.

La rappresentazione ha messo in evidenza i problemi che

ogni individuo incontra nel difficile percorso alla ricerca della

propria identità e nell’affermazione di sé stesso, ponendo anche l’accento sull’inadeguatezza della società di fron-

te a tutto ciò che è “diverso”.

Gli animali da cortile disprezzano tutto ciò che non conoscono, hanno una visione ristretta della vita, mediocre e

circoscritta alle loro piccole miserie “umane”, mentre gli uccelli migratori sanno volare alto e conoscono il mondo,

altre lingue ed altri climi, per questo sono aperti e tolleranti.

Imparare ad accettare il diverso, in una società che è sempre più multietnica e multiculturale, è una necessità che

coinvolge l’individuo prima di tutto.

Da una semplice favola…un grande insegnamento per tutti!

Classi seconde.

UN’EMOZIONANTE ESPERIENZA

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 1 6 A N N O S C O L A S T I C O 2 0 1 6 - 2 0 1 7

ca e piacevole: uno

spettacolo di mario-

nette sulla fiaba di

Pinocchio, il buratti-

no che diventa

bambino.

Dopo lo spettacolo

ci siamo recati in un

ampio laboratorio,

dove, su grandi ta-

voli quadrati, abbia-

mo dipinto alcuni

blocchi di legno con

polverine colorate

che si chiamano

“pigmenti”. Infine li abbiamo infila-

ti, uno dopo l’altro, formando un

bellissimo giocattolo: il bruco con le

ruote.

E’ stato divertente ed interessante

poter costruire un giocattolo con le

nostre mani.

Siamo stati felici di portare a casa

il nostro bruco di legno e mostrarlo

a mamma e papà.

Classi seconde

Nel mese di aprile le nostre mae-

stre ci hanno accompagnati nella

bella cittadina di Putignano per visi-

tare un laboratorio, dove si costrui-

sce non la cartapesta, ma pensate

un po’, il giocattolo, quello di una

volta con cui hanno giocato i nostri

nonni, quello, appunto, fatto di le-

gno.

Il locale era ampio con alti soffitti e

pareti divisorie di legno.

L’accoglienza è stata molto simpati-

COSTRUIAMO IL NOSTRO GIOCATTOLO

Rutigliano, città

d’Arte, città

dell’Uva, dei Fi-

schietti e di tanto

altro ancora. Ma

soprattutto città di

San Nicola, del

miracoloso Croci-

fisso e di profonda

devozione maria-

na. Ed è proprio a

maggio, che si

concentrano una

serie di riti, di pro-

cessioni e di inizia-

tive nel culto di

Maria e dei Santi.

Ai solenni festeg-

giamenti in corso

in onore di San

Nicola, si sono aggiuntii preparativi

per l’“Omaggio a Maria”, consueto

appuntamento alla sua XIV edizio-

ne, che quest’anno si è tenuto in

chiesa Madre, sabato 27 maggio.

Qui, prima della celebrazione della

Rosso prepara-

to dalla nostra

insegnante di

musica Katia

Ardillo. Termi-

nata la parali-

turgia, ci siamo

avviati in cor-

teo in piazza

Colamussi, in-

sieme a don

Emilio, alle

nostre inse-

gnanti e ai

numerosi geni-

tori, dove sono

stati lanciati

tanti palloncini

bianchi con

invocazioni

mariane e sono stati distribuiti bi-

scotti e caramelle per la gioia di noi

piccoli. Speriamo che questa gran-

de festa si possa ripetere anche il

prossimo anno.

Classi seconde

Liturgia della parola, officiata da

don Emilio Caputo e animata dal

piccolo coro della Scuola Materna

“Maria Pia Notari”, noi, alunni delle

classi seconde della Scuola Settanni

abbiamo cantato un brano di Gen

OMAGGIO A MARIA

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 1 7 L ’ A V V E N T U R A

Quest’anno abbiamo fatto un viaggio d’istruzione veramente insolito: siamo tornati indietro di trentamila anni

circa, e ci siamo visti così come potevamo essere noi allora.

Viaggio nel Neolitico: noi ci siamo visti, esserini rudi, pelosi, insomma … scimmiette.

Saltavamo tra i rami degli alberi, correvamo nelle radure, ci nascondevamo fra i cespugli, ci lanciavamo semi,

bacche, legnetti, sassolini, fin quando urla imperiose si diffondevano nel silenzio e nel verde della natura.

Le nostre mamme erano preoccupate: avevano avvertito il pericolo! E tutti

di corsa al villaggio.

Ma quali le differenze tra questi esseri e noi?... Tante, diremmo; … magari

potessimo vivere così, in completa libertà … senza scuola!

Le maestre però ci hanno invitato a trovare somiglianze e differenze: an-

che loro vivevano per soddisfare i loro bisogni ma gli uomini si sono evoluti

per soddisfare nuovi bisogni che man mano emergevano e si raffinavano

fino a raggiungere l’organizzazione sociale in cui viviamo oggi.

Il salto di qualità è avvenuto nel momento in cu ”la comunicazione fra si-

mili” ha permesso lo scambio di emozioni e sentimenti delle esperienze

vissute; ne sono la prova graffiti e pitture murali.

A dimostrazione di ciò abbiamo sperimentato alcune attività della vita dei

nostri antenati attraverso una visita al museo archeologico di Altamura e,

a scuola, attività di manipolazione e creazione di manufatti in argilla.

Che emozione vedere immagini di libertà e di ampi spazi, che bello sentire

il contatto delle mani libere immerse nella materia informe e chissà cosa la

fantasia ci farà fare.

Che ne dite? … torniamo indietro?

Qualcuno, molto autorevole, su questo “treno” vuole salire tanto da aver

dato il proprio marchio: l’UNESCO!!!

Eccolo!

Classi terze

NOI...NEL NEOLITICO

,così, senza rendercene conto,

abbiamo scoperto un luogo sco-

nosciuto: le Filippine e la vita

tristissima di chi vive alla periferia

di Manila. Vichi DE Marchi con le

parole e senza l’aiuto di immagini

ci ha permesso di vedere la dolo-

rosa vita dei bambini filippini che

vivono negli slum, di capire la

loro sofferenza e soprattutto di

confrontare quel mondo con il

nostro fatto di benessere e di

sprechi! Per fortuna la storia ter-

mina con un “lieto fine”, quindi il

BENE trionfa sempre!

Classi terze

Il 20 aprile 2017 abbiamo incon-

trato l’ autrice del libro “ Quando

arrivò l’uragano”. Ci ha molto sor-

preso parlare con una persona

molto semplice e gentile, forse

perché sapevamo che la nostra

scrittrice è una persona importan-

te e che fa parte di Enti Umanitari

impegnati a combattere i grandi

problemi di disuguaglianza : la

fame, la guerra, la violenza nei

confronti dei bambini e delle don-

ne. Invece Vichi De Marchi ci ha

ascoltati con interesse, ogni tanto

ci ha spiegato meglio il significato

di alcuni episodi del racconto e,

alla fine si è complimentata con

tutti noi. “Quando arrivò

l’uragano” è stato il nostro com-

pagno del cuore per diversi mesi

INCONTRO CON VICHI DE MARCHI

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 1 8 A N N O S C O L A S T I C O 2 0 1 6 - 2 0 1 7

Quest’anno noi, alunni

delle classi quarte A B C

insieme agli insegnanti

abbiamo partecipato al

Progetto “METTIAMOCI

SULLA BUONA STRA-

DA”Durante alcune ore

scolastiche abbiamo simu-

lato situazioni in palestra e

appreso i comportamenti

corretti del pedone. È sta-

to divertente effettuare

percorsi con incroci, se-

gnali stradali, pedoni, se-

mafori e trasformarsi in

vigli e vigilesse che dirigo-

no il traffico. Insieme ai compagni

di classe abbiamo realizzato anche

colorati acrostici, poesie, storie,

filastrocche, slogan e indovinelli che

avevano come motto principale:

“NON DIMENTICARE MAI DI DA-

secondo posto. Ci siamo

recati a Bari e in presenza

di Autorità della Polizia

Municipale di Bari e del

nostro Dirigenteabbiamo

ricevuto la coppa e gli

attestati di merito. É stata

un’esperienza indimenti-

cabile che ci ha resi più

consapevoli e responsabili

sui comportamenti corretti

che garantiscono la sicu-

rezza sia in veste di pedo-

ne che di passeggeri di

autovetture. Ringraziamo

gli insegnanti e la Preside

Prof.ssa Maria Melpignano per aver-

ci dato la possibilità di partecipare a

questa interessante esperienza di

vita.

Classi quarte

REPRECEDENZA ALLA VITA”. I

nostri lavori ci hanno permesso di

realizzare un PowerPoint e di parte-

cipare al Concorso dell’ACI di Bari

sulla Sicurezza Stradale con il quale

abbiamo vinto classificandoci al

Il cortometraggio” Dalla

penna al cuore” ci ha

visti protagonisti nel

raccontare attraverso i

nostri occhi, le espres-

sioni del viso, il corpo,

la vita del piccolo Vito

Maurogiovanni mentre

eseguiva i compiti nel

retrobottega del caffè

del padre, aperto notte

e giorno.

I set utilizzati sono stati

i locali della nostra bella

scuola, a partire

dall’Aula Magna, dove è

stato allestito un bar

dell’epoca; il museo, il

cortile e la pineta circo-

stante. Per la prima vol-

ta ci siamo cimentati in uno spetta-

colo diverso dal solito, dimostrando

interesse ed entusiasmo unito al

lavoro di ricerca storica , effettuato

con i nostri docenti. Ci siamo impe-

gnati anche nel reperire abbiglia-

mento, oggetti dell’epoca.

figlia dello scrittore, presente alla

proiezione al teatro Abelliano di

Bari il 24 maggio 2017. Per questo

lavoro abbiamo ricevuto una

“MENZIONE SPECIALE “.

Classi quarte

Anche i docenti hanno collaborato

con il regista ,instaurando un rap-

porto di collaborazione e stima, per

la realizzazione di un prodotto fina-

le di qualità.

Ciò che ci ha emozionato tanto so-

no stati i complimenti ricevuti dalla

VITO MAUROGIOVANNI

UN UOMO CHE HA DATO DIGNITÀ AL DIALETTO BARESE

EDUCAZIONE STRADALE MATERIA DI STUDIO

“METTIAMOCI SULLA BUONA STRADA”

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 1 9 L ’ A V V E N T U R A

Quest'anno le nostre classi si sono immerse in una

esperienza speciale ed innovativa: lo studio di una di-

sciplina in lingua straniera, chiamato con l'acronimo

CLIL (Content and Language Integrated Learning) ov-

vero un progetto di apprendimento integrato di lingua

e contenuti. Abbiamo privilegiato la lingua inglese per

“viaggiare” nel Mediterraneo e scoprirne la bellezza, la

sua storia, le caratteristiche scientifiche e geografiche,

i siti turistici, le splendide città che si affacciano sulle

coste, tuffandoci in un progetto dal titolo

"English splash into the Mediterranean sea". Tutto

questo non da soli, ma in rete. Descrivere " The col-

ours of the Mediterranean sea" e la loro origine è stato

il nostro compito. Una creatura fantastica, la medusa

Aurelia Aurita ha accompagnato il nostro percorso fin

nelle profondità estreme, nuotando tra le incredibili

sfumature delle acque. Ha sperimentato nel laboratorio

scientifico la scomposizione della luce bianca, si è tuf-

fata nei diversi fondali, facendoceli scoprire. Uno degli

aspetti più interessanti del progetto è stato andare nel

laboratorio multimediale o lavorare sulla LIM con tools,

che in italiano vuol dire “strumenti”, sconosciuti e

molto divertenti: Quizlet per costruire un vocabolario

illustrato, Storyboard that per rappresentare con i

fumetti le nostre vacanze nei luoghi di villeggiatura,

Questbase per verificare le nostre conoscenze in modo

ludico.

Tutti, infine, con l’immancabile jellyfish abbiamo canta-

to e danzato sulle note di "Under the Sea" in un pome-

riggio di festa, di suoni, di colori e drama in inglese.

We enjoyed it very much but now...let's go to the sea!

Classi quarte

I CLIL… AND YOU?

L’illegalità, le ingiustizie e le forme di violenza esistono per-

ché a monte esistono indifferenza, egoismo, rassegnazione

e silenzio complice. Essi nascono da vuoti che possiamo ri-

empire. Anche i bambini di scuola primaria possono capire

ciò, riconoscendo emozioni, sentimenti e l’autenticità delle

relazioni. La nostra scuola ha promosso la partecipazione

degli alunni a diverse iniziative sociali legate all’educazione

alla legalità attiva. Partecipare alla”XXII giornata della me-

moria e dell’impegno in ricordo delle vittime di tutte le ma-

fie”, promossa da LIBERA, che si tiene contemporaneamen-

te ogni anno in diverse piazze d’Italia il giorno 21 marzo,

primo giorno di primavera e, simbolicamente, il risveglio

delle coscienze nella lotta all’illegalità è stato un momento

forte e significativo.

In occasione del 25° anniversario delle Stragi di Capaci e di

via D’Amelio (23 -30 maggio) la nostra scuola ha promosso

la SETTIMANA della LEGALITA’ attraverso letture, iniziative

e riflessioni sulla legalità attiva, conclusasi con la MARCIA

della MEMORIA, con il patrocinio del Comune di Rutigliano, in collaborazione con tutte le scuole e le associazioni

del territorio e la partecipazione delle istituzioni. Il corteo è partito alle ore 17:58, ora della deflagrazione di Ca-

paci, da viale della Repubblica, snodandosi per le vie principali e conclusosi in piazza XX settembre. Gli interventi

delle istituzioni e dei rappresentanti di LIBERA, nonché la testimonianza di Tilde Montinaro, sorella di Antonio

(caposcorta di Falcone) hanno reso l’esperienza molto significativa per i bambini i quali con un raccoglimento in-

credibile hanno dato prova che l’impegno per la legalità nasce dall’incontro concreto con le persone, le loro storie,

le loro speranze, i loro bisogni.

I docenti delle classi quarte

PROMOTORI DI LEGALITÀ ATTIVA

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 2 0 A N N O S C O L A S T I C O 2 0 1 6 - 2 0 1 7

all'interno di un luogo sacro che raccoglie le

spoglie di quanti hanno offerto in sacrificio la loro vita per gli ideali della Patria. Erano presenti rappresentanti di tutte le Forze armate: corpo dei carabinieri, eserci-

to, polizia di stato, finanza, aereonautica militare. L'arcivescovo di Bari Bitonto ha celebrato

una messa a suffragio dei defunti. L’esperienza vissuta è stata appassionan-te: abbiamo di

certo assapo-rato un po’ di storia ed im-parato che per

chiunque do-vrebbe essere una visita ob-

bligatoria pro-prio per il ri-spetto verso

chi ci ha per-messo di es-sere liberi. Classi quinte

"Oggi è una giornata importante per le Forze Armate perché ricor-

diamo il loro sacrificio” ha detto a Bari il presidente del Senato Pietro Grasso, durante la cerimonia del 4 novembre al Sacrario dei caduti d'Oltremare, dove

sono custodite le spoglie di oltre 75mila caduti della seconda guerra mondiale e della campagna di Albania. La visita e stata' molto emozionante. All'ingresso non abbiamo avuto un'immediata percezione del luo-

go: si vedevano a distanza dei carri armati e dei cannoni, ben con-servati. Una volta entrati, però, ci si siamo resi conto di essere

FORZE ARMATE

insieme e ci siamo divertiti. Il tempo

è passato in fretta.In quel tempo era-

vamo sconosciuti l’uno per l’altro ma

poi abbiamo fatto amicizia,mi ricordo

i primi giorni abbiamo conosciuto le

maestre…In seconda eravamo tutti

amici,mi ricordo ancora di Gabriele,

era amico di tutti e tutti gli volevano

bene…In terza pensavamo che il tra-

gitto verso la quinta fosse lungo ma…

pensavamo male!Il tempo è passato

in men che non si dica. La quarta che

anno eravamo stupiti e pensavamo

già che la scuola primaria stava per

finire.La nostra amicizia man mano si

è saldata e siamo arrivati in quinta

con un bagaglio carico di esperien-

ze.E’ giunto il momento dei saluti,è

un passaggio triste,perché chiude un

capitolo importante della nostra vi-

ta,fatto di ricordi importanti… Addio

quaderni,addio matite colorate,addio

maestre…

Classi quinte

Siamo in quinta,come è volato il tem-

po!Di situazioni c’è da dire che ne

abbiamo vissute.Abbiamo affrontato

molti ostacoli,ma la cosa più bella è

che siamo sempre stati uniti anche

nei momenti più bui.Tra i ricordi più

belli c’è quello del primo giorno nella

nostra scuola.Come dimenticarsi lo

sguardo di ognuno do noi e soprattut-

to come dimenticarsi dell’emozione

che provavo. Dal primo giorno di

scuola avevo già inquadrato i compa-

gni più seri di cui mi sarei fidato e

quelli più burloni.Col tempo però sono

diventato amico di tutti.Ormani siamo

quasi alla fine della quinta e io mi

domando che cosa succederà al mio

rapporto con gli amici e se rivedrò

ancora le mie maestre.Questo è il lato

più brutto della scuola primaria.

Classi quinte

Quanto tempo è passato da quando ci

siamo incontrati e siamo diventati

amici;pian piano siamo andati avanti

e ora siamo al capolinea.In prima ci

siamo conosciuti,abbiamo giocato

ADDIO, SCUOLA PRIMARIA

Cara maestra,

io con te ho passato momenti indi-

menticabili, a partire dal primo

giorno di scuola, quando con gioia

mi hai accolto tra le tue calde brac-

cia, come se fossi la mia seconda

madre.

Io come alunno sono molto affezio-

nato a te e sicuramente andrò be-

nissimo grazie ai tuoi saggi inse-

gnamenti che ci hai dato in questi

cinque anni.

Io ti ammiro molto per la tua gene-

rosità e la tua sincerità, perché sei

la maestra più brava che ho mai

avuto e ti prometto che avrò sem-

pre uno spazio nel mio cuore per te

e per la maestra di matematica che

è stata brava come te ad insegna-

re.

Vi auguro di trovare sempre il me-

glio nella vita e tanta, tanta felicità!

Classi quinte

LETTERA ALLA

MAESTRA

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 2 1 L ’ A V V E N T U R A

crescita economica e artisti-ca del nostro Paese:Pippo

Catamo, Giuseppe Colamus-si, Nicola Didonna e Saverio Dioguardi. Mi ha colpito un grande vaso chiama-to"cratere"(dal greco mi-s c h i a r e )

che veni-va usato nel simpo-sio per mescolare

l'acqua con il vino.

La guida inoltre ci ha guidati in un gioco alla ricerca delle somiglianze fra i vasi antichi e

quelli più recenti e poi ci ha fatto col-

La visita guidata al museo civico ar-cheologico è stata molto coinvolgente e interessante sia a livello storico che artistico. La guida ci ha spiegato varie

curiosità sul nostro paese. Abbiamo osservato quattro collezioni di reperti archeologici che prendono il nome da persone che hanno contribuito alla

legare su un cartellone l'immagine del vaso al proprio nome. Ho gradito que-

sta visita al museo perchè sono sem-pre stato curioso della storia del pas-sato.

Classi quinte

VISITA AL MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO DI RUTIGLIANO

Il 6 aprile siamo andati ad

Alberobello per una uscita

didattica. Siamo andati in

teatro ad assistere allo spet-

tacolo "Tutti insieme con

Romeo e Giulietta". E' stato

molto interessante soprat-

tutto perchè alcuni di noi

sono stati coinvolti in varie

scene. Dopo lo spettacolo

siamo andati a visitare i

trulli (caratteristica di Albe-

robello) tra cui il Trullo Sovrano, il più grande della città.

E' stata una gita divertente ma allo stesso tempo carica di

tipicità e bellezze che la nostra regione offre.

Classi quinte

VISITA AD ALBEROBELLO

#IOLEGGOPERCHÉ

biblioteche scolastiche, e

un motore di nuove iniziati-ve all’interno delle aziende e del mondo del lavoro.

Sensazionale affluenza di

donatori e futuri costruttori di Bi-

blioteche Scolastiche. Grande lavo-ro di squadra con le insegnanti e la D i r i g e n t e d e l 1 ° C i r c o l o

“G.Settanni”di Rutigliano.

L’Abbecedario si è “gemellata”con diversi istituti scolastici del nostro territorio stimolando l’azione inno-vativa a motivare “l’Idea di Bibliote-

ca” nelle scuole e in ogni punto di aggregazione sociale…

Classi quinte

Un’iniziativa nazionale di promozio-ne della lettura organizzata dall'As-sociazione Italiana Editori, fondata sulla passione dei lettori di ogni età

ed estrazione.

Dopo il successo del 2015, che ha visto la mobilitazione di migliaia di persone e la consegna di 240mila libri in tutta Italia, nel 2016

#ioleggoperché cambia veste per diventare una grande raccolta della durata di 9 giorni a sostegno delle

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 2 2 A N N O S C O L A S T I C O 2 0 1 6 - 2 0 1 7

23 maggio 1992 – 23 maggio 2017: sono trascorsi già 25 anni da quel caldo pomeriggio palermitano

in cui tragicamente persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre

agenti della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo , entrambi pugliesi rispettivamente di Calimera e

Triggiano, Vito Schifani di Palermo, in seguito ad un efferato attentato per mano della mafia, passato

alla storia come “Strage di Capaci”. Ad esso fece seguito dopo appena 40 giorni l’attentato di via

D’Amelio in cui persero la vita Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta. Proprio in occasione

del 25° anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, il 30 maggio a Rutigliano si è svolta una

manifestazione commemorativa a cui hanno partecipato scuole, associazioni e istituzioni per tenere

viva la memoria delle stragi,rimarcare un messaggio di legalità e sollecitare la coscienza civica dei

cittadini e soprattutto dei giovani, nella lotta alle mafie.

A promuovere l’iniziativa è stata proprio la nostra scuola con il patrocinio del comune di Rutigliano e la

collaborazione delle altre scuole ed associazioni locali; alunni, studenti, insegnanti , cittadini hanno

partecipato ad un lungo e nutrito corteo che è partito alle 17:58, ora esatta in cui il giudice Falcone e

la sua scorta vennero fatti saltare in aria, dal viale della Repubblica, ha proseguito lungo corso Gari-

baldi, corso Cairoli, passando anche davanti la nostra scuola, corso Mazzini , via Diego Martinelli fino a

raggiungere piazza XX settembre per un momento di riflessione . Ad aprire il confronto e le testimo-

nianze l’edizione straordinaria del TG 1 di 25 anni fa che annunciava la sanguinosa strage che scon-

volse Palermo e l’Italia . Sono quindi intervenuti Il Primo Dirigente della Polizia di stato e vicario del

questore di Bari, Luigi Peluso, l’assessore alla Legalità di Triggiano Diego Cassano, il consigliere dele-

gato della Città Metropolitana di Bari Giuseppe Valenzano, la presidente della Commissione regionale

per la legalità e il contrasto della criminalità Rosa Barone, il giudice del Tribunale di Trani Francesco

Messina, il referente regionale di “Libera” Mario Dabbicco, il referente del presidio “Libera” di Triggia-

no Luca Carofiglio, il papà di Michele Fazio ,assassinato a 16 anni nel 2001

tra i vicoli di Bari vecchia,Pinuccio Fazio.

In diretta telefonica è intervenuta anche Tilde Montinaro, sorella di Antonio Montinaro, il caposcorta

del giudice Falcone. L’attore e regista Vito Rago ha letto la «Cantata per la festa dei bambini morti di

mafia» di Luciano Violante, nostro concittadino e presidente della Commissione parlamentare antima-

fia dal 1992 al 1994. Particolarmente emozionante è stato l’ascolto e la visione del video della canzo-

ne degli Stadio “ Per la bandiera” , dedicata alle vittime della scorta. La manifestazione si è conclusa

con i saluti del dirigente del 1°Circolo”G.Settanni”, la prof.ssa Maria Melpignano e il sindaco di Ruti-

gliano ,il dottor Roberto Romagno. Sulle note dell’Inno d’Italia ,dei palloncini colorati sono saliti su

nel cielo per raggiungere tutte quelle persone che, in nome della giustizia hanno sacrificato la loro vi-

ta , e dirgli che la loro memoria ha radici profonde nei nostri cuori.

La docente Isabella Giuliano

RADICI DELLA MEMORIA

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 2 3 A N N O S C O L A S T I C O 2 0 1 6 - 2 0 1 7

professore di Diritto della naviga-zione e dei trasporti dell’Università di Bari, autore del libro “Come è profondo il mare, la plastica, il mer-

curio, il tritolo e il pesce che man-giamo”; del Presidente Legambien-te Puglia Francesco Tarantini; del

Sig. Domenico Lestingi ex operaio della Lombardi Ecologia (discarica Martucci), testimone di impegno

ambientale; del Sindaco dott. Ro-

berto Romagno; dell’Assessore all’ambiente Giuseppe Valenzano e del tenente Maggiorano del corpo di

Polizia Locale. Tra gli interventi dei relatori quelli

che hanno maggiormente attirato la

nostra attenzione sono stati: il prof.

Carnimeo che ci ha parlato

dell’incontro con il comandante

Charles Moore colui che ha scoperto

il “Great Pacif Garbage Patch” co-

munemente definito come il

“Settimo Continente” l’isola di pla-

stica. E purtroppo abbiamo scoper-

to che ne sono state censite cinque

di isole: due nell’Oceano Atlantico,

due nell’Oceano Pacifico e una

Quest’anno si è concluso il progetto d i Educaz i one amb i en ta l e “EcologicaMente…scuola”, della du-rata di quattro anni, iniziato quando

noi eravamo piccoli alunni in secon-da elementare e, precisamente nell’anno scolastico 2013-14.

Taglio del nastro rosso, giovedì 8 giugno nel Museo Civico Archeologi-co di Rutigliano, per inaugurare la

VI edizione di Festambiente e la

mostra di tutti gli oggetti realizzati da noi alunni con materiale ricicla-bile come carta, plastica, allumi-

nio…In bella mostra, sistemati dall’instancabile gruppo delle Eco-mamme, c’erano i telai realizzati

con il filo di carta, il trenino e la macchinina con il rotolo della carta igienica, gli strumenti musicali, i

fiori creati con le bottiglie di plasti-ca, i vestiti di Carnevale, l’albero di Munari realizzati dai bambini di anni cinque delle scuole dell’Infanzia

Rodari e G. Paolo II, in occasione della festa dell’albero. I complimen-ti e gli appalusi del Dirigente scola-

stico Prof.ssa Maria Melpignano;

dello scrittore Nicolò Carnimeo,

nell’Oceano Indiano, ma anche nel

nostro mar Mediterraneo galleggia-

no pezzi di plastica. Insomma, si

prevede che nel 2050 nei mari ci

sarà più plastica che pesce. Il co-

raggio del signor Lestingi nel de-

nunciare nel 2012

l’interramento illegale di rifiuti indu-

striali, ospedalieri… facendo scop-

piare il caso della discarica di Con-

versano e mostrando quanto era

stato sotterrato in un paio di decen-

ni, diventando all’istante ex capo-

cantiere, disoccupato ed eroe

dell’ambientalismo. “… Così presi

l’escavatore e dopo avere chiamato

i giornalisti cominciai a scavare.

Feci vedere a tutti che cosa c’era

sotto. Arrivarono i carabinieri. Mi

portarono in caserma. Ho vissuto

ventisei anni nel letame della disca-

rica fino a restarne sepolto…”, rac-

conta Lestingi. Soltanto un pazzo

poteva mettersi alla guida di un

escavatore per dissotterrare plate-

almente alcuni quintali di rifiuti fa-

cendo finire sotto inchiesta undici

persone, compresi i suoi datori di

lavoro, e soltanto un ingenuo ag-

gredito dalla disperazione poteva

giocarsi il posto di lavoro rischiando

di perdere anche la casa, la fami-

glia, gli amici. Alla domanda rivolta

da un nostro compagno di classe

“Si sente più sereno oggi nel sapere

di non fare più del male

all’ambiente?” il signor Lestingi con

le lacrime agli occhi ha risposto “Sì

e chiedo scusa se per vent’anni so-

no stato in silenzio, pur sapendo

che bambini, ragazzi come voi…

mangiavano verdura, ortaggi e uva

coltivati su quei terreni pieni di ve-

leno.” Una lezione di vita per noi

piccoli “ecologisti”.

Classi quinte

VI EDIZIONE “FESTAMBIENTE”

Anno 18 giugno 2017

P A G I N A 2 4 L ’ A V V E N T U R A