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PRODOTTI TIPICI DELLE REGIONI DELL’ITALIA SETTENTRIONALE + APPROFONDIMENTI: LA GONDOLA E IL PARMIGIANO REGGIANO LIGURIA Sulle terrazze ricavate dai ripidi pendii collinari e nelle zone pianeggianti lungo i fiumi sono coltivati ulivi, viti, ortaggi e frutta. Soprattutto nella Riviera di Ponente è importante la produzione di fiori e piante ornamentali, che vengono coltivati all’interno delle serre e poi vengono venduti in tutta Italia e all’estero.Il basilico prdotto a Pra’ (Genova) e’ molto famoso e, con il pregiato olio ligure, viene utilizzato per prdurre il tipico pesto alla Genovese con il quale si condiscono anche le trofie , tradizionale pasta ligure fatta di acqua e farina. Rinomati sono anche i vini della zona delle Cinque Terre . PIEMONTE E VALLE D’AOSTA Nella zona pianeggiante del Piemonte e’ florida e tipica la coltivazione del riso , sviluppata soprattutto nelle risaie di Vercelli e Novara. Il Piemonte offre golosita’ per tutti i palati con le sue industrie dolciarie, famosi cioccolatini gianduiotti di Torino e le caramelle di Novi Ligue . I piu’ raffinati possono trovare i pregiati tartufi bianchi d’Alba . Dall’allevamento bovino si produce il formaggio fontina con cui si prepara la fonduta. Rinomati sono I vini piemontesi prodotti nei vingneti delle zone collinaridel Monferrato e delle Langhe. I vini tipici sono: il Nebbiolo, il Barolo, il Barbaresco, il Dolcetto, il Fresia e lo Chardonnay. Altro prodotto dell’industria automobilistica e’ la FIAT 500. I grandi pascoli della Valle d’Aosta favoriscono l’allevamento dei bovini, dal cui latte si ricavano pregiati formaggi come la fontina . Tipiche le coltivazioni di cereal, come il mais nei fondovalle e con il quale si ricava la polenta Valdostana . Dai vigneti si ottengono celebri vini come il Blanc de Morgex e il Malvasia . Un prodotto tipico dell’artigianato e’ la grolla intagliata in legno e nella quale si condivide una bevanda calda, il vin brule’.

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Page 1:  · Web viewLa varieta’ del territorio permette alla Lombardia di sfruttare l’agricoltura e l’allevamento per la produzione di diversi prodotti tipici che spaziano dai prodotti

PRODOTTI TIPICI DELLE REGIONI DELL’ITALIA SETTENTRIONALE

+ APPROFONDIMENTI: LA GONDOLA E IL PARMIGIANO REGGIANO

LIGURIA

Sulle terrazze ricavate dai ripidi pendii collinari e nelle zone pianeggianti lungo i fiumi sono coltivati ulivi, viti, ortaggi e frutta. Soprattutto nella Riviera di Ponente è importante la produzione di fiori e piante ornamentali, che vengono coltivati all’interno delle serre e poi vengono venduti in tutta Italia e all’estero.Il basilico prdotto a Pra’ (Genova) e’ molto famoso e, con il pregiatoolio ligure,viene utilizzato per prdurre il tipico pesto alla Genovese con il quale si condiscono anche le trofie, tradizionale

pasta ligure fatta di acqua e farina. Rinomati sono anche i vini della zona delle Cinque Terre.

PIEMONTE E VALLE D’AOSTA

Nella zona pianeggiante delPiemonte e’ florida e tipica la coltivazione del riso, sviluppata soprattutto nelle risaie di Vercelli e Novara. Il Piemonte offre golosita’ per tutti i palati con le sue industrie dolciarie, famosi cioccolatinigianduiotti di Torino e le caramelle di Novi Ligue. I piu’ raffinati possono trovare i pregiati tartufi bianchi d’Alba. Dall’allevamento bovino si produce il formaggio fontina con cui si prepara la fonduta. Rinomati sono I vini piemontesi prodotti nei vingneti delle zone collinaridel Monferrato e delle Langhe. I vini tipici sono: il Nebbiolo, il Barolo, il Barbaresco, il Dolcetto, il Fresia e lo Chardonnay. Altro prodotto dell’industria automobilistica e’ la FIAT 500.

I grandi pascoli dellaValle d’Aosta favoriscono l’allevamento dei bovini, dal cui latte si ricavano pregiati formaggi come la fontina. Tipiche le coltivazioni di cereal, come il mais nei fondovalle e con il quale si ricava lapolenta Valdostana. Dai vigneti si ottengono celebri vini come ilBlanc de Morgex e il Malvasia. Un prodotto tipico dell’artigianato e’ la grolla intagliata in legno e nella quale si condivide una bevanda calda, il vin brule’.

LOMBARDIA

La varieta’ del territorio permette alla Lombardia di sfruttare l’agricoltura e l’allevamento per la produzione di diversi prodotti tipici che spaziano dai prodotti animali e derivati, comei salami, le mortadella, la bresaola della Valtellina, il formaggio gorgonzola, il grana Padano, il taleggio,ai cereali come il riso ed il mais. Per i piu’ ghiotti ricordiamo il famoso panettone di Milano, il torrone di Cremona e gli amaretti di Saronno. I viniche possono accompagnare ogni piatto sono: il Franciacorta, la Bonarda e il Barbera. L’abbigliamento, le calzature e tutte le grandi firme dell’alta moda italiana esportano prodotti in tutto il mondo.

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VENETOIl Veneto è una terra vasta, con un paesaggio diversificato che permette di offriremolti prodotti tipici.I formaggi veneti sono prodotti soprattutto nella zona prealpina e sono: l’Asiago (nell’Altopiano di Asiago), il Montasio, il Grana Padano, il Taleggio. Sui Colli Euganei si producono i prosciutti ,famosa e’ la soppressata Vicentina. Rinomato e’ ilradicchio di Chioggia e il radicchio di Treviso. Famosi sonogli asparagi bianchi di Bassano del Grappa. Accompagnano le portate ivini: Pinot, Cabernet e Valpolicella. Tipico della zona di Verona e’ilpandoro. Tra I celebri prodotti artigianali e souvenir piu’ conosciuti ci sono i vetri di Murano, i merletti di Burano, i gioielli degli orafi di Vicenza e le ceramiche di Bassano del Grappa.L’abbigliamento, le calzature e tutte le grandi firme dell’alta moda italiana esportano prodotti in tutto il mondo.A Venezia, capoluogo del Veneto, possiamo ammirare la tipica ed unica imbarcazione al mondo: la gondola, costruita dagli squeraroli, artigiani di questo gioiello.

(VEDI CURIOSITA’ E NOTIZIE DI APPROFONDIMENTO RELATIVE ALLA GONDOLA).

TRENTINO ALTO ADIGE

Il Trentino Alto Adige, prevalenemente montuoso, offre prodotti derivati dagli allevamenti del bestiame. Nelle valli si coltivano i cereali e lungo le colline del lago di Garda si coltivano i vigneti. I prodotti tipici di questa regione ed esportati, sono dunque: lo speck, il salame luganega, il formaggio Asiago (del versante trentino dell’Altopiano di Asiago), il puzzone di Moena, il grana Trentino, le mele della Val di Non e le mele della Valvenosta. I vini Cabernet, Pinot grigio, bianco e nero, il Teroldego, il Marzemino, il vino Moscato, gli spumanti , le birre, le grappe e i distillati di frutta sono rinomati in tutto il mondo. La polenta Valsugana arriva su tutte le tavole.

FRIULI-VENEZIA GIULIA

Il territorio cosi’ variegato permette di sviluppare l’agriucoltura, la viticoltura, l’allevamento bovino, suino e la mitilicoltura lungo le coste. In questa regione possiamo trovare I seguenti prodotti tipci noti anche all’estero: il prosciutto San Daniele e di Sauris, il formaggio Montasio. I vini rinomati sono: la Ribolla gialla, il Verduzzo, la Malvasia Istriana, il Tocai , il Merlot del Friuli e l’Aquilea. Infine ci sono vini preziosi e rari come il Piccolit del Friuli o il Cartizze.

EMILIA ROMAGNA

L’estensione dell’Emilia Romagna, per meta’ occupata dalla Pianura Padana e per meta’ costituita dagli Appennini Tosco-Emiliani con irelativi versanti collinari, favorisconolo sviluppo del settore primario: dell’agricoltura ,

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dell’allevamento e della lavorazione dei rispettivi prodotti, di questa regione. L’Emilia Romagna e’ una delle regioni piu’ ricched’Italia. Qui la gastronomia offre una vasta scelta di formaggi e salumi: mortadelle, coppe, salumi, prosciutti, cotechini, salami , zamponi… ce ne sono per tutti i gusti!In Emilia Romagna si possono gustare i piatti piu’ succulenti della cucina italiana: tortellini, cappelletti, tagliatelle, lasagna, carni suine come lo zampone, la salama da sugo di Ferrara, il culatello di Zibello e il prosciutto di Parma, che si accompagnano con il pane ferrarese. Altre specialita’ sono: la piadina e le anguille delle Valli di Comacchio, sulla foce a Delta del Po. Ottimo e famoso in tutto il mondo e’ il gustososoParmigiano Reggiano prodotto in un’area ben definita dove si allevano le mucche migliori per la produzione del latte.

#(VEDI APPROFONDIMENTO SUL PARMIGIANO REGGIANO).

Dai vigneti delle colline vengono prodotti ivini della regione tra cui ricordiamo: il Sangiovese di Romagna, il Trebbiano di Romanga, il Lambrusco e il Sauvignon. Tra i souvenir piu’ conosciuti ci sono: il profumo alla violetta di Parma e la pregiata ceramica di Faenza. Di notorieta’ mondiale e’ da evidenziarela fabbrica automobilistica della FERRARI,a Maranello in provinciadi Modena, dove viene prodotta “laRossa” , la lussuosa macchinasportive da corsa. Il circuito di Imola e’ la pista automobilistica che questa regione puo’ vantare. Ricordiamo anche che a Bologna, capoluogo di questa regione, e’ nata la prima e la piu’ antica Universita’del mondo.

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CURIOSITA’ E NOTIZIE DI APPROFONDIMENTO RELATIVE ALLA GONDOLA

ORIGINE DEL NOME GONDOLA: La gondola e’ la tipica imbarcazione e attrazione di Venezia, che gli abili gondolieri con la tipica maglia a righe e il fazzoletto rosso, manovrano per I canali della citta’. Il loro nome si pensa che provenga dall’incrocio tra il verbo “DONDOLARE” e la parola greca medevale “KONDURA” che veniva usata per definire le barche a coda corta, ma potrebbe derivare anche dal latino “CUNOLA” cioe’ culla. Per costruire una gondola, che normalmente e’ lunga 11 metri, gli artigiani veneziani, detti squeri, impiegano piu’ di un anno di lavoro assemblando ben 280 pezzi ricavati da 8 tipi differenti di legno. Sulla punta della prua c’e’ una lamina metallica che somiglia ad un pettine a 6 denti che, oltre ad abbellire queste imbarcazioni e a renderle subito riconoscibili, le protegge da possibili collisioni. La prima volta che fu usato il termine “GONDOLA” in un documento scritto fu in un editto del Doge Vitale Falier, nel 1094 nel quale concedeva il privilegio di utilizzare questa barca alla nobile famiglia Loredani. Attualmente, nella citta’ lagunare, oltre ai morderni traghetti a motore, si possono contare in navigazione circa 500 gondole.

CURIOSITA’ E NOTIZIE:

- La gondola ha una forma un po’ asimmetrica in ampiezza, per bilanciare il peso del gondoliere che rema stando in piedi su un lato.

- La gondola è composta da circa 280 parti di legno diverse – tra le diverse essenze: tiglio, quercia, olmo, faggio, mogano, cedro…

- Fino al 1562 le gondole avevano sfarzose decorazioni colorate. Un decreto ufficiale, da allora, stabilisce che l’unico colore della gondola debba essere il nero! Un provvedimento comprensibile in nome di un’uniformità stilistica: immaginate le gare sfrenate dei nobili per la decorazione più sontuosa e incredibile!

- Originariamente, le gondole erano dotate di una cabina coperta: sono tante le testimonianze nei dipinti dell’epoca.

- A prua troviamo un elemento decorativo ricchissimo di significati simbolici: i 6 denti rappresentano infatti i 6 Sestieri della città (i 6 quratieri); la parte superiore rappresenta il tipico copricapo del Doge (il corno dogale), e infine la parte centrale ricorda il Canal Grande.

- Malgrado la sua lunghezza, la gondola è molto maneggevole, grazie al fondo piatto e alla ridotta porzione di scafo immersa, e può essere manovrata anche in spazi angusti e poco profondi.

- Le manovre richiedono una certa abilità da parte del gondoliere, che deve essere dotato di un senso dell'equilibrio molto sviluppato in quanto la posizione è assai instabile.

- Gli squeraroli sono gli artisti e artigiani che costruiscono queste tipiche imbarcazioni che vengono ricoverate in rimessaggi situati in piccoli cantieri detti squèri, come, ad esempio, lo squero di San Trovaso, il piu’ famoso e fotografato di Venezia, nelle cui vicinanze ha da poco aperto i battenti la Galleria della Gondola

- dell’Ecosistema Lagunare

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#APPROFONDIMENTO SUL PARMIGIANO REGGIANO

Come si fa il Parmigiano ReggianoFare il Parmigiano Reggiano è un’arte. Richiede pochi ingredienti, giusti e genuini , la bravura del mastro casaro e tanta pazienza . Vediamo, passo dopo passo, come nasce una forma di Parmigiano Reggiano.

Il lattePer fare il Parmigiano Reggiano DOP non basta un latte qualunque, si usa solo latte di vacche, alimentate con foraggi prodotti fra le pianure, le colline e le montagne delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena e in parte di quelle di Bologna, a sinistra del fiume Reno, e di Mantova, a destra del Po - è questa l’area di produzione del formaggio.Ma quanto latte serve? Per una forma di Parmigiano Reggiano ne occorrono non meno di 550 litri – bisogna considerare che una forma di Parmigiano, una volta stagionata, pesa, in media 38 chilogrammi.

La cagliataPer fare il Parmigiano Reggiano, al latte scremato della mungitura serale si aggiunge il latte intero della mungitura del mattino. Una volta versato tutto nelle caldaie in rame del caseificio, si aggiunge il caglio e il siero innesto. In questo modo, il latte coagula e forma la cagliata. A rompere la cagliata provvede il mastro casaro: con uno strumento, detto spino, la cagliata si frantuma in tanti granuli.

La formaA questo punto, si passa alla cottura: i frammenti di cagliata sono scaldati fino a una temperatura di 55°C; i granuli si addensano sul fondo della caldaia e danno vita alla forma di formaggio.

La massa di formaggio viene divisa in due parti; ogni parte è inserita nelle fascere, appositi stampi di legno, di forma circolare, per 2 o 3 giorni.

Ogni forma riceve la sua placca di caseina, con impresso un numero unico e progressivo. Oltre a questo segno d’istintivo, con una fascia marchiante, su ogni forma sono incisi il mese e l’anno di produzione, il numero di matricola del caseificio e la scritta puntinata “Parmigiano Reggiano”.

La salaturaOgni forma è immersa in una soluzione satura di acqua e sale per circa 20 giorni. Il contenuto di sale in 100 grammi Parmigiano Reggiano è pari a 1,6 grammi.Questo passaggio serve per consentire l’assorbimento del sale e dare, così, alla pasta il suo sapore caratteristico.

La stagionaturaQuesta è la fase decisiva per la bontà del Parmigiano Reggiano. Ogni forma viene riposta su assi di legno, in ambienti dedicati alla maturazione del formaggio. Il disciplinare di produzione prevede almeno 12 mesi di stagionatura. Durante la stagionatura, la pasta si asciuga, diventa friabile e granulosa e assume la tipica struttura granulosa del formaggio a pasta semidura.Il Parmigiano Reggiano può invecchiare più a lungo, anche oltre i 24 mesi.

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La marchiaturaAl termine della stagionatura, gli esperti “battitori” del Consorzio esaminano, con un martelletto particolare, ogni forma; solo quelle ritenute idonee possono fregiarsi del marchio a fuoco che attesta la Denominazione di Origine Protetta (DOP). Queste sono le forme di prima categoria.

Le forme con difetti lievi nella struttura della pasta o nella crosta, o di seconda categoria, vengono incise con solchi paralleli indelebili e sono vendute come Mezzano. Le altre forme diventano “scarto” di terza categoria e sono destinate alla lavorazione industriale.

Possiamo concludere dicendo che il Parmigiano Reggiano DOP è un formaggio fatto solo con ingredienti genuini, senza conservanti né lavorazioni industriali. Così è più buono!