wye, trevor - sei practice books per il flauto- vol 1 - il suono

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TREVO R WYE IL SUONO EDIZIONE ITALIANA

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Wye, Trevor - Sei Practice Books Per Il Flauto- Vol 1 - Il Suono (Ita)

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TREVO R WYEIL SUONO

EDIZIONE ITALIANA

I VolumeII Vcilume

III VolumeIV VolumeV VolumeVI Volume

TnBvoR WynSEI PRACTICE BOOKS PER IL FLAUTO (Edizione italiana)

IL SUONOTECNICAARTICOLAZIONEINTONAZIONE E VIBRATORESPIRAZIONE E SCALESTUDIO AVANZATO

IL BUON FLAUTISTAUn complemento ai Practice Books

Titolo originale dell'opera: A Trevor \l!e practice bookfor the flute (volume 1-6)

Traduzione: Stefano Cioffi, Riccardo Ghiani, Gian Luca Morselettol" edizione 1993

l" ristampa 19952" ristampa 1998

3'ristampa 2001

ISMN M-705004-02-1

@ Copyright 1980 Novello & Company Limited

Per la traduzione italiana@ Copyright1997 by Riverberi Sonori s.a.s.

Via Machiavelli" 50 - 00185 RomaTeL 4644703055 fax 06447 03059email: [email protected] www.riverberisonori.it

Tutti i dirilti riservati - All rights reservedNessunaparfe di questa pubblicazione può essere copiata o riprodotta in alcun modoe per nessuno scopo senzal'autoizzazione dell'Accademia Italiana del Flauto.

Printed in Italy

FEn:îjúCNy,

!

:-

Introduzione

ESERCIZI SUL SUONO - Note generali

" .a)"Armonici

b) Registro grav,g

c) Registro rnedio ,

d) Registro acuto

CNOMES , 'i','.:COLORE'DEL SUONO

CONTROLLO DELLA RESPIRAZTONE

:FLESSIBILITA'

.''', .C€ilITROELS:DELL I NTONAZTONE-':.

ESEMPI

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40

I

I

I

UN'INTRODUZIONE DA LEGGERE

ALLO STUDENTE

euesto volume prenderà in esame il problema dello studio: come trame il massimo profitto, come

migliorare il proprio rendimento, e come isolare e superare alcune difficoltà proprie del flauto. Non

ha assol'utamente la pretesa di esaurire I'argomento. E' stato scritto per aiutarvi a risolvere molti

problemi relativi al flauto nel più breve tempo possibile.

Gli esercizi proposti, se affrontati correttamente, vi aiuteranno a ridurre notevolmente il tempo

necessario per costruire i moduli tecnici dell'esecuzione flautistica, e vi permetteranno di dedicare

più tempo alla risoluzione dei problemi eminentemente musicali.

Ecco alcuni punti di vitale importanzache riguardano lo studio in generale:

a) Studiate il flauto solo se li desiderate: in caso contrario, non fatelo! E' praticamente inutile pas-

sare il tempo a itudiare avendo nello stesso tempo la voglia di fare qualche altra cosa.

b) Una volta presa la decisione di studiare, rendetevi la vita difficile. Esaminate ogni particolare del

vostro suono e della vostra tecnica come farebbe un ispettore pignolo, così da individuame i punti

deboli e da poterli elimiryrre. Solo in questo modo potrete migliorare velocemente. Dopo aver sfo-

gliato il libro vi renderete conto che molti degli esercizi proposti non sono altro che un modo di

analizzare lo stesso problema sotto differenti punti di vista. Non vi sarà difficile inventame voi stes-

si di nuovi.c) Cercate di studiare soprattutto ciò che non riuscite a suonare agevolmente. Non siate indulgenti

con voi stessi: non limitatevi a suonare solamente ciò che non vi crea problemi-

d) Dato che alcuni esercizi sono piuttosto faticosi, controllate che la posizione del vostro corpo e

delle vostre mani sia corretta. Per tutto ciò che riguarda questo aspetto è importante consultare un

buon insegnante (vedi volume VI - STUDIO AVANZATO)

GARANZIA

Il semplice possesso di questo libro non garantisce dei miglioramenti: non vi è niente di

magico nella carta stampata. Ma se avete veramente il desiderio di suonare bene e siete

disposti ad investire una ragionevole quantità di tempo e di lavoro per raggiungere que-

sto scopo, i risultati non tarderanno 4d arrivare. E' una semplice questione di tempo,

pazienia e lavoro intelligente. Questo libro è frnalizzato all'eliminazione dello sfudio

improdunivo. E' un concentrato di tecnica flautistica. Se seguirete attentamente tutte le

indicazioni, otterrete il doppio dei miglioramenti nella metà del tempo.

Questa è I'unica garanzia possibile!

ALUINSEGNANTE

euesta collana è una raccolta di esercizi rivolta ai flautisti di ogni età che abbiano cominciato i loro

studi da almeno un anno, fino ad includere gli studenti dei Conservatori e delle scuole superiori. Vi

sono alcune indicazioni di velocità, che possono essere modificate in base al livello e ai problemi

del singolo esecutore. Alcuni esercizi sono più difficili di altri: scegliete quelli necessari per i vostri

allievi.

4

TREVOR WYE 1979

ESERCZI SUL SUONO - NOTE GENERALI

Questo libro non è espressione di nessuna scuola flautistica o stile nazionale in particolare, né diuna speciale concezione della produzione del suono. E' necessaria la guida di un buon insegnante.Sarebbe meglio eseguire gli esercizi proposti con gli occhi chiusi, per sviluppare I'orecchio.

Ascoltatevi sempre con la massima attenzione.Cercate di non farvi distrarre da ciò che vi circonda.Se il vostro suono è ancora immaturo, sarà meglio cominciare con il registro grave e poi costruirvisopra il resto.

Non ho mai dimenticato I'introduzione di Marcel Moyse al suo magnifico De la Sonorité, nellaquale dice: <,...è una questione di tempo, di pazienza e di lavoro intelligenter.

IL SEMPLICE POSSESSO DI QUESTO LIBRO NON E'SUFFICIENTE

IL SUONO

Quando si parla di suono, si attribuisce a questo termine un significato generale e lo si usa per indi-care un insieme di piacevoli qualità, ognuna delle quali contribuisce in modo significativo alla for-mazione del suono nella sua globalità.

Ad esempio:a) coloreb) dimensionec) proiezioned) intensitàe) vibrato

ff purezza

Se il suono contiene alcune, o meglio, tutte queste componenti in quantità sufficiente, si può defini-re bel suono. La qualità del suono di un flautista può essere guastata dall'insufficienzadi uno solodi questi elementi. Non è quindi possibile curare una qualsiasi di queste componenti prescindendodalle altre.Dato per scontato che chiunque prenda un flauto e vi soffi dentro desideri emettere un suono piace-vole. la cosa difficile è non produrre una sonorità che risulti gradevole, almeno alla maggior partedegli ascoltatori. La testata del flauto infatti è fatta per offrire determinate qualità sonore che lamaggior parte delle persone definisce belle.

Quindi, se uno studente suona lentamente delle note lunghe, tanto da avere I'opportunità di analiz-zare il proprio suono nei minimi dettagli, allora, purché sia in grado di rilevarne i difetti, il suomeccanismo di auto-correzione gli garantirà un miglioramento. Le note lunghe costituiscono il veropunto di partenza per migliorare il vostro suono!Tuttavia, eseguite senza la dovuta attenzione, le note lunghe non vi faranno raggiungere veloce-mente alcun risultato concreto. Lo scopo di questo volume è mostrare un percorso graduale verso lacostruzione del bel suono. Se affronterete questo percorso con intelligenza e con pazienza, raggiun-gerete i risultati sperati in brevissimo tempo.

ARMONICI

Gli armonici sono degli ingredienti del suono che conferiscono ai suoni di base, o fondamentali, illoro colore specifico. Per i principianti il registro grave e quello acufo sono entrambi difficili, ma

sia chiaro che, se nei suoni gravi non vi fossero armonici o pienezza e colore, il registro medio e

quello acuto sarebbero molto più difficili. Sarà molto utile uno studio preliminare sugli armonici.

Esercizio l: imparate a emettere ogni nota con precisione e sicurezza evitando che il suono si

rompa. E'molto dtile.

Poi provate ad imitare i richiami del como da caccia-

o9

Ripetete gli esercizi riportati qui sopra con le posizioni del do diesís grave, re naturale grave e mi

bemolle grave. Notate che per I'emissione degli armonici più acuti è richiesto un incremento della

velocità dell'aria.

IL REGISTRO GRAVE

Decidete se cominciare lo studio con questi esercizi o con quelli che seguono in base ai vostri pro-blemi tecnici contingenti e alle indicazióni del vostro insegnante. Se volete piantare in un tenenofertile le radici del vostro futuro lavoro sul suono, è meglio iniziare a studiare il registro grave. Maper prima cosa dovrete esercitarvi nella produzione di un buon st naturale, che è la nota di più faci-le emissione sul flauto. Questo fatto è dovuto a due ragioni: a) più il tubo è corto, più i suoni sono

facili da produrre; b) I'indice ed il pollice mantengono saldamente lo strumento, il che non avvienenelle due note superiori al si. Suonate questa nota - si naîurale - finché diventi il migliore, il piùluminoso, il più bel si naturale che abbiate mai suonato in tutta la vita. Questa ricerca può durareanche 10 o 15 minuti. Bene! A meno che non abbiate un treno da prendere, potrete ottenere mag-giori risultati insistendo nello studio di questa nota piuttosto che studiando intere pagine di esercizi.

Non suonate una successione di si corti: ogni nota deve durare quanto dura il vostro fiato.

Quando il si sarà veramente di buona qualità, potrete intraprendere lo studio dell'esercizio 1. Ognicoppia di note dovrebbe durare pressappoco quanto ve lo consente tutta la vostra riserva di aria;suonatele comunque molto lentamenîe. Cercate I'assoluta omogeneità in ogni coppia di note. Fate

attenzione a non ruotare il flauto all'interno quando suonate le note più gravi. Se la seconda delledue note vi sembrerà migliore della prima, suonate la coppia di note in ordine inverso.

ngr--==-f nf<-f

mif<f m1f--:=.f nî<f mf-7 njf:Jf nf-<f

Non forzate il suono nelle ultime tre misure, nelle quali è più difficile ottenere un suono di buonaqualità. Queste misure dovranno essere ripetute parecchie volte.

Nei primi giomi l'esercizio I potrà tenervi occupati per una ventina di minuti. Non preoccupatevi:non ci sono premi per chi procede più velocemente. La sensazione più comune, dopo alcuni giomidi studio intenso, è che la qualità del suono peggiori; ciò è dovuto al fatto che le vostre capacitàpercettive si saranno notevolmente affinate. Molto probabilmente il vostro suono sarà migliorato,ma avendo studiato le note lunghe abbastanza da sentime realmente i difetti sarete forse più consa-

pevoli dei vostri problemi.

Ora potete aggiungere all'esercizio I il2, il 3 e il 4. Ricordate di ripetere ogni misura secondo levostre necessità, e non perché I'ho scritto io, ma perché ne avete bisogno.E' questione di tempo, pazienza e lavoro intelligente!

Leutamente

Quando studiate il suono, iniziate e terminate sempre con un bel si naturale: dovrà servirvi da ter-

mine di paragone con le altre note.

L€ntaruentc

A

--=---/nf

-=::-"fnî--=f

* Come già detto I'emissione di queste ultime note diviene progressivamente più difficile. Ciò è

dovuto al fatto che I'allungamento del tubo non viene compensato da un proporzionale ampliamen-

to del suo spazio intemo; se cosi fosse, la produzione delle note gravi verrebbe alquanto facilitata,

ma esse cambierebbero notevolmente di colore, e verrebbe senza dubbio compromessa la qualità

dei suoni della seconda e teîza ottava.

8

A questo punto potete arricchire il vostro repertorio di note lunghe con i seguenti tre esercizi.

Potrete effettuare dei piccoli movimenti delle labbra per facilitare I'emissione procedendo verso le

note gravi. Fate in modo che queste non abbiano il suono di un sacchetto di carta pieno di vespe;

evitate sempre di coprire il foro dell'imboccatura nella tessitura grave e ricordate di cominciare

sempre con gli esercizi sul si naturale. ,

m1f<.f "7t<=f "2f-Î nl-Í ml-Í

mf:.7

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n1f-<f ,4e f mf--f

mf<f "7r--=_if 4F-:-Í qE-f m1f-=,.-1r

41î--Í mf-=-f mf :=-fa questi altri tre csercizi per lo studio delQuando ra-egiungerete un livello più avanzato, applicatevi

registro grave. tratti da:

l) L' Acquario, variazione dal Carnaval des Animausr di Camille Saint-Saèns.

2) Tema da Intrcduction et Allegta (per arpa, fìauto, clarinetto e quartetto d'archi) di Maurice Ravel.

3) Tema del Prélude à l'après-midi d'un faune di Claude Debussy.

l) L'Accluurio richiede un suono vuoto, purc che chiameremo suotto giallo* -

Pensate ad uno specchio d'acqua verde e profonda e ad un pesce che vi nuoti dentro con movimenti

sinuosi. Non dimenticate lo studio del si nttturale, e questa volta anche del do naturale, come pre-

parazione a questo esercizio. Consuhate anche il capitolo Gli acc'ordi nuÍurali neì volume IV -INTONAZIONE.

,rf cresc- J

* [Jlteriori spiegal.ioni sul twnfronto .f'ra suoni e coktri sono fornite in COME SUONARE CORRETTAMENTE IL FL4U-

TO, dove questi eserciTi sono illustrati più appn4fonditamente, e sul volume VI - STUDIO AVANT'ATO.

a)

c)

mf--1î

nJf

2) Ravel**. Il tema di Ravel richiede un suono più scuro e più ricco di colore rispetto al precedente'

Lo definiremo sLrono viola.

TEMA

Lentanrente

nf3) Debussy: Prélude à l'après-ntidi d'un faune.

Ecco quattro studi sul registro grave basati su questo notissimo tema. Usate questi esercizi per stu-

diare un suono il cui colore sia approssimativamente a metà strada fra il suono giallo e quello viola.

TEMA

**Introduction et Allegro, per gentile concessione di Editions Durand, Paris

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PREPARAZIONE

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-PREPARAZIONE

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PREPARAZIONE

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*r -ESERCIZIO FINALE

Lentamente

nf-Lentamente

mf

Lentamente

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t2

mf

IL REGISTRO MEDIO.I

Anzitutto scegliete, nella prima ottava, una buona nota della mano sinistra. Dovrà essere la vostra

nota migliorc.

Quando la nota che avrete scelto avrà una buona qualità, portatela all'ottava superiore senza alcuna

tensione. Non incrementate eccessivamente il flusso dell'aria salendo d'ottava, altrimenti la nota

superiore suonerà troppo esile.Provate a controllare il fluéso d'aria cercando di mantenerlo il più

basso possibile, ed evitando di coprire eccessivamente il foro dell'imboccatura. Se la nota dell'otta-

va superiore non è un sí naturale, salite lentamente fino al si ed esercitatevi qualche minuto fino ad

ottenere un suono il più bello e luminoso possibile.

Avrete la tendenza a far ricadere il suono del sl verso I'ottava grave. Di conseguenza, prima di con-

taminare la qualità delle note gravi, siate pienamente sicuri che il vostro si naturale sia un vero

Arcangelo Cabriele dei si ttaturctli prima di tentare la produzione di un la diesis altrettanto bello.

Come negli esercizi precedenti, suonate ogni coppia di note pressappoco per I'intera durata del

vostro fiato. Andate avanti solo se la precedente coppia di note è stata eseguita in maniera da assi-

curare omogeneitir e buona qualitir. Sforzatevi anche di rendere la seconda nota sempre migliore

rispetto alla prima. Quando questo succederà, invertite I'ordine dell'esercizio, e lavorate a ritroso

fino al si naturale,la cui qualità dovrebbe risultare ancora migliore.

Lentamente

Firro al sol naturale tutto dovrebbe procedere bene, mentre fra il sol ed rl mi naturale cominceranno

a sorgere dei problemi. Non forzate i suoni. Potrete continuare solamente quando queste note risul-teranno chiare. Tuttavia, per la maggior parte delle persone, le note comprese fra il sol naturale ed

1I nú naturale presentano diversi problemi di emissione. Ciò è dovuto ancora una volta al rapportofra I'ampiezza interna del tubo e la sua lunghezza. Questa limitazione riduce la risonanza delle note

e a volte ne causa lo sfaldamento. E' proprio durante questi esercizi che potrete individuare fino ache punto vi sarà possibile spingere un suono prima che si sfaldi. L omogeneità del suono deve

essere il vostro obiettivo. Se, scendendo d'altezza, vi rendete conto che la nota grave è migliore diquella superiore, invertite l'esercizio cosicché la vostra nota di riferimento risulti ancora più bella.

Lentamente

Quando avrete ottenuto dei miglioramenti, tomate indietro fino al si naturole.

t3

Quando arriverete al mi bemolle vi renderete conto della notevole differenza di qualità rispetto allealtre note: questa è la secondazona problematica. Procedete come sopra, perfezionando il mibemolle e servendovi come modello sia del mi che del re naturale.

Assicuratevi che I'indice sinistro sia sollevato nel re e nel mi bemolle*.Sollevando I'indice sinistro nel mi bemolle rendiamo più luminoso il timbro di questa nota, altri-menti piuttosto opaca.

Se questi suoni continuassero a presentare problemi. procedete per piccoli passi progressivi.

Dopo alcuni giorni di studio, aggiungete I'esercizio 4 al vostro lavoro giomaliero: riunisce in un

solo gruppo due misure dell'esercizio l. La qualità del suono dovrà essere omogenea. Ricordatesempre di prepararvi allo studio esercitandovi con il si naturale.

ffi

Quando avrete raggiunto buoni risultati, aggiungete al vostro repertorio i due esercizi seguenti:

* N- B. Potrefe trovare degli esercizi riguardanti questi prohlemi in altri due volumi della raccolta: volunte II - TECNICA

e volume III - ARTICOLAZIONE.

t4

Lentamente

Lentamente

^#FLentamente

L'ultima misura qui sopra serve a farvi tenere a mente il terzo problema: lazona intorno al do

diesis, che verrà afiiontata nella prossima sezione. Man mano che procederete, vi accorgerete che ildo diesi"s è una nota di gran lunga più vuota delie altre. Con una differente diteggiatura produciamo

dunque un do diesis risotlonte, che poi possiamo prendere come riferimento con la diteggiatura cor-

retta. Mentre cliscenclete dal re nuÍurale al do diesis, eseguite quest'ultimo con la diteggiatura del

do dic.si.s grave. I)ovrete necessariamente soffiare con più forza.E'una notapienadi armonici maèpur sempre qualcosa a cLri aggrapparsi. Ora cercate di ottenere la stessa risonanza ed intonaz.ione

con tr.rtte le dita sollevate. come previsto dalla diteggiatura corretta. Su molti flauti il do diesis

suona leggermente meglio aggiungendo allir usuale diteggiatura il medio e I'anulare della mano

destra: provate se questo espediente può esservi d'aiuto.

Osservate come il do naturale suoni meglio rispetto al do diesis. Controllate I'intonazione dientrambi sulla base dei primi armonici delle rispettive posizioni della prima ottava.*

* Potrete trovare ulteriori esercizi per la definizione dí suono e dell' intonazione de! do naturale e del do diesis nel capito'

Io Controllo dell'intonazione - III..E' perfettamente inutile studiare per una buona qualitò di suono in queste due note se

I'intonazione lascia a desiderare. Eliminate I'acne prima di truccarvi il viso!

l5

Lenlantente

Partendo dal si della prima ottava, studiate il do diesis tomando sempre alla nota di partenza.

Quando i vostri sforzi avranno avuto successo, provate a cambiare sia Ia nota di partenza che quella

di arrivo.

Infine, partendo dal si naturale. ripercorrete il c:ammittit invers<-r lino al si ttuÍuralc superiore.

Ricordate che ogni frase deve essere eseguita mollo lentamentc.

--7----ú - 11 - +

Nell'esercizio 10, dovrete

do naturale grave. Partite.

a comparire buoni risultati

cercare di ottcncrc la trtas:iltlit tlrrlogcneilà dal

da semplici coppie tli rtote cttttte nc'll'cscrcizio

usate come schema rilrnico rtli csclciz-i 4. -5. 6 c

\i nutut'ul( nrcdio fino al

l. Quando c()minceranno

t0.

Lentamenle

16

T

l

II

A questo punto, dovreste essere sulla via della risoluzione dei problemi concementi il registro

medio. I miglioramenti non si presenteranno uniformemente in tutta la gamma di suoni fin qui cura-

ti, tuttavia ora dovreste essere padroni di un buon numero di idee ed esempi sulla base dei quali

affrontare lo studio delle zone problematiche.

E' questione di_, _, e

-IL REGISTRO MEDIO. II

Quando vi sarete esercitati per alcuni mesi sia sul registro grave che su quello medio, vi renderete

conto che esiste ancora una cèrta differenza di colore fra i due registri. Il prossimo esercizio vi aiu-

terà a rimuovere le ulteriori difficoltà. Qualunque sia il colore con il quale cominciate, manteneteloper ÍuÍto il registro medio. Eseguite I'esercizio prima utilizzando il suono giallo di cui abbiamo par-

lato per L'Acquario di Saint-Saèns; in seguito utrlizzate il suono viola raveliano. (Vedete anche

Come suonare correttamente il flauto).

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nf- mÍ- mf

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Leutamente *

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-

mf

+ A qurrt,, puttt() uti!ixzet'ere il coloie naturale della nota per aíutarvi a effettuare il salto alla nota superiore.

PREPARAZIONE PER IL REGISTRO ACUTO

Questi esercizi vi aiuteranno ad eliminare qualsiasi variazione di colore non desiderata nel passag-

gio dal registro medio a quello acuto.

Vi aiuteranno anche a penetrare nelle note superiori come già visto nel capitolo precedente.

Non incrementate eccessivamente il flusso d'aria, o il vostro suono diventerà debole e stridulo.

Sforzatevi di rendere nobile la sonorità del registro acuto.

Il mi naturate e il fa diesis acuti sono note che creano spesso problemi: a questo proposito consulta-

te il capitolo Gnomes.

E' abbastanza difficile ottenere colori differenti nel registro acuto, ma cercate di mantenere colnun-

que una piccola differenza fra il suono giallo e quello viala.

a Lentanreute

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B Lentamente

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IL REGISTRO ACUTO

E' probabile che già le prime due ottave vi siano risultate difficili, ma il registro acuto è certamente

il più difficile per quanto riguarda la sonorità, il colore e la profondità del suono. Prima di affronta-

re questi faticosi esercizi siate sicuri di essere completamente padroni della situazione per quanto

riguarda le prime due ottave*.

E' meglio non studiare il registro acuto contemporaneamente agli altri due. Cercate di farlo più

avanti nella giomata di studio.

Ricordate: è questione di

-,

di e di

Auguratevi anche di avere dei vicini di casa comprensivi!

14f----==-

* Consultate anche il prossimo capitolo Gnomes

t9

Esercizio l: utilizzate lo stesso metodo di studio dei registri grave e medio. Evitate la tensione

nell'affrontare le note più acute.

A+F-

* togliete la chiavetta del re diesis per il si naturale acuto.

Se volete, proseguite fino al do naturale, do diesis e re sovt'ocuti. ma solo se le vostre labbra sono

preparate ad affrontare queste note senza inigidirsi o contrarsi.

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Quando il vostro lavoro inizierà a dare i suoi frutti e le vostre labbra diventeranno più forti, potrete

variare le dinamiche, così da eseguire questi esercizi sia piano che forte-

21

GNOMES* - mi naturale e fa diesis

Vi sarete sicuramente resi conto che il mi naturale ed il fa diesi.s acuti sono piuttosto crescenti. Sono

anche di più diffìcile emissione (senza i! meccanismo del mi snodato) rispetto alle note vicine. Esiste

una ragione meccanica che determina questo fatto; provate a diteggiare cromaticamente le note del

registro grave, dal mi bemolle al si bemolle e, senza suonzìre, confrontate le diteggiature eseguite con

quelle corrispondenti nel registro acuto. Vedrete che eccettuati il mi naturale e ílfa diesis viene general-

mente apefto un solo foro per ogni rispettiva nota superiore. Senza il meccanismo del mi snodato que-

ste due note hanno due foi aperti rispetto alle corrispondenti note del registro grave. Se si potesse chiu-

dere uno di questi due fori, cosa che avviene con il mi snodato, l'emissione del mi naturale acuto risul-

terebbe molto facilitata. E' stato inventato un meccanismo per chiudere uno dei due fori nel fa diesis

acuto in modo da facilitare I'emissione di questa nota ed è stato chiamato/a diesis snodato, ma è molto

complesso e molto costoso. E' semplicemente una pafte meccanica in più che può guastarsi con troppa

facilità. Sono pertanto convinto che con un attento studio nessuno di questi due salvagente sia necessa-

rio. Con il nri snodato, fra I'altro, ilfa diesis sembra ancora più diffrcile per motivi psicologici.

Suonate una scala di sol magg,iore:

La velocità dell'aria viene incrementata man mano che si sale. Se la produzione del mi nnturale e delfadiesis acutí è diffìcile o insicura, significa che la velocità dell'aria è insuffrciente per queste due note,

arrì.messo che la direzione sia corretta. Questo è un problema comune nei principianti. Se, suonando

piano la scala ascendente, il nti naturale edllfu rliesis non suonano. significa che le nole che portano

verso il mi naturale ed ilfa diesis (sol" la, si c do) sono quelle c'he dovraruto essere particolarmente

curate. Se la velocità dell'aria non è sufficiente a garantire sicurezzanel mi naturale efa díesis acuti.

probabilmente è insuffrciente anche per produrre le note precedenti con la dovuta intensità.

RIFLETTETE SU QUESTI PROBLEMI PRIMA DI CONTINUARE.Nell'esercizio I velocizzate la colonna d'aria più di quanto possa sembrarvi necessario per ottenere

le note delle prime due frasi. Non dovreste riscontrare alcuna diflìcoltà nelle misure 6 e 10.

Lentamente

pf pî

Precedentemente abbiamo scoperto che il lrti naturale ed 1l fa diesis acuti sono piuttosto crescenti"

Confrontate la loro altezza con gli armonici del do e re gravi.

* Gnomes leîteralmente significa gnomi, che ne[le intenzioni dell'Autore rappresentano i piccolí problemi che possono

verificarsi durante lo studio dello strumento.

22

I

i

iT

I

N

Naturalmente queste due note vengono qui eseguite come quinte armoniche, intonate di per sé manon in conformità con il temperamento equabile!

Questo è comunque un altro problema; per ora sarà sufficiente tener presente che nelle tonalità dido e re maggiore dovreste cercare di tenere il mi naÍurale ed il fa diesu acuti leggermente bassi.Proseguite con questi esercizi, che presentano intervalli sempre più difficili. Non andate avanti finoa quando ogni esercizio non sarà del tutto assimilato.

Ora provate:

Se è troppo difficile, cercare di aggirare I'ostacolo in quesro modo:

Ripctete l'esercizio qui sopra ma questa volta effettuando un dintinuendo:

Infine eseguite ancora una volta I'esercizio l. ma questa volta con variazioni di dinamica:

f-pII

J

Lentamente

Ora tcjrnate agli esercizi sul registro acuto, tenendo a mente questi elementi.

23

COLORE DBL SUONO

Il flauto possiede. più di qualunque altro strumento dell'orchestra, la capacità di produne una gran

varietà di suoni. La pittura musicale è più interessante quando la tavolozza in nostro possesso è ricca

di numerose sfumature di colore. I seguenti esercizi vi aiuteranno a suonare in teclmicolor piuttosto

che in bianco e nero. Eseguite I'esercizio A con un suono violu pieno, ricco e scuro. Cercate di non

coprire il foro dell'imboccatura. In questo primo csercizio sarà opportuno suonare/orte.

Colore del suono - Esercizio I

Liberamente= 60-72 da Reichert

Ora eseguite I'esercizio B con un suono gial/o vuoto, aperto e delicato, più da flauto dolce. Suonate

piu piano che nell'esercizio A.

Quanclo passate da A a B cercate di caratterizzare iI suono con una variazione di colore il più evi-

rlente possibile. La varietà del suono è I'elemento più importante in questo esercizio.

Il problema maggiore è ottenere sensibili cambiamenti di colore nel registro nredio. Accertatevi che

nel registr| nreclio, oltre chc nel rcgisrns grove. il t'0!ore non sia l0 slesso per enîramlte le sequtn:e,

nruggiore e ntinore.

Suonate cla cima a fondo questa serie di esercizi in tutte le tonalità che potete, e alla fine cercate di

suonarli ogni giomo in tutte le ventiquattro tonalità. nell'ordine esposto alla fine di D. E' meglio

eseguire I'esercizio a memoria; trascrivete le tonalità restanti esclusivamente se lo ritenete realmen-

te necessario. Sarebbe meglio, a questo punto, cominciare a stimolare e sviluppare le vostre poten-

zialità mnemoniche.

.---/'--=

]- \

.lA

Continuate con le seguenti tonalità: mi bemolle nruggiore; do ntinorc; la bemolle maggiore; faminore, ecc. fino a esercitarvi in tutte le ventiquattro tonalità.

ogni tonalità possiede un colore caratteristico e presenta problemi specifici.

Dopo qualche settimana - e qualche progresso - con l'Esercizio I, passate all'Esercizio II e studiate-lo come avete fatto con il primo. GIi intervalli, nell'esercizio II, sono più larghi, e ciò vi può crearemaggiori difficoltà.

Colore del suono - Esercizio II

da Reichert

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Ricordate di effetruare un grande cambiamento di colore passando a B.

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Continuate con la seguente successione di tonalità: mi bemolle maggiore; do minore; la bemolle

maggiore; fa minore, ecc. fino a quando non vi sarete esercitati in tutte le ventiquattro tonalità.

Per finire, procuratevi delle raccolte di melodie e suonatele utilizzando diversi colori di suono.

Scegliete dei motivi che si prestino a dei particolari colori. Potete trovare qualche esempio alla fine

di questo libro.

26

CONTROLLO DELLA RESPIRAZIONE

Anzitutto consultate un buon insegnante, che vi aiuterà a trovare una buona impostazione dellarespirazione. Potete anche trovare dettagliate spiegazioni ed esercizi sulla respirazione nel volumeV - RESPIRAZIONE E SCALE.

I. WHISTLE TONES

Questi suoni vengono prodotti soffiando nello strumento in modo molto leggero e rilassato.Sono le note che si sentono sibilare e che vengono prodotte per lo più accidentalmente alla finedi un diminuendo nel registro grave. Sono come delle piccole stecche; in realtà dobbiamo spessostudiare per evitarli! Cercate di isolare uno di questi whistle-tone.s. Provate con la posizione delsol grave, e, una volta isolato il suono, tenetelo il più a lungo possibile cercando di evitare sob-balzi e tremolii. Anche 1l do naturale grave produce facilmente una serie di w,histle tones. perprodurre queste note avrete bisogno di una quantità d'aria minima, e ciò vi aiuterà nel controllodel diaframma e dei muscoli labiali. Pochi minuti al giorno di questo esercizio vi daranrlo velo-cemente ottimi risultati.

2. AUTONOMIA DI FIATO

Suonate un si naturale medio

il più lungo possibile. Misuratene ogni giomo la durara con l'aiuto della lancetta dei secondi di unoroiogio. e cercate sempre di battere il vostro precedente record. Troverete prestissimo alcuni meto-di per economizzare al massimo il flusso d'aria. Nel giro di un mese riuscirete a raddoppiare la lun-ghezza di questa e di altre note.

Assicuratevi che il vostro si sia sempre intonato. Si può essere tentati di coprire I'imboccatura dellostrumento così da ridurre le dimensioni del foro e utilizzare una minore quantità di aria. Evitatequesto espediente: produce un suono calante e schiacciato e comunque vi ingannereste da soli!

FLESSIBILITA'

Produrre una nota con un bel suono non è così difficile: richiede solo un giusto equilibrio fra velo-cità, direzione del flusso d'aria e posizione delle labbra in relazione all'imboccatura dello strumen-to. Passando da una nota ad un'altra questi elementi devono subire lievi modifiche, così da assume-re nuovi valori che garantiscano la produzione della seconda nota con un suono ugualmente buono.Tutti i seguenti esercizi trattano dei cambiantenti e dei movimenti che interessano il flusso draria ele labbra nel passaggio da una nota all'altra. Più un intervallo è ampio, più risulta difficile coordina-re queste modifiche. Con una preparazione corretta potrete presto eseguire con facilità anche gliintervalli più difficili. Tutte le note dovrebbero essere ugualmente belle ed inronate (ved.ete gli eser-cizi sul Controllo dell'intonazione). Generalmente il flauto suona più forte man mano che si sale diregistro. Cercate di bilanciare questa tendenza suonando più forte quando scendete d'altezza e piùpiano, ma intonati, quandO salite. Vedete I'introduzione al punto b.

27

FLESSIBILITA'.I

lentoelibero J:eo-rr da Sousseman

28

Studiate I'esercizio Flessibilità I prima nel modo seguente:

per ottenere un buon appoggio sulle note gravi e tenere sotto controllo I'intonazione.

Poi arrivate gradatamente al sol facendo in modo che sia piano, mo non calante. Cercate di produr-re gli intervalli senza sforzi né eccessive tensioni.

j'- p .f- p f- I, Jl._ p

Suonate le note più alte piano ed intonate.Ciò potrà richiedervi del tempo.

.f-p ,,r.

29

In seguito studiate I'intero esercizio nei seguenti modi:

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f=- P .f -P .f-P

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<;f-P -J-P <f>P

Attenetevi attentamente alle dinarniche indicate. Assicuratevi di suonare realmente piano e real-menle forte.

L'esercizio può essere eseguito in tanti altri modi oltre a quelli indicati, e lo si può anche usare perlo studio del colore del suono.Potrete servirvi anche dell'esercizio Colore del suono II per studiare la f'lessibitità.

30

f ==-P

FLts,SSIBILITA' II

Questo esercizio è molto più difficile dei precedenti, e dovrebbe essere affrontato solamente daflautista di livello avanzato.La tonalità in cui è scritto escluderà probabilmente gli studenti di livello più modesto!

Le modalità di studio sono illustrate qui sotto.

Liberamenfe ) . óo-l.l:

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In seguito studiate I'intero esercizio nei seguenti modi:

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Attenetevi attentamente alle dinamiche indicate. Assicuratevi di suonare realrnente piano e real-mente forte.

L'esercizio può essere eseguito in tanti altri modi oltre a quelli indicati, e lo si può anche usare perlo studio del colore del suono.Potrete servirvi anche dell'esercizìo Colore del suono II per studiare la flessibilità.

30

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FLESSIBILITA'II

Questo esercizio è molto più difficile dei precedenti, e dovrebbeflautista di livello avanzato.La tonalità in cui è scrirto escluderà probabilmente gli studenti di

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Le modalità di studio sono illusîrate qui sotto.

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32

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La maggior parte dei brani possono essere sottoposti a questo genere di studio, che è il più prezioso

e benefico. E per di più molto interessante!

Per quanto riguarda i problemi relativi alla flessibitità. potrete trovare. alla fine di questo libro,diversi esempi tratti dal repertorio flautistico.

É-f E:t

--1f-! 7!]

ANGOLO DEI PROBLEMI

l) Gli esercizi sono faticosi? Certamente! Riscaldatevi bene prima di affrontarli.Qualsiasi atleta si riscalda per ore prima di una gara o di un allenamento.

2) Problemi con l'intonazione? Consultate il capitolo Controllo dell'intonazione.3) Non preoccupatevi dei movimenti eccessivi che inizialmente fareîe con le labbra o

con la mandibola. Cercate di ottenere i risultati con qualunque mezzo, e poi riducetetutti i movimenti evitando di perdere ciò che avete acquisito.

J-t

CONTROLLO DELL'INTONAZIONB - I

MOBILITA'

Una buona esecuzione musicale non può assolutamente prescindere da una buona intonazione.Questo capitolo è finalizzato a farvi suonare forte o piano, crescendo o diminuendo, senza la mini-ma variazione di intonazione.

I ) Suonate questo do nuturale fonissimo e poi ef'fettuate un diminuendo senza effettuare alcunacorrezione coh labbra, mandibola o testa.

La nota diverrà calante.

2) Ora suonate lo stesso rlo naturule. ma questa volta cercate di cambiame l'intonazione versoI'alto e verso il basso muovendo le labbra e la mandibola all'infuori: se il cambiamento di altezzanon dovesse essere sufficiente. aiutatevi alzando la testa.In tutto questo non muovete assolutamenle le mani. né le braccia, né il flauto.

Prima di suonare fbrte. piano. crescendo o drnrrnucndtl. è necessario che acquisiate una mobilitàtale da consentirvi di variare l'intonazione di una nota con facilità e a piacere. Ora eseguite questostudio in stile jazz. Non diteggiate la terza nola cli ogni misura: ottenetela abbassando di un semito-no l'ìntonazione di quella prccedente.

34

CONTROLLO DELI,'INTONAZIONE . II

CONCLUSIONE DELLB NOTE E DINAMICHE

Abbiamo ormai assodato che quando riduciamo il flusso d'aria (diminuendo) abbiamo bisogno discoprire il foro dell'imboccatura in modo da non permettere variazioni di intonazione. euesti movi-menti che intervengono nella direzione del soffio, e che si effettuano con le labbra, con la mandibo-la e con il capo, necessitano di molto studio. Bisogna curarli tanto da poter fare dei crescendo ediminuendo assolutamente perfetti. Contate con attenzione.

Ora provate I'esercizio 2. Quando arriverete al re noterere una maggiore difficoltà a variare I'into-nazione. Variare a piacimento le note diteggiate con la mano desrra è più difficile rispetto a quelleprodotte solamente con la sinistra. Ciò è dovuto alla maggiore lunghezza del tubo. Il do diesis dellaseconda ottava è. come tutti sappiamo, la nota più mobile e la più difficile da stabilizzare.

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O-po ff - P-fÍ > F?JT -

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Dopo alcuni giomi, o settimane, passati sui primi due esercizi, procedete con i numeri 3, 4, -5 e 6,ma non affrontate I'esercizio successivo se quello precedente non è impeccabile. Infani i! processodi coordinamento del flusso d'aria e del movimento labbra-mandibola-testa è via via più veloce,fino a quando, nell'esercizio 6 con note corte, il movimento richiesto è senza dubbio velocissimo.Questo movimento dovrebbe alla fine diventare automatico.Si vedrà chiaramente che:a) può essere molto utile studiare i prinri tre esercizi int,ertencJo Ie dinanúche;b) questo è il metodo più efficace per controllare I'intonazione, sia nelle variazioni dinamiche, sia

nel fraseggio;c) anche le note forti sostenute alla loro fine dovrebbero avere una conclusione:d) quando sarete più abili, i movimenti, soprattutto della testa, verranno sensibilmente ridotti.

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4

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35

CONCLUSIONI BREVI

Usate questa nuova tecnica negli esercizi 7 e 8, ma assicuratevi di suonare realmente piano e real-mente forte senza variazioni di intonazione.

Lentamentea--\ ;-.-\ -i--\*

7

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Lentamente

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Jp JP J? r? f? r? JP "tu "rP fp "rp

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ANGOLO DEI PROBLEMI

l. Non terminate mai una nota con la lingua o chiudendo le labbra. Usate la conclusio-

ne per chiudere una nota.

2.Per modificare I'intonazione non ruotate mai il flauto con le mani; servitevi esclusi-

vamente delle labbra. della rnandibola o della testa.

3. La c'onclusione di una nota è calante? Aumentate il movimento delle labbra, della

mandibola e della testa!

4. Quando le note diventano esiìi (consultate Controllo del fiato I, Whistle loncs) spin-gete le labbra in avanti per interrompere il suono.

5 Controllate sempre I'intonazione con un pianoforte accordato, un diapason o un

accordatore elettronico, sia prima che durante lo studio.

36

CONTROLLO DELL'INTONAZIONE . III

INTONAZIONE *

Questi esercizi vi aiuteranno a controllare il suono e l'intonazione del do naturale, del do diesis edelle note prodotte con le chiavi dei trilli.Anzitutto verificate I'intonazione del do diesrs con il secondo armonico del do diesis grave. Fate lostesso conil do naturale.Poi confrontate I'intonazione del do diesis dellagrave e con il quarto armonico deI do diesis grave.Fate lo stesso con tl do ed ilfa naturale.

terza ottava con il terzo armonico del .fa diesis

Nell'esercizio 1 e l/a fate attenzione che i due do nella seconda misura, uno armonico e uno natura-le, abbiano la stessa esatta intonazione.

Fate lo stesso con I'esercizio 2 e Zla.Studiate bene entrambi gli esercizi prima di passare al numero 3.

Esercizio 3. Qui effettuerete un confronto molto più veloce fra la nota naturale e I'armonico.Debbono avere la stessa intonazione.

Lentamente

PRI]PARAZIONE

* Potrete trovare uno studio più approfondito e dettagliato sull'argomenro nel volume N - INTONAZIONE E VIBMTO.

31

Esercizio 4 e 5. Sforzatevi per rendere queste note deboli, ottenute con le chiavette dei trilli, robuste

quanto le note naturali. E' un lavoro che richiede del tempo ma ne vale la pena. Seguite queste

diteggiature:I - diteggiate un do più la prima chiavetta = re naíurale2 - diteggiat e un do più la seconda chiavetta = re diesis

Esercizi 6 e 7. Suonateli come se adoperaste la diteggi atvÍa normole. Cercate di essere convincenti.

Seguite queste diteggiature:I - dite-egiate do diesis più la prima chiavetta = re naturale2 - diteggiate do diesis più la seconda chiavetta -- re diesis

Ripetete I'esercizit'r usando altemativamente le diteggiature normali e quelle dei trilli.

Lenlanìente T.\\'

Esercizio 8. In questo esercizio usate le diteggiature normali. Bisogna assicurarsi che il do naturale

e tl re hemol/e siano perfettamente intonati e che il suono sia bello.

Lenlanrenl€

38

Lentamente

Esercizio 9. Come I'esercizio precedente. Potete rendervi contonell'esercizio 8, in questa tonalità risulta più efficace; assicuratevisua volta abbassato.

che un do diesis* più basso cheperò che il mi naturale non sia a

Lentamehte

Se avete bisogno di più esercizi, applicate questi concetti agli esercizi per la flessibilità I e II.

Alcuni esempi tratti dal repertorio solistico si possono trovare a pag. 42. Consultate anche il volumeIV - INTONAZIONE E VIBRATO; i ventiquattro studi contenuti in quel volume, uno per ognitonalità, sono di grande aiuto nello studio dell'intonazione e del fraseggio.

Infine, ricordate che gli esercizi presenti in questo volume sul suono sono tutti legati fra loro edinterdipendenti. Durante lo studio ciascuno di essi deve essere considerato in relazione agli altri.

*GIi aspetti più interessanti dí un'esecuzione corretta secondo il temperamento equabile, o secondo un'intonazione piùspecificamente musícale. verranno discussi nel volume IV - INTONAZIONE E VIBRATO.

39

ESEMPI

Ecco alcuni esempi, tratti dal repertorio solistico del flautó, che illustrano i vari punti trattati in que-sto volume.

COLORE DEL SUONO

Ecco degli esempi in cui un flautista ricco di immaginazione si sforzerà di interpretare le intenzionidel compositore attraverso I'uso dei diversi colori del suono.

SICILIENNE G. FAURE

Modcrato..'-:,-'t

MADRIGAL P. GAUBERT*

Qui i colori possono essere variati conformemente alle tonalità attraverso le quali passa la melodia.

PAVANE G. FAURE

* Riprodotro per gentile concessione di Enoch et Cie-Paris.

40

Andantc modcrato

Andantc molto modcrato

L'Après-midi d'unfaune è un ottimo banco di prova per il controllo della respirazione. Alla primaesecuzione assoluta, questo "a solo", a causa degli evidenti problemi di respirazione, vide impegna-ti tre flautisti in unisono. Oggi è normale suonarlo in un solo fiato.

PRELUDE A L'APRES-MIDI D'UN FAUNE C. DEBUSSY

DANSE MACABRE C. SAINT-SAENS

SINFONIA DALLA CANTATA 156

Evidenziate le diverse tonalità attraverso un'adeguata varietà di colori del suono.

J. S. BACFI

----.S. {}*tl+-\ r-lt- -..-l - -,

41

FLESSIBILITA'

Questi estratti mostrano che gli intervalli, per quanto ampi, si possono eseguire con facilità: lo stu-dio può garantire tale facilità, senza tensioni inutili.

PERPETUUM MOBILE J. STRAUSS

Più mosso J tr

VARIAZIONE VII

SINFONIA N" 5

OUVERTURE: GUGLIELMO TELL

VARIAZIONI SU UN TEMA DI FIAYDN

D. SHOSTAKOVICH

/_-.G\

el c.

G. ROSSINI

J. BRAHMS

b

42

SONATE EN CONCERT J. M,DAMASE '

SICILIENNE

Es. mus.

CONTROLLO DELUINTONAZIONE

Conclusione dei suoni: il repertorio flautistico, sia solistico che orchestrale, abbonda di esempi didiminuendo di difficile emissione, nei quali si deve fare attenzione a mantenere la giusta intonazio-ne. Anche nel caso in cui questi brani siano per flauto solo, è di grande importanza una buona into-nazione. Calare alla fine di uno di questi passi vanifica qualunque intento musicale. Fate attenzioneche le ultime poche note siano suonate veramenîe piano.

SYRINX C. DEBUSSY

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PIECE J. IBERT 2

DANSE DE LA CHEVRE A. HONEGGER 3

I Per gentile concessione di: Edítions Lemoine, Paris2 Tratîo da: J. Ibert, Pièce pour flúte. Copyright Alphonse Leduc & Cie Paris. Proprietari ed editori in tutri i paesi.3 Per gentile concessione di: Editions Salabert.

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P nturqué

43

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