x legislatura – seduta n. 1 - 30/06/2014 · prima di andare avanti con i lavori, invito il...

Regione Abruzzo -1- Resoconti Consiliari

RESOCONTO INTEGRALE ≈≈≈≈≈≈≈≈

X LEGISLATURA – SEDUTA N. 1 - 30/06/2014 (Palazzo dell’Emiciclo - L’Aquila)

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE OLIVIERI INDI

DEL PRESIDENTE DI PANGRAZIO

Indice

PRESIDENTE OLIVIERI ......................................................................................................................................... 3


LANZETTA (MINISTRO PER GLI AFFARI REGIONALI) .................................................................................. 3



COSTITUZIONE UFFICIO PROVVISORIO DI PRESIDENZA, AI SENSI DELL'ART. 4 DEL REGOLAMENTO INTERNO DEI LAVORI DEL CONSIGLIO ................................................................................................................ 4


MARIANI (PD) ......................................................................................................................................................... 4


ELEZIONE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE ............................................................................ 4


FEBBO (FORZA ITALIA) ....................................................................................................................................... 4


FEBBO (FORZA ITALIA) ....................................................................................................................................... 4


D'ALESSANDRO (PD) ............................................................................................................................................. 5


MARIANI (PD) ......................................................................................................................................................... 5


PRESIDENTE DI PANGRAZIO .............................................................................................................................. 5


ELEZIONE DEI DUE VICEPRESIDENTI DEL CONSIGLIO REGIONALE ............................................................ 7



MARCOZZI (MOVIMENTO CINQUE STELLE) ................................................................................................... 7


FEBBO (FORZA ITALIA) ........................................................................................................................................ 8


DI DALMAZIO (ABRUZZO FUTURO) .................................................................................................................. 8


D'ALESSANDRO (PD) ............................................................................................................................................. 9


MARCOZZI (MOVIMENTO CINQUE STELLE) ................................................................................................... 9


MARIANI (PD) ......................................................................................................................................................... 9


ELEZIONE DEI DUE SEGRETARI DEL CONSIGLIO REGIONALE ...................................................................... 9


D'ALESSANDRO (PD) ........................................................................................................................................... 10

PRESIDENTE DI PANGRAZIO ............................................................................................................................ 10

FEBBO (COMPONENTE G.R.) ............................................................................................................................. 10


MARCOZZI (MOVIMENTO CINQUE STELLE) ................................................................................................. 10


MARIANI (PD) ....................................................................................................................................................... 10



COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE LUCIANO D'ALFONSO IN ORDINE ALLA COMPOSIZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE E PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA .......................... 10


D'ALFONSO (PRESIDENTE GIUNTA REGIONALE) ........................................................................................ 10


PAOLINI (ITALIA DEI VALORI) ......................................................................................................................... 21


GATTI (FORZA ITALIA) ....................................................................................................................................... 21



(La seduta ha inizio alle ore 11.20)

PRESIDENTE OLIVIERI

Prego i colleghi di prendere posto. Dichiaro aperta la seduta. Prego, tutti in piedi, si suoni l'inno nazionale. (Viene suonato l’inno d’Italia. Segue un lungo applauso)

PRESIDENTE OLIVIERI

Prima di andare avanti con i lavori, invito il Ministro per gli Affari Regionali Onorevole Lanzetta, che è impegnata su altra istituzione e deve partire, per cui la invito subito a fare un breve saluto.

LANZETTA (MINISTRO PER GLI AFFARI REGIONALI)

Buongiorno. Esprimo la mia gioia per essere qui oggi in questa giornata di insediamento, e la mia emozione perché è l'inizio spero di una grande e bella storia per la Regione Abruzzo e per la Città dell'Aquila, quindi i miei auguri personali e i miei ringraziamenti intimi per essere stata invitata in questa giornata di insediamento. Ringrazio davvero per l'invito il Presidente D'Alfonso a cui desidero esprimere le mie più vive congratulazioni per l'importante incarico che si appresta a svolgere assieme a questo nuovo Consiglio regionale. Nel momento in cui i cittadini eleggono i propri rappresentati la loro scelta, si traduce in una richiesta precisa di impegno e di interventi che sappiano fornire risposte concrete alla collettività. Nella mia esperienza di Amministratore locale, ho imparato che il senso, il valore e la responsabilità delle istituzioni rappresentative si esplica nel momento in cui esiste un sano confronto sui problemi del territorio generato dalla dialettica delle idee e delle proposte, nei luoghi demandati a creare le condizioni necessarie per attuare una buona politica del territorio, come Ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie locali sono pronta a favorire e ad incoraggiare le buone politiche territoriali volte a creare sviluppo, crescita, occupazione, benessere in un'ottica di leale collaborazione tra Regione e istituzione dello Stato. L'impegno da parte del Governo in questo senso è massimo, sono certa che il vostro lavoro saprà rappresentare al meglio l'esigenza

del territorio Abruzzese, che oltre a dover affrontare problematiche comuni in molte altre Regioni italiane, notevolmente accentuate dall'effetto della crisi economica, che stiamo attraversando si trova ancora a dover affrontare le drastiche conseguenze del sisma che l'ha colpito e che ha messo a dura prova capacità d'intervento e di gestione delle emergenze da parte di tutti i soggetti coinvolti, eventi di così grave entità dimostrano quanto sia importante una buona programmazione, che migliori l'efficienza e l'efficacia degli interventi e che permetta di mettere insieme le forze per ricostruire, per ripartire e per fare ancora meglio, con l'auspicio che questa occasione possa segnare l'inizio di una proficua azione condivisa verso il cambiamento, il miglioramento di questa lealtà regionale anche grazie al contributo fornito dal Presidente in sede di Conferenza delle Regioni auguro veramente di cuore auguri di buon lavoro. Grazie. (Segue un lungo applauso)

PRESIDENTE OLIVIERI

Grazie Ministro. Chiedo scusa, per consentire la prosecuzione dei lavori chiedo alla stampa di liberare il centro dell’Aula. Diamo inizio con la seduta odierna ai lavori della decima Legislatura. Signori cittadini Abruzzesi, signor Presidente della Giunta regionale, signori componenti della Giunta e colleghi Consiglieri, pur essendo la mia una presidenza temporanea di brevissima durata per la nomina del Presidente titolare di questa Assise, sento tuttavia il dovere di una personale riflessione. La nostra Regione si appresta a compiere un altro ciclo della propria vita politica, legislativa, amministrativa in un periodo di estrema delicatezza per noi Abruzzesi e per l'Italia. I cittadini di questa Regione e del nostro Paese, chiedono alla politica comportamenti sobri e risposte concrete. Noi abbiamo il dovere e l'opportunità di cogliere l'occasione di questa legislatura, per recuperare agli occhi della nostra gente il senso della misura, l'equilibrio nelle scelte, la laboriosità e l'umiltà che contraddistingue da sempre il dignitoso popolo Abruzzese. Il mio augurio a questa Assise è che nel tempo che impiegheremo in questa gloriosa Istituzione si facciano prevalere di più le cose che ci uniscono rispetto a quelle che ci separano


e ci dividono, e che le nostre energie vengano spese rifuggendo da sterili contrapposizioni e dalla tentazione di apparire, per costruire e agire e realizzare il sogno di ognuno di noi, un presente ed un futuro migliore per il nostro Abruzzo. Buon lavoro a tutti noi. (Segue un lungo applauso)

PRESIDENTE OLIVIERI

Andiamo avanti con una comunicazione. Comunico che non essendo stati eletti i Consiglieri in più circoscrizioni, non si rende necessario procedere alla opzione di cui all'art. 5 del Regolamento interno per i lavori del Consiglio. Quindi passiamo al punto numero 1 all'ordine del giorno.

COSTITUZIONE UFFICIO PROVVISORIO DI PRESIDENZA, AI SENSI DELL'ART. 4

DEL REGOLAMENTO INTERNO DEI LAVORI DEL CONSIGLIO

PRESIDENTE OLIVIERI

Costituzione Ufficio provvisorio di Presidenza ai sensi dell'art. 4 del regolamento interno dei lavori del Consiglio. Viene pertanto costituito l'Ufficio provvisorio di Presidenza formato dal sottoscritto con funzioni di Presidente, e dai due Consiglieri più giovani, Mariani Sandro e Pettinari Domenico, che fungono da Segretari, invito qui vicino a me il Consigliere più giovane Sandro Mariani a prendere posto alla mia destra e a procedere all'appello prendendo nota dei presenti e degli assenti. Grazie.

MARIANI (PD)

Appello.

PRESIDENTE OLIVIERI

Vi leggo in breve, l'ordine dei lavori, l'ordine del giorno, quindi dopo la costituzione dell'Ufficio provvisorio di Presidenza ai sensi dell'art. 4 del Regolamento interno dei lavori del Consiglio, ci sarà l'elezione del Presidente del Consiglio regionale, l'elezione dei due Vicepresidenti del Consiglio regionale, l'elezione dei due Segretari sempre del Consiglio regionale, e poi la comunicazione del Presidente della Regione Luciano D'Alfonso, in ordine alla composizione

della Giunta regionale e presentazione del programma.

ELEZIONE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE

PRESIDENTE OLIVIERI

Ora passiamo al secondo punto all'ordine del giorno, elezione del Presidente del Consiglio regionale ai sensi dell'art. 6 del Regolamento interno per i lavori del Consiglio regionale, prego il Consigliere Segretario Pettinari, di portarsi al centro dell'Aula per seguire la votazione.

FEBBO (FORZA ITALIA)

Grazie Presidente io intervengo sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE OLIVIERI

Mi scusi, mi dicono... sì, prego, prego.


Intanto mi permetta di salutarla, di salutare i colleghi Consiglieri, di salutare il neo Presidente Luciano D'Alfonso, mi permetta di salutare le tante Autorità presenti in sala, noi come Gruppo di Forza Italia, vorremmo capire, vorremmo sapere o altrimenti chiediamo un momento di sospensione, per sapere se le anticipazioni giornalistiche risultano come Gruppo del Partito Democratico l'indicazione, perché noi vorremmo tenere un atteggiamento di... per quanto riguarda la parte istituzionale di estrema correttezza e di collaborazione. Sappiamo ciò che è accaduto nella passata legislatura, sappiamo che oggi è una legislatura diversa da quella della passata legislatura, per cui vorremmo capire quelle che sono le indicazioni, se le indicazioni sono quelle che abbiamo appreso sulla stampa e conoscendo... avendo avuto per cinque anni come collega mi dovesse confermare, il Partito Democratico dovesse confermare che l'indicazione per la carica di Presidente dell'Assise verrà rivolta al collega Di Pangrazio, noi saremo come Gruppo di Forza Italia lo votiamo, daremo il nostro sostegno a questa Presidenza, per cui l'abbiamo avuto cinque anni, abbiamo potuto apprezzare la sua correttezza, la sua lealtà e anche in uno scontro, personalmente diverse volte ci siamo confrontati, però abbiamo


rilevato la massima correttezza, e sappiamo, siamo certi che il Consigliere Di Pangrazio saprà svolgere il proprio ruolo istituzionale in maniera ineccepibile a garantire tutti i Gruppi, e tutti i Consiglieri ciò che è previsto dal nostro Statuto e dai nostri regolamenti. Grazie.

PRESIDENTE OLIVIERI

Grazie, do la parola al Consigliere D'Alessandro.

D'ALESSANDRO (PD)

Ringrazio il collega Febbo Capogruppo per aver anticipato e anche un po' sostituito il ruolo che toccava la maggioranza, tuttavia non lo vedo come un eccesso positivo di collaborazione. A nome della maggioranza intera noi formuliamo la proposta all'intero Consiglio per la carica di Presidente del Consiglio regionale il collega Consigliere Giuseppe Di Pangrazio, invitiamo chiaramente tutta l'Aula a sostenerlo, ricordando per quanto sia necessario e ritengo opportuno, che nella ultima elezione del Presidente del Consiglio, l'allora opposizione che io rappresentavo aderì alla proposta formulata dalla maggioranza, perché consideriamo il minuto esatto dopo l'elezione del Presidente del Consiglio una figura terza, per cui invitiamo tutto il Consiglio regionale a sostenere la candidatura del collega Giuseppe Di Pangrazio.

PRESIDENTE OLIVIERI

Bene, naturalmente ringrazio per la presenza delle numerose istituzioni che sono presenti in aula, e chiedo scusa per le difficoltà di spazio, per le difficoltà del cerimoniale, chiedo ancora scusa per questo. Adesso passiamo al secondo punto all'ordine del giorno, quindi prego il Consigliere Segretario Pettinari di portarsi al centro dell'Aula, okay, è già lì, ricordo che l'elezione del Presidente del Consiglio avviene a scrutino segreto, a maggioranza dei due terzi dei componenti dell'Assemblea, dopo il terzo scrutinio è sufficiente per l'elezione la maggioranza assoluta, il quorum per le prima tre votazioni è di 21 voti, a partire dalla quarta votazione il quorum è di 16 voti. Le schede sono già state distribuite, quindi possiamo dare inizio alla votazione, indicando un solo nominativo. Invito il Consigliere Segretario Marini a procedere all'appello, Mariani chiedo scusa, i Consiglieri

una volta chiamati all'appello sono pregati di recarsi a deporre la scheda nell'urna.

MARIANI (PD)

Appello (Si procede alla votazione per l'elezione del Presidente del Consiglio).

PRESIDENTE OLIVIERI

Allora, prima di comunicare il risultato finale, volevo intanto salutare tutti gli Abruzzesi che ci seguono in televisione da casa, perché siamo in diretta su tre reti: Rete 8, Tele Sirio e AQ TV. E un saluto particolare a chi ci segue da fuori, sotto il sole, sul maxi schermo. Comunico le operazioni di voto e di scrutinio: Consiglieri presenti 31. Consiglieri votanti 31. Hanno riportato voti: Di Pangrazio 25. Schede bianche 6. Proclamo eletto Presidente del Consiglio regionale d'Abruzzo per la decima legislatura il Consigliere Di Pangrazio, che invito ad assumere la Presidenza dell'Assemblea. (Segue un lungo applauso).

PRESIDENTE DI PANGRAZIO

Benvenuti a tutti. Una bella giornata, non solo per me, ma per tutti gli Abruzzesi insomma, gli Abruzzesi che risiedono nella nostra Regione, ma anche e soprattutto tutti quegli Abruzzesi che sono nel mondo e che tanto hanno fatto per portare e rendere importante non solo la Regione, ma l'intero Paese Italia. Un saluto al signor Ministro che vedo che è andata via per motivi istituzionali, al signor Sottosegretario di Stato, al Presidente emerito Marini che doveva essere con noi, penso che ci sia, a Sua Eccellenza l'Arcivescovo dell'Aquila, ai Sindaci presenti, ma soprattutto ai Sindaci tutti della nostra Regione. Colleghi, Autorità, gentili ospiti, cari Abruzzesi, nell'assumere la Presidenza di questa prestigiosa Assemblea, desidero rivolgere a voi tutti, con emozione, un sincero ringraziamento per l'onore che mi avete conferito chiamandomi alla guida di questo Consiglio regionale. Voglio salutare con particolare affetto, perché viene da fuori provincia, della nostra Regione,


l'Arcivescovo di Pescara. Rivolgo un pensiero rispettoso proprio in questo momento a tutti i miei predecessori che hanno caratterizzato la lunga storia di questo Consiglio regionale a cominciare dal collega, che ringrazio per la presenza, Nazario Pagano, ed in modo particolare a due figure luminose di indiscusso prestigio che tutti ricorderete e che i giovani probabilmente impareranno a conoscere perché conoscendo loro, conosceranno anche la storia di questa Regione: il Professor Emilio Mattucci, primo Presidente del Consiglio, e il Professor Giuseppe Bolino, di cui quest'anno ricorre il trentesimo anniversario della sua scomparsa. Il loro insegnamento e il loro esempio spero possano essere anche per me e per l'intero Consiglio regionale guida di riferimento importante. Desidero rivolgere un saluto alla Comunità abruzzese che segue l'avvio della decima legislatura con particolare attenzione, nella convinzione che dal lavoro che riusciremo a compiere insieme in quest'Aula, attraverso una diversa qualità della produzione legislativa, sapremo trovare risposte puntuali, capaci di riaccendere una speranza in quanti l'hanno smarrita o non sembrano incontrarla più. Mi riferisco ai tanti lavoratori impegnati quotidianamente nella difesa del proprio posto di lavoro, a quanti il lavoro lo hanno perso o non lo hanno ancora trovato, alle migliaia di giovani che aspettano l'opportunità di poter entrare nei circuiti produttivi, e mi riferisco soprattutto anche a quelli che soffrono un disagio, ai malati, a quei cittadini purtroppo sempre più numerosi anche nella nostra Regione, che si muovono nella fascia delle nuove povertà e guardare agli ultimi penso che sia dovere dei Consiglieri di questa decima legislatura. Saremo interlocutori attenti di quanti vorranno contribuire a costruire il nuovo Abruzzo che tutti sogniamo, anche con l'apporto propositivo dei tantissimi Abruzzesi nel mondo verso i quali, di nuovo, questo Consiglio regionale necessariamente guarda con attenzione e profondo rispetto. Per questo, il contributo delle forze sociali, delle forze culturali, del mondo del lavoro, della produzione, dell'Università saranno di estrema utilità e potranno contare su un Consiglio regionale pronto a dialogare insieme e per primi, con le parti sociali. In tal senso voglio rassicurare tutti che questa Presidenza si sforzerà di garantire ogni momento la ricerca di ogni forma di collaborazione, utile e costruttiva, così come

garantirà la tutela dei diritti e delle prerogative di tutti i Consiglieri regionali e dei Gruppi regionali, indipendentemente dalla loro appartenenza e indipendentemente dal loro pensiero così come deve essere, garantendo sempre l'alto atto democratico di questa Assise. La legislatura che ci siamo lasciati alle spalle ha avviato il lavoro che va continuato, intensificato, per tanti aspetti migliorato, e in questa Aula abbiamo compiuto scelte importanti, noi e chi ci ha preceduto, con l'apporto collaborativo di tutte le forze Politiche di maggioranza e di opposizione, sempre, attraverso un confronto serrato come riportava prima il collega Febbo, vivace, spesso duro, senza, però, rinunciare mai ad ascoltare il valore della Istituzione Consiglio che rappresenta il luogo più alto della Democrazia di questa Regione. Penso che siano necessari alcuni interventi per velocizzare i tempi delle procedure e dei percorsi legislativi, c'è la necessità di potenziare il processo di delegificazione e sburocratizzazione, anche attraverso la redazione di testi unici, utili ai cittadini su materie importanti. C'è una giungla di leggi, noi abbiamo non il dovere ma l'obbligo di semplificare, quindi, dovremmo intervenire sulla pianificazione territoriale con un testo unico, il commercio, l'artigianato, l'agricoltura, ma anche il sociale e la cultura alla mobilità, insomma, snellire tutto ciò che oggi è pesante come lettura e come applicazione. C'è la necessità di riorganizzare il territorio regionale, per renderlo coeso, competitivo, più attento, per affrontare le sfide nazionali ed europee che impongono la valorizzazione territoriale e opportuni cambiamenti, forse è ora di giungere alle famose città distretto. Penso ad esempio alla istituzione di un team operativo, interdisciplinare, che fornisca assistenza e informazioni per la partecipazione dei Comuni ai bandi comunitari; è fondamentale sviluppare la partecipazione attiva dei cittadini attraverso lo strumento elettronico, attuando un raccordo con sistema universitario. È utile la ricerca di relazioni istituzionali, con Paesi che possono costruire, mercato per le nostre aziende e, quindi, per i cittadini lavoratori. Insomma, l'intento è quello di continuare a migliorare la tradizione positiva e virtuosa che vanta questa Regione, per rendere leggibile e comprensibile il lavoro che l'Assemblea stessa, i Gruppi consiliari, i singoli Consiglieri, svolgono in qualità di legislatori, sempre e solamente, nell'interesse generale dei


cittadini e del territorio. Ma noi, in questa legislatura vogliamo essere protagonisti, c'è un passaggio importante che è una novità per il nostro Consiglio regionale e, quindi, vogliamo essere protagonisti come Regione Abruzzo, anche all'interno della Conferenza delle Assemblee Legislative regionali dove ben presto si giocheranno, con il Parlamento e con le Commissioni parlamentari, partite decisive. Stiamo vivendo una stagione straordinaria, di grande riforme, che renderanno il ruolo alle Regioni sempre più determinante e al centro della Politica del Paese. Sta per concludersi una fase storica imperniata sul bicameralismo perfetto e sta per aprirsi la stagione del Senato delle Regioni che impone anche al nostro Consiglio regionale un cambio di marcia rispetto al passato, e l'assunzione di responsabilità diverse, capaci di dare una lettura nuova basata su moderno regionalismo e si muove verso nuovi modelli di competitività, cooperazione e solidarietà tra Regioni italiane confinanti vicine e, soprattutto, europee. In materia di riforme istituzionali, in atto in questo momento storico, il Consiglio regionale svolgerà pienamente il ruolo centrale conferitogli, chiedendo, in ogni occasione, la proficua collaborazione del Presidente e della Giunta. E concludo, tutto questo in una Assemblea come la nostra, fortemente rinnovatasi che può vantare anche di esperienza di spessore, ma anche di sinergie e di energie, soprattutto giovani, composta di forze di Governo e di opposizione, che insieme, nella differenziazione dei ruoli, devono costruire risposte alle domande che la complessa società Abruzzese ci pone. Questo è il nostro compito, capaci, quindi, di dialogare, ascoltare e rispettarsi pur nella diversità. Ciascuno dovrà assumersi la responsabilità del proprio operato con il Consiglio regionale e negli uffici, mantenendo un rapporto collaborativo, costituendo una squadra unica che lavora nell'interesse dei cittadini Abruzzesi e della nostra Regione. Su questa strada credo di potere contare sull'impegno di tutti e sul leale e proficuo valore di collaborazione nella certezza che tutti quanti insieme, colleghi Consiglieri, Presidente, signori, Assessori, dipendenti dell'Ente Regione, rappresentanti di tutti le categorie del nostro territorio Regionale, possiamo costruire la nuova Regione al servizio di un Abruzzo profondamente dotato e rinnovato. Grazie.


Allora, ai sensi dell'Articolo 7 del Regolamento interno per i lavori del Consiglio, sospendo i lavori all'Assemblea per consentire ai Gruppi consiliari di opposizione di realizzare le opportune intese ai fini dell'elezione dei due Vicepresidenti e dei due Segretari. Facciamo la sospensione per circa dieci minuti, quindi, riprendiamo i lavori alle ore 12:15. Grazie. (La seduta è sospesa alle ore 12:00) (La seduta riprende alle ore 12:55)

ELEZIONE DEI DUE VICEPRESIDENTI DEL CONSIGLIO REGIONALE


Riprendiamo i lavori della seduta consiliare. Ai sensi del comma 2, dell'art. 7, del Regolamento, chiedo se è stato individuato un portavoce delle opposizioni e nel caso può venire qui al tavolo della Presidenza, se è stato individuato. E' stato individuato? Bene. Sull'ordine dei lavori? Su che cosa, collega? Prego.

MARCOZZI (MOVIMENTO CINQUE STELLE)

Allora, intanto buongiorno a tutti, grazie Presidente, Presidente della Giunta, Consiglieri, io, in qualità di Capogruppo del Movimento Cinque Stelle, intanto mi congratulo per l'elezione sua Presidente e le auguro e auguro a tutti noi buon lavoro. E vorrei spendere due parole proprio sull'ordine dei lavori, in particolare sull'importanza del costituendo Ufficio di Presidenza e sull'importanza che in esso vengano rappresentate equamente e proporzionalmente le forze di opposizione, nell'interesse soltanto dei cittadini e nel rispetto dei princìpi costituzionalmente garantiti e ripresi dallo Statuto regionale di libertà, democrazia, giustizia, equità, eticità e pluralismo. Mi appello, pertanto, sul merito della votazione, al fatto che non avendo raggiunto alcun accordo, la maggioranza si astenga magari dal voto e permetta alle opposizioni di esprimere democraticamente il candidato alla Vicepresidenza. Noi candideremo Riccardo Mercante alla Vicepresidenza e crediamo che,


insomma, non essendo noi a caccia di incarichi, non avendo raggiunto accordi, siamo soltanto ed esclusivamente dei cittadini che intendono lavorare e che rinunceranno, diciamo così, ad ogni eventuale indennità aggiuntiva. Per cui chiediamo un gesto di responsabilità ai Consiglieri di maggioranza soprattutto, di astenersi dalla votazione. Grazie.


Su che cosa? Prego.


Grazie, Presidente. Io credo che al Capogruppo del Movimento Cinque Stelle, sfugga la composizione di questo Consiglio regionale. Questo Consiglio regionale ha una maggioranza che è composta di 18 rappresentanti e una opposizione che è composta di 13 Consiglieri di minoranza. All'interno di questa minoranza esistono due coalizioni: una coalizione che è stata guidata dal Presidente Chiodi, una coalizione di centrodestra, che ha avuto tre liste che sono state rappresentate e un'altra minoranza, una sola lista che ha avuto 6 Consiglieri. Io non capisco questo modo di ragionare, c'è l'inciucio se magari qualche Consiglieri del Pd, conoscendo l'esperienza, conoscendo qualche Consigliere di questa parte politica voglia rivolgere il voto, non c'è inciucio se invece la maggioranza si astiene. Io credo che stiamo parlando di un Ufficio di Presidenza, così come noi prima abbiamo fatto ed in maniera molto corretta, molto leale, molto franca, perché parliamo di un Ufficio che deve disciplinare i lavori per cinque anni di questo Consiglio, deve raggiungere obiettivi importanti, così come credo abbiamo raggiunto nella passata legislatura. Se è vero come è vero che vedo tanti banchi vuoti vuol dire che nella precedente amministrazione alcuni riforme importanti istituzionali sono state fatte. Questa è una riforma, è un Ufficio di Presidenza, qui non si tratta di politica, qui si tratta di trovare le persone le più rappresentative, quelle che possono garantire la maggiore trasparenza negli atti e soprattutto possono lavorare nell'interesse della Regione Abruzzo e degli Abruzzesi. Siccome il Capogruppo del Movimento Cinque Stelle ha presentato il proprio candidato, noi presentiamo il nostro candidato, che per la seconda volta risulta essere il più votato in

Regione Abruzzo, il collega Paolo Gatti non solo ha migliorato i già tanti voti che ha assunto nella passata legislatura, ma addirittura questa volta ha superato, nonostante partecipasse ad una coalizione che è stata sconfitta, quindi credo che ci sia oltre la legittimazione politica, da questa parte politica, c'è stata anche una legittimazione popolare, perché gli elettori, gli Abruzzesi, hanno consegnato a Paolo Gatti il miglior risultato. Ecco perché io credo che la richiesta che viene fatta dal Movimento Cinque Stelle debba essere una richiesta che può essere valutata su altri campi, ma non sull'Ufficio di Presidenza, che è un Ufficio altamente istituzionale. Grazie.


Sempre sull'ordine dei lavori, collega? Prego.

DI DALMAZIO (ABRUZZO FUTURO)

Io ho ascoltato le posizioni che sono state espresse sia dal Capogruppo del Movimento Cinque Stelle, sia dal Capogruppo di Forza Italia ed è vero che in questa logica c'è una coalizione che è la coalizione di centrodestra, che ha sostenuto il Presidente Chiodi e che ha avuto, e ha conseguito un risultato con conseguente presenza numerica di Consiglieri all'interno di questo consesso. E' altrettanto vero che, al di là di una consuetudine istituzionale, di un garbo istituzionale, il Consiglio è libero di determinarsi su qualsiasi proposta, da qualsiasi parte provenga, non c'è alcun dubbio. Poi ci sono dei ragionamenti di opportunità istituzionale che possono essere fatti o possono non essere fatti. L'auspicio, da parte di Abruzzo Futuro, qual è? E' che nella sintesi delle opposizioni, essendo i ruoli di cui si parla oggi, di cui si discute, unitamente ad altri che sono previsti sia statutariamente sia da Regolamento, attribuiti alle Opposizioni, come presenza necessaria all'interno degli Istituti dell'Ufficio di Presidenza, o come Presidenza della Commissione di Vigilanza, che ha una funzione precisa, l'auspicio è che l'opposizione, i Gruppi di opposizione, abbiano la capacità e la maturità, e che questa capacità venga rispettata dalla maggioranza e su questo non ho dubbi, perché tutte le forze dell'opposizione abbiano questa rappresentanza istituzionale, democratica, politica all'interno degli Organismi nei quali è previsto regolamentarmente e statutariamente


che il membro sia un membro dell'opposizione. Quindi questo è l'auspicio che rivolgo da un lato ai Gruppi di opposizione, dall'altro alla maggioranza, affinché questa linea la vada a rispettare e ne tenga conto sulle determinazioni che intenderà assumere con le manifestazioni di voto.


Prego, collega D'Alessandro.

D'ALESSANDRO (PD)

A nome della maggioranza indichiamo, alla carica di Vicepresidente del Consiglio regionale, il collega Consigliere avvocato Lucrezio Paolini. Per quanto riguarda tutte le osservazioni, assolutamente tutte legittime, io credo che il Consiglio regionale comunque si dovrà fare carico in sede di Giunta del Regolamento di modificare il Regolamento, anche quando noi lo sostenevamo nella passata legislatura, perché oggi in un sistema tripolare si può adottare un sistema simile a quello del Parlamento, dove l'Ufficio di Presidenza si compone in funzione dei gruppi che sono presenti. Fino a quella modifica del Regolamento dobbiamo attenerci all'attuale Regolamento. Grazie.


Bene. Collega lei già ha parlato, le chiedo scusa. Un minuto, prego.


Tanto è solo una precisazione, perché si parlava di proporzionalità e di rappresentanza all'interno dell'Ufficio di Presidenza, io non riesco a cogliere la differenza tra i Consiglieri, nel senso che siamo tutti Consiglieri eletti dalla popolazione Abruzzese, per cui non capisco per cui uno dovrebbe essere più istituzionale dell'altro. Ad ogni modo, per quanto riguarda la proporzione, ricordo al Consigliere Febbo che il Movimento Cinque Stelle, correndo da solo, ha raggiunto un risultato straordinario, che è del 21,3 per cento, mentre invece Forza Italia e la coalizione, insomma, certamente è arrivata seconda, ma in coalizione. Allora vorrei soltanto sottolineare il fatto che si è coalizione, quando conviene essere coalizione e poi si è singoli

quando, invece, c'è da spartirsi gli incarichi. Grazie.


Prego. In Aula non sono consentiti applausi, per tutti quanti vale questo. Grazie. Allora procediamo, quindi, all'elezione a scrutinio segreto dei due Vicepresidenti del Consiglio regionale. Ricordo che saranno eletti coloro che al primo scrutinio hanno ottenuto il maggior numero dei voti. Sulla scheda, colleghi Consiglieri, è possibile esprimere un solo nome, le schede sono state già distribuite, pertanto possiamo dare inizio alla votazione. Prego, il Consigliere Segretario di procedere all'appello. I Consiglieri, una volta chiamati all'appello, sono pregati di recarsi a deporre la scheda nell'urna. Come scrutatore chiamiamo Pettinari. Prego, Consigliere Segretario.

MARIANI (PD)

Appello (Si procede alla votazione dei due Vicepresidenti del Consiglio regionale).


Comunico l'esito delle votazioni: Consiglieri presenti 31, Consiglieri votanti 31. Hanno riportato i voti: Gatti 10, Paolini 15, Mercante 6. Proclamo eletti Vice Presidente del Consiglio regionale dell'Abruzzo il Consigliere Paolini Lucrezio con voti 15 e il Consigliere Paolo Gatti con voti 10. Passiamo al quarto punto dell'ordine del giorno.

ELEZIONE DEI DUE SEGRETARI DEL CONSIGLIO REGIONALE


Procediamo, quindi, all'elezione a scrutinio segreto dei due Consiglieri Segretario del Consiglio regionale. Ricordo sempre che saranno eletti coloro che al primo scrutinio hanno ottenuto il maggior numero dei voti, sulla scheda è possibile scrivere un solo nome, le schede vi sono già state distribuite, possiamo dare inizio alla votazione. Prima, però, ha chiesto la parola il collega D'Alessandro per un minuto, prego. Su che cosa, collega?


D'ALESSANDRO (PD)

Presidente, sul punto all'ordine del giorno per indicare il nome della maggioranza, nome del collega indicato all'incarico del Segretario d'Aula è il collega Alessio Monaco, grazie.


Prego collega Febbo.

FEBBO (COMPONENTE G.R.)

Grazie signor Presidente. Anche noi per indicare come Forza Italia e come Gruppo del Centro Destra nella figura di Giorgio D'Ignazio del Nuovo Centro Destra, grazie.


Prego collega Marcozzi.


Grazie Presidente. Il Movimento Cinque Stelle indica come candidato Gianluca Ranieri al posto di Segretario.


Prego, diamo inizio alle votazioni di voto. Chiamo sempre il collega Segretario Pettinari.

MARIANI (PD)

Appello (Si procede alla votazione dei due Segretari del Consiglio regionale).


Comunico l'esito della votazione: Consiglieri presenti 31. Consiglieri votanti 31. Hanno riportato voti: Monaco 16. D'Ignazio 9. Ranieri 6. Proclamo eletti i Consiglieri Segretari del Consiglio regionale dell'Abruzzo il Consigliere Monaco con voti 16, il Consigliere D'Ignazio con voti 9. (Segue un lungo applauso).


Prego il Consigliere Monaco, che ha ottenuto il maggior numero di voti, di prendere posto al banco della Presidenza.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE LUCIANO D'ALFONSO

IN ORDINE ALLA COMPOSIZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE E

PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA


Punto 5 all'ordine del giorno. Comunicazioni del Presidente della Giunta della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso in ordine alla composizione della Giunta e presentazione del programma. Ricordo, ai sensi dell'articolo 138 del Regolamento, la discussione sarà svolto nel corso della prossima seduta del Consiglio regionale. Prego Presidente. L'articolo 138 del nuovo Regolamento prevede che la discussione sarà svolta nel corso della prossima seduta del Consiglio, così è... è una presa d'atto, sì. Così è previsto dal Regolamento. Prego Presidente.

D'ALFONSO (PRESIDENTE GIUNTA REGIONALE)

Grazie a tutti gli intervenuti, chiedo comprensione per questi passaggi della democrazia deliberativa che hanno impegnato legittimamente il primo tempo di questa Seduta consiliare, ringrazio le Autorità che sono presenti in rappresentanza dello Stato e in rappresentanza anche degli altri livelli di premura e di cura della vita collettiva, in particolare un saluto riconoscente ai Prefetti della Repubblica che sono qui, agli Arcivescovi che sono intervenuti, ai rappresentanti del Parlamento, ai Magnifici Rettori che hanno potuto essere presenti e naturalmente ai Sindaci, agli Amministratori Territoriali e ai Presidenti Emeriti della Giunta e del Consiglio regionale e anche alla cittadinanza che ho visto consistente, collocata in piccola parte all'interno di quest'Aula e in grande parte negli spazi rinvenuti all'esterno. Voglio salutare anche il Capo dello Stato con un saluto riconoscente per il lavoro che ha condotto e che conduce e anche per quello che rappresenta sul piano dell'unità nazionale della quale noi vogliamo essere parte significativa. C'è un passaggio procedurale che io devo adempiere nel


dare comunicazione puntuale in ordine a coloro i quali fanno parte della Giunta e delle deleghe, funzioni affidate ai componenti la Giunta Regionale. Con decreto numero 31 del 19 giugno del 2014 ho decretato che i componenti della Giunta sono i seguenti: Giovanni Lolli Vice Presidente e Assessore Esterno, Bartolomeo Donato Di Matteo Assessore, Mario Mazzocca Assessore, Silvio Paolucci Assessore, Dino Pepe Assessore, Marinella Sclocco Assessore. Ai quali, nel dettaglio, sono state affidate le seguenti materie: a Lolli, oltre la Vice Presidenza, le Attività Produttive, le Crisi Industriali, la Valorizzazione dei Beni Culturali, le Politiche della Ricostruzione, l'Appennino Italico, i Rapporti con le Commissioni Consiliari, l'Impulso e il Monitoraggio per le Riforme Istituzionali. All'Assessore Di Matteo i Lavori Pubblici riferiti ai Territori Comunali, l'Urbanistica, i Parchi, le Riserve, la Montagna, gli Abruzzesici, gli Emigranti e le Tradizioni Locali, i Progetti Speciali Territoriali e l'Impiantistica Sportiva. All'Assessore Mazzocca Enti Locali, Assistenza Tecnica ai Piccoli Comuni, l'Associazionismo Territoriale, la Protezione Civile, il Servizio Idrico Integrato, l'Ambiente, l'Ecologia, Cave e Torbiere, e il Termalismo. All'Assessore Paolucci, la Programmazione Economica, la Legge di Stabilità Finanziaria, la Programmazione Sanitaria, le Politiche del Benessere Sportivo e Alimentare, la Rivoluzione della Pubblica Amministrazione, la Digitalizzazione, la Dematerializzazione del Sistema Amministrativo della Regione Abruzzo, Politiche delle Risorse Umane e Strumentali Tecnologiche e Patrimoniali. All'Assessore Pepe l'Agricoltura, la Caccia e la Pesca, l'Economia del Mare, il Demanio Marittimo, il Ciclo Turismo e i Contratti di Fiume. A Marinella Sclocco le Politiche Sociali, le Politiche Attive del Lavoro, Pari Opportunità, Politiche Giovanili, Diritto all'Istruzione, Associazionismo, Terzo Settore e Sussidiarietà Orizzontale, Piano Regolatore dei Tempi e Tempo Liberato. Dalla Presidenza della Giunta Regionale sono attivate le iniziative ulteriori per la realizzazione del Programma di Governo relativamente ai seguenti settori: Infrastrutture e Trasporti, Piano Regolatore del Sottosuolo, Turismo, Cultura, Energia, supporto di competenza per il coordinamento delle Università e della Ricerca, coordinamento realizzativo della programmazione comunitaria e

delle risorse strategiche dello Stato Centrale - Polizia Locale. In questa seduta che è la prima di insediamento del nuovo Consiglio regionale oltre agli adempimenti che abbiamo definito, e oltre alla comunicazione di rito concernente coloro i quali costituiscono la squadra di Governo, il Presidente della Giunta regionale comunica gli indirizzi programmatici sui quali si articola l'azione di Governo. Noi abbiamo questo passaggio in corrispondenza del quale il Presidente comunica e poi concordemente una circostanza successiva durante la quale le parti di opposizione, ma anche le parti di maggioranza fanno conoscere il loro punto di vista circa gli indirizzi programmatici di Governo, che poi converranno l'impianto di lavoro della nuova azione amministrativa della Regione. Intanto voglio anticipare a ciascuno dei Consiglieri Regionali, che noi avremo presto la presentazione del DPEFR cioè del Documento di Programmazione Economica e Finanziaria della Regione, in ordine al quale faremo un lavoro di ascolto anche delle parti sociali, faremo un lavoro di ascolto anche dell'espressione del territorio, e delle rappresentanze elettive anche del Parlamento, in maniera tale che tutta la Comunità regionale possa ritrovarcisi a lordo anche degli interventi, che si faranno nelle Commissioni Consiliari, e anche in quest'Aula per fare in modo che quello sia il documento direttore di guida dell'azione istituzionale della Regione. Qual è l'idea dalla quale noi partiamo, per quanto riguarda questi cinque anni di lavoro a favore degli Abruzzesi e del futuro dell'Abruzzo? La prima idea è di rendere certo che l'Ente regionale Abruzzo si costituisce come una funzione a favore dell'Abruzzo, la Regione che diventa una funzione, attraverso l'utilizzo delle risorse di cui dispone e la produzione di ulteriori risorse, per fare in modo che questa Regione come vita collettiva conosca un aumento dei diritti, un aumento delle opportunità, un aumento delle comodità, ma anche un aumento dei doveri e della responsabilità. Noi siamo partiti da una lettura di questa Regione, da quando cioè la Regione Abruzzo nel discorso pubblico è diventata una vicenda avvertita dalla riflessione politica, giuridica ed istituzionale, e assumo come riferimento un documento storico significativo, che è stato letto e riletto e qui colgo l'occasione sperando di superare anche la mia emotività a riguardo della presenza del Professore


Colapietra, che per me e per una grande generazione diciamo di persone che hanno premura a favore dell'Abruzzo ha sempre costituito un riferimento. Dicevo il punto di partenza di questa lettura al futuro che facciamo dell'Abruzzo è un documento significativo che io consiglio a tutti la lettura, l'indagine Iarac del 1909, un'indagine statistica che venne promossa dal Parlamento Italiano, in particolare dalle commissioni agricoltura, per cercare di capire di che cosa si compone l'Italia del mezzogiorno, e nell'Italia del mezzogiorno le regioni da sempre emarginate. Questa importante relazione tecnica condotta dal tecnico Iarac, mette in evidenza come l'Abruzzo nel percepito del discorso pubblico rappresentava una comunità che generava forza fisica solo per l'emigrazione. Un Abruzzo che entra nel dibattito pubblico, poiché l'Abruzzo genera numeri soltanto di forza fisica e di forza cruda e nuda per il lavoro da garantire all'estero, cioè nelle lontananze dei nostri territori. Accanto a questo documento, che secondo me costituisce il punto di partenza dell'avvertimento nella riflessione pubblico, noi dobbiamo rilevare un altro dato di passaggio fondamentale, quando cioè le Regioni cominciano a porsi il tema di costituirsi come istituzioni della democrazia territoriale, in Abruzzo per esempio comincia un lavoro attorno al 1964 da parte dei Comitati regionali di programmazione economica, per fare in modo che si pervenisse di lì a poco al costituirsi istituzionale di Regioni che avevano anche meccanismi di democrazia deliberativa, in particolare in Abruzzo si riunisce una comunità di esperti, di conoscitori delle economie della società, capitanata questa comunità dal Professore La Porta, non il La Porta studioso di pedagogia, ma il La Porta studioso di economia qui riconosco dei Presidenti emeriti che hanno conosciuto il Professore La Porta il quale cominciò ad accompagnare il cammino di questa Regione nel farsi Organo costituito di democrazia anche territoriale, e lì si precisa che la Regione Abruzzo aveva assolutamente bisogno di una grande cultura della programmazione, per superare le condizioni di marginalità, di povertà, che l'aveva caratterizzata nel corso di tutto l'800 e di grande parte del ‘900. Arriviamo nel '70 alla nascita delle Regioni, una cultura che alimentò e che animò la nascita delle Regioni, che era quella del distinguersi dallo Stato, per cercare di affermare l'esistenza della

Regione più su un piano distintivo e su un piato dello sviluppo, dell'affermazione, delle ragioni dello sviluppo. Un altro passaggio importante in questa ricostruzione veloce, che voglio fare anche dal punto di vista storico è l'arrivo dell'elezione diretta per la guida delle Regioni, e arriviamo noi al 1995 quando per la prima volta le Regioni Italiane eleggono la classe dirigente eletta direttamente. Qui abbiamo anche il Presidente che allora venne eletto attraverso l'elezione diretta l'Onorevole Antonio Falconio, un passaggio ulteriormente significativo lungo questa carrellata di ricostruzione della storia dell'Abruzzo e delle sue istituzioni, e quando praticamente il cammino regionalista configura un inizio di elaborazione che concepiva la dimensione territoriale e regionale pensata in accordo anche ad altre regioni limitrofe. Alla fine degli anni '90, sempre su iniziativa del Presidente Falconio, ma anche dei principali collaboratori, l'Abruzzo si comincia a pensare in collaborazione, in stretta visione di prossimità con la Regione Molise, con la Regione Lazio, con la Regione Umbria, con la Regione Toscana, cercando attraverso questa forma di collaborazione, di trovare la maniera per essere un baricentro funzionante. Noi sappiamo che quella intuizione portò al tempo delle possibilità di risultati, poi non ci fu il tempo per stabilizzare quei risultati. Noi oggi siamo chiamati a riconcepire una logica di alleanza tra questa Regione che deve togliersi dalla sua solitudine e le regioni limitrofe, però da allora molta acqua è passata sotto i ponti, molto dibattito culturale ed economico è andato avanti, noi siamo chiamati oggi da una grande sfida, che è quella di concepire due linee di collaborazione, una collaborazione sul versante della costa nei confronti di Marche e Umbria, ed una collaborazione sul versante dell'Appennino nei confronti di Lazio e Umbria, è per questo che voi trovate anche una linea di impegno tematico, una linea di delega tra gli impegni del Vice Presidente Lolli, per quanto riguarda l'Appennino italico, volendo noi toglierci in maniera definitiva da quella condizione di pochezza demografica, negli anni lontani passati anche di insignificanza funzionale, penso agli anni appunto ricostituiti di fine dell'800, e di grande parte del primo pezzo del '900 quando cioè l'Abruzzo dentro di se la forza per esprimere il significato che pure era atteso non ce l'aveva. Dobbiamo essere capaci di concepire alleanze,


per fare in modo che mai più ci riguardi né l'isolamento, né la debolezza. Rispetto a questo i poteri dell'Ente Regione sono significativi, pensiamo alla riforma del titolo quinto del 2001, una riforma che consente quasi un'esplosione di competenze normative, pensiamo alla possibilità in ragione di del nuovo 117, dell'art. 117 novellato del titolo quinto, che consente alle Regioni addirittura anche di concepire strumenti ausiliari, per fare in modo che i problemi comuni a Regioni limitrofe, vengano fronteggiati attraverso anche l'insediamento di Organi ulteriori e ausiliari. Pensate voi a tutta la partita dell'approvvigionamento energetico, alla partita dell'approvvigionamento ulteriore e infrastrutturale, alla capacità anche di attrazione di nuovi investimenti sul versante industriale ed economico. Tutto questo però richiede una nuova forte idea di Regione, che si percepisca e ci concepisca come funzione del futuro, non una regione che si pensa autoreferenziata e autoreferenziale, disegnata e sagomata dentro le mura di una superata e asfittica competenza del passato, ma una Regione che si concepisca progetto, dimensione progettuale, ed è su questo che vi voglio dire, io mi sento eletto, chiamato e convocato, a fare in modo che la Regione Abruzzo acquisisca la potenza di una dimensione progettuale, ed è questa potenza di dimensione progettuale che mi fa dire, che noi dobbiamo assolutamente realizzare in questi cinque anni una Regione che dentro di sé consenta più velocità, più comodità, più premure, e anche più facilità all'indirizzo della vita delle imprese per esempio. In questi cinque anni che noi abbiamo alle spalle, che abbiamo esaminato e studiato, noi abbiamo dei numeri che sono implacabili che raccontano la Regione Abruzzo. Il primo numero implacabile è la mortalità imprenditoriale, cinque anni fa erano attive e produttrici di lavoro e di ricchezza 137 mila imprese, dopo cinque anni dati aggiornati alla fine del trimestre che noi abbiamo alle spalle del 2014 siamo scesi a 127 mila imprese, su questo fronte dobbiamo essere capaci, risoluti, permettetemi anche bravi per quello che significa bravo anche nella vita dei bambini, quando hanno anche entusiasmo nell'adempiere al proprio dovere, dobbiamo essere bravi nel fare in modo che torni la vicenda della nascita delle imprese a caratterizzare questo quinquennio. E fare questo significa concepire il rapporto tra la Pubblica Amministrazione e la vita delle imprese, come

un rapporto di alleanza, di ausilio, di plasticità di collaborazione, la norma di competenza regionale, la procedura di competenza amministrativa di spettanza della Regione, devono essere declinati norme e procedura a favore delle esigenze delle imprese, stabilendo un principio, che tutto si può e si deve fare a favore delle imprese, fatto salvo il rovinarsi di giacimenti di bellezza ambientale che Dio ci ha donato. Messi a riparo i giacimenti di bellezza ambientale che Dio ci ha donato, tutto il resto noi lo dobbiamo concepire, realizzare e dispiegare a favore della facilità della vita delle imprese. Dobbiamo puntare nei prossimi cinque anni ad aumentare di 50 mila imprese, la vitalità economica di questa Regione, perché concepiamo questo come primo bersaglio dell'attività istituzionale, non perché siamo inseguitori del consenso delle imprese, perché dalle imprese può derivare il lavoro che ci manca, che ci è mancato da venti anni a questa parte, sono venti anni che ci mancano quote di lavoro da parte di chi cerca di collocare la propria forza lavoro, prima mancavano 40 mila opportunità di lavoro all'appello, adesso ne mancano in questo momento 90 mila opportunità di lavoro, tra quelli che lo hanno perso il lavoro, e quelli che non l'hanno mai saggiato. Allora dobbiamo stabilire al primo punto all'ordine del giorno, di questa coniugazione, di poteri tradizionali e finanziari, di poteri innovativi, normativi fare in modo che chiunque voglia investire trovi in Abruzzo un territorio straordinariamente fertile e facilitato. Abbiamo ragionato in questi giorni anche con esperti del diritto pubblico, del diritto costituzionale e del diritto amministrativo, è presente in mezzo a noi il Professore Cerulli Irelli, sabato ho fatto una giornata di studi frontale con il Professore Antonini, che è il Presidente della Commissione Centrale del Federalismo Fiscale, per fare in modo che non rimanga trattenuta a noi neanche un millimetro di competenza e di risorse, che deve essere dispiegata e che va dispiegata a favore di chiunque voglia realizzare il suo progetto di vita per generare ricchezza. Dobbiamo sapere che l'impresa deve nascere, dopo che è nata l'impresa deve ingrandirsi, e dopo che si è ingrandita va internazionalizzata, la direzione delle attività produttive dell'Ente Regione, deve riconcepirsi, per fare in modo che la nascita, l'irrobustimento, e l'internazionalizzazione non siano un affanno o


un affare solo dell'impresa, ma sia un affanno ed un affare anche di questa macchina di potere pubblico, che è l'Ente Regione. Dobbiamo fare in modo che anche il territorio si compieghi, per fare sì che quando si deve dire di sì all'allocazione di un quadretto di terreno, che fa parte del territorio di cui noi disponiamo, quel quadretto di terreno deve essere facile ad individuarsi, facile a darsi, e facile anche a rendersi funzionante sul piano delle infrastrutture, sul piano della modernizzazione del funzionamento dei terreni all'interno dei territori, la velocità negli spostamenti della merce prodotta e di chi vuole andare da un punto all'altro del nostro territorio, deve essere una caratteristica che impegna anche l'agenda pubblica. Insomma, le infrastrutture non devono avere dignità perché si scrivono delle carte programmatiche, ma hanno dignità perché accadono e si realizzano. Realizzare infrastrutture significa pensarle per tempo, significa sapere ascoltare, significa saperle finanziare, significa saperle progettare, significa saperle cantierare, iniziarle, completarle, inaugurale e metterle in funzione. Tutto quanto questo chiede un'alleanza di chi sta dentro gli apparati della Regione, ma anche di chi sta all'esterno degli apparati della Regione. Penso alle bravure, alle competenze delle Università, delle libere professioni, penso alle bravure anche di realtà imprenditive che fanno questo sul piano del concepimento della cosa da fare, alle importanti società di progettazione che si rinvengono nello spazio del privato-privato, ma che si rinvengono anche nello spazio, a volte del pubblico servizio. Non va bene che noi abbiamo in molti territori di questa Regione vuoti infrastrutturali che ci caratterizzano da decenni. Ho detto e ripeto anche in quest'Aula, per l'impegno sacrale che quest'Aula merita e richiede, che noi cominciamo col dire che c'è una prima priorità infrastrutturale, che avrà la capacità di accompagnare con il suo farsi anche nuovo reddito a favore dell'Abruzzo, che è la Fondo Valle Sangro. Un'opera che non mi sta a cuore perché di colpo mi innamoro di quest'opera, ma perché quest'opera è stata anche pretesa e richiesta da colui il quale oggi guida uno dei più importanti gruppi nazionali, europei e mondiali nel campo dell'automotive, ed è Marchionne, il quale, quando è venuto, non ci ha chiesto né risorse dirette finanziarie, né risorse fiscali particolarmente adesive. Ci ha detto:

consentiteci un territorio funzionante, capace di accoglierci e di darci il riscontro di velocità e di comodità che deve essere garantita a chi fa investimento, a chi investe del suo, a chi investe tempo e progetto della propria vita industriale. Allora noi diciamo qui, chiaramente, ci doteremo di una legge che faccia capire quali sono le priorità della Regione Abruzzo e quali sono anche i procedimenti che accompagneranno queste priorità. Ci doteremo della legge obiettivo regionale, che verrà approvata in corrispondenza della legge finanziaria di stabilità e che precisa obiettivi, bersagli e anche funzionari particolarmente dedicati e dotati. Perché noi vogliamo, ogni volta che si individua un obiettivo, la convocazione di tutti i poteri, di tutte le risorse, di tutte le premure, affinché quegli obiettivi scavalchino le trappole dei tempi morti, che troppe volte uccidono la vita e l'economia. Accanto a questa, che è tradizionale, che si ritrova in molti documenti di programmazione, noi vogliamo che l'Abruzzo ricominci a dotarsi anche delle infrastrutture della modernizzazione e della contemporaneità. Parliamo della banda larga, dei servizi riferiti alla dematerializzazione della Pubblica Amministrazione. Noi vediamo, insomma, che il digitale, sia una bandiera che faccia riconoscere questa Regione, sia nella sua vita interna, sia nel rapporto di vita che ha con l'esterno. Non è vero che è sufficiente che la digitalizzazione sia un pezzo di lavoro di un dirigente, o il pezzo di una cartellina che ospita un fascicolo di un dossier della Pubblica Amministrazione. Noi vogliamo che la digitalizzazione sia la cifra del rapporto riuscito tra chi cerca l'Ente Regione per avere risposte e servizi e l’Ente Regione che produce risposte e servizi. Non va bene che si aggiunga alle carte anche il web e la dematerializzazione. La dematerializzazione della Pubblica Amministrazione deve sostituire le carte della Pubblica Amministrazione. Noi vogliamo, insomma, che questa Regione, a partire dal farsi economia conosca un Ente Regione che sta lì come una grande e riuscita fellowship, noi vogliamo che questa Regione si faccia riconoscere per produrre nuova economia, poiché i porti Abruzzesi non verranno mai più abbandonati alla loro solitudine. Qui è presente il comandante della Capitaneria del Porto di Pescara. Io non riesco a sganciarmi e a sdoppiarmi. Sono stato Sindaco di Pescara, permettetemi, visto che ho citato i Presidenti


emeriti del Consiglio e della Giunta, sono stato e sono Sindaco emerito di quella Città, per avere in quella Città un rapporto riuscito di simpatia e di sorriso. Mi dispiace quando penso a quella Città e mi viene in mente l'invalidità civile del Porto di Pescara. Questo accade perché è mancata, fino ad oggi, una premura riguardante i porti, che noi dobbiamo insediare, stabilire, affinché a valle ci sia poi la capacità di funzionamento dei porti. Ma non perché noi dobbiamo festeggiare coloro i quali sono iscritti alle associazioni degli amici dei porti, perché i porti significa un'altra modalità di spostamento delle merci, significa il togliere dalla strada e dall'asfalto pezzi importanti di trasporti delle produzioni industriali. Ora insediamo un'Authority Portuale, che abbia, come immediato controcanto, l'Assessorato ai Trasporti, che convoca a sé le competenze della portualità che ci sono, sia nello Stato quando si fa territorio, sia nelle imprese che operano nella portualità. E poi dialoghiamo in regime di permanenza col Ministero delle Infrastrutture, per fare in modo che periodicamente, ripetutamente, ci siano le risorse per la manutenzione, per la promozione e per il massimo di produzione dell'economia portuale. Dobbiamo fare in modo che in Abruzzo si conosca una rivoluzione anche per quanto riguarda la dotazione ferroviaria. Nell'Ottocento le ferrovie costituivano grande parte della modernità, questo me lo ricorda la presenza di Colapietra, ma lo ricordo anche io a me stesso in quest'Aula, che l'Abruzzo ha dato i natali alla più grande figura che ha saputo pensare a ciò che serviva all'Italia e all'Europa sul piano del trasporto. Silvio Spaventa è l'ideatore di una società nazionale delle ferrovie ed è paradossale che l'Abruzzo sia una delle Regioni peggio servite sul piano ferroviario. Le ferrovie sono nate per convincimento di un Abruzzese, le ferrovie nazionali, oggi noi dobbiamo utilizzare e strumentalizzare quel concepimento e quel convincimento innovativo, per fare in modo che Ferrovie dello Stato si accorga che l'Abruzzo va riempito nei suoi vuoti ferroviari. Dobbiamo fare in modo che la velocità ferroviaria caratterizzi sia la dorsale adriatica sia la direttrice per Roma, sia anche importanti direttrici regionaliste, che attendono da anni di essere sistemate e migliorate. Declino nell'ordine le priorità. Al primo posto la dorsale adriatica, poiché stiamo rimanendo fuori da opportunità di velocizzazione

che stabiliranno chi sta fuori e chi sta dentro la nuova Europa. Noi faremo una battaglia anche a Bruxelles. Ringrazio il Presidente Chiodi che mi ha fatto ereditare... stavo dicendo posto, non si dice... una collocazione da effettivo all'interno del Comitato delle Regioni. Assicuro il Presidente Chiodi e al Presidente Chiodi ma anche a tutti gli Abruzzesi che utilizzerò quella sede tutte le volte che ci sarà convocazione, perché ritengo che da quella sede, come ha già saputo fare Falconi nel quadriennio 1998-2002, battaglieremo per gli interessi dell'Abruzzo e anche per il centro dell'Italia presso l'Europa all'indirizzo delle Amministrazioni centrali che fanno parte dell'Europa, per ottenere, anche a favore dell'Abruzzo, la velocizzazione che si porta con sé l'alta velocità dei corridoi europei. Noi siamo un pezzo dell'alta velocità dei corridoi europei, però non abbiamo il ritmo di quei trasporti, di quella velocità. Allora, all'ordine del giorno, subito, portiamo la velocità a 200 chilometri orari. Ci sono le risorse, conquistate nel corso anche di battaglie tematiche degli ultimi mesi, dobbiamo fare in modo che subito diventi una procedura che individui il contraente. E poi dobbiamo fare in modo che questo potenziamento di velocità diventi alta velocità ferroviaria fino a quella che caratterizza oggi il centro dei corridoi europeisti dei trasporti. Dobbiamo fare in modo che anche la direttrice, all'indirizzo di Roma, dell'interno dell'Abruzzo e della città di Pescara conosca un innalzamento di comodità ferroviaria. E' possibile farlo, lo leggerete e lo vedrete nei documenti puntuali che adesso vi risparmio come dettaglio, ma vi dico che si può ridurre di 55 minuti i tempi di percorrenza. Si tratta di essere esigenti, di attivare un tiro alla fune, di fare in modo che il contratto che regolamenta il servizio di questa holding con la Regione Abruzzo, sia usato come uno strumento contrattuale. Senza atteggiamento rinunciatario, senza atteggiamenti di rimpicciolimento e senza minimalismi, come sanno fare le altre Regioni di questa Italia, ma come fanno anche le altre Regioni d'Europa quando parlano con gli erogatori dei servizi. Esigenza, consapevolezza di quello che ci viene di meno, se un di meno è quello che ci viene dato. Consapevolezza anche dei ritardi che abbiamo già pagato in questi lunghissimi decenni che abbiamo alle spalle. E poi dobbiamo migliorare anche il tempo di percorrenza nella direttrice L'Aquila-Pescara Pescara-L'Aquila,


che avrebbe risolto e deve risolvere anche un altro tema, un'altra coppia tematica dei rapporti tra queste due Città del sistema territoriale ed economico dell'Abruzzo. Oggi abbiamo il tempo di percorrenza ferroviario che è improponibile, lo possiamo portare a un'ora e un quarto, a un'ora e venti minuti alla condizione che ognuno faccia il suo dovere. Addirittura vi dico nel dettaglio, ci segnala un nostro maestro di istituzioni politiche, Gianfranco Miglio, che amministrare non viene da magistero, ma viene da ministero, che evoca il minus, evoca i particolari. Vi dico allora un particolare, per determinare il superamento di 45-50 minuti di tempo inutile che si impiega ne L'Aquila-Pescara, basterebbe riattivare un vecchio tracciato di proprietà e di pertinenza di RFI Officina all'altezza di Pratola e si determina questo straordinario risultato. Atteso, preteso da impiegati, da persone, da studenti che vanno e vengono tra queste due città, oggi appesantendo il carico di traffico dell'asfalto e della gomma. Io penso ad una Regione, insomma, che chiama a sé tutte le opportunità di cui dispone, anche opportunità relazionali di conoscenza, che ci sono nella società e nella comunità, perché abbiamo la consapevolezza di quello che ci tocca, di quello che ci serve, di quello che dobbiamo aggiungere e di quello che gli Abruzzesi vogliono dai poteri dell'Ente Regione della democrazia. Noi dobbiamo fare in modo che in questa Regione si determini davvero una straordinaria rivoluzione per quanto riguarda le opportunità formative. E' bello, è interessante e dà riconoscenza la presenza qui di due dei tre Rettori dell'Università. Con loro stiamo già lavorando in queste settimane, ma anche prima. Prima da ascoltatore, adesso anche da sollecitatore. La delega l'ho voluta trattenere a me e non è una delega illiberale che vuole imporre alle Università cosa fare. Mai e poi mai, loro non ce la pensano, non fa parte della mia cultura e della mia sensibilità. Però è una delega che vuole dire che ci teniamo alle Università, che vogliamo fare una struttura orizzontale, di reciproco aiuto, primo: per elevare l'offerta formativa, sia quella universitaria, noi aiutando loro per quello che noi possiamo fare per loro, ma anche l'offerta destinata alla vita delle imprese, l'offerta destinata a riempire il vuoto che c'è tra i luoghi dell'educazione e della formazione e i luoghi dell'applicazione lavorativa. Tutto questo non accade in natura, c'è bisogno di un'applicazione da techné, di

elaborazione, di progetto, c'è bisogno di sapere osare, di sapere desiderare e realizzare. Dico ai due Rettori presenti, ma lo dico anche al Rettore di Chieti, che non ha potuto essere qui ma c'è, col suo stato d'animo, che noi vogliamo delegare pezzi importanti delle nostre competenze formative, di innovazione e di ricerca, alle vostre bravure. Sempre con l'idea che chi sa fare, va utilizzato in ciò che sa fare. Noi non abbiamo l'idea di una verticalità, dove chi sta sopra impone a chi sta sotto. Abbiamo una idea riuscita di collaborazione, l'importante è che ci sia il merito, la capacità e la competenza. Questo ci viene anche quando pensiamo alla grandezza della riflessione pubblica che fa parte del nostro passato, che abbiamo nella nostra storia. Quando io penso alla grandezza di Spaventa, ma anche alla grandezza di uno come Panfilo Gentile, per stare al Novecento. Ma per tornare al Settecento, se penso alla grandezza di uno come Melchiorre Delfico, per esempio, o Giuseppe De Vincenzi di Notaresco, ci insegnano come non possiamo dare nulla per caso. Quando Melchiorre Delfico di Teramo ci ha insegnato, lui per primo in Europa, che per sviluppare le realtà in ritardo ci si può dotare anche di zone franche fiscali. E noi oggi rileviamo di nuovo che questa Regione, in alcune realtà, avrebbe bisogno di strumenti straordinari di defiscalità o di zona franca. Allora abbiamo un supplemento di obbligo rispetto alle Regioni che hanno saputo coniugare e concepire la zona franca fiscale. Noi lo dobbiamo fare, per esempio, a favore de L'Aquila. L'Aquila che costituisce grande parte del nostro programma di governo e della nostra azione di governo. Sia nello spingimento, rispetto al tempo che serve, nella e della ricostruzione, sia nel fare in modo che il flusso di risorse tradizionali finanziarie, destinate alla ricostruzione non conosca interruzione, non conosca posa, perché la posa e l'interruzione nei flussi finanziari, determina l'allentamento di una premura e di una tenacia delle quali caratteristiche ha bisogno la società e l'economia della Città e della Provincia de L'Aquila. Allora ricostruzione dell'Aquila, ma dopo la ricostruzione delle mura dobbiamo fare in modo che si ricostruisca anche la struttura economica e culturale, la vita delle imprese e la vita delle imprese va rilanciata concependo, per esempio, anche strumenti innovativissimi, la zona franca fiscale, la possibilità di rendere compatibili, con gli aiuti di Stato, i profili finanziari destinati agli investimenti delle


imprese. A giorni noi definiamo la mappa dei nuovi aiuti di Stato, abbiamo preteso qualche giorno in più per non fare errore all'insegna della celerità e per fare, nel merito, una scelta resiliente e resistente. Di sicuro ci sarà L'Aquila e ci saranno altri territori candidati ad essere bersagli di investimenti produttivi, in maniera che la compatibilità, rispetto alla normativa Europea, consenta la riuscita di investimenti programmati, sia investimenti privati che quelli supportati dalla finanza pubblica. Dobbiamo fare in modo che L'Aquila venga aiutata con una dotazione normativa, che la aiuti ad essere Città capoluogo di Regione, ad erogare, cioè, i servizi che le vengono chiesti da parte dei cittadini, che vivono dentro le mura ma che si rivolgono a L'Aquila anche da molto lontano. È questo quello che mi fa dire che mi farò carico di presentare, come Presidente della Giunta Regionale, dopo avere ascoltato anche esperti e sapienti del diritto, una Legge che doti, ulteriormente, di strumenti L'Aquila per farla essere, riuscitamente, città capoluogo di Regione. Ma dobbiamo anche sapere che il territorio Abruzzese non è fatto soltanto dalla città capoluogo, è fatto, il territorio Abruzzese, anche da città distretto e da piccoli Comuni di montagna; i piccoli Comuni di montagna sono la grande parte di questo territorio, ci sono quattro città capoluogo e ci sono dodici città distretto, noi dobbiamo essere bravi, per essere legittimati a svolgere questo ruolo, a concepire strumenti adeguati, contemporanei, funzionanti per fare in modo che anche le città distretto riescano a svolgere i servizi a loro chiesti dai cittadini che si rivolgono loro anche dai Comuni esterni. Che significa città distretto? Significa Avezzano, significa Sulmona, significa Vasto, significa Ortona, significa Giulianova, e significa quell'insieme ulteriori di territori, penso, per esempio, alla Piana del Cavaliere, alla Val Vibrata, penso, per esempio, a Penne, ma penso anche a Castel di Sangro come area di confine non condannata alla marginalità, poiché è un'area magnetica anche di richiamo di investimenti ulteriori. La programmazione regionale che non è un rito, che non è una liturgia appaltata a Sorgi; la programmazione regionale deve essere il convocare tutte le risorse alla luce della consapevolezza piena di tutte le opportunità e di tutti i punti di bisogno e di tutte le necessità in maniera tale che si faccia, con chiarezza, l'algebra di ciò che si fa prima e ciò che si fa

dopo, e ciò che si fa prima non è scelto a caso, è scelto in maniera tale che ciò che si fa prima produca dei risultati durevoli, sostenibili, che allungano la vita di quei risultati. Questa è la ragione per cui è nata la programmazione come cultura, come atteggiamento di metodo, la programmazione non è una sigletta che arricchisce di sé il titolo di un dirigente, è uno spirito quasi culturale che deve alimentare una generazione, in questo caso la nostra generazione, alla luce anche della consapevolezza che abbiamo, che oggi disponiamo di meno risorse tradizionali del passato, il poco di risorse tradizionali, il di più di risorse normative, e il di più di consapevolezza dei problemi, dei drammi, degli affanni, ci convoca in maniera inequivocabile ad attivare una programmazione esigentissima, potente, riuscita. Ho letto una delibera delle ultime settimane che francamente costituisce il dies a quo, è una delibera del 23 di maggio che ho chiesto, in maniera netta, alla struttura tecnica di rendere oggetto di un supplemento di riflessione; perché un rigo, non nascosto, di quella delibera dice: "Poiché abbiamo delle risorse, le daremo in parti uguali ad ogni Provincia". Vedete, dietro l'innocenza di questa espressione non si nasconde l'equanimità, si nasconde la rinuncia, l'atteggiamento minimalista della rinuncia. Noi dobbiamo, invece, fare emergere dal territorio della vita sociale ciò che vale e quando è emerso ciò che vale supportarlo, accompagnarlo e fare in modo che quello che viene accompagnato allunghi, grazie a sé, straordinari risultati a favore dell'economia. Io su questo sarò molto, molto, esigente nei confronti degli Assessori, nei confronti dei Direttori, dei Consiglieri, degli organi ausiliari e vorrei, vorrò su questo attivare davvero un dialogo competitivo con tutte le opposizioni, quelle che hanno la forza di rimanere quando si discute, quelle che magari, non hanno la pazienza di rimanere, sapendo che la Democrazia è una regola anche educativa che insegna l'arte della pazienza e dell'ascolto. Su questo vi voglio citare un bellissimo insegnamento, addirittura, egiziano, di 4 mila e 450 anni fa, in un papiro ritrovato 4 mila e 450 anni fa, uno straordinario funzionario egizio, di nome Ptahhotep, diceva che dalle istituzioni della Politica non è che si attende sempre la soluzione, dalle istituzioni della Politica molte volte è sufficiente che ci si attenda l'ascolto. Noi dobbiamo garantire ascolto nei confronti dei


cittadini, dei portatori di interessi, delle imprese, del Sindacato, dei Partiti Politici, degli Abruzzesi all'estero, che si chiamano Abruzzesici, come ci insegna Piero Bassetti, 220 milioni sono gli Italici nel mondo, un milione e 730 mila sono gli Abruzzesici nel mondo e sono una rete formidabile di tenacia, di ricchezza, di cultura, di bravura, di appartenenza, di sentimento. Chi sono gli Abruzzesici? O quelli che hanno con noi un rapporto di sangue o quelli che hanno con noi un rapporto di memoria, di legame, e guardate nella stagione all'Expo, della vetrina mondiale che convoca l'Italia noi non possiamo fare a meno degli Abruzzesici, li dobbiamo sapere ascoltare, li dobbiamo aiutare anche sul piano organizzativo. E io dico all'Assessore e agli Abruzzesici, agli emigranti, ma lo dico anche al Consigliere delegato che si farà carico del CRAM, ma lo dico a tutti i Consiglieri Regionali, ai Sindaci dei Comuni che assistono al ritorno d'estate dei nostri Abruzzesici nel mondo che dobbiamo saperli anche utilizzare, poiché sono una rete formidabile di promozione, di cultura, di prodotti, di economia e di patrimonio. Vi do un dato, perché i dati aiutano il buon Governo. 60 Milioni di pensionati americani stanno desiderando, nel loro tempo diciamo libero, o liberato, dalla loro attività lavorativa, di venire in Abruzzo per un periodo, poiché hanno saputo quanto vale l'Abruzzo e hanno assistito alla mitizzazione dell'Abruzzo ad opera proprio dei nostri Abruzzesici. Un altro pezzo di lavoro lo hanno fatto le nostre bottiglie di vino andate in giro nel mondo, che hanno fatto sapere il valore di quello che si produce ad opera dell'intelligenza degli uomini e di ciò che Dio ci ha consentito, col sole, con gli altopiani e con la fertilità dei nostri terreni. Noi dobbiamo sapere che l'agricoltura per il come la dobbiamo declinare, sia nel piano di sviluppo rurale che nel seguito delle nostre competenze, non dovrà essere l'attività che genera soltanto viveri, alimenti, ma deve generare una capacità di esserci, addirittura in Europa e nel mondo, perché dobbiamo sapere mettere in bella mostra quello che si compiega quando l'uomo si mette a produrre, quando l'uomo, addirittura, si pone la domanda di qual è la sua capacità di produzione di bellezza, la sua capacità nel sapere fare e anche la consapevolezza dei suoi limiti. Guardate, questi, poi, sono i tre temi che anche l'Expo si pone a Milano. La potenza della

bellezza di cui disponiamo in Italia e che tante volte si presenta con le caratteristiche dei prodotti della nostra agricoltura; la potenza della tecnica del nostro sapere fare e qui noi abbiamo soltanto da scegliere tra quello che ci hanno garantito imprese tradizionali e imprese innovative; i nostri centri di ricerca, pensate al laboratorio di fisica del Gran Sasso, ma anche allo zooprofilattico di Teramo e a quello che sanno fare le università quando declinano quella parte di sé che fa ricerca e innovazione. Ma pensiamo anche a quello che è scritto nelle tavole dell'Expo e a quello che noi dobbiamo scrivere nelle nostre tavole, noi dobbiamo essere anche capaci di concepire la forza dei nostri limiti, ed è proprio stimando la forza dei nostri limiti che dobbiamo dire anche dei no, un no chiaro, noi lo dobbiamo dire, per esempio, a chi vuole rovinare la bellezza dei nostri mari e la veduta dei nostri mari, la veduta al largo fino all'infinito che ci viene consentita dai nostri mari. Io dico a questa Assemblea che è una Assemblea di elevatissima Democrazia che dovremmo anche ridisciplinare e rinormare lo Statuto, nello Statuto dobbiamo scrivere a chiare lettere che la vocazione dell'Abruzzo è una vocazione nella produzione di ricchezza economica che deve rispettare le bellezze che Dio ci ha donato. Questo è un modo vestito per dire che noi affermeremo un no chiaro e resistente rispetto alle piattaforme petrolifere. Che in un passaggio della mia attività sociale, permettetemi, anche elettorale, ho, fanciullescamente definito: l'arrivo degli Ufo, perché tutto ciò che è mostruosamente non compatibile con ciò che è la nostra esistenza, secondo me, merita una risposta netta, anche a cominciare dalla qualità e dalla qualificazione di un fare norma che è la norma statutaria. Noi dobbiamo fare in modo che in Abruzzo ci sia la riconoscibilità di un dato, un dato che noi dobbiamo inseguire con lo sforzo di tutti, la qualità della vita. Se ci si chiede, è presente in Sala la mia famiglia, nella mia famiglia c'è un bambino che si chiama Francesco Cetteo che è vissuto in uno dei periodi più duri anche della mia vita personale, perché lui ha fatto a tempo a nascere quando io ero Sindaco ma è vissuto anche quando la mia esperienza di Sindaco mi ha, in un qualche modo, riempito di dolore, fino a quando il dolore si confina nella sfera di vita della persona va bene, ma quando il dolore, poi, riguarda la sfera di vita delle famiglie e delle


prossimità famigliari, allora, c'è bisogno di un supplemento di consapevolezza e di coscienza. Consapevole e cosciente di questo mi rivolgo a lui, come a volerlo ristorare, cito lui, mio figlio Francesco Cetteo, se mi chiedesse qual è la missione di questa Regione, cioè dove noi vogliamo andare a parare come Abruzzo nel suo futuro e nel suo destino, io dico che l'Abruzzo deve essere, in Italia e in Europa, la Regione della qualità della vita e la qualità della vita evoca tutto quello che ho detto sul piano del lavoro, della formazione, della tutela del bello ma anche la qualità della vita deve evocare, per esempio, la premura, il diritto alla premura che ci deve essere in questa Regione, che ha le caratteristiche della cura, dell'assistenza, della sensibilità sociale nei confronti di chi non ce la fa; io nasco figlio di un’Italia e di un'Europa nella quale ci hanno insegnato che i diritti sono figli del merito e del bisogno e del dolore, per il merito ci pensa la scuola, l'università, per il dolore ci pensa la vita, per l'applicazione che anche non raggiunge il risultato, è la vita lo scenario. Allora, chi non ce la fa, chi perde autonomia, chi incontra nel suo applicarsi la mancanza del merito e del risultato ma testimonia soltanto il dolore, è lì che deve scattare l'obbligo di intervento della macchina pubblica, organizzando la continuità delle cure, per esempio, al di là delle lontananze. Qui è presente un Parlamentare con il quale io ho un dialogo competitivo tematico, l'Onorevole Maria Amato che mi aiuta a rilevare l'urgenza di alcune urgenze in materia sanitaria; l'Assessore Paolucci è stato sovraccaricato anche di poteri per fare in modo che si capisca quale deve essere la sfera della materia e del peso di questa materia nel Governo che noi dobbiamo impiantare; cure, cure caratterizzate dalla libertà di scelta, cure caratterizzate dalla continuità della cura, cure caratterizzate anche dalla qualificazione della premura, la premura che interviene non solo quando c'è la patologia, anche quando c'è la perdita dell'autonomia e la comparsa della fragilità, cure capaci di assicurare la civiltà della vita anche a chi vive in montagna, anche a chi vive caratterizzato dalla lontananza. Permettetemi un altro riferimento storico, poiché Raffaele Colapietra mi stimola molto. Nel 1861, quando si è fatta l'unità d'Italia, Cavour ha voluto capire che cosa era l'Abruzzo e mandò un generale, il generale La Farina per fare in modo che gli si raccontasse che cosa era questa

Regione. La Farina ha messo per iscritto che questa Regione assomigliava all'incivile, all'indescrivibile, per la caduta verticale dei costumi di vita e, soprattutto, per il prevalere della lontananza, era una terra caratterizzata dalla lontananza, non esisteva la categoria della vicinanza. Noi siamo ancora figli di quella terra e la lontananza nella salute, nella difficoltà di risposta alla domanda di salute crea la mortalità; noi su questo dobbiamo essere capaci, risoluti, razionali, esigenti, ambiziosi. Paolucci è l'Assessore delegato alla programmazione sanitaria per adesso, io sono il Presidente e, a giorni, diventerò anche Commissario, un risultato, signori della Democrazia elettiva dell'Abruzzo, care autorità che siete qui, sia in veste di contratto di servizio in nome e per conto dello Stato, sia in veste di mandato elettivo, noi dobbiamo fare in modo che il commissariamento finisca, ma finisca non in ragione di una convin cartacea, il commissariamento deve finire poiché noi abbiamo risanato la modalità di dispiegare il prodotto salute, il tavolo di monitoraggio si deve impiantare in Abruzzo, dentro le mura, nelle qualifiche lavorative, recuperando qui una capacità intramoenia di organizzare programmazione e valutazione, cultura dei numeri, cultura della spesa, dell'investimento, cultura del progetto. Una cosa mi ha fatto paura arrivando in Regione, oggi ho fatto i complimenti al Direttore degli Affari Assembleari, la dico così, credo che questa sia la tua qualifica. Mi ha fatto paura una specie di cartolarizzazione delle competenze, è come se le competenze nei settori di prevalente produzione avesse portato all'esterno dell'Ente Regione il sapere fare e il da farsi. Ci dobbiamo aiutare a vicenda, perché nessuno è scevro da responsabilità, nel riportare dentro l'Ente Regione la capacità di fare, la capacità di pensare il lavoro amministrativo e decisionale e la capacità di dispiegare l'efficacia del lavoro amministrativo decisionale. Io ho visto un sacco di gladiatori, che sono presenti nelle stanze, chi ad opera di un contratto nazionale, chi ad opera di un contratto locale, noi dobbiamo riassumere per intero il lavoro negli ambienti tipici e propri di coloro i quali fanno parte dell'Ente Regione. La collaborazione con l'esterno la scriviamo noi con le università, con le imprese, con i sindacati, con gli enti locali, ma non deve più esistere questa cartolarizzazione delle competenze. Noi non siamo un cotonificio


nel quale il dipendente Regionale fa un pezzettino irrilevante di lavoro, noi facciamo tutto il lavoro poiché noi rispondiamo del lavoro che produce diritti, comodità e opportunità agli Abruzzesi. Mi avvio verso la parte conclusiva di questo mio intervento che troverà una sua seconda parte quando illustreremo il DPEFR. Voglio tenere riguardo anche per l'orario dell'orologio e per il fatto che, questa mattina, è cominciata di buonora. Noi abbiamo bisogno di fare sì che in Abruzzo, per esempio, si determini una rivoluzione dal punto di vista della modalità di essere in Europa. Vi ho detto del Comitato delle Regioni, ma vi dico ancora che domani parte il semestre Europeo, il 26 di giugno si è deliberato, al comitato delle Regioni d'Europa dove sono stato nel ‘98 da Presidente di Provincia dove Falconio ha fatto uno straordinario lavoro allora. Dove Chiodi, credo, ha anche manifestato la sua volontà di presenza attiva all'interno di quegli organi, sia ausiliari che centrali, noi di lì sappiamo che il 26 si è deliberato che l'Italia e l'Abruzzo fanno parte dell'Euro Regione Adriatica. Perché lo cito? Non lo cito per dimostrare che questa Regione fa parte di una dimensione acquatica nel suo futuro, assolutamente no. Cito l'Euro Regione Adriatica poiché li si scontrano due culture e due visioni, il futuro delle nostre istituzioni ha bisogno di poteri e di troni o si alimenta e si nutre di progetti? L'Euro Regione Adriatica non è un trono, più grande di quello che sta sotto di sé o dentro di sé, l'Euro Regione Adriatica è uno straordinario trovarsi dei progetti delle comunità, delle università, dei territori, delle città, è il progetto che punta, per esempio, su quattro assi a fare in modo che accada quello che gli Stati Nazionali da soli non hanno saputo fare. Noi dobbiamo allearci. Dobbiamo allearci con convincimento e dobbiamo allearci portando all'alleanza il valore e l'ambizione di un progetto, il nostro progetto ambizioso si chiama e significa lo sviluppo al più alto livello possibile della risposta che gli Abruzzesi si intendono: lavoro per quelli che non ce l'hanno, impresa per quelli che vogliono investire, formazione per quelli che vogliono studiare, cure e premura per quelli che hanno bisogno di curarsi, progetto di vita per coloro i quali coltivano un progetto di vita, e tutto questo, poi, chiamasse tutta la partita delle realizzazioni strutturali ulteriori. Voi pensate, per esempio, a quello che noi, assolutamente, dobbiamo impiantare sul piano, per esempio,

della facilitazione normativa nei confronti delle tante famiglie che in Abruzzo cercano, addirittura, di costituire la loro famiglia adottando. È un cruccio che ho da settimane. Mi sono venuti a trovare generazioni di giovani coppie che non riescono ad avere la genitorialità del sangue, noi non possiamo essere inermi, fermi, distaccati e disinteressati davanti ad una giovane coppia che vuole dare luogo alla famiglia come ulteriore di sé. L'adozione non è un rapporto che si pone tra chi non ce la fa e la difficoltà delle norme, la Regione deve stare lì con la bravura della qualità delle sue norme anche innovative, utilizzando e mobilitando i suoi uffici, il difensore civico, la struttura delle Politiche sociali, ma anche una nuova competenza della FIRA, a cercare di finanziare, come ha saputo fare il passato, nella parte migliore di sé, le imprese quando volevano produrre lavoro adesso aiutino le imprese che vogliono fare famiglia, essere famiglia, attraverso meccanismi di garanzia. Insomma, noi dobbiamo andare anche oltre l'ignoto, oltre quello che in passato si è conosciuto, andando oltre quello che è la nostra tradizione. È possibile farlo? Certo che sì, le altre Regioni lo hanno fatto, la Toscana, l'Umbria, l'Emilia, la Lombardia, anche Regioni sotto il nostro livello, penso, per esempio, alla sfida che ha saputo vincere anche la Regione Basilicata. Come si fa a mettere in campo questo? Cari colleghi, cari rappresentanti delle istituzioni, signori arcivescovi che siete qui, cari Sindaci, intanto recuperando quello che ci è scappato di mano in questi anni, l'ambizione. Una Regione che io ho percepito rassegnata, rassegnata rispetto alle difficoltà sovrastanti, noi dobbiamo sapere che abbiamo uno straordinario patrimonio di norme, di competenze istituzionali, anche di risorse finanziarie. Nei prossimi sette anni avremo 2 miliardi di euro da assegnare. La sfida è: ci andiamo a questa stagione nella quale assegneremo 2 miliardi di euro, con atteggiamento burocratico, cartaceo, amministrativo, impiegatizio, o ci andiamo con la logica di scuotere tutti i mondi vitali, evitando che abbia valore in sé latticello di impegno, il bandicello fatto in ritardo o latticello di rendicontazione. Noi dobbiamo muoverci per tempo, mobilitando per tempo le idee, le iniziative della società, come si fa altrove in Europa, in Baviera, in Catalogna, dove si fa quando c'è la potenza dell'ambizione. Noi


dobbiamo sapere che molto gli Abruzzesi si attendono da noi, anche le giovani generazioni. In Abruzzo i numeri delle giovani generazioni sono i seguenti: noi abbiamo 220 mila persone tra bambini, ragazzi, persone che sono in età di cammino avanzato negli studi che stanno, ogni giorno impiegando il proprio cervello per prepararsi ad essere cittadini attivi del futuro. Abbiamo qualcosa come 450 mila persone dedicate al lavoro ad impiegare la forza lavoro per costruirsi il loro diritto maturo e adulto alla vita. Noi abbiamo qualcosa come 82 mila volontari in questa Regione, 82 mila volontari che regalano il loro tempo, perché la vita collettiva riesca. Noi, in questa Regione abbiamo 61 mila invalidi civili, noi, in questa Regione, siamo tanti con una straordinaria voglia di fare. Per questo vi dico: inauguriamo questa stagione con lo spirito costituente che si deve ogni volta che inizia una Legislatura; uno spirito costituente che ci consegna cinque anni di Governo, che ci consegna uno Statuto da novellare, ci consegna una stagione Nazionale di norme che preciseranno modalità per essere Regione in Italia. Voi avete eseguito il dibattito Parlamentare, le Regioni saranno presenti nella ridisegnanda seconda Camera alta del territorio, addirittura, con espressioni dirette delle Regioni. All'altezza, allora, alla stanga, con molta ambizione, con molta voglia di fare, consapevoli che abbiamo tutte le carte in regola. Io mi aspetto una grande collaborazione, nella differenza dei ruoli e anche nel combattimento dei ruoli. L'opposizione, le tre opposizioni, le articolazioni libere anche del Consiglio regionale. Mi aspetto che ci diate, mi diate, diate all'Abruzzo ogni punto di vista alla condizione che il più possibile dell'Abruzzo sia rappresentato all'interno di queste Aule. Io vi chiedo di concentrare i vostri interventi per la seduta nella quale discuteremo del DPEFR. Ho voluto sintetizzare questo mio intervento evitando di leggerlo, per portare rispetto anche alla lunghezza, interessante e deliberante, di questa prima seduta. Vi ringrazio per l'attenzione e vi chiedo comprensione per la modalità e auguro grande vita alla nostra Regione.


Allora, ai sensi dell'articolo 47 dello Statuto Regionale e dell'articolo 4 del Regolamento, il Consiglio prende atto. Adesso diamo la parola

per un saluto breve di un minuto al collega Vice Presidente Paolini, prego.

PAOLINI (ITALIA DEI VALORI)

Grazie Presidente. Avevo chiesto... Ringrazio per avermi dato questa opportunità soltanto per ringraziare lei e ringraziare il Presidente della Giunta, ringraziare tutti i colleghi Consiglieri che hanno ritenuto di attribuirmi questo compito all'interno dell'Assise, ringraziare, soprattutto, i presenti e tutti i cittadini Abruzzesi che si aspettano che si lavori con grande senso di responsabilità e per anticipare il mio impegno all'Ufficio di Presidenza, del quale ho apprezzato nell'ultimo anno da Capogruppo del mio partito il ruolo di terzietà e di competenze che l'hanno contraddistinta e mi auguro di fare con loro un buon lavoro. Grazie a tutti.


Ringrazio il personale del Consiglio regionale per l'organizzazione della seduta di apertura della decima Legislatura, l'Ufficio stampa per la gestione delle riprese e della diretta con ben tre emittenti televisive locali. Prima di passare alle ultime comunicazioni del Presidente del Consiglio, ha chiesto la parola il collega Gatti, prego.

GATTI (FORZA ITALIA)

Presidente, buongiorno, un saluto a tutti. Non avrei preso la parola ma visto che il collega Lucrezio Paolino ha ritenuto di farlo, anche io colgo l'occasione per ringraziare i colleghi per avermi eletto, nell'Ufficio di Presidenza, qui a fare il Vicepresidente del Consiglio. Spiace di non potere interloquire oggi, ma comprendiamo le circostanze e, quindi, aspetteremo il prossimo Consiglio per le nostre osservazioni dal punto di vista delle linee programmatiche. Auguro a tutti i Consiglieri, a tutti i colleghi, di svolgere un lavoro attento, preciso, chiaro, puntuale, nell'interesse della comunità Abruzzese. Grazie.


Dichiaro chiusa la seduta e buona giornata a tutti.


(La seduta è tolta alle ore 14:37) La presente trascrizione risulta conforme al parlato o alla registrazione audio. Roma, 01/07/2014.

x legislatura – seduta n. 1 - 30/06/2014 · prima di andare avanti con i lavori, invito il...

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