xiv rapporto iem - bruno zambardino 02 02 2012
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IX SUMMIT SULL’INDUSTRIADELLA COMUNICAZIONE
Bruno ZambardinoAnalista Fondazione Rosselli
XIV Rapporto IEMPrincipali risultati
FONDAZIONE ROSSELLIIstituto di Economia dei Media
Roma Accademia dei Lincei2 febbraio 2012
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Agenda
Finalità Rapporto e perimetro di indagine
Valore del mercato ICT & Media
Peso dei diversi segmenti dell’industria
Trend di breve e medio periodo
Stime sul 2011
Benchmark europeo
Contributi alla riOlessione
Input strategici
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XIV Rapporto IEM: ?inalità
Approfondire temi rilevanti per il settore,grazie a contributi trasversali ai diversi mediae con differenti approcci metodologici
Prossime edizioni: riOlessione suampliamento perimetro di indagine anchelato domanda
OTT
Riunire in un unico prodotto editoriale lostato dell’arte dei diversi mercati checompongono l’industria della comunicazionein Italia
Offrire un’analisi non solo quantitativa(crescenti difOicoltà di rilevazione e confrontotra settori e tra Paesi) delle tendenzeevolutive in atto, con elementi di raffrontocon i maggiori mercati internazionali
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XIV Rapporto IEM: perimetro
Telecomunicazioni mobiliTelecomunicazioni 6isse
Informatica
ICT
Below the lineDirectory
Pubblicità
Mezzi a contenuto editorialeTelevisione Radio Cinema Homevideo
Quotidiani Periodici LibriMusica Videogiochi
Indicatori di raffronto con i mercati europei ed internazionali
Area classica
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Il valore del mercato ICT & Media
Nel 2010 il mercato ICT & Media ha generato un valore di poco superiore ai 95miliardi di euro (6% del Pil) in lieve Olessione rispetto al 2009. La crisi continua a mordere: nel 2010 l’emorragia registrata nel biennioprecedente si era arrestata ma le prime stime sul 2011 (dati parziali) indicano unnuovo peggioramento ed una frenata degli investimenti pubblicitari.
-0,9 %-4,4 %
Andamento mercato ICT & Media, 20062011 (M€)
Fonte: elaborazioni Iem ‐ Fondazione Rosselli su Associazioni di Categoria ed organismi di rilevazione
-2,8 %
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2010: i segmenti
-4,2
-7,7
-5,9
2009
-2,5
+1,3
+2,5
2010
ICT: 60,2 miliardiLe Information and Communication Technologies cedono il2,5% sull’anno precedente. In regresso tutti i comparti, inparticolare le tlc mobili (‐3,2%)
Mezzi a contenuto editoriale: 21,6 miliardiDopo la forte Olessione del 2009 Tv, stampa, libri, cinema, homevideo, radio, musica e videogiochi invertono la rotta ed entranoin territorio positivo
Pubblicità: 19,6 miliardi (mezzi classici + below the line +directory)La pubblicità guadagna il 2,5% dopo il tonfo del 2009.Tiene sia sui mezzi classici (presente a valori netti nella voceprecedente) (+3,4%) che nel below the line (+2,8).Prosegue il trend negativo delle directory in calo del 7,5%
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2010: il peso dei singoli settoriIl macro comparto dell’ICT (Tlc Oisse e mobili + informatica) assorbe più del 60% dell’interomercato. Il settore tv e quello editoriale si attestano al 10% circa.
Fonte: elaborazioni Iem ‐ Fondazione Rosselli su Associazioni di categoria ed organismi di rilevazione
Directory 0,9Cinema 0,8Pubblicità esterna 0,7Home video 0,6Radio 0,5Musica registrata 0,2Pubblicità cinema 0,1
Totale "Altro" 3,8
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Le variazioni 2009‐2010Segmenti dell’industria della comunicazione, var. % 20092010
Fonte: elaborazioni Iem ‐ Fondazione Rosselli su Associazioni di categoria ed organismi di rilevazione
-18,9
-14,1
-13,1
-10,6
-9,7
-9,0
-8,1
-7,8
-4,3
-3,4
-3,3
1,5
4,2
6,4
-17,9
-1,5
-4,4
-25,0 -20,0 -15,0 -10,0 -5,0 0,0 5,0 10,0
Pubblicità esterna
Home video
Periodici
Musica registrata
Videogiochi
Directory
Quotidiani
Informatica
Radio
Industria della Comunicazione
Libri
Televisione
Tlc fisse
Tlc mobili
Pubblicità below the line
Cinema
Internet (pubblicità)
Segmenti dell’industria della comunicazione,variaz. % 20082009
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Un commento ai dati del 2010Tra i settori in crescita: la pubblicità su Internet torna a galoppare a doppia cifra così come gli introiticinematograOici (sala) trainati da un forte prodotto domestico; radio, tv e libri rientrano in territorio positivo dopo la Olessione del 2009,seppure con performance differenti; positivo anche l’andamento della pubblicità below the line mentre risultastazionario il settore librario.
Tra i settori con segno negativo:home video, musica e directory risentono più di altri della concorrenza della rete(Oile sharing) e dell’offerta sempre più ampia di contenuti free; più contenute le perdite degli altri segmenti a contenuto editoriale (quotidiani,periodici, videogiochi) che stentano tuttavia a trovare nuovi modelli di business; nel macro segmento ICT, recupera l’informatica dopo il brusco calo del 2009mentre le tlc continuano a perdere terreno; sempre più necessari gli investimentinelle NGN per soddisfare la crescente domanda di banda larga.
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Le variazioni 2006 ‐ 2010Segmenti dell’industria della comunicazione, var. % 20062010
Fonte: elaborazioni Iem ‐ Fondazione Rosselli su Associazioni di categoria ed organismi di rilevazione
Guardando al medioperiodo si segnalano lebuone performance dicinema e videogiochi(oltre alla pubb. on line),mentre risulta ancora piùevidente la crisi dellamusica e dell’homevideo (perdono oltre il40%) seguiti da editoria,directory, tlc Oisse einformatica.
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Trend 2010 : tlc Oisse e mobili
Tlc Oisse: 18,6 mld
Numerose aziende in crisi (4mila postipersi nel 2011): cessione rami di azienda,esternalizzazioniRiduzione progressiva del peso relativodei servizi su rete OissaLa riduzione dei prezzi non è ancoracompensata dai ricavi per servizi innovativi Gli accessi a banda larga crescono marallentano gli investimenti in nuoveinfrastrutture (NGN) Asimmetria regolatoria Telco vs. OTT Agenda Digitale ai nastri di partenza Ottobre 2011: piano Metroweb
Flessione a partire dal 2009, dopo15 anni di crescita ininterrotta Servizi mobili, unica componente increscita Prosegue la contrazione dei ricavida trafOico voce e SMS (concorrenzasocial network e voip) Cresce la diffusione di terminali diterza generazione (smartphone etablet): forte balzo in avantidell’internet mobile Successo asta frequenze LTE(4mld)
Tlc mobili : 23,2 mld
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Trend 2010: Tv e pubblicità
Televisione: 8,8 mld
2010: segnali di ripresa in tutte le componentidi ricavo. 2011: calo pubblicità
2012: swicth off: ampliamento offerta canalitematici e minigeneralisti
Sky primo operatore per fatturato. Sky, Rai eMediaset coprono il 93% del mercato
Frammentazione ascolti, presidiomultipiattaforma, fruizione non lineare (timeshifting)
Sospensione Beauty contest (nodo cedibilitàfrequenze, rispetto direttive Ue)
Riduzione investimenti in produzione originalee dibattito su estensione obblighi
Ridimensionamento tv locali (LCN, rimborsi) Nuovo scenario: broadcaster vs.OTT/ibridi/aggregatori
Pubblicità: 18,7 mld
2010: trend positivo grazie ai mezziclassici e al below the line Stampa, unico segmento dove non siarresta il trend negativo
La tv che copre il 60% del mercato(atipicità rispetto allo scenario europeo)
2012: nuovi tetti di affollamento pay La pubblicità on line prosegue il trendpositivo di crescita (+20%).
Vivacità di radio e cinema ma segnalinegativi per il 2011
In affanno gli investimenti in eventi esponsorizzazioni Tra i settori merceologici più dinamiciindustria, edilizia, elettrodomestici
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Trend 2010: editoria
Quotidiani e Periodici: 6,2 mld Libri: 3,4 mld
Crisi perdurante (vendite e pubblicità)in parte attenuata dalla crescita di utentiunici sui siti internet
Crollo free press, i quotidiani perdonomeno dei periodici
Tengono i livelli medi di lettura (45%popolazione) sebbene inferiori allamedia Ue
Quota di mercato sotto il 30%
Tutela diritto d’autore: campagnaanti‐Google
Incertezza sui nuovi criteri di sostegnopubblico
Mercato in ripresa ma bassi indici di lettura 2500 case editrici; 32mila occupati Calano i titoli prodotti. Bene piccola editoria,
tascabili, libri per ragazzi, applicazionieditoriale. In calo la Grande Distribuzione.
E‐book: valore di mercato triplicato in unanno ma vale ancora lo 0,1% del totale
Tiene bene la libreria (catene), principalemercato di acquisto
Sett 2011: nuovo quadro normativo sulprezzo e limiti agli sconti (incertezza su effetti) Asimmetria regime Iva: libro vs. e‐book Ingresso nel mercato di Amazon e Apple (self‐publishing), editoria nativa digitale
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Trend 2010: cinema e HV
Cinema: 773 mln (sala)
2010: anno record: la quota di mercatonazionale ha sOiorato il 40% (2011: ‐10%) Valore mercato dell’intera Oiliera: 2mldSostegno pubblico diretto ridotto al 12%,efOicacia tax credit interno ed esterno Dialogo più costruttivo con le banche Crisi sale urbane: spazi sempre piùridotti per il prodotto di qualità Dopo l’accelerazione del 2010, rallenta ilprocesso di digitalizzazione sale (piccole) Nodi Oiliera: windows, vod,allungamento stagione, export,investimenti broadcaster
Calo irreversibile: vendite inferioriagli incassi cinema in sala Forte contrazione della domandae crisi del noleggio L’alta deOinizione, pur in crescita,non compensa la caduta del mercato Mercato video on demandembrionale, rallentato dal minortasso di penetrazione internet Peso crescente della pirateria chesottrae circa 500 milioni alla venditalegale (scarsa offerta)
Home video: 590 mln
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Trend 2010: informatica e videogiochi
Informatica: 18,4 mld
Valore di mercato inferiore al 2000
A differenza degli altri competitor europei ilmercato IT (6% del mercato europeo) registraun trend negativo
Mercato hardware in ripresa, mentre ilsoftware è ancora in calo
Tra i settori con dinamiche di spesa positive,la sanità e il mondo consumer
Crescita accessi ad Internet (mobile echiavette)
Tra i nodi principali delle 100mila aziendedel settore, la riduzione dei budget dei clienti, ildownpricing e il ritardo nei pagamenti PA
A livello globale il settore gode diottima salute (oltre 100 mld stimati nel2015) trainato dall’on‐line (socialgames e applicazioni mobili)Europa: contrazione, in Italia legata alcalo dell’hardware: vanno bene invecele console casalinghe che trainanol’intero segmento software I nuovi modelli distributivi guardanoal cloud‐computing e all’accessocrossmediale Tra i nuovi modelli di business sipunta al freemium ed operazioni di ingame microtransaction
Crescono le game‐app per la fruizionemobile (smartphone e tablet)
Videogiochi : 1,1 mld
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Trend 2010: radio e musica
Radio: 441 mln
2010: anno positivo (+9,4% sul 2009) maprospettive future non incoraggianti
Terminata la lunga fase di assestamentodel mercato (fuoriuscita piccole emittentima ingresso di nuovi operatori)
Mentre gli ascolti nazionali sono increscita i network locali risultano insofferenza
Processo di integrazione con impreseeditoriali (Espresso, Mondadori, Rcs)
Nodo rilevazione dei dati (liquidazioneAudiradio) che condiziona gli investimenti
2010: il settore continua a perderema a tassi inferiori rispetto al passato
Il mercato liquido non compensaancora la contrazione di quello Oisico
Offerta legale digitale in forteespansione (argine alla pirateria)
Dalla “proprietà all’accesso”: lancioservizi cloud anche lato musica
Nuovi modelli di accordicommerciali tra case discograOiche eISP
Gli scarsi investimenti in banda largahanno rallentato i consumi digitali
Musica : 204 mln
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2011: le stimeSegmenti dell’industria della comunicazione, var. % 20102011 (stime)
Fonte: stime Iem ‐Fondazione Rosselli su varie(dati parziali)
Fatta eccezione per la pubblicità on line(incluso mobile advertising), i primi datiparziali del 2011 indicano unarretramento per tutti i segmenti in lineacon l’andamento generale.Forti le differenze tra i vari settori.Le stime non tengono conto dei consuminatalizi di Oine anno.Il mercato pubblicitario è nuovamente inaffanno sui mezzi classici seppure conperformance differenti
Nielsen (gen‐nov 2011): calo invest. Pubb. ‐3,4%FIMI: (2011): calo sell in musica Oisica e digitale: ‐4% (solo digitale + 22%)Sirmi (2011): contrazione IT ‐ 3,8%FCP (2011): contrazione radio (‐7,8%); quotidiani (‐6,1%), periodici (‐3,6%)
Stime più recenti
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2010: benchmark europeo
Segmenti dell’industria della comunicazione, nei big 5 (2010, M€)
Fonte: stime Iem ‐ Fondazione Rosselli su varie.
Si conferma il gap del nostro Paese nei confronti degli altri big europei.Fra i segmenti posti a confronto, l’Italia è leader solo nella pubblicità televisivama conquista posizioni nei settori cinema e radio nei confronti della Spagna eRegno Unito (solo radio).Nelle tlc mantiene la terza posizione e in altri (videogiochi, informatica,pubblicità mezzi classici,) resta a notevole distanza da Germania, Francia e UK.
Settori Francia Germania Italia Regno Unito Spagna Rank ItaliaTelevisione (pubblicita') 3.941 3.950 4.242 4.064 2.376 1Radio (pubblicita') 744 692 620 462 549 3Cinema (incassi) 1.305 920 773 1.152 662 4Home video 1.426 1.625 590 2.687 339 4Libri 4.190 9.730 3.417 3.897 2.891 4Musica registrata 653 1.065 204 1.040 106 4Pubblicita' mezzi classici 11.151 14.776 7.941 16.201 5.850 4Tlc fisse (servizi) 20.300 33.000 15.500 14.300 9.900 3Tlc mobili (servizi) 20.900 23.900 18.200 17.500 14.000 3Informatica 54.100 70.800 18.430 60.500 13.900 4Videogiochi 2.265 2.233 1.103 2.991 1.121 5
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2010: benchmark europeo
Segmenti dell’industria della comunicazione, nei big 5 (2010, € procapite)
Fonte: stime Iem ‐ Fondazione Rosselli su varie.
In termini di spesa pro capite, il quadro risulta più preoccupante: in alcunicasi il valore del mercato spagnolo supera quello italiano.3 i mezzi a contenuto editoriale (cinema, libri, videogiochi) in cui il rapporto fravalore di mercato e popolazione vede il nostro Paese ancora all’ultimo posto.
Settori Francia Germania Italia Regno Unito Spagna Rank Italia
Televisione (pubblicita') 60,34 48,48 69,52 64,82 50,82 1Radio (pubblicita') 11,39 8,49 10,16 7,37 11,74 3Cinema (incassi) 19,98 11,29 12,67 18,37 14,16 5Home video 21,83 19,95 9,67 42,86 7,25 4Libri 64,15 119,43 56,00 62,15 61,83 5Musica registrata 10,00 13,07 3,34 16,59 2,26 4Pubblicita' mezzi classici 170,73 181,36 130,14 258,40 125,12 4Tlc fisse (servizi) 310,81 405,05 254,03 228,08 211,74 3Tlc mobili (servizi) 320,00 293,35 298,28 279,11 299,43 3Informatica 828,33 869,01 302,05 964,94 297,30 4Videogiochi 34,68 27,41 18,08 47,70 23,98 5
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2010: benchmark europeo
Segmenti dell’industria della comunicazione, nei big 5 (var.% 20092010)
Fonte: stime Iem ‐ Fondazione Rosselli su varie.
Il risultato 2010, in variazione % sull’anno precedente, dà alla Spagna il noninvidiabile primato della peggiore performance in questi tutti i settori (9 su 12)seguita dall’Italia. A perimetro costante (solo per i settori considerati) RegnoUnito e Francia hanno registrato le performance migliori.
Settori Francia Germania Italia Regno Unito Spagna
Televisione (pubblicita') 11,2 8,5 6,5 17,2 1,4
Radio (pubblicita') 5,1 1,9 5,1 1,3 2,2
Cinema (incassi) 5,6 -5,7 16,4 8,8 -0,9
Home video -1,0 -0,5 -13,2 -3,5 -14,0
Libri -0,5 0,4 0,3 2,0 -7,0
Musica registrata -3,9 -3,1 -9,7 -7,8 -40,0
Pubblicita' mezzi classici 4,0 5,0 3,4 10,2 3,9
Tlc fisse (servizi) 1,5 -3,5 -4,3 -0,7 -4,8
Tlc mobili (servizi) 2,5 1,3 -3,2 4,7 -2,1
Informatica 1,9 2,6 -1,4 1,3 -3,5
Videogiochi -7,2 -5,5 -2,3 -3,8 -6,6
Totale (solo sett. in tabella) 2,1 1,1 -1,4 2,8 -2,8
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Media e ICT oltre la crisi:contributi alla ri?lessione
La debole ripresa del 2010 è stata vaniOicata da una nuova 6lessione nel 2011, inlinea con la congiuntura economica generale e la contrazione dei consumi, inclusiquelli culturali e di intrattenimento Quasi tutti i segmenti “tradizionali” pagano il calo degli investimentipubblicitari e soffrono la concorrenza della rete Preoccupa la crisi del comparto ICT (outsourcing, rischio occupazionale) Cambio di paradigma legato all’offerta di servizi in cloud, alla fruizione diprodotti free e in mobilità, alle smart tv e all’ingresso in campo di aggregatori,soggetti ibridi e internet companiesIl nostro Paese presenta indici di digitalizzazione più bassi degli altri mercati esconta uno scarso utilizzo della rete per “funzioni produttive”; Acceso dibattito internazionale sulle misure antipirateria (SOPA, ACTA) I broadcaster puntano a diversi6icare i ricavi, tagliare i costi senza intaccare gliorganici e a valutare alleanze strategiche con telco e aggregatori internetAgcom: “domanda e offerta non vedono ancora convenienza nella produzione efruizione di servizi digitali” (…) si soffre la “carenza di interventi programmatici” edi modelli di business sostenibili
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Media e ICT oltre la crisi:input strategici
L’offerta NGN dovà trainare la domanda di servizi digitali più evoluti La cabina di regia per l’Agenda Digitale appena varata dovrà dotarsi di una “roadmap” con indicatori di tempo e di risultato (open data, cloud, broadband…) Interventi di riequilibrio del digital divide: il contributo di Internet al Pil èinferiore (2,5) di almeno 5 punti agli altri competitor Ue Le politiche di sostegno pubblico devono premiare i contenuti editoriali diqualità e l’innovazione, stimolando l’afOlusso di capitali privati (leva Oiscale) Ripensare obblighi di investimento in produzione e programmazione (SMA) La tutela del copyright va combinata con una offerta legale ampia e diversi6icata,politiche di prezzo eque, incentivi allo sviluppo e alla circolazione dei contenutiaudiovisivi lineari e non Piani congiunti di alfabetizzazione, campagne di promozione per l’educazione aimedia; azioni di formazione qualiOicata per stimolare nuova occupazione Esempio Germania: nel quadro del programma “High Tech Strategy” stanziatifondi per 2,8 mld riconoscendo un ruolo strategico al comparto IT. Oggi il Paese ha ilpiù alto numero di utenti Internet (circa 60 milioni) e la maggiore diffusione diconnessioni a banda larga (67% del totale).
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I driver di svilupposecondo l’Istituto di Economia dei Media
ICT e Media
Contenuti Competenze
Reti e servizi Regole
Innovazione, qualità, diversitàculturale, coproduzioni, fruizionemultipiattaforma, formatesportabili, piattaforme vod,contenuti originali per la rete e inuovi device mobili
Agenda digitale, partnershippubblico‐private, coordinamentoStato‐regioni, ultrabroadband, opendata e cloud, PA digitale (e‐government), utilizzo produttivorete, transazioni on line, e‐commerce
Copyright e valorizzazione diritti(library), asimmetrie mediatradizionali /OTT, responsabilitàeditoriale, quote di investimento,governance Rai, incentivi Oiscali,gestione razionale frequenze
Piano occupazione digitale,alfabetizzazione informatica,formazione continua, professionidigitali, e‐learning, mobilitàinternazionale, proOili ibridi emultitasking, certiOicazione.
Le s?ide future poggiano su4 driver di sviluppo:
a)upgrade infrastrutturale
b)proprietà intellettuale,
c)produzione contenuti
d) formazione
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Grazie per l’attenzione
Istituto di Economia dei Media
Fondazione Rosselli
Sede legale: Corso Giulio Cesare 4 bis/B 10152 Torino tel. +39 011 2079083
Sede operativa Istituto di Economia dei Media:Palazzo Corsini, Via della Lungara 10, 00165 Roma tel. +39 06 6869502
[email protected] www.fondazionerosselli.it
L’industria della comunicazione in ItaliaXIV Rapporto IEM
XIV Rapporto IEM
a cura di :
Flavia Barca e Bruno Zambardino
Parte I: Mercati
Autori: Monica Bartocci; Giulia
Berni; Francesca Burichetti; Natalia
Poggio; William Ricci; Monica
Sardelli; Roberto Triola; Chiara
Valmachino; Bruno Zambardino