€¦ · xls file · web view · 2016-11-16uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre...

32
REGIONE TOSCANA PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FESR 2014 - 2020 BANDO N. 2: PROGETTI DI RICERCA E SVILUPPO DELLE PMI D.D. n. 10750 del 30.09.2016 – Primo scorrimento graduatoria Bando 2 Acronimo Progetto Ruolo Priorità Abstract 1 39 GET Menci & C. S.p.A. Capofila Media AR 29.2 1,410,682.32 573,247.84 986,362.00 394,544.80 2 40 ORTRO Geoin S.r.l. Capofila Micro FI 62.01 159,093.64 55,682.77 159,093.64 55,682.77 3 41 89.30072014.0680002 ARCHEO 3.0 Capofila Media FI 41.2 1,862,744.12 809,815.10 568,395.15 227,358.06 4 42 SPES CECCHI SRL Capofila Piccola FI 25.93.2 125,500.00 43,925.00 125,500.00 43,925.00 FASCIA PRIORITARIA CUP Sviluppo Toscana Ragione Sociale Proponente Dimension e Soggetto Provincia Sede di svolgimento del Progetto Ateco Sede di svolgimento del Progetto Investimento ammesso complessivo Contributo ammesso complessivo Investimento ammesso Singolo Contributo ammesso Singolo 3389.30072014.068 000014 Fabbrica intelligent e altamente innovativo al momento non presente sul mercato mondiale. Il risultato finale sarà un prodotto “state of the art” che si compone delle tre seguenti importantissime novità: 1 - Riduzione del consumo di energia e rispetto dell’Ambiente: Progettazione di una trasmissione di potenza su base elettrica dei movimenti di tutti gli attuatori interessati alla fase di scarico (e carico) nelle diverse modalità di funzionamento. Sostituzione dell’attuale trasmissione del moto dei componenti mediante l’oleodinamica, con l’ottimizzazione dei consumi energetici della macchina, riduzione dell’inquinamento acustico e la riduzione dell’inquinamento ambientale della macchina stessa durante le fasi di lavoro all’interno dello stabilimento di produzione e del sito di allevamento del bestiame o nello stabilimento di produzione del mangime; 2 - Automazione delle Funzioni e dei comandi: Progettazione di un controllo elettronico dei componenti elettrici e meccanici che automatizzi le funzioni della macchina, geolocalizzandola, minimizzando le interazioni manuali dell’operatore e migliorando le prestazioni di scarico del materiale in termini di quantità di prodotto lavorato e di qualità del prodotto elaborato. È’ previsto l’uso di sensori elettronici che rilevino il moto delle coclee e le condizioni fisiche del prodotto in modo da ottimizzare la miscelazione del prodotto e ridurre al minimo la demiscelazione ed i cambiamenti delle caratteristiche fisiche del prodotto dovute all’azione di scarico e/o alle condizioni atmosferiche. 3 - Eliminazione rischio “Folgorazione”: Ogni anno in Italia si verificano incidenti legati all’urto del braccio di carico/scarico con cavi dell’alta tensione; a causa di questa tipologia di incidenti negli ultimi anni si sono purtroppo verificate morti bianche da folgorazione. Si procederà alla progettazione di un sistema elettronico che elimini il rischio di folgorazione quando la macchina si trova ad operare in prossimità di linee elettriche. Nell’ottica della 3389.30072014.068 000281 ICT e fotonica professionale, tutti i parametri necessari alla ricostruzione degli oggetti e della porzione di ambiente in cui essi si trovano in termini di una nuvola densa di punti tridimensionali. Le tecniche coinvolte sono conosciute con il nome: “Structure from Motion (SfM)” e, pur essendo argomento di studio da molti anni, solo recentemente stanno fornendo risultati di impiego concreto e vantaggioso. I campi di applicazione sono molti, ma quello che indirizza principalmente ORTRO afferisce al campo della fotogrammetria aerea e terrestre, campo nel quale Geoin opera sino dal momento della sua costituzione. L’utilizzo della nuova tecnologia SfM in ORTRO consentirà l’accesso a nuove modalità di rilievo cartografico, più semplici e molto meno costose, come il rilievo da dispositivi UAV (Unmanned Aerial Vehicle o droni volanti), o il rilievo da scanner ottici. A entrambi questi settori, si stanno orientando, in modo sempre più deciso, i principali fornitori internazionali di dispositivi e sistemi topografici (Leika, Trimble, Geomax, Hexagon etc.). Sul mercato esistono già tre principali prodotti che impiegano la tecnologia SfM per produrre modelli 3D a nuvole di punti o a mesh triangolari, partendo da immagini digitali. Nessuno dei prodotti presenti sul mercato ha, tuttavia, integrato funzioni di misura e di rilievo di grado professionale, ed è proprio questo ciò che intendiamo realizzare con il progetto ORTRO, in particolare adottando tecniche avanzate di stereoscopia e ad immagini solide. Si prevede per ORTRO una tipologia di vendita a licenza, per singola postazione, ad un costo di circa 3.500€. I prodotti concorrenti che tuttavia non integrano le funzioni di misura e rilievo hanno un costo di circa 3.000€ ed hanno una diffusione internazionale. Il prodotto verrebbe venduto sia sul canale del mercato elettronico, che tramite rivenditori specializzati. SOCIETA' COOPERATIVA ARCHEOLOGIA BREVEMENTE DETTA “COOPERATIVA ARCHEOLOGIA” ICT e fotonica artigianali, ha visto un crescente uso di strumenti di rilievo 3D, prospezione e documentazione georeferenziata che ha dato origine alla definizione “Archeologia 2.0”. La prospettiva aperta è notevole, ma di fatto ciò non ha prodotto frutti rilevanti in termini di tempistica e accuratezza dello scavo preventivo, per mancanza di strumenti dedicati e scarsa integrazione di quelli esistenti nella pratica di cantiere. ARCHEO-3.0 mira a un reale avanzamento tecnologico e di processo nella ricerca archeologica, prevedendo lo sviluppo di dispositivi fotonici, elettromagnetici e acustici dedicati e la loro combinazione con altri strumenti avanzati di rilievo e caratterizzazione materica. Si intende innanzitutto oggettivare e raffinare i comuni criteri di riconoscimento stratigrafico, basati su valutazioni empiriche di colore, composizione e consistenza degli strati affioranti, sviluppando ex-novo un insieme di dispositivi portatili e applicativi software. Tale identificazione assistita sfrutterà la fotogrammetria multispettrale, e l’analisi acustica e macrotessiturale del suolo. Saranno sviluppati software per l’acquisizione, analisi, assemblaggio, rendering e trasferimento dei dati dalle unità di calcolo a un GIS centrale e da questo ad altri repository. I nuovi dispositivi e software permetteranno di realizzare una stazione archeometrica mobile per la raccolta e gestione del complesso dei dati di scavo. Le varie articolazioni di una tale piattaforma saranno sviluppate in laboratorio, testate in contesti sperimentali che simulano condizioni e criticità operative reali e infine in cantieri pilota con diverse problematiche di scavo. Ci si attende un significativo aumento di qualità dei servizi e una diminuzione dei tempi di esecuzione, con conseguente contenimento dell’impatto della ricerca archeologica preventiva sulle opere per le quali questa è richiesta. ARCHEO-3.0 determinerà l'efficientamento dei servizi offerti da Cooperativa Archeologia, consolidando così la sua leadership nazionale e accrescendo la sua capacita d’intervento e competitività internazionale. Al tempo stesso, i nuovi dispositivi portatili, a cura di CNR-ICVBC e CNR-IFAC, e delle soluzioni 3389.30072014.068 000237 ICT e fotonica effettuata tramite un elettrodo di pH posizionato nell’esofago e/o nello stomaco. Tale tipo di analisi, nota con il nome di pH-metria gastrica, ha una durata generalmente di 24 ore ed è una misura di tipo ambulatoriale, nel senso che la sonda viene posizionata nell’esofago e/o stomaco del paziente che viene poi rimandato a casa. La rimozione della sonda poi ha luogo il giorno successivo. Per quanto riguarda il reflusso biliare, l’unico dispositivo in grado di effettuare tale misura è il sensore a fibre ottiche Bilitec 2000 prodotto da Cecchi srl., anch’esso in grado di effettuare misure di tipo ambulatoriale. Tale dispositivo, utilizzato in numerosi ambulatori a livello mondiale, ha permesso di dimostrare gli effetti dannosi del contenuto biliare (principalmente sali biliari, lisolecitina e tripsina) sulla parete dello stomaco e dell’esofago. L’entrata in vigore poi della nuova normativa a livello europeo per i dispositivi medicali ha implicato la cessazione della commercializzazione dell’unità optoelettronica del dispositivo Bilitec 2000 non più a norma secondo le nuove regole, per cui l’unico prodotto attualmente commercializzato è costituito dal catetere in fibra ottica che è stato possibile certificare secondo la nuova normativa senza nessuna modifica progettuale. La realizzazione di un sensore a fibra ottica per la misura simultanea di pH e reflusso biliare costituirebbe un aspetto estremamente innovativo nel panorama della diagnostica delle malattie da reflusso gastroesofageo. La misura con unico catetere a fibra ottica di pH e reflusso biliare rappresenterebbe un sensibile passo avanti in quanto la misura di questi due parametri è effettuata con due sonde separate, inserite in due cateteri gastroesofagei distinti con un notevole disagio del paziente. Già questo aspetto garantirebbe una capacità di penetrazione nel mercato, ma estremamente importante da un punto di vista economico è che verosimilmente il dispositivo e la sonda per la misura simultanea di bile e pH avrebbero un costo inferiore alla somma dei due dispositivi e delle due sonde distinte.

Upload: duongdung

Post on 28-Apr-2018

242 views

Category:

Documents


6 download

TRANSCRIPT

Page 1: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

REGIONE TOSCANAPROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FESR 2014 - 2020

BANDO N. 2: PROGETTI DI RICERCA E SVILUPPO DELLE PMI

D.D. n. 10750 del 30.09.2016 – Primo scorrimento graduatoria Bando 2

Acronimo Progetto Ragione Sociale Proponente Ruolo Priorità Abstract

1 39 GET Menci & C. S.p.A. Capofila Media AR 29.2 1,410,682.32 573,247.84 986,362.00 394,544.80

2 40 ORTRO Geoin S.r.l. Capofila Micro FI 62.01 159,093.64 55,682.77 159,093.64 55,682.77 ICT e fotonica

3 413389.30072014.068000222 ARCHEO 3.0 Capofila Media FI 41.2 1,862,744.12 809,815.10 568,395.15 227,358.06 ICT e fotonica

4 42 SPES CECCHI SRL Capofila Piccola FI 25.93.2 125,500.00 43,925.00 125,500.00 43,925.00 ICT e fotonica

FASCIA PRIORITARIA

CUP Sviluppo Toscana

Dimensione

Soggetto

Provincia Sede di svolgimento

del Progetto

Ateco Sede di svolgimento del

Progetto

Investimento ammesso

complessivo

Contributo ammesso

complessivo

Investimento ammesso Singolo

Contributo ammesso Singolo

3389.30072014.068000014

Fabbrica intelligente

Menci & C. S.p.A. è stata costituita in data 26/10/1983, da allora opera nel settore della produzione di semirimorchi, cisterne, casse ribaltabili e telai per le più svariate esigenze di trasporto.Con il presente Il presente progetto Menci intende reingegnerizzare e riprogettare radicalmente la cisterna per il trasporto dei mangimi e cereali sfusi, realizzando un mezzo altamente innovativo al momento non presente sul mercato mondiale. Il risultato finale sarà un prodotto “state of the art” che si compone delle tre seguenti importantissime novità:1 - Riduzione del consumo di energia e rispetto dell’Ambiente: Progettazione di una trasmissione di potenza su base elettrica dei movimenti di tutti gli attuatori interessati alla fase di scarico (e carico) nelle diverse modalità di funzionamento. Sostituzione dell’attuale trasmissione del moto dei componenti mediante l’oleodinamica, con l’ottimizzazione dei consumi energetici della macchina, riduzione dell’inquinamento acustico e la riduzione dell’inquinamento ambientale della macchina stessa durante le fasi di lavoro all’interno dello stabilimento di produzione e del sito di allevamento del bestiame o nello stabilimento di produzione del mangime;2 - Automazione delle Funzioni e dei comandi: Progettazione di un controllo elettronico dei componenti elettrici e meccanici che automatizzi le funzioni della macchina, geolocalizzandola, minimizzando le interazioni manuali dell’operatore e migliorando le prestazioni di scarico del materiale in termini di quantità di prodotto lavorato e di qualità del prodotto elaborato. È’ previsto l’uso di sensori elettronici che rilevino il moto delle coclee e le condizioni fisiche del prodotto in modo da ottimizzare la miscelazione del prodotto e ridurre al minimo la demiscelazione ed i cambiamenti delle caratteristiche fisiche del prodotto dovute all’azione di scarico e/o alle condizioni atmosferiche.3 - Eliminazione rischio “Folgorazione”: Ogni anno in Italia si verificano incidenti legati all’urto del braccio di carico/scarico con cavi dell’alta tensione; a causa di questa tipologia di incidenti negli ultimi anni si sono purtroppo verificate morti bianche da folgorazione. Si procederà alla progettazione di un sistema elettronico che elimini il rischio di folgorazione quando la macchina si trova ad operare in prossimità di linee elettriche. Nell’ottica della sicurezza della macchina, per eliminare del rischio folgorazione in presenza linee elettriche di alta tensione all’interno dell’area di lavoro, si prevede di realizzare un dispositivo elettronico in grado di rilevare automaticamente il campo magnetico delle linee di alta tensione e che inibisca l’uso della macchina in tali condizioni di rischio.

3389.30072014.068000281

L’idea che sta alla base del progetto è quella di realizzare un’applicazione, ORTRO (Optical Reconstruction of TRidimensional Objects), per la misura tridimensionale professionale a partire da un semplice insieme non ordinato di immagini digitali in due dimensioni. L’applicazione è in grado di determinare, partendo da immagini riprese con una fotocamera non necessariamente professionale, tutti i parametri necessari alla ricostruzione degli oggetti e della porzione di ambiente in cui essi si trovano in termini di una nuvola densa di punti tridimensionali. Le tecniche coinvolte sono conosciute con il nome: “Structure from Motion (SfM)” e, pur essendo argomento di studio da molti anni, solo recentemente stanno fornendo risultati di impiego concreto e vantaggioso. I campi di applicazione sono molti, ma quello che indirizza principalmente ORTRO afferisce al campo della fotogrammetria aerea e terrestre, campo nel quale Geoin opera sino dal momento della sua costituzione.L’utilizzo della nuova tecnologia SfM in ORTRO consentirà l’accesso a nuove modalità di rilievo cartografico, più semplici e molto meno costose, come il rilievo da dispositivi UAV (Unmanned Aerial Vehicle o droni volanti), o il rilievo da scanner ottici. A entrambi questi settori, si stanno orientando, in modo sempre più deciso, i principali fornitori internazionali di dispositivi e sistemi topografici (Leika, Trimble, Geomax, Hexagon etc.).Sul mercato esistono già tre principali prodotti che impiegano la tecnologia SfM per produrre modelli 3D a nuvole di punti o a mesh triangolari, partendo da immagini digitali.Nessuno dei prodotti presenti sul mercato ha, tuttavia, integrato funzioni di misura e di rilievo di grado professionale, ed è proprio questo ciò che intendiamo realizzare con il progetto ORTRO, in particolare adottando tecniche avanzate di stereoscopia e ad immagini solide.Si prevede per ORTRO una tipologia di vendita a licenza, per singola postazione, ad un costo di circa 3.500€. I prodotti concorrenti che tuttavia non integrano le funzioni di misura e rilievo hanno un costo di circa 3.000€ ed hanno una diffusione internazionale. Il prodotto verrebbe venduto sia sul canale del mercato elettronico, che tramite rivenditori specializzati. Si stima, nel triennio 2016-2019, una progressione di vendita di 50, 100, 150 licenze/anno ottenendone un ricavo rispettivamente di 175.000€, 350.000€, 525.000€ . La stabilità dei ricavi, determinabile già a metà del primo triennio, permetterà la crescita della struttura societaria di almeno due unità.

SOCIETA' COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

BREVEMENTE DETTA “COOPERATIVA ARCHEOLOGIA”

L’ambito di maggiore rilevanza economica della ricerca archeologica è quello degli scavi preventivi associati alla realizzazione di infrastrutture urbane e grandi opere, dove il tempo per l’accurata raccolta e interpretazione dei dati sono elementi cruciali che determinano il corrispondente impatto su dette costruzioni e l’efficacia ai fini della salvaguardia del patrimonio. In anni recenti, la ricerca archeologica, basata per lungo tempo su tecniche artigianali, ha visto un crescente uso di strumenti di rilievo 3D, prospezione e documentazione georeferenziata che ha dato origine alla definizione “Archeologia 2.0”. La prospettiva aperta è notevole, ma di fatto ciò non ha prodotto frutti rilevanti in termini di tempistica e accuratezza dello scavo preventivo, per mancanza di strumenti dedicati e scarsa integrazione di quelli esistenti nella pratica di cantiere. ARCHEO-3.0 mira a un reale avanzamento tecnologico e di processo nella ricerca archeologica, prevedendo lo sviluppo di dispositivi fotonici, elettromagnetici e acustici dedicati e la loro combinazione con altri strumenti avanzati di rilievo e caratterizzazione materica. Si intende innanzitutto oggettivare e raffinare i comuni criteri di riconoscimento stratigrafico, basati su valutazioni empiriche di colore, composizione e consistenza degli strati affioranti, sviluppando ex-novo un insieme di dispositivi portatili e applicativi software. Tale identificazione assistita sfrutterà la fotogrammetria multispettrale, e l’analisi acustica e macrotessiturale del suolo. Saranno sviluppati software per l’acquisizione, analisi, assemblaggio, rendering e trasferimento dei dati dalle unità di calcolo a un GIS centrale e da questo ad altri repository. I nuovi dispositivi e software permetteranno di realizzare una stazione archeometrica mobile per la raccolta e gestione del complesso dei dati di scavo. Le varie articolazioni di una tale piattaforma saranno sviluppate in laboratorio, testate in contesti sperimentali che simulano condizioni e criticità operative reali e infine in cantieri pilota con diverse problematiche di scavo. Ci si attende un significativo aumento di qualità dei servizi e una diminuzione dei tempi di esecuzione, con conseguente contenimento dell’impatto della ricerca archeologica preventiva sulle opere per le quali questa è richiesta. ARCHEO-3.0 determinerà l'efficientamento dei servizi offerti da Cooperativa Archeologia, consolidando così la sua leadership nazionale e accrescendo la sua capacita d’intervento e competitività internazionale. Al tempo stesso, i nuovi dispositivi portatili, a cura di CNR-ICVBC e CNR-IFAC, e delle soluzioni software, sviluppate da AF-Group e Studio Flu, estenderanno l'eccellenza dei primi nell’archeometria e la gamma di servizi informatici offerti dalle seconde. L'approccio proposto e le tecnologie fotoniche e ICT sviluppate produrranno infine ricadute di innovazione che coinvolgeranno anche altre aziende high-tech e operatori del settore beni culturali.

3389.30072014.068000237

Obiettivo del progetto è la realizzazione di un sensore a fibra ottica per la misura simultanea di pH e reflusso biliare nell’apparato gastroesofageo e la sua verifica clinica su pazienti La misura di pH nello stomaco e nell’esofago è una pratica universalmente accettata in campo clinico per la diagnosi di disturbi dell’apparato gastroesofageo. La misura viene normalmente effettuata tramite un elettrodo di pH posizionato nell’esofago e/o nello stomaco. Tale tipo di analisi, nota con il nome di pH-metria gastrica, ha una durata generalmente di 24 ore ed è una misura di tipo ambulatoriale, nel senso che la sonda viene posizionata nell’esofago e/o stomaco del paziente che viene poi rimandato a casa. La rimozione della sonda poi ha luogo il giorno successivo. Per quanto riguarda il reflusso biliare, l’unico dispositivo in grado di effettuare tale misura è il sensore a fibre ottiche Bilitec 2000 prodotto da Cecchi srl., anch’esso in grado di effettuare misure di tipo ambulatoriale. Tale dispositivo, utilizzato in numerosi ambulatori a livello mondiale, ha permesso di dimostrare gli effetti dannosi del contenuto biliare (principalmente sali biliari, lisolecitina e tripsina) sulla parete dello stomaco e dell’esofago. L’entrata in vigore poi della nuova normativa a livello europeo per i dispositivi medicali ha implicato la cessazione della commercializzazione dell’unità optoelettronica del dispositivo Bilitec 2000 non più a norma secondo le nuove regole, per cui l’unico prodotto attualmente commercializzato è costituito dal catetere in fibra ottica che è stato possibile certificare secondo la nuova normativa senza nessuna modifica progettuale.La realizzazione di un sensore a fibra ottica per la misura simultanea di pH e reflusso biliare costituirebbe un aspetto estremamente innovativo nel panorama della diagnostica delle malattie da reflusso gastroesofageo. La misura con unico catetere a fibra ottica di pH e reflusso biliare rappresenterebbe un sensibile passo avanti in quanto la misura di questi due parametri è effettuata con due sonde separate, inserite in due cateteri gastroesofagei distinti con un notevole disagio del paziente. Già questo aspetto garantirebbe una capacità di penetrazione nel mercato, ma estremamente importante da un punto di vista economico è che verosimilmente il dispositivo e la sonda per la misura simultanea di bile e pH avrebbero un costo inferiore alla somma dei due dispositivi e delle due sonde distinte.Con la produzione di questo dispositivo, l’attività di Cecchi srl nel settore biomedicale riceverebbe un notevole impulso con la conseguenza di un allargamento della divisione biomedicale, quantificabile con l’assunzione di due unità di personale specializzato a breve/medio termine.

Page 2: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

5 43 FLUISAN GENERAL BEVERAGE SRL Capofila Media MS 10.32 196,994.09 59,098.23 196,994.09 59,098.23

6 44 COFFEENHANCED La Marzocco S.r.l. Capofila Media FI 28.93 2,390,945.80 995,903.70 1,600,438.20 640,175.28

7 45 DESIRE WISER SRL Capofila Micro LI 72.19.09 186,001.00 65,100.35 186,001.00 65,100.35 ICT e fotonica

3389.30072014.068000089

Fabbrica intelligente

Descrizione:Il progetto FLUISAN prevede la realizzazione di un sistema integrato per la produzione e distribuzione automatizzata di alimenti reologicamente stabili nelle diete speciali.General Beverage è un food&beverage solution provider: elabora progetti di distribuzione di bevande e alimenti mediante sistemi automatizzati.Dal progetto IOSANO, una speciale linea alimentare con sistemi di distribuzione per gli ospiti delle strutture sanitarie e socio sanitarie, nasce FLUISAN, un sistema pensato per chi soffre di disfagia alimentare.FLUISAN prevede la realizzazione di un sistema integrato per la produzione e distribuzione automatizzata di alimenti reologicamente stabili nelle diete speciali.General Beverage è un food&beverage solution provider: progetta la distribuzione di bevande e alimenti mediante sistemi automatizzati.Dal progetto IOSANO, una speciale linea alimentare con sistemi di distribuzione per gli ospiti delle strutture sanitarie e socio sanitarie, nasce FLUISAN, un nuovo sistema pensato per chi soffre di disfagia alimentare.La disfagia è la difficoltà nel deglutire cibi liquidi o solidi associata a numerose patologie, soprattutto vascolari, neurologiche, o neoplasie del collo. La gestione dietetica del paziente mira a un adeguato stato nutrizionale e alla sicurezza durante l’alimentazione. E’ fondamentale controllare i cibi dal punto di vista reologico, verificandone coesione, omogeneità, viscosità e dimensione. Ciò genera criticità nella gestione dei processi alimentari, in particolare nell’ambito di strutture assistenziali o sanitarie, con conseguenze spesso gravissime.Il progetto FLUISAN fornirà una risposta ottimale per i diversi contesti, con un nuovo approccio metodologico e nuovi strumenti tecnologici prevedendo:- La progettazione di una linea alimentare compatibile con le varie forme di disfagia e basata su ricette tradizionali e materie prime naturali, che offra un’ampia gamma di piatti nutrienti e validi dal punto di vista organolettico e gastronomico- La progettazione di distributori automatizzati che garantiscano stabilità reologica, varietà di menù, caratterizzazione di gusti, colori e sapori, possibilità di pianificare gli apporti nutrizionali e di diversificare i parametri reologici- La implementazione di sistemi di controllo remoto per monitorarne il corretto funzionamento e il dosaggio degli alimentiI vantaggi sono così sintetizzati:- stabilità e costanza reologica degli alimenti- facilità nell’elaborare diete- corrispondenza degli apporti nutrizionali al fabbisogno dei pazienti- mantenimento dell'interesse e del piacere del cibo nei pazienti- automazione e standardizzazione dei processi- sicurezza igienico sanitaria- riduzione della logistica e della filiera dei costi- riduzione dei costi per la p.a.E’ un progetto molto articolato e integrato che comprende ricerche e studi specifici tra cui:- efficacia sensoriale rispetto alle patologie neurologiche- caratteristiche fisiche, tempi di reazione delle materie prime e di stabilità reologica in base a condizioni e contesti d'uso- studio di materie prime naturali che garantiscano sicurezza, stabilità e sapidità- studi e analisi di psicologia dell'alimentazione. - Studi sull’automazione dei processi per la stabilità dei preparati e degli alimenti finiti, adeguatezza degli strumenti di dosaggio alle caratteristiche della materia prima, costanza delle caratteristiche organolettiche degli alimenti.Andranno individuati sistemi e strumenti di monitoraggio a distanza, con implicazioni nell’ambito ICT.

3389.30072014.068000064

Fabbrica intelligente

La Marzocco, azienda specializzata nella produzione di macchine per caffè espresso professionali di alta gamma, insieme alle due imprese partner Sirio e OMCF e in stretta collaborazione con l’Università di Firenze (dipartimento GESAAF), intende sviluppare un’innovativa linea di prodotti ideati secondo una logica unitaria basata sull’eccellenza del caffè espresso. La nuova linea COFFEENHANCED che il partenariato di progetto vuole studiare e sviluppare sarà composta da una serie di prodotti e accessori pensati per offrire al cliente finale una serie di innovazioni capaci di risolvere le principali criticità che, nel processo di preparazione professionale del caffè espresso, contribuiscono a deteriorarne la qualità finale. La qualità di una tazzina di espresso risulta da una serie di operazioni che vengono eseguite all'interno dei bar o dei ristoranti. Il caffè in grani è tolto dal contenitore ed è stoccato all'interno della campana del macina-caffè, successivamente viene ridotto in polvere ed attraversato da un flusso di acqua calda; l'estratto viene raccolto in tazzina e somministrato al consumatore finale. Durante ciascuna di queste fasi la qualità potenziale del chicco di caffè può essere deteriorata compromettendo il risultato finale. Le maggiori criticità individuate sono: conservazione e macinazione del chicco di caffè, qualità dell'acqua utilizzate per l'estrazione, e somministrazione della bevanda. Nell'ottica della qualità e della differenziazione sul mercato, il progetto ha come obiettivo la realizzazione di un prototipo di macchina a cialde, di un macina caffè, di un sistema di monitoraggio dell’acqua e di un carrello di somministrazione dell’espresso realizzato. La Marzocco ha recentemente sviluppato in collaborazione con l'Università di Firenze una macchina per l'estrazione in grado di estrarre una maggior quantità di corpo e di produrre molta più crema rispetto al sistema tradizionale. Le cialde dal canto loro presentano limitazioni proprio su questi due aspetti. Pertanto, l'adattamento di questa macchina alla produzione di caffè in cialde potrebbe migliorare l’estrazione dalle cialde, sfruttandone i pregi e limitandone i difetti. Le cialde infatti garantiscono un prodotto di qualità, grazie alla loro capacità di preservare l’aroma della polvere fino al momento dell’erogazione, e permettono ai bar di offrire caffè espresso di diverse origini e varietà. Le cialde sono inoltre un sistema a basso dell’impatto ambientale rispetto, ad esempio, alle capsule. Infatti, la cialda è totalmente differenziabile e riciclabile.Il progetto sarà un’occasione di sviluppo in relazione alle innovazioni di prodotto e processo di cui potranno beneficiare i partner: OMCF intende sviluppare un sistema robotico di saldatura sviluppato specificatamente per i nuovi prodotti; mentre Sirio, specializzata nei settori delle rinnovabili e ferroviario, potrà orientarsi verso nuove aree di mercato e mettere a punto nuove schede e cablaggi appositamente studiati per il settore alimentare.

3389.30072014.068000303

Il progetto è finalizzato alla realizzazione di un sistema di registrazione a banda larga su hard disk del segnale radio ricevuto da antenna, secondo la tecnica di campionamento diretto in banda passante. Tale tecnica consente una notevole semplificazione della sezione analogica a radio frequenza di un tipico ricevitore (non è infatti richiesta alcuna conversione di frequenza), nonché di sfruttare la massima flessibilità e riconfigurabilità dell’elaborazione digitale del segnale. Il registratore oggetto di questo progetto compie quindi un passo fondamentale verso un ricevitore di tipo “software-defined radio”, dove le operazioni di ricezione sono interamente digitali ed affidate ad un programma software. I registratori di segnale radio già disponibili in commercio soffrono tutti di un costo unitario molto elevato, e al contempo richiedono uno sforzo di ingegnerizzazione per la personalizzazione delle componenti hardware (firmware di fpga) e software (programma di controllo) del tutto analogo a quello del progetto proposto. Quindi, il registratore proposto rappresenta una valida alternativa di basso costo ai prodotti commerciali già disponibili, e al contempo permette l'applicazione della tecnica di campionamento diretto del segnale ricevuto e la verifica delle sue prestazioni in un sistema di registrazione radio completo.Lo sviluppo di un registratore di segnale con campionamento diretto rappresenta l’evoluzione di un sistema di registrazione a radio-frequenza già sviluppato in precedenza da WISER. In particolare, questo primo strumento era basato sull’utilizzo di una scheda di tipo USRP (universal software-radio peripheral) e si è rivelato molto utile, in quanto ha permesso la registrazione del segnale GPS per lunghi periodi temporali (fino ad 8 ore). Quindi, un registratore interamente digitale basato sul principio di campionamento diretto, rappresenta per WISER la possibilità concreta di superare i limiti di prestazione della circuiteria analogica presente in ricevitori basati su schede low-cost come USRP, ed offre allo stesso tempo la possibilità di accedere a tecnologie di smistamento dati più veloci, perché interamente interne al PC e basate su protocolli seriali come PCIe.Obiettivo finale è dunque la realizzazione di un prototipo di registratore di segnale di antenna secondo la tecnica di campionamento diretto in banda passante, che sia estremamente competitivo in termini di costo dei componenti e di facilità di configurazione e controllo. Tale registratore si distingue per una banda di acquisizione molto ampia, una velocità di scrittura sui dischi elevata (dell’ordine di 600 Mbyte/s), e per la capacità di adattarsi ad un’ampia varietà di segnali a radio frequenza: segnali di navigazione satellitare (GPS, Galileo, GLONASS etc.) e di comunicazione mobile (GSM, UMTS, LTE etc.), solo per citare alcuni esempi. La maggiore innovazione introdotta è relativa all’utilizzo dela tecnica di campionamento diretto del segnale ricevuto, e all’estrazione selettiva dalla banda radio e all’elaborazione parallela di diversi canali digitali, registrati in modo concorrenziale su disco. Il registratore sarà interamente configurabile in termini di frequenza di campionamento di ingresso, numero di canali registrati e relativi data-rates, larghezza di banda e frequenza di portante, nonché risposta impulsiva dei filtri di selezione. Il registratore è innovativo anche in quanto di basso costo, perché realizzato con componenti elettronici commerciali assemblati dentro un Personal Computer. Una prospettiva ragionevole di commercializzazione dell’apparato risultante dal prototipo sviluppato nel presente progetto può prevedere la vendita di due-tre esemplari all’anno per un periodo di tre-cinque anni. In quest’ottica, la ricaduta occupazionale per l’azienda (che appartiene alla categoria delle microaziende) sarebbe non trascurabile, garantendo il supporto di due unità di personale di ricerca per lo stesso periodo.

Page 3: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

8 46 ProVE Capofila Media SI 28.49.09 1,906,335.13 812,346.41 910,087.95 364,035.18

9 47 NANOCHEMGRES BEL CHIMICA SRL Capofila Piccola PT 20.59.4 200,000.00 70,000.00 200,000.00 70,000.00

10 48 La Città ai Bambini F2 S.r.l. Capofila Micro PO 62.01 1,762,000.00 792,900.00 543,000.00 244,350.00 ICT e fotonica

3389.30072014.068000093

"MAKOR S.R.L." UNIPERSONALE

Fabbrica intelligente

Il presente progetto intende perseguire l’ambizioso obiettivo di sviluppare un nuovo processo robotizzato di verniciatura di profili e elementi in legno con geometria complessa. Le tecnologie presenti attualmente nel settore non consentono di superare le problematiche inerenti la disuniformità dello spessore della vernice nelle cornici con superfici complesse e irregolari che comportano, a seguito del processo di essiccazione, diverse caratteristiche estetico-qualitative in particolare riguardo la lucentezza del pezzo finito. Le linee di verniciatura attuali non consentono inoltre di ottenere elevate produttività e contenere il consumo della vernice in quanto non sono previsti sistemi in grado di ottimizzare le traiettorie delle pistole di verniciatura. In questo contesto, il progetto prevede la progettazione di una innovativa linea di finitura superficiale, dotata di robot antropomorfi con capacità di autoapprendimento e settaggio automatico delle impostazioni di lavorazione, destinato alla verniciatura ed essiccazione di elementi lignei tridimensionali con geometria complessa. Saranno sperimentati innovativi metodi di riconoscimento dei pezzi da lavorare nell’impianto di finitura tramite sistemi di visione artificiale e/o RFID. L’impianto potrà operare nella logica seguente: i pezzi caricati in maniera casuale sul trasportatore saranno selezionati, tramite tecnologia RFID, in gruppi che richiedono lo stesso ciclo di lavorazione e successivamente scansionati con un sistema di visione laser 3D che provvederà a fornire le informazioni ad un sistema esperto in grado di ottimizzare le traiettorie per i robot di verniciatura ed essiccazione. La parte più innovativa della linea robotizzata, riguarda lo sviluppo di un sistema intelligente di riconoscimento del tipo di profilo da verniciare e capace di elaborare le traiettorie da assegnare alle pistole di verniciatura per ottimizzare il processo, aumentare le prestazioni dell’impianto e migliorare la qualità dei prodotti, in particolare quelli tridimensionali con geometria complessa.Saranno inoltre sperimentate, con il Parchettificio Toscano, nuove tecnologie per la funzionalizzazione delle superfici lignee mediante vernici sviluppate con formulati a base di nanomateriali per ottenere prodotti con proprietà antinquinanti e di depurazione degli ambienti indoor da sostanze pericolose. Lo sviluppo del progetto comporterà un notevole impatto di mercato e benefici potenziali per le aziende partecipanti in termini di aumento di fatturato. Infatti i prodotti innovativi realizzati potranno essere commercializzati sia alla Makor per quanto riguarda l’innovativa linea di finitura superficiale, CELDI e TECHNOTEAM per i nuovi quadri e sistemi di controllo, Valeria Cassioli per i nuovi cablaggi, schede e sistemi RFID destinati a operare in ambienti di lavoro gravosi e infine il Parchettificio Toscano per la una nuova linea di prodotti di parquet di alta gamma con proprietà asettiche ed antibatteriche.

3389.30072014.068000011

Chimica e nanotecnologi

e

L’idea progettuale è la realizzazione di preparati innovativi per la protezione del Gres Porcellanato utilizzando nuove nano dispersioni acquose di ossidi inorganici, indirizzandone la formulazione attraverso l’applicazione di metodi statistici Chemiometrici e di Mixture Design, in sinergia con l’analisi morfologica delle superfici del materiale. Questa esigenza nasce dalla necessità di risolvere problematiche quali l’aggancio dello sporco e l’assorbimento delle macchie emerse in parallelo all’adozione di tecnologie produttive che consentono di riprodurre sulla superficie del gres porcellanato qualunque tipo di motivo ornamentale, simulando in modo realistico i materiali naturali quali marmi, pietre e legno. Queste criticità sono state finora risolte solo in parte con l’uso di preparati a base di polimeri fluoro carbonici e di resine filmogene reticolabili, in dispersione acquosa o in solventi organici, applicati industrialmente come finitura protettiva, non più adeguati al rapido sviluppo della tecnologia di produzione del materiale e alla necessità di ridurne l’impatto tossicologico. In alternativa, di recente sono state introdotte delle nano dispersioni di ossidi inorganici, caratterizzate da bassa viscosità ed elevata velocità di essiccazione, fattori che semplificano il processo industriale. Inoltre sono prive di solventi e non contribuiscono all’emissione di Composti Organici Volatili. Anche con questi protettivi sono emerse delle criticità, in particolare quando ne è stata estesa l’applicazione alle varie tipologie di gres porcellanato: formazione di eccessi difficili da rimuovere, limitata compatibilità con linee industriali ad alta produttività, limitata possibilità di modulare la protezione e la brillantezza conferite al materiale. Obiettivo del progetto è di adottare un approccio completamente nuovo nella formulazione per ottenere preparati innovativi caratterizzati dalla massima flessibilità nell’applicazione industriale, ottimizzando la protezione e le caratteristiche estetiche conferite in funzione delle caratteristiche morfologiche dei vari tipi di gres porcellanato. Questo risultato verrà perseguito grazie alla sinergia tra la consolidata e pluriennale esperienza aziendale nel campo della formulazione di preparati chimici e l’applicazione di metodi Chemiometrici applicati alle miscele di prodotti chimici (Mixture Design) che, attraverso un’adeguata modellazione, permetterà di aumentare la complessità delle formulazioni, di indirizzarne lo sviluppo considerando le caratteristiche e i parametri morfologici del materiale, e di ottimizzarne le prestazioni in modo rapido ed efficiente.

3389.30072014.068000179

Obiettivo del progetto è configurare una nuova generazione di servizi al turismo per l’infanzia:- mettendo a fuoco modelli efficaci di interpretazione delle esigenze fruitive dei bambini turisti, e percorsi di esperienza turistica ritagliati sulle loro aspettative e specificità psico‐percettive;- configurando un servizio di accoglienza, interpretazione e tutoraggio durante la visita rivolto a gruppi di bambini, dal forte impianto affabulatorio e nutrito delle suggestioni multimediali offerte dai più avanzati sistemi di intelligenza di ambiente;- organizzando i servizi “La Città ai Bambini” in un modello ripetibile su diversi contesti urbani, anche mediante meccanismi di franchising che valorizzino le professionalità organizzative, pedagogiche, editoriali e tecnologiche di giovani imprenditori.

In Italia e in Europa non mancano le esperienze di servizi turistici pensati per le esigenze dell’infanzia; non si ha tuttavia una soluzione integrata che preveda percorsi paralleli per genitori e bambini assistiti da specifici supporti tecnologici; come pure sono tuttora assenti servizi Kinder mirati a sfruttare le potenzialità dell’intelligenza ambientale e dell’interazione con i monumenti.

Nel campo della psicologia turistica sono ancora rari gli studi relativi agli immaginari turistici infantili, e alla loro possibile traduzione in efficaci narrati esperienziali.

I modelli ad oggetti per la scomposizione, il riuso e la composizione dinamica di contenuti digitali sono stati oggetto di ricerca soprattutto nel settore dell’e-learning e vedono standard emergenti di riferimento (come la tecnologia OAI-ORE). Mancano tuttavia esperienze significative nel campo del content engineering turistico.

Nel settore della sensoristica distribuita e dell’intelligenza di ambiente sono state messe in atto diverse esperienze, tra cui quelle di Santader, Barcellona e Venezia. Nessuna di queste, tuttavia, prevede una piena valorizzazione delle attuali tecnologie sensoristiche e di IoT in funzione di servizi avanzati di smart tourism, e nessuna ha un focus specifico sulle esigenze e peculiarità dei bambini.

Complessivamente, sussiste una ampia area di fabbisogno potenziale non soddisfatto da adeguate soluzioni: quando i bambini si immergono nella città non possono contare oggi su veri servizi a loro dedicati, ritagliati sulle loro caratteristiche psico‐emotive, dotati di una tecnologia appositamente adattata, e nutriti di contenuti idonei e flessibili.

I risultati attesi dal progetto consistono in un sistema di conoscenze operative sulle aspettative esperienziali dei giovani turisti e sui modelli editoriali per la narrazione delle location turistiche, supportate da nuove soluzioni prototipali:- Soluzioni di authoring digitale, per la generazione di contenuti narrativi e suggestivi, incapsulati in oggetti contenutistici riusabili e sequenzializzabili;- Una piattaforma di experience management a supporto della interazione aumentata nella visita alla città, articolata in una architettura distribuita di sensori wireless, un sistema di supervisione in rete e una app di fruizione utilizzabile su smartphones e tablet di ultima generazione.

Tra insegnanti e studenti, sono circa 4,5 milioni gli italiani della fascia tra 6 e 12 anni che nel corso dell'anno scolastico si spostano per effettuare viaggi di istruzione, con spesa pari a circa un miliardo di euro, una stagionalizzazione vantaggiosa e un trend in aumento del 4-5% su base annua.

Questo imponente mercato trova nell’offerta esistente una risposta solo molto parziale alle proprie esigenze ricreative, educative ed esperienziali. Esiste pertanto una importante opportunità di mercato che il progetto mira a soddisfare, con l’obiettivo di intercettare il 2-3% della capacità di spesa esistente.

Per ciascuno dei proponenti il progetto ha inoltre la potenzialità di generare benefici di breve e medio termine significativi, in termini di nuovi prodotti e servizi, di diversificazione dei canali di mercato, e di nuove linee di ricerca attivabili.

Page 4: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

11 49 UBIMOL M.E.T.A. S.r.l. Capofila Piccola PI 62.01.00 1,200,000.00 540,000.00 349,900.00 157,455.00 ICT e fotonica

12 50 carboNTex CARBON DREAM S.P.A. Capofila Media FI 29.32.09 200,000.00 60,000.00 200,000.00 60,000.00

13 51 CHIROS Capofila Piccola FI 71.12 1,046,550.00 470,947.50 313,000.00 140,850.00

3389.30072014.068000066

Il mondo della formazione sta cambiando e soprattutto stano cambiando le esigenze formative a tutti i livelli. Oggi più di ieri è necessario per tutti essere aggiornati e poter farlo nel modo più efficace possibile. Spesso la laurea non rende un neolaureato sufficientemente competitivo o preparato e per questo ha necessità di completare il suo percorso di formazione, oppure per alcune professioni l’aggiornamento continuo non solo è una necessità, ma a volte un obbligo come nel caso dei medici, avvocati, commercialisti, ma anche per i professionisti del settore tecnico. Sempre più frequentemente, pertanto, si sente il bisogno di imparare cose nuove lontane dal nostro background, o si ha necessità di studiare da remoto e completare un ciclo di studio iniziato e poi abbandonato.Per rispondere a queste ed altre esigenze si sono sviluppate negli ultimi anni delle nuove piattaforme di e-learning chiamate MOOC (Massive Open Online Courses) che consentono di fruire corsi di buon livello a coloro che non hanno la possibilità o l’interesse di farlo in presenza. Le caratteristiche innovative di queste piattaforme, rispetto alle tradizionali piattaforme di e-learning, sono varie: esse sono predisposte all’utilizzo di moltissimi utenti e presentano grande flessibilità; inoltre, i corsi solitamente sono brevi, possono anche non rilasciare degli attestati, sono semplici, open, infine cambia il rapporto tra docente e studente: c’è, ma è limitato nei tempi e modalità.UBIMOL intende essere la prima di questo genere di piattaforme che affronta la problematica dell’insegnamento pensando principalmente all’utilizzo della stessa in mobilità e la prima con l’ausilio di strumenti del semantic web di nuova generazione utilizzati per creare percorsi di apprendimento personalizzati, suggerimenti, strumenti di self tutoring, la prima ad avere uno strumento di autovalutazione anche per le domande a risposta aperta e un tool di analisi della leggibilità specifico per la generazione di testi in mobilità, la prima infine a integrare uno strumento di sentiment analysis che permetterà a docenti e scuole di analizzare il gradimento del lavoro fatto. UbiMOL avrà poi il suo punto di forza anche nell’integrazione di un ambiente di social reading e un ambiente collaborativo che permetterà di favorire l’apprendimento degli studenti. In UbiMOL non saranno trascurati gli aspetti della didattica o la possibilità di avere strumenti interattivi per la gestione delle lezioni tra cui tool per l’annotazione e il video tagging che saranno utilizzati per rendere ancora più efficace questo media che oggi è il più importante tra quelli utilizzati nei corsi on-line. Non mancano in UbiMOL l’utilizzo di mappe ontologiche dei contenuti la gestione crowd delle ontologie di dominio, strumenti per la realizzazione di lezioni di nuovo genere come storytelling e timeline.In sintesi UBIMOL sarà una piattaforma MOOC di nuova generazione specializzata su approcci di microlearning e mobile learning in modo nativo, quindi focalizzata sul favorire l’apprendimento ovunque e comunque, in linea con i target Europa2020 (migliorare i livelli d’istruzione) e con la RIS3 della Regione Toscana (Smart Specialisation e capitale umano).Le piattaforme esistenti nascono sul modello degli xMOOCs, che segue il percorso tracciato dagli LMS tradizionali adeguandosi ai nuovi paradigmi degli e-learning cioè lezioni brevi e sviluppo delle tecniche di selfassessment.UBIMOL intende diventare una piattaforma che permette la realizzazione di corsi ideati per una fruizione in movimento, seguendo percorsi di apprendimento non lineari e personalizzati; una piattaforma in grado di interoperare con altre piattaforme e che dovrà essere in grado di riutilizzare e fornire contenuti che supportino gli stessi standard.Interessi e percorsi di apprendimento saranno personalizzati sia rispetto all’individuo che rispetto alle modalità con cui utilizza la piattaforma: un pendolare che fa due ore di treno ogni giorno avrà l’esigenza di una formazione più orientata alla consultazione mobile con un forte utilizzo di micro contenuti, mentre uno studente che approfondisce un argomento studiando a casa dovrà poterlo fare utilizzando contenuti che richiedono una maggiore concentrazione.Un corso seguito su UBIMOL potrà utilizzare materiali creati con il (SCM) Semantic Learning Content Management System interno, ma anche app e contenuti presi esternamente: ad esempio un biologo potrà seguire un corso di aggiornamento su UBIMOL, ma utilizzare anche contenuti o app disponibili su Iversity e viceversa.Uno dei risultati più importanti attesi da UbiMOL sarà la realizzazione di un Learning Recordset Storage e del Learning Services Hub che consentirà anche ad altre piattaforme di accedere ai servizi base resi disponibili da UbiMOL per la gestione del social reading e dell’ambiente di collaborazione, ma permetterà anche la memorizzazione delle attività degli studenti e dei docenti il riutilizzo di tali dati a fini statistici.

Un partenariato specializzato in differenti settori garantirà a UBIMOL un approccio multidisciplinare: l’esperienza di UNIPI porterà ad affrontare i temi dell’estrazione automatica della conoscenza dai contenuti didattici e la gestione di percorsi non lineari di apprendimento: il CNR, con l’Istituto di Linguistica Computazionale (ILC), affronterà il tema della leggibilità e dell’adeguatezza dei contenuti nello specifico contesto di apprendimento mobile o off-line. La cooperazione delle PMI consentirà ad UBIMOL di affrontare la gestione intelligente dei media attraverso sistemi di image search e tagging semiautomatico (Persafe), la protezione dei contenuti (Viditrust), la creazione di una piattaforma editoriale interoperabile orientata al social reading e al social collaborativo (META) e le problematiche relative all’utilizzo massivo e su larga scala (01S).

3389.30072014.068000248

Chimica e nanotecnologi

e

Produrre dei manufatti in fibra di carbonio composita nanostrutturata con i nano tubi al carbonio, utilizzando materia prima riciclata tramite pirolisi (LCA). La resistenza meccanica di un manufatto in materiale composito, dipende da numerosi fattori, i più importanti dei quali sono la forza dei legami interatomici del materiale costruttivo e l'assenza di difetti strutturali nel reticolo cristallino. Dato che questi legami sono i più forti attualmente conosciuti in natura, ne consegue che i nanotubi sono caratterizzati da una resistenza meccanica elevatissima. I MWNT sono nanotubi formati da più SWNT concentrici, e vengono perciò chiamati nanotubi "a parete multipla". Possono essere presenti dei legami tra le varie pareti (lip-lip interactions) che si ritiene stabilizzino la crescita di questi nanotubi. Il diametro dei MWNT è di norma maggiore di quello dei SWNT, e cresce con il numero di pareti, potendo arrivare fino a qualche decina di nanometri. L'eventuale presenza di un grande numero di difetti strutturali o di interazioni tra pareti all'interno del tubo rende ancora più labile questa separazione. Allo stesso tempo i ricercatori stanno sviluppando dei sistemi efficaci per poter sfruttare queste proprietà in vista di un'applicazione pratica. La resina epossidica che utilizzeremo per la preparazione del composito è una resina a bassa viscosità prodotta dalla reazione di condensazione tra Bisfenolo A e 1-Cloro-2,3-epossipropano e con un peso molecolare medio minore di 700 g/mol. Sarà impiegata Trietilentetrammina come agente reticolante in rapporto in peso di 30:70 rispetto alla resina. I compositi saranno realizzati caricando la resina con l’ 1%p/parte di nanotubi precedentemente purificati mediante trattamento con HNO3 2M.Viene detto nanocomposito un materiale costituito da due o più fasi in cui uno dei componenti presenta almeno una dimensione che è al di sotto dei 100 nm. Di conseguenza, un materiale nanostrutturato si mostra come candidato ideale quale costituente di questa nuova tipologia di nanocompositi. Per il momento è bene rimarcare che non esistono imprese produttrici di resine con nanotubi, esistono invece aziende di compositi che necessitano di nanotecnologie per disporre di un notevole vantaggio competitivo/tecnologico nei confronti dei competitors. I composti mantengono un elevato potenziale di sostituzione nei confronti di materiali strutturali tradizionali, grazie alla leggerezza e ai recenti sviluppi nelle tecniche di produzione e all’utilizzo di nano compositi, nell’ottica dell’economia del processo e delle ricadute economiche derivanti dall’industrializzazione dei frutti della presente Ricerca che riteniamo strategica per l’Industria Toscana. Molti studiosi ritengono che i nanotubi in carbonio avranno un notevole utilizzo nel prossimo decennio, visti anche i dati previsionali sino al 2020 della produzione di nano tubi, attualmente i nanotubi di carbonio rappresentano una quota di mercato del 28% della domanda globale nano materiali. Infine ricordiamo che tale progetto apporterà notevoli benefici anche dal punto di vista occupazionale, visti gli investimenti industriali che Carbon Dream realizzerà nel corso del progetto , circa un milione di euro,con l’acquisto di una nuova autoclave e di un robot per fresatura, un incremento occupazionale di 4 Ula sin dai primi mesi del progetto. Gli analisti hanno stimato che il continuo investimento in ricerca realizzato negli anni porterà ad un incremento medio del fatturato negli anni a venire del 12,0%, dovuto e, al costo inferiore rispetto ai competitors internazionali, e alla maggiore qualità nanoprogettata dei prodotti della Carbon Dream s.p.a. e di Microtex inserita nel progetto come fornitore di alto livello rispetto alla concorrenza. In sintesi crescita dei fatturati e aumento della occupazione. Creare crescita ed occupazione nel distretto toscano dei compositi da noi fondato, riassorbire a livello europeo le quote di mercato erose dalla concorrenza tedesca.

3389.30072014.068000051

SYNTHESIS SRL - PROGETTAZIONE

INDUSTRIALEFabbrica

intelligente

La sempre crescente attenzione alla riduzione dell’impatto delle operazioni chirurgiche, sia a livello di decorso post-operatorio che di estetica, sta rivoluzionando la concezione degli interventi. La laparoscopia tradizionale a multiple porte di accesso non è più sufficiente a rispondere agli standard di minima invasività e impatto estetico, dunque centri di ricerca e imprese di rilevanza internazionale hanno focalizzato la loro attenzione verso una nuova tecnologia, la chirurgia a singola porta di accesso (SPL), che rappresenta un ulteriore miglioramento della laparoscopia tradizionale riducendo le vie di accesso all’addome o al torace a una sola porta.A oggi, nelle sale operatorie l’unico sistema robotico a singola porta di accesso è il robot daVinci con strumentazione a singola porta (VeSPA kit), certificato, però, per un numero ridotto di procedure. Nonostante le diverse soluzioni proposte e l'ingente sforzo tecnologico e clinico, in questo momento non esiste uno strumento capace di rispettare i requisiti della piattaforma robotica ideale per SPL, ovvero: i) piccole dimensioni nell’accesso (non oltre 25-30 mm);ii) triangolazione intra-addominale;iii) stessi gradi di libertà, precisione e forza dei sistemi di laparoscopia tradizionali o dei sistemi robotici per accesso multiplo (i.e. il robot daVinci nella versione tradizionale).In questo scenario, obiettivo di CHIROS è realizzare un robot innovativo per laparoscopia SPL, capace di aprire la strada a questa nuova metodologia clinica che risulta ancora poco utilizzata, poiché molto difficile da eseguire manualmente, senza il supporto di un dispositivo attivo dedicato. La validità della soluzione, ideata durante il progetto europeo ARAKNES (www.araknes.org), è già stata dimostrata dal positivo interesse da parte della comunità scientifica e industriale. Il partenariato è composto da 3 PMI e un OR, l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna (eccellenza nella priorità Fabbrica Intelligente della Smart Specialisation di RT), che si concentreranno in attività di sviluppo, validazione, certificazione e inserimento sul mercato di un prototipo ottimizzato.L’introduzione sul mercato di un robot articolato per laparoscopia SPL, permetterà alle 3 aziende, al momento per niente o solo in piccola parte attive nel settore biomedicale, di inserirsi sul mercato e diversificare la propria attività e offerta, incrementando la capacità produttiva sia in termini di ULA (per le attività di R&S si prevedono assunzioni da parte di tutti i partner), che di incremento del fatturato, oltre che di visibilità a livello internazionale.Facendo riferimento alla Roadmap di RSI della priorità Fabbrica Intelligente per la Smart Specialisation in Toscana, il partenariato svilupperà una soluzione robotica diretta al settore della sanità e porterà a termine un elevato trasferimento tecnologico di soluzioni di chirurgia robotica e biorobotica, avendo al proprio interno una delle eccellenze della priorità stessa.

Page 5: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

14 52 TISSUEWELL S.R.L. Capofila Piccola LU 28.95 1,221,455.67 543,200.21 650,621.52 292,779.68

15 53 ACQUA360 Capofila Media PI 37 2,244,900.00 922,823.75 991,000.00 396,400.00

16 54 ISPOM Capofila Micro FI 74.9 182,036.00 63,712.60 182,036.00 63,712.60 ICT e fotonica

3389.30072014.068000048

K.I.T. - KALOS INFIBRA TISSUEWELL

Fabbrica intelligente

Gli standard d’igiene fissati da protocolli internazionali nella filiera del cibo come HACCP e normati in Italia dal D.Lgs 193/07 prevedono la necessità di una particolare attenzione al metodo d’asciugatura delle mani. Uno studio dell’ University of Westminster evidenzia che l’utilizzo dei pannelli di carta monouso permette un’asciugatura delle mani rapida, efficace, riducendo al tempo stesso il numero dei batteri. Allo stato attuale, nel settore alimentare per l’asciugatura delle mani, sono adoperati prevalentemente rotoloni di carta su sostegno o addirittura appoggiati direttamente sul banco di lavoro accessibile all’operatore senza alcuna garanzia dal punto di vista igienico. Questo progetto nasce tenendo conto delle grandi potenzialità della carta tissue, che ha un mercato in espansione e può ambire all’ingresso in nuovi settori, parimenti in crescita, come appunto la ristorazione a livello industriale e i produttori di alimenti. Le regolamentazioni in materia di HACCP impongono un accurato controllo dei punti critici del processo, in relazione a possibili contaminazioni e problematiche igieniche. La fase di asciugatura delle mani dopo il lavaggio è una fase che richiede attenzione per il contatto con l’asciugamano che, appurato che debba essere usa e getta, deve essere quanto di più igienico, dunque riparato da potenziali contaminazioni prima dell’uso.Gli obiettivi di questo progetto riguardano essenzialmente tre importanti innovazioni: 1. la messa a punto di un dispenser innovativo, con pannelli non esposti all’aria, chiuso, che si apre solamente al momento dell’effettiva erogazione dell’asciugamano, con parte apribile per la fuoriuscita del pannello, il quale, appositamente studiato e prodotto da una nuova linea interfogliatrice, sarà immediatamente estratto dal dispenser e slegato dal pannello successivo; 2. la realizzazione del pannello dalle dimensioni di 300mm da inserire nel dispenser. Il pannello garantirà la medesima superficie asciugante che attualmente è rappresentata dal singolo strappo del rotolo industriale. 3. Per la realizzazione di questo particolare tipo di pannello è necessario progettare e realizzare una linea interfogliatrice altamente innovativa con le seguenti caratteristiche:- gruppo testa interfogliatrice perfettamente sincronizzato con il modulo piega/sovrappone per una velocità di produzione fino a 175m/min, con gruppo rulli sottovuoto a regolazione fine e geometria ad alta aderenza per permettere tagli trasversali di misure diverse, minimo di circa 30 cm, e piegature a V e W;- sistema di calandratura e goffratura per ottenere una carta sfibrata morbida e aumentare volume e assorbenza;- gruppo troncatore con software per modificare rapidamente le larghezze di taglio stecca;- gruppo confezionamento ed imballaggio integralmente riprogettati per rispondere ai requisiti previsti dal protocollo HACCP.Questa nuova macchina interfogliatrice permetterà di variare le proporzioni dei tagli fatti attualmente a partire dalle bobine reperibili in cartiera (d= 2 m, l = 3 m). Tagliare pannelli più grandi, con goffratura e assorbenza migliorata, confezionandoli con un sistema innovativo che garantisca condizioni tali da preservarne integre le condizioni igieniche è un ulteriore importante aspetto del presente progetto di ricerca e sviluppo. L'immissione sul mercato di un sistema di dispensers per pannelli tissue conforme alle esigenze di HACCP offrirà grandi opportunità per i tre partner, Tissuewell, Kalos e Infibra. Il settore dell'industria alimentare e della ristorazione, importante componente del mercato cosiddetto AFH (Away From Home) è oggi in costante crescita, per cui poter offrire un prodotto sicuramente innovativo e competitivo su questo mercato rappresenta una grande opportunità per le aziende coinvolte nel progetto.

3389.30072014.068000139

CONSORZIO AQUARNO SPA

Fabbrica intelligente

Il progetto ACQUA360 intende costruire un impianto pilota di depurazione e affinamento acque reflue civili, con l’obiettivo di produrre una quantità sufficiente di acqua di processo che possa essere fornita a 3 concerie rappresentative del comparto produttivo Toscano, perché ne testino e validino l’utilizzo nell’intero ciclo di lavorazione conciaria, al 100% delle potenzialità produttive aziendali.Il progetto è propedeutico e indispensabile alla progettazione e realizzazione dell’acquedotto industriale nel comparto conciario Toscano, già in programma secondo l’accordo tra Ministero dell’Ambiente, Regione Toscana e amministrazioni Locali. Prima della costruzione dell’acquedotto industriale e dell’impianto reale di trattamento reflui civili, che dovrà fornire 18.000 m3/giorno di acqua “affinata” al comparto, in considerazione dell’ingente investimento da sostenere e dell’importanza ambientale, tecnica e politica dell’iniziativa, si rende necessaria una validazione dell’effettivo riutilizzo di tale acqua depurata nel processo conciario.Il pilota ACQUA360 si comporrà di moduli di trattamento per ultrafiltrazione, nanofiltrazione, disinfezione, raffreddamento e stoccaggio dell’acqua trattata, per poi procedere all’approvvigionamento delle concerie mediante autobotte con una potenzialità di acqua trattata dall’impianto pari a 100 m3/giorno. Propedeutiche a tale progetto sono state le ricerche condotte da alcuni dei partner di progetto su questa tematica dal 2005 ad oggi, relativamente allo studio delle caratteristiche composizionali di un’acqua utilizzabile all’interno del ciclo conciario e all’ottimizzazione di un processo di affinamento dell’acqua reflua civile, con il riutilizzo nel ciclo conciario su piccola scala da parte di aziende conciarie in alcuni processi di lavorazione dei pellami.Il progetto coinvolge 3 concerie toscane (con processi di concia differenti), che testeranno sul loro processo reale, l’acqua reflua depurata dall’impianto pilota ACQUA360. In questo modo sarà possibile validare il processo depurativo dell’acqua sulla scorta dell’effettiva fattibilità del riutilizzo, andando ad evidenziare eventuali problematiche e accorgimenti di cui si dovrà tenere conto in fase di realizzazione dell’acquedotto industriale.L’estensione della sperimentazione all’intero comparto e la validazione estesa, sarà assicurata dai test di utilizzo dell’acqua reflua depurata dal pilota anche su “ricette” e fasi di lavoro differenti da quelle condotte dalle concerie partner, in modo da dare “robustezza” e maggiore rappresentatività al comparto. In questo modo sarà possibile redigere delle “linee guida di utilizzo” per tutte le concerie toscane che verranno servite dall’acquedotto industriale. In questo modo si potrà quantificare in termini oggettivi di performance meccaniche e chimico-fisiche, oltre che “commerciali”, la qualità dei pellami prodotti durante i test in conceria, rispetto alle pelli ottenute in modo tradizionale.

3389.30072014.068000146

AEGIS 2K - SOCIETA' A RESPONSABILITA'

LIMITATA

Il progetto consiste nell’avvio e test, in laboratorio e sul campo, di un sistema prototipo integrato hardware e software per l’erogazione di servizi B2B di monitoraggio e controllo della integrità di condutture e serbatoi industriali di grandi dimensioni al fine di prevenire potenziali rotture e/o disastri ambientali. Il prototipo è costituito da un server centrale (raccolta dati, amministrazione tecnica, notifica allarmi e reportistica su tablet/smarphone) connesso in modalità wireless con una griglia di sensori intelligenti collocati in configurazione magliata sull’impianto.

Attualmente gli interventi di monitoraggio vengono compiuti da personale specializzato direttamente in loco con costi, tempi e problematiche di sicurezza significativi. Tali servizi professionali di analisi geologica/ambientale consistono in test di integrità su impianti e infrastrutture industriali a favore di aziende con problematiche di stoccaggio e distribuzione di grandi quantità di fluido ad alto rischio ambientale (petrolchimiche, farmaceutiche, municipalizzate).

Gli obiettivi finali dell’innovazione sono: a) affiancare il servizio attuale erogato sul campo, con nuovi servizi B2B erogati in modalità Platform-as-a-service (PaaS) e Internet of Things (IoT) in modo tale da efficientare, in qualità e quantità, i test di integrità che possono essere svolti direttamente dal cliente o dai partner con l’ausilio della piattaforma on-line; b) avviare cambiamento aziendale orientato a modelli di “Digital Transformation” e “Smart Working”; c) incrementare l’adozione delle emergenti professioni e competenze web/digitali anche attraverso la valorizzazione e riqualificazione di quelle esistenti . Obiettivi intermedi sono la messa a punto di tecnologie per la trasmissione wireless, sistemi distribuiti intelligenti ad agenti sensore, e lo sviluppo di algoritmi di correlazione con metodologie di tipo “Big Data Analysis”.

L’impatto sul mercato è dirompente in quanto introduce un modello di business non esistente. La continua crescita di domanda di energia, la concorrenza globale, la crescita esponenziale di fattori di rischio rottura dovuto a cause naturali e a manipolazione umana non autorizzata, possono essere indirizzate in modo completo, tempestivo con risparmio drastico di tempi e costi e con nuovi servizi di supporto decisionale ad uso dei tecnici sul campo e dei responsabili della sicurezza.Oltre al mercato petrolchimico, emergono inoltre significative opportunità nei mercati contigui della sicurezza degli impianti e prevenzione dei disastri ambientali, per ora non adeguatamente indirizzati (ad esempio: aeroporti, ponti, gallerie, municipalizzate fornitrici di acqua e servizi smaltimento dei rifiuti, farmaceutiche, produttori fertilizzanti).

I benefici potenziali per l’azienda sono: a) incremento capacità produttiva, conto economico e stabilità flusso di cassa attraverso la manutenzione periodica on-line ad alta marginalità con i grandi clienti già acquisiti; b) acquisizione dei numerosi clienti piccoli/medi in ambito petrolchimico che al momento non sono considerati per assenza marginalità: c) espansione in modo significativo all’estero dove vigono normative di sicurezza eterogenee e quindi barriere di accesso al mercato differenti; d) sviluppo in modo strutturato dei mercati contigui in aggiunta al petrolchimico.I benefici per il territorio e le comunità locali sono: a) sviluppo know-how, competenze metodologiche/tecnologiche e servizi avanzati a beneficio della prevenzione dei disastri ambientali di tipo geologico o industriale; b) consistente aumento degli standard di sicurezza e qualità lavorativa per gli operatori coinvolti negli interventi a rischio presso gli impianti; c) aumento di capacità occupazionale; d) offrire e sviluppare opportunità lavorative ad alto profilo professionale afferenti alle nuove e ed emergenti competenze web/digitali (servizi on-line PaaS, Mobile Apps, wireless, SCADA, Internet of Things, Big Data Analysis).

Page 6: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

17 55 M.O.M.E.N.T.O. DECOSYSTEM S.R.L. Capofila Piccola FI 33.20.03 160,010.00 56,003.50 160,010.00 56,003.50 ICT e fotonica

18 56 eSERVANT QUID Informatica S.p.A. Capofila Media FI 62.02 2,228,625.00 958,343.75 890,750.00 356,300.00 ICT e fotonica

19 57 MPV Capofila Piccola LU 28.95 1,321,784.49 594,803.02 669,998.05 301,499.12

3389.30072014.068000059

Il settore dei contenitori cilindrici in alluminio ha avuto una grossa espansione negli ultimi anni, nonostante una crisi economica pensante e generalizzata. La forte richiesta è stata generata essenzialmente dalle esigenze di packaging sicuro, economico, sostenibile dei settori della produzione di bevande (es. lattine per birra, bevande analcoliche, ecc.), della produzione farmaceutica e della cosmetica. Il tutto coniugato ad un esigenza sempre più sentita del consumatore di “mobilità” a cui il contenitore in alluminio garantisce un’ottima risposta.I tre settori (si pensi alle lattine Coca-Cola) sono caratterizzati da produzioni di massa che generano una richiesta di quantitativi molto elevati (nel 2011 sono state prodotte 1,3 miliardi di lattine con una crescita del 19 percento circa rispetto all’anno precedente solo in Europa). Questa grande mole produttiva ha richiesto alle strutture produttive dei manufatti cilindrici in alluminio una completa automatizzazione del processo produttivo nell’ottica della velocità e dell’efficienza produttiva.Unitamente all’aspetto quantitativo il packaging è divenuto sempre più determinante nelle scelte del consumatore, imballaggi e confezioni sono più dei semplici materiali di cui sono composti: sono veicoli per trasmettere messaggi ed emozioni ai clienti finali. La confezione ideale deve attirare l’attenzione e fornire informazioni, comunicando i messaggi del brand.

Con riferimento allo stato dell'arte a livello mondiale i sistemi di controllo della stampa su oggetti cilindrici permettono di acquisire l’immagine grafica e valutarne la sua rispondenza ad un campione prestabilito solo fermando il rotore di caricamento dei pezzi, procedere ad una rotazione del pezzo sul proprio asse per il suo controllo ricostruendo l’immagine piatta con telecamera lineare (300 pezzi/minuto). Il sistema non è attualmente integrabile sulle nuove macchine da stampa su Aerosol (600 pezzi/min.) ne all'interno degli impianti di produzione delle lattine in quanto la stampa avviene in roto-traslazione senza fermo pezzo ad una velocità di produzione di circa 2.000/3.000 pezzi/minuto.

Attualmente sul mercato mondiale il controllo delle stampe su lattine e flaconi cilindrici in alluminio avviene con i seguenti sistemi: a) sistema statistico con il controllo di un certo n. di pezzi a campione su un determinato lotto; b) con sistemi a 4 telecamere. Entrambi i sistemi hanno dei limiti molto rilevanti, il metodo statistico non consente di avere un controllo con affidabilità mentre il secondo non consente di effettuare un controllo sul 100% della stampa grafica e in ogni caso i difetti rilevabili sono solo quelli grossolani ovvero di dimensioni superiori a 5 mm.

Il progetto M.O.M.E.N.T.O. ha come obiettivo generale di sviluppare e prototipare un sistema per il controllo grafico di oggetti cilindrici in roto-traslazione.L’idea è di prototipare un sistema di visione artificiale per il controllo grafico costituito da una mono-telecamera ad altissima velocità che consenta di effettuare la ricostruzione dell’immagine di un oggetto cilindrico in rototraslazione. L’innovatività del sistema è rappresentata dalla possibilità di utilizzare una sola telecamera invece delle 4 presenti negli attuali sistemi di controllo e nel poter processare almeno 600 pezzi/min per arrivare in una seconda fase fino a 2.000 pezzi/minuto con un affidabilità massima con la completa ricostruzione dell’immagine grafica piatta.La riuscita del progetto consentirebbe all’azienda di consolidare e sviluppare il proprio mercato nel settore aerosol e successivamente entrare nel settore del controllo della stampa delle lattine con un prodotto unico e acquisire un vantaggio competitivo rispetto ai competitors in termini di affidabilità ed economicità del sistema, rilevabilità di difetti di dimensioni inferiori al 1 mm., design compatto e minimo ingombro per la sua implementazione sulle linee produttive.

3389.30072014.068000012

Lo scopo del progetto è la creazione di un’infrastruttura ICT di sistema attraverso la quale gestire i processi collegati ai grandi eventi (musicali, sportivi, fieristici, del lavoro, ecc.) che hanno luogo in impianti, di grandi e piccole dimensioni: questi sono visti come un network di interessi e bisogni comuni, strutture intelligenti capaci di contribuire sia alla trasformazione delle città nelle quali sono posti che ad un miglioramento dei servizi offerti agli spettatori.-Gli obiettivi innovativi del progetto eSERVANT, che sarà testato su almeno un impianto reale pilota, prevedono la progettazione e lo sviluppo di un prototipo di un “eSERVANT Service Center” (con hw e sw dedicato) dalle seguenti caratteristiche:.• architettura di sistema orizzontale (che raccoglie sorgenti diversi su un unico canale di comunicazione) e federativa (che stabilisce uno standard tra impianti, eventi, territorio e cittadini);• elevata automazione nella gestione di processi presenti negli impianti con un approccio modulare e aperto, tale da garantire l’interoperabilità con i sistemi già presenti e integrare e riutilizzare il patrimonio di servizi;• sistemi innovativi per raccolta, elaborazione e produzione di flussi di informazioni, anche profilate, da/verso gli utenti (umani e non);• sistemi innovativi di raccolta dati, utilizzando reti social e sistemi di sensoristica individuale e non, videoanalisi e sistemi di localizzazione misti ad alta risoluzione;• definizione di buone pratiche e specifiche per facilitare la gestione delle grandi infrastrutture, con flussi di dati resi disponibili agli utenti e, come ulteriore canale, alla piattaforma OpenToscana..Attualmente le applicazioni nel settore impianti in Italia è limitata quasi solo a quelli sportivi e si concentra su aspetti di pura gestione, con un approccio che risponde molto marginalmente alle esigenze degli spettatori.-Questo modello però, per quanto noto con tutte le sue interdipendenze, non è mai stato studiato a fondo e gli impianti sono considerati come elementi a se stanti, per niente collegati al territorio che li ospita e poco agli utenti/spettatori che li frequentano, tralasciando quindi tutti i temi collegati alla sostenibilità ambientale, sociale e civile, ossia tutti i grandi temi di una società “smart”.-In Italia non esistono esperienze nel settore tranne parzialmente quella dello Juventus Stadium di Torino; in Europa la massima esperienza nel settore è quella dello stadio Santiago Bernabéu di Madrid, fatta in collaborazione con Cisco, mentre interessanti attività sono in fase di progettazione all’Ajax Amsterdam Arena in collaborazione con Huawei. Solo negli Stati Uniti e Canada esistono alcuni approcci simili a quello proposto, anche se in scala ridotta.-Considerata la quantità e le dimensioni del settore degli impianti, tra sportivi e non oltre 150mila in Italia, e l’assenza di un vero competitor, l’impatto di mercato del progetto eSERVANT ha dimensioni molto considerevoli.

3389.30072014.068000099

UNIVERSAL TISSUE TECHNOLOGY SRL

Fabbrica intelligente

L’idea è la ricerca di un nuovo tipo di macchina piegatrice per la produzione di prodotti di carta tissue “piegati a V”, che è un tipo di prodotto che si sta espandendo rapidamente in alcune zone del mondo, come i paesi emergenti, da cui un importante indotto. Si stima infatti che i prodotti tissue piegati a V andranno a sostituire i prodotti tissue in rotoli in diverse applicazioni ed avere quindi la giusta risposta tecnologica permette di non perdere la competitività delle industria di converting della zona di Lucca.Con il termine “tissue” si intendono tutti quei prodotti di carta destinati all’uso igienico e sanitario sia nelle case private (si parla di linea casa o “consumer”), sia nei luoghi pubblici (tali prodotti sono identificati come L’idea parte dalla ricerca di un nuovo tipo di macchina piegatrice per la produzione di prodotti di carta tissue “piegati a V”, che è un tipo di prodotto che si sta espandendo rapidamente in alcune zone del mondo, come i paesi emergenti, da cui un importante indotto. Si stima infatti che i prodotti tissue piegati a V andranno a sostituire i prodotti tissue in rotoli in diverse applicazioni ed avere quindi la giusta risposta tecnologica permette di non perdere la competitività della industria di converting della zona di Lucca.Con il termine “tissue” si intendono tutti quei prodotti di carta destinati all’uso igienico e sanitario sia nelle case private (si parla di linea casa o “consumer”), sia nei luoghi pubblici (tali prodotti sono identificati come AFH dall’inglese Away From Home o anche come prodotti catering): parlando dunque di “tissue” si fa riferimento a carta igienica e a rotoli da cucina, ma anche a fazzoletti, tovaglioli, lenzuolini medici, rotoli industriali, veline facciali e così via.Attualmente le piegatrici di produzione Occidentale, hanno costi di esercizio e di produzione molto elevati. Altri costruttori hanno provato nei mercati emergenti a trovare delle soluzioni alternative che però sono limitate in qualità e in velocità. L’idea del progetto è quindi di utilizzare un principio di controllo del “vuoto” di assoluta novità che riduca fortemente il costo produttivo e di almeno 30% il costo di utilizzo, offrendo comunque prestazioni di altissimo livello.Il rullo di piega con vuoto rappresenta il cuore del nostro progetto e, data la sua innovazione, presenta notevoli vantaggi rispetto ai sistemi tradizionali, grazie alla più semplice sovrapposizione delle fasi di scambio, dove, per esempio, si ottengono un maggiore risparmio energetico e maggiore precisione, ottenendo velocità più elevate mantenendo il costo del dispositivo contenuto.Tale dispositivo, che è il cuore delle piegatrici deve essere integrato con un sistema di trasferitore automatico del prodotto finito per contare esattamente il numero dei pezzi all’interno della pila e mantenere così qualità elevata del pacco.Il trasferitore dovrà essere concepito per larghezza macchina fino a 2850 mm e probabilmente sarà realizzato in materiale leggero (fibra di vetro o carbonio per i movimenti rapidi) associato a servo motori.Tra i nostri obiettivi: Consumare meno energia, aumentare le prestazioni in termini di velocità e pezzi al minuto, permettere un controllo del prodotto più accurato a velocità elevate, un costo della macchina contenuto, un sistema di trasferimento automatico adatto alla velocità e alla criticità del prodotto, un sistema di fine lavorazione che permetta la mezza piega finale e quindi una facilitata estrazione del primo velo dal contenitore in cartone o in plastica.

Page 7: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

20 58 ACHE R.L.C.SISTEMI SRL Capofila Micro PO 33.20.03 86,068.00 30,123.80 86,068.00 30,123.80

21 59 INNOROV STELLA DI MARE SRL Capofila Micro MS 26.51.1 1,270,365.81 571,664.61 188,265.12 84,719.30 ICT e fotonica

22 60 DI-ASD ORTHOKEY ITALIA SRL Capofila Micro FI 72 1,380,724.00 621,325.80 563,225.00 253,451.25 ICT e fotonica

23 61 NANOFARM Capofila Micro PI 26.51.29 342,625.00 154,181.25 100,800.00 45,360.00

3389.30072014.068000307

Fabbrica intelligente

Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte, in lunghe stringhe dette “nastri” che, a loro volta, diventeranno tessuti o filati processati ulteriormente. Tale operazione, cardatura, avviene grazie a macchinari noti come “carde”, sui quali una delle principali problematiche è fare sì che la densità del nastro sia impostabile e costante, per garantire una buona qualità dei prodotti che ne deriveranno. Il controllo della densità del nastro è ottenuto tramite un dispositivo chiamato “autoregolatore”: questo dispositivo misura lo spessore del materasso di fibre e regola in anello chiuso la velocità di alimentazione delle fibre stesse in maniera da mantenerlo costante. Attualmente c'è un folto parco macchine (carde a cappelli) sviluppate negli anni 80-90, equipaggiate con autoregolatori basati su tecnologia analogica, privi di archivio lavorazioni, con interfaccia uomo-macchina rudimentale e nessun tipo di connessione con l'esterno. L’obbiettivo principale del presente progetto è realizzare un nuovo autoregolatore digitale basato su una scheda a microcontrollore, con prestazioni migliori di quello analogico, e provvisto di un'interfaccia uomo-macchina in grado di gestire archivi di set di parametri di lavorazione, memorizzare lo storico della qualità della produzione e mettere a disposizione in tempo reale del sistema informativo aziendale dati e diagnostica. Dal punto di vista del contenuto innovativo, possono essere individuati i seguenti obiettivi innovativi: • individuazione di un algoritmo di controllo ad anello chiuso efficiente al fine di migliorare la qualità del nastro;• creazione di un'interfaccia uomo-macchina semplice ed intuitiva in modo da ridurre al minimo errori nell'impostazione dei parametri di lavoro;• collegamento in rete che consente di effettuare il controllo remoto della macchina, ad esempio per aggiornamento del software ed esame dei log, con evidenti vantaggi di tipo logistico;• abbinamento tra automazione e telematica, che consente di annullare le distanze, ridurre i tempi e realizzare significative applicazioni innovative.Il nuovo sistema di autoregolazione è destinato ad essere applicato come miglioria su carde di concezione più datata, ma può essere proposto anche a costruttori di macchinari di concezione moderna. L’azienda, grazie ad un’analisi di mercato, ha stimato nella sola area del pratese la presenza di almeno 50 macchinari sui quali potrebbe essere effettuato il retrofit, inoltre l'autoregolatore sarà concepito come oggetto a se stante interfacciabile con numerose architetture di carde e quindi proponibile anche direttamente ai costruttori.Grazie allo sviluppo del nuovo autoregolatore l’azienda sarà in grado di offrire un sistema innovativo che consentirà un miglioramento della qualità del nastro e la possibilità di messa a disposizione dei dati di produzione al sistema informativo aziendale in tempo reale in modo da rispondere alle esigenze sempre più spinte del mercato in tema di filati ed assicurare una gestione efficace delle informazioni che riguardano la produzione quali, ad esempio, leassegnazioni, il controllo dell’avanzamento ed i parametri della qualità.

3389.30072014.068000071

Scopo del progetto è la realizzazione di un veicolo subacqueo filoguidato (ROV) di tipo inspection. Il veicolo fungerà da piattaforma in grado di ospitare una varietà di strumenti di misura e di lavoro necessari a svolgere vari lavori subacquei. Il ROV verrà progettato con l’obiettivo di costruire una macchina più moderna, versatile, economica e di facile manutenzione rispetto a quelle presenti sul mercato.Il progetto affronta vari aspetti tecnici dell’architettura del veicolo e, in particolare, la parte naval-meccanica (inclusi i propulsori) quella di sensoristica di bordo e l’interfaccia utente.

Il progetto riguarda la R&S di prototipi ROV (Remote Operated Vehicle), sviluppati in proprio, che supereranno lo stato dell'arte nel settore, sia in ambito nazionale che internazionale per l'intervento, monitoraggio e raccolta dati in ambiente subacqueo. Gli aspetti innovativi dei veicoli saranno:•Stabilizzazione avanzata del ROV attraverso tecniche di sensor fusion. Il pilotaggio dei ROV è abitualmente riservato ad operatori esperti e il lavoro risulta molto impegnativo e stancante. Inoltre la stabilizzazione dell’assetto e della posizione del veicolo assorbe risorse del pilota (in termini di attenzione) sottraendole ad attività strettamente collegate al compito da svolgere. •Ottimizzazione dei sistemi di propulsione e manovra del ROV. Al fine di migliorare l’efficienza del sistema propulsivo sarà necessario valutare il modello dinamico del veicolo nonché il profilo di missione tipico. Il risultato sarà una scelta ottima delle dimensioni delle eliche (e in particolare del rapporto passo/diametro) e dei relativi attuatori•Ottimizzazione dell’interfaccia di pilotaggio capace di enfatizzare le abilità visuo-spaziali-motorie tridimensionali dei piloti.•Adattabilità ad una vasta gamma di accessori. A seconda della missione sarà possibile equipaggiare il veicolo con una vasta gamma di accessori, cioè sensori e attuatori, in modo da far fronte a varie esigenze operative.

L’impatto di mercato sarà notevole:-nei processi produttivi, per sfruttamento delle tecnologie di base sviluppate nel settore dell’automazione industriale (es. automazione di impianti siderurgici e navi)-per applicazioni di monitoraggio ambientale e di intervento in ambito marinoIl progetto permetterà inoltre al partnerariato di sviluppare servizi di consulenza nel mercato sottomarino come complesse operazioni di posa in acque profonde. Potrebbe essere alla base dell’espansione nel settore delle attività di manutenzione e di ispezione remote. Si prevede un ritorno derivante dallo sviluppo delle seguenti attività:-Sviluppo giacimenti sottomarini (Costruzione sottomarina, ombelicali e condotte di piccolo diametro, Trenching, Immersioni, Positioning & Survey)-ROV e sistemi di intervento remoto (progettazione e fabbricazione, Operation, Tooling, Custom Designed Application Subsea System-Ispezione, manutenzione e riparazione (ispezioni sottomarine, Subsea & Well Intervention, Pipeline Stabilisation & Repair)Il progetto garantirà un rapido sfruttamento dei risultati da parte dei partners. Le innovazioni saranno allo stato dell’arte e garantiranno un notevole avanzamento tecnologico delle caratteristiche strutturali e funzionali dei veicoli nonché della facilità d’uso e l’ampliamento delle capacità operative.L’impiego della stabilizzazione avanzata attraverso tecniche di sensor fusion su veicoli di tipo ROV non è comune e rappresenta una frontiera della ricerca. Nel progetto inoltre si propone di utilizzare telecamere ad alta risoluzione per il sistema di visione di piloti in modo da garantire la corretta valutazione delle dimensioni degli oggetti presenti sulla scena. Inoltre, una progettazione che tenga conto della variabilità delle abilità visuo-spaziali-motorie 3D dei piloti permetterà di ottimizzare l’interfaccia di pilotaggio allo scopo di garantire la migliore operabilità del ROV sia in condizioni normali sia in emergenza

3389.30072014.068000080

I Disturbi dello Spettro Autistico (ASD) sono disturbi neuroevolutivi (DSM-5) ad esordio precoce che compromettono abilità socio-comunicative, motorie e comportamentali. I valori di prevalenza rilevati per questa sindrome sono in costante aumento e variano tra 1/68 in USA e 1/150 in Europa. Una diagnosi corretta e tempestiva è considerata fondamentale per una adeguata presa in carico riabilitativa che viene solitamente formulata tra 18 e 48 mesi di vita [CDC,2014]. La tecnologia svolge un ruolo sempre più determinante di supporto ai processi di valutazione diagnostica ASD, in quanto in grado di promuovere una analisi oggettiva ed approfondita dei parametri comportamentali coinvolti [INSAR2013-Technology may have an advantage in permitting adjustments to be made within a single evaluation tool to make it appropriate to the user’s developmental level, language and age]. La ricerca si è sempre più orientata verso lo sviluppo di algoritmi in grado di estrarre parametri oggettivi (attenzione visiva, simmetrie corporee, postura e cammino, vocalizzazioni, espressioni facciali) funzionali ad una diagnosi più accurata ed una individualizzazione del trattamento. Attualmente non sono presenti sul mercato internazionale sistemi integrati in grado di combinare questi algoritmi e di consentire una configurazione personalizzata dei dati. Obiettivo del progetto è quindi lo sviluppo di un sistema integrato destinato all’analisi semi-automatica di alcune funzioni sociali e non, atipiche in bambini ASD. Il prototipo permetterà l’analisi (semi)automatica di espressioni facciali, simmetrie corporee e produzioni vocali, in un contesto di osservazione semi-strutturata dell’interazione del bambino con l’adulto e con l’ambiente circostante basata sulla scala diagnostica ADOS-2. Tale analisi supporterà il clinico nella diagnosi e nell’identificazione di parametri comportamentali utili al riconoscimento di profili individuali e in grado di fornire indicazioni per l’individualizzazione del trattamento riabilitativo. Questo sistema -il cui sviluppo si basa su soluzioni tecnologiche già in possesso del Consorzio, come la piattaforma Dante, utilizzata nell’ambito del progetto FP7 Michelangelo - si potrà porre come riferimento rispetto al corrente stato dell’arte, ampliando il mercato potenziale oltre i confini nazionali ed europei. Il progetto avrà una doppia ricaduta: per le aziende partecipanti, al fine di collocare su mercati internazionali un prodotto di interesse sempre crescente e ancora non disponibile a livello commerciale; per i clinici poiché avranno a disposizione un sistema personalizzabile, in grado di fornire parametri in supporto alla diagnosi. Il progetto ha un elevato impatto scientifico-tecnologico: il Dip. di Ing. dell’Informazione di UniFI fornirà le proprie competenze innovative di ricerca nell’analisi vocale e motoria mentre l’Istituto Stella Maris, riferimento internazionale per la diagnosi e terapia ASD, concorrerà alla validazione sul campo del sistema.

3389.30072014.068000261

PLASMA DIAGNOSTICS AND TECHNOLOGIES SRL

Chimica e nanotecnologi

e

Sviluppo di un prototipo di farmaco per il Glioblastoma, la forma più aggressiva di tumore cerebrale, efficace nel superare la barriera encefalica e capace di agire, mediante riconoscimento con opportuno anticorpo, solo sul tessuto malato. Il superamento della barriera encefalica sarà ottenuto funzionalizzando nanoparticelle di oro prodotte per ablazione laser (PD&T), libere, quindi, da contaminanti chimici e testate biocompatibili, con l’anticorpo (DIVAL) e il farmaco (LDS).

Page 8: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

24 62 ESA S.R.L. Capofila Micro AR 25.61 700,138.58 315,062.36 199,573.58 89,808.11

25 63 ESTRAREAL ROGGI S.R.L. Capofila Micro GR 28.3 160,557.00 56,194.95 160,557.00 56,194.95

26 64 S.T.E.R.I.-AL.L.U. Capofila Piccola LU 25.99.19 184,109.50 64,438.33 184,109.50 64,438.33

3389.30072014.068000176

EGG (Electroforming Green Gold)

Chimica e nanotecnologi

e

Tra le tecniche di lavorazione più avanzate applicate all’arte orafa, l’elettroformatura sta giocando un ruolo sempre più importante, soprattutto in un periodo di crisi dove realizzare oggetti in oro, con pesi (e prezzi) contenuti è divenuto un aspetto determinante di competitività. L’elettroformatura è il processo elettrolitico attraverso il quale un deposito metallico è modellato per adattarsi esattamente ad una matrice originale, generando - dopo lo svuotamento di questa - un oggetto cavo perfettamente formato. Il motivo del successo di questa tecnica è la possibilità di poter creare degli oggetti di qualsiasi forma geometrica, permettendo di ottenere gioielli di forma complessa, che non possono essere realizzati per stampaggio o microfusione. Inoltre, l’aumento dei costi dei metalli preziosi rende sempre più importante la creazione di gioielleria superleggera, internamente cava, piuttosto che come lega massiva.La tecnica dell’elettroformatura permette di realizzare gioielli in oro estremamente voluminosi e vistosi, particolarmente apprezzati dai mercati esteri e sempre più ricercati in alcuni paesi particolarmente interessanti come India, Cina e Russia.I trattamenti galvanici di elettrodeposizione, quali l’elettroformatura, si basano sul seguente principio: in una vasca in presenza di un elettrolita, vengono posti due elettrodi ai quali viene applicata in corrente continua una differenza di potenziale. Attraverso il controllo di parametri chimici e fisici (pH, concentrazione degli ioni, amperaggio...) si possono depositare in sequenza oppure codepositare i vari metalli presenti nell’elettrolita.Per quanto riguarda l’elettroformatura sul mercato orafo, sono presenti diverse tecniche produttive:-oro-rame-argento: questo sistema produce un deposito di colore giallo ed è usato principalmente per i depositi decorativi a spessore ridotto (massimo 5 μm). L’estensione di questa tecnica agli spessori classici dell’elettroformatura porta spesso alla formazione di strutture dendritiche, che causano puntinature sulla superficie del deposito e la lega depositata presenta grosse difficoltà di lavorabilità, specialmente per la saldatura;-oro-rame-indio: questo sistema produce un deposito di colore giallo, ma l’elettroformatura prodotta ha una insufficiente “precisione della caratura”, questo è il principale fattore nell’elettroformatura sia per il contenuto minimo di oro - in modo tale da rispettare le leggi vigenti in vari paesi - ma anche per il contenuto massimo - imposto dai costi della gioielleria.L’idea alla base del progetto EGG è quella di sviluppare una filiera produttiva dell’elettroformatura in oro a basso impatto ambientale, eliminando l’impiego di cianuri ed altre sostanze nocive. Il capofila ESA, laboratorio chimico, e i tre partner Raika, impresa orafa specializzata in elettroformatura, CIMA produttrice di impianti per elettroformatura, ed Ecotech Finish, impresa galvanica, con la collaborazione del dipartimento di chimica dell’Università di Firenze Ugo Schiff, si propongono di:-diminuire la pericolosità per l’operatore sostituendo l’elettrolita di rame alcalino a base di cianuro e sviluppando un nuovo sistema che permetta di eseguire le fasi di finitura galvanica e di elettroformatura in maniera sequenziale senza bisogno di intervento dell’operatore né di sorveglianza;-sviluppare un nuovo elettrolita per elettroformatura che permetta di ottenere un deposito di leghe d’oro giallo con le caratteristiche di brillantezza, duttilità, velocità di deposizione, stabilità chimica e fisica, uniformità dello spessore e precisione della caratura attualmente assenti sul mercato. A tale scopo verranno sviluppati simulatori, elettroliti e un prototipo per la produzione di elettroformatura eco-compatibile, esente da cianuri, grazie all’esperienza e competenza maturata nel settore dalle imprese partner e dalla collaborazione con il Laboratorio di Elettrochimica del Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze “Ugo Schiff”

3389.30072014.068000252

Fabbrica intelligente

Il progetto ESTRAREAL punta ad introdurre un nuovo processo automatizzato per l'estrazione della pappa reale in un mondo, quello dell'apicoltura, ancora legato ad una operatività completamente demandata alla manualità degli operatori. Tutto l'attuale ciclo avviene esclusivamente manualmente, avvalendosi soltanto di strumenti "storici". Il tutto si traduce in un lavoro lungo e ripetitivo che affatica gli operatori ed allunga il tempo di esposizione all'aria ed alla luce della gelatina con il rischio di ridurne i valori nutrizionali. L'idea progettuale si basa su un concetto di processo eseguito su varie stazioni automatizzate (o moduli). Ogni modulo andrà a compiere una serie di operazioni propedeutiche per quelle seguenti oppure fine a se stesse nel caso in cui si decida di automatizzare esclusivamente alcune fasi del processo. Le fasi operative sono:- rimozione opercoli cerosi;- aspirazione delle larve;- aspirazione della gelatina;- filtrazione del prodotto;- stoccaggio della pappa;- traslarvo di nuove larve nei cupolini vuoti.Lo studio delle suddette fasi servirà ad individuare le criticità e isolare le operazioni che possono essere compiute separatamente dalle altre in modo da definire i limiti di intervento dei singoli moduli da progettare. La scelta di progettare un sistema modulare è giustificata dalle dimensioni delle aziende alla quali l'automazione è rivolta. Spesso si tratta di microaziende a gestione familiare che non possono investire grandi quantità di risorse per dotarsi di un macchinario che, per quanto efficiente e redditizio, richiede comunque dei tempi di ammortamento. I singoli moduli potranno essere acquistati separatamente ed essere messi in catena produttiva successivamente con una implementazione graduale. Il sistema automatico completo sarà composto da una prima stazione per l'eliminazione degli opercoli di cera dai cupolini mediante un dispositivo a filo caldo ed aspirazione. Le stecche senza opercoli verranno veicolate nella successiva stazione per l'aspirazione delle larve mediante apposito beccuccio, studiato in modo da effettuare il prelievo della sola larva e non della pappa reale. Un'altra serie di beccucci di aspirazione provvederanno al completo svuotamento dei cupolini ed a convogliare la pappa reale verso i recipienti di stoccaggio. Tali recipienti, raggiunta la quantità prevista di gelatina, possono venire immessi immediatamente in un frigorifero per mantenere inalterata la qualità del prodotto che va consumato fresco o comunque subito conservato in frigo per preservare tutte le sue proprietà organolettiche, nutritive e terapeutiche. Sarà oggetto di ricerca anche la parte filtrante per quanto riguarda il materiale e la forma dell'elemento filtrante che dovrà trattenere le impurità ed eventuali frammenti di cera. L'ultimo modulo riguarderà il traslarvo dove le larve verranno prelevate o con un sistema aspirante, o con un sistema meccanico, con conseguente velocizzazione del processo.

3389.30072014.068000216

"METALCO - SOCIETA' A RESPONSABILITA'

LIMITATA" ABBREVIABILE IN "METALCO S.R.L."

Fabbrica intelligente

Metalco sviluppa e produce articoli in alluminio per vari settori produttivi: illuminotecnica, alimentare, chimico, cosmetico e farmaceutico.Il settore farmaceutico utilizza nel proprio processo produttivo vari principi attivi e eccipienti che sono generalmente stoccati in contenitori di vetro, alluminio e plastica.L’alluminio viene utilizzato in quanto garantisce un ottimo riparo dalla luce, un peso leggero, una ottima resistenza agli urti, un basso costo e una completa riciclabilità.L’alluminio per essere utilizzato in campo farmaceutico deve essere ossidato anodicamente e deve presentare garanzie di pulizia certificabili e attestabili.

Ad oggi Metalco e la maggior parte dei suoi competitors europei ossidano i flaconi in modo manuale con l’ausilio di cestelli. L’utilizzo di questi cestelli, necessari all’ossidazione interna dei flaconi porta ad un non omogeneo strato di ossidazione ed a piccoli punti di “incornatura” dei flaconi. I flaconi svuotandosi e riempiendosi della sostanza elettrolitica (necessaria all’ossidazione anodica) producono una vibrazione la quale incide spesso (tramite i punti di contatto necessari alla conduzione di corrente) delle imbozzature dei flaconi che dovranno essere necessariamente scartati. Il tutto viene effettuato in ambiente non controllato (aria di fabbrica). I pochi produttori che hanno automatizzato il ciclo produttivo di ossidazione non sono in grado ad oggi di chiudere l’intero processo in condizioni “controllate” di camera bianca.

Il progetto S.T.E.R.I.-AL.L.U. ha come obiettivo principale di innovare alcune caratteristiche fondamentali dei contenitori in alluminio per il settore della farmaceutica: l’omogeneità dell’ossidazione anodica e la garanzia di pulizia certificabile. L’idea è di sviluppare un nuovo impianto prototipale su scala reale dotato di un sistema robo-elettronico di manipolazione dei pezzi per effettuare lo scarico-carico dall’impianto di sterilizzazione all’impianto di ossidazione, innovare le modalità di manipolazione degli oggetti durante il trattamento ossidativo, innovare le procedure di ossidazione attraverso una diversa gestione degli acidi di processo e nuove modalità di trasmissione della corrente elettrica fra anodo e catodo in assenza di gabbie di supporto e in ultimo chiudere il processo in ambiente controllato per la massima asetticità del prodotto finito.Gli obiettivi principali del progetto sono:1) ottenere un’ossidazione più omogenea dei pezzi, quantificabile in uno spessore non inferiore a 5 micron sia per la parte interna che esterna del flacone;2) Ridurre notevolmente gli scarti di produzione dovuti a microammaccature e impuntinature dall’attuale 30% al 5%-10% migliorando l’efficienza produttiva: riduzione dell’incidenza del costo dell’energia e delle materie prime (alluminio, acidi, ecc.) di produzione.3) automatizzare l’intero processo di sterilizzazione, ossidazione e impacchettamento al fine di poterlo certificare secondo lo standard Iso 14644-1 (classe 7);4) Innovare il processo/prodotto in ottica di “fabbricazione intelligente” attraverso la specializzazione del processo produttivo dei manufatti per il settore farmaceutico o l’unione e l’automatizzazione di due processi attualmente autonomi e non in linea (sterilizzazione ed ossidazione) al fine di aumentare la produttività aziendale e conferire ai prodotti caratteristiche innovative fondamentali per approcciare il mercato dei produttori farmaceutici.

Il progetto S.T.E.R.I.-AL.L.U consentirebbe all’azienda di rispondere alla domanda di grossi produttori di principi attivi per il settore farmaceutico che richiedono per il processo produttivo, flaconi in alluminio per lo stoccaggio con determinate caratteristiche certificabili.Il settore farmaceutico ha norme di produzione rigidissime e tutta la filiera deve seguire degli standard di qualità e procedure ben dettagliate.Offrire a tali clienti un prodotto con caratteristiche certificabili, garantirebbe a Metalco la possibilità di agevolare la commercializzazione (il cliente non deve pre-processare i contenitori per attribuirli determinate caratteristiche) ed espandere le proprie vendite significativamente (+30% rispetto al fatturato odierno), entrando stabilmente nel mercato farmaceutico nel quale la presenza di multinazionali farmaceutiche è preponderante e i volumi di produzione sono enormi.

Page 9: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

27 65 NanoBioAlgae ENRICO GIOTTI - S.P.A. Capofila Media FI 20.53 2,845,265.00 1,183,625.75 976,350.00 390,540.00

28 66 R.&S.PRO.AIR.FLA. Capofila Media PI 25.62 1,113,918.00 474,352.20 538,218.00 215,287.20

29 67 BioWool Capofila Media FI 13.1 1,809,307.50 733,735.50 701,430.00 280,572.00

30 683389.30072014.068000100 GOL ICE GELATI STOCCHI SRL Capofila Piccola AR 10.52 702,429.52 311,730.61 130,018.82 58,508.47

3389.30072014.068000023

Chimica e nanotecnologi

e

L’obiettivo del presente progetto consiste nello sviluppo di sistemi micro/nanostrutturati a base di polimeri naturali estratti da biomasse algali da impiegare come sostanze funzionali attive per lo sviluppo di nuovi prodotti ad elevato valore aggiunto nei settori alimentare, cosmetico e tessile.Le biomasse algali, benché destinabili all’impiego alimentare, a causa dell’eutrofizzazione proliferano in maniera incontrollata risultano prodotti di scarto di difficile smaltimento e nocive per l’ambiente. Sebbene le alghe rappresentino una fonte ideale di materiali, il loro sfruttamento ad oggi è ancora limitato e concentrato sull’ottenimento di materiale lipidico dalle microalghe per la produzione di biodiesel. L’ubiquità e l’abbondanza di tali biomasse rendono sostenibili i processi di sfruttamento e coltivazione delle alghe e l’ottenimento di materiali dalla loro lavorazione a costi competitivi e con metodologie ecocompatibili. Nell’ambito del programma proposto si svilupperanno protocolli riproducibili a basso impatto ambientale per l’ottenimento di estratti prevalentemente di materiali polisaccaridici da biomasse algali disponibili nella Regione Toscana. In questa fase si porrà particolare attenzione alla limitazione dell’uso di solventi organici ed all’impiego di composti chimici di origine naturale che non siano nocivi per l’ambiente. Le matrici così ottenute saranno impiegate per la formulazione di sistemi micro/nanostrutturati da impiegare, all’interno di processi produttivi industriali opportunamente ripensati o sviluppati ex-novo, per la realizzazione di prodotti quali bevande alcoliche e analcoliche, ripieni per pasta e dolciari, salumi, prodotti da forno (per il settore alimentare), micro/nanoformulati caricati con essenze/oli essenziali/antiossidanti e principi attivi per integratori (per il settore cosmetico), tessuti con proprietà antifiamma ed antibatteriche (per il settore tessile). All’ottenimento di tali risultati contribuirà un partenariato formato dal Consorzio INSTM-UdR-Pisa, Dip. di Chimica e Chimica Industriale, (INSTM-UdR-PISA) che lavorerà principalmente sull’ottenimento degli estratti dalle biomasse algali e la realizzazione dei sistemi micro/nanostrutturati, un’azienda che si occuperà dell’applicazione nel settore alimentare (Enrico Giotti S.p.A.), un’azienda che si occuperà dell’applicazione in campo cosmetico (Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella S.p.A.), un’azienda che si occuperà dello sviluppo dei reattori e dei sistemi prototipali a corredo per l’applicazione degli incapsulati (Campanella Costruzioni Meccaniche S.r.l.) ed infine un’azienda che si occuperà dell’applicazione in campo tessile (Tessiltoschi Industrie Tessili S.pa). Per quanto riguarda infine l’appartenenza a un ambito di priorità tecnologica, da quanto descritto risulta chiaro che il progetto si inquadra nell’area tematica relativa a chimica e nanotecnologie con particolare riferimento alla chimica sostenibile dei materiali polimerici.

3389.30072014.068000199

CATARSI ING. PIERO E C.S.R.L.

Fabbrica intelligente

Obiettivo del progetto R.&S.PRO.AIR.FLA. (Ricerca e Sviluppo Prototipo Air Flask) è la realizzazione di un prototipo di air flask per siluri commercializzabile, per una domanda di produzione già esistente, corredato da documentazione che assicuri la qualità del prodotto, attraverso un sistema di prove e collaudi che è parte integrante del progetto di sviluppo e che in Italia ancora non esiste.Si intende portare in Toscana una produzione strategica attualmente realizzata da aziende straniere, con vantaggi anche dal punto di vista economico, per le imprese del partenariato e per la filiera esterna al partenariato, e per il sistema Italia.Il progetto rappresenta pertanto un’innovazione soprattutto dal punto di vista della riorganizzazione delle filiere interne, e della competitività del sistema di imprese toscane, in linea con gli obiettivi strategici della Smart Specialisation Strategy, alla quale il progetto può contribuire, rendendo realtà in Toscana un’eccellenza che attualmente dobbiamo appaltare all’estero con costi molto elevati. L’obiettivo è inoltre in linea con la direttrice relativa alla smart manufacturing, coltivando il rapporto tra ricerca e impresa, il trasferimento tecnologico, e colmando il gap nel rapporto tra domanda ed offerta di innovazione.Il prototipo infatti, conforme agli standard richiesti dalla produzione dei siluri rispetto a pressione, resistenza strutturale, rottura, resistenza alle temperature estreme, resistenza delle guarnizioni, e altre specifiche definite dalla domanda di produzione, attiverà una filiera tutta toscana di imprese, consolidandone la presenza sul mercato toscano, italiano ed internazionale sin dal termine del progetto, per sostituzione dei prodotti esistenti sul mercato obbligatoria periodicamente per ragioni di sicurezza, e per almeno un decennio.Attività di progetto: A fianco di una prima ricerca per la definizione della produzione da realizzare, in termini di ingegnerizzazione e calcoli di simulazione iniziali, si costruiranno le prime air flasks da mettere sotto prova.Si svilupperà, per la validazione del prototipo, un protocollo operativo per la realizzazione delle diverse prove già definite, atte a dimostrare la conformità alle specifiche richieste.Si svolgeranno i test di prova, valutandone i risultati e adeguando la produzione dei prototipi fino al raggiungimento della conformità e alla realizzazione del prototipo finale, cantierabile e commercializzabile. Si prevede di avvalersi, per alcune delle prove da effettuare, di laboratori esterni alle strutture della aziende partner, e di servizi di progettazione in particolare per quanto riguarda la cabina per le prove di scoppio.Si provvederà alla stesura della documentazione di quality assurance necessaria a garantire la validità della produzione industriale del prototipo finale.

3389.30072014.068000019

ECAFIL BEST SPA INDUSTRIA FILATI

Chimica e nanotecnologi

e

Allo stato dell’arte, esclusi i sistemi standard di stracciatura, non esistono processi di riutilizzo degli scarti di lana di origine animale o derivanti dalle lavorazioni del settore tessile. Il principale ostacolo nello sviluppo di un sistema analogo di recupero della lana è la sua insolubilità sia in acqua neutra, acida e basica sia nei comuni solventi organici. Pertanto la lana può essere solubilizzata solo impiegando reagenti chimici il cui utilizzo comporta problematiche ambientali rilevanti. Negli ultimi anni è stata resa disponibile sul mercato una nuova classe di solventi organici, chiamati liquidi ionici, che sono effettivamente in grado di solubilizzare la lana. A differenza degli altri reagenti chimici che sciolgono la lana, i liquidi ionici sono composti chimici non tossici, non infiammabili, stabili chimicamente e miscibili con l’acqua ed alcoli e, grazie a tali caratteristiche, sono classificati come solventi ecologici. Nell’ambito del presente progetto saranno studiate due diverse tipologie di processi per ottenere filati innovativi contenenti cheratina rigenerata ottenuta sciogliendo scarti di lana, il primo basato sull’applicazione della cheratina come coating su filati esistenti ed il secondo basato sulla preparazione di filati attraverso un processo di spinning della cheratina rigenerata. Entrambi i processi dovranno prevedere uno stadio di coagulazione della cheratina in un bagno d’acqua o alcool, da cui i liquidi ionici potranno essere poi recuperati e riutilizzati in ulteriori cicli di scioglimento delle fibre, con consistenti vantaggi dal punto di vista economico e con l’abbattimento totale dell’impatto ambientale.L’impianto per applicazione di coating a base di cheratina su filati sarà implementato su un impianto ad aria, già sviluppato da Ecafil che verrà modificato per adattarlo all’applicazione in oggetto. L’impiantato per la preparazione di filati a base principalmente di cheratina dovrà invece essere progettato e sviluppato ex novo.I prototipi di filati ottenuti verranno utilizzati per la realizzazione di tessuti ortogonali, con l’ausilio degli altri partners del programma. In particolare, l’azienda Menchi Tessuti si occuperà dello studio e sperimentazione sulla tessitura ortogonale, mentre l’azienda Rifinizione Vignali studierà processi di nobilitazione applicabili ai tessuti innovativi realizzati.L’idea progettuale proposta permetterà di ottenere un avanzamento significativo nello stato dell’arte del settore tessile grazie ad una sostanziale innovazione sia di processo che di prodotto. Il progetto sarà caratterizzato da un’elevata eco-sostenibilità, in quanto basato sul recupero di scarti di lavorazione mediante l’impiego di solventi “green” sicuri e a basso impatto ambientale. Pertanto, la proposta progettuale si colloca nell’area tecnologica prioritaria relativa a chimica e nanotecnologie, oltre a ricadere nella filiera green grazie alle sue possibili ricadute in termini di riciclo di materie di scarto.

Chimica e nanotecnologi

e

Sempre più l’alimentazione naturale, la scelta di produzioni alimentari senza additivi chimici, da coltura biologica, tracciabili anche come produzioni tipiche territoriali, è intrapresa, accettata e stimolata da consumatori attenti al benessere, oltre che da consumatori, in numero crescente, a rischio o affetti da patologie correlate al regime alimentare. Le aziende, sensibili alle esigenze dei consumatori, hanno potuto osservare che, oltre al sempre crescente numero di persone affette da celiachia, per le quali è in crescita l’offerta di prodotti diversificati e privi di glutine, è incrementata anche la richiesta di prodotti privi di carboidrati solubili, a basso indice glicemico e ad elevata presenza di biocomponenti a carattere antiossidante e antiradicalico. Nella società attuale la domanda spesso delinea l’offerta, ed è proprio l’esigenza di consumatori affetti da patologie responsabili di alterazioni dell’indice glicemico o di intolleranze quali la celiachia, o a rischio di ipertensione e ipercolesterolemia, che ha portato l’azienda capofila a richiedere la collaborazione di altre imprese ed enti di ricerca ed innovazione, per sviluppare insieme una nuova linea di prodotti naturali. La linea di prodotti in grado di soddisfare le esigenze del cliente per naturalità e benessere, garantiti per scelta di materie prime e di tecnologie di trasformazione, consiste nel progettare prodotti da forno dietetici o per celiaci, biscotti o cialde utilizzabili anche per gelati, merendine o barrette, a base di frutta e verdura ad elevato valore biologico, prodotti essenzialmente usando tecnologie di abbattimento della T. Questo progetto ha l’obiettivo di inserire in questa nuova linea naturale la produzione innovativa di prodotti quali gelati, ghiaccioli,creme gelato a base di latte, ricotta e yogurt, oltre ad ottimizzare composte, confetture, mousse di frutta e verdura, nuovi ingredienti e semilavorati ridotti in polvere con tecnologia innovativa, prodotti da forno a basso indice glicemico e gluten free. Il gelato infatti, prodotto italiano e anche di grande rispondenza in regione Toscana si inserisce nella produzione per le esigenze prima descritte. In Italia il gelato piace al 95% della popolazione, il 94 % degli italiani lo consuma d’estate, mentre il 74% lo consuma non solo nei mesi caldi. Il gelato è anche un alimento nutriente e digeribile che può entrare a buon diritto nella dieta di ogni giorno, in quanto alimento completo ed equilibrato che fornisce proteine, vitamine, grassi, glucidi, minerali, fibra ed acqua. Per riuscire a offrire un prodotto che soddisfi l’esigenza di persone diabetiche o con livelli elevati di colesterolo è necessario che ci sia uno spostamento di cultura verso prodotti irrobustiti di biocomponenti facenti parte del loro corredo naturale, ricchi di antiossidanti, glutenfree, e nuovi ingredienti con attività di prevenire tali patologie. Dirigersi quindi verso una concezione del gelato come nuovo modo di alimentarsi, che sostituisca un pasto in quanto alimento in grado di veicolare principi attivi a tutela del benessere, atto a prevenire le patologie invecchiamento correlate, valorizzando anche un prodotto ed ingredienti territoriali è un ulteriore scopo del progetto. Questo tipo di cultura in paesi asiatici come il Giappone è già diffusa, come l’uso del tè verde quale antico rimedio per risolvere diversi disturbi e per prevenire numerose malattie, ampiamente diffuso anche come ingrediente per la preparazione del gelato. Per quanto riguarda i paesi europei, questa concezione ha cominciato a diffondersi negli ultimi anni, ed è proprio questa idea che sta alla base del progetto, ossia selezionare principi attivi naturali atti a costituire nuovi prodotti e a selezionare specie autoctone quali rosa canina, castagna, mirto, goji ed elicriso, associate all’uso di kiwi, arancia rossa e carota, oltre all’uso di estratti ricchi in tannini e antiossidanti naturali, utilizzabili anche come antimicrobici del processo.

Page 10: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

31 69 AGRIN-MEC Capofila Piccola FI 20.15 826,407.50 371,883.38 380,662.50 171,298.13

32 70 SG-SA-PL Altopack S.p.A. Capofila Media LU 28.29.3 200,000.00 60,000.00 200,000.00 60,000.00

33 71 DeMethAVax Epigen Therapeutics S.r.l. Capofila Micro SI 72.19.09 150,420.99 52,647.35 150,420.99 52,647.35

34 72 SaveMyBike Capofila Micro PI 72.19.09 815,007.53 366,753.39 163,272.00 73,472.40 ICT e fotonica

3389.30072014.068000134

FERTILIZZANTI CERTALDO SRL

Fabbrica intelligente

AGRIN-MEC, in linea con la strategia RSI per la Smart Specialisation in Toscana circa l’automazione del recupero della materia (scarti della lavorazione della concia delle pelli), ingegnerizzando ed ottimizzando una parte del ciclo di produzione di fertilizzante per agricoltura biologica, realizzando il prototipo di un macchinario automatizzato per la trasformazione della sostanza organica, rendendo il ciclo più veloce, efficiente e sicuro.Ad oggi, la linea di produzione prevede l’utilizzo di materiale derivante dalla concia al vegetale delle pelli del comprensorio pisano come matrice primaria per la produzione di fertilizzante. Una volta separato, il materiale trattato al vegetale viene trasportato presso l’azienda produttrice di fertilizzante. Tutte le fasi di produzione del fertilizzante presso l’azienda di trasformazione sono, ad oggi, implementate manualmente: non esiste sul mercato un macchinario in grado di ospitare i residui della lavorazione delle pelli trattati al vegetale e di svolgere al proprio interno tutta la fase di lavorazione di questo materiale; inoltre, in Italia, non ci sono aziende che trattano questo o altri tipi di rifiuti con questa stessa metodologia.I limiti di questo processo manuale sono vari: i più evidenti sono i colli di bottiglia della produzione. In particolare la fase di miscelazione durante la reazione che, ad oggi, viene compiuta da un operatore con una macchina operatrice. Il processo di miscelazione e trasformazione non è confrontabile con altri e comprende lunghe fasi di attesa. Nel progetto si ingegnerizzerà il ciclo di produzione del fertilizzante sia nella fase di cernita, raccolta e stoccaggio della materia di scarto della lavorazione delle pelli, sia nella fase di trasformazione della sostanza organica in sostanza utilizzabile per la produzione di fertilizzante. L’automazione sarà raggiunta attraverso sviluppo e validazione di un macchinario composto da un reattore per materia da recuperare, con integrati canali di immissione controllata; programmato per effettuare una continua attività di miscelazione e omogeneizzazione che faciliti le reazioni per la trasformazione della materia in fertilizzante e con integrati bocchettoni per il controllo e l’aspirazione dei gas prodotti.I progressi fatti dopo i 18 mesi di progetto saranno:- Miglioramento del processo di selezione della materia prima/seconda;- Automatizzazione del processo di produzione di fertilizzante;- Miglioramento delle condizioni di sicurezza dei posti di lavoro e qualifica operatori;- Incremento della quantità di fertilizzante prodotto in uscita al processo automatizzato.In Italia ci sono numerose aziende che producono fertilizzanti per agricoltura biologica che però non sono in grado di fornire nessun contributo in ordine ad un importante elemento nutritivo, il fosforo, assimilabile dalle piante solo quando è nella sua forma solubile (fosfato monocalcico), caratteristica propria del fertilizzante prodotto in uscita dal processo automatizzato.

3389.30072014.068000038

Fabbrica intelligente

Altopack S.p.A. è leader mondiale nella produzione di macchine per il confezionamento della pasta e in particolare per la pasta lunga, per il quale detiene circa il 70% del mercato (sia in Italia che all'estero). Una delle criticità che affligge il confezionamento è la presenza di aria nel pacchetto, causa di diverse problematiche tra cui:- l'estetica della confezione;- Il rischio apertura confezioni all'inserimento delle stesse nel cartone;- l'aumento del rischio di formazione di cariche batteriche e di presenza di insetti e parassiti vari all'interno delle confezioni.La necessità di ridurre al massimo l'aria contenuta nelle confezioni risponde ad una domanda del mercato di prodotti igienicamente sicuri ed esteticamente gradevoli. Ad oggi la soluzione adottata da tutti i maggiori produttori consiste nel praticare sul film in svolgimento alcuni micro-fori, che permettono la fuoriuscita dell'aria a seguito di una compressione del pacchetto. In questo modo si migliora l'aspetto della confezione, rendendola più sottile e aderente al prodotto, si elimina il rischio di rottura dei pacchetti all'inserimento nel cartone, esponendo il prodotto a un elevato rischio di contaminazione da agenti esterni.Le richieste di mercato hanno obbligato Altopack a trovare una soluzione per ridurre al minimo l’aria contenuta nel sacchetto, senza intaccare l'integrità dell'involucro e quindi del prodotto. L’idea di Altopack è quella di agire sulla confezione prima che questa venga sigillata. Operazione molto complicata da realizzare, soprattutto per le alte velocità di confezionamento (fino a 120-130 pacchetti al minuto). La difficoltà di tale progetto è nel creare un dispositivo cinematico integrabile con i sistemi di saldatura. Essa, infatti, è realizzata insieme al taglio tramite delle pinze rotative. Queste possono essere dispositivi singoli di saldatura a caldo, in cui le pinze, durante la rotazione, stringono tra di esse il film, lo saldano e lo tagliano, oppure mediante dispositivo stripping, composto da due coppie di pinze calde rotative a cui sono collegate apposite piastre di prestiratura, per impedire qualsiasi interposizione di frammenti di materiale sfuso. L'idea da sviluppare è quella di guidare l'aria contenuta nell'involucro verso il tratto trasversale della confezione non ancora sigillata, facendola fuoriuscire e, contemporaneamente, impedire che rientri prima che il sacchetto venga saldato. Il cinematismo deve quindi comprendere una fase di compressione verso il basso dell'aria e una di scorrimento della stessa verso il sistema di saldatura, evitando ogni interferenza con il gruppo pinze. Lo sviluppo di questo progetto consentirà ad Altopack di realizzare un dispositivo integrabile anche sulle macchine già installate presso i propri clienti, consolidando la propria leadership sul mercato mondiale della pasta lunga e di ottenere un enorme vantaggio competitivo tutelato con brevetto internazionale.

3389.30072014.068000238

Chimica e nanotecnologi

e

Lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche è assolutamente indispensabile per migliorare le opzioni terapeutiche attualmente disponibili per il trattamento dei pazienti affetti da neoplasia. A tale riguardo, l’immunoterapia del cancro è stata considerata come una delle più importanti novità scientifiche degli ultimi anni e definita come uno dei punti di svolta per la terapia del cancro (Couzin-Frankel J, Science 20 December 2013: Vol. 342 no. 6165 pp. 1432-1433 DOI: 10.1126/science.342.6165.1432). I risultati che si stanno ottenendo nelle sperimentazioni cliniche dimostrano un forte potenziale dell’immunoterapia nel melanoma e in molte altre forme di cancro, ed è fortemente prevedibile che l’immunoterapia diventi la quarta modalità di trattamento dei tumori, insieme a chirurgia, radioterapia e chemioterapia. Questo progetto deriva direttamente da un nostro originale approccio di ricerca pre-clinica, che ha portato allo sviluppo ed all’ottenimento della proprietà intellettuale coperta per i principali mercati mondiali, di una strategia innovativa di immunoterapia basata sull’utilizzo di un vaccino cellulare autologo multivalente (denominato Demethylated Autologous Vaccine, “DeMethAVax”, PCT/IT2002/000488) per il trattamento dei pazienti affetti da neoplasie sia solide che emopoietiche. In particolare questo progetto di ricerca si propone di eseguire le analisi pre-cliniche richieste per dimostrare il proof-of-principle del vaccino cellulare e studiare i suoi potenziali effetti tossicologici/tumorigenici nel topo, potenzialmente predittivi della risposta immunologica e clinica nell’uomo. Saranno inoltre eseguiti test di validazione del protocollo per la produzione del vaccino in conformità con le “Good Manufacturing Processing” (GMP). I dati ottenuti saranno indispensabili per consentire il trasferimento in clinica del vaccino, attraverso lo sviluppo di studi clinici di fase I, first-in-man, nel melanoma cutaneo, utilizzandolo come agente singolo o combinato con altri approcci di immunoterapia antitumorale emergenti, per permettere un trattamento più efficace dei pazienti oncologici.

3389.30072014.068000037

TAGES SOCIETA' COOPERATIVA

Il progetto parte dai fattori che limitano lo sviluppo della mobilità ciclabile nelle città: l’alto tasso di furti di bici e la scarsa abitudine ad utilizzare la bici anche solo per brevi spostamenti. Il furto delle bici ha rallentato lo sviluppo della filiera collegata alla loro produzione artigianale con tutto l’indotto relativo (accessori,abbigliamento,ricambi, ecc..) che,anche grazie alla crisi economica,ha visto un calo delle bici vendute nel mercato interno del 4% nel 2013 (rispetto al 2012).A livello italiano i dati (fine 2013) della FIAB rilevano un totale di 320 mila bici rubate ogni anno ed una perdita di 86 milioni di euro. A Firenze,per esempio,il 40% delle denunce di furti riguarda proprio le bici.Alcune contromisure relative ai furti di bici sono già state attuate ma finora queste hanno avuto scarsi risultati concreti.Il secondo elemento è la modifica delle abitudini di mobilità, incoraggiata anche dalla Commissione Europea (adozione di sistemi di premialità).A livello di azioni di premialità sono state svolte alcune applicazioni (si veda il bike-sharing di Parigi),ma solo in modo occasionale e mai applicate alle bici private.A partire da quanto detto sopra,l’obiettivo principale del presente progetto è costruire un sistema di monitoraggio low-cost innovativo basato su strumenti ICT (attualmente inesistente) che incentivi e rilanci,in diversi modi,l’utilizzo della bici e di tutto il mercato indotto,capace di:1) risollevare il settore di produzione di bici e il relativo indotto2) sviluppare la produttività delle imprese coinvolte nella partnership di progetto o nelle consulenze esterne in esso presenti così da mettere a punto e successivamente commercializzare un prodotto innovativo e all’avanguardia con le esigenze del mercato europeo3) costituire un valido supporto decisionale per le amministrazioni per pianificare la mobilità ciclabile con l’obiettivo di un suo ulteriore sviluppo creando, quindi,un ciclo virtuoso a tutto vantaggio delle imprese e dei cittadiniL’idea sviluppa un sistema innovativo di monitoraggio delle bici capace di:1) monitorare gli spostamenti ciclabili all’interno della città (funzione pianificaz.ciclabile)2) creare aree di sicurezza per il parcheggio delle bici (funzione antifurto)3) rintracciare bici rubate (funzione antifurto)4) premiare coloro che utilizzano maggiormente le bici (funzione premialità)L’impatto sul mercato sembra notevole pensando che in una città di medie dimensioni come Livorno,con oltre 200.000 city-users, si ha una utenza di oltre 30.000 unità che possono accedere all’App dal proprio cellulare per visualizzare i km percorsi,le calorie ‘bruciate’,le emissioni evitate,il proprio punteggio di premialità,poter ordinare i premi e visualizzare la più vicina centralina di bike-sharing oppure area di parcheggio ‘sicura’. Ad oggi abbiamo l’interessamento delle città di Pisa,Lucca,Livorno e Valencia oltre che di alcuni produttori di bici e della FIAB.E’ importante notare l’interesse che supera i confini nazionali.Inoltre ci sono interessi di assicurazioni (Finital e Zurich) per effettuare una polizza sul furto delle bici ed il sistema di premialità sarà il volano per avere un ritorno commerciale derivante dalla pubblicità inserita nell’APP dei cittadini.Le società partner gestiranno la piattaforma Cloud e le due App (lato utenti e forze dell’ordine), con un servizio che sarà permanente nel tempo sulle analisi ex-post dei dati monitorati,sulla manutenzione del SW e dell’HW.

Page 11: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

35 73 Nano-IT Capofila Micro FI 27.90.09 738,882.94 332,497.32 280,425.54 126,191.49

36 74 NEWLINE GASPARI MENOTTI - S.P.A. Capofila Media MS 28.49.09 1,078,069.24 457,596.80 550,687.10 220,274.84

37 75 DOMO4MAB Capofila Media FI 88 2,278,515.38 967,704.37 591,500.00 236,600.00 ICT e fotonica

3389.30072014.068000077

ASSO - SOCIETA' A RESPONSABILITA'

LIMITATA

Chimica e nanotecnologi

e

Con il progetto Nano-IT si intende ricercare e sviluppare un nuovo sistema basato sull’impiego di materiali innovativi e nanotecnologici per l’Isolamento termico di dispositivi per l’iniezione di materiali plastici (sistemi a camera calda Hotrunner) tipicamente costituiti da manufatti metallici resistenti ad alte pressioni ed elevate temperature in cui si realizzano canali di colata idonei a fare correre, sotto l’effetto esercitato di una pressa di iniezione, il materiale plastico caldo e fluido fino alla cavità dello stampo. Il problema che si intende risolvere nel progetto non è di trascurabile importanza: i sistemi di iniezione, che sono portati ad elevate temperature, sono inseriti in un ambiente freddo (stampo) con costante trasferimento di calore (per conduzione diretta, convezione ed irraggiamento) verso l’ambiente. Tradizionalmente, l’isolamento termico è realizzato con opportuni circuiti di raffreddamento i cui liquidi agenti sono raffreddati da circuiti frigoriferi o condizionanti. Recenti studi hanno proposto l’impiego di materiali ceramici e con lana di vetro o minerale. Tuttavia questi materiali presentano criticità in termini strutturali. La ceramica, ad esempio, si rompe in presenza delle inevitabili deformazioni termiche ed elevate pressioni del sistema di iniezione. Materiali quali lana di vetro o minerale sono soggetti a frammentazione e polverizzazione e ciò comporta un rischio per la salute, diminuzione della qualità e maggiore inquinamento. Dal momento che spazi a disposizione per intervenire sull’isolamento del sistema sono estremamente ridotti, fino ad arrivare ad alcuni millimetri, l’impiego di materiali nano-strutturati sembra essere la soluzione più funzionale al problema. Sebbene esistano tecnologie mature relativamente a questa tipologia di materiali, il loro impiego per l’isolamento termico di sistemi a camera calda non è stato mai proposto in letteratura scientifica e tantomeno a livello di mercato. Pertanto, il progetto Nano-IT si propone come innovativo a livello Internazionale. La realizzazione del sistema sarà basata su ricerca e sviluppo di sistemi derivanti da nano-materiali di commercio (quali ad esempio aerogel o tessuti-non-tessuti (TNT) con immersione di nanomateriali) che saranno configurati per poter avvolgere iniettori, piastra distributrice e bussola di iniezione garantendone la coibentazione termica ottimale e permettendo una riduzione di mantenimento energetico attorno al 35/40% Si punterà a materiali con conducibilità compresa tra 0,03 W/mK a 0,004 W/mK, temperatura di fusione di circa 1200 °C massa volumica inferiore a 5 g/cm3. Ciò permetterà di impiegare sistemi a bassa potenza elettrica, ottenendo così un risparmio energetico impressionante per gli utenti finali degli stampi realizzati col nuovo sistema e di incrementare la vita media dei sistemi di iniezione e delle resistenze elettriche. Si procederà poi ad una sperimentazione iniziale mirata all’ottenimento di un prototipo comprensivo di sistema di isolamento termico e di elettronica per il controllo e la regolazione della temperatura; il prototipo sarà testato verificando l’isolamento termico durante la produzione di manufatti in plastica. Dai risultati dei test preliminari sarà infine possibile riprogettare parzialmente il sistema e realizzare un prototipo finale che sarà testato e validato su prodotti di packaging alimentare. Dal momento che la dispersione termica di uno stampo di 1 metro quadro corrisponde a 10kWh, con un costo di 1.57 €, un risparmio del 35/40% corrisponde ad un risparmio, per ogni ora di utilizzo, di 0.6 € per metro quadro e di 2 kg di CO2 immesso nell’atmosfera. Immaginando di scalare questa proporzione su vasta scala (ad es. produzione di bottiglie in PET, capsule del caffè ed altri prodotti di larghissimo consumo) il vantaggio nell’utilizzo di questo sistema è enorme. Pertanto globalmente il progetto permetterà un incremento complessivo di capacità produttiva pari ad almeno il 2%.

3389.30072014.068000147

Fabbrica intelligente

L’idea alla base del progetto è di sviluppare un sistema integrato di trattamento superficiale di materiale lapideo, cioè una macchina “base” che effettua tutti i tipi di trattamento superficiale della lastra: spianatura, calibratura, lucidatura e levigatura. Attualmente Gaspari Menotti produce 8 diverse tipologie di macchinari: spianatrice, calibratrice, levigatrice e lucidatrice per marmo e spianatrice, calibratrice, levigatrice e lucidatrice per granito. Grazie al progetto saranno mantenute tutte le diverse tipologie di macchine, ma avremo una sola linea di produzione, in quanto studieremo un’unica struttura invariante che verrà personalizzata in base all’ordine del cliente, intercambiando le unità utensili. Questa è una vera e propria innovazione rispetto allo stato dell’arte del settore marmo. Saranno inoltre introdotte alcune importanti innovazioni, in particolare saranno migliorate le performances delle macchine rispetto allo stato attuale in termini di software di rilevazione dati in entrata e uscita e in termini di movimentazione delle teste operative e dell’architettura del trave del macchinario. Grazie a queste innovazioni i clienti potranno beneficiare di notevoli vantaggi: risparmio energetico del 50%, minore ingombro della macchina che andrà a rientrare negli ingombri standard, (con un trasporto speciale di classe inferiore rispetto all’attuale in quanto non ci sarà più bisogno della scorta)e quindi migliore trasportabilità e maggior sicurezza. Infine è previsto l’utilizzo di una testa operatrice dedicata di nuova generazione che permetterà un aumento delle performances della macchina. L’impatto sul mercato e i benefici potenziali per la Gaspari Menotti sono notevoli:-ottimizzazione dei costi del processo produttivo data dalla maggiore flessibilità della linea Gaspari Menotti, -Salvaguardia del personale attualmente impiegato: la riduzione dei tempi di produzione porterà a parità di personale impiegato un aumento della capacità produttiva e ad un sistema produttivo più efficiente-Riduzione time to market/aumento capacità produttiva: con il prodotto attuale la consegna avviene in circa due mesi . Grazie al progetto avremo una produzione standard per tutti e una personalizzazione che potrà essere fatta in una sola settimana. Questo permetterà all’azienda in caso di necessità di poter anticipare le consegne senza creare problemi di logistica interna e con una notevole riduzione dei tempi morti.-Maggiore competitività sul mercato: il cliente che acquisirà il nuovo macchinario potrà beneficiare di un aumento della capacità produttiva a parità di tempo, di una maggiore precisione e qualità della produzione e di un notevole risparmio energetico. Il consumo di aria compressa medio di una macchina lucidatrice si attesta su 5000 litri/min corrispondente ad un costo annuo di circa 12700 € (costo dell’energia elettrica pari a 0.075 Euro/Kwh) ovvero l’energia elettrica consumata per produrre il quantitativo di aria compressa richiesto. A seguito della realizzazione del progetto si può ipotizzare un risparmio di circa del 50% del consumo di aria compressa da parte delle aziende utilizzatrici, questo si traduce in un altrettanto risparmio energetico. Considerando il consumo medio di aria della macchina si può ipotizzare un risparmio di oltre 6 mila euro all’anno e di 60 mila euro totali a macchina, se si considera una durata media di 10 anni. Gaspari Menotti prevede di vendere almeno 20 macchine all’anno.CO.ME.S. grazie alla nuova mole di lavoro generata dal progetto potrà assumere una persona nell’ufficio tecnico e incrementare la propria capacità produttiva nell’ordine del 5%.Infine per BERTATEC S.R.L. il progetto avrà importanti ricadute, soprattutto perché consentirà la salvaguardia del personale attualmente impegnato. Allo stesso tempo il progetto garantirà all’azienda un sistema produttivo più efficiente e una maggiore competitività sul mercato.

3389.30072014.068000160

ZENIT COOP. SOC. CONS A R.L.

Per le imprese che operano nel settore socio-sanitario, le soluzioni tecnologiche di mercato non sono in grado di integrarsi funzionalmente per un miglioramento dell’autonomia, sicurezza e comfort della persona. Tali soluzioni nel campo dell’ICT, domotica e robotica, sono capaci solo in modo frammentato e parziale di migliorare le funzioni di alcuni artefatti. Il settore dei servizi socio-sanitari richiede uno sforzo innovativo nella direzione di una maggiore integrazione tra le varie tecnologie al fine di supportare e facilitare sinergie tra l’assistenza del caregiver familiare e Servizio Assistenza Domiciliare, rendendo le loro prestazioni più appropriate e sostenibili.Nel settore del mobile, scarse risultano le esperienze di imprese che hanno affrontato in maniera strutturata il tema; si tratta di aziende che non ricorrono a soluzioni Ict e domotiche avanzate e non inserite all’interno di un sistema prodotto-servizio; in più, le soluzioni proposte propongono soluzioni improponibili agli anziani per complessità e costi.Da qui l’idea del progetto ICT e domotica per nuovi modelli abitativi - DOMO4LAB che nasce con l’obiettivo di realizzare un sistema integrato prodotto–servizio, costituito da arredi e complemento per particolari utenze. Le souzioni tecnologico-funzionali proposte apriranno scenari d'uso applicabili anche a situzioni familiari emergenti - famiglie monopersone, caratterizzate da alta intesnità di lavoro ...Da un punto di vista tecnico, le problematiche saranno affrontate attraverso:1. soluzioni Ict, domotiche, robotiche legate all’integrazione di diverse tecnologie relative a sensori, automazione, intelligenza, interazione e connettività.2. approccio ergonomico, in grado di garantire un miglioramento in termini di usabilità e sicurezza d’uso 3. individuazione delle caratteristiche e variabili di contesto secondo l’approccio Human-Centred design;4. approccio service design thinking e human-centred design per la progettazione, la gestione e l’applicazione degli elementi che costituiscono il servizio;5. Life Cycle Analisys / Life Cycle design, in grado di garantire e valutare il miglioramento della qualità ambientale del prodotto-servizio. 6. design dell’interfaccia, in grado di garantire un utilizzo user friendly del sistema di controllo adatto al target di riferimento.Le soluzioni proposte saranno verificate su un campione di 10 alloggi all’interno di un progetto di sperimentazione, frutto della collaborazione tra il Consorzio Zenit e Archedomus srl con la Società della Salute Firenze Nord Ovest. Tale progetto avrà inizio nel 2015 ed ha come obiettivo generale lo sviluppo di un servizio territoriale innovativo di Assistenza Domiciliare, di tipo socio-sanitario

Page 12: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

38 76 LOCOMUI_Driver Engicam S.r.l. Capofila Micro FI 26.12 193,000.00 67,550.00 193,000.00 67,550.00 ICT e fotonica

39 77 SECUR&SAFE RAIL CPA ELETTRONICA SRL Capofila Piccola PT 33.20.03 1,116,264.89 502,319.20 767,918.60 345,563.37

3389.30072014.068000070

Il continuo avanzamento tecnologico dei display consente oggi l'offerta di pannelli con risoluzioni elevate fino al 4K (3840x2160), tali risoluzioni richiedono attualmente l'uso piattaforme basate su sistemi PC che, essendo ispirati a campi di applicazioni molto generici, comportano un elevato dispendio di energia con consumi assolutamente non trascurabili. Dall' altro lato, le piattaforme a bassissimo consumo, su cui Engicam ha sviluppato un notevole Know-how negli ultimi anni, non hanno capacità e prestazioni idonee per il pilotaggio di pannelli talmente risoluti e sistemi di comunicazione adatti alla mole di dati del prossimo futuro. L’obiettivo di questo progetto è quello di realizzare una piattaforma flessibile che unisca i benefici di prestazioni e bassi consumi; in altre parole l'idea è quelle di creare una piattaforma alternativa al PC, che abbia prestazioni paragonabili e assolutamente sufficienti a coprire le esigente di questo settore, ma che consumi 15W contro i 50W attribuibili ad oggi ai PC normalmente in uso presenti sul mercato. Inoltre, la realizzazione di un modulo flessibile e non di un sistema chiuso dedicato ad una specifica applicazione finale, ne permetterebbe l’uso in tutte le applicazioni che vanno dai punti informativi digitalizzati ai sistemi di gestione dei dati digitali applicabili in negozi, supermercati, enti pubblici e stazioni di servizio e trasporto tramite la realizzazione di semplici customizzazioni basate sulle singole esigenze del cliente. Altro punto che si intende sviluppare con il presente progetto e' quello legato all' interconnessione dei dispositivi tramite l'Internet of Things (IOT), ovvero alla possibilita' di connettere alla rete Internet, oltra che alle persone, anche tali apparati informativi, dagli elettrodomestici, alle macchine industriali, punti informativi compresi. Questa mole sempre crescente di dati necessita di sistemi di concentratori e routing sempre piu' potenti e sempre piu' performanti come Enterprise AP routers, Multi-protocol IoT gateways, Mobile wireless routers.

La sfida nella realizzazione di questo progetto è quella di fare un'accurata ricerca sul mercato dei processori a stretto contatto con costruttori di chip quali Freescale,AMD e Intel, e di studiare e realizzare una composizione della componentistica periferica tale da coprire le richieste di alte performance del mercato;tale fase di selezione della componentistica periferica coinvolgerà però una attenta valutazione di tutte le alternative presenti sul mercato di ogni singolo componente in modo di mantenere il consumo totale del sistema al di sotto del valore prefissato.

La realizzazione di un progetto con tale carico innovativo, che porterebbe notevoli benefici a livello di risparmi energetico, ne permetterebbe l'introduzione nel mercato attuale andando a competere in modo aggressivo a livello nazionale e europeo, dove forte delle sue caratteristiche d'avanguardia, potrebbe crearsi uno spazio significativo senza combattere nelle guerre al ribasso di prezzo che sicuramente perderebbe contro i competitor del far East.

In sintesi quindi, i benefici di tale innovazione, sarebbero tangibili nell' inquadramento delle tecnologie "Green" che mirano ad un mondo migliore dal punto di vista energetico, nell' inquadramento delle tecnologie "Smart" che mirano ad una maggiore fruibilità e semplicità dei servizi da parte del cittadino ed infine, ultimo ma non meno importante, alla possibilità incrementare l'indotto nazionale del settore del quale anche Engicam fa parte, evitando il previsto calo di vendite dei sistemi a bassissimo consumo in quanto poco performanti, e allo stesso tempo limitando l'uso di sistemi provenienti dal far East a consumo elevato a scapito di prodotti nazionali costruiti e ingegnerizzati in Italia.

Riassumendo, il presente progetto è pienamente In linea con i Criteri di selezione stabiliti dal D.D: 3389 del 30/07/2014, infatti:- propone una tecnologia d'avanguardia con un approccio originale ed innovativo volto ad acquisire know how e tecnologie raffinate che saranno disponibili da febbraio 2015 solo cioè dopo il l lancio, da parte di Freescale (http://www.freescale.com/), sia di una nuova generazione di processori a consumi ridottissimi per il multimedia, che di una nuova famiglia di processori per il networking;- coinvolge un team di tecnici esperti e qualificati (si veda l'elenco delle risorse interne coinvolte riportato di seguito ed i CV allegati);- ha forti ricadute industriali in termini di maggior efficienza produttiva e di conseguente rafforzamento competitivo;- ha un obiettivo numerico misurabile (risparmio di consumo energetico medio del 70%);- è finalizzato ad una innovazione di prodotto che rafforzerà la capacità produttiva di Engicam e che consentirà una sostanziosa ricaduta occupazionale in Toscana (quantificata sopra in 4/5 unità);- costituisce una occasione di avanzamento professionale per tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione del progetto che potranno espandere ulteriormente le proprie competenze nella tecnologie hw/sw e progettare sistemi in cui vengono integrati processori "state of the art" a livello mondiale, realizzando quindi sistemi di assoluta avanguardia.

Il presente progetto appartiene alla "Filiera Green", si chiede pertanto l'inserimento nella graduatoria speciale prevista al punto 1.3 del D.D. Regione Toscana n. 3389 del 30/7/2014.

3389.30072014.068000003

Fabbrica intelligente

CPA Elettronica da anni opera nel settore della meccatronica ed elettronica applicata anche al settore ferroviario, lavorando per i principali attori del settore quali Ansaldobreda, Bombardier, Trenord, Trenitalia ecc. La specializzazione di CPA risiede nella capacità di progettare e realizzare sistemi che integrano l’elettronica e la meccanica in tutte le componenti di carrozze e locomotori e relativi sistemi di controllo, con particolare attenzione alle problematiche di revamping e messa in sicurezza dei veicoli circolanti.Questo progetto riguarda tre prodotti innovativi, frutto delle ricerche di CPA nel campo della sicurezza del trasporto ferroviario. Tali prodotti saranno studiati e sviluppati approfondendo diversi aspetti progettuali in collaborazione con l’UNIFI e le aziende partner Casipoli e Mavi-Matic, specializzate in meccanica di precisione e carpenteria ferroviaria. L’idea e la forza dei tre sistemi risiede nel superamento degli attuali standard di sicurezza, grazie ad un’attenta ricerca in tutti i campi della meccatronica e dell’informatica.Partendo da un’analisi attenta delle criticità dello stato dell’arte della sicurezza del trasporto ferroviario, CPA ha individuato tre linee di intervento:-Una serratura elettronica per carrozze e locomotori, tale da garantirne la sicurezza nel momento in cui sono lasciati in deposito, che funzioni con la Chiave Quadra tipo RIC standardizzata in tutta la rete europea: ad oggi, un treno in deposito è vulnerabile in quanto apribile con una semplice chiave meccanica a quadrello, di facile appannaggio di malintenzionati, ed i sistemi meccatronici esistenti, richiedendo una chiave speciale, non permettono la circolazione a livello internazionale;-Impianto di rilevazione e soppressione di incendio nel comparto passeggeri delle carrozze ferroviarie. La sensoristica utilizzata è quella delle telecamere e che invieranno immagini ad un sistema di gestione e controllo della visione artificiale che identifica non solo la presenza di un incendio ma, che ne determini anche la posizione. Questo ottimizzerà la fase di estinzione indirizzando lo spegnimento solo nell'area interessata dall'incendio, risparmiando quindi l'acqua e minimizzando i danni collaterali dell'azione di spegnimento anche nei confronti delle persone che si trovassero a bordo. L'impianto è studiato in modo da essere utilizzato sia come aggiornamento di carrozze esistenti, minimizzando i costi di modifica, sia su nuove carrozze. -Sistema per la gestione dell’arresto di emergenza conforme alla nuova normativa “running capability” che permette di superare la problematica dell'arresto immediato in caso di azionamento dell'emergenza da parte dei passeggeri in galleia. Il sistema studiato permette di segnalare al conducente la situazione di emergenza senza attivare automaticamente la frenatura. Questa sarà decisa dal conducente a seconda delle condizioni. Caso tipico è quando viene azionata l'emergenza in galleria che, invece di fermarsi immediatamente come adesso, proseguirà, sotto il controllo del conducente, fino all'uscita della galleria per agevolare l'eventuale evacuazione. Il sistema è progettato per rispondere alle richieste imposte dal DM 28/2005 "Sicurezza nelle gallerie ferroviarie" (resistere per 15 minuti alle temperature generate da un incendio a bordo di un veicolo ferroviario).Il filo comune tra questi tre prodotti è il superamento dello stato dell’arte relativo alla sicurezza della circolazione ferroviaria, con garanzia di semplice applicazione su veicoli nuovi ma anche già circolanti.I risultati attesi da CPA, Casipoli e Mavi-Matic, operanti in sinergia grazie alle competenze specifiche di ciascuno, risiedono nel proprio consolidamento sul mercato di riferimento.Attualmente i prodotti proposti non hanno concorrenza sul mercato europeo pertanto i benefici attesi sono estremamente interessanti in termini di acquisizione di quote di mercato a scapito di altri produttori e conseguente aumento di fatturato.

Page 13: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

40 783389.30072014.068000079 LADIES Capofila Piccola FI 71.20.1 813,015.00 351,938.00 284,870.00 128,191.50 ICT e fotonica

41 79 SE.PO.RA ITALPROGETTI S.P.A. Capofila Media PI 28.94.2 200,000.00 60,000.00 200,000.00 60,000.00

42 80 DRAE AMBIENTE S.C. Capofila Media MS 71.1 595,000.00 247,490.05 405,199.00 162,079.60 ICT e fotonica

Mecoil Diagnosi Meccaniche srl

La formazione di varnish (prodotti di degradazione e radicali liberi in grado di causare problemi quali l’incremento dell’usura, con potenziali malfunzionamenti e fermi macchina non programmati), nei sistemi lubrificati è un problema molto diffuso in vari ambiti industriali. La rimozione di questi insolubili (se individuati per tempo), richiede tecniche di filtrazione particolari, mentre in alcuni casi (fase avanzata) si è costretti alla completa sostituzione della carica olio, con successiva, approfondita, pulizia del circuito, per rimuovere i sedimenti presenti. Per dare un’idea dei costi che possono essere risparmiati con una valutazione preventiva della presenza di varnish, si consideri che in un impianto per la generazione di corrente una carica d’olio ha un costo che si aggira intorno ai 150 mila euro, un intervento di ripristino di una turbina costa circa 1 milione di euro, mentre la sua sostituzione costa fino a 10 milioni di euro – senza considerare la mancata produzione, valutata circa 100 mila euro il giorno.I limiti dell’attuale situazione di misura dell’invecchiamento di un olio lubrificante sono:1) elevati tempi di completamento del processo di analisi2) elevati costi per l’attuazione del processo3) irripetibilità automatica del metodo di analisi4) irriproducibilità delle misurazioni in serie.LADIES supererà questi limiti e realizzerà uno strumento di valutazione quantitativa della presenza di varnish in oli lubrificanti, utilizzando una combinazione di tecniche spettroscopiche quali Raman, fluorescenza e riflettenza, con la PCA (analisi delle componenti principali).Seguendo la Roadmap della Strategia di Smart Specialisation per la Toscana, i partner di LADIES intendono progredire in RSI per la fotonica e sfruttarla come tecnologia di riferimento per applicazioni industriali e manifatturiere in Toscana e a livello internazionale. La possibilità di utilizzare fibre ottiche consente di lavorare in condizioni di ingombri limitati, in quanto, idealmente, sono necessarie solo due sonde di eccitazione e rivelazione, con sorgenti e mezzi di rivelazione posti in configurazione remota.

Sempre in tema di eccellenze per la Smart Specialisation si sottolinea che LENS – Laboratorio Europeo di Spettroscopia Non Lineare (facility europea per lo sviluppo ed utilizzo di tecniche spettroscopiche laser avanzate di vario tipo) – supporterà in veste di sottocontraente i partner su attività di ricerca, sviluppo e validazione prototipo.

Il settore specifico delle analisi olio lubrificante in esercizio, ovvero con finalità diagnostiche di manutenzione predittiva, non è particolarmente sviluppato in Italia, cosa che invece è negli Stati Uniti e in Canada, ma la tendenza sta velocemente virando nel senso opposto e sempre più impianti e laboratori stanno ponendo maggiore attenzione alla manutenzione predittiva tramite analisi dell’olio lubrificante. Non è dunque difficile immaginare che al momento non esiste niente di simile, a livello strumentale, sul mercato.

3389.30072014.068000166

Fabbrica intelligente

I distretti conciari italiani e in particolar modo quello toscano si caratterizzano da sempre per l'alta qualità del prodotto finito e l'attenzione allo sviluppo di prodotti sempre più ricercati dai grandi player della moda mondiale. Oggi, le aziende dell'alta moda hanno l'esigenza di offrire ad una clientela disposta a pagare elevati premium price, prodotti di indiscutibile qualità , importante è che la qualità sia ottenuta con prodotti e processi ecologicamente ed eticamente superlativi.Le pelli di alta qualità che hanno una superficie perfetta sono rare e costose , durante il processo conciario è molto importante utilizzare prodotti e macchinari che riescano a preservare e addirittura esaltare le naturali qualità della pelle. I clienti finali delle concerie che acquistano il prodotto di qualità , selezionano le pelli e non accettano pelli difettose, il danno economico è molto alto perchè il prodotto di partenza è molto costoso.Un sogno ricorrente di tutti i conciatori ed in particolare di quelli che lavorano nel comprensorio del cuoio toscano, è quello di riuscire a ottenere alla fine di un processo di riconcia e tintura in bottale pelli perfettamente pulite . Durante tali lavorazioni la pelle rilascia molti residui fini (polverino) poiché precedentemente lavorata con macchine che ne modificano e uniformano lo spessore utilizzando lame da taglio. L'azione meccanica all'interno del bottale e il contatto tra una pelle e l'altra rimuovono piccoli pezzi di pelle e polveri fini che si ritrovano diffuse nel liquido di lavorazione. Il problema da risolvere è quello di eliminare tali residui. Esistono filtri meccanici che risolvono solo parzialmente il problema: purtroppo le particelle più piccole rimangono nel bagno di lavorazione e anche dopo una serie di lavaggi con conseguente enorme consumo di acqua non vengono completamente rimosse. In fase umida è impossibile rilevare la presenza di queste polveri che rimangono annidate tra i pori della pelle stessa. La pelle viene quindi essiccata e sottoposta a procedimenti di pigmentazione che prevedono essiccazione ulteriore ad alta temperatura ed è proprio in questa fase che le particelle di dimensione di pochi micron riappaiono in superficie determinando imperfezioni irreparabili.L'idea è quindi quella di eliminare il polverino filtrando e ricircolando in maniera continua i bagni contenuti nei bottali attraverso un idoneo sistema filtrante. Il sistema dovrà essere efficace, robusto, e soprattutto dotato di pulizia automatica per garantire la massima flessibilità operativa (si pensi ad esempio al problema dei cambi di colore tra vari lotti).Il prototipo che Italprogetti engineering S.p.A. vuole realizzare, intende soddisfare i seguenti obiettivi qualitativi:- realizzazione di un sistema di filtrazione autopulente capace di integrarsi con i bottali (reattori per conceria) per la rimozione efficace del polverino di rasatura dai bagni del bottale; efficienze di rimozione attese superiori al 90% ed, eliminazione particelle con dimensione superiore a 50 micron.- sviluppo di un sistema di pulizia del filtro che garantisca la piena flessibilità operativa e minimizzi interventi di manutenzione/pulizia- eliminazione totale delle procedure di lavaggio finale delle pelle con riduzione dei costi e tempi di produzione- miglioramento della qualità del prodotto finito e drastica riduzione delle non conformitàL'introduzione di una innovazione simile nel settore conciario sarebbe di enorme impatto, soprattutto per quelle concerie come quelle toscane e più in generale italiane che puntano su un prodotto di alta qualità. La diffusione di tale sistema di filtrazione sarebbe estremamente rapida poichè di grande effetto sulla produzione a fronte di un costo impiantistico che stimiamo essere limitato in confronto ai grandi benefici ottenibili. Una prima analisi di fattibilità mostra che il ritorno di investimento sarà molto rapido ed inferiore ad un anno.

3389.30072014.068000057

Ambiente S.C. è una società di ingegneria ambientale che opera da oltre 25 anni su tutto il territorio nazionale. Con un organico di oltre 130 tecnici è strutturata in staff costituiti da figure professionali di esperienza specialistica (ingegneri ambientali, civili, chimici, geologi, chimici, biologi, agronomi) con competenze diversificate sui temi dell'ambiente, della qualità e della sicurezza. Dispone di laboratori propri di analisi, con attrezzature di elevato livello tecnologico sia fisse che mobili ed ha maturato una grandissima esperienza lavorando per progetti di bonifica siti industriali, valutazioni di impatto ambientale e simili per il privato e per il pubblico. Nel corso degli ultimi anni si è affermata come controparte per le analisi per molte catene della GD e GDO, maturando un notevole expertise nella definzione-analisi delle caratteristiche chimico fisiche e organolettiche dei prodotti alimentari. Il progetto di modelizzazione del nuovo servizio che si intende progettare e prototipare riguarda il mondo del food. Infatti, ampliando il proprio raggio di azione nel settore food, dal contatto con gli operatori della filiera e dalla propria diretta esperienza sul campo è emerso che uno degli aspetti più problematici risulta la compliance con le norme sempre mutevoli riguardo agli health claims e al packaging da utilizzare per una corretta conservazione del prodotto, in modo da garantire sia la sicurezza alimentare sia una riduzione della pressione ambientale nella gestione dello stesso. Ad oggi le soluzioni offerte sul mercato sono solamente parziali e non coprono l’intera gamma delle problematiche sopra evidenziate e i database sostanzialmente non si parlano, vanificando spesso l’utilità degli strumenti sinora utilizzati. Visto il potenziale bacino, che nonostante la crisi rimane uno dei più solidi in Italia, si ritiene che il servizio che si intende sviluppare possa trovare un notevole riscontro sul mercato, vista anche la continua profusione normativa che rende la materia molto complessa generando incertezza negli operatori a cui manca un interfaccia veloce, affidabile e facilmente aggiornabile per rispondere in tempi rapidi alle esigenze della produzione.

Page 14: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

43 81 EASY-EBIKE Capofila Piccola FI 22.2 200,000.00 70,000.00 200,000.00 70,000.00

44 82 DICCAP Giotto Biotech S.r.l. Capofila Micro FI 72.11 62,000.00 21,700.00 62,000.00 21,700.00

45 83 INDIGO COMESA - S.R.L. Capofila Media PO 62.01 1,427,767.13 603,770.21 774,500.00 309,800.00 ICT e fotonica

3389.30072014.068000308

F.A.P.- SOCIETA' A RESPONSABILITA'

LIMITATAFabbrica

intelligente

L’idea alla base del progetto è quella di creare una bici elettrica ripiegabile in maniera automatica, tramite pulsante elettrico e di dimensioni e peso ridotti del 10%, tali da consentire il trasporto nella bauliera della macchina, in metro, in tram ecc. Si tratta di una vera e propria innovazione rispetto allo stato dell’arte, in quanto al momento esistono delle bici elettriche che si possono ripiegare solo manualmente, con operazioni che richiedono tempo e sforzo fisico. L’idea è quella di cambiare radicalmente la modalità di uso della bicicletta elettrica, non più un mezzo di trasporto utilizzato singolarmente, ma in combinazione con altri mezzi. In pratica la bici può essere tenuta nella bauliera della macchina e usata regolarmente per raggiungere il luogo del lavoro del parcheggio oppure all’occorrenza nel tempo libero. Le attuali bici ripiegabili si possono richiudere solo manualmente: è necessario smontare le ruote, sbloccare le parti centrali, smontare il manubrio. Tutte queste operazioni stanno scoraggiando l’utilizzo della bici elettrica da parte di una molteplicità di utenti, in particolare donne, anziani e da parte di tutti coloro che sono sempre di corsa nella vita di tutti i giorni. Grazie al progetto la nuova bici sarà dotata di un pulsante elettrico che consentirà una chiusura automatica e veloce della bici. Si pensa di realizzare la piegatura automatica adattando i motori elettrici attualmente impiegati. Risultato: una bici elettrica di facile utilizzo, ripiegabile facilmente, adatta per gli spostamenti rapidi per esigenze di lavoro, per muoversi all’interno dei centri storici dove l’accesso alle auto è limitato, ma anche adatta a coloro che hanno problemi di movimento, come anziani e persone disabili. La Fap sta vendendo sul mercato bici elettriche con disegn unico made in Italy (non ripiegabili) ad un costo di 3000 euro, frutto del progetto di ricerca da poco concluso. Grazie alla realizzazione del presente progetto di ricerca a questa tipologia di bici si aggiungerà la nuova bici elettrica ripiegabile automaticamente, che l’azienda pensa di vendere ad un costo di 1500-1700 euro, considerando le dimensioni minori rispetto alla versione standard. L’azienda conta di arrivare a vendere circa 1000 bici elettriche ripiegabili all’anno, con conseguente incremento del fatturato annuo di circa 1,5-1,7 milioni di euro. La messa in produzione della nuova bici consentirà inoltre un aumento di occupazione, si stima che saranno necessarie almeno 5-6 persone aggiuntive.Le analisi di mercato svolte internamente dall’azienda hanno dimostrato che l’utilizzo della bici elettrica ripiegabile è fortemente limitato a causa della scarsa praticità dei modelli attuali. Per questa motivazione si ritiene che il prodotto sperimentato dalla Fap possa avere un forte appeal commerciale. La nuova bici sarà in grado di migliorare la qualità della vita e delle modalità di trasporto di molte persone che necessitano di spostarsi in tempi rapidi o nelle zone a traffico non consentito alle auto. Da considerare poi che un maggiore utilizzo di bici elettriche comporta anche sensibili vantaggi ambientali. La forza del nuovo prodotto Fap starà sia nella praticità d’uso sia nell’estetica. Infatti la maggior parte delle bici elettriche presenti sul mercato hanno un design anonimo, in quanto realizzate da produttori che non curano questo aspetto. Le bici realizzate dalla Fap invece sono tutte progettate tenendo in grande considerazione l’aspetto estetico e la possibilità di personalizzazione della bici, in modo da renderla un oggetto unico e in linea con i gusti del cliente. Tutto ciò rende il prodotto appetibile anche da una clientela più giovane o comunque più esigente, che dà grande importanza anche l’impatto visivo di ciò che acquista e utilizza. Grazie ad un design made in Italy e ad una maggiore praticità, il prodotto Fap sarà in grado di avere la meglio sulla concorrenza (soprattutto cinese) e conquistare una buona fetta di mercato.

3389.30072014.068000114

Chimica e nanotecnologi

e

Il progetto DICCAP ("Dispositivo Innovativo per il Controllo in Continuo di Acido Peracetico"), ha lo scopo di identificare un metodo innovativo, economico e sicuro basato sul "campionamento passivo" per il monitoraggio in continuo e la determinazione quantitativa di acido peracetico (PAA) disperso nell'aria, sia all'aperto che negli ambienti di lavoro. L'acido peracetico (PAA) è un efficace disinfettante, efficiente ed ecologico. Infatti, esso tende a degradarsi rapidamente producendo specie non tossiche: acido acetico, acqua e ossigeno; l'ossigeno formato "in situ" è il vero disinfettante: efficace ed ecocompatibile. Al contrario, un uso improprio e incontrollato di PAA può trasformarsi in un pericolo per l'ambiente e la salute umana. Allo stato attuale ci sono pochi metodi per il campionamento e l'analisi di PAA in fase gassosa. Per quanto riguarda l'analisi qualitativa di PAA, sono disponibili solo dispositivi per il "campionamento passivo"; per quanto riguarda invece l'analisi quantitativa, esistono vari metodi, tra cui la fotometria, la spettroscopia e la cromatografia gassosa o liquida con e senza derivatizzazione del supporto solido usato per assorbire PAA. Il limite che caratterizza tutti questi metodi è il non poter avere una determinazione in continuo della concentrazione di PAA nell'ambiente. Questo li rende inadatti come mezzo di monitoraggio costante e continuo.Quello che proponiamo di mettere a punto con il progetto DICCAP è un sistema che consenta la determinazione costante e in continuo della concentrazione di PAA. Un sistema come questo, attualmente assente sul mercato, sarebbe l'unico in grado di rispettare la normativa vigente e di prevenire l'incidentale esposizione ad alti livelli di concentrazione di PAA che causa seri danni agli occhi, alla pelle, ai polmoni e alle vie respiratorie degli individui esposti. Basandosi sulla reazione selettiva e colorata di alcuni composti con con PAA, il metodo proposto in questo Progetto utilizza una specifica fase solida funzionalizzata che può essere usata per campionamenti "in situ" e in tempo reale. Questa fase solida, a contatto con PAA nell'aria, reagisce colorandosi di verde, che diventa sempre più scuro all'aumentare della concentrazione di PAA, permettendo un'immediata determinazione dello stato di rischio a cui è esposto l'operatore.Gli obiettivi di DICCAP saranno: 1) fornire un semplice campionatore passivo (badge o spilla da indossare) da utilizzare come strumento di monitoraggio della postazione di lavoro; 2) dimostrare le "performance" e l'affidabilità del dispositivo. In particolare, ci proponiamo di sviluppare delle strisce che presentano una fase solida che reagisce selettivamente con PAA sviluppando una colorazione variabile in base alla sua concentrazione servendosi di un prototipo che abbiamo già sviluppato con successo. Tali strisce sono adatte sia per una rapida valutazione "a secco" (senza l'uso di solventi) anche in condizioni di breve ed acuta esposizione che per il monitoraggio ambientale a lungo termine di PAA. Sulla base del prototipo da noi sviluppato, ci si propone di ottenere uno strumento preciso ed affidabile che possa essere utilizzato: a) per una rapida determinazione qualitativa dei rischi a cui è sottoposto l'operatore facile ed immediata anche per individui non esperti; b) per una determinazione quantitativa utilizzando un semplice spettrofotometro, senza necessità di processare ulteriormente la striscia, ma semplicemente analizzandola direttamente. A tale scopo si realizzeranno vari prototipi di supporti reattivi, al fine di identificare quali sono le migliori caratteristiche in termini di design, di materiali utilizzati e di caratteristiche tecniche. L'individuazione di tali caratteristiche sarà determinante per lo sviluppo di un metodo affidabile, robusto e non influenzato da fattori esterni. L'expertise che ne deriverà sarà utilizzata per la realizzazione di un prototipo definitivo da testare in collaborazione con enti privati e pubblici che utilizzano PAA al fine di dimostrarne la validità sul campo.

3389.30072014.068000034

Nei sistemi ferroviari la tecnologia della diagnostica e del monitoraggio preventivi si è sviluppata molto negli ultimi decenni al fine di prevenire possibili fallimenti causati dall’insorgere di problemi fisici o meccanici che possano avere gravi conseguenze sull’esercizio o addirittura sulla sicurezza del trasporto ferroviario. Attualmente, sono diffusi soprattutto dispositivi diagnostici installati a bordo treno: le moderne locomotive sono dotate infatti di sofisticata strumentazione diagnostica capace di dialogare con il deposito in modo da programmare manutenzioni preventive prima dell’insorgere di guasti. Tuttavia, mentre su un treno completo e di alto costo specifico (come è un treno ad alta velocità) è possibile installare una rete che permetta di raccogliere dati da sensori che controllano ogni singolo elemento vitale (es. ogni asse), questo approccio risulta ancora troppo costoso per treni di basso valore economico o di materiale ordinario, soprattutto per treni merci.Per quanto riguarda le politiche di trattamento dell’informazione diagnostica rilevata, esse mutano a seconda del parametro fisico rilevato, della sua criticità, della quantità di dati che viene rilevata, ma si può sostanzialmente affermare che si basino essenzialmente sulla comparazione con soglie predeterminate.Il progetto INDIGO si propone di soddisfare la storica esigenza del monitoraggio e della verifica dello stato di funzionamento di un treno, estendendo in modo originale, poco invasivo ed economico la possibilità di far diagnostica predittiva anche su quei rotabili (treni regionali, metropolitani e merci) per i quali, in quanto a basso costo specifico, non sarebbe prevista. L'idea è quella di sviluppare un Sistema di Diagnostica di tipo Stazionaria installato a terra e non a bordo treno, utilizzando prodotti e tecniche evoluti per correlare le informazioni provenienti da un insieme di sensori disposti su rotaia, in modo da realizzare una “immagine” dei mezzi in transito che, opportunamente interpretata, consenta di definire lo stato di normalità o meno del mezzo stesso. Sull'insieme di dati ottenuto verranno svolte in tempo reale sofisticate analisi diagnostiche, che non si limitino alla rilevazione del superamento di soglie predeterminate ma che adottino tecniche predittive al fine di minimizzare i fermi per falso negativo e assicurare nel contempo un ottimale manutenzione del materiale rotabile. Tale processo, complesso dal punto di vista degli algoritmi da implementare, consente tuttavia di utilizzare componenti e dispositivi disponibili nel mercato di valore economico estremamente contenuto e di poter quindi fornire un prodotto competitivo, con tempi brevi di ritorno sull’investimento.Il progetto INDIGO consentirà l'introduzione nel mercato internazionale di un prodotto innovativo e di elevato interesse che permetterà la riduzione dei costi di manutenzione, di esercizio ed assicurativi conseguenti alla riduzione dei rischi di fermo treno e di svio. Il sistema originato dal presente progetto consentirà di ottimizzare le risorse impegnate nella manutenzione dei veicoli, riducendo i costi di manutenzione e migliorando l’indice di efficienza economica complessiva.

Page 15: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

46 84 U.N.I.C.O. VALMET PLATING S.R.L. Capofila Piccola FI 20.59.4 196,400.00 68,740.00 196,400.00 68,740.00

47 85 VISIONASSET FASEP 2000 - S.R.L. Capofila Piccola FI 26.51.29 200,000.00 70,000.00 200,000.00 70,000.00 ICT e fotonica

48 86 HT-HG SA.SE. IDRAULICA S.R.L. Capofila Piccola PT 43.22.05 1,280,000.13 576,000.06 218,323.50 98,245.58 ICT e fotonica

3389.30072014.068000230

Chimica e nanotecnologi

e

La società Valmet Plating Spa si occupa della produzione di bagni galvanici destinati al settore decorativo, per lo più dell’industria del lusso. Le nuove normative impongono la riduzione o eliminazione di sostanze tossiche, sia per gli effetti che queste possono avere sugli operatori professionali, sia per l’ambiente che per gli utilizzatori finali.La sempre crescente richiesta di nuove colorazioni impone di percorrere strade alternative per poter mantenere inalterata la produzione del “made in Italy” nei nostri confini territoriali.Da sempre la “Chimera” dell'ORO BLU e di altre sue variazioni di colore e sfumature sono state una voglia mai soddisfatta se non ricorrendo a vernici senza però essere di "oro vero" e con un effetto decorativo “plastico” che ne riduce notevolmente la resa decorativa.

Si rende quindi necessario trovare nuove soluzioni attingendo a metodiche non usuali per questo settore: un idea interessante deriva proprio dall’osservazione delle caratteristiche del processo produttivo dei decori effettuati mediante decalcomanie.Il progetto U.N.I.C.O. si incentrerà sullo studio della deposizione di leghe – preferibilmente contenenti metalli preziosi – attraverso tradizionali procedimenti elettrolitici, ed il successivo utilizzo di forni appositamente adattati per poter analizzare e controllare le curve di cottura, volte all’ottenimento di composti nanostrutturati sulla superficie degli oggetti con diversa risposta cromatica nel campo del visibile.

L’idea alla base del progetto è dunque unire due processi ben noti quello della galvanica e quello di cottura in forno in un nuovo ed originale processo galvanico-termico per esplorare la possibilità di conferire decorazioni con una nuova risposta cromatica e conferire all’oggetti finali tutte le caratteristiche fisiche ed estetiche richieste dal mercato.La ricerca dovrà esplorare la possibilità di creare questo nuovo processo, capire le variabili in gioco e prototipare un nuovo prodotto che consisterà in un bagno galvanico + un processo di cottura e verificarne con test le capacità di conferire ai prodotti finali (accessori moda) determinate caratteristiche fisiche ed estetiche spendibili commercialmente nell’immediato futuro.

Questa tecnologia, potrebbe consentire di realizzare un vero oro di tonalità blu, marrone, arancio e verde che ad oggi non è possibile ottenere con la galvanica tradizionale.In caso di esito positivo della ricerca, la nostra azienda potrebbe disporre di un nuovo prodotto, unico ed innovativo in grado di elevarne il vantaggio competitivo e renderla attore privilegiano nella filiera della sub-fornitura delle grandi case di moda.Il progetto è potenzialmente in grado di incidere positivamente e significativamente sui livelli attuali di fatturato, penetrazione di mercato e con importanti ricadute occupazionali e alta qualificazione del personale.

Altri obiettivi del progetto U.N.I.C.O. sono la ricerca di un miglioramento degli impatti ambientali (nei processi a valle della filiera), dei rischi e la salute dei lavoratori attraverso l’eliminazione dal processo produttivo dei solventi utilizzati nelle sub-lavorazione di verniciatura.

3389.30072014.068000045

L’idea alla base del progetto è quella di studiare, progettare e sviluppare un sistema assetto ruote (hardware e software) innovativo che utilizzi la tecnologia della visione artificiale, per rilevare tutti i parametri necessari al calcolo della convergenza e della campanatura delle ruote e che, grazie anche ad un innovativo software, permetta agli addetti di operare con semplicità ed in sicurezza ottenendo risultati accurati e ripetibili nel tempo.Oggetto del progetto sarà quindi lo sviluppo di un prototipo di sistema assetto ruote innovativo che individui il piano di giacitura di ciascuna ruota tramite osservazione stereo, effettuata da due telecamere con posizione reciproca nota, con uso di semplici bollini o marcature applicati anche con un pennarello di adeguato colore sulle ruote e disposti su una curva approssimativamente circolare.Lo stato dell’arte mette a disposizione degli operatori del settore numerosi sistemi per misurare l’assetto ruote che utilizzano tecnologie diverse per le necessarie rilevazioni dei dati e per la conseguente operazione di allineamento. Ciascuno di questi sistemi presenta vantaggi e svantaggi che si intende superare con il presente progetto. Una prima tipologia di sistema assetto ruote utilizza bersagli meccanici fissati rigidamente alle ruote e messi in direzione frontale rispetto al sistema d’acquisizione.Un’altra tipologia di sistema assetto ruote utilizza un dispositivo laser che proietta sulla ruota una lama di luce coerente.Un'ultima tipologia di sistema assetto ruote utilizza coppie di telecamere posizionate a fianco dell’autoveicolo che basano le loro rilevazioni sul riconoscimento del bordo del cerchione.L’evoluzione tecnologica, nel tempo, dei sistemi sopra descritti ha principalmente riguardato l’aspetto visivo dell’apparecchiatura, l’interfaccia macchina-operatore, l’immediatezza delle indicazioni fornite e delle scelte da effettuarsi, la facilità nell’interagire con la strumentazione, la velocità delle misurazioni. Lo scalino non ancora superato dai prodotti attualmente in commercio è la perizia richiesta agli addetti impiegati nella misurazione e nella regolarizzazione delle operazioni di convergenza e campanatura.L’obiettivo finale del progetto è quello di studiare, progettare e sviluppare un sistema assetto ruote (hardware e software) innovativo che utilizzi la tecnologia della visione artificiale, per rilevare tutti i parametri necessari al calcolo della convergenza e della campanatura delle ruote e che, grazie anche ad un innovativo software, permetta agli addetti di operare con semplicità ed in sicurezza ottenendo risultati accurati e ripetibili nel tempo. L’innovazione tecnologica proposta intende sviluppare un sistema pressoché indipendente dalla manualità e dall’abilità dell’operatore.

Con l’industrializzazione del nuovo prodotto la società si attende, nel primo anno a regime, un incremento del fatturato di almeno il 10% rispetto a quello attuale con possibilità di ulteriori incrementi negli anni successivi attraverso la pubblicizzazione del nuovo sistema.

3389.30072014.068000242

Nel sistema agroindustriale italiano le colture protette hanno notevole importanza sia per estensione (oltre 30.000 ha, EUROSTAT) sia per produzione di prodotti freschi a largo consumo e prodotti floricoli da esportazione. In tale ambito le innovazioni di tipo produttivo, strutturale ed organizzativo, tendono al commercio di prodotti di qualità e garantiti. Tale modello produttivo, pur avendo in aree mediterranee un clima favorevole, si scontra con problemi energetici, ambientali ed economici, meglio gestiti in alcuni paesi del nord EU tradizionalmente più avanzati nel settore. In media il livello tecnologico delle coltivazioni in serra è basso, specie nei paesi del Mediterraneo come Italia, Turchia, Grecia e Spagna. Ma l'innovazione non manca, come dimostrato ad esempio in Belgio, Germania e Olanda, in paesi asiatici come Cina, Giappone e Korea ed è legata, tra le altre cose, all’utilizzo di sensori e alla riduzione dei consumi energetici. Sotto l’aspetto della difesa fitosanitaria e della sanificazione il grado di innovazione in Italia è particolarmente ridotto: attualmente si usano ovunque prevalentemente fitofarmaci.Il progetto intende rispondere all’esigenza di incrementare il livello tecnologico attraverso la realizzazione di una serra high-tech integrata di tecnologie sensoristiche e domotiche, controllate tramite un approccio ICT (information and communication technology), per lo sviluppo agronomico controllato di colture orticole e florovivaistiche, supportate da tecnologie innovative per stimolare la crescita e lo sviluppo di piante aumentando l’efficienza di uso degli agrochimici senza ulteriore utilizzo di prodotti di sintesi. In particolare, la serra HT sarà concepita per poter gestire in modo controllato ed efficace, efficiente e funzionale, differenti tipologie di colture con diverse esigenze colturali (es. in suolo e fuori suolo). La serra HT sarà un ambiente versatile e multifunzionale, dotato di sensori e sistemi di monitoraggio che permetteranno di acquisire dati e informazioni che un “cervello informatico” appositamente predisposto provvederà ad elaborare per poter eseguire efficaci controlli attivi (es. in retro-azione), ottimizzando così la gestione delle colture e fornendo un utile strumento di supporto alle decisioni.In tale serra high tech saranno allestiti sistemi di irrigazione e trattamento basati su una tecnologia innovativa, la tecnologia del plasma freddo (Non Thermal Plasma- NTP), per generare flussi di gas ionizzato da usare per trattare le piante e le acque di irrigazione, con proprietà sanificanti e di stimolazione della crescita e dello sviluppo vegetativo. La serra HT sarà dotata di un sistema di verifica della qualità, trattamento e recupero delle acque, da re-impiegare nella serra stessa, re-integrando solo i nutrienti effettivamente assorbiti dalla pianta, nell’ottica di una ottimizzazione del consumo idrico e dei prodotti chimici usati in fertirrigazione.Il sistema computerizzato di controllo e gestione dei dati ed informazioni della serra HT permetterà di automatizzare il sistema di coltura per la produzione di prodotti ortoflorovivaistici in tempi brevi e controllati, andando a dosare/agire in modo mirato e quantitativo solo sui parametri effettivamente efficaci, grazie alla elaborazione di appositi modelli matematici.Tale progetto costituisce una innovazione radicale nel settore ortoflorovivaistico italiano, per l'introduzione e la validazione di tecnologie integrate per la gestione evoluta della serra che porta alla riduzione/eliminazione di prodotti chimici, al recupero di acqua, all’ottimizzazione energetica e all’incremento di produttività delle specie coltivate e ad una più semplice gestione che nasce dall’unione di tecnologie ICT implementate nei tradizionali sistemi di coltivazione.

Page 16: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

49 87 HERIBITS SPACE S.p.a. Capofila Piccola PO 62.01 1,833,200.00 824,940.00 846,000.00 380,700.00 ICT e fotonica

50 88 Mousse Color For Men G & P COSMETICS S.R.L. Capofila Piccola AR 20.42 187,404.65 65,591.63 187,404.65 65,591.63

51 89 FONDERIE BARTALESI SRL Capofila Piccola SI 24.5 145,793.06 51,027.57 145,793.06 51,027.57

3389.30072014.068000193

Il nostro Paese vive, in parallelo con il “luttuoso sperdimento” (De Rita) indotto dalla crisi economica, una cronica incapacità di impegnare e spendere efficacemente le copiose risorse comunitarie e nazionali per lo sviluppo delle aree sottoutilizzate. Il solo programma comunitario 2014-2020 assegna all’Italia risorse strutturali per le politiche di coesione pari a 41.5 mld di euro, una parte consistente delle quali indirizzate a tematiche quali la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, la promozione delle identità e il turismo culturale.

Di fatto risultano praticamente assenti metodologie strutturate che assicurino:• un confronto efficace con la società civile nel processo di selezione delle iniziative da promuovere;• criteri oggettivi per la selezione delle iniziative con maggior impatto socio-economico;• l’allineamento dei progetti alle best practices di settore;• il coordinamento dei processi programmatori, onde evitare duplicazioni e mancanza di massa critica;• modelli di seeding della società civile in cui l’investimento pubblico serva a catalizzare processi dal basso ove i beneficiari dell’innovazione compartecipano all’investimento e alla gestione di medio e lungo termine delle infrastrutture create.

Obiettivo del progetto è quello di prototipare una piattaforma software su web in grado di accompagnare in modo efficace l’intero processo della selezione, progettazione, attuazione e gestione di iniziative di innovazione culturale, garantendo i seguenti benefici:• l’integrazione sostenibile nel tessuto sociale, attraverso una partecipazione diretta degli stakeholders interessati;• l’efficacia socio-economica, mediante metodologie oggettive ed efficaci di impact assessment;• la qualità strutturale ed organizzativa, attraverso il raccordo tra progetti similari, e il confronto con modelli di successo certificati;• la condivisione “dal basso”, anche nella forma di un supporto di medio-lungo termine, operativo ed economico, alla realizzazione e alla gestione dei beni e dei servizi attivati.

A questo fine HERIBITS metterà a punto tecniche finalizzate di crowdsourcing e opinion mining, di analisi e matchmaking progettuale, di rating socio-economico dell’impatto progettuale e di social crowdfunding, adattando e raffinando le metodologie esistenti, ed integrandole in modo originale per le finalità del progetto.

Risultato finale del progetto è la realizzazione di una piattaforma “tecno-sociale” di collective awareness: una piattaforma sociale, ovvero aperta ad istanze dal basso, e collaborativa, cioè in grado di gestire l'integrazione di più attori, in particolar modo quelli della società civile, a supporto delle pubbliche amministrazioni e delle loro tecnostrutture dedicate. Al suo interno la piattaforma ospita quattro moduli applicativi specializzati, o moduli tecnici (per il crowdsourcing delle idee progettuali, per la loro ottimizzazione tecnico-organizzativa, per la loro valutazione di impatto, per il crowdfunding e la compartecipazione da parte degli stakeholders di riferimento), che supportano i principali snodi del ciclo di vita dei progetti.

La piattaforma rappresenterà la base per l’erogazione di servizi consulenziali rivolti agli enti territoriali (secondo modelli di servizi cloud e di cessione di tecnologie) e a numerose tipologie di soggetti privati.

In un contesto che vede (nel solo settore della cultura e dell’identità) un mercato di sbocco diretto che ammonta a ca. 200 ml di € per l’Italia, e circa 10 volte tanto a livello europeo, esiste una importante opportunità di mercato che il progetto mira a soddisfare, con l’obiettivo di intercettare il 3-5% della capacità di spesa esistente, almeno a livello nazionale.

Le aziende otterranno benefici sia in termini di fatturato (complessivamente ca. 1 ml di euro nel triennio 2018-2020) che di incremento occupazionale (almeno 1 ULA per impresa)..

3389.30072014.068000111

Chimica e nanotecnologi

e

G & P Cosmetics Srl, azienda di produzione conto terzi, polo di eccellenza, da dodici anni in costante e forte crescita, è radicata in una delle aree interne toscane, nell’Alta Valle Tiberina ed occupa, direttamente e indirettamente un crescente numero di maestranze reclutate ed addestrate in loco.Il mercato a cui si rivolge è quello degli operatori professionali, in primo luogo acconciatori parrucchieri e coloristi (specialisti nel colore e la tintura per capelli) ed estetisti.Solo in Italia esistono più di 92.000 saloni e oltre 26.000 centri estetici che impiegano diverse centinaia di migliaia di operatori. In Europa, Nord e Sud America, Medio Oriente e Asia ci sono mercati di consumo di prodotti cosmetici di questo tipo molto sviluppati e fiorenti che raggiungono diverse centinaia di milioni di consumatori. In questa particolare branca della chimica cosmetica fine che è rappresentata dai coloranti e tinture per capelli, l’Italia è al top mondiale e molte case straniere che poi distribuiscono i prodotti, vengono a farseli produrre, conto terzi, da aziende italiane come G & P.È un mercato molto competitivo e ricco di normative e l’Italia ha da poco legiferato in materia, dando attuazione al Regolamento Europeo CE 2009/1223 per la tutela e la sicurezza del consumatore.Se da un lato queste regole stringenti obbligano le aziende ad adeguarsi, dall’altro chi, come G & P, è in linea con le nuove norme, è poi in grado di vendere praticamente in tutto il mondo, con grandi vantaggi di economie di scala e competitività globale. L’azienda infatti, è attiva da tempo sia in Europa che negli Stati Uniti, Sud America e nel Medio Oriente.Il mercato cosmetico procede inoltre al suo sviluppo naturale attraverso la continua evoluzione ed affinamento di prodotti nuovi che migliorano le performance, la persistenza, la facilità di applicazione ed i risultati finali delle formule e dei prodotti.G & P, dotata di uno staff ricco di spiccate doti creative ha concepito e definito un’idea che verrà sviluppata secondo il progetto di un nuovo tipo di colorazione ad ossidazione (sistema a due componenti crema/gel contenenti i coloranti da miscelare al momento dell’uso con un attivatore a base di perossido di idrogeno), dalla consistenza schiumogena – mousse che può avere un’ideale applicazione per prodotti destinati al pubblico maschile, ancora poco servito dai prodotti già immessi nel mercato e, che avrà delle derivazioni molto innovative e mirate all’uso nel campo dell’estetica femminile.L’innovazione di Mousse Color For Men consiste nello studio di un particolare tipo di pigmenti in grado di ovviare ai punti deboli ed alle mancanze più note e conosciute degli attuali coloranti soprattutto maschili.Il cuoio capelluto della popolazione maschile infatti, a causa della carica ormonale e della diversa composizione del sudore, “scarica” i tradizionali colori provocando dei riflessi indesiderati, pertanto i chimici si sono attivati alla ricerca di nuove molecole coloranti che abbiano una maggior affinità con la struttura cheratinica del capello e abbiano una maggior resistenza al sudore maschile.La formula verrà appositamente studiata per garantire che il colore sui capelli si dilegui nel tempo, mantenendo il suo originale riflesso ma diminuendo la sua intensità, il tono, in modo tale da rendere meno evidente la ricrescita.La composizione in mousse permetterà una nuova modalità applicativa, al lavatesta come uno shampoo, con un tempo di posa di 5, 10 minuti al massimo e ciò invoglierà l’uomo che vuole tingersi i capelli ad andare dai professionisti. Inoltre la consistenza della forma fisica in Mousse, permetterà un utilizzo più agevole e pratico nelle situazioni casalinghe, così allargando potenzialmente il mercato anche all’uso domestico si potranno realizzare livelli e quantità produttive molto più consistenti di quelli esclusivamente destinati all’uso professionale.

3389.30072014.068000287

STAMPI INDISTRUTTIBILI

Chimica e nanotecnologi

e

L’idea progettuale è quella di superare due delle criticità maggiori che riguardano l'industria del vetro cavo (bottiglie e vasi in vetro): la prima riguarda il fatto che attualmente la scarsa durata degli stampi non consente di sfruttare al meglio le potenzialità connesse all’automazione dei processi, la seconda che gli stessi stampi, nelle parti sottoposte a maggiore usura, subiscono un trattamento di metallizzazione, il che non consente l’immediato reinserimento nel ciclo produttivo a monte (cioè nella nostra azienda produttrice di stampi) una volta esaurita la funzione a valle (cioè nell’azienda produttrice di bottiglie): occorre infatti che gli stampi a fine ciclo di vita vengano raccolti da un’azienda del settore rottamazione e poi subiscano una ulteriore lavorazione, costosa ed energivora, in una raffineria specializzata per il recupero dei metalli componenti. Realizzare stampi più resistenti e non metallizzati consentirebbe fermi macchina ridotti e riutilizzo diretto degli stampi a fine vita come materia prima delle Fonderie Bartalesi. Le vetrerie che producono bottiglie hanno una tecnologia ed una automazione molto spinta: il costante rispetto dei rigidi parametri di produzione è di difficile attuazione se si pensa che le vetrerie piu’ piccole producono almeno 1.000.000 di bottiglie al giorno mentre quelle piu’ grandi con piu’ forni e piu’ linee di produzione arrivano fino a 2.000.000 e che gli stampi subiscono shock termici importanti: la temperatura del vetro e’ di circa 900° e la temperatura di esercizio degli stampi si aggira sui 500/550°. Fino a qualche anno fa’ tutti gli stampi erano di ghisa, mentre negli ultimi anni una percentuale crescente che si aggira ad oggi intorno al 5% e’ invece in bronzo, questo proprio perche’ le leghe di rame specificatamente studiate aiutano a mantenere piu’ parametri in linea con le esigenze di produzione. Fonderie Bartalesi e’ convinta che continuerà a crescere notevolmente l’utilizzo di stampi in lega di rame e che per affermarsi sempre più in questo mercato occorra essere leader nell’individuazione degli opportuni trattamenti termici e della composizione chimica delle leghe di rame che consentano di realizzare stampi sempre più resistenti all’usura e quindi con una vita media sempre più elevata. L’aumento delle prestazioni degli stampi diminuirà considerevolmente i cambi stampi in produzione, cambi che rappresentano una rilevante problematicità sotto vari aspetti: sul piano tecnico per la difficoltà connesse al livello di temperatura negli ambienti operativi ed ai tempi ristretti a disposizione per effettuarli, sul piano della sicurezza e salubrità sui luoghi di lavoro per motivi collegati al punto precedente ed inoltre sul piano della economicità degli investimenti in processi di automazione sempre più spinta che devono poter essere adeguatamente ammortizzati. Nel settore della ricerca di leghe sempre più performanti l’azienda sta operando da tempo e i clienti riconoscono alla stessa, su questo specifico aspetto, una competenza tecnica in linea quando non superiore ai primari concorrenti. Ad oggi nel settore nessuna azienda produttrice di stampi è ancora riuscita ad eliminare la fase della metallizzazione delle parti maggiormente soggette ad usura e, conseguentemente nessuna azienda è in grado di re immettere direttamente nel ciclo produttivo gli stampi giunti a fine vita. Pertanto l’impatto di mercato degli stampi ad elevata durata e senza metallizzazione sarà indubbiamente molto interessante: è evidente che anche qualora il costo di produzione degli stessi fosse più elevato di quelli attuali, la maggiore durata e il poter recuperare la materia prima consentirà di praticare condizioni economiche senz’altro competitive e di guadagnare quote di mercato importanti.

Page 17: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

52 90 ECKCO2 Capofila Media FI 29.31 199,600.00 59,880.00 199,600.00 59,880.00

53 91 ILV014 MICROSISTEMI S.R.L. Capofila Micro FI 27.90.09 120,000.00 42,000.00 120,000.00 42,000.00 ICT e fotonica

54 92 AOT GALLI E MORELLI S.R.L. Capofila Piccola LU 25.62 325,850.00 146,632.50 136,800.00 61,560.00 ICT e fotonica

3389.30072014.068000181

Snap-on Climate Solutions Srl

Fabbrica intelligente

Attualmente i condizionatori dei veicoli prodotti dalle case automobilistiche utilizzano i refrigeranti R134a e R1234yf. La tecnologia delle macchine per la ricarica degli impianti, quindi, si è sviluppata attorno allo stato dell’arte delle case automobilistiche.A causa degli alti costi dei refrigeranti, del loro impatto ambientale, dello smaltimento, dell’ infiammabilità di alcuni dei grandi produttori, in primis Volkswagen e Mercedes, stanno cercando delle soluzioni alternative, in particolare prevedendo l’utilizzo di CO2.Lo scopo del progetto è quello di progettare e realizzare un prototipo di macchina di ricarica degli impianti di condizionamento dei veicoli funzionanti a CO2.Il refrigerante R744 (CO2) ha un potenziale globale di riscaldamento (GWP) =1, i principali refrigeranti in uso: R134a GWP =1410, R1234yf GWP =4. Diversamente dai precedenti refrigeranti, sviluppati artificialmente a costi molto alti, l’R744 (CO2) si trova in natura a costi contenuti. L’R744 risulta non infiammabile al contrario dell’R1234yf, ha un ottimo rendimento e dovrebbe permettere una diminuzione dei consumi di carburante dei veicoli durante il funzionamento dell’A/C. L’ecocompatibilità dell’anidride carbonica (CO2) permette di non dover riciclare il refrigerante evacuato dall’A/C ma di poterlo scaricare in aria, liberato dalle eventuali impurità oleose presenti.L’apparecchiatura dovrà avere le seguenti performance: Pressione d’esercizio: da 0 bar a 170 bar; Temperatura d’esercizio del dispositivo : da +10°c a +50°c; Precisione di riempimento R744: +/-10 g; Precisione di riempimento olio per climatizzatore: +/- 5 g; Precisione di riempimento olio con additivo per climatizzatori: +/- 2 g; Vuoto finale: meno di 5 mbar (pressione assoluta); Limitazione della pressione di riempimento: 105 bar fino a 30°c, 115 fino a 50°c; Durata del riempimento: max 10 min; Permettere la funzionalità dell’apparecchiatura di ricarica solo con concentrazioni di CO2 nell’ambiente circostante la macchina inferiore al 1%; Assenza di pressione nei tubi di riempimento ogni qual volta si chieda all’operatore di collegare o scollegare gli attacchi di ricarica; Assenza di pressioni all’interno dell’apparecchiatura durante le fasi di manutenzione; Permettere l’operatività del dispositivo di ricarica solo con pressione all’interno dell’apparecchiatura comprese nei valori richiesti per l’esercizio (0-170 bar),bombole interne comprese ; Rilevazione della quantità di refrigerante evacuato dall’impianto di condizionamento, depurazione dalla particelle oleose presenti nello stesso e scarico in aria solo a pressioni al di sotto di 10 bar. Questo comporta la realizzazione di un’apparecchiatura capace di gestire in tempo reale le diverse informazioni e le loro criticità, dall’accensione allo spegnimento durante tutte le fasi di collaudo; saranno sviluppati opportuni algoritmi dedicati che garantiscano la sicurezza degli operatori ed assicurino le performance richieste.I costruttori tedeschi citati si sono impegnati ad equipaggiare gli impianti di climatizzazione dei loro nuovi veicoli con il refrigerante R744 (CO2) dal 2016-2017. Si tratta, almeno inizialmente, di un mercato potenziale di circa 10 milioni di veicoli l’anno che, potranno avere necessità di assistenza per la nuova tipologia di impianto. Le previsioni di ritorno economico sono molto interessanti, sia per la vendita delle nuove macchine, sia per il post vendita. È necessario poi considerare gli ulteriori sviluppi tecnologici che, fisiologicamente, l’adozione di ogni nuova tecnologia impone.Ecotechnics, che svolge l’intera attività sia di ricerca sia produttiva presso la sede di Sesto Fiorentino, conta. con questo sviluppo. di poter aumentare il volume di vendita attuale, aumentando la gamma di prodotti offerti, con un’attenzione particolare ai marchi tedeschi sempre più trainanti nell’automotive, di aumentare la capacità produttiva e di poter almeno salvaguardare l’attuale occupazione.

3389.30072014.068000260

Con il presente progetto si vuole sviluppare un innovativo dispositivo integrato avanzato per la regolazione di livello per veicoli ferrotranviari (Intelligent Levelling Valve) destinato a trovare applicazione sui veicoli ferrotranviari (quali tram, metro, metro leggere, ecc.) ed avente la funzione di controllare e regolare l’altezza, rispetto al piano del ferro, del veicolo stesso sia nel caso di veicolo fermo che in movimento.Il dispositivo in oggetto è costituito, allo stato dell’arte sia aziendale che del mercato di riferimento mondiale, da sistemi puramente pneumatici ad azionamento meccanico che possono svolgere solo tre funzioni quali quella di riempimento, scarico od isolamento delle molle ad aria, al fine di mantenere costante il livello sia a veicolo fermo che durante il movimento. Il sistema tradizionale presenta svantaggi quale la rigidità dal punto di vista delle prestazioni e limitazioni nella sensibilità della valvola.I nuovi dispositivi oggetto del progetto si caratterizzano per specifiche quali la tecnologia pneumatronica impiegata al suo interno, ossia l’integrazione di componenti elettronici e pneumatici al fine di ottenere la funzione desiderata. Quanto in esame costituisce una innovazione assoluta per l’intero ambito di riferimento a livello mondiale e si caratterizza per specifiche innovative quali:· adattabilità del livello di riferimento;· possibilità di interruzione della regolazione dell’altezza;· capacità di comunicare con la Train Control Unit (TCU);· dimensioni più contenute rispetto ai sistemi tradizionali;· componentistica.

Volontà aziendale è di proporre al mercato sia nazionale che internazionale un innovativo dispositivo che presenta vantaggi sia di natura funzionale/prestazionale che come prospettive di mercato. In merito a quest’ultimo aspetto il potenziale campo di applicazione è costituito da tutti i costruttori di veicoli ferrotranviari esistenti sul panorama mondiale, di qualsiasi dimensione. L’azienda proporrà al mercato un prodotto innovativo ed unico, così da favorire la propria crescita nel settore ferrotranviario a livello sia nazionale ma soprattutto internazionale.

3389.30072014.068000008

Un sensore accelerometrico triassiale è uno strumento per la misura delle tre componenti spaziali dell'accelerazione dell'oggetto al quale è ancorato, ottenute mediante combinazione geometrica di sensori accelerometrici uniassiali, orientati in modo da consentire una ottimale ricostruzione del segnale di accelerazione mediante matrici di rotazione.La richiesta di sensori accelerometrici è fortemente aumentata negli ultimi anni, sia per applicazioni stand-alone sia per applicazioni in sistemi controllo inerziali, anche molto complessi. In fatti, oltre alle tradizionali, ancorché molto spinte, applicazioni scientifiche e aerospaziali, sono aumentate le applicazioni in campo civile (analisi e diagnostica strutturale di edifici, dighe, ponti, salvaguardia dei monumenti, realizzazione di sistemi multi-stadio di attenuazione sismica, ecc.) ed industriale (prospezioni minerarie e petrolifere, ottimizzazione delle prestazioni di macchinari meccanici, apparecchiature e banchi di lavoro, ecc.).Sono parimenti aumentati, però, sia la qualità delle specifiche, sempre più stringenti per applicazioni sempre più innovative e diversificate, sia i costi dei sensori presenti sul mercato, in alcuni casi particolarmente elevati. In fatti, i migliori sensori triassiali attualmente in commercio hanno costi dell'ordine delle diverse decine di migliaia di Euro, escludendo i costi dei sistemi di acquisizione.Obiettivo del progetto è la realizzazione di un sensore accelerometrico meccanico-ottico-elettronico triassiale di elevata sensibilità e larga banda, anche in bassa frequenza, elevata direttività, ingombro e peso limitati, ridotto accoppiamento con i rumori ambientali e possibilità di applicazione in ultra-alto vuoto, criogenia, spazio ed ambienti ostili, di costo di quasi un ordine di grandezza inferiore rispetto ai migliori accelerometri presenti sul mercato internazionale e caratterizzati da un’architettura meccanica-ottica-elettronica integrata ed ottimizzata.L’architettura di base è meccanica (Watt’s linkage in configurazione pendolo ripiegato generalizzato), coperta da due brevetti internazionali. Il sistema di lettura ottico-elettronico, integrato nell’architettura meccanica al fine di convertire in modo ottimale il segnale meccanico in un segnale elettrico sarà realizzato in modo da massimizzare il rapporto segnale/rumore e, quindi, la sensibilità e le prestazioni del sensore.Infatti, la realizzazione di un sensore basato su architettura Watt’s linkage, che integri in modo ottimo meccanica ed opto-elettronica, garantirà l’ottenimento di specifiche uniche a livello internazionale, costituendo, al contempo, un elemento di forte innovazione nel settore dell’accelerometria, in piena sintonia con le richieste di applicazione che il mercato scientifico, civile, industriale e spaziale sicuramente porrà nei prossimi anni, mercato nel quale il sensore si inserirebbe sicuramente in posizione di rilievo, se non addirittura di leadership.

Page 18: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

55 93 T4Innovation MANTECO SPA Capofila Media PO 13.2 1,091,759.70 444,371.36 536,030.20 214,412.08

56 94 ARTELINEA Neptech ARTELINEA - S.P.A. Capofila Piccola AR 31.09 171,440.00 60,004.00 171,440.00 60,004.00 ICT e fotonica

57 95 MAPPER SAIMA SICUREZZA S.P.A. Capofila Media AR 26.2 1,379,250.00 592,825.00 556,750.00 222,700.00 ICT e fotonica

58 96 WIDI 2014 enomatic srl Capofila Piccola FI 28.29.1 154,681.95 54,138.68 154,681.95 54,138.68

3389.30072014.068000002

Fabbrica intelligente

I tessuti destinati ad assolvere funzione di coibentazione e termoregolazione sono tipicamente realizzati nella forma di materiali multistrato comprendenti 2 strati esterni e un’imbottitura interna tradizionalmente realizzata impiegando piuma d’oca o d’anatra. Si tratta di prodotti leggeri e comprimibili in cui l’isolamento termico è ottenuto sfruttando la capacità della piuma di intrappolare l’aria, uno dei migliori isolanti termici. Sfortunatamente per questi prodotti l’isolamento termico si riduce drasticamente in presenza di umidità fino ad annullarsi nel caso in cui l’imbottitura venga a contatto con l’acqua. Inoltre i materiali multistrato imbottiti con piuma sono costosi e, spesso, la provenienza di materiale naturale da Paesi quali la Cina, che ne è il principale esportatore, comporta spesso la presenza di impurità o sostanze pericolose per la salute. L’attenzione scientifica e tecnologica del settore si è dunque spostata verso prodotti multistrato imbottiti con materiali sintetici (ovatte termiche). Si realizza di un mix tra fibre tessili ed aria sufficiente a garantire il desiderato isolamento termico impiegando una serie di strati sovrapposti di soffice fibra cardata a bassissima densità. Questo tipo di tecnologia permette di realizzare piumini generalmente meno costosi rispetto a quelli in piuma d’oca, ipoallergenici, lavabili e resistenti all’acqua. Tuttavia i materiali iniettati sono soggetti a scarsa stabilità anche dopo breve utilizzo o dopo pochi lavaggi poiché tendono a formare grumi o "vuoti" o fuoriuscita delle fibre dagli strati di supporto con una significativa riduzione delle caratteristiche termiche del prodotto finito. Inoltre, per questi prodotti si ha una correlazione lineare tra spessore dello strato coibentante e caratteristiche di isolamento termico del prodotto finito che comporta elevati spessori. La riduzione di spessore dei tessuti imbottiti (preservandone le capacità di isolamento termico) è tuttora oggetto di studio; si tratta, in ogni caso, di prodotti tessili che richiedono numerose lavorazioni in quanto realizzati in almeno tre strati di cui uno realizzato in ovatta termica. Inoltre, nonostante i numerosi tentativi effettuati anche da importanti aziende internazionali (es. Goretex), la riduzione dello spessore del prodotto tessile a parità di caratteristiche termiche è piuttosto limitata e comunque non paragonabile a quella di un tessuto standard. Lo sviluppo di un tessuto in cui la coibentazione è realizzata direttamente grazie alla struttura della sua armatura, rappresenta pertanto un importante miglioramento rispetto allo stato dell’arte. Per tale ragione l’obiettivo principale del presente progetto è di sviluppare un’innovativa categoria di prodotto tessile, termoregolatore triplo-strato, in cui la barriera isolante termica non è realizzata da una imbottitura (naturale o sintetica) ma attraverso l’impiego di opportuni filati voluminizzati, in grado di garantire l’isolamento termico in uno spessore ridotto. Questo tessuto sarà realizzabile in un’unica fase di tessitura, agevolando notevolmente le successive operazioni del confezionista. Il fatto di disporre di un tessuto che svolge la funzione di un materiale imbottito apre nuovi orizzonti in termini di design, moda e stile, capisaldi dell’industria italiana ed in particolare Toscana. Il progetto è articolato in una serie di attività di ricerca e sviluppo che prevedono la scelta delle materie prime, le analisi sui filati, la progettazione delle armature, la realizzazione di prototipi e la caratterizzazione termica e si colloca nel vivace settore dell’innovazione di prodotto tessile tecnico. L’aggregazione di 2 aziende che producono prodotti complementari (filati e tessuti) con 1 laboratorio analisi e ricerche tessili accreditato è garanzia di successo nella realizzazione del progetto che ha una previsione di impatto sul mercato davvero notevole andando a “sottrarre” quote al settore degli imbottiti.

3389.30072014.068000249

Realizzazione di nuovi prodotti di design esclusivo ed alta qualità per il mercato dell’arredo bagno.

Fondata nel 1962, Artelinea è leader europeo nella produzione di articoli per arredo bagno in vetro, conosciuti in Italia e nel mondo per le loro caratteristiche qualitative ed il loro stile. Prima ad aver usato il cristallo colorato per l’arredamento del bagno e adoperare, era il 1989, il cristallo spessore 19 mm come top. Sempre all’avanguardia nell’uso del vetro già da alcuni anni ha introdotto il vetro OPALITE.

Artelinea produce numerose tipologie di lavabi realizzati in vetro verniciato e in Opalite, un vetro semi cristallino bianco, avente alto valore estetico e ottime caratteristiche chimico fisiche.

Le tecnologie oggi utilizzate nella produzione Artelinea sono allo stato dell’arte. Il mercato però richiede forme sempre più estreme. Infatti, dalle analisi di mercato effettuate durante fiere specializzate e durante i meeting per le forze vendita regolarmente fatti in azienda, è emerso che per ampliare l’attrattività del segmento contract di lusso (non potendo competere su alti volumi ad elevata standardizzazione e industrializzazione) e dei clienti più facoltosi – soprattutto in relazione ai nuovi mercati emergenti in espansione - è necessario rinnovare parte dell’offerta produttiva introducendo nuove forme con caratteristiche geometriche diverse da quelle normalmente producibili con le tecnologie disponibili in azienda e sul mercato, sia nella formatura a caldo sia nella costruzione degli stampi necessari.E’ necessario pertanto sperimentare un nuovo processo di produzione di lavabi in vetro per mezzo di una nuova tecnologia di formatura sottovuoto di lastre in Opalite basata sull’utilizzo di stampi metallici realizzati anch’essi per mezzo di nuove tecnologie. Questo permetterà la produzione di nuovi manufatti dal design esclusivo con forme ardite e di qualità superiore ponendo l’azienda nella migliore condizione per affrontare la competizione dei mercati internazionali.

La realizzazione di nuovi prodotti dal design esclusivo genererà pertanto un beneficio diretto sia in termini di rafforzamento sul mercato nel segmento del lusso, con particolare riferimento ai mercati emergenti in espansione (vd “Relazione Attrattività̀ del segmento di mercato_6A”), sia in termini di qualità di prodotto e di crescita del contenuto in termini di know how necessari alla sua realizzazione e contribuirà a confermare l’immagine aziendale nota per il dinamismo e l’innovazione e l’artigianalità presente nei suoi prodotti.Tale condizione porrà l’azienda nella condizione di mantenere il distacco oggi presente fra i suoi prodotti e quelli realizzati dai diretti concorrenti.Un ulteriore beneficio, anche se indiretto, si otterrà dal miglioramento dell’organizzazione, con la crescita professionale di tutti gli operatori coinvolti nel progetto, che ricadrà anche sulle produzioni standard non direttamente oggetto di questo progetto di ricerca.

3389.30072014.068000144

MAPPER ha l’obiettivo di limitare se non eliminare le problematiche esistenti all’interno di edifici legate al controllo del numero di persone presenti, del loro riconoscimento e della loro dislocazione spaziale. In molti edifici pubblici e privati è indispensabile garantire l’accesso a determinate aree solo a certe persone per ragioni legate alla sicurezza o di carattere organizzativo; in altri casi è necessario conoscere solo il numero di persone presenti in una porzione di edificio e la loro disposizione spaziale per garantire un piano di evacuazione adeguato in caso di emergenza. Il progetto MAPPER consentirà di ottenere una soluzione, componibile secondo moduli o soluzioni di sicurezza e scalabile sulla base della complessità del sito da controllare, per risolvere le diverse problematiche di people counting, people recognition, people tracking e people mapping all’interno di edifici; l’obiettivo verrà raggiunto attraverso l’integrazione di dispositivi e soluzioni software tecnologicamente innovativi che consentano di conteggiare, tracciare, mappare e riconoscere le persone nelle aree interessate senza l’ausilio di barriere fisiche. Ciascuna soluzione tecnologica che verrà sviluppata all’interno del progetto avrà l’obiettivo di risolvere almeno una delle problematiche citate e potrà essere utilizzata in diverse applicazioni anche indipendentemente dalle altre soluzioni. L’integrazione di tutte le soluzioni tecnologiche permetterà la massimizzazione delle performance del sistema, la soluzione contemporanea delle varie problematiche descritte e conseguentemente il massimo livello di sicurezza e risoluzione o precisione del sistema..Il progetto trae origine dalla realizzazione da parte di Saima Sicurezza SPA, di un impianto per il conteggio e l’identificazione delle persone senza l’ausilio di barriere fisiche presso un importante centro direzionale sito in Roma. L’esigenza principale del cliente consisteva nel suddividere l’edificio in aree di diverso interesse e grado di sicurezza, controllando e permettendo l’accesso a determinate aree solo al personale strettamente autorizzato. Il requisito di eliminare le barriere fisiche, oltre ad avere una motivazione puramente architettonica ed estetica, era imposto dalla innumerevole quantità di varchi da controllare e dal numero elevato di transiti giornalieri che gli utenti avrebbero dovuto effettuare sugli stessi. Il sistema realizzato prevede l’utilizzo di varchi basati su tecnologia RFID in grado di rilevare la direzione di transito di una persona dotata di apposito TAG UHF. Il sistema è in grado di riconoscere eventuali effrazioni tramite l’ausilio di sensori ad infrarosso. Dalla sperimentazione e dai test in campo sono emersi dei fattori critici, che hanno portato a determinare un tasso di effrazioni indicativamente compreso tra il 5% e l’8%. Il tasso di effrazioni, se rapportato ad un numero elevato di transiti giornalieri e quantificabili nell’ordine di alcune migliaia, pone il problema legato alla gestione non automatizzata di una elevata quantità di allarmi da parte di personale autorizzato addetto alla vigilanza.

3389.30072014.068000156

Fabbrica intelligente

Enomatic è l'azienda leader nel settore dei Wine dispenser a livelllo mondiale. Ha uno staff formato da una conquantina di collaboratori, in prevalenza tecnici e progettisti per la realizazione di sistemi di distribuzione vino per il canale HORECA. Nell’analisi effettuata per lo sviluppo di nuovi progetti nel corso dell’anno 2015, con particolare attenzione alla classe tecnologica enoline (sistemi modulari in linea), enomatic si è posta molteplici obiettivi, scaturiti dalle necessità di fare fronte alle esigenze di un mercato in continua evoluzione, non trascurando le innovazioni adottabili in ambito di processo che mirano ad un’ottimizzazione dell’industrializzazione della produzione dei sistemi stessi. In questo progetto si intende realizzare:La progettazione di un rubinetto di erogazione di nuova concezioneRealizzazione di una tastiera del tipo touch con proiezione capacitiva e display tft di 4,3Realizzazione di una elettronica di gestione modulareRealizzazione di un sistema di caricamento bottiglia/erogazione che consenta una miglior conservazione delle caratteristiche organolettiche del vinoA fine percorso si avrà la prototipazione del modello e la brevettazione del nuovo sistema che dovrà essere:modulare, per essere inserito anche nella componentistica delle cucineuser friendly, in termini di facilità d'uso, istallazione e manutenzioneambientalmente ecocompatibile, per la migliorer gestione dei gas e dei consumi.

Page 19: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

59 97 AMS Capofila Piccola FI 62.01 197,944.00 69,280.40 197,944.00 69,280.40

60 98 FITS.ME Capofila Micro PI 33.20.06 277,335.00 124,800.75 74,285.00 33,428.25 ICT e fotonica

61 99 CO.PLAT PROJEST S.P.A. Capofila Media PO 62.01 200,000.00 60,000.00 200,000.00 60,000.00 ICT e fotonica

3389.30072014.068000068

ADVANCED MICROWAVE ENGINEERING S.R.L. E IN

FORMA ABBREVIATA A.M.E. S.R.L.

Fabbrica intelligente

Advanced Microwave Engineering è un azienda fiorentina che nasce nel 1999 dall’incontro di competenze sistemistiche con un know-how consolidato nel campo delle tecnologie elettroniche ad alta frequenza e della sensoristica a microonde. A.M.E. ha sviluppato le proprie tecnologie e ottenuto numerosi brevetti proponendo soluzioni performanti e flessibili nel campo dell’identificazione automatica attiva (RFID), delle tecnologie wireless e della sensoristica per le applicazioni industriali. Le soluzioni A.M.E. si caratterizzano per innovatività e flessibilità delle architetture di integrazione consentendo massima aderenza alle più diverse esigenze del cliente. La modularità e la padronanza delle tecnologie, consentono di sviluppare molteplici soluzioni a partire dalla Security e Safety, la logistica, l’automazione ed il controllo dei processi industriali. L’azienda intende sviluppare un nuovo prodotto da applicare sulle cartiere ed utile a misurare la quantità di umidità presente in vari punti del processo. Si tratta di un’evoluzione di due strumenti, denominati PAMS (Planar Active Microwave Sensor) e RAMS (Remote Active Microwave Sensor) che sono posizionati in due differenti punti della cartiera e in particolare sulla tavola piana (o forming board) per quanto riguarda il PAMS e l’uscita presse/inizio essiccatore per il RAMS.L’obiettivo del progetto è quello di far fare uno step tecnologico alla linea di sensori PAMS nata per prima , implementando tecnologie innovative sui sensori migliorandone le performances e rendendolo totalmente integrabile con la linea RAMS, in modo tale da poter disporre di un sistema complessivo di misura dell’umidità che possa essere facilmente integrato a seconda delle esigenze del cliente.La realizzazione del nuovo strumento facilita in maniera fondamentale l’acquisizione dei parametri e la taratura della macchina; l’intervento su processo sulla base dei dati acquisiti consente ottimizzazioni quali il risparmio di energie e la riduzione del consumo di materie prime, entrambi particolarmente rilevanti nel settore cartario. Il progetto prevede la realizzazione di un prodotto, denominato AMS (Active Microwave Sensor) basato sempre su tecnologia proprietaria a microonde che integra i due sensori RAMS e PAMS. La realizzazione del nuovo prodotto permetterà:- La realizzazione di una nuova classe di dispositivi sensori PAMS che migliorano le caratteristiche dei loro predecessori e che divengono completamente integrabili con la famiglia RPAMS- La misurazione sistematica dei parametri di processo (umidità) presenti sulla linea produttiva con particolare facilità e semplicità grazie alla progettazione di un nuovo quadro lettura dati realizzato con l’utilizzo di un software specifico;- Maggiori efficienze produttive da parte delle imprese utilizzatrici in termini di risparmio energetico;Impatto di mercato e benefici potenziali: il nuovo prodotto AMS è destinato alle aziende produttrici di carta. AME vanta un’esperienza specifica nella realizzazione e nello sviluppo di sensoristica dedicata grazie alla collaborazione con Cristini con il quale è sul mercato da ormai 10 anni. AME con il nuovo sensore e con la nuova soluzione integrata è in grado di espandere il proprio mercato introducendo un prodotto innovativo che supera tecnologicamente quelli che sono attualmente disponibili. Inoltre le ricadute economiche sono potenzialmente significative prima di tutto per il distretto cartario in Toscana oltre che per il mercato estero dove si sta già strutturando una rete di commerciali/agenti. Con la realizzazione del nuovo prodotto AME si attesterebbe come leader nel settore della produzione di sensoristica industriale di umidità per l’industria cartaria.

3389.30072014.068000275

Lifetronic Società a Responsabilità Limitata

Lifetronic è una società esperta nella progettazione e realizzazione di prodotti a servizio di sistemi di supervisione e controllo, quindi specializzata nell’ideare soluzioni per la semplificazione dei problemi nella vita quotidiana. Lifetronic intende presentare il progetto FITS.ME (Flexible Indoor Tracking System for Medical Environments), un sistema integrato in grado di facilitare l’orientamento degli utenti all’interno di edifici di grandi dimensioni, ovviando in maniera intuitiva ed efficace al disorientamento che questi spesso lamentano muovendosi all’interno di strutture estese (ad es. ospedali, uffici pubblici, edifici storici e grandi musei).Il sistema si dimostrerà particolarmente utile ed efficace per quegli utenti che manifestano ridotte capacità di orientamento (es. disabili, anziani, degenti ospedalieri). Il progetto prefigura lo sviluppo di un dispositivo interattivo indossabile innovativo (Dispositivo Indossabile di Posizionamento o DIP), dotato di interfacce di tipo vibro-tattile. Tra i requisiti del DIP: Non interferire con i sensi atti all'orientamento, ma esserne una naturale estensione; essere utilizzabile facilmente; avere un costo di produzione molto basso e consumi energetici ridotti.La proposta progettuale ha come capofila Lifetronic, una società esperta nella progettazione e realizzazione di prodotti a servizio di sistemi di supervisione e controllo, come partners i seguenti: Tertium Technology che vanta una solida esperienza nella progettazione e sviluppo di antenne e circuiti RF, schede micro controllate a bassissimo consumo, firmware per sensori/attuatori, nella gestione di interfacce Ethernet e dei protocolli radio standard; Virtualis che si occupa di integrazione di sistemi mobili/wireless; ed infine HIIS Laboratory del CNR-ISTI, il quale è stato tra i primi gruppi di ricerca in Italia nell’ambito dell’Interazione Uomo-Computer (HCI), diventando noto a livello internazionale, partecipando a numerosi progetti europei e pubblicando nelle principali riviste scientifiche del settore.Il progetto FITS.ME punta a realizzare un sistema che permetta in maniera semplice e intuitiva l’orientamento dell’utente all’interno di grandi spazi (es.: ospedali, edifici pubblici, musei).L’elemento di maggiore innovazione sarà lo sviluppo di Dispositivi Indossabili di Posizionamento (DIP), realizzati come oggetti indossabili di uso comune (ad es. un braccialetto), che avranno il compito di assistere in tempo reale l’utente negli spostamenti, indicando le azioni da intraprendere al fine di seguire il miglior percorso verso la destinazione predefinita.Il DIP comunicherà in modo intuitivo con l’utente, in modo da essere facilmente ed efficacemente utilizzabile anche da chi, per deficit personali o per situazioni contingenti, dimostra scarse capacità di orientamento e/o scarse o nulle capacità di comprensione di indicazioni di tipo visivo e auditivo (ad. es. anziani, degenti ospedalieri, disabili ).Le prospettive di vendita di questo nuovo sistema sono estremamente ampie: basti pensare al grande numero di ospedali pubblici e privati, agli uffici pubblici, ai centri di ricerca, ai musei e agli edifici storici (di cui tutta l’Italia, ed in particolare la Toscana, è estremamente ricca). Il sistema già in queste prime fasi di definizione del progetto presenta inoltre opportunità di espansione del mercato sia in senso orizzontale che verticale. Orizzontalmente l’applicazione del sistema potrebbe essere estesa verso convention aziendali o fiere e eventi, aggiungendo alla funzione di orientamento quella di controllo e ottimizzazione dei flussi di partecipanti; verticalmente è possibile prevedere il riutilizzo del sistema per svolgere funzioni specifiche per un determinato contesto d’uso (ad es. in ambito ospedaliero fornire la localizzazione e il monitoraggio di pazienti affetti da gravi demenze senili, oppure in ambito di pubbliche amministrazioni, gestire le code degli utenti presso gli sportelli).

3389.30072014.068000266

L’idea alla base del progetto è quella di creare un strumento concettualmente innovativo, NON presente sul mercato (denominato Collaboration Platform), rivolto al settore della logistica che estenda le funzionalità, relativamente alla gestione delle informazioni non strutturate (telefonate, mail, sms, social network, ecc), al gestionale aziendale. Il nuovo componente permetterà agli utenti collegati al sistema di condividere e tracciare una serie di informazioni correlate al business in corso utilizzando solamente il gestionale in uso in azienda. Questa rivoluzionaria idea consentirebbe di aprire un sistema gestionale chiuso su sé stesso ad un potenziale bacino di utenti collaborativi gigantesco, amplificando enormemente le possibilità di business per tutti gli operatori.Come è noto, la caratteristica delle attività svolte dagli operatori che operano nell’ambito della logistica e delle spedizioni è data dalla grande interazione con i numerosi soggetti coinvolti nello spostamento delle merci internazionali.La mole di informazioni che viene creata e che deve essere amministrata e scambiata tra i soggetti è enorme e spazia dai classici dati strutturati (es: date, importi, volumi, quantità, destinazioni delle spedizioni), fino ad arrivare a una serie di informazioni, cosiddette non “strutturate”, che viaggiano su canali non gestibili nei normali database (telefonate, mail, sms, social network). Le informazioni non strutturate vengono gestite ciascuna utilizzando un sistema informatico diverso, rendendo dispendioso e talvolta non semplice reperire i dati che esse contengono. Inoltre, diventa complesso soprattutto gestire e includere questi ultimi con i dati strutturati e integrarli con gli altri sw utilizzati dall’impresa.Da queste considerazioni nasce l’idea di creare un nuovo ed unico sw da integrare all’interno dei sistemi gestionali della Projest il quale, prendendo spunto anche dai sw “social”, riesca a creare un’area virtuale di mercato elettronico afferente ai servizi di logistica e spedizione. Un sistema così strutturato permetterebbe di condividere non solamente messaggi, ma anche entità di business, in modo tale che due o più utenti possano scambiarsi, in caso di necessità, dossier, contenitori, documenti dialogando tra loro tramite il semplice utilizzo del gestionale che in quel momento stanno usando, senza dover aprire in parallelo altri sw come strumenti di Posta Elettronica, Social Newtork o magari utilizzare strumenti classici di telefonia come il cellulare o il telefono fisso.La creazione di una nuova area virtuale e l’accesso che sarà consentito solo a coloro che utilizzeranno il nuovo strumento informatico, permetterà a chi utilizza prodotti della Projest S.p.a. di aumentare le opportunità di business sia in termini di numerosità di operazioni svolte, di visibilità con gli altri operatori (che sono concorrenti ma potenzialmente anche partner con cui collaborare), e di incremento della velocità di esecuzione delle stesse. E’ prevedibile che il sw COLLABORATION PLATFORM, per le sue caratteristiche, sarà il prodotto che incontrerà il favore della maggior parte delle aziende target del settore.E’ attesa una risposta immediata da parte del mercato grazie alla natura e alle caratteristiche possedute dal nuovo prodotto. Il nuovo strumento inciderà notevolmente sulla competitività della Projest S.p.a. la quale, con il nuovo sistema, doterà i propri prodotti di una caratteristica innovativa che li renderà fortemente competitivi (poiché in vantaggio tecnologico) rispetto ai prodotti della concorrenza. L’impresa incrementerà i ricavi non solamente dalla vendita diretta del nuovo software, ma anche dai canoni di utilizzo degli altri prodotti della Projest S.p.a. (il cui impiego sarà “incentivato” dall’adozione della nuova struttura). Si prevede pertanto un’interessante crescita del fatturato, stimabile anche in un aumento prudenziale del 10% rispetto ai dati rilevati nel C/E del 2013.

Page 20: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

62 1003389.30072014.068000195 ETPC Capofila Media AR 27.12 1,051,127.17 438,715.56 685,833.33 274,333.33

63 101 R&S 2014 SOFTSYSTEM S.R.L. Capofila Piccola PI 62.01 200,000.00 70,000.00 200,000.00 70,000.00

64 102 LEDA Capofila Piccola PO 28.94.1 200,000.00 70,000.00 200,000.00 70,000.00

CEG - Elettronica Industriale S.p.A.

Fabbrica intelligente

CEG Elettronica Industriale opera nel campo Sistemi di Conversione dell’Energia da oltre 35 anni attraverso la progettazione, produzione ed assistenza pre e post vendita di sistemi raddrizzatori, carica batterie, inverter ed UPS per differenti settori di attività con particolare riferimento al settore Oil and Gas. Negli ultimi anni l’impresa ha concentrato gli sforzi del reparto R&D, con la progettazione e prototipazione di vari sistemi estendendo, in un’ottica di innovazione di tipo incrementale, le proprie competenze dai settori di core business a quello ferroviario, conseguendo prestigiosi risultati attraverso la partecipazione agli importanti progetti infrustrutturali nazionali dell’Alta Velocità. In questa ottica CEG intende promuovere, in partenariato con società specializzate nella produzione di apparecchiature in bassa tensione come Nuova Master e SEIA e attraverso la collaborazione con l’organismo di ricerca Next Technology un progetto di ricerca e sviluppo attraverso il quale si propone di realizzare una famiglia di convertitori di potenza che possa permettere il recupero dell’energia che altrimenti andrebbe dispersa in dissipazione termica reimmettendola nella rete nazionale o locale in caso di grandi industrie. Con il nuovo sistema ETPC, che verrà sviluppato si prevede che sarà possibile risparmiare il oltre il 65% dell’energia normalmente dissipata con i metodi tradizionali.Infatti, il sistema ETPC potrà essere usato al posto dei normali carichi resistivi sia quando viene usato come carico dinamico per altri sistemi di potenza, oppure - sempre al posto di carichi resistivi – sia quando viene usato per la messa in servizio di sistemi UPS o raddrizzatori per l’ambito industriale e ferroviario. Oppure può essere usato per la scarica dei banchi batteria sempre in ambito industriale e ferroviario durante la loro manutenzione periodica. Allo stato dell’arte esistono ciclatori prodotti della concorrenza ma non presentano caratteristiche distintive particolari rispetto alle caratteristiche di flessibilità, modularità e scalabilità della nuova famiglia EPCT che si vuole realizzare, nell’ambito del progetto.Rispetto agli attuali ciclatori il sistema ETPC: •Sarà provvisto di un’innovativa elettronica che permette la riduzione delle schede elettroniche rispetto al modello attuale al fine di permettere un abbattimento dei costi di produzione della parte elettronica di oltre il 50% e ottenere quindi un maggiore vantaggio competitivo;•Permetterà di adattare diverse tensioni di uscita del sistema a cui l’ETPC sarà collegato attraverso lo studio di un apposito convertitore intermedio;•Sarà studiato e realizzato in modo di ridurne peso e dimensioni per renderlo trasportabile e quindi migliorare la sua fruibilità sia all’interno di aree di collaudo che in impianto;•Sarà predisposto per permettere la connessione alle reti elettriche nazionali dei paesi di maggiore interesse per CEG, ovvero Italia, Francia, Middle East, Nord Africa, Russia e Kazhakistan.La nuova famiglia di convertitori di energia per la realizzazione di ciclatori ad alta efficienza che verrà sviluppata e realizzata nell'ambito del presente progetto, permetterà alla CEG ELETTRONICA di allargare il proprio orizzonte commerciale attraverso l'acquisizione di nuovi clienti, ma anche quella di migliorare la propria offerta per clienti storici in tutto il mondo.La commercializzazione del prodotto porterà ad un incremento di fatturato stimabile a regine in 1-1,5M€/anno per CEG Elettronica e quindi avrà importanti ricadute industriali anche suoi partner (SEIA e Nuova Master). Oltre ad incrementare la competitività di CEG ELETTRONICA sul mercato globale dei produttori di sistemi di conversione dell’energia, il progetto permetterà di incrementare la forza lavoro di 3-4 unità nel partenariato.Saranno inoltre acquisite e rinforzate competenze specifiche che potranno essere usate per lo sviluppo di nuovi progetti come ad esempio le tecniche di analisi FMECA, RAM e LCC.

3389.30072014.068000047

Fabbrica intelligente

La società Softsystem opera nel settore dell'automazione industriale e della visione artificiale.Il progetto concerne nello sviluppo di un nuovo processo per il controllo di qualità da effettuarsi con strumenti innovativi.Il fine è quello di soddisfare esigenze di aziende che, pur avendo le risorse utili ad innovarsi in tal senso, sono prive degli spazi necessari per installare macchine molto ampie.Per maggior precisione, si specifica la fase finale di produzione dei beni prodotti da queste imprese richiede controlli da effettuarsi con accuratezza, e che necessitano quindi di un’ispezione molto capillare e dettagliata, tipica di quella fornita da sistemi di visione artificiale 3D e movimentazione. Questa fase richiede l’inserimento dei prodotti all’interno di spazi chiusi, ed utilizzando la tecnica attuale i robot devono essere inseriti dentro protezioni ingombranti delimitanti l’area in cui opera il robot.Il progetto prevede la realizzazione di una nuova tipologia di robot aperto, sicuro, più leggero, e di dimensioni contenute rispetto ai macchinari concorrenti.Il progetto esposto mira a risolvere problematiche poste da aziende che desiderano effettuare dei controlli esterni alla superficie dei loro prodotti, con capillarità e precisione dettagliate, e comportanti ingombri molto contenuti.Considerando il fatto che il montaggio dei prodotti avviene normalmente su linee con spazi liberi ridotti, in quanto occupati dalle apparecchiature che gli operatori utilizzano e dal corridoio pedonale, l’innovazione e l’originalità del presente progetto è quella di costruire un sistema che utilizza scanner 3D, aventi forma compatta e peso inferiore ad 1kg. Il macchinario che Softsystem intende realizzare è un robot utile ad ottenere misure dei prodotti, senza contatto e ad alta risoluzione, per rilevare le dimensioni dei diversi elementi e delle loro caratteristiche, quali fori, asole e perni. Il sistema consiste quindi in un robot industriale flessibile di struttura leggera (il peso è circa 1/3 degli altri robot sul mercato), che non necessita di protezioni, e che consente allo scanner, posizionato sul suo polso, il movimento nelle diverse posizioni da cui effettuare i controlli.L’idea di progetto soddisfa anche altre varianti e scopi, anch’essi innovativi, e può essere inoltre adattata ad altre richieste alla portata di tutte le PMI che intendono quindi migliorare i loro processi produttivi mantenendo comunque uno sguardo attento ai consumi e alla sicurezza delle persone.Questi robot, grazie alle caratteristiche costruttive ed ai materiali impiegati, saranno silenziosi e comporteranno un minor consumo energetico rispetto a quelli tradizionali, e rispetteranno inoltre le certificazioni ISO per il lavoro in ambiente non protetto, garantendo anche un’integrazione ottimale ed efficiente senza nessun altro intervento.Il nuovo prodotto oggetto della presente domanda, innovativo non solo dal punto di vista tecnologico ma anche nuovo nel mercato di riferimento, permetterà di penetrare nuovi mercati e contemporaneamente proporre l’innovazione anche ai clienti consolidati all’interno di un processo di naturale ed inevitabile crescita che le azienda italiane si trovano ad affrontare per poter essere vincenti sul mercato L’occasione, di Softsystem, dal 2009 di operare all’interno del settore automobilistico, grazie all’appartenenza all’iniziativa OMRON SOLUTION PARTNER, ristretto gruppo di aziende che integrano in modo ottimale apparecchiature e sistemi Omron, gli permetterà di proporre il nuovo prodotto ai clienti già in essere aumentadone la competitività. L’idea consiste nell’utilizzare e proporre il prototipo ai clienti già in essere e consolidati al fine di creare una visibilità e dare l’occasione anche di verificare come il mercato risponde al nuovo prodotto.

3389.30072014.068000109

Officina Master di Livi Raffaello

Fabbrica intelligente

L’azienda Officina Master, nata nel 1987, si occupa da 28 anni di macchinari per l’industria tessile, in particolare finissaggio e nobilitazione di qualsiasi tessuto, maturando così nel tempo una grande esperienza settoriale. L’idea alla base del progetto è la creazione di un macchinario tessile per la nobilitazione dei tessuti che consente alle aziende utilizzatrici l’ottenimento di standard qualitativi maggiori ed un aumento dell’efficienza produttiva. A queste finalita’ si aggiungono l abbattimento di costi aziendali, un netto risparmio energetico oltre ad un risparmio in termini di spazio volumetrico all’interno delle aziende utilizzatrici.Il progetto consente di unificare in un unico macchinario tre distinte fasi produttive attualmente svolte da tre macchine separate: egualizzatrice, decatitrice, arrotolatrice. Ne consegue quindi un beneficio anche in termini logistici interni attraverso l’eliminazione del trasporto dei tessuti da un macchinario ad un altro per le varie fasi di lavorazione. L’originalità e l’innovazione del progetto è l’unione di tre macchinari, che svolgono tre fasi di lavorazione distinte e consecutive,in un unico macchinario capace di ottenere lo stesso risultato ma con qualità finale del tessuto più elevata. L’obiettivo finale è quella di realizzare un macchinario all’avanguardia,versatile,in grado quindi di lavorare qualsiasi tipo di tessuto e garantire un valore aggiunto nella competitività con le aziende del settore.Particolarmente innovativo al fine di perseguire una maggiore qualità è l’ordine in cui le tre lavorazioni vengono effettuate.In modo particolare, sottoporre ad egualizzo il tessuto PRIMA del decatissaggio,consente di ottenere un differente risultato qualitativo,grazie all’uso combinato di vapore umido e secco.Al fine di non arrestare le linea di lavorazione,viene conferito un sistema Non-Stop. Questo consente di immagazzinare il tessuto, sotto forma di piccole falde, su un nastro trasportatore garantendo all’operatore di avere il tempo necessario per lo scarico del tessuto arrotolato.La tecnologia impiegata è una grande risorsa, poiché consentirà di creare un macchinario capace di ottimizzare la produzione,abbassare i costi di gestione e consumo garantendo al contempo una prova tangibile dell’eccellenza italiana nel campo del tessile. Il nostro ufficio commerciale, dopo aver analizzato con attenzione i mercati in cui si trova ad operare e dove sono presenti i partner più affidabili, ha percepito la forte esigenza di una qualità sempre maggiore. Questo ci ha incoraggiati ad intraprendere una ricerca per sviluppare un macchinario all’avanguardia, in grado di rispondere a questa forte domanda. A fronte di ciò, abbiamo intrapreso lo sviluppo della nostra apparecchiatura, in modo da equipaggiare adeguatamente tutte quelle realtà che vorranno competere nel miglior modo possibile per la conquista di nuovi spazi commerciali, garantendo al contempo la maggior ottimizzazione possibile sulla capacità produttiva. La possibilità di assicurarsi un vantaggio competitivo sostenibile nel tempo sarà il modo migliore per garantire una crescita aziendale, che avrà come ulteriore beneficio la salvaguardia dei posti di lavoro già esistenti e incrementi occupazionali nelle varie realtà coinvolte.

Page 21: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

65 103 NANOcube TECHA SRL Capofila Piccola PI 20.59.9 1,209,449.69 544,252.35 453,498.14 204,074.16

66 104 MiStRAC MEDra srl Capofila Micro PI 71.12 198,725.00 69,553.75 198,725.00 69,553.75

67 105 MITA Capofila Piccola FI 28.2 200,000.00 70,000.00 200,000.00 70,000.00

68 106 DINER ECM S.p.A. Capofila Media PT 27.90.02 2,990,231.79 1,245,745.03 1,251,716.35 500,686.54 ICT e fotonica

3389.30072014.068000001

Chimica e nanotecnologi

e

Il Progetto NANOCUBE si propone di sviluppare originali sistemi nanometrici attivi per applicazioni cosmetiche e/o curative:• Nanomateriali in forma di nanofibre e nanocapsule core-shell per il trattamento locale della pelle;• Nanomateriali in forma di nanofibre e nanocapsule core-shell 100% vegetali a rilascio di sostanze naturali (oli essenziali) per uso cosmetico o dermocosmetico (Dispositivi Medici di classe 1 non sterili)• Patch autoportanti nanostrutturati bioattivi per il trattamento delle lesioni croniche.

Ad oggi la diffusione di queste tipologie di prodotti è limitata da problemi di: a) realizzabilità e scalabilità industriale; b) efficacia e conservazione; c) sicurezza sul lavoro; d) sostenibilità ambientale ed economica.D’altra parte, la richiesta del mercato per questi prodotti, è molto alta: il mercato globale dei cosmetici nanotecnologici vale 155.8 milioni USD (2012), quello dei prodotti cosmetici eco-bio vale 1 mld di USD (2007), quello dei dispositivi cosmetico/curativi 32 miliardi USD (2015), mentre si stima che il mercato dei patch bioattivi per lesioni croniche nel 2017 possa raggiungere 6 miliardi USD (CAGR 5,3%). Il consorzio del progetto si propone di rispondere alle esigenze del mercato, superando le barriere che limitano lo sviluppo industriale e lo sfruttamento commerciale di queste tipologie di nanosistemi, attraverso un’attenta scelta e lavorazione dei materiali, un attento design dei processi produttivi e soprattutto attraverso lo sviluppo di apparecchiature innovative per l’elettrofilatura core-shell e per l’elettrofilatura core-shell integrata con una tecnologia spray ad inversione di fase. Lo sviluppo di tali tecnologie consentirà un deciso avanzamento tecnologico del settore dei nanomateriali, applicabile anche ad ambiti diversi da quello cosmetico/curativo.Le apparecchiature, sviluppate nel progetto a livello prototipale per la produzione di nanocapsule, nanofilati e patch nanostrutturati, saranno progettate nell’ottica di un futuro scale-up industriale e di una loro commercializzazione anche in altri ambiti applicativi.Il progetto è presentato da un consorzio di imprese toscane d’eccellenza (TECHA S.r.l., FLORA S.r.l, LINARI Engineering S.r.l) affiancate da un OR (Laboratory for Biomaterials & Graft Technology, IFC-CNR), eccellenza nel settore dei biomateriali e delle biotecnologie. Le competenze dei partner sono complementari e permettono di creare un sistema integrato di ricerca, sviluppo e business management in grado di garantire il perseguimento degli obiettivi e di fornire la massa critica necessaria per fronteggiare i rischi connessi allo sviluppo e alla valorizzazione economica dei prodotti, permettendo al contempo di aumentare la competitività dei partner, rinforzando la loro posizione sul mercato e aprendo nuove opportunità commerciali e occupazionali.

3389.30072014.068000163

Fabbrica intelligente

Il progetto di Ricerca e Sviluppo MISTRAC punta alla realizzazione e commercializzazione di micro-strumenti articolati per micro-chirurgia robotica aventi la stessa destrezza e precisione degli attuali strumenti robotici per laparoscopia disponibili sul mercato, ma con diametri ridotti da gli 8mm dello stato dell’arte attuale ai 2 mm.Tali micro-strumenti articolati, superando i limiti dell'attuale stato dell'arte, porteranno tutti i benefici della tele-manipolazione robotica, come precisione e velocità, nel campo della microchirurgia, per un mercato di strumentazione medico-chirurgica stimato in crescita di 10 volte nel solo 2014 e pari a circa 0.5 miliardi di dollari.I micro-strumenti articolati riprodurranno il movimento del polso umano e saranno realizzati grazie all'integrazione di un design interno proprietario, di un metodo innovativo di fabbricazione e l'uso di fili polimerici nanofabbricati per l'attuazione.

La dimensione del mercato relativo alla micro-chirurgia della sola mano, (ricostruzione microvascolare e nervosa) può essere oggi giorno stimata in un numero globale di 45 mila procedure/anno per un costo di circa 750 milioni di dollari. Valutando i benefici di una maggiore precisione e accuratezza si prevede una riduzione di complicazioni post-operatorio e una maggiore rapidità di esecuzione tali da permettere, con l'introduzione di microstrumenti robotici tele-operati, anche un risparmio complessivo per più di 315 M di USD in tutto il mondo di cui un terzo nei paesi dell'UE.

3389.30072014.068000040

NOVATEC - SOCIETA' A RESPONSABILITA'

LIMITATAFabbrica

intelligente

Novatec vanta un'esperienza pluriennale nella produzione di macchine per termoformatura, con buona posizione di mercato. Da alcuni anni ha individuato alcune necessità di mercato che desidera colmare per guadagnare slancio competitivo nei confronti della concorrenza. In particolare Novatec costruisce macchine che producono contenitori per generi alimentari (vaschette, piatti, vassoi...) in cartone (trattato o meno) tramite processo di termoformatura. Tale processo consiste nell'inserire la materia prima (cartone) all'interno di uno stampo riscaldato. Una pressa chiude lo stampo e lo mantiene ad una data pressione per un tempo predeterminato, conferendo in questo modo una forma permanente al cartone originariamente liscio. Ovviamente i valori di pressione, temperatura e tempo dipendono dalla tipologia della carta, dalla forma che deve assumere, cioè dalle caratteristiche dello stampo, e, sia pur in misura minore, dalla produttività desiderata. Sostanzialmente la proponente intende realizzare una nuova macchina termoformatrice, fortemente innovativa, che si caratterizzi rispetto alla precedente produzione, sia di Novatec stessa che della concorrenza, per: - minor consumo energetico a parità di numero di pezzi- elevata flessibilità in termini di cambio formato- capacità di funzionamento in automatico non presidiato per lunghi periodi

L'idea progettuale nasce dalla consapevolezza della proponente di poter applicare proficuamente tecnologie all'avanguardia in ogni parte della macchina, ottenendo così benefici complessivamente molto sensibili e fortemente richiesti dal mercato. Si sostanzia quindi l'innovazione, sinteticamente, in:- Sostituzione dell'attuale sistema di alimentazione della macchina costituito da ventose e movimentazioni esclusivamente meccaniche con un nuovo gruppo elettropneumatico in grado di superare gli esistenti problemi di estrazione con particolari tipi di sagome e di carte e di garantire elevatissima flessibilità di carico e possibilità di pallettizzazione delle carte in ingresso, consentendo lunghi periodi di funzionamento non presidiato;- sostituzione dell'attuale sistema oleodinamico di attuazione della pressa con uno meccanico comandato da motore elettrico tramite leveraggi. Si otterrà in questo modo una maggiore precisione ed un perfetto controllo delle accelerazioni e decelerazioni, oltre a realizzare un meccanismo molto meno complesso, che non presenta l'elevatissimo consumo di olio caratteristico del meccanismo oleopneumatico, che non sporca il prodotto con inevitabili infiltrazioni, che non costringe all'installazione ed alla manutenzione, di complesse valvole elettromeccaniche. Si noti che i consumi energetici del nuovo sistema sono enormemente inferiori a quelli del vecchio;- realizzazione di un nastro di evacuazione, in luogo del piano fisso, che trasporterà il prodotto finito verso l'esterno, dove possa essere processato in automatico da altre applicazioni del cliente, eliminando così la necessità di uno scarico manuale.

3389.30072014.068000005

Al contrario di una carrozza passeggeri, un carro merci ferroviario non ha sorgenti di energia elettrica, non ha cablaggi disponibili per sviluppo di elettronica di bordo, ha un “duty cycle” che comprende periodi d’intenso utilizzo ma anche lunghe soste in deposito. Ciò ha vanificato numerosi tentativi di installare sensori e mezzi di comunicazione che forniscono dati in tempo reale a centri di raccolta in grado di elaborarli secondo ottiche di logistica, manutenzione, diagnostica in tempo reale e/o predittiva.Il progetto DINER si propone di studiare, progettare, sviluppare e sperimentare il prototipo di un “Sistema Integrato di Diagnostica, Manutenzione e Logistica” in grado di rivoluzionare la gestione dei rotabili merci, attualmente basata su procedure poco automatizzate e quindi onerose e imprecise.L’esigenza è fortemente sentita e il mercato target è esteso e variegato: Enti ( Proprietari ) che possiedono carri merci e li noleggiano; Enti ( Operatori ) che possiedono o noleggiano motrice e carri dai Proprietari, organizzano la composizione dei convogli e il viaggio; Enti ( Spedizionieri ) che interagiscono con i mittenti e destinatari delle merci e utilizzano mezzi propri e/o degli Operatori per realizzare le consegne.La concezione del Sistema DINER è fondata su Prodotti (SottoSistemi) quali:- una Piattaforma Inerziale altamente innovativa, basata su tecnologie di avanguardia, che concentra sensori (accelerometri, termometri etc.), mezzi di comunicazione e di localizzazione satellitare. Viene installata “plug and play” al posto delle piastre di copertura delle boccole (cuscinetti) degli assi, si alimenta con tecniche di “energy harvesting”, è totalmente autonoma e non necessita di batterie ricaricabili o collegamenti cablati sul carrello;- una Centrale Operativa di terra tecnologicamente avanzata che acquisisce i dati provenienti dalle Piattaforme Inerziali, ne esegue elaborazioni preliminari e li rende disponibili ad un insieme di Applicazioni software:- una Applicazione di Logistica e Manutenzione programmata, per georeferenziare e gestire i rotabili, riconoscere le scadenze di manutenzione e inoltrare segnalazioni;- una Applicazione di Diagnostica e Manutenzione straordinaria in grado di riconoscere sollecitazioni dinamiche eccessive, sintomi di guasti / cedimenti, sovraccarico del vagone, spostamento del carico, deragliamento e inoltrare allarmi;- un Cruscotto Diagnostico installato nella motrice, che comunica con la Centrale Operativa per informare il personale sullo stato dei rotabili e visualizzare comunicazioni / allarmi dalle Applicazioni;- un Tool di Configurazione, apparato “mobile” in grado di configurare e/o aggiornare le Piattaforme Inerziali, alimentandole e scambiando dati in modalità “wireless”.Il prevedibile successo economico prospetta ricadute industriali in termini di maggior efficienza produttiva e di conseguente rafforzamento competitivo e ricadute occupazionali per produzione, collaudo e installazione dei Prodotti.

Page 22: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

69 107 GENIALE VISIA IMAGING S.R.L. Capofila Piccola AR 26.70.12 570,000.00 256,500.00 280,000.00 126,000.00 ICT e fotonica

70 108 GTD-CORONA Capofila Media LU 27.11 200,000.00 60,000.00 200,000.00 60,000.00

71 109 SPETTRO X Sinerlab S.R.L. Capofila Micro PT 74.10.3 632,153.35 284,469.01 160,003.35 72,001.51

3389.30072014.068000118

Il progetto GENIALE realizza un sistema elettro-meccanico altamente innovativo per l'esecuzione e interpretazione automatica di analisi biologiche per patologie autoimmuni, risolvendo le criticità del processo di diagnosi attualmente adottato dai laboratori di analisi. A questo scopo, il progetto intende ingegnerizzare un sistema prototipale che effettua non solo la processazione dei vetrini di analisi ma anche la loro scansione e interpretazione, gestendo in modo automatico e sicuro l’intero processo, dal caricamento del siero del paziente fino alla diagnosi dello specialista. Il prodotto finale costituirà un sistema UNICO nel suo genere, capace di garantire: a) preparazione e montaggio automatico dei vetrini, in assenza di imperfezioni, e posizionamento nello scanner integrato; b) scansione completa, interpretazione automatica, e archiviazione digitale dei vetrini, con risoluzione del problema del deterioramento fisico, disponibilità dei vetrini in tempo reale, ripetibilità della valutazione, possibilità di diagnosi da remoto, tecniche di teleconsulto e second opinion;c) un processo di analisi totalmente walk-away, con notevole ottimizzazione dei tempi di esecuzione e disponibilità di ciascun vetrino in formato digitale non appena ne è completata la scansione;d) tracciabilità dell'intero processo, con drastica riduzione dell'intervento dell'operatore e quindi dell'errore umano.Il prodotto finale risulterà competitivo sul mercato e offrirà grandi benefici ai laboratori di analisi:d) abilitazione di nuovi processi organizzativi, grazie alla possibilità di disaccoppiare fisicamente la sede presso la quale sono analizzati i campioni da quelle presso le quali analisti effettuano la diagnosi;e) riduzione dei costi di esercizio, grazie all'ottimizzazione delle risorse quali i vetrini impiegati;f) riduzione dei costi di strumentazione e degli spazi di utilizzo, grazie ad un sistema che integra le funzionalità di preparazione e scansione ad un prezzo di poco superiore a quello dei preparatori convenzionali;g) incremento occupazionale derivante dalla fabbricazione sul territorio regionale di un prodotto altamente innovativo e competitivo.

Il progetto ben si inserisce nell’ambito delle priorità di ICT-Fotonica della Smart Specialisation in Toscana, e sarà realizzato da un team multidisciplinare composto da: VISIA Imaging, azienda dedicata alla progettazione e realizzazione di sistemi elettromedicali e per la diagnostica in vitro; FABBRI, azienda con decennale esperienza nella progettazione e realizzazione di componenti meccanici dedicati e di alta precisione; JAEWA, spin-off dell'Univ. di Firenze con elevata competenza in progettazione e sviluppo di architetture software e soluzioni di integrazione; DINFO, dipartimento dell'Univ. di Firenze con elevata competenza in ricerca scientifica e trasferimento tecnologico nelle aree della valutazione quantitativa di sistemi concorrenti e dello sviluppo di architetture software complesse.

3389.30072014.068000044

ME.RO SOCIETA' PER AZIONI

Fabbrica intelligente

I sistemi di trattamento corona sono sistemi utilizzati nell'industria del film plastico. Servono per aumentare la tensione superficiale dei substrati plastici per favorire i processi di stampa ed accoppiamento. Vengono installati sia su linee di estrusione dei film che sulle macchine di converting (macchine da stampa e accoppiamento). Un sistema corona è costituito sostanzialmente da due parti, il generatore che genera la potenza da scaricare sul film e la stazione di scarica dove si ha la scarica corona vera e propria. Il generatore è un sistema elettronico che trasforma la tensione di rete in un segnale sinusoidale ad alta frequenza (circa 40 kHz) ed alta tensione (6-10 kVolts). All'interno del generatore, ci sono i dispositivi di potenza e l' elettronica di controllo di questi dispositivi. Allo stato attuale dell'arte, l'elettronica di controllo è fatta con sistemi analogici. Il progetto del nuovo generatore con Controllo Digitale nasce dall'esigenza di semplificare l’elettronica di controllo, eliminando tutte le regolazioni Analogiche/Digitali (Set Point - Duty Cicle - Frequency - Timer) che nella precedente generazione (quella attualmente sul mercato) vengono fatte agendo manualmente su “Trimmer e Switch” montati sulle schede dell’elettronica di controllo. Il nuovo controllo digitale permette di: 1 Eliminare quanto prima veniva fatto manualmente impostando adesso tutte le regolazioni Analogiche/Digitali da “Menù”; 2 Eliminare alcune schede di controllo semplificando quindi l’Hardware;3 Utilizzare un’unica scheda di interfaccia tra PLC e gli stadi di potenza “Chopper – Inverter” per tutti i modelli di generatori prodotti;4 Utilizzare una comunicazione - Profinet - Profibus (Profibus opzionale “modulo aggiuntivo”);5 Utilizzare un minor numero di "spare parts" in quanto, come già detto precedentemente, l’hardware di controllo verrà ridotto e lo stesso hardware verrà usato per tutti i modelli dei generatori prodotti.Validità economica del progetto:- il nuovo generatore DIGITALE diventa assai più economico rispetto al generatore che stiamo costruendo attualmente; grazie infatti all'eliminazione di alcune schede di controllo e grazie al risparmio che si ottiene sulla filatura della componentistica, si ipotizzano notevoli risparmi di manodopera in termini di ore di costruzione;- ulteriori risparmi di manodopera si ottengono senz'altro nella fase di collaudo del sistema grazie alla digitalizzazione delle regolazioni;- questo consentirà un aumento della competitività e, parallelamente, permetterà di immettere sul mercato un prodotto migliore e senz'altro più moderno.

3389.30072014.068000049

Chimica e nanotecnologi

e

Scopo del presente progetto è quello di sviluppare uno spettrometro con caratteristiche innovative che permetta di migliorare la precisione delle misure eseguite con la tecnica della fluorescenza a raggi X e ampliarne di conseguenza le possibilità di impiego. La fluorescenza di raggi X è una tecnica non distruttiva che consente di determinare la composizione chimica di un campione attraverso l’analisi dello spettro di fluorescenza emesso dal campione stesso. Le applicazioni di questa tecnica sono molteplici:• nel settore della metallurgia, come strumento di controllo della qualità dei prodotti;• nel settore orafo, per l’analisi non distruttiva dei metalli preziosi; • nel settore del trattamento superficiale dei metalli, per determinare lo spessore dei rivestimenti;• nel settore ambientale, per evidenziare la presenza di metalli pesanti;• nel settore dei beni culturali, per eseguire analisi non distruttive su opere d’arte; Allo stato attuale, comunque, gli strumenti presenti sul mercato hanno alcune limitazioni. In particolare:a) in assenza di campioni standard di riferimento, non sono in grado di trattare correttamente la presenza di metalli leggeri. Oggi il problema viene superato eseguendo le misure in atmosfera di elio, ma ciò comporta significative complicazioni a livello pratico ed economico (l’elio è infatti molto costoso);b) gli strumenti di largo impiego a livello industriale, per contenere i costi di produzione, utilizzano rivelatori a bassa risoluzione, con i quali è possibile ottenere risultati accurati ed affidabili solo se si dispone di campioni standard certificati con i quali, periodicamente, eseguire le misure di verifica sul sistema. Normalmente, l’utente non dispone di tali campioni, che sono molto costosi, e questo rende necessario l’intervento periodico del costruttore, con un aggravio di costi di gestione. Inoltre, tali strumenti non sono in grado di eseguire alcuna analisi quantitativa su campioni che abbiano una composizione significativamente diversa da quella degli standard di riferimento di cui si dispone, per cui l’analisi deve limitarsi a misure ripetitive su campioni di cui è già nota approssimativamente la composizione.I recenti sviluppi della tecnologia, tuttavia, hanno reso disponibili, a prezzi competitivi, componenti hardware che fino a pochi ani fa era impensabile che potessero equipaggiare strumenti di analisi di largo impiego. In particolare, rispetto ai tradizionali contatori proporzionali, economici ma con bassa risoluzione energetica, sono oggi disponibili sul mercato rivelatori a stato solido con una risoluzione molto maggiore e a costi competitivi. Inoltre la potenza di calcolo disponibile oggi su qualunque PC, permette di utilizzare algoritmi avanzati per l’analisi degli spettri, rendendo interessante lo sviluppo di nuovi metodi numerici per la risoluzione delle equazioni che governano il fenomeno fisico della fluorescenza.Il presente progetto punterà a realizzare un spettrometro a fluorescenza di raggi X che implementi soluzioni di calcolo innovative allo scopo di:1. eseguire analisi accurate ed affidabili quanto quelle degli strumenti attualmente presenti sul mercato, ma utilizzando i rivelatori a stato solido che permettono di svincolare in larga misura il processo di analisi dall'utilizzo dei campioni standard certificati;2. trattare correttamente la presenza di elementi leggeri nei campioni analizzati anche senza eseguire misure in atmosfera di elio, in maniera tale che non venga alterata la precisione della misura degli spessori (nel caso di rivestimenti su plastica o alluminio) e sia possibile dare una stima della loro percentuale (nel caso di campioni bulk);3. mettere in ogni caso a punto algoritmi di calibrazione dell’analisi che permettano, qualora si disponga di campioni certificati, di incrementare la precisione dell’analisi utilizzando una versione modificata del metodo dei parametri fondamentali, che tenga conto dei risultati ottenuti sui campioni standard

Page 23: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

72 110 M31-RESGS BEES S.r.l. Capofila Piccola AR 72.1 876,631.24 394,484.06 424,783.19 191,152.44 ICT e fotonica

73 111 M.E.T. 2 FORMULA MEDICINE S.R.L. Capofila Micro LU 86.22 170,139.20 59,548.72 170,139.20 59,548.72 ICT e fotonica

74 112 TANC Capofila Media SI 27.11.00 2,575,375.37 1,108,538.27 1,007,612.75 403,045.10

3389.30072014.068000117

L’idea alla base del progetto, dal nome M31-RESGS (Recovery Energy Smart Grid System), consiste nel realizzare un sistema integrato e parallelizzabile di generazione elettrica di piccola scala (20kVA). Tale sistema è concepito in relazione a proprietà basilari quali modularità, scalabilità di potenza distribuita, riconfigurabilità, molteplicità di funzioni, semplice layout impiantistico. Esso è costituito da tre elementi principali: un accumulo elettrochimico, FER e componenti di conversione statica dell’energia elettrica. Il risultato atteso è la realizzazione di un prodotto che, grazie alle caratteristiche sopracitate ed alla potenzialità introdotta dall’innovativo sistema di controllo, consente l’utilizzo in parallelo di più dispositivi di generazione (anche differenti da M31-RESGS). Da una dettagliata ricerca di natura tecnico/economica condotta internamente alle aziende proponenti, è emerso che nel mercato mondiale non esistono soluzioni commerciali che possano essere definite polifunzionali come il prodotto che nasce dall’idea sopracitata. Inoltre, sempre da tale analisi di mercato, è risultato che non sono presenti prodotti commerciali che offrono soluzioni impiantistiche e di funzionamento di tipo parallelo che consentano, in forma semplice (cioè di installazione e di utilizzo operativo), di creare micro reti con o senza la rete di distribuzione pubblica locale, quindi con la potenzialità di condividere il carico elettrico sotteso (con un aumento di prestazioni in termini affidabilistici ed economici).Il dispositivo sarà capace di scambiare energia con le reti di distribuzione, tramite uno sviluppo innovativo del sistema di controllo implementato sul convertitore di uscita (inverter), in grado di replicare il funzionamento di un regolatore primario di tipo frequenza/potenza attiva e tensione/potenza reattiva. L’output atteso sarò quindi un micro-sistema con due componenti: hardware fisico, sotto-sistema di controllo.Il sistema M31-RESGS è appropriato per una platea eterogenea di clienti, coinvolti in problemi energetici (in termini di fornitura che di power quality). Nell’identificazione delle opportunità, i segmenti di mercato più rilevanti per l’introduzione iniziale del prodotto saranno i mercati che hanno un’urgenza primaria nell’acquisto del sistema. Tali mercati sono stati individuati nei paesi emergenti, dove sono ancora presenti vaste aree non elettrificate o elettrificate tramite gruppo elettrogeni, le quali hanno talvolta problemi di affidabilità energetica, o comunque con sistemi obsoleti in termini di prestazioni tecniche ed affidabilistiche, i quali non assicurano in nessuno modo un approvvigionamento costante ed affidabile di energia elettrica. In queste aree è di estrema importanza poter accedere ad un sistema che possa consentire l’alimentazione di utenze domestiche, in modo da gestire carichi per la depurazione dell’acqua o permettere processi di irrigazione senza dover ricorrere ai tradizionali sistemi a combustibile.

3389.30072014.068000174

L’idea progettuale consiste nella realizzazione di un nuovo sistema prototipale, denominato “MENTAL ECONOMY TRAINING Vers. 2” di analisi delle performance mentali psico-fisiche di piloti professionisti (essenzialmente in ambiti sportivi come la F1, il DTM, il Turismo), applicabile in futuro anche ad altre realtà sportive ad alto tasso di concentrazione e destrezza come il golf, lo sci, il tennis e molte altre. E’ interessante puntualizzare che il nuovo sistema, in un prossimo futuro, potrà essere la base per applicazioni anche in ambiti diversi da quelli dello sport professionistico, perché potrà essere utilizzato anche in ambienti lavorativi dove i prestatori d’opera devono comunque garantire rendimenti costanti uniti ad alti tassi di concentrazione, come ad esempio il settore dei trasporti pubblici tramite aereo o via mare oppure anche nel settore ferro-tranviario o nel trasporto su ruota (con l’obiettivo di migliorare la sicurezza non solo dei prestatori d’opera ma anche degli eventuali passeggeri). Il nuovo prototipo porterà a dei profondi cambiamenti sia rispetto al tipo di procedure di analisi attualmente eseguite sia al tipo e numero dei test e delle verifiche effettuate sugli atleti. In primo luogo sarà possibile infatti compiere dei test attitudinali sia mentali che psico-fisici rimanendo perfettamente collegati all’apparato pur essendo fisicamente distanti da esso. Con la tecnologia attuale questo non è possibile a causa delle limitazioni imposte dalle infrastrutture al momento in uso (es: pulsanti ) che necessitano di un collegamento tramite cavi con il sistema centrale.In secondo luogo il nuovo M.E.T. v.2 avrà delle caratteristiche funzionali assolutamente innovative che permetteranno di sviluppare metodologie notevolmente più avanzate: a) Sia il SW che l’HW saranno in grado di analizzare automaticamente ed in maniera integrata le performance mentali associate alle variazioni di alcuni parametri corporei; si tratta di una filosofia di lavoro di ESCLUSIVO DOMINIO di Formula Medicine che pertanto la differenzia da qualsiasi altra struttura operante in campo sportivo nel panorama internazionale e che pertanto la rende unica; b) Creazione di nuovi strumenti per aumentare il numero dei parametri corporei analizzati; c) Sviluppo tecnico degli strumenti utilizzati per renderli il più miniaturizzati possibile e quindi più facilmente indossabili per poter essere usati anche durante alcuni test psico-fisici in palestra, in modo da applicare alcune nuove tecniche di preparazione e analisi fino ad oggi impossibili da utilizzare;d) Integrazione dei test su piattaforma web per permettere agli atleti di utilizzare le metodologie anche in remoto in modo tale da poter proseguire anche a domicilio le tecniche di allenamento apprese in Formula Medicine. Sarà possibile rendere completamente automatizzata l’intera procedura di raccolta ed elaborazione dei dati. Rispetto al processo attualmente in uso è un cambiamento radicale. Infatti, il nuovo sistema consentirà all’operatore di avere sia durante il test che alla fine dello stesso una serie di dati già confrontati tra loro, con dati storici di test precedenti, con i valori di consumo energico, delle prestazioni fisiche senza doverli inserire manualmente come oggi avviene al termine di ogni singola fase. Il progetto indicato avrà indubbiamente delle ricadute positive sul futuro della Formula Medicine. L’utilizzo multidisciplinare che avrà il M.E.T. 2 consentirà un aumento del fatturato dell’impresa con miglioramenti in percentuale anche vicini al 30% rispetto a quello ottenuto nel 2013. Non solo, ma riuscire a diversificare sostanzialmente la platea di possibili clienti a cui poter offrire i propri servizi, consentirà alla Formula Medicine di ridurre drasticamente il rischio di improvvise contrazioni di investimenti in ambito motoristico delle Case Automobilistiche o dei loro Sponsor principali e quindi di improvvisi cali del fatturato.

3389.30072014.068000251

NEWTON TRASFORMATORI S.P.A.

Fabbrica intelligente

In Europa il numero di trasformatori MT/BT (Media Tensione/Bassa Tensione) in servizio nel 2005, era pari a oltre 4.5 milioni di cui oltre 430000 unità per una potenza complessiva di 79 GVA sono installati sulla rete di distribuzione in Italia. Stime di mercato prevedono, fino al 2020 un tasso annuo di crescita di circa il 2% e un tasso di sostituzione che arriverà al 4%.Il trasformatore MT/BT è poi, dati i volumi di vendita annui, soggetto alla direttiva 2009/125/EC(EcoDesign): a maggio 2014 è entrato in vigore il regolamento attuativo 548/2014 che definisce irequisiti minimi di efficienza che, a partire dal 2015, i trasformatori MT/BT immessi sul mercatoeuropeo dovranno possedere, stimando, al 2025, un risparmio di 16.2 TWh per anno.I trasformatori sono sede di perdite negli avvolgimenti, per effetto della circolazione della corrente, e nel ferro, per effetto dell’induzione magnetica quindi della tensione elettrica cui è sottoposta macchina durante l’esercizio. Il loro contributo energetico non è trascurabile dato che il trasformatore è, in generale, sempre connesso alla rete quindi sottoposto alla tensione di rete pressoché costante nel tempo. Viceversa, tranne che in siti industriali o in centri abitati densamente popolati, la potenza media erogata da un trasformatore MT/BT è inferiore al 50% di quella nominale e di conseguenza anche le perdite a carico. Ciò spiega l’interesse riguardo la realizzazione di macchine con basse perdite nel ferro.Allo stato attuale, in Europa, il nucleo dei trasformatori di potenza è realizzato con lamierini in acciaio al silicio a grani orientati. È una tecnologia sufficientemente matura tale per cui il raggiungimento di classi di efficienza maggiori si potrà ottenere solo incrementando le dimensioni della macchina.Il processo produttivo ha poi un basso grado di automazione e consiste nella tranciatura dei lamierini di materiale ferromagnetico e il successivo assemblaggio delle colonne e dei “gioghi” della struttura magnetica. In parallelo si procede alla fabbricazione delle bobine che costituiscono gli avvolgimenti primario e secondario, con un processo di arrotolamento. Una volta inseriti gli avvolgimenti nelle colonne di materiale magnetico si realizza la chiusura del circuito magnetico collegando le colonne mediante i “gioghi”. Le superfici di contatto tra questi ultimi e le colonne costituiscono i giunti magnetici che, inevitabilmente, introducono delle superfici di discontinuità del circuito magnetico incrementando le perdite nel ferro e sono sede di riscaldamenti localizzati che, in fase di esercizio delle macchine, potrebbero pregiudicarne l’integrità dell’isolamento elettrico.Il progetto TANC propone la realizzazione di un processo produttivo, ad elevato grado di automazione, di un trasformatore trifase MT/BT ad alta efficienza.L’innovazione consiste nel realizzare il nucleo magnetico continuo (senza giunti) avvolgendo un nastro di materiale magnetico (amorfo o a cristalli orientati), direttamente attorno agli avvolgimenti del primario e secondario, realizzando un processo similare a quello di orditura o matassatura (settore tessile).Tale processo produttivo e i prodotti saranno anche oggetto di una valutazione integrata disostenibilità ambientale utilizzando la LCA (Life Cycle Assessment) e la LCC (Life Cycle Costs).La realizzazione del progetto consentirà alle aziende partecipanti di acquisire il know-how per laproduzione, con una tecnologia innovativa, di una nuova tipologia di trasformatori di distribuzione con nucleo continuo. Da un punto di vista industriale la soluzione proposta permetterà alla capofila di introdurre una linea di produzione ad alta automatizzazione, consentendo di aumentare laproduttività, di migliorare la qualità del prodotto, ridurre lo sfrido della tranciatura dei lamierini,penetrare nei mercati strategici del sud est asiatico e, infine, di rafforzare le quote di mercato inambito europeo potendo soddisfare in anticipo i vincoli introdotti dalle normative EcoDesign.

Page 24: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

75 113 REC-VISIO T.I.M.E. - S.R.L. Capofila Piccola LU 62.01 1,979,361.35 890,712.61 1,015,631.00 457,033.95 ICT e fotonica

76 114 AWMail AWTech srl Capofila Piccola FI 62.01 195,900.00 68,565.00 195,900.00 68,565.00 ICT e fotonica

77 115 NANOTERM RICCIARINI TESSILE S.P.A. Capofila Media AR 13.1 765,880.22 325,902.15 374,878.88 149,951.55

3389.30072014.068000053

L’idea progettuale è finalizzata alla realizzazione di quanto abbiamo definito la scatola nera della equipe arbitrale, cioè uno strumento ed un sistema che consenta di acquisire, memorizzare e rendere disponibile il “punto di vista”, la prospettiva esatta della equipe arbitrale, non solo come registrazione dei colloqui audio, ma anche come registrazione delle soggettive video, per una completa riproduzione del punto di vista dei direttori di gara. Il progetto pertanto intende studiare, progettare e realizzare un dispositivo indossabile da parte dei componenti l’equipe arbitrale, che produca una registrazione ad ampio spettro sensoriale audio/video della prospettiva di ciascun componente l’equipe arbitrale stessa, da trasmettere e memorizzare in una piattaforma software di elaborazione, storage e delivery.Gli aspetti innovativi e le tematiche di ricerca sono molteplici e vanno dallo studio del design, materiali ed elettronica del dispositivo indossabile, allo studio di tecnologie HW e/o SW per la stabilizzazione dei flussi video, sino alla progettazione dell’elettronica on board del dispositivo stesso e dei metodi di trasmissione e post processing dei flussi video.I contenuti multimediali raccolti ed elaborati in post produzione verranno resi disponibili a varie categorie si soggetti ai fini di:• valutare l’operato delle equipes arbitrali da parte degli organismi competenti • formare i giovani arbitri a cura delle strutture federali e non a ciò preposte• rendere disponibile a trasmissioni televisive, commentatori, testate giornalistiche, uno strumento per migliorare la qualità dei commenti e delle osservazioni, potendo disporre del “PUNTO DI VISTA” della equipe arbitrale durante lo svolgimento della gara.Il potenziale target di mercato del prodotto/servizio realizzato è pertanto costituito dai seguenti soggetti:

• federazioni sportive nazionali ed internazionali• associazioni arbitri delle federazioni sportive• comitati olimpici nazionali• leghe sport dilettantistici• televisioni, radio e testate giornalistiche

In fase di progetto verrà tarato il sistema sul gioco del calcio, ma è evidente che l’applicabilità dei risultati è estesa a tutti gli sport di squadra, dal basket al rugby, etc.Inoltre, l’omogeneità dei regolamenti internazionali consentirà di proporre la soluzione realizzata in tutto il mondo, a federazioni sportive, leghe, associazioni arbitri, etc.Poiché si tratta di un prodotto/servizio attualmente non esistente sul mercato, che suscita grande interesse nei predetti soggetti e che, per sua natura, non ha limiti territoriali e si rivolge pertanto ad un mercato mondiale, i benefici attesi da parte dei proponenti sono importanti, e costituiti dall’apertura di un nuovo mercato in cui operare in regime sostanzialmente di esclusiva (tenuto conto che il dispositivo verrà brevettato), tanto da prevedere la possibile creazione di una spin off esclusivamente dedicata alla commercializzazione e gestione del prodotto/servizio, in grado di raggiungere nel primo biennio di vita una occupazione aggiuntiva di almeno 10 persone ed un fatturato di poco inferiore ai 6 milioni di Euro, valori che raggiungono un incremento occupazionale previsto di circa 35 persone, un fatturato di poco più di 18 milioni di Euro ed un EBIT di quasi 2,5 milioni di Euro al 5° anno, considerando i ricavi attesi dalla erogazione del servizio (delivery dei contenuti multimediali) alle televisioni e testate giornalistiche sportive..

3389.30072014.068000143

AWMail è un servizio applicativo che individua con precisione una soluzione alle problematiche di archiviazione, catalogazione e ricerca della posta e degli allegati, nel rispetto dei requisiti di: 1) sicurezza e riservatezza; 2) indipendenza dal client di mail; 3) utilizzo di strumenti personali per l’accesso a informazioni aziendali (BYOD).L'obiettivo principale del progetto è quello di creare un nuovo prodotto per organizzare, catalogare e ricercare questo importante patrimonio informativo, in modo AUTOMATICO e INDIPENDENTE DAL PROGRAMMA DI MAIL che viene utilizzato.I dati ISTAT confermano che:1) La posta elettronica è lo strumento principale da cui transita l’informazione aziendale: oltre il 90% delle imprese con più 250 addetti utilizza la posta elettronica dotando i dipendenti di dispostivi mobili (83% aziende tra 100-249 dipendenti; 68% aziende tra 50-99 dipendenti) – (ISTAT ICT nelle Imprese 2012)2) Nel settore professionale e personale oltre l’80% degli utenti della rete internet la utilizzano per inviare e ricevere e-mail (ISTAT-Cittadini e Tecnologie 2011). Gli account di e-mail personali e di lavoro si sono moltiplicati e ogni giorno attraverso la posta elettronica passa il 90% della comunicazione rilevante sia ai fini personali che di lavoro, suddivisa tra almeno 2 o più account di posta, spesso attivi su provider diversi.3) Nel rapporto si osserva anche che la sicurezza dell’informazione è uno dei principali fattori limitanti l’utilizzo di tali tecnologie (oltre il 17% del campione).

AWMail sarà configurato come una piattaforma software flessibile ed orientata alla fruizione in diversi segmenti di mercato e modalità di utilizzo.Le principali innovazioni introdotte da AWMail riguardano sia aspetti tecnologici che di tipologia di offerta, e sono direttamente collegate ai benefici immediatamente percepibili dagli utilizzatori:1. AWMail lascia libero l’utente di utilizzare i sistemi di posta abituali, senza nessuna limitazione. Le informazioni catalogate ed archiviate saranno disponibili e consultabili tramite le APP multi-piattaforma per dispositivi tablet (IOS, Android) e sistemi desktop (MS-Windows e MAC).2. L’attuale offerta di mercato dei sistemi di Posta Elettronica persegue il fine di fidelizzare sempre di più l’utilizzo sulla propria piattaforma. AWMail è invece una piattaforma aperta ed integrabile con la massima indipendenza, che non cambia il modo di lavorare dell’utente.3. La semplicità d’uso, introdotta dai meccanismi innovativi di catalogazione automatica e ricerca multidimensionale, consente all'utente di utilizzare pienamente un patrimonio informativo esistente, ma spesso ingestibile.4. AWMail può operare sia come servizio applicativo cloud (SAAS), sia come applicazione desktop, ed è quindi idoneo per divere fasce di mercato: Professionale; SMB; Enterprise.AWTech ha realizzato, nell’ambito della catalogazione elettronica dell’informazione, il prodotto AWDoc, che ha avuto dal 2012 ottimi risultati di vendita (vedi referenze www.awdoc.it). AWMail si colloca pienamente nella linea di ampliamento di tali soluzioni, core business della AWTech, con la linea di prodotti AnyWhere (AWXxxx).Le competenze presenti in azienda, relative alle tecnologie di catalogazione, servizi applicativi cloud, archiviazione documentale, cifratura e sicurezza dei dati, già comprovate nella realizzazione di AWDoc, possono essere efficacemente utilizzate per realizzare un nuovo prodotto, completamente integrato nell’offerta caratteristica di AWTech.Potendo contare sulla possibilità di sviluppare inizialmente l’offerta sui clienti di AWDoc, si prevede nel triennio 2016-2018 un incremento di fatturato di oltre 800.000 Euro, che porterebbe ad un potenziamento della struttura tecnico – commerciale di almeno tre unità.

3389.30072014.068000294

Chimica e nanotecnologi

e

Ricerca, sviluppo, tecnologia, innovazione e competitività: sono queste le cinque parole chiave utili per comprendere l’evoluzione del comparto del tessile della Moda: un settore dove l’investimento in ricerca e sviluppo genera ritorni economici notevoli, dove i tessuti tecnici trovano sempre più spazio nel settore e che rappresenta quindi il punto d'incontro tra due mondi, quello della moda e quello della tecnologia.Nanotecnologie, materiali a cambiamento di fase, tessili funzionalizzali e indumenti appartenenti al settore degli “Smart textiles” vedono coinvolti istituti di ricerca e realtà aziendali.E’ in questa tendenza che si colloca il progetto NANOTERM che si basa sullo sviluppo di tessuti funzionalizzati per l’abbigliamento che sanno coniugare il comfort, con l’uso di fibre nobili per realizzare prodotti di qualità, con aspetti altrettanto importanti come il design e l’utilizzo di tecnologie innovative per migliorare e ingegnerizzare i processi di produzione. Nello specifico il progetto NANOTERM mira a conferire a tessuti definiti “tradizionali” funzionalità specifiche mediante l’utilizzo di nuovi materiali e tecnologie innovative. Prima tra tutte, le nanotecnologie per le applicazioni di termoregolazione, dove i capi di abbigliamento più moderni sfruttano le proprietà dei materiali a cambiamento di fase (phase change materials, PCM). Le tecniche si baseranno sulle caratteristiche intrinseche dei PCM, ovvero quando la temperatura del corpo aumenta, il PCM si scioglie e assorbe il calore dal corpo sotto forma di calore latente (effetto di raffreddamento); quando la temperatura scende, il PCM cristallizza e il calore immagazzinato viene rilasciato nuovamente (effetto di riscaldamento). Saranno studiate in particolare l’applicazione di due tecnologie di incorporazione dei PCM nelle fibre tessili. Nella prima i PCM saranno integrati mediante la fusione in fibre tessili per creare una struttura bicomponente con anima centrale di PCM nella fibra, nella seconda saranno inglobati disperdendo i PCM in una soluzione di fibre cellulosiche, in questo modo saranno intrappolati permanentemente all'interno delle fibre.Per il NANOTERM ricercheremo inoltre un interessante cross over con il mondo della gioielleria, data l’attuale tendenza a creare abiti arricchiti da trame d’oro, ricami d’argento e gioielli tout court. Ecco allora la collaborazione con un’azienda orafa ed una di produzione maglieria per sperimentare nuovi capi d’abbigliamento nel settore oltre il top di gamma al fine di esplorare il lato prezioso della moda.

Page 25: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

78 116 INFO CIRCLECAP SRL Capofila Piccola FI 74.10.21 196,152.00 68,653.20 196,152.00 68,653.20 ICT e fotonica

79 117 URI ISLAND Capofila Media SI 32.50.1 2,047,600.27 850,012.61 1,177,975.11 471,190.04

80 118 DREAM INERA S.R.L Capofila Piccola PI 63.11.3 612,459.80 275,606.91 297,250.00 133,762.50 ICT e fotonica

3389.30072014.068000278

Il progetto INFO (INtelligent Fidelity interOperability), punta a disegnare ed implementare una piattaforma intelligente per l’utilizzo interoperabile di carte servizi già disponibili sul territorio e già in uso da parte degli utenti in contesti anche molto diversi tra loro (ad esempio carte fedeltà commerciali e biglietti elettronici per il trasporto pubblico locale). Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una diffusione molto elevata di tale tipo di carte, senza che vegano sfruttate appieno le potenzialità offerte dalla tecnologia Rf-id (radio-frequency identification). Tali carte permettono infatti una identificazione univoca del possessore e in linea di principio sarebbe sufficiente possederne una sola per poter usufruire di un numero illimitato di servizi. Per contro, la produzione e distribuzione delle carte porta con sé diverse complicazioni a livello gestionale che, con un’architettura come quella del progetto INFO, verrebbero immediatamente superate. Infatti grazie al progetto INFO è possibile utilizzare una qualsiasi carta di tipo RF-id per mettere in atto meccanismi di tipo fidelizzazione, offerta di servizi innovativi ai propri clienti e attuare politiche di business intelligence. Oltre alla possibilità di utilizzare tessere di tipo RF-id, il Sistema INFO propone l’integrazione e conseguente interoperabilità anche con la tecnologia per cellulari NFC (near-field communication) che ha una diffusione sempre crescente sul mercato e che in un prossimo futuro consentirà di usufruire di un elevato numero di servizi direttamente dal cellulare.Il progetto INFO svilupperà una serie di dispositivi hardware e di applicativi modulari per consentire ad esercizi commerciali ed entità istituzionali di dotarsi di meccanismi di fidelizzazione del cliente con costi estremamente contenuti, senza dover attivare infrastrutture di generazione e distribuzione di carte fisiche. Il Sistema sarà scalabile ed adattabile a partire da esercizi singoli di ridotte dimensioni fino a catene o consorzi di negozi e sarà collegato ad un portale web su cui verrà sviluppato un meccanismo di accreditamento di tipo social network.L’impatto sul mercato del Sistema INFO è potenzialmente molto vasto poiché è aperto a qualsiasi tipologia e dimensione di esercizio e di bassissimo costo nella sua implementazione entry level. E’ possibile poi per il cliente far crescere il Sistema modulare in base alle proprie esigenze fino ad ottenere un Sistema informativo completo che gli consenta meccanismi di business intelligence.

3389.30072014.068000027

Diesse Diagnostica Senese S.p.A.

Fabbrica intelligente

Il progetto si colloca nell'ambito dell'automazione di Laboratorio di Analisi.L' acronimo “URI ISLAND” individua l'oggetto di questa automazione: realizzazione di un di laboratorio dedicato al campione urinario.Gli esperti del settore lo definiscono “ISOLA DELLE URINE“.Nella pratica di laboratorio i materiali biologici (da ora in avanti definiti “campioni“) vengono indirizzati alle varie stazioni di analitiche indipendentemente dalla natura e /o tipologia;L'idea e la proposta oggetto di questo progetto è quella di realizzare una sezione automatizzata del laboratorio di Analisi che non si caratterizza per la tipologia di esami che esegue, ma piuttosto per il tipo di materiale biologico che tratta , cioè l'Urina .

In un recente congresso del GIAU ( Maggio 2014)(Gruppo Italiano Analisi Urine ) si è parlato di “L' isola delle urine tra mito e realtà”. Questo indica chiaramente che la comunità degli addetti alla Diagnostica sta cercando di definire un nuovo modello di laboratorio analitico ,orientato al campione biologico e la parola “mito” esplica molto bene lo stato dell'arte attuale.

Questa tendenza è stata recepita da molte aziende che operano nel settore , ma al momento attuale , se dovessimo fotografare lo stato dell'arte potremmo affermare che l'approccio risulta senz'altro parziale.

Per chiarire il concetto , il campione “Urina “può essere sottoposto a diversi tipi di indagini diagnostiche, che comprendono settori diversi come ad esempio:Microbiologico, Chimico Fisico, Biochimico, Tossicologico, Immunologico.

Ogni azienda , Diesse Diagnostica Senese Spa compresa , ha focalizzato la propria attività sul settore specializzato di propria competenza , quindi la Microbiologia , la Biochimica ecc.!

Questa l'idea base del progetto : nel nuovo laboratorio automatico per il campione “urinario“,il sistema (laboratorio automatizzato) si prende in carico il materiale biologico in tutti i suoi aspetti e produce gli esiti dei quesiti diagnostici richiesti, indipendentemente dalla tipologia di indagine o indagini da eseguire.

Recependo, come già detto, le esigenze del mercato, Diesse si è prefissata degli obiettivi innovativi caratterizzati da : completa automazione nella manipolazione del campione biologico (urina) non ristretta al solo settore microbiologico, modularità ed “interconnettività” all'automazione di laboratorio già esistente.Gli ambiti tecnologici impiegati nello sviluppo comprendono la biochimica, elettronica, meccanica, robotica, ingegneria del software. Tutto questo al fine di rappresentare una innovazione ad alto contenuto Tecnologico con indiscutibili effetti e ricadute in campo Economico e Occupazionale.Dal punto di vista “imprenditoriale“ il progetto offre una opportunità per Diesse Diagnostica Senese , in quanto la colloca ai livelli piuù alti di immagine e reputazione, comparabili a colossi del settore .L'azienda ha la possibilità di investire nell'automazione“ e di conseguenza nel futuro: “ALTA TECNOLOGIA NEL SETTORE DIAGNOSTICO.

3389.30072014.068000184

Il progetto si inserisce nella filiera di conservazione, restauro e valorizzazione dei beni culturali, cercando di introdurre strumenti innovativi e di facile utilizzo per il personale tecnico (restauratori, fotografi), con potenziali ricadute anche sul mercato dei visitatori di aree museali.La moderna gestione documentale dei contenuti informativi di un’opera richiede l’uso di dati cartografici di superfici molto estese ottenute tramite la mosaicatura di più fotogrammi, con la caratteristica di essere misurabili e in alta definizione, per offrire una consultazione di informazioni georeferenziate esplorabili dall’insieme fino al più piccolo dettaglio.Ad oggi tale processo è appannaggio di personale altamente specializzato, con l’utilizzo di strumenti hw/sw professionali ad alto costo. Per favorire la diffusione di questo processo il progetto DREAM si pone l’obiettivo di realizzare un nuovo strumento per il raddrizzamento fotografico e la realizzazione di fotopiani. Tale strumento sarà basato sull'impiego di uno speciale proiettore di luce laser recante sulla propria struttura opportuni riferimenti che, inquadrati da una fotocamera digitale insieme all'opera da acquisire e alla luce proiettata sull'opera stessa, permetteranno di ottenere il corrispondente fotopiano. Lo strumento realizzato, che sarà anche in grado di fornire una nuvola di punti 3D (densa) della superficie dell'opera, permetterà a fotografi, restauratori e tecnici delle indagini multispettrali di produrre autonomamente in modo semplice e a basso costo, elaborati fotografici (e/o 3D) per la consultazione cartografica e non solo.

I dati così elaborati verranno resi disponibili su smart device per fornire servizi di realtà aumentata di interesse per il restauratore, ma anche facilmente trasferibili a utenti finali per accrescere l’esperienza della visita. Ad esempio sarà possibile vedere dettagli in altissima risoluzione, fasi di restauro, annotazioni e descrizioni correlati all’area inquadrata. Sarà anche possibile operare sui sistemi di documentazione in modalità realtà aumentata. Ad esempio il restauratore potrà puntare, tramite il suo dispositivo, una specifica zona dell’affresco originale, e inserire le informazioni necessarie in maniera semplice ed intuitiva interagendo direttamente con la realtà sul luogo in cui l’affresco si trova. Una simile funzionalità sarà fruibile anche dagli studiosi e dagli appassionati, che potranno commentare o descrivere specifici punti o aree dell’affresco puntandoli con il proprio dispositivo.Per offrire queste funzionalità, il progetto svilupperà tecnologie innovative per effettuare confronti ed allineamenti tra immagini (ad esempio immagini reali riprese da un dispositivo ed immagini memorizzate nel database), in tempo reale, con altissima precisione, e altissima fluidità.Sarà quindi necessario sviluppare algoritmi di computer vision, che superino le limitazioni attuali, dovute all’elevato utilizzo di risorse computazionali, ancora non compatibili con strumenti come smartphone o smart glasses.Il progetto porterà quindi allo sviluppo di un prototipo di uno strumento di acquisizione ed elaborazione di contenuti digitali, per la realizzazione di immagini metriche ad alta risoluzione ed al contempo di un sistema per la fruizione in realtà aumentata per i beni culturali.Da un punto di vista di mercato, gli strumenti si indirizzano sia verso realtà museali, anche di piccole dimensioni, che desiderano documentare e valorizzare le proprie opere, sia verso tecnici e professionisti che possono utilizzare gli strumenti di DREAM per la produzione in modo semplice e a basso costo di immagini metriche, sia per condurre attività di restauro facilitate dall’uso della realtà aumentata.I contenuti digitali e le modalità di fruizione potranno essere facilmente resi disponibili anche ad un pubblico più vasto di appassionati, turisti e visitatori di realtà museali.

Page 26: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

81 119 PRIMA - S.R.L. Capofila Piccola FI 28.2 584,950.41 263,227.68 270,911.96 121,910.38

82 120 NEW4FIL PAFASYSTEM S.R.L. Capofila Piccola PO 28.94.1 199,667.99 69,883.80 199,667.99 69,883.80

83 121 RSP240 Capofila Piccola LU 28.22.09 174,426.39 61,049.24 174,426.39 61,049.24

3389.30072014.068000039

E.D.M. - Ejector Drone Module

Fabbrica intelligente

L'idea posta alla base del progetto denominato E.D.M. (Ejector Drone Module) è quella di potenziare e rendere almeno in parte automatizzato il processo industriale di lavaggio a secco di organi meccanici basato sull'applicazione di prodotti a base di bicarbonato di sodio in polvere.Il processo di lavaggio a secco viene normalmente effettuato in apposite cabine, nelle quali si opera mediante una testa di eiezione in pressione comandata direttamente dall'operatore; in alternativa l'addetto opera manovrando la lancia di lavaggio all’interno della cabina attraverso appositi manicotti, oppure entra fisicamente all’interno della cabina stessa e manovra il dispositivo di eiezione facendo uso di DPI. A differenza del tradizionale lavaggio con liquidi, tale tecnica consiste nell’eiezione di prodotti pulverulenti che, per effetto puramente meccanico (impatto sulle superfici da pulire), rimuove i residui.Questa tecnologia è ben più ecologica rispetto a quella tradizionale con acqua o solventi, poiché non genera reflui e non corrode le superfici lavate. I suoi limiti consistono soprattutto nella difficoltà di automazione del processo a causa del fatto che la sporcizia non si distribuisce in quantità e posizione ripetibile, rendendo dunque difficile prescindere dal controllo diretto dell'operatore, e nella necessità di garantire alla lancia di eiezione una serie di movimentazioni (n.5 gradi di libertà – DOFS) meccanicamente complesse, perché possa essere posizionata ed orientata in tutte le direzioni; infine, l'ambiente di lavaggio è caratterizzato da scarsa visibilità a causa della dispersione delle polveri eiettate in sospensione.Visto il crescente interesse industriale per questa tecnologia, Prima ha pensato di applicare la sua notevole esperienza nello specifico settore, oltreché in quello dell'automazione industriale al miglioramento di questo processo.L'obiettivo consiste nel giungere alla progettazione e prototipazione di un vero e proprio robot industriale che si sostituisca all'operatore con due simultanei vantaggi:- Ergonomia e sicurezza: il movimento degli ugelli di eiezione della polvere di lavaggio viene effettuato da una macchina robotizzata di tipo “esoscheletro” funzionante con comandi remoti, tale da permettere all'operatore di lavorare comodamente in un ambiente esterno a quello del lavaggio, dunque più pulito e non più esposto a condizioni di lavoro stressanti/affaticanti;- Automazione: il sistema ideato si basa sull'installazione di attuatori di tipo elettromeccanico e pneumatico che garantiscano l'azionamento di appositi cinematismi con comandi remoti (fly-by-wire) oppure, in alternativa, da un sistema di automazione a logica programmabile computerizzata.La messa a punto di un simile robot industriale, classificabile anche come "drone" o “esoscheletro” per il fatto che può essere controllato e comandato direttamente da un operatore posto a distanza, rappresenta una significativa innovazione per l'ergonomia del processo di lavaggio e ne consente una maggiore efficienza e produttività, ma soprattutto ne rivoluziona la metodologia, introducendo fasi programmabili ed automatizzabili nell’ambito del ciclo di lavaggio stesso.L'attività di ricerca, sviluppo progettazione e realizzazione prototipale sarà portata avanti in collaborazione con i partner del progetto:- Elettra S.r.l., azienda specializzata nello sviluppo di hardware e software per automazione e controllo delle macchine,- Meccanica CNC S.r.l., azienda con competenze elevate nella progettazione e realizzazione di particolari meccanici dei più vari materiali da costruzione e prototipi.Il raggiungimento degli obiettivi sopra esposti produrrà importanti risultati commerciali, tenuto anche in relazione al crescente sviluppo applicativo del processo di lavaggio a secco con bicarbonato di sodio.

3389.30072014.068000194

Fabbrica intelligente

L'idea progettuale nasce dalla volontà di proporre un sistema innovativo per produrre filati multicolori con effetti cromatici costanti e ripetibili con precisione. Il settore di mercato verso il quale il filatoio si orienta, è potenzialmente nuovo per la Pafasystem S.r.l. che da oltre 40 anni progetta, produce e distribuisce filatoi e torcitoi per la produzione di filati fantasia e ciniglia, macchine per filati speciali e macchine ausiliarie. Lo scopo del filatoio è infatti quello di riuscire a comporre un filo/stoppino di titolo definito, partendo dall'utilizzo di quattro nastri separati alimentati contemporaneamente. Ogni nastro può avere un diverso colore e, dopo lo stiro, gli stoppini vengono riuniti a formarne uno soltanto prima di essere ritorto e raccolto sulla confezione (fuso o rocca). L'innovazione risiede nel creare quattro gruppi di stiro che lavorano simultaneamente, coordinati e controllati elettronicamente per avere un titolo regolare con raccolta su fuso/rocca. Lo stiro è un’operazione fondamentale per la filatura, il suo fine è quello di parallelizzare le fibre, di affinare la massa fibrosa fino all'ottenimento del titolo desiderato e conferire la massima regolarità alla sezione del nastro o dello stoppino. Il processo avviene grazie allo scorrimento reciproco controllato delle fibre, che si dispongono su una lunghezza maggiore e su una minore sezione del fascio. Lo scorrimento si attua facendo passare il nastro di fibre attraverso coppie di cilindri (laminatoi) che hanno una crescente velocità periferica. L'obiettivo innovativo che Pafasystem si pone è quello di studiare e progettare un filatoio a quattro gruppi di stiro, che permetta la composizione di filati/stoppini fantasia lisci e multicolori, dal titolo costante e ben definito, ma soprattutto generato da uno stiro uniforme e costante di tutti i nastri impiegati. Il prototipo che l'azienda progetterà, sarà costituito da quattro unità di filatura ciascuna dotata di quattro gruppi di stiro: due unità avranno la raccolta del filo su fuso come avviene sui filatoi continui ring ad anello, le altre due unità invece avranno la raccolta dello stoppino su rocca conica. Il nuovo filatoio sarà dotato inoltre da un'altra innovazione costituita da un sistema di fibre ottiche per il controllo del ballon sui due fusi di filatoio ad anello. Durante l'incannatura (raccolta del filo sulla spola), il filo ad assume una configurazione ad arco (detto ballon) per effetto della forza centrifuga e della resistenza aerodinamica. Il sensore che si intende sviluppare dovrà identificare la presenza del balloon durante il funzionamento e fermare la macchina non appena la traiettoria del filo cambia e/o in caso di rottura del filo stesso.

3389.30072014.068000282

H.S.T. S.R.L. HANDLING SYSTEM TECHNOLOGY

Fabbrica intelligente

Il progetto prevede lo studio e la sperimentazione di una macchina da installare alla fine della linea ribobinatrice tramite la quale eseguire in automatico le operazioni di estrazione e riposizionamento del palo. Tale innovazione garantirebbe una estrema velocità dell’operazione rispetto ad oggi, con conseguente aumento della produttività della ribobinatrice che ovviamente durante il tempo di cambio palo non produce, contestualmente la macchina garantirebbe una estrema sicurezza degli operatori che non parteciperebbero più in alcun modo alla movimentazione dei pali, pesanti e quindi pericolosi.Il bagaglio tecnico di HST consiste in macchinari per l’industria cartaria che intervengono tipicamente nell'ultima fase (detta fine linea) in cui è necessario movimentare le bobine per fasciarle (proteggerle con un film plastico) e accumularle (trasportarle in varie zone del magazzino). il ciclo di ribobinatura prevede lo svolgimento del jumbo roll e l'arrotolamento della carta intorno a pali di diverse dimensioni (3", 6" e 10") per realizzare nuove bobine aventi diametri diversi in base a quelle che sono le esigenze delle cartotecniche (aziende che realizzano asciugatutto e carta igenica). Da un jumbo roll si possono produrre un numero variabile di bobine ribobinate. Ogni volta che la bobina ribobinata è pronta, la ribobinatrice si ferma, la bobina viene allontanata dalla ribobinatrice (è spostata su una culla a valle della ribobinatrice) e infine il palo su cui è stata avvolta la carta deve essere estratto per essere ricollocato all'interno della ribobinatrice in modo tale che il ciclo possa ripartire.L'attuale stato dell'arte a livello nazionale ed europeo prevede l'operazione di estrazione del palo eseguita automaticamente in una zona differente da quella di formazione della bobina, mentre il riposizionamento del palo è eseguito manualmente da un operatore. I pali di ribobinatrice hanno un peso variabile dai 90 kg ai 200 kg in base alle dimensioni. L'idea innovativa di HST consiste nel realizzare una macchina che svolga sia l'operazione di estrazione sia l'operazione di riposizionamento del palo in modo automatico e direttamente nella zona dove avviene la formazione della bobina. Questa idea nasce dalle tre seguenti pressanti esigenze dell'utilizzatore:1. evitare agli operatori operazioni pericolose e gravose (sollevamento e movimentazione del palo);2. ridurre i tempi di fermo macchina e quindi di mancata produzione dovuti alla fase di riposizionamento del palo;3. gestire le operazioni di estrazione ed riposizionamento dei pali per le tre misure di diametri anime utilizzate nel settore (3", 6" e 10"), limitando gli ingombri della macchina. I maggiori benefici si trovano nell'aumento della produzione giornaliera di tonnellate carta e nella flessibilità di modificare il ciclo produttivo generale con un minimo impatto. Per HST il presente progetto si configura come una innovazione di prodotto, l'innovazione proposta è d’avanguardia a livello europeo.

Page 27: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

84 122 ECOMAPS dgNet srl Capofila Micro FI 62.01 636,302.26 286,336.03 318,030.10 143,113.55 ICT e fotonica

85 123 Cav_Ott Capofila Piccola MS 08.11 696,928.73 309,819.23 161,982.57 72,892.16 ICT e fotonica

86 124 PRO DVB-T2 Capofila Micro PI 95.21 76,639.55 26,823.84 76,639.55 26,823.84 ICT e fotonica

3389.30072014.068000065

Il progetto CerMaps mira alla realizzazione di uno strumento web unico nel campo della gestione e dello smaltimento dei rifiuti. Si tratta di una piattaforma on-line accessibile, economica e potente che si rivolge all'industria per facilitare e ottimizzare lo smaltimento dei rifiuti speciali. La piattaforma CERMAPS è user-friendly e fortemente integrata nei motori di ricerca; questo la rende facile da trovare e da usare per gli utenti che vi trovano vari tipi di risposte; sia sulle metodiche di smaltimento, sia sulle soluzioni disponibili sul territorio da parte degli operatori di filiera. CERMAPS include una mappatura completa degli operatori su tutto il territorio italiano, mettendo in grado gli utenti di trovare rapidamente trovare la migliore soluzione per lo smaltimento dei loro rifiuti, tenendo conto anche della necessità di ridurre le distanze di trasporto, riducendo l'impatto ambientale sul territorio e le emissioni inquinanti. CERMAPS rappresenta pertanto un'innovazione significativa nel campo della gestione dell'ambiente come pure un aiuto concreto alle imprese attraverso un modello business-to-business di sviluppo.

Ogni mese in Italia sono eseguite online 14 milioni di ricerche per trovare informazioni relative ad ambiente, energia e rifiuti. l’80% dei professionisti utilizza internet per trovare nuove informazioni, nuovi partner oppure richiedere preventivi. Tuttavia, il mercato dello smaltimento dei rifiuti è frammentato, le informazioni sono disponibili on line in format e strutture diverse e incompatibili fra di loro. Questo rende la ricerca delle informazioni necessarie laboriosa e time-consuming. In pratica, manca la possibilità di procurarsi rapidamente le informazioni essenziali che mettano in grado chi deve smaltire un particolare rifiuto di farlo nel modo migliore, il più economico, il meno dannoso per l'ambiente, e nel rispetto della normativa esistente.

In principio, la rete è l'ambiente ideale per procurarsi le informazioni. Tuttavia, nel campo dei rifiuti speciali (ovvero i rifiuti prodotti dall'industria) non esiste al momento un ambiente digitale evoluto ed in grado di interconnettere gli operatori tra loro e con i rispettivi clienti (produttori di rifiuti o utilizzatori di materie prime seconde) riuscendo al contempo a mantenere inalterate le dinamiche del mercato stesso. In pratica, in Italia esistono oggi più di 160k aziende iscritte all’albo nazionale dei gestori ambientali operanti nel settore dell’ecoproduzione. La maggioranza di loro non risultano interconnesse tra loro in ambito digitale. La filiera della gestione dei rifiuti è di fatto organizzata a piccoli “gruppi” localizzati di imprese, private e pubbliche, che operano a livello locale con maggiore grado efficienza e competitività e tramite consolidati rapporti di lobby o consortili (od interpersonali nelle realtà più piccole). Le informazioni di business, che sono il collante della catena del valore, si mantengono quindi in una cerchia ristrettissima di operatori e professionisti; fattore che ne determina scarsa innovazione e competitività.

Questi soggetti conseguentemente cooperano maggiormente su opportunità localizzate che naturalmente si sviluppano nel loro raggio operativo creato da contatti interpersonali; il che risulta in una ridotta efficienza e nella difficoltà di accedere alle opportunità create dal mercato globale con una conseguente perdita di competitività per l'industria italiana. CERMAPS si propone di superare queste difficoltà e di creare uno strumento unico nel suo genere che sia un passo avanti rispetto a tutto quello che esiste oggi. .

3389.30072014.068000120

COOPERATIVA CAVATORI LORANO SOCIETA'

COOPERATIVA

Il progetto è presentato in partnership da tre cooperative del distretto lapideo apuo-versiliese, uno spin-off universitario e l’Università degli Studi di Siena.Esso concerne la realizzazione di un sistema di monitoraggio dei fronti delle cave di marmo potenzialmente instabili, in sotterraneo e a cielo aperto, mediante l’utilizzo di fibre ottiche, integrato con un apparato di trasmissione remota dei dati rilevati. L’obiettivo è lo sviluppo di un sistema di vigilanza più efficiente e meno costoso rispetto agli attuali, in grado di segnalare in tempo reale il verificarsi di spostamenti negli ammassi rocciosi, che possano costituire indizi di mutata stabilità e che possano rivelarsi potenzialmente pericolosi. La progettazione, l’installazione e l’utilizzo del sistema di monitoraggio nelle pareti di cava potranno trarre beneficio dalle numerose esperienze in materia di rilievo geologico, geomeccanico, fotogrammetrico e di telerilevamento che nel corso degli ultimi decenni l’organismo di ricerca ha sviluppato nel territorio italiano ed in particolare nelle Alpi Apuane.Attuale stato dell’arteI sistemi di monitoraggio geotecnici basai su estensimetri e fessurimetri sono correntemente realizzati per la misura delle deformazioni in opere ingegneristiche e nelle pareti di roccia. Sistemi di monitoraggio topografici mediante dispositivi GPS, stazioni totali robotizzate, interferometri terrestri e Laser Scanner, sono utilizzati nelle pareti di roccia per il controllo degli spostamenti in aree sensibili. Negli ultimi anni sensori a fibre ottiche sono utilizzati per misurare e monitorare molti parametri che caratterizzano un corpo soggetto a varie tipologie di stress quali ad esempio la deformazione, gli spostamenti, la temperatura e la pressione. Questa recentissima tecnologia è utilizzata con ottimi risultati per il monitoraggio di opere d’ingegneria civile ed in via sperimentale con buoni risultati per il monitoraggio di pareti in roccia.

Obiettivi innovativiI sensori a fibra ottica che utilizzano reticoli di Bragg costituiscono una tecnologia d’ultima generazione che consentono di ottenere misure accuratissime di spostamenti in tempo reale in differenti luoghi e simultaneamente. La loro sperimentazione nelle cave costituisce un elemento di sicura novità. Le cave di marmo per la loro particolare morfologia, caratterizzata da ammassi rocciosi strapiombanti, pareti aggettanti e gallerie, in vicinanza delle quali operano maestranze si presta come ideale per lo sviluppo sperimentale di un tale sistema di monitoraggio d’avanguardia. Il progetto si propone quindi di rendere più efficaci le attività di monitoraggio già in essere con tecniche tradizionali al fine di migliorare le condizioni di sicurezza sul luogo di lavoro.

Impatto di mercatoI sensori a fibre ottiche hanno la possibilità di essere impiegati in ambienti ostili e normalmente inaccessibili, hanno volume e peso sensibilmente ridotti, facilità di controllo da remoto, possibilità di integrazione di più sensori sulla stessa fibra ottica ed elevata sensibilità in fase di rilevazione. Queste prerogative di natura tecnica, il loro crescente utilizzo che ne testimoniano l’affidabilità, unitamente al basso costo costituiscono concrete premesse per una diffusione su più larga scala della tecnologia oggetto del presente progetto.

Benefici potenzialiL’utilizzo di sensori in fibra ottica, accoppiati ad un sistema di elaborazione e trasmissione dati, permetterà un aumento della flessibilità dei sistemi di monitoraggio, riconoscendo segnali di cedimenti in un determinato settore dell’area estrattiva con maggior precisione e anticipo rispetto a quanto atteso dalle tradizionali tecniche, con conseguenze dirette in termini di miglioramento della sicurezza delle maestranze sul luogo di lavoro. Il metodo inoltre consentirà di programmare razionalmente l’attività estrattiva a breve e medio termine nel rispetto sia delle norme di sicurezza che nell’interesse dell’attività produttiva.

3389.30072014.068000310

LA MICROMEGA SOCIETA' A RESPONSABILITA'

LIMITATA

Il mercato audiovisivo è in profonda trasformazione, e non a causa del recente passaggio dall'analogico al digitale, ormai già archiviato, bensì a causa di ulteriori cambiamenti ed evoluzioni imminenti. Abbiamo all’orizzonte alcuni impegnativi salti tecnologici.Le prossime sfide saranno il passaggio al DVB-T2 , il digitale terrestre di seconda generazione (Digital Video Broadcasting – Terrestrial2) che – assieme allo standard di compressione HEVC – moltiplicherà il valore delle reti terrestri e consentirà di fare dell’HD “il nuovo normale”; e l’avvio della diffusione in Ultra Alta Definizione, che ha come strumento più ovvio il satellite e la banda larga. Non si tratta soltanto di tecnologia, ma davanti a queste sfide possono essere giocate importanti partite dalle aziende che sappiano cogliere l'occasione per uno sviluppo industriale che talvolta sembra mancare nel paese.Attualmente, per la trasmissione digitale viene utilizzato lo standard DVB-T, tecnologia compatibile con le TV ed i decoder presenti nelle case degli italiani. A partire dal 2015, si avrà una riduzione delle frequenze televisive (da 55 a 34) per dar modo ai servizi internet mobile come smartphone e tablet di usufruire di maggior trasmissione dati. A compensare la riduzione della banda complessivamente dedicata alla trasmissioni televisive è stato sviluppato un nuovo standard digitale terrestre DVB-T2 che migliarando la qualità di compressione e di modulazione riesce ad ottenere un conseguente risparmio di spazio e quindi l’utilizzo di una minor banda per lo stesso numero di canali televisivi da trasmettere. Il passaggio al DVB-T2 sarà graduale con i due standard destinati a convivere prima della definitiva separazione. Alcuni produttori come LG e Sony, cominceranno già a commercializzare i propri apparecchi con il doppio standard a partire dal 2015; per usufruire a pieno di tutti i servizi offerti dal digitale terrestre, sarà necessario munirsi di un apparecchio dotato della nuova tecnologia di trasmissione DVB-T2.La Micromega srl azienda tecnologica che da 30 anni opera nel settore delle telecomunicazioni con particolare attenzione agli apparati necessari alla trasmissione, modulazione, misura e ricezione televisiva, intende progettare e sviluppare in seno all'azienda, tutti gli apparati necessari per operare con la nuova tecnologia, si tratta di apparati professionali per il mercato business delle aziende di telecomunicazioni e per le aziende che trasmettono o veicolano contenuti audiovisivi.Come già in occasione dello switch-off al DVB-T, quando la Micromega, avendo progettato e sviluppato al proprio interno tutti gli apparati necessari all'implementazione dello standard DVB-T per applicazioni nei settori della trasmissione broadcasting, si era trovata preparata ed aveva ottenuto importanti riconoscimenti per la qualità e l'efficienza dei propri prodotti, anche questa volta è importante innovare.L'azienda, che negli anni ha investito nella valorizzazione del personale tecnico, nella sua continua formazione e nello sviluppo al proprio interno di tutti gli strumenti, hardware e software necessari per capire e per gestire il complesso processo di codifica, modulazione ed in generale di elaborazione dei segnali, intende mettere ulteriormente a frutto il proprio potenziale, sapendo di essere in grado di sviluppare apparati e schede adatte anche alla nuova tecnologia così da non perdere le fette di mercato già conquistate ed anzi approfittare della prossima conversione per acquisirne di nuove. Riteniamo possibile, infatti, riuscire a sviluppare apparati che abbiano un grado di efficienza, qualità e precisione da fare concorrenza a colossi tedeschi come la Rohde & Schwarz, questo potrebbe rappresentare anche per Pisa e la Toscana una potenzialità da valorizzare e di cui andrà fiera.

Page 28: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

87 125 ENCOLOR DESIGN ENECOM S.R.L. Capofila Piccola PO 27.11 807,260.08 363,267.03 356,200.03 160,290.01

88 126 A.S.M.E.Y. GI.TI.BI. FILATI - S.R.L. Capofila Media PO 13.1 120,250.00 36,075.00 120,250.00 36,075.00

89 127 MM MEACCI SRL Capofila Piccola PT 25.62 200,000.00 70,000.00 200,000.00 70,000.00

3389.30072014.068000253

Fabbrica intelligente

ENCOLOR DESIGN ha come oggetto lo sviluppo di dispositivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, basati su tecnologie fotovoltaiche di nuova generazione e caratterizzati da facile integrabilità architettonica.Tali dispositivi saranno incentrati sulla tecnologia DSSC (Dye-Sensitized Solar Cells, celle solari sensibilizzate con colorante), un processo innovativo che si basa su di un meccanismo ispirato alla fotosintesi clorofilliana per realizzare l’assorbimento luminoso e il trasferimento di carica. Le celle DSSC rappresentano attualmente una tecnologia emergente nell’area del fotovoltaico organico ed ibrido. I procedimenti utilizzati per la loro realizzazione hanno un ridotto contenuto energetico ed impiegano materiali eco-compatibili e facilmente reperibili. Inoltre, le DSSC presentano interessanti proprietà dal punto di vista commerciale, come il basso costo di produzione ed una facile integrabilità architettonica: possono essere fabbricate in forma opaca o trasparente, e sono ottenibili in diversi colori; le loro prestazioni risultano, in termini relativi, molto meno dipendenti dalle condizioni di illuminazione rispetto a quelle delle celle fotovoltaiche classiche.L’obiettivo del progetto consiste nello sviluppo di un prototipo di pannello fotovoltaico innovativo, applicabile ad un sistema modulare di facile uso in campo edilizio. Tale prototipo sarà caratterizzato da elevata trasparenza, colorazione modificabile, buona efficienza ed alta stabilità della resa energetica, e potrà essere utilizzato in moduli totalmente integrabili, sia nella progettazione/costruzione di nuovi edifici che nella riqualificazione energetica di edifici esistenti, secondo i dettami del Building Integrated Photovoltaics (BIPV). In linea con la Smart Specialisation e la diffusione di filiere green, il progetto contribuisce a sostenere la diffusione dell’energia da fonti rinnovabili in Toscana, al fine di raggiungere gli obiettivi dal Burden Sharing (DM 15 marzo 2012) e contrastare i cambiamenti climatici.Inoltre, le caratteristiche innovative del prodotto consentiranno:- applicazioni INDOOR, dove il fotovoltaico tradizionale per sua natura non può essere applicato- impiego in tutte quelle superfici di edifici finora non utilizzate per via del loro orientamento che non rendeva energeticamente sostenibile l’impianto o ad es. in vetrature di veicoli elettrici, aprendo ad un potenziale enorme di applicazioni- installazione semplificata in quanto non è necessario garantire sistemi di aerazione (forzata o naturale) per il mantenimento della resa energetica.Pertanto, il valore aggiunto ed il potenziale innovativo dei dispositivi di ENCOLOR DESIGN sono dovuti alla loro superiore adattabilità in campo architettonico rispetto agli attuali pannelli a base di silicio, con conseguente maggiore valore estetico e capacità di funzionare efficacemente anche in condizioni di illuminazione in cui i pannelli tradizionali non sono altrettanto efficaci.Rispetto all’attuale stato aziendale dei partner del consorzio, il progetto introdurrà una nuova tecnologia che migliorerà l’intera filiera produttiva, dalla fase di progettazione e sviluppo di moduli fotovoltaici innovativi, all’applicazione di un nuovo sistema modulare in campo edilizio.Il prodotto finale sarà dotato di caratteristiche di economicità e scalabilità tali da prefigurarne una realistica applicazione in ambito industriale.Secondo un’analisi di mercato di IDTechEx, il mercato per le celle solari DSSC crescerà tendenzialmente nei prossimi anni fino a raggiungere la soglia di 130 milioni di dollari nel 2023. Pertanto, l’introduzione del nuovo sistema fotovoltaico innovativo rappresenta senz’altro un’occasione di rilancio e crescita produttiva per i partner coinvolti, consentendo loro di piazzarsi in prima linea su un nuovo mercato in espansione e ad alto contenuto tecnologico, prefigurando quindi un potenziale trend di crescita per le aziende partner con capacità di investire in ricerca e sviluppo.

3389.30072014.068000095

Fabbrica intelligente

Il presente progetto mira a creare filati unici per effetti fantasia e tweed per capi finiti di elevata qualità e contenuto moda. Il nuovo prototipo di filato verrà prodotto con tecnica di soffiatura delle fibre di tipo aerea e non compatta, riuscendo ad eliminare il passaggio dalla tintoria e di ulteriori fasi di nobilitazione della fibra. L’impresa cercherà di sviluppare la sua idea per mezzo di un sistema innovativo che, contrariamente alla filatura tradizionale, non utilizzi la forza coesiva della torsione per aggregare le fibre, ma quella “contenitiva” di un tubolare finissimo, quasi invisibile, all’interno del quale la fibra viene insufflata in forma libera. Il filato ed i capi ottenuti con esso risultano incomparabilmente più leggeri rispetto a quelli convenzionali. Attualmente, non esistono a livello mondiale tessuti prodotti utilizzando un filato che abbia più sfumature di colore ottenuto tramite la tecnica di soffiatura delle fibre e che ottengano tale risultato eliminando la fase di tintura. Esistono dei filati tecnicamente simili ma solo con tonalità di colore uniformi e monocromatiche.La Gi.Ti.Bi., invece, annovera all’interno del proprio campionario un tipo di filato multicolore (Meconil) ottenuto senza l’utilizzo del supporto in nylon che come sua funzione di norma ha l’unione di uno o più colori. Questa soluzione tecnica ha richiesto modifiche innovative e sperimentali e nuovi aspetti tecnologici non presenti sul mercato. In particolare, questa tipologia di prodotto con l’eliminazione del supporto in Nylon o leganti sintetici riesce a mantenere una buona performance di sofficità e leggerezza, mantendendo però ancora un notevole spessore e un peso specifico molto elevato.Seppur di buona qualità questa tipologia di filati non sono in linea con l’attuale trend di mercato che richiede capi spalla con linee asciutte e sofisticate. Si prevede quindi di traslare l'idea che ha portato allo sviluppo della linea Meconil per sviluppare la linea innovativa di filati ASMEY.Net dettaglio i risultati attesti sono i seguenti: 1) innovatività di prodotto: immissione di prodotti innovativi sul mercato ampliando la propria gamma di articoli;2) rispetto ambientale: l’eliminazione del passaggio in tintoria permetterà di non utilizzare coloranti e ausiliari necessari per la tintura del filo e a un risparmio di acqua, energia elettrica e gasolio;3) maggiore qualità del prodotto: la riduzione dei trattamenti chimici, l’eliminazione delle torsioni e la possibilità di non utilizzare il supporto in nylon, renderà il prodotto finito molto più piacevole al tatto;4) incremento di fatturato del 10%;5) mantenimento e salvaguardia dell’occupazione attuale. Se il progetto raggiungerà i risultati sperati, sarà possibile immettere sul mercato un prodotto che attualmente non esiste, conferendo alla GI.TI.BI. Filati S.r.l. un vantaggio competitivo considerevole rispetto ai diretti concorrenti, nazionali ed internazionali. E’ innegabile che, in un momento di forte concorrenza internazionale su prodotti tessili di media qualità e standardizzati, sia fondamentale per un'impresa europea operare scelte produttive che possano permettere di offrire alla clientela un prodotto unico nel suo segmento di mercato di riferimento. Tale vantaggio si concretizzerà in incremento di fatturato del 10%, di creazione di valore e spingerà le altre imprese toscane operanti nel settore ad emulare nel tempo quanto ottenuto dalla richiedente, investendo in attività di R&S maggiori risorse, a beneficio naturalmente del sistema industriale locale. Infatti, a livello di mercato interno l’azienda, opera a stretto contatto con i suoi sub-fornitori per la realizzazione della produzione, il buon esito del progetto provocherà una ricaduta immediata e diretta su tutti gli operatori del processo di filiera, alzando immediatamente la competitività degli stessi con effetti positivi anche in termini di mantenimento del livello occupazionale.

3389.30072014.068000170

Fabbrica intelligente

Il progetto, attraverso l’utilizzo della meccatronica, intende realizzare macchine automatiche per la produzione di gabbiette enologiche utilizzate per fermare i tappi delle bottiglie (o per ornamento). Attualmente tali gabbiette vengono prodotte utilizzando macchinari molto costosi (350 - 400 mila euro a macchina), con un costo di ammortamento molto lungo, alti costi di gestione e caratterizzati inoltre da una scarsa automazione e da molti deficit produttivi. L’obiettivo innovativo che si prefigge Meacci è quello di progettare e lanciare sul mercato una macchina che attraverso una pluralità di stazioni di lavoro passo a passo, governate da un sistema avanzato di controllo software, sia altamente performante, poco ingombrante e svincolata dai sistemi di interconnessione con altri apparati produttivi, che limitano il funzionamento e le performance delle macchine attuali. La macchina proposta da Meacci, grazie all’utilizzo della meccatronica, sarà quindi molto innovativa per il mercato di riferimento e contribuirà a risolvere molti dei problemi che attualmente caratterizzano la produzione delle gabbiette enologiche e che si riflettono negativamente anche sul cliente finale. Le nuove macchine avranno quindi un forte impatto sul mercato e sui diversi operatori del comparto enologico e saranno caratterizzate da una maggiore efficienza ed economicità. Il buon andamento dei settori di riferimento, come quello del prosecco, dei vini frizzanti e della birra artigianale, l’attuale rete commerciale della società e le caratteristiche di forte innovatività della nuova macchina rappresentano gli elementi chiave per il successo economico dell’iniziativa. Infatti, considerato il ruolo storico dell’azienda nella progettazione di macchine per la produzione di tappi in sughero e di innovative soluzioni di imbottigliamento, Meacci potrà contare già su un vasto numero di potenziali clienti a cui proporre la nuova macchina. Proprio i sugherifici saranno fra i clienti target della nuova macchine su cui Meacci intende puntare, i quali acquistando la macchina per la produzione di gabbiette potranno offrire a loro volta ai propri clienti sia tappi di sughero che gabbiette. Altro cliente coinvolto nella filiera è quello delle grandi aziende di imbottigliamento che avranno a disposizione una efficiente macchina per produrre internamente le gabbiette da applicare alle bottiglie. A conferma di quanto sopra Meacci ha voluto preliminarmente verificare l’interesse verso la nuova soluzione con i propri clienti, e ha attivato delle azioni commerciali con importanti intermediari del settore internazionali che hanno manifestato un forte interesse verso il nuovo prodotto che si intende sviluppare. I clienti finali quindi delle nuove macchine saranno sia il produttore enologico, che il sugherificio e l’azienda di imbottigliamento, che avranno a disposizione una macchina versatile, con costi di gestione e di manutenzione inferiori rispetto alle macchine attuali. Meacci punta nel primo triennio a vendere 2-3 macchine per anno, con un fatturato previsto di almeno 500-750 mila euro all’anno e di offrire un servizio di assistenza ai clienti che porterà a confermare il numero dei propri dipendenti e a valutare successivamente l'assunzione nei prossimi mesi di ulteriori 2/3 unità in caso di una conferma delle vendite previste. Dal quarto anno il numero di macchine prodotte andrà a crescere complessivamente, fino a raggiungere una produzione attesa a regime di 5 macchine all’anno con un fatturato equivalente a 1,25 milioni di euro. L’obiettivo economico dell’azienda è quello di raddoppiare il proprio fatturato nei prossimi cinque anni, dotandosi della forza lavoro, delle attrezzature e dei macchinari eventualmente necessari al raggiungimento di questi risultati.

Page 29: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

90 128 SANO ORION S.R.L. Capofila Piccola FI 30.9 199,792.80 69,927.48 199,792.80 69,927.48

91 129 MODAG Capofila Piccola PO 32.91 199,475.00 69,816.25 199,475.00 69,816.25

92 130 A.QU.A. project s.r.l. Capofila Piccola FI 62.01 743,632.33 334,634.56 281,530.77 126,688.85

3389.30072014.068000178

Chimica e nanotecnologi

e

Attualmente, i sistemi di disinfezione impiegati per la sanificazione dei mezzi di soccorso prevedono l’utilizzo di disinfettanti chimici (quali sodio ipoclorito, clorexidina, glutaraldeide, perossido d’idrogeno, sali d’ammonio quaternari) che, quando nebulizzati, provvedono anche alla sanificazione dell’aria. Tutti questi disinfettanti, tuttavia, presentano due limiti importanti: il primo, legato all’aumento dei casi di microrganismi resistenti a disinfettanti cui originariamente erano sensibili ed il secondo, relativo al fatto che superfici ed aria possono dirsi disinfettate solo per il tempo di applicazione del disinfettante (dopo, sia le superfici che l’aria possono nuovamente essere contaminate e ciò può favorire la proliferazione dei microorganismi).L'idea di Orion che è alla base del progetto SANO è quella di realizzare un sistema integrato di auto-sanificazione delle superfici e dell’aria presenti all'interno dei propri mezzi di soccorso, completando ciò che Orion, in collaborazione con Next Technology Tecnotessile, ha fatto negli ultimi anni in termini di auto-sanificazione. Il risultato di questa collaborazione è l’immissione sul mercato di ambulanze le cui scocche interne in vetroresina presentano superfici nanostrutturate con proprietà auto-sanificante per azione fotocatalitica.Orion, in collaborazione con Next Technology Tecnotessile, cercherà, da un lato, di trasferire il know-how acquisito attraverso la realizzazione delle scocche in vetroresina auto-sanificanti, ad altre tipologie differenti di materiali presenti all'interno dell'ambulanza, quali i tessuti per la realizzazione delle sedute, i coating per il rivestimento dei maniglioni ed i pannelli polimerici impiegati per la realizzazione dei touch-screen presenti all'interno del veicolo; dall’altro, di realizzare un sistema di filtrazione aria auto-sanificante per azione fotocatalitica da inserire nell’impianto di condizionamento del mezzo di soccorso.

3389.30072014.068000083

TOSCANA SPAZZOLE INDUSTRIALI S.R.L.

Fabbrica intelligente

Il progetto “MODAG” mira a sviluppare un processo automatizzato per la realizzazione di elementi modulari (spazzole) costituenti i tappeti delle macchine per l’agugliatura di tessuti di alta qualità. Le macchine agugliatrici sono costituite principalmente da un tappeto a forma di anello, composto da migliaia di elementi modulari costituiti a loro volta da filamenti in nylon (che ne vanno a realizzare una superficie di supporto del materiale tessile che deve essere agugliato), orientati lungo la direzione degli aghi che sono presenti con una elevata densità nella zona di agugliatura.Il tappeto assolve la funzione di supportare il materassino di fibre contro l’azione degli aghi che lo attraversano in modo da interlacciare e “legare” le fibre stesse per realizzarne struttura tessile e la densità finale. Durante questa operazione gli aghi si muovono di moto alternato, ad alta velocità parallelamente ai filamenti, penetrando sotto la superficie di sostegno delle fibre nei vuoti esistenti tra i filamenti.La pressione conseguente l’azione degli aghi, comprime le fibre contro la superficie attiva dei filamenti in modo tale che la superficie del manufatto ne riceve l’impronta; da questo deriva l’importanza della superficie attiva del tappeto, che rappresenta la forma negativa della superficie del tessuto e deve risultare essenzialmente omogenea, obiettivo sempre più complesso con l’aumento della finezza delle fibre utilizzate (micorofibre) del tessuto.Inoltre il tappeto assolve la funzione di trasporto del materassino di fibre in ingresso e del manufatto in uscita alla macchina, che viene arrotolato in uscita dalla macchina su apposito supporto; in questa ultima fase avviene il distacco del tessuto dal tappeto. I manufatti tessili di pregio ottenuti dal processo di agugliatura sono caratterizzati da proprietà superficiali quali (omogeneità e texture della superficie del nontessuto, pelosità, mano, omogeneità e qualità dell’aspetto della superficie del tessuto, etc.). Queste prestazioni sono ottenibili solo con elevate caratteristiche della superficie attiva del tappeto (planarità, omogeneità e densità costante, forma e finitura superficiale delle punte dei filamenti di ciascuno dei moduli base che formano il tappeto).Da qui la necessità della ripetibilità delle caratteristiche qualitative geometriche, dimensionali e di forma dell’elemento modulare, per ottenere le prestazioni attese dal tappeto e quindi della qualità del processo/prodotto tessile realizzato. Il nuovo processo sarà in grado di realizzare con elevata qualità, precisione e ripetibilità il modulo per il tappeto che, unitamente agli aghi, costituisce “l’utensile” di agugliatura. Questo sarà messo a punto, sviluppando una linea prototipale automatizzata di costruzione e controllo degli elementi modulari (spazzole), mediante la concezione di unità di lavorazione, con sistemi attuatori di rasatura e finitura dei filamenti e dei relativi controlli on-line delle lavorazioni.

3389.30072014.068000107

Fabbrica intelligente

STATO DELL’ARTE:Attualmente la costruzione dei quadri elettrici è un processo completamente manuale che consiste:nella progettazione del quadronel posizionamento di apparati all’interno di un contenitore metallico nel collegamento fra gli apparati mediante cavi elettrici da dimensionare, posizionare e avvitare manualmente. Il quadro elettrico è pensato esclusivamente come una realizzazione artigianale. Si realizza un progetto di massima e poi il “quadrista”, con la competenza del ruolo, realizza fisicamente l’oggetto. Ciò comporta diversi tipi di problemi:1) Irripetibilità della realizzazione2) Limitazione della produttività3) Difficoltà di collaudo4) Difficoltà di modificaElementi che non possono far parte di un processo industriale che tale possa chiamarsi.Con questi presupposti la quadristica di tipo industriale non è proponibile. La carenza originaria è evidentemente quella progettuale e visto che la progettazione non è puntuale, si aprono falle costruttive senza poterne attribuire le responsabilità al costruttore.IDEA PROGETTUALE:La nostra idea progettuale in estrema sintesi è la seguente: costruire quadri elettrici mediante l’impiego di bracci robotizzati, sostituendo i circuiti cablati con circuiti stampati, passando dal progetto su sistemi CAD alla costruzione con l’utilizzo di un software “interprete” dei disegni e in grado di trasformarli in informazioni per lo stampaggio della scheda di cablatura, per la movimentazione dei robot, per il magazzino automatico, per il sistema MRP. Inoltre è parte di questa importante innovazione lo studio e la ricerca di materiali alternativi al ferro ed alla plastica per la costruzione dei contenitori, in modo da alleggerire e rendere “isolato” elettricamente il quadro. Un sistema così concepito creerebbe i presupposti per una svolta tecnologica nel settore della quadristica, consentendo quei miglioramenti che il mercato chiede ed auspica ma che con l’attuale livello costruttivo non sono oggettivamente raggiungibili e cioè: corrispondenza del progetto alla costruzione, assenza di errori, collaudi 100%, manutenzioni semplici ed immediate, migliore trasportabilità, riduzione dell’occupazione di spazi sia di magazzino che di posizionamento in opera, velocità di realizzazione e approntamento in cantiere ed in stabilimento, ecc… ed inoltre riduzione del costo di costruzione per una migliore competitività nei mercati nazionali ed internazionali.

SPECIFICI OBIETTIVI INNOVATIVI:N.1: MATERIALI PER LA COSTRUZIONE DEI QUADRI ELETTRICI (RESINE SPECIALI, VETRORESINE, POLIMERI, ETC.) - PROBLEMA DA RISOLVERE: LA ROBUSTEZZA MECCANICA DELLE SCOCCHEN.2: COSTRUIRE QUADRI ELETTRICI CON L’IMPIEGO DI ROBOT ANTROPOMORFI - PROBELMA DA RISOLVERE: LA STANDARDIZZAZIONE DEL PROCESSON.3: PASSARE DALLA PROGETTAZIONE CAD DEL QUADRO ALLA MOVIMENTAZIONE DEL ROBOT - PROBLEMA DA RISOLVERE: LA SEMANTICA DI PROGRAMMAZIONE PER AL MOVIMENTAZIONEN. 4: SOSTITUIRE IL CABLAGGIO MANUALE CON L’IMPIEGO DI SCHEDE PRE-STAMPATE - PROBLEMA DA RISOLVERE: LE ALTE POTENZE ELETTRICHE.

BENEFICI POTENZIALI:Azzeramento errori di costruzioneTempi certi di produzioneSemplificazione ed abbattimento costi per la manutenzioneRiduzione dimensioni e pesi (abbattimento costi di trasporto e stoccaggio)Questo progetto potrebbe rivoluzionare il sistema di costruzione rendendolo più competitivo a livello internazionale (nessuno costruisce quadri con queste tecnologie), a impatto zero dal punto di vista ambientale, creando occupazione per ingegneri e tecnici altamente specializzati. Dall’output del progetto, dopo una successiva e determinante fase di ingegnerizzazione, si potrebbe realizzare una fabbrica di quadri operante in maniera semi-automatica, un ufficio tecnico per la revisione e l’automazione della progettazione cad, brevetti e prodotti software da rendere disponibili sul mercato.

Page 30: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

93 131 KSNEW KENTSTRAPPER SRL Capofila Piccola FI 26.1 66,413.35 23,244.67 66,413.35 23,244.67

94 132 Capofila Piccola FI 26 197,129.71 68,995.40 197,129.71 68,995.40

95 133 L.A.R.GA. PROMETEC SRL Capofila Media MS 28.4 197,982.17 59,394.65 197,982.17 59,394.65

3389.30072014.068000295

Fabbrica intelligente

L’idea progettuale è quella di sviluppare un prototipo di stampante 3D, con funzionalità software innovative, per imprese interessate ad utilizzarla in ambito produttivo. Lo scopo del progetto è quello di realizzare un prototipo dotato di due testine di stampa indipendenti capace di risolvere i problemi di accuratezza della tecnologia attuale, quali i residui di materiali sull’oggetto stampato quando avviene il passaggio da un colore all’altro oppure da un materiale ad un altro. La macchina sarà dotata di processore interno per effettuare direttamente la conversione del file da modello 3D (formati STL od OBJ) a codice macchina (formato GCode) che normalmente avviene sul computer attraverso un apposito software di slicing. Inoltre, pensiamo di introdurre: un sistema di auto calibrazione del piano di lavoro che permetterà la regolazione automatica della distanza dalla testina termica di lavoro, in modo che risulti equidistante in tutti i punti; un chasis esterno in modo da poter risultare ancora più sicura grazie anche a sensori per rilevare l'apertura del carter, eventuali fumi pericolosi o la fine della cartuccia; ed un piano di stampa più ampio al fine di realizzare oggetti anche di grandi dimensioni in un unico pezzo.Pertanto quello che vogliamo realizzare è un’integrazione sinergica tra nuove soluzioni meccaniche, elettroniche ed informatiche al fine di creare un sistema che garantisca un corretto funzionamento della stampante in tutte le condizioni operative previste, apportando miglioramenti nella qualità del prodotto finale e benefici per l’utilizzatore. Con tali presupposti verrà creata una stampante 3D con funzionalità software innovative rispetto alle stampanti che fino ad oggi abbiamo sviluppato ma sopratutto relativamente a quelle presenti sul mercato.Questa nuova stampante che sarà realizzata grazie al prototipo intendiamo posizionarla sul mercato ad un prezzo contenuto al fine di poterne facilitare l’acquisto anche da parte di aziende medio piccole. Questa scelta è dovuta alla considerazione del fatto che molto probabilmente il mercato delle stampanti 3D passerà, come è accaduto a tante nuove tecnologie, da un'adozione limitata a una vasta diffusione. Secondo tali prospettive, la stampa 3D, con la sua capacità di creare modelli, prototipi e prodotti finiti e personalizzabili in tempi rapidi e a costi limitati, potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione per il sistema produttivo italiano, chiamato a cogliere le differenti soluzioni di progettazione che questa nuova tecnologia permette, a comprendere i vantaggi della stampa additiva rispetto alle lavorazioni tradizionali, ed a individuare le nuove aree di competitività. Tramite il nuovo prototipo che svilupperemo l’intento è proprio quello di arrivare ad un modello di stampare che aiuti queste imprese a facilitare l’avvio di un nuovo modo di pensare alla produzione.

3389.30072014.068000165

MABC (Modular Architecture Based

CNC)

ECS SISTEMI ELETTRONICI S.P.A.

Fabbrica intelligente

Realizzazione di un sistema CNC–HMI modulare con architettura Client/Server basato su comunicazione di rete.L’attuale struttura implementa in un unico Hw la parte CN ed HMI; questa architettura è rimasta immutata nel settore delle macchine utensili da molti anni, limitandone le possibili applicazioni.L'architettura proposta consiste nella separazione fisica del sistema CNC e della parte HMI, utilizzando due Hw indipendenti che comunicano attraverso la rete Ethernet.La separazione fisica verrà raggiunta:• modificando il “Core Sw” aziendale (CNC) portandolo a diventare un vero e proprio Server che riceve comandi e notifica gli stati interni;• individuando un Hw per l'esecuzione dell'interfaccia utente, e sviluppando su di esso il Sw di comunicazione tra HMI e CNC.Il passaggio da un’architettura monolitica ad una Client/Server consentirà di mantenere stabile la parte fondamentale del nostro prodotto permettendo la possibilità di valutare nuove soluzioni tecnologiche innovative per quanto riguarda l’HMI.I vantaggi della proposta in oggetto sono i seguenti:• Alta flessibilità di configurazione:Sarà possibile connettere diversi pannelli operatori ad uno stesso CNC o diversi CNC ad uno stesso pannello operatore;• Riduzione dei costi:Deriva direttamente dall'architettura modulare del sistema.Il sistema potrà essere costruito “su misura” per le reali necessità dell'impianto;• Risparmio energetico:Minor potenza dissipata dovuta al passaggio ad una nuova architettura.Inoltre lo sviluppo di un CNC con architettura Server faciliterà l'integrazione e l'utilizzo in ambienti fortemente connessi (Fabbrica Smart), in quanto definirà uno standard per l'implementazione di Client dedicati (sarà possibile integrare il Client in qualsiasi processo produttivo).La nuova struttura, consentirà di offrire una gamma più vasta di HMI remotati differenziati in base alle diverse esigenze del settore, quali ad esempio quelle di ingombro, risparmio energetico, flessibilità di configurazione e riduzione dei costi.Il progetto prevede un grado di innovazione elevato dato sia dal livello tecnologico dell’Hw previsto che dalla complessità realizzativa dei moduli Sw.La scelta delle migliori tecnologie disponibili e la preparazione su misura di moduli da integrare nello sviluppo di nuovi CNC, è uno degli aspetti che concorrono alla proposta sul mercato di elementi realmente innovativi, affidabili e performanti.

3389.30072014.068000130

Fabbrica intelligente

Descrizione:Il progetto “Linea di Resinatura Automatica Galileo” (L.A.R.GA.) ha come scopo la creazione di una linea automatica di resinatura universale per lastre di materiale lapideo.La resinatura delle lastre di marmo oggi richiede interventi manuali nei punti in cui siano presenti difetti.L’automazione eliminerà la necessità si questi interventi grazie all’integrazione fra un braccio robotico antropomorfo ed un sistema di visione tridimensionale, attraverso il quale ottenere un modello matematico ad alta precisione della lastra in lavorazione.Dall’analisi del modello digitale ottenuto, sarà possibile definire a attuare una strategia di applicazione e stesura della resina sulla lastra in modo totalmente automatico, oltre a poter intervenire su eventuali difetti della lastra stessa (crepe, rotture, fori) sempre sfruttando le possibilità fornite dal braccio antropomorfo e dal sistema di scansione tridimensionale.

Attuale stato dell’arte:Allo stato attuale la distribuzione e successiva stesura della resina sulle lastre di materiale lapideo avviene in larga misura in maniera manuale, con metodologie che differiscono nella viscosità delle resine utilizzate, degli strumenti di applicazione (rulli, spatole..) e della tipologia di materiale trattato.L’analisi delle imperfezioni da eliminare si basa solo ed esclusivamente sull’esperienza dell’operatore umano il quale, durante la lavorazione, analizza visivamente la lastra ed interviene con applicazione di resina aggiuntiva laddove reputi necessario.Non esistono standard di valutazione preliminari sul lavoro da svolgere, per cui una stessa lastra può essere sottoposta a diversi cicli di lavorazione prima di raggiungere un risultato ritenuto soddisfacente.Esistono soluzioni che prevedono l’applicazione della resina attraverso nebulizzazione della stessa: questa soluzione comporta la necessità di gestire rischi potenziali per gli operatori e un notevole impatto sulla pulizia ed efficienza delle macchine.In ogni caso, la distribuzione omogenea della resina viene effettuata manualmente. Obiettivi innovativi:L’obiettivo primario è la creazione di una linea di produzione automatizzata che conduca, oltre a un risultato migliore in termini estetici, all’ottimizzazione della quantità di resina utilizzata attraverso la minimizzazione degli sprechi e al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza degli operatori.L’integrazione del sistema di acquisizione tridimensionale permette di definire, lastra per lastra, la strategia di applicazione e distribuzione della resina da parte del braccio robotico, in modo da minimizzare la successiva fase di fresatura e lucidatura fino al prodotto finito.La scansione tridimensionale, oltre a guidare la movimentazione del sistema robotico, apre notevoli possibilità in termini delle successive fasi di lavorazione, di archiviazione e di commercializzazione delle lastre.

Impatto di mercato:Negli ultimi anni, il processo di resinatura delle lastre ha subito un’impressionante crescita in termini di casi trattati, in quanto ha reso possibile la lavorazione di materiali di pregio ma ad elevata frammentazione che prima non erano trattabili.La quantità di resine utilizzate è cresciuta esponenzialmente e con essa le problematiche in termini di costi, tempi, gestione delle macchine e sicurezza degli addetti.Si rende pertanto necessaria una soluzione tecnologica che permetta di mantenere alto il livello di competitività in termini di capacità produttive e qualità del prodotto finito, garantendo livelli di sicurezza adeguati.

Benefici potenziali:I benefici della soluzione tecnica proposta possono essere riassunti nei seguenti punti:- Minimizzazione dell’uso di resina- Incremento della produttività- Innalzamento dello standard qualitativo- Miglioramento delle condizioni ambientali l’operatore- Riduzione del degrado dei macchinari- Crescita professionale delle maestranze.

Page 31: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

96 134 TurfUp Mar.Project Srl Capofila Micro PI 42.99.09 492,891.94 221,801.37 85,238.36 38,357.26 ICT e fotonica

Acronimo Progetto Ragione Sociale Proponente Ruolo Priorità

97 135 CRONO.VIS. VISCONTI S.R.L. Capofila Piccola FI 32.99.3 200,000.00 70,000.00 200,000.00 70,000.00

98 136 RECYC.LEA.F. Capofila Piccola FI 13.2 144,816.00 50,685.60 144,816.00 50,685.60

3389.30072014.068000092

Il Progetto “Monitoraggio remoto e gestione di tappeti erbosi” porterà allo sviluppo del sistema TurfUp, costituito da un servizio informatico innovativo integrato in una piattaforma web, in grado di processare le immagini multispettrali acquisite da satelliti e/o droni e restituire al cliente/utente finale le informazioni elaborate sotto forma di report analitici e diagnostici di eventuali condizioni di stress nutrizionale e/o idrico e della densità di superfici a tappeto erboso. Questo strumento, di facile e immediato utilizzo, consentirà di intraprendere le azioni necessarie a ristabilire e mantenere le condizioni ottimali del tappeto erboso nonché ottimizzarne i costi di manutenzione attraverso una gestione mirata e razionale delle risorse disponibili.Il monitoraggio dei parametri qualitativi e quantitativi della vegetazione, in passato basato su indagini manuali e puntuali, oggi può essere realizzato con tecniche di telerilevamento che consentono il calcolo di una vasta gamma di indici vegetazionali specifici. Il telerilevamento è già da tempo utilizzato in ambito agronomico ed ambientale, ad esempio come strumento operativo previsionale e di monitoraggio delle colture agrarie. Nel supporto alla gestione su piccola scala, come nel caso dei tappeti erbosi, le immagini fino ad oggi disponibili presentavano tuttavia il limite di un’insufficiente risoluzione spaziale e temporale. Tale limite è stato superato dalle tecnologie più recenti.TurfUp propone una soluzione per il monitoraggio e la gestione dei tappeti erbosi basata sulle più moderne tecnologie, che mira alla riduzione dei consumi energetici in linea con la filiera della Green Economy n.2 della RIS3 della Regione Toscana, coerentemente con la Roadmap “Applicazioni e servizi per la città intelligente”.La fase sperimentale sarà basata sull’individuazione e/o la creazione di superfici a tappeto erboso aventi condizioni variabili di copertura del terreno, stato idrico e nutrizionale. Le superfici saranno georeferenziate e misurate in "proximity sensing" con strumenti “ground-based” ed in "remote sensing" con satelliti e/o droni. Le condizioni meteorologiche e pedologiche verranno costantemente monitorate tramite l’uso di sensori. Dopo aver individuato i più significativi indici vegetazionali, parametri biometrici e modelli di analisi del bilancio idrico e azotato verrà verificata la correlazione tra i dati ottenuti a terra e quelli da remoto e su questa base verrà sviluppato il servizio informatico di “Precision Turf Management”. La validazione dei risultati avverrà tramite un protocollo di osservazione e di correlazione tra i dati osservati sui campi pilota e quelli generati dal nuovo prodotto. TurfUp apporterà una serie di benefici in termini di costi di gestione e di impatto ambientale, oltre a consentire il mantenimento di una densità ottimale del tappeto erboso, con aumento della fruibilità e della sicurezza degli utilizzatori. In particolare, l’ottimizzazione dell’irrigazione, grazie ad interventi sito-specifici, permetterà di limitare gli sprechi di acqua ed i costi d’esercizio degli impianti; il minore uso di fertilizzanti ridurrà i costi e l’impatto ambientale degli interventi.Il segmento di mercato al quale si rivolge TurfUp è quello della gestione del verde, principalmente in ambienti sportivi (campi da calcio, rugby, golf, ippodromi, ecc.), ma anche ricreativi ed ornamentali. I potenziali soggetti interessati sono pertanto le Federazioni Sportive (Golf, Calcio ecc.), le Amministrazioni Pubbliche (Comuni, Province e Aree Metropolitane), i gestori di strutture sportive private.In base a quanto detto, il partenariato individua la possibilità di sfruttare questa cooperazione per ampliare e diversificare la propria attività e partecipare alla realizzazione e l’eventuale brevetto di un prodotto il cui campo di applicazione sarà estremamente vasto.

FASCIA NON PRIORITARIA

CUP Sviluppo Toscana

Investimento ammesso

complessivo

Contributo ammesso

complessivo

Investimento ammesso Singolo

Contributo ammesso Singolo

3389.30072014.068000212

Ambito non prioritario

Diversificare il mix products, affiancando alla produzione di penne stilografiche (nostro core-business) la strategia di sviluppo nel settore orologeria segmento medio alto: si punterà su innovazione, made in italy e riconoscibilità del prodotto per essere vincenti sul mercato e rafforzare il nostro brand . Nello specifico Visconti svilupperà 3 linee di prodotti cronografi con le caratteristiche di forte innovazione come sono le penne che hanno reso famosa l’azienda nei 5 continenti. Recentemente solamente i brand Made in Italy, Anonimo e U-Boat hanno raggiunto una buona penetrazione sul mercato, mentre gli altri brand sono rimasti in fascia di prezzo molto bassa. La presenza di know-how costituisce una forte barriera di ingresso al settore, sia nella realizzazione del prodotto finale, che per quanto riguarda la realizzazione dei componenti minori , questo fatto porta ad una concentrazione numerica e geografica dei produttori.L’obbiettivo finale è progettare e produrre i seguenti prodotti:1° -Cronografi per immersione, correlati a più di brevetti di invenzione, con impermeabilità, robustezza, resistenza e sicurezza d’uso adeguate agli standard degli utilizzatori professionali.2° -Orologi destinati a uso continuativo e globale, realizzati in un esclusivo ed originale compound di lava basaltica come accade in alcune prestigiose penne Visconti, cassa realizzata in un innovativo materiale che presenta ottime caratteristiche di biocompatibilità, resistenza all’acqua al graffio e all’usura.Visconti intende sviluppare e mantenere all’interno dell’azienda le fasi del processo considerate essenziali e strategiche, affidandosi all’esterno, a fornitori sperimentati e di alta qualità, per le altre fasi del ciclo produttivo. Visconti svilupperà il progetto dallo stadio iniziale di ricerca sino alla produzione in serie entro 24 mesi dall’avvio , sono quindi evidenti alti livelli di innovazione di prodotto e di processo. Spesso i collezionisti di penne Visconti hanno richiesto di abbinare, alle nostre preziose stilografiche dei segnatempo di eguale valore. Russia, Middle East , Far East includendo Harrods e Parigi, in questi mercati il cliente principale è la gioielleria di alto livello o negozi top di orologeria : Tanagra in Medio Oriente, Cellini a New York, Louvre a Mosca, ad esempio.La decisione di Visconti di creare una gamma di orologi deriva dalla necessità di soddisfare una richiesta di mercato e al contempo di completare l’offerta di Visconti negli accessori uomo, penna orologio , pelletteria , gemelli quindi di posizionare il proprio brand: il marchio VISCONTI nel segmento Life-Style non sarà più percepito , dal consumatore finale, come un semplice produttore di strumenti scrittura, allargando enormemente per Visconti srl le possibilità di crescita e di occupazione. Punti cardine:1° Progetti sviluppati in funzione dell’uso e dei fruitori del prodotto.2° Design e soluzioni tecnologiche, materiali e trattamenti di finitura/rivestimento conseguenti.3° Ispirazione alla tradizione artigianale fiorentina della meccanica di precisione. Il piano industriale di Visconti prevede per la divisione orologi nei prossimi tre anni,il raggiungimento di un fatturato di oltre 2 milioni di euro nel corso del 2017 , visto il trend del mercato e i dati di Credit Suisse relativi al 2014 che prevedono una crescita del 2% anche per il 2014, dato molto simile al 2013. Il progetto di R&S oggetto della domanda di agevolazione riguarda anche l’industrializzazione del progetto “orologi Visconti” che impegnerà uno staff qualificato di personale per circa due anni, e che negli ultimi quattro mesi implementerà la propria industrializzazione, cioè l’avvio di una produzione standard. La struttura attuale dell’azienda sarà trasformata, per rispondere alle esigenze della nuova linea produttiva orologi : si prevede l’assunzione di quattro ULA grazie a tale progetto.

3389.30072014.068000209

M.T.T. S.P.A. - MANIFATTURA TESSILE

TOSCANAAmbito non prioritario

L'obiettivo del progetto è quello di creare una linea prototipale di tessuti cardati mediante utilizzo di un filato ottenuto dal riciclaggio degli scarti della pelle. Il progetto è particolarmente ambizioso perchè mira a mettere a punto un'innovazione congiunta di prodotto/processo, ossia mira ad utilizzare una materia prima praticamente non presente sul mercato, ottenibile da innovativi processi di recupero di rifiuti e conseguentemente ad usarla per un'applicazione anch'essa innovativa dal punto di vista tecnologico e stilistico, ossia nell'impiego nel settore dei tessuti per abbigliamento. L'obiettivo finale del progetto è quello di mettere a punto un prodotto tecnologicamente e stilisticamente accattivante da realizzarsi con un processo produttivo ecologicamente compatibile. I vantaggi della riuscita del progetto sono notevoli da un punto di vista del costo di prodotto (sfruttando materia di scarto è altamente economico), da un punto di vista dell'immagine dell'impresa (che sarà leader in un nuovo segmento di business) e da un punto di vista di rispetto per l'ambiente (grazie al recupero e riutilizzo di pelle usata). La tematica del progetto è molto forte e particolarmente sentita dal mercato in questo periodo storico dove uno dei principali problemi della società moderna (incentrata sulla mass production) è quella dello smaltimento dei rifiuti. Incrementare quindi le modalità di produzioni eco-compatibili e le possibili applicazioni derivanti dai processi di recupero dei rifiuti rappresenta una sfida importante per la ricerca dei prossimi decenni. Inoltre il progetto si adatta bene al tessuto produttivo regionale toscano dove vi sono imprese esperte nella produzione di filato cardato da cenci o scarti di produzione. Si prevede infatti di sfruttare il sistema produttivo del cardato riciclato per comporre delle mischie di fibre atte a produrre un nuovo filato utilizzabile nel campo dell'abbigliamento. Nel dettaglio, si tratta di condurre accurate ricerche sui metodi di produzione del filato nonché sui metodi di lavorazione in tessitura e di colorazione in tintoria. Saranno condotte delle prove per valutare il comportamento del tessuto (leggerezza, resistenza, piacevolezza al tatto, ecc.) anche in fase di finissaggio e tintura e saranno condotti vari test per verificare la fattibilità tecnica e le caratteristiche del nuovo prodotto. Particolare attenzione sarà posta allo studio accurato dei processi di finissaggio per valutare attentamente le differenze cromatiche di assorbimento del colore da parte delle diverse fibre tessili che compongono il supporto. La pelle infatti reagisce in modo molto diverso dalla lana o da altre fibre a base di cellulosa sia per l'aspetto cromatico che per l'esaurimento del bagno di colore. Dopo la prima fase di ricerca tecnologica dovranno essere valutate e selezionate le best way operative per la realizzazione del tessuto prototipale. Dovranno essere anche realizzati degli studi stilistici per comprendere come meglio utilizzare il filato innovativo per realizzare alcuni campioni potenzialmente appetibili sul mercato. L’obiettivo finale del progetto è quello di ottenere un tessuto che abbia delle caratteristiche innovative stilistiche e tecniche che consentano una riconoscibilità del prodotto e un particolare appeal nel mercato del fashion. Il progetto rappresenta un’importante possibilità per elevare l’immagine dell’impresa che potrà vantarsi di realizzare produzioni innovative e anticipare i trend di mercato. Sarà inoltre importante inserirsi e mantenersi ad alti livelli nella ricerca di prodotto/processo ottenendo notevoli benefici in termini di know-how e conoscenze trasferibili anche ad altre linee di prodotti. Il progetto avrà ovviamente notevoli benefici per l’ambiente stesso in quanto si creeranno dei circoli virtuosi di riciclo di pelle da rifiuto e di creazione nuovi filati e tessuti anch’essi fortemente riciclabili.

Page 32: €¦ · XLS file · Web view · 2016-11-16Uno dei primi passi nella lavorazione delle fibre tessili (cotone, lana, materiali sintetici) è trasformare tali fibre, normalmente corte,

98 137 PreDomus HOMLEG S.R.L. Capofila Micro SI 22.23 155,415.00 54,395.25 155,415.00 54,395.253389.30072014.068000234

Ambito non prioritario

Il prefabbricato High-Tech: Il prefabbricato energeticamente consapevole: si intende mettere a fuoco una serie di criteri progettuali, multidisciplinari, mirati alla realizzazione di un prefabbricato abitativo modulare, rispondente ai requisiti più aggiornati di efficienza energetica, ergonomia, nel rispetto delle normative antisismiche e antincendio, facente largo uso di materiali ottenuti da materie prime riciclate, con l’impiego delle più moderne tecniche di domotica, chimica di materiali polimerici, con autoproduzione di energia per emergenza da fonti rinnovabili e pronto ad adeguarsi alle più diverse e complicate condizioni di esercizio. Inoltre, il sistema sarà studiato in maniera da rendere estremamente agevole e rapido il trasferimento, il montaggio, l’interfaccia funzionale, lo smontaggio, il riuso e lo smaltimento.Si mira alla caratterizzazione di un sistema integrato prototipale che possa condurre il soggetto proponente alle desiderate successive fasi di ingegnerizzazione, produzione e commercializzazione di una gamma di abitazioni prefabbricate, modulari, di aspetto gradevole, con elevato grado di ergonomicità, attrezzate con dispositivi accessori di elevato livello tecnologico da impiegare a seconda delle necessità e degli impieghi.