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XXIX CONFERENZA ITALIANA DI SCIENZE REGIONALI, BARI 24-26.09.2008 VALUATION APPROACHES TO FOSTER URBAN SUSTAINABILITY AND BUILDING ENERGY EFFICIENCY Domenico Enrico MASSIMO 1 (1) Dipartimento PAU, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, 25 Via Melissari, 89124 Reggio Calabria, [email protected], 360.997513, 0965.385228 SOMMARIO Obiettivo della ricerca è sperimentare e coordinare a sistema più strumenti di analisi e valutazione finalizzati alla tutela e valorizzazione dell’insediamento antropico, perseguendo l’innalzamento della qualità della vita urbana con azioni di miglioramento della sostenibilità insediativa mediante esplicita riqualificazione energetica degli edifici. Negli ultimi decenni l’inquinamento del pianeta è cresciuto anche a causa dell’aumento dei consumi energetici derivanti dalla gestione delle architetture esistenti, specie per l’inserimento di climatizzatori sia invernali che estivi. Gli interventi di riqualificazione urbana e conservazione architettonica possono costituire un’importante occasione per contribuire al risparmio attraverso la riqualificazione energetica degli edifici. Tali interventi andrebbero pianificati e congegnati come tutela e valorizzazione e possono essere configurati in due alternativi scenari: “comune” e “sostenibile”. Uno degli elementi distintivi nei due approcci è la diversa attenzione alla dimensione ambientale e climatica. Lo scenario “sostenibile” pone attenzione alla riqualificazione energetica negli edifici. Conseguentemente, si calcola e si compara sia il costo edilizio iniziale e sia il costante fabbisogno energetico differenziale per i due scenari alternativi. È possibile verificare il notevole risparmio di risorse ottenuto, specie per il riscaldamento invernale, nel caso dello scenario “sostenibile”. Tale risparmio consente altresì un significativo abbattimento di emissioni, e di CO 2 in particolare. La ricerca presenta i primi risultati dell’applicazione coordinata alle nuove pianificazioni urbane di diversi strumenti per contestuali analisi e valutazioni finalizzate a favorire e supportare la riqualificazione urbana con investimenti che producono risparmio energetico nell’insediamento. Key words: urban sustainability; green building; energy saving; valuation approaches; sub-regional planning

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XXIX CONFERENZA ITALIANA DI SCIENZE REGIONALI, BARI 24-26.09.2008

VALUATION APPROACHES TO FOSTER URBAN SUSTAINABILITY AND BUILDING ENERGY EFFICIENCY

Domenico Enrico MASSIMO1

(1) Dipartimento PAU, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, 25 Via Melissari, 89124 Reggio Calabria, [email protected], 360.997513, 0965.385228

SOMMARIO

Obiettivo della ricerca è sperimentare e coordinare a sistema più strumenti di analisi e valutazione finalizzati alla

tutela e valorizzazione dell’insediamento antropico, perseguendo l’innalzamento della qualità della vita urbana con

azioni di miglioramento della sostenibilità insediativa mediante esplicita riqualificazione energetica degli edifici.

Negli ultimi decenni l’inquinamento del pianeta è cresciuto anche a causa dell’aumento dei consumi energetici

derivanti dalla gestione delle architetture esistenti, specie per l’inserimento di climatizzatori sia invernali che

estivi. Gli interventi di riqualificazione urbana e conservazione architettonica possono costituire un’importante

occasione per contribuire al risparmio attraverso la riqualificazione energetica degli edifici. Tali interventi

andrebbero pianificati e congegnati come tutela e valorizzazione e possono essere configurati in due alternativi

scenari: “comune” e “sostenibile”. Uno degli elementi distintivi nei due approcci è la diversa attenzione alla

dimensione ambientale e climatica. Lo scenario “sostenibile” pone attenzione alla riqualificazione energetica

negli edifici. Conseguentemente, si calcola e si compara sia il costo edilizio iniziale e sia il costante fabbisogno

energetico differenziale per i due scenari alternativi. È possibile verificare il notevole risparmio di risorse

ottenuto, specie per il riscaldamento invernale, nel caso dello scenario “sostenibile”. Tale risparmio consente

altresì un significativo abbattimento di emissioni, e di CO2 in particolare.

La ricerca presenta i primi risultati dell’applicazione coordinata alle nuove pianificazioni urbane di diversi

strumenti per contestuali analisi e valutazioni finalizzate a favorire e supportare la riqualificazione urbana con

investimenti che producono risparmio energetico nell’insediamento.

Key words: urban sustainability; green building; energy saving; valuation approaches; sub-regional planning

1. DALLA CRISI ECOLOGICA ALLA SOSTENIBILITÀ URBANA

L’emergere dei problemi ecologici a larga scala ha favorito la ricerca sulle cause del dilagante degrado ambientale e la messa a punto di strategie progressivamente sempre più condivise per affrontare i problemi critici. È stato avviato il ripensamento radicale dello sviluppo e della presenza antropica sul pianeta in termini di insediamento, mobilità, produzione, assetto di territorio, spazio e paesaggio (Fusco Girard, 2006; Fusco Girard, Nijkamp, 2005; Fusco Girard, You, 2006). È emerso che negli ultimi decenni è aumentata l’incidenza che ha il settore delle costruzioni sia nel consumo di energia, sia nella produzione di inquinamento. Le carenze ecologiche strutturali sono aggravate dalle ricorrenti crisi congiunturali e dall’aumento dei prezzi delle materie energetiche fossili. Un coacervo di più crisi che rende auspicabile e pressante un forte impulso verso la sostenibilità architettonica, come indicato ad Aalborg (2004) e come ribadito dal Fourth Assessment Report dell’Intergovernamental Panel on Climate Change (Ipcc, 2007, pp. 14-18; cfr. 1990, 1995, 2001), che può migliorare radicalmente la realtà ecologica, paesistica, energetica (De Capua, 2002; Massimo, 2008a; Stanghellini, Cerreta, 2002) fino alla indoor quality dell’insediamento (Baglioni, 1995). La ricerca si rivolge alla pluralità di attori nel campo della sostenibilità dell’architettura e dell’abitare: ai privati proprietari che potranno beneficiare nel medio periodo per i loro bilanci familiari di notevoli riduzioni nelle fatture energetiche; agli Enti Locali che potranno incentivare i comportamenti virtuosi dei cittadini con gli strumenti di governance urbana; e loro stessi concretizzare buone pratiche sulle loro estese proprietà immobiliari; ai proprietari organizzati il cui management aziendale potrà trarre vantaggio da una riduzione di costi energetici per i patrimoni gestiti; ai Governi perché la generalizzazione di buone pratiche può allentare la dipendenza geo-strategica dal petrolio di intere economie. Elemento chiave delle strategie per uno sviluppo nuovo e duraturo è la sostenibilità che può essere creativamente declinata nell’insediamento urbano supportando, tra l’altro, la riqualificazione energetica generalizzata dell’architettura con misure e strumenti di governance urbana tra cui la perequazione orientata alla sostenibilità (Crocco, Frezza, 2001; Fusco Girard, Forte, 1998, 2000; Fusco Girard, Forte, Cerreta, De Toro, 2003; Frezza, 2006; Stanghellini, 2005, 2007). Diventa importante la sperimentazione attraverso Casi di Studio per consolidare l’approccio e sperimentare gli strumenti. Si pone il tema della scelta dell’Area di Studio. La ricorrenza centenaria di una rifondazione urbana post-catastrofe aiuta a scegliere la Ricostruzione post-1908 di Reggio Calabria come Caso di Studio. La valorizzazione attraverso la salvezza dei caratteri fondamentali delle ricostruzioni e la loro Conservazione Sostenibile, può avviare la realizzazione di un distretto energetico che è un’area urbana di dimensioni variabili (edificio, isolato, ambito, quartiere) in cui si realizzano

interventi sia di minimizzazione dei consumi nelle unità immobiliari, sia di successivo avvio di produzione energetica distribuita, economica e locale.

2. SOSTENIBILITÀ URBANA E CITTÀ STORICA. VALORIZZARE O SOSTITUIRE LA CITTÀ RICOSTRUITA DI REGGIO CALABRIA?

La ricorrenza del centenario dell’avvio della Ricostruzione post-terremoto 1908 di Reggio Calabria è un’opportunità, si spera propizia, per avviare, oltre l’apologetica archivistica, un’operativa ricerca al fine di rispondere a radicali e importanti quesiti: che fare della ricostruzione Liberty basata su oltre 400 Isolati urbani? Bisogna continuare l’azione della sua sostituzione di fatto avviata negli anni sessanta dalla pianificazione urbanistica vigente? Oppure vale la pena conservarla? E se si dovesse conservare, quali azioni di valorizzazione potrebbero essere intraprese? Prima di affrontare tali rilevanti e radicali interrogativi occorre partire da una constatazione. La ricostruzione nella sua piena estensione e nei suoi caratteri fondativi è di fatto ampiamente alterata, sostituita, distrutta, degradata, e in una parola non tutelata e non conservata. Solo una piccola parte dei 419 Isolati furono inclusi nell’area A di tutela (peraltro molto labile) del Piano Regolare Generale (P.R.G. di seguito) concepito negli anni sessanta. Per il resto vi è libertà piena e legale di demolizione e ricostruzione. Bisogna continuare in questa ampia azione di sostituzione di fatto e di diritto della Reggio “bella e gentile” pianificata magistralmente dall’Ing. Pietro De Nava? Per inquadrare il tema è stato ampliato l’esame oltre l’ambito locale osservando altre realtà che sono state oggetto di ricostruzione. La ricerca porta a scoprire un impressionante parallelo proprio lungo il 38° Parallelo: i quasi coevi e, fatte salve le incommensurabili scale, sinottici avvenimenti nel 1906 e 1908 dei terremoti e delle successive ricostruzioni di San Francisco e Reggio Calabria. È importante investigare se le ultime tendenze in atto nella grande città di San Francisco diano elementi di riflessione per sciogliere il dilemma se conservare o continuare di fatto a distruggere e sostituire la ricostruzione post-terremoto di Reggio Calabria. La ricerca ha constatato come la cultura architettonica e urbana della città più creativa e innovativa del mondo, non solo punta alla conservazione dei caratteri della ricostruzione fransiscana, ma addirittura sostituisce l’avvenuta sostituzione con architetture del nuovo urbanismo ispirate al progetto urbano del 1906 come nell’oramai mitico caso di Britton Court. Nella conservazione fransiscana si constata un secondo valore aggiunto nella sostenibilità architettonica che trova negli Smart Codes urbanistici una definitiva generalizzazione. È stato constatato (Branscomb, Kodama, Florida, 1999; Florida, 2002a, 2002b, 2005a, 2005b, 2008; Massimo, 2007b) come anche la qualità architettonica abbia rafforzato ancora di più la leadership continentale di San Francisco tra le città innovative: ne è stata riscontrata

l’attrattività verso le classi innovative, creative, produttive, giovani. La ri-costruita e ri-conquistata qualità urbana degli interventi più recenti (in sintonia con i caratteri della ricostruzione e alternativi alle torri del “contemporaneismo”) dispiega quindi benefici molteplici, strutturali, strategici e duraturi. La più recente lezione di San Francisco invita a riconquistare anche altrove l’elevata qualità urbana delle ricostruzioni di inizio Novecento nei fondamentali principi regolatori: la fitta maglia stradale; i misurati isolati urbani dalle contenute dimensioni (120x60). La ricostruzione di Britton Court pone l’enfasi soprattutto sulle contenute altezze che garantiscono il massimo di salubrità versus la congestione volumetrica che ha già intaccato finanche il sito dell’originario insediamento fransiscano con l’estesa ed aggressiva “Manahttanization” della downtown. Elemento fortemente innovativo è la sostenibilità bio-edilizia, ambientale, climatica ed energetica, attuativa di più globali Smart Code adottati in molte città della California e del mondo, ovvero di regolamenti urbanistici intelligenti con chiara impronta ecologica. La sostenibilità è quindi l’ulteriore valore aggiunto e la modalità innovativa per valorizzare la ricostruzione di San Francisco, anche demolendo il “contemporaneismo” delle alte torri dell’ultimo mezzo secolo, e recuperando la qualità originaria dell’insediamento fransiscano Novecentesco di ri-costruzione post-terremoto.

3. RICOSTRUZIONI LUNGO IL 38° PARALLELO: IL CASO DI REGGIO CALABRIA

All’opposto meridiano del medesimo 38° Parallelo, l’altra ricostruzione è avviata a Reggio Calabria dopo il terremoto del 1908. Specifiche e vaste ricerche documentano sistematicamente tale processo, e ad esse si rimanda. Il Piano Regolatore (P.R. di seguito) post-terremoto viene affidato all’ingegnere reggino Pietro De Nava, assessore ai Lavori Pubblici, che interpreta una delle posizioni del ricco e animato dibattito sulla ricostruzione. Egli perviene a un risultato concettualmente simile, pur nella più assoluta diversità e incommensurabilità di situazioni, a quello concretizzatosi per San Francisco: la continuità con il pre-esistente. Pietro De Nava fa riferimento al Piano Mori del 1785 e ai Piani di Ampliamento del 1868 e del 1898, dettagliatamente rappresentati in pregevoli mappe urbane. La ricostruzione è lenta fino agli anni venti e, come documentato in specifiche ricerche, a cui si rimanda, è con la seconda serie di interventi finanziari-normativi del 1923-1925 (dopo ben quindici anni dall’evento) che l’attività della ricostruzione viene dispiegata a regime negli Isolati numerati. Infatti, il processo di ricostruzione produce il significativo e inizialmente sottovalutato P.R. di De Nava, basato sui 419 Isolati numerati. Questi permettono alla ricca progettazione architettonica di avere uno stabile e potente quadro di insieme e di produrre una controllata articolazione di spazi pubblici e privati, piazze, strade, monumenti, numerosissime

case sociali e pubbliche per cittadini. L’articolato insieme costituisce il carattere di alta qualità della Reggio “bella e gentile”. Il tutto è imperniato su “regolatory structures” ovvero sui principi regolatori: la maglia ippodamea di strade; la potente grid pianificatoria che ne deriva; le piazze localizzate con sequenza sapiente; i blocchi urbani ovvero i 419 Isolati numerati dalle dimensioni molto controllate e ammirevoli (50x50); le articolate e accurate architetture che li costituiscono; la pionieristica sperimentazione strutturale della nuova edilizia anti-sismica simbiotica al Liberty.

4. VALORIZZAZIONE DELLA RICOSTRUZIONE: CREATIVE CLASSES E SOSTENIBILITÀ URBANA

L’isolato urbano-stradale di dimensioni contenute e controllabili, principio ordinatore di una maglia (grid) di vie urbane la cui frequenza e intensità è stata riconosciuta (Lotus International 19, 1978) come fattore di grande funzionalità perché garantisce vivibilità, fluidità, percorribilità, scorrimento di traffico, parcheggi urbani gratuiti, articolazione ideale tra pieni e vuoti, abbondanza di facciate commerciali su strade, assenza di degradati cortili di tipo berlinese. L’isolato di piccolo perimetro garantisce salubrità ed elevata vivibilità per le dimensioni contenute e limitate specie nelle altezze. Oggi è spesso sostituito dalla speculazione con le palazzine di sei piani che producono malsani tuguri con la negazione di ogni affaccio urbano sullo splendido panorama dello Stretto. Gli elementi e materiali urbani sono espressione di un’elevata civiltà, come il basolato e le relative canalizzazioni. Oggi è purtroppo in parte già sostituito dai recenti lavori senza che ve ne fosse alcuna necessità. Lì dove è stato sostituito sono state posate in opera imitazioni moderniste talvolta costituite da sottili mattonelle di cemento e polvere di pietra lavica. Il mondo competitivo valorizza questi positivi elementi originari (isolati numerati, strade, architetture, pavimentazioni storiche) come preziose risorse, e ciò avviene specie all’altro polo del 38° Parallelo. Ivi, le persone aspirano a vivere in città con alto livello di qualità urbana, e le città che valorizzano e tesaurizzano gli elementi originari sono attrattori di creative classes e di leader nell’innovazione. Tali città sublimano la pre-esistente qualità integrandola con il valore aggiunto della sostenibilità ambientale, bio-edilizia, climatica, energetica. Reggio Calabria può proiettarsi verso il futuro salvando la ri-costruzione e affiancando la conservazione e la valorizzazione con l’innovazione della sostenibilità. La valorizzazione dovrà riguardare e prevedere la tutela e la conservazione degli elementi fondamentali della sua ricostruzione come Isolati, equilibri di volumi e altezze, architettura salubre e vivibile, elementi urbani come il basolato.

5. TUTELA URBANISTICA: VALORIZZARE L’INTERA CITTÀ STORICA

Si pone quindi il tema di individuare l’area della ricostruzione da tutelare e conservare come città storica. Nella cultura architettonica e urbanistica è mutato il concetto di insediamento originario. Dalla definizione di centro storico si è passati a quella più comprensiva di città storica, che appunto include significative realizzazioni urbane anche di inizio Novecento, tra cui si comprendono anche gli ampliamenti e le ricostruzioni post-terremoto. Una prima conseguenza della constatazione di elevata qualità della ricostruzione di Reggio Calabria, nel suo potente impianto urbano, è che gli strumenti urbanistici della città facciano coincidere la zona di tutela con l’intero Piano De Nava includendo tutti i 419 Isolati numerati e non solo una parte, e indicandoli come intera area di sola riqualificazione escludendo l’attuale possibilità legale di demolizione e ricostruzione prevista dall’Articolo 18 delle Norme Tecniche d’Attuazione dell’attuale Piano Regolatore Generale vigente.

<<Per le operazioni di risanamento e di trasformazione conservativa, le densità edilizie di zona e fondiaria non debbono superare quelle preesistenti, computate senza tener conto delle soprastrutture di epoca recente prive di valore storico-artistico. Per le eventuali nuove costruzioni ammesse la densità fondiaria non deve superare il 50% della densità fondiaria media della zona ed in nessun caso i 5 mc/mq. Le altezze massime degli edifici in tali zone A per le operazioni di risanamento conservatorio non possono superare le altezze preesistenti computate senza tener conto di soprastrutture o di sopraelevazioni aggiunte alle antiche strutture. Per le eventuali trasformazioni o nuove costruzioni ammissibili l’altezza massima di ogni edificio non può superare l’altezza degli edifici circostanti di carattere storico-artistico>>. (PRG, NTA, Capo II, Articolo 18, enfasi aggiunta)

Sarebbe auspicabile che la riqualificazione avvenisse attraverso: 1. sia la conservazione e il recupero dei pregevolissimi caratteri originari; 2. sia con la valorizzazione dell’architettura esistente attraverso l’aumento e il miglioramento della sostenibilità degli edifici.

6. DUE VALORI AGGIUNTI: CONSERVAZIONE E SOSTENIBILITÀ

La lezione di alcuni interventi più recenti in San Francisco è duplice: conservazione e innovazione. Da un lato lo spirito della ricostruzione viene conservato al punto da riproporne i meccanismi essenziali anche altrove, fuori downtown, mediante demolizione del contemporaneismo commerciale. Dall’altro lato la ricerca innovativa ha elaborato, verificato e valutato un approccio alla riqualificazione urbana con attenzione alla dimensione ambientale e climatica e quindi con il creativo valore aggiunto della sostenibilità. Tale lezione fransiscana

proveniente dalla metropoli più creativa del mondo (Florida, 2002b, p. 4, 2008) può essere elemento di riflessione per sviluppare Casi di Studio applicati alla ricostruzione di Reggio Calabria. Obiettivo è quello di perseguire la conservazione innovativa e creativa e quindi sostenibile della ricostruzione reggina anziché continuare la sua distruzione e sostituzione purtroppo già in parte avvenuta con dozzinale e banale edilizia speculativa. La sperimentazione richiede una specificazione attenta dell’area di studio prescelta, localizzata nel centro urbano di Reggio Calabria. Le analisi insediativa e immobiliare, coordinate, hanno fornito l’indicazione di un quartiere in cui coesistono disarmonicamente grandi valori urbani e architettonici e grandi potenzialità economiche e di innovazione, insieme ad un elevato degrado e assenza di interventi: quindi una situazione Pareto sub-ottimale. Le lunghe ricerche a cui si rimanda (Castagnella, 2007; Massimo, 2006, 2007a, 2007b, 2008c; Massimo, Barbalace, Castagnella, Principato, 2007; Massimo, Castagnella, 2007; Roscelli, 2002; Vescio, 2004) hanno indicato come importante e Pareto sub-ottimale la zona settentrionale della città. Il Caso di Studio svolge quindi un’applicazione nell’area Nord della ricostruzione Liberty di Reggio Calabria. Questa è attualmente popolata da studenti universitari di quattro facoltà e per questo denominata Quartiere Latino nel cui perimetro si individua un Isolato Urbano campione. Si introduce l’Isolato Urbano 78, e in particolare si approfondisce (nella consistenza e nella struttura della proprietà) uno dei suoi edifici, coincidente con la Particella Catastale 97 del Foglio di Mappa n. 121. Ciò per fare dei dati catastali un utile strumento dell’operatività (Jodice, Roscelli, Simonotti, 2007) e per poter, nel futuro, coinvolgere i proprietari in processi partecipativi. È stato avviato prima di tutto un rilievo diretto dell’Isolato e, a scala più dettagliata, dell’edificio campione. Il rilevamento è integrato con la ricerca degli originari disegni dei progetti per confrontarli con lo stato di fatto. Nel Caso di Studio sono stati analizzati: consistenza urbana dell’area di studio; isolati; architetture; attuali stati di conservazione (anche con l’uso di tecniche termofotografiche); tipi e localizzazioni di degradi e dissesti; bisogni specifici di intervento. Per un’adeguata analisi strutturale sono ricercate in archivio le relazioni tecniche di progetto, e soprattutto gli atti della contabilità del cantiere che dettagliatamente descrivono gli elementi tecnici e i materiali costitutivi dell’edificio. Con il rilevamento della forma e della geometria dell’edificio si desumono superfici totali e nette, volumi totali e netti, e aree da climatizzare. Le verifiche della struttura e della geometria non evidenziano alcun dissesto strutturale. Con un attento studio delle superfici esterne si è pervenuti alla localizzazione e quantificazione dei degradi che risultano superficiali e non profondi. Si tratta di distacchi di intonaci da vaste superfici, e di perdite da grondaie e terrazzi dovute ad una carente manutenzione. Si approfondisce l’analisi termica mediante la tecnologia termofotografica.

Tabella 1 Isolato Urbano 78. Foglio di Mappa n. 121. Particella Catastale 97. Sintesi dei Risultati delle Misure della Particella per Subalterni Catastali

Sub Sup Sup Sup Volume Volume Volume Lorda Utile Riscaldata Lordo Trasmittanza Riscaldato mq mq mq mc mc mc

1 I liv ft 90,45 66,43 66,43 454,06 212,58 212,58 2 I liv ft 89,13 66,43 66,43 449,22 212,58 212,58 Totale 179,58 132,86 132,86 903,28 425,16 425,16 Sub Sup Sup Sup Volume Volume Volume

Lorda Utile Riscaldata Lordo Trasmittanza Riscaldato mq mq mq mc mc mc

3 II liv ft 89,22 71,69 71,69 447,88 229,41 229,41 4 II liv ft 89,70 72,09 72,09 452,09 230,69 230,69 Totale 178,92 143,78 143,78 899,97 460,10 460,10 Totale 358,50 276,64 276,64 1.803,25 885,26 885,26

Sono stati individuati bisogni di intervento conservativo e simulati scenari di progetto di manutenzione e restauro dell’esistente con relative Lavorazioni. Sono stati raccolti, sui mercati locali, dati sulla disponibilità dei fattori elementari dei possibili interventi e Lavorazioni, e i loro corrispettivi monetari. I dati analitici e progettuali degli interventi sono stati acquisiti in un GIS dedicato, contenente le informazioni spaziali degli interventi e delle Lavorazioni che le costituiscono. È stato integrato uno strumento, in forma di uno stabile software Geo-DBMS, di ausilio e supporto per valutare: le misure e la consistenza delle Lavorazioni; i Fattori Elementari che le costituiscono (manodopera; materiali; noli; organizzazione; rischio); la dimensione e l’ammontare delle risorse fisiche che devono essere mobilitate e impiegate in cantiere; l’ordine di grandezza dei relativi costi. Sono stati elaborati i dati per la “stima dettagliata dei costi” (Simonotti, 1997, pp. 384-420) degli interventi mediante la quantificazione delle risorse in termini fisici per la gestione del cantiere. Le elaborazioni hanno prodotto gli importi totali di due scenari alternativi di possibili interventi. Da tale base analitica sono derivati i primi indicativi costi parametrici del recupero. Per l’importante realtà della dimensione energetica dell’architettura è stato scelto il riscaldamento invernale come primo preliminare proxy delle caratteristiche climatiche dell’edificio campione. Sono stati stimati i quantitativi fisici di energia presumibilmente occorrente per un anno di gestione del riscaldamento invernale, per entrambi gli scenari di intervento, quantificando per differenza il risparmio di energia ottenuto con la Conservazione Sostenibile rispetto al consumo prodotto dal “recupero comune”. Le analisi svolte rivelano che l’impiego di materiali ecologici con elevate capacità di isolamento, per una Conservazione Sostenibile, consente una migliore qualità edilizia, un maggiore comfort termico e abitativo, una riduzione notevole del fabbisogno energetico, un conseguente risparmio di energia consumata, un parallelo abbattimento di inquinamento prodotto ed emesso, una finale riduzione dei costi monetari diretti di gestione energetica da parte di famiglie, consumatori, produttori.

Sebbene i costi iniziali di intervento edilizio sostenibile risultino maggiori rispetto allo scenario di intervento edilizio corrente o “comune”, i risultati negli anni successivi dimostrano come a medio-lungo termine il maggiore costo edilizio viene recuperato grazie alla diminuzione delle spese di gestione annua. Tale risultato è preliminarmente quantificato con l’attualizzazione del risparmio energetico annuo nel ciclo di vita dell’intervento al saggio di interesse corrente, e con la stima di due scenari alternativi di intervento, uno “comune” ed uno “sostenibile”. Conclusivamente, le quantificazioni differenziali dei costi di gestione energetica nel life cycle degli interventi alternativi, dimostrano la convenienza over time non solo ecologica ma finanche monetaria dello scenario di Conservazione Sostenibile rispetto a quello di “recupero comune” e non ecologico.

7. RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA COME MODALITÀ DI “CONSERVAZIONE SOSTENIBILE”

Le analisi dirette, ortofotografiche e termofotografiche fanno emergere la necessità di intervenire. Le tipologie di intervento possono orientarsi preliminarmente verso un semplice recupero della facciata ed una sostituzione dell’inadeguato manto di impermeabilizzazione della terrazza. Particolare attenzione è dedicata a cogliere l’opportunità del futuro cantiere per attutire gli accentuati fenomeni di dispersione termica che contribuiscono alla crisi ambientale ed energetica. Infatti, negli ultimi decenni è cresciuto l’inquinamento del pianeta tra le cui cause vi è il consumo energetico derivante dalla gestione delle architetture, specie a causa della climatizzazione sia invernale e sia, soprattutto, estiva. Come pre-detto, la conservazione architettonica può costituire un’importante occasione di riqualificazione energetica degli edifici peraltro supportata anche a livello normativo (Direttiva 2002/91/CE; Decreto Legislativo 19.08.2005, n. 192; Decreto Legislativo 29.12.2006, n. 311). Il Caso di Studio tenta di verificare la possibilità di contribuire, per quanto possibile, a un risparmio energetico non solo in progetti di nuova costruzione ma anche di recupero e quindi nella “Conservazione Sostenibile”. L’obiettivo è verificare la possibilità di operare un intervento di manutenzione straordinaria tramite nuove tecnologie di eco-conservazione finalizzate alla Sostenibilità, in grado di garantire non soltanto un miglioramento del comfort termico abitativo, ma anche una maggiore conservazione dell’ambiente esterno sia in termini di minori risorse energetiche distrutte, sia in termini di minore quantità di inquinanti immessi nell’atmosfera (Cannaviello, Violano, 2007; Carotti, 2004; Cellai, Bazzini, Gai, 2007; Di Pietra, Margotta, 2007; Filippi, Rizzo, 2007; Enea, 2004, 2007; Green Building Council, 2003; Green Building Workgroup, 2004; Kats, Alevantis, Berman, Mills, Perlman, 2003; Politecnico di Milano, 2005; Provincia Autonoma di Bolzano, Ufficio Risparmio Energetico, 2007; World Business Council for Sustainable Development, 2007).

8. “CONSERVAZIONE SOSTENIBILE” VERSUS “RECUPERO COMUNE”: SCENARI ALTERNATIVI

Nel Caso di Studio si evidenzia la possibilità di intervenire sul medesimo degrado con due approcci alternativi: uno “comune”, utilizzando materiali correnti; l’altro “sostenibile” o di eco-conservazione ad alta efficienza energetica, facendo riferimento a materiali innovativi. Nello scenario “sostenibile”: per il rifacimento degli intonaci è previsto l’uso di elementi inerti come tra l’altro, perlite e vermiculite espanse; per il rinnovo delle impermeabilizzazioni dei terrazzi non ci si limita soltanto alle guaine e si integrano pannelli coibenti aeranti e ventilanti costituiti da materiali naturali come il sughero rigato o a bollettoni; per le superfici trasparenti si sostituiscono ai vetri semplici quelli doppi con intercapedini d’aria. Gli interventi nel loro insieme abbassano notevolmente la dispersione di calore con l’esterno, e contribuiscono all’abbattimento sia del consumo di combustibili fossili, sia alle emissioni di CO2. Le caratteristiche della malta di calce idraulica naturale volcalitica, prevista e utilizzata nello scenario “sostenibile”, sono tali da determinare un impedimento al passaggio del calore attraverso le murature e la conseguente attenuazione o neutralizzazione dei ponti termici. Tale materiale mantiene elevata la temperatura media della muratura e della parete interna a vantaggio del risparmio energetico e del comfort ambientale interno. Il sughero poi, grazie alle sue intrinseche caratteristiche fisico-chimiche, presenta un’elevata elasticità, è un ottimo isolante termico e acustico, resiste bene all’usura, al fuoco e all’attacco di roditori ed insetti, è permeabile al vapore. Viceversa, nel noto scenario “comune” è stato previsto, come nella pratica prevalente, l’uso di materiali comunemente usati in cantieri di questo tipo, dove si effettua il ripristino delle facciate esterne. Tali materiali hanno da un lato un costo più basso e una facile messa in opera ma, dall’altro, non possiedono buone caratteristiche termiche. A questa lista appartengono: le malte di sabbia e cemento con un più alto valore di trasmittanza, applicate a superfici verticali; le guaine epossidiche per impermeabilizzare terrazzi e balconi; i vetri semplici per porte e finestre.

9. AVVIO DI UN SISTEMA PER LA STIMA DEI COSTI. CREAZIONE DEL COMPUTO METRICO GRAFICO

All’analisi delle caratteristiche tecniche dell’edificio e dei degradi e allo studio di possibili scenari tra loro alternativi (“sostenibili” e “comuni”) seguono la progettazione e la stima dei concreti interventi. Il rilevamento diretto consente di realizzare il 3D di insediamento e architetture, e l’analisi produce la rappresentazione dei degradi, con il supporto dei potenti DataBase spaziali. Il design di possibili interventi può essere concretizzato con diverse Lavorazioni, tra cui alcune

particolarmente consigliabili, e conseguentemente quantificate. Anche in questo passaggio i sistemi GIS consentono la mappatura dei lavori e la loro misurazione. Il risultato è un nuovo strumento di stima, contabilità e controllo sia del progetto che del cantiere, definibile Computo Metrico Grafico (CMG). Ciò in entrambi gli scenari. I progetti di riqualificazione urbana mediante conservazione e manutenzione contemplano Lavorazioni diverse, in funzione degli alternativi scenari. Lo scenario “sostenibile” inizialmente è economicamente più oneroso rispetto a quello “comune” ma produce la riqualificazione energetica dell’edificio che permane per tutto il life cycle dell’intervento. Opere edili e conseguenti consumi di energia devono essere stimati insieme, per cui emerge un fatto nel settore delle costruzioni: la carente conoscenza sui costi sia di nuova edificazione che di recupero dell’esistente, e la mancata disponibilità di banche dati che possano supportare la stima dei costi della futura gestione energetica. A tali carenze informative e ai conseguenti bisogni del settore edilizio ha iniziato a rispondere l’Estimo con numerosi contributi e sperimentazioni (Castagnella, 2007; Del Nord, Maffei, Petretto, Roscelli, 2002; De Mare, 2004; De Mare, Ferrara, 2004; De Mare, Morano, 1997, 2002; Fusco Girard, 1987, pp. 487-531; Guarino, 1996; Massimo, Musolino, 2005; Mattia 1995; Mattia, Utica, 1993-1994; Miccoli, 1995, 1996, 1998; Mollica, 1995, 1996; Mollica, Massimo, 2003, 2004; Mollica, Musolino, 1999; Musolino, 1994, 1997; Orefice, 1994; Patrone, 1978, 1986, 1990; Realfonzo, 1995; Simonotti, 1994, 1997, pp. 384-420; Stanghellini, 1990, 2004). Lo scenario “sostenibile”, comporta: minori costi di manutenzione; un notevole risparmio fisico di risorse energetiche combustibili generalmente fossili; un risparmio monetario nella spesa di gestione annua; un abbattimento di inquinamento con diminuzione dei chilogrammi annui di CO2 per ogni kW non utilizzato e non consumato. Si avviano quindi le prime stime sullo specifico Caso di Studio sia sugli iniziali costi edilizi di intervento, sia sui costi fisici della gestione energetica corrente in termini di calorie, joule, kW, prima e dopo l’intervento.

10. STIMA DEI COSTI E COMPARAZIONE DI SCENARI ALTERNATIVI

Un Caso di Studio ha l’esigenza di rendere sistematica ed efficiente la conoscenza sui costi dettagliati (fisici; monetari; energetici; ambientali) degli scenari alternativi di intervento. Per questo si avvia uno specifico sistema stabile di stima basato su analisi micro-economiche di produzione delle Lavorazioni all’interno di un più ampio DataBase spaziale. Le stime sono sviluppate per fattori tecnici elementari o input, aggregati in Lavorazioni modulari. Si elabora così una stima previsiva dell’intervento, dalla scala dell’unità immobiliare a quella di quartiere, prima in termini fisico-quantitativi e successivamente in termini monetari sulla base degli effettivi costi dei fattori rilevati nel mercato locale con costruzione di Repertori datati e localizzati. Sono criticamente rappresentate tecniche costruttive con serie completa sinottico-

comparativa di relative schede tecniche, analisi micro-economiche e costi risultanti adottati in numerosi contratti di appalto nelle regioni meridionali e centrali. Tali antologie sinottiche sono altresì comparate con pubblicazioni standard di analisi dei fattori dette comunemente “analisi dei prezzi” (tra i tanti Ministero dei Lavori Pubblici, 1948, 1966). Le analisi micro-economiche finalizzate alla “stima dettagliata dei costi” (Simonotti, 1997, pp. 384-420) sono definite Analisi dei Fattori Elementari (AFE) e consentono di contestualizzare i costi nei mercati locali. L’elenco dei risultati finali delle AFE delle Lavorazioni corrisponde a quanto comunemente definito “Elenco Prezzi”. Le quantità delle Lavorazioni, utilmente mappate su GIS, vengono sommate creando il Computo Metrico Grafico (georeferenziato) che, moltiplicato per i costi unitari delle AFE, produce il Computo Metrico Estimativo degli interventi. Si stimano gli importi totali per i due scenari: € 59.987,50, per il “comune”; € 69.885,20 per il “sostenibile”. Il “sostenibile” implica un maggiore costo edilizio iniziale di € 9.897,70 (differenziale iniziale). Le Lavorazioni sono raggruppate per elementi e per focus di interesse, derivando i differenziali dei costi iniziali (edilizi, quindi non ancora energetici e gestionali) dei due scenari alternativi. Tabella 2 Importi Totali e Specifici di Recupero per Scenari Alternativi di Intervento: “Comune”; “Sostenibile”

Scenario Totale €

Facciata €

Terrazzo €

Infissi €

Ferri €

Rimozioni €

Impianti €

Comune 59.987,50 30.336,16 9.144,79 7.768,16 219,54 1.247,14 11.241,7Sostenibile 69.885,20 34.023,92 15.354,73 7.768,16 219,54 1.247,14 11.241,7Δ 9.897,70 3.687,76 6.209,94 0 0 0 0 Δ % 16,50 12,16 67,91 0 0 0 0

Tabella 3 Importi Differenziali di Recupero per Strati di Intonaco per Scenari Alternativi di Intervento: “Comune”; “Sostenibile”

Scenario Aderenza €

Rinzaffo €

Finitura €

Pittura €

Totale €

Comune 2.870,98 4.957,85 3.528,49 3.140,52 14.497,84 Sostenibile 4.398,36 8.890,65 4.896,60 0 18.185,61 Δ 1.527,38 3.932,80 1.368,11 0 3.687,77 Δ % 53,20 79,32 38,77 0 25,43

Dal Computo Metrico Estimativo e con i dati metrici dell’edificio e delle sue parti, si derivano indicativi costi parametrici. Tabella 4 Indicativi Costi Parametrici di Derivazione Analitica, per Singolo Scenario di Intervento, per Fabbricato

Fabbricato Importi Area Altezza Volume Costo Sup L Costo Scenario € mq ml mc €\mc mq €\mq

Comune 59.987,50 196,08 10,04 1.803,25 33,26 358,50 167,33 Sostenibile 69.885,20 196,08 10,04 1.803,25 38,75 358,50 194,94 Δ 9.897,70 0 0 0 5,04 0 27,68 Δ % 16,50 0 0 0 16,50 0 16,50

Tabella 5 Indicativi Costi Parametrici di Derivazione Analitica, per Singolo Scenario di Intervento: Facciate; Isolamento dei Terrazzi

Scenario Facciate Facciate Facciate Terrazzo Terrazzo Terrazzo € mq €\mq € mq €\mq

Comune 30.336,16 408,39 74,28 9.144,79 149,89 61,01 Sostenibile 34.023,92 408,39 83,31 15.354,73 149,89 102,44 Δ 3.687,76 0 9,03 6.209,94 0 41,43 Δ % 12,16 0 12,16 67,91 0 67,91

Le stime permettono di calcolare il differenziale di costo edilizio iniziale tra i due scenari pari al 16,50%. Nello specifico è pari al 12,16% per gli interventi sulle facciate, e al 67,91% per gli interventi sui solai-terrazzi.

11. STIMA DEL FABBISOGNO ENERGETICO NEI DUE SCENARI ALTERNATIVI

Il punto è se l’esperimento permette di verificare un consistente risparmio energetico già solo con la semplice sostituzione di intonaci e massetti di uso corrente, quindi a base cementizia, con Lavorazioni sostenibili alternative. Per stimare in modo documentato le economie ottenibili con la riqualificazione climatica, nella ricerca si calcola il fabbisogno energetico del fabbricato, composto da quattro appartamenti, due per piano, corrispondente alla Particella Catastale 97 dell’Isolato Urbano 78. Si utilizzano comparativamente più programmi di calcolo energetico, con i quali, per stimare gli effettivi risparmi si calcola il fabbisogno energetico del fabbricato, in entrambi gli scenari alternativi rispetto al solo riscaldamento invernale. Inseriti i fattori climatici e strutturali il programma procede con il calcolo delle dispersioni determinando l’effettivo quantitativo di energia dispersa tra le zone riscaldate e le zone disperdenti. Al termine, i dati raccolti consentono un calcolo complessivo dell’energia necessaria per rispondere al fabbisogno stagionale della struttura.

12. IMPORTI MONETARI DELL’ENERGIA NEI DUE SCENARI ALTERNATIVI

Il costo di un kWh di energia dipende da diverse variabili, è proporzionale al consumo ed è legato alla fascia oraria. Si assume un costo medio indicativo dell’energia, elettrica in questo caso, pari a 0,15 €/kWh. Moltiplicando il fabbisogno energetico stagionale [Dicembre-Marzo], della Particella Catastale 78, per la superficie di ogni singola unità immobiliare o Subalterno, e per il costo di 0,15 €/kWh, si deriva l’importo per le spese di gestione. Si conferma il significativo differenziale (Δ%) del fabbisogno energetico articolato per scenari alternativi di intervento: “comune”; “sostenibile”. A fronte di un differenziale di spesa iniziale edilizia di € 9.897,70 per la sostenibilità della conservazione fisica, si otterrebbe (almeno secondo queste prime valutazioni) un risparmio annuo energetico di € 1.964,61 in termini di costi di gestione per il ciclo di vita sufficientemente lungo delle Lavorazioni eco-

sostenibili. Tale differenziale è pari al 45,92% in meno del costo annuo di gestione dello scenario “comune”. Tabella 6 Isolato Urbano 78. Particella Catastale 97. Costi di Gestione Energetica per Riscaldamento (Dicembre – Marzo) Articolati per Scenari Alternativi di Intervento: “Comune”; “Sostenibile” Spese di gestione = Fabbisogno x Superficie Riscaldata x Costo Elettricità (€\kWh)

Scenario comune

Fabbisogno energetico

Superficie riscaldata

(SR)

Fabbisogno totale

Costo energia

Spese di gestione

Sub Livello f.t. kWh/mq anno mq kWh anno €/kWh € 1 I liv f.t. 78,256 66,43 5.198,94 0,15 779,84 2 I liv f.t. 69,354 66,43 4.607,19 0,15 691,08 3 II liv f.t 124,530 71,69 8.927,55 0,15 1.339,13 4 II liv f.t 135,178 72,09 9.788,38 0,15 1.468,26 Totale 276,04 4.278,31

Scenario sostenibile

Fabbisogno energetico

Superficie riscaldata

(SR)

Fabbisogno totale

Costo energia

Spese di gestione

Sub Livello f.t. kWh/mq anno mq kWh anno €/kWh € 1 I liv f.t. 52,673 66,43 3.499,07 0,15 524,86 2 I liv f.t. 66,949 66,43 4.826,35 0,15 667,11 3 II liv f.t 58,519 71,69 4.195,23 0,15 629,28 4 II liv f.t. 45,540 72,09 3.025,22 0,15 492,45 Totale 276,04 2.313,70 Δ -1.964,61 Δ % -45,92

13. I COSTI OVER TIME

L’intervento “comune” pare risultare inizialmente il più conveniente sotto l’aspetto monetario. Per ottenere una diversa constatazione basta sommare ai costi iniziali quelli attualizzati di gestione già per il solo riscaldamento invernale dell’intera Particella Catastale negli anni considerati. Infatti, nello scenario “sostenibile” i costi di gestione, diminuendo notevolmente, comportano un risparmio monetario che a medio-lungo termine si rivela vantaggioso e consente di recuperare, in tempi ragionevoli, quella percentuale di maggiore spesa edilizia iniziale. Si può accennare una stima finanziaria puramente introduttiva alla tematica. Ipotizzando un tasso del 4% sui costi di gestione è possibile stimare e attualizzare l’indicativo risparmio monetario nel medio e lungo periodo di durata degli interventi. In base a sistematiche osservazioni di opere realizzate, e in base a sperimentazioni di laboratorio, le specifiche Lavorazioni, adottate nel Caso di Studio presentato, hanno una durata stimabile oltre 40 anni, data l’alta qualità dei materiali e l’affidabilità delle tecniche. Ad esempio, in un arco di tempo di 20 anni, indicativamente metà della durata dell’intonaco volcalitico, a fronte di due distinti costi iniziali di recupero fisico della Particella 97, rispettivamente di € 59.987,50 (recupero nello scenario “comune”) e di € 69.885,20 (recupero nello scenario “sostenibile”), e di due distinti costi annuali medi di gestione energetica

invernale corrispondenti di € 4.278,31 (gestione nello scenario “comune”) di € 2.313,70 (gestione nello scenario “sostenibile”), si hanno i valori attuali di seguito riportati. Il costo attuale dell’intervento “comune” (costo iniziale di intervento fisico + costo di gestione energetica invernale annuale) in 20 anni è di € 118.100,64. Il costo attuale dell’intervento “sostenibile” (costo iniziale di intervento fisico + costo di gestione energetica invernale annuale) in 20 anni è di € 101.312,65. Già una introduttiva stima finanziaria fornisce una prima evidenza della convenienza dello scenario “sostenibile” non solo in termini di risparmio energetico, difesa dell’ambiente, abbattimento dell’inquinamento e indoor quality (Baglioni, 1995) ma finanche, nel medio-lungo periodo, in termini di migliore risultato monetario. In un arco di tempo di 10 anni, indicativamente un quarto della durata degli interventi, tenendo conto che il differenziale di costo edilizio iniziale è di € 9.897,70, il risparmio energetico attualizzato è pari a € 10.292,40 al sesto anno, € 11.785,30 al settimo anno, € 13.220,65 all’ottavo anno, € 14.600,79 al nono anno, e € 15.927,88 al decimo anno. Pertanto il maggiore costo edilizio iniziale appare ripagato dal parallelo risparmio energetico, in tempi che appaiono adeguati e ragionevoli. Tabella 7 Isolato Urbano 78. Particella Catastale 97. Attualizzazione dei Costi di Gestione Energetica Invernale in un Ciclo di Vita di Dieci Anni. Tasso i=4%. Importi in Euro Anni Scenario Scenario Risparmio Coeff Valore Valore Saldo Saldo

Comune SostenibileAnnuo

(R) Attualiz Attuale Attuale Risparmio

€ € € (1+i)-n comune sostenib € € I 4.278,31 2.313,70 1.964,61 0,9615 4.113,60 2.224,62 1.888,97 1.888,97

II 4.278,31 2.313,70 1.964,61 0,9245 3.955,30 2.139,02 1.816,28 3.705,25

III 4.278,31 2.313,70 1.964,61 0,8889 3.802,99 2.056,65 1.746,34 5.451,60

IV 4.278,31 2.313,70 1.964,61 0,8518 3.644,26 1.970,81 1.673,45 7.125,05

V 4.278,31 2.313,70 1.964,61 0,8219 3.516,34 1.901,63 1.614,71 8.739,76

VI 4.278,31 2.313,70 1.964,61 0,7903 3.381,15 1.828,52 1.552,63 10.292,40VII 4.278,31 2.313,70 1.964,61 0,7599 3.251,09 1.758,18 1.492,91 11.785,30

VIII 4.278,31 2.313,70 1.964,61 0,7306 3.125,73 1.690,39 1.435,34 13.220,65

IX 4.278,31 2.313,70 1.964,61 0,7025 3.005,51 1.625,37 1.380,14 14.600,79

X 4.278,31 2.313,70 1.964,61 0,6755 2.890,00 1.562,90 1.327,09 15.927,88

Tot 34.685,97 18.758,09

14. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

La ricerca ha verificato e valutato un approccio alla riqualificazione urbana mediante conservazione architettonica sostenibile con attenzione alla dimensione ambientale e climatica. Il Caso di Studio è stato sviluppato nel Quartiere Latino, parte Nord della ricostruzione Liberty post-terremoto 1908 di Reggio Calabria, adiacente all’attuale insediamento universitario.

La ricerca svolta ha verificato le recenti tendenze della città più innovativa al mondo, San Francisco, circa le scelte verso i noumeni ovvero gli “dei della sua ricostruzione” post-terremoto 1906. Tali “dei” vengono non solo confermati ma addirittura ri-proposti nelle aree para-centrali della metropoli. Con questo spirito è stato svolto il Caso di Studio a Reggio Calabria (Massimo, 2007, 2008; Massimo, Barbalace, Vescio, 2007; Massimo, Castagnella, 2007; Massimo et alii, 2008). Ciò ha permesso di verificare che la sostenibilità costituisce un valore aggiunto alla conservazione della ricostruzione del 1908 di Reggio Calabria finanche in termini monetari e finanziari oltre che economici, ecologici, ambientali, e urbani. Nel Caso di Studio sono stati analizzati: consistenza urbana; isolati; architetture; stati di conservazione anche con tecniche termofotografiche; tipi e localizzazioni di degradi e dissesti; bisogni specifici di intervento. Sono stati simulati scenari di intervento con relative Lavorazioni. Sono stati raccolti, sui mercati locali, dati sulla disponibilità dei Fattori Elementari dei possibili interventi, e i loro corrispettivi monetari. I dati progettuali degli interventi sono stati acquisiti in un GIS dedicato, contenente le informazioni spaziali degli interventi e delle Lavorazioni che le costituiscono. È stato integrato un approccio, in forma di uno stabile software Geo-DBMS, di ausilio e supporto per valutare: le misure e consistenze delle Lavorazioni; i Fattori Elementari che le costituiscono (manodopera; materiali; noli; organizzazione; rischio); la dimensione e l’ammontare delle risorse fisiche che devono essere mobilitate e impiegate in cantiere; l’ordine di grandezza dei relativi costi. Sono stati elaborati i dati per la “stima dettagliata dei costi” (Simonotti, 1977, pp. 384-420) degli interventi mediante la quantificazione delle risorse in termini fisici per la gestione del cantiere. Le elaborazioni hanno prodotto gli importi totali di due scenari alternativi di possibili interventi. Da tale base analitica sono derivati i primi indicativi costi parametrici comparativi del recupero secondo gli scenari alternativi. Sono stati quindi stimati le quantità fisiche di energia presumibilmente occorrente per un anno di gestione del riscaldamento invernale, per entrambi gli scenari di intervento, quantificando per differenza il risparmio di energia ottenuto con la “Conservazione Sostenibile” rispetto al “recupero comune”. Le analisi svolte rivelano che l’impiego di materiali ecologici con elevate capacità di isolamento, per una “Conservazione Sostenibile”, consente una migliore qualità edilizia, un maggiore comfort termico e abitativo, una riduzione notevole del fabbisogno energetico, un conseguente risparmio di energia consumata, un parallelo abbattimento di inquinamento prodotto ed emesso, una finale riduzione (stabile) dei costi monetari di gestione energetica. Sebbene i costi edilizi iniziali di intervento “sostenibile” risultino maggiori rispetto allo scenario di intervento corrente o “comune”, i risultati negli anni successivi dimostrano come a medio-lungo termine il maggiore costo edilizio iniziale venga recuperato grazie alla diminuzione delle spese di gestione energetica annua. Tale risultato è preliminarmente

quantificato con l’attualizzazione del risparmio energetico annuo nel ciclo di vita dell’intervento a un saggio di interesse corrente, e con la stima di due scenari alternativi di intervento, uno “comune” e uno “sostenibile”. Le quantificazioni differenziali dei costi sia iniziali e sia di gestione energetica degli interventi alternativi, per periodi di 10 e 20 anni, dimostrano la convenienza over time non solo ecologica ma finanche monetaria dello scenario di “Conservazione Sostenibile” rispetto a quello di “recupero comune” e non ecologico. Nelle prospettive di ricerca futura vi sono numerosi aspetti che necessitano approfondimento. Primo. Sono stati stimati i costi edilizi iniziali e i costi continui di gestione energetica. In futuro andranno considerati e stimati i costi di manutenzione e il valore residuo del fabbricato in oggetto alla fine dei cicli economici considerati. Secondo. È stato stimato il fabbisogno energetico invernale annuale come parziale proxy di comportamento termico del fabbricato. Il bisogno di raffrescamento estivo e l’invasione di condizionatori con unità esterne costituiscono una primaria emergenza nel territorio considerato. In futuro andrà stimato il fabbisogno energetico per il raffrescamento estivo in entrambi gli scenari alternativi. Terzo. Il Caso di Studio concerne il Quartiere Latino che è un impianto urbanistico di alta qualità, ed ha una ricca articolazione di pieni e di vuoti di grande efficienza nel creare un rapporto tra insolazione e ombreggiamento. In futuro la funzione urbanistica di ombreggiamento in climi mediterranei e caldi sarà da considerare e valutare all’interno dell’interessante tematica della sostenibilità nella pianificazione urbanistica strutturale e operativa. Quarto. Nel Caso di Studio si accenna alla riduzione delle emissioni inquinanti per diretto effetto della riduzione del consumo di energia. La generalizzazione dell’effetto provoca un positivo impatto a larga scala in termini sia di riduzioni dell’inquinamento che di riduzione della dipendenza geo-strategica dal petrolio, la cui dimensione geo-economica, oltre a quella finanziaria, fa accrescere notevolmente i benefici reali, seppur non direttamente monetari e non facilmente quantificabili, prodotti dalla strategia di Architettura Sostenibile e “Conservazione Sostenibile” proposta dalla ricerca. REFERENCES References. Creative classes and innovative city Branscomb L., Kodama F., Florida R. (1999) Industrializing Knowledge: University-Industry

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ABSTRACT

Sustainability is one of the core goals in mankind agenda of our time, given the growing empirical evidence of the ecological disaster hanging over Earth. In this dramatic framework, energy over-consumption is one of top concern in the hard way for greening our common future. Indoor climate management of settlement and built environment is one of the causes of resource waste and environment pollution. New urban development would worst down the Earth fate, given the required massive clearing out of forests and agriculture arboretum and the consequent waterproofing of large soil portions. Urban conservation is an important part of a more complex strategy which aims to avoid further destruction of natural soil and additional energy embodying in building construction and management. Urban conservation is still heavily unprepared and out of ecological framework and green tools to face, pursue, get and solve-up the big goal of energy efficiency and resource saving in operational restoration, rehabilitation, improvement and up-grading. All this is much more evident and dramatic when plans and designs involve no single building but large urban areas. It is hard to hold and manage key information and documentations. The centennial anniversary of the beginning of the 1908 post-seismic reconstruction of Reggio Calabria is an opportunity, hopefully propitious, to start with, beyond the archival apologetics, an operative research aiming to answer to radical and fundamental questions: what should be done with the Liberty reconstruction of Reggio Calabria based upon more than 400 urban blocks? Should it be continued the demolition and replacement activity began during the sixties by the City Plan of that time? Or on the contrary, it is worthwhile to preserve the Liberty reconstruction? And in case of conservation, what kind of treasuring actions might be undertaken? Paper aims to set-up a conservation strategy at two levels: urban size to define plan and design of intervention at block, street and neighborhood dimensions, and so doing better pursue ambitious goals; building size to ensure the hard ecological characterization of restoration, rehabilitation, maintenance and refurbishment, and so doing pursue energy saving objectives. Long-term research, involving both university teams as well as conservation actors and Institutions, developed a Decision Support System (DDS) for Sustainable Conservation, based upon the powerful GIS framework and several linked evaluation and management tools. The DSS coordinate tools of mapping, imaging, CAD, cost forecast, spreadsheet, regression, as well as tools for energy, climate and pollution analysis, evaluation, management and control. Case Study concerns a huge survey of over 100 urban blocks and over 400 hundred buildings (almost an urban neighborhood area) and a focus on a pilot building with two alternative conservation designs: usual versus sustainable with materials ensuring high energy efficiency. The DDS helps the operational design and forecast of initial as well as management over-time costs. Tools for cost estimate give empirical evidence of superiority of sustainable and energy efficient conservation intervention versus the common restoration one. Sustainable conservation gets better and positive results both on energy side and on monetary cost side.

FIGURE

Figura 1 Carte Topografiche. 1) Ufficio del Corpo di Stato Maggiore del Regio Esercito, 1887; 2) Istituto Geografico Militare, 1911; 3) Istituto Geografico Militare, 1947. In giallo: Zona A del Piano Regolatore Generale attualmente vigente

Figura 2 Quadri di Unione dei Fogli di Mappa Catastali. 1) 1898; 2) 1930; 3) 1949. In giallo: Zona A del Piano Regolatore Generale attualmente vigente

Figura 3 Mappe Urbane. 1) Pianta della Città di Reggio Calabria, 1909; 2) Piano Regolatore della Città di Reggio Calabria, Ing. Pietro De Nava, 1910-1911; 3) Città di Reggio Calabria, pianta planimetrica, ampliamento centro urbano, sd. In giallo: Zona A del Piano Regolatore Generale attualmente vigente