02 tecniche di diffrazione da polveri

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  • Tecniche sperimentali di

    diffrazione per campioni in

    polveri

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Si usa materiale policristallino.

    I cristalliti sono orientati in modo random in modo che ce ne sia sempre

    qualcuno orientato in modo da soddisfare la legge di Bragg

    Rad.

    Monocr.

    Detector -

    Film

    Counter

    Diffratometri per polveri

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Cenni storici

    Debye e Scherrer nel 1916 [Interferenzen an regellos orientierten Teilchen in

    Rntgenlight, Phys. Z. 17, 277 (1916)] osservarono per la prima volta il pattern di

    diffrazione di una polvere di LiF e ne risolsero la struttura.

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Inizialmente, i dati di diffrazione da polveri vennero registrati su pellicole

    sensibili ai raggi X in una variet di camere. Il pattern di diffrazione era

    osservato come una serie di segmenti di sottili anelli concentrici. Ciascun anello

    corrispondeva a uno o pi picchi di Bragg.

    Camera di Debye-Scherrer

    Le pellicole forniscono uninformazione pseudo-bidimensionale, poich

    mostrano la distribuzione dellintensit diffratta lungo lanello di Debye.

  • Raggio della camera = R

    360

    4

    R2

    S

    Film - Camera di Debye Scherrer

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Cenni storici

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Nel 1919 Hull sugger e successivamente nel 1938 Hanawalt e i suoi collaboratori

    formalizzarono il metodo per identificare una struttura cristallina dal suo

    difrattogramma.

    A. W. Hull, A new method of chemical analysis, J. Am. Chem. Soc. 41, 1168 (1919)

    J.D. Hanawalt, H. W. Rinn and L.K. Frevel, Chemical analysis by x-ray diffraction, Ind. Eng. Chem.

    Anal. 10, 457 (1938)

    I dati da diffrazione da polveri ai nostri giorni sono raccolti

    su strumenti automatici in forma digitalizzata con risoluzione

    maggiore rispetto alle pellicole.

  • Diffratometri da polveri automatici

    Le caratteristiche ottiche tipiche

    della geometria Bragg-

    Brentano:

    una sorgente di raggi X (F)emette un raggio

    policromatico non collimato

    un set di Soller slits (SOS) minimizza la divergenza assiale (lungo la normale al

    piano della figura)

    una divergence slit (DS) attenua la divergenza laterale (lungo l'arco Figura);

    il raggio primario investe il campione (Sample);

    un filtro-b (Fi) monocromatizza parzialmente il fascio (opzionale) una receiving slit (RS) collima lateralmente la radiazione diffratta; una seconda serie di Soller slits (SOS) riduce la divergenza assiale del raggio diffratto;

    alternativamente al filtro-b, un monocromatore (M) seleziona la lunghezza donda desiderata; un detector (D) misura lintensit della radiazione diffratta

    Soller slits

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Diffratometri da polveri automatici

    Schema di un diffrattometro per polveri con asse orizzontale e rotazioni sincronizzate

    della sorgente e del detector.

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Diffratometri da polveri automatici

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Diffratometri da polveri automatici

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Produzione dei raggi-X

    I raggi X sono generalmente prodotti usando due metodi:

    Tubi a raggi-X. Sono la pi diffusa e semplice sorgente di raggi X per laboratorie per questa ragione sono definiti anche sorgenti convenzionale

    Luce di sincrotorne. Sorgenti estremamente brillanti (alto flussi di fotoni X)hanno costi elevati sia di costruzione che di mantenimento, per tanto non

    possibile avere una sorgente di questo tipo in ogni laboratorio. Questo tipo di

    sorgente anche chiamata sorgente non-convenzionale.

    In linea di principio non c alcuna differenza sui risultati degli esperimenti di

    diffrazione condotti con entrambe le sorgenti, eccetto le intensit dei segnali che

    vengono raccolte.

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Tubo a raggi-X

    Scudo di

    piombo

    Anodo

    Catodo

    (filamento)

    Involucro

    sotto vuoto

    Fibre di

    vetro

    Vuoto

    Pin di

    invito

    Contenitore

    per cablagio

    Isolante

    (vetro)

    Presa per

    alta tensione

    Tubo ceramico

    Piombo

    Focalizzatore

    Finestra

    di Berilio

    Acqua di

    raffreddamento

    Testa

    raffreddata

    I raggi-X sono prodotti per impatto di elettroni con alta

    energia cinetica, emessi da un filamento (catodo) contro un

    bersaglio metallico (anodo). Il potenziale di accelerazione

    degli elettroni varia da 30-60 kV, mentre la tipica corrente

    di filamento pu varaiare da 10 a 50 mA.

    La maggiorparte dellenergia fornita al tubo (da 0.5 a 3

    kW) convertita in calore. Solo 1% di questa convertita in

    raggi-X.

    Un tubo standard ha quattro finestre di berilio disposte a

    90 luna rispetto allaltra. Una coppia di finestre opposte

    corrisponde ad una focalizzazione puntuale del fascio X

    (comunemente usata per la diffrazione da cristallo singolo)

    laltra coppia corrisponde ad una focalizzazione lineare

    (usata prevalemnte per la diffrazione da polveri).

    Schema di un tubo a raggi-X

    Principio di funzionamento di un tubo a raggi-X

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Tubo a raggi-X

    Potenza da dissipare con circolazione dacqua:

    W 1200 watt !

    Valori tipici di alimentazione:

    V = 40 kV I = 40 mA

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Tubo a raggi-X

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Tubo a raggi-X con anodo rotante

    PF e LF corrispondo al fuoco puntuale e

    lineare, rispettivamente.Lanodo continuamente ruotato e raffreddato. Potenze

    tipiche di utilizzo da 18kW fino a 50-60kW (intensit

    del fascio X pi alta rispetto a un tubo con anodo fisso).

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Spettri di raggi-X continui e caratteristici

    Il tipico spettro generato da un tubo a raggi X

    mostrato di fianco. Esso consiste in diversi picchi

    intensi, detti picchi caratteristici, sovrapposti ad un

    background, conosciuto come radiazione bianca.

    La parte continua del background dovuta alla

    decelerazione degli elettroni. Alcuni di questi

    cederanno istantaneamente tutta la loro energia

    cinetica, altri lo faranno gradualmente. La radiazione

    bianca dipende dal potenziale di accelerazione, ma

    non dalla natura dellanodo.

    E possibile calcolare lSWL ipotizando che lelettrone ceda istantaneamente tutta la sua energia cinetica in

    un unico impatto.

    Lenergia cinetica di un elettrone sar: 2

    2=

    Lenergia di un fotone-X hn = hc/l

    Uguagliando le due formule:

    eV = hc/l lSWL =

    =1.240104

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Emissione K. Per colmare la lacuna elettronica nel guscio K, un

    elettrone del guscio L o M decade. Durante questo processo radiazione X

    emessa, unica per lelemento, e una lacuna nel guscio L o M creata.

    Spettri di raggi-X continui e caratteristici

    I picchi caratteristici sono il risultato delle

    lacune elettroniche che si creano nellatomo in

    seguito allimpatto degli elettroni accelerati

    dal catodo. Gli elettroni dai livelli superiori

    decadono in quelli inferiori per colmare la

    lacuna emettendo una radiazione X che

    caratteristica del materiale di cui costituito

    lanodo.

    Emissione L. Per colmare la lacuna elettronica nel guscio L, un elettrone

    del guscio M o N decade. Durante questo processo una radiazione X

    emessa, unica per lelemento, e una lacuna nel guscio L o M creata.

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Cu

    Mo

    b

    1,5406 1,5444 1,5418 1,3922

    0,7093 0,7136 0,7107 0,6323

    Anodo Filtro b

    Ni

    Zr

    LUNGHEZZA DONDA IN DELLE RIGHE EMESSE

    RAPPORTI DI INTENSITA PER LE RIGHE PRINCIPALI DELLA SERIE K

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Z 30

    Z 74

    b (b+b3) b

    100 50 24 1.3

    100 50 35 15

  • Luce di sincrotrone

    La radiazione X generata dallaccelerazione

    degli elettroni verso il centro dellanello.

    Il raggio X emesso in direzione tagenziale

    alla rotazione degli elettroni.

    Poich non c ne target ne dissipazione di

    calore la brillanza del fascio di raggi X va da

    quattro volte (sincrotrone di prima

    generazione) a 12 volte (sincrotrone di terza

    generazione) rispetto a un sorgente

    convenzionale.

    Distribuzione delle intensit di un fascio X ottenuto da luce

    di sincrotrone in funzione delle lunghezza donda.

    Diagramma schematico di un sincrotrone

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • La luce di sincrotrone (L.d.S.)

    caratterizzata da:

    1 elevata intensit

    2 elevata collimazione

    3 ampio spettro da IR ai raggi X

    La possibilit di rendere monocromatica

    la L.d.S. la rende un insostituibile

    sorgente di radiazione per tutti i tipi di

    spettroscopie e diffrazioni X.

    Luce di sincrotrone

    Fluorescenza in aria indotta da un fascio di raggi X uscenti da una

    linea di L.d.S.

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Neutroni

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Il neutrone (sono protoni neutri) non avendo carica elettrica pu facilmente penetrare la barriera coulombiana e

    quindi interagire direttamente col nucleo di un atomo, scattering nucleare, o con il momento magnetico

    dellatomo, scattering magnetico. I neutroni, come le particelle ionizzanti, trovano largo impiego in moltissimi

    settori dellindustria, della ricerca e delle attivit umane. Il neutrone caratterizzato per avere.

    Massa:mn = 1.675 1027 Kg

    Carica = 0; Spin = 1/2

    Momento magnetico di dipolo: n = 1.913NMagnetone nucleare: N = eh/4mp = 5.051 10

    27JT 1

    Energia cinetica = mnv2/2 = kBT = (hk/2)

    2/2mn; k = 2/ = mnv/(h/2)

    Le lunghezze donda e lo spettro dei neutroni di bassa energia, termici, si accordano bene con le distanze

    atomiche ed allo stesso tempo allo spettro di energie della materia condensata, per cui il neutrone una sonda

    potente per studiare la struttura molecolare, atomica e nucleare della materia. (Ad es. neutroni con E = 0.025 eV

    hanno lunghezza donda di de Broglie = 2/2mnE 1.8 1010m)

    Neutroni lenti (termici) hanno energie dellordine dellagitazione termica:

    T 300 K E 25 meV 1.8

  • Raggi X e neutroni

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Raggi X: Privi massa

    Interagiscono con gli atomi

    Penetranti

    E ~ elettroni core

    (~ ) Pericolosi

    Disponibili in laboratorio

    Disponibili anche in grandi infrastrutture

    (Large Scale Facilities)

    Poco utili per elementi con basso Z

    Possono essere usati per spettroscopia di elettroni

    Neutroni: Dotati di massa (~ protone)

    Interagiscono solo con i nuclei

    Molto penetranti

    E da molto elevate a ~ vibrazioni

    da molto piccole a IR Molto dannosi

    Non disponibili in laboratorio

    Solo in grandi infrastrutture

    (Large Scale Facilities)

    Possono essere usati per esperimenti di diffrazione,

    utili per lo studio dellH

    Possono essere usati per spettroscopia vibrazionale

    I neutroni interagiscono solo con i nuclei, ma vengono usati per studiare la struttura atomica (non quella nucleare)

    Tipi di interazioni: Assorbimento (il neutrone catturato dal nucleo); Scattering elastico (il neutrone non perde energia); Scattering anelastico (il neutrone perde energia)

    Per studiare la struttura ci interessa che E~meV and ~

  • Neutroni

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Vantaggi dei Neutroni

    Lunghezze donda comparabili con le spaziature interatomiche Energia cinetica comparabile con quelle degli atomi in un solido Penetranti Interazione debole (facilita linterpretazione) Potere di scattering non varia linearmente con Z, varia per diversi isotopi di un stesso elemento, e non varia con

    langolo

    Il momento magnetico del neutrone pu interagire con campi esterni

    Svantaggi dei Neutroni Bassa intensit (richiede campioni di massa elevata) Alcuni elementi (esempio Cd, B, Gd) assorbono fortemente (ma posso usare un campione arricchito

    isotopicamente)

    Non tutte le energie sono accessibili

  • Produzione dei neutroni

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Reazioni nucleari di fissione Usato nei reattori nucleari Richiede la presenza di specifici nuclei. Ad esempio Uranio (Z=92), il nucleo si scinde in due

    frammenti (Z1+Z2=92)

    Si pu usare qualunque tipo di nucleo ma soprattutto nuclei pesanti (Ad esempio tantalio)

    Disintegrazione dei nuclei con un fascio di protoni Usato nelle sorgenti di spallazione (sorgenti pulsate) Il fascio di protoni causa la rottura violenta del nucleo

  • Produzione dei neutroni

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Allinterno del reattore avviene la reazione nucleare a catena

    Deve essere opportunamente raffreddato per mantenere la reazione sotto controllo

    La reazione produce moltissimi neutroni

    I neutroni hanno energie ~ MeV

    tipica energia di legame nucleare

    Neutroni chiamati veloci (fast)

    Possono essere usati per produrre calore

    Utilizzando qualche modo per trasferire il calore

    Possono essere usati per esperimenti di scattering o di

    assorbimento

    Devono essere opportunamente rallentati

    Un moderatore porta via calore dai neutroni

    Funziona attraverso collisioni elastiche e anelastiche

    con nuclei leggeri

    Esempio, acqua, acqua pesante, grafite

    Il risultato sono neutroni con energia ~ meV

    Chiamati neutroni lenti o termici ("thermal")

  • Esperimento di scatering neutronico

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    D1B (CRG) - High resolution neutron two-axis powder

    diffractometer; ILL, Grenoble.

    Il fascio di neutroni policromatico diffratto dalmonocromatore.

    Il campione in genere un cilindro di polvere postoin un criostato o in una fornace. Questo diffrange il

    fascio monocromatico incidente.

    I riflessi alla Bragg sono misurati da un multi-detector con 1280 celle aventi separazione di 0.1,

    che coprono un range angolare da 0.8 to 128.8.

    Lintero pattern di diffrazione registrato a detector

    immobile.

    Il Radial Oscillating Collimator (ROC) elimina gliscattering parassiti dellambiente.

    I patterns di diffrazione (inset in basso a sinistra)sono usati per studiare la struttura della materia e le

    transizioni di fasi.

  • Sorgenti pulsata (o a spallazione)

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Protoni ad alta energia

    Prodotti accelerati in un ciclotrone o sincrotrone

    Mandati verso il bersaglio in pulsi

    (20-60 Hz, ovvero 15-50ms)

    Causano spallazione del nucleo del

    bersaglio

    Neutroni veloci

    Escono dal target in pulsi

    Vengono rallentati dal moderatore

    Neutroni termici

    Escono dal moderatore in pulsi

    Di solito i proiettili utilizzati un sorgenti a spallazione (da to spall = scheggiare,

    sbricciolare) sono protoni ad alta energia ottenuti in due stadi: prima si accelerano ioni H- negativi

    in un acceleratore lineare, poi dopo lattraversamento di un sottile strato di allumina strappa

    elettroni, i protoni sono iniettati in un ciclotrone o sincrotrone. Infine vengono inviati sul bersaglio

    (target).

    ciclotrone o

    sincrotrone

    target

  • Sorgenti pulsata (o a spallazione)

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Questo tipi di sorgente solitamente (ma non sempre) pulsata, ovvero fornisce neutroni in modo non

    continuo, bens ad impulsi.

    La frequenza degli impulsi tipicamente 50Hz (50 impulsi al secondo)

    Diffrazione di neutroni in una sorgente pulsata

    Usa molte lunghezze donda simultaneamente

    viene determinata dal tempo di volo ( "time-of-flight)

    Tipica sorgente pulsata per esperimenti di neutroni Tipico diffrattometro in una sorgente pulsata

    detectors a angoli diversi

    2 = 20, 35, 58 e 90 deg

    Legge di Bragg: 2dsin= nl

    - Sorgente pulsata: varia - reattore: varia

  • Metodo del tempo di volo

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Tutti i neutroni vengono prodotti al tempo t0Vengono rivelati neutroni al tempo t' = t0 + t La distanza percorsa L = L1+L2 = v t (v = L/ t ) I neutroni hanno una velocit v, dove p = mnv

    I neutroni hanno lunghezza donda = h / p perci = h/ mnv = h t / mn L 2 d sin = , quindi d = h t / 2 mn L sin

  • Confronto tra sorgenti di neutroni

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Sorgente a spallazione Reattore

    Energia neutroni 20 MeV Energia neutroni 180 MeV

    Intensit diminuisce nel tempo

    (bisogna usare il flusso di ciascun pulso)

    Distribuzione Maxwelliana

    (si pu usare il flusso medio dei neutroni termici)

    Eccellente risoluzione a valori di E e di

    vettore di scattering (4sin/) elevati(/ costante)

    Risoluzione variabile a seconda delle

    necessit sperimentali

    Flusso elevato di neutroni veloci

    (va bene per misure a valori elevati di E e

    di vettore di scattering)

    Flusso elevato di neutroni lenti

    (va bene per campioni di dimensione

    elevata)

  • Sessione durto di neutroni

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Misura lintensit dellinterazione

    I0 corrente di neutroni per secondo per cm2

    Is eventi di scattering al secondo

    Ia eventi assorbimento al secondo

    s = Is / I0 sezione durto di scatteringa = Ia / I0 sezione durto di assorbimentos, a dimensioni di una superficie (barn = 10

    -24 cm2)

  • Sessione durto di neutroni

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    b cambia non solo da una specie atomica allaltra ma anche per i diversi isotopi di una stessa specie. Lunghezza di

    scattering coerente di un atomo la media su tutti gli isotopi e stati di spin: = .

    Nel caso di un singolo isotopo la lunghezza di scattering deve essere mediata su tutti gli stati di spin.

    Esempio:

    Per il nucleo 1H costituito da 1 protone con spin s =; bcoh = -0.38x10-12;

    = 1.8 ; () = 4[ 2 2] = 79.9

    Per il deuterio 2H:

    = 5.6 ; = 2.0 Per evitare di avere un contributo di scattering incoerente molto elevato meglio lavorare con campioni deuterati

    Lo scattering non dipende dalla direzione e dallenergia, dato che la lunghezza donda del neutrone

    molto pi grande della dimensione del nucleo. Lo scattering, sia coerente che incoerente, dei neutroni

    caratterizzato da un singolo parametro, b, detto lunghezza di scattering legato alla sezione durto dalla

    relazione. Per esempio nel caso di uno scatterimg coerrente di dimostra che :

    = 4 2

  • Diffrazione neutronica

    Riassumendo

    I neutroni non interagiscono con gli elettroni nei cristalli. Quindi, diversamente dai raggi X che sonodiffusi interamente dagli elettroni, i neutroni sono diffusi interamente dai nuclei.

    Sebben neutri, i neutroni hanno un momento magnetico intrinseco che ne enfatizza linterazione conaltri atomi e ioni nella struttura cristallina aventi momento magnetico. Essi sono molto utili

    nellinvestigazione delle propriet magnetiche dei materiali.

    I neutroni sono pi utili dei raggi X per la determinazione di strutture cristalline di solidi checontengono elementi leggeri (es. H)

    Le sorgenti di neutroni nel mondo sono limitate, quindi la diffrazione neutronica un tool moltospeciale.

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Diffrazione neutronica

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Difrattogramma XRD (CuK, l = 1.5418 )Migliore risoluzione

    Intensit diminuisce con d

    Difrattogramma ND (CuK, l = 1.909 )Risoluzione inferiore

    Intensit elevata anche per valori di d piccoli

  • Scelta della l

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    In genere la l dei raggi-X pu essere liberamente scelta solo se si usa la luce di sincrotrone.Nei laboratori convenzionali quando si vuole cambiare la l della radiazione si deve sostituire il

    tubo a raggi X.

    La pi comune lunghezza donda utilizzata per la diffrazione da polveri quella dellanodo di Cu.

    Metallo K () K1 () K2 () Kb ()

    Cr 2.29105 2.28975(3) 2.293652(2) 2.08491(3)

    Fe 1.93739 1.93608(1) 1.94002(1) 1.75664(3)

    Co 1.79030 1.78900(1) 1.79289(1) 1.62082(3)

    Cu 1.54187 1.5405929(5) 1.54441(2) 1.39225(1)

    Mo 0.71075 0.7093171(4) 0.71361(1) 0.63230(1)

    Lunghezza donda alte (Cr, Fe, Co) sono preferite quando si vuole unelevata accuratezza nella determinazione

    dei parametri di cella, poich consentono la misura sino ad lati angoli di Bragg.

    Lunghezza donda corte (Mo) posso essere usate per esaminare larghe porzioni di reticolo reciproco, comunque

    poich i dati da polveri sono mono-dimensionali la risoluzione potrebbe essere troppo bassa per le strutture pi

    complesse.

  • Scelta della l

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Un altro aspetto da considerare se nel materiale studiato siano o meno presenti elementi chimici

    per i quali la lunghezza donda caratteristica della soglia di assorbimento K abbia un valore

    appena sopra la lunghezza della radiazione usata.

    Per es. nel caso del Co la soglia di assorbimento K 1.61 . Di conseguenza luso dellanodo di Cu

    (K =1.54 ) come sorgente di Raggi X sconsigliato.

    Certe combinazioni di lunghezze donda caratteristiche

    e elementi chimici studiati possono dar luogo a

    fluorescenza che diffusa in tutte le direzioni e porta

    ad un aumento del background

  • Collimazione

    Langolo di divergenza () funzione della dimensione della

    sorgente (S), lapertura (D) e la

    posizione della fenditura:

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Collimazione

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Lunghezze irradiate l1e l2 di un campione piano in geometria

    Bragg-Brentano come funzione dellangolo di Bragg per

    diverse divergenze angolare.

    Collimazione

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Quando la divergenza angolare del raggio

    incidente piccola (j 0.1) e ~5,allora la lunghezza della proiezione del fascio

    incidente pu essere approssimata a:

    = 1 + 2 =(2)

    ( +2)+(2)

    ( 2)

    con f = la divergenza angolare del fascio in radianti.

    La lunghezza l2 pu diventare critica a bassi

    angoli di Bragg per grandi divergenze angolari

    e grandi raggi goniometrici.

    Precauzioni devono essere presi per evitare che

    le dimensioni del fascio incidente superino le

    dimensioni del campione. Quando questo

    avviene le intensit a basso angolo possono

    essere sottostimate perch il campione sar

    irradiato da una porzione del fascio rispetto

    alla situazione ad alto angolo.

  • Collimazione

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Geometria a riflessione Bragg-Brentano

    = 1 + 2 =(2)

    ( +2)+(2)

    ( 2)

    Proiezione del raggio incidente L (rettangolo rosa) sulla superficie del campione (cerchio verde).

    Lampiezza assiale costante W garantita dalluso di una maschera

  • Collimazione

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Nella geometria a trasmissione la porzione di campione

    illuminato dal fascio incidente pu essere calcolata

    dallequazione seguente. Quando = 0 il campione perpendicolare al fascio incidente:

    (90 )

    Se il campione il capillare il fascio dovrebbe

    irradiare completamente il capillare anche

    considerando il movimento di precessione che

    questo campione attorno allasse del goniometro

    durante la sua rotazione

  • Scelta dellapertura angolare del raggio incidente

    La divergenza del fascio incidente dovrebbe essere regolata per incontrare sia la

    geometria della diffrazione che le dimensioni del campione.

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Lapertura angolare del

    fascio incidente

    influenzer sia lintensit

    che la risoluzione dei

    picchi.

  • Scelta dellapertura angolare del raggio incidente

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Lintensit integrata del picco 113

    del difrattogramma della slide

    precedente in funzione dellapertura

    () della slitta divergente DS.

    FWHM del picco 113 del

    difrattogramma della slide precedente in

    funzione dellapertura () della slitta

    divergente DS.

    Lintensit dei picchi aumenta quasi

    linearmente con lapertura della

    slitta divergente sino a che la

    proiezione del fascio allinterno

    del campione.

    Lapertura della slitta divergente ha

    un influenza minima sulla

    risoluzione (FWHM).

  • Collimazione

    180

    2

    Il fascio X viene inizialmente collimato nel piano da una fenditura (diverge slit) e

    successivamente collimato assialmente da un serie di Soller slit.

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Soller slits. Limita la

    divergenza assiale del raggio

    incidente o laccettanza del

    raggio difratto ad una

    frazione di radinante (es

    0.01 rad)

  • Scelta dellapertura angolare del raggio incidente

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Influenza dellapertura della Soller slits s sullintensit e la risoluzione di due picchi del difrattogramma mostrato nelle slide precedenti.

    Le Soller slits influenzano le

    asimmetrie dei picchi.

  • Scelta dellapertura angolare del raggio difratto

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Il controllo della geometria del fascio difratto essenziale quanto quella del fascio

    incidente.

    Sul percorso di questultimo vengono

    posizionate delle slitte riceventi (le

    pi piccoli possibili) che hanno lo

    scopo di aumentare la risoluzione

    strumentale.

    Mentre lapertura della slitta

    ricevente non influenza la misura

    dellangolo di Bragg al diminuire

    delle dimensioni di questa le intensit

    registrate diminuiscono.

    Allaumentare della slitta ricevente (RS) lintensit dei picchi

    aumenta, ma si perde in risoluzione. Si noti come i picchi 113 e

    032 non sono pi distinguibili a RS open.

  • Scelta dellapertura angolare del raggio difratto

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Variazione dellintensit del picco

    113 (slide precedente) al variare

    dellapertura della slitta ricevente.

    Variazione di FWHM del picco

    113 (slide precedente) al variare

    dellapertura della slitta ricevente.

    Lapertura della slitta divergente

    dovrebbe essere tale da non

    sacrificare le intensit raccolte e

    massimizzare la risoluzione dei

    picchi.

    Tale bilancio pu essere difficile

    da trovare a priori. La strategia

    pi conveniente quella di fare

    tanta scansioni veloci di un picco

    ben risolto e intenso variando di

    volta in volta la slitta ricevente

    usata.

  • Slitte di antiscattering

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Delle slitte di antiscattering (ScS) possono essere usate per diminuire il background del

    difrattogramma. Queste sono posizionate sia sul fascio incidente che sul fascio difratto (vedi figura).

    E necessario sceglie la corretta apertura di queste per non diminuire lintensit misurata. La

    strategia migliore da adottare quella di studiare come la slitta di antiscattering influenza lintensit

    di un picco intenso e ben risolto. Eseguendo diversi tentativi si trova la slitta migliore, in grado di

    diminuire il background senza sacrificare lintensit del picco.

    ScS slitta di antiscattering con apertura corretta

    ScS slitta di antiscattering troppo piccola

  • Slitte con apertura varaibile

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    I moderni diffrattometri sono dotati di slitte variabili automatiche sia riceventi che di antiscattering.

    Queste sono in grado di variare la propria apertura in funzione dellangolo di incidenza o di emissione del

    fascio X in modo tale da far rimanere costante la porzione di campione irradiata.

  • Slitte con apertura varaibile

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Pro Contro

    Consentono un efficiente riduzione del background Il pattern di diffrazione raccolto deve essere processato

    per convertirlo a quello che si sarebbe ottenuto con una

    slitta fissa, che sono mandatori nella maggior parte dei

    software.

    Mantenere larea irradiata del campione costante

    riduce gli errori dovuti alla inomogeneit del

    campione (specialmente quando questo non si pu

    mettere in rotazione) o ad una sua disomogeneit della

    densit di impaccamento.

    La misura accura delle intensit pu essere delicata, in

    quanto le slitte automatiche introducono degli errori

    addizionali nei dati sperimentali, soprattutto quando

    il diffrattometro disallineato o il fascio X incidente

    non omogeno.

    Unalternativa alluso delle slitte variabile riprendere i dati a basso angolo con un slitta sottile e quelli ad

    alto angolo con una pi grande. In questo modo per non si pu processare lintero pattern. Comunque, e la

    maggior parte dei software per lelaborazione dei dati di diffrazione da polveri consento lelaborazione di pi

    pattern di diffrazione simultaneamente.

  • Spessore del campione

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Nella geometria Bragg-Brentano il campione dovrebbe essere completamente opaco ai raggi-X,

    ovvero il 99.9% dellintensit del raggio incidente dovrebbe assorbito dal campione.

    Lintensit del fascio incidente dovrebbe essere ridotto di un fattore 1000:

    0= (2) = 103

    dove: Io e It sono le intensit del raggio incidente e trasmesso rispettivamente,

    meff il coefficiente lineare di assorbimento (mm-1) per lo specifico campione

    l la lunghezza (mm) che il fascio incidente attraversa nel campione.

    La lunghezza l relazionata allo spessore t del campione dallequazione seguente:

    = /

    per cui possibile stimare lo spessore minimo del campione:

    3.45

    dove max rappresenta il pi alto angolo di Bragg misurato

  • Spessore del campione

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Nella geometria a trasmissione contrariamente al caso precedente il campione dovrebbe avere la

    minor assorbanza possibile.

    Questo in genere non un problema se la sostanza studiata un solido molecolare, ma se questa un composto

    intermetallico o una lega molo densa la preparazione del campione diventa cruciale.

    In questo caso, per un campione piano in trasmissione si tenta di avere non pi di uno strato di sostanza in

    diffrazione, per i campioni in capillare si sceglie il capillare con raggio pi piccolo possibile.

    Naturalmente queste accortezze riducono il numero di particelle nel volume irradiato e di conseguneza la

    qualit del difrattogramma raccolto.

  • Posizionamento del campione

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Quando il campione perfettamente allineato (immagine del campione tratteggiata nella figura

    sottostante), cio la sua superficie coincide con lasse del goniometro il corretto angolo di Bragg

    misurato.

    Quando il campione spostato di una distanza, s, rispetto allasse del goniometro, un errato angolo di Bragg s misurato. Inoltre, se lo spostamento del campione rilevante la focalizzazione del raggio difratto sar compromessa

    risultando in un difrattogramma con minor risoluzione.

  • Posizionamento del campione

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Simili effetti si avranno per la geometria in trasmissione.

    Inoltre quando il capillare esegue un movimento di precessione rispetto allasse del goniometro un

    considerevole allargamento dei picchi d pu essere osservato.

  • Posizionamento del campione

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Errori nella misurazione degli angoli di

    Bragg per il non corretto posizionamento del

    campione non sono cos severi come quelli

    associati alla misura delle intensit per un

    campione non preparato propriamente.

    Gli errori per il posizionamento del campione

    sono sistematici e possono essere calcolati

    dalleq.:

    =

    dove s lo spostamento del campione

    rispetto allasse del goniometro

    R il raggio del goniometroI picchi a basso angolo sono quelli pi sensibili al mal

    posizionamento del campione.

    Effetto del mal posizionamento del campione, s, sullerrore

    dellangolo di Bragg per la geometria Bragg-Brentano usando

    un goniometro con raggio di 285mm.

  • Monocromatizzazione

    Il modo pi semplice per monocormatizzare una radiazione usare un filtro

    idoneo, che sfrutta il fatto che lassorbiomento dei raggi X una propriet

    dellelemnto chimico.

    Quando un radiazione attraversa la distanza infinitesima dx la

    sua intensit ridotta di una frazione infinitesimale dI/I

    secondo lequazione seguente:

    = (m = coefficiente lineare di assorbimento)

    It = Ioe-mx

    Il coefficiente lineare di assorbimento per

    un elemento funzione della lunghezza

    donda l.

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Monocromatizzazione

    Meccanismo della monocromatizzazione di un fascio di raggi X attraverso luso di

    un filtro ad assorbimento

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Per monocromatizzare i raggi X si sfrutta la legge di Bragg. Si

    sceglie un cristallo (quarzo, silicio, Ge, etc.) che abbia un

    riflesso intenso da parte di un set di piani reticolari e lo si

    orienta allangolo di Bragg esatto per la K1

    l = 1.540 = 2dhklsin

    Monocromatizzazione

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Esempio: il germanio cubico (a=5.66). A quale angolo di

    Bragg occorre orientare i piani (111) per ottenere la

    radiazione CuK1 ?

    22

    222

    2 )66.5(

    3

    a

    lkh

    d

    1

    ++

    l

    )27.32(

    540.1sin

    d2sin 11

    d=3.27

    l=2d sin

    = 13.62

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Monocromatizzazione

  • Monocromatizzazione

    Schema illustrante la monocromattizzazione usando un solo cristallo monocromatore. In genere,

    nellequazione di Bragg: 2dMhkl= sinM, si considera M =(1+)/2

    Schema illustrante la monocromattizzazione usando due cristalli monocromatore.

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Monocromatizzazione

    Tre differenti geometrie

    campione/monocromatore:

    a) Campione e monocromatore sono

    paralleli. Viene monocromatizzato il

    fascio difratto

    b) Campione e monocromatore non sono

    paralleli. Viene monocromatizzato il

    fascio difratto. Ha il vantaggio

    rispetto ad A di minimizzare le

    torsioni del detector.

    c) Campione e monocromatore sono

    paralleli. Viene monocromatizzato il

    fascio primario, che investe il

    campione. Consente di separare la

    K1 e K2 a scapito dellintensit del fascio.

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Diffratometri da polveri automatici

    Campione piano

    orizzontaleCampione piano

    verticale

    Schema di focalizzazione per la geometria Bragg-Brentano per una misura in riflessione su un

    campione piano.

    La geometria descritta nella

    slide precedente pu essere

    realizzata in modi differenti:

    1. Lorientazione della

    superficie campione o

    dellasse di rotazione del

    goniometro possono essere

    orizzontali o verticali

    2. La geometria della

    diffrazione pu essere in

    trasmissione o riflessione

  • Diffratometri da polveri automatici

    Geometria in trasmissione per la diffrazione su un campione piano (A) o cilindrico (B)

    (A) (B)

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Tra le varie geometrie strumentali realizzate, quella definita Bragg-Brentano attualmente adottata

    dalla maggior parte dei sistemi disponibili commercialmente. In ragione della posizione reciproca di

    sorgente, campione e detector, e delle velocit di rotazione di tali componenti, possibile distinguere le

    varianti verticale o orizzontale :2 (A), verticale : (B) e rotazione del solo 2 in caso di campionicilindrici (C).

    La sorgente-X (F) ferma, mentre il

    campione e il detector (D) ruotano

    attorno ad un asse in comune. Per

    mantenere la focalizzazione il detector

    si muove a velocit doppia del

    campione.

    Il campione fermo, mentre La sorgente-

    X (F) e il detector (D) ruotano attorno

    ad un asse in comune. Per mantenere la

    focalizzazione la sorgente e il detector

    si muovono con la stessa velocit ma in

    direzioni opposte.

    Diffratometri da polveri automatici

    (A) (B) (C)Solo il braccio del detector (D) ruota

    attorno allasse del goniometro nel caso

    di campioni cilindrici.

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Detector

    Il detector parte integrale di tutti gli esperimenti di diffrazione. Il suo ruolo principale quello di misurare

    lintensit diffratta sebbene spesso possa anche fornire informazioni sulla posizione del raggio diffuso.

    Le sue caratteristiche pi importanti sono lefficenza, linearit, proporzionalit e risoluzione.

    Lefficenza determinata dalla frazione di fotoni X che passano attraverso la finestra del detctor e la frazione di

    fotoni che vengono assorbiti dal detector stesso e che quindi sono misurati. Il prdotto delle due frazioni deve essere

    tra 0.5 e 1.

    La linearit del detector un parametro critico al fine dellottenimento della esatta intensit scatterata (flusso di

    fotoni). Un detector considerato lineare quando vi un dipendenza lineare tra il flusso di fotoni (il numero di

    fotoni che attraversano la finestra del detectro in un secondo) e il segnale generato dal detector per secondo.

    La proporzionalit determina lampiezza del segnale elettrico in rapporto allenergia del fotone X.

    La risoluzione quantifica la capacit del detector di risolvere fotoni X di differente enrgia e quindi l.

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Classificazione dei detector

    I detector possono essere divisi in due grandi categorie:

    Detector puntuali. Non sono in grado di dare informazioni sulla

    posizione dellintensit misurata. Registrano il diffrattogramma

    un punto per volta.

    Detector lineari e areali. Le intensit misurate sulla superficie

    del detector possono essere correlate ad un determinato angolo di

    Bragg. Registrano porzioni di difrattogramma in ogni misura.

    In ogni tipo di detector, del tempo impiegato nel processo di

    assorbimento del fotone-X, nella conversione in segnale elettrico,

    nella registrazione dello stesso e reset del detector allo stadio

    iniziale. Questo tempo in cui il detectro incapace di misurare

    altri fotoni X chiamato tempo morto. Il tempo morto diventa

    importante per altri flussi di fotoni, in questa condizioni il

    detector diventa non-lineare.

    Spiegazione schematica della differenza tra

    una misura puntuale (sere di punti discreti),

    lineare (rettangolo) e aereale (intera figura)

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Detector puntuali

    Contatore a gas proporzionale. Un cilindro riempito

    con una miscela di gas e un filo centrale che funge da

    anodo. Una differenza di potenziale applicata tra

    lanado e linvolucro del detector (catodo). I raggi X

    ionizzano il gas (atomi di Xe) producendo cariche

    positive e elettroni. La coorente risultante risulta essere

    proprozionale al numerodi di fotoni X.

    Contantore a scintillazione. Un cristallo scintillatore

    (NaI) accopiato ad un fotomoltiplicatore. I raggi X

    assorbiti dal cristallo generano fotoni (Blue light).

    Questi sono convertiti in elettroni nel

    fotomoltiplicatore e amplificati.

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Detector a stato solido

    Il campo elettrico determinato dalla tensione di polarizzazione nella regione sensibile

    ha una duplice funzione:

    allontana i portatori di carica opposta impedendone la ricombinazione

    li fa migrare verso i rispettivi elettrodi

    In questo processo di migrazione viene indotta sugli elettrodi la corrente di segnale.

    Il detector a stato solido pi comune quello a cristallo di Si(Li), che consiste in un disco di Si opportunamente

    dopato con Li diffuso nella regione centrale del cristallo. Quando un fotone-X assorbito in questa regione, esso

    produce una serie di coppie elettrone-lacuna (portatori di carica) proporzionali allenergia dei fotoni assorbiti. Gli

    elettroni e le corrispettive lacune sono attratte verso superficie opposte (per via di un campo elettrico generato da

    una differenza di potenziale applicate alle stesse) e costituiscono il segnale elettrico misurato. Allo scopo di

    minimizzare il rumore di fondo e la migrazione del Li il detector deve essere raffreddato (es. 80 K).

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Detector lineari

    Position sensitive detector (PSD) si basa sul principio

    di un contatore proporzionale. In pi, questo tipo di

    detector ha la capacit di individuare il luogo dove

    lassorbimento del fotone avvenuto. E un detector

    lineare capace di misurare lintensit del fascio

    diffratti in migliaia di punti contemporeanamente.

    Analogamente ad un contatore proporzionale, i

    processi eccitativi sono registrati dallanodo

    (filo). Ma a differenza di un detector puntuale,

    dove il segnale misurato solo una volta alla

    fine dellanodo (A), sfruttando la moderna

    eletronica possibile misurare il segnale ad

    entrambi i capi del filo (B). Dalla differenza di

    tempo (t2-t1) possibile conoscere in quale

    punto del anodo stato generato il segnale.A B

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Detector areali

    Gli area detector registrano lintensit diffranta

    nelle due dimensioni. Nei detector ad accoppiamento

    di carica (CCD), il fascio di raggi X catturato da

    uno schermo a fosfori e convertito in radiazione

    luminosa. Questa indirizzata su una camera ad

    accoppiamento di carica.

    Schema di un detector ad accoppiamento di carica (CCD)

    Anche in un image plate detector la radiazione X

    catturata da uno schermo di fosfori, ma non viene

    immediatamente convertita in segnale luminoso.

    Invece linformazione immagazinata nei grani di

    pixel di fosforo, come immagine latente. Alla fine

    dellacquisizione limmagine scansionata da un

    laser e convertita in luce blu che viene convogliata ad

    un fotomoltiplicatore.CCD detector Image plate detector

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Detector areali

    Schema di un diffrattometro da polveri in trasmissione

    con goniometro con asse di rotazione verticale e image

    plate detector (IPD). Gli anelli rossi indicano

    lintercette degli anelli di Debye con lIPD. F= punto

    focale della sorgente X, M= monocromatore,

    C=collimatore, DR= anelli di Debye.

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Rivelatori di neutroni

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    I neutroni interagendo con i nuclei rilasciano particelle cariche che possono essere rivelate:

    Gas

    Ionizzazione di gas (esempio 3He + n 3H + p + 0.764 MeV )

    Scintillazione

    Esempio vetro al Li

    Semicondutore Ad esempio drogato con Li

    Campioni per esperimenti con neutroni:

    Scattering Geometria ben definita per determinare accuratamente

    I neutroni sono molto penetranti Richiedono quantit di campione elevate

    I campioni possono essere messi in contenitori (nel caso di liquidi)

    possibile controllare temperatura e pressione

  • Sorgenti di errori strumentali Spostamento del campione

    Disallineamento e divergenza del fascio-X

    Errore nella pozione zero dellangolo 2. Transparenza del campione

    Distorsione dei picchi dovuta alla K1 e K2

    Questi fattori sono spesso conosciuti come aberrazioni (distorsioni) sistematiche, e sono usualmente raccolti in un unico termine correttivo D2, che applicato al 2calc ideale derivato dallequazione di Bragg.

    2obs= 2calc+ D2

    Errori strumentali

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Errori strumentali

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Per la geometria Bragg-Brentano (la pi comunemente utilizzata) il termine correttivo D2 pu essere approssimato alla somma di sei fattori:

    2 =12

    +22

    +3+ 42 + 5 + 6

    p1 e p2 correggono la divergenza assiale del raggio incidente:

    1 = 21

    32; 2 =

    22

    32

    p3 corregge lassenza di curvatura del campione piano in analisi. La geometri del campione distorce la

    focalizzazione ideale del fascio difratto:

    1 =

    3

    Queste aberrazioni sono in genere insignificanti e sono trascurate negli esperimenti routinari di diffrazione da

    polveri

    dove: h la lunghezza del campione parallela allasse del

    goniometro. R il raggio del goniometro. K1 e K2 sono costanti

    che dipendono dal collimatore.

    dove: la divergenza nel piano del fascio del raggio X; K3 una costante.

  • Errori strumentali

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    p4 questo termine conosciuto come transparency shift error e pu essere significativo quando si studiano campioni

    spessi (pi di 50-100 mm). Laberrazione causata dalla penetrazione del fascio nel campione, la cui profondit di

    penetrazione funzione dellangolo di Bragg. In genere, ueff non conosciuto (sia la porosit che la densit della

    polvere di norma non si conoscono a priori) e quindi si raffina direttamente il parametro p4. Il parametro diventa

    significativo per campioni poco assorbenti (per es. composti organici). Per questi campioni lerrore pu essere

    minimizzato usando campioni sottili, che per ha la conseguenza di ridurre le intensit ad alti angoli di Bragg (in

    genere gi basse per campioni organici).

    4 = 1

    2

    p5 corregge lerrore dovuto allo spostamento del campione, s, dallasse del goniometro, e si pu esprimere come :

    5 = 2

    p6 lo zero shift error, costante sullintero range di 2, corrisponde al setting improprio dellangolo di zero di unodegli assi del diffrattometro: detector e/o sorgente di raggi X. Si pu minimizzare con un corretto allineamento

    strumentale, ma nel caso della diffrazione neutronica lo zero shift inevitabile e per tanto va tenuto

    inconsiderazione nel trattamento dei dati.

    dove: meff il coefficiente lineare di assorbimento e R il raggio del goniometro.

    dove: s lo spostamento del campione rispetto allasse del goniometro. R il raggio del

    goniometro.

  • Preparazione del campione

    Molti fattori influenzano la qualit di uno spettro in

    diffrazione e la qualit del campione utilizzato uno

    di questi.

    Il vero pattern di diffrazione di una sostanza pu

    essere solo ottenuto da un campione che contenga un

    numero infinito di cristalliti equiorientati.

    Lapproccio pi utilizzato per aumentare il numero dei

    cristalliti di un campione macinarlo meccanicamente

    con lausilio di un pestello e un mortaio. Non bisogna

    esagerare nella macinazione, altrimenti si rischia di

    ottenere una frammentazione eccessiva. In questo caso, si

    enfatizzerebbe il contributo della superficie dei cristalliti

    rispetto a quella del bulk. Superficie e bulk hanno

    strutture diverse.

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Preparazione del campione

    La preparazione del campione pu essere particolarmente complicata nel caso questo sia

    formato da particelle lamellari o tubolari. Queste infatti tenderanno ad orentarsi in modo non

    casuale introducendo distorsioni nello spettro registrato per via della loro orientazione

    preferenziale.

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Preparazione del campione

    Nel caso della preparazione di un

    campione piano si utilizzano

    opportuni portacampioni nei quali

    viene raccolta la polvere da

    analizzare.

    La polvere in eccesso viene rimossa

    dal porta campioni con una lama di

    rasoio o un vetrino portaoggetti.

    A questo punto si pronti per iniziare lanalisi tramite la diffrazione X.

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

  • Preparazione del campione

    Si monta il capillare montato in un

    cilindretto di ottone che a sua volta viene

    inserito nel poratcampione

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Capillare Si inserisce la polvere nel

    capillare riempiendolo

    omogeneamente

    Si sigilla il capillare con

    una piccola fiamma

  • Preparazione del campione

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Campione macinato grossolanamente ripreso

    con una idonea divergenza angolare del

    fascio primario. I pallini rossi rappresentano

    i dati sperimentali, la line blu rappresenta il

    pattern di diffrazione calcolato. Notare la

    discrepanza tra le intensit calcolate e quelle

    osservate.

    Lanomalia legata la campione non ideale. Il

    numero totale di particelle lontane

    dallinfinito, non sono orientate in modo

    casuale. Questo porta ad una distribuzione

    delle intensit non uniforme nellarco

    dellanello di DebyeVVS: molto molto forte, VS: molto forte, S: forte, W:debole,

    VW: molto Debole. RS Slitta ricevente.

  • Preparazione del campione

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Campione macinato grossolanamente ripreso con una

    idonea divergenza angolare del fascio primario. I

    pallini rossi rappresentano i dati sperimentali, la line

    blu rappresenta il pattern di diffrazione calcolato.

    Lo stesso campione di sopra macinato

    grossolanamente ripreso con una divergenza del

    fascio angolare molto pi grande delle dimensioni

    del campione. Notare la differenza delle intensit

    osservate a basso angolo.

  • Preparazione del campione

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Quando il campione viene preparato correttamente una buona correlazione tra i dati osservati e

    quelli calcolati pu essere ottenuta.

  • Interpretazione di pattern di diffrazione da

    polveri

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Materiale altamente cristallino

    (picchi intensi e stretti)

    Materiale cristallino (picchi

    relativamente stretti)

    Materiale non

    cristallino (assenza di

    picchi di Bragg)

  • Strategia di raccolta

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Una volta che il campione stato preparato correttamente, che tutti i parametri strumentali sono

    stati selezionati propriamente al fine della raccolta di dati di alta qualit necessario selezionare la

    modalit di scansione.

    Step Scan

    Lintensit diffratta misurata quando sia la sorgente di raggi X (o il campione), che il detector sono fermi. In

    pratica si segue la seguente sequenza:

    1) I bracci del goniometro s muovo nella loro posizione iniziale (o nel prossimo angolo di misura)

    2) Langolo di Bragg e la relativa intensit sono salvati quando il tempo di conteggio finisce

    3) Se si raggiunto lultimo angolo di Bragg programmato la raccolta si interromepe altrimenti si riprende

    ciclicamente dal punto 1)

    La modalit di scansione definisce come si muove il detector durante la misura. Questo si pu muovere a step o in

    continuo.

  • Step scan

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    I due parametri pi importanti per lo

    scansione a step sono lampiezza del passo in

    termini di angolo di Bragg e il tempo di

    conteggio, t.

    Lo step size, s, costante durante tutto

    lesperimento e in genere pu essere

    selezionato in un range che va da 0.01 a

    0.05 di 2.

    Per la radiazione CuK, s= 0.02. Per ilMoK s = 0.01. Per le late energie dellaluce di sincrotrone s = 0.001. Per la

    diffrazione neutronica 0.05 s 0.1.

  • Scan continuo

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Nello scan continuo il detector si muove senza soluzione di continuit a velocit angolare constante

    e le intensit misurate vengono salvate periodicamente ad intervalli costanti di 2 preimpostati.

    1. Il detector inizia a registrare le intensit difratte appena il braccio del goniometro si mette in movimento a

    velocit costante iniziando dalla posizione iniziale.

    2. Laccumulo delle intensit continua per tutto lintervallo D2.3. Al termine dellintervallo le intensit sono salvate assieme allangolo (2) medio dellintervallo esplorato.4. Se non si raggiunto il 2qmax della raccolta il conteggio dei fotoni viene azzerato e si riprende dal punto 2).

  • Scan continuo

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Uno scan continuo produce praticamente gli stessi risultati di uno step scan. Sebbene questultimo comporti in

    genere meno errori posizionali nella determinazione del 2q. Quindi se si vogliono misure accurate dei parametri

    reticolare conviene usare uno step scan a discapito dei tempi di raccolta.

    I parametri pi importanti per la definizione di uno scan continuo sono lintervallo di campionamento (step), s, e

    la velocit angolare , r. Il primo equivalente allampiezza del passo della modalit step scan e per questo

    parametro valgono le considerazione fatte in precedenza.

    La velocit angolare si pu definire in termini di tempo di conteggio, t, tramite leq. seguente:

    =60

    Per minimizzare lintroduzione di un piccolo ma sistematico errore nella misura dellintensit, la misura di

    questultima inizia sempre da un 2 = 2medio - D2/2.

  • Scan range

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Se una polvere sconosciuta si il 2 di partenza dovrebbe essere il pi piccolo consentito dalla geometria delsample holder (alcuni sample holder mascherano il fascio incidente quando 0 2 ~2-5).

    Nessun esperimento di diffrazione dovrebbe iniziare a 2 = 0 per non danneggiare il detector in seguito allasua diretta esposizione del fascio incidente.

    La scelta dellangolo finale della raccolta determinato innanzitutto dai limiti fisici del diffrattometro in uso. In

    genere un diffrattometro commerciale pu raggiungere un max = 130-150.Altri aspetti da considerare sono lo scopo dellesperimento e la radiazione utilizzata. Per la radiazione CuK:

    max = 50-70 sono pi che sufficienti per valutare la cristallinit di un campione Langolo finale dovrebbe essere il pi alto possibile (compatibilmente con le capacit diffondenti del campione)

    per consentire la misura accurata dei parametri reticolari e dei dettagli strutturali. Questo pu essere

    determinato con rapidi scan nella regione ad alti 2 (da 50-80 fino al limite strumentale). Materiali aventi solo elementi leggeri (es. composti organici) diffondono i raggi X solo a bassi 2 ( in genere

    per la CuK sino a 50-90)

    Langolo 2 di partenza dovrebbe essere poco al di sotto del primo picco di Bragg osservabile inmodo tale da assicurare la misura di un numero di punti sufficienti per modellizzare il background.

  • Scan range

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    In genere la radiazione X con lunghezze donda corte portano ad una diminuzione delle

    risoluzione perch comprimono i picchi a basso angolo. Comunque questo effetto viene contrastato

    dal fatto che i picchi di Bragg acquisiti con lunghezza donda maggiore sono pi larghi.

    La FWHM dei picchi mostrati nel riquadro decresce da ~0.172 a ~0.075 passando dalla CuK alla MoK. Inoltre la risoluzione del doppietto K1/K2 migliora sensibilmente con la MoK.

  • Qualit dei dati raccolti

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    In genere, un esame visivo pu facilmente indicare la qualit dei dati raccolti.

  • Qualit dei dati raccolti

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    Assumendo che gli errori sulla misura degli angoli di Bragg siano trascurabili, una

    caratterizzazione numerica della qualit dei dati acquisiti pu essere basa sulla statistica di

    conteggio.

    Lintensit misurata sar direttamente proporzionale al numero di conteggi N del detector. Se la

    loro distribuzione di probabilit in accordo con la legge di Poisson e possibile definire la

    deviazione standard s, come:

    = Lerrore associato, e, sar dato da:

    =

    100%

    dove Q = 0.67, 1.64 e 3.09 per un livello di confidenza di 50, 90, 99 e 99.9% rispettivamente.

    Quindi per es. per ottenere un errore del 3% sulla misura delle intensit con un livello di

    confidenza del 50% necessario misurare 500 fotoni, mentre per avere un livello di confidenza del

    99% sono necessari 7400 conteggi.

  • Qualit dei dati raccolti

    Diffrazione di raggi X da polveri - a.a. 2014-2015

    La qualit delle intensit misurate sar legato alla quantit di fotoni misurati. Per incrementare i

    conteggi di questi possiamo usare:

    La statistica di conteggi ottimali dipende dallo scopo dellesperimento. Per esempio se si vogliono depositare i propri

    dati nel database dellInternational Centre for Diffraction Data, ICDD (www.icdd.com) necessario avere:

    al meno 50.000 conteggi sul picco avente il 50% di intensit rispetto a quella del picco pi intenso almeno 5.000 conteggi sul picco avente il 5% di intensit rispetto a quella del picco pi intensoIn fine, in aggiunta agli errori statisti su ciascun punto, possibile definire una figura di merito globale che

    esprima la qualit dellintero difrattogramma, ovvero il residuo osservato, Robs:

    = =1

    =1

    100%

    dove: il numerare rappresenta gli errori sul conteggio dei fotoni

    il denominatore il numero totale di conteggi

    n punti misurati

    Slitte divergenti e riceventi pi larghe. (aumentare troppo la slitta divergente pu portare ad incompatibilitcon le dimensioni del campione, mentre slitte riceventi pi larghe diminuiscono la risoluzione del picchi).

    Aumentare la potenza del tubo a raggi-X (accorcia la vita del tubo). Usare detector pi sensibili, es. image plate detector o posistion sensitive detector. (Luso dell image plate detector

    o del posistion sensitive detector porta ad un aumento del background ed a una diminuzione della risoluzione).

    Aumentare i tempi di conteggio. (Allunga i tempi dellesperimento).