1 dai grandi trial con statine al razionale del target terapeutico del colesterolo in prevenzione...
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Dai grandi trial con statine al razionale del target terapeutico del colesterolo
in prevenzione secondariaDr Stefano Bucci UO Cardiologia
ASL 3
Difendiamo il cuore
3
Ford ES et al. N Engl J Med 2007;356:2388-2398
Special Article Explaining the Decrease in U.S. Deaths from Coronary Disease, 1980-2000
Approximately half the decline in U.S. deaths from coronary heart disease from 1980 through 2000may be attributable to reductions in major risk factors and approximately half to evidence-based medical therapies
4… chi presenta tutti i nove fattori ha una probabilità di infarto che è più di 330 volte superiore a quella di chi non ne ha nessuno (90% probabilità) !!!!!!
Studio INTERHEART (15.152 casi e 14.820 controlli)
Lancet 3 settembre 2004
Nove fattori di rischio, facilmente misurabili, “spiegano” oltre il 90% degli infarti in tutte le regioni del mondo”
L’associazione di più fattori di rischio moltiplica la probabilità di infarto: …
1. Fumo
2. Ipertensione
3. Diabete
4. Dislipidemia
5. Obesità addominale
6. Stress
7. Inattività fisica
8. Scarsa assunzione di frutta e verdura
9. Nulla assunzione di alcool
5
6
Efficacia e benefici clinici negli studi di confronto tra statine e placebo
Studio Dimensione del campione
Follow-up
(anni)
C - LDL Riduzione dei decessi cardiaci
mmol/L basale Variazione (mmol/L
Variazione(%) e dell’IM (%)
4S 4444 5,4 4,9 1,7 -36 34
HPS 20536 4,9 3,4 1,0 -31 27
WOSCOP 6595 5,2 5,0 1,3 -26 29
CARE 4159 5,0 3,6 1,0 -28 24
LIPID 9014 6,1 3,9 0,9 -25 24
PROSPER 5804 3,2 3,8 1,0 -27 19
ASCOT-LLA 10305 3,3 3,4 1,0 -29 36
AFCAPS/TexCAPS 6605 5,1 3,9 1,0 -27 37
LIPS 1677 3,9 3,4 0,9 -27 31
ALERT 2102 3,9 4,1 1,0 -32 28
CARDS 2838 3,9 3,02 1,2 -32 34
4D 1255 3,9 3,23 0,9 -31 18
ASPEN 2410 4 2,92 2,1 -29 16
SPARCL 4731 4,9 3,43 1,5 -44 32
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Effetti sui maggiori eventi cardiovascolari per millimole di riduzione dl colesterolo
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NCEP ATP III: target C-LDLCategorie di rischio
Adattato da NCEP, Adult Treatment Panel III, 2001. JAMA 2001:285;2486–2497.
CHD o rischio CHD equivalente
< 2 fattori di rischio
≥ 2 fattoridi rischio
(fumo, ipertension
e, HDL <40,
familiarità ..)
Livello
C-L
DL
(mg/d
L)
100 -
160 -
130 -
190 -
Target 100
mg/dL
Target 130
mg/dL
Target 160
mg/dL
100 mg/dL = 2.6 mmol/L; 130 mg/dL = 3.4 mmol/L; 160 mg/dL = 4.1 mmol/L
Rischio equivalente:• >20% a 10 a di CHD• Diabete• Vasculopatia periferica• Aneurisma Ao add.• Vasculopatia tronchi sopra-Aortici
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NCEP ATP III luglio 2004NCEP ATP III luglio 2004 Nuove evidenze sulla terapia ipolipidemizzanteNuove evidenze sulla terapia ipolipidemizzante
Alcune conferme, alcune novità
PROSPER ASCOT-LLA
PROVE ITHPS
ALLHAT-LLT
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Lo Studio “Heart Protection Study” (HPS)Caratteristiche dello Studio
Lancet 2002
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Heart Protection Study: Results
• 13%13% reduction in all-cause mortality
• 24%24% reduction in major vascular events
• 27%27% reduction in major coronary events
• 25%25% reduction in stroke
• 24%24% reduction in revascularization
Heart Protection Study Collaborative Group. Lancet 2002;360:7–22.
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13
HPS
LDL (mg/dl)
Het2
2 = 0.8
< 100 285 360
> 100 < 130 670 881
> 130 1087 1365
Tutti i pazienti 2042 2606(19.9%) (25.4%)
-- 24%24%
(2P<0.00001)0.4 0.6 0.8 1.0 1.2 1.4
EventiEventi vascolarivascolari per per livellilivelli didi LDLLDL
Rischio relativo IC 95%Simva PlaceboCaratteristicheal basale (10269) (10267) Simva meglio Simva peggio
Peto R. et al, AHA-ANAHEIM 2001
- 23%
- 26%
- 23%
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PROSPER Study Group
Obiettivo dello studioObiettivo dello studio
PROSPER Study Group
Obiettivo dello studioObiettivo dello studio Determinare se pravastatina al dosaggio di 40 mg/die riduca gli eventi cardio e cerebro vascolari (morte, IMA, ictus) nei pazienti anziani ad alto rischio o affetti da patologia vascolare. Follow up medio 3,2 a.
Determinare se pravastatina al dosaggio di 40 mg/die riduca gli eventi cardio e cerebro vascolari (morte, IMA, ictus) nei pazienti anziani ad alto rischio o affetti da patologia vascolare. Follow up medio 3,2 a.
PROSPER Study Group. Lancet. 2002PROSPER Study Group. Lancet. 2002
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• 5804 pazienti (70–82 anni) ad alto rischio e con range di col tot fra155 e 350 mg/dl.
• Terapia: pravastatina 40 mg vs. placebo
• 15% di riduzione end point combinato (mortalità coronarica,IM non fatale e ictus fatale e non ) primario
• 19% di riduzione di eventi coronarici maggiori cioè di mortalità coronarica e infarto miocardico non fatale (end point secondario)
• 24% riduzione di mortalità coronarica
• 25% riduzione in TIA (non stroke riduzione) al limite della significatività statistica (IC è 1)
• Riduzione di IM non fatale del 14% non statisticamente significativo.
• Conclusioni: I pazienti anziani beneficiano di una riduzione farmacologica delle LDL-C
Shepherd J et al. Lancet 2002;360:1623–1630.
Risultati
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JAMA 2002;288:2988-3007
Prava5.170 5.088 4.956 4.809 3.819 2.173 1.132 5.170 4.962 4.761 4.543 3.546 1.966 992UC 5.185 5.104 4.994 4.845 3.832 2.179 1.138 5.185 4.971 4.782 4.558 3.523 1.960 988
N° di pazienti
0
12
18
Tass
o c
um
ula
tivo (
%) 15
0
6
9
3
Tempo all’evento (anni)
Usual Care
Pravastatina
1 2 3 4 5 6
RR (IC 95%), 0,99 (0,89-1,11)0
12
18
Tass
o c
um
ula
tivo (
%)
15
6
9
3
Tempo all’evento (anni)
Usual Care
Pravastatina
0 1 2 3 4 5 6
RR (IC 95%), 0,91 (0,79-1,04)
Studio ALLHAT-Lipid Lowering Trial Risultati
Mortalità - Tutte le cause Mortalità per CHD + IM non fatale
La mancanza di differenze significative tra Pravastatina e terapia tradizionale nell’incidenza della mortalità generale e degli eventi coronarici nei pazienti con ipertensione ben controllata e colesterolo LDL moderatamente aumentato, potrebbe essere dovuto al modesto differenziale nel colesterolo totale e nel colesterolo LDL tra Pravastatina e terapia tradizionale rispetto ai precedenti studi clinici con le statine.
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Razionale dello Studio ASCOT
Sever PS et al, Lancet 2003;361:1149-1158; Sever PS et al. J Hypertens 2001;19:1139-1147
21
0
1
2
3
4
Cu
mu
lati
ve In
cid
en
ce (
%)
Years
ASCOT: Primary EndpointNonfatal MI and Fatal CHD
0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5
Atorvastatin 10 mg Number of events 100
Placebo Number of events 15436%36%reductioreduction (in n (in sottosotto
gruppo gruppo di di anziani), anziani), del 15% del 15% in tutta in tutta la popolala popola
zione zione dello dello studio.studio.
HR = 0.64 (0.50–0.83); p = 0.0005
Sever PS et al. Lancet 2003;361:1149–1158.
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Lo studio PROVE-ITPravastatin or Atorvastatin Evaluation and
Infection-Thrombolysis in Myocardial Infarction
Lo studio PROVE-ITPravastatin or Atorvastatin Evaluation and
Infection-Thrombolysis in Myocardial Infarction
• Studio multicentrico, randomizzato, in doppio ciecoStudio multicentrico, randomizzato, in doppio cieco
• 4162 pz con Sindrome Coronarica Acuta (Angina instabile/IMA) 4162 pz con Sindrome Coronarica Acuta (Angina instabile/IMA) randomizzati a pravastatina 40 mg vs atorvastatina 80 mg, con randomizzati a pravastatina 40 mg vs atorvastatina 80 mg, con inizio dell’assunzione in fase acutainizio dell’assunzione in fase acuta
• EP primarioEP primario: associazione di morte, (re)IMA, recidiva di : associazione di morte, (re)IMA, recidiva di ischemia con riospedalizzazione, rivascolarizzazione, strokeischemia con riospedalizzazione, rivascolarizzazione, stroke
• Follow-up:Follow-up: 18-36 mesi (media 24) 18-36 mesi (media 24)
Cannon C. et al. N.Engl.J.Med 2004, 350: 15-24
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Cannon C. et al. N.Engl.J.Med 2004, 350: 15-24
Studio PROVE-IT: minore incidenza di eventi nel braccio con atorvastatina
106 mg/dl LDL-C106 mg/dl LDL-Cbefore before
randomizationrandomization
95 mg/dl LDL-C95 mg/dl LDL-CPravastatin arm (-Pravastatin arm (-
22%)22%)
62 mg/dl LDL-C62 mg/dl LDL-CAtrorvastatin arm (-51%)Atrorvastatin arm (-51%)
0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30
0
5
10
15
20
25
30
Death
or
Majo
r C
ard
iovasc
ula
r Even
t (%
)
Months of Follow-up
p=0.005
80 mg of atorvastatin40 mg of pravastatin
p<0,001
I pazienti con SCA beneficiano del trattamento “intensivo” e precoceI pazienti con SCA beneficiano del trattamento “intensivo” e precoce
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PROVE IT–TIMI 22(2-Year Trial)
Cannon CP et al. N Engl J Med 2004;350:1495-1504.
Pravastatin40 mg
16% Reduction16% Reductionin CVDin CVD
Atorvastatin80 mg
100 LDL-C (mg/dL)60
LogLogCHDCHDRiskRisk
25
Heart Protection Study(5-Year Trial)
LogLogCHDCHDRiskRisk
100 LDL-C (mg/dL)
Simvastatin40 mg
60
26% Reduction 26% Reduction in CVDin CVD
22% Reduction 22% Reduction in CVDin CVD
Simvastatin40 mg
Heart Protection Study Collaborative Group. Lancet 2002;360:7–22.
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NCEP 2004:NCEP 2004:livelli di C-LDL e rischio relativo di CHDlivelli di C-LDL e rischio relativo di CHD
- Sulla base di numerosi studi clinici e dei dati disponibili riguardanti le terapie ipocolester., è stata individuata una stretta correlazione tra i livelli di C-LDL e il rischio relativo di coronaropatia.
- I dati suggeriscono che per un piccola riduzione del C-LDL (-30 mg/dl) è possibile osservare una netta riduzione del rischio di coronaropatia, corrispondente a circa il 30%.
Livelli di C-LDL (mg/dl)Livelli di C-LDL (mg/dl)40 19016013010070
3,7
1,0Ris
chio
rela
tivo d
i co
ronaro
pati
a (
log s
cale
)
1,3
1,7
2,2
2,9
Grundy SM et al. Circulation 2004;110:227-239.
“The Lower, the Better”
Attuali Ideali
27
Modifica per le Linee Guida NCEP ATP III Guidelines – 2004 Update
• I Pazienti ad alto rischio (Diabete e/o cardiopatia ischemica) devono:
1) avere livelli più bassi di LDL-C
2) iniziare prima il trattamento farmacologico:– LDL-C <100 mg/dL come obiettivo primario – In caso di altissimo rischio (Diabete e Cardiopatia ischemica) le
LDL-C devono scendere a <70 mg/dL– La terapia farmacologica va sempre iniziata se la LDL-C è
superiore a 100 mg/dl.Grundy SM et al. Grundy SM et al. CirculationCirculation 2004;110:227 2004;110:227––239.239.
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*Therapeutic option in very high-risk patients and in patients with high TG, non-HDL-C<100 mg/dL;**Therapeutic option; 70 mg/dL =1.8 mmol/L; 100 mg/dL = 2.6 mmol/L; 130 mg/dL = 3.4 mmol/L; 160 mg/dL = 4.1 mmol/L
High Risk
CHD or CHD risk equivalents
(10-yr risk >20%)
LDL-
C level
100 -
160 -
130 -
190 -
Lower Risk
< 2 risk factors
Moderately High Risk
≥ 2 risk factors
(10-yr risk 10-20%) Target
160mg/dL
Target 130
mg/dL
70 -
Target 100
mg/dL
or optional 70
mg/dL*
Moderate Risk
≥ 2 risk factors
(10-yr risk <10%)
Target 130
mg/dL
or optional
100 mg/dL**
NCEP ATP III: LDL-C Goals(2004 proposed modifications)
Grundy SM et al. Circulation 2004;110:227-239.
29
30
Riduzione del rischio di Morte coronarica o infarto del miocardio
La Meta–analisi di CANNON
32
Riduzione del rischio di Morte coronarica o
qualsiasi evento cardiovascolare
La Meta–analisi di CANNON
33
Morte non CV
Mortalità x tutte cause
34
Riduzione del rischio di Ictus cerebrale
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Nessuna associazione significativa fra livelli di LDL-C
raggiunti ed eventi avversi con Atorvastatina 80 mg
Colesterolo LDL (mg/dL) raggiunto
Effetti collaterali epatici
.982.63.23.03.2ALT >3 ULN
.831.62.42.62.0Interruzione del farmaco a causa di LFT
.4500.300CK >10 ULN
.181.01.90.72.3CK >3 ULN
.6400.60.60.4Miosite
5.7
40n=193
6.2
>40–60n=631
.754.36.4Mialgia
Effetti collaterali muscolari
P Trend>60–80n=576
>80–100n=256Misure di sicurezza
Nessun caso di rabdomiolisi riportato
Wiviott SD et al. J Am Coll Cardiol. 2005;46:1411-1416
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Molti pazienti con indicazione ad una terapia ipolipemizzante non ricevono trattamento. EUROASPIRE II
The Lancet 2001;357:995-1001
CONTROLLO TERAPEUTICO DELL’IPERCOLESTEROLEMIA IN PAZIENTICON CARDIOPATIA ISCHEMICA (PREVENZIONE SECONDARIA)
CONTROLLO TERAPEUTICO DELL’IPERCOLESTEROLEMIA IN PAZIENTICON CARDIOPATIA ISCHEMICA (PREVENZIONE SECONDARIA)
% P
azi
en
ti
In Terapia
Non in Terapia
% P
azi
en
ti
Solo il 50% circa dei trattati ha raggiunto un CT
adeguato
Buon Controllo CT<195mg/dl
Inadeguato Controllo CT>195mg/dl
Pazientiin Terapia
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Conclusioni
• La valutazione combinata dei dati riportati in questa presentazione indica che la riduzione della colesterolemia , ottenibile mediante le statine è in grado di indurre, con tempi di latenza piuttosto brevi e nell’ambito dell’intera gamma di valori di colesterolemia osservabili, un’importante riduzione dell’incidenza di eventi clinici di natura coronarica o cerebrovascolare.
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ConclusioniConclusioniNuove evidenze sulla terapia ipolipidemizzante
NCEP ATP III luglio 2004NCEP ATP III luglio 2004
Quando viene impiegata una terapia ipocolesterolemizzante in pazienti ad alto rischio o a Quando viene impiegata una terapia ipocolesterolemizzante in pazienti ad alto rischio o a rischio moderato bisognerebbe utilizzare una terapia “aggressiva” che consenta una rischio moderato bisognerebbe utilizzare una terapia “aggressiva” che consenta una riduzione delle LDL-C del 30-40%.riduzione delle LDL-C del 30-40%.
La modifica degli stili di vita rimane essenziale nella gestione del paziente con dislipidemie
Nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare il raggiungimento di un livello di C-LDL < 100 mg/dl rimane fondamentale
I soggetti diabetici vanno considerati ad alto rischio e la terapia ipocolesterolemizzante è fondamentale per questi pazienti
Le persone più anziane beneficiano di una riduzione del C-LDL
Grundy SM et al. Circulation 2004;110:227-239.