1 dimensione sociale degli studi per una ri-oganizzazione dellofferta formativa (roberto moscati) :
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DIMENSIONE SOCIALE DEGLI STUDIPER UNA RI-OGANIZZAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA (Roberto Moscati)
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Soddisfazione degli studenti
Difficile da far emergere (p.e. dalle rilevazioni dei Nuclei di valutazione) per
(i) modalità della rilevazione, (ii) impossibilità di confronti, (iii) disinteresse per i contenuti scientifici e culturali
dell’istituzione: “non più preparazione alla vita ma vita”,dunque noia per le procedure tradizionali legate all’apprendimento (cfr. ricerche “Intercultura”).
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Ragioni generali del disagio
(i)non accompagnamento nell’inserimento nella dinamica universitaria:ubriacatura di libertà-non obbligo di frequenza,
(ii) insegnamenti di primo anno:rapporto sbilanciato studenti/docente = scoraggiata (impossibile) la partecipazione attiva,
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Ragioni generali del disagio/2
(iii) metodi deduttivi:dal generale al particolare = solo teorie fondative senza il collegamento con “a cosa servono”,
(iv) carichi di lavoro nel triennio aggravati dalla riforma,
(v) differenza di basi culturali (capitale culturale e capitale sociale) = diversa sintonia con la univoca offerta didattica .
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Ragioni particolari del disagio
(i) tendenziale e crescente combinazione di lavoro e studio = carichi di lavoro insostenibili=FC,
(ii) lavoro:crescente diffusione a livello di LM in alcune facoltà (Scienze umane, sociali, della formazione) = non frequenza,
(iii) pendolarismo diffuso per costi economici di residenza esterna alla famiglia distribuito su i meno abbienti = meno tempo per lo studio,
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Quadro riassuntivo
L’università conferma (rafforza) la propria funzione selettiva (“effetto S.Matteo”,25,29-30) perché presenta un unico modello di offerta formativa a utenti con diverse abilità, aspettative e condizioni di fruizione = “studenti a rischio” .
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Quadro risssuntivo/2
Si produce un accumulo di condizioni sfavorevoli (effetti perversi):
svantaggio sociale:famiglia/ svantaggio culturale + +percorsi formativi pregressi + +costrizioni organizzative (lavoro-mobilità) + + offerta con modalità “antiche” = discrasia finalità
individuali-aspettative istituzionali.
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Che fare?
(i) Collaborazione università-scuola: forme di orientamento negli ultimi anni/docenza di moduli didattici introduttivi
(ii) corsi propedeutici di recupero nel I° semestre
(iii) laboratori con docenti-tutor (iv) corsi on-line (modello “Open University”),
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Che fare?/2
(v) percorsi a tempo parziale, (vi) percorsi liberi interdisciplinari (cumulo di
crediti diversi) = in parallelo o in combinazione con percorsi di Life Long Learning (momenti di riqualificazione) anche tra più università (MiTo),
(vii) potenziamento strutture residenziali (modello Parigi)