1 piani sociali di zona: dalla fase sperimentale alla programmazione: spunti di riflessione sul...

28
1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004 Ugo De ambrogio [email protected]

Upload: margherita-villa

Post on 01-May-2015

216 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

1

PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE

SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE:

Spunti di riflessione sul processo e sugli

obiettivi di benessere

Piacenza 29.3.2004

Ugo De ambrogio

[email protected]

Page 2: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

2

Un anno fa, concludendo un percorso di ricerca sui processi di costruzione dei piani di zona in

Emilia Romagna ed in provincia di Piacenza, avevamo messo in luce

alcuni elementi di sintesi:

Page 3: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

3

Alcuni elementi di sintesi: risultati raggiunti

Un risultato significativo che si è raggiunto riguarda la costruzione di legami significativi sul territorio, fra enti, nell’ottica della sussidiarietà verticale e orizzontale. E’ un risultato confortante, non solo in termini istituzionali, ma anche sul terreno della cultura e della partecipazione nelle e delle comunità locali

Page 4: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

4

Alcuni elementi di sintesi: rischi messi in luce -1:

di produrre, attraverso i piani di zona, più razionalizzazione dell’esistente che non progetti innovativi e sperimentali, smarrendo quell’ottica dinamica, progettuale e strategica che è linfa vitale della progettazione sociale;

di costruire legami con il terzo settore non sempre di tipo chiaro e trasparente, che minino la possibilità di mantenere nel corso del tempo rapporti fecondi e duraturi;

di centrare troppo l’attenzione sull’intervento sociale senza prevedere forme effettive di integrazione socio sanitaria e socio educativa;

di sottovalutare, appiattire e disperdere il patrimonio progettuale e metodologico che attraverso i finanziamenti di settore si è consolidato in questi anni;

Page 5: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

5

Alcuni elementi di sintesi:rischi messi in luce-2:

di sottovalutare la questione delle forme di gestione dei servizi sociali, che, pur legittimamente accantonata da molti piani nella prima edizione, dovrà necessaria-mente essere fra i punti all’ordine del giorno delle prossime fasi di programmazione, in vista della seconda edizione dei piani;

di sottovalutare la valutazione e l’analisi della qualità degli interventi, che invece rappresenta una funzione cruciale per mantenere quell’attenzione alla progettualità che è promossa dalla 328 e dalla legge regionale e rappresenta la scommessa delle politiche sociali nei prossimi anni.

Il rischio che il ruolo nuovo della Provincia, ente intermedio, di “service” ai territori e di cerniera fra Regione e ambiti, non si consolidi e si smarrisca. Tale ruolo ha infatti già prodotto rilevanti e apprezzati risultati in particolare con la esperienza 285 e quella dei piani di zona sperimentali.

Page 6: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

6

Oggi possiamo aggiungere qualcosa a questa analisi, frutto di un ulteriore

percorso di indagine, relativamente agli obiettivi di benessere perseguiti dai Pdz:

Page 7: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

7

Area responsabilità familiari - Infanzia

Regione Emilia Romagna promozione della funzione di accompagnamento della famiglie in difficoltà in particolari fasi della vita (strutture educative/sostegno economico ecc.) sostegno alle pari opportunità sostegno ai nuclei familiari con responsabilità di cura domiciliare a anziani, disabili o con disagio conclamato e in condizione di povertà Promozione affido familiare valorizzazione delle iniziative di auto aiuto attenzione a fenomeni di marginalità sociale in particolare per le famiglie immigrate emersione dei fenomeni di maltrattamento e abuso creazione di città a misura di bambino miglioramento comunicazione e dell’informazione alla cittadinanza

Page 8: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

8

Area responsabilità familiari - Infanzia

Accompagnamento delle famiglie: sostegno alle responsabilità familiari, ampliamento asili nido e ri-definizione rette

Iniziative di auto aiuto: favorire la costituzione di gruppi di mutuo aiuto

Formazione operatori e volontari

Integrazione e coordinamento tra gli interventi

Accompagnamento delle famiglie: strutture per la prima infanzia

Sostegno familiare: servizio socio educativo di sostegno alla famiglia nell’individuare disagio minorile

Miglioramento informazioni su alcuni servizi specifici (ludobus/banca del tempo)

Promozione cultura e tradizioni contadine

Decentramento servizi

Distretto Urbano

Distretto della Montagna

Page 9: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

9

Area responsabilità familiari - Infanzia

Iniziative di auto aiuto: favorire gruppi di auto aiuto e sussidiarietà a favore delle famiglie

Accompagnamento delle famiglie: ampliamento della ricettività degli asili nido

Iniziative di mediazione familiare

Integrazione interventi pubblici e privati per le famiglie in difficoltà

Protocolli di omogeneizzazione delle procedure di accesso ai servizi

Accompagnamento delle famiglie: attivazione di servizi integrativi per la prima infanzia

Sostegno familiare: sostegno domiciliare e servizi di sollievo per cura di persone anziane o disabili

Pari opportunità: libera assunzione delle responsabilità all’interno della famiglia

servizi per l’Affido familiare

Emersione maltrattamento e abuso: sostegno psicologico a familiari a rischio di violenze e abusi

Servizi scolastici integrati

Distretto Val Tidone e Val Luretta

Distretto Val d’Arda

Page 10: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

10

Area Adolescenza

Regione Emilia Romagna contenimento dispersione scolastica prevenzione del disagio giovanile prevenzione dipendenze Educazione sessuale, prevenzione fenomeni di bullismo e disturbi alimentari Promozione protagonismo adolescenti (tempo libero ecc.) Supporto psicologico Superamento dei pregiudizi e intolleranza verso la diversità Integrazione minori straneri

Potenziamento delle competenze sociali e sanitarie nell’area della prevenzione/disagio/disabilità Sostegno a interventi che partano da analisi dei bisogni e che integrino interventi sull’intero nucleo familiare consolidamento degli interventi attraverso azioni di valutazione

Page 11: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

11

Area adolescenza

Sostegno al protagonismo degli adolescenti : iniziative a favore dell’aggregazione e partecipazione attiva dei giovani, creazione di un sistema di offerta

Iniziative di auto aiuto: favorire la costituzione di gruppi di mutuo aiuto

Integrazione minori straneri: promozione dell’integrazione degli interventi in favore di minori stranieri

Prevenzione del disagio:individuazione nuove modalità per affrontare problemi dei minori a rischio

Formazione insegnanti

Sostegno al protagonismo degli adolescenti: spazi culturali, spazi polifunzionali per il tempo libero, spazi per attività sportivePrevenzione del disagio giovanile: servizio socio educativo diurno per minori a rischio di devianza

Distretto Urbano

Distretto della Montagna

Page 12: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

12

Area adolescenza

Prevenzione del disagio: apertura nel territorio di centri semiresidenziali, iniziative integrate con la scuola per l’intervento sui minori “borderline”

Integrazione minori straneri: sostegno all’inserimento scolastico dei minori stranieri

Sostegno al protagonismo: creazione di spazi di socializzazione e per il tempo libero

Servizi di cura e recupero di minori vittime di abusi

Realizzazione di strutture di accoglienza per minori

Distretto Val Tidone e Val Luretta

Distretto Val d’Arda

Page 13: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

13

Area AnzianiRegione Emilia Romagna

sostegno della cultura dell’anziano come risorse per prevenire l’isolamento e la non-autosufficienza Fruibilità degli spazi urbani ed edifici valutazione della qualità dei servizi offerti accrescere informazione e conoscenza sui bisogni SOSTEGNO alla DOMICILIARITA’ sviluppo assistenza domiciliare sistema di trasporto protetto appartamenti portetti governo del fenomeno del “badantato” personalizzazione degli interventiINTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA consolidamento strumento di valutazione multidimensionale per l’accesso ai servizi continuità assistenziale consolidamento degli interventi attraverso azioni di valutazione

Page 14: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

14

Area Anziani

Assistenza domiciliare: riorganizzazione delle cure domiciliari attraverso l’intervento dell’assistenza integrata/assicurare l’erogazione degli assegni di cura

Informazione e conoscenza: sviluppare la capacità di comunicazione e scambi/migliorare l’’informazione ai cittadini

Re-distribuzione del numero di posti convenzionati

Sostenere la presenza di “esterni” nelle situazioni di residenzialità

Revisione delle tariffe

Formazione operatori e volontari

Cultura dell’anziano come risorsa: valorizzazione anziano tramite il coinvolgimento nella scuola/progetto telematico per anziani

Assistenza domiciliare: potenziamento del servizio di AD

Personalizzazione dell’intervento: monitoraggio dei piani assistenziali individuali

Informazione e conoscenza: accrescere conoscenza sui progetti fuori provincia

Distretto Urbano

Distretto della Montagna

Page 15: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

15

Area Anziani

Cultura dell’anziano come risorsa: prevenzione e mantenimento condizioni di autonomia/ampliamento servizi diurni

Assistenza domiciliare: potenziamento risorse comunali per l’assistenza a domicilio (pasti, cura casa ecc.)/integrazione dei servizi socio-sanitari a sostegno della domiciliarità/ADI

Avvio di una Comunità Alloggio

Avvio di un Hospice

Miglioramento integrazione socio-sanitaria mediante la stipula di protocolli e accodi

Cultura dell’anziano come risorsa: rafforzare senso di identità di appartenenza alla comunità

Assistenza domiciliare: sviluppare e sostenere AD; assistenza domiciliare integrata e dimissioni protette

Continuità assistenziale: accordo con AUsl per percorsi di continuità assistenziale ad anziani ospedalizzati o in strutture protette

Valutazione multidimensionale quale porta d’accesso al sistema delle risorse offerte dei servizi socio-sanitari

Distretto Val Tidone e Val Luretta

Distretto Val d’Arda

Page 16: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

16

Area Disabili

Regione Emilia Romagna

potenziamento interventi scolastici e extra-scolastici in favore dell’integrazione sostegno all’inserimento lavorativo “Dopo di noi” Interventi innovativi per disabili “in età avanzata” sostegno alla domiciliarizzazione del disabile attivazione di reti sociali di sostegno integrazione degli interventi rimozione delle barriere architettoniche Formazione per terzo settore Auto-aiuto

Page 17: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

17

Area Disabili

Domiciliarizzazione: assicurare erogazione assegni di cura/

Integrazione degli interventi: armonizzare interventi pubblico/privato sociale e volontariato/ integrazione socio-sanitaria/Collaborazione Centro Ausili

Inserimento lavorativo: Adozione del protocollo provinciale per l’occupazione lavorativa dei disabili

Attività sperimentali socio- riabilitative

Domiciliarizzazione: potenziamento dell’assistenza domiciliare educativa e riabilitativa

Promuovere la qualità della vita dei familiari attraverso momenti di sollievo o scambi solidali tra famiglie

Strutture residenziali per disabili gravi

Distretto Urbano

Distretto della Montagna

Page 18: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

18

Area Disabili

Domiciliarizzazione: progetto per attribuzione assegni di cura

Integrazione: migliorare livelli di integrazione/apertura di un servizio di sportello

Analisi dei bisogni

Avvio di un Hospice

Inserimento lavorativo: sensibilizzare le imprese/promuovere l’uso di nuove tecnologie per estendere possibilità di inserimento lavorativo/progetti formativi per invalidi del lavoro

Domiciliarizzazione: sviluppare domiciliarità e la cultura dell’autonomia

Dopo di Noi: affrontare il problema

Distretto Val Tidone e Val Luretta

Distretto Val d’Arda

Page 19: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

19

Area Immigrazione

Regione Emilia Romagna

accoglienza favorire accessibilità a servizi mediazione linguistica/alfabetizzazione promozione dell’interculturalità nella scuola promozione di occasioni aggregative sostegno alla rappresentanza delle diverse etnie empowerment dei soggetti più deboli: donne, minori ecc. prevenire problemi di sicurezza forme di co-progettazione

Page 20: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

20

Area Immigrazione

Accoglienza: Attivazione strutture di accoglienza

Rappresentanza etnie: sostegno a forme di partecipazione e rappresentanza

Mediazione: istituzione di un servizio di mediazione interculturale che faciliti l’accesso ai servizi

Sostegno all’accesso all’abitazione

Distretto Urbano

Empowerment dei soggetti deboli: sostegno a percorsi formativi e per l’occupazione per donne e ragazzi

Accessibilità dei servizi: potenziamento del servizio di segretariato sociale

Promozione dell’accesso ad alloggi adeguati

Promozione delle occasioni aggregative: sostenere la conoscenza reciproca e valorizzare la diversità mediante momenti aggregativi

Interculturalità nella scuola

Rappresentanza delle varie etnie

Co-progettazione

Promozione delle politiche abitative

Distretto Val Tidone e Val Luretta

Distretto Val d’Arda

Page 21: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

21

Area Emarginazione sociale adulta/Inclusione sociale

Regione Emilia Romagna

integrazione tra servizi protezione e tutela di soggetti deboli promozione dell’autonomia percorsi di accompagnamento e orientamento investire nelle politiche abitative sviluppo di politiche di accesso al lavoro prevenzione delle dipendenze potenziare interventi di cura e reiserimento sociale

Page 22: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

22

Integrazione tra servizi: coordinamento tra tutti i servizi pubblici e privati/sostegno alle associazioni di volontariato

Protezione e tutela: servizio legale gratuito per senza fissa dimora/ “case in fuga” per persone che vogliono uscire dalla prostituzione

Accompagnamento e orientamento: percorsi di reinserimento lavorativo e integrazione nel territorio

Cura e reinserimento sociale: Strutture di accoglienza di bassissima soglia per tossicodipendenti e affetti da HIV

Campagne di sensibilizzazione per la cittadinanza

Distretto Urbano

Area Emarginazione sociale adulta/Inclusione sociale

Page 23: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

23

Integrazione tra servizi: collaborazioni con associazioni di volontariato

Cura e integrazione sociale: progetti di integrazione sociale e lavorativa per alcool/tossicodipendenti

Politiche abitative: individuare soluzioni per superare emergenze abitative

Accompagnamento e orientamento: favorire inserimento lavorativo anche sotto forma di accompagnamento al lavoro guidato

Cura e reinserimento sociale: sviluppo di percorsi di recupero e superamento della sola logica di erogazione dei contributi

Valorizzazione della cooperazione sociale

Distretto Val Tidone e Val Luretta

Distretto Val d’Arda

Area Emarginazione sociale adulta/Inclusione sociale

Page 24: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

24

Come si può notare ...

Gli ambiti, attraverso il Piano di zona, hanno raggiunto un risultato significativo, compiendo un grosso passo avanti dal punto di vista della razionalizzazione di una politica fino ad oggi “dispersa” fra le programmazioni dei singoli comuni e quelle legate a singoli settori e aree di finanziamento

in relazione alle diverse tipologie di interventi e servizi che delineano i diversi welfare locali, il lavoro fatto delinea un quadro rassicurante, nel quale sono identificabili obiettivi di benessere in linea con quelli regionali, con probabili rilevanti “punte” di qualità,

Page 25: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

25

Come si può notare

L’ulteriore risultato significativo che si è raggiunto riguarda la attenzione a obiettivi che vanno sia nella direzione del consolidamento di esperienze in risposta a bisogni riconosciuti, dell’innovazione e miglioramento dei servizi, sulla scorta degli apprendimenti emersi dal passato, della sperimentazione di nuove soluzioni in risposta a bisogni emergenti.

Page 26: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

26

Come si può notare ...

E’ un aspetto importante, perché denota un orientamento alla programmazione in una prospettiva matura di piano, orientata allo sviluppo di politiche pubbliche pensate a medio e lungo termine e non orientate al solo tamponamento delle urgenze sociali

E’ pertanto un orientamento da portare anche oltre la fase sperimentale, fino ai nuovi pdz 2005 \ 2007

Page 27: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

27

Quali attenzioni

L’attenzione, per la nuova fase di programmazione si giocherà, come peraltro emerge dalle prime indiscrezioni sul piano regionale socio sanitario, sulla capacità che il sistema dei servizi avrà di valutare il primo triennio di esperienza del piano di zona, per fare tesoro degli errori e dei punti di forza emersi e riprogettare in modo più attento ed aderente ai bisogni del territorio.

Page 28: 1 PIANI SOCIALI DI ZONA: DALLA FASE SPERIMENTALE ALLA PROGRAMMAZIONE: Spunti di riflessione sul processo e sugli obiettivi di benessere Piacenza 29.3.2004

28

Quali attenzioni

Si tratterà di una valutazione che dovrà essere integrata, ai diversi livelli di governo, al fine di recitare ciascuno un ruolo di risorsa per la riprogettazione:

La regione per trarre indirizzi di politica complessiva

La provincia per svolgere al meglio la propria funzione di accompagnamento, supporto, e consulenza ai territori e cerniera fra territori e regione (l.2\ 2003)

Le zone perché è sua la funzione principale di governo del sistema locale