2010 dicembre 23 eleonora giunchi 0000319492 il giornalismo radiofonico la voce della notizia

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Tesina per l'esame di Comunicazione Giornalistica. Prof. Mauro Sarti

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Università degli Studi di BolognaFacoltà di Lettere e Filosofia

Corso di laurea in Scienze della Comunicazione

Il Giornalismo RadiofonicoLa voce della notizia

A cura di Eleonora Giunchi Matricola 0000319492

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Indice:

1.La notizia radiofonica1.2 Criteri di notiziabilità

2.Le fonti della notizia radiofonica2.1 Tipi di fonti

3.La struttura di una redazione radiofonica

4.I formati della notizia4.1 La notizia breve4.2 Servizio con insert voice4.3 Intervista4.4 La radiocronaca4.5 Programmi di informazione e approfondimento

5.Il caso: Radio Alice

6.L'intervista con F. Piredda di Radiocittà Fujiko

7.Sitografia e Bibliografia

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Introduzione

1920, Stati Uniti - inizia a concretizzarsi l'idea di diffondere contenuti sonori alle

masse: nasce la radio come mezzo di comunicazione di massa. Il termine tecnico per

una tale diffusione è broadcasting, tale termine sta infatti ad indicare un'emissione

unidirezionale del messaggio da un punto di trasmissione ad un numero illimitato di

riceventi. In realtà l'invenzione della radio è frutto di una serie di esperimenti tenuti

alla fine dell' Ottocento che dimostravano la possibilità di trasmettere informazioni

tramite le onde elettromagnetiche. Ma di fatto è negli anni venti che si sviluppa una

sempre più consistente fruizione da parte del grande pubblico. È la prima radicale

innovazione nelle comunicazioni di massa dopo l'invenzione della stampa e conosce

subito un grandissimo successo, soprattutto in America e in Europa. Come sempre

accade, la tecnologia, una volta messa a punto, genera nuovi contenuti, linguaggi,

immaginari, ed anche produttori e prodotti, consumi e consumatori. Denominata da

Marshall McLuhan un medium “caldo”, per il suo carattere suggestivo ed immediato,

la radio riesce a mettere l'ascoltatore direttamente a contatto con l'evento notiziabile,

dentro l'evento, faccia a faccia con i protagonisti, o almeno facendogli credere di

essere in questo rapporto. Il fatto che i suoi ritmi siano del tutto compatibili con quelli

della vita quotidiana, che sia comodamente fruibile da casa, nello spazio privato, in

un contesto domestico, fa sì che la percezione della comunicazione radiofonica

assuma una dimensione del tutto personale e confidenziale. Essa è dotata della

capacità di avvicinare gli ascoltatori ad un personaggio o ad un evento, mantenendo

la distanza fisica, caricando la ricezione di valori psicologici ed emotivi. L'esperienza

giornalistica si svolge attraverso l'organizzazione di materiali, si tratta genericamente

di suoni che vengono usati per trasmettere una frammentaria conoscenza dell'evento;

si potrebbe dire che servono a far vedere ciò che non si può vedere, servendosi del

loro potere evocativo, cioè della capacità di comunicare atmosfere ed emozioni. Con

l'avvento della radiofonia ed il conseguente annullamento delle distanze spaziali e

temporali, il giornalismo conosce la diretta, la contemporaneità tra notizia e

ricezione, facendosi carico della responsabilità di restituire la nitidezza dei fatti, senza 3

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perdere l'aura che caratterizza l'ascolto della radio, senza annullare la libertà di

informazione che essa offre.

1. La notizia radiofonica

La radio è il mezzo più efficace per seguire le notizie nella loro evoluzione, con

continui aggiornamenti, raggiungendo il pubblico anche in mobilità o durante attività

di tipo lavorativo, che precluderebbero l'uso della tv e di internet. Informazioni

metereologiche, risultati sportivi, viabilità, oroscopi: tutti campi in cui l'informazione

è anche interazione sociale, e che si prestano particolarmente ad una trattazione

informativa radiofonica, mentre il carattere disseminato delle emittenti rende

possibile seguire la cronaca e gli eventi anche di paesi e province meno battute

dall'informazione stampata e televisiva, che hanno soglie di accesso più alte. Non può

essere sottovalutata anche la sua capacità di approfondire i temi del giorno con un

apparato redazionale quanto mai ridotto e una logistica molto semplice. Non ci può

meravigliare a questo punto, di una “vocazione crossmediale” dell'informazione

radiofonica ovvero la tendenza dei contenuti che essa trasmette a “passare” anche su

altri media, per le sue caratteristiche di agenzia di informazione ricorrente. Come per

gli altri mass media, il pubblico è un punto fermo della notizia, nel senso che per ogni

avvenimento destinato a diventare notizia, si presuppone un pubblico interessato a

conoscerlo. Il pubblico ha sempre e comunque il potere di influenzare i meccanismi

da cui nascono le notizie.

1.2 Criteri di notiziabilità

La notiziabilità, la decisione circa la rilevanza di un fatto ai fini della sua

comunicazione al pubblico, è una decisione del tutto indipendente da criteri oggettivi.

Come per la stampa i valori notizia sono i suoi cardini.

Vicinanza: quanto più un fatto accade vicino ai lettori tanto più è probabile che gli

interessi. La vicinanza è intesa sia in senso fisico che in senso culturale e sociale.

Novità: la novità e singolarità sono importanti soprattutto per un genere di

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avvenimenti: quelli imprevedibili (es. un incendio, una rapina ecc.)

Dimensione del fatto: quanto più grande è la dimensione di un fatto tanto più

rilevante è il suo impatto sul pubblico. Un incidente stradale con un ferito fa meno

notizia rispetto ad un incidente con più vittime.

Comunicabilità: più un fatto è semplice da comunicare ed interpretare più è

probabile che susciti attenzioni da parte del pubblico.

Drammaticità: questo punto si può esprimere con l'espressione americana “Bad

news is good news”.

Conseguenze pratiche: notizie di pubblica utilità o informazioni di pubblico servizio

ad es. sciopero dei mezzi.

Prestigio sociale: questo criterio si applica quando i protagonisti di una notizia sono

persone o ambienti che appartengono all'élite della società.

Human Interest: si riferisce alla carica di umanità che una notizia esprime e

trasmette.

2. Le fonti della notizia radiofonica

Il giornalista all'interno di una redazione radiofonica si basa essenzialmente sulle

notizie fornitegli dalle agenzie di stampa ma ci sono svariate fonti da cui attingere: i

servizi di emergenza, i comunicati stampa, le aziende di servizi pubblici, gli

ascoltatori, i politici e gli amministratori locali, i colleghi, internet e persino la

concorrenza. Come accade per la stampa di fronte a una qualsiasi informazione

bisogna porsi due domande-chiave: 1.è interessante? 2.è attendibile? Poiché le fonti

sono la base della notizia e gran parte del suo valore se la risposta ad entrambe le

domande è sì, siamo davanti ad una notizia da trattare. Un “no” alla prima domanda

generalmente chiude la questione, un “no” alla seconda implica ulteriori controlli: ad

esempio, se un ascoltatore chiama e racconta di un grave incidente stradale, prima di

poterne dare conto in diretta sarà necessario verificarlo presso chi di competenza. Un

aspetto da non sottovalutare è il caso in cui una fonte perde il suo carattere di fonte

per divenire essa stessa avvenimento. Quando ascoltiamo il racconto di un fatto da

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parte dei protagonisti, l'oggetto della notizia non è più l'avvenimento in sé, ma come è

vissuto e evocato. Definire le fonti è il primo passo per comprendere come impostare

la notizia, quale sia la sua natura, che sviluppi possa avere.

2.1 Tipi di fonti

.I servizi d'emergenza

Polizia, vigili del fuoco, protezione civile ecc. hanno un rapporto esclusivo e di

reciproca utilità con i media. Le informazioni che giungono da queste fonti,

generalmente attendibili in quanto provenienti da organismi di pubblica sicurezza,

sono spesso gli ingredienti di base delle notizie dei giornali radio locali.

. I comunicati stampa

Il comunicato stampa è un'ottima fonte informativa ma necessita di un'attenta lettura.

Lo diffonde chi vuole che i media parlino di un fatto secondo il proprio punto di

vista. In certi casi, quello che esprimono non può essere considerato una notizia, in

altri può trattarsi di notizie vere e proprie, ma di parte.

. I politici

I politici sono fonti inesauribili di opinioni e commenti. Tenersi in contatto con i

propri deputati locali è una buona abitudine per qualsiasi radio. Nella categoria ci

sono leggere differenze tra membri del parlamento e consiglieri di amministrazioni

locali, che hanno esperienze e competenze diverse. Alcuni però sono più efficaci di

altri quando si cercano risposte alle discussioni più dibattute. Importante è come per

la stampa l'imparzialità e l'obiettività non rendendo un intervento politico, uno

schieramento di parte.

. Gli ascoltatori

Chiunque può chiamare la radio, o presentarsi direttamente, per esporre qualche

problema in cui è direttamente o indirettamente coinvolto. I rapporti con gli

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ascoltatori si costruiscono anche in questo modo, dando loro un po' di attenzione e

dei suggerimenti utili. Le opinioni degli ascoltatori su un evento raccontato dalla

radio possono diventare esse stesse evento. Molte radio invitano gli ascoltatori ad

inviare e-mail, fax o SMS con commenti ai fatti accaduti.

. La concorrenza

La concorrenza è una fonte al pari delle altre e le notizie che diffonde possono essere

riprese, purché vengano controllate a fondo e magari presentate da un' altra

prospettiva, con altre testimonianze a supporto, per dare un nuovo impulso alla storia.

. Internet

Senza dubbio il World Wide Web ha semplificato molto il lavoro di un giornalista;

sempre più però il giornalista cade nella trappola della rete e di prendere alla leggera

tutte le informazioni che trova così facilmente. Dietro siti apparentemente credibili

possono celarsi gruppi di pressione, che influiscono profondamente sul materiale

pubblicato.

3. La struttura di una redazione radiofonica

Le dimensioni di una redazione variano in relazione al tipo di emittente. In ogni caso,

c'è sempre una struttura di base con l'incarico di svolgere compiti specifici e funzioni

essenziali, la cui terminologia spesso varia tra servizio pubblico ed emittenti private.

Direttore editoriale o Capo-redattore: ricopre un ruolo di indirizzo e di controllo

della conformità dall'intera attività redazionale alla linea politico-editoriale. In alcune

emittenti è materialmente impiegato nelle routine produttive quotidiane della

redazione, compresa la preparazione di servizi e la conduzione del notiziario.

Il Capo-servizio: è responsabile della supervisione dei contenuti e della redazione

dei notiziari di una determinata fascia oraria. Gestisce la produzione delle notizie in

studio.

Il producer: si concentra sulla ricerca e sulla preparazione delle notizie,

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dall'intervista alla sonorizzazione e alla confezione dell'audio.

Il cronista radiofonico: è colui che segue gli eventi, raccoglie interviste, racconta i

fatti dai luoghi in cui accadono, in cui si recano tempestivamente. Per fare bene

questo lavoro è necessario sapere quando si è di fronte ad una notizia buona da

raccontare radiofonicamente, essere precisi, tenaci, veloci e saper pensare e scrivere

con l'orecchio per poter riconoscere quale sia il miglior modo di presentare un evento

dal punto di vista sonoro.

Esistono anche redazioni composte da uno o due giornalisti che svolgono tutti questi

compiti.

Solitamente il lavoro di redazione viene normalmente organizzato durante le riunioni

di redazione, importante è la prima riunione della giornata, durante la quale si discute

del menù dei fatti del giorno, messi in evidenza nello scadenzario o agenda di

redazione. Spesso seguono altre riunioni, al termine delle quali il capo-redattore passa

all'assegnazione della copertura delle notizie del giorno. Vengono assegnate le notizie

da seguire e indicato il modo di trattare la vicenda.

4. I formati della notizia

4.1 La notizia breve

Al giorno d’oggi la notizia breve è utilizzata da molti mezzi di comunicazione e si

può dire che caratterizzi l’informazione moderna; in tutti i canali d’informazione

diretta il modo di dare le breaking news è identico al modo di dare la notizia alla

radio. È fondamentale l’attacco, che deve essere deciso e accattivante per attirare

l’attenzione dell’ascoltatore. L'idea è che l'ascoltatore capisca ciò che dice il

giornalista attraverso le parole del conduttore. Il focus della notizia va inserito

all’inizio o comunque nella prima riga deve risaltare l’essenza dell’evento, per far sì

che coloro che sono interessati possano rimanere all'ascolto. Nelle righe successive si

indicano gli altri elementi indispensabili per la comprensione di ciò che stiamo

comunicando, eventualmente seguendo lo schema delle 5W: Who, What, When,

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Where, Why. Il linguaggio deve essere semplice e diretto; bisogna essere essenziali,

per attirare l’attenzione, ma senza ridondanza.

Generalmente la breve si elabora su una notizia che arriva tramite agenzia di stampa.

Quando in redazione arriva un take (notizia dell’agenzia di stampa) ne va valutata la

notiziabilità e l’opportunità di inserirla o meno nella scaletta del successivo Gr.

4.2 Servizio con insert voice In radio l’aspetto sonoro è fondamentale. Un servizio con un insert risulta più

completo, e permette un intervento da parte dei diretti interessati sugli aspetti salienti

di una notizia. L’insert sonoro si ricava da un’intervista che sia stata concessa oppure

può essere l’audio ricavato posizionando il microfono sul tavolo di una conferenza

stampa.

In genere un servizio con insert voce si struttura in:

-attacco, per spiegare l’argomento e dare la notizia;

-insert, voce dell’intervistato (senza utilizzare l’audio della domanda);

-chiusura, chiarire alcuni passaggi dell’insert e chiudere il servizio.

Il lancio deve avere la caratteristica di un annuncio veloce che desti la curiosità

dell’ascoltatore, per questo deve essere molto breve e ben coordinato con il testo. Il

lancio e l’inizio del servizio non devono coincidere, non bisogna utilizzare le stesse

parole altrimenti si brucia il pezzo. La presentazione deve risultare coerente con il

contenuto del servizio; il lancio è un modo di porgere la notizia dalla redazione

all’ascoltatore, deve essere coinvolgente, ed invitare all’ascolto.

4.3 Intervista Le interviste costituiscono un elemento importante del giornalismo radiofonico, un

tipo di servizio che riproduce una conversazione fra un giornalista e un personaggio

noto, un esperto o il testimone di un fatto. L'intento di un'intervista è di raccogliere

frammenti audio utili a spiegare una notizia, sia per mandarli in onda in diretta che

per registrarli. L'inserto stesso (se registrato) può essere adoperato in un notiziario o

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in un servizio.

L’intervistatore deve avere un’idea chiara dello scopo della registrazione e della

durata. Le interviste dei giornali radio devono essere brevi e concrete. Alla base di

ogni intervista ci sono le domande che per essere utili ai fini del lavoro devono essere

necessariamente interessanti e profonde per permettere di scoprire qualcosa di nuovo.

Il giornalista deve suscitare risposte concrete ed evitare domande tendenziose. Alcuni

intervistati possono rivelarsi disinvolti nel rispondere alle domande, altri invece

vanno spronati.

La realizzazione di un intervista richiede un lavoro preparatorio preciso e ben

strutturato.

. raccolta della documentazione

Il giornalista deve procedere ad un’attenta documentazione sul personaggio e sui fatti

di cui si dovrà parlare, in modo che il dialogo si svolga con competenza anche

quando il discorso si discosti un po’ dall’argomento predeterminato. Bisogna almeno

conoscere i punti principali della materia in questione per evitare di porre domande

inutili e non pertinenti.

. preparazione delle domande

Una volta che sia stato ben focalizzato e inquadrato l’argomento in generale si passa

all’elaborazione di domande che devono essere precise e pertinenti. Questa fase si

concretizza nella stesura di una scaletta di domande disposte in ordine logico e

consequenziale perché il dialogo non risulti confuso e dispersivo o disordinato. La

scaletta servirà da guida durante l’intervista; non dovrà essere seguita rigidamente

perché spesso saranno le risposte dell’interlocutore a suggerire altre domande. In ogni

caso, arrivare preparati al dialogo con l’intervistato permetterà di capire rapidamente

quali siano i punti chiave da poter utilizzare per l’insert del servizio. Le domande

comunque è bene che siano brevi cercando di evitare interrogativi generici.

. il dialogo

Momenti fondamentali sono l’incontro con il personaggio che si è scelto

d’intervistare e il dialogo diretto. In questa fase chi intervista prende appunti o

registra in modo da conservare nella forma più fedele le parole effettivamente

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pronunciate. È anche fondamentale che l’intervistatore faccia attenzione e prenda

nota delle espressioni del volto e delle reazioni emotive che accompagnano le

risposte (per esempio commozione o fastidio). Durante l’intervista il giornalista deve

ascoltare con attenzione le risposte e di fronte ai tentativi di divagazione

dell’intervistato, il cronista deve incalzare per tornare sui quesiti posti.

.La rielaborazione

Nella fase di rielaborazione e di montaggio dell’intervista, il giornalista deve cercare

di rendere il materiale il più possibile sintetico ed efficace, eliminando le

informazioni superflue e concentrandosi invece su quelle più significative. La

lunghezza di un ‘intervista radiofonica può variare e a seconda dell’utilizzo può avere

la durata di un insert di 10 secondi fino ad arrivare al minuto e mezzo laddove venga

proposta come servizio vero e proprio. Questa rielaborazione dovrebbe comunque

essere condotta in modo neutro per mantenere il testo intatto, non alterando il senso

di quanto detto e limitando il più possibile il rischio di manipolare i contenuti.

Compito del giornalista, dati i tempi serrati della radio, è scegliere il ritmo

dell’intervista. I tagli sono indispensabili per dare un ritmo serrato ad un’ intervista e

spesso rendono le risposte più efficaci ripulendole da sbavature sonore o ripetizioni.

Grazie al montaggio, infatti, l’intervista si rielabora eliminando le pause,

sintetizzando le risposte e, a volte, tagliando le domande stesse. Data la breve durata

di un’intervista radiofonica non è opportuno raccogliere più di cinque minuti di

materiale sonoro: un’intervista troppo lunga è infatti un intralcio al lavoro, il file è

pesante e richiede troppo tempo per riascoltarlo.

4.4 La radiocronaca La radiocronaca è una forma di giornalismo radiofonico basata sulla descrizione dal

vivo di un fatto, raccontato nel suo accadere. La descrizione comprende la ripresa dei

suoni che caratterizzano il fatto, la cronaca e il commento degli aspetti che

caratterizzano l’avvenimento ma anche l’incontro tra il radiocronista e i personaggi

coinvolti nel fatto.

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Il radiocronista tramite la voce diventa gli occhi e le orecchie degli ascoltatori.

Bisogna raccontare quello che si vede sapendo rappresentare tutte le suggestioni

dell’evento, solo e soltanto con le parole. La radiocronaca richiede uno studio e

un’approfondita preparazione preliminare, perché bisogna essere in grado di tenere il

discorso per molto tempo; non è un servizio che dura un minuto, la radiocronaca può

durare anche diverse ore.

4.5 Programmi di informazione e approfondimento I programmi di informazione in radio permettono di creare una forte fidelizzazione

con gli ascoltatori.

Il programma più anziano è Prima pagina, nato a metà degli anni ’70. Si tratta di una

rassegna stampa di tutti i giornali, fatta in genere un giornalista di carta stampata. Il

programma ha una struttura molto semplice ed efficace: ogni settimana un conduttore

legge la rassegna stampa italiana, dalle 7:15 alle 8:00, scegliendo e commentando gli

articoli a suo parere più rilevanti. Alle 8 inizia la seconda parte, riservata alle

telefonate degli ascoltatori. Ognuno può chiamare e fare una domanda al conduttore.

Il GR (giornale radio) è costituito da tutte le notizie del giorno presentate in forma di

lancio. La principale caratteristica di una notizia data da un gr è la tempestività. La

notizia radiofonica può propagarsi molto più rapidamente rispetto a quella televisiva

o sulla carta stampata, questo è dovuto anche alla maggior rapidità di accesso all'etere

della radio. Se un giornalista radiofonico si trova in qualunque parte del mondo e ha a

disposizione un telefono componendo il numero del suo studio di trasmissione può

chiedere di andare in onda subito.

Inoltre a differenza dei giornali stampati che hanno una sola edizione al giorno, il gr

ha più edizioni che si susseguono con un ritmo cadenzato dallo scandire delle ore,

delle mezzore, dei quarti d'ora. In ognuna di queste edizioni si fa il punto sulle notizie

principali e ci si sofferma su quelle che si riferiscono a fatti in sviluppo.

Considerando che la radio è un medium non solo d'informazione ma anche di parole

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inglesi information e entertainment che indica i programmi che mescolano

informazione e intrattenimento. L'infotainment ha origine dalla mescolanza di più

generi per andare incontro all'instabile livello d'attenzione del pubblico. L'obiettivo è

quello di fare spettacolo all'interno dei programmi che dovrebbero essere informativi,

una notizia quindi per poter emergere e richiamare l'attenzione deve essere

spettacolarizzata, tendendo all'infotainment.

5.Il caso:Radio Alice

Lavorare con lentezza senza fare alcuno sforzo,

ti saluto, ti saluto, ti saluto a pugno chiuso

nel mio pugno c'è la lotta contro la nocività

Enzo del Re, Lavorare con lentezza

Nel febbraio del 1976 era nata Radio Alice, dopo molti mesi di fantasiosa gestazione.

C'erano almeno due anime, forse tre, all'origine di quella radio. C'era un'anima

eticamente intransigente e controinformativa. E c'era un'anima poetico-libertaria.

Lo studio della radio è una soffitta di due locali di via del Pratello 41 nel centro di

Bologna e il nome è ispirato dalla protagonista del libro di Lewis Carrol, Alice nel

Paese delle Meraviglie.

La piccola emittente radiofonica vuole farsi portavoce della "comunicazione

liberata": di qui le decisioni di aprire il microfono a chiunque e di trasformare la radio

in strumento di produzione culturale attraverso l'organizzazione di concerti e di

raduni giovanili. La radio viene chiusa dalla polizia con una irruzione nella sede di

Via del Pratello nel 1977. Vengono arrestati tutti quelli che in quel momento sono

presenti con l'accusa, poi rilevatasi infondata, di avere diretto via etere i violenti

scontri all'indomani dell'uccisione dello studente Francesco Lorusso per mano della

polizia.

I redattori della radio che non riescono a fuggire durante l'irruzione negli studi

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vengono arrestati e gli apparati di trasmissione vengono distrutti. Tutti gli arrestati

vengono portati in questura, dove sono pestati violentemente, e poi vengono trasferiti

nelle carceri di San Giovanni in Monte; verranno poi prosciolti dalle accuse mosse

nei loro confronti: viene dimostrato come infatti non avessero diretto gli scontri bensì

dato notizie in diretta sugli scontri stessi. L'inchiesta contro il carabiniere che aveva

sparato a Lorusso e il capitano che lo comandava si concluse con l'archiviazione del

caso.

Radio Alice è spesso ricordata come la "radio degli autonomi", ma in realtà ha

rappresentato un singolare e originale esperimento di comunicazione: priva di

redazione e di palinsesto fisso, annunciava la rivoluzione mediatica che stava per

irrompere attraverso l'uso continuo e incondizionato della diretta telefonica.

Nella sua breve vita le istanze politiche si mescolavano a pratiche artistiche ed

esistenziali in un flusso di comunicazione privo di pubblicità. Radio Alice

riapre circa un mese dopo e continua le trasmissioni per ancora un paio d'anni,

ma senza l'apporto degli originali fondatori. La frequenza della radio sarà poi

ceduta a Radio Radicale.

6.L'intervista

A parlare è Filippo Piredda capo-redattore presso gli studi di Radiocittà Fujiko,

Bologna.

D- Com' è organizzata la vostra redazione radiofonica?

Siamo una piccola radio indipendente locale che copre Bologna e provincia, il nostro

staff per quanto riguarda l'informazione è composto da un direttore, due redattori, due

caporedattori ed un team di volontari e tirocinanti dell'università di Bologna che

conta circa una decina di persone. Direttore e caporedattore suggeriscono la linea

delle notizie da seguire e si discute insieme alla redazione in che modo coprire un

particolare evento. Si tiene conto principalmente di cosa seguire, in che trasmissione

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discuterne ed ovviamente anche della durata dell'evento che potrebbe avere sviluppi

in un determinato arco di tempo. Chiaramente possono sopraggiungere degli

imprevisti che possono cambiare la linea decisa per seguire una notizia, magari in un

primo momento se n'è data poca importanza, può poi prendere una linea inaspettata e

diventare la “notizia del giorno”. In questo caso cerchiamo di essere più pronti e

flessibili possibili per modificare le nostre idee iniziali.

D- Qual'è il vostro modo di fare informazione?

La nostra linea editoriale riflette molto la storia di questa radio che è nata nel1976

come una delle radio libere e più o meno è sempre rimasta tale con tutti i

cambiamenti che possono avvenire in trent'anni. Siamo una radio comunitaria,

indipendente, di sinistra, cerchiamo di dire le cose a nostro modo, senza tanti peli

sulla lingua, cercando di essere “onestamente schierati” in modo coerente. Un'altra

cosa che cerchiamo di fare è di parlare di tutto ciò di cui non parla l'informazione

main stream cercando di non seguire le grandi reti televisive e testate giornalistiche,

provando ad essere anche più originali fermo restando che siamo una radio locale e

quindi ancorata a seguire tutto quello che succede in città. Abbiamo rapporti con

persone che in città seguono eventi culturali in senso ampio, chiaramente di

dimensione nazionale e negli ultimi anni anche internazionale, perché abbiamo tanti

corrispondenti anche in giro per il mondo per cui a volte ci piace parlare anche di

cose che accadono molto lontano da noi.

D- Quali sono i programmi di informazione all'interno del vostro palinsesto?

Cerchiamo di avere una cadenza abbastanza regolare in modo che a tutte le ore del

giorno ci siano dei momenti di aggiornamento sull'informazione di vario genere. Il

primo programma di informazione si chiama “lette di mattina” , è una lettura dei titoli

di giornale, dura circa 5 minuti. Poi ci sono le edizioni del gr, la prima molto veloce è

alle 9 del mattino, un'altra è a mezzogiorno, un'edizione delle 15 che tratta notizie

locali ed un'ultima edizione flash alle ore 18. Come programmi di informazione

abbiamo la classica rassegna stampa, ovvero lettura dei giornali e commento, poi

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abbiamo una fascia alle 12.15 chiamata “L'antipasto”, che prevede un ospite in

studio, quindi molto caratterizzata su Bologna, cerchiamo sempre di avere un ospite

bolognese che parli di politica, attualità, musica, cinema, insomma della cultura nel

senso più ampio del termine. Le ultime due finestre di informazione sono alle 18,

“Fujiko Focus On” una specie di rotocalco dove cerchiamo di radunare il meglio dei

servizi prodotti durante tutta la giornata, quindi interviste, corrispondenze ed

editoriali e alle 19 Talk Radio, un magazine di approfondimento a scadenza

settimanale, parliamo di notizie dall'estero, di web e tecnologie, di ecologia, di pace e

memoria e un giorno fisso di cinema libri e spettacolo.

D- Su quali fonti vi basate per la pubblicazione di una notizia?

Le fonti sono quelle classiche del giornalismo, le agenzie di stampa sul web sono le

prime che teniamo monitorate continuamente, poi ci sono i giornali ed i media locali.

Ultimamente cerchiamo di seguire molti blog in rete, cercando in questo modo di

dare quella freschezza d'opinioni, quell'aggiornamento, quel parere un po' diverso ed

originale che bisognerebbe assolutamente coltivare. Poi ci sono fonti che riguardano

persone con cui siamo in contatto a cui basta una telefonata per farci dare qualche

informazione in più su una determinata notizia. Quello che si cerca di fare e credo sia

anche quello che pensano tutti i giornalisti è di rinnovare sempre le fonti, avere

un'ottima agenda per segnare la persona giusta, al momento giusto, sull'argomento

giusto. A seconda dell'argomento trattato bisognerebbe avere sempre qualcuno

disponibile a darti qualche informazione in più.

D- Cosa pensi sia importante perché venga fatta un'informazione libera da qualsiasi

manipolazione?

Per essere liberi oltre ad essere onesti, coerenti con se stessi, fedeli alle proprie idee,

di saldi principi, e tutte queste cose un po' “buoniste” ma sacrosante, la cosa

principale per fare bene questo lavoro ed essere più liberi possibile è il tempo.

Bisogna avere tempo per ragionare, per riflettere, per farsi venire un'idea, per curare

un servizio, scegliere la persona giusta, fare un buon montaggio audio, un buon

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sottofondo per lo stacco o la pausa e via dicendo. La differenza molto spesso la fanno

le idee ed i dettagli. Purtroppo per questo ci vogliono dei soldi, è brutto da dire, ma

dipende principalmente da questo, almeno per quello che riguarda la mia esperienza.

In una esperienza totalmente libera, nessuno ti regala nulla. Libertà di informazione

per me significa avere tutto il tempo di fare il tuo lavoro e delle volte questo manca

anche perché le cose succedono in fretta e bisognerebbe essere i primi a farle bene.

Quindi dipende anche dalla necessità stringente di fare velocemente e bene il proprio

lavoro.

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Bibliografia e Sitografia:

.Papuzzi A., Professione Giornalista, Donzelli, 2003

.Pratellesi M., New journalism, Bruno Mondadori, 2008

.Chantler P., Stewart P., L'ABC del giornalismo moderno, Dino Audino, 2004

.Mazzei G., Notizie radio@ttive, Manuale di giornalismo radiofonico, Editoria Periodica e Libraria, 2001

.Cordoni G., Ortoleva P., Verna N., Le onde del futuro, Presente e tendenze della radio in Italia, costa&nolan editori, 2006

.www.wikipedia.it

.www.radioalice.org

.www.google.it

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