2016 selfie fauve prof.ssa dindiani
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Henri MATISSE ritratto
da Andre’ DERAIN
Durante lo scorso anno scolastico, abbiamo imparato a
conoscere le INQUADRATURE FOTOGRAFICHE quando abbiamo
studiato i CODICI del FUMETTO. Per l’estate ho proposto agli
alunni delle classi seconde di scattarsi un SELFIE con
inquadratura in PM (cioè a mezzo busto) e con un forte
contrasto di luci ed ombre.
Sapendo che quest’anno avremmo studiato in particolare la
LUCE nel linguaggio visuale e nell’Arte ed avremmo conosciuto
molti artisti che si sono AUTORITRATTI, ho pensato ad un
elaborato non troppo difficile e di sicuro effetto: sulla stampa in
bianco e nero del proprio SELFIE i ragazzi hanno usato i pastelli
ad olio con LIBERTA’ CROMATICA per emulare il messaggio
di Paul Gauguin , precursore dei pittori FAUVE* e, forse, anche
della POP ART?
Di seguito gli elaborati degli alunni, vere «BELVE»
Benedetta 3B Davide 3A
Ginevra 3C
Vera 3C
Sofia 3BVasile 3B
Alessia 3C
Sofia Luna 3C
Anna 3C Giorgia 3C
Mattia 3AAlessandro 3A
Lisa 3CMartina 3C
Andrea 3C Alessandro 3C
Anna 3AAlessia 3A
Anita 3CNatalia 3C
Alessia 3CLina 3C
Matteo 3ANicolò 3C
Brisilda 3AMichelle 3A
Carlo 3C Francesco 3C
Alice 3AMartina 3A
Riccardo 3AAlessandro 3A
Elena 3APietro 3A
Alice 3A
*FAUVISME: il primo dei grandi Movimenti d‘Avanguardia
dell'arte europea; nacque a Parigi nel 1905 e si sciolse già nel
1907;era il periodo di sperimentazione che si ebbe tra la fine
del XIX secolo e la Prima Guerra Mondiale.
Il termine "Fauves" fu utilizzato per la prima volta dal
critico francese Louis Vauxcelles, per sottolineare, in senso
spregiativo, l'uso "selvaggio" del colore di alcuni pittori che
esponevano in quell'anno le loro opere al Salon dè Automne, a
Parigi: «Donatello tra le belve» fu la sua affermazione
vedendo una scultura classica tra le tele dei giovani pittori.
Il Fauvismo naque come sviluppo del Postimpressionismo: i
Fauvisti Henri Matisse, Andrè Derain, Maurice de Vlaminck
ammirano la forza del colore in Vincent van Gogh e in Paul
Gauguin. Da loro derivano la semplificazione delle forme
delineate da una netta linea di contorno, l’abolizione della
prospettiva e del chiaroscuro, l'uso di colori vivaci e innaturali,
l’uso incisivo del colore puro, spesso spremuto direttamente dal
tubetto sulla tela. L'importante non era più, come nell'arte
accademica, il significato dell'opera, ma la forma, il colore,
l'immediatezza.
Il rapporto con la realtà visibile non era più naturalistico, fu
superata la concezione dell’arte come imitazione della realtà,
in quanto la natura era intesa come repertorio visivo al quale
attingere per una libera interpretazione puramente
emozionale.