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 La crisi della democrazia e i critici della democrazia/1 Crozier, Huntington, Watanuki, La crisi della demo crazia, 1975 Anni 60 e 70 i n Eur opa, St at i Unit i e Gi appone  Overload , sovraccarico di domande Att ivis mo p olit ico radical e anni 7 0 (movimenti diri tti c ivil i US A, Ma ggio 68 Francia, autunno caldo Italia) Crisi p etrolifera 73-74 Crescenti domande e minori risorse per farvi fronte Robert Dahl, La democrazia e i suoi cri tici, 1989 Gli anarchici: abolizione totale dello stato I sostenitori d el “ gove rno d ei c usto di” (Pl atone, Lenin): i mi gliori d evono governare Dal la metà a nni 90: v oci c riti che sull e “magni fich e sorti p rogr ess ive” dell a democrazia

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La crisi della democrazia e i critici della

democrazia/1• Crozier, Huntington, Watanuki, La crisi della democrazia, 1975

• Anni ‟60 e ‟70 in Europa, Stati Uniti e Giappone 

• Overload , sovraccarico di domande

• Attivismo politico radicale anni ‟70 (movimenti diritti civili USA, Maggio ‟68Francia, autunno caldo Italia)

• Crisi petrolifera ‟73-‟74 

• Crescenti domande e minori risorse per farvi fronte

• Robert Dahl, La democrazia e i suoi critici, 1989

• Gli anarchici: abolizione totale dello stato

• I sostenitori del “governo dei custodi” (Platone, Lenin): i migliori devonogovernare

• Dalla metà anni ‟90: voci critiche sulle “magnifiche sorti progressive” dellademocrazia

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La crisi della democrazia e i critici della

democrazia/2• Leonardo Morlino, Democrazie e democratizzazioni, 2003

• “Qualità” democratica: risultato (responsiveness), procedura (rule of law),

contenuto (libertà ed eguaglianza)

• Sforzo di conciliare accezioni procedurali e normativo-sostanziali didemocrazia

• Le trasformazioni politiche del XX secolo mettono in crisi la coincidenza tra

democrazia e liberal-democrazia occidentale?

• Huntington (1981): incompatibilità tra dirompenza di ideali democratici e

tecnicismi del costituzionalismo liberale

• Huntington (1991): il “pensiero unico” democratico 

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Samuel Huntington: La terza ondata (1991)

• Importanza del contesto storico: crisi dei sistemi comunisti in Europa

est e URSS

• Esaltato ottimismo su rapida edificazione di mercato e democrazia

• 25 aprile 1974: rivoluzione dei garofani, Lisbona• Fine dittatura di Salazar e poi Caetano

• Inizia la terza ondata di democratizzazioni (1974-1990)

• Accezione procedurale, minima di democrazia (metodo)

• Più operazionalizzabile• Schumpeter, 1942

• Differenza con teoria classica (volontà popolare, bene comune)

• Centralità del parametro elettorale

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La terza ondata/2

• Ondata di democratizzazione: cosa è?

• Prima ondata (lunga): 1828-1926 (abolizione dei requisiti di censo), 33 paesi,

tra cui Stati Uniti, Svizzera, Francia, Gran Bretagna, Italia, Argentina, Irlanda,

Islanda.

• Prima ondata di riflusso: 1922-1942, 22 paesi, tra cui Italia, Polonia, Lituania,

Lettonia, Estonia, Germania, Austria, Cecoslovacchia, Brasile, Argentina.

• Seconda ondata: 1943-1962 (corta), 41 paesi, tra cui Germania ovest, Italia,

Giappone, Corea, Turchia, Grecia, Uruguay, Brasile, Costarica, Nigeria.

• Seconda ondata di riflusso: 1958-1975, 22 paesi, tra cui Perù, Brasile, Bolivia,

Argentina, Cile, Pakistan, Filippine, Grecia, Turchia, Malta, Barbados,Nigeria.

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La terza ondata/3

• Terza ondata: 1974-, 35 paesi, tra cui Portogallo, Grecia, Spagna, Ecuador,

Perù, Bolivia, Argentina, Brasile, India, Turchia, Filippine, Ungheria, Polonia,

Germania est, Cecoslovacchia, Romania, Bulgaria, Messico, Cile, Sudafrica.

• Nel 1990, 45% di stati democratici

• Alta correlazione tra democrazia e libertà individuale.

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Le cause/1

Tre tipologie di cause rilevanti:

• 1. Calo di legittimità e dilemma della

 performance;

• 2. Crescita economica senza precedenti;

• 3. Nuove politiche degli attori esterni;

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Le cause/2

• Calo della legittimità e dilemma dellaperformance

• Aumenta la frustrazione

• La coalizione su cui si basa il regime si sfalda

• Difficoltà di rinnovamento per i regimi autoritari

• Fattori economici

• Shock petroliferi; restrizioni e depressioni neiregimi comunisti

• Ruolo degli attori esterni

• Vaticano; UE; Stati Uniti; URSS

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Le modalità/1

• Terza ondata, regimi di partenza: sistemi monopartitici, regimi militari, dittature

personali

• Fonti di democratizzazione: il governo e le forze di opposizione

• Trasformazione: élite al potere avviano la transizione

• Sostituzione: l‟opposizione guida il processo 

• Transostituzione: azione comune di governo e opposizione

• Regimi monopartitici: stretta interconnessione tra partito e stato

• Dittature personali: difficile la rinuncia volontaria al potere

• Attori di questi processi: conservatori intransigenti, riformisti democratici e riformisti

progressisti nelle coalizioni di governo, moderati democratici ed estremisti rivoluzionari

all‟opposizione. 

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Trasformazioni

• Si sono snodate in 5 fasi

• 1. Emergere dei riformatori

• Liberalizzazione, ma non completa democratizzazione

• Autoritarismo più dolce

• 2. La conquista del potere

• Riformatori democratici dovevano assumere il controllo del governo

• 3. Fallimento della liberalizzazione

• I liberalizzatori sconfiggono i conservatori, ma durano poco al potere

• Le aspettative insoddisfatte possono portare instabilità ed il ritorno dei conservatori

• Liberalizzazione senza democratizzazione di Gorbachev

• 4. La legittimazione dal passato: i conservatori sottomessi

• Non è eliminata la capacità dei conservatori di opporsi

• Il nuovo ordine si legittima in quanto prodotto del vecchio

• 5. Cooptare l‟opposizione 

• I riformatori stringono accordi con gli oppositori moderati

•  Ruptura pactada in Spagna

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Le sostituzioni

• Crescita della forza dell‟opposizione, rovesciamento del regime 

• 3 fasi: la lotta per determinare la caduta, la caduta, la lotta dopo la caduta

• Col tempo, diminuisce la forza del regime autoritario

• L‟appoggio dei militari all‟opposizione è determinante 

• Rottura netta e chiara con il passato

• I nuovi leader tendono a legittimarsi sul futuro

• I leader estromessi da sostituzioni fanno una brutta fine

• Dopo la caduta, le opposizioni si dividono sulla natura del futuro regime

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Le transostituzioni

• Azione congiunta di governo e opposizione

• Negoziato

• Incapacità dei gruppi dominanti al governo e all‟opposizione di determinare

unilateralmente la svolta

• Difficile conseguire l‟unità delle opposizioni 

• Credibilità dell‟ala moderata delle opposizioni per negoziare con l‟esecutivo 

• Negoziati, a volta durano a lungo, a volte brevi

• Fallimento dei negoziati: gli estremisti di opposizione e i conservatori di governo

abbattono le parti coinvolte nel negoziato

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Le modalità/2

• III ondata: solo 2 casi (Grenada e Panama) a seguito di invasione straniera

• Ad eccezione di Filippine, Romania e Germania est, la folla non ha preso di mira i palazzi del potere

• Determinanti i negoziati, i compromessi, gli accordi

• In alcuni casi accordi espliciti tra i riformatori e i moderati all‟opposizione 

• In Spagna, politica del compromesso, assemblea costituente e patti di Moncloa (1977)

• In Polonia, Solidarnosc e partito comunista, tavola rotonda (aprile 1989)

• “Contrattazione democratica”, scambio tra partecipazione e moderazione 

• Effetto-valanga: i latino-americani e gli europei dell‟est hanno imparato dalla moderazione delmodello spagnolo

• Le elezioni indeboliscono o spazzano via i regimi autoritari

• Le elezioni hanno quasi sempre deluso le aspettative dei dittatori

• Qualche eccezione: Romania, Bulgaria, Mongolia

• 3 spiegazioni alle eccezioni

• 1. I nuovi leader (Iliescu, Mladenov)si erano staccati dai precedenti regimi autoritari

• 2. Rilevanza di coercizione e brogli

• 3. Società prevalentemente contadine, scarsa la classe media

• Dagli anni ‟80, frequente la presenza di osservatori stranieri per le elezioni di transizione 

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Le modalità/3

• Rari casi di boicottaggio delle elezioni da parte dell‟opposizione 

• La dinamica elettorale porta al passaggio dall‟autoritarismo alla democrazia 

• La dinamica rivoluzionaria porta al passaggio da un regime autoritario ad un altro

• Basso grado di violenza nella III ondata

• Eccezione più netta è il Nicaragua (guerra civile dal 1981 al 1990)

• La violenza civile aveva raggiunto livelli elevati prima del processo di

democratizzazione

• La prevalenza di trasformazioni e di transostituzioni ha contribuito al basso livello di

violenza

• Riluttanza delle forze armate a sparare sui cittadini

• I governi frutto di moderazione governano con moderazione

• I governi frutto di violenza governano con la forza

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Previsioni di consolidamento

• La durata: consolidamento o crollo?

• Due condizioni per il consolidamento

• Un certo livello di sviluppo economico

• La preferenza per la democrazia delle nuove

leadership politiche

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I fattori del consolidamento democratico

• Una precedente esperienza democratica

• Un‟economia industrializzata e moderna con alto livello di istruzione (eccezione India) 

• Lo scenario internazionale e gli attori esteri

• Transostituzioni con maggiore capacità di consolidamento, transizioni in posizione

mediana, meno adatte le sostituzioni• Natura delle istituzioni democratiche, più efficaci i regimi parlamentari

• Determinante la volontà dei leader politici

• Antidemocraticità del confucianesimo

• Mancanza di tradizione di difesa dei diritti nei confronti dello stato

• Conflitto tra idee, gruppi e partiti viene considerato pericoloso; mantenimentodell‟ordine, rispetto della gerarchia 

• In Asia orientale, prima del 1990, solo Giappone e Filippine avevano avuto esperienzedemocratiche, per influenza degli USA

• Difficoltà anche per democrazia in Islam

• Non si accetta la separazione tra religione e politica

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Transitologia e suoi critici/1

• Transition paradigm: schema standard di definizione dei processi di

democratizzazione ad aree ed esperienze storiche molto lontane tra loro

• In linea con il new world order and building democracy di Bush senior e

enlarging and exporting democracy di Clinton

• Democrazia imposta dall‟alto 

• Maggiori esponenti Huntington e Diamond

• Seconda metà degli anni ‟90: paradigma elettorale e procedurale di democrazia

messo in discussione

• Il paradigma della transitologia non più adatto a spiegare i cambiamenti nei

paesi post-comunisti, soprattutto sul piano socio-economico

• Larry Diamond, “Is the Third Wave Over?”, Journal of Democracy, 1997

• Distinzione tra democrazia liberale (limiti al potere dell‟esecutivo) e

democrazia elettorale

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Transitologia e suoi critici/2

• The fallacy of electoralism

• Samuel Huntington, “After Twenty Years: The Future of the Third Wave”,

 Journal of Democracy, 1997

• La democrazia liberale è un prodotto della civiltà occidentale

• Paesi dell‟America latina più compatibili con cultura occidentale; paesi

musulmani e Asia orientale più lontani dai valori occidentali

• Amartya Sen, “Democracy as a Universal Value”, Journal of Democracy,

1999

• Superiorità della tradizione politica democratica occidentale

• Negazione dell‟incompatibilità culturale dell‟Asia ai valori della libertà

individuale e della propensione verso il senso della disciplina

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Transitologia e suoi critici/3

• Thomas Carothers, “The End of the Transition Paradigm?”, Journal of 

 Democracy, 2002

• Ultimo quarto del XX sec., mutamenti politici rilevanti in 7 zone geografiche

• 1. caduta regimi autoritari di destra in Europa meridionale, metà anni „‟70; 

• 2. governi civili eletti al posto dei militari in America latina, anni ‟80; 

• 3. declino regimi autoritari Sud-Est asiatico, metà anni ‟80; 

• 4. collasso regimi comunisti in Europa Est, fine anni ‟80; 

• 5. crollo dell‟URSS, 1991; 

• 6. declino regimi a partito unico, Africa sub-sahariana, primi anni ‟90; • 7. ondata di liberalizzazioni, Medio Oriente, anni ‟90. 

• Paradigma della transizione in 5 punti:

• 1. tutti i paesi escono dall‟autoritarismo e sono in transizione democratica; 

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Transitologia e suoi critici/4

• 2. democratizzazione secondo fasi standard: opening, breakthrough,

consolidation;

• 3. assoluta centralità delle elezioni;

• 4. le specifiche condizioni di un paese non compromettono il processo di

transizione;

• 5. la terza ondata interessa stati già esistenti e funzionanti.

• Carothers sostiene che solo 20 paesi su 100 sono in reale transizione

• Gray Zone: paesi con alcuni attributi di vita politica democratica ma con seri

deficit democratici

• Feckless pluralism: partecipazione politica elevata nei periodi elettorali

•  Dominant-power politics: un gruppo politico domina il sistema impedendo

l‟aternanza 

• Carothers confuta i 5 aspetti salienti del transition paradigm

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Transitologia e suoi critici/5

• Fareed Zakaria, “The Rise of Illiberal Democracy”, Foreign Affairs, 1997

• Differenze tra democrazia e costituzionalismo liberale

• Democrazie illiberali: regimi democraticamente eletti che ignorano i limiti

costituzionali del proprio potere

• Fusione tra democrazia e costituzionalismo liberale tipica dei governi

occidentali dal 1945

• Dagli anni ‟90 si è affermata la democrazia disgiunta dal costituzionalismo

liberale

• Contrapposizione tra i modelli della Francia e degli USA