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Report realizzato da Luca Ronchi www.sitofuoriclasse.com/blog 4 + 1 TECNICHE TURBO PER RADDOPPIARE IL TASSO DI VENDITA AI CONTATTI CHE TI CHIEDONO UN PREVENTIVO (e senza farti prendere per il culo dai perditempo!)

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Report realizzato da Luca Ronchi www.sitofuoriclasse.com/blog

4 + 1

TECNICHE TURBO

PER RADDOPPIARE IL TASSO DI

VENDITA AI CONTATTI CHE TI

CHIEDONO UN PREVENTIVO (e senza farti prendere per il culo dai perditempo!)

Report realizzato da Luca Ronchi www.sitofuoriclasse.com

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Ciao, se stai leggendo questo ebook c’è la possibilità che tu

l’abbia scaricato dal sito di SitoFuoriclasse o tramite qualche tuo

amico che l’ha condiviso sui social network.

Quindi è doveroso fare una premessa:

Per ottenere il massimo dalla lettura di questo ebook che

ti rivelerà

COME RADDOPPIARE LE TUE VENDITE DERIVANTI

DALLE RICHIESTE DI PREVENTIVO

È fondamentale…

…che tu conosca chi l’ha scritto ed il motivo per cui ho

scritto questa mini-guida di vendita. Perciò leggi con

attenzione il contenuto delle prossime due pagine.

Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale -

Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.

Report realizzato da Luca Ronchi www.sitofuoriclasse.com

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Se stai leggendo questa guida,

probabilmente sei un libero professionista o un imprenditore che si è

accorto che la crisi ha reso un po’ più difficile il tuo lavoro.

Nonostante questo però, ci sono aziende che ne risentono meno di altre

e tu che sei arrivato fin qui, dovresti aver capito che non è solo per un

fattore di fortuna. Un po’ come è successo a SitoFuoriclasse (ne parlo in

questo articolo: La travagliata nascita di SitoFuoriclasse)

Infatti, il motivo è che i titolari di quelle aziende che nonostante la crisi

aumentano il loro fatturato anno dopo anno, anziché limitarsi a criticare

la politica e vedere i conti aziendali sempre più in rosso,

hanno deciso di cambiare ed adottare strategie commerciali più efficaci

per ottenere il massimo del risultato dai contatti commerciali che gli

arrivano tramite i vari canali di contatto con il pubblico: conoscenze,

internet, email, annunci, passaparola e qualsiasi mezzo che la tua azienda

utilizzi per pubblicizzarsi.

Prima di proseguire con la lettura, ti consiglio di metterti in un posto

tranquillo e concentrarti, perché ciò che stai per leggere, se lo metterai

in pratica con impegno e dedizione, potrebbe seriamente

rivoluzionare per sempre il tuo concetto di “vendere” e farti

macinare dei numeri e dei guadagni incredibili rispetto a quelli che

sei stato abituato a fare fino ad oggi.

Report realizzato da Luca Ronchi www.sitofuoriclasse.com

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Chi ti sta parlando:

Mi chiamo Luca Ronchi e per te

sarò l’ideatore di SitoFuoriclasse.

Puoi leggere altri articoli dedicati

agli imprenditori ed a coloro

che vogliono aumentare il fatturato della

propria azienda nonostante la crisi,

sfruttando il loro sito aziendale, visitando il

sito www.sitofuoriclasse.com nella sezione

“blog”.

SitoFuoriclasse non è solamente la costruzione di un banale sito internet,

ma è il primo ed unico (al momento) sistema di vendita per

Professionisti, Negozianti e titolari di Piccole-Medie Imprese applicato al

web in Italia, che ti da dalla A alla Z tutto ciò che serve per catturare un

contatto e per chiuderlo positivamente: non ti diamo solo il sito ma anche

le competenze di vendita e gli strumenti che ti permettono, una volta

conclusa la vendita, di fidelizzare il cliente e fargli aprire di più e più

spesso il portafogli.

SitoFuoriclasse è stato studiato e sviluppato appositamente per

aumentare il fatturato delle Piccole e Medie Imprese che, grazie ad

internet, oggi possono finalmente raggiungere migliaia di clienti locali,

regionali o internazionali senza spendere cifre astronomiche in pubblicità

di massa.

Questi clienti presenti sul web, che fino a pochi anni fa sarebbero

stati irraggiungibili per una Piccola o Media Impresa, se approcciati nel

modo giusto possono diventare una vera e propria miniera d’oro per la

tua azienda.

Stenterai a crederlo forse, ma anche se senti la morsa della crisi che

stringe sempre di più sui conti ed i margini di guadagno della tua azienda,

con una strategia commerciale corretta ed un sito web studiato

appositamente, si possono letteralmente stravolgere i risultati

commerciali ed usare internet come leva per moltiplicarli.

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Non serve investire migliaia di euro in fiere dalla dubbia utilità.

E non serve nemmeno pagare un venditore che si prenda porte in faccia

da mattina a sera.

La parte migliore inoltre è che tutte le tecniche di marketing

applicate da SitoFuoriclasse funzionano indipendentemente da

qualsiasi sia il settore in cui opera la tua azienda. (Se ti sembra strano,

o se non mi credi, metti subito alla prova SitoFuoriclasse visto che grazie

alla garanzia sul risultato puoi farlo senza rischiare nemmeno 1€!)

Perché serve un tipo specifico di siti web per le

Piccole e Medie Imprese?

Ad una domanda apparentemente articolata come questa, si può

rispondere in modo tanto semplice quanto assurdo: ovvero che il 95%

delle Piccole Medie Imprese in Italia ha siti web che presentano molto

bene l’azienda ed i prodotti ma sono delle autentiche macchine “brucia

contatti”, che fanno di tutto per convincere un visitatore (e potenziale

cliente) a NON contattarti e passare all’azienda successiva della pagina di

ricerca Google!

(A questa pagina del blog di SitoFuoriclasse trovi un mio articolo in cui

spiego proprio questo concetto)

Tu probabimente, se è poco che ci segui, potresti far fatica a crederci e

penserai che questa frase è solo uno slogan commerciale di uno che vuol

vendere i suoi siti web.

Del resto nemmeno io prima di conoscere il marketing 3.0 (che negli Stati

Uniti viene usato ormai da 10 anni) potevo immaginare che tutti i siti web

che siamo abituati a vedere fossero completamente controproducenti

per l’azienda e molto poco utili dal punto di vista commerciale.

Lo pensavo fino a quando non ho confrontato i “numeri” realizzati da

banali siti web aziendali “classici” e quelli realizzati da siti web costruiti

secondo gli standard SitoFuoriclasse.

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Una volta superati i conflitti con me stesso e le mie convinzioni errate

riguardo ai siti tradizionali (e la loro utilità per aumentare i ricavi

aziendali),

ho capito che, con dei piccoli adattamenti alle caratteristiche dei nostri

mercati, le tecniche di vendita usate negli Stati Uniti funzionano al

100% anche in Europa, ed anche in Italia.

Ed ho capito anche che, pian piano, si sarebbero diffuse anche da noi

come è già successo con tutti gli altri trend sociali ed economici.

Così ho deciso di cogliere la palla al balzo e lanciare un servizio di

consulenza mirato proprio su questi fattori determinanti per il successo

di una Piccola Media Impresa che da noi, ad oggi, mancano.

Lo scopo è di approfittare di questo “gap” per portare a conoscenza degli

imprenditori una cultura commerciale, già testata e funzionante, prima

che lo faccia qualcun altro al mio posto e poter godere di questo

vantaggio competitivo per far prosperare la mia azienda e quelle dei miei

clienti.

Per questo motivo, ogni giorno lavoro per dare ai miei clienti la possibilità

di avere OGGI, quelle chiavi del successo delle Piccole e Media Imprese

che i loro concorrenti conosceranno (se va bene) tra 5 o 10 anni.

Sito internet “classico”: investimento d’immagine a fondo perduto che

serve a rendere reperibile la tua azienda su internet.

SitoFuoriclasse®: investimento di marketing che si ripaga nel giro di

qualche mese e produce costantemente contatti commerciali di qualità e

fatturato generato dalle vendite e dalla fidelizzazione di questi contatti.

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Ora che hai capito che esiste una cultura commerciale

che in Italia non è ancora sbarcata e che può

rivoluzionare il fatturato della tua azienda, ma

soprattutto può cambiare la facilità con cui trovare

contatti di qualità e chiudere facilmente e velocemente la

vendita, lasciando a bocca aperta i tuoi concorrenti (che

resteranno con gli occhi spalancati senza riuscire a capire

come fai ad avere così tante conclusioni positive)…

…puoi proseguire con la lettura e trarre il massimo

da quello che imparerai da questa mini-guida.

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COME RADDOPPIARE LE TUE VENDITE DERIVANTI DA

RISPOSTE ALLE RICHIESTE DI PREVENTIVO

Ovviamente non ho scritto questo ebook per beneficienza, o per regalare

ai miei concorrenti un po’ di tecniche di vendita che ho faticosamente

imparato e sperimentato, a mio rischio, per testare che funzionassero

realmente prima di suggerirle ai miei clienti.

Questo ebook serve per darti modo di testare personalmente l’efficacia di

quella che è solamente UNA delle tante tecniche di vendita che sono

incluse nel Sistema di marketing SitoFuoriclasse e che non si limitano a

portarti contatti dal web ma servono a darti anche tutto ciò che ti serve

per ottenere il massimo da questi contatti.

Infatti, SitoFuoriclasse non è “qualche ora di consulenza per darti un paio

di dritte su come realizzare il sito web aziendale”. SitoFuoriclasse non è

nemmeno un insieme di tecniche di vendita.

Il brand SitoFuoriclasse è un sistema fatto e finito, studiato

specificatamente per le PMI ed impacchettato per te dopo essere stato

testato a fondo, grazie al quale potrai usare il web come fonte infinita di

contatti di qualità a cui gli potrai vendere i tuoi prodotti e/o servizi con

una facilità che ti sorprenderà.

Prima che tu cominci a mettere in pratica i consigli presenti in

questo ebook e testare personalmente l’efficacia di ciò che ti sto dicendo,

è importante fare due premesse.

La prima premessa da fare è che i contatti prodotti da un SitoFuoriclasse

sono già stati selezionati e filtrati secondo le caratteristiche che dovrebbe

avere il “cliente ideale” dell’azienda che mi commissiona un

SitoFuoriclasse.

Questo lavoro di selezione viene fatto tramite il sito web ed ha lo scopo di

filtrare tutti i visitatori tenendo solo quelli concretamente interessati ad

acquistare da te.

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Se tu che stai leggendo non hai ancora un SitoFuoriclasse puoi applicare

comunque questa tecnica anche se, ovviamente, i risultati saranno

sicuramente molto meno eclatanti in quanto il tuo sito web (ed in

generale il tuo marketing attuale) ti porta contatti di qualsiasi tipo senza

fare alcun tipo di selezione.

Quindi tra i contatti che raccoglierà ora il tuo sito aziendale attuale ci

saranno parecchi contatti di qualità molto bassa (che magari ti chiedono il

preventivo più per curiosità che per reale interesse) ed anche

perditempo.

La seconda premessa che devi sapere è che per me un preventivo è

manodopera.

Che tu veda le cose in maniera più o meno pragmatica, stendere un

preventivo richiede tempo (tuo o di un tuo collaboratore) ed il tempo per

la tua azienda rappresenta un costo.

Quindi tutti i ragionamenti e le logiche che imparerai in questo PDF sono

fatti tenendo conto che stendere un preventivo, a tutti gli effetti,

rappresenta un costo in denaro.

Per questo motivo bisogna evitare di fare preventivi quando non ne vale

la pena e, dai preventivi che si producono, bisogna ricavare il massimo in

termini di fatturato.

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Parliamo di come gestire una richiesta di preventivo tipica che potrebbe

arrivarti tramite il tuo sito web o qualsiasi altro canale pubblicitario usato

dalla tua azienda.

Tecnica N° 1

Una volta che la richiesta di preventivo è arrivata nella tua casella e-mail /

scrivania / scatola dei messaggi di piccioni viaggiatori il primo passo da

fare è comunicare con il potenziale cliente.

Il modo giusto di farlo è comunicare con lui dandogli un servizio esaustivo

ma senza investire eccessivamente in questa prima risposta (ti ricordi

vero che stendere un preventivo richiede risorse che per la tua azienda

rappresentano un costo?).

Allo stesso tempo bisogna rendere utile questa prima risposta per fare in

modo che il cliente ci possa rispondere dandoci informazioni preziose al

fine di potergli formulare un preventivo perfetto, che lo faccia rimanere a

bocca aperta e far sì che non veda l’ora di bonificarti ogni singolo

centesimo che gli chiederai morendo dalla voglia di avere il tuo

prodotto/servizio.

Questa tua risposta deve soddisfare diversi scopi:

Restringere il numero di possibili proposte che gli puoi fare.

Perché spesso i clienti hanno un’idea ma non sono in grado di

capire come va realizzata esattamente perché non sono esperti

quanto te nel tuo settore.

Se non restringi sufficientemente il numero di possibili soluzioni,

oltre a creare confusione nel cliente, perderai un sacco di tempo a

preventivarle tutte.

Filtrare i perditempo. A volte capita che le persone vadano su

Google o sulle pagine gialle a cercare le aziende della zona che gli

possono dare ciò che cercano e ne trovano parecchie. Anche 10 o

15 in certi settori.

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Richiedere un preventivo a loro occupa circa 30-40 secondi: ovvero il

tempo di arrivare sul tuo sito, andare nella sezione “contatti” o

cercare un indirizzo e-mail, ed inviarti la loro richiesta facendo un

semplice copia/incolla di quelle che stanno mandando anche ai tuoi

concorrenti

Poter fare al cliente una proposta adatta a lui. Anche fingendo

che la soluzione ideale sia rispondere subito alla richiesta di

preventivo con la quotazione, nel 90% dei casi nella prima richiesta

del cliente non avrai tutti gli elementi che ti servono per definire in

modo chiaro quella che è la soluzione migliore per il suo caso.

E quando ti arriva una richiesta così accurata, è perché te la manda

un tuo concorrente sotto copertura o un contatto che ha già dei

preventivi in mano e vuole confrontare ancora qualche prezzo.

Oltre a questo, il rischio di rispondergli senza avere chiaro al 100%

cosa gli serve, è che gli proponi una soluzione/prodotto non adatto

e che quindi è troppo caro o troppo economico rispetto a ciò che gli

serve realmente.

Se gli spari un prodotto troppo costoso, rischi che il cliente ti

consideri caro in partenza e quindi ti scarti subito in favore di un tuo

competitor che gli ha dato un prezzo più basso.

Se invece fai un’ipotesi che si rivela troppo economica rispetto a

quello che gli serve realmente, rischi che quando lo incontrerai gli

dovrai dire che quello che gli avevi preventivato non va bene e lui

dovrà prendere qualcosa di più caro; quindi fai la figura

dell’incompetente o di quello che lo vuole inculare.

Il modo corretto di dare un primo feedback al cliente, quindi, è di

formulare una risposta che per la maggior parte dei casi sarà “standard”

(e se sei fortunato potrai copiare ed incollare di volta in volta).

In questa prima risposta, rimani sul generico e fagli domande simili agli

esempi che ti faccio di seguito:

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[Ovviamente usale come linea-guida. Non tutte saranno applicabili al tuo

settore ma tu che ne sei esperto leggile e contestualizzale alla tua

situazione]

Ha un budget a cui attenersi?

Le interessa un prodotto/servizio di qualità alta o cerca

principalmente il prezzo competitivo?

Per quale utilizzo specifico le serve?

C’è una scadenza od un numero di giorni entro cui ne ha bisogno?

Che caratteristiche le interessano maggiormente?

Attualmente come soddisfa questo bisogno?

Ha già valutato altre soluzioni per questo problema? Se sì, perché le

ha scartate?

In particolare, fissa bene nella tua testa le ultime domande come: “Che

caratteristiche le interessano maggiormente?”. Questa domanda è

fondamentale. È la domanda che potrebbe fare la differenza tra la

chiusura o meno del contatto. E ti dico anche perché.

Facciamo finta che tu sei il titolare d’azienda e mi devi vendere un iPad

(così pariamo di un oggetto che sicuramente conosci e sai che cos’è e che

caratteristiche ha).

Le possibili caratteristiche di un iPad potrebbero essere:

1. Bello esteticamente

2. Veloce ad elaborare i dati

3. Con display nitido e molti colori

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4. Resistente ai graffi

5. Disponibile in 3 colori

6. Disponibile in 3 tagli di memoria

7. Utile per vedere le foto scattate dall’iPhone

8. Ideale leggere ed inviare le email

9. Ottimo per caricarci i PDF dei cataloghi

10. Ottimo per navigare in internet senza usare un computer

Ok?

Arrivati a questo punto, tu mi devi vendere l’iPad.

Per farlo, mi parlerai del tuo prodotto facendo leva sulle caratteristiche di

maggior interesse, giusto?

Quindi i casi sono tre:

1. Me ne parli elencandomi (troppo) esaustivamente tutte le 10

caratteristiche che ha l’iPad, rischiando di annoiarmi, di risultare

dispersivo, e poco abile nel capire ciò che mi serve e mettendomi in

testa ancora più confusione che mi farà desistere dall’acquisto;

2. Me ne parli elencandomi quelle caratteristiche che secondo la tua

personale opinione sono le più interessanti e che potrebbero

convincermi ad acquistarlo.

Facciamo finta che sei un tipo giovane e popolare, per cui riterrai

che le più importanti siano la 2, la 3, la 5 e la 7. Perché sei spesso in

viaggio e ti piace fare tante foto e farle vedere agli amici.

3. [L’unico modo corretto di fare una trattativa]

Me ne parli elencandomi quelle caratteristiche che io (cliente) ti ho

detto che considero importanti in fase di preventivo.

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Così tu sai quali sono le cose che mi interessano e fai leva su quelle

ed io probabilmente comprerò. Senza perderti elencandomi cose

che non mi interessano o che non mi servono o che, non

conoscendo il tuo prodotto, magari mi mettono un po’ di diffidenza

o paura.

Ad esempio se sono un manager, mi interesseranno principalmente

la 2, la 8 e la 9. Tu mi devi elencare quelle! Punto. Vendita chiusa!

Capisci perché è così importante la domanda “Che caratteristiche le

interessano maggiormente?” ???

Perché è l’unica domanda-chiave che può fare veramente la differenza

nel far percepire al cliente il tuo prodotto come estremamente

interessante o profondamente inutile per lui.

Questa è LA domanda.

Quella che ti dà un potere enorme in fase di trattativa perché ti permette

di conoscere quali sono le esigenze, le preoccupazioni ed i desideri del

tuo potenziale cliente ancora prima di partire con la tua spiegazione delle

proposte.

Si tratta di quella domanda che in decine e decine di preventivi e contatti

commerciali che ho affrontato da cliente mi è stata fatta 7-8 volte al

massimo.

Questo perché, come ti dicevo, è una di quelle dritte banali per qualcuno

ma che molti venditori ed imprenditori in Italia (ma anche in Europa) non

conoscono.

Fa parte di quelle tecniche di vendita nate negli Stati Uniti e che stanno

sbarcando in Europa in questi anni; io stesso le ho imparate da libri scritti

in inglese che nessun editore ha ancora pubblicato nel nostro paese e

tradotto nella nostra lingua, quindi, anche volendo, non le trovi sui libri

che esistono nel nostro paese.

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Altre domande importantissime sono anche: “Ha già valutato altre

soluzioni per questo problema? Se sì, perché le ha scartate?“ e

“Attualmente come soddisfa questo bisogno?”.

Con queste domande hai la possibilità di capire chi sono i tuoi competitor

ed il motivo per il quale non sono adatti alle esigenze del potenziale

cliente.

Per farmi capire meglio ti faccio un esempio: se io produco trapani ed il

potenziale cliente mi dice che al momento utilizza un trapano economico

preso al supermarket per fare i buchi e che lo vuole cambiare perché è

stufo di impiegarci 40 minuti ogni volta che deve mettere una vite, potrò

conoscere qual è il mio competitor ed il motivo per cui non è adatto a lui.

Così potrò fare leva sui miei punti di forza rispetto a quel preciso

competitor: affidabilità, maggiore potenza, utensile professionale vs

utensile da hobbystica.

Se invece mi dice che al momento usa un trapano ultra-tecnologico, con

display touch, sensori di temperatura, livella laser e quant’altro e lo vuole

cambiare perché con tutta questa elettronica ogni 3x2 ha dei problemi,

io saprò che per chiudere la vendita dovrò proporgli un prodotto più

tradizionale dove metti una punta e lui gira e fa il buco e che, anche se è

un po’ più “spartano”, non avrà tutti quei problemi legati all’elettronica.

Il segreto è: indagare sulla sua situazione attuale.

Perché?

Perché se limitarsi a chiedergli genericamente “che caratteristiche deve

avere il mio prodotto per piacerle” non serve a nulla! Se il mio cliente

fosse così esperto del mio settore da essere in grado di dirmi lui che

caratteristiche gli servono si arrangerebbe e non avrebbe bisogno del mio

aiuto per effettuare l’acquisto!

Invece, se vuoi chiudere le vendite, devi conoscere che cosa gli sta a cuore

e dirgli che tu gli risolvi proprio quei precisi problemi che magari lo

tengono sveglio la notte.

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Tecnica N° 2

Questa tecnica è quella più subdola ma è la prova della verità per sapere

se vale la pena di dedicare tempo, voce, energia a questo contatto o no. E

se la risposta è sì, dobbiamo fare in modo di ricavarci il massimo del

guadagno impiegando il minimo delle risorse, giusto?

In fondo, siamo qua per fare business e fatturare.

Non stiamo giocando e, sebbene io ai miei clienti gli regalo cene e

bottiglie di Dom Perignon, quando si tratta di lavoro bisogna essere seri.

Quindi, dicevamo, se il potenziale cliente ti ha risposto al tuo primo

feedback è sicuramente un segnale positivo perché significa che c’è

interesse ed ha perso anche lui un po’ del suo tempo per risponderti.

Quindi sta investendo tempo ed energie su di te. Bene.

Arrivati a questo punto, gli devi dare ciò che desidera. La sua ricompensa.

Il potenziale cliente con la sua prima risposta ha “comprato” un po’ del

tuo tempo per metterti a testa china qualche minuto e dargli il tanto

agognato preventivo. Se l’è meritato.

Questo però non significa necessariamente che sia un buon

contatto, anzi. Potrebbe ancora essere un concorrente che ti chiede un

preventivo fittizio per conoscere il tuo target di prezzo.

E come lo smascheri se è un tuo concorrente? Se invece è un perditempo,

come fai a garantirti di non spendere il tuo (o di un tuo collaboratore)

preziosissimo tempo per nulla?

È arrivato il momento di mettersi a fare sul serio e procedere oltre solo

se, sia tu che lui, siete gente concreta. Quindi inizia a stendere il

preventivo, magari facendone una variante, ma non dimenticarti di

inserire i prezzi.

La cosa importante è che tu inserisca prezzi e componenti corretti ma che

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lascino un ampio margine d’interpretazione all’offerta. Con questo voglio

dire che, anche se ho il preventivo, in mano non devo riuscire a

capire qual è il prezzo totale che andrò a spendere.

Quindi se sei un imbianchino, indica il costo della vernice, il costo orario,

ma resta vago sul numero di ore di lavoro: “da 5 a 10 ore a seconda delle

specifiche della location”.

Se sei un falegname od un fabbricante contoterzista indica il costo dei

materiali, il costo della manodopera ed indica spannometricamente le ore

di manodopera necessarie a realizzare il lavoro, indicando una variabile di

prezzo legata magari un diverso costo della manodopera a seconda dei

macchinari che verranno utilizzati (in base alle lavorazioni desiderate, o

alla finitura che si vuole, o alla qualità della realizzazione).

A questo punto ti starai dicendo che è una cazzata.

Che hai buttato via il tuo tempo a leggere questo ebook fino a qua.

Di sicuro starai pensando “Ma se non indico precisamente il prezzo

all’interno del preventivo, il potenziale cliente si irriterà e cancellerà

definitivamente la mia e-mail! Penserà che non so fare bene il mio lavoro!

Perderò in partenza la trattativa!”

Non è così. Il perché lo scoprirai leggendo la prossima tecnica e la tecnica

bonus.

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Tecnica N° 3

Eccoci alla terza tecnica. Questa sarà quella che, a meno che tu non

abbia la dialettica di un babbuino del Bengala, condurrà la tua

trattativa al successo più eclatante.

In fase di stesura del preventivo abbiamo detto che devi lasciare qualcosa

in sospeso; qualche variabile importante al fine di determinare il prezzo

senza la quale il tuo preventivo ha poco valore.

Il preventivo che consegnerai al cliente servirà solo per fargli capire a

grandi linee in che ordine di cifre lavori. Serve per fargli capire se costi

1.000€ o 10.000€.

Serve per filtrare i contatti perditempo che non sei riuscito a filtrare dopo

la tua prima risposta.

Serve per falciare sul nascere quei contatti ignoranti che ti chiedono info

per un lavoro da 100.000€ pensando di spendere 11.000, massimo

13.000€ perché “quest’anno abbiamo ridotto il budget” (o una delle solite

stronzate che usano per non ammettere che non hanno idea di che csa

stanno combinando con la loro azienda)

Ora avrai capito di rimanere più o meno vago sul prezzo. Ma che senso ha

lasciare in sospeso una variabile?

Quella variabile (o più variabili) che deciderai di lasciare in sospeso sarà la

leva che sfrutterai per riuscire a fissare un appuntamento con il

potenziale cliente.

Sembrerà superficiale o inutile che ti dica perché è importante

combinare un incontro ravvicinato con il potenziale cliente, ma per

chiarezza ti specifico i motivi uno per uno:

1. Un tuo concorrente che ti ha inviato una richiesta di preventivo solo

per conoscere le tue carte, se si è preso la briga di rispondere al tuo

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primo feedback, è molto difficile che fissi un incontro con te. Al

99.99% sparirà.

E se non sparisce e fissa con te un incontro al fine di conoscere le

tue carte, beh, complimenti perché vuol dire che la tua azienda è

veramente importante ed invidiata dai concorrenti

2. Tergiversare e/o rispondere negativamente ad un preventivo dal

vivo (o in videoconferenza dove ci metti la faccia) è molto, ma molto,

più difficile che via mail, dove basta digitare un “no” sulla tastiera o

addirittura è sufficiente non rispondere al preventivo.

3. Il 90% dei tuoi concorrenti si è già consumato il contatto alla prima

e-mail rispondendogli immediatamente con il preventivo, per cui già

solo fissare un appuntamento con il cliente significa essere anni

luce in vantaggio rispetto a loro

(e tu hai l’asso nella manica per poter fissare più facilmente un

appuntamento: la variabile lasciata in sospeso e da definire face to

face con il futuro cliente che i tuoi concorrenti manco si sognano)

4. Lo scopri nell’ultima tecnica bonus.

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Prima di proseguire oltre, riepiloghiamo un attimo gli step

da seguire per vendere e guadagnare meglio:

1. Trovi contatti

Come? Oggi raffazzonando cani e porci in ogni dove, ma domani, o

tra qualche settimana, magari lo farai con un sistema in grado di

scovare solo i contatti migliori e di qualità come SitoFuoriclasse, ma

questo è un altro discorso.

2. Ti chiedono un preventivo

Via mail o per telefono è indifferente, tanto gli insegnamenti di

questa guida sono validi in entrambi i casi.

3. Rispondi chiedendo maggiori dettagli

Nelle modalità spiegate in questo ebook.

4. Ti rispondono delucidandoti sui punti che gli hai chiesto di

approfondire.

Ovviamente non tutti lo faranno, ma solo alcuni di loro, cioè quelli

realmente iinteressati mentre gli altri spariranno proprio in questa

fase.

Il tuo vantaggio è che, applicando il sistema di follow up di

SitoFuoriclasse, per lo meno non hai perso tempo e soldi

preziosissimi per stendere un preventivo ad un contatto che non si

prende nemmeno la briga di rispondere ad alcune domande (come

spiego in questo articolo: Come chiudere il 90% delle trattative)

5. Gli stendi un preventivo dedicato, lasciando alcuni elementi in

sospeso ed una variabile da discutere di persona.

Questo per fare in modo da fissare agevolmente un appuntamento

dal vivo con il potenziale cliente durante il quale andrai a chiudere la

trattativa e potrai ritornare in azienda da vincitore con l’assegno

firmato in mano.

La cosa bella è che ti sarà sembrato talmente facile da non crederci

visto che, statisticamente, il 63% della decisione del cliente di

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acquistare o meno, viene presa PRIMA di incontrare il venditore.

E se arrivi a fissare un incontro, dopo aver “preparato

adeguatamente il terreno” grazie al sistema SitoFuoriclasse, almeno

7 incontri su 10 si concluderanno positivamente (per te).

Senza sanguinose guerre dei prezzi e senza calare le braghe ogni

volta pur di appioppare il tuo prodotto ad un cliente che non lo

apprezza e finirebbe per rifiutarti le RIBA!

Ma c’è ancora un aspetto importante da considerare quando fissi

l’incontro con il cliente.

È un aspetto che fa parte del sistema SitoFuoriclasse e quindi è

fondamentale rispettarlo per non arrivare in fondo e buttare all’aria tutta

la fatica che hai fatto per andare dal punto 1 al punto 5 appena elencati.

Il buon esito della trattativa dal vivo con il cliente dipende per la maggior

parte (anche) da questo fattore.

È un fattore-chiave e te lo spiegherò nella tecnica n. 4

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Tecnica N° 4

Non è nulla di speciale.

Molti venditori (capaci) lo fanno già.

I migliori venditori addirittura la danno per scontata e la applicano in

modo automatico, senza nemmeno pensarci.

Ma moltissimi altri la ignorano (probabilmente te compreso).

O perché non la conoscono o perché si credono talmente abili da non

averne bisogno. Il risultato è che, in ogni caso, va a finire che perdono

tempo in trattative perse in partenza.

Figuriamoci che, anche se segui alla perfezione il sistema SitoFuoriclasse

e sostieni una fase di preventivazione in modo magistrale, ma ti

dimentichi la tecnica n.4, le tue possibilità di chiudere positivamente la

trattativa crollano virtiginosamente.

La tecnica n.4 serve per ricordarti ed imprimerti a fuoco nella tua materia

grigia che quando fisserai l’incontro dal vivo con il tuo nuovissimo e

caldissimo potenziale cliente, che si è preso la briga di rispondere a tutte

le tue e-mail, ti devi assicurare che siano presenti anche tutti i suoi

soci / colleghi / capi con cui si deve consultare per poter prendere la

decisione di spendere i soldi dell’azienda per comperare il tuo

prodotto o servizio.

Si tratta dei cosiddetti “decisori”. Cioè le persone senza le quali il tuo

contatto non ti può dire “Sì, lo compro!”.

Se tu ti azzardi solamente a fissare un incontro senza che ci siano tutte le

persone necessarie a poter approvare l’acquisto, sta sicuro che, anche se

la persona con cui parli è sicura al 99.99% di comprare da te, nel 99.99%

dei casi ti dirà una risposta peggiore del no: il “ci penso”.

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So già che cosa starai pensando: “eh, non è così semplice… non glielo

posso dire schiettamente perché sarebbe poco educato” o “eh ma io

parlo con un tecnico che deve far approvare la spesa al consiglio

direttivo” o qualche altro pensiero simile a questi.

Le classiche “obiezioni non-sense” che tutti i venditori dicono tra sé e sé

per il semplice fatto che hanno paura di mettere in difficoltà il (potenziale)

cliente.

Io, da parte mia, ti posso dare due modi di riuscirci facendo filare il

tutto liscio come l’olio e che, in base alla mia esperienza, riescono ad

applicare praticamente tutti con successo.

Dunque, nel caso di un piccolo imprenditore, al momento della chiamata

in cui fisserai l’appuntamento gli puoi dire qualcosa come “guarda, non

voglio farti perdere tempo per nulla perciò ti chiedo: nell’ipotesi in cui

riusciamo a trovare la soluzione ideale per voi, al prezzo ideale, puoi

darmi una risposta certa o c’è bisogno che si faccia un consulto od una

breve riunione con qualcun altro come un socio/dirigente/collega?”

(ovviamente aggiustando la formalità della frase a seconda del contesto

ma senza cambiarne il senso).

Risposte possibili: si o no.

In caso di “no”: ottimo, fissa un giorno ed un ora.

In caso di “si” richiedi la presenza di questa/e persona/e, se vuoi

giustificandolo con qualcosa di simile a “so per esperienza che se ne

parliamo io e te, e poi tu riferisci al tuo socio/collega il tutto, lui avrà

sicuramente delle domande o dei dubbi a cui, per una questione di

serietà, è corretto che gli risponda io.

Per questo motivo, e per evitare che rimaniate con dei punti poco chiari e

perdiate l’opportunità di avere un - servizio xyz- ad un ottimo prezzo

come quello che mi sto impegnando a concedervi, ti chiedo di accordarci

in modo che ci sia anche la sua presenza”.

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Nel caso che tu stia trattando con un’azienda più grossa e strutturata,

invece, il discorso di base è lo stesso e con le stesse modalità di richiesta

che abbiamo appena visto (sempre adattando il registro ed il livello della

telefonata a seconda del rapporto che c’è tra te ed il contatto in

questione).

Cambia solo il modo di metterlo in atto ma questo non è

necessariamente uno svantaggio.

Infatti, sviluppare la trattativa in presenza di tutti i decisori, significa

organizzare una riunione aziendale in cui tu dovrai esporre le peculiarità

della tua proposta davanti ai dirigenti/responsabili/soci di turno.

È chiaro che una situazione di questo tipo è particolarmente impegnativa.

Per questo motivo è importante cercare di sfruttarla nel miglior modo

possibile; ed ecco che ci colleghiamo così all’ultima tecnica bonus di

questa guida.

L’ho chiamata “tecnica bonus” perché non è strettamente correlata alla

stesura e presentazione di preventivi e non c’è un percorso chiaro, step

by step, di metterla in pratica.

Più che una “tecnica di vendita” è la ciliegina sulla torta di questa guida.

Si tratta di un concetto generale, funzionale alla vendita, ma che una volta

capito ed assimilato puoi applicarlo a tuo vantaggio in molti contesti

diversi, quindi presta molta attenzione durante la lettura e rileggi la guida

più volte.

Il fatto che si tratti di un “bonus” non significa che sia meno importante

delle altre 4 tecniche.

Anzi, proprio perché è un bonus ha più valore delle 4 tecniche che hai

appena letto, perché non potrei venderlo come una singola tecnica visto

che non sarebbe “alla portata di tutti”.

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Tecnica Bonus

Ti è mai capitato di vedere qualcosa di veramente bello ed interessante e

di fantasticare su quanto potrebbe essere figo avere quell’oggetto?

O su quali fantastici vantaggi potresti avere se possedessi quel grandioso

strumento di lavoro?

O ancora, ti è mai capitato di conoscere una persona fantastica e di

viaggiare con la fantasia pensando a quanto sareste perfetti insieme e

quali super poter potrebbero avere i vostri figli nati dall’unione di due

codici genetici straordinari come il tuo ed il suo??

Ecco.

Ora che hai ben chiaro il tipo di situazione a cui mi riferisco ti posso

anche svelare il finale più frequente di questo genere di storie.

La maggior parte delle volte, infatti, capita che proprio sul più bello

spunta fuori un ostacolo che si frappone tra te e la cosa che hai

sognato per un bel po’ di ore/giorni/mesi.

Mentre, quando qualcuno cerca di venderti qualcosa contro la tua

volontà speri con tutto te stesso che questo genere di ostacoli spuntino

fuori a raffica come fossero sparati da un mitragliatore sovietico, nel caso

opposto che stiamo analizzando, non appena vieni a conoscenza di un

ostacolo che non avevi considerato prima, fai di tutto per trovare il modo

di bypassarlo.

E se non ci riesci fai di tutto per minimizzarlo!

Non è fantastica la mente umana?! O forse sarebbe meglio definirla

infernale..!

È quello che succede quando vedi la pubblicità di quel fantastico

smartphone che puoi avere in abbonamento a SOLI 20€ al mese e corri

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subito in negozio con la carta di credito in mano per andare a

prendertelo.

Poi, dopo che hai parlato con il commesso, ti sei fatto spiegare tutte le

sue fantastiche caratteristiche, ti sei fatto confermare che puoi cambiare

compagnia senza perdere il tuo credito residuo, che nella tua zona la

nuova compagnia ha molto campo, che sicuramente ti troverai bene, ecc

ecc ecc..

A questo punto ti accorgi che i 20€ al mese in realtà sono 20€ + 12€ di

tassa di concessione governativa ( = 32€/mese ), che sei obbligato a

rimanere con quell’operatore per 30 mesi (altrimenti c’è una penale di

200/300€ da pagare per la rescissione anticipata del contratto) e che

l’offerta prevede un anticipo di 99€ per la consegna del telefono.

Praticamente è un’inculata pazzesca! E se dovessi sottostare a delle

condizioni simili, una volta arrivato a casa, ti sentiresti dare del rincitrullito

anche da tua moglie….!!

Però abbiamo detto che la mente umana è fantastica, e che

nonostante questi nuovi “aspetti commerciali” dell’offerta per avere il tuo

smartphone preferito, il tuo cervello riesce a trovare una

giustificazione per ognuno di essi.

Perché i 12€ in più di tasse… beh, sono tasse. E le tasse vanno pagate,

giusto??

Poi c’è la penale da pagare in caso di rescissione anticipata, ma tanto sei

sicuro che con il tuo nuovo operatore e lo smartphone all’ultimo grido

andrà tutto bene per cui non avrai mai più bisogno di cambiare

compagnia telefonica per i prossimi 30 mesi.

Riguardo ai 99€ di anticipo… che ci vuoi fare, tanto dicono che te li

stornano a fine contratto (tra 2 anni e mezzo, ndr) quindi non sono una

spesa reale.

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Senza considerare che queste pazzesche condizioni contrattuali

scadono a fine mese e non si sa se si ripeteranno in futuro (tipo le

offerte della Eminflex)!

E poi… cavoli sei partito da casa convinto che saresti rientrato con il tuo

nuovo iPhone 19s Ultra Tech tra le mani ed è mezzora che discuti e chiedi

informazioni al commesso del negozio… Non vorrai mica tirarti indietro

all’ultimo minuto vero???

TAAAACK!! Telefono appioppato e plafond mensile della carta di

credito agli sgoccioli.

Ecco. Le due chiavi di questo genere di dinamiche sono puramente

psicologiche: l’investimento mentale ed il “principio di coerenza” insito nel

DNA dell’essere umano. Questo viene spiegato bene anche nel libro

(disponibile in italiano) di Rober Cialdini “Le armi della persuasione”.

In fase di preventivazione e trattativa, specialmente se ti accorgi che il

potenziale cliente non è di “prima classe” (per capire la suddivisione in

classi dei vari tipi di cliente vedi l’articolo sul blog SitoFuoriclasse in cui

spiego questo concetto), e specialmente se colui che ti ha chiesto il

preventivo non è la persona che in azienda ha l’ultima parola sugli

acquisti, e quindi hai bisogno del suo appoggio in fase di trattativa con i

decisori, devi fare investire psicologicamente il tuo referente per far sì che

la sua mente si convinca sempre di più che tu sei la scelta giusta.

“Dopotutto, se ho dedicato tutto questo tempo, chiamate ed e-mail per

preparare una bozza di fornitura insieme al fornitore, è perché si tratta

di un fornitore valido! Non sono mica scemo! Se non fosse un fornitore

all’altezza avrei smesso di dargli retta già dopo il primo contatto

telefonico!” - Sarà la mentalità inconscia che assumerà il tuo potenziale

cliente.

Già, perché avendo sviluppato un preventivo in prima persona insieme a

te, dandoti suggerimenti, chiarimenti ed esplicitando meglio i vari aspetti,

lo sentirà come fosse suo figlio, un prodotto “del suo ingegno” rispetto a

qualsiasi altro freddo preventivo su carta intestata che si ritroverà sulla

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scrivania o nella casella e-mail senza sapere se è stato scritto da una

persona o generato in automatico dal gestionale del suo fornitore.

È come quando qualcuno critica tuo figlio, o la tua squadra del cuore, o il

politico che sostieni: anche se riconosci che il tuo “antagonista” non ha

tutti i torti, non gli dai ragione apertamente ma sostieni la tua causa con

le unghie e con i denti!

Bene, ottima idea penserai…

Ma come la devo mettere in pratica concretamente a

partire da domani mattina??

Partiamo dal presupposto che, una volta che ti ho trasmesso il principio

che c’è alla base della tecnica, considero i miei lettori abbastanza in

gamba da saper adattarlo alle diverse situazioni quotidiane che vivono e,

soprattutto, di applicarlo in modo “coscienzioso e fisiologico”.

Cosa significa? Che se ho per le mani un preventivo per la fornitura di 30

rotoli di scotch del totale di ben 42€ + iva e non ci sono i presupposti

perché questo contatto, sviluppandolo, diventi un cliente interessante,

sarai in grado di capire che forse non vale la pena di perdere un ora di

tempo per fare “investire psicologicamente” il mio interlocutore per avere

una probabilità in più di aggiudicarmi un ordine ridicolo di 42€.

Diversamente, se capisco che pur trattandosi di un ordine piccolo sto

parlando con un potenziale cliente che, sviluppandolo con up-selling,

potrebbe generare un buon volume di fatturato, gli dedico tempo e faccio

investire pure lui al fine di creare più complicità possibile con il mio

interlocutore.

Ma arriviamo al punto.

Come faccio a far investire psicologicamente il potenziale cliente e fargli

sentire “suo” il preventivo che gli presenterò?

Ora ti dirò 2 azioni da poter intraprendere subito, anche per le richieste di

preventivo che non hai ancora “chiuso” e adatte al 99% delle situazioni:

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1. Come già anticipato, chiedi al tuo potenziale cliente dettagli ed

informazioni utili a stendere un preventivo che sia il più accurato

possibile.

Chiedigliene il più possibile e non tutte nella stessa telefonata.

Disturbalo più volte e senza farti troppi problemi.

Farsi sentire spesso è utile per diversi motivi: innanzitutto il

potenziale cliente comincia a sentire la tua presenza e si crea fiducia

visto che ti percepisce via via in modo sempre più famigliare;

poi un’azione del genere è sinonimo di serietà e di meticolosità

rivolte verso il suo progetto e le sue esigenze relativamente al

preventivo che gli stai preparando;

infine, il fatto di fargli tante domande mirate comunica

implicitamente che sei un esperto del tuo settore e per ogni

possibile proposta che gli puoi fare cerchi di dargli la miglior

soluzione.

Ovviamente non ti sto dicendo che devi fare stalking o che c’è una

formula da seguire che ti assicura il successo tipo “3 chiamate al giorno

ed il pollo finisce in forno”!!

Sta alla tua sensibilità capire se quando lo chiami ti risponde più o

meno volentieri o se ti vede come uno scocciatore.

Se capisci che c’è collaborazione da parte del tuo cliente vai avanti

così o altrimenti, se diventa scontroso o sgarbato, taglia corto prima

che la connotazione positiva e costruttiva della telefonata sfoci in

una scocciatura alla stregua del telemarketing.

2. La seconda cosa che devi fare ed applicare nelle telefonate che farai

al tuo cliente è tutto ciò che serve a far sentire “opera sua” il

preventivo che gli stai preparando.

Quindi parlagli delle soluzioni che stai valutando per il suo caso,

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elencagli pro e contro di ognuna e chiedi una sua opinione in

merito.

Chiedigli se c’è una componente che gli interessa sviluppare più di

altre e, se ha un capo, chiedigli anche se, secondo lui che lo conosce

bene, potrebbe essere una soluzione di gradimento o meno.

Motiva ogni richiesta di informazioni o delucidazioni con la volontà

di stendere la miglior proposta possibile per il SUO interesse e non il

tuo: ad esempio non dirgli “mi servono tutte queste informazioni ed

indicazioni per fare un preventivo accurato”.

Ma giustifica queste tue richieste di informazioni e precisazioni con

dei motivi che servono per il suo interesse, ad esempio dicendogli

che ti servono “per essere sicuro di non includere prodotti o servizi

superflui che farebbero spendere soldi non necessari alla tua

azienda” o, se c’è complicità tra di voi,

dicendo che ne hai bisogno “per stendere un’offerta che sia la

migliore possibile e farti fare bella figura con il tuo titolare quando

gliela presenterai e capirà che è realizzata ad-hoc per le

caratteristiche e gli obiettivi della sua azienda”.

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Conclusioni?

Questa mini-guida è finita e, se vuoi vendere sempre di più e sempre

più facilmente, non ti rimane altro da fare che rimanere in attesa della

prossima.

L’importante è che inizi subito a mettere in pratica ciò che hai imparato

perché il motivo più importante per cui ho scritto questa guida è di

riuscire a farti intascare SUBITO un po’ di soldi in più.

Poi la tecnica la affinerai con il tempo. Ma quello è fisiologico e non c’è

particolare urgenza.

I concetti che ti ho spiegato qui potrebbero non essere velocissimi da

assimilare e potresti perfino trovare una certa difficoltà nel re-settare le

tue convinzioni in favore di queste nuove nozioni che hai appreso.

In questo caso, ciò che devi fare, non è cancellare il file e rinunciare al

successo andando avanti a fare come hai sempre fatto, ma visitare il

blog di SitoFuoriclasse e pormi tutte le domande che vorrai, e

sollevare tutti i dubbi che ti passano per la testa, scrivendomi

direttamente nei commenti a fondo articolo.

Per ottimizzare ancora di più le probabilità di successo nella vendita della

tua azienda, la prima cosa ed unica cosa che devi fare è di leggere TUTTI,

uno per volta, gli articoli scritti nel mio blog che ti insegnano come deve

essere fatto un sito web aziendale per essere funzionale a:

1. Attirare più potenziali clienti possibile (con un posizionamento

Google fatto in modo intelligente e adottando le altre strategie

usate in ogni SitoFuoriclasse)

2. Farti contattare dai contatti migliori e filtrando i “perditempo” (con

una strategia corretta di approcciarsi ad internet: ne parlo in questo

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articolo)

3. Far si che, questi stessi contatti, quando ti scrivono o chiamano,

siano molto propensi ad acquistare da te

4. Fidelizzare questi clienti e fargli aprire di più e più spesso il

portafogli diventando il loro riferimento di settore (come spiego in

questo articolo Edificazione con newsletter)

5. NON farli andare mai più ad acquistare dai tuoi concorrenti e

diventare l’esperto indiscusso del tuo settore ai loro occhi.

(comunicando in un determinato modo spiegato in questo articolo

Fidelizzazione clienti con newsletter)

Alla fine della lettura di ogni articolo metti in pratica SUBITO ciò che hai

letto e, se non ti è tutto chiaro al 100%, scrivimi una mail o un commento

e risolverò tutti i tuoi dubbi.

Alcune modifiche di natura tecnica potrebbero richiedere l’intervento del

tuo webmaster.

In questo caso, assicurati che quando modificherà il tuo sito, il webmaster

o la web agency di riferimento lo facciano preservando al 100% la natura

e la funzione originale di ciò che gli hai comunicato e che NON facciano

di testa loro.

Te lo dico perché so per esperienza che, se non sarai estremamente

chiaro e nitido nel comunicargli cosa e come devono modificare, va a

finire che ti implementeranno una delle solite stronzate creative che non

servono a niente,

se non a farti spendere soldi a te e, anziché diventare un servizio utile per

i tuoi clienti e potenziali tali, diventerà una scocciatura in più che li farà

scappare immediatamente sul sito di uno dei tuoi concorrenti.

[Magari prima di affidare altri lavori ad una web agency leggi questi

articoli su come agire per NON incappare in lavori eseguiti in modo

dozzinale: questo , questo , e pure questo e quest’altro.]

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Invece se ti accorgi che, per poter diventare veramente funzionale, il tuo

sito web ha bisogno di parecchie modifiche, o vuoi spendere bene i tuoi

soldi senza dargli all’italiano-medio di turno che in buona o cattiva fede ti

darà sempre e comunque un prodotto bello e creativo ma non efficace

per vendere di più, scrivici e chiedici un preventivo per la realizzazione da

zero di un nuovo sito aziendale creato sui concetti alla base del sistema

di acquisizione e conversione di contatti in clienti reali

SitoFuoriclasse®.

Abbiamo sede a Brescia ma, se sei lontano, niente paura: ogni giorno

lavoriamo ottimamente con clienti distanti anche migliaia di chilometri da

noi. Grazie alla tecnologia, la distanza non è più un limite.

Ora la guida è veramente finita, ma il percorso per diventare anche tu un

Fuoriclasse® nel tuo settore è appena iniziato.

Mettiti ai blocchi di partenza e buon lavoro.

Se questa guida che hai scaricato a costo zero ti è piaciuta e mi vuoi

ringraziare per i 3 giorni di lavoro che ho impiegato per realizzarla, puoi

sdebitarti semplicemente cliccando qui e condividendola su Facebook, in

modo che anche qualche tuo amico possa scaricarla e trarne a sua volta

dei bei vantaggi :-)

_________

“Per avere successo nel business siate affamati, non morti di fame.”