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Riassunto. - La reseziane d'onco e un grossa interventa can canseguenze significative suI/a funziane del/'orticaloziane.Deve essere preso in consideraziane sa/tonta dapa i/ fol/imenta di un trattomenta canservotivo inteso a control/ore un'infezione orticalore persistente e refrattorio. Oggi 10 cooptozione troconterico-ilioca descritto do R.Judet eindicoto solo raramente, perche creo notevoli difficalto aI/a protesi toto/e. Nei pozienti poraplegici, 10 resezione d'onco viene eseguito per10 sepsi inveterato, spesso connesso a gravi problemi cutonei. Pur non ossicurando un mig/iaramento funzionole significotivo, pUG essere utile per risolvere o/cuni problemi consentendo uno copertura cutoneo.
I A. Lortat-Jacob
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t Resezione dell'articolazione dell'ancao.S
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© 2000. Edl~ons SCJen~fiques et Medlcoles ElsevIer SAS. Tutti I dlflttl rlservo~.
Parole chiave: onco, reseziane, infeziane, infezione di protesi d'onco, caoptoziane trocanterico-ilioca, rimozione di cementa, ortroplostico, piogo do decubito trocanterico.
Introduzione
Girdlestone ha sviluppato la sua tecnica diresezione d'anca, comprendente la rimozione della testa e del collo del femore a livello dei trocanteri, per risolvere l'artritesettica cronica dell'anca. Anche se questaspecifica tecnica non viene piu usata, la resezione d'anca e sempre utile in caso diprotesi infette 0 di artriti settiche dell'ancaaltrimenti intrattabili.
Resezione d'ancanell'artrite settica
L'intervento viene eseguito sotto appropriata copertura antibiotica. L'accesso puoessere quello di Moore, quello di WatsonJones 0 quello di Hueter. In caso di infezione postchirurgica e possibile riaprireI'incisione originale (per esempio in seguito alIa riparazione di una frattura dell' acetabolo 0 del colla femorale). Quando I'accesso si rivela difficoltoso, eopportuno allargare I'incisione per permettere un'adeguata esposizione. L' accesso di Moore puoessere esteso mediante una trocanterectomia, e un accesso anterolaterale puo essere convertito nell'approccio piu esteso diSmith-Petersen, con esposizione della superficie estema dell'ala iliaca.II colla femorale viene diviso alIa sua baseutilizzando una sega oscillante. La cartila-
IAlain Lortat-jacob. MD.. Professor. SerYIc€" Chlfurglc Orthoped,que etTroumatologlque, H6pltoJ AmbrOise-PorC, 9, avenue Charles de Gaulle.
92/04 Boo/agne cedex. France
gine acetabolare viene rimossa mediantecurettage e I'uso di una fresa motorizzata,e la ferita viene chiusa con un drenaggio.Si consiglia di usare un fissatore estemoper 45 giomi, percM permette una deambulazione precoce, mentre l'immobilizzazione cosl creata favorisce la guarigione eriduce I'instabilita postoperatoria. Durantequesta periodo viene iniziata la mobilizzazione del ginocchio e il carico epermessodopo circa 3 mesi.
Resezione d'ancanella protesi in/etta [2,3]
L'accesso (Fig. JA) deve avvenire attraverso la riapertura dell'incisione originaria utilizzata a suo tempo per I'inserimento della
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protesi. La protesi viene esposta con l'escissione di tutto il tessuto settico; si esegue unacapsulectomia totale e si preleva un campione colturale da diverse zone della ferita.La protesi viene lussata; in qualche casoquesta manovra puo essere facilitata dallatrocanterectomia, che permettera anche unamigliore esposizione dell' articolazione.
PROTESI CEMENTATE
• Rimozione della componentefemorale e del cementoLa rimozione della parte femorale dellaprotesi non pone problemi, poiche di solito essa scivola facilmente fuori dal suomantello di cementa (Fig. JB). Viceversa,la rimozione del cemento puo risultaremolto laboriosa. Puo richiedere molto
1 Rimozione di IIna protesicementata.
A. Llissazione con lin accesso posteriore e rotazioneinterno.B. La protesi i! focilmenterimavibile dal cemento.
Tuw I rrferrmenCJ blblJograficl a questa caprlOla 5/ rrovono In- Lortot·Jacob A Hlp JOInt reseclJon Editions Soenu(lques er Moo/cales Elsevier SAS (Pans) Tum, d,nro nser\lat! SurgICal Techniques In Or(/lopcwd,cs and T(Qumo[oI~, 5,)-460-D- /O.2000,6 P
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4 A. La rimozione della coppa acetabolare di solito efacile.B. La rimozione del cementa acetabolare viene effettuata sotto visione diretta con uno scalpello.
• Rimozione della coppaacetabolare con il suo cemento(Fig. 4)
Questa procedura di solito e pili facile.Quando la coppa emobilizzata, puC> essere
segue il taglio con la sega in direzione prossirnale, sezionando sia la corticale femoralesia il cemento, e si solleva un lembo di corticale a base anteriore. E COSl possibile rimuovere il cementa senza grandi difficolta.La superficie di contatto tra osso e cementaviene interamente curettata fino all'osso vivo per assicurare un'adeguata eradicazionedi ogni sede di sepsi. IIlembo femorale viene chiuso con due anse di filo metallico.Dopo la femorotornia, l'arto inferiore deveessere irnmobilizzato in trazione per un mese. Se si inserisce una nuova protesi, 10 ste10 deve oltrepassare di almeno 5 cm distalmente la finestra corticale. Gli Autori nonusano pili una finestra corticale percM PUQrivelarsi di difficile guarigione e PUQ indebolire notevolmente la diafisi femorale.
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3 Femorotomia di pulizia. (Riprodotta per gentile concessione da LortatJacob A, Protheses dehanches infectees, Cahiersd'enseignement de laSOFCOT, Conferencesd'Enseignement, Expansion Scientifique Franj:aise, Paris 1998.)
A. Apertura del femorecon lembo posteriore.B. Aspetto del femoredopo pulizia.C. Chiusura del femore con cerchiaggio.
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piccoli pezzi e poi rimosso con una pinzada rimozione. Sono particolarmente utiliscalpelli specifici (Fig. 2C).
b) Gli scalpelli non devono mai essere ruotati quando si trovano all'intemo del cemento perche questa procedimento PUQcausare la rottura della corticale fernorale(Fig.2B).
c) Quando e virtualmente impossibile rimuovere il cementa con questi mezzi, eopportuno aggredirlo dallato distale dopo femorotornia anteriore (Fig. 3). Questo intervento viene eseguito meglio con il pazientein decubito laterale e con l'uso di una segaoscillante perpendicolare alla corticale.L'incisione prelirninare della sega dovrebbeestendersi fino al cono distale del cemento,individuabile per un cambiamento di resistenza alIa lama durante il taglio. Poi si pro-
2 Rimozione del cementa per via prossimale, spesso lungae difficile.
A. Lo scalpello non deve essere posizionato tra osso e cemento.B. Bisogna evitare la rotazione dello scalpello.C. Uno strumento utile e uno scalpello specifico in grado di agire sui cementa perpendicolarmente senza danneggiare la corticale del femore.
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tempo, rna e indispensabile eseguirla inmodo meticoloso e prudente, evitando inparticolare ogni danno importante alla diafisi femorale. Sono stati messi a punto diversi strumenti dedicati: lunghi scalpelli divaria forma, curette di diversa morfologia,pinze da rimozione e sisterni di illurninazione "fredda" appropriati. Talvolta l'asportazione del cementa risulta abbastanzaagevole, rna pili spesso bisogna rimuover10 pezza per pezza con un martello e diversi scalpelli. Si devono seguire tre principi fondamentali (Fig. 2) [2].
a) Gli scalpelli non devono mai essere usati tra il cemento e I'osso circostante, perche l'osso PUQ risultare pili fragile del cemento ed essere facilmente perforato (Fig.2A). II cementa deve essere aggredito indirezione perpendicolare, frantumato in
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DC. Dopo la rimozione si procede alia ricostruzione del femore mediante lin cerchiaggio metallico, e si riposiziona in sede il trocantere.D. Quando /a diafisi ecomminuta si puo inserire un sottile chiodo midollareprima del cerchiaggio per conservare il canale midollare per un successivo impianto di protesi.
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5 Rimozione di una protesi non cementata.A. 11 trocantere viene rimosso insieme ai muscoli che vi sono inseriti, e il femore viene diviso in senso longitudinale sulla sua superficie lateraIe, conservando Ie inserzioni ml/scolari.B. Se occorre, si esegue anclle una divisione longitudina/e anteriore. Con l'usodi uno sca/pello si separa /a protesi da/l'osso.
facilmente rimossa mediante trazione conuno strumento appropriato (una "pinza diFarabeuf').Se e ancora fermamente inserita, si deveusare uno scalpello ricurvo (di SmithPetersen 0 di Cauchoix), con delicatezza,per liberarla. II cementa di solito puo essere rimosso pezza per pezza e senza grandidifficolta. La ferita viene richiusa con undrenaggio e I'arto viene imrnobilizzato intrazione per 3 settimane. II carico puo iniziare dopo 3 mesi.
• Protesi non cementate (Fig. 5)
La rimozione di protesi non cementate puoporre problemi praticamente insolubili.Spesso occorre aprire il femore in sensolongitudinale, e usare poi scalpelli ricurvi,se non estato possibile rimuovere la protesi neanche con un intenso martellamento.E importante aprire due lembi nella corticale femorale, stando attenti a conservareIe inserzioni vascolarizzate dei muscoli.La decisione di utilizzare questa procedura deve essere presa precocemente, primache la vascolarizzazione corticale vada distrutta, con il distacco del periostio. Perchiudere Ie brecce si utilizza un cerchiaggio con filo metallico e I'arto viene postoin trazione per 6-7 settimane. Se epossibiIe controllare adeguatamente la sepsi, sipuo inserire un chiodo intrarnidollare perconservare la cavita midollare per un eventuale nuovo impianto di protesi.
• Uso di un fissatore esternoUn fissatore esterno pennette la formazione di una fibrosi periarticolare e la guarigione della cavita infetta. Contribuira anche a sorreggere il peso corporeo senzacreare una vera articolazione tra il grandetrocantere e I'acetabolo. Dopo 7 settimane,quando il fissatore esterno viene rimosso,I'estrernita prossimale del femore e naturalmente libera di muoversi, rna non sisposta nella regione della natica, e I'anchilosi fibrosa e sufficiente a fornire il supporto per la deambulazione e per la stazione eretta. L'esito e un accorciamento dicirca 4 cm, con sufficiente stabilita per attivita ragionevoli. L'inserirnento di unanuova protesi risulta abbastanza facile.L'uso di un fissatore esterno dopo questaintervento permette inoltre I'uso imrnediato di stampelle e di una carrozzina.
Problemi specificielora soluzione
ARTRITE SETTICA DELL'ANCAASSOCIATA A PIAGA DA DECUBITOTROCANTERICO NEI PARAPLEGICI
(Fig. 6)
La procedura necessaria comprende la resezione d'anca, la chiusura con un lembo aisola dal gluteo e I'applicazione di un fissatore esterno. Gli Autori utilizzano la tecnica presentata di seguito [9, !OJ.
I) La piaga viene escissa insieme al tessuto di granulazione. Eutile colorare la ferita con blu di metilene. Si prelevano campioni colturali dopo escissione della piagae del tessuto cicatriziale.
2) L'incisione viene estesa lateralmentedal margine distale della ferita dell'escissione, e deve raggiungere il margine inferiore del tendine del grande gluteo. Poiprosegue trasversalmente e posteriormenteverso la spina iliaca posterosuperiore.
3) Si mobilizza il tendine del grande gluteo alia sua inserzione assicurando la legatura della prima arteria perforante. Si solleva I' insieme di cute e muscolatura, lasciando il nervo sciatico in un piano piuprofondo e creando COS! il necessario lembo muscolocutaneo.
II femore viene resecato a livello sottotrocanterico con una sega oscillante, permettendo COS! la rimozione della testa e del col10 del femore con tutto il materiale infetto.In questa stadio si verifica spesso una considerevole perdita ematica. La chiusura viene eseguita utilizzando il lembo di gluteoche risulta dalla resezione della originariapiaga da decubito e che deve essere di dimensioni sufficienti per colmare il difetto.
4) Applicazione di un fissatore esterno: trefiches corte rna robuste (di almena 5 mrndi diametro) vengono inserite in sede posterolaterale nella diafisi femorale e devono esser ben distribuite. Due gruppi colle-
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6 Escissione dell'anca per artrite associata a piaga da decubito trocanterico in unpaziente paraplegico.
A. Accesso laterale per I'escissione della cicatrice, prolungata inferiormente fino al grande gluteo. Si mobilizza un'isola di cute di dimensioni sufficienti perricoprire la cicatrice escissa.B. Dopo sezione del tendine del grande gluteo, la parte distale di questa muscolo viene innalzata, in continuitii con l'isola cutanea. I muscoli peritrocanterici vengono sezionati.
C. II femore viene diviso distalmente alia cresta trocanterica con una sega oscillante e il suo "moncone" si sposta prossimalmente verso l'acetabolo.D. I muscoli dell'anca vengono riparati nel miglior modo possibile, e illembodi grande gluteo viene usato per riempire il difetto trocanterico.E. L'area donatrice puo essere chiusa una volta che il femore estato spostatoprossimalmente.F. Viene applicato per un mese un fissatore ileofemorale esterno.
gati di fiches vengono inserite nell'ileo: ungruppo di tre sopra l' acetabolo e un altro,anch'esso di tre 0 piil, nella cresta iliaca.
La riduzione viene eseguita permettendoall'estremita superiore del corpo femoraledi risalire prossimalmente e di riempirel' area da cui era stato prelevato il lembomuscolocutaneo.
5) IIlembo copre la zona resecata e la ferita viene chiusa in due strati con drenaggio.
6) Si continua la terapia antibiotica fincheil paziente non sia apiretico. La si prescrive in base ai risultati delle colture, sia deicarnpionj intraoperatori sia dei campionjprelevati con frequenza bisettimanale daidrenaggi della ferita.7) I drenaggi rimangono in sede fino a completa guarigione della ferita, in assenza disecrezione. Dalla cavita creata dalla rimozione della protesi viene elirillnato un notevole volume di Iiquidi; di solito occorre la-
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sciare il drenaggio in situ per almeno 15giorill. Questo facilita anche la prescrizionedegli antibiotici appropriati, rna puo esseredifficile decidere il momenta giusto per larimozione, che dipendera dal volume drenato e dal grado di guarigione della ferita. Sela ferita edel tutto imperrneabile all' acqua,epossibile rirnuovere i drenaggi e aspirare illiquido che continua a raccogliersi.
Secrezione settica doporesezione d'anca [8]
LEMBO MUSCOLOCUTANEODEL VASTO LATERALE (Fig. 7)
La cavita acetabolare e uno spazio ampioche puo facilmente andare incontro a infezione. Quando questa si verifica dopo sbrigliamento e ripetute escissioni, puo essereutile la cmusura mediante un lembo muscolare. Illembo di piil facile utilizzazionee il lembo del vasto laterale. Si esegue
un'incisione laterale al condilo femorale.II margine cutaneo anteriore viene sollevato.II retto femorale e il vasto laterale vengono separati, e in seguito il vasto lateraleviene mobilizzato dal setto interrnuscolaree dal retto femorale. La dissezione deveproseguire fino a 12 cm distalmente allacresta intertrocanterica. II muscolo vieneruotato per colmare la cavita acetabolare, ela ferita viene chiusa lasciando un drenaggio. Si applica un fissatore estemo per circa 7 settimane.
Fistola sterile doporesezione d'anca
Una secrezione sterile da una cavita residua dopo resezione d'anca non sempre dipende da una recidiva dell' infezione.Spesso puo essere il risultato di un'ecces-
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Coaptazionetrocanterico-iliaca
TECNICA (Fig. 8)
E essenziale un' adeguata preparazionemedica perche questo procedimento e pinimportante di una semplice resezione espesso si verifica un considerevole sanguinamento.L' anca viene resecata nel modo gia descritto. Si ottiene la coaptazione dopo unapiu estesa resezione del collo, procedendodistalmente verso la cresta intertrocanterica. II trocantere viene poi modellato e 10spostamento mediale si ottiene con l'escissione dei tessuti molli mediali, della capsula e degli adduttori. II trocantere deverimanere nella cavita acetabolare senzacontenzione. Eessenziale evitare una posizione in abduzione perche incompatibilecon un risultato funzionalmente utile.Si applica un fissatore ileofemoraIe esterno. R. Judet originariamente consigliavaI'uso di viti per tenere il trocantere nell'acetabolo, rna presto divenne evidente che
8 Coaptazione trocanterico-iliaca di R. Judet. Suoscopo estabilizzare il grande trocantere satta I'acetabolo.
A. Sana importanti alcuni aspetti tecnici: 1. una vasta escissione del colla fen/orale; 2. resezione del piccolo trocantere; 3. resezione dei tessuti molli dis tali;4. resezione dellabbro posteriore dell'acetabolo.B. Eessenziale evitare di forzare il colla femorale inabduzione, per non determinare rigidita in questaposizione.C. II fissatore esterno econsigliabile soltanto se Iefiches femorali possono essere applicate in un solopiano, altrimenti sussiste il rischio di provocare unginocchio rigido.
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pale scopo del fissatore estemo. Nei pazienti paraplegici, paradossalmente, I'interventornigliora la posizione seduta, rna puo determinare problerni di compressione e il rischio di recidive di piaghe da decubito.
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Questo intervento estate descritto nel 1964da R. Judet, che era rimasto meravigliatodai buoni risultati clinici che un'artrodesinon riuscita poteva dare. Percio sembravache la fusione dell' osso non fosse necessaria in assoluto per creare una situazionesoddisfacente, in cui una certa mobilita rnigliorava il risultato funzionale. II principioconsiste nel sistemare il grande trocanteresotto l'acetabolo. Questo spostamento mediale riduce sia 10 spazio mOrto sia Ie probabilita di recidive d'infezione [6,71.
7 Lembo di vasto laterale. Eutile in caso di persistente secrezione dalla cavitil delI'anca. Eessenzialeriempire la cavita postescissione "fl/otando" I'interaparte distale del vasto laterale precedentemente solIevato tramite un'incisione laterale lunga. PUG esserestaccato dal femore fino a 10 em distalmente alIa cresta intertrocanterica.
L'intervento di Girdlestone da risultati mediocri: la stabilita escarsa, con necessita diutilizzare due stampelle 0 bastoni. L'accorciamento esignificativo, spesso piu di 5 cm,e puo portare a problerni con Ie calzature. Incompenso, da sollievo al dolore e spesso ein grade di restituire una mobilita funzionalmente utile. I risultati complessivi sonopiu favorevoli nelle persone relativamentemagre e in quelle con arti superiori forti. Irisultati sembrano molto rnigliori quando sicrea un contatto tra il femore e l'acetabolo("resezione collegata"). Questo e il princi-
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siva produzione di liquidi per inadeguataguarigione. Questa diagnosi viene confermata dall'assenza di febbre, da colture negative e dalla normalita degli esarni ematici. II trattamento consiste nell' assicurareuna chiusura impermeabile all' acqua dopoaver adeguatamente colmato la cavita, ecia epossibile solo utilizzando i tessuti 10calmente disponibili, un lembo muscolocutaneo di grande gluteo, un avanzamento"v-Y" di questo muscolo 0 un lembo daltensore della fascia lata. E essenziale utilizzare un fissatore estemo per permettereuna buona guarigione dei tessuti e ridurreIe dimensioni della caviti...
Risultati della resezionedella testa e del collafemorali [1,2,121
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Tabella 1. - Tre tipi di interoento possibili dopo grave inJezione de/l'anca.
Resezione dell'articolazione dell'anca
Difficolta Sollievo Mobilita Stabilita Sollecitazione su Successivatecnica dal dolore colonna e ginocchio protesi totale
-Artrodesi +++ Molto buono 0 +++ ++ +-Resezione di testa e colla 0 Molto buono Molto buona 0 0 +++--Coaptazione trocanterico-iliaca ++ Medio Scarsa Variabile +++ ±
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c9 Escissione dell'anca can "resezione collegata".
A. Invece di creare una vera coaptazione trocantericoiliaca, che pub avere gravi conseguenze a carico del ginocchio e che determina difficolta in una successiva sostituzione totale, emeglio stabilire un contatto tra I'estremitil prossimale del femore e I'acetabolo.B. Questa contatto si ottiene utilizzando un fissatore ileofemorale esterno can riduzione della spazio ileofemorale.Si induce soltanto un moderato spostamento mediale.C. In seguito, talvolta, la stabilita si riduce, ma spesso rimane sufficiente per contrastare la differenza di lunghezza degli arti inferiori e per permettere un carico utile.
un fissatore estemo da un'immobilizzazione migliore senza lasciare parti metallichenella regione dell'anca. I fissatori modeminon danno origine a rigidita del ginocchio;di solito si usano fiches iliache trasversali.Dopo 7 settimane l'apparecchio viene rimosso, e il carico inizia 3 mesi dopo l' intervento.
RISULTATI
La coaptazione trocanterico-iliaca e stataideata per garantire stabilita unita a unamoderata mobilita. Comunque, i reportdella letteratura suggeriscono che:
- il risultato estato un miglioramento della stabilita, rna solo un paziente su quattroe stato alia fine in grado di deambularesenza un bastone;
- questa miglioramento della stabilita eottenuto a spese della mobilita. Solo po-
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chissimi pazienti hanno recuperato unaflessione superiore a 50°. I pazienti conminore mobilita presentavano una maggiore stabilita;
- molto variabile e risultata l'entita dellariduzione del dolore; solo in rari casi si eregistrato un miglioramento superiore a 4,sulla scala di Merle d' Aubigne.
Criteri di selezioneper la resezioned'anca 0 la coaptazionetrocanterico-iliaca [4,5, III
(Tab. I)
La possibilita di un'artroplastica secondariae la pubblicazione di risultati molto mediocri dopo l'intervento di coaptazione hannoreso necessaria una revisione delle indica-
zioni per questo intervento. Attualrnente,sembra indicato solo in rari casi, perche emolto difficile inserire una protesi totale inun momento successivo, e anche perche ilnecessario spostamento mediale della testafemorale produce un effetto deleterio sui ginocchio omolaterale. La prima scelta, normalmente, dovrebbe consistere nell' escissione semplice, specialmente perche adessosi usa il fissatore estemo per creare un migliore supporto per il carico (Fig. 9).
I rari casi in cui la coaptazione sembra indicata consistono nelle infezioni postchirurgiche e nella necrosi avascolare dellatesta femorale conseguente a una fratturatranscervicale. Quando si consiglia questaintervento di salvataggio, e sempre importante ricordare la possibilita di una successiva sostituzione totale e percio la necessita di conservare adeguatamente il materiale osseo e I'anatomia.
Resezione dell'articolazione dell'anca
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