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01-03-075
Artroscopia di gomito
IR. RotiniE. GuerraA. Marinelli
Riassunto. - L'ortroseopio di gomito eoggi uno tecnico chirurgico stondordizzoto. Nel eorso degli ultimi dieCl onni si eropidomente perfezionoto e oggi vengono comunemente eseguiti per via ortroseopico interventi un tempo eonsiderotl eseguibili solo eon tecnico o cielo operto I motivi che spingono o preferire I'ortroseopio olle tecniche open trodizionoll (piusemplici e meglio eonosciute) sono I'esecuzione di incisionJ piu piccole eon ridotti nschi di successivo formazione di tessuto cicotriziole, lo migliore visuolizzozione delie superfici orticolori e lo piu ropido ripreso funzionole dell'arto. Aneoro inevoluzione sono le indicozionJ, strettomente dipendenti doll'esperienzo roggiunto dol chirurgo. L'ortroseoplo edo ritenereindicozione elettivo in presenzo di corpi mobili o distocchi ossei nell'osteocondrite dei copitulum humeri e nelle forme Iniziali di patologie sinovioli; roppresentono indicozione relotivo lo rigidito dei gomito e I'epieondilite, mentre indicozionl /imite - 0110 portoto dei chirurghl che obbiono provoto esperienzo di artroseopia di gomito - sono le grovi rigidito e lo S/n
tesl delie frotture ortieolori. Lo studio preoperotorio eon lo tomografio computerizzoto (eon rieostruzionJ bi- e tndimensionoli) eonsente di onolizzore I'onotomio ortieolore e di pioniflcore I'intervento. Roppresentono eontroindicozionJ un restringimento delio rimo ortieolore e lo presenzo di lesioni extrortieolori. II decubito loterole dei poziente eon gomito ~es
so e pendente equello do prefenre per reolizzore ol meglio I'intervento sio deI comportimento posteriore che onterioree offrire 0110 stesso tempo un focile occesso per I'ossistenzo onestesiologico. Tutti I distretti ortieolori sono roggiungibili eoncinque vie di occesso; oll'oceorrenzo possono essere eseguiti oltri portali occessori, utili per posizionore i divoricotori ortieolori o gli strumenti di lovoro. Uno buono conoscenzo dell'onotomio, un rigoroso rispetto delio tecnico chirurgico e di tutte le precouzioni descritte consentono di ridurre fortemente il rischio di eompliconze neurologiche potenzlolmente grov/.
© 2008. E/sewer (/10110). Tuw I dmw nservo[l.
Parole chiave: ortroseopio di gomito, rigidito dei gomito, frotture orticolon, eorpl mobili, eompliconze.
Introduzione
L' artroscopia di gomito e stata descrittaper la prima volta nel 1931 da Burman [3],
che pera defini in un primo tempo questaarticolazione come non idonea all' artroscopia per l'esiguita dello spazio articolare. Dopo che Watanabe [28] sviluppa nelJ971 artroscopi di minori dimensioni, Ho[10·11] e Maeda [17] utilizzarono la metodica descrivendone alcune vie di accesso.Andrews e Carson [2] nel 1985 e Johnson[13] nel 1986 furono tra i primi a utilizzarecon sistematicita l'artroscopia di gomito,definendone indicazioni e tecnica chirurgica. Successivamente altri Autori hannopera sottolineato irischi dell'artroscopiadi gomito le cui complicanze avvenivanonel 10-20% dei casi, con un tasso quindinotevolmente superiore a quello riscontrato nelle altre articolazioni [15.19]. Negli ultimi dieci anni, grazie anche agli studi e
IR. Rotini, Sez ChirurgiO Spal/a-Gamlto. /stJtuto Ortopedlco Rlzzo/l. B%gna,E. Guerra, Sez ChJrurglo Spa/lo-Gonllto.lstICuto Ortopedlco RIZZOlt, 8%gnaA. Marine/Ii. Sez ChJrurglo Spolla-GomllO. /StJlUto OrwpedlcD R/zzoh, 80logna
alle puntllalizzazioni tecniche di Autoricome Baker, O'Driscoll, Poehling e Altchek, la tecnica e stata notevolmente perfezionata e resa piu sicura; ancora oggipera trova Iim.itata diffusione, se si considera che negli Stati Uniti solo l'l% deichirurghi ortopedici la utilizza correntemente.Attllalmente l'artroscopia di gomito puC>considerarsi una tecnica chirurgica standardizzata che si edimostrata valida ed efficace se eseguita con giusto metodo e conidonea esperienza.
Anatomia artroscopica
II gomito ecostituito dall'insieme di tre articolazioni: I' omero-lllnare, la radio-ulnareprossimale e l' omero-radiale (Fig. 1). Lestrutture piu importanti da ricordare sonole seguenti.
- La troclea e il capitulum humeri, anteriormente separati dalla zona conoide cherappresenta la linea di confine tra I'articolazione omero-ulnare e omero-radiale.
Prossimalmente al capitulum humeri e alla troclea si ritrovano anteriormente lafossetta radiale e la fossetta coronoidea, posteriormente la fossa olecranica.
- La testa radiale ericoperta da cartilagine a livello della fovea e per j tre quartidella circonferenza dove si realizza l' articolazione con l' inósura radiale dell' ulna.La restante zona "non articolare" epriva dicartilagine ed e definita safe zone: in taleregione si possono applicare mezzi di sintesi procidenti (viti, placche).
- L';nósura trocleare dell'ulna ericopertada cartilagine nella zona verticale posteriore e nella zona orizzontale anteriore, separate da una porzione centrale priva dicartilagine. A causa della grande congruenza articolare, artroscopicamente inun gomito stabile tale zona pua non esserevisualizzata.
- La coronoide sulla cui parte mediale,detta tubercolo sublime, trova inserzione ilfascio anteriore deI legamento collateralemediale.
I n(enmentl biblIografiel a questo coplto/o sono RoMI R. Guerra E. MannellI A ArtroSCOplo dl gam/to Encyclopoole Mecllco-ChlrurgICof (ElsevJer. Italia) Trauaro dl tecntehe chIrurg/che - Chirurgia ofT.opedlco OI OJ 075, l} PTuw Id,nw nservau
01-03-075 Artroscopia di gomito
Tabel/a 1 - Indicazione al/a chirurgia artroscopica dei gomito
Gesto chirurgico
Debridement e capsulectomia
Artroplastica secondo Redden [231
Artroplastica osteocapsulare artroseopica [21J
Sinoviectomia/Debridement/Capitellectomia
Asportazione degli osteofiti dall'olecrano
Escissione o riduzione e sintesi
Prelievo tessuti
Asportazione
Escissione
Debridement dell'origine intrarticolare ERBC
Debridement/asportazione dei frammento, eventuali perforazioni
Resezione
Pure in questi casi, impegnativi anche inchirurgia aperta, solo la compIeta padronanza delia tecnica chirurgica permette dieseguire riduzioni e sintesi con un accettabile rischio chirurgico.
CONTROINDICAZIONI
Partendo dal presupposto che la primacontroindicazione per ł' artroscopia di gomilO e l' inesperienza deI chirurgo, le controindicazioni si possono didatticamentedividere in assolute e rełative.
• Assolute
Infezione pregressa, artrosi con scomparsa delia rima arlicolare, algodislrofia, ossificazioni elerotopiche, malformazioneanatomica, gravi retrazioni cicatriziali, viziosa consolidazione.Tali affezioni aumentano le difficolta diaccesso dello strumentario artroscopico esoprattutto il rischio chirurgico, fino a rendere ił rapporto rischio/beneficio inaccettabile.
Tecnica chirurgica
• Relative
Anteposizione del nervo ulnare: in questicasi un nuovo isolamento dei nervo ulnareeindispensabile e se per eseguirlo enecessaria una lunga incisione, e da valutare ilvantaggio della tecnica artroscopica rispetto a quella a cielo aperto.
Pregressi intervenli chiurugici al gomito:in stretta relazione all' entita deI!' esposiziane articolare eseguita, la reazione cicatriziale rende il nuovo intervento artroscopico piu difficile e rischioso.
PIANIFICAZIONE PREOPERATORIA
Oltre a un corretto e compIeto esame clinico e neurologico, indispensabili Sono leradiografie standard e I' approfondimento
Indicazione
1 Biopsia
2 Corpi mobili
3 Plica sinoviale
4 Epicondilite laterale
5 Osteocondrite dissecante
6 Deformita delia testa radiale
7 Rigiditil da contrattura delie parti molli
8 Artrosi ipertrofica eon conservazionedelia rima articolare
9 Artrite reumatoide
10 Sindrome da conflitto posteromediale
11 Frattura intrarticolare
Le indicazioni piu frequenti sono stateschematicamente riassunte nella Tabella l.
Con il perfezionamento delia tecnica le indicazioni si sono allargate fino alla descrizione di procedure artroscopiche di escissione di tumOl'i benigni intrarticolari [181,
cisti gangliari [5] e lavaggio di artriti settiche [12]. Un chirurga che si approccia aquesta chirurgia deve pel'o iniziare da interventi meno impegnativi, come la rimozione di corpi mobili o di una plica sinoviale, prima di avventurarsi in patologieveramente complesse come I' artroplastica osteocapsulare o la sinoviectomia inartriti reumatiche, che possono mettere inseria difficoJta anche i chirurghi piuesperti.
Nella piu recente letteratura compaiono leprime esperienze di sintesi artroscopica oassistita artroscopicamente di fratture articolari della testa radiale [24], della coronoide [I], deI capitulum humeri [8] e dei condilo omerale laterale in pazienti pediatrici [91.
II nervo mediano, I' arteria e le vene brachiali sono separati dall'articolazione dalmuscolo brachiale anteriore, che rappresenta un limite da non oltrepassare con glistrumenti artroscopici.
II nervo radiale resta senza dubbio il piuesposto al rischio di lesione per dl1e motivi:
- durante l'esecuzione dei portali il nervodecorre in prossimita dei tramiti artroscopici anterolaterali :
- durante il lavoro intral1icolare il nervo,se nella regione piu prossimale delIa camera anteriore eprotetto dal muscolo brachiale, a livello delia testa radiale e separato dalia capsula al1icolare solo da un sottile strato di tessuto adiposo (Fig. JA-B).
Indicazionie confroindicazioni:
- l nervi radiale, ulnare e mediano, assieme ad arteria e vene brachiali, sono lestrutture vascolonervose periarticolari piua rischio durante I' artroscopia di gomito. IInervo ulnare, unica struttura nobile da rispettare posteriormente, decorre accollatoposteriormente al1a capsula articolare a livello delia guancia mediale. Anteriormente i rapporti tra accessi chirurgici e strutture vascolonervose sono piu critici; inoltrela paletta omerale, antiversa di circa 40°sull'asse delia diafisi, tende a dislocare glistrumenti artroscopici in avanti verso lestrutture nobili.
- La capsula articolare che avvolge completamente le tre articolazioni: I' omeroulnare, la radio-ulnare prossimale e 1'0mero-radiale (Fig. J C-D). E indispensabile conoscere i limiti dell' inserzione capsulare, perche nell'artroscopia definiscono I' area di lavoro. Lo spazio intrarticolare pub essere suddiviso per scopi pratici in una camera anteriore, una posteriore e due recessi laterali (guancia medialee laterale) tra loro comunicanti. La camera anteriore comprende la capsula articolare anteriore con il fascio anteriore deilegamento collaterale mediale, I' omerodistale (con le fossette coronoidea e radiale, la parte anteriore delia trodea, lazona conoide e la faccia anteriore dei capitull1m humeri), la testa radiale con illegamento anulare, l'articolazione radio-ulnare prossimale e l' apice delia coronoide.La camera posteriore e costitl1ita invecedalia capsula articolare posteriore, daliafossetta olecranica e dali' apice deI I' olecrano. La guancia mediale ecostituita dalrecesso piu mediale delia capsula posteriore, dalia regione posteriore dell'epitroclea (che rimane extrarticolare e non visibile) e dal bordo mediale dell'olecrano. Atale livello, a ridosso delia capsula, decorre il nervo ulnare nella doccia epitrocleo-olecranica, visibile in trasparenza.
ella guancia laterale, piu ampia deliaprecedente, la capsula articolare racchiude la regione posteriore dell'epicondilo(che rimane extrarticolare come I'epitroclea), il bordo laterale dell'olecrano, lafaccia posteriore deI capitulum humeri fino alla testa radiale e all' articolazione radio-ulnare prossimale; come rinforzo delIa capsula articolare in tale sede decorre ilfascio 111nare dellegamento collaterale laterale.
- llegamenti collaterali mediale e laterale possono essere identificati artroscopicamente come ispessimenti capsulari edevono essere rispettati per il loro ruolo distabilizzatori primari deI gomito; tale funzione e svolta soprattutto dal fascio anleriore del collaterale mediale e dal fascioulnare del collaterale lalerale. II legamento anulare circonda la testa radialemantenendola aderente alI' incisione omonima sull' ulna.
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1 Anatomia dei gomito. (A-B) Sezione assia/e a due diversi livelli delia troclea a gomito jlesso: si noti che prossimalmente il nervo radia le eprotetto da/ musc% braehia/e, mentre phi dista/mente, in corrispondenza delia tesia de/ radio, eseparato dalia eapsu/a artico/are solo da un sottile strato di tessldo adiposo. (CJ Visione anteriore de/ gomito. (D) Visiolu posteriore dei gomito eon iY' evidenza i /uniti dei/a capsl//a artico/are (Laboratorio di disegno anatomico, Universitii di Bologna presso [Stltuto Ortopedico Rizzo/i, B%gna).
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2 Posiz.,iol1e su//etto operatorio: Decubito latera/e su/ CUSCi110 a decompressiol1e. Spalla in e/evazione anteriore dl 90 ,gomlto f/esso. RegglbracclO dedlcato (Ann Holder, Citieffe, B%gna, !ta/y).
diagnostico con risonanza magnetica (perlo studio dei tessuti molli) o tomografiacomputerizzata (per lo studio dell'osso).La tomografia computerizzata, grazie allesue ricostruzioni multiplanari oggi facilmente eseguibili, e da considerare I'esame piu compieto per pianificare la rimozione di corpi mobili o interventi di artrolisi .
• Anestesia
La scelta tra anestesia generale (AG) o 10coregionale (ALR) pUD dipendere, oltreche dall'esperienza dei chirurga e dell'anestesista, anche dal decu bito scelto per ilpaziente e dal tipo di intervento da eseguire.Nel nostro centro viene preferita I'anestesia combinata ALR e AG.L' ALR prevede un blocco infraclavearecontinuo integrato con bolo singolo per viaascellare. Iniettando una bassa dose dianestetici e possibile il controllo dello stato neurologico al risveglio in sala operatoria o durante le prime ore delia degenzapostoperatoria; valutata la funzionalitadelie strutture nervose, si sfrutta J' analgesia infraclaveare continua con elastomeroper facilitare la mobilizzazione articolarenei primi due o tre giorni dei decorso postoperatorio.L' AG viene eseguita con maschera laringea o tubo endotracheale, con dosi minoridi farmaci, grazie al controllo deI doloreesercitato dali' ALR.
• Equipe chirurgicae strumentario
Indipendentemente dal decubito scelto perił paziente, il chirurga si posiziona di fronte al gomito da operare, J' aiuto e la ferristaai suoi lati, la colonna artroscopica dal lato opposto delletto e i vari elementi di 1avoro artroscopici sopra il paziente, in modo che siano a p0l1ata di mano dell' operatore.L'infusione di Iiquido intrarticolare pUDavvenire con un normale sistema a cadutao eon pompa artroscopica che, opportunamente regolata, consente una migliore visione articolare. E possibile utilizzare lostrumentario artroscopico standard di 4mm di diametro e gli strumenti di lavoromanuali o motorizzati che si utilizzanonella chirurgia deI ginocchio.A questi vanno aggiunti due o tre switching-sticks (per facilitare i cambi di posizione dell' 311roscopio e degli strumenti),strumenti a punta smussa e superficie piatta (da usare come retrattori delia capsulaarticolare), frese motorizzate aggressiveper le parti molli e per J' osso, pompa artroscopica (per l' infusione dei liquido intrarticolare), cauterizzatore a radiofrequenza preferibilmente con terminali a Oe/o 30°.
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• Posizione deI paziente
Nell' artroscopia di gomito efondamentaleil corretto posizionamento deI paziente,che deve essere mantenuto per tutta la durata dell'intervento; la perdita di tale posizione pUD condizionare in modo determinante il risultato dell' intervento (Fig. 2).
In passato estato dapprima utilizzato ił decubito supino con spalia abdotta, gomitoflesso a 90° e mano in trazione alle dita.Questa posizione e oggi sconsigliata inquanto, pur permettendo una piu faeilecomprensione dell' anatomia all' esplorazione dei compartimento anteriore, limitaJ'aecesso a queIlo posteriore e impedisce imovimenti di flessoestensione dei gomitodurante I'intervento chirurgico. Attualmente sono pertanto consigliati ił decubitoprono con 3110 abdotto di 90° e il decubito!aterale con arto in elevazione anteriore di90°.II decubito laterale prevede J'appoggio deIgomito fJesso a 90° su un apposito reggibraccio che, posto prossimałe al gomito,deve essere al tempo stesso contenitivo perI'arto e di ridotte dimensioni per non ostacolare i movimenti degli strumenti chirurgici (Fig. 2). Importante e poter valutareI' articolarita dei gomito in flessoestensione con I' arto in appoggio, assieme allapossibilita di liberare con semplicita ilbraccio dal supporto, se necessario. Digrande aiuto per mantenere una posizionestabile e confortevole per il paziente sonoimaterassini pneumatici a decompressione.Per proteggere il plesso brachiale dell' 3110controlaterale e necessario applic31'e nel
cavo ascell31'e delJ' a110 in appoggio unsupporto morbido.
II decubito laterale equello che trova oggi i maggiori consensi da parte degliesperti anche perche, permettendo con facilita I'esecuzione delle manovre anestesiologiche, pUD consentire in casi selezionati di eseguire I'intervento eon la solaALR.
• Preparazione deI campo
Terminati i tempi anestesiologici, si posiziona il paziente, si disinfetta J'arto e siesegue la preparazione dei campo chirurgico con teleria sterile monouso impermeabile, necessaria per proteggere il paziente dall'abbondante stravaso di acquache avviene in questi interventi.Si predispone il carrello degli strumenti artroscopici e lo si pone di fronte al chirurgo, sopra il paziente disteso suI letto operatorio, Eseguite le connessioni di telecamera, vaporizzatore, shaver e pompa, sipUD procedere alla spremitura e all'ischemizzazione dell' arto.
Di recente sono disponibili tourniquetpneumatici steriIi che consentono di ottenere un campo sterile piu ampio.
La ferrista con il proprio carrello si ponealle spalle deI chirurga e si pUD iniziareI' intervento.
• Portali artroscopici
I numerosi portali necessari per eseguirecorrettamente e in sicurezza l'artroscopiadi gomito (Tab. 2 e Fig. 3) hanno subitonegli anni diversi cambiamenti. E il casoper esempio deI portale anterolaterale de-
Artroscopia di gomito
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3 Principali portali artroseopici al gomito e rapporti eon le strl/tture vaseolonervose. (A-B) Portali posteriori. (C-D) Portali anterolaterali. (E-f) Portali anteromediali(Laboratono di disegno anatomico, Universitil di Bologna presso ls/ituto Or/opedieo Rizzoli, BolognaJ. 1. Posterocentrale. 2. Pos/erola/erale. 3. Mediola/erale. 4. Pos/erola/erale prossimale. 5. An/erola/erale. 6. An/erolaterale prossimale. 7. An/eromediale. 8. An/eromediale prossimale.
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Tabella 2 - Portali artroscopici
Cartilagine articolare
Nervo radiale
Nervo mediano
Arteria brachiale
Nessllna
Nessllna
Struttura piu a rischioIndicativa posizione--=--'---'---'-- --=c.::::...:....:c:...-.::..::...L.C.::.....::...:..:.:.==_
2 cm prossimale e 2 cm anteriori
2 cm prossimale e 2 cm anteriori
3-5 cm prossimale
2 cm laterale
2 cm prossimali
"50ft spot"
Repere anatomico
Epicondilo
Epitroclea
Apice dell'olecrano
Apice dell'olecrano
"50ft spot"
'!esta radialePortale mediolaterale (mid lateral)
Portali anteriori
Portale anterolaterale
Portale anteromediale
Portali posteriOl'i
Portale posterocentrale
Portale posterolaterale
Portali accessor;
Portale posterolaterale prossimale
La tera le diretto
Portale anterolaterale Prossimale
Portale antero-mediale Prossimale
Tricipite
'Jesta radiale
Epicondilo
Epitroclea
3 cm laterale aj portale posterocentrale
Rima articolare
3-5 cm prossimale al portale anterolaterale
3-5 cm prossimale al portale anteromediale
Nessllna
Cartilagine articolare
Nervo radiale
Nervo mediano
Arteria brachiale
scritto da Andrews [2]: 2 cm anteriore e 2cm distale all'epicondilo. Tale portale si edimostrato pericoloso per la vicinanza alnervo radiale (Fig. 4) e oggi estato abbandonato.Si possono dividere le vie di accesso comesegue:
- portali posteriori;
- portali anteriori;
- portali accessori.
Mentre i portali anteriori e posteriori sieseguono di routine, i portali accessorivengono scelti a seconda delie necessita erivestono uguale importanza dei portalistandard.Vista la complessa anatomia topograficadeI gomito, e necessaóo essere accuratinella scelta e nel!' esecuzione delie vie diaccesso:
- conoscere bene ł' anatomia per "sapere"dove sono le strutture da rispettare (e quindi anche dove non sono);
- seguire i reperi anatomici: i reperi "incentimetri" possono essere fuorvianti perla diversa taglia dei pazienti. Piu importanti invece sono i punti di repere anatomici sui quali decidere caso per caso la giusta posizione delie incisioni;
- studiare le immagini della tomografiacomputerizzata per programmare i gestichirurgici da eseguire e i portali necessari;
- incidere eon il bisturi solo la cute per ódurre il rischio di ledere i nervi superficiali sensitivi;
- eseguire il portale eon strumento appuntito, ma a punta smussa e non tagliente,prima di introdurvi gli strumenti. Sono disponibili camicie di diverso diametro chepossono essere usate come progressivi di·strattori delia via eseguita.
4 Il nervo radiale passa perieolosamente vieino ai tramiti dei portali artroscopiei anterolaterali, in par/ico/armodo se distali all'epieondilo (preparati anatomiei: per gentile eoneessione de! Dr. Fontana, Faenza, Ravenna,e de! Pro! Barquet, Montevideo, Uruguay!.
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5 Reperi analomici. In evidenza I'epieondilo, l'epilroclea, l'apiee dell'olecrano, la lesia radiale e il deeorso dei nervoulnare.
allenamento [14] Attenzione particolare va
sempre dedicata all' anatomia topografica,
che rende questo tempo piu pericoJoso ri
spetto alla chirurgia delie camere poste
riori.
- Incisione delia sola cute dei portale ante
romediale (si pub decidere di iniziare dal
lavoro in questa posizione edifficile per lostretto volume dei recesso.
Tempo anteriore
La triangolazione artroscopica tra ottica estrumenti nella camera anteriore risultaparticolarmente difficile alle prime esperienze e necessita pertanto di un adeguato
• Tecnica chirurgica
- Disegno dei reperi anatomici (Fig. 5).
- lsolamento deI nervo ulnare: incisionelongirudinale posteromediale di 1,5-2 cmin corrispondenza delia doccia epitrocleaolecranica e isolamento dei nervo (Fig. 6).Identificare e proteggere il nervo ulnarerende sicuro il tempo artroscopico posteriore da possibili lesioni. L' incisione pubessere eventualmente utilizzata per untempo artrotomico posteromediale a fineintervento. Una vera neurolisi viene eseguita solo se indicato dalla patologia.
- rnsufflazione di 20 cc di ftsiologica sterile tramite ił "soft spot" (centro deI triangolo tra olecrano, testa radiale ed epicondiJo laterale).
L'artroscopia di gomito pub essere schematicamente divisa in un tempo anterioree un tempo posteriore. Non esiste accordosu quale dei due tempi sia opportuno iniziare per primo, quando la patologia li richiede entrambi. Nel nostro centro di solito partiamo con I' esplorazione posterioreprima di spostarci anteriormente, anche senon e una regola assoluta. Ił principio checi guida solitamente e il seguente: vistoche, nonostante tutti gli accorgimenti, ladiffusione deI liquido nelle parti mollirende piu impegnativo il secondo tempo,meglio partire affrontando il compartimento nel quale si prevede di dover lavorare con maggior difficolta.
Tempo posteriore
- Accesso posterolaterale per la CamlClaartroscopica e posterocentrale per gli strumenti di lavoro (la lama si pub affondarefino a raggiungere la superficie ossea).
- Accesso posterolaterale prossimale doveviene inserita una leva divaricatrice che,sollevando la capsula, permette di mantenere aperto lo spazio articolare posteriore.
- Visualizzazione della camera posteriorecon la fossetta olecranica e l' olecrano:portando il gomito da 90 a 60° di estensione si detende il tricipite e si aumenta lospazio di lavoro.
- Affondando I' artroscopio medialmentediventa visibile Ja guancia mediale.
- Per esplorare la guancia laterale enecessario porre I' ottica nel portale posterocentrale e visualizzare daJI' alto verso il bassolo stretto recesso.
- L' articolazione omero-radiale posterioree la parte posteriore delia testa radiale possono essere visuaJizzate riposizionandol'ottica nel portale posterolaterale ed eseguendo un nuovo portale (solitamente ilportale medio laterale, nella regione deI"soft spot") per gJi strumenti di lavoro.Occasionalmente quest'ultimo portale pub 6 Sempliee isolarnenlo eon piccola incisione a /żvello delia doccia epilrocleo-olecranica.
essere utilizzato per la telecamera; anche il
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portale anterolaterale per poi invertire lasequenza).
- Per via smussa, si segue ił setto intermuscolare mediale e, standovi anteriori, siraggiunge la superficie ossea che guida glistrumenti fino alla capsula articolare,perforandola (uno switching stick appuntito, non tagliente puC> essere idoneo alloscopo).
- Posta l'ottica in articolazione attraversoil portale COSl creato, si visualizza appienola testa radiale, il capitulum humeri e la capsula articolare laterale; per visualizzare lacoronoide e necessario retrarre l'ottica; lavisione in questa fase e difficoltosa inquanto e facile uscire dal compartimentoarticolare.
- Con la medesima tecnica, sotto controlloartroscopico, si esegue il portale anterolaterale, per inserire gli strumenti di lavoro.
- Invertendo la posizione tra telecamera estrumenti il compartimento anteriore eoracompletamente esplorabile. Con la visionedal portale anterolaterale si visualizza infatti la coronoide, la fossetta coronoidea ela superficie anteromediale della capsulaarticolare.
- E sempre utile avvalersi di almeno unportale accessorio prossimale (mediale olaterale) per posizionare la spatola divaricatrice che, mantenendo sollevata la capsuła articolare, permette di migliorare lavisualizzazione e quindi di lavorare meglioe con maggior sicurezza.
- Al contnuio deI tempo posteriore, nellacamera anteriore l' intervento viene facilitato dalia flessione deI gomito tra i 90 e i100°.
A intervento terminato si posiziona un drenaggio in entrambi i compartimenti, lasciati in aspirazione per al meno 24 ore.L'anteposizione de! nervo ulnare vieneeseguita solo se necessario.
Si suturano i tramiti artroscopici, che vengono coperti sterilmente.II braccio viene infine fasciato con un bendaggio elastico modicamente compressivoe, previo posizionamento di una gomitieraa 90° (in estensione dopo le artrolisi), lasciato in scarico per le 24 ore successiveall' intervento.
DETTAGLI Dl TECNICACHIRURGICA IN FUNZIONE
Dl ALCUNE PATOLOGIE
• Asportazione di corpi mobili
E I'indicazione piu frequente per I'artroscopia di gomito, nella quale anche un chirurgo con modesta esperienza puC> cimentarsi. La presenza di corpi mobili articolaripuC> essere causa di dolore, blocchi articolari e rigidita; la loro presenza mantiene ampio lo spazio articolare rendendo agevolel' ingresso degli strumenti in articolazione.Sono necessarie pinze da corpi mobili conmorso di diversa grandezza e forza. Primadelia loro estrazione conviene allargare ilportale dello strumento di lavoro, astenendosi dalla tentazione di "inventare" nuovevie di accesso per rendere piu agevole I'estrazione dei frammenti di maggiori dimensioni.Per la camera anteriore e piu sicuro lavorare dal portale anteromediale con visioneda laterale, per ridurre il rischio di trazionisui nervo radiale, che ricordiamo decorrere molto vicino alla capsula articolare difronte aHa testa radiale.E possibile utilizzare la camicia artroscopica dell'ottica (deconnettendo I'otticastessa di )-2 mm) per "spingere" delicatamente il frammento mentre la pinza 10 "tira" alI' esterno (Fig. 7).
Se il corpo mobile viene perso nelle paltimolli, dopo qualche prudente tentativo diritrovarlo artroscopicamente, si consigliadi passare a un'attenta dissezione delleparti mol li allargando il portale nel quale estato perso.
Artroscopia di gomito
• Resezione delia pUcasinoviale
La plica sinoviale, un ispessimento congenito delia membrana sinoviale che si interpone tra la testa radiale e il capitulum humeri, puC> essere responsabile di dolore e/oblocchi articolari.
E consigliabile partire dal compartimentoanteriore con visione anteromediale; unavolta confermata la diagnosi, si dovra passare al tempo posteriore. Per poterla rimuovere completamente si deve raggiungere la superficie posteriore dell'articolazione omero-radiale e per fare questo saranno necessari i portali posterolaterale emediolaterale, dove porre altemativamenteI'ottica e gli strumenti di lavoro. Quando ilvolume articolare lo permette, e possibilelimuovere anche la parte piu posteliore delIa plica lasciando I'ottica anteromediale espostando gli stlUmenti di lavoro dal portale anterolaterale a quello mediolaterale.
• Tenotomia dell'epicondilite
Per il trattamento attroscopico dell'epicondilite non e necessatio il tempo posteriore.
L'ottica si pone anteromediale e gli strumenti di lavoro anterolaterali. Dopo averescluso pliche sinoviali o osteocondriti chepossono mimare la sintomatologia dell'epicondilite, con vaporizzatore e shaver sistacca la capsula articolare superoesterna esi visualizza I'inserzione dei muscoli epicondilari, in particolar modo I'estensoreradiale breve deI carpo, che si interrompecon il bisturi elettrico bipolare [J6J. Utile espesso eseguire I' accesso anterolateraleprossimale per lavorare piu agevolmentenella regione sopra al capitulum.
• Artroplastica osteocapsulareL' artroplastica osteocapsulare artroscopica(ADA) consiste nel rimodellamento tridimensionale delle superfici ossee dell' art icolazione deI gomito, nella rimozione dei
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7 Tecnica di rimozione dei eorpi mobili dalia camera anteriore (Laboratorio didisegno anatomieo, Universita di B%gna presso lstituto Ortopedico Rizzoli,B%gł1a).
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9 Frattura de! capitella radiale (A) in rnassirna pronazione e (a) in massima supinaziom. In questo easo, ladirezione ottimale delia sintesi eda mediale alaterale.
8 (A) Rieostruzione bidimensionale TC dei gomito eon importante artrosi tpertrofica a rima artieolare eonservata. (B) TC eseguita dopo intervento di artrolisi osteocapsulare artroseopica: significativo rimodellamentodelie superfiei ossee delie fossette (olecraniea e eoronoidea)
ne tramite il portale anteromediale. E necessario pertanto invertire la posizione traottica e strumenti di lavoro; attenzione particolare va posta agJi strumentari delie viticannulate, alcuni dei quali non sono di lunghezza sufficiente, soprattutto in quest'ultima posizione 171.
TRUCCHI
Da quanto fin qui esposto, si possono desumere gli accorgimenti per migliorare lapropria tecnica artroscopica. Al fine di ridllrre la frequenza e la gravita delie complicanze, si pub aggiungere qualche lllteriore consiglio.
II gomito, in quanto articolazione superficiale, epiu esposto (come il ginocchio) alle infezion i; e pertanto raccomandabi leeseguire la profilassi antibiotica preoperatoria prima di gonfiare iI laccio emostatico. in modo da avere I' antibiotico in circolo nei tessuti durante I' atto chirurgieo.Le incisioni cutanee non sempre cicatrizzano per prima intenzione, eon prolungata
L' intervento inizia dal tempo anteriore conl'ottica anteromediale, e gli strumenti dilavoro dai portali anterolaterali e anterolaterali prossimali.
Dopo iI lavaggio dell' ematoma articolare,mantenendo distratti la capsula articolare eil legamento anulare con la spatola divaricatrice dal portale prossimale, tranute unpalpatore da anterolaterale e ailltandosi coni movimenti di pronosupinazione, si riducela frattura. Una volta ridotta la frattura, sideve eseguire la sintesi, possibilmente incompressione, con viti cannulate da piccoli frammenti. Ela rima di frattura che condiziona la direzione delia sintesi.
Quando il frammento da sintetizzare e laterale, la sintesi si esegue attraverso unportale accessorio laterale diretto sulla testa radiale, mentre l' ottica rimane nel portale anteromediale 171 o si posiziona inquello posterolaterale [24].
Quando al contrario la frattura coinvolge laparte mediale deI capitello radiale (Fig. 9),la direzione ottimale per la sintesi si ottie-
corpi mobili endoarticolari e nella capsuIectomia eseguiti per via artroscopica, alfine di ripristinare un arco di movimentoutile con riduzione dei dolore al paziente.
La AGA si propone oggi come la tecnicapiu efficace per il trattamento delia rigiditanelle artrosi ipertrofiche a rima articolareconservata (Fig. 8A); rispetto alle tecnichedi chirurgia open in artroscopia e possibileraggiungere tutti i compartimenti articolarideI gomito (anteriore, posteriore, guanciamediale elaterale) con una rn.inore morbilita. I risultati sono migliori se I' interventoviene eseguito entro i due anni dalia comparsa delia rigidita e sono inversamenteproporzionali al grado delia rigidita di partenza.
E una tecnica particolarmente difficile inquanto la capsula articolare ispessita eanelastica rende difficile sia I'introduzionesia la triangolazione degli strumenti.
Nel trattamento delie rigidita e prudenteeseguire la neurolisi deI nervo ulnare perevitare possibili neuropatie nel postoperatorio; la neurolisi deve comunque essereeseguita sempre quando e presente unasintomatologia legata alla compressionedeI nervo ulnare al gomito e quando il guadagno alticolare previsto con l' artrolisi edi al meno 30°.
[ tempi, ormai standardizzati, prevedono laseguente sequenza [21 1:
- eseguire i portali e "trovare" gli strumenti;
- crear'e lo spazio per lavorare: indispensabili in questo caso sono i divaricatori;
- eseguire la rimozione dei corpi mobili edegli osteofiti;
- procedere alla capsulotomia/capslllectoIma.
Questa seqllenza di gesti chirurgici va eseguita in tutti e quattro i distretti anatomici;prima nella fossetta olecranica e sull' olecrano, poi sulla gllancia mediale, a segllirela guancia laterale in basso fino all'articolazione omeroradiale posteriore e infinenel compartimento anteriore.
Durante I' intervento si testa pi LI volte I' esCllrsione articolare rimuovendo tutti glistrumenti ed eseguendo movimenti di flessoestensione e pronosupinazione dolei.Quando necessario, si toma nelle zone dove si e gia lavorato per rn.igliorare la rimozione degli osteofiti (Fig. 8B) o completare la capsulectomia.
• Frattura della testa radiale
Le fratture delia testa radia le sono oggi, inmani esperte, una possibile indicazione all'altroscopia. Se relativamente facili sonola rimozione dei frammenti e la capitellectomia nelle frattllre pluriframmentarie, decisamente piu impegnative sono la riduzione e I' osteosintesi.
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10 Schema "circo/are" delia mobilizzazione passiva medianie apparecchio molorizzalo f201
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perdita di liquido sieroso anche per giornidopo !' intervento. Questa complicanza edecisamente meno frequente se si esegueuna sutura delie ferite, invece di semplicimedicazioni con cerotti.
II laccio emostatico e indispensabile inquesta chirurgia. Nell' arto superiore eprudente non superare i 250 mmHg di pressione di insufflazione per non rischiare lesioni nervose, e i 90 minuti di tempo di ischemia per evitare i possibili rischi ipossici.Vista la vicinanza dei tramiti artroscopicialle strutture vascolonervose deI braccio,gli strumenti usati per eseguire i portali devono essere appuntiti, con punta smussa enon tagliente. La flessoestensione cambia irapporti anatomici, pertanto mai eseguiremanovre di flessoestensione dei gomitocon gli strumenti inseriti.
Non tutti i portali sono sempre necessari,ma di fronte a difficolta chirurgiche eprudente non lesinarne il numero: a volte esufficiente cambiare anche solo di pochigradi la direzione degli strumenti per potereseguire efficacemente il gesto chirurgico.Non ela pressione dell'acqua a dover tenere distesa !'articolazione; un'alta pressionedi insufflazione farebbe infatti imbibire itessuti in pochi minuti rendendo difficile epericoloso continuare l'intervento; utilizzare retrattori per migliorare la visione, mantenere bassa la pressione delia pompa artroscopica (20-30 mmHg) e !asciare defluire il liquido al di fuori dei portali sono piccoli ma importanti accorgimenti per diminuire I'imbibizione dei tessuti.Gli strumenti motorizzati sono numerosi eciascuno presenta le proprie caratteristiche; bisogna conoscerli e scegliere la fresache unisce la miglior efficacia e sicurezza.Anche la suzione applicata allo shaver eun'arma a doppio taglio in quanto, se espesso indispensabile, diviene pera pericolosa ogni volta che si lavora contro la capsula articolare, specie se, come nel casodelie artriti reumatiche, la capsula e particolarmente debole e sottile.
TRATTAMENTO POSTOPERATORlO
II trattamento postoperatorio e, come nellachirurgia tradizionale a cielo aperto, importante esattamente quanto !'atto chirurgico e ił paziente deve esserne edotto giaprima dell' intervento. II giorno dopo !' intervento si rimuovono la gomitiera, il bendaggio elastico e i drenaggi. La mobilizzazione passiva inizia nella stessa giornata,con un protocollo di mobilizzazione e riposo particolarmente accurato soprattuttoin caso di artrolisi (Tab. 3 e Fig. JO).
AlIa mobilizzazione tramite apparecchiomotorizzato associamo la mobilizzazioneautoassistita da parte deI paziente e il tutore articolato di restrizione nelle sintesi delIe fratture (Fig. JlA) o il tutore di mobilizzazione nelle artrolisi [251 (Fig. JJB).
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5 min riposo
15 min flessoestensione
(non dolore agHestremi)
10 min flessione
La rieducazione funzionale attiva e passiva, eseguita dal terapista delia riabilitazione, inizia intorno al primo mese dalI' intervento e prosegue fino a guarigione. II ritorno alle attivita quotidiane e previsto alterzo mese, mentre per lo sport specificopua essere ulteriormente rimandato, comenel trattamento deI!' epicondilite, nel qualesi proscrive fino al sesto mese.La profilassi contro le ossificazioni eterotopiche si esegue generalmente dopo le artrolisi osteoarticolari, dopo il trattamentodelie fratture e negli esiti di traumi.
COMPLICANZE
L'incidenza delie complicanze dell'artroscopia di gomito arriva secondo alcune casistiche al 10% 115] e rimane comunquesensibilmente maggiore rispetto alle artroscopie eseguite in altre articolazioni [15- 191.
Le particolari caratteristiche anatomichedeI gomito, come il ridotto spazio di lavoro intracapsulare, l'alta congruenza del!' articolazione, la vicinanza di numerosestrutture vascolonervose e la scarsita ditessuto sottocutaneo periarticolare, spiegano la frequenza e la tipologia delie complicanze nel!' artroscopia di tale articolazione. Se sindromi compartimentali e lesioni vascolari non sono ancora state descritte, numerosi sono i casi di danni neurologici. II nervo radiale e quello piu frequentemente leso, ma non sono esenti daproblemi neppure il nervo ulnare e il mediano. Sicuramente la sezione chirurgica ela complicanza piu temibile, anche se rara;decisamente piu frequenti sono le paralisireversibili da compressione dei nervo.Sono stati descritti anche casi di infezioniarticolari, generalmente rari in chirurgiaartroscopia, avvenuti soprattutto in pazienti non sottoposti a profilassi antibioticapreoperatoria [15 1.
Artroscopia di gomito
10minestensione
10 min flessione
10minestensione
Tabella 3 - Orario giornaliero di utilizzo deimobilizzatore e dei tutore
Orario
08.00-09.00 mobilizzatore eon "sehema eireolare"
09.00- 10.00 tutore in f1essione
10.00-11.00 mobilizzatore eon "sehema eireolare"
11.00-12.00 tutore in estensione
lora di riposo
13.00-14.00 mobilizzatore eon "schema circolare"
14.00-15.00 tutore in f1essionE'
15.00-16.00 mobilizzatore eon "schema circolare"
1 ora di riposo
17.00-18.00 tutore in estensione
18.00-19.00 mobilizzatore eon "schema circolare"
19.00-20.00 tutore in f1essione
1 ora di riposo
21.00-notte tutore secondo indicazioni (generalmentE' in estE'nsione)
Al momento non si trovano in letteraturastudi che paragonino I' incidenza delie ossificazioni eterotopiche dopo chirurgia aperta e artroscopica. La formazione di ossificazioni dopo artroscopia e stata descrittasia in seguito ad artrolisi su artrosi ipertrofiche [61 sia su semplice decompressioneposterolaterale in atleta di lancio [26], anchese e impressione comune dei diversi Autori che in artroscopia vi sia un minor rischiodi formazione di ossificazioni rispetto allachirurgia a cielo aperto.
Conclusionee discussione
L'artroscopia di gomito eoggi una tecnicachirurgica standardizzata che offre in mo/te circostanze nurnerosi vantaggi [4, 27} rispefto alla chirurgia convenzionale. Euna
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11 (AJ Tutore di restrizione: permetteun range di movimento libero regolabilea seconda delie necessitiJ. (B) Tutore dimobilizzazione M.T.O. (Casalecchio diReno, Bolognaj; tutore statico progressivo che permette una distrazione passiva autogestita dal paziente in jlessoestensione e pronosupinazione [25]
tecnica non semplice, che esige grande rigore nell'indicazione, nella pianificazionepreoperatoria e nel gesto chirurgico, Ilchirurga che voglia iniziare questa chirurgia deve essere gia padrone della tecnicaartroscopica in altre articolazioni e conoscere bene le tecniche di chirurgia open. Ii
consigliabile scegliere le indicazioni inbase al proprio livello di apprendimento,iniziando con la rimozione di corpi mobilio di piccoli frammenti di frattura prima diavventurarsi in interventi piu complessicome la riduzione e sintesi di jratture, lasinoviectomia o l'artrolisi. Nel valutare
l' indicazione all'artroscopia di gomito,anche la scelta deI paziente e importante.Per il trattamento delle rigidita e infinejondamentale chiarire prima dell'intervento il protocollo postoperatorio per selezionare il piu possibile i pazienti piu motivati.
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