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Riassunto. - II trottamento delle lesioni dei tendini ressori e ancoro malta problematico, soprottutto in zona 2. Negli ulLiml 30 anni Ie modalito di trottamento di queste lesioni si sane notevolmente evolute. Tali progressi sana stati possibiliinnanzitutto grozle a uno mig/iore conoscenza della (isiologia della cicatrizzazione, Attualmente tutti gli Auton concordano sui fatto che 10 riparozione del ressori deve essere effettuata in urgenza mediante sutura diretto primorio, seguito domob"izzazione precoce.I benefici della mob"lzza7ione activo immediota sono diventoti evidenti plU di recente: 10 tensione ossiale sullo suturo fovorisce 10 cicotrizzazione. diminuisce il rischio di oderenze e attenuerebbe 10 temporanea fragilito della zona di cicotrizzazione dUfClnte Ie prime 3 settimone. Tut!ovia, i carichi prodotti sullo sutufCl sono maggiori rispetto a quelli del prolOcolhdi mobihzzazione possiva. Oi conseguenza. negli ultimi 2 anni si eassistito 0110 produzione dl un elevato numero di studi in vitro e sull'animale riguordonti quello che rappresenterebbe " parametro determinonte, ossia 10 resistenzo inizialedella suturo. Questi studi hanno permesso dl precisare Ie modahto tridimensionali del passaggio del fila e di stabillfe 10superiorito del punti a quattro segmenU longitudinali. I risultati di questa studi sperimentali non possono piu essere ignorati dai chirurghl dediti 0110 nparozione dei tendini ressori
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I Lesioni recenti dei flessori delle ditas.,
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© 2003. ElseVier SAS. T"(({ ; dlf/[t! rlserVQ[1
Parole chiave: tendini ressori, nparazione primaria, cicotrizzazione tendinea, riabihtozione orriva.
Fisiologia dellacicatrizzazionedei tendini [lessori
INTRODUZIONE
Le lesioni dei tendini t1essori, soprattuttoquelle ehe interessano Ia zona 2, pongonoancora diverse problematiche. Cib edovutoal fatto che in passato si ignoravano i meccanismi e i fattori che intluenzano la nutrizione e la cicatrizzazione tendinea. Negliultimi 20 anni la migliore conoscenza delmetabolismo fisiopatologico e post-traumatico dei tendini flessori dovrebbe portare a un atteggiamento terapeutico pili oggettivo, tale da garantire risultati migliori.
CENNI DI ANATOMIA
I tendini flessori hanno una struttura fascicolare elicoidale a sezione grossolanamente esagonale. I fasci sono separati tra lorada canalicoli 0 solehi interfascicolari nei
Thierry Dubert,ltnuen Intern/? des hO,OIWUX de .oCrlS, of-1oe,., chef de :1,'
r,iquePhilippe Voche.. An~xr! m(('~."'ie ;Jes Mpnci),( drJ Peri':, QflO€,'1 chef de omi·que.Nicolas Osman, Ar.r::(:r} lnrcrne (Ies rldpl!WJX de POfiS. onoen chef de c/rrllque
Antonio Dinh AnCIen {(J(eme &~;.; hIJ;uWtJx ~1e Pans, (lnCH:n dK!f de ~.';t1I-
ChfLIque jQ Fro!Kllie."Jne, :6, QVe,1ue de I'Hdrel-de-'I!I!e, 7734C Ponwuit.
Combaull Fronce.
quali scorre la nutrizione vascolare, Iinfatica e sinoviale [14,25, 31 1.
NUTRIZIONE
La nutrizione dei tendini avviene attraverso I' apporto vascolare, la rete linfatica e ladiffusione sinoviale. II ruolo fondamentaledella diffusione sinoviale e state evidenziato in tempi piu recenti.
• Vascolarizzazione
I tendini non sono strutture avascolari.Occorre distinguerc tra distribuzione vascolare intratendinea e apporto vascolareextratendineo (Fig. I).
Concezionc classica
Si basa su studi anatomici e fisiologici divecchia data [110 1.
• Vascolarizzazione intratendinea
Rete interfascicolare: Edwards [31) ha dimostrato che ogni fascia e circondato dauna serie di vasi longitudinali di tipo arteriolare che decorrono nei canalicoli e neisolehi interfascicolari.
Rete perifascicolare: i vasi interfascicolarisono collegati alIa rete superficiale attraverso vasi di diametro simile e a direzionetrasversale che decorrono attorno e dentroi fasci. Da questo plesso arteriolare si di-
partono diverse anse capillari che si distribuiscono nei fasei, ma senza penetrare nelcollagene. Pertanto, la parte pili profondade] tendine riceve una vascolarizzazionepiuttosto scarsa.
• Vascolarizzazione extratendinea
Se la distribuzione vascolare intratendineae abbastanza unifonne in tutto il tendine,una certa variabilita si riscontra invece a livello extratendineo, in cui sono classicamente descritte quattro zone [141. L'equipedegli Autori di questo articolo ha individuato nella porzione intrasinoviale il sistema specifico per Ie guaine digitali.
- Giunzione museolotendinea: Ja rete capillare che circonda ogni fibra muscolare(che diventa poi libra colJagene tendinea)non prosegue nel tendine. In compenso, Iearteriole localizzate sui perimisio si anastomizzano con i vasi interfascicolari,mentre quelle dell'epimisio si anastomizzano con quelli dell'epitenonio [31, 132J.
- Giunzione osteotendinea: i vasi interfascicolari non ricevono apporto supplementare. Essi formano un'ansa a 90° e si anastomizzano con la rete dei sottili vasi periostei. Le fibre collagene si estendono neltessuto osseo [3IJ.
- Zone extrasinoviali: il tendine e circolJdato da tcssuto connettivo lasso, denomi-
I nfer:mentl blb/IOp,rarel 0 auesro QrtlCOJO SO/Xl Oube,'1 T. Voc.f'le P, Osman ;\J e D,'nh A Lesla....s re~el)!es des tlec.i'l,'sseurs des drngts. EdItIOn S(lentlpques et Medlco,res [lsevl€'r SAS (Pans) S,jr]lcd Techmques In OrthopaediCs and '/raumarci::;g/,44-.388,2003. 1'6 P T~rr,' J C'MO (.'servOI, '
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nato paratenonio, Ie cui caratteristiche naturali sono la plasticita, la flessibilita e lacapacita di piegarsi. In corrispondenza delIa parte prossimale del tendine, i vasi paratendinei sono in continuita con la rete muscolare superficiale. Tra Ie estremita, unapporto vascolare trasversale sovrappostoproviene dai vasi degli arti.
- Guaine sinoviali carpali: a questo livelloil paratenonio e sostituito da una guaina sinoviale, denominata mesotenonio, costituita da due foglietti. L'apporto vascolareesterno e garantito da vasi sottili.Zbrodowski et al. [1321 hanno dimostratoche questi vasi originano per Ie dita lunghedalla rete anastomotica carpale, dall' arcatapalmare profonda e daIle arterie interrnetacarpali. La guaina sinoviale stessa contiene una fine rete capillare superficiale, alimentata pill in profondita da una rete dipiessi arteriolari. II mesotenonio riceveuna vascolarizzazione sovrapposta segmentaria (ogni 2-3 cm circa) che si distribuisce attraverso arcate vascolari.L'apporto vascolare principale della guaina carpale delle dita lunghe e garantitodall' arteria ulnare.
_ Guaine sinoviali digitali [7.70.89, IJ9, 132]:
il foglietto parietale e irrorato da rami delle arterie collaterali, mentre il foglietto viscerale e i tendini sono irrorati dal sistemadei vincula. II foglietto viscerale aderiscemolto intimamente alia superficie del tendine. I vincula giungono ai tendini dallaloro faccia dorsale, da cui una certa poverta vascolare palmare e un apporto segmentale lasciano qualche zona di debolezza vascolare (due zone per il flessoreprofondo; una a monte e l' altra a valle delvinculum longum e una zona per il flessore superficiale a monte del chiasma).L'irrorazione del pollice proviene dall'arteria principale del pollice, dalle arteriemesotendinee prossimali e distali fuoriuscite dall' arcata palmare e da due vincula,uno prossimale all'articolazione metacarpofalangea e l'altro distale a livello dell'articolazione interfalangea [6,8,132].
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La distribuzione vascolare intratendinea edunque abbastanza uniforrne, mentre l'apporto vascolare extratendineo varia a seconda della sede considerata. In rapportoalia loro scarsa lunghezza, Ie giunzioniosteotendinee e muscolotendinee non sonovascolarizzate pill riccamente. Lungo illoro decorso bisogna tenere conto del carattere segmentario dell' apporto esterno pervalutare la possibilita di cicatrizzazione intrinseca e la nutrizione vascolare del tendine. Ciononostante, in condizioni traumatiche, non e nota che si verifichi un app0l10segmentale supplementare attraverso i vasi interfascicolari longitlldinali aile zonevicine che hanno perso questo apporto.Cia rappresenta un importante dato mancante per poter valutare la possibilita di cicatrizzazione tendinea.Infine, seppure osservato e descritto, il mo10 dei vasi linfatici epiuttosto sconoscillto,in particolare nelle infezioni, in cui essi dovrebbero essere maggiormente coinvolti.
Concezione moderna
La concezione modema si basa sugli studimicroanatomici di Guimberteau (49J. Questo Autore non rimette in discussione ladescrizione della vascolarizzazione intrinseca, rna attraverso un approccio essenzialmente funzionale e biomeccanico, mostra che I' apparato di scorrimento e la vascolarizzazione estrinseca formano un insieme che rappresenta un' interfaccia tra iltendine e i tessuti circostanti, poiche inrealta nell'organismo non esiste il vuoto 0uno spazio virtuale, ma esistono sol tantointerfacce tissutali di scorrimento 0 di fissita a seconda dei casi. I vari piani classicamente descritti corrispondono di fatto apiani creati artificial mente dall' operatore 0
da colui che effettua la sezione attraversoqueste interfacce.Guimberteau distingue due zone: la zonaprossimale, che include Ie zone da 3 a 5della classificazione internazionale, e lazona distale, che comprende Ie zone 1 e 2.
- Nella zona prossimale, il paratenanio etoil mesotenonio (per questa Autore non c'e
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1 Vascoiarizzazione intratendinea interfascicoiare(A) e perifascicolare (B).
distinzione tra i due) sono costituiti da ungroviglio di manicotti che pennettono lamobilita del tendine rispetto ai tessuti circostanti preservandone la vascolarizzazione. Ogni manicotto e costituito da numerosi microvacuoli di forma poliedrica. Ognivacuolo comprende un' armatura fibrillarecollagenica con differenti gradienti. Questivacuoli a pressione interna variabile sicomportano come un sistema di ammortizzazione idraulica. L'insieme forma cos1 unsistema multimicrovacuolare. In ciascunmanicotto, i vasi hanno una distribuzionelongitudinale sovrapposta e sono collegaticon quelli degli altri manicotti attraversovasi diretti in modo trasversale obliquo. Inperiferia, I' apporto vascolare e sovrapposto come descritto c1assicamente. A livellodel carpo non esistono due foglietti, rnanumerosi strati pill spessi che hanno portato a desctivere questa struttura come diversa dal paratenonio, mentre in realta essa glie simile. Durante la mobilizzazione, Iestmtture pill vicine del tendine si mobilizzano per prime, poi j I piegamento prosegue a mano a mana che ci si allontana daltendine. In questo modo la vascolarizzazione si adatta perfettamente allo scorrimento tendineo e quest' ultimo si adatta alIa trasmissione delle forze e aH'assorbimento delle pressioni. Questo tipo di organizzazione caotica conisponde a un modello di tipo frattale, che secondo Ie teoriepill recenti rappresenterebbe il modellodell' organizzazione delle forme in natura.
- Nella zona distale il modello e simile aun macrovacuoJo e il liquido sinoviale garantisce Ie proprieta di scorrimento e diammortizzazione. A questo livello, la concezione c1assica e quella modema non sono molto differenti.
• Nutrizione sinovialeII liquido sinoviale svolge un molo meccanico di lubrificazione, ma anche una funzione nutritiva per imbibizione. I movimenti tendinei creano una specie di pompasinoviale. Il liquido sinoviale viene pompato alia superficie palmare del tendine
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per poi diffondersi in profondit~l sfruttandoi solehi inlerfascicolari per nutrire Ie cellule tendinee. Esso fuoriesce successivamente attraverso il sistema vascolare e linfatico sulla faccia dorsale. Nella zona 2, la nutrizione sinoviale e quella vascolare sanaassociate e, in condizioni fisiologiche sperimentali, il rapporto nutrizione sinoviale/nutrizione vascolare cdi 2/1 per il flessore superficiale e di 5/1 per il f1essoreprofondo, come dimostrato da Manske etal. (76] in uno studio sulle scimmie. Nelmodello sperimentale, la nutrizione sinoviale da sola pub essere sufticiente, rnapoiche essa dipende enormemente dallamobilita tendinea, e facilmente intuibiJeche in condizioni patologichc essa sia meno efficace. Cib depone in favore dellamobilizzazione precoce e della riparazionedella guaina sinoviale. fnfine, occorre ricordare che la guaina non e ermetica e atenuta stagna, come dimostrato dagli sludisuI meccanismo d' azione dell' anestesiadigitale intratecale (98]
CICATRIZZAZIONE
Attualmente e nota che esistono due modalita di cicatrizzazione: la cicatrizzazioneestrinseca, che avviene per colonizzazionefibroblastica del tendine dai tessuti circostanti, e la cicatrizzazione intrinseca, cheutilizza la capacita propria delle celluletendinee di riparare Ie lesioni. A secondadella natura e della sede della lesione, queste due modalita di cicatrizzazione sonopiu 0 menD coinvolte.Per molto tempo si e pensato che solo lacicatrizzazione estrinseca permettesse lacicatrizzazione tendinea [92.94] Era il conceUo di "una ferita, una cicatrice" [251. Mail fatto che, in assenza di sulura, Ie estremita tendinee rimangono libere nella guaina senza presentare aderenze maggiori poteva far supporre che cicatrizzazione eaderenze non fossero neeessariamente associate. Matthews e Richards sono stati iprimi a studiare e mostrare la capaeita dieieatrizzazione intrinseea del lendine [82].
Le descrizioni seguenti si applieano moltobene alle estrcmita tendinee sottoposte ariavvicinamento e sutura chirurgica (Fig. 2).
• Cicatrizzazione estrinseca
La cicatrizzal.ione estrinseca e dovuta aun' invasione connettivovascolare estrinseca e si svolgc in tre fasi successive: infiammatoria, fibroblastica e di rimodellamento [113].
Durante la fase infiammatoria, nelle prime48-72 ore, si osserva la migrazione eli fibroblasti che fuoriescono dai tessuti periferici circostanti, ossia la guaina sinoviale,il tessuto celllliare sottocutaneo 0 il tessuto peritendineo all' estemo delle guaine.Queste cellule, seppur considerate permolto tempo un fattore fondamentale perla cicatri zzazione tendinea, sono all' origine della formazione delle aderenze. f fibroblasti migrano nella zona di sutura,proliferano e fagocitano inizialmente i detriti cellulari e i frammenti di col1agene.A partire daJ SO giorno, si sviluppaun'intensa attivita. di secrezione di collagene di tipo I con fibre collagene in tuttii piani della spazio. L'attivita fibroblastica raggiunge il massimo al 10° giorno.Attorno alla 2a settimana, Ie fibre collagene si orientano perpendicolarmente alI'asse lungo del tendine [40, 113].
A partire dalla 4a settimanainizia la fasedi rimodellamento e di riallineamentodelle fibre lungo I' asse del tendine.All'S" settimana il collagene e maturo eIe fibre sono riallineate. Non echiaro sela cicatrice cosl formata rimanga puramente fibrosa e se essa venga ricolonizzata 0 meno dai vasi interfascicolari.In questa modalita di cicatrizzazione sipuo cercare di contrastare la formazionedelle aderenze "[avorcvoli" alIa cicatrizzazione, ma "sfavorevoli" alla funzione,soltallto attraverso la mobilizzazioneprogressiva a partire dalla 4a settimalla e,successivamente, con la tenolisi, se necessario. Infine tali aderenze, necessarieper questa l110dalita. di cicatrizzazione, siformano a livello della sutura e della ferita, ma non per tutta la lunghezza dellaguaina e del tendine.
• Cicatrizzazione intrinseca
La cicau'izzazione inU'inseca si realizza alI'incirca secondo Ie stesse fasi della cica-
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trizzazione estrinseca. Tuttavia, in questacaso Ie cellule responsabili della cicatrizzazionc sono Ie cellule tendinee [291.In un primo tempo si veri fica un ispessimento dell' epitenonio in corrispondenzadella ferita. Successivamentc, a partire dal2° giol11o, Ie cellule elell'epitenonio (epitenociti) migrano a livello della sutura ovefagocitano i detriti e successivamente proIiferano. Esse producono collagene di tipoJ a partire dal 4° giorno. Al1'8° giomo lasutura ecompletamente circondata e riempita da cpitenociti. Si sviluppa una neovascolarizzazione tendinca c successivamente alcune cellule intratendince (endotenociti) migrano verso la zona di sutura partecipando anch'esse alla produzione del collagene. Ma gli endotenociti intervengonosolo a partire dalla 3a scttimana. Lo studiodi Kakar e al. [59\ sui conigli, protratto tinoalia 12a settimana, dimostra che a quest'epoca gli endotenociti aumentano ancora lapropria attivita, mentre I'epitenonio rimane ispessito, ma Ie sue cellule sono a riposo, essendo Ie fIbre collagene mature ebenorientale.n meccanisrno biologico di questa cicatri.zzazione e ancor poco conosciuto neideuagli, rna, come si vedra, alcuni fattorisono stati identificati con prccisione.Quindi la differenza fondamentale rispettoalIa cicatrizzazione estrinseca erappresentata dall' origine dei fibroblasti.
• Fattori che influenzanola cicatrizzazione
Innanzitutto, sarebbe ingenuo pensare chedal punto di vista c1inico la cicatrizzazionesia esclusivamente estrinseca 0 intrinseca.Esiste sempre una combinazione delledue. Tuttavia, spontaneamente, in assenzadi condizioni particolari, prevale la cicatrizzazione estrinseca. In particolare essaprevale nelle zone da 3 a 5, e poiche i tessuti circostanti sono lassi, si puo sperare direcliperare ]a mobilita senza interventi chirurgici secondari. AI contrario, nella zona2, il compito del chirurgo e del fisioterapista edi cercare di far prcvalerc la cicatrizzazione intrinseca, se la natura del traumac Ie condizioni postoperatorie adeguate 10permettono.
c2 Varie fasi della cicatrizzazione estrinseca (secondo Strickland).
A. Ii. 10-15 giorni.B. A 4 settimane.C. A 8 settirnane.
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Fattori rneccanici
• Trauma
La natura del trauma influenza significativamente il protocollo postoperatorio, poiche per gli Autori i protocolli piu complicati di mobilizzazione attiva precoce si applicano soltanto a situazioni cliniche benselezionate, ossia Ie ferite pure senza Iesioni associate, che rappresentano una bassa percentuale di tutti i traumatismi.La formazione di aderenze e direttamenteproporzionale alia gravita della reazioneinfiammatoria. Un meccanismo di sehiacciamento 0 di sezione con contusione associata (per esempio: sega cireolare), ladevascolarizzazione dei capi tendinei (sradicamento dei vincula), la presenza di Iesioni associate (frattura dello scheletro falangeo nel canale digitale, lesione delle arterie collaterali, Iesione da scoppio 0 perdita di sostanza della guaina sinoviale epresenza di Iesioni cutanee associate) sonoi principali fattori che favoriscono la formazione di aderenze e aumentano la resistenza tissutale allo scorrimento.
• Tecnica chirurgica
I principali fattori chirurgici che favoriscono Ia formazione di aderenze sono: tecnicachirurgica aggressiva con accesso chirurgico esteso, emostasi impelietta, manipolazione traumatica dei tendini, escissione eapertura inadeguata della guaina sinovialee sutura troppo tesa con conseguenteischemia dei capi tendinei.Indipendentemente dal protocollo postoperatorio considerato, e fondamentale cheIa tecnica chirurgica sia il menD traumatica possibile, in modo da limitare Ie aderenze al solo livello della sutura. La cuteviene divaricata il minimo necessario, Ieestremita tendinee devono essere recuperate con strumenti smussi e devono esserepinzate una sola volta prima di essere fissate alIa guaina mediante piccoli aghi intradermici. II lavaggio della guaina restadiscusso.Molto sorprendenti sono i risultati dellostudio di Datano et al [56) sui tendini di polIo. Questi Autori hanno dimostrato cheI'utilizzo della pinza bipolare 0 del laserCO2 a fini emostatici nella guaina tendineafavorisce la formazione di aderenze. Nederiva che questi strumenti non sono ovviamente da bandire, rna da utilizzare conparsimonia e a bassa intensita.
• Rispetto della guaina sinoviale
Sebbene nessuno studio clinico abbia dimostrato risultati superiori in caso di chiusura della guaina, quest' ultima deve essere preservata al meglio per limitare fa formazione di aderenze con il tessuto sottocutaneo [41, 73J. Se possibile, la guaina viene richiusa assicurandosi che il tendine riparato scorra Iiberamente al suo interno.Se necessario, I' allargamento dell' incisio-
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ne deve essere effettuato attraverso incisioni laterali vicino all'inserzione ossea inmodo da poter richiudere la guaina senzaalterare 10 scorrimento tendineo dopo lariparazione. Se la chi usura della guainaostacola 10 scorrimento del tendine, epreferibile lasciarla aperta [115 1, 11 posizionamento di un innesto sinoviale 0 venosoper chiudere una guaina ehe non puo essere chiusa direttamente non si e dimostratopili efficace.
• Immobilizzazione
L'immobilizzazione favorisce la fonnazione di aderenze, poiche I' assenza di movimento non libera il tendine dalla guaina sinoviale e la pompa sinoviale non viene stimolata. Questo e il motivo per cui j veechistudi su tendini riparati immobilizzati hanno portato a concludere erroneamente chela formazione di aderenze peritendineefosse inevitabile [94J. Sperimentalmente enella pratica, e noto che Ie aderenze sonofavorite dall' associazione di pili fattori(immobilizzazione, mancato rispetto dellaguaina, tecnica chirurgica traumatica) enon dalla presenza di uno solo [8IJ.
• Mobilizzazione
Al contrario, una mobilizzazione precocee dolce stimola la eicatrizzazione intrinseca e rafforza la resistenza tendinea alia trazione (114]. In uno studio sui cane, Gelberman et al[39 1hanno dimostrato che a 3 settimane un tendine flessore mobilizzatopassivamente edue volte piu resistente alIa trazione lispetto all0 stesso tendine sottoposto a immobilizzazione.
Fattore temporale
Un altro studio di Gelberman et al. (37] suicane ha dimostrato che la riparazione tendinea immediata permetteva di ottenere risultati migliori rispetto aile riparazioni differite a 7 e 21 giomi. Cia conferma i dati eIe pratiche cliniche attuali.
Fattori biologici
• Liquido sinoviale
11 rispetto della guaina sinoviale ha un significato non solo meccanico, rna anchebiologico, poiche esso consente di conseryare il ruolo nutritivo del liquido sinoviaIe che partecipa alia cicatrizzazione intrinseca.Lundborg et al (72. 74] hanno dimostrato ilruolo del liquido sinoviale in un modelloportato all'estremo, in cui cioe Ie suturetendinee erano state lasciate in una eavitaarticolare, escludendo cosl ogni apportovascolare estrinseco e intrinseco. In queste condizioni, I'analisi macroscopica evidenzia I' assenza di aderenze, una supeIficie di sutura perfettamente liscia e regolaIe a 3 settimane e la proliferazione di tenociti con produzione di collagene nellazona periferica, seguita da colonizzazioneprogress iva verso la zona centrale. A 3
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settimane la zona di sutura e completamente colmata. A 6 settimane la situazione e identica, rna Ie fibre collagene sonoorientate meglio lungo I' asse del tendine.Ciononostante, in genere la zona piu centrale rimalle necrotica e non eolmata. Glistessi lavori effettuati rivestendo il tendinecon una membrana che impedisee la migrazione di cellule germinali dall' ambiente articolare hanno mostrato risultati sovrapponibili. I lavori di Lundborg etal In. 74] suI coniglio hanno iJ merito diaver provato il potenziale di cicatrizzazione intrinseca del tendine. Tuttavia essi sono troppo lontani dalla realta clinica e lasciano supporre che la cicatrizzazione intrinseca si basi prineipalmente sull'apporto nutritivo del liquido sinoviale, dal momento che essi escludono volontariamente I' apporto vascolare intrinseco e I' interferenza con i tessuti circostanti. I lavori diMass e Tuel [80] e quelli di Manske et al sucolture di tendini in ambienti acellulari (77] hanno eonfermato i risultati diLundborg et al. senza pero evidenziare alcuna necrosi centrale.
• laluronidasi
L'aeido ialuronico e un lubrificante tendineo costitutivo del liquido sinoviale. Varistudi hanno dimostrato risultati contrastanti con I'utilizzo locale di sodio ialuronato. Lo studio di St Onge et al [111] su tendini di scimmia immobilizzati mostra risultati significativi per quanta riguarda ilmiglioramento della mobilita a 3 mesi. Lostudio di Amiel et al [3J suI cane mostra risultati evidenti suI miglioramento della superficie di scolTimento del tendine e suiI' aumento della migrazione eellulare.L'azione di questa sostanza varierebbe aseconda della sua massa moleeolare. Incompenso, daUo studio c1inico recente diHagberg lSI] in doppio cieco non risulta alcuna efficacia.
• Fibronectina
Questa glicoproteina con peso moleeolaredi 220000 Da epresente nel plasma e sulla superficie cellulare. Essa interagisce connumerose sostanze, tra cui il collagene,I'acido ialuronieo e la fibrina. Nell'epitenonio i livelli di fibronectina aumentano inprossimita della sutura e variano parallelamente all'attivit~1 degli epitenociti, ossiadal 5° al 1r giomo con un apice tra il 7°e il 10° giorno. Nell'endotenonio i suoi livelli aumentano pochissimo. Per Gelberman et al. [38J la fibroneetina intervelTebbenei legami dell'acido ialuronico per ripristinare la superficie di scorrimento. Essasvolgerebbe anche un ruolo nella migrazione cellulare e nella chemiotassi dei fibroblasti. Sembra che fibronectina e acidoialuronieo agiscano in collaborazione.
• Fattori di crescita [28.60,61. JOti]
lnterverrebbero diversi fattori, in particolare il transforming growthfactor-f3 (TGF-
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~-l) e il basic fibroblast growth factor(bFGF). II TGF-~-l csecreto daj macrofagi. Esso regola Ie interazioni tra i fibroblasti e Ie matrici extracelJulari e agirebbe pilispecificamente sugli epitenociti e sullecellule della guaina sinoviale. II bFGF pare essere l'unico fattore che agisce sugliendotenociti. Esso inoltre favorisce laneoangiogenesi. Probabilmente nei fenomeni di chemiotassi cellulare entrano ingioco altri fattori di crescita.
• Origine cellulare
Tutti gli studi mostrano che i fibroblastipili attivi sono gli epitenociti e Ie celluledella guaina sinoviale, mentre I'attivita degli endotenociti edebole e tardiva [36.37,40,
59.72. 74, 75,77, I13J. II motivo di questo fattonon eben conosciuto. Queste popolazionicellulari non possono esserc distinte in base ad alcun fattore biologico [38 1, rna soltanto all' analisi microscopica. AlcuniAutori (60) invocano la possibilita, in futuro, di una marcatura specifica delle celluleper migliorare la lisposta desiderata.
• Colla biologica
Frykman et al [33] hanno dimostrato che ilrivestimento della sutura medianteTissucol® migliora la qualita morfologicae biomeccanica della sutura a 6 settimanesui tendini mobiJizzati precocemente nelconiglio. Tuttavia tale tecnica non ha alcuneffetto sui tendini immobilizzati.
• Liquido amniotico
Ozgenel et al. [901 banno dimostrato chel'applicazione locale di liquido amnioticoumano riduce la formazione di aderenze eaumenta la resistenza alJa trazione nellesuture dei tendini Hcssori del coniglio.
• Altri fattori
In futuro si puo prevedere la scopelta 0 lamessa a punto di molecole che favoriscano10 scorrimento tendineo senza compromettere la cicatrizzazione, se non addiritturafavorendola. Allo stesso modo, e possibileche vengano prodotti eventuali derivati deifattori di crescita.
Agenti farmacologici
La somministrazione locale di farmaci antinfiammatori steroidei diminuisce la formazione di aderenze. Ciononostante, poicM questi farmaci possono compromettere la cicatrizzazione, essi non sono utilizzati in traumatologia. Alcuni Autori Ii utilizzano nelle tenolisi.
E stata studiata l'azione degli antintiammatori inibitori delle prostaglandine, comeindometacina, ibuprofene e gli antistaminici [751.
5-FluoTOuracile (5-FU): il 5-FU e un antimetabolita utilizzato nella chirurgia delglaucoma. Moran et al. hanno dimostratoche un'applicazione perioperatoria per 5minuti di 5-FU alia conccntrazione di 25mg/ml e efficace nel ridurre Ie aderenze
dei tendini di polio immobilizzati per 3settimane [871. Una concentrazione pili elevata non migliora i risultati.Aprotinina: Komurcu et al. [661 hanno dimostrato l'efficacia dell'aprotinina nel coniglio quando essa viene associata a unariparazione primaria della guaina.L' aprotinina e un inibitore della proteinasie agisce limitando la formazione di fibrina.
Fattori fisici
Ultrasuoni: to studio di Gan et al. [351 suitendini di pollo immobilizzati ha dimostrato che un trattamento locale plUliquotidiano (10 volte al giorno) mediante ultrasuoni iniziato precocemente durante la primasettimana diminuisce i fenomeni infiammatori, accelera 1a cicatrizzazione e migliora la mobihta.Sti 1l10lazione elettrica: numerosi studihanno dill1ostrato che una corrente elettrica continua a basso all1peraggio (0,5-7microA) migliora la cicatrizzazione di tendini studiati in coltura in vitro [34, 88]. IIll1eccanismo d'azione non e noto con precisione. Pare che la con-ente agisca favorendo la trasfolmazione della prolina inidrossiprolina, stimolando quindi la sintesidi collagene.Campi elettromagnetici pulsati: 10 studiodi Greenough suI coniglio [46] conclude perI'assenza di efficacia e di nocivita. Lo studio di Robotti et al. suI pollo [96] ll10stra unaumento delle aderenze peritendinee e unadiminuzione della resistenza alla trazione,quindi un effetto negativo.
Altri fattori
Molti altri fattori sono stati studiati nellasperanza di limitare la formazione di aderenze postoperatorie [94] Tra questi vannoricordati essenzia.1mente il rivestimentodella sutura con film di silicone, polietilene, cellophane, metallo flessibile. Tuttiquesti elementi limitano effettivamentel'aderenza della sede di sutura, rna presentano 10 svantaggio di disturbare la cicaLrizzazione intrinseca e 10 scorrimento tendineo e di lasciare in situ un corpo estraneo.L'utilizzo di Gore-Tex® (politetrafluoroeti lene espanso) nella ricostruzione dellaguaina sinoviale nel coniglio e svantaggioso, poiche riduce la sintesi proteica dellecellule implicate nella cicatrizzazione tendinea [52J.
• Aspetti meccanicidella cicatrizzazione
Indipendentemente dal tipo di cicatrizzazione, tra il 5° giomo e 1a 3a settimana esiste un periodo durante il quale la resistenza meccanica del tendine alla trazione eminima. In questa fase la prudenza deveessere estrema. Ciononostante Strickland (114J, basandosi sugli studi di Urbaniak et al [1261, afferma che in un programma di ll1ohiJizzazione precoce si puoapplicare un carico di 900 g/m. Secondo Ie
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ll1isurazioni effettuate durante I'aperturadel tunnel carpale in soggetti voJontari, Jaflessione e I'estensione passiva delle ditadeterminano un carico di 200-300 g/m suitendini del polso. La mobilizzazione attivasenza resistenza non supera i 900 g/m.Anche se in questo studio non si tiene conto delle resistenze legate agli altri tessuticoinvolti nel trauma, Ie forchette di forzarimangono compatibili con un programmadi mobilizzazione precoce passiva e/o attiva. Tuttavia, Schuind et al. [102J, utilizzando un metodo di analisi simile a queUo diUrbaniak et aI., hanno misurato carichi di.100-900 g/m per la mobilizzazione passivadelle dita lunghe e carichi variabili tra 400e 3500 g/m per la mobilizzazione attivadelle dita lunghe senza resistenza. I valoridella seconda sono molto superiori a queJIi della prima. Pertanto essi impongono larealizzazione di suture molto resistenti dalpunto di vista meccanico in modo da potereffettuare un programma di mobilizzazione passiva e/o attiva precoce. Si puo pensare che, in quanta piu recente, questa studio sia pili vicino alIa realta.Si puo osservare un certo grade di allontanamento dei monconi tendinei [26. 102. J 151.
II rischio di rottura diventa rilevante oltre i3 mm. J principali fatton responsabili ditale allontanamento sono il tipo di sutura,la natura del filo utilizzato, una trazioneeccessiva e la devascolarizzazione delleestremita tendinee. Seradge (1051 ha dimostrato che la vecchia sutura a criss-cross diBunnell favorisce ]' allontanamcnto pilidella sutma di Kessler. Savage [991 ha dimostrato che la sua sutura emolto pili resistente alla trazione e all' allungamento separagonata alle precedenti (Bunnell,Kleinert, Kessler e sue modificazioni). Pilidi recente sono stati descritti altri tipi disuture resistenti e non iscbemizzanti, comeverra illustrato oltre.
• Limiti dei dati teorici
Occorre valutare gli studi speri mentali inmodo critico. Alcuni modelli in vivo, comequeHi del polIo, possono essere consideraLitroppo lontani dalla realta dell'uomo.Inoltre, aJcuni studi sulla cicatrizzazione intrinseca e suI ruolo delle sostanze chimichesono staLi realizzati unicamente in vitro.
CONCLUSIONE
Dal punto di vista funzionale, attualmentee preferibile prendere in considerazioneun'''unita vasculo-tendineo-nutritiva discorrimento" anziche la semplice anatomia descrittiva eli una struttura tendineaisolata assimilabile a un semplice cavo trasmettitore di forza ed effettore di movimento.Nella praLica, Ie ricerche sulla cicatrizza7,ione intrinscca non devono far dimenticare che la complicanza piu importante nellachirurgia tendinea primaria e la rottura e
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01-04-495 Lesioni recenti dei flessori delle dita
3 TiJponimia del punto disutura centrale.Nella sutura centrale sonosempre associati segmentilongitudinali (1), che assicurano la continuita tm Ieestremitil tendinee, e segmenti trasversali (2), chegarantiscono I'ancoraggionei monconi tendinei suogni lato della sezione.
4 Schema originale diKirchmayr: si tratta di unasutura "a cornice" a duesegmenti longitudinali connodo esteriorizzato.
gnificativamente piu elevata rispetto ailesuture a quattro fili; esse sono raramenteutilizzate, sia per problemi tecnici sia acausa dell'ingombro [12, 1201 dovuto aHapresenza di materiale aggiuntivo.II numero di segmenti longitudinali puoessere aumentato senza modificare il tragitto dell'ago utilizzando un filo doppio.Questi fili doppi sono di facile impiego [28, 44]. Tuttavia, a menD che non si utilizzi un filo piu sottile, Ie dimensioni delnodo rischiano di essere ingombranti nellazona di cicatrizzazione.L'aumento del numero di segmenti longitudinali con un filo semplice permette unagrande varieta di tecniche, poiche ciascunsegmento longitudinale puo prendere unadirezione differente: disposizione in duepiani ortogonali [28,681 (Fig. 6), fiji paralIeIi [671 0 incrociati (12,841 (Fig. 7). L'incrociodei fiJi migliora la resistenza rispetto a unasutura classica non incrociata diminuendol'aJlungamento della zona cicatriziale [[2].
TI numero di fili puo variare indipendentemente dal numero di segmenti longitudinali. Si tratta di un parametro che rivesteuna certa importanza, poiche se 1a suturaviene reaJizzata con un solo filo, ci sar~1 unsolo nodo, AI contrario, se si utilizzano pillfili, il numero di nodi sara pari al numerodi fili impiegati. Nel caso pill frequente diuna sutura a quattro segmenti longitudina-
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TIPO DI FILO
5 Sutura di Kessler modi-
~~II~~r-III!!~•••~~~!~!I!'~~~"~'."ficata (attualmente la Slltu-, ra pili utilizzata): consta di1 ... ,1 r- 1 due segmenti longitudinaliI " .' I: .~ : paralleli, il nodo i! affondatoI (J::::::.:/ ' nella trancia di sezione. II: .~ ! tutto e completato da dueI (.J-~I/ l emirinjorzi periferici.tt...~••ijliil;••i~l~~~C;;••••II~.-.--.·.-.--.-.-.I;••.1 Con un filo semplice nonII raddoppiato, esiste un'ele-
vata varieta di disposizionedei segmenti longitudinali.
SEGMENTI LONGITUDINALI
• Per la sutura centrale
In genere si utilizza nylon monofilamento4-003-0. Nell'adulto si consiglia di utilizzareil 3-0 [II, lOS, l2l], Un filo meno resi-stente rischia di rompersi. 0' altra parte,I'utilizzo di un filo pill resistente (2-0)comporta un aumento della resistenza della sutura, indipendentemente dal tipo ditecnica utilizzata [55J, rna rischia di porreproblemi di ingombro e di rigidit3. I fiji intrecciati non sono pio utilizzati a causa dellora maggiore coefficiente di frizione [86]
Contrariamente alia regola adottata negliultimi anni, due segmenti longitudinali sono insufficienti se si vuole iniziare unamobilizzazione attiva nel periodo postoperatorio, La maggior parte degli Autori raccomanda J'utilizzo di suture a quattro segmenti longitudinali lll, 12,24.68. 121. 128]. Lesuture a sei 0 otto segmenti longitudinali[12,28,99,101] conferiscono una resistenza si-
• Per il rinforzo periferico
Si Lltilizza in genere nylon monofilamentopiu fine e pill morbido (Prolene 5-0 0 6-0)rispetto a quello utilizzato per la suturacentrale.
INTRODUZIONE
non I'aderenza. Per questo motivo, ognicaso deve essere oggetto di analisi specitica e I'atteggiamento terapeutico deve essere adattato di conseguenza.
Il metodo di sutura enotevolmente progredito negli ultimi anni, grazie a numerosistudi sperimentali.Attualmente e noto che occorre associareuna sutura centrale (core suture) e unrinforzo periferico (peripheral suture). Percomprendere bene Ie varie descrizioni occorre definire con precisione la toponimia(Fig. 3). La sutura centrale ecomposta dasegmenti longitudinali, che assicurano lacontinuita tra Ie estremita tendinee, e dasegmenti trasversali, che garantisconol' ancoraggio nei monconi tendinei su ognilato della sezione. II rinforzo epitendineoassicura il contatto periferico, facilita ilpassaggio sotto Ie pulegge e rinforza la sutura nel suo insieme.Con il termine sutura abituale 0 "Kesslermodificata" ci si riferisce alia sutura diKessler modificata da Kirchmayr [621
(Fig. 4). Rispetto alia descrizione inizialedi Kirchmayr, in genere la tecnica vieneIievemente modificata, in quanto iI nodoviene collocato nella spessore della sutura mentre la sutura centrale viene completata con un rinforzo peritendineo (Fig.5). Con queste modifiche, essa rappresenta COSl il tipo di sutura di riferimento epiu utilizzata, mettendo d' accordo pill 0
menD tutti gli Autori, fino a quando non sistabilisce con certezza I' utilita della mobilizzazione precoce [4,24.57.69.109. I2SJ. Almomenta attuaJe, questa sutura appare insufficiente, perche la sua resistenza (1448 N a seconda degli studi) e inferiore aIle forze che si vengono a produrre durante la mobilizzazione attiva r1I, 12,44, 47, 65,127.130]
Per migliorare la resistenza della sutura alIa rottura e all'allungamento della zona cicatriziale, sono state proposte numerosemodifiche, che riguardano il tipo di filoutilizzato, la posizione e il numero dei nodi, il numero e la direzione dei segmentilongitudinali, i rapporti tra i segmenti longitudinali e trasversali e il rinforzo periferico.Gli studi in vitro fomiscono indicazioniimportanti, ma che devono essere confermate dai risultati degli studi clinici neiprossimi anni.Infine eopportuno fare il punto sull'atteggiamento da adottare in caso di lesioni parziali.
Attuali tecnichedi sutura primariadei tendini [lessori
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pratica, OCCOlTe che il segmento trasversalcpassi molto vicino ai segmenti longitudinaIi [93] e a livello del diametro maggiore.
II bloccaggio e una forma di appoggio,poiche si stringono fasci di collagene incorrispondenza della giul1zione tra i segmenti Jongitudinali e quelli trasversali, maesso si distingue per il fatto che il filo ebloccato su se stesso in aJcune zone, doveoltretutto non puo scorrere nel tendine.Questo bloccaggio puo essere realizzatocon lIntilo ordinario oppure con un filomontato ad ansa.
- Con un [jlo ordinario, sono state descritte piu procedure, che comportano lutte unoo piu passaggi del tilo sotlo se stesso [84, 101] (Fig 15). Studi sperimentalihanno dimostralo che il bloccaggio rinforza la sutura e diminuisce il rischio di allungamento della zona cicatriziaJe [I I. 12,19.
47,91]. Questo migIioramento e tanto piuefficace quanto piu spesso e il filo ed eunacondizione che permette di utilizzare il fiJo 2-0 [55]. I punti bloccati si spezzano pilifrequentemente per rottura del filo che perlacerazione del tendine [12. 129]. Sembrainutile bJoccare ogni filamento longitudinale a piu livelli [5S I. Un altro vantaggio deipunti bloccati eche essi permettono di evitare l'iperpressione sulla zona di sutura(che porta a ispessimento e ostacola il passaggio sotto Ie pulegge) e Ie forze si concentrano solo sui segmenli longitudinalidella sutura (121. Pertanto la reaIizzazionedei punti bloccati epiu difficile, poiche latensione deve essere perfettamente equilibrata su ciascun segmento; se cio non avviene, il fiJo che si blocca puo rompersi nelpunto in cui Ie forze sono massimali.
- Con un filo ad ansa (tipo TSllge).Descritto inizialmente da Tsuge [123. 124], sitratta del metodo piu semplice per realizzare un punto bloccato. U segmento trasversale e corto e ci() avrebbe il vantaggio di limitare l'effctto di strangolamento a Jivellodei passaggi trasversali e quindi di preseryare meglio la vascolarizzazione (Fig. 16).
Si possono uti Iizzare due 0 tre fili ad ansa(Fig. 17), realizzando cosl suture a quattroo sei segmenti longitudinali [120.128].
10 I fili devono sempre essere fatti passare nellameta anteriore del tenaine per risparmiare la vascolarizzazione tendinea.
6 Segmenti paralleli indue piani ortogonali(Dinopoulos 2000).
7 Segmenti incrociati(McLarney 1999).
9 Sutura centrale a quattro segmenti longiludinalie un solo nodo esteriorizzato (Barrie 2000).
8 Le suture a quattro segmenti longitudinali possono essere realizzate con duefili. Cia i! una sicurezza nelcaso in cui uno dei due sirompa. Tuttavia, rappresenta al1che un rischio tllteriore, poiche a livello deinodi i fili sono piu fragili,ma soprattutto un'ulterioredifficoltii, poiche occorreequilibrare perfettamente latensione sui quattro fili.
appoggiata (insufficiente), appoggiata (indispensabile) 0 bloccata (opzionale).
L'appoggio (locking suture) e definito dalfatta che, quando il fila viene messo intensione, l'acchiello si stringe attomo aifasci di collagene [55, 931 (Fig. 11).Nell'appoggio semplice, non c'e un vero eproprio blocco e cio consente un certoscorrimento del filo nel tendine. In pratica,quando si accede al tendine per via anteriore, il segmento trasversalc deve passaredavanti al segmento longitudinale [58.93] edavanti al punto di penetrazione massimaIe a livello della sezione tendinea (Fig. 12).Se, al contrario, it segmento trasversalepassa dietro ai segmenti longitudinali (Fig.J3) 0 oltre il punto di penetrazione massimale (Fig. 14), la sutura non eappoggiata(!?rasping suture): nel momenta della messa in trazione, il filo va a dissociare il tendine longitudinalmente anziche ristringersi sui fasci "imprigionati".
Occorre includere nell' occhiello una quantita sufficiente di fibre tendinee in modo daevitare l'effetto di tranciatura [55, JJl]. In
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li, I'utilizzo di due fili rende difficile equilibrare perfettamente la tensione sui quattro passaggi [118J (Fig. 8). Pertanto e probabile che sia pill vantaggioso utilizzareuna tecnica che permetta il passaggio diquattro segmenti longitudinali 0 piu conun solo filo [12,681 (Fig. 9). .
In genere i segmenti longitudinali dovrebbero occupare unicamente la meta anteriore del tendine, in modo da evitare di alterare la vascolarizzazione tendinea (Fig. 10).
ANCORAGGIO TRASVERSALE
I segmenti trasversali devono passare auna distanza di 7-10 mm dalla sezione [55J.
I punti "a cornice" sono tutti ispirati aliatecnica di Kessler modificata.
L' efficacia dell' ancoraggio trasversale dipende essenzialmente dai suoi rapportispaziali con i segmenti longitudinali. GliAutori di questo articolo propongono unaterminologia che permetta di distingueretre tipi di rapporti tra i segmenti trasversaIi e longitudinali: la sutura puC> essere non
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Lesion i recen ti dei flessori delle dita
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----c+-11 A. La sutura appoggiata edefinita dal fatto che la trazione sui segmenti longitudinali stringe il filo attO/TIO afasci di col/agene. rt segmento trasversale deve passa
re davanti ai segmenti longitudinali.8. La sutura non appogginta si apre al momenta della trazione e taglia if tendine "come il burro"C. La sutura appoggiata stringe un fascio di co/lagene e puo spezzarsi solo per rottura del filo 0 del tendine.
14 Se il segmento trasversale passa oUre if punto di penetrazione massimale, la sutura non eappoggiata.
Con questo materiale, il nodo e collocatoall' esterno del tendine, tranne quando siutilizza Ia tecnica descritta da Gill [44J chepermette di realizzare un punto bloccato asei segmenti longitudinali incrociati e duenodi affondati (Fig. 18).
NODO
11 nodo rappresenta iI punta debole del fi10, poiche quest'ultimo in genere si rompe
8
proprio a livello del nodo a causa del1e forze di taglio. Occorre fare due nodi piatti(quattro semi-nodi inversi) (Fig. 19). Ledimensioni e il numero di nodi sono fattari Iimitanti, poiche diminuiscono la deformabilita della zona di sutura [4J. In pratica,in genere si preferisce collocare il nodo aiI'interno della sezione in modo da evitareconflitti con Ie pulegge [86J. Tuttavia glistudi in vitro dimostrano che la resistenzae superiore quando il nodo e collocato al-
12 In pratiea if segmento trasversale deve passare davanti ai segmenti longitudinali e davanti al punto di penetrazione massimale rispetto alia trancia di sezionetendinea.
13 Se if segmento trasversale passa dietro ai segmenIi longitudinali, la sutura non eappoggiata.
I'estemo del tendine [5,67,84] L'aumentodella sfregamento legato all' esteriorizzazione del nodo sarebbe trascurabile se lariabilitazione attiva iniziasse immediatamente.
RINFORZO PERIFERICO
II rinforzo era utilizzatoinizialmente perregolarizzare la superficie esterna del tendine nella zona di sutura. In seguito ci si eacc0l1i che esso aveva anche il vantaggiodi aumentare significativamente la resistenza alia rattura. II filo deve essere piusottile di quello utilizzato per la suturacentrale. Piu spesso si utilizza nylon monofilamento 5-0 [121] 0 6-0 [55].
La resistenza del rinforzo varia a secondadel1a profondita [27] e del numero di passaggi [67,71.791.
II rinforzo semplice e menu resistente delrinforzo di Halstead [129, 131] (Fig. 20).
II rinforzo incrociato di Silfversbold [91, 108] e molto resistente ed e statoproposto isolatamente, senza sutma cen-
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15 I punti bloccati sono punti appoggiati mil con unbloccaggio del filo su se stesso che gli impedisce di scorrere. 50no state descritte l1umerose procedure.
A. Procedu ra di Recker.B. Procedurn di Aslam.
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16 Ifili ad ansa permettono di realizzal'e facilmente dei punti bloccati.
trale; tuttavia in questa caso la sua resistenza sembra insufiiciente [13].
SUTURE RINFORZATECON PROTESI
L' obiettivo delle protesi interne e quello diancorare solidamente Ie estremita tendineemediante una "barba", ossia una piccolapunta come quella che si trova all'estremita degli ami da pesca [122] Questi metodi potrebbero essere adottati in futuro, maal momenta i risultati clinici sono piuttostodeludenti. Sono state proposte diverse protesi di rinforzo, per esempio in acciaio 145],
in Dacron® [51, in Gore-Tex® [95] 0 inMersilene® [1081. Tali protesi potrebberoraddoppiare la resistenza della sutura [45].
Un'altra procedura consiste nel pontare lazona di sutura mediante un frammento delretinacolo degli estensori introdotto al centro della zona di riparazione l22]. Negli stu-
traverso P3 0 attraverso il polpasu'ello [15]
(Fig. 22). Se i fili vengono fatti passare attraverso P3, il punto di uscita dorsale puoessere localizzato sull' unghia 0 a montedella matrice ungueale [1031. Se si scegliequesta tipo di riparazione, il rinforzo periferico non puo essere realizzato, perdendoCOS] un importante elemento di rinforzodella sutura. Questa tecnica ha anche I'inconveniente di non creare Ie condizioniper la messa in tensione fisiolagica dellasutura, poiche I'appoggio e a hvella distaIe. In pratica, in base ai dati sperimentali,dopo reinserzione transossea Ja riabilitaziane attiva e sconsigliabile, e quandopossibiJe e preferibile una sutora tendinetendine.
LESIONI PARZIALI
Le lesioni parziali pongono problemi sia diindeboIimento tcndineo, con rischia di rottura, sia di cont1itta con aggancio sotta ilborda libera delle puJegge. Talvolta la diagnosi clinica e impossibile in fase preaperatoria, pertanto di frante a ogni lesioneparziale che attraversa it piano cutaneo occorre ricorrere all' espJorazione chirurgica,anche in assenza di deficit clinici evidenti.Quando la lesiane interessa meno del 50%della larghezza, la sutura non e necessaria.Dopa l'esplarazione chirurgica, ci si accontenta di una regolarizzazione dei bordidella lcsione tendinea, can apertura parziale di una puleggia 0 chiusura del canale digitale in modo da assicurarc uno sconimento tendineo senza inegolarita \104].
Per Ie lesioni che interessano piu del 50%dello spessare, in genere si consiglia unasutura di rinf()rzo. Tuttavia, il fatto stesso
di sperimentali, alcuni fattori di crescitasono stati inclusi nella protesi di rinforzo [97]. La fotoirradiazione laser non sembra in grado di favorire una vera cicatrizzazione del collagene IJ6].
PRINCIPI DI RIPARAZIONE DELFLESSORE SUPERFICIALE COMUNE
Le forze registrate a hvello del t1essore superficiale comune durante la mobilizzazione attiva sono di circa 17 N [102] Poiche Iesuture sernplici sono insufficienti per consentire la mobilizzazione attiva immediata,occorre raccomandare almeno la sutura diKessler modificata, rna a questa livellosembra piu resistente la sutura di Beckermodificata [47,85].
LESIONI IN ZONA 1 VICINOALL'INSERZIONE DISTALE
Per Ie lesioni molto distali, si raccomandain genere la reinserzione distale per vialransossea. Si ritiene che I'appoggio sullafalange distale sia piu solido rispetto aquello su un' estremita tendinea. Questatecnica consente di utilizzare un filo piurobusto (2-0), poiche c'e menD materiale aliveDo della sutura stessa [27.501. Tuttaviaquesta principio e valido solo se la presadel lata tendineo e molto sol ida. E statoproposto I' utilizzo di fiIi metallici munitidi barbe (barb-wire) [78]. Se si utihzza unfilo ordinario, la tecnica di Bunnell e superiore alIa tecnica di Kessler e a quella diKleinert (Fig. 21). Tuttavia, nessuna diqueste tecniche e resistente come una sutura a quattro 0 piu passaggi longitudinalicon un rinforzo peritendineo [1071. Per lafissazione distale i fili possono passare at-
17 Due 0 tre fili adansa pel'mettol1o diI'ealizzare suture aqUllttro 0 sei segmenti10ngitudil1ali.-=-~--~- ==
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18 La tecnica di Gill permette di rerrlizzare un punto a sei segmenti longitudinali incrociati con tre fili ad ansa, il nodo viene affondato,
19 A. Due semi-nodi piatti. Questo nodo non si scioglierii spontaneamente. In genere si fa un tena noda persicurezza.B. Due semi-nodi inversi. Questo nodo si scioglierii spontaneamente in caso di trazione asimmetrica.
eata a quattro 0 sei passaggi \ongitudinali,associata a un rinforzo periferico incrociato. Questo tipo di riparazione eda due a trevolte piu resistente rispetto a una suturatradizionale [121] e conferisce una resistenza iniziale superiore a 66 N [l2J, che e sufficiente per poter consigliare una riabilitazione attiva precoee. Oeeorre tuttavia tenere presente che il risultato finale dipendetanto dalla riabilitazione e dal comportamenta del paziente quanta dalla suturastessa [54].
di realizzare una sutura compona un ulteriore traumatismo, ehe indebolisce \'unitatendinea e rischia di favorire la formazionedi aderenze. Alcuni Autori eonsigliano dinon suturare Ie lesioni che interessano finoal 60% [831, al 75% f531 a anche al 90% [21.
Se si opta per una riparazione mediante sutura, probabilmente epiu saggio accontentarsi di un rinforzo peritendineo con filo 6o limitato alIa porzione lesa del tendine(Fig. 23).
NEL BAMBINO
Non ci sono partico]ari differenze perquanta riguarda la tecnica di sutura, tranneper il fatto ehe in questi casi occorre utilizzare un filo piu sottile in relazione ailedimensioni del tendine [13, 32J.
IN CONCLUSIONE
La tendenza attuale equella di raccomandare una sutura centrale appoggiata 0 bloc-
Tecniche di riparazioneprimaria
INTRODUZIONE
Nel1983 iJ comitato della Federazione internazionaJe delle societa di chirurgia della mano, presieduto da Kleinert e Verdanha adottato Ie seguenti definizioni:
A
20 I rinforzi peritendinei.A. Rinforzo semplice.
B. Rinforzo di Halstead.C. Rinforzo incrociato di Silfverskiold.
10
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21 Per Ie reirlsenioni transossee in zona 1 distale, la teeniea pill resistente i! quella di Bunnell.A. Teeniea di Bunnell.B. Teenica di Kessler.e. Teeniea di Kleinert.
DIAGNOSI
23 Riparazione di una lesione parziale mediante sutura di rinforw peritendinea.
nulare). In guesti casi, un difetto dellaflessione indipendente dell'IFP potrebbeessere falsamente attribuito a una sezionetendinea. Ma esistono due trabocchettiche potrebbero far trascurare una lesionegrave:
- in caso di sezione parziale, 1'esameobiettivo puo essere del tutto normale;
- anche in caso di sezione completa, talvolta la flessione attiva rimane possibile(rna senza forza) per conservazione di unacontinuita dei vincula.
Nei pazienti in state di incoscienza, questoesame puo essere sostituito dai movimentipassivi del polso in flessionc/estensioneverificando l'estensione/chiusura delle dita per effetto tenodesi. La chiusura delledita puo essere ottenuta anche mediante lapressione sui ventri muscoJari dei flessoria liveUo dell'avambraccio.Durante I'esame obiettivo occorre ricercare eventuali lesioni associate (nervose, arteriose ecc.). E oppOituno licordare chel'esame della sensibilita superficiale deveessere effettuato mediante iJ test della eliscriminazione di Weber 0, in sua mancanza, con il test eli sfioramenro con garza, inmodo comparativo (emipolpastrello rispetto a emipolpastrello e rispetto al lato opposto). TaJvolta questo esame e reso difticile dalla presenza di fattori locali posttraumatici 0 preesistenti di tipo asimmetrico (edema, ipercheratosi, asimmetria dellatemperatura cutanea ecc.).In condizioni di urgenza, la lesione 0 Ie lesioni (la cui sede, natura ece. vanno annotate con precisione) devono essere esplorale sotto anestesia locale e laccio brachiale.Se pero iJ piano dermico e state oJtrepassato (lessuto sottoeuraneo visibile), difrante al minimo dubbio e tanto piu nelbambino, nel soggetto con oligofrenia, demenza eec. si imponc I'esplorazione chirurgica.
22 Teeniea per Ie reinserzioni fransossee in zona 1disfale. Si noti il passaggio transosseo a montedella rnatriee ungueale.
chewing-gum, caramelle, tabacco), anamnesi patologica remota ed eventuali traumipregressi sull'arto 0 sugli arti attualmcnteinteressati.
• Esame obiettivo
Di fronre a un dito Jungo che rimane inestensione compJeta, Ja semplice ispezionepcrmette di diagnosticare la sezione completa dei due flessOli. Per Ie dita lunghe,I' esame puo permettere di diagnosticareuna lesione del flessore supelticiale (FCS)o del f1essore profondo (FCP).
- Per valutare I'FCS, e necessario flettereil dito esaminato mantenendo in estensione Ie interfaJangee prossimaJi e distali (JFPe IFD) delle altre dita: se I'lFP del ditoesaminato si piega attivamente, significache l'FCS non e sezionato in modo completo.
- Per valutare 1'FCP, si mantiene l'IFP deldito esaminato in estensione: se la flessione attiva dell'IFD epossibile, significa chel'FCP non esezionato in modo completo.
- Per iJ flessore lunge del poll ice (FLP), enecessaria una f1essione contro resistenzadell'interfalangea.
Occorre tenere presente I'esistenza di aJcuni trabocchetti diagnostici: talvoltaI'FCS e poco rappresentato 0 assente(33% dei casi per il mignolo, 25% per l'a-
- riparazione primaria = entro lc prime 24ore;
EMc
- riparazione primm'ia ritardata = tra il 1°e il 13° giorno;
- riparazionc secondaria precoce = tra il14° e il 44° giorno (tine della sa settimana), data limite classica per una riparazione mediante sutura diretta;
- riparazione secondaria tardiva = a partire dal 45° giorno.
Le tecniche che verranno considerate inquesta sede liguardano quindi in teoria Jeprime tre categorie, sapendo che in caso digrandi lacerazioni, si puo farc ricorso d'urgenza aile tecniche abitualmenle utilizzatein "secondaria tardiva" (innesto, ricostruzione delle pulegge ecc.).
• Anamnesi
Occorre indagare su: ora e tipo di incidente, natura dell'agenre traumatico, posizione in flessione 0 in estensione del dito (chepermette di prevedere una rctrazione delmonconc prassimaJe rispettivamente piu 0
meno distante dalla ferita), importanzadella contaminazione, state vaccinale (antitetanica, antirabbica in caso di morso dianimale ecc.), ora dell'ultima assunzioneorale di sostanze 0 alimenti (inclusi
II
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Via di accesso
In caso di lesione trasversale, la cute vieneallargata a L prossimalmente 0 distalmente a seconda che il trauma sia avvenuto sudito in estensione 0 in flessione. Una ferita obliqua viene allargata a zigzag(Brunner). Si ricorda che i punti devonoessere laterali, situati al tennine delle pieghe di flessione, 41)]0 scopo di evitare 141medializzazione 0 l'assializzazione di unacicatrice, che portano a rigidita in flessione. L'allargamento deve essere il piLI limitato possibile. In esso occorre tenere contodi un' eventuale perdita di sostan1.a cutanea(allo scopo di non interferire con il posizionamento di eventuali lembi local i) edell' esposizione necessaria per Ie riparazioni associate (osso, nervo, arteria ecc.).
APERTURA DEL CANALE DIGITALE
In presenza di una ferita occorre innanzituHo esaminarne Ie caratteristiche (livellorispetto alle pulegge, lunghezza, direzioneecc.) e il livello della(e) sezione(i) tendinca(e) con il dito in estensione. L'allargamento del canale e spesso necessario perespon·e i monconi tendinei e procedere alIa sutura. Se possibile, Ie pulegge funzionalmente importanti (A2, A4 e anche AOin caso di accesso 0 di allargamento nelpalma) vengono sempre rispettate.Questo allargamento della guaina viene effettuato mediante incisioni laterali oppuresecondo il metodo di Hueston mediantepiccoli lembi quadrangolari che possonoessere risuturati alla fine dell'interventocon un effetto di allargamento.In assenza di ferite, nella maggior parte deicasi e sufficiente realizzare incisioni trasversali risparmiando Ie pulegge anulari.
RECUPERO DEI MONCONITENDINEI
Le manovre necessarie per l'estrazione deimonconi tendinei devono essere atraumatiche, in modo da limitare la formazione diaderenze cicatriziali. In questo modo, sidovrebbe evitare la trazione afferrando j
monconi ana cieca con una pinza. II moncone prossimale (MP) 0 il moncone distaIe (MD) dell' FCP viene recuperato introducendo attraverso la ferita 0 l'apertura delcanale un catetere flessibile (tubo diHunter 0 Redon nella sua parte non forata). L'arresto contro I'MP ne segnala il hvello; in caso di dubbi, un secondo tubo dilunghezza identica al primo permette una10caJizzazione precisa. L'MD puo essere)ocalizzato mediante trasparenza 0 palpazione dolce attraverso A4.Per l'MP si contrappongono due tecniche.La prima consiste nel creare il secondo accesso prossimale suI suo livello di retrazione; ma se questo e10caJizzato sotto A2si deve incidere questa importante puleg-
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gia, con un ulteriore rischio di aderenze inpiena zona di decussazione.La seconda tecnica prevede l' apertura deliberata nella piega palmare distale e il recupero per trazione prossimaJe; secondogli Autori questa tecnica dovrebbe essereutilizzata solo se il livelJo di retrazione emolto prossimale, ossia se il Iivello di sezione tendinea e prossimale oppure in caso di schiacciamento traumatico dei vincula longa. Si sutura I'MP in modo atraumatico all'estremita del catetere e mediantetrazione 10 si ri-infila sotto A2. Una variante proposta, possibile soltanto con unatecnica a clue nodi per Ja sutura principale,consiste nel realizzare tale sutura nel palmo inserendo i due fiIi attraverso il catetere (con una tecnica a un nodo sarebbe necessario far passare l'ago sotto A2).
Se ]'MP eretratto sotto A2, si consiglia 141tecnica di Sourmelis e McGrouthers (1987)che propongono un accesso breve nel palmo. II catetere (qui di piccole climensioni)risale e oltrepassa il livello dell'MP. Essoviene recuperato 411 palma dove si reaIizzauna sutura laterolaterale catetere-tendiniche permette di recuperare i clue tendini a livello della ferita mediante trazione clistale.
Talvolta (sezione in flessione elevata) lazona di sezione e localizzata a elevata distanza (per l'FCP sotto 141 parte piu distaledi A4) clella zona di apertura del canale digitale e la sutura non puo essere realizzata.
TECNICHE DI SUTURA
Dopo essere stati esteriorizzati, i due monconi possono essere mantenuti con una tissazione temporanea mediante due aghi (411'
titicio di Verdan). A questo punto si pubprocedere con la sutura propriamente detta.
La sutura deve essere anatomica (senza scalini che disturbino 10 scorrimento tendineo),fisioJogica (che rispetti 141 vascolarizzazionetenclinea e la circolazione sinoviale) e resistente (sufficienternente solida da permettere una cicatrizzazione di prima intenzione).A eccezione di alcune ferite nette (cia vetra, in particolare), spesso enecessario effettuare una riparazione 0 una regolarizzazione dei monconi. Cia puo avvenire secondo il metodo di Meyer per i nervi, utiIizzando i suoi strumenti specifici (attrezzo prensile con fessura ehe permette il passaggio di una lama da rasoio 0 di bisturi).
• Atteggiamento nei confrontidella guaina
Numerosi dati depongono a favore dellachiusura del canale digitale. In assenza diperdita di sostanza, cia erelativamente facile, rna nella maggior parte dei casi rimane difficile, nonostante 10 scorrimento deilembi quadrangolari. La chiusura clel canale digitale migliora 141 tenuta (e cia eun fatto importa.nte per 141 cicatrizzazione intrinseca e rappresenta una barriera contro la
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cicatrizzazione estrinseca), ristabilisce unpiano di scorrimento con la pelle, isola iltendine in casu di mancata cicatrizzazionecutanea e diminuisce il rischio di blocco.La maggior parte degli studi sperimentaliconferma i vantaggi della chiusura del canale digitale. Occorre comunque verificareche 141 chiusura 0 la sua assenza non ostacolina 10 scorrimento tendineo.
• Riparazione delle lesioniassociate
Come raccomandato da Vilain e Michon,tutte Ie lesioni associate devono essere riparate nella stesso tempo chirurgico, poicM una negligenza involontaria 0 deliberata si ripercuote suI risultato funzionale.In questo moclo, un'osteosintesi "precisa,solida e stabile" permette una mobilizzazione rapida 0 addirittura immediata, la riparazione cleJle arterie migliora 141 vascolarizzazione tendinea e 141 sutma dei nervisensitivi influenza favorevolmente il recuperu della chiusura delle dita. 11 "raddoppio" della zona di slltUfa con un punto disutura posteriore puramente epi-epineuraIe (di Medinacelli) 0 con un corto moncone venoso rovesciato puo permettere la riabilitazione immediata senza rischi di rottura della slltura nervosa, ne di trazioni suquesto tipo di sutura, di cui enoto il carattere sfavorevole suJla ricrescita assonale.
• Sutura della cuteLa cute viene chiusa utilizzando filo nonriassorbibile, tranne che ne! bambino piccolo. Le eventuali perdite di sostanza sono riparate mediante lembi locaJi 0 a distaoza 141cui scelta dipende dal tipo di riabilitazionepresa in considerazione. L'intervento termina con il confezionamento di una meclicazione, con un primo strata di CorticotuJle®,e con i1 posizionamento di una stecca posteriore antibrachiopalmare con polso tlesso a30°, articolazione metacarpofalangea a 60°e IF in estensione. AJcuni Autori propongono di prolungare prossimalmente la stecca aldi sopra del gomito, non tanto per Ie inserzioni prossimali dei tlessori, quanto per evitare 10 scivolamento distale della stecca.Questo prolungamento ci sembra utile soprattutto nei pazienti non collaboranti (bambino piccolo, stati di agitazione patologica,tra cui quelli di natura psichiatrica ecc.).Piu frequentemente questa stecca viene inseguito sostituita da un'ortesi termoformata che permette movimenti cli flessione dopo rimozione rapicla e isolata di una fasciadi Velcro®.
Casi particolari
• Dita lungheZona 1
Soltanto I' FCP esezionato 0 disinserito. IIcaso idealc erappresentato da un vinculum
Lesioni recenti dei flessori delle dita
corto in continuita. Nel caso in cui i vincuLa siano stati schiacciati 0 sezionati, l'MPsi ritrae frequentemente nella decussazione da cui deve essere estratto nel modomeno traumatico possibile (vedi sopra). Lasutma e di tipo pull-out 0 su ancora e Lariabilitazione e preferibilmente attiva protetta.
Zona 2
OccoITe ricordare che I'escissionedell'FCS e giustificata solo in caso di lacerazione importante, poicM essa puo portare a flessione dell'IFD 0 a deformita acollo di cigno in caso di iperlassita.Talvolta e necessaria l'escissione di unadelle due bandellette dell'FCS se il volume delle suture ostacola Lo scoITimento. Inquesta zona eparticolarmente difficile utiLizzare Ie raffinatezze tecniche descritte inprecedenza.
Zona 3
Si tratta di una zona faciLe, senza puleggia,a eccezione di AO, che deve essere rispettata, e di A I, che puo essere aperta in casodi interferenza con Ie suture per evitareI'insorgenza di un dito a scatto.
Zona 4
In questa zona esistono diverso ostacolianatomici: l'arcata (arteriosa) palmare superficiale e La ramificazione del nervo mediana, che vengono ovviamente risparmiate, e il retinacolo dei flessori (RF 0 legamento anulare anteriore del carpo), che invece e pill spesso sezionato per necessita,preferibilmente suI bordo ulnare. In assenza di segni di compressione del nervo mediano evidenti macroscopicamente 0 clinicamente, econsentito ricoITere a una sutura dell' RF dopo riparazione tendinea utilizzando una pLastica di allargamento.
Zona 5
E soprattutto a livello dell'avambraccioche si possono effettuare riparazioni dirette dopo piu lungo tempo dal trauma. Irinforzi peritendinei non sono indispensabili. Talvolta i tendini non sono ancora individualizzati (lamina tendinea comune) ecio puo pOITe problemi di individuazionesecondaria.La riparazione delle altre strutture arteriose (arteria radiale e ulnare) e nervose (nervo mediano e ulnare), COSI come la riparazione dei flessori del polso, e di primariaimportanza.
• PoUice
Zona T1 = efr. Zona 1
Per quanto possibile, la puleggia A2 deveessere rispettata 0 riparata, a eosto di utiIizzare una plastica di allargamento.
Zona T2
In caso di retrazione importante nell' erninenza tenar 0 nel canale del carpo, si rea-
lizza un accesso tipo Henry all'avambraccio, che permette di recuperare I'MP, disllturarlo a un catetere introdotto in modoretrogrado e di trascinarlo nel canale digitale. A qllesto livello si risparmia 0 si allarga la puleggia obliqua; AI puo essereaperta nelle stesse circostanze consideratenelle dita lunghe.
Zona T3
Qui il problema e a livello dell' accesso(muscoli tenar) e dei rami di divisione delnervo mediano (eollaterale del pollice, radiale deJl'indice, ramo tenar).
Pill a monte
Le carattetistiche sono identiche a quelledelle dita lunghe.
CONCLUSIONE
Senza ehiamare in causa Ie differenze tecniche della riabilitazione, numerosi aspettitecnici rappresentano aneora mateJia di discussione. Per di pili, una buona conoscenza dell' anatomia, Ie tecniche viste precedentemente e quelle realizzabili secondariamente, una reale destrezza in zona 2, lapratica della microchirurgia pennettono direalizzare una riparazione di buona qualim, che peraltro non e garanzia di un risultato soddisfacente.
Riabilitazionepostoperatoria
Dopo la riparazione primitiva, si possonoassumere diversi atteggiamenti.
IMMOBILIZZAZIONE
L'immobilizzazione consiste nel posizionamento di una stecca gessata dorsale per4 settimane, con polso e articolazione metacarpofalangee flesse in posizione di distensione dell' apparato tlessore. Questapratica eabbandonata a causa delle importanti rigid ita digitali e aderenze che essacomporta. Viene utilizzata essenzialmentenei bambini con meno di 10 anni.
MOBILIZZAZIONEPOSTOPERATORIA
Strickland [117] ha dimostrato la netta superiorita della mobilizzazione rispetto alI'immobilizzazione in zona 2 e cio estatoconfermato da Gelberman [42] negli studisperimentali suI cane. 11 giorno successivoall'intervento, si rimuove la medicazionee, se 10 stato della cute e I'edema dellamana 10 consentono, la stecca gessata viene sostituita da una stecca realizzata conmateriale termoformabile, che facilita larealizzazione delle tecniche di mobilizzazione. II polso viene stabilizzato in flessione a 30°, con metaearpofalangee a 60° einterfaJangee in estensione. La stecea deve
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oltrepassare I'estremita delle dita per evitare eventuali ancoraggi del dito, che possono causare rottura tendinea.
• Mobilizzazione attivo-passivadi Kleinert (1967)
Essa consiste nell' associare mobilizzazioni passive verso la t1essione con un richia1110 del dito mediante un elastico, e mobiJizzazioni attive verso l'estensione 163, 641.
L'elastico viene fissato sulla parte ante,iore dell'avambraceio sulla porzione prossimale della steeca nell' asse di convergenzadelle dita, rappresentato dal tubercolo del10 scafoide (Fig. 24). Una puJeggia di riflessione viene eollocata a livello dellapiega palmare distale, facendo Sl che laflessione del dito, la mobilizzazionedell'IFD e quindi la dissociazione flessoreprofondo/flessore superficiale siano il piucomplete possibile.Per questo tipo di mobilizzazione enecessario che il flsioterapista istruisca il soggetto operato, collocandolo di fronte a sesu un tavolo di riabilitazione, con gomitoflesso, avambraccio e mana in pronazioneper ottenere La massima distensione deiflessori. Quando la tecnica viene perfettamente assimilata dal paziente, quest'ultimo puo proseguire da solo la riabilitazione e viene rivisto una volta aLIa settimanaper il controllo clinico e la verifica dellastecca.Tnoltre, e stato dimostrato sperimentalmente che la debolezza della sutura emaggiore tra il 5° e il 10° giomo [127], pettantodurante questa periodo OCCOITe frenarel'entusiasmo del paziente.A partire dell'inizio della 5a settimana siincomincia la mobilizzazione attiva, si 1O
glie I'elastico e si mantiene la stecca peraltre 2 settimane. A partire dalla fine della6" settimana, si confeziona un'ortesi dinamica in estensione che viene pOltata specialmente di notte.La tecnica eli Kleinert e una tecnica moltoesigente [9, L121. Se non viene rispettata in
24 Teen iea di mobilizzazione attivo-passiva diKleinert.La puleggia di riflessione ecolloeata a livello dellapiega palmare distale e eio permette la flessione completa del dito e quindi la dissociazione dei settori diseorrimento dei flessori superficiali c profondi.
13
01-04-495 Lesioni recenti dei flessori delle dita
25 Tecnica di mobilizzazione passiva secondo Duran-Houser.A. Una stecca in materiale termoformabile stabilizza il polso in flessione a30°, Ie articolazioni metacarpofalangee a 60° e Ie interfalangee in estensione.B, C. L'interfalangea prossirnale e l'interfalangea distale sonomobilizzatepassivamente.
modo meticoloso, i rischi di complicanzesono importanti: rotture, aderenze, deficitdi estensione interfalangea prossimale edito a uncino. Le controindicazioni possono essere legate al tipo di trauma (schiacciamento, lesione dell'apparato estensore,reimpianto digitale), al paziente (assenzadi collaborazione, bambino) 0 alia mancanza di un'adeguata sorveglianza postoperatoria. Pertanto, se il paziente non puoessere sottoposto a questa tecnica, e meglio orientarsi verso la mobilizzazionepassiva.
• Mobilizzazione passiva
La tecnica pili nota e quella di DuranHouser (1975) l301. II fisioterapista mobilizza alternativamente rIFP e l'IFD permobilizzare i flessori superficiali e profondi (Fig. 25) l'uno rispetto all'altro e rispetto aUe strutture vicine. Questa tecnica puoessere modulata in funzione delle difficollii di cicatrizzazione cutanea.A partire dall'inizio della 5" settimana, alprogramma iniziale vengono aggiunti imovimenti attivi, senza resistenza e l'ortesi viene mantenuta per altre 2 settimane. Apartire dalla 7a settimana e consentita lamobilizzazione attiva selettiva e, se necessario, si confeziona un' ortesi dinamica diestensione.La tecnica di Cooney (1987) utilizza I' effetto tenodesi passiva polso-dita per favorire 10 scorrimento tendineo a livello dellezona di sutura [231.
I1 vantaggio della mobilizzazione passivapura e rappresentato dalla sua semplicita.Essa ha contribuito a ridurre il tasso di rottura postoperaloria e di flessione deJl'interfalangea prossimale.Alnot [1] ha migliorato questa tecnica perIe lesioni in zona 2. Questo Autore haadottato la mobilizzazione passiva seletti-
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va e globale non limitata ai segmenti digitali. La mobiJizzazione viene effettuatafuori stecca e coinvolge tutte Ie articolazioni sopra- e sottostanti alia lesione tendinea dall'[FD al gomito.Chow [20, 21] combina la mobilizzazionepassiva secondo Duran e la mobilizzazione attivo-passiva secondo Kleinert e cio hail vantaggio di permettere dalle prime settimane un'estensione passiva completadell'IFP evitando cosi la flessione frequentemente riscontrata.L'inconveniente di questi due metodi equello di mobilizzare limitatamente (3-5mm) Ie zone di sutma, il che e insufficiente per ridurre Ie aderenze.
• Mobilizzazione attivaimmediata
I risultati dei primi studi, pubblicati unaventina di anni fa, mostravano percentualidi rottura secondaria elevate, tuttavia neglistudi pili recenti la frequenza di questecomplicanze sembra ridotta [9,10,17,43,481.
La mobilizzazione attiva immediata devecercare di conciliare due requisiti apparentemente contrastanti: proteggere la suturatendinea e mobilizzare il tendine.Obiettivi della mobiliz7.azione attiva immediata sono limitare la formazione diaderenze aumentando il rapporto cicatrizzazione intrinseca/estrinseca e aumentarela resistenza della zona di cicatrizzazionetendinea sottoponendola a scorrimento e aleggera tensione. Essa favorisce la nutrizione del tendine facendolo scorrere nellasua guaina e mantiene 10 schema corticaledel dito operato, evitando cosi la sua esclusione. II problema principale e legato aliaresistenza del tendine e della sutura e quindi al rischio di rottma tendinea. A causadella maggiore sollecitazione della sutma,i protocolli di mobilizzazione attiva non
possono essere applicati a tutti i tipi di sutura, come avviene invece per la riabilitazione passiva di Duran 0 attivo-passiva diKJeinert.Le suture ehe pili frequentemente permettono la mobilizzazione attiva protetta sonoquelle di Becker [13J e di Savage [lOll, il punto doppio di Tajima-Kessler moditieato daStrickland [112, 1161, i due punti assiali e paraileli di Tsuge can un rinforzo epitendineo[43,48,69] e Ie suture a pull-out quando la sezione del tendine eloeaJizzata in zona I.Savage l100, lOll propone la mobilizzazioneattiva postoperatoria immediata dopo reaIizzazione del punto di sutura da lui ideato,mentre la steeca dorsale mantiene if polsoin posizione neutra, con Ie metacarpofalangee a 90° e Ie interfalangee in estensione.Tale stecca viene mantenuta per 3 settimane. Durante Ie prime 6 settimane, il paziente cerca di recuperare una mobilita attivaeompleta delle dita attraverso una mobilizzazione cauta. La mobilizzazione vigorosadelle dita econsentita solo a partire dalla fine della 6" settimana.Strickland [112, 116] utilizza la riabilitazioneprotetta attiva ampliando I'eseursione deiflessori grazie all'effetto tenodesi del polso. Si eonfeziona un'ortesi dorsale articolata. II polso viene fissato a 30° di estensione, can metaearpofaJangea flessa passivamente a 60°, IFP e IFD f1esse a secondadell'entita dell' edema. IJ paziente devemantenere questa posizione per 5 secondicon la pili lieve eontrazione muscolarepossibile. Questo esercizio viene insegnato al paziente e viene ripetuto sei volte algiomo per 4 settimane. Tra una sedula eI'altra, il polso e irnmobilizzato a 20° dif1essione, can metacarpofalangea a 50° einterfalangea in estensione tolale.Per I'apprendimento della tecnica e necessaria una breve ospedalizzazione, inferiore
Lesioni recenti dei flessori delle dita
a una settimana. Essa viene proposta ai soggetti giovani e motivati che ne hanno compreso e acccttato i possibili bcnefici rna anche i potenziali rischi. Infatti, la riabilitazio-
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