6esordienti
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soccer training 13-15 y oldTRANSCRIPT
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CategoriaEsordienti
La categoria esordienti rappresenta, allinternodellorganigramma della struttura giovanile federale, lapicedi una piramide definita attivit di base.La sintesi culturale di questa attivit, deve avere comecomune denominatore alcune definizioni o parole chiave chedevono rappresentare la linea guida per coloro che sioccupano di formazione e di attivit sportiva infantile: gioco,divertimento, entusiasmo, passione, programmazione, culturasportiva, professionalit.
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Il profilo psicomotorio del bambinodi 10-12 anni e le sue relazioni
Per molti giovani il calcio non costituisce solo il primo amorema gli dimostrano pure una fedelt sconosciuta ai prati-canti della maggior parte delle altre discipline sportive. Infatti, daunindagine condotta dal Settore Giovanile Scolastico della FIGCemerge chiaramente che 86,1% di 694 calciatori intervistati (11-18anni) appartenenti alle principali societ sportive ha iniziato a pra-ticare sport proprio con il calcio senza mai impegnarsi in un'altradisciplina. Questo dato sale, inoltre, al 100% se i genitori sono in pos-sesso della licenza elementare, mentre scende al 75% per quelliche hanno il padre laureato. In relazione alla categoria esordientigi questi risultati permettono di formulare alcune considerazionipratiche, ma accanto a ci va preso in considerazione un altroaspetto importante che caratterizza il calcio in questa fascia diet. Ci riferiamo allintroduzione dell11 contro 11, che avvicinasempre pi i ruoli e il gioco a quello del calcio praticato nei cam-pionati. In sintesi cosa ci dicono queste informazioni: lo sport per questi preadolescenti sidentifica quasi unicamente
con il calcio, i genitori che portano i loro figli a giocare a calcio, e con mag-
giore frequenza quelli di livello socioculturale pi basso, sono par-ticolarmente motivati a sostenere la pratica del calcio comeunico sport,
gli istruttori e gli allenatori devono prendere in considerazione nel-lorganizzare lattivit che per molti bambini lo sport si caratte-rizzato come esperienza monosportiva.
Dal punto di vista dei contenuti e delle modalit di organizzazionedegli allenamenti diventa quindi necessario orientare le sedute nonsolo allacquisizione delle competenze motorie e tecnico-tattichespecifiche per questa disciplina ma anche sviluppare tutte quelleabilit motorie che non sono tipicamente sollecitate dal gioco mache sono essenziali a uno sviluppo globale del giovane.
Cosa importante per diventareun calciatore
Igiovani esordienti che hanno partecipato a questa indagineritengono che per diventare un calciatore di buon livello sonomolto importanti le seguenti condizioni: avere fiducia in se stessi (molto importante per l85,5%), allenarsi molto (78,7%), fare sacrifici
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(70%), sapersi divertire giocando (56,7%), avere accanto personeche credono in te (52,4%) e avere un buon allenatore (50,6%).Quindi, si evidenzia che gi a 11 anni questi ragazzi credono nel-limpegno personale come elemento principale per avere succes-so nel calcio. interessante notare come questi ragazzi delle medieinferiori hanno idee abbastanza precise su cosa importante perun bambino che comincia a giocare. Si riscontra che l81,8% pensache sia molto importante il divertimento mentre sono poco impor-tanti il vincere molte partite (66,9%) e il ricoprire un ruolo specificoin campo (47,96%). Lavere un bravo allenatore molto rilevanteper il 53,3% di loro. Altri aspetti che dovrebbero essere soddisfattidallavviamento al gioco del calcio riguardano lessere inseriti in unbuon gruppo-squadra (47,5%) e lessere seguiti dai genitori (34,7%).Gli aspetti specifici del gioco del calcio, come imparare la tecnicacalcistica e imparare a stare in campo e il giocare sempre sonoconsiderati come necessari ma meno importanti rispetto a quellicitati in precedenza. Infine avere come punto di riferimento uncampione molto importante solo per il 21,4%: sembra in ultimaanalisi che lorientamento sia quello di dare centralit alla propriapersona, piuttosto che delegare ad altri meriti o responsabilit.
La motivazione degli Esordienti
Il gruppo degli esordienti si caratterizza per unampia distribu-zione dei dati che portano ad evidenziare ben nove fattorimotivazionali, rispetto ai sette riscontrati nei giocatori di et supe-riore. Ci dipende in larga parte dal loro sviluppo cognitivo edemotivo che non permette ancora di fornire risposte alle 32 affer-mazioni del questionario in maniera cos coerente come statoinvece registrato per i ragazzi di et superiore.I fattori identificati sono i seguenti:1) Acquisizione di status composto da sei motivi che identifica-
no il desiderio di diventare famosi e popolari tramite il calcio. Sievidenzia, pertanto, che lo sport gi nei pi giovani viene vissu-to in termini di promozione sociale e di aspirazione a raggiunge-re i livelli pi elevati di partecipazione.
2) Rinforzi estrinseci composto da tre ragioni: le prime due si riferi-scono al ruolo svolto dai genitori e dai migliori amici nel sostenerlinella loro attivit calcistica mentre la terza riguarda il desiderio diviaggiare. Si conferma limportanza del ruolo svolto dalle personeper loro pi significative nel favorire il coinvolgimento sportivo.
3) Forma fisica composto da tre ragioni che esaminano il ruolo
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attribuito allottenimento e al mantenimento della forma fisica.4) Abilit evidenzia il bisogno di acquisire e migliorare le abilit
sportive e di far parte di una squadra.5) Aspetti della competizione composto dalle seguenti ragioni:
gareggiare, rapporto con lallenatore, spendere energia, esserein forma e piacere tratto dallazione. Ognuno di questi quattroaspetti motivazionali sono tra loro correlati positivamente.
6) Amicizia riguarda il desiderio di stare con gli amici e di farsenedi nuovi a cui si aggiunge un terzo motivo relativo al fare qual-cosa in cui si bravi. Pertanto, a questa et lo stabilire relazionidi amicizia positivamente correlato con la percezione di sen-tirsi competenti nel calcio.
7) Divertimento composto dalle tre seguenti ragioni: divertirsi,spirito di squadra e piacere tratto dalle sfide. In altri termini, ildivertirsi si associa con lappartenenza a un gruppo e alla per-cezione di porsi delle sfide che suscitino emozioni.
8) Esercitarsi in gruppo composto da due ragioni che riguarda-no il desiderio di fare esercizio e il lavoro di squadra. Anche inquesto, si conferma che nei pi giovani il gruppo il mediatoreessenziale di aspetti motivazionali fondamentali.
9) Spendere energia composto da tre ragioni; due si riferisconoallo scaricare il nervosismo e al desiderio di entusiasmarsi mentrela terza riguarda il piacere di stare fuori casa. Anche questo fat-tore motivazionale si caratterizza in termini di soddisfazione emo-tiva, evidenziando come lattivit calcistica si possa presentarecome situazione regolatrice dellenergia psicologica individuale.
In sintesi si rileva che i giovani di questa et, come i ragazzi di etsuperiore, praticano calcio per un insieme abbastanza ampio diragioni. Rispetto ai calciatori delle categorie successive si evidenziache il bisogno di far parte di una squadra, di collaborare insieme e diavere uno spirito di squadra, che costituiscono il fattore squadra, nonformano un unico fattore indipendente. In tal senso, il raggiungereobiettivi sportivi di squadra sembra non essere ancora una compo-nente fondamentale del loro modo di vivere il calcio. Infatti, ognunadi queste tre ragioni si correla a fattori motivazionali distinti e riguar-danti labilit sportiva, il divertimento e lesercitarsi in gruppo. Lacoesione di squadra non considerata come aspetto indipendentedagli altri e sembra che i giovani non la considerino un obiettivo daperseguire se si vuole competere con soddisfazione. Viceversa,dopo i 13 anni lunione della squadra diventa un fattore motivazio-nale specifico, che viene riconosciuto dai ragazzi come uno deglielementi essenziali che li mantiene coinvolti nella pratica del calcio.
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Aspetti e caratteristiche peculiaridella categoria Esordienti
Pensando a un gruppo di bambini di 11-12 anni, che giocaa calcio nei vari tornei esordienti, ci vengono in menteimmagini tra loro in antitesi: una rappresentata da quel bellissimofilm "Il gladiatore" di Ridley Scott, dove nell'arena lottano e com-battono i gladiatori, strumenti indifesi, utilizzati ad uso e consumodei potenti; laltra un oratorio dove un gruppo indemoniato dibambini si sfida nellennesima interminabile partita che nel loroimmaginario vale una finale di Champions League. Questa traslazione fantastica vuole porre l'accento, su una realtche sovente non a misura di bambino. Senza fare dissertazioni dinatura sociologica che non ci competono, l'influenza che determi-na il calcio d'lite sull'ambiente che vive intorno all'evento sportivogiovanile, i genitori in primis, produce a volte, soprattutto se il feno-meno non mediato opportunamente, qualche problema dicarattere psicologico. La mistificazione di una realt, costruita troppe volte per soddisfarebisogni e attenuare frustrazioni tipici del mondo degli adulti, porta ibambini ad assumere comportamenti innaturali (proteste control'arbitro, violenze contro l'avversario, non accettazione delle sceltetecniche dell'allenatore) che conducono a dei disagi, a una man-canza di serenit e infine ad un rallentamento anche del processodi formazione tecnica.Inoltre le sollecitazioni di natura tecnica, riprodotta su comporta-menti e procedure didattiche tipiche del calcio dlite, contri-buiscono a generare aspettative di prestazione.I nostri giovani avrebbero bisogno viceversa di misurare le pro-prie qualit in un ambiente libero da condizionamenti esterni,dove la guida esperta del tecnico viene valorizzata ed apprez-zata per il continuo interesse che suscita, per la quantit di entu-siasmo che genera, dove spontaneit e libert di sbagliare sonoaccettati come passaggio obbligato per migliorarsi socialmentee calcisticamente. Solo cos si potr favorire un accesso non traumatico a una dimen-sione calcistica legata pi alla performance e al risultato agonistico.Sicuramente questa fascia det, soprattutto nel secondo annodattivit, rappresenta linizio di un travaglio che investe la sferapsico-fisica del giovane, attraverso mutamenti che avranno riper-cussioni significative sulla qualit delle prestazioni.Il tecnico dovr relazionarsi spesso con bambini motoriamente in
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difficolt, dovr predisporre delle fasi di recupero tecnico, e averecura di attendere coloro che non avendo avuto un precoce svi-luppo mostrano nei confronti dei pi maturi difficolt a relazionarsiagonisticamente.Non pu essere il risultato agonistico la variabile che condiziona ilnostro comportamento didattico e la gestione della squadra, per-ch se cos fosse daremmo spazio maggiormente a quei bambiniche per esempio, come abbiamo sottolineato precedentemente,avendo unet biologica e una maturit fisica anticipata cigarantiscono buoni rendimenti agonistici. Facendo cos trascure-remmo quei ragazzi che seppur dotati di buone predisposizionicalcistiche incontrano difficolt ad esprimerle in gara, in relazionea difficolt di ordine prevalentemente fisico.
Principi di base per la programmazionenella categoria Esordienti
La programmazione, sappiamo, rappresenta litinerario checonduce alla realizzazione di determinati obiettivi cheancora a questa et, parliamo di bambini di 10-12 anni, deve esse-re tarata sul gioco, su una attivit che dovr tendere s allassimila-zione di certi comportamenti ma senza accentuare richieste easpettative di performance.
Il fattore Tecnico-Coordinativo
Entrando nella natura delle attivit da proporre, facendoriferimento ai tre fattori che regolano la formazione calcisti-ca, su le indicazione poste dalla Scuola Calcio della F.I.G.C.dellAcquacetosa di Roma (GRAFICO 5) osserviamo che una com-ponente importante e non poteva essere altrimenti rappresenta-ta dalla sfera tecnica. Non finiremo mai di ripeterci sul fatto chedeve esistere una stretta corrispondenza e contiguit tra i tre para-metri prestazionali che vanno condivisi, soprattutto a questa et,nella natura delle esercitazioni che proponiamo.Nella TABELLA 13, osserviamo come la sollecitazione didattica cheinveste la sfera tecnica deve essere proposta al fine di realizzareuna capacit dazione efficace, questo avviene attraverso formedi movimento che interessano sia larea senso-percettivo-coordi-nativa che cognitivo-elaborativa.Gli obiettivi didattici specifici devono stimolare lapprendimento diforme di movimento (tecniche fondamentali) che devono tendere
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ott.set. nov. dic. gen. feb. mar. apr. mag. giu.
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= Fattore Tecnico-Coordinativo= Fattore Tattico-Cognitivo
= Giochi Collettivi e Situazioni di Gioco
= Fattore Fisico-Motorio= Gioco partita
GRAFICO 5 Programmazione didattica annuale categoria Esordienti
IL CALCIO-TENNIS UN ESERCIZIO VALIDO PER TUTTE LE ET
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allautomatizzazione, a quella coordinazione fine del gesto, utile adistogliere lattenzione dallattrezzo, per renderla disponibile aduna presa dinformazione ambientale. In altre parole ad una sem-pre pi efficace capacit di rendere stabile il proprio comporta-mento tecnico a fronte dellincertezza e della precariet dellasituazione, obiettivo e direzione di una formazione tecnica in con-tinuo divenire (TABELLA 14).I contenuti delle attivit, devono subire una periodizzazione chetenga conto del vissuto calcistico del giovane e delle sue disponi-bilit motorie. Nelle TAVOLE 2 e 3 viene illustrato il percorso formativodi un gruppo esordienti, relativo al fattore tecnico-coordinativo.Una fondamentale considerazione che va fatta, riguarda lavve-nuta capacit del preadolescente (1112 anni) di valutareoggettivamente gli eventi, di porsi in una situazione critica riguar-
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TABELLA 13 Programmazione categoria Esordienti
Fattore Tecnico-CoordinativoVariabile
Sollecitazionicoordinative
Pressionetemporale
Sollecitazionipercettive
Difficoltcognitiva
Con avversario
Obiettivo
Automatizzazionedei comporta-menti tecnici correzione dieventuali errori
Controllo tecnicoin regime di rapi-dit
Favorire la presadinformazione
Stabilizzare ilcomportamentotecnico
Automatizzare ilcomportamentotecnico
Esercizi
Azioni tecnichecambiando forma e direzione
Giochi di staffet-ta/avversario cheinsegue
Attivit psicoci-netiche
Attivit condizio-nate dal movi-mento di altri gio-catori
Avversario che di-fende su una linea
Caratteristiche
Rapporto conla palla 1:1Stabilit didattica
Poche variabiliesecutiveCreare gruppiomogenei
I movimenti tecni-ci sono regolatidallambiente digioco instabile
Avversario semiattivo
TABELLA 14
Fattore Tecnico-Coordinativo Perfezionamento del gesto tecnico individuale
Stabilizzazione del gesto tecnico in regime situazionale
Adattabilit del gesto tecnico in funzione dellapplicazione dischemi operativi di gioco
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do sia le proprie azioni che quelle degli altri.Egli assimila e definisce la realt in termini di eventi immaginati edesunti, in altre parole comincia in questo periodo ad acquisireuna certa autonomia intellettuale che lo vuole vedere protagoni-sta del proprio apprendimento. La capacit di formulare ipotesi, dipensare astrattamente, di trattenere nella mente concetti in gradodi essere tradotti operativamente, orientano la direzione delmodello didattico verso una metodologia di concetto, che si tra-duce nellapplicazione di pattern di movimento che definiscono ilmodello di gioco collettivo.Il preadolescente dovr acquisire schemi operativi o unit tattichefunzionali da collegare costantemente in ambito situazionale, for-nendo un contributo personale, creativo e originale al progetto tat-tico della squadra.La capacit di gioco individuale e collettiva ha il suo codice gene-tico nella capacit di saper gestire in maniera funzionale il proprio
TAVOLA 2 Obiettivi Tecnico-Coordinativi
Guida della palla, variando forma, direzione e ritmo Azione di guida combinata con altre azioni tecniche, in
regime di attivazione cognitiva, con pressione temporale In regime situazionale semplificato con combinazione di
movimento a pi giocatori
Passaggio in movimento, palla in movimento, bersagliofermo
Passaggio in movimento, palla in movimento, bersagliomobile
Combinare lazione ad altre forme di movimento, inregime di attivazione cognitiva, con pressione temporale
In regime situazionale semplificato con combinazione dimovimento a pi giocatori
correre
colpireperpassare
TAVOLA 3 Obiettivi Tecnico-Coordinativi
Tiro in porta, variando forma, direzione e ritmo Tiro in porta con azione semi-attiva di un avversario, con
pressione temporale In regime situazionale semplificato con combinazione di
movimento a pi giocatori
Ricevere traiettorie radenti e a parabola, stop orientati Azione di ricezione dinamica seguita da altre forme di
movimento tecnico Ricevere in regime di attivazione cognitiva e pressione
temporale Ricevere con un disturbatore semi-attivo
colpireper tirare
prendereafferrarericevere
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comportamento tecnico. Lazione tecnica rappresenta un diveni-re in stretta simbiosi con levolversi della situazione, deve quindiadattarsi, trasformarsi e coniugarsi on-line con il gioco.
Il fattore Tattico-Cognitivo
Il carico dallenamento orientato alla formazione tattica indivi-duale e collettiva, rappresenta una quota complessiva rilevan-te nella formazione del giovane calciatore, e nella fascia esor-dienti, come abbiamo visto rappresenta il 40% del carico totale.Tale quota va concepita in stretto collegamento con la parte tec-nica, che assume sempre maggior significativit come strumentoper risolvere problemi tattici.Come chiaramente viene espresso nel quadro sopra esposto, lacomponente mirata a costruire comportamenti adeguati al giocoin forme di attivit semplici e non rigidamente controllate assumerilevanza nelle categorie di avviamento. La strutturazione di com-portamenti pi specifici, verr realizzata quando le esigenze pre-stazionali abbinate a una maggiore maturit psicofisica richiede-ranno una pi spiccata specializzazione e maggiori capacit diattenzione da parte del giovane calciatore.
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Cos come la componente tecnica ha nella categoria esordienti ilsuo decorso, anche quella tattica (TAVOLE 4 - 5) possiede un suodinamismo didattico; resta inteso come i concetti e i comporta-menti tattici devono essere appresi prevalentemente attraversouna metodologia induttiva. I ragazzi a questa et sono in grado ditrovare risposte comportamentali pertinenti al problema situazio-nale; il tecnico produce interesse, e aiuta la squadra a trovare lasoluzione pi efficace, questo senza intervenire direttamente mavalorizzando le scelte dei ragazzi.
Il fattore fisico-motorio
Ritornando alloratorio, che purtroppo non c pi e non qui il momento di approfondire il problema, i ragazzi quan-do giocano liberamente senza eccessive tensioni, aspettative eattese di prestazione, avvertono raramente la stanchezza. Senzafavoleggiare quei momenti, oggi necessario, viste le esigenze deinostri giovani, somministrare una quota di carico fisico orientata arecuperare una parte del deficit motorio accumulato da una ipo-cinesia figlia dei nostri tempi.
TAVOLA 4 Fattore Tattico-Cognitivo (in fase di possesso)
Dribbling/ricerca del lato debole Ricerca dello spazio libero Combinare lazione in accordo col movimento dei
compagni
Passaggio a muro/dai e vai/dai e taglia Passaggio a zona Gioco con lappoggio e cambio fronte
Col portiere fermo/che esce Con avversario che ostacola frontale/laterale
Con avversario che insegue/frontale
Muoversi per ricevere Concetto di appoggio/sostegno Movimento per creare spazio in larghezza e profondit
correrecon lapalla
colpirepassare
colpiretirarericeverestopcorrerespostarsi
TAVOLA 5 Fattore Tattico-Cognitivo (in fase di non possesso)
Movimenti combinati in riferimento alla posizione della palla Collaborazione difensiva/aiuti in marcatura e copertura Concetto di zona/uomo Movimenti difensivi/concetto di presa di posizione-
marcamento-temporeggiamento-scaglionamento-concentrazione
correrespostarsi
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MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL SEI BRAVO A... SCUOLA DI CALCIO PRESSO IL CENTRO TECNICO FEDERALE DI COVERCIANO
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Sono consigliabili esercitazioni per il miglioramento della coordina-zione e del riordino degli schemi motori, influenzati, soprattutto nelsecondo anno esordienti, da una crescita staturale che per alcuni visibile da un giorno allaltro. Improvvisamente i nostri ragazzi sem-brano goffi, maldestri nei loro movimenti, il pallone non risponde piai loro comandi, c bisogno di un ripasso tecnico sostanzioso. quindi preferibile usare sempre il pallone, anche per otteneremiglioramenti di natura organico-metabolica; i contenuti dellalle-namento devono, bene sempre ribadirlo, privilegiare attivit cheesprimono una sintesi dei fattori prestativi: tecnici, tattici e fisici.Presso la Scuola Calcio Federale abbiamo visto (lavoro sperimenta-le sui mezzi di allenamento - lavoro non pubblicato - Roticiani,Lucarelli 2002) come gli stessi incrementi nellambito delle potenziali-t aerobiche in ragazzi di 11 anni, fosse attribuibile ad attivit di tipointermittente eseguiti in situazione 2c2, con rapporto lavoro/pausa10/15x6 x 2-3 serie (protocollo sperimentale DOttavio e coll. 1997),rispetto a un lavoro intermittente o continuo senza palla della stessadurata. Lavori a secco sono giustificati evidentemente per qualifica-re la componente neuromuscolare ed consigliabile quindi utilizza-re over e ostacoli bassi, sprint a carattere aciclico e attivit permigliorare la capacit di reagire rapidamente a stimoli ambientali.
Gli aspetti organizzativi e le normedidattico-regolamentari che regolanoil gioco nella categoria Esordienti
In questa fase del percorso dellAttivit di Base, i ragazzi quindi ini-ziano a confrontarsi sul campo utilizzando nuove e pi complesseregole, prima di essere catapultati nelle competizioni agonistiche pre-viste nella categoria Giovanissimi. Le difficolt che possono incontra-re inizialmente i ragazzini di questa categoria, in particolare nel primoanno, sono dovute, nella maggior parte dei casi, allinesperienza ealle poco corrette informazioni che hanno ricevuto riguardo a regoledi gioco e modo di affrontare limpegno agonistico. Nella categoriaEsordienti le gare vengono disputate attraverso partite a cui parteci-pano 7, 9 o 11 giocatori per squadra. Naturalmente, come vedremo,le modalit di gioco sono state individuate tenendo in considerazio-ne vari aspetti, in primis le capacit e i requisiti cognitivi, fisici e tecni-co-coordinativi dei bambini nelle diverse fasce det, proponendoun calcio a misura di bambino. Altro aspetto non trascurabile,riguarda il fatto di far giocare di pi tutti i bambini in particolare nellafascia di et pi piccola. Per attuare tale principio le societ vengo-
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no invitate ad organizzare, nella stessa gara, pi partite contempora-neamente, con la conseguente possibilit di far giocare tutti i bam-bini a disposizione, a costo di giocare partite con un numero di gio-catori minore rispetto a quello previsto (per esempio 6c6) o a com-porre squadre miste, nel caso in cui una delle due societ abbia pigiocatori in lista dellaltra. Pertanto, in tale categoria, sar possibileorganizzare due incontri contemporaneamente, nel caso di attivit7c7 o anche 9c9. Ma non finisce qui. Infatti anche la determinazionedel punteggio sar diversa: ogni tempo di gioco sar una gara a s,quindi le successive frazioni di gioco inizieranno nuovamente con ilrisultato di 0-0 ed i nuovi entrati avranno lopportunit di giocare conle giuste motivazioni, anche se la frazione di gara precedente ter-minata con un risultato svantaggioso. Il punteggio finale, quindi (purnon essendo previste classifiche e pubblicazioni di risultati) non sarpi la somma dei goal realizzati, ma il numero degli incontri (frazioni digioco) vinti. Altra particolarit di questa categoria riguarda lintrodu-zione graduale del fuorigioco, che nel 7c7 e nel 9c9 valido dal limi-te dellarea di rigore avversaria, anzich dalla linea di centrocampo.Ma andiamo per gradi illustrando le caratteristiche di questa attivite gli aspetti regolamentari che caratterizzano i modelli di garacon la possibilit di essere maggiormente approfonditi nelComunicato Ufficiale n1 del Settore Giovanile e Scolastico, dis-ponibile presso il sito: www.settoregiovanile.figc.it.
Il 7 contro 7
Relativamente alla categoria esordienti, ci sembra opportu-no citare alcune esperienze fatte in altri paesi europei edanche fuori del continente. Infatti in alcuni tornei sia a caratterelocale che internazionale, lorganizzazione ha previsto che bambinidi 10-12 anni si incontrassero con squadre composte da sette gio-catori, naturalmente su campi di dimensioni ridotte.Questa esperienza, che fra laltro stata riportata nel recente semi-nario UEFA organizzato a Coverciano e dedicato al calcio di base(appuntamento biennale per le cinquantadue FederazioneAssociate), sembra essersi dimostrata estremamente interessante.Le azioni di gioco si sviluppavano con maggiore fluidit tanto che lacircolazione della palla e la precisione nei passaggi risultavanonotevolmente migliorate.Il rappresentante della Federazione Scozzese ha per esempio parlatoin modo molto positivo di questa esperienza. I bambini di questa et,normalmente giocano anche l con squadre composte da 11 gioca-
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tori. Dopo averli fatti giocare per alcuni mesi 7 contro 7, gli statochiesto se giocando in questo modo si erano divertiti di pi: la rispo-sta stata affermativa, tanto che non volevano pi giocare in 11.Forse certe esperienze andrebbero proposte con pi frequenza,integrandole, nel processo didattico, come forma alternativa eintegrativa al gioco a 11. In effetti giocare 7 contro 7 per la cate-goria esordienti, come avviene del resto per gli adulti, assume evi-dentemente significati tecnico-didattici completamente diversirispetto al 7 contro 7 giocato a 7-8 anni.Quando si parla di calcio giovanile, viene conseguente pensaread una attivit sportiva adattata alle diverse caratteristiche che ibambini, di qualsiasi et si tratti, presentano rispetto agli adulti. Ciaccade comunque nella totalit degli sport in quanto il soggetto inet evolutiva, che possiamo definire quel periodo che va dallanascita fino alla et adulta (18-20 anni), soggetto durante questopercorso di crescita a molteplici cambiamenti dovuti sia alla spintabiologica che in parte alle esperienze motorie effettuate.
Il primo fattore non risulta modificabile in quanto si riferisce al qua-dro genetico (ereditario) individuale, mentre il secondo pu risulta-re di notevole influenza per la prestazione.Lazione di entrambi i fattori diviene positiva se si determinano leopportune sinergie, in base alla qualit ed al tipo delle propostetecnico-didattiche, e se linterazione avviene secondo tappe evo-lutive ben precise. Varie classificazioni vengono riportate nella let-teratura che tratta ambiti auxologici (scienza biologica che studiafenomeni dellaccrescimento e dello sviluppo organico delluomo)riguardo alle tappe del periodo evolutivo, e di massima tutte pi omeno concordano nel riconoscere i seguenti periodi:
fase o periodo prescolare (da 0 a 6 anni) fase o periodo prepuberale (da 6 a 11-12 anni rispettivamente
per maschi e femmine) fase o periodo puberale (da 11-12 a 13-14 anni) fase o periodo della seconda fase puberale o adolescenza
(dalla fine del periodo puberale fino a 16-17 anni)
Da ricordare tuttavia che i riferimenti anagrafici non sempre coin-cidono con quelli biologici, dato che ogni individuo si porta dietroun corredo genetico che potrebbe discostarsi dalle norme di riferi-mento. In tal caso si parla di soggetti accelerati o ritardati. Questeeventuali differenze si riscontrano maggiormente in prossimit della
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pubert in quanto questo periodo prevede una forte increzioneormonale che determina altrettante accentuate perturbazioni sulpiano organico e strutturale (caratteri sessuali, spinta di crescita,forza muscolare ecc.) (TABELLA 15).
Diverso quindi risulter limpegno fisico (soprattutto organico) ediversa sar anche la partecipazione al gioco. I giovani di 10-12anni con questo modalit di confronto sono maggiormente coin-volti nel gioco, la precisione nei rilanci e nelle rimesse in gioco delportiere diviene molto pi determinante e perdere una palla acentrocampo (nel campo ridotto n.d.r.) significa rischiare di pirispetto alla stessa eventualit sul campo grande e con pi gioca-tori. In generale tutti i giocatori devono prestare, durante il gioco,maggiore attenzione al mutamento degli eventi. Tale maggiorcosto per crea in definitiva anche un maggior divertimento per igiocatori (pi coinvolgimento in rapporto al tempo di gara).
INDICE DI PARTECIPAZIONE AL GIOCO=NUMERO DEI CONTATTI CON LA PALLA/UNIT DI TEMPO
Nell11 contro 11 oltre al fatto quindi che i bambini giocano menopalloni, ci sono meno tiri e meno goal, ecc. ecc., si rilevano altri edulteriori aspetti limitanti lapprendimento e la relativa crescita tecnica:
lorganizzazione tattica tende ad essere meno flessibile (modellidegli adulti)
TABELLA 15 - (da Weinec modificato da DOttavio 2004)
11-12 anni Fase di prevalente aumento in lar-
ghezza Sviluppo accentuato delle capacit
coordinative Acquisizione di movimenti complessi Periodo molto sensibile allapprendi-
mento Fase di forte maturazione (funzionale)
degli analizzatori sensoriali (quasi co-me gli adulti)
Fase di forte stabilizzazione e incre-mento delle abilit tecniche
Predisposizione a frequenze elevatee rapidit di movimento
12-14 anni Fase di prevalente sviluppo in altezza Fase di grande sensibilit allallena-
mento fisico Fase difficile per il controllo motorio e
tecnico Fase di forte increzione di Testostero-
ne e GH
Le variazioni del tasso di testosterone(ng/100 ml) nellet infantile
e nelladolescenzaEt Femmine Maschi8-9 20 21-34
10-11 10-65 41-6012-13 30-80 131-34914-15 30-85 328-643
Differenze morfologico funzionali e tecniche fra le ctg esordienti egiovanissimi
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se risulta palesemente diversa la differenza tecnica fra le duesquadre, nella squadra pi debole i giocatori maggiormente atti-vati saranno i difensori; viceversa nella squadra pi forte sarannogli attaccanti. Nel 7 contro 7 questa eventualit sicuramentepi attenuata dato che la tendenza di coinvolgimento totalesia in fase di attacco che di difesa
incapacit fisica e tecnica di calciare e quindi dialogare concompagni che si trovano relativamente distanti (>20-25 m.). Cisi rileva anche nei calci dangolo, nelle punizioni, nei calci di rin-vio ecc.). In pratica, il piccolo calciatore, anche se disponessedelle necessarie potenzialit cognitive per individuare lobiettivotattico da realizzare (p.e. cambio di gioco), i limiti di forza musco-lare e della relativa integrazione delle qualit di forza con i fatto-ri tecnico-coordinativi, non gli permettono di esprimersi comeinvece avrebbe voluto. Nel campo ridotto evidentemente que-sta soluzione invece sarebbe stata possibile data la maggiorcoincidenza fra la disponibilit dellambiente di gioco(campoe numero di giocatori) ed il potenziale prestativo del bambino.
Si notato inoltre che la frequenza cardiaca, registrata sullo stessobambino in situazione di 11c11 (campo grande) e 7c7 (campo pic-colo), si attestava su valori pressoch uguali.In definitiva si riscontrava nel 7c7 una maggiore qualit tecnicacon uno sforzo simile e quindi determinando un miglior rendimento.
Come si nota da uno studio effettuato alcuni anni f (DOttavio, 1994),la superficie e la relativa traiettoria dello spostamento di un bambinodi 11,6 anni rilevata durante una partita del Campionato Esordientigiocata 11 contro 11 su campo regolamentare risulta decisamentepi contenuta (ristretta) rispetto ad un giocatore adulto dello stessoruolo. Tali risultati furono notati con lievi differenze in tutti gli altri ruolidella squadra (FIGURA 16). Cercando di interpretare tecnicamentequanto emerso, ci trovammo daccordo nellindividuare una serie dimotivi a tali comportamenti. Nei bambini di questa et si evidenziano:
Limiti fisici tali da non poter ampliare la propria superficie di spo-stamento. Questa possibile eventualit, potrebbe essere forte-mente influenzata dal fattore rischio-sicurezza, ed il bambino (olallenatore per lui) sentono che un eventuale sbilanciamentonon gli permetterebbe di ritrovare (a causa di una maturazionebio-fisica incompleta) la giusta posizione relativamente ai compi-ti in seno alla squadra (ruolo).
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Limiti di tipo cognitivo in quanto il bambino a questa et non dispo-ne della possibilit di analizzare situazioni di gioco che si svolgonorelativamente lontano. Lo spazio tecnico di relazione (sociale) risultapi contenuto rispetto alladulto, infatti il dialogo avviene prevalen-temente fra giocatori che operano in zone adiacenti alla propria.
Limiti elaborativi, dovuti alla difficolt di controllare pi variabilinello stesso tempo. Il campo grande con 11 giocatori per squa-dra prevede teoricamente maggiori relazioni-interferenze rispet-to alla situazione ridotta. Il bambino inoltre tende a trattare glielementi della situazione di gioco attraverso elaborazioni in serie,
ATTACCANTE ADULTO
ATTACCANTE GIOVANE
FIGURA 16 Superficie e traiettoria di spostamento durante una partita, comparazionetra attaccante giovane e adulto. (DOttavio, 1994)
-
457
Tali misure, che corrispondono allincirca alle dimensioni del campoutilizzate per la categoria pulcini (1/2 campo in senso trasversale),possono essere proposte, almeno fino alla fase iniziale della cate-goria esordienti, continuando a giocare 7 contro 7 giocatori.
Occorre tuttavia tener presente un altro aspetto, che condizionanon poco lo svolgersi delle azioni durante la partita. Ci riferiamo alparametro densit di gioco. Essa rappresenta il rapporto fra lo spa-zio di gioco ed il numero dei giocatori in campo:
se la densit maggiore, e le distanze fra compagni e avversarisono quindi pi ravvicinate, il giocatore durante il gioco mag-giormente sollecitato sul piano cognitivo e tecnico (anticipazio-ne, decisioni, esecuzioni tecniche ecc.). In pratica si vengono arestringere i tempi dazione
se la densit minore invece, il giocatore avr teoricamente pifacilitata la sua azione sul piano spazio-temporale sia in fase ela-borativa che in fase esecutiva.
Lideale a nostro avviso, sostenendo una didattica che tendapromuovere sia la variet che la qualit delle esperienze,dovrebbe essere di potersi esercitare attraverso entrambe lesituazioni didattiche. Se calcoliamo le due densit di giocoriscontrate sul campo regolamentare e con 11 giocatori persquadra, e quella relativa alla situazione ridotta (65x40 m. con 7giocatori per squadra) avremo:
densit nella situazione regolamentare 110x70=7700/22=350 m2
per giocatore (quindi minore densit)densit nella situazione ridotta 65x40=2600/14 =186 m2
per giocatore (quindi maggiore densit)
La prima situazione si articola attraverso un gioco pi lento in gene-rale, e favorisce lo sviluppo e soprattutto lapplicazione delle tec-niche di base in situazione di gara. La seconda, predispone invecemaggiormente al gioco di prima, e si avvicina molto di pi alle pre-stazioni di livello superiore. Per assurdo, come sembrava del restodifficile ipotizzare, negli esordienti giocando 7 contro 7 in camporidotto, alcuni aspetti caratteristici del gioco risultano pi presentirispetto all11 contro 11 in campo grande. Gli adulti in effetti pur esprimendosi in un contesto di gioco aventedensit minore, tale fattore rappresenta solo un indice teorico in
cio una dopo laltra. La visione olistica (globale) del problema,si riduce e si racchiude intorno alla propria centralit tecnica.
Questi aspetti sottolineano le cause principali per le quali una squa-dra di bambini formata da 11 giocatori, in realt rappresenta unassieme composto da tante sub unit che operano per risolvere ilproprio problema contingente, considerando solo marginalmenteed esclusivamente dai bambini pi dotati, i problemi che riguarda-no il collettivo (la squadra). Il gioco risulta per forza di cose pi lentoin quanto la manovra si articola senza variazioni improvvise, acausa dei limiti di cui si faceva cenno in precedenza.
Anni fa, cercando di individuare risposte quantitative ai problemidella riduzione strutturale del campo di gioco per bambini dellescuole calcio, si prov a ridisegnare le porte per le tre categorie (pic-coli amici, pulcini, esordienti). I parametri che vennero presi in consi-derazione furono statura e capacit di salto verticale. Attraverso pro-cedure matematiche di comparazione fra bambini ed adulti relati-vamente a tali fattori ed alle dimensioni ufficiali delle porte (2,44 x7,32 m.), fu possibile ipotizzare tre dimensioni diverse, sicuramente pivicine alle caratteristiche morfologiche e funzionali dei bambini diquesta fascia det (DOttavio, 1996). Considerando quindi che unodei limiti precedentemente evidenziati che caratterizzano il bambi-no di 10-11 anni la potenza nel calciare nelle sue varie espressionitecniche quali il passaggio, il lancio, il cross, il tiro, il calcio dangolo,il calcio di rinvio ecc., al fine di trovare le misure del campo di giocoideali per queste et, abbiamo provato a prendere in considerazio-ne questo fattore. I dati utilizzati sono stati presi da vari studi sia italia-ni che stranieri. I dati sui bambini si riferiscono ad esperienze condot-te presso la Scuola Calcio Federale dellAcquacetosa di Roma.
Velocit massima della palla (valori medi) in giocatori adulti 100 km/hVelocit massima della palla (valori medi) in bambini di 11 anni 58 km/hLunghezza campo regolamentare 110 m.Larghezza campo regolamentare 70 m.
Utilizzando la procedura matematica della proporzione:
per la lunghezza per la larghezza100:110=58:x 100:70=58:y
x=110x58/100=63,8 (m.) y=70x58/100=40,6 (m.)
Dimensione del campo ideale per la categoria esordienti risultaessere: 65x40(metri)
456
-
459
quali le dimensioni del campo di gioco ed il numero di giocatori. Sono stati osservati alcuni indici significativi in diverse situazioni digioco (7c7, 7c7 in campo di dimensioni maggiori, 9c9 in campodelle stesse dimensioni del 7c7, 9c9 con campo di dimensionimaggiori, 11c11 in campo regolamentare), confrontandoli con iparametri evidenziati nel confronto 11c11 ufficiale. I risultati ottenuti hanno dato esiti che hanno confortato lipotesiiniziale relativamente alle soluzioni tecnico-tattiche che i ragazzicoinvolti trovavano durante il gioco (passaggi a buon fine, pas-saggi errati, numero azioni pericolose, dribbling, ecc.), come pos-siamo vedere nel GRAFICO 6. Ulteriormente, sono state effettuate esperienze con gare 9c9 chesi articolavano contemporaneamente su due campi affiancati
quanto la densit diviene drasticamente pi elevata a causa di unmaggior spazio dazione ricoperto da ciascun giocatore (p.e.squadre ultracorte sia sul piano longitudinale che trasversale). Come abbiamo visto in precedenza (fig. tracciato della traietto-ria di spostamento) nei bambini questa caratteristica non risultapresente.Alla luce di tali fatti, nella formula del 7 contro 7, si dovranno tene-re presenti le seguenti ulteriori considerazioni:
selezione specifica di porte ridotte nelle dimensioni verticali edorizzontali (soprattutto garantendo il fattore sicurezza dato chele postazioni nel campo trasversale potrebbero divenire stabili)
normativa che preveda squadre composte da almeno 14 gio-catori: questo significa che giocando contemporaneamentedue partite (utilizzo di due1/2 campo in senso trasversale) avre-mo il coinvolgimento di 56 (14x4) bambini alla volta. Nell11contro 11, anche pensando a squadre composte da 20 gioca-tori, avremo durante lo stesso tempo di gioco, 40 bambini coin-volti. Circa il 28% in meno.
in base a quanto esposto in precedenza, in fase introduttiva, ea quanto presente nella guida, relativamente alle attivit speri-mentali condotte su campi di dimensioni ridotte e numero ridot-to di giocatori, possiamo concludere affermando che quelloche conta in fase di formazione del giovane calciatore non iltempo di gioco (teorico), ma il tempo effettivo in cui si gioca-to (tempo a contatto con la palla).
Il 9 contro 9
A l fine di garantire al giovane calciatore un processo for-mativo graduale e idoneo alla propria et, stato inseri-to un modello di gioco intermedio tra il gioco in 7 ed il gioco in 11,assicurando, quindi, un confronto con difficolt adeguate alletdel giovane sul piano dellorganizzazione del gioco, sul piano tec-nico-tattico e sul piano fisico, attenuando in questo modo even-tuali problematiche che potevano emergere nel bambino al pas-saggio dal gioco in 7 al gioco in 11. Nelle conseguenti osservazioni e ricerche, che avevano lobiettivodi verificarne lipotesi e di conseguenza le dimensioni del campodi gioco pi adeguate, si intervenuto su variabili quantitative
458
14.2
conclusioni a rete per squadra
n passaggi
n contatti per giocatore
= 11c11= 9c9
0
5
10
15
20
25
2117
riuscite errate0
2
4
6
8
10
8,16,96,2
4,8
riusciti errati0
1020304050607080
77,2 7356 58
GRAFICO 6 Il 9 contro 9 a confronto con l11 contro 11
-
461
ma che mantenesse un certo grado di facilit nelladattamen-to ad una nuova organizzazione dei giocatori che si dispongo-no in campo.Il GRAFICO 7 descrive i risultati di una sperimentazione che hamesso a confronto i ragazzini del primo anno Esordienti nelgioco 11:11 su campo ridotto e su campo regolamentare.Come possiamo notare nel gioco su campo ridotto si deter-minano un maggior numero di conclusioni a rete, maggiornumero di passaggi di prima intenzione, maggior numero didribbling effettuati oltre ad una migliore organizzazione deigiocatori in campo.
posti trasversalmente allinterno di un campo regolamentare. Taliattivit, rivissute anche in ambito internazionale attraverso la par-tecipazione ad attivit proposte dalla Federazione Francese,hanno dato soddisfacenti risultati sia sul piano tecnico-didatticoche su quello della partecipazione, vista la possibilit di far gio-care contemporaneamente 18 giovani calciatori in campi didimensioni ridotte.
Primo contatto con le regoledel calcio a 11
I l giovane calciatore, dopo aver effettuato il percorsodidattico con i vari modelli partita, si confronta in gare cheprevedono 11 giocatori per squadra su campi di dimensionimaggiori.Ci saranno quindi diversi riferimenti spaziali e temporali, diversispazi in cui muoversi e maggiori dimensioni delle porte da difen-dere o in cui fare goal.Pertanto ci si trova a dover comprendere, e soprattutto a risol-vere, situazioni di gioco legate alle regole del calcio a 11, qualiil fuorigioco o il retropassaggio al portiere, che sono parte dellecosiddette conoscenze tattiche del calciatore (vedi sottopa-ragrafo Considerazioni e riferimenti culturali del paragrafo Lecomponenti tattiche).
L11 contro 11 su campo ridotto
Uno dei disagi che facilmente possiamo notare nelprimo approccio dei giovani calciatori che si confron-tano in un campo regolamentare, la loro difficolt ad orien-tarsi con i diversi riferimenti spaziali, con le maggiori distanze dapercorrere o da controllare. Molte volte nei campi di perife-ria si osservano bambini della categoria esordienti che nonriescono ad organizzarsi in modo corretto nel ricoprire un deter-minato ruolo. Probabilmente gli spazi risultano troppo ampi edi riferimenti non adatti.Da qui lo studio di una nuova strutturazione dello spazio rispet-to al numero di giocatori schierati in campo. Si pensato infat-ti ad una situazione-partita che aumentasse le difficolt di tipotecnico e cognitivo, rispetto al modello di gara precedente,
460
14.3
14.4
= ridottoorganizzazione tattica
= regolamentare
10
15
20
25
30
35
40
37
33,9 31,9
21,925
21,7
13,7 12,6
19,6
31,1
21,6
28
23,2
16,715,9 18,8
passaggidi 1
passaggidi 2 passaggi
di 3
dribblingpassaggi
consecutivi
cambidi campo azioni
finalizzate
tempo dipossesso
pallatotale
0
1
2
3
4
5
3,74,2
GRAFICO 7 Comparazione tra il modello del calcio a 11 in campo regolamentare edin campo ridotto - Categoria Esordienti 1 anno (11 anni)
Fonte: Sperimentazione Centri Pilota SGS 1999/2000S. DOttavio V. Russo: Il campo ridotto aiuta a crescere il bambino Notiziario del Settore Tecnico F.I.G.C. n 5 Sett-Ott. 1996
-
463
Il cambio volante
Le societ pertanto vengono invitate a presentarsi allagara con pi giocatori possibili (fino ad un massimo di 18)e proprio il cambio volante risulta efficace al fine di determinareuna minore perdita di tempo per leffettuazione dei numerosiavvicendamenti previsti.
Il Time-out
In linea con gli aspetti didattici e metodologici che legittima-no i tre tempi di gioco ed il cambio volante, anche in questacategoria viene utilizzato il time-out.Questo strumento, sommato alle due interruzioni previste durantei tre tempi di gioco, consente al tecnico di evitare inutili urla rivol-te ai bambini che cercano di districarsi nelle diverse situazioni digioco applicando quelle conoscenze apprese nel percorsodidattico della Scuola Calcio. Il tecnico avr cos la possibilit diinterrompere il gioco nel momento che ritiene pi opportuno perparlare ai ragazzi e dare le giuste indicazioni nel modo migliore esicuramente pi efficace.
La Green Card
D i recente introduzione la cosiddetta Green Card, uncartellino verde che, affiancato a quello giallo (per lam-monizione) e a quello rosso (espulsione), vuole invece premiaregesti positivi dei giovani calciatori che partecipano alla gara,ovvero quelle azioni che larbitro valuta come azioni sintomatichedi gioco onesto e giusto (Fair Play) o di gioco bello e divertente(Fun Play), che in questultimo caso evidenzia lesecuzione di par-ticolari ed inusuali gesti tecnici.Le Green Card assegnate verranno segnalate sul referto arbi-trale, specificando la tipologia dellassegnazione (Fair Play o FunPlay), mentre dovranno essere segnalate in modo specifico leGreen Card relative a gesti di Fair Play di particolare significati-vit, riconosciuti tali da tecnici e dirigenti delle squadre parteci-panti, descrivendo laccaduto e motivando lassegnazione.Solamente tali Green Card potranno essere inserite nella gra-duatoria delle categorie di base, previa ratifica del competenteComitato Provinciale.
Il Torneo Fair Play
I l Settore Giovanile e Scolastico, nellintento di promuoveree sviluppare un corretto concetto di cultura sportiva, haindetto da alcuni anni una formulazione del Torneo Esordienti,denominata Fair Play, in cui diventano assai importanti lenorme comportamentali tenute dai singoli protagonisti delgioco, siano essi giovani calciatori, tecnici, dirigenti, societ ogenitori, nei diversi ambiti.Vengono infatti stilate delle graduatorie da parte dei Comitatiperiferici in base a determinati requisiti che considerano adesempio laspetto organizzativo delle societ (es. presenza alleriunioni), laspetto partecipativo (numero di giocatori che gio-cano in ogni partita o partecipazione delle bambine), ecc.Vengono tuttavia esaminati anche aspetti negativi, come ilcomportamento scorretto o il non regolare utilizzo dei giocatoriiscritti nella lista di gara.
Tre tempi di gioco e partecipazioneobbligatoria alla gara
Anche qui, come nella categoria Pulcini, le gare si dispu-tano utilizzando i tre tempi di gioco, che danno la pos-sibilit ai tecnici ed ai ragazzini di giocare di pi e di comunica-re in modo pi costruttivo avendo due intervalli a disposizione.Tutti gli iscritti nella lista, infatti, debbono prendere parte allagara per almeno uno dei tre tempi di gioco ed un cospicuoperiodo di gioco di uno dei successivi, in conformit con quan-to illustrato nel C.U. n1 del Settore Giovanile e Scolastico e nellaCarta dei Diritti dei Bambini. Perch anche in questa categoria,seppur il confronto tra 11 giocatori, come negli adulti, nonbisogna dimenticare che a confrontarsi sono dei ragazzini pron-ti ad apprendere nuove abilit dagli errori commessi o dallenuove situazioni che si presentano: tutti hanno bisogno di fareesperienza, quindi tutti devono avere lopportunit di giocare ilpi possibile. nelle gare domenicali, infatti, che i ragazzini provano le emo-zioni pi forti. Emozioni e motivazioni che devono necessaria-mente essere mediate al meglio da parte di tecnici e dirigenti(come pure dai genitori) al fine di convogliare le tensioni delgiovane verso canali positivi, per permettere al giovane di espri-mere al massimo le proprie qualit.
462
14.6
14.5
14.8
14.7
14.9
-
465
Conoscere il regolamento di gioco
Quanti giocatori e quanti tecnici nellarco della loroattivit hanno letto il Regolamento del gioco del cal-cio? La possibilit di arbitrare favorisce la presa di coscienzadelle difficolt che si incontrano, di conoscere il regolamento digioco e di comportarsi, di conseguenza, meglio, sia in campoche sugli spalti.Tutto quindi mirato ad una formazione culturale dellindividuo,e per questo il Settore Giovanile e Scolastico, in collaborazionecon lAssociazione Italiana Arbitri, propone, nei propri Comitatiperiferici, corsi di Arbitro per i dirigenti e i tecnici che dovrannoessere impiegati in questa opera nelle diverse categorie di base. pertanto importante che gli istruttori conoscano nel modo pidettagliato possibile il regolamento di gioco, che dovranno farconoscere correttamente al proprio gruppo, con modi e termi-ni adeguati allet dei ragazzini. Pertanto linvito per tutti, gio-catori, tecnici, dirigenti e genitori, di visitare il sitodellAssociazione Italiana Arbitri (www.aia-figc.it) per consultareil regolamento del gioco del calcio e la guida pratica ed even-tualmente organizzare un corso informativo allinterno dellasociet.
Lapproccio con larbitro
I l fatto che sia un dirigente ad arbitrare anzich un vero eproprio arbitro, serve a garantire ai ragazzini un confrontoche non sia sinonimo di campionato, bens un proseguimentodella formazione di base che si sta ancora completando e checontinuer in maniera ancora pi specifica nelle successivecategorie giovanili.Molto spesso infatti accade che i ragazzi, oltre a dover risolve-re i problemi di natura tecnico-tattica del caso, debbonomisurarsi secondo dei parametri che riguardano un modello digara pi vicino agli adulti, con tutte le conseguenze.Ci sentiamo quindi in dovere di ribadire alcuni consigli a gio-catori, tecnici, dirigenti e societ di calcio sugli aspetti riguar-
Le dimensioni delle porte
Per quanto riguarda le dimensioni delle porte a questa etsono consigliabili porte di dimensioni mt 5,50 x 2 o di mt6x2, come risultato da alcune ricerche effettuate presso laScuola Calcio della F.I.G.C Acquacetosa di Roma e presso iCentri Pilota Regionali (DOttavio in Notiziario del Settore Tecnicon 6 novembre/dicembre 1996).
Larbitraggio delle gare
R iteniamo molto importante che ancora in questa fase legare di questa categoria vengano dirette da dirigenti oda tecnici qualificati. Anzi, a dire il vero una delle proposte delSettore Giovanile e Scolastico per le Scuole di Calcio quello diavvalersi di calciatori della stessa societ che giocano nelle cate-gorie Allievi o Juniores.
464
14.10
14.11
14.11.2
14.11.1
Confronto
Tempi digioco
Dimensionicampo (m.)
Dimensioniporte (m.)
Dimensionipallone (n.)
Variazioniregolamentari
Indicazionivarie
Esordienti 1 anno (11 anni) emisti (10/12 anni)
7:7
3x18
65x40
5,50x1,80op. 6x2
4
Non c fuorigiocoop. fuorigioco al li-mite dellarea di ri-gore (13 m. dalla linea di fondo)
Svolgimento didue gare in contemporanea
Esordienti 2 anno (12 anni)
9:9
3x18
70x50
5,50x1,80op. 6x2
4
Fuorigioco al limitedellarea di rigore(15 m. dalla lineadi fondo)
Svolgimento didue gare in contemporanea
Esordienti 2 anno (12 anni)
11:11
3x18
85x55
5,50x1,80op. 6x2
4
Esordienti 2 anno (12 anni)
11:11
3x18
Regolamentari
Regolamentari
4
TABELLA 16 Caratteristiche tecnico-organizzative delle gare nella categoria Esordienti
-
467
danti le relazioni tra dirigenti-tecnici-arbitro-ragazzini.Ragazzini che giocano, per la prima volta, con tutte le regoledegli adulti. Per quanto riguarda i giocatori bene dire che sein assoluto vero che solo il capitano pu rivolgersi allarbitroper chiedere spiegazioni, in queste categorie giovanili le cosesono un pochino diverse. facilmente intuibile che i giovani calciatori di questa fasciadet abbiano bisogno di continue e significative spiegazioni,data la loro poca esperienza a riguardo (e non sono sempresufficienti i 6-7 anni di Scuola Calcio). Pertanto opportuno chetutti abbiano la possibilit di consultare il dirigente-arbitro echiedere le spiegazioni del caso.Daltro canto i tecnici ed i dirigenti non devono pensare allar-bitro come colui che fa vincere o perdere una partita, macome un mezzo con cui i ragazzini imparano meglio il regola-mento di gioco.Molte volte tutto ci non accade. Forse perch le cose si vedo-no in maniera diversa. Quindi, come gi detto prima, diventafondamentale che il tecnico, prima di tutti, conosca il regola-mento e le dinamiche che entrano in gioco nellarbitraggio diuna partita.
Un suggerimento per gli arbitri
Quindi la funzione dellarbitro in questa categoria deveessere evidentemente di formazione per i giovani cal-ciatori che si confrontano sul campo rimanendo allinterno diregole di gioco che determinano la loro libert di azione.Diventa importante utilizzare le gare per spiegare loro fin doveancora possono arrivare o quali sono i limiti che sono stati oltre-passati. Far ripetere un fallo laterale rimesso in maniera poco cor-retta o spiegare il motivo per cui stato fischiato un fallo per ungioco pericoloso o un fuorigioco, piuttosto che la concessionedella norma del vantaggio (che non una regola...), determinauna migliore conoscenza delle regole del gioco e quindi unamigliore applicazione delle abilit tecniche nelle situazioni.
466
14.11.3
dalla fase del pensiero concreto a quello astratto (ipotetico-deduttivo);
dalla descrizione verbale ricostruisce lazione motoria;
formula altre ipotesi; anticipazione elaborazione e programmazione di
situazioni problema (attacco-difesa);
sviluppa capacit di autocritica;
si forma il pensiero creativo;
migliora lintegrazione con il gruppo; sviluppo dello spirito di squadra;
identificazione nel gruppo;
i rapporti interpersonali si trasferiscono anche al di fuori dellambiente sportivo;
risponde alle indicazioni tattiche richieste; formazione creativa dellabilit;
migliora la precisione e lattenzione al particolare;
fase della disponibilit variabile;
stasi (regresso) e ripresa delle possibilit motorie;
sviluppo guidato delle capacit fisiche;
prime risposte di una certa sensibilit a determinate sollecitazioni; maggiori
risposte in competizioni
rispetto del ruolo dellallenatore.
TABELLA 17 Profilo psicomotorio e caratteristiche generali categoria Esordienti
-
468
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