7 web collaborativo e user generated content
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WEB COLLABORATIVO E USER GENERATED CONTENT
Alessio Cornia Dipartimento di Scienze Politiche
Università di Perugia
Teorie e tecniche dei nuovi media A.A. 2014-15
Dicembre 2006 Time - Person of the year: !You* eletto a “Persona dell’anno” !!!!!!
* Tu che collabori tramite internet “generando”
contenuti
2006 - Tapscott, Williams Wikinomics. La collaborazione di massa che sta cambiando il mondo. !“La Wikinomics è il nuovo motore che sta facendo aggregare le persone in Rete con l’obiettivo di dar vita ad una sconfinata mente collettiva”*
* The Sunday Times, 02/09/2007, “200 Million Heads are Better than One, so Join the Crowd”
CHE COSA STAVA SUCCEDENDO IN QUEGLI ANNI?
“Esplosione” dei social network
!Piattaforme che consentono di costruire e mantenere legami condividendo contenuti (foto delle vacanze, pensieri e opinioni, video musicali che ci piacciono, curriculum, recensioni di ristoranti in cui siamo stati ecc.)
CHE COSA STAVA SUCCEDENDO IN QUEGLI ANNI?
!Successo di nuovi soggetti economici e di nuove forme di
produzione culturale che si sviluppano in rete
CHE COSA STAVA SUCCEDENDO IN QUEGLI ANNI?
!Avvento di nuove piattaforme (social media, software wiki) e nuove tecnologie (smartphone, tablet) che facilitano la partecipazione attiva degli utenti alla produzione di contenuti.
• Prima fase del web (1990/2004): i servizi online avevano caratteristiche simili ai media broadcast (comunicazione unidirezionale uno-molti): il pubblico aveva maggiori possibilità di scelta, ma non poteva diventare parte attiva nel processo comunicativo (non poteva “creare” o “modificare” i contenuti)
CHE COSA STAVA SUCCEDENDO IN QUEGLI ANNI?
!Seconda fase del web (2004/-): nuove piattaforme facilitano l’interazione tra gli utenti ed il servizio, la collaborazione tra gli utenti stessi e la produzione autonoma di contenuti (WEB 2.0)
LA COOPERAZIONE SOCIALE ONLINE
Rilevanza crescente dei contenuti creati dagli utenti (User-Generated Content):
• Gli utenti rivestono oggi un ruolo più attivo nei processi di comunicazione in rete (diventano produttori di contenuti in prima persona, o contribuiscono attivamente a valutare, migliorare e diffondere i contenuti forniti da aziende, istituzioni culturali e amministrazioni pubbliche)
Da spettatori/ascoltatori/lettori (che fruiscono passivamente i contenuti) ad utenti/pubblici attivi (che “mettono le mani” sui contenuti che fruiscono)
Da consumatori di contenuti (informazione, intrattenimento ecc.) a prosumer
FATTORI CHE FAVORISCONO LA COLLABORAZIONE ONLINE
Tecnologici:
diffusione pressoché ubiqua di tecnologie connesse alla rete che consento di produrre, editare e distribuire contenuti
Sviluppo e diffusione di software, piattaforme ed app “collaborative” (blog, wiki, sistemi di tagging e di condivisione)
FATTORI CHE FAVORISCONO LA COLLABORAZIONE ONLINELegali: forme di proprietà intellettuale alternative al diritto d’autore
= forma di copyright alternativo (permesso d’autore) !tutela l’autore, ma allo stesso tempo permette a
chiunque di usare (fruire, modificare, condividere) l’opera senza chiedere permesso o pagare royalty
Licenze Creative Commons (Cc)L’autore può scegliere quali diritti concedere agli utenti combinando 4 clausole: • Attribuzione - riconoscere la paternità • Non uso commerciale - impediti gli utilizzi a fine economico • Non opere derivate - impedisce di modificare l’opera • Condividi allo stesso modo - versioni modificate devono essere pubblicate in
Cc
FATTORI CHE FAVORISCONO LA COLLABORAZIONE ONLINECulturali: si sviluppa una cultura della partecipazione, fondata sui valori della condivisione, della collaborazione, della trasparenza e dell’apertura.
• Ruolo delle fandom, le comunità di fan che producono contenuti alternativi a quelli ufficiali (satira, re-mix)
• Esperienza del software libero e open source (Linux)
L’IDEOLOGIA DELLA PARTECIPAZIONE
Tapscott, Williams (2010) Wikinomics 2.0. La collaborazione di massa che sta cambiando il mondo. BUR, Rizzoli.
“Oggi è in atto una rivoluzione. La crescente accessibilità delle tecnologie informatiche fa sì che gli strumenti necessari per collaborare, creare valore e competere siano alla portata di tutti”.
Armi di collaborazione di massa: nuove infrastrutture collaborative a basso costo (Skype, piattaforme di outsourcing, software open source) che consentano a migliaia e migliaia di individui e piccoli produttori di co-creare prodotti, accedere a mercati e soddisfare i clienti come solo le grandi corporation riuscivano a fare in passato.
L’IDEOLOGIA DELLA PARTECIPAZIONE
Tapscott, Williams (2010) Wikinomics 2.0. La collaborazione di massa che sta cambiando il mondo. BUR, Rizzoli.
“Sta emergendo una nuova economia democratica in cui ciascuno di noi ha un ruolo da protagonista”.
“La ‘rivoluzione della partecipazione’ attualmente offre una nuova possibilità a miliardi di persone, quella di svolgere un ruolo attivo negli ambienti di lavoro, nelle comunità locali, nelle democrazie nazionali e più in generale nell’economia globale”.
L’IDEOLOGIA DELLA PARTECIPAZIONE
Tapscott, Williams (2010) Wikinomics 2.0. La collaborazione di massa che sta cambiando il mondo. BUR, Rizzoli.
“Questi cambiamenti ci stanno traghettando verso un mondo in cui la conoscenza, il potere le la capacità produttiva saranno più distribuiti di quanto non siano mai stati nella nostra storia”.
“Un mondo in cui solo le persone ‘connesse’ sopravviveranno”. Sta emergendo una nuova, ineludibile legge del business: sfruttare questa nuova forma di collaborazione o andare in rovina. Chi non capirà questo aspetto si troverà sempre più isolato, tagliato fuori dalle reti che stanno condividendo”.
IMPLICAZIONI DELLO SVILUPPO DEL WEB COLLABORATIVO
per la cultura
Modello di cultura più partecipativo (Jenkins, 2007, Cultura convergente, Apogeo)
Il pubblico non è più visto come un insieme di consumatori passivi di messaggi precostituiti, ma come persone che plasmano, condividono, ricontestualizzano e remixano i contenuti.
E non lo fanno come individui isolati, ma all’interno di comunità e di reti più ampie, che consentono loro di diffondere i contenuti ben al di là del loro immediato circondario geografico.
IMPLICAZIONI DELLO SVILUPPO DEL WEB COLLABORATIVO
per il mondo delle imprese
Le imprese “aprono” parte del loro sistema di innovazione e sviluppo al contributo degli utenti (li coinvolgono per migliorare i loro prodotti)
Crowdsourcing - esternalizzazione di un processo produttivo non ad altre imprese, ma alla “folla”.
Apple mette a disposizione liberamente il kit di sviluppo delle applicazioni. Controlla però la vendita e la distribuzione delle app.
Esempi di "contest" per creativi
http://logotournament.com/
IMPLICAZIONI DELLO SVILUPPO DEL WEB COLLABORATIVO
per il mondo delle imprese
Le imprese “sfruttano” il fenomeno UGC per stabilire rapporti più solidi con i clienti
framesoflife.armani.com
gruppo FaceBook di Dash
IMPLICAZIONI DELLO SVILUPPO DEL WEB COLLABORATIVO
per il mondo delle imprese
Enfasi (eccessiva) sul concetto di viralità e sul ruolo degli influencer, visti come “scorciatoie” per raggiungere ampi pubblici
IMPLICAZIONI DELLO SVILUPPO DEL WEB COLLABORATIVO
nella vita quotidiana si ricorre sempre più spesso alla “collaborazione online”
tratto da corriere.it, cronaca di Milano, 15/04/2015
IMPLICAZIONI DELLO SVILUPPO DEL WEB COLLABORATIVO
nella vita quotidiana si ricorre sempre più spesso alla “collaborazione online”
tratto da corriere.it, cronaca di Milano, 15/04/2015
IMPLICAZIONI DELLO SVILUPPO DEL WEB COLLABORATIVO
per la pubblica amministrazione (PA)
Si aprono nuove opportunità, ma emergono anche nuove sfide
Opportunità: Contenuti generati dai cittadini come risorsa per la PA: segnalazioni dei cittadini su impianti di illuminazione, decoro urbano, manutenzione delle strade possono consentire agli enti locali: • di intervenire velocemente per risolvere le criticità • di consolidare il rapporto con i cittadini, dando loro voce,
coinvolgendoli nelle azioni di manutenzione e salvaguardia della cosa pubblica
IMPLICAZIONI DELLO SVILUPPO DEL WEB COLLABORATIVO
per la pubblica amministrazione (PA)
adesivileaks.com
Tratto da romatoday.it
retakeroma.com
Il Rifiutologo (BO)Opportunità
App del Gruppo Hera che facilita la raccolta differenziata dei rifiuti. Fotografando il codice a barre dei rifiuti, l’app indica le modalità di smaltimento. Permette inoltre di inviare segnalazioni, scattando foto con geo-localizzazione abilitata, relative a disservizi (mancato ritiro, cassonetti danneggiati, rifiuti abbandonati ecc.).
UN MONITO
Una volta ricevuta la segnalazione, la PA deve assumersi l’onere di rispondere ai cittadini, relazionando online sullo stato di avanzamento degli interventi.
Il web collaborativo è un’opportunità per ravvivare il dialogo con i cittadini, coinvolgendoli in progetti in cui sono interessati e avviando con loro nuove pratiche di collaborazione.
IMPLICAZIONI DELLO SVILUPPO DEL WEB COLLABORATIVO
per la pubblica amministrazione (PA)
Sfide: La cultura della partecipazione è una risorsa, che può essere favorita (e anche sfruttata) dalla PA. E’ però un processo indipendente, che si sviluppa anche senza il supporto della PA (e spesso contro di essa). Con il diffondersi delle tecnologie della condivisione e della cultura della partecipazione, infatti, i cittadini possono efficacemente auto-organizzarsi .
romafaschifo.com
Sfide: La comunicazione prodotta dagli utenti sulle PA può circolare
oggi molto più che in passato. Spesso i contenuti generati dagli utenti hanno una circolazione
più ampia rispetto a quelli prodotti dai professionisti.
Il video generato dal produttore (1.255 visualizzazioni)
Esempio: il Minimetrò di Perugia
Il video ironico degli utenti (72.900 visualizzazioni)
Il video ironico e critico (60.820 visualizzazioni)
IMPLICAZIONI DELLO SVILUPPO DEL WEB COLLABORATIVO
per la pubblica amministrazione (PA)
Un caso che ha fatto scuola: “Com
cast deve morire”
IMPLICAZIONI DELLO SVILUPPO DEL WEB COLLABORATIVO
per la pubblica amministrazione (PA)
Un caso che ha fatto scuola: “Comcast deve morire”
IMPLICAZIONI DELLO SVILUPPO DEL WEB COLLABORATIVO
per la pubblica amministrazione (PA)Opportunità:
La PA può diventare più efficiente favorendo lo sviluppo della sharing economy Economia della condivisione, basata sulle pratiche quotidiane del riutilizzo e del prestito, valori antitetici a quelli di acquisto e proprietà). PA come “abilitatore” che favorisce la collaborazione tra attori privati e pubblici al fine di migliorare la qualità dei servizi e della collettività nel suo complesso • Car sharing • Bike sharing
ALTRI ESEMPI PER APPROFONDIRE
socialstreet.it
fixmystreet.com
MyBologna are you
La PA (BO) crea gruppi FB per favorire la socialità di quartiere
L’esperienza inglese
Il profilo Istagram gestito dai cittadini
participedia.net Database su progetti di “innovazione democratica” nel mondo
unpassopersanluca.it Crowdfunding per restaurare il Portico di San Luca a Bologna