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9: Strato fisico: mezzi trasmissivi9: Strato fisico: mezzi trasmissivi
R. Cusani, F. Cuomo: Telecomunicazioni – Strato Fisico: Mezzi Trasmissivi, Marzo 2010
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Mezzi trasmissiviMezzi trasmissivi
mezzi trasmissivi guidati:
• doppino e sue varianti
• cavo coassiale
• fibra ottica
mezzi trasmissivi non guidati:
• ponti radio
• trasmissioni satellitari
• radiodiffusione
• infrarossi
Ne vedremo le caratteristiche e le applicazioni più diffuse
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Il doppinoIl doppino
Il doppino (o doppino intrecciato) è costituito da una coppia di fili di rame
isolati separatamente
La coppia di fili viene intrecciata, e costituisce una linea di comunicazione
singola
Solitamente si utilizzano fasci di doppini, che possono essere costituiti da
qualche coppia fino a centinaia di coppie
Il doppino è il mezzo più economico e più semplice da maneggiare
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Il doppino: caratteristicheIl doppino: caratteristiche
Utilizzato sia per trasmissioni analogiche che digitali
Tra i mezzi guidati è quello più sensibile a:
⇒ attenuazione del segnale sulla distanza: questo limita la distanza massima
oltre la quale si richiede l’inserimento di amplificatori o ripetitori;
tipicamente è necessario inserire amplificatori ogni 4/5 Km, mentre per le
trasmissioni digitali si deve far uso di ripetitori ogni 2/3 Km
⇒ interferenza: una coppia di fili si comporta come una antenna; si limita il
problema tramite l’avvolgimento della coppia di fili in una specie di spirale;
questo riduce la ricettività della “antenna” a segnali esterni
⇒ diafonia: questo fenomeno viene combattuto utilizzando avvolgimenti di
passo differente tra coppie adiacenti
⇒ rumore impulsivo
Per segnali analogici: larghezza di banda di circa 1 MHz
Per segnali digitali: su brevissime distanze, fino a centinaia di Mbps
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UTP (UTP (UnshieldedUnshielded TwistedTwisted PairPair))
L’ITU-T ha stabilito degli standard per la realizzazione dei doppini finalizzati alla
trasmissione dati
Gli standard prevedono cavi costituiti solitamente da quattro coppie di fili, isolati
singolarmente ed avvolti in spire a due a due; non è prevista schermatura
aggiuntiva (UTP: Unshielded Twisted Pair)
Le differenze delle diverse categorie sono essenzialmente nella realiz-zazione
degli avvolgimenti (più o meno frequenti); le categorie sono definite in base a
capacità di banda entro distanze definite (100 m)
⇒ UTP cat. 3: garantisce fino a 16 MHz di banda
⇒ UTP cat. 4: fino a 20 MHz
⇒ UTP cat. 5: fino a 100 MHz
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UTP (UTP (UnshieldedUnshielded TwistedTwisted PairPair))
Esistono definizioni per standard più performanti (cat. 5e, cat. 6, cat. 7)
I doppini UTP cat. 3 sono detti anche di qualità fonica, e sono utilizzati sia per
la telefonia che per la trasmissione dati fino a 10 Mbps. I doppini UTP cat. 5/5e
sono utilizzati nelle reti locali a velocità superiore (fino a 1 Gbps)
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STP (STP (ShieldedShielded TwistedTwisted PairPair))
L’ITU-T ha anche definito una standard per doppini dotati di schermatura,
ottenuta avvolgendo l’insieme di coppie con una calza conduttrice, in modo da
ridurre la sensibilità a segnali esterni
Questo standard si chiama STP (Shielded Twisted Pair) e viene utilizzato
nella trasmissione dati sulle reti locali, come l’UTP cat. 5.
La migliore schermatura permette all’STP di fornire a parità di attenuazione
una banda più ampia (300 MHz)
Pur avendo migliori prestazioni l’STP è un cavo più rigido dell’UTP, quindi di
minore maneggevolezza, più costoso, ed è utilizzato solamente in ambienti in
cui sono presenti forti sorgenti di disturbi elettromagnetici
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Applicazioni del doppinoApplicazioni del doppino
Il doppino per le sue caratteristiche di maneggevolezza e di basso costo è
molto diffuso
⇒ per la telefonia (quasi tutte le connessioni del sistema telefonico
nell’ultimo tratto sono costituite da doppini)
⇒ per le reti locali (il cablaggio degli edifici è generalmente realizzato
tramite UTP o STP)
Utilizzato sia per trasmissioni analogiche
⇒ canale telefonico a 4 KHz, canali dati via modem o modem ADSL
sia per trasmissioni digitali
⇒ Ethernet (10 Mbps)
⇒ FastEthernet (100 Mbps)
⇒ Gigabit Ethernet (1 Gbps)
⇒ altri protocolli (token ring, …)
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Il cavo coassialeIl cavo coassiale
Il cavo coassiale è costituito da un conduttore interno in rame, avvolto in un
isolante di materiale plastico (dielettrico) attorno al quale è posto il conduttore
esterno, costituito da una calza metallica, il tutto ricoperto da un rivestimento
esterno isolante
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Il cavo coassiale (Il cavo coassiale (contcont.).)
La sua struttura permette un miglior isolamento elettromagnetico, quindi una
minore sensibilità alle interferenze ed alla diafonia, ed una minore
attenuazione del segnale sulla distanza (che pure rimane il maggior problema
di questo mezzo) rispetto al doppino
è capace di una larghezza di banda fino a 500 MHz
Per questi motivi è molto diffuso per le connessioni a lunga distanza, per
trasmissioni a larga banda
Come il doppino necessita di amplificatori o ripetitori ogni qualche Km (più
frequenti in caso di trasmissione digitale, in funzione del tasso trasmissivo)
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Utilizzo del cavo coassialeUtilizzo del cavo coassiale
Esistono due tipi di cavo coassiale in base alle caratteristiche elettriche (che
dipendono dalla geometria del cavo), utilizzati storicamente per scopi
differenti:
⇒ Cavo con impedenza a 75 Ω: usualmente utilizzato per la trasmissione
analogica (distribuzione televisiva, TV via cavo, tratte di back-bone del
sistema telefonico con multiplexing FDM);
in multiplexing FDM può trasportare oltre 10000 canali vocali
contemporanei
⇒ Cavo a 50 Ω: solitamente utilizzato nella trasmissione digitale (per reti
locali, come Ethernet, token bus, e nelle connessioni dati a livello
geografico)
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Utilizzo del cavo coassialeUtilizzo del cavo coassiale
Lo standard Ethernet specifica due cavi differenti a 50 Ω : il cavo “giallo”, o
cavo thick, più grosso e poco maneggevole, la cui lunghezza massima è 500
m, ed il cavo “nero”, o thin, più flessibile e che non può essere più lungo di
circa 180 m.
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Fibra otticaFibra ottica
Il cavo in fibra ottica è costituito da
⇒ nucleo: sottile filo di sostanza vetrosa, generalmente silicio, molto fragile,
attraverso il quale si propaga la luce
⇒ mantello: sostanza che avvolge il nucleo con proprietà ottiche differenti
dal nucleo
⇒ guaina: sostanza plastica protettiva che avvolge il mantello, che protegge
il cavo da umidità e deformazioni
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Fibra otticaFibra ottica
Le proprietà ottiche di nucleo e mantello sono tali che la luce introdotta nel
nucleo con direzione opportuna non possa più uscire dal nucleo, ma venga
riflessa in modo da viaggiare lungo il nucleo fino a destinazione
I cavi per utilizzo breve possono essere a coppie di fibre; cavi per lunghe
tratte possono invece contenere centinaia di fibre distinte
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Trasmissione lungo la fibra: la rifrazioneTrasmissione lungo la fibra: la rifrazione
Quando un raggio di luce passa da un mezzo ad un altro, subisce un cambio
di direzione (rifrazione)
L’ampiezza dell’angolo di rifrazione dipende dalle caratteristiche fisiche dei
due mezzi
Esiste un angolo di incidenza (angolo critico) oltre il quale il raggio viene
completamente riflesso entro il mezzo più denso
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Fibre multimodaliFibre multimodali
Nelle fibre multimodali il nucleo ha uno spessore di circa 50 micron
In queste condizioni la luce può avere diversi angoli di incidenza (diversi “modi”
di propagazione) e percorrere traiettorie spezzate di lunghezza diversa; questa
fibra si dice multimodale con indice a gradino
Una categoria simile è la fibra in cui l’indice di rifrazione nel nucleo non è
costante, ma variabile; la luce percorre traiettorie curve, sempre con modi
diversi in funzione dell’angolo di incidenza (multimodale con indice graduato) e
genera un impulso in uscita più stretto
In entrambi i casi l’impulso in ingresso subisce una distorsione temporale
dovuta ai diversi modi di propagazione, e genera un segnale in uscita (nel
dominio tempo) generalemente allargato rispetto al segnale in ingresso
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Fibre multimodaliFibre multimodali
La larghezza dell’impulso limita la velocità di trasmissione dati in quanto gli
impulsi devono essere spaziati e separati temporalmente in ricezione per
essere identificati
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Fibre Fibre monomodalimonomodali
Nelle fibre monomodali il nucleo ha uno spessore di 8-10 micron
Riducendo la dimensione del nucleo si riducono i modi di propagazione della
luce; arrivando alle dimensioni di alcune lunghezza d’onda, la lucesi può propagare solo
lungo il modo principale
cioè quello ad
incidenza longitudinale
In questo caso l’impulso
di luce non subisce
distorsione in uscita, e
la fibra è capace di
tassi trasmissivi e
distanze maggiori
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Led e laserLed e laser
Il segnale luminoso viene generato in due modi differenti:
⇒ tramite LED (Light Emitting Diode): più economico, adatto per
trasmissioni a tratta corta su fibre multimodali ed a basso tasso
trasmissivo
⇒ tramite diodi ad emissione laser: molto più costoso, adatto per
trasmissioni ad alto tasso trasmissivo o per lunghe distanze, più sensibile
al calore
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Lunghezze d’ondaLunghezze d’onda
L’assorbimento del segnale sulla distanza dipende dalla lunghezza d’onda
utilizzata
Ci sono tre bande dove l’assorbimento ha risposta piatta in frequenza e bassa,
utilizzate per la trasmissione: 850 nm, 1300 nm e 1550 nm
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Caratteristiche delle fibre otticheCaratteristiche delle fibre ottiche
La fibra ottica è un ottimo mezzo per la trasmissione dati:
⇒ banda trasmissiva: si aggira intorno ai 30 THz (30000 GHz), sfruttabile
tramite WDM; la tecnologia attuale permette tassi trasmissivi fino a 10
Gbps su singola lambda, ma in laboratorio si raggiungono tassi maggiori
a breve distanza
⇒ dimensione e peso: le fibre sono molto più sottili e leggere dei cavi in
rame (problema non indifferente sia per i cablaggi nelle tubature
cittadine, sia per la stesura di cavi multipli a lunga distanza, anche
transoceanici)
⇒ attenuazione ridotta: la fibra garantisce una attenuazione
significativamente inferiore al rame: questo permette l’utilizzo di ripetitori
solo ogni qualche decina di Km o oltre a seconda della tecnologia
utilizzata (laser e fibre monomodali sono più efficienti)
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Utilizzo della fibra otticaUtilizzo della fibra ottica
La fibra ottica ha soppiantato il cavo coassiale per le connessioni a larga
banda trasmissiva ed a lunga distanza
Già da tempo utilizzata nelle reti locali per le trasmissioni ad elevato tasso
trasmissivo (100-1000-10000 Mbps) a distanze che il rame non riesce a
raggiungere
Ultimamente in incremento il suo utilizzo verso le case dei privati per sostituire
il rame in vista di servizi on demand via cavo (TV, cinema, giochi, musica,
internet, telefonia, videofonia, …) che richiederanno sempre più banda
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Mezzi non guidatiMezzi non guidati
La trasmissione di dati viene spesso realizzata utilizzando la trasmissione di
onde elettromagnetiche nell’aria o nello spazio
Si hanno due diverse regioni dello spettro con differenti a causa delle
differenti proprietà della trasmissione:
⇒ radiodiffusione: trasmissione di onde in una banda compresa tra il KHz
ed il GHz; in questa regione le onde si propagano in modo diffusivo, ed è
utilizzata generalmente in modalità unidirezionale per le trasmissioni
radio o televisive
⇒ microonde: nella regione compresa tra 1 e 40 GHz la propagazione delle
onde elettromagnetiche è abbastanza direzionale (o direzionabile con
antenne paraboliche) , e viene utilizzata per trasmissioni punto-punto in
ponte radio, o trasmissioni satellitari punto-punto o broadcast
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Lo spettro elettromagneticoLo spettro elettromagnetico
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RadiodiffusioneRadiodiffusione
La radiodiffusione viene utilizzata generalmente per la trasmissione analogica
di segnali radio-televisivi in modalità broadcast
Utilizza due tecniche trasmissive differenti in funzione delle frequenze:
⇒ fino al MHz (VLF, LF ed MF) il segnale si propaga seguendo la curvatura
terrestre ed attraversa bene gli ostacoli: una stazione trasmittente può
essere ricevuta fino a 1000 Km di distanza; oltre l’attenuazione
(proporzionale all’inverso del quadrato della distanza) diviene eccessiva
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RadiodiffusioneRadiodiffusione
⇒ nella regione dal MHz al GHz (HF, VHF e UHF) il segnale viene assorbito
dalla superficie della terra, ma viene riflesso molto bene dalla ionosfera; i
segnali vengono quindi inviati verso il cielo raggiungono la stazione
ricevente dopo la riflessione
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Trasmissione via ponte radioTrasmissione via ponte radio
La banda delle microonde (1-40 GHz) permette di utilizzare antenne
paraboliche di dimensioni maneggevoli (fino a qualche metro di diametro) per
poter collimare e dare direzione all’emissione
Si può quindi realizzare una comunicazione punto-punto tra sorgente e
destinazione con allineamento ottico delle antenne: la trasmissione è rettilinea,
ed è indispensabile la visibilità tra le antenne
Questa tecnica di trasmissione va in competizione con le linee in coassiale e
via fibra ottica
⇒ per le lunghe distanze, quando l’alternativa con mezzo guidato risulta
troppo costosa o impossibile per motivi morfologici
⇒ per le brevi distanze (ad esempio per connettere due palazzi vicini di una
stessa compagnia) come alternativa alla stesura di una fibra, per evitare le
complicazioni connesse alle autorizzazioni
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Ponti radio (Ponti radio (contcont.).)
Utilizzando diverse stazioni ripetitrici si riescono a coprire distanze elevate
(svariate centinaia di Km); una singola tratta può coprire in condizioni
favorevoli fino a qualche centinaia di Km
Aspetti caratteristici della trasmissione in questa banda di frequenza:
⇒ l’attenuazione con la distanza, che segue la relazione
ed è superiore a quella del coassiale, che cresce col logaritmo della
distanza, ed è anche funzione crescente con la frequenza
⇒ l’attenuazione dovuta alla interferenza (da altre stazioni, da riflessioni
della stessa trasmissione)
⇒ attenuazione da pioggia o umidità, fortemente crescente con la
frequenza
dB
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10
=λπd
logL
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Ponti radio (Ponti radio (contcont.).)
Data la dipendenza dell’attenuazione dalla distanza, per le tratte lunghe si
utilizzano generalmente due bande di frequenza: 2-6 GHz e 10-14 GHz
Le connessioni a breve distanza possono utilizzare le frequenze più alte (fino
a 40 GHz) per le quali si hanno i vantaggi:
⇒ antenne più piccole
⇒ fascio più collimato (quindi minore necessità di potenza)
⇒ minori problemi di interferenza per lo scarso utilizzo di trasmissioni in
quella regione di frequenza
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Utilizzo dei ponti radioUtilizzo dei ponti radio
Generalmente utilizzati per trasmissioni analogiche (fonia, televisione) o
digitali (per reti private o utilizzate dalle compagnie telefoniche fornitrici di
servizi)
Le diverse bande di frequenza sono suddivise in canali di diversa larghezza
(non uniformi nei diversi paesi), con canali tra i 7 MHz (a 2 GHz) ed i 220 MHz
(a 18 GHz), e tassi trasmissivi che vanno dai 12 ai 274 Mbps (in funzione
della banda disponibile e del livello di modulazione utilizzato, solitamente
QAM-x)
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Trasmissioni satellitariTrasmissioni satellitari
Il satellite si comporta come stazione ripetitrice del segnale
Il segnale viene inviato dalla stazione terrestre al satellite (uplink), che lo
rimanda a terra verso la stazione o le stazioni riceventi (downlink),
generalmente utilizzando frequenze differenti
Un satellite opera su più bande di frequenza, in FDM; i singoli canali si
chiamano transponder (canali tra 15 e 500 MHz di banda)
Sui canali il satellite può fare TDM per gestire diverse comunicazioni
Le bande utilizzate sono quelle tra 1 e 10 GHz
⇒ sopra l’attenuazione atmosferica è troppo grande
⇒ sotto ci sono interferenze ed assorbimento dalla ionosfera
Il sovraffollamento delle frequenze spinge attualmente verso l’utilizzo di bande
a frequenza superiore, nonostante che i problemi di attenuazione atmosferica
divengano sempre più importanti
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SatellitiSatelliti
GEO (Geostationary Earth Orbit): satelliti a 36000 Km di quota in orbita
equatoriale, che appaiono in posizione fissa nel cielo
⇒ questi satelliti sono adatti alla trasmissione dati in quanto il puntamento
delle antenne è fisso
⇒ per motivi di interferenza i satelliti vengono distanziati di due gradi, quindi
si possono avere al massimo 180 satelliti
⇒ la trasmissione dati deve tenere conto del ritardo di propagazione del
segnale, che è pari a 0.25 secondi (inefficienti i protocolli con controllo
degli errori e ritrasmissione dei pacchetti)
MEO (Medium Earth Orbit): satelliti a 18000 Km di quota, con 6 ore di periodo
dell’orbita
⇒ inadatti per la trasmissione dati
⇒ esempio: i satelliti del GPS (Global Positioning System)
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SatellitiSatelliti
LEO (Low Earth Orbit): tra 750 e 1500 Km di quota
⇒ molto veloci nel transito, ma vicini, quindi si ha poco ritardo e si richiede
poca potenza in trasmissione
⇒ esempi: Iridium (per fonia, fax, dati, navigazione), Globalstar.
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