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a la salida l’arte rende omaggio ad Alida Valli e Giancarlo Zagni

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A la salida - l’arte rende omaggio ad Alida Valli e Giancarlo Zagni Mostra a cura di Giorgio Bertozzi, Daniele Goretti, Ferdan Yusufi, Gabriel Zagni Coordinamento grafico editoriale a cura di Stefano Ferracci Artisti in esposizione: Nerkiz Akçura Feyzan Alasya Nur Ataibiş Franco Aurizi Dilşan Balkancı Barbara Beffasti Ada Bomba Samanta Bracci Antonella Brogna Sergio Ceccotti Marcello Ciabatti Conte Iure Cormic Sema Çulam Alessio Deli Franca Di Giacomo Stefania Fabrizi Stefano Ferracci Cristina Fornarelli Giocampo Gizem Gürsel Berçin Güvengil Alexander Jakhnagiev Ivan Jakhnagiev Hale Karaçelik Azamat Kuliev Nazan Kuşçu Natalia Lombardo Susy Manzo Gigi Mascetti Aylin Menekşe Rosetta Messori Laura Migotto Kristina Milakovic Giancarlo Montuschi Rezan Özger Antonio Poggi Piero Pompili Cristiano Quagliozzi Livia Ravallese Hector Rigel Sabriye Şeker Suna Sönmezalp Gülseren Südor Teoman Südor Valentina Talamonti Şeniz Tellioğlu Sandro Tolemaios Becucci Ayşe Ufuk Ulusoy Esra Üner

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Page 1: A la salida

a la salidal’arte rende omaggio ad Alida Valli e Giancarlo Zagni

Page 2: A la salida
Page 3: A la salida

Galleria Borghese - Mentana, 25 maggio 8 giugno 2013

a la salidal’arte rende omaggio ad Alida Valli e Giancarlo Zagni

a cura di

Giorgio Bertozzi, Daniele GorettiFerdan Yusufi, Gabriel Zagni

Page 4: A la salida

La meccanica ci ha abituato alla velocità, confondendo

la lentezza con l’insuccesso

Page 5: A la salida

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La meccanica ci ha abituato alla velocità, confondendo

la lentezza con l’insuccessoGiancarlo Zagni

“I momenti di crisi

segnano anche l’inizio

del rinnovamento. La

ripresa, infatti, ha inizio

dal momento in cui è

progettato un percorso

che, ancorché da alcuni

già perlustrato nel

passato, si distingue

per elementi di

differenza dalla

tendenza del momento.

Oggi tutto sembra

essere di moda, tranne

il culto della cultura che

è diventato impopolare

per la lentezza –

soltanto apparente – in

cui evolve. Come

sempre, perché

quest’evoluzione abbia

principio, ci vuole un

atto di coraggiosa

lungimiranza di chi

intende impegnarsi

nella costruzione di

“isole d’eccellenza”

proprio mentre tutto

sembra essere

impantanato nella

mediocrità. Questo

stimolo al

miglioramento deve

venire dalla politica del

semplice teorico, anche

di un solo Principe del

modo di vivere fuori

delle consuetudini in

voga. Ci vuole

l’iniziativa di uno spirito

libero e lungimirante

con il coraggio di

sfidare anche

l’impopolarità. I tempi

potrebbero esser

lunghi, ma non sterili,

perché la perseveranza

è come la goccia che

scava la pietra in virtù

della paziente costanza

con cui cade. La

meccanica ci ha

abituato alla velocità,

confondendo la

lentezza con

l’insuccesso. Noi

dobbiamo credere nelle

buone ragioni. Si tratta

quindi d’iniziare con la

calma dello speziale

che pesa i grammi e

non i chili, o con la

pazienza

dell’astronomo che

scruta il cielo alla

ricerca dell’immenso.”

Page 6: A la salida

Mi ritrovo qui a parlare di Alida Valli e di Giancarlo Zagni in occasione di questa mostra-evento, creata insieme all’amico

Giorgio Bertozzi, non senza un pizzico di sincera commozione nel cuore…

Da una parte infatti il pensare ad Alida Valli, una delle ultime dive del cinema italiano, mi fa tornare con nostalgia al periodo

universitario, quando mi appassionavo alla storia della “Settima arte”. Immaginavo un bel volto come il suo, passare da

interpretazioni memorabili alle copertine delle riviste che sfogliavano sognando migliaia di italiane ed italiani figli del boom

economico degli anni ’60.

Discorso diverso invece, quando penso a Giancarlo Zagni: se in questa sede infatti vogliamo celebrare Zagni cineasta

indipendente e controcorrente, il mio ricordo, vivo più che mai a poche settimane dalla sua scomparsa, è invece quello di un

allievo che ha perso il suo un maestro d’arte. Proprio come nella migliore tradizione pittorica italiana che nasceva nelle

botteghe dei grandi artisti, dove a loro volta altri futuri talenti si forgiavano, l’interazione che così spesso ho avuto negli ultimi

dieci anni della mia vita con l’amico, il padre artistico e maestro Giancarlo Zagni è stata molto importante e stimolante. I nostri

confronti, in occasione della stesura della mia tesi di laurea su di lui, sono stati i confronti tra due mondi diversi, non

generazionali, come si potrebbe immaginare, erroneamente, vista l’incredibile modernità del Zagni-pensiero, ma bensì quelli tra

un uomo di cinema e spettacolo formatosi con il lavoro sui set ed uno, come il sottoscritto, con una formazione soprattutto

accademica. E questa definizione di noi due, del nostro sodalizio, l’aveva partorita proprio Giancarlo ed a me, era subito

piaciuta. Un’interazione che però, finita la stesura della mia tesi, era continuata, in maniera più saltuaria dal punto di vista della

frequenza dei nostri incontri, ma sicuramente più variegata da quello degli argomenti. Negli ultimi anni gli incontri tra me e

Giancarlo a casa Zagni, non vertevano più solo di cinema, ma di politica, di attualità, di religione e…Di noi, di ipotetici progetti

da portare avanti insieme nel futuro, come è stata appunto quest’idea di Bertozzi che ha entusiasmato entrambi ed è diventata

la splendida mostra di oggi.

Una mostra dedicata sì ad Alida Valli, ma soprattutto ad un periodo specifico della sua carriera, quello appunto in cui ha diviso

la sua vita e la sua esperienza artistica proprio con Giancarlo Zagni.

ritengo Pirandello il più grande autore drammatico contemporaneo

Page 7: A la salida

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Il mediometraggio inedito in Italia “A la salida”, che verrà proiettato in anteprima durante questo evento, è proprio il risultato

dell’unione di questi due artisti, ma ci da anche lo spunto per parlare di un altro grande personaggio della storia italiana: Luigi

Pirandello, dal cui atto unico “All’uscita” il film è tratto.

Luigi Pirandello è stato un autore molto amato da Giancarlo Zagni, oggi è arrivato a noi solo “A la salida”, ma a scorrere la sua

biografia vediamo che spesso il regista bolognese è stato vicino allo scrittore siciliano. Prima del suo esordio cinematografico in

Spagna, sempre insieme ad Alida Valli, Zagni voleva infatti girare la novella di Pirandello “La maestrina Boccarmè”, ma il

progetto poi abortì. Ed ancora nel 1963 Zagni era stato inizialmente scelto come regista per un film inspirato alla celebre “Liolà”,

film che poi fu girato da uno dei registi italiani più famosi nel periodo a cavallo tra cinema muto e sonoro: Alessandro Blasetti.

Ma come meglio rappresentare l’ammirazione di Zagni per Pirandello se non attraverso le parole che mi disse lui stesso:

“Ritengo Pirandello il più grande autore drammatico contemporaneo, non solo italiano ma europeo. L’avere studiato filosofia in

Germania gli aveva fatto assorbire molto della filosofia nordica che credo essere alla base dell’idea di Europa unita da nord a

sud…Pirandello ha questa forza straordinaria del ragionamento, che ritengo sia alla base del teatro e del cinema, il narrare cioè

delle vicende che racchiudono dei conflitti dialogici fra personaggi simili e differenti, da questi conflitti si producono delle verità

o delle ipotesi di verità. un pò tutti nel mondo del cinema hanno sentito l’attrazione verso Pirandello, sia per la sua grande

capacità di argomentare, sia per la sua visione fisica, tipicamente siciliana, del conflitto, spesso tradotto in gesti. In più il suo

modo di raccontare è sempre stato in qualche modo nascosto, indiretto, uno degli scopi principali di teatro e cinema, quello

cioè di far pensare la gente. Pirandello ha esplorato l’animo umano in una maniera che risente anche della conoscenza di

Freud e di tutta la corrente psicoanalitica molto forte in Germania, oltre al fatto che la moglie di Pirandello è stata per molti anni

internata in un manicomio. Anche da questo si capisce questa sua visione in alcune commedie del “Così è se vi pare”, la realtà

potrebbe quindi essere contemporaneamente in un modo, ma anche in un altro. Queste sono le ragioni per cui io mi sono

sempre avvicinato a Pirandello, che anche nelle sue opere considerate più leggere come ad esempio “L’uomo, la bestia e la

virtù”, in realtà nasconde una profondità ed una capacità più importante di quella che sembra”.

Daniele Goretti

ritengo Pirandello il più grande autore drammatico contemporaneo

Page 8: A la salida

E’ grazie al figlio Daniel, negli anni in cui

frequentavamo il Liceo Classico Orazio di

Monterotondo, che spesso ci si ritrovava lì, in

casa del Maestro Zagni, come tutti lo

chiamavamo. Una casa che ci veniva aperta

con grande generosità e convivialità, piena di

libri, piena di musica. E piena, naturalmente, di

tanto cinema e di tanto teatro e dei racconti

affascinanti che a noi ragazzi ne faceva

Giancarlo. Un po’ i nostri vent’anni, tanto

soprattutto dell’inesauribile vena creativa del

Maestro Zagni, lo sguardo passava dall’età

d’oro del cinema e del teatro italiani all’idea di

un futuro che immaginavamo ricco di nuove

esperienze culturali, creatività, progetti

innovativi.

Nel frattempo, diciotto anni. Tanti sono passati

da quando, a Mentana, Giancarlo Zagni mise in

scena per la prima volta la libera Rievocazione

teatrale dell’incontro tra Carlo Magno e Leone III,

storico incontro avvenuto nell’allora Nomentum il

23 novembre dell’anno 799. Uno spettacolo di

grande suggestione, che percorreva tutto il

centro storico medievale di Mentana, faceva

tappa a piazza Borghese e piazza San Nicola,

con centinaia di persone coinvolte, attori,

figuranti, costumisti, tecnici, artigiani, volontari,

bande, cori, musicisti. Un ampio successo, che

fece riscoprire a tanti cittadini la bellezza del

nostro borgo e che ebbe tutte le premesse di

farsi eccezionale strumento di promozione

culturale e turistica del nostro territorio.

La Rievocazione di Carlo Magno è stata questo,

per Mentana: un momento felice di grande

impulso culturale ed artistico. Più di uno

spettacolo teatrale: una comunità che si

metteva alla prova imparando a collaborare e,

più che assistere alla messa in scena, si faceva

attrice e protagonista della sua stessa storia, in

un lavoro complesso di ricerca e riscoperta delle

proprie tradizioni, dei suoi personaggi, del loro

respiro, addirittura europeo e sovra comunale.

Resta l’esperienzache ha trasmesso a tanti ed il ricordo della sua dote

umana, culturale e politica

Page 9: A la salida

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Se non proprio un teatro politico, senz’altro un

teatro civico. Vicino ad esperienze come quella

del teatro povero di Monticchiello: una intera

comunità a cui vengono offerti gli strumenti per

conoscersi e ri-conoscersi, in un clima di

solidarietà civile ed intellettuale.

Tanti altri i progetti realizzati sul nostro territorio,

ricordo fra gli altri il “Sogno d’una notte di

mezza estate” di Shakespeare nella magica

atmosfera di Macchia Trentani nel Parco

Nomentum, la messinscena de “L’Anfitrione” di

Plauto o de “L’Alcesti” di Euripide, ancora nel

centro storico di Mentana, i laboratori teatrali

promossi insieme al figlio Daniel presso il Liceo

scientifico “G.Peano” di Monterotondo, le

attività dell’Associazione “Terra Nostra Europa”,

la sua partecipazione a tanti eventi di

animazione artistica, di impegno per il territorio,

di salvaguardia della memoria storica, di

sostegno alla promozione di politiche attive ed

innovative di sviluppo culturale. Non ultimo il

sostegno alla campagna per impedire, alcuni

anni fa, l’abbattimento dell’ex Cinema Rossi ed

il progetto per realizzare lì un nuovo centro

culturale polivalente.

Altrettante, purtroppo, le promesse mancate e

senz’altro l’insufficiente sostegno ricevuto, che

non hanno permesso a Giancarlo Zagni di

portare avanti molte idee, a partire dalla

prosecuzione di quel Carlo Magno, attraverso

cui egli intendeva agganciare la città di

Mentana allo sviluppo del progetto europeo

della Via Carolingia. Resta l’esperienza che ha

trasmesso a tanti ed il ricordo, che deve far

parte non solo del bagaglio di ciascuno che l’ha

conosciuto ma della storia della nostra

comunità, della sua dote umana, culturale e

politica. L’impegno a riprendere ed a proseguire

una esperienza di creatività e di ingegno

culturale, che sa parlare anche un linguaggio

popolare e che sa farsi occasione di sviluppo

sociale e di promozione vera del territorio.

Resta l’esperienzache ha trasmesso a tanti ed il ricordo della sua dote

umana, culturale e politica

Adelaide RotoloPresidente Consiglio Comunale Mentana

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insegnando si impara

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Mauro Alessandri

Sindaco di Monterotondo

insegnando si impara

Ho conosciuto Daniel diversi anni fa, Di lui ricordo

soprattutto due cose: l’affabilità leggera e garbata dei

suoi modi e l’entusiasmo, intelligente e tenace, che

metteva nei suoi progetti. Quell’entusiasmo,

quell’intelligenza e quella tenacia che hanno segnato,

in fondo, tutta la sua esistenza .

Daniel, un “coltivatore” della cultura intesa come

apertura, fertile sperimentazione, contaminazione

virtuosa. Attraverso la musica, il teatro, la scrittura.

Daniel non solo comunicava ma insegnava anche a

comunicare, senza ricercare consapevolmente in

cambio motivazioni e nuove occasioni eppure

ricevendole, direi quasi fatalmente, sul filo di quella

naturalezza che è propria delle sensibilità artistiche più

generose, tanto che poteva esser suo quell’acuto

principio di Seneca secondo il quale “insegnando

s'impara”.

Ha lavorato tanto nei nostri territori. Era un “cucitore”

di esperienze, maturate a Monterotondo, Mentana e

Fonte Nuova. E oggi, in occasione della mostra

dell'apprezzato Giorgio Bertozzi- che ha lavorato e

lavora nel nostro territorio con sensibile bravura,

operando in ogni campo dell’arte e a ridosso della

nascita dell'associazione intitolata a Daniel, vogliamo

rendergli il giusto riconoscimento anche come

Amministrazione comunale, stando al vostro fianco e

impegnandoci anche per il futuro. Lo facciamo

consapevoli delle responsabilità che abbiamo nei

confronti della creatività, soprattutto di quella nascosta

o inespressa e che deve solo essere scoperta e

incoraggiata, dell’importanza enorme che questa ha

nel processo di costruzione di una identità territoriale

nuova che non s’arrende a scomparire pian piano, ai

margini della grande metropoli che tutto divora.

Chi prosegue nella sua opera, oggi come in futuro,

spendendosi proprio per favorire l’incontro tra le

istituzioni e la creatività, ci avrà, per quanto possibile e

giusto, al suo fianco.

Vi abbraccio.

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Il lavoro educativo passa

attraverso esperienzecapaci di arrivare

al cuore e alla mente

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Paola Prandiinsegnante  e presidente dell'associazione Daniel Zagni laboratorio di creatività

Il lavoro educativo passa

attraverso esperienzecapaci di arrivare

al cuore e alla menteIl lavoro educativo spesso non permette che se ne

misuri in tempi brevi l’efficacia e non sempre

consente di produrre “ricette da divulgare”, ma

talvolta passa attraverso esperienze capaci di

lasciare un segno, di operare un cambiamento, di

arrivare al cuore e alla mente.

I giovani hanno bisogno di qualcuno che si metta in

ascolto e accompagni il loro

cammino con l’autorevolezza della competenza e

dell’esperienza, che insegni loro a comunicare, ad

esprimere bisogni, dubbi, difficoltà, sogni ed ideali,

che li conduca alla

radice dell’essere uomini e del vivere in comunità.

E quando la sinergia di professionalità e conoscenze

di un territorio riesce a dar vita ad esperienze

significative come un laboratorio di creatività o di

comunicazione attraverso le tecniche e il linguaggio

del teatro si spalancano finestre sul mondo, sulle

culture “altre”, sulle diverse arti, su linguaggi diversi.

Quando la scuola interagisce con il patrimonio

culturale del territorio e si creano occasioni per

acquisire tecnicità e opportunità di lavoro, ma

soprattutto conoscenza di sé e del proprio ruolo nel

mondo, i giovani rispondono con passione, diventano

“testimoni di cultura” e cittadini consapevoli.

Page 14: A la salida

ha ascoltato

i racconti del vento

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ha ascoltato

i racconti del ventoMarcello Ciabatti

d’epoca per rivivere uno

dei momenti cruciali

della storia d’Italia,

l’incontro di Carlo

Magno con il Papa

Leone III.

Giancarlo ora non è più

lì, ci ha lasciato. Ma

tutto quello che negli

anni ha seminato è

cresciuto, tutto quello

che ha creato e

promosso vivrà al suo

posto. Il suo “albero” ha

radici profonde e la sua

ombra darà sempre

sollievo a chi avrà la

fortunata ventura di

sostarvi, carezzandone il

tronco possente e

ricordando il grande

Maestro.

Giancarlo Zagni, uomo

di cinema e di teatro, ha

vissuto in maniera

profonda questo

territorio. Ne ha respirato

i profumi dell’erba

appena tagliata, ha

ascoltato i racconti del

vento che si insinua tra i

rami e le foglie, ha

amato i dolci declivi

delle Molette, dove ha

messo le sue radici. E’ lì

che ha costruito la sua

casa, tra i fiori profumati,

è lì che ha piantato gli

alberi, che sono

cresciuti. Il più grande, il

suo, intorno quelli dei

suoi figli e della sua

amatissima compagna.

Ed è ancora lì che sono

sbocciate le sue idee,

che ha immaginato le

sue storie. E’ stato

accanto a Luchino

Visconti per tanti anni,

ha diretto grandi pagine

di cinema, poi il teatro,

lo spettacolo, i libri,

l’impegno sociale, la

partecipazione, le

rievocazioni storiche,

come quella che ha

coinvolto l’intera

Mentana. Vie e piazze

cittadine colme di

cittadini in costumi

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Amico giusto

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Amico giustoLivia Ravallese

A Giancarlo

Amico giusto e buono

che hai raccolto la Storia

e l’hai fatta rifiorire

per antichi percorsi,

che hai creato racconti

e immagini d’Arte

e donato amore a chi t’amava.

Io non ti dico “Addio!”

ma solo Arrivederci.

E che sia lieve la coltre

che ricopre il tuo riposo,

così lieve che tu possa

scostarla da te al tuo risveglio.

Page 18: A la salida

il cuore del mondo

non vince e non perde

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Daniel Zagni

il cuore del mondo

non vince e non perdeI confini del mondo non esistono, ma ciò non toglie che qualcuno, per “motivi particolari”, finalmente possa decidere di trovarne

uno, da qualche parte, o persino proprio da un’altra parte.  Il cuore è il primo confine che ci separa e ci lega al mondo circostante.

Il cuore del mondo non vince e non perde, ma gioca, sempre, in ogni istante.

Page 20: A la salida

la storia della

musicaè una storia d’ amore

che non invecchia

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la storia della

musicaè una storia d’ amore

che non invecchia

Sandro Perelli

La storia della musica

è una storia d'amore

che non invecchia.

“Ma l’amore no”

cantata da Alida Valli

è un limpido esempio

di questo amore senza

tempo e reinterpretarne

la melodia è stato per me

il modo migliore

per ricordare l'amico

Giancarlo.

Page 22: A la salida

siamoarrivati

tardi!

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siamoarrivati

tardi! Giorgio Bertozzi

…siamo arrivati tardi!

Sette anni fa, con Giancarlo,

parlammo per la prima volta della

mostra legata ad Alida Valli e al

cortometraggio “A la salida”.

Giancarlo non ha mai smesso di

“Sognare” e di progettare, dentro di

lui un vulcano inesauribile era

sempre in ebollizione, questo

“magma” più di ogni altra cosa ci

ha uniti. Nonostante l’entusiasmo

con cui ci siamo lanciati nella

realizzazione del progetto, solo da

poco abbiamo avuto la conferma

che si poteva realizzare.

Giancarlo Zagni è stato un grande

italiano che ha celebrato la Vita con

il suo lavoro ininterrotto al quale si

é dedicato fino agli ultimi giorni,

non saremo insieme per

l’inaugurazione ma, grazie

all’eredità che ci lascia, attraverso

le opere e l’amicizia, lo sentiremo

come sempre presente a infonderci

coraggio e fiducia e ad alimentare i

nostri “Sogni”…

Page 24: A la salida

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Nerkiz Akçura

Feyzan Alasya

Nur Ataibiş

Franco Aurizi

Dilşan Balkancı

Barbara Beffasti

Ada Bomba

Samanta Bracci

Antonella Brogna

Sergio Ceccotti

Marcello Ciabatti

Conte

Iure Cormic

Sema Çulam

Alessio Deli

Franca Di Giacomo

Stefania Fabrizi

Stefano Ferracci

Cristina Fornarelli

Giocampo

Gizem Gürsel

Berçin Güvengil

Alexander Jakhnagiev

Ivan Jakhnagiev

Hale Karaçelik

Azamat Kuliev

Nazan Kuşçu

Natalia Lombardo

Susy Manzo

Gigi Mascetti

Aylin Menekşe

Rosetta Messori

Laura Migotto

Kristina Milakovic

Giancarlo Montuschi

Rezan Özger

Antonio Poggi

Piero Pompili

Cristiano Quagliozzi

Livia Ravallese

Hector Rigel

Sabriye Şeker

Suna Sönmezalp

Gülseren Südor

Teoman Südor

Valentina Talamonti

Seniz Tellioglu

Sandro Tolemaios Becucci

Ayşe Ufuk Ulusoy

Esra Üner

Cenan Uyanusta

Emre Yusufi

Giada Zema

Ali Zülfikar con la partecipazione di Gökhan Esin 

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23

Nerkiz Akçura

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Feyzan Alasya

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Nur Ataibis

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Franco Aurizi

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Dilşan Balkancı

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Barbara Beffasti

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Ada Bomba

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Samanta Bracci

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Antonella Brogna

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32

Sergio Ceccotti

Per

gentile

co

ncessio

ne d

ella

Ga

lle

ria

d'A

rte

Ga

rcé

s

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Marcello Ciabatti

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34

Conte

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Iure Cormic

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Sema Çulam

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Alessio Deli

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38

Franca Di Giacomo

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Franca Di Giacomo Stefania Fabrizi

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Stefano Ferracci

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Cristina Fornarelli

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Giocampo

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Giocampo Gizem Gürsel

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Berçin Güvengil

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Alexander Jakhnagiev

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Ivan Jakhnagiev

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Hale Karaçelik

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Azamat Kuliev

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Nazan Kuşçu

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Natalia Lombardo

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Susy Manzo

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Gigi Mascetti

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Gigi Mascetti Aylin Menekşe

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Rosetta Messori

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Rosetta Messori Laura Migotto

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Kristina Milakovic

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Giancarlo Montuschi

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Rezan Özger

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Antonio Poggi

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Piero Pompili

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Cristiano Quagliozzi

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Livia Ravallese

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Livia Ravallese Hector Rigel

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Sabriye Şeker

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Suna Sönmezalp

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Gülseren Südor

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Teoman Südor

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Valentina Talamonti

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Seniz Tellioglu

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Sandro Tolemaios Becucci

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Ayşe Ufuk Ulusoy

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Esra Üner

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Cenan UyanustaEsra Üner

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Emre Yusufi

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Giada Zema

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Ali Zülfikar

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a la salidal’arte rende omaggio

ad Alida Valli e Giancarlo Zagni

Un evento presentato dal

Comune di Mentana

a cura di

Giorgio BertozziDaniele GorettiFerdan YusufiGabriel Zagni

Galleria Borghese - Mentana25 maggio 8 giugno 2013

musiche

Sandro Perelli

coordinamento organizzativo

Stefano FerracciLaura MigottoBeatrice Ferracci

coordinamento grafico editoriale

Studio Tangram - Roma

La realizzazione dell’evento

è stata possibile grazie alla

sensibilità culturale

e al concreto sostegno di

Handan Örs

della ditta KİSAN di Istanbul

Nadia Cassino

e Alessandra Mosca

cui dobbiamo la realizzazione

dei sottotitoli in italiano

del cortometraggio “A la salida”

e, per la preziosa disponibilità

Adelaide Rotolo

Altiero Lodi

Alessandra Clementini

Marcello Ciabatti

Mauro Alessandri

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Con il patrocinio di

Comune di Mentana

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Giancarlo Zagni

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Galleria Borghese - Mentana, 25 maggio 8 giugno 2013