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TRIMESTRALE ANNO VII N°4 - VIII N°1 MARZO 2016 CONSEGNA DELLE BORSE DI STUDIO pag 12 STUDIARE ALL’ESTERO pag 18 pag 21 A lezione da Beppe Ghisolfi INTERVISTA CON: Perseo Mazzucchi pag 20 Mauro Bernardi pag 21 Il Vice presidente dell’ABI, ospite della BCCN, ha spiegato Educazione Finanziaria agli studenti delle scuole superiori di Anzio e Nettuno L’EMOZIONE DI UN CONCERTO GOSPEL PER I SOCI BCCN pag 10

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Page 1: A lezione da Beppe Ghisolfi - BCC Nettuno Informa · Banca ha donato ai presenti il libro di Ghisolfi sul tema dell’Edu-cazione finanziaria. L’EDUCAZIONE FINANZIARIA. 4 EDITORIA

TRIMESTRALE ANNO VII N°4 - VIII N°1 MARZO 2016

CONSEGNA DELLEBORSE DI STUDIO

pag 12

STUDIAREALL’ESTERO

pag 18

pag 21

A lezione da Beppe Ghisolfi

INTERVISTA CON: Perseo Mazzucchi pag 20Mauro Bernardi pag 21

Il Vice presidente dell’ABI, ospite della BCCN, ha spiegato Educazione Finanziaria agli studenti delle scuole superiori di Anzio e Nettuno

L’EMOZIONE DI UN CONCERTO GOSPEL

PER I SOCI BCCNpag 10

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BCC NETTUNO INFORMATrimestrale anno VII n°4 - VIII n°1, (numero doppio) Settembre 2015Periodico registrazione Trib VelletriN° 1/2009 del 16-1-2009

Direttore ResponsabileDott.ssa Alessandra Fiorilli

CollaboratoriDott. Luciano Eufemi Dott. Francesco Lucci Dott. Rocco Masullo Dott. ssa Lorenza FiorilliDirezione e RedazioneVia Matteotti, 5 Nettuno

Stampa GL Grapho Lab di Pietrosanti AlessandroVia Ischia, 21 Nettuno

Copertina:Foto Dinamik

Progetto Grafico, impaginazione

Dinamik srl Nettuno - www.dinamik.it

IllustrazionePierluigi Carocci

Hanno collaborato a questo numero:Dott. Luciano EufemiDott. Francesco LucciDott. Rocco MasulloRag. Alessia CaiazzoDott.ssa Alessandra BiondiDott.ssa Lorenza FiorilliRaniero Avvisati (fotografo)

S O M M A R I O E D I T O R I A L E

a cura di Luciano Eufemi pag. 3

a cura di Alessandra Fiorilli pag. 4

a cura di Francesco Lucci pag. 5

Una giornata all’insegna dell’Educazione Finanziaria - di Alessandra Fiorilli pag. 6

Beppe Ghisolfi: i segreti di uno straordinario successo - di Alessandra Fiorilli pag. 8

Vibration Gospel Choir: protagonisti della serata del 22 marzo scorsoorganizzata dalla BCCN - di Alessandra Fiorilli pag. 10

“Ragazzi, la BCC di Nettuno crede in voi”. - di Alessandra Fiorilli pag. 12

“Ecco il nuovo contesto nel quale opera la nostra banca” - di Alessandra Fiorilli pag. 12

01.01.2016. Cosa cambia nella gestione delle crisi bancarie? - di Rocco Masullo pag. 14

La gestione dei rischi in Banca - di Alessia Caiazzo pag. 16

“Ecco perché ci siamo fatti crescere i baffi” - di Alessandra Fiorilli pag. 17

L’internazionalizzazione degli studi: perché studiare all’estero - di Alessandra Biondi pag. 18

Roma, protagonista indiscussa delle due prossime gite sociali della BCCN - di Alessandra Fiorilli pag. 19

I N O S T R I S O C I

“Sarai un bravo ebanista” - di Alessandra Fiorilli pag. 20

“Era il numero 152 di Tex…” - di Alessandra Fiorilli pag. 21

Un grande gesto di solidarietà ... - di Alessandra Fiorilli pag. 22

Elogio dell’umiltà - di Lorenza Fiorilli pag. 23

Sede: 00048 Nettuno (Roma) Via Matteotti, 5 Tel. 06.985681 (3 linee r.a.) Fax 06.9807819

Agenzia 1: 00048 Nettuno (Roma) Via Santa Maria Goretti, 25 Loc. Tre Cancelli Tel. 06.98568405 - Fax 06.98568407

Agenzia 2: 00042 Anzio (Roma) Via Nettunense, 223 Loc. FalascheTel. 06.98568302 - Fax. 06.98672247

Agenzia 3: 00048 Nettuno Cretarossa (Roma) Piazza Sant’Anna, 1 Tel. 06.98568451 Fax. 06.98568455

Consiglio di AmministrAzione

PresidenteDott. Luciano Eufemi vVice Presidente VicarioArch. Mario CardellaVice PresidenteAvv. Fabio Massimo De SantisAmministratoriP. Ind.le Maurizio Camusi uDott. Corrado Cicco vDott. Antonio Di Fulvio Sig. Giorgio GattiDott. Francesco Lucci tRag. Luciano Ricci Avv. Augusta RocchettiSig. Antonio Taurelli

Collegio sindACAle

PresidenteRag. Fabio MolinariSindaci effettiviDott. Carlo Moretti Sig.ra Concetta Di GennaroSindaci supplentiRag. Stefano NardecchiaRag. Franco Lo Fazio

direzione generAle

Direttore GeneraleDott. Rocco MasulloVice Direttore GeneraleRag. Stefano Di Pietro

www.bccnettuno.it [email protected]

u Presidente del comitato esecutivov Componente del comitato esecutivot Presidente O.d.V. d.Lgs 231/01

Totale Soci

Compagine sociale al 31 marzo 2015

7 161

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E D I T O R I A L E

Luciano EufemiPresidentedella Bancadi Credito Cooperativodi Nettuno

Il rapporto tra l’educazione ed il risparmio per gli italiani è stato

spesso difficile.

In passato, l’inflazione a due cifre e mercati non adeguatamente

sviluppati erodevano il patrimonio.

Oggi le attività senza rischio sono diventate un lusso che bisogna

pagare per avere nel proprio portafoglio.

Negli anni Settanta, l’energia costava cara, c’era una elevata infla-

zione ed i tassi erano alti; oggi, il petrolio quota intorno ai 40 dollari

al barile, l’inflazione è praticamente nulla, i tassi sono bassissimi.

Però, forse oggi più di allora, gli italiani hanno difficoltà a gestire

la loro enorme ricchezza che si aggira intorno ai 10.000 miliardi di

euro (3.000 miliardi di ricchezza finanziaria).

Una adeguata educazione finanziaria è condizione indispensabile

per la tutela del patrimonio.

Testimone di ciò è quanto è accaduto di recente e che ha coinvolto

tanti risparmiatori nel disastro di alcune Banche.

E’ necessario che le Istituzioni intervengano per creare informazio-

ne e consapevolezza.

Lo abbiamo affermato in altre occasioni: le crisi possono essere

viste come opportunità e stimolo ed un ruolo importante spetta alle

Istituzioni scolastiche.

La Banca di Credito Cooperativo ha creato un evento, con la col-

laborazione di Scuole del territorio, allo scopo di formare ed infor-

mare.

Il Presidente della Cassa di Risparmio di Fossano nonché Vice

Presidente dell’ Abi, prof. Beppe Ghisolfi, su iniziativa della no-

stra Banca, ha risposto alle domande degli studenti intervenuti e la

Banca ha donato ai presenti il libro di Ghisolfi sul tema dell’Edu-

cazione finanziaria.

L’EDUCAZIONE FINANZIARIA

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E D I T O R I A L E

Alessandra FiorilliDirettore Responsabile

Scrivo ancora lettere.

Le scrivo in ogni occasione.

L’ho scritta alle mia maestra delle elementari, a conclusione del ciclo

scolastico, alla mia insegnante di Italiano delle superiori, al mio pediatra

quando andò in pensione, le scrivo in occasione di compleanni, ricorren-

ze, le scrivo perché ho necessità di esprimere i miei sentimenti, nero su

bianco, perché non voglio affidarli ad un messaggio, ad una mail.

Scrivo ancora lettere.

Le scrivo perché possiamo rileggerle quando avvertiamo, forte, il deside-

rio di sentire vicine persone che non ci sono più, oppure quando vogliamo

rivivere l’emozione di un istante.

Scrivo lettere perché mi piace l’idea di qualcosa che rimane, capace di

andare oltre la frammentarietà e la transitorietà di questi tempi.

Scrivo lettere perché ho avuto grandi maestri di quest’arte: mio nonno

Pasquale e sua sorella, la mia prozia.

Conservo, con grande affetto, come una cosa sacra, il fitto carteggio, testi-

mone dell’amore profondo che li legava. Loro, che abitavano lontano, si

scrivevano spesso. Quanta dolcezza in quelle parole, quanti ricordi con-

divisi, quanto desiderio di far defluire attraverso l’inchiostro nero, tutto

ciò che di bello avevano nel cuore!

Di tanto in tanto le tiro fuori dalla scatola e le rileggo.

Si telefonavano spessissimo, il nonno e la prozia, ma scriversi aveva

un’altra magia: aveva il gusto della condivisone, di un segno che rima-

neva indelebile nel tempo, che sarebbe stato trasmesso ai posteri, a chi

sarebbe rimasto dopo di loro.

Scrivo ancora lettere e mi piacerebbe che qualcuno riprendesse a farlo,

specie i più giovani, coloro i quali, grazie alle nuove tecniche di comuni-

cazione attraverso la Rete, usano acronimi e abbreviazioni di ogni genere,

storpiando, talvolta, la nostra bella lingua italiana.

Vorrei ci fosse ancora la poesia di una frase voluta, pensata e donata al

destinatario della nostra missiva.

Scrivo ancora lettere.

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PRIMO PIANO

Francesco LucciPresidenteOrganismo di Vigilanza(d.Lgs 231/01)Banca di Credito Cooperativodi Nettuno

Siamo sicuri di essere in grado di fare un uso responsabile e consapevole dei nostri risparmi? E quando chiediamo un mutuo o un qualsiasi altro prestito per l’acquisto di una casa o più semplicemente per fare un viaggio o risolvere un imprevisto, siamo sicuri di individuare il miglior prodotto per le nostre esigenze?Attraverso l’apprendimento di poche ma importanti nozioni in materia finan-ziaria, per esempio, sarebbe più facile comprendere che non esistono alti ren-dimenti senza rischio, che il rendimento reale di un investimento non è dato dal solo tasso nominale, e che anche per comprare una casa o una autovettura, la scelta di un mutuo a tasso fisso o a tasso variabile, non può prescindere dalla nostra specifica posizione di lavoro, e ancora, che il costo finale di un finan-ziamento va valutato comprendendo interessi, commissioni e spese accessorie dell’intero piano di rimborso. Saper rispondere a queste ed ad altre poche domande ci consentirebbe da un lato, di capire alcuni capisaldi su cui si fonda il nostro sistema economico-finanziario e dall’altro di ridurre il divario informativo che troppo spesso carat-terizza i rapporti tra clienti e istituti bancari.Da qualche anno la Banca d’Italia è promotrice di una campagna di sponsorizzazio-ne per un maggior grado di consapevolezza finanziaria tra gli utenti; BCC Nettuno, in linea con l’orientamento dell’Istituto di Vigilanza, ha voluto, e vuole contribuire a diffondere i valori che sono alla base di una corretta educazione finanziaria. A tale scopo, già in passato, ha distribuito un piccolo libro, che in formato di favola racconta l’importanza del risparmio ai bambini delle scuole elementari.Oggi nel segno di un rinnovato impegno, ci piace segnalare un libro scritto dal Prof. Beppe Ghisolfi e destinato alle scuole superiori; un manuale vero e proprio che offre una informativa completa e di facile comprensione del pur complesso argomento.Siamo convinti che l’utilizzo di questo manuale, che di fatto, può essere con-siderato un vademecum anche per adulti, potrà aiutare i lettori a fare un uso consapevole del denaro o quanto meno ad avere la consapevolezza che “sapere di non sapere” è un buon inizio per riflettere sulla necessità di acquisire la conoscenza.Il titolo del libro “Manuale di educazione finanziaria” anticipa già quello che potrà essere l’uso di tale strumento non solo a livello didascalico, ma anche nell’uso quotidiano. Esplicativa è in tal senso la prefazione del presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Dott. Antonio Patuelli, che testualmente riporta: “Il risparmio è innanzitutto un valore etico, presuppone previdenza per il futuro, co-scienza dei limiti umani, delle necessità e delle opportunità imprevedibili dell’essere umano e della famiglia, anche con la prospettiva della continuità generazionale. Il risparmio è, quindi, una virtù civile che può essere innata, o che può essere crescen-temente appresa. Ma il risparmio non è solo un principio alto di comportamento, è inscindibilmente anche una consapevolezza culturale che deve essere sviluppata. Per-tanto l’educazione finanziaria e al risparmio non può essere data mai per scontata, è frutto di riflessione, di apprendimento, di razionalità, di attenzioni, di sensibilità...”

SAPERE DI NON SAPERE

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Ingredienti: un uomo eccezionale nella sua semplicità, competente,

arguto, umile, schietto come sa esser-lo il Professor Beppe Ghisolfi, una platea di studenti desiderosa di impa-rare, un Dirigente Scolastico attento come la Professoressa Antonella Mosca, un Direttore di Banca il cui interesse va oltre il proprio lavoro di ufficio, come il dottor Rocco Masul-lo, un Presidente, il Dottor Luciano Eufemi, la cui gestione è ormai di-ventata sinonimo di cultura e di impe-gno in favore dei Soci. Preparazione: amalgare bene tutti gli interventi, do-sare competenza personalità dei par-tecipanti con la curiosità dei ragazzi. Risultato finale: una mattinata perfet-tamente riuscita, quella organizzata dalla Banca di Credito Cooperati-vo di Nettuno che si è adoperata af-finché anche gli studenti delle scuole superiori di Anzio e Nettuno potessero conoscere il Professor Beppe Ghisolfi, autore del bestseller “Manuale di Edu-cazione Finanziaria”. Proprio Ghisolfi, si è così espresso in merito all’organizza-zione della giornata: “Tutto perfetto, dalla location alla locandina che ha pubblicizza-to l’evento, dall’accoglienza che mi hanno tributato, alla speaker che ha coordinato i vari interventi, dalla platea degli studen-ti alla Dirigente Scolastica Professoressa

Mosca, da Rocco (così Ghisolfi chiama il Direttore della BCCN-ndr), al Presidente Luciano Eufemi”. Il Professor Ghisolfi, al quale abbiamo dedicato altre due pagine di questo numero, ha preso la parola, spro-nando altresì i ragazzi ad andare avanti, forte della sua esperienza personale: “La determinazione paga, sempre. 15 anni fa, quando ho cominciato ad incontrare gli alunni e gli studenti, ero in una scuola

elementare di Fossano, davanti a 12 alunni. Oggi giro l’Italia, ho incon-trato circa 3000 studenti, per 50 isti-tuti complessivi. La mia Educazione Finanziaria è arrivata sino alla Rai, con una rubrica nel programma “A conti fatti”, in onda su Rai1”.Dopo l’intervento di Ghisolfi, a pren-dere la parola è stato il Dirigente Scolastico dell’ITC “Emanuela Loi”, Professoressa Antonella Mosca, la quale ha posto l’accento sull’impor-tanza del ruolo della scuola:“ Anello di congiunzione tra adulti e giovani. Quella di oggi è una bella lezione di economia e proprio per materie alta-mente tecniche come questa, è neces-sario pensare ad un approccio diverso perché non si acquistano competenze se le materie non piacciono”, poi, ri-volgendosi agli studenti in platea: “Voi sarete i cittadini di domani, e ciascun cittadino deve esserlo in modo consapevole perché solo così si possono

far valere i propri diritti e assolvere i pro-pri doveri. Ringrazio la Banca di Credito Cooperativo di Nettuno per questa preziosa collaborazione”.Dopo l’intervento della Professoressa Mo-sca, è stato trasmesso un video realizzato dagli studenti, i quali hanno chiesto agli intervistati, cosa sia la borsa valori. Gran-de apprezzamento al servizio di taglio gior-

Una giornata all’insegna dell’Educazione FinanziariaLa BCC di Nettuno ha organizzato l’incontro con il Vicepresidente dell’Abi, Beppe Ghisolfi, che ha parlato di come è nata l’idea di incontrare gli studenti per divulgare l’Educazione Finanziaria. Gremita la sala del Cinema “Astoria” dagli studenti delle scuole superiori di Anzio e Nettuno.

Foto: Avvisati, Dinamik

Il professor Beppe Ghisolfi

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nalistico, quello espresso dal professore Ghisolfi, il quale ha poi condiviso con i giovani presenti il suo motto: “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio impa-ro”. Sempre i giovani sono stati al centro dell’intervento del Direttore Generale del-la BCCN, Dottor Rocco Masullo, il quale ha parlato dell’approccio dei giovani verso la banca: “Si avvicinano in modo diverso rispetto al passato, utilizzando soprattutto il canale internet, ma poi hanno comunque bisogno anche dell’operatore di sportello”. Il Presidente del C.d.A. della BCCN, Dot-tor Luciano Eufemi, si è rivolto alle nuove generazioni, mettendo in risalto l’apertura che la nostra banca ha verso di loro: “Pen-

siamo ad iniziative per allargare la base sociale ai più giovane. Vogliamo dire loro che siamo pronti ad accoglierli”.Al termine degli interventi, sono stati i ragazzi a prendere la parola e il Professor Ghisolfi ha risposto ad ogni loro doman-da. Il Vicepresidente dell’Abi così si è espresso in merito ai prodotti finanziari: “Per comprare un vestito impieghiamo ore, perché non avviene lo stesso anche per l’ac-quisto di un prodotto finanziario?”. Mentre in merito alle banche dichiara: “In Italia ce ne sono 650, tutte autonome e private, in concorrenza tra di loro. Quando qualcuno dice che sono troppe, io rispondo che forse sono troppi gli sportelli ma non le banche,

perché è necessario che ci sia concorrenza e che il singolo possa scegliere”. E sulla crisi degli ultimi anni: “Nella patria del capi-talismo, gli Stati Uniti, sono fallite 500 banche e questo perché le banche fanno da ammortizzatore sociale per aziende e priva-ti. In Germania sono stati dati 300 miliardi di euro agli istituti di credito, cosa, questa, che non è avvenuta in Italia. Non c’è crisi del sistema bancario da noi, c’è crisi”. L’in-contro con il Professor Ghisolfi è stata l’en-nesima dimostrazione di quanto la Banca di Credito Cooperativo di Nettuno abbia a cuore la divulgazione e il contatto con i giovani del luogo.

Alessandra Fiorilli

A destra Beppe Ghisolfi in una foto di gruppo con la gli studenti della Scuola Santa

Lucia Filippini e con gli alunni dell’Emanuela Loi

A sinistrala Professoressa Mosca, Ghisolfi, Luciano Eufemie Rocco Masullo

A sinistra i ragazzi che prendono appunti

Qui sotto un momento della lezione

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Vice Presidente dell’ABI, (Associa-zione Banche Italiane), Presidente

della Cassa di Risparmio di Fossano, Giornalista, Comunicatore, Scrittore: di fronte ad un curriculum così ricco, la prima domanda che verrebbe spontaneo porre è la seguente: “Come si diventa Beppe Ghisolfi?”. Inizia proprio così l’intervista con il professor Giuseppe, per tutti Beppe, Ghisolfi, il quale, gentilmente, mi ha concesso di poterlo raggiungere tele-fonicamente alle ore 21.30, mentre lui è in un albergo a Roma e io nel mio studio, carta e penna alla mano per non farmi sfuggire neanche una sua parola. “E diamoci, del tu, siamo entrambi gior-nalisti, siamo colleghi”, mi dice. Non solo competenze tecniche, passione e grandissime capacità, Ghisolfi è anche un uomo molto schietto, senza fronzoli, che così si racconta: “Sin da piccolo mi sono sempre appassionato alle Casse di Risparmio e sognavo di diventare un giorno il Presidente proprio di uno di questi istituti di credito”. Gli chiedo come mai questa antica “passione” per le Casse di Risparmio: “Ne sentivo parlare a casa, da mio padre, il quale, essendo commerciante, aveva bisogno talvolta di un prestito. Così da bambino pensavo che se fossi riuscito a diventare io il Presidente di una banca, mio padre non avrebbe avuto più di questi problemi”. Segue una risata aperta, di un uomo che sa stemperare tutto con una buona dose di ironia. Diventato giornalista, a soli 26 anni Beppe Ghisolfi è nominato: “Consigliere della banca e successivamente membro del Comitato Ese-cutivo”, seguirà la nomina: “A Vicepresidente della Fondazione e poi quella di Presidente della banca”. Una carriera che non conosce momenti di stasi , tanto che nel 1997, Ghisolfi viene chiamato dirigere la Cassa di Risparmio di Fossano: “Una banca che ha fatto sempre utili, dal giorno della sua nascita”, come tiene a sottolineare il Vice Presidente dell’Abi.

Poi, le coincidenze vanno ad incastrarsi per-fettamente una all’altra, e così, durante un convegno a Roma: “Faccio un intervento sulle piccole banche, sottolineando come la validità di una banca non si giudichi dai volumi di af-fari ma dalla qualità”, nonostante l’intervento sia molto breve: “Mi ferma Antonio Patuel-li, allora presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna e si complimenta con me. Sarà lo stesso Patuelli a propormi Consigliere d’Ammi-nistrazione dell’Acri, dove entrerò nel 1998”.All’interno dell’Acri Ghisolfi riveste l’incarico di: “Presidente della Commissione della Co-municazione, ruolo, questo che mi viene offerto grazie al mio passato da giornalista e direttore di una tv locale”.Da allora, la carriera di Ghisolfi non cono-sce soste: “Due anni fa mi chiedono di fare il Vicepresidente dell’Abi e io, da sempre con il pallino dell’Educazione Finanziaria, faccio in modo che nasca, all’interno della stessa as-sociazione, proprio la Fondazione Educazione Finanziaria”.Siamo dunque giunti al punto di svolta della

brillante carriera di Ghisolfi, quello che lo condurrà sulle maggiore testate gior-nalistiche e sulle televisioni nazionali: “Il mio primo contatto con gli alunni ai quali andai a parlare dell’Educazione Finanziaria, fu proprio a Fossano in una scuola elementare della frazione di San Sebastiano, dove c’erano appena 12 alunni. Da allora, non mi sono mai fer-mato e da questa esperienza è nata l’idea di raggruppare tutte queste lezioni in un manuale pensato proprio per i ragazzi”.Il libro, significativamente intitolato “Manuale di Educazione Finan-ziaria per ragazzi”, conosce subito un’ immediata diffusione, tanto che un giorno Ghisolfi riceve: “Una telefona-ta dall’editore Aragno che si dichiara interessato alla mia opera, dalla quale altresì mi consiglia di farne un’edizione più elegante e da destinare anche agli adulti. Togliamo, dunque la dicitura “per ragazzi” ed anche i disegni”.

Il Manuale scala, in pochi mesi, le classifiche dei libri finanziari più venduti e quando ci sentiamo il 21 marzo: “Su Amazon è ancora al 6° posto e su IBS al 9°. Non si è mai sposta-to dalla classifica dei primi dieci più venduti. Continuano a chiamarmi in giro per l’Italia e io accolgo sempre volentieri gli inviti, ma, purtroppo, dati i miei numerosissimi impegni,

Beppe Ghisolfi: i segreti di uno straordinario successo Il padre commerciante, l’esperienza scolastica come insegnante, la sua “passione” per le Banche di Credito, il ruolo nell’Abi e nell’Acri, gli incontri con gli studenti di tutta Italia e il suo libro, quel “Manuale di Educazione Finanziaria”, diventato un caso letterario. In una piacevolissima chiacchierata, il Professor Beppe Ghisolfi parla di tutto questo.Foto: Avvisati, Dinamik

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Beppe Ghisolfi mentre autografa il suo libro

Nella pagina accanto, la locandina dell’incontroe il professor Ghisolfi con Rocco Masullo

non posso permettermi più di un incontro a settimana con gli studenti italiani. Ma sono lieto che questa mia opera venga letta anche dagli adulti perché se aumenta il livello di educazione finanziaria, i cittadini diventano più consapevoli”.E’ stato ospite di programmi dal calibro di: “Porta a Porta e Ballarò, ma anche al Tg1, Tg2, Tg3, Linea Notte. I più noti gior-nalisti italiani hanno parlato in termini lu-singhieri della mia opera”. Migliaia gli studenti incontrati in que-sti anni, ma la passione non è mai venuta meno, anzi: “Mi piace molto questo aspetto della vita, forse grazie al mio passato di pro-fessore di educazione tecnica, ruolo questo, che ho ricoperto per 20 anni in una scuola media. Ho insegnato per 10 anni “Teorie e Tecniche dei mass media” presso l’Ac-cademia delle Belle Arti ed è stato un corso molto apprezzato”.A dare maggiori soddisfazioni a Beppe Ghi-solfi: “Sono i bambini della 5° elementare. Ricordo ancora la domanda di uno di loro: Con quale criterio le banche decidono a chi

dare o no il credito? E ancora: “Come si di-venta Presidente di una banca?”. Con passione, ma anche con tanta umiltà, Ghisolfi è arrivato ad avere un proprio spa-zio persino su Rai 1: “Nella trasmissione A conti fatti con Elisa Isoardi, dove sono stato invitato per un intervento, ma, visto il successo, la mia rubrica è diventato un ap-puntamento fisso di tutti martedì mattina alle ore 11.10”. Chiedo a Beppe Ghisolfi quanti anni ab-bia, perché l’energia è quella di una ragaz-zo: “Bene... quanti anni ho... sono nato nel 1949 quindi, facciamo un po’ i conti...” e indugia...“Ma come... un uomo come te in costante contatto con i numeri?”“E’ vero, hai ragione, ma tanto non lo dicia-mo a nessuno, vero?” “No, lo scriverò solo nell’articolo!” gli rispondo e così scoppiamo entrambi in una gran risata.Ringrazio Beppe Ghisolfi e lui ringrazia me per quella che è stata definita dallo stesso Professore: “Una piacevolissima chiacchierata”. Alessandra Fiorilli

AssegnoÈ uno strumento di pagamento molto utilizzato. In pratica quando apro un conto corrente presso una banca ricevo, su mia richiesta, un libretto di assegni. Compilando l’assegno e consegnandolo al mio creditore io dispongo il pagamento della somma indicata sull’assegno. Naturalmente devo avere del denaro sufficiente sul mio conto corrente personale dove la somma mi sarà addebitata. Diversamente, l’assegno non verrà pagato ed andrò incontro a gravi sanzioni per aver emesso un assegno - come si dice - “a vuoto” oppure “senza copertura”. Questi due termini, nel linguaggio comune, indicano l’assenza di una somma sufficiente a pagare l’assegno quando il creditore andrà ad incassarlo.Esiste anche l’assegno circolare. Quest’ultimo è emesso da una banca che pre-leva la somma dal tuo conto al momento dell’emissione oppure incassa denaro contante per un’entità pari all’importo dell’assegno. Se ricevo un assegno circola-re sono certo di non correre nessun rischio (a meno che non sia falso!), in quanto la copertura è sempre garantita sin dall’emissione. Lo stesso discorso non vale per l’assegno bancario, che potrebbe essere privo di copertura, in quanto emesso da un soggetto privo di scrupoli e, soprattutto, privo di denaro sul proprio conto.

BancomatÈ una tessera plastificata con i tuoi dati che ti permette di prelevare contanti recandoti presso le apposite apparecchiature. Il prelievo può essere ef-fettuato in qualunque ora, anche quando la banca è chiusa. Puoi utilizzare il Bancomat anche per effet-tuare pagamenti alla stregua di una carta di credito.Ovviamente le somme prelevate o pagate verranno immediatamente addebitate sul tuo conto. Per usarlo è necessario conoscere il codice segreto (pin) che non deve mai essere riportato sulla tessera, altrimenti in caso di smarrimento qualcuno po-trebbe prelevare i tuoi soldi. Il Bancomat è diventato uno strumento quasi indispen-sabile ma bisogna utilizzarlo con attenzione e seguire attentamente le istruzioni comunicate dalle banche.

Carta di creditoÈ una carta plastificata, recante i tuoi dati, che ti permette di effettuare pagamenti senza il fastidio di portarti dietro il denaro contante. Per la sua pra-ticità oggi è uno strumento molto utilizzato in tutto il mondo, anche per i pagamenti via internet. Per-mette di spendere o prelevare anche se non hai tutti i soldi necessari al momento in cui la utilizzi. Per questo si chiama carta di credito; perché la banca, di fatto, impresta dei soldi. Ce ne sono di vari tipi e con diversi limiti di spesa. Il totale di quanto hai speso ti verrà addebitato sul conto corrente, tutto insieme o a rate, il mese successivo a quello in cui hai fatto i pagamenti. La differenza rispetto al Bancomat sta proprio qui: mentre il Bancomat scala i tuoi pagamenti immedia-tamente dal conto corrente, nel caso della carta di credito la banca (o la società che l’ha emessa, cioè ad esempio Mastercard, Visa, American Express), anticipa per te quei soldi, che poi si farà restituire il mese dopo. Non bisogna abusarne. Ricordati che i conti tornano sempre. Quello che spendi non torna più. Per i giovani esistono le carte di credito prepagate. Si caricano, ogni volta che se ne ravvisa la necessità, con una somma a scelta e sono adatte agli acquisti su internet. In caso la perdessi o ti venisse rubata, devi telefonare immediatamente alla tua banca per bloccarne l’utilizzo.

Conto correnteÈ uno strumento che consente alle fami-glie e alle imprese di effettuare svariate operazioni bancarie elettronicamente, senza cioè muovere denaro contante. Ottenuta l’apertura del conto, potrò sul medesimo far affluire incassi ed effettua-re pagamenti tramite assegni, bo-nifici, bollette, prelievi e quant’altro si renda necessario per le incombenze familiari o per la propria attività di lavoro. Posso operare utilizzando il mio denaro oppure chiedendo un prestito alla banca. In quest’ultimo caso si parla di un conto corrente affidato.

Estratto del libro Manuale di Educazione Finanziaria

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“Un grandissimo successo, ma, so-prattutto, un’ enorme soddisfa-

zione nell’ aver visto il numeroso pubblico interagire con noi. Un pubblico che ha mostrato di appezzare molto il nostro re-pertorio, un pubblico preparato sotto un punto di vista musicale”. A parlare è il Maestro Marco Onorato, Direttore del “Vibration gospel choir”, protagonista indiscusso della serata che il 22 marzo scorso, la Banca di Credito Coope-rativo di Nettuno ha organizzato per

i propri Soci e i loro accompagnatori, presso il Cinema Astoria di Anzio, dove si sono tenuti altri spettacoli di grandi spessore, sempre pensati dalla BCCN per la propria Compagine Sociale. “E’ stata una serata emotivamente intensa, quella vissuta ad Anzio, grazie soprattutto al coro e soprattutto al pubblico che si è unito a noi in alcune canzoni, come l’intramonta-bile “We are the world” e “Oh Happy Day”. Quando il pubblico si commuove vuol dire che il Gospel che noi cantiamo

arriva dritto al cuore della gente e questo non può che renderci felici”. Il 2016 è per il “Vibration Gospel Choir” l’anno del ventennale della loro fondazio-ne: ”Proprio sul palco dell’Astoria abbia-mo potuto proporre una felice “reunion”, come dichiara Marco Onorato.Due decenni di costante impegno, due decenni nei quali il “Vibration Gospel Choir” ha partecipato a molte manifesta-zioni, come ci dice il Direttore del coro stesso: “Il coro ha cantato dal vivo an-

Vibration Gospel Choir: protagonisti della serata del 22 marzo scorso organizzata dalla BCCNUn altro evento dall’ alto profilo culturale, un altro successo. La BCC di Nettuno, da anni impegnata nel campo della diffusione della cultura, ha organizzato per i propri Soci una serata all’insegna del Gospel contemporaneo. Un pubblico attento ha tributato applausi e si è commosso di fronte alla performances del coro.

Il biglietto d’ingresso della serata

Sopra il coro al completoQui a sinistra il pubblico rapito delle esecuzioni musicali

Foto: Avvisati, Dinamik

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che in diretta televisiva a “Domenica In”, nell’edizione condotta da Mara Venier, e alla maratona “Telethon” su Rai 2”. Ac-canto a queste esibizioni che hanno fatto conoscere il coro al grande pubblico, an-che riconoscimenti come quello ottenuto al: “Torneo Internazionale di Musica a Roma, nel 2000, anno del Giubileo e che ci ha visto partecipare ad alcuni eventi”.E’ il gospel il genere musicale che con-traddistingue il repertorio del Vibration Gospel Choir, quel Gospel che è: “Il ri-sultato dei work songs dei neri, i quali, dopo la fine della schiavitù, poterono pra-ticare la religione e innalzare a Dio i loro canti”, dice Marco Onorato che aggiunge: “il nostro gospel risente comunque della contaminazione di diversi generi, come la musica latina, funk e jazz” Un coro, quello di cui Marco Onorato è il Direttore, che è prima di tutto: “Un grup-po unito dall’amicizia e da un profondo affetto….d’altronde questo coro è stato il risultato di un nostro desiderio di poter

vivere insieme un’esperienza musicale au-tentica e profonda. Con il canto ci riunia-mo e superiamo le difficoltà della vita che ognuno ha”. E proprio sulla composizione del coro, Onorato così si esprime: “Il coro, com-posto da quasi 20 voci, è affiancato da Francesca Bartoli al pianoforte, Fabio Testa al basso elettrico e Cristiano Ca-pobianco alla batteria”. I successi che il “Vibration Gospel Choir” raccoglie ogni volta che si esibisce, rappresentano il frutto di un lavoro di preparazione e organizza-tivo che vede un grande impegno da parte di tutti i singoli coristi di Valeria Nespo-lino come Presidente dell’Associazione e la Soprano Marina Di Marco come preparatore vocale, ma anche dei solisti e musicisti”.Ad Anzio, il coro si era già esibito: “A Villa Adele, a Villa Sarsina, ma siamo stati anche a Nettuno nel corso della Ras-segna “InProgetto”, il cui Direttore Ar-tistico Roberto Lucci, ci ha contattato anche per questa serata organizzata dalla BCCN”.La sera del 22 marzo scorso si è conclusa “Con un omaggio alle vittime dell’atten-tato di Bruxelles. Il pubblico ci ha ascol-tato in religioso silenzio, con un grande coinvolgimento emotivo”.Un successo, dunque, un successo per-ché la Banca di Credito Cooperativo di Nettuno, negli ultimi anni ha fatto della cultura il proprio biglietto da visita, non-ché uno tra i propri scopi.

Alessandra Fiorilli

Il pubblico coinvolto nel brano “We Are The World”

In alto da sinistra alcuni momenti della serata

Qui a destra il presidente Luciano Eufemipremia il M° Marco Onorato

Sopra Luciano Eufemi conil Direttore Artistico Roberto Lucci

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Il grado di civiltà raggiunto da una società si misura anche attraverso l’istruzione dei

propri cittadini. Un’istruzione che deve es-sere consapevole, ovvero sostenuta dalla fer-ma volontà di voler conoscere, imparare, per migliorarsi e per migliorare il mondo in cui viviamo. Leggendo i libri di storia, possiamo notare come un elevato grado di cultura, sin da popoli più antichi, fosse sinonimo di un altrettanto elevato grado sociale: più si sa-peva, più si era in alto nella gerarchia, basti pensare agli scribi dell’antico Egitto. Come dimenticare, poi, i Principi Rinascimentali italiani che facevano a gara tra loro nell’ospi-tare, presso le proprie corti, scrittori e filoso-fi, in grado di dare lustro alla vita di corte. E molte lotte, sostenute spesso dalle donne, per secoli escluse dall’istruzione, sono state con-dotte nel nome di una precisa volontà: quella di essere ammesse nelle scuole, nelle univer-sità, per essere poi libere e non più succubi dell’uomo che sapeva leggere e scrivere. La cultura è sapere, ma è anche liberazione dalle superstizioni e dalle cose già dette. La cultu-ra significa conoscere, conoscere in maniera

autonoma e senza cadere in schemi prefissati, già scelti e segnati da altri.Ebbene, la Banca di Credito Cooperativo di Nettuno, nella piena consapevolezza di quan-to sia importante lo stu-dio, premia il merito da ormai 28 anni.Anche quest’anno, nel giorno dell’Immacolata Concezione, il C.d.A. al completo si è dato appuntamento, insieme alle famiglie dei ragazzi premiati.Gli “onori di casa” sono stati fatti dal Presi-dente del C.d.A. della BCCN, Dottor Lucia-no Eufemi, il quale ha sottolineato come: “Nel corso di questi decenni sono cambiate le location, il volto degli Amministratori, dei Pre-sidenti e dei Direttori che si sono avvicendati ma quello che è rimasto intatto è lo spirito con il quale ogni 8 dicembre ci ritroviamo tutti.”I ragazzi premiati non rappresentano delle “meteore”, ma sono studenti il cui impegno

continua, costantemente, nel corso degli anni, così come ha sottolineato il Dottor Eufemi: “Ho avuto modo di constatare, durante gli anni della mia Presidenza, di aver “accompagnato” con la nostra presenza, ragazzi dalle scuole se-condarie sino al conseguimento della Laurea Specialistica. Ciò è sintomatico del fatto che la maggior parte di questi brillanti, talentuosi e promettenti studenti, si impegnano costante-mente, di anno in anno, perché per loro il percor-so di studi è una fase importante, è un tassello che va a comporre il proprio futuro lavorativo”

“Ragazzi, la BCC di Nettuno crede in voi”

Foto: Avvisati, Dinamik

Con queste parole il Presidente del C.d.A. della BCCN, Luciano Eufemi, ha salutato le centinaia di persone ac-corse per dare il giusto tributo ai ragazzi che si sono distinti nel corso del loro percorsi di studio. Il valore della cul-tura, l’impegno possono rappresentano il lasciapassare per un futuro pieno e ricco di soddisfazioni professionali.

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La BCCN oltre a premiare il merito, è sempre presente in tutte quel manifestazioni dove è l’arte, l’amore per la cultura in generale a rap-presentare il momento più importante.Il Presidente Eufemi, a conclusione del suo intervento, si è rivolto proprio ai ragazzi pre-senti: “Sappiate trovare sempre la forza per continuare lungo il percorso da voi scelto e intrapreso. Non possiamo dirvi che non incon-trerete ostacoli, non possiamo assicurarvi che si realizzerà tutto in poco tempo, ma possiamo dirvi che la Banca di Credito Cooperativo di Nettuno crede in voi. Crediamo in voi e vi sare-mo grati se un giorno, all’apice del vostro suc-cesso, vi ricorderete di noi e di questa giornata

realizzata nel nome del merito, del talento, dell’impegno”.La BCCN, inoltre, pienamente consapevole dell’importanza che per essa riveste la Com-pagine Sociale, ha premiato, nel corso della suddetta manifestazione, i Soci presenti da 25 anni e da 50 anni. Tra colori i quali hanno festeggiato le “Nozze d’Oro” con la Banca di Credito Cooperativo di Nettuno, anche l’Am-ministratore del C.d.A. della BCCN, Antonio Taurelli. “Nozze d’Argento”, invece, per un altro Amministratore, il Dottor Francesco Lucci, il quale riveste altresì anche la carica di Presidente dell’Organismo di Vigilanza.

Alessandra Fiorilli

ELENCO DEI PREMIATI Licenza Media inferiore: Giulia De Luca, Irene di Rosa, Noro Marianna, Francesca R. Pollastrini, Alessandra Romei, Ludovica Soldati, Giorgia Azzone, Mario Valerio Camerano , Manuel D’Auria, Riccardo Iorio, Lorenzo Mastrofini , Sergio Neri, Gaia Taurelli. Promozione alla classe II superiore Matteo Cirimelli, Lucrezia Norcia, Miriam Calenda, Christian D’Auria, Antonella Tesse, Valentina De Angelis, Luca Di Pietro, Alessandra Cupiccia, Aurora Savaglia, Beatrice De Rossi, Tiziano Maccaroni, Stefano Quadara, Filippo Afilani, Diego Tomasi, Andrea Di Magno, Camilla Sorrentino, Alessandra Lepidio, Noemi Memè, Naomi D’Auria, Carlo Belleudi, Giulia Bonfantini. Promozione alla classe III superioreRiccardo De Santo, Marco Manferlotti, Francesco Faccendini, Valentina Caradonna, Ludovica Monaco, Alessandro Vellucci, Valentina Barrile, Leandro Polverini, Giulia Campagnoli, Matteo Soldati, Anna Benvenuti, Michela Nardini, Melissa Pietrangeli, Valerio Saccone, Alessandro Barbone, Matteo Pastorelli, Alessandro Palma, Nicole Giuliani, Daria Caradonna, Matteo Fantini, Costanza Maria Camerano. Promozione alla classe IV superioreAlessandra Colarossi, Riccardo Mearelli, Alessio Caruso, Alessia Galuppi, Jacopo Patrono, Renato Marchelletta, Sofia Di Giò Pietro, Martina Morville, Sara Azzone, Martina Uberti, Leonardo Noro, Arianna

Perniconi, Valerio Del Gatto, Silvia Matteo, Mario Catanzani, Rebecca De Franceschi, Federico Leggi, Benedetta Salvini, Lorenzo Cretella, Marco Nicoletti. Promozione alla classe V superioreRoberto Necci, Valeria Colozzi, Giulia Conti, Gabriele Quadara, Francesco Palma, Marcello Piccinini, Martina Carbonari, Matteo Conte, Michela Petriconi, Sofia Migani, Veronica Ricci, Lavinia Arseni, Greta Giulia Gentile, Alice Lepidio, Lavinia Tutino, Eugenio Pedace, Eleonora Ballerini, Beatrice Bartocci, Erika Ricci, Mattia Paci. MaturitàArianna De Santo, Valentina Ferroni, Alessandra Borgia, Giulia Taurelli, Jonathan Maria Emilano Di Fulvio, Ilaria Avanzolini, Valentina Romei, Angelo De Conciliis, Greta Afilani, Eva Patrono, Ludovica Rossi, Angelica Aureli, Gabriella Iannone, Vittorio Ricci, Michael Orsini, Ginevra Ambrosino, Alessandro Nardini, Martina Lucci, Marta D’Alessandro, Giada Barrile, Alessandra Pigliucci. Laurea I° livello Deborah Valentini, Alessandra Pernafelli, Andrea Cicconi, Giorgia Sena, Arianna Marcheggiani, Ilaria Catasta, Antonio Ciriello, Davide Benedetto Faraone, Margherita Mariani, Fabrizio Falessi, Domiziana De Marco. Laurea specialisticaGiovanna Marrazzo, Ludovica Monti, Giulia Esposito, Valentina Milo, Mariachiara Scandellari, Simona Tarra, Paolo Bertollini, Cecilia Spaziani, Bruschini Cristina, Gianluca Ottaviani, Silvia Cappelli, Annalisa Federici.

ELENCO DEI SOCI PREMIATISoci iscritti da 50 anniAntonio Taurelli.

Soci iscritti da 25 anniFrancesco Amantini, Giuseppe Cocuzza, Antonio Faraone, Francesco Lucci, Carlo Ludovisi, Fulvio Ottaviani, Pietro Peretti, Silvana Rocchetti.

I momentidella premiazione

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Dal 1° gennaio 2016 è entrata in vigore una nuova normativa europea per la gestione

delle crisi bancarie, una normativa che sta cre-ando un po’ di ansia tra i risparmiatori, anche a seguito di quanto è recentemente accaduto alle quattro banche (Etruria, Marche, Cariferrara e Carichieti). Non passa giorno senza che almeno un cliente risparmiatore mi domandi se i suoi ri-sparmi sono al sicuro o mi chieda consigli in me-rito. Come sempre, la conoscenza è il principale strumento di aiuto e, pertanto, cercherò di fare un po’ di chiarezza a riguardo, in modo da far com-prendere la portata e i rischi sottostanti a questa nuova normativa e in modo da permettere scelte maggiormente consapevoli ai risparmiatori.

Cosa è la BRRD?Cominciamo con ordine. La direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive), rece-pita in Italia con due distinti decreti legislativi, introduce in tutti i paesi europei regole comuni per prevenire e gestire le crisi delle banche. Le nuove norme consentono una gestione ordinata

delle crisi, l’utiliz-zo di strumenti più efficaci e di risorse del settore privato; tendono ad evita-re che il costo dei salvataggi gravi sui bilanci pub-blici e, quindi, sui contribuenti. La crisi finanzia-ria in questi anni ha messo a dura prova le banche europee, che, per poter essere salva-te, hanno richiesto ingenti somme di denaro pubblico; questo, se da un lato ha permesso di evitare danni al sistema econo-mico-finanziario dei singoli paesi, dall’altro lato ha

comportato elevati oneri per i contribuenti, pe-sando eccessivamente sull’equilibrio dei bilanci pubblici. Il principio è semplice: la banca è una impresa che, pur operando in un settore di rile-vanza pubblica, presenta natura privata e, come tale , è auspicabile che le eventuali perdite se-guano la stessa sorte dei profitti e vengano riparti-te prevalentemente tra coloro che hanno investito sull’impresa. Va rilevato che l’Italia ha in questo settore mostrato ampi margini di virtuosità; nes-suna banca è stata salvata con denaro pubblico e l’unico intervento, fatto a favore del Monte dei Paschi, è stato un finanziamento puntualmente restituito. I dati Eurostat indicano che, alla fine del 2013, gli aiuti ai sistemi finanziari nazionali avevano accresciuto il debito pubblico di quasi 250 miliardi di euro in Germania, quasi 60 in Spagna, 50 in Irlanda e nei Paesi Bassi, poco più di 40 in Grecia, sui 19 in Belgio e Austria e quasi 18 in Portogallo. In Italia il sostegno pubblico è stato di circa 4 miliardi, tutti ormai restituiti.

Che cos’è la risoluzione di una banca e quando si verifica? La BRRD dà alle autorità di risoluzione (in Ita-lia la Banca d’Italia) poteri e strumenti per pre-venire e gestire le crisi bancaria; tra questi vi è la risoluzione. Con la risoluzione di una banca, che può avvenire solo per le banche ad impatto sistemico e in particolari condizioni, si avvia un processo di ristrutturazione, gestito dall’autorità di risoluzione, teso a ripristinare condizioni di sostenibilità economica della parte sana della banca e a liquidare le parti restanti. L’alternativa alla risoluzione è la liquidazione. In particolare, in Italia, continuerà a poter essere applicata la li-quidazione coatta amministrativa disciplinata dal Testo unico bancario, quale procedura speciale per le banche e gli altri intermediari finanziari, sostitutiva del fallimento applicabile alle imprese di diritto comune.

Cos’è il BAIL-IN?Il bail-in (salvataggio interno) è uno strumento che può essere utilizzato in caso di risoluzione di una banca. Con il bail-in si dispone la riduzio-ne del valore delle azioni e di alcuni debiti della banca (crediti per i clienti) o la loro conversione in azioni per assorbire le perdite e ricapitalizzare

01.01.2016. Cosa cambia nella gestione delle crisi bancarie?La conoscenza della nuova normativa europa sulla gestione delle crisi bancarie, tutte le informazioni per comprendere al meglio i rischi e per rendere maggiormente consapevoli i risparmiatori.

Rocco MasulloDirettore GeneraleBanca di Credito

Cooperativo di Nettuno

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la banca in misura sufficiente a ripristinare un’adeguata capitalizzazione e a mantenere la fiducia del mercato. Gli azionisti e i credi-tori non potranno in nessun caso subire per-dite maggiori di quelle che sopporterebbero in caso di liquidazione della banca secondo le procedure ordinarie. Il bail-in si applica seguendo una gerarchia la cui logica prevede che chi investe in stru-menti finanziari più rischiosi sostenga prima degli altri le eventuali perdite o la conversio-ne in azioni. Solo dopo aver esaurito tutte le risorse della categoria più rischiosa si passa alla categoria successiva. In primo luogo, si sacrificano gli interessi dei “proprietari” del-la banca, ossia degli azionisti esistenti, ridu-cendo o azzerando il valore delle loro azioni. In secondo luogo, si interviene su alcune categorie di creditori, le cui attività possono essere trasformate in azioni - al fine di rica-pitalizzare la banca - e/o ridotte nel valore, nel caso in cui l’azzeramento del valore delle azioni non risulti sufficiente a coprire le per-dite.L’ordine di priorità per il bail in è il seguente:i) gli azionisti;ii) i detentori di altri titoli di capitale,iii) gli altri creditori subordinati;iv) i creditori chirografari;v) le persone fisiche e le piccole e medie impre-se titolari di depositi per l’importo eccedente i 100.000 euro;vi) il fondo di garanzia dei depositi, che con-tribuisce al bail-in al posto dei depositanti protetti.

Appare del tutto evidente che con la nuova normativa la musica sia cambiata. La banca è una impresa e investire su una impresa com-porta rischi, che possono essere attenuati da una serie di comportamenti, ma mai del tutto eliminati. Del resto se un investitore compra azioni sul libero mercato e il loro valore si riduce nessuno oserebbe mai pensare di re-stituire la perdita subita. La stessa cosa vale

per i titoli subordinati, ovvero quei titoli che rappresentano crediti che possono essere pa-gati solo dopo (in subordine) gli altri.

Chi compra titoli subordinati deve sapere, direttamente o per il tramite del consulente che glieli propone, che si tratta di titoli che presentano un rischio alto, che giustifica peraltro il maggior rendimento. L’investitore viene peraltro ampiamente tutelato in fase di acquisto da una stringente normativa (la MiFid) che obbliga le banche ad eseguire il test dell’adeguatezza (in caso di prestazione del servizio di consulenza al fine di verificare che la consulenza sia adeguata agli obiettivi dell’investimento e alle capacità patrimonia-li) o dell’appropriatezza (al fine di verificare se l’ordine del cliente che non usufruisce della consulenza, sia in linea con l’esperienza acquisita ed il suo profilo di rischio). La nor-ma esiste e tende a tutelare i risparmiatori in misura inversamente proporzionale al grado di rischio assunto/assumibile.

Da quanto sopra emerge chiaramente che di-venta, dunque, fondamentale per ogni cliente conoscere bene la qualità della propria Ban-ca, nonché di farsi seguire da un consulente, che rispetti puntualmente la legge, per la di-versificazione dei propri investimenti.

Come sono tutelati Soci e Clienti delle Ban-che di Credito Cooperativo?Il Credito Cooperativo è un Sistema struttura-to su una rete composta da circa 364 Banche di Credito Cooperativo - Casse Rurali (Casse Raiffeisen in Alto Adige), da strutture asso-ciative e da imprese che garantiscono al Si-stema, coerentemente con i suoi valori e con la sua identità cooperativa, un’offerta di pro-dotti diversificata e completa. La caratteristi-ca principale delle BCC è quella di essere società cooperative per azioni, mutualistiche e locali.

Le BCC si sono date da tanti anni strumenti volontari per prevenire e risolvere le crisi e hanno voluto caratterizzare il fondo obbli-gatorio (l’FGD, a protezione dei depositanti) come uno strumento di intervento precoce, in modo da assicurare la prevenzione e la gestione di situazioni di criticità con risorse interne (senza alcun esborso di denaro pub-blico), salvaguardando nel tempo il valore della banca locale sul territorio ed i livelli occupazionali.

Le BCC possono altresì contare - unici nel panorama italiano - sul Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti fino ad un controvalo-re di 103.291 €. Solamente i sottoscrittori di obbligazioni delle Bcc godono di questa ulteriore garanzia. È comunque richiesto che il possesso delle obbligazioni sia inin-terrotto per un periodo di almeno tre mesi e l’intervento dell’FGO sia successivo all’e-ventuale applicazione del bail-in. Con la riforma che verrà, tale capacità di preven-zione e superamento delle difficoltà sarà ancora più forte.

Quali indicatori ci aiutano a valutare la soli-dità di una banca?Il cliente può valutare la solidità della Banca controllando, tra l’altro, un indicatore deno-minato CET 1 ratio, ovvero il rapporto in ter-mini percentuali tra il patrimonio della banca e l’insieme delle attività (come, ad esempio, i prestiti) ponderate per il rischio. Come logi-co, più alto è questo valore percentuale più la banca è solida. In generale un livello sotto il 9% non è considerato sufficiente, e sotto l’8% è assolutamente a rischio.

In termini di solidità la BCC di Nettuno non teme confronti. I numeri parlano da soli; ecco i dati al 30/09/2015 relativi al CET 1 ratio della BCCN con alcuni indicatori di confronto. n

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Nel corso delle loro ope-razioni, le banche sono

sempre di fronte a diverse ti-pologie di rischio che possono avere un effetto potenzialmen-te negativo sullo svolgimento della propria attività. La ge-stione del rischio nel settore bancario include pertanto l’identificazione dei rischi, ovvero una sua definizione, misurazione e valutazione, con l’obiettivo di minimizzare gli effetti negativi legati a tali rischi che possono incidere negativamente sul risultato fi-nanziario e patrimoniale complessivo. Di con-seguenza, una efficacie gestione del rischio è condizione necessaria per garantire una ge-nerazione di valore affidabile e sostenibile, in un contesto di rischio controllato, proteggen-do così la solidità finanziaria e la reputazione d’impresa.Nello specifico, i principali rischi a cui una banca è tipicamente esposta nel corso delle proprie attività sono rappresentati da:• Rischio di liquidità: incapacità da parte della banca di rispettare gli impegni di paga-mento alle scadenze a causa della difficoltà di reperire fondi (“funding liquidity risk”) o di liquidare attività sul mercato (“asset liquidity risk”).• Rischio di credito: rischio per cui, nell’am-bito di un accordo di credito, un debitore non assolva anche solo in parte ai suoi obblighi di rimborso del capitale e/o al pagamento degli interessi al suo creditore.• Rischio di mercato: probabilità di ottenere dalle operazioni di negoziazione di strumen-ti finanziari un rendimento diverso da quello atteso. Il rischio di mercato si traduce nella perdita o nel guadagno potenziali di una posi-zione o di un portafoglio di titoli suscettibili di variazioni funzioni delle principali variabili di mercato, tra le quali si annoverano le oscilla-zioni dei tassi di interesse, dei tassi di cambio, del prezzo delle materie prime.• Rischio operativo: rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalle disfunzio-ni di procedure, risorse umane o sistemi inter-ni, oppure da eventi esogeni tra i quali rientra il rischio legale.• Rischio di reputazione: rischio di percezione negativa dell’immagine della banca da parte

dei suoi stakeholders interni ed esterni.• Rischio strategico: rischio di perdite causate da una carenza di visione di lungo periodo nella gestione della banca, traducibili in decisio-ni aziendali errate o inade-guatezza nell’attuazione delle decisioni di fronte alle pres-sioni competitive esterne.Il rischio di credito, unita-mente al rischio di mercato ed al rischio operativo, è diventato di grande attuali-tà soprattutto in seguito agli

accordi di Basilea, accordi internazionali tra i governatori delle banche centrali dei paesi G10, in vigore dal gennaio 2007.Già a partire dalla fine degli anni Novanta le grandi banche italiane hanno avviato, soprat-tutto in occasione delle operazioni di conso-lidamento, importanti progetti volti al raffor-zamento dei sistemi e delle procedure di risk management. Tale revisione degli assetti e dei processi organizzativi legati alla gestione del rischio si è poi necessariamente rafforzata con l’entrata in vigore della disciplina prudenziale di Basilea II e con l’adozione delle metodolo-gie avanzate per il calcolo dei requisiti patri-moniali. Coerentemente con i criteri esposti negli accordi di Basilea, le banche sono quin-di tenute a formare una unità organizzativa speciale incaricata della gestione del rischio. Inoltre, sono tenute a prescrivere ed esplicita-re le procedure per l’identificazione dei rischi, ovvero loro misurazione e valutazione, nonché le procedure per la relativa gestione. Il rischio di credito dei clienti, secondo tali accordi, deve essere riclassificato e calcolato dalle banche per garantire la stabilità e la solidità del sistema bancario; gli accordi definiscono pertanto requisiti patrimoniali minimi (“Pri-mo Pilastro”) ed impongono un processo di controllo prudenziale (“Secondo Pilastro”). Le modalità con cui le banche o i gruppi bancari italiani devono fornire al pubblico le informa-zioni, definite sinteticamente “Terzo Pilastro”, sono state stabilite dalla Banca d’Italia con la Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006.La crisi finanziaria 2007-2008 e le conse-guenti ricadute sulla stabilità finanziaria degli istituti di credito ha successivamente messo in crisi tale impostazione, evidenziandone i limi-

ti e le criticità.Le linee di azione delle autorità, sia nazionali sia internazionali, in risposta alla crisi finan-ziaria sono state indirizzate anzitutto lungo due direttrici: da un lato, l’attuazione di mi-sure coordinate a sostegno della tenuta del sistema finanziario internazionale (come ad esempio dimostrato dagli interventi “non con-venzionali” delle banche centrali per garanti-re al sistema la necessaria liquidità). Dall’altro lato, la realizzazione di una profonda riforma delle regole della finanza, che correggesse le evidenti lacune mostrate dal quadro regola-mentare previgente.L’Accordo di Basilea III, finalizzato nel dicem-bre 2010, rappresenta il passo più significa-tivo del menzionato processo di riforma. Con l’espressione Basilea III si indica un insieme di provvedimenti approvati dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria in diretta risposta alla crisi finanziaria del 2007-08; l’intento di tale revisione è consistito nel per-fezionamento della preesistente regolamenta-zione prudenziale contenuta nelle disposizioni di Basilea II, oltre che nell’efficientamento dell’azione di vigilanza e della capacità degli intermediari di gestione del rischio. Le nuove regole introdotte con Basilea III definiscono nello specifico nuovi standard internazionali per l’adeguatezza patrimoniale delle banche e nuovi vincoli di liquidità.La Banca d’Italia a tal proposito ha diffuso, in data 3 luglio 2013, un comunicato stampa contenete le “Nuove disposizione di vigilanza prudenziali per le banche”. La nuova discipli-na si ispira ad alcuni basilari principi di fon-do: il coinvolgimento dei vertici aziendali, la visione integrata dei rischi, l’efficienza e l’effi-cacia dei controlli, l’applicazione delle norme in funzione della dimensione e della comples-sità operativa delle banche.In sintesi, il presidio dei rischi è un processo complesso e sempre più strategico, il quale coinvolge il management a più livelli e una molteplicità di funzioni aziendali; esso si arti-cola in diverse fasi, ugualmente rilevanti e for-temente integrate. Un’adeguata misurazione, che presuppone anzitutto una accurata defini-zione dei rischi sia per tipologia sia caratteri-stiche, deve essere considerata necessaria ad una efficace gestione che, a sua volta, deve de-lineare le corrette politiche di controllo, miti-gazione e prezzamento del business bancario.

Alessia Caiazzo

La gestione dei rischi in BancaLa gestione del rischio include la sua identificazione, ovvero la definizione, la misurazione e la valutazione per minimizzarne gli effetti negativi

Alessia Caiazzo

Foto: Avvisati

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Cosa hanno in comune Rocco Masullo, Stefano Di Pietro, Claudio Fortuna,

Alessandro Fiori, Francesco Caponi, Lorenzo Zitarelli, Gianluca Barbone, Gianluca Franco, Maurizio Camusi, oltre a far parte della Banca di Credito Coope-rativo di Nettuno? Il fatto di aver aderito all’iniziativa “Movember”, che prende il nome dall’omonima fondazione che nel 2012 è stata inserita dal “Global Journal” tra le 100 più importanti ngos, ovvero organizzazio-ni non governative al mondo.Il nome “Movember” nasce della fusione di “Moustache”, che in inglese significa baffi e November, il nome del mese nel quale viene organizzata, ogni anno, questa campagna di

sensibilizzazione sull’importanza della pre-venzione del tumore maschile alla prostata.Il motto di “Movember” è: “Cambiare la faccia della salute per gli uomini”.E così, in seguito all’adesione di una cospi-cuo numero di dipendenti della BCC di Net-tuno, compreso l’Amministratore Maurizio Camusi e il Direttore Generale Rocco Masul-lo, in molti si saranno chiesti, notando barba e baffi su visi sempre perfettamente rasati o glabri: “Come mai?”“Ecco, é proprio quello che volevamo rag-giungere come fine attraverso, il cambio volto che ha interessato molti noi. E di fronte alla curiosità degli altri, noi abbiamo risposto di aver aderito a questa importante campagna di

prevenzione sul tumore alla prostata”, dichia-ra Rocco Masullo.E se nel campo del prevenzione delle patolo-gie tumorali femminili, quali quella al collo dell’utero e al seno, ci sono state, negli ultimi decenni massicce campagne di sensibilizza-zione che hanno permesso, di conseguenza, una diminuzione della mortalità, molto c’è ancora da fare nell’ambito dei tumori ma-schili, tra i quali, quella alla prostata è uno dei più diffusi. Secondo dati recenti, nel cor-so della propria vita, un uomo su 16 sviluppa un tumore alla prostata. L’incidenza di nuovi casi è in continua crescita, tanto da registra-re un raddoppio negli ultimi 10 anni.Come per tutte le alte patologie tumorali, esi-ste una prevenzione primaria, ovvero sempli-ci regole di vita da seguire: aumentare il con-sumo di frutta, verdura, cereali integrali e ridurre l’uso della carne rossa, mantenere il proprio peso nella norma e praticare un’atti-vità fisica, anche la classica camminata quo-tidiana di mezz’ora può essere sufficiente.Anche nel campo della prevenzione del tu-more alla prostata, accanto a quella primaria, legata allo stile di vita, c’è quella secondaria che consiste in tutte le misure di prevenzio-ne quali la visita urologica annuale.Importante è anche l’età: se le possibilità di ammalarsi prima dei 40 anni sono alquan-to scarse, queste aumentano sensibilmente dopo i 50 anni.Purtroppo, come avviene anche per altre pa-tologie tumorali, il tumore nel sue fasi ini-ziali è asintomatico e solo quando la massa tumorale cresce da origine a sintomi quali la difficoltà ad urinare o al contrario, il bisogno di urinare spesso, dolore durante la minzione e sangue nelle urine.Anche in presenza di tale sintomatologia, non è certo che si sia affetti da tumore alla prostata perché tali sintomi potrebbero es-sere legati anche all’ipertrofia prostatica benigna.E’ per questo motivo che è importante rivol-gersi al medico in casi di una simile sinto-matologia, ma ancora di più effettuare an-nualmente una visita dall’urologo, perché la prevenzione davvero rimane la prima arma contri i tumori. Alessandra Fiorilli

“Ecco perché ci siamo fatti crescere i baffi”Il Direttore Generale Masullo, insieme all’Amministratore Camusi e ad altri dipendenti della BCCN, hanno deciso di aderire alla campagna mondiale “Movember” legata alla prevenzione dei tumori alla prostata. Un’importante iniziativa tesa a sensibilizzare la popolazione maschile sull’importanza della prevenzione di una patologia tumorale in costante crescita.Foto: Dinamik

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La globalizzazione dei saperi e del modo di vivere ci porta sempre di

più ad allargare la visione nel campo dell’Educazione dell’Istruzione e della Formazione. Da molti anni ormai diversi Progetti scolastici ed universitari per-mettono sia ai docenti e ancor di più agli studenti di confrontarsi con le culture di altri Paesi Europei ed Extraeuropei, at-traverso differenti esperienze.

I giovani hanno diverse possibilità di crescita, con il più conosciuto Erasmus Plus, programma dell’Unione europea per l’Istruzione, la Formazione, la Gio-ventù e lo Sport 2014-2020 a cui par-tecipano Scuole ed Enti accreditati, al Progetto eTwinning, che consiste in una piattaforma europea che dal 2005 mette in contatto insegnanti e classi per fare didattica in modo innovativo attraverso nuove tecnologie. Anche se dai numeri

diffusi dall’Unità nazionale eTwinning INDIRE, il nostro Paese registra ritmi di crescita in questo settore tra i più ele-

vati d’Europa, le Scuole Italiane ancora non riescono a rispondere alla necessità impellente di dare agli studenti un Pro-filo educativo e professionale concor-renziale con gli altri cittadini europei con competenze che gli permettano di espandere i propri orizzonti personali, di conoscere perfettamente una seconda lingua, di poter inserirsi nel mondo del lavoro e universitario europeo ed inter-nazionale e di saper vivere lontano da casa in modo indipendente.

Il Programma Exchange Student, per esempio consente agli studenti del IV anno delle superiori di studiare dai 4 mesi ai 10 mesi in un Paese straniero, ed ha un seguito sempre più forte, nel 2014 gli studenti Exchange Student sono stati circa 7400. Questa è una risposta positi-va ma spesso parte da una scelta familia-re o individuale del ragazzo e non dalla scuola italiana che potrebbe inserire nel proprio POF la possibilità di riconoscere l’alto valore formativo degli studi svolti all’Estero.

Per far si che non ci si accorga troppo tardi dell’importanza di questa espe-rienza di studi all’estero invito tutti gli educatori, i formatori e i giovani a non perdere quest’ultima chiamata e ad in-formarsi semplicemente attraverso nu-merosi siti web esplicativi, e sono sicura che in questo modo fra qualche anno queste iniziative diventeranno prassi e non novità e che sempre più persone sa-ranno in grado di essere competitive nel mondo della cultura e del lavoro.

Prof.ssa Alessandra Biondi ANP Lazio - Associazione Nazionale

Dirigenti e Alte Professionalità della ScuolaE-mail: [email protected]

L’internazionalizzazione degli studi: perché studiare all’esteroStudiare all’estero è una delle esperienze più significative e indimenticabili che si possano realizzare nella vita. Confrontarsi con un’altra cultura, imparare una lingua straniera e immergersi nella vita quotidiana di un Paese straniero rappresentano un’opportunità unica e irripetibile.

Alessandra Biondi Foto: Dinamik

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I Soci della Banca di Credito Coope-rativo di Nettuno non dimentichino di

mettere in agenda queste due date: domenica 29 maggio e domenica 2 luglio, giorni, questi, nei quali la Banca di Credito Cooperativo di Nettuno, in conformità al proprio spirito statu-tario, ha organizzato due gite a Roma. Talvolta

sono proprio le mete più vicine a noi quelle che vengono tralasciate, nonostante rappre-sentino un frammento di storia dell’umanità e siano di una bellezza mozzafiato, come la Basilica di San Paolo fuori le Mura, meta prevista dalla gita sociale del 29 maggio pros-simo. Sorta a 2 chilometri fuori dalle Mura Aureliane, la chiesa sorge nel luogo dove è stato sepolto il corpo di San Paolo, giustiziato poco lontano dall’attuale sede della basilica, che ospita la tomba del Santo. San Paolo fuori le Mura fa parte, dal 1300, dell’itinerario giu-bilare e anche qui si celebra il rito dell’aper-tura della Porta Santa. Un trionfo di mosaici e di marmi policromi saluta, sin dall’ingresso, il visitatore. Nella stessa giornata è prevista anche la visita all’ex centrale termoelettrica “Giovanni Moltemartini”, situata sulla via Ostiense e ormai parte del sistema museale della Capitale. Le 400 statue si trovano all’in-terno delle stanze dell’ex centrale termoelet-trica: risiede proprio in questo la particolarità di questo Museo che sposa l’immortalità delle statue con la “modernità” di alcuni macchi-nari ancora conservati. Domenica 2 luglio invece, il protagonista in-discusso della gita sociale sarà Caravaggio e i suoi lavori, dove il particolare e sapiente uso della luce evidenzia gli stati d’animo ed emo-zioni. Caravaggio, al secolo Michelangelo Me-risi, milanese di nascita e irrequieto nell’animo, avrà in Roma il centro delle sue attività. Proprio la Capitale vanta le sue opere più importanti, le

stesse che verranno ammirate dai Soci parteci-panti alla gita che si concluderà con la visita allo Stadio di Domiziano e a Piazza Na-vona. Per informazioni su questi eventi potete contattare il 3929367271, oppure inviare una e-mail a: [email protected] Alessandra Fiorilli

Sopra la Basilica di San Paolo

sotto due statue esposte a Museo Montemartini

Sopra Caravaggio, La Vocazione di San Matteovisibile nella chiesa San Luigi dei Francesi

In basso una veduta di Piazza Navona

Roma, protagonista indiscussa delle due prossime gite sociali della BCCN La Basilica Giubilare di San Paolo fuori le Mura, l’ex centrale termoelettrica “Giovanni Montemartini” trasformata in Museo, ma anche Caravaggio con la sua luce, lo Stadio di Domiziano e Piazza Navona. Perché, come diceva Marcel Proust: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”.

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Foto: Dinamik

Nativo di Piglio, in provincia di Fro-sinone, trascorre la sua infanzia

insieme al papà, che morirà quando lui ha solo otto anni, e alla mamma, la prima a credere nelle sue straordina-rie qualità di ebanista e a pronunciare parole profetiche, quali quelle che Perseo Mazzucchi, Socio del-la Banca di Credito Coo-perativo di Nettuno dagli anni ’70, ancora ricorda perfettamente, nonostante siano trascorsi moltissimi anni. “Un giorno mia ma-dre, dopo essere ritornata dal duro lavoro dei campi che dovette portare avanti da sola, dopo la prematura scomparsa di papà, mi disse che non avrei dovuto farlo anche io questo lavoro perché nel mio destino c’era l’arte, l’arte dell’ebanista”. Parole coraggiose, parole di una donna che perse il marito quando era incinta di quattro mesi del loro ottavo figlio.Ed è così che Perseo nel 1953 si trasferisce a Roma, grazie all’interessamento di un amico di Piglio che già lavorava come falegname. Nella capitale Perseo rimane fino al 1961, come apprendista presso un famoso ebanista, che lo condurrà sino a “Palazzo Chigi, al Quirinale, alla chiesa di San Gregorio al Celio e a quella dei Santi apostoli. In questi edifici storici abbiamo proceduto al restauro dei controsof-fitti in legno che ne abbelliscono le volte”.Si appassiona subito e facilmente al lavoro di eba-nista, Perseo, il quale dichiara come: “La bravura arriva con la passione che si mette in un mestiere e di passione ne ho avuta tanta”.

In una realtà, come quella attuale, dove purtroppo l’artigianato rischia quasi di

scomparire, Perseo incarna alla perfe-zione il simbolo di un uomo che ha sa-puto creare da sé la propria professio-

ne, capace com’era di: “Rubare i segreti di questo mestiere con

gli occhi, come ho fatto quando ero solo un ap-prendista a Roma”.E proprio durante il periodo capitolino, Perseo, che guadagna “7000 lire al mese”, è ospite prima da un amico, poi del cognato.

Sempre a Roma, Perseo prende in affitto un ap-partamento: “Insieme con mio fratello e mia sorel-la, che lavorava come maglierista. Abbiamo così ricreato il nido familiare”.Dopo l’esperienza importantissima nella Capitale, arriva Vercelli, dove: “Rimango per soli quattro mesi, perché durante l’intero periodo non ho visto una volta il sole. Allora, quando il mio amico re-stauratore mi chiese se avessi intenzione di rima-nere, io gli risposi che non avrei mai potuto vivere dove non c’è sole. E fu così che me ne andai”.Tornato, dopo Roma e Vercelli, nella nativa Piglio, s’accorge che lì, davvero, come gli aveva detto la mamma tempo addietro, non c’era nulla per lui se non la terra, una terra che talvolta non ripagava con i suoi frutti tutto l’impegno profuso con la schiena piegata per ore e ore sui campi. Perseo decide, così, di tornare a Nettuno dove: “Prendo in affitto una bottega in via Santa Bar-

bara per tre anni ed e proprio lì che realizzo un mobile barocco-veneto acquistato da una signora per 388000 lire. Fu grazie a questa somma che potei prendere dei at-trezzi che mi consentirono di con-tinuare la mia attività. E sempre questo mobile è arrivato sino in Brasile”.L’attività di Perseo continua per decenni, tra restauri e riproduzio-ni, fino al 1993, anno nel quale cessa l’attività. I suoi lavori ven-

gono esposti anche a Traunreunt, città tedesca gemellata proprio con Nettuno. Ma proprio quando sembra che la sua attività sia terminata, ecco che a Perseo viene offerta una grandissima opportunità: “Mi chiamano i Padri Passionisti di Nettuno, i quali mi indirizzano al Convento della Presentazione sul Monte Argenta-rio, dove si sarebbero dovuti realizzare dei restauri in occasione dell’arrivo dei Novizi da tutta Italia. Proprio per la casa “Noviziato Nazionale Passioni-sta” e per il Convento, si resero necessari alcuni importanti lavori di falegnameria”.Perseo Mazzucchi, insieme alla moglie Amandi-na, si trasferisce per circa tre anni sul Monte Ar-gentario, dove realizza vari lavori, come ci dice lo stesso Perseo: ”Il Salone dei Novizi viene arredato con armadi e scaffali, la biblioteca nuova viene ar-redata con scaffalature fatte su misura, mentre tutti i portoni vengono restaurati.”Ma è il Coro a rappresentare il lavoro più grandio-so e quello nel quale Perseo riesce a dare prova della sua maestria da ebanista: “Ho impiegato un anno di lavoro, utilizzando piccole macchine, non avendo a disposizione una falegnameria con gran-di spazi. Ho quindi costruito tutti gli stalli a semi-cerchio, ne ho realizzato le sagome e poi le stesse le ho portate in una falegnameria dove, sotto la mia supervisione, è stato realizzato il lavoro finale”.E ripensando alle parole della madre, Perseo am-mette che proprio lei, riuscendo a intravedere cose che non avrebbe pensato mai di poter realizzare, è stata l’artefice della sua professione, che ha rac-colto lusinghieri apprezzamenti. Oggi, dopo tutti i lavori che portano la sua firma, Perseo Mazzucchi può dichiararsi un uomo: “Orgoglioso di ciò che ho fatto nella mia vita”. Alessandra Fiorilli

“Sarai un bravo ebanista”Da queste parole pronunciate dalla madre, inizia l’avventura lavorativa di Perseo Mazzucchi, Socio della BCC di Nettuno, che ha cominciato, giovanissimo, a Roma. Dai restauri a Palazzo Chigi, sino al Quirinale: la storia di un artigiano capace di dimostrare come la passione per un mestiere possa tutto.

Perseo Mazzucchi

Sotto e accanto Perseo al lavoro

I N O S T R I S O C I

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21I N O S T R I S O C I

Una passione nata per caso, o meglio quasi per necessità, come ci racconta Mauro

Bernardi, Socio della Banca di Credito Cooperativo di Nettuno, noto ristoratore locale e grande collezionista di fumetti. “Il primo Tex me lo ha regalato mio padre. Avevo 11 anni, era il 1978 e da quattro ci eravamo trasferiti in campagna, a qualche chilometro d Nettuno, dove papà aveva aperto un ristorante, che oggi gestisco con mia sorella”. Il picco-lo Mauro soffriva di allergia, quindi l’aria di campagna, piena di pollini, non era un vero toccasana, anzi quella stessa allergia si acu-tizzò proprio in seguito al trasferimento. E così, lontano dagli amici, e costretto, spesso, a stare chiuso in casa, Mauro trovò in quel fu-metto regalatogli dal padre “Il numero 152”, un modo per trascorrere del tempo. Poi ecco la passione travolgente e che lo spinge a met-tersi alla ricerca dei 151 numeri precedenti. Prima solo a Roma, poi la ricerca si estende in tutta Italia grazie anche: “Agli annunci che negli anni ‘80 si trovavano su “Diabolik” e su “Porta Portese”. La collezione prende vita, aumenta, e oggi Mauro Bernardi vanta ben: “50000 fumetti, tra western, sui i quali spicca Tex, appunto, “neri” come Diabolik, e quelli con protagonisti i supereroi americani quali l’Uomo Ragno, i Fantastici 4”. E poi anco-ra Topolino e Stanlio e Ollio”. Non è solo un collezionista, Bernardi, ma anche un accanito lettore di quegli stessi fumetti che negli anni ha collezionato: “Li leggo prima di addor-mentarmi e nell’istante in cui prendo sonno lo faccio con il sorriso sulle labbra”. Tra i tanti

fumetti che ha collezionato, il suo preferito rimane Tex, che come dichiara Bernardi, “E’ un prodotto tutto italiano, essendo italiani sia gli sceneggiatori che i disegnatori”. I fumetti, come fa notare Bernardi “Sono anche lo spec-chio dei tempi, soprattutto per quanto attiene al mondo in cui ha operato la censura. Ad esempio, tra gli anni ’50 e ’60, parole come “scagnozzi” e “casino” furono, rispettivamente cambiati in “uomini” e “confusione”. Nono-stante io non sia un’appassionata di fumetti, durante l’intervista, complice la passione con la quale Mauro Bernardi ne parla, mi sembra quasi di vedere Tex, ranger del Texas, agen-te della tribù dei Navajos difenderli contro i banditi e i corrotti di ogni genere. “La storia di

Tex poi va avanti nel tempo - dichiara Mauro, il quale così continua - “Tex, infatti, si sposa con un’indiana che mo-rirà di vaiolo e tirerà su, da solo, il figlio nato da questa re-lazione. E anche il figlio diventerà un ranger. Tex rappre-senta, inoltre, alla perfezione il perfetto connubio tra l’arte

italiana e la storia americana, essendo am-bientate le vicende negli anni dell’epopea sta-tunitense tra il 1859 e il 1880.”E così dal 1948, anno di nascita di Tex, no-nostante i numerosi e repentini cambiamenti sociali e di costume degli ultimi decenni, con-tinua ad essere il fumetto per eccellenza per chi è appassionato di storie d’azione incorni-ciate in quei rettangoli in bianco e nero capaci ancora di affascinare. Alessandra Fiorilli

“Era il numero 152 di Tex…”Da quel giorno in cui il padre gli regalò una copia del famosissimo fumetto italiano, Mauro Bernardi, Socio della BCCN, ne ha collezionati quasi 50000. Ricorda a memoria i titoli dei primi 200 numeri di Tex. E ogni sera, la lettura di una copia della sua collezione lo fa addormentare con il sorriso sulle labbra.Foto: Dinamik

Qui sopra Mauro Bernardi con una rarissima edizione de “il Grande Blek”

In alto Mauro con il primo numero di Tex e il primo numero di Topolino

Accanto con il “muro” di fumetti

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Un grande gesto di solidarietàGiuliano Cibati, in occasione del suo 90° compleanno ha rinunciato ai regali di parenti ed amici, chiedendo loro di destinare le somme all’Associazione “Nati 2 volte”. La cerimonia si è svolta presso la sede della BCC di Nettuno. Gratitudine espressa da Marco Laurini, Presidente della Associazione.

90 anni: un traguardo che Giuliano Cibati ha voluto festeggiare con

il pensiero rivolto agli altri, decidendo, per l’occasione, di destinare le somme che parenti e amici avrebbero investiti in regali, ad un’associazione del territorio, la “Nati 2 Volte”. Raggiunto telefonica-mente, il Giuliano Cibati così racconta la sua decisione: “Avevo l’intenzione di fare qualcosa di positivo per il mio 90° com-pleanno, e così mi sono informato sulle varie associazioni che operano sul nostro territorio. La scelta è caduta sulla “Nati 2 volte”. 90 anni sono tanti, e tanto sicuramente Cibati ha imparato nel corso della sua vita, vita sulla quale chiedo a Cibati di definirla con un solo aggettivo: “Inte-ressante. Sì, ho avuto una vita interes-sante, ma soprattutto ho imparato sin da piccolo l’’importanza del lavoro. Non caso, sin da ragazzo, durante l’estate, facevo un po’ di tutto, dal garzone del falegname al barista”. La passione per lo studio però lo accompagna sempre, sino al conseguimento della laurea in Giurisprudenza. “Per 30 anni - dichiara Cibati - ho rivestito l’incarico di Direttore Generale della Casse Mutue Malattie per i commercianti per 15 anni, per poi pas-

sare all’Enpas come Direttore Generale per altri 15 anni” Quando parliamo del titolo accademico conseguito, Giuliano Cibati si lascia andare a quella che solo apparentemente è una battuta, essendo carica di verità e di buon senso. “Dico sempre di aver conseguito due lauree, uno all’Università di Roma e l’altra a quel-la di Nettuno”- Cibati si ferma per un istante e poi aggiunge - “in realtà quel-la che ho conseguito a Nettuno è stata la “laurea della strada”, come la chiamo io, ovvero quell’occasione che noi uomini di una certa età abbiamo avuto nel vivere in un paese dove il rispetto per gli altri e la vicinanza alle esigenze altrui rappresen-tava il caposaldo di una vita piena. Ri-cordo ancora quando nella mia famiglia mamma e papà ci dicevano di andare a portare qualcosa da mangiare a chi era meno fortunato di noi”. Memore, dunque, di questo insegnamento, Giuliano Cibati ha deciso di donare le somme per il suo 90° compleanno, all’Associazione “Nati 2 volte”, il cui Presidente è Marco Lau-rini, il quale ci parla dello spirito della suddetta associazione: “E’ una realtà, la nostra, presente sul territorio da 12 anni. L’associazione è stata costituita da genito-ri con figli disabili e residenti nella zona

tra Anzio e Nettuno. Dal momento della sua nascita, sono state realizzate attività ludico-occupazionali e terapeutiche mira-te a disabili anche con patologie gravi. Si va dalla fisokinesi presso la Piscina Co-munale di Anzio alle attività del Centro Ippico. E poi musicoterapia e ludoteche esterne presso la spiaggia “Vittoria” di Nettuno e il laghetto Granieri”. Gli assi-stenti che seguono i ragazzi sono tutti dei

professionisti del singolo setto-re. Sono 32 le famiglie presenti nell’Associazione, un’associa-zione a nome della quale, come Presidente, esprimo il nostro più sincero ringraziamento a Giulia-no Cibati, al Presidente della Banca di credito Cooperativo di Nettuno, Dottor Luciano Eufe-mi e a tutta la Banca di Cre-dito Cooperativo di Nettuno, che ancora una volta ha voluto testimoniare concretamente la propria vicinanza alla realtà so-ciali del territorio. Alessandra Fiorilli

Foto: Avvisati, Dinamik

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Se si pensa alla parola umile, la maggior parte della gente imma-

gina una persona timida, sottomessa, remissiva ed obbediente; tutti termini, tra l’altro, che effettivamente si trova-no in un qualunque vocabolario dei sinonimi e dei contrari sotto la voce “umile”.

Ma non è affatto così; essere umili non significa essere persone deboli o con una scarsa stima di se stessi. Al con-trario, l’umiltà è la capacità di avere piena consapevolezza delle proprie potenzialità e talenti, dei propri punti di forza e, al tempo stesso, conoscenza ed accettazione dei propri limiti.

Le persone umili non si ritengono su-periori o migliori, anche se occupano una posizione sociale ed economica di rilievo, non fanno pesare il loro ruolo; non sono competitivi e non cercano di primeggiare. Riescono a comprendere la ricchezza interiore degli altri e ad imparare da loro; sanno gioire dei suc-cessi altrui non essendo invidiosi.Tali persone non disprezzano, non emettono giudizi e critiche, non hanno preconcetti, e quindi sono più aperti verso gli altri. Sanno valutare con spi-rito critico le informazioni che proven-gono dagli altri e riescono a riconosce-re e ad ammettere i propri errori .

Questo tratto della personalità, che viene considerata da molti come una virtù, è in grado di far vivere meglio le persone che la posseggono: chi è umi-le riesce, infatti, ad essere grato alla vita e più disponibile verso gli altri.

Uno dei tratti distintivi di chi pos-siede questa qualità è la capacità di sapersi confrontare con tutti non per-dendo mai la propria autenticità, ri-manendo sempre se stessi; chi è umile non abbassa la testa davanti a nessuno e, tantomeno, permette che qualcuno si inchini a lui.A tal proposito vorrei concludere ci-

tando due versi di una poesia che amo particolarmente: “Se…”, scritta da Rudyard Kipling per il proprio figlio:[…] se riuscirai a parlare alle folle conservando le tue virtù, o a passeg-giare coi re e non perdere il tuo fare ordinario […] allora sarai Uomo, ra-gazzo mio!

Elogio dell’umiltà

Lorenza Fiorilli Psicologa

n

L’importanza di questa virtù ormai rara e, spesso, mal interpretata

Illustrazioni Pierluigi Carocci

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