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Page 1: all’amicizia · 23 luglio –Karkhorin All’albail gruppo è già sul campo per la prima delle nove corse di cavalli della giornata.Il percorso è di 26 km nella steppa ed i fantini
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Quando due Colleghi ti coinvolgono in un progetto,che mette insieme un sogno, una passione, latua professione e soprattutto la voglia di fareun viaggio in un Paese pressoché sconosciuto,come puoi dire di no? E così è stato ….

Su invito della missione della Consolata di Torino, egrazie all’amicizia tra un missionario e unveterinario, è stato possibile organizzare unoscambio professionale tra Colleghi inMongolia.

La squadra italiana era formata dai Veterinaridell’Ordine di Cuneo, Cristina Rabino, GianLuca Mattalia e Simonetta Riva, accompagnatida Pier Luigi Beraudo, agrotecnicoappassionato naturalista e birdwatcher eEnrico Cavallo, architetto appassionato difotografia.

Lo scopo del progetto era quello di creare unrapporto di collaborazione professionale tradue Paesi, Italia e Mongolia, distanti tra lorofisicamente, ma accumunati dalla passione perla medicina veterinaria e gli animali .

Cristina Rabino, Gian Luca Mattalia e

Enrico Cavallo

Simonetta Riva e Pier Luigi Beraudo

padre Giorgio, suor Lucia e

suor Giovanna

Amrà

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Cristina Rabino

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20 luglio – Milano Malpensa- Mosca, imbarco per Ulambaatar

A Mosca per un «pelo» non perdiamo la coincidenza con la capitale mongola…

21 luglio – Ulambaatar – Karkhorin

Arrivo in aereoporto intorno alle 7.00, dove ci stanno aspettando Padre Giorgio e il nostro autista Amrà, cheresterà con noi per tutto il viaggio. Con due auto affrontiamo i 300 km di strada nella steppa che separanoUlambaatar a Karkhorin, l’antica capitale della Mongolia fondata da Gengis Khan. Interrompiamo il comodoviaggio su una strada pavimentata e in buone condizioni con alcune soste in punti particolarmente panoramici. AKarkhorin (1913 mt) piove a tratti e fa «freschino», una buona scusa per rifugiarci subito nel campo tendatoprenotato da Giorgio, spartano ma pulito, dove ceniamo e dormiamo (con le stufe accese) nelle tipiche Gher.

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22 luglio –Karkhorin

Il gruppo si separa, o meglio perde Pier Luigi che va a fare birdwatching sul lago Ugii con Amrà, affrontando unottantina di km di pista sterrata. Noi veterinari, Enrico e naturalmente Giorgio veniamo ricevuti in forma ufficialedal Sindaco sig. Enkbat. A seguire, visita al museo storico, pranzo in un ristorante tipico, visita al monastero diErdene Zun (il più importante monastero buddista in Mongolia) e partecipazione, invitati dal Sindaco, allacerimonia di apertura del Naadam (la più importante festività tradizionale della nazione) nella palestracomunale.

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23 luglio –Karkhorin

All’alba il gruppo è già sul campo per la prima delle nove corse di cavalli della giornata. Il percorso è di 26 km nellasteppa ed i fantini per tradizione sono tutti bambini dai 5 ai 12 anni! Per regolamento la partenza viene raggiunta acavallo dal punto di arrivo, per cui cavalli e fantini trottano e galoppano x 52 km! Seguiamo la corsa con iVeterinari locali a bordo di un mitico furgone Waz senza sospensioni. Partenza spettacolare (oltre 80 cavalli) equalche caduta nel primo km. All’arrivo assistiamo a qualche visita molto approssimativa sui cavalli più stremati.Nessun decesso, per fortuna…. Segue il commiato dai Colleghi mongoli con scambio di doni e gagliardetti. Lagiornata prosegue nell’arena principale, con una lunga cerimonia, fatta di discorsi ufficiali, musica, sfilate econsegna di onorificenze. Seguono le suggestive gare di lotta libera e di tiro con l’arco. Di contorno una grande festapubblica con giostre, «street food» (pranzo a base di Khuu-shuur ripieni di carne di montone) e ancora tanticavalli, dappertutto.... Partenza nel pomeriggio per Arveikheer, dove alla missione della Consolata ci accolgonoSuor Giovanna e Suor Lucia, i seminaristi Peter e Francesco e la mascotte Puppi, un bellissimo Labrador Retriever.Cena fantastica «all’italiana» e tutti a nanna, stanchissimi.

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24 luglio –Arveikheer

Mattinata nella missione con la Comunità e messa in mongolo celebrata direttamente da padre Giorgio. Aseguire «Mongolia’s Got Talent», con artisti in erba e un talento nazionale che si esibisce per noi neltradizionale ed impressionante canto Norin Khuur. Nel pomeriggio visita alla città, capoluogo dellaprovincia diOvorkhangai, e pic-nic con tramonto sul fiumeOngi.

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25 luglio –Arveikheer

La giornata professionale inizia con la visita alla clinica di Stato che fa da riferimento locale per gliallevatori. Ospiti del «Veterinario capo» Dott. Gereltod con la responsabile del laboratorio e la responsabilesanitaria della provincia, assistiamo ad un per loro non frequente intervento su un animale da affezione,una gatta, con un parto cesareo. A seguire, dopo la visita del laboratorio, trasferimento da una famiglia dinomadi con relativa mandria di cavalli ed ovini. Qui, dopo uno spontaneo quanto rituale benvenuto a basedi formaggio di capra e latte di cavalla (ajrag), assistiamo ad un intervento di asportazione di una ciste dacenuro su una pecora, operazione che ci dimostra le grandi capacità pratiche dei nostri colleghi in unambiente davvero difficile, anche per la scarsità di materiali ed attrezzature. Nel pomeriggio visitaall’imponente monumento dedicato al cavallo, nel quale vengono raccolti i crani dei vincitori del Naadam,e ritorno alla missione per incontrare un gruppo di italiani in visita, tra questi anche due fossanesi! Cenalucculiana, con le strepitose torte salate ed i dolci di Suor Lucia.

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26 luglio –Arveikheer

Giornata di riposo. In tarda mattinata visita al monumento equestre che svetta sulla città ed a seguirepranzo con il vice-governatore della provincia di Ovorkhangai, Sig. Bat-Targal, e Signora. Nelpomeriggio nuovo incontro alla missione con i veterinari e la responsabile del Laboratorio per scambiarcile esperienze professionali e mettere le basi per i futuri contatti. Viene accolta con entusiasmo ladisponibilità da parte della Clinica Mattalia di ospitare un giovane veterinario al fine di unperfezionamento professionale in Italia. Garanzia richiesta: che parli inglese e garantisca una «ricaduta»professionale sui Colleghi mongoli di quanto appreso in Italia.

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27 luglio – Deserto del Gobi

Partenza all’alba (senza Padre Giorgio) con il nostro autista Amrà per il mitico Gobi, che non deluderà lenostre aspettative. 390 km di pista con diversi guadi nel tratto iniziale e qualche apprensione a causa dellivello dell’acqua alto per le abbondanti piogge dei giorni precedenti il nostro arrivo in Mongolia. Paesaggiindimenticabili e diversi, con steppa che diventa via via più arida e rilievi con canyon rocciosi cheattraversiamo. A metà percorso, sosta con pranzo al sacco al monastero di Ongiin Khiid. Nel pomeriggioarrivo ai Canyon Rossi di Bayanzag, sito paleontologico di fama mondiale, grazie al ritrovamentonella prima metà del secolo scorso di scheletri e uova di dinosauri. Tramonto spettacolare sulle balzerocciose e cena e pernottamento nel bellissimo campo diGher sotto un’ incredibile «tetto di stelle».

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28 luglio – Deserto del Gobi

Partenza all’alba e lungo viaggio su pista per arrivare alla prossima tappa, le spettacolari dune di sabbia diKhongoryn Els, una delle poche zone sabbiose in un deserto di pietre e rocce. Il campo di gher che ci ospita èvicino al punto più alto delle dune (oltre 300 mt) che viene subito preso d’assalto, nonostante il caldo intenso, daCristina, Gian Luca, Enrico ed Amrà. Io mi dedico invece ai cammelli mentre Pier Luigi, come al solito, fabirdwatching, qui alla ricerca delle tipiche specie deserticole. Ottima cena nel campo tendato con birra mongola «afiumi» e l’immancabile contemplazione di stelle e pianeti prima di ritirarci nelle gher.

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29 luglio – Deserto del Gobi-Arveikheer

Affrontiamo di buon mattino i 400 km di pista che ci separano da Arveikheer. Il viaggio è lungo ma i paesaggisono impagabili e le soste per questo motivo sono numerose, permettendo anche di fraternizzare con i pastori. Dirilievo l’avvistamento di un gruppo di gazzelle dalla coda nera, specie ormai rara. Arriviamo alla missione neltardo pomeriggio, in tempo per una doccia e la cena con i prelibati piatti di suor Lucia.

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30 luglio –Arveikheer

Giornata all’insegna del relax. Io e Cristina continuiamo lo shopping con le manifatture del gruppo di donne localiche collabora con la missione. Gli uomini, tra una partita e l’altra di basket con i ragazzi locali, si dedicano alavoretti di manutenzione ed attrezzano anche un nuovo spazio per Puppy, con tanto di catena scorrevole dilunghezza come da normativa italiana. Cena pic-nic di nuovo sul fiume Ongi, a gustarci l’ennesimo tramontoinfuocato, questa volta sulla steppa.

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31 luglio –Parco Nazionale di Hustai

E’ il giorno di commiato dalla missione e da questo angolo di Mongolia. Dopo l’abbondante colazione ed averrassettato le nostre camere partiamo, con Giorgio e Suor Lucia, mentre Suor Giovanna ci attenderà aUlambaatar, per l’ultima delle tappe previste prima del rientro nella capitale: il Parco Nazionale di Hustai,istituito per preservare l’unica popolazione mongola di Cavalli di Przewalsky, il capostipite del cavallodomestico. Durante il viaggio facciamo sosta su un lago ricchissimo di avifauna, per la felicità del nostrobirdwatcher. Qui, tra i bovini avvistiamo anche alcuni yak. Arriviamo nel campo di gher prenotato da Giorgio neltardo pomeriggio ed i «cavalli selvaggi» li vediamo al tramonto, il momento più propizio perché si recanoall’abbeverata. Ne contiamo una cinquantina, in piccoli gruppetti e anche con i puledri! Che emozione!

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1° agosto– Ulambaatar

Partiamo di buon ora per la Capitale, dove arriviamo a metà mattinata. Ci rechiamo subito in un centrocommerciale dove sono esposti gli scheletri di dinosauri trovati nel Gobi, poi sosta per acquisti al Gobi Store, unodei più importanti punti vendita di Kasmhir del Paese. Pranzo nella sede dei Missionari della Consolata, in unpalazzo poco distante dal centro della città. Qui conosciamo il simpaticissimo padre Ernesto, due giovani missionaristranieri e la nipote di Suor Giovanna, Rosita con il marito Roberto, appena arrivati in Mongolia. Pomeriggioancora dedicato agli acquisti nell’enorme mercato coperto e spettacolo nel teatro nazionale con balli e musichetradizionali. Ottima cena a base di carne al «Mongolian Barbecue» e notte esclusiva (siamo gli unici ospiti!) nelnuovissimo e lussuoso hotel Royal Mountain, proprio davanti alla sede della Consolata. Il water elettronico che ti fapure il bidè vale da solo la spesa per le due notti… (poco meno di 100 euro)

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2 agosto– Ulambaatar

Dopo una doppia colazione (hotel e «Consolata Tour») ci portiamo in centro per la visita della città ed ancora un po’di shopping, mentre Enrico ha un appuntamento con Colleghi architetti per uno scambio culturale che lo terràimpegnato per tutta la mattinata. Durante la giornata, di rilievo la lunga visita al complesso monastico buddista diGandan Khiid, il più importante del Paese, con la statua d’oro del Buddha alta ben 26 mt! La cena, in un altroottimo ristorante tradizionale a due passi dalla sede della Consolata, è anche l’occasione per i saluti con gli amicireligiosi e con il nostro autista Amrà che ci hanno coccolato per tutto il viaggio. Partenza per l’Italia previstal’indomani, sarà padre Giorgio ad accompagnarci all’aeroporto. Sarà ovviamente soltanto un arrivederci conquesto splendido Paese, soprattutto dal punto di vista professionale, almeno lo speriamo……