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Amando fino alla fine U na giornata di preghiera e di digiuno, sia per fare memoria di quanti lungo i secoli hanno immolato la propria vita proclamando il primato di Cristo e annunciando il Vangelo fino alle estreme conseguenze, sia per ricordare il valore supremo della vita che è dono per tutti. Fare memoria dei martiri è acquisire una capacità interiore di inter- pretare la storia oltre la semplice conoscenza. «Amando fine alla fine - dice don Gianni Cesena, direttore di MISSIO - dipinge gli ultimi istanti di coloro che, sull’esem- pio del Maestro, donano la vita, perdonando i loro carnefici. Ecco perché ogni martirio, dai tempi di Stefano in poi, va riletto sulla filigrana del martirio di Gesù, testimone e rivelatore di un Dio Padre che ama e perdona. Gesù ci svela il dolore del Padre, che non è un vago sentimen- to di dispiacere per il peccato dei figli o di com- passione per le loro sofferenze, ma è il suo modo di essere misericordioso e fedele. Sulla Croce Gesù riafferma che il disegno del Padre è l’unità della famiglia umana, che sperimenta la condivi- sione e vive la riconciliazione come unico gesto capace di generare pace e giustizia e di radunare attorno a sé tutti i popoli. Ecco perché i missio- nari vengono perseguitati e uccisi, perché porta- tori di un Vangelo che continua, oggi e da sem- pre, a capovolgere le logiche umane fondate sull’egoismo e sull’ingiustizia». Nel 2011, secondo le stime dell’Agenzia Fides, sono stati uccisi 26 operatori pastorali: 13 sacer- doti e 2 laici in America, 2 sacerdoti, 3 religiose e un laico in Africa; 2 sacerdoti, una religiosa e un laico in Asia e un sacerdote in Europa. Alcuni so- no stati vittime di quella violenza che combatte- vano o della disponibilità ad aiutare gli altri met- tendo in secondo piano la propria sicurezza. Mol- ti sono stati uccisi in tentativi di rapina o di se- questro. Altri sono stati eliminati perché, nel no- me di Cristo opponevano l’amore all’odio, la spe- ranza alla disperazione, il dialogo alla contrap- posizione violenta, il diritto al sopruso. A questo elenco deve essere aggiunta la lunga lista dei tanti, di cui non si avrà mai notizia o non si conoscerà il no- me, che in ogni angolo del pianeta soffrono e pagano con la vita la loro fede in Cristo. Pur essendo scarne le note bio- grafiche di questi fratelli e sorelle uccisi, essi hanno professato la sincera adesione al Vangelo, non solo a parole, ma con la testi- monianza della vita, in situazio- ni di sofferenza, di povertà, di tensione, di degrado e di vio- lenza, senza discriminazioni di etnia, casta, religione, con l’unico obiettivo di annunciare Cristo e il suo Vangelo, di ren- dere concreto l’amore del Padre e di promuovere integralmente l’uomo, ogni uomo. Missio “Amando fino alla fine” è il tema della Giornata di preghiera e digiuno in ricordo dei missionari martiri, che prende ispirazione dall’evento dell’uccisione, il 24 marzo 1980, di Monsignor Oscar A. Romero, Vescovo di San Salvador nel piccolo stato centroamericano di El Salvador gennaio-febbraio 2012 anno XLIII 1 animazione missionaria MISSIONARIE SECOLARI COMBONIANE Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamen- to Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Vicenza In caso di mancato recapito rinviare al mittente: “Ani- mazione Missionaria”, 36100 Vicenza CPO 2 marzo aprile 2012 anno XLIII Amare senza misura Signore, per ogni uomo hai fissato un appuntamento d'Amore. Rendimi capace di non perderlo, di non rimandarlo, di non arrivare in ritardo, di non renderlo vano. Che io sia giovane o adulto, uomo o donna, laico o consacrato, poco importa. Donami la misura del “come”. Donami di amare senza misura. Fa’ che io sappia mettermi in ascolto della tua Parola e della voce dei poveri, perché possa uscire dal mio piccolo mondo e farmi dono per tutti. Sono solo un filo d'erba tremante, ma soffia sulla mia vita e strappami alla terra. Non metterò radici, ma porterò frutti: come Te, come i martiri, come l’Amore. Mons. Oscar A. Romero Auguri a tutti i nostri lettori È Pasqua! Il Signore della vita rimuova la pietra che soffoca la speranza e il desiderio di sognare un mondo nuovo!

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Page 1: Amando fino alla fine · «Amando fine alla fine - dice don Gianni Cesena, direttore di MISSIO - dipinge gli ultimi istanti di coloro che, sull’esem-pio del Maestro, donano la vita

Amandofinoalla fine

Una giornata di preghiera e di digiuno, sia perfare memoria di quanti lungo i secoli hanno

immolato la propria vita proclamando il primatodi Cristo e annunciando il Vangelo fino alle estremeconseguenze, sia per ricordare il valore supremodella vita che è dono per tutti. Fare memoria deimartiri è acquisire una capacità interiore di inter-pretare la storia oltre la semplice conoscenza.«Amando fine alla fine - dice don Gianni Cesena,direttore di MISSIO - dipinge gli ultimiistanti di coloro che, sull’esem-

pio del Maestro, donano la vita, perdonando iloro carnefici. Ecco perché ogni martirio, daitempi di Stefano in poi, va riletto sulla filigranadel martirio di Gesù, testimone e rivelatore diun Dio Padre che ama e perdona. Gesù ci svelail dolore del Padre, che non è un vago sentimen-to di dispiacere per il peccato dei figli o di com-passione per le loro sofferenze, ma è il suo mododi essere misericordioso e fedele. Sulla CroceGesù riafferma che il disegno del Padre è l’unitàdella famiglia umana, che sperimenta la condivi-sione e vive la riconciliazione come unico gestocapace di generare pace e giustizia e di radunareattorno a sé tutti i popoli. Ecco perché i missio-nari vengono perseguitati e uccisi, perché porta-tori di un Vangelo che continua, oggi e da sem-pre, a capovolgere le logiche umane fondatesull’egoismo e sull’ingiustizia».Nel 2011, secondo le stime dell’Agenzia Fides,sono stati uccisi 26 operatori pastorali: 13 sacer-doti e 2 laici in America, 2 sacerdoti, 3 religiose eun laico in Africa; 2 sacerdoti, una religiosa e unlaico in Asia e un sacerdote in Europa. Alcuni so-no stati vittime di quella violenza che combatte-vano o della disponibilità ad aiutare gli altri met-tendo in secondo piano la propria sicurezza. Mol-ti sono stati uccisi in tentativi di rapina o di se-questro. Altri sono stati eliminati perché, nel no-me di Cristo opponevano l’amore all’odio, la spe-ranza alla disperazione, il dialogo alla contrap-posizione violenta, il diritto al sopruso.

A questo elenco deve essere aggiunta lalunga lista dei tanti, di cui non si avrà

mai notizia o non si conoscerà il no-me, che in ogni angolo del pianeta

soffrono e pagano con la vita laloro fede in Cristo.

Pur essendo scarne le note bio-grafiche di questi fratelli e sorelleuccisi, essi hanno professato lasincera adesione al Vangelo, nonsolo a parole, ma con la testi-monianza della vita, in situazio-ni di sofferenza, di povertà, ditensione, di degrado e di vio-lenza, senza discriminazioni dietnia, casta, religione, conl’unico obiettivo di annunciare

Cristo e il suo Vangelo, di ren-dere concreto l’amore del Padre

e di promuovere integralmentel’uomo, ogni uomo.

Missio

“Amando fino alla fine” è il temadella Giornata di preghiera edigiuno in ricordo dei missionarimartiri, che prende ispirazionedall’evento dell’uccisione, il 24marzo 1980, di Monsignor OscarA. Romero, Vescovo di SanSalvador nel piccolo statocentroamericano di El Salvador

gennaio-febbraio 2012anno XLIII1animazione missionaria

MISSIONARIESECOLARICOMBONIANE

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamen-to Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004n. 46) art. 1, comma 2, DCB VicenzaIn caso di mancato recapito rinviare al mittente: “Ani-mazione Missionaria”, 36100 Vicenza CPO

2marzo aprile 2012 anno XLIII

Amaresenza misuraSignore, per ogni uomo hai fissato un appuntamento d'Amore. Rendimi capace di non perderlo, di non rimandarlo, di non arrivare in ritardo, di non renderlo vano. Che io sia giovane o adulto, uomo o donna, laico o consacrato, poco importa. Donami la misura del “come”. Donami di amare senza misura. Fa’ che io sappia mettermi in ascolto della tua Parola e della voce dei poveri, perché possa uscire dal mio piccolo mondo e farmi dono per tutti. Sono solo un filo d'erba tremante, ma soffia sulla mia vita e strappami alla terra. Non metterò radici, ma porterò frutti: come Te, come i martiri, come l’Amore.

Mons. Oscar A. Romero

Auguri a tutti i nostri lettori

È Pasqua!Il Signore della vita rimuova la pietra

che soffoca la speranzae il desiderio di sognare

un mondo nuovo!

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A volte si ha paura della chiamata di Gesù, si hapaura di seguirlo, non importa in quale vocazione.La sua parola è esigente. Bisogna lasciare la riva eprendere il largo... Dovrai remare contro lacorrente dell'egoismo... Raggiungerai metelontane e continuerai il viaggio della vita, nel qualesi cammina alla scoperta di noi stessi, verso lapiena realizzazione

29 aprile 2012Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

Le vocazioni Dono della Carità di Dio«Ogni specifica vocazione nasce dall'iniziativa di Dio, èdono della Carità di Dio! Ogni creatura, in particolare

ogni persona umana, è frutto di un pensiero e di un attodi amore di Dio, amore immenso, fedele, eterno (cfr Ger31 ,3). La scoperta di questa realtà è ciò che cambiaveramente la nostra vita nel profondo. Si tratta di unamore senza riserve che ci precede, ci sostiene e ci chia-ma lungo il cammino della vita e ha la sua radice nel-l'assoluta gratuità di Dio».

(Dal messaggio di Benedetto XVI)

Evitiamo la morte a piccole dosi

Lentamente muore chidiventa schiavo dell'abi-tudine, ripetendo ognigiorno gli stessi percorsi,chi non cambia la mar-cia, chi non rischia e chinon cambia colore deivestiti, chi non parla achi non conosce. (...) Lentamente muore chievita una passione, chipreferisce il nero subianco piuttosto che uninsieme di emozioni,proprio quelle che fan-no brillare gli occhi,quelle che fanno battereil cuore davanti all'erro-re e ai sentimenti. (...) Lentamente muore chinon rischia la certezzaper l'incertezza, per se-guire un sogno, chi nonsi permette, almeno unavolta nella vita, di fuggiredai consigli sensati. (...) Lentamente muore chipassa i giorni a lamen-tarsi della propria sfor-tuna o della pioggia in-cessante. Lentamente muore chiabbandona un progettoprima di iniziarlo, chinon fa domande sugli ar-gomenti che non cono-sce, chi non rispondequando gli chiedonoqualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a pic-cole dosi, ricordandosempre che essere vivo ri-chiede uno sforzo di granlunga maggiore del sem-plice fatto di respirare.

Pablo Neruda

Come aiutare voi giovani a non la-sciarvi sopraffare da quella “do-

lorosa immobilità”, che è la paura del-la scelta? Come proporvi, in manieraconvincente e amica, di non temerenel lanciare la vostra vita, il vostro cuo-re verso gli spazi aperti del “dono”,abbandonando la sicurezza del ramoa cui siete tenacemente aggrappati,pur sentendo tutta l’ansia e la trepi-dazione dell’uccello che lascia il suonido per affrontare l’infinito? Comerassicurarvi e dirvi che “scegliere èuna via possibile e percorribile”, e chesolo accettando di vivere queste resi-stenze e queste paure, così tipiche delcuore umano, troverete la serenità ela pace interiore?La scelta di vita nasce da una rinno-vata fiducia in se stessi. L'imparare avolerci bene, in maniera realistica ecorretta, ma anche coraggiosa e sin-cera, è un indice di fiducia, di sicurez-za e di benessere davanti a noi stessi,agli altri e a Dio.La scelta nasce anche dalla consapevo-lezza delle proprie immaturità, che

spesso ci fanno soffrire e si ripercuo-tono sul nostro comportamento rela-zionale. Ma le scelte divengono fattibi-li, sono più vere, più coraggiose e piùrobuste, proprio perché affondano leloro radici anche in quello che per noi

è più fragile e vulnerabile: proprio perquesto sono scelte “più umane”.La capacità di scelta affonda le sue ra-dici in un rapporto sereno e affettuosocon Dio: si tratta di sentire la sua pre-senza “vicina a voi”, al vostro camminoquotidiano e di vivere con essa unarelazione profonda e permanente. Èil Dio della tenerezza e non del giudi-zio, sperimentato come sorgente diacqua cristallina, a cui attingere ognigiorno, nei momenti di gioia, di luce,di pienezza, come pure in quelli tristi,sofferti e densi di oscurità. In questorapporto entrano in gioco tutte le no-stre facoltà: mente, volontà, emozioni.Se questa relazione è discontinua, lan-gue o viene meno, è tutta la nostrapersona che ne risente e si blocca.Ognuno di noi ha una “vocazione-mis-sione” da compiere nella vita; una mis-sione che si traduce in un modo di es-sere, un compito da svolgere, un ruo-lo da assumere, un impegno totale acui consegnare se stessi. Per arrivarea ciò, occorre una sincera ricerca, unconfronto leale, magari con una “gui-da spirituale” che si fa compagno/a dicammino. E questa ricerca vi chiededi diventare e di essere persone affi-dabili e non qualunquiste, in balia del-l'umore, del mi piace/non mi piace odi interessi particolari.La vita come vocazione è una rispo-sta di Amore all'Amore. Tutti noi sia-mo chiamati a capire quale può esse-re, con verità, questa risposta e a col-laborare perché sia una risposta di pie-nezza e non selettiva o parziale, egoi-stica o interessata.Non lasciatevi rubare le scelte dellavostra vita, avvelenati da piccole dosidi apatia e di rassegnazione.

Don Nico Dal Molin

La scelta... oltre la paura

MarzoPerché lo Spirito Santo concedaperseveranza a quanti, particolarmente inAsia, sono discriminati, perseguitati emessi a morte a causa del nome di Cristo.

AprilePerché il Cristo risorto siasegno di sicura speranza peruomini e donne del Continenteafricano.

Intenzionemissionaria

giovanianimazionemissionaria

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Novella Sacchetto, con lafamiglia, ha vissuto tre anni

in Ecuador per un serviziomissionario con la Diocesi

di Padova, ma il suoimpegno per la missione

non si è concluso tornandoin Italia. Come racconta, il

suo sogno di continuareanche qui a camminare

con le donne si staconcretizzando

Lavorare con e per le donne è stata una dellepiù belle esperienze che ho vissuto nei tre

fantastici anni di servizio missionario in Ecuador.Si trattava quasi sempre di mamme, anche in etàgiovanissima, molto spesso capofamiglia. Sonostate loro ad insegnarmi pazientemente la lingua,gli usi e i costumi, le tradizioni, le ricchezze e leincoerenze di quel Paese. Con loro ho condivisoe scambiato la mia quotidianità di donna, moglie,madre all’italiana; in loro il Signore mi si è ma-nifestato in un modo nuovo. Una volta rientrata in Italia ho sempre coltivatoil desiderio di rimettermi in gioco con la realtàfemminile, a servizio delle tante donne stranierecostrette a ricostruirsi una dignità in questa no-stra terra, tanto bella quanto ostile.Alcuni mesi fa, casualmente mi sono imbattutanella locandina delle attività promosse dall’Asso-ciazione AUSER di Thiene ( VI), fra cui l’Insegna-mento dei fondamenti di lingua e civiltà italia-na, rivolto particolarmente alle mamme deglialunni stranieri delle scuole elementari.Malgrado il mio profilo professionale non abbianiente a che vedere con l’insegnamento, mi sonoproposta per dare una mano. La mia richiesta èstata accolta ed ora, assieme a Catia, mi trovo,per due pomeriggi alla settimana, ad accompa-gnare due distinti gruppi di giovani mamme.È nata fra noi una fantastica amicizia, un granderispetto, una simpatica relazione. Innanzitutto civogliamo bene per quel che siamo, senza distin-zioni di età, nazionalità, credo religioso; cerchia-mo di regalarci sorrisi sinceri. Solo in un climadi reciproca stima ed affetto è possibile aiutarequeste persone a migliorare l’uso della lingua

italiana o ad impararla partendo quasi da zero.L’amore spiana tanti ostacoli, ne sono semprepiù convinta! Ogni volta che ci incontriamo miregalano esperienze forti ed emozionanti, comequando, pur non conoscendosi ancora fra loro,hanno abbracciato la “compagna di colore” cuiera morto un fratello giovane o quando, dovendoassentarsi per motivo di salute, mandano i figli aprendere i compiti per casa; quando ti chiedonose puoi dedicare loro qualche ora in più per im-parare a leggere meglio o quando fra di loro, purparlando lingue diverse, si danno consigli su co-me vincere l’incubo del non so parlare italiano.Davvero quel che sto ricevendo è ben di più diquanto posso dare.Le mie giornate erano già ben zeppe di impegni.“Ti mancava solo questo!” potrebbe dirmi qual-cuno, e con ragione! Ma quella che sto vivendoè un’esperienza che mi rilassa, mi riempie, mi dàtanta serenità. Un’esperienza nata “per caso”(personalmente non credo più al caso; credomolto di più alla Provvidenza, alla Sua chiamata,al Suo progetto su di me), ma che, senza volerlo,

mi sta facendo vivere ancora una volta la bellezzadi lavorare in rete.Ho scritto a titolo personale al presidente del-l’AUSER, ma è forse un caso che io mi trovi ad es-sere, nello stesso tempo, parte del Coordinamen-to Missionario Vicariale e vicepresidente di ASAonlus (*), nonché graziata del tesoro di tre annidi missione assieme alla mia famiglia? Sarà statoun caso se, nel sentire che AUSER cercava altriinsegnanti, mi è venuto subito in mente il nomedi Catia ? Inizialmente ho pensato a lei solo qualeinsegnante in pensione, ma anche lei è parte delCoordinamento Missionario Vicariale, collaboranei percorsi di interculturalità nelle scuole in pre-parazione alla Festa dei Popoli. È un bel mondoche si intreccia e si interseca, a ricordarmi chetutto e tutti siamo parte di una meravigliosa ar-monia dove ogni unicità dà valore all’insieme enell’insieme trova il significato di esistere.Nel mio essere sognatrice di natura, penso aquanto bello, proficuo e segno di speranza sa-rebbe se, amministrazioni comunali, parrocchie,associazioni laiche, si cercassero mutuamente,spinte da un unico impegno ed obiettivo: il benecomune.Oggi mi trovo a ringraziare AUSER per avermi of-ferto questa opportunità e per la fiducia accor-datami. Ringrazio queste nuove sorelle che ora,incontrando per strada, posso salutare aperta-mente: mi fanno sentire parte di un mondo senzalimiti e confini, mi fanno gustare il bello dell’es-sere diversi, mi ricordano che la terra è un donoche Dio ha voluto per tutti. Ringrazio Catia chemi completa con le sue competenze professionalie con la quale... ci divertiamo un sacco!

Novella Sacchetto

(*) ASA onlus: Gruppo di laici cristiani, fra cui missionari fi-dei donum e persone che hanno vissuto periodi di volonta-riato internazionale, rientrate da esperienze di missione inEcuador.

Continuando a camminare

con le donne

testimonianzeanimazionemissionaria

Nel mio essere sognatricedi natura, penso a quantobello, proficuo e segno disperanza sarebbe se,amministrazioni comunali,parrocchie, associazionilaiche, si cercasseromutuamente, spinte da ununico impegno edobiettivo: il bene comune

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Le Missionarie secolari combonianesono un Istituto secolare di dirittopontificio e vivono la spiritualità dimons. Daniele Comboni.Il loro fine specifico è la cooperazionemissionaria nell’animazione dellaChiesa locale e nel servizio in missione.

Sede centrale: 55061 Carraia (Lu), Via di Carraia 192, tel. 0583.980158e-mail: [email protected]

Sono presenti in Europa, America Latina, Africa.

Pubblicazione dell'Istituto SecolareMissionarie Comboniane. “Animazione Missionaria” c.p. 151 -36016 Thiene (VI), ccp 10681369

Direttore responsabile: Danilo Restiglian

Autorizzazione Tribunale di Vicenza n. 268 del 14/5/1971.Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Vicenza

Stampa: La Grafica e Stampa , via dell’Economia 78 - 36100 Vicenza.Grafica: Orione. Cultura, lavoro e comunicazione. ViaSoldini 4 - 25124 Brescia

CINA

Martiri e “illustri sconosciuti”: una campagna a loro favore per il 2012

Una scelta controcorrente: dare un premio achi non è mai stato citato dai media, non ha

avuto alcun riconoscimento pubblico, è dimenti-cato nonostante anni di lotta per la verità, la dignitàe la giustizia: insomma un premio “all’illustre sco-nosciuto”. È quanto ha voluto fare l’Agenzia Asia-News iniziando il 2012 con una campagna a favoredi due vescovi cinesi della comunità sotterraneache da decenni sono stati rapiti dalla polizia e deiquali nessuno sa più nulla. C’è il timore che il re-gime cinese li faccia morire sotto le torture, comein passato è avvenuto per altri vescovi imprigionati. Essi meritano di essere ricordati accanto a famosipersonaggi della dissidenza, perché come loro, eda molto più tempo, combattono per la libertàdell’individuo e per la loro fede. Mons. Giacomo Su Zhimin, 80 anni, vescovo diBaoding (Hebei), è stato arrestato in ottobre 1997.Da allora nessuno ha potuto sapere il perché del-l’arresto, né se vi sia stato un processo, né il luogodi detenzione. Prima del ’97 ha passato a fasi alter-ne almeno 26 anni in carcere o ai lavori forzati.Nel ’96 – da un luogo nascosto perché ricercato –era riuscito a diffondere una lettera aperta al go-verno cinese perché rispettasse i diritti umani e lalibertà religiosa del popolo. In tutto ha già speso40 anni in cattività.Mons. Cosma Shi Enxiang, 90 anni, vescovo diYixian (Hebei), è stato arrestato nell’aprile 2001.Di lui non si sa davvero nulla. Era stato incarce-rato dal 1957 al 1980, costretto ai lavori forzatiagricoli e a fare il minatore nelle miniere di car-bone, poi ha subito ancora altri arresti. In tuttoha passato già 51 anni in prigione. (AsiaNews)

Marisa PaolucciTRE DONNE, UNA SFIDATeheran, Kabul,Khartoum: la rivoluzionerosa di Shirin, Malalai e Fatima

Collana “Lampi di storia” - Ed. EMI€ 11,00 - pp. 142

Incontri con tre donne, simbolo dicoraggio e libertà. Di generazionidiverse, di Paesi diversi (Iran,Sudan, Afghanistan). Shirin Ebadi,iraniana, avvocato e attivista deidiritti umani, è Nobel per la Pace2003; vive in esilio. Fatima AhmedIbrahim, sudanese, è stata la primadonna eletta in un parlamentoafricano e presidente dellacombattiva “Unione delle donne”del suo paese. Malalai Joya,afgana, la più giovane delle tre, èstata parlamentare denunciando i“criminali di guerra” che lesedevano accanto. Oggi chiede lafine dell’“occupazione straniera”del suo paese.

Recensioni

dal mondoanimazionemissionaria

In Nepal la discriminazione di ge-nere colpisce anche i bambini

sotto i 5 anni di età, vittime dellamalnutrizione. Secondo la recenteRicerca Demografica sulla Sanità inNepal (NDHS), il 29% dei bambinisotto i 5 anni sono malnutriti. Le ci-fre dell’ultimo NDHS del 2006 ri-portano oltre la metà dei bambinicronicamente malnutriti. “Le ragazzevengono trascurate perché si ritieneche non abbiano bisogno di forze”,ha detto il responsabile del pro-gramma Decentralized Action forChildren and Women. Nel paese ledonne vivono una vita difficile findal primo giorno di vita, a differenzadei maschi la cui nascita si festeggiaper i 6 giorni successivi. Camminan-do da un villaggio all’altro, donne eragazze sono schiacciate dal peso digrandi ceste, mentre gli uomini e iragazzi camminano senza alcun ca-rico da trasportare. I maschi man-giano prima e consumano i cibi piùnutrienti, spesso lasciando alle don-ne solo gli avanzi. Non smettono dilavorare neanche quando sono in-cinte e la loro alimentazione rimanesempre molto precaria danneggian-do anche i nascituri. Da uno studioemerge che circa la metà dell’arrestodella crescita infantile si verifica pri-ma della nascita e fino ai due annidi età. Le bambine malnutrite diven-tano donne che daranno alla luce

bambini sotto peso, innescando cosìun ciclo continuo. Matrimoni pre-coci, parti prematuri e centri di assi-stenza inadeguati contribuiscono arendere ancora più precaria la salutedella popolazione. Circa 1/4 delledonne nepalesi hanno il loro primofiglio prima di aver compiuto 18 an-ni e oltre la metà prima dei 20. La Croce Rossa del Nepal, il Pro-gramma Alimentare Mondiale e al-tre ong sono impegnate a lottarecontro la discriminazione promuo-vendo la partecipazione delle don-ne nei comitati, cercando di creareopportunità per l'indipendenzaeconomica e migliorando l'istruzio-ne. (Agenzia Fides)

ASIA/NEPAL

La discriminazione di genere favorisce lo stato di malnutrizione tra le donne nepalesi

Giovani 20-35 anni

Missione week-endLimone sul Garda (Brescia)dal 20 al 22 aprile 2012

Un fine settimana di spiritualità missionaria a Limone sul Garda (Brescia), presso la casa natale di san Daniele Comboni

Quota di partecipazione: 50 euroInformazioni e adesioni: Missionarie Secolari CombonianeTel. 0583-980158 [email protected]

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